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LA DISABILITA’ INFANTILE

E LA FEDE IN ALLĀH

Selezione di Fatawāt dal sito Islam Q&A

Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq


Perchè Allāh crea persone con disabilità mentali?

Lode ad Allāh.

Uno dei principi fondamentali dell’Islām è credere nella


saggezza del Signore in quello che Egli crea e comanda, e
in ciò che vuole e decreta, nel senso che Egli non crea
alcuna cosa invano e non decreta nulla in cui non ci sia
qualche vantaggio per i Suoi servi. Quindi tutto ciò che
esiste è per Sua volontà e decreto.

Allāh dice:

‫هللا خالق كل شيء‬

“Allāh è il Creatore di tutte le cose.” [Ar-Ra’d, 16]

La Sua perfetta saggezza decreta che Egli crei opposti,


così ha creato gli angeli e i demoni, la notte e il giorno, il
puro e l’impuro, il bello e il brutto, e ha creato il bene e il
male. Egli ha creato i Suoi servi con differenze nei loro
corpi e nelle loro menti, e nei loro punti di forza. Ha reso
alcuni ricchi e altri poveri, alcuni sani e altri malati,
alcuni saggi e altri sciocchi. Con la Sua saggezza, Egli li
mette alla prova, e mette alla prova alcuni per mezzo di
altri, per dimostrare chi sarà grato e chi sarà ingrato.
Allāh dice:

‫إنا خلقنا اإلنسان من نطفة أمشاج نبتليه فجعلناه سميعا بصيرا إلى قوله تعالى‬
‫إنا هديناه السبيل إما شاكرا وإما كفورا‬

“Invero creammo l’uomo, per metterlo alla


prova, da una goccia di sperma eterogenea e
abbiamo fatto sì che sentisse e vedesse. Invero
gli abbiamo indicato la Retta Via, sia esso
riconoscente o ingrato.” [Al-‘Insān, 2-3]

‫الذي خلق الموت والحياة ليبلوكم أيكم أحسن عمال‬

“Colui che ha creato la morte e la vita per


mettere alla prova chi di voi meglio opera.” [Al-
Mulk, 2]

Quando il credente sano vede le persone disabili,


riconosce la benedizione che Allāh ha posto su di lui,
allora rende grazie per la Sua benedizione, e Gli chiede
una buona salute. Sa che Allāh è in grado di fare ogni
cosa.
Le persone sono incapaci di comprendere la saggezza di
Allāh. Egli non può essere interrogato per quello che fa,
mentre saranno loro ad essere interrogati. Sia Egli
Glorificato e Magnificato. Qualunque cosa possiate
comprendete della Sua saggezza, credete in essa, e per
tutto ciò che non riuscite a comprendere, dite: “Allāh ne
sa di più ed è il Più Saggio, e non sappiamo nulla tranne
quello che Lui ci hai insegnato, ed Egli è l’Onnisciente, il
Più Sapiente.”

Shaykh ‘Abd al-Rahmān al-Barrāk

Fatwā n. 7951
Perchè Allāh colpisce i bambini con
malattie e disabilità?

Lode ad Allāh che è lodato in ogni lingua, adorato in ogni


momento, la Cui conoscenza comprende ogni luogo, e la
Cui attenzione non è mai distratta da nessuna cosa. Sia
Egli Glorificato al di sopra dell’avere alcun pari o rivale,
e Sia Magnificato al di sopra dell’avere alcuna moglie o
figlio. La Sua sentenza si applica a tutti i Suoi servi.

‫ليس كمثله شي ٌء وهو السميع البصير‬

“Niente è simile a Lui. Egli è Colui che ascolta,


Colui che tutto osserva.” [Ash-Shūrá, 11]

E le benedizioni e la pace siano su colui che è stato


inviato come una misericordia per i mondi e come prova
per tutta l’umanità. Egli trasmise il messaggio e soddisfò
la fiducia, e si sforzò per la causa di Allāh nel senso più
vero, fino a che non ci lasciò con un chiaro sentiero la cui
notte è tanto chiara quanto il suo giorno, e nessuno se ne
discosta se non chi è condannato ...

