Sei sulla pagina 1di 4

RIVISTA

Dl
DIRITTO PROCESSÜALE
FONDATA NEL 1924 DA
G. CHIOVENDA, F. CARNELUTTI e P. CALAMANDREI
D1RETTORI
E. T. LIEBMAN G. A. MICHELI
PROPBSSORB ORDINÁRIO pnopEssonE ordinário
NELl/UNIVEItStTA Dl M1LANO NEU.'UNIVERSITA Dl nOMA
Volume XX (II Serie) - Anno l%5
Este Livro Pertence
a Biblioteca Pessoal de
Aury Lopes Jr.
PADOVA
CEDAM . CASA EDITRICE DOTT. ANTÔNIO MILANI
1965
VERITÀ, DUBBIO, CERTEZZA O

diritto è inciso il suo essere e sul rovescio il suo non essere. Ma per
conoscere Ia verità delia cosa, o diciamo purê delia parte, bisogna
conoscere tanto il diritto quanto il rovescio : una rosa è una rosa,
insegnavo aFrancesco, perchè non è alcun altro fiore; ciò vubl
dire che per conoscere veramente Ia rosa, cioè per afferrarne Ia
VERITÀ, DUBBIO, CERTEZZA verità, occorre conoscere non soltanto ciò che essa è ma anche ciò
che essa non è. Perciò Ia verità di una cosa ei sfugge fino a che noi
non possiamo conoscere tutte le altre cose e cosi non ne possiamo
conseguire se non una conoscenza parziale. E quando dico una cosa,
1. — Io vado ancora scavando, con sempre maggiore inte mi riferisco anche ad un uomo. Insomma Ia verità è nel tuito, non
resse, anzi con sempre maggiore passione, quelle fondazioni delia nella parte; e il tutto è troppo per noi. Piü tardi questo mi è ser-
scienza giuridica sulle quali ho tanto insistito nella seconda parte vito a comprendere, o almeno a cercar di comprendere, perché
delia mia vita intellettuale. II profitto, finora, è stato medíocre; Cristo abbia detto : a Io sono Ia verità ».
ma Ia gioia dei pensare mi ha largamente compensato. Chi giudi- Pertanto Ia mia strada, cominciata con Tattribuiíe ai processo
cherà, a suo tempo, Ia mia opera nel suo complesso, dovrà badare ia ricerca delia verità, ha messo capo alia sostituzione delia verità
piü alia strada percorsa che ai risultati raggiunti. E mi viene in con Ia cerlezza.
mente, mentre detto queste mie ultime riflessioni, uno scritto di
Heidègger, tra il filosófico e il poético, dei quale non rammento ora 2. — Ma anche intorno alia certezza, c'è voluto dei tempo,
con precisione il titolo; ma il lettore potrà rintracciarlo, oppor- e delia fatica, per approfondirne il concetto. Da principio, nella
túnamente tradotto in língua italiana dal filosofo La Via, in uno polemica con Calamandrei, provocata dal notissimo e bellissimo
degli ultimi fascicoli di Teoresi. libro dei filosofo Lopez de Ofiate, soprattutto per Ia contrapposi-
Quando sono partito, nei miei studi sul processo, con Ia Prova zione tra certezza e giustizia, il mio concetto di certezza era grezzo,
civile, ho parlato di verilà, assegnando pressapoco ai processo per non dire rozzo o rudimentale. Già allora io avevo intuito Ia
come scopo Ia ricercá delia verità soslanziale e come risultato il virtü delle parole; ma Ia palese derivazione di certezza dal latino
conseguimento di una oerità formale. Ma non era, per quanto cernere, poiché io tradussi cernere con oedere, mi ha ingannato.
piuttosto comune, una distinzione fondata. La verità non è e non Ci sono voluti degli anni, molti anni, fino agli ultimi, cioè fino a
può essere che una sola; quella che io come altri chiamavo verità quando scrissi Diritto e Processo, affinché mi accorgessi che il signi-
formale non è Ia verità. Né io sapevo allora che cosa fosse e perché, ficato originário di cernere' non è quello di vedere ma di scegliere.
soprattutto, né col processo né in alcun altro modo, dali* uomo si La certezza, io scrissi allora, implica una scelta; e questo, pro-
può mai raggiungere. babilmente, fu il passo decisivo per comprendere non solo il vero
' Qualche cosa ho coniinciato a capirne con Ia meditazione sul valore dei suo concetto, ma purc il dramma dei processo.
