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Il protagonista era un uomo nervoso e la sua malattia lo aveva reso più sensibile ai sensi e

aveva un udito finissimo. Rimase ossessionato nel vedere l’occhio di un vecchietto e decise
di togliergli la vita anche se non gli aveva fatto nulla. Il vecchio aveva un occhio azzurro
chiaro con un velo sopra e a vederlo all’uomo si gelava il sangue. Mai era stato così gentile
come la settimana che precedette l’assassinio. Ogni sera verso mezzanotte girava la
maniglia piano e si affacciava con la testa e faceva passare una lanterna perfettamente
chiusa. Fece questo per sette notti e sempre alla stessa ora ogni volta. La mattina entrava
nella sua camera e gli parlava chiamandolo nel modo più cordiale possibile. L’ottava notte
fece maggiore precauzione nell’aprire la porta e si lasciò sfuggire una risatina e l’anziano lo
udì e si mosse nel suo letto. Nella camera c’era buio a causa delle imposte chiuse per paura
dei ladri. Aveva affacciato la testa e stava per chiudere la lanterna quando il pollice scivolò
sul metallo della serratura e si alzò dal letto gridando chi fosse. Il protagonista rimase fermo
per un’ora senza dire nulla. D’un tratto giunse un gemito ed era un gemito di terrore mortale
e non di dolore o di pena. L’uomo sapeva quello che provava il vecchio ed ebbe pietà di lui e
sapeva che il vecchio era rimasto sveglio per il leggero rumore. Si sarà certo detto tra sé che
non era nulla, che sarà stato il vento del caminetto oppure un topo o un grillo. Sicuramente
si sarà fatto coraggio ma invano. Aspettò che l’anziano si addormentò di nuovo e il signore si
decise a chiudere un po’ la lanterna e lo fece furtivamente e un piccolo raggio scaturì dalla
fessura e cadde dritto nell'occhio dell’avvoltoio. Sentì un rumore sordo e intermittente ed era
il cuore del vecchio che batteva. Il terrore del vecchio era estremo e il suo battito aumentava
a dismisura. Il protagonista si lanciò con un grido e lo tirò giù dal pavimento e gli rovesciò
addosso il letto. Il cuore smise di battere dopo qualche minuto. Per nascondere il cadavere
tagliò testa,braccia e gambe e nascose tutto sotto delle assi della camera; finì tutto verso le
quattro e bussarono alla porta di strada. Scese ad aprire pensando che non aveva più nulla
da temere. Entrarono tre ufficiali di polizia dato che un vicino aveva sentito gridare ed erano
stati mandati per visitare il quartiere. L’uomo disse che si era lasciato sfuggire il grido
sognando e condusse i poliziotti per tutta la casa e li invitò a cercare bene ed era così sicuro
di se stesso che prese delle sedie e li invitò a sedersi. A un certo punto si sentì impallidire e
gli pareva di avvertire un battito alle orecchie, una specie di tintinnio che si fece più distinto;
si mise a parlare per nasconderlo ