Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si è
indicato con:
- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n-uple di numeri reali, dotato del
prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:
- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn, delle matrici aventi m righe e
n colonne, ad elementi reali dotato del prodotto scalare standard X · Y = tr(tX Y ), con
X,Y ∈ Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:
1 0 ... 0 0 1 ... 0
.. .. .. , E = .. .. .. ,
E11 = .
. . 12 . . .
0 0 ... 0 0 0 ... 0
0 0 ... 0
.. .. .. .
. . . , Emn = . . .
0 0 ... 1
Con tr(tX Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X
con la matrice Y.
- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n, ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).
1
0 0 ... ... 1 0 0 ... ... 0
0 0 ... ... 0 0 1 ... ... 0
.. .. .. .. .. .. .. ..
. , . , . . . ,
. . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . .
1 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0
0 ... ... 0 0 0 ... ... 0 0
.. .. .. .. .. .. .. ..
. .
. . . . . .
.. .. .. .. ,
.. .. .. .. .
. . . . . . . .
0 ... ... 0 1 0 ... ... 0 0
0 ... ... 1 0 0 ... ... 0 1
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3, dei vettori ordinari, riferito ad una base
ortonormale positiva B = (i, j, k). In quest’ambito “·” indica il prodotto scalare tra due
vettori e “∧” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
2
- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale è indicato con il simbolo o.
3
[7] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
2 0 0 0
0 1 1 0
A= 0
.
1 1 0
0 0 0 2
−1 + h 0 −1 + h
4
Posto h = 1 nella matrice A:
5
[16] Data la matrice:
0 a −1 0
a 0 1 0
A=
−1
, a ∈ R,
1 −1 0
0 0 0 a
6
Posto h = 0, k = 1,
1. Stabilire la relazione che intercorre tra gli autovalori di A e gli autovalori di A−1 .
2. Supponendo che A sia diagonalizzabile, vale a dire che esistano una matrice inverti-
bile P e una matrice diagonale D tali che P−1AP = D, verificare che anche A−1 è
diagonalizzabile e determinare una matrice invertibile P0 e una matrice diagonale
D0 tali che (P0 )−1 A−1 P0 = D0 .
7
[24] 1. Per quali valori del parametro h ∈ R il sistema lineare:
x − hy + z = 1
x + hy − z = 0
3x − y + z = 2, h ∈ R,
[25] Sia A ∈ Rn,n , dimostrare oppure dare un controesempio alle seguenti implicazioni:
1. A diagonalizzabile =⇒ A invertibile;
2. A invertibile =⇒ A diagonalizzabile.
[26] Sia:
1 −3 5
A= 3 2 1 ,
−5 −4 0
determinare la matrice B = A + tA. Verificare che B è diagonalizzabile e scrivere una
matrice D diagonale simile a B.
[27] Sia:
1 0 −1 0
0 −1 1 0
A=
, k ∈ R.
0 0 1 1
0 0 k 0
8
1. Stabilire se A è invertibile e, in caso affermativo, determinare A−1 .
è diagonalizzabile e determinare una matrice P ∈ R3,3 tale che la matrice D = P−1AP sia
diagonale.
è, rispettivamente:
1. invertibile,
2. diagonalizzabile.
9
[32] 1. Data la matrice:
0 1 1 h
A= 1 −1 0 −1 , h ∈ R,
1 0 1 0
1. invertibile,
2. diagonalizzabile.
è diagonalizzabile.
10
[36] Determinare per quali valori di a e b in campo reale la matrice:
1 0 0
A= 0 1 a
0 0 b
è diagonalizzabile.
è diagonalizzabile.
[39] Sia A ∈ R4,4 una matrice simmetrica di rango 2 che ammette l’autovalore λ = 2 e
sia V = L ((1, 2, 0, 1), (0, 1, 1, 0)) l’autospazio relativo a tale autovalore.
[40] Sia A ∈ R4,4 una matrice simmetrica con solo due autovalori distinti λ1 = 1, λ2 = 3
e sia U = L ((0, 1, 0, 1)) un autospazio.
11
[41] È data la matrice:
0 2h 2h
A= 2 2 0 , h, k ∈ R.
2 k 2
1. Posto k = 0:
a. trovare per quale valore di h la matrice A ha autovalore λ = 2.
b. Scelto h = 1 e verificato che A è diagonalizzabile, determinare una matrice
diagonale D simile ad A e una matrice P del cambiamento di base che la
realizzi.
c. Perché P può essere una matrice ortogonale?
2. Posto invece h = 0, stabilire per quali valori di k la matrice A è diagonalizzabile.
12
[44] Data la matrice:
0 1 0
A= 1 0 0 ,
0 0 0
scrivere tutte le matrici diagonali simili ad A.
[47] Sia A una matrice quadrata, ad elementi reali, di ordine 8, il cui polinomio caratteri-
stico è:
P(λ ) = λ 3 (λ − 1)(λ 2 − 2)(λ − 3)2 .
13
[48] Data la matrice:
3 0 −1
A= 2 1 0 ,
−1 1 1
p
[49] Sia A ∈ R2,2 una matrice tale che tr(A) = 2 det(A). Provare che A ammette un
unico autovalore.
14
1. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f , al variare di h in R.
2. Posto h = −1, determinare una base di autovettori di ciascun autospazio e stabilire
se f è diagonalizzabile.
3. Posto h = −1, trovare una base di f −1 (G ), dove G è il sottospazio vettoriale
definito da:
x1 x2
G= ∈R 2,2
| 4x1 + x2 − x3 = 3x2 − 3x3 − 4x4 = 0 .
x3 x4
[53] Sia V il sottoinsieme di R2,2 formato dalle matrici aventi traccia nulla.
1. Verificare che V è un sottospazio vettoriale di R2,2 e che B = (A1 , A2 , A3 ), dove:
0 1 0 0 1 0
A1 = , A2 = , A3 = ,
0 0 1 0 0 −1
è una base di V .
15
2. Trovare, rispetto alla base B , la matrice dell’endomorfismo f di V tale che:
−1 − h 1
f (A + A ) =
1 2
2+h 1+h
0 1
f (2A2 + A3 ) =
3 0
3−h −2
f (A1 − A2 + A3 ) = , h ∈ R.
−3 + h −3 + h
2. f è diagonalizzabile?
[55] Si considerino le matrici associate, rispetto alla base canonica, agli endomorfismi
f : R3 −→ R3 tali che siano verificate entrambe le seguenti condizioni:
a. ker f = {(x1 , x2 , x3 ) ∈ R3 | x1 + x2 + x3 = 0},
16
[57] Si consideri la funzione:
1
f : R2,2 −→ R2,2 , A 7−→ (A + tA).
2
1. Verificare che f è un endomorfismo di R2,2 .
2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 .
con h ∈ R.
17
[60] Sia:
x1 x2
T (R ) =
2,2
∈R 2,2
| x3 = 0
x3 x4
il sottospazio vettoriale di R2,2 delle matrici triangolari superiori. Si consideri l’endomor-
fismo f : T (R2,2 ) −→ T (R2,2 ) tale che:
1 2 −8 −10
f =
0 −1 0 −10
0 1 −6 −8
f =
0 −1 0 −10
1 2 −5 −7
f = .
0 0 0 −6
di T (R2,2 ).
3. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .
4. Dato:
x1 x2
H = ∈ T (R ) | x1 + 3x2 = 0 ,
2,2
0 x3
dove a = i − j + k, b = i + k.
18
2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B = (i, j, k).
dove:
1 h
A= , h ∈ R.
1 −1
19
[64] In V3 si considerino i vettori a = i − j, b = j + k. Sia f : V3 −→ V3 la funzione così
definita:
x·a∧b
f (x) = x − a ∧ b.
k a ∧ b k2
20
[67] Sia f l’endomorfismo di R3 che verifica simultaneamente le seguenti condizioni:
21
[70] In R2,2 si considerino i sottoinsiemi:
x1 x2
S (R2,2 ) = ∈ R2,2 | x2 = x3
x3 x4
delle matrici simmetriche e:
x1 x2
W = ∈ R2,2 | x1 + x4 = 0
x3 x4
delle matrici a traccia nulla.
1. Dimostrare che S (R2,2 ) e W sono sottospazi vettoriali di R2,2 , determinare le loro
dimensioni e una base di ciascuno.
2. Data l’applicazione lineare:
f : S (R2,2 ) −→ W
così definita:
x1 x2 −2x2 − 2x3 2x1 + 4x2 + 2x3
f = ,
x2 x3 −2x1 − 2x2 2x2 + 2x3
22
[72] Dato l’endomorfismo f : R4 −→ R4 definito da:
f ((x, y, z,t)) = (0, 0, x, y),
[73] Sia f : R4 −→ R3 un’applicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
di R4 e di R3 , è:
2 0 1 −3
A = 1 −1 0 1 , h ∈ R.
−3 1 −1 2h
Posto h = 1:
H = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) ∈ R4 | x1 − x2 = x3 + x4 = 0},
[74] In V3 , rispetto ad una base ortonormale positiva B = (i, j, k), dato il vettore a =
2i − j + k, si consideri la funzione f : V3 −→ V3 definita da f (x) = 2x ∧ a.
23
[75] Data l’applicazione lineare f : R4 −→ R2 definita da:
H = {(a, a) ∈ R2 | a ∈ R}.
f : R3 −→ R3
24
[78] In R2,2 si considerino le matrici:
1 1 0 1 0 0 1 0
U1 = , U2 = , U3 = , U4 = .
0 0 0 1 1 1 0 0
1. Verificare che B 0 = (U1 ,U2 ,U3 ,U4 ) è una base di R2,2 e determinare le componenti
di:
1 0
A=
0 3
rispetto a B 0 .
f : V3 −→ V3 , x 7−→ x − 2(x · u) u,
25
[80] Nello spazio vettoriale V3 si consideri l’applicazione lineare f : V3 −→ V3 così
definita:
f (2i + j) = −5i − 4j + k
f (j + 2k) = i − 4j − 5k
f (i + k) = −i − 2j − k.
H = {x ∈ V3 | x ∧ (2i + j − 2k) = o}
K = {(y1 , y2 , y3 , y4 ) ∈ R4 | y1 − y2 = y2 + y4 = 0}.
g è unica?
26
[82] In R2,2 si consideri il sottospazio vettoriale A (R2,2 ) delle matrici antisimmetriche.
A = A1 + A2 , A1 ∈ A (R2,2 ), A2 ∈ W ,
H = {(x, y, z) ∈ R3 | x + y = 0}.
27
[85] 1. Dati i numeri reali a, b, c ∈ R, verificare che esiste ed è unico
l’endomorfismo f di R3 tale che:
f (e1 − e2 ) = (1 − a) e1 + e2
f (e2 − e3 ) = (a − b) e1 − (1 + c) e2 − e3
f (2e1 + e3 ) = (2 + b) e1 + c e2 + e3 ,
con:
1 −1
A= .
0 1
28
2. Verificare che f è un automorfismo.
[89] Nello spazio vettoriale V3 è dato il vettore w = (0, 1, 2). Definito l’endomorfismo
f : V3 −→ V3 tale che f (x) = w ∧ x, scrivere la matrice associata, rispetto alla base
B = (i, j, k), all’endomorfismo g aggiunto di f .
29
[92] Verificare che se f : V −→ V è un endomorfismo diagonalizzabile di uno spazio vet-
toriale reale V , anche f 2 , dove per f 2 si intende la composizione f ◦ f , è diagonalizzabile.
Vale il viceversa?
30
1. Verificare che f è un endomorfismo di R2 [x].
2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. Determinare la dimensione e una base di f (H ), dove H è il sottospazio vettoriale
dei polinomi di R2 [x] aventi una radice uguale a 2.
4. Determinare gli autovalori di f e una base per ciascun autospazio.
5. f è diagonalizzabile? In caso affermativo, scrivere una matrice diagonale a cui f è
associata e una base rispetto alla quale tale matrice è data.
f : R2,2 −→ R3 [x],
così definita:
a b
f =
c d
a. f (1 + x − x3 ) = x + x2 − x3 ,
b. f (2 + x2 ) = h + 3x − hx2 , h ∈ R;
c. p(x) = x3 è un autovettore di f ;
e. −2 + x3 ∈ ker f .
31
2. Trovare, per ogni valore di h ∈ R, la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
f (2 + 3x − 4x2 ) = 2 − 4x + 3kx2
f (1 − 2x + 3x2 ) = 1 + 3x − 2kx2
f (5 − 4x + x2 ) = 5 + x − 4kx2 , k ∈ R.
e di f −1 (K ), dove:
K = {a0 (x − 2)(x − 3) ∈ R2 [x] | a0 ∈ R}.
32
[101] In R3 [x] si consideri il sottospazio vettoriale:
W1 = L (1 + x, x + x2 ).
W1 ⊕ W2 = R3 [x].
2. È noto che ogni polinomio p(x) ∈ R3 [x] si può scrivere in modo unico come:
data la funzione:
f : R2 [x] −→ R2 [x]
così definito:
33
[103] Data l’applicazione lineare f : R2,2 −→ R3 [x] definita da:
a b
f = a + (b + c)x2 + dx3 ,
c d
1. trovare la matrice A associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 e alla base
(1, x, x2 , x3 ) di R3 [x].
2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. A è diagonalizzabile? In caso positivo, scrivere una matrice diagonale D e una
matrice P tale che D = P−1 AP.
34
Soluzioni
35
[8] Autovalori con le relative molteplicità:
√ √
λ1 = − 5, mλ1 = 2; λ2 = 5, mλ2 = 2;
√ √
autospazi Vλ1 = L ((0, 0, −2 + 5, 1), (−2 + 5, 1, 0, 0)),
√ √
Vλ2 = L ((0, 0, −2 − 5, 1), (−2 − 5, 1, 0, 0)).
0 −2 0
[10] 1. P = −1 −1 0 .
1 7 1
autospazi Vλ1 = L ((−1, 1, 0)), Vλ2 = L ((−1, −1, 1)), Vλ3 = L ((1, 1, 0)).
√ ! !
1 1 1 2 2 1 2 1 2
2. √ , 0, √ , − √ , , √ , , ,− ;
2 2 3 2 3 3 2 3 3 3
36
1 1 2
√ − √
2
3 2 3
√
3. P = 0
2 2 1 .
3 3
1 1 2
√ √ −
2 3 2 3
λ1 = 0, mλ1 = 2; λ2 = 3, mλ2 = 1;
autospazi Vλ1 = L ((−1, 0, 3), (−2, 3, 0)), Vλ2 = L ((1, −1, 2)).
0 0 0
D= 0 0 0 data rispetto alla base:
0 0 3
37
2. Autovalori con le relative molteplicità:
autospazi Vλ1 = L ((1, −1, 2, 0)), Vλ2 = L ((0, 0, 0, 1), (1, 1, 0, 0)),
autospazi Vλ1 = L ((−2, 1, 1)), Vλ2 = L ((0, −1, 1)), Vλ3 = L ((1, 1, 1)).
[18] 1. Se h ∈
/ {−1, 0, 1} esiste una sola soluzione;
se h ∈ {−1, 0} non esistono soluzioni;
se h = 1 esistono infinite soluzioni che dipendono da un’incognita
libera.
2 3 0
2. C = 3 5 1 ; una matrice diagonale simile a C è:
0 1 2
0 0 0
D= 0 2 0 ;
0 0 7
3. la risposta è negativa.
38
1
1 1
−√ √ √
2 6 3
√
2 1
Q= 0 √ − √ .
3 3
1 1 1
√ √ √
2 6 3
2. D0 = D−1 , P0 = P.
2. D0 = D2 , P0 = P.
39
0 1 1
P = −1 −2 0 .
1 1 1
2. A è invertibile se e solo se h 6= 1.
3. A non è diagonalizzabile.
0 0
[25] 1. Falso, per esempio O = è diagonale ma non è invertibile.
0 0
1 1
2. Falso, per esempio A = è invertibile ma non è diagonalizzabile.
0 1
2 0 0
[26] B = 0 4 −3 , B è simmetrica, quindi è diagonalizzabile;
0 −3 0
2 0 0
√
D=
0 2+ 13 0 .
√
0 0 2− 13
6 2 1
7 7 7
2 3 2
A−1 =
7 − .
7 7
1 2 6
−
7 7 7
40
2. Autovalori con le relative molteplicità:
λ1 = 1, mλ1 = 2; λ2 = 7, mλ2 = 1;
1 1 1
√ √ −√
2
3 6
1 2
4. Q = 0
√ √ .
3 6
1 1 1
√ −√ √
2 3 6
0 0 0 0
0 0 0 0
√
D= .
0 5− 33
0 0
2
√
5+ 33
0 0 0
2
41
3 −2 1
2. B = −2 3 1 ,
1 1 2
autospazi di B Vλ1 = L ((−1, −1, 1)), Vλ2 = L ((1, 1, 2)), Vλ3 = L ((1, −1, 0));
1 1 1
−√ √ −√
3 6 2
1 1 1
P = −√ √ √ .
3 6 2
1 2
√ √ 0
3 6
[36] A è diagonalizzabile:
42
ii) se b = 1 e a = 0, allora A = I e A0 = I.
[39] 1. V ⊥ = L ((2, −1, 1, 0), (−1, 0, 0, 1)), quindi una base richiesta è:
B = ((1, 2, 0, 1), (0, 1, 1, 0), (2, −1, 1, 0), (−1, 0, 0, 1)).
2 0 0 0
0 2 0 0
D=
0
.
0 0 0
0 0 0 0
R4 data da:
1 1 1 1
B= 0, √ , 0, √ , (1, 0, 0, 0), 0, √ , 0, − √ , (0, 0, 1, 0) .
2 2 2 2
1 0 0 0
0 3 0 0
2. Per esempio D =
0
.
0 3 0
0 0 0 3
[41] 1. Posto k = 0:
−2 0 0 −2 0 1
b. D = 0 2 0 , P= 1 −1 1 .
0 0 4 1 1 1
43
c. A è simmetrica pertanto si può ottenere una base ortonormale di
autovettori.
2. Per esempio:
2 1
0 √ √
6 3
1 1 1
3. P = √ √ − √ è una matrice ortogonale.
2
6 3
1 1 1
√ −√ √
2 6 3
1
0 0 0
h
1
0 −1 0
−1
h
A = .
2 2
1 −3 −
h h
1
0 0 0
h
2. Autovalori con le relative molteplicità:
1 √ 1 √
λ1 = 0, mλ1 = 2; λ2 = (1 − 5), mλ2 = 1; λ3 = (1 + 5), mλ3 = 1;
2 2
autospazi:
44
√
1
Vλ1 = L ((1, 1, 0, 1), (1, 1, 2, 0)), Vλ2 = L (1 − 5), 0, 1, 0 ,
2
√
1
Vλ3 = L (1 + 5), 0, 1, 0 .
2
1 0 0 1 0 0 −1 0 0
D1 = 0 −1 0 , D2 = 0 0 0 , D3 = 0 1 0 ,
0 0 0 0 0 −1 0 0 0
−1 0 0 0 0 0 0 0 0
D4 = 0 0 0 , D5 = 0 1 0 , D6 = 0 −1 0 .
0 0 1 0 0 −1 0 0 1
1 1 1
√ √ √
6 2 3
2 1
3. Q = − √ 0 √ .
6 3
1 1 1
√ −√ √
6 2 3
45
−3 0 0 1 0 0
2. D = 0 −3 0 , P = 0 1 1 .
0 0 3 0 −1 1
1 0 0
1 1
0 √ √
3. Q = .
2 2
1 1
0 −√ √
2 2
0 0 0 0 0 0 2 0 0
0 2 0 , 0 3 0 , 0 0 0 ,
0 0 3 0 0 2 0 0 3
2 0 0 3 0 0 3 0 0
0 3 0 , 0 0 0 , 0 2 0 .
0 0 0 0 0 2 0 0 0
p
[49] Il polinomio caratteristico di A è P(λ ) = (λ − det(A))2 da cui segue la tesi.
46
[50] 1. Il rango della matrice avente sulle righe le componenti dei vettori dati è 4.
λ1 = 0, mλ1 = 1; λ2 = 1, mλ2 = 3;
i relativi autospazi sono Vλ1 = L ((2, −1, −1, 1)),Vλ2 = L ((1, 0, 0, 0)).
f è diagonalizzabile.
1 0 0 1 −1 1
3. f −1 (G ) = L , , .
1 0 0 1 0 0
47
3. dim( f (H )) = 3,
37 0 17 1 7 0
f (H ) = L , , ;
24 −24 11 −13 5 −5
−10 8 −6 0
dim( f −1 (K )) = 2, f −1 (K )= , .
−11 0 −3 4
Vλ1 = L ((−6, 0, −3, 4)), Vλ2 = L ((0, −1, −1, 3), (1, 0, 0, 0)),
−6 0 1 −1
0 −1 0 0
P=
−3
.
−1 0 −1
4 3 0 1
3. a. f è un isomorfismo se h 6= 0.
48
3 0 0
[54] 1. M B,B ( f ) = 0 1 1 .
0 2 2
2. Sì, f è diagonalizzabile.
a a a
[55] A = M( f ) = b b b , a, b ∈ R;
0 0 0
1 0 0 0
1 1
0 0
2 2
2. M( f ) =
1 1
0 0
2 2
0 0 0 1
49
0 1
3. dim(ker f ) = 1, ker f = L ;
−1 0
1 0 0 1 0 0
dim(im f ) = 3, im f = L , , .
0 0 1 0 0 1
1 0 0 0
0 1 0 0
D=
0
,
0 1 0
0 0 0 0
−7 0 1
[58] A0 = P−1AP, P= 2 1 0 ,
3 2 0
h 0 0 0
0 −h 2 0
, h ∈ R,
[59] 1. M( f ) =
0 2 1 0
0 0 0 −1
50
1 0
se h = 0 allora dim(ker f ) = 1, ker f = L ,
0 0
0 0 0 2 0 0
dim(im f ) = 3, im f = L , , ;
1 0 1 0 0 1
3. Se h 6= −4, h 6= 0 esiste f −1 e:
1
0 0 0
h
1 2
0 − 0
4+h 4+h
M( f −1 ) =
,
2 h
0 0
4+h 4+h
0 0 0 −1
[60] 1. Sì perché sono assegnate le immagini degli elementi di una base di T (R2,2 ).
1 −3 3
2. A = 3 −5 3 .
6 −6 4
3 7 3 3
4. dim( f (H )) = 2, f (H ) = L , ;
0 12 0 4
3 3 0 2
dim( f −1 (H )) = 2, f −1 (H )=L , .
0 2 0 3
51
−2 0 0
6. D = 0 −2 0 ,
0 0 4
1 1 −1 0 1 1
B= , , .
0 0 0 1 0 2
−4
0 1
1 1 0
5. P = 1 −1 0 , A0 = P−1AP = −3 1 2
.
0 1 2
7 3
− −1
2 2
6. f non è diagonalizzabile.
52
4. Sì, f è diagonalizzabile;
1 0 0 0
0 1 0 0
D=
0
è associata ad f rispetto alla base:
0 1 0
0 0 0 −1
1 0 0 1 0 0 0 1
B= , , , .
0 0 1 0 0 1 −1 0
0 −1 h 0
−h 2 0 h
[63] 1. M( f ) = , h ∈ R,
1 0 −2 −1
0 1 −h 0
−1 −1 1 0 2 3 −3 9
3. B = , , , .
1 1 0 1 1 0 −1 3
−1 2
4. dim(im f ∩ W ) = 1, im f ∩ W = L .
2 1
2 1 1
−
3 3 3
B,B
1 2 1
2. M (f) =
−3
.
3 3
1 1 2
3 3 3
53
1 0 0
0 0
3. M B ,B ( f ) = 0 1 0 .
0 0 0
I risultati conseguiti nel punto 4. si possono ottenere tenendo conto del significato
geometrico di f : infatti gli autospazi di f sono, rispettivamente, generati dai vettori
paralleli e ortogonali ad a ∧ b.
1 0 h
[65] 1. M( f ) = 0 2 0 , h ∈ R,
h 1 1
1 0 0 1 0 0
, , ;
0 0 1 0 0 1
1 h 0 0
0 −1 0 0
, h ∈ R,
[66] 1. M( f ) =
h h2 −1 −h
0 −h 0 1
∀h ∈ R.
54
3. Una base richiesta è:
−1 2 0 0 1 0 2 0
, , , .
0 −1 1 0 0 1 1 0
da cui segue:
0 1 1
M( f ) = 1 0 1 ,
−1 −1 −2
di R3 .
−1 h 0 0
2 −6 0 0
, h ∈ R,
[68] 1. M( f ) =
0 0 −1 h
0 0 2 −6
2. Se h = 3 f è diagonalizzabile.
55
3 −6
3. dim( f (W )) = 1, f (W ) = L .
