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gli unici flussi termici rilevanti per il calcolo sono le dispersioni termiche complessive
(flussi di calore uscenti, cioè carichi negativi)
Considerazioni introduttive- 2
Le dispersioni sono dovute a:
¾ perdite di calore per convezione fra l’aria
l aria e le superfici interne delle pareti e dei
divisori (perdite o dispersioni per trasmissione).
¾ perdite di calore dovute ai flussi entalpici connessi alle portate di aria di
ventilazione/infiltrazione
til i /i filt i ((perdite
dit o dispersioni
di i i per ventilazione).
til i )
I t i di base
Ipotesi b per il calcolo
l l
¾ regime termico stazionario;
¾ assumere per le condizioni termoigrometriche dell’aria esterna ed interna
opportuni valori di progetto (stabiliti, rispettivamente, sulla base del contesto
climatico in cui si trova l’edificio e di criteri di comfort interno);
¾ Assumere/stimare le portate di aria di ventilazione (sulla base di opportuni
valori di progetto o procedure semplificate)
¾ trascurare gli apporti gratuiti dovuti ai carichi solari ed ai carichi endogeni.
L’equazione di bilancio dell’energia per il
calcolo del carico termico di progetto invernale
~ ~*
Φ p ( t ) = Φ p = −Φ c − Φ a (14 16)
(14.16)
a)) la temperatura
p dell’aria interna assume un valore p
praticamente uniforme
nell’intero volume dell’ambiente ed è costante nel tempo (con valore pari a
quello di set-point);
b) la temperatura dell’aria
dell aria interna e la temperatura media radiante risultano
sostanzialmente uguali;
c) le proprietà termofisiche dei materiali e dei componenti edilizi sono costanti nel
tempo e non dipendono dalla temperatura;
d) gli ambienti hanno altezze non superiori a 5 m;
e) il riscaldamento avviene in condizioni stazionarie quando le condizioni al
contorno coincidono con le condizioni di progetto.
E’ tuttavia possibile applicare delle correzioni ai risultati del calcolo nei casi in cui le
ipotesi restrittive dei punti b) e d) non siano soddisfatte.
Temperatura esterna di progetto - θe
*
Temperatura interna
Tipo di locale dell’edificio ~
di progetto, θi [C
[C°]]
Ufficio singolo 20
Come indicazione di Uffici a spazio aperto 20
massima, per una prima stima Sala conferenze 20
dei carichi termici invernali di Auditorium 20
progetto, è possibile far Bar-Ristorante 20
Aule scolastiche 20
riferimento ai valori riportati Scuola materna 20
nell’allegato
nell allegato nazionale alla Asilo nido 22
norma UNI EN 12831. Supermercato 16
Locali di abitazione 20
Bagni 24
Chi
Chiese 15
Musei, gallerie 16
Flusso termico disperso per
trasmissione attraverso le
pareti - Φc
Determinazione del flusso termico disperso
per trasmissione attraverso le pareti - Φc
La perdita per trasmissione, Φc, è tipicamente data dalla somma di più contributi.
Questi flussi termici in genere non avvengono solamente con l’ambiente esterno,
ma anche con locali/edifici limitrofi non riscaldati, riscaldati a temperature diverse, il
terreno ⇒ ci sono diversi valori di Δθ.
La norma
norma, per evitare l’uso
l uso di differenze di temperature diverse nelle formule
formule,
introduce il concetto di Coefficiente di perdita per trasmissione, HT :
(
− Φ c = (H T ,e + H T ,nr + H T ,i + H T ,t )⋅ θi − θ*e
~
) (14.19)
Ak = ll’aera
aera della k-sima
k sima superficie (norma UNI EN 13789)
Uk = trasmittanza termica della k-sima superficie edilizia (UNI EN 6946 per i
componenti opachi, UNI EN 10077-1 per componenti trasparenti, UNI 13947
per facciate continue,
continue ….))
Ψl = trasmittanza termica lineare del l-simo ponte termico lineare (normative UNI EN
ISO 10211-2 ed UNI EN ISO 14683)
ll = lunghezza del l-simo ponte termico lineare (norma UNI EN 13789)
n = numero delle superfici (ciascuna aventi caratteristiche termofisiche uniformi)
ek, et = fattori correttivi per tener conto dell
dell’esposizione
esposizione della superficie
m = numero dei ponti termici lineari
Fattori correttivi per l’esposizione, ek, et
Tengono conto dell’influenza dell’umidità relativa, della velocità del vento, della
diversa temperatura dell’aria sullo scambio termico dell’involucro edilizio a seconda
della sua esposizione.