Dobbiamo notare che chiunque crede nell’esistenza di


Allāh e che Egli è il Signore e il Creatore, anche se colui
che crede nell’esistenza di Allāh non è un Musulmano, sa
che questo Signore è distinto dalla Sua creazione in tutti
gli aspetti. Non c’è alcun spazio per paragonarLo o
compararLo alla Sua creazione.

Per questo Allāh dice:

‫ليس كمثله شيء وهو السميع البصير‬

“Niente è simile a Lui. Egli è Colui che ascolta,


Colui che tutto osserva.” [Ash-Shūrà, 11]

Se il proprietario di un oggetto in questo mondo può


disporne come desidera, senza che alcuna persona lo
induca a darne conto, giacché è di sua proprietà, allora
Allāh il Creatore - simile al Quale non c’è nessuno - può
disporre della Sua “proprietà” in qualunque modo Egli
vuole.

Noi Musulmani abbiamo fede certa che il nostro Signore


che ci ha creato ha la massima saggezza, che non può
essere soggetta al minimo difetto di sorta. Anzi,
chiunque crede nell’esistenza del Signore e lo accetta
come suo Signore deve credere in questo, altrimenti sta
credendo in un Signore imperfetto, e colui che possiede
la minima ragione e fede sa che non può esserci un
Signore che non sia perfetto in ogni senso e lontano da
qualsiasi imperfezione. Altrimenti non è un Signore in
alcun vero senso. A nostra volta, dato che siamo parte
della creazione di Allāh, non possiamo comprendere
ogni parte della Sua saggezza salvo che Lui ci parli di
essa.

Ciò che Egli ha insegnato a proposito delle ragioni che


stanno dietro alle Sue azioni, noi lo comprendiamo e lo
accettiamo; ciò che Egli ci ha nascosto e su cui ha
mantenuto la conoscenza per Se Stesso, noi ci crediamo
e sappiamo che Egli non fa nulla senza che dietro di
questo vi sia grande saggezza, perché Egli è il Saggio e
l’Onnisciente.

Non dovrebbe mai, in nessuna circostanza, attraversare


la nostra mente il pensiero che possiamo chiederGli
conto di ciò che Egli fa nel suo dominio e creazione,
altrimenti staremmo trasgredendo sulle prerogative
della Signoria e oltrepassando il segno, se pretendiamo
di poter conoscere ciò che Egli conosce. Nessuno
pronuncerebbe tali parole se non un eretico che non
crede nell’esistenza di un Signore, in primo luogo.
Cerchiamo rifugio in Allāh da questo.

Se accettiamo le parole degli specialisti umani quando


hanno a che fare con le loro specializzazioni - come
medici, ingegneri, eccetera - e noi non discutiamo con
loro perché il nostro livello di istruzione non ci permette
di capire tutto ciò che essi conoscono, allora è ancora più
opportuno che dovremmo accettare il fatto che in
qualunque modo l’Onnisciente, alla Cui conoscenza nulla
è nascosto, si occupa degli affari della Sua creazione,
senza dubbio lo fa in maniera corretta e saggia.

Noi esseri umani a volte pensiamo che sia saggio fare


alcune cose che non ci piacciono, perché vi è in esse
qualche beneficio per noi, e che se non le facessimo
saremmo accusati di essere privi di saggezza e di
ragione. Per esempio, se una persona è malata e c’è il
timore che possa morire, ma è risaputo che può essere
curata - con il permesso di Allāh - se prende un certo
farmaco, allora per questa persona la cosa saggia da fare
è prendere tale medicina anche se è amara;

se questa persona si rifiuta di prenderla, ciò è


considerato come un difetto e mancanza di ragione da
parte sua. Ci sono molte cose che facciamo nella vita che
non ci piacciono, per via dei benefici che però ci recano.

La metafora più elevata spetta ad Allāh (cfr. An-Naĥl,


60), e in nessun modo Egli può essere paragonato alla
Sua creazione. Egli permette che nel Suo dominio
accadano alcune cose che Lui odia, perché servono una
saggezza che noi, o la maggior parte di noi, non può
comprendere. Qualcosa della Sua saggezza può esserci
chiara, e ciò avviene per la misericordia di Allāh nei
confronti dei Suoi servi credenti, così Egli mostra loro
qualcosa della Sua saggezza in questo mondo, in modo
che possano trovare la pace della mente.