1 −2
1 0 0 0
0 0 1 0
[69] 1. M( f ) =
0
1 0 0
0 0 0 1
1 0 0 1 0 0
dim(S (R2,2 )) = 3, B = , ,
0 0 1 0 0 1
base di S (R2,2 );
1 0 0 1 0 0
dim(W ) = 3, B 0 = , ,
0 −1 0 0 1 0
base di W .
0 −2 −2
2. A = M B,B 0 (f) = 2 4 2 ,
−2 −2 0
−1 1
dim(ker f ) = 1, ker f = L ;
1 −1
0 1 −1 1
dim(im f ) = 2, im f = L , .
−1 0 0 1
56
−1 1 −1 0
3. dim( f (H )) = 2, f (H ) = L , ;
0 1 1 1
1 −1 −4 3
dim( f −1 (K )) = 2, f −1 (K )=L , .
−1 1 3 0
2 0 0
4. A è diagonalizzabile e D = 0 2 0 .
0 0 0
Vλ1 = L ((−1, 1, 0)), Vλ2 = L ((−1, −1, 1)), Vλ3 = L ((1, 1, 0)).
57
[74] 1. La linearità di f segue dalle proprietà del prodotto vettoriale.
0 2 2
2. M B,B ( f ) = −2 0 4 .
−2 −4 0
1 0 −1 0
[75] 1. A = .
0 1 1 0
3. Gli autovalori della matrice B con le rispettive molteplicità e gli autospazi sono:
f non è diagonalizzabile.
58
[77] 1. I tre vettori sono linearmente indipendenti perché la matrice:
1 2 0
P = 0 −1 1 ha rango 3.
2 0 −1
2 1 4
2. Le componenti richieste sono ,− , .
5 5 5
2 0 0
3. A1 = 0 2 0 , A1 = P−1AP, quindi A = PA1 P−1 .
0 0 1
1 0 0 1
1 1 0 0
P=
0
ha rango 4;
0 1 0
0 1 1 0
1 0 0 1
3. dim(ker f ) = 2, ker f = L , ;
0 −1 −1 0
0 0 −2 −1
dim(im f ) = 2, im f = L , .
1 1 0 0
59
1 0 0
2. A = M B,B ( f ) = 0 −1 −2 .
0 −2 −1
6. H = Vλ2 , dim(H ) = 2, f (H ) = f −1 (H ) = H .
−2 −1 1
[80] 1. A = −1 −2 −1 .
1 −1 −2
4. dim( f (H )) = 1,
0 −1
[81] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L ;
−1 1
60
1 −1 1 0
2. dim( f −1 (K )) = 2, f −1 (K )=L , .
0 1 1 0
Vλ2 = L ((0, 1, −2, 3), (1, 0, 2, −2)), Vλ3 = L ((0, −1, 2, 1)).
Sì, A è diagonalizzabile.
g è unica perché i vettori (1, 0, 2, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, −2, −1),
(0, 1, −2, 0) formano una base di R4 .
1 0 0 1 0 0
dove B2 = , B3 = , B4 = .
0 0 1 0 0 1
61
[83] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L ((1, −1)); dim(im f ) = 1,
im f = L ((1, 0, −1)).
2. dim(ker g) = 1, ker g = L ((4, −2, 1)), im g = R2 .
3. g(H ) = R2 .
0 0 −1 0
D1 = , D2 = .
0 −1 0 0
0 0 0 0 0 0 −1 0 0
D01 = 0 0 0 , D02 = 0 −1 0 , D03 = 0 0 0 .
0 0 −1 0 0 0 0 0 0
1
[84] 1. Se a ∈
/ 0, ker f = {o}, im f = R3 ;
2
1
se a = dim(ker f ) = 1, ker f = L ((2, −9, 7));
2
1
dim(im f ) = 2, im f = L (1, 0, 0), 1, −1, .
2
√ √
2. Gli autovalori di f sono λ1 = − 2, λ2 = 2, λ3 = 0 (tutti di molteplicità 1),
quindi f è diagonalizzabile.
62
[85] 1. Esiste ed è unico l’endomorfismo f perché i vettori
e1 − e2 , e2 − e3 , 2e1 + e3 sono linearmente indipendenti.
1 1 0 1 −1 0
=L , , ;
0 −1 0 0 1 0
x1 x2
dim( f −1 (H )) = 3, f −1 (H )= ∈ R2,2 | x2 − x3 − x4 = 0
x3 x4
1 0 0 1 0 1
=L , , .