Occorre considera questi fattori maggiorativi solamente se l’influenza delle
sopraccitate
p g
grandezze non è ggià stata considerata nella determinazione del valore
di Uk secondo quanto raccomandato dalla norma UNI-EN6946.
Per quantificare il loro valore è possibile far riferimento all’allegato nazionale alla
norma UNI EN 12831:
Ak = l’aera
l’ d
della
ll kk-sima
i superficie
fi i
Uk = trasmittanza termica della k-sima superficie
Ψl = trasmittanza termica lineare del l-simo p
ponte termico lineare
ll = lunghezza del l-simo ponte termico lineare
n = numero delle superfici (ciascuna aventi caratteristiche termofisiche uniformi)
m = numero dei
d i pontii termici
i i lilinearii
bu = fattore di riduzione della temperatura (tiene conto del fatto che la differenza
di temperatura a cavallo
~ delle superfici che separano i locali riscaldati da
quelli non riscaldati, θi − θ n ,r , è diversa
~ * dalla differenza di temperatura fra
ambiente riscaldato ed esterno: θ i −θe )
Fattore di riduzione della temperatura, bu - 1
bu può essere determinato mediante tre diverse procedure alternative, a seconda che
il valore della temperatura del locale adiacente non riscaldato sia nota o meno:
~
θi − θi,nr
a) θi,nr nota, in questo caso bu si calcola come: bu = ~
θi − θ*e
b) θi,nr incognita – procedura semplificata. Il valore di bu è stabilito da normative e/o
prescrizioni (ad es. appendice D della UNI-EN 12831). In relazione al territorio
Italiano,, l’allegato
g nazionale alla norma UNI EN 12831 suggerisce
gg i seguenti
g valori:
Tipo di vano bu [-]
Locali / numero di pareti del vano non riscaldato rivolte verso l’ambiente esterno
Con una parete esterna …………………………………………………………………. 0,4
Senza serramenti esterni e con almeno due pareti esterne ……………………………. 0,5
Con serramenti esterni e con almeno due pareti esterne (p. es. garages) ……………… 0,6
Con tre pareti esterne (p. es. vani scala esterni) ………………………………………. 0,8
Cantine
Senza finestre / serramenti esterni …………………………………………………….. 0,5
Con finestre / serramenti esterni ………………………………………………………. 0,8
Sottotetti
Il tasso di ventilazione del sottotetto è elevato, (es. tetti ricoperti con tegole o altri materiali di copertura
non a tenuta) senza rivestimento con feltro o assito ……………. 1,0
Altri tetti non isolati ……………………………………………………………………. 0,9
T tti isolati
Tetti i l ti ……………………………………………………………………………… 07
0,7
Disimpegni interni (senza muri esterni – ricambio d’aria inferiore a 0,5 vol/h) 0
Disimpegni ventilati (aperture/volume> 0,005 m2/m3) 1,0
Solette sospese (soletta sopra vespaio) 0,8
Fattore di riduzione della temperatura, bu - 2
c) θi,nr
i nr incognita – procedura dettagliata. Si risolve il bilancio di energia del locale
non riscaldato, attraverso cui si determina la sua temperatura.
La soluzione di questa procedura porge:
H nr , e
bu =
H i, nr + H nr , e
n
H T ,i = ∑A
k =1
k ⋅ U k ⋅ f ij (14.24)
~
θi − θ j
f ij = ~
θi − θ*e
In considerazione del fatto che questo flusso termico, in genere, rappresenta una
quota ridotta rispetto alle altre voci di perdita energetica è possibile procedere
mediante un approccio semplificato. I risultati che tale procedura fornisce hanno
una precisione commisurata ai fini del calcolo del carico termico di progetto
dell’edifico/ambiente.