Per esempio, se vogliamo domandarci le ragioni di


qualcosa che possiamo comprendere, perché ad esempio
Allāh crea un bambino e poi lo induce a morire? Forse se
quel bambino sarebbe sopravvissuto avrebbe commesso
peccati maggiori come quelli che condannano una
persona all’Inferno e che l’avrebbero condannato a
rimanervi per l’eternità o per un tempo molto lungo, o
avrebbe potuto causare ad altri come i suoi genitori il
deviare dal sentiero di Allāh - come menzionato nella
storia del ragazzo ucciso da al-Khidr, e raccontato nella
storia di al-Khidr e Mūsa in Sūrat al-Kahf.

In alternativa, se questo bambino vive può affrontare tali


difficoltà che nel suo caso la morte sarebbe una
misericordia di Allāh.

Inoltre, se Allāh lo crea portatore di handicap, forse


questo handicap gli impedirà di commettere molti
peccati, che se li commettesse, lo condurrebbero
all’essere punito nel Giorno della Resurrezione.

Non ogni malattia o handicap è necessariamente una


punizione, bensì può essere una prova per i genitori del
bambino, con la quale Allāh espierà per essi le loro
cattive azioni, o eleverà la loro posizione in Paradiso se
sopporteranno questa prova con pazienza. Poi, se il
bambino cresce, la prova coinvolgerà anche lui, e se la
sopporterà con pazienza e fede, allora Allāh ha preparato
per il perseverante una ricompensa che non può essere
calcolata.

Allāh dice:

َ ‫الص ِاب ُرونَ أَ ْج َر ُه ْم ِب َغ ْي ِر ِح‬


‫ساب‬ َّ ‫إِ َّن َما ُي َو َّفى‬

“Coloro che sono perseveranti riceveranno la


loro incalcolabile ricompensa.” [Az-Zumar, 10]

Per noi Musulmani la vita non finisce quando si muore,


piuttosto crediamo che oltre la morte c’è il Paradiso e
l’Inferno, in cui vi è la vera vita. Coloro che compiono il
bene troveranno ad attenderli con Allāh la ricompensa
per le buone azioni che hanno compiuto in questo
mondo, e coloro che avranno compiuto il male
troveranno ad attenderli la punizione per le loro azioni
malvagie.

Bene e male non possono essere uguali, e la pazienza di


colui che è stato provato e che ha sopportato con
pazienza non sarà sprecata con Allāh. Infatti, coloro che
non sono stati provati in questo mondo possono
desiderare di aver subito simili calamità quando vedono
l’alta posizione raggiunta da coloro che hanno
sopportato le calamità con pazienza. C’è una grande
quantità di prove in tal senso nel Qur’ān e nella Sunnah,
per esempio Allāh dice:

‫ت‬ ِ ُ‫ال َو ْاْلَ ْنف‬


ِ ‫س َوال َّث َم َرا‬ ِ ‫ص مِنَ ْاْلَ ْم َو‬
ٍ ‫وع َو َن ْق‬
ِ ‫ش ْي ٍء مِنَ ا ْل َخ ْوفِ َوا ْل ُج‬
َ ‫َو َل َن ْبلُ َو َّن ُك ْم ِب‬
َ‫ص ِاب ِرين‬ ِّ ‫َو َب‬
َّ ‫ش ِر ال‬

“Sicuramente vi metteremo alla prova con


terrore, fame e diminuzione dei beni, delle
persone e dei raccolti . Ebbene, dà la buona
novella ai Sābirūn (coloro che perseverano).” [Al-
Baqarah, 155]

Il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam)


disse: “Che meraviglia è l’affare del credente, perché
tutto questo è un bene, e ciò non vale per nessuno se non
per il credente. Se qualcosa di buono gli accade, rende
grazie, e questo è un bene per lui, e se gli accade
qualcosa di brutto, sopporta con pazienza, e questo è un
bene per lui.” (Narrato da Muslim, 2999)

Da ciò dovrebbe esservi chiaro che le calamità che si


abbattono su quelli che ci sembrano essere innocenti, e
infatti ciò capita a tutte le persone, non sono
necessariamente una punizione, piuttosto possono
essere una misericordia da parte di Allāh, ma la nostra
mente e la nostra ragione sono imperfette e spesso
incapaci di comprendere la saggezza di Allāh in tali
questioni.