0 0 1 0 0 1
0 1 1 0
l’autospazio relativo è Vλ = L , .
0 0 0 0
63
6. No, f non è diagonalizzabile.
1 0 0 1
1 2 0 −1
[87] 1. M( f ) =
1 0 2 −1
0 0 0 3
Vλ1 = L ((1, −1, −1, 0)), Vλ2 = L ((0, 1, 0, 0), (0, 0, 1, 0)),
0 0 −2
M B,B ( f ) = 0 0 1 .
2 −1 0
2. f (H ) = {o} in quanto a ∧ a = o.
64
[90] 1. Se k 6= 1 f è un isomorfismo.
[92] Sia A la matrice associata ad f , allora per ipotesi esiste una matrice P tale che
D = P−1AP, con D matrice diagonale. Elevando al quadrato la relazione precedente segue
D2 = P−1A2 P, ossia f 2 è diagonalizzabile. Non vale il viceversa, per esempio la matrice:
0 1
A=
0 0
1 0 −1
[94] 1. M B,B ( f ) = 0 1 0 ;
−1 0 1
65
2. f è diagonalizzabile perché è associato ad una matrice simmetrica.
Gli autovalori sono λ1 = 0, λ2 = 1, λ3 = 2, tutti di molteplicità 1. Di conseguenza
si possono scegliere, rispettivamente, i vettori:
e01 = (1, 0, 1), e02 = (0, 1, 0), e03 = (1, 0, −1)
come autovettori ad essi relativi. La matrice associata ad f rispetto alla base
B 0 = (e01 , e02 , e03 ) è la matrice diagonale:
0 0 0
D= 0 1 0 .
0 0 2
1 0 1
P= 0 1 0 e D = P−1AP.
1 0 −1
2 0 0 1 0 0
[95] 1. A0 = C−1AC, A0 = 0 1 0 , C= 0 1 0 ;
0 0 1 −1 0 1
2 0 0 0 1 0
B0 = E −1BE, B0 = 0 1 0 , E = 1 −1 0 .
0 0 1 −1 0 1
−2 −9 3
M( f ) = 1 4 −1
1 3 0
66
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L (−3 + x + x2 );
dim(im f ) = 2, im f = L (−2 + x + x2 , 3 − x).
0 0 0
D= 0 1 0
0 0 1
dim( f −1 (G )) = 3,
1 2 −1 −2 2 1
f −1 (G ) = L , , .
0 0 3 0 0 3
67
[98] 1. La matrice associata a f rispetto alla base (1, x, x2 , x3 ) di R3 [x] è:
0 0 h 0
0 1 3 0
M( f ) = , h ∈ R.
0 1 −h 0
3 7 3 3
− − −
4 4 2 2
1 0 0
[99] 1. A = 0 0 1 , k ∈ R.
0 k 0
3. f è invertibile per k 6= 0:
1 0 0
1
A−1 = 0 .
0
k
0 1 0
se k 6= 0 dim( f (H )) = 2; se k = 0 dim( f (H )) = 1;
1
se k 6= 0 f −1 (K ) = L 6 + x − 5x2 ; se k = 0 f −1 (K ) = ker f .
k
68
5. Esiste g solo se k 6= 0:
3 0 0
M B,B (g) = 0
3 .
0
k
0 3 0
1 0 0
√
A0 =
0 − k ,
0
√
0 0 k
1 1
una base di autovettori è 1, − √ x + x2 , √ x + x2 .
k k
3. d non è diagonalizzabile.
69
3. È più agevole determinare:
1 0 0 0
0 1 0 0
A0 = M C ,C ( f ) =
,
0 0 −1 0
0 0 0 −1
da cui segue:
1 0 0 0
0 1 0 0
A = M B,B ( f ) =
.
−2 2 −1 0
0 0 0 −1
6. Sì, f è diagonalizzabile.
dim(im f ) = 3, im f = L (1, x2 , x3 ).
70
3. Sì, A è diagonalizzabile. Le due matrici richieste sono:
0 0 0 0 0 0 0 1
0 1 0 0 −1 0 0 0
D=
0
, P= .
0 1 0 1 0 1 0
0 0 0 1 0 1 0 0
71