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Scrivevo un poema epico: ne cominciasti uno anche tu; ho smesso perché il mio poema non
gareggiasse col tuo. La mia Musa si volse alla tragedia: indossasti anche tu il lungo abito tragico.
Toccai le corde della lira suonata dal poeta calabro: tu, o ambizioso, mi strappi il nuovo plettro. Oso
il genere satirico: tu ti sforzi per diventare un Lucilio. Scrivo leggere elegie: anche tu scrivi carmi
dello stesso genere. Ho cominciato a comporre epigrammi - che ci può essere di meno pregevole? -:
e anche qui cerchi di strapparmi la vittoria ormai mia. Scegli un genere, che non vorrai coltivare -
sarebbe una sfrontatezza voler coltivare ogni genere -, e se c’è qualcosa che non ti piace, lasciala a
me, o Tucca.