O crediamo che Allāh è più giusto, e più saggio, e più


misericordioso di noi nei confronti della Sua creazione,
quindi ci sottomettiamo a Lui e accettiamo (la Sua
volontà), pur riconoscendo la nostra incapacità di
comprendere la vera natura di noi stessi;

oppure ci vantiamo della nostra ragione imperfetta e ci


sentiamo orgogliosi della nostra stessa debolezza e
insistiamo nel pretendere da Allāh spiegazioni e ad
opporci al Suo decreto. Questi pensieri non possono
attraversare la mente di chi crede nell’esistenza di un
Signore saggio, un Creatore e Sovrano che è perfetto in
tutto. Se facciamo questo, allora abbiamo esposto noi
stessi alla collera e alla vendetta di Allāh, ma niente può
mai nuocere ad Allāh. Allāh ha attirato l’attenzione su
questo quando ha detto:

َ‫ال ُي ْسأَل ُ َع َّما َي ْف َعل ُ َو ُه ْم ُي ْسأَلُون‬

“Non sarà Lui a essere interrogato, sono loro che


lo saranno.” [Al-‘Anbyā’, 23]

Un segno della debolezza e della miopia dell’uomo, è che


egli si concentra sulle disgrazie senza prestare alcuna
attenzione ai benefici che esse possono recare, e senza
guardare alle altre benedizioni di cui gode e che vede
intorno a se. Perché Allāh ha benedetto gli esseri umani
in una maniera che non ha paragoni, con le calamità che
potrebbero abbattersi su di loro. Se ci fosse un uomo che
fa una gran quantità di bene ma a volte non lo compie,
allora dimenticare le cose buone che egli fa sarebbe
considerato come ingratitudine e negazione. Allora che
dire quando questo è il nostro atteggiamento nei
confronti di Allāh, al Quale appartiene la metafora più
elevata, e le Cui relazioni con la Sua creazione sono
benefiche e non possono essere in alcun modo dannose?

Inoltre, i Profeti e i Messaggeri sono i più amati della


creazione di Allāh, eppure nonostante questo furono i
più severamente provati degli esseri umani e soffrirono
le maggiori calamità - perché? Ciò non fu una punizione
per essi e non fu a causa della loro irrilevanza davanti al
loro Signore. Piuttosto ciò accadde perché Allāh li amava
e ha conservato per loro una ricompensa perfetta che
essi godranno in Paradiso, e ha decretato che queste
calamità sarebbero loro accadute, in modo che Egli
potesse elevare la loro posizione.

Egli fa tutto ciò che vuole, come vuole, ogni volta che
vuole; nessuno può differire il Suo Giudizio, nessuno può
respingere il Suo Comando ed Egli è il Saggio,
l’Onnisciente. E Allāh è l’Altissimo, il Ben Informato e il
Più Sapiente.

Shaykh Muhammed Salih Al-Munajjid

Fatwā n. 13610
L’obbligo di curare i bambini che soffrono
di malattie incurabili

Lode ad Allāh.

Uno dei cinque elementi essenziali che i testi del Qur’ān


e della Sunnah indicano debba essere protetto, e sul
quale la Ummah è unanimemente d’accordo, è la
preservazione della vita umana, che viene in secondo
ordine solo alla preservazione dell’impegno religioso, se
l’individuo è un feto in cui l’anima è stata insufflata o se
è stato partorito, e se è privo di malattie, problemi e
deformità o se è afflitto in un qualche modo, e se c’è la
speranza che possa essere guarito o se non c’è tale
speranza, sulla base dei mezzi ordinari e in conformità ai
test clinici.