Coefficiente di perdita per trasmissione con il
terreno HT,t – Procedura semplificata - 1
terreno,
il coefficiente HT,t, , in condizioni di progetto invernali, viene valutato attraverso la
relazione:
⎛ n ⎞
H T ,t = f g1 ⋅ f g 2 ⋅ ⎜ ∑ A k ⋅ U equiv,k ⎟ ⋅ G w (14.26)
⎝ k =1 ⎠
fg1 = coefficiente correttivo che tiene conto dell’effetto della variazione annuale
della temperatura dell’aria esterna.
fg2 = fattore di riduzione della temperatura
Ak = area della k-sima superficie dell’ambiente riscaldato a contatto con il terreno
Uequiv,k = trasmittanza termica equivalente della k-sima superficie dell’ambiente
riscaldato
i ld t a contatto
t tt con il tterreno
n = numero delle superfici (ciascuna aventi caratteristiche termofisiche uniformi)
dell’ambiente riscaldato a contatto con il terreno
Gw = fattore di correzione che tiene conto dell’influenza della falda acquifera.
Fattore di riduzione della temperatura, fg2,
coefficiente correttivo,, fg1, fattore di correzione
falda acquifera, GW
Il coefficiente correttivo fg1 è determinato su base nazionale. In assenza di indicazioni
specifiche per il paese di interesse la norma UNI EN 12831 fornisce nell’appendice D il
valore di 1.45 come indicazione di massima da assumere nei calcoli.
Il fattore
f tt di riduzione
id i della
d ll ttemperatura,
t fg2, può
ò essere d
determinato
t i t attraverso
tt la
l
relazione:
~
θi − θ m , e
fg2 = ~
θi − θ*e
Ag
B' = (14 28)
(14.28)
0.5 ⋅ P
P = perimetro del pavimento a contatto con il terreno in m (somma dei lati del
pavimento a contatto con il terreno che confinano con l’ambiente esterno).
(Se il bilancio è risolto per l’intero edificio, P corrisponde al perimetro della superficie in pianta
dell’edificio stesso. Se l’attenzione è focalizzata sul singolo ambiente o su una porzione dell’edificio
P corrisponde alla somma dei soli lati del pavimento che confinano con l’ambiente esterno; non
vengono cioè conteggiati nel perimetro i lati del pavimento a contatto con il terreno che confinano
con unità abitative e/o ambienti adiacenti)
Trasmittanza termica equivalente, Uequiv,k - 2
Noto il coefficiente B’ e calcolata la trasmittanza termica del componente di involucro,
Uk, utilizzando la procedura usuale, è possibile ricavare Uequiv,k mediante una
proced ra semplificata basata su
procedura s unana tabella ssuggerita
ggerita dalla norma UNI EN 12831
12831.
Si identificano 4 possibili configurazioni geometriche di riferimento:
⇒
z=0
a) pavimento disperdente posto a livello con il piano di campagna
(z = 0 m),
campagna (z = 1 1.5
5 m)
m),
campagna (z = 3 m),
z=0 8 0 55
0,55 0 41
0,41 0 33
0,33 0 25
0,25 0 16
0,16
10 0,47 0,36 0,30 0,23 0,15
12 0,41 0,32 0,27 0,21 0,14
14 0,37 0,29 0,24 0,19 0,14
16 0 33
0,33 0 26
0,26 0 22
0,22 0 18
0,18 0 13
0,13
Caso
z = 1.5 m
8 0,44 0,35 0,29 0,23 0,15
10 0,38 0,31 0,26 0,21 0,14
12 0,34 0,28 0,24 0,19 0,14
14 0,30 0,25 0,22 0,18 0,13
16 0,28 0,23 0,20 0,17 0,12
18 0,25 0,22 0,19 0,16 0,12
20 0,24 0,20 0,18 0,15 0,11
Trasmittanza termica equivalente, Uequiv,k - 4
¾ Se ll’ambiente
ambiente interrato e/o il pavimento a contatto con il terreno non hanno lati
confinanti con l’ambiente esterno (ambiente a contatto con il terreno, ma
circondato da tutti i lati da altri ambienti riscaldati o non) occorre adottare per la
valutazione della trasmittanza equivalente
q il valore del coefficiente B’
determinato per l’edificio nel suo insieme (altrimenti sarebbe P = 0) .
~
(
Φ a = H v ,i ⋅ θi − θ*e ) (14.30)
Dove: H v,i = H v, e + H v, L
Hv,LL = coefficiente di perdita per ventilazione con ambienti limitrofi non riscaldati o
~
riscaldati a temperatura diversa da θi [W/K]
Coefficiente di perdita per ventilazione con
ll’ambiente
ambiente esterno,
esterno Hv,e
Il coefficiente Hv,e è definito dalla relazione:
H v, e = q ⋅ ρint ⋅ c p, int
Assumendo per ρint e cp,int valori costanti e pari, rispettivamente, a 1.20 kg/m3 e
1004 J/(kgK), ed esprimendo la portata volumetrica in m3/h, l’Hv,e si può scrivere
nella nota forma:
H v, e = 0.34 ⋅ q '
n
H v, L = ∑q
j =1
L, j ⋅ ρint ⋅ c p ⋅f v, j
qL,j
L j = j-sima portata volumetrica di aria di ventilazione scambiata con~ i locali limitrofi
ρint = massa volumica dell’aria (valutata alla temperatura interna, θi , ed alla pressione
presente all’interno del locale riscaldato)
Cp = capacità termica massica (valutata alle condizioni termodinamiche dell’aria
dell aria
all’interno del locale riscaldato)
fv,j = fattore di riduzione del salto termico (tiene conto del fatto che le portate d’aria qL,j
~
mettono in g gioco un salto termico inferire a q pari a θi − θ*e )
quello p
Fattore di riduzione del salto termico, fv,j - 1
Il coefficiente di riduzione del salto termico, fv,j, è definito dalla relazione:
~
θi − θ L, j
f v, j = ~
θi − θ*e
θL,j = temperature dell’aria all’interno dei locali limitrofi non riscaldati ((o riscaldati a
~
temperatura diversa da θi ) da cui provengono le varia portate d’aria qL,j.
NOTA IMPORTANTE:
Nel caso in cui sia presente un sistema di preriscaldamento dell’aria (quale, ad
esempio,
p , un recuperatore
p di calore sull’aria espulsa),
p ), la p
perdita p
per ventilazione,,
Φa, dovrà essere determinata utilizzando il solo coefficiente Hv,L (ponendo: Hv,e =
0) ed assumendo come valore della temperatura θL,j la temperatura di
preriscaldamento dell’aria e come portata la portata di aria esterna di ventilazione,
q.
Considerazioni - 1
La determinazione delle portate d’aria scambiate con l’ambiente esterno, q, e con gli
ambienti limitrofi
limitrofi, qL,j, si ottiene dalla soluzione dell’equazione
dell equazione di continuità (relazione
14.12).
Occorre però sottolineare che non necessariamente la perdita per ventilazione viene
a gravare sul bilancio di energia dell’ambiente, ma in molte configurazioni essa può
invece risultare a carico dell’impianto.
a)) p
presenza di sole infiltrazioni di aria p
per ventilazione naturale;
b) presenza di sistemi specifici di ventilazione naturale;
c) presenza di sistemi di ventilazione meccanica:
c1)
1) senza recuperatori
t i di calore,
l
c2) con recuperatori di calore e/o sistemi di preriscaldamento dell’aria
d)) presenza
p di sistemi di climatizzazione ad aria ((ovvero: ventilazione meccanica ed
uso della portata di aria di ventilazione anche a fini termoigrometrici – aria come
fluido termovettore).
Considerazioni - 2
¾ Nei casi a), b), c1) la perdita per ventilazione è totalmente a carico del bilancio di
energia dell’ambiente.
~
~
q; θi q L , j ; θi
~
θi
q ; θ*e q L, j ; θL, j
H v ,i = H v ,e et (
~
− Φ a = H v,e ⋅ θi − θ*e )
Ai fini del calcolo di progetto, per la quantificazione della portata, q, si assume:
q = Max(q inf , q ig )
qinf = portata di aria di infiltrazione attraverso fessure e imperfetta tenuta dei giunti
dell’involucro edilizio dovuta all’effetto dinamico del vento ed agli effetti di
galleggiamento legati alla differenza di temperatura fra ambiente interno ed
esterno,
qig = è la portata di aria esterna di ventilazione necessaria per fini igienici a
garantire una soddisfacente qualità dell
dell’aria
aria indoor o IAQ.
Caso a) – Infiltrazioni di aria - 3
Una stima semplificata della portata di aria di infiltrazione può essere effettuata
tramite la relazione:
q inf = 2 ⋅ V ⋅ n 50 ⋅ e i ⋅ ε i
V = volume interno dello spazio riscaldato
n50 = numero di ricambi d’ora convenzionale riferito ad una differenza di pressione
fra interno ed esterno dell
dell’edificio
edificio pari a 50 Pa
Pa. n = [1/h]
ei = coefficiente di schermatura del vento (dovuto alla presenza di ostacoli
nell’intorno dell’edificio considerato)
εi = fattore di correzione dovuto all’altezza (tiene conto del fatto che la velocità
del vento aumenta al crescere dell’altezza del suolo a causa dell’effetto del
boundary layer e/o di elementi schermanti posti attorno all’edificio).
Altezza del locale riscaldato sopra il livello del terreno [m] Fattore di correzione per l’altezza, εi [-]
(altezza misurata dal centro del locale al livello del terreno)
0 – 10 1
10 – 30 1,2
Oltre 30 1,5
Caso a) – Infiltrazioni di aria - 5
Indicando con nmin il numero di ricambi d’aria minimi necessari per garantire la
soddisfacente IAQ,
Q, la portata
p di aria esterna di ventilazione,, q, risulterà pari
p a:
q ig = n min ⋅ V
In via semplificata, a livello Italiano l’allegato nazionale alla norma UNI-EN 12831
fornisce alcune indicazioni generiche in relazione a locali residenziali:
Tipo di locale nmin [h-1]
Locale di abitazione (default) 0,5
Cucina 1,5
Bagno 2,0
Caso b) – Ventilazione naturale - 1
Se è presente un sistema
realizzato ad hoc per la
~ ventilazione naturale dell’ambiente
q max ; θi è presumibile siano state
sviluppate analisi specifiche per il
dimensionamento dello stesso
~ ⇒ la portata di aria esterna di
θi ventilazione q
ventilazione, q, è nota
nota.
I questa
In t configurazione,
fi i in
i genere, la
l portata
t t d’aria
d’ i esterna
t di ventilazione
til i iincide
id
~
sul bilancio energetico dell’ambiente con un salto termico pari: θi − θe , e si potrà
*
scrivere:
et
~
(
− Φ a = H v,e ⋅ θi − θ*e )
Caso c1) – Ventilazione meccanica senza
recupero termico - 1
~
q j ; θi
~
q ; θ*e θi
~
q j ; θi
Nota : ∑ q j = q
¾ la p
presenza di un impianto
p p
per la ventilazione meccanica p
presuppone
pp un p
progetto
g
preventivo dello stesso ⇒ la portata di aria esterna di ventilazione, q, è
generalmente nota.
¾ La
L perdita
dit per ventilazione
til i è a carico
i d dell bil
bilancio
i ambiente
bi t e dipende
di d ddalla
ll
~
differenza di temperatura: θi − θ*e
Caso c1) – Ventilazione meccanica senza
recupero termico - 2
Nel caso di ventilazione meccanica per estrazione (per esempio cappe aspiranti,
torrini di estrazione), l’ambiente interno risulterà, invece in depressione.
Caso c1) – Ventilazione meccanica senza
recupero termico - 3
Nel caso di ventilazione meccanica in estrazione, l’ambiente confinato sarà quindi
sede di portate di sola infiltrazione, dall’esterno e da locali limitrofi:
q, θ*e
Vloc, j
q loc,inf = q ⋅
Ved
~ Vloc,j = volume
l iinterno d
dell
q j ; θi
~
q ; θ*e θi j-simo locale
~ Ved = volume interno
q j ; θi
dell’intero edificio
~
q; θi
q ; θsu
~
θi
( )
n
H v ,L = ∑ q ⋅ ρint ⋅ c p ,int ⋅f v
~
et − Φ a = H v ,L ⋅ θi − θ*e
j=1
~
θi − θsu
fv = ~
θi − θ*e
Nel caso di recuperatori di calore sensibili (operano solo sul Δθ) si può quindi
scrivere:
& ⋅ c p ⋅ ΔTrealel
m θsu − θ*e
ε= = ~
& ⋅ c p ⋅ ΔTMax
m θi − θ*e
Da cui risulta:
~
(
θsu = θ + ε ⋅ θi − θ*e
*
e )
Caso d) – Ventilazione meccanica, sistemi di
climatizzazione ad aria - 1
~ Φa = 0
q; θi
q; θint r
θ*e
~
θi
Φa
HVAC
θ*e
~*
( ~
Φ p = q ⋅ ρint ⋅ c p ⋅ θint r − θi = −Φ c )
Per quantificare le perdite per ventilazione a carico dell’impianto di climatizzazione
(che comunque influenzeranno il dimensionamento dei generatori di calore) si può
utilizzare la relazione:
( ~
Φ a = q ⋅ ρint ⋅ cp,int ⋅ θi − θ*e )
Intermittenza e attenuazione notturna della
temperatura - ΦRH
Al fine di garantire un risparmio energetico, spesso, si effettua l’attenuazione della
temperatura interna o si spegne l’impianto
l impianto di riscaldamento durante i periodi notturni e
le ore di non occupazione dei locali.