concetto di parle, che costituisce uno dei fulcri dei mio modo di
pensare. E chi mi ha aiutato, per quanto allora fosse molto distante 3. — Scegliere tra che ? Scegliere perché ? Quando si pongono
dalla meta raggiunta nello scrittarello, che ho ricordato poço fa, queste domande emerge il valore dei dubbio, che è alia radice
è stato il filosofo Heidègger, delia prima maniera, con quella che dei concetto di certezza; ed è strano che gli scienziati e perfino i
fu, e doveva essere, Ia sua sinfonia incompiuta: il a Sein und Zeit», filosofi dei processo ne abbiano tenuto assai poço conto. Miguel
dove parla delia WelÜichkeit der Sache, che mi ha profondamente de Unamuno, ih uno dei suoi saggi, mi ha insegnato che dubium
colpito e che ho tradotto, nelle prime pagine dei Dialoghi con Fran- viene da duo; ed io ho ripetuto che, alia stretta dei conti, il
cesco con universalità delia cosa. Próprio perché Ia cosa è una parte giudice si trova ai bivio tra due strade. Ma questa era una
essa è e non è; può essere paragonata ad una medaglia sul cui metáfora ; e bisogna ragionare con maggior precisione. Bisogna dire
VERITÀ, DUBBIO, CERTEZZA
6 RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE
4 - Tuttavia scegliere bisogna. Dalla bontà delia scelta
che il dubbio è il contrasto o Ia incompatibilità non tanto tra dipende il risultato dei processo. Ciò permette di capire, intento,
due giudizi quanto tra due ragionamenti; e qui richiamare Ia perché in molti casi ia legge Io liberi dal peso delia scelta, scegliendo
differenza tra giudizio e ragionamento; e ricordare che prima si in luogo di lui. Questo èil significato dei sistema delia prova legale.
giudica e poi si ragiona, e le ragioni fondate sulle prove sono Quando, per esempio, Ia legge non consente che una prova orale
appunto il mezzo percollaudare il giudizio. Ora non c'è, purtroppo, prevalga su una prova scritta, non fa veramente altro se non
giudizio álcuno, il cuicollaudo non ponga, chi Io deve pronunciare, comandare ai giudice come deve scegliere. Perciò il problema
di fronte a quel contrasto, dal quale il dubbio è costituito. TJn delle prove legali attiene intimamente ai problema delia cer
imputato ha confessato il delitto, che gli si imputa. Un testi-
tezza.
monio ha narrato un fatto. L* uno o Taltro avrà detto Ia verità
o Ia bugia. Questo è 1'esempio piü banale delia perplessità che, 5 - Ma a me preme, piü che questo accenno, porre 1'accento
alia stretta dei conti, il giudice non può mai eliminare ai cento siüTidea che Ia certezza appartiene ai regno delia azione, non a
per cento. La verificazione dei giudizio avviene mediante il ragio quello dei pensiero, che è come dire ai regno delia liberta. Si è
namento, che assume Ia forma di un sillogismo; e si sa che il detto che il giudice è uno storico anche lui; e tutti ormai conven-
fulcro dei sillogismo è Ia legge, Ia quale ne costituisce Ia premessa gono in questa definizione ; ma il fare Ia storia è. soltanto una parte
maggiore. Ma il concetto delia legge, ormai, da Newton á Planck, dei suo compito; è forse Ia meno difficile; è certo Ia meno tor
cioè dalla macrofisica alia microfisica, è profondamente mutato; mentosa. Lo storico, infatti, può limitarsi a esprimere un dubbio;
ai valore assoluto, che per tanto tempo vi si è attribuito, si è se non riesce a scegliere tia le due strade, può fermarsi ai bivio
venuto sostituendo un valore statistico, e pertanto relativo; e
non liquet. .
anche di questo i giuristi hanno avuto da secoli il sentdre, perché Si capisce anche che il giudice possa avere questa tentazione ,
quella dei diritto è forse Ia sola scienza, che ha intuito il valore si capisce invece meno che, nel campo dei proessso penale il legi-
delia eccezione. Chi può garantire che Ia legge, assunta come pre slatore gli consenta di cedere alia tentazione. II cosidetto prcscio-
messa maggiore di un ragionamento, non dovesse cedere alia gUmento per insufficienza di prove, infatti, non è che un nfiuto
eccezione ? di scegliere; e perciò denuncia, come ho detto ormai piü volte,
Questo concetto, quasi misterioso, delia eccezione segna il Vinsuecesso deiramministrazione delia giustizia. Tra il si e il no,
limite dei pensiero umano. E soprattutto delia scienza umana. il giudice, quando assolve per insufficienza di prove, confessa Ia
Bergson pone Ia differenza tra Ia scienza antica e Ia scienza sua incapacita di superare il dubbio e lascia 1' imputato nella con-
moderna in ciò che quella si occupava delle cose e questa delle leggi, dizione in cui si trovava prima dei dibattimento: imputato per
il che è vero fino ad un certo punto; ma vero è certamente che Ia tutta Ia vita. Ricordo, a questo proposto, quando presiedevo alia
scienza procede attraverso le leggi e che Ia vulnerabilità di queste Commissione per Ia formazione di un progetto di riforma dei códice
ad opeia delia eccezione spiega il tremendo monito: nolite judi- di procedura penale, di aver osservato che questa è una soluzione
care. Se anche gli uomini non possono giudicare, debbono condan- cômoda per il giudice perché lo libera dal peso dei suo compito ; ma
narc; e questa è Ia stretta dei dramma processuais, ai quale io nociva per Ia giustizia, Ia quale deve risolversi con un si o
ho alluso prima. Debbono condannare perché debbono agire; Ia
con un no.
condanna (o, siintende, il proscioglimento) non è soltanto un giudi
zio, è una azione. Cosi il giudice, dopo avere esaminato le prove, 6. - Ma se il pensiero non è sufficiente a eliminare ogni dub
dopo avere ascoltato le ragioni, dopo averle valutate, continua a bio eperciò a consentire Ia scelta, come fa il giudice a scegliere ?
trovarsi, in realtà, di fronte a quel dubbio, che il suo pensiero Quando si èdetto che Ia certezza appartiene ai campo delia liberta,
non riesce, a nessun costo, ad eliminare. Ci saranno dei dubbi non a quello dei pensiero, il problema rimane ancora aperto.
macroscopici e dei dubbi micoscropici; ma bastano anche questi Per ottenerne Ia soluzione oceorre ancora meditare intorno ai
ultimi a çostituire Ia sua difficoltà e il suo tormento.
VERITÀ, DUBBIO, CERTEZZA 9
RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE
strade, Riaffiora qui alia memória Tantica parentela tra il giudice
rapporto tra crtdere e sapere, o, se vogliamo, in altri termini, tra e il sacerdote.
scienza e fede. L'affermazione che Ia certezza si consegue non tanto Chi vorrà giudicare, come ho detto in. principio, non tanto U
attraverso Ia scienza quanto attraverso Ia fede, ha il sapore e, risultato dei miei studi, quanto il loro corso, avrà ragione di per-
diciamo purê, il valore dei paradosso; ma i paradossi non sono suadersi che questo non si spiega senza 1'insegnamento sublime
altro che bagliori accecanti delia verità. CTedere è un verbo smgo- dei Vangclo.
lore, Uquale talvolta significa meno, taleltra significa piü di sapere.
11 ciclo delTazicne si apre col giudizio : ora il giudizio semplice, FRANCESCO CARNELUTTI
nudo, ancora non verificato consente di dire, a chi lo formula:
credo, ma ancora non so. Allora egli si inoltra nel dedalo dei ragio-
namenti; ma questi, purtroppo, a eliminare il dubbio non arri-
vano mai. Tutti i grandi pensatori hanno riconosciuto Ia insuf
ficienza dei sapere, a cominciare da Socrate: se il vero sapere è
sapere di non sapere, che altro occorre per constatare questa insuf
ficienza ? Un giorno lontano, ali* Università di Montevideo, io
paragonai ilsapere, come complesso di nozioni acquisite in un dato
momento dei tempo, a una sfera librata nell*atmosfera dei non
sapere; e mi è stato facile soggiungere che quanto piü cresce
il volume delia sfera, tanto piü si moltiplicano i punti di contatto
tra ü sapere e il non sapere. Non c'è problema risolto che non ne
susciti una quantità di altri ancora da risolvere. Se non ci fosse
che il pensiero, né ü giudice potrebbe assolvere o condannare né,
in genere, 1' uomo potrebbe agire. Allora torna in gioco il credere;
ma con un significato diverso, cioè di qualcosa che integra Ia defi-
cienza dei sapere. Questo qualcosa non può essere se non Ia fede.
Scienza e fede non si debbono concepire a guisa di due linee paral-
lele le quali, dicevano i matematici di una volta, non si possono
incontrare mai, e i matematici di adesso che si possono incontrare
solamente ali' infinito. II loro rapporto, invece, richiama Ia figura
dei circolo ; Blondel ha coito il segno quando, ai principio dei suo
libro piü alto, ha richiamato Ia figura geométrica delia cicloide
affermando che ogni passo delia scienza fa avanzare Ia fede, e
ogni passo delia fede fa avanzare Ia scienza. II vero è che il ciclo
delTazione si inizia e si chiude con Ia fede.
Se Ia liberta deli* uomo fosse abbandonata a sè stessa, Ia scelta
si ridurrebbe a un gioco d*azzardo. Deve esserci qualcosa che Ia
integra, che Ia guida, che 1'aiuta. Perciò né il problema dei pro
cesso nè il problema delTazione in genere si risolvono senza ricor-
rete alia combinazione delia-liberta con Ia grazia, secondo il mes-
saggio cristiàno. In fondo Ia liberta non è altro che Ia possibilita
di aprirsi a qualcosa che attrae 1' uomo, alia fine di una delle due

Potrebbero piacerti anche