Quindi non è lecito trasgredire contro di lui abortendo se


esso è un feto nel quale è stata insufflata l’anima, o
somministrandogli medicine che causeranno la sua
morte o che lo distruggeranno, per risparmiargli dolore e
sofferenza, o per sollevare il suo tutore (da questo peso)
o per liberare la società da coloro che hanno handicap
fisici e mentali o che sono deformi, o per qualsiasi altro
motivo che può spingere la gente a liberarsi di loro, a
causa del significato generale delle Parole di Allāh:
َّ ‫س الَّتِي َح َّر َم‬
‫هللاُ إِ َّال ِبا ْل َح ِّق‬ َ ‫َو َال َت ْق ُتلُوا ال َّن ْف‬

“E non uccidete, senza valida ragione, coloro che


Allāh vi ha proibito di uccidere.” [Al-‘Isrā’, 33]

Ed è stato provato che il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa


sallam) disse: “Non è lecito versare il sangue di un
Musulmano, tranne che in tre casi: una vita per una
vita, un adultero che è sposato (o precedentemente
sposato), e uno che lascia la sua religione e si separa
dalla Jamā’ah.” (Narrato da Al-Bukhārī e Muslim)

Essi dovrebbero cercare la ricompensa per questo e non


lamentarsi della frequenza delle visite del malato presso
il medico, o sentirsi in difficoltà a causa della lunghezza
del trattamento, e non devono disperare delle buone
conseguenze, perché tutte le questioni sono nelle mani di
Allāh ed Egli le dirige come vuole. Quindi non
dovrebbero perdere la pazienza se la cura non è facile da
trovare e se si prevede la morte. Quante volte una
persona malata ha dovuto affrontare una malattia
difficile da trattare e la sua condizione è peggiorata, poi
Allāh ha Gli ha concesso la guarigione. E quante volte a
una persona malata è stata diagnosticata una malattia e
ha quindi preso la medicina e sperato in una cura, poi è
morta nonostante la grande attenzione di coloro che lo
stavano curando.
Competenze mediche ed esperienza non dovrebbero far
credere ai medici che ciò che pensano accadrà come
qualcosa di definito e inevitabile, e non dovrebbero
considerare le loro aspettative come realtà. Quante volte
hanno avanzato ipotesi dimostratesi false e aspettative
rivelatesi errate. Dovrebbero rendersi conto che anche se
siamo esortati a sviluppare i mezzi, la guarigione viene
solo da Allāh che ha creato quei mezzi. La conoscenza
della durata della vita delle persone appartiene soltanto
a Lui, e nessuno la conosce tranne Lui.

Le autorità dovrebbero predisporre strutture di


trattamento, e fornire medici, attrezzature, ospedali e
così via. Ognuno è un pastore ed è responsabile per il suo
gregge, ognuno nel proprio campo secondo la
conoscenza, la forza fisica e la capacità finanziaria che
Allāh gli ha dato, come il Messaggero di Allāh (sallAllāhu
‘aleyhi wa sallam) ci disse. Dovrebbero tutti fare bene il
proprio lavoro, perché Allāh ha decretato competenza in
tutte le cose ed Egli ama coloro che ben agiscono. Essi
non hanno il diritto di rifiutare un trattamento o essere
negligenti su questo, trascurando lo sviluppo dei mezzi
di guarigione.

La presenza dei disabili mentali e fisici e dei malati


cronici, è un bene per la gente, ed è un ricordo e una
esortazione, e un grande segno della saggezza di Allāh e
della Sua capacità di fare ciò che vuole, e della grandezza
della Sua benedizione per coloro che sono privi di queste
malattie, in modo che essi Gli mostrino gratitudine e Gli
obbediscano.

E Allāh è la fonte della forza. Che Allāh invii le


benedizioni e la pace sul nostro Profeta Muhammad e la
sua Famiglia e i Compagni.

Shaykh ‘Abd al-‘Azīz ibn ‘Abd-Allāh bin Bāz, Shaykh ‘Abd al-
Razzāq ‘Afīfi, Shaykh ‘Abd-Allāh ibn Ghadyān, Shaykh ‘Abd-
Allāh ibn Qa’ūd

Fatāwa al-Lajnah al-Dā’imah li’l-Buhūth al-‘Ilmiyyah wa’l-Ifta


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