In tal caso occorrerà considerare anche il carico termico aggiuntivo sull’ambiente (una
riserva
i ) ΦRH, necessario
di potenza),
t i all ripristino
i i ti d della
ll ttemperatura
t di progetto
tt neii ttempii
desiderati alla riaccensione del sistema stesso.
Φ RH = A ⋅ f RH (14.45)
fRH è ttabulato
b l t ffunzione:
i
Il valore numerico da assegnare al fattore di correzione, fRH, per lo sviluppo dei calcoli
è usualmente indicato in opportuni standard nazionali (per esempio: allegato nazionale
alla norma UNI 12831).)
Ove questi fossero assenti l’appendice D alla norma UNI-EN 12831 fornisce dei valori
suggeriti di default.
Attenuazione notturna – metodo semplificato
di calcolo per il ΦRH – Determinazione fRH - 3
fRH [W/m2]
Destinazione Caduta di temperatura impostata per l’attenuazione, Δθ [K]
Tempo
p di
d’uso Δθ = 2 Δθ = 3 Δθ = 4
ripresa [h]
dell’edificio Massa dell’edificio Massa dell’edificio Massa dell’edificio
bassa media alta bassa media alta bassa media alta
1 18 23 25 27 30 27 36 27 31
Non
N 2 9 16 22 18 20 23 22 24 25
residenziale 3 6 13 18 11 16 18 18 18 18
4 4 11 16 6 13 16 11 16 16
fRH [W/m2]
Caduta di temperatura impostata per l’attenuazione, Δθ [K]
Destinazione
d’uso Tempo di Δθ = 1 Δθ = 2 Δθ = 3
dell’edificio ripresa [h] Massa
Massa dell’edificio Massa dell’edificio
dell’edificio
alta alta alta
1 11 22 45
2 6 11 22
Residenziale
3 4 9 16
4 2 7 13
Edifici di massa alta: solette di cemento e muri in mattoni pieni o cemento, edifici isolati a cappotto;
Edificii di massa media:
Edifi di solette
l tt di cemento t e murii leggeri,
l i edifici
difi i con isolamento
i l t termico
t i posto
t
nell’intercapedine dei tamponamenti esterni con masse modeste verso l’interno (spessore pareti 5 ÷10 cm);
Edifici di massa bassa:solette e muri di tipo leggero, edifici isolati termicamente sul lato interno della parete.
Attenuazione notturna – metodo semplificato
di calcolo per il ΦRH – 4
~* ~*
Φ p ,int ermittenza = Φ p + Φ RH (14.46)
Il carico termico di progetto per l’ambiente e
l’edificio nel suo insieme – 1
~*
Il carico termico di progetto per l’intero edificio, Φ p ,ed, può essere determinato, noti i
carichi termici di progetto dei singoli ambienti (o delle singole unità abitative) e delle
relative perdite per trasmissione, attraverso la relazione:
Φ p ,ed = ∑ Φ c , j + Φ a ,ed + ∑ Φ RH , j
~* (14.47)
Φ a , ed < ∑Φ a, j
Ciò è dovuto al fatto che per la determinazione delle perdite per ventilazione di ogni
singolo
g (j
(j-simo)) locale si è fatto riferimento alle condizioni p
peggiori
gg che p
possono
verificarsi per esso.
La potenza termica deve essere riferita alla portata d’aria globalmente scambiata
dall’edificio con l’ambiente esterno, qed :
Φ a , ed (
~
)
= q ed ⋅ ρint ⋅ c p ⋅ θi − θ*e ⋅ f v , j
Φ p,corretto = f h ,i ⋅ (Φc + Φa )
~
Dove θi ,opp è la temperatura operante in condizioni di progetto, calcolabile, in prima
approssimazione mediante la relazione:
~ ~
~ θi,aria + θmed,rad
θi,op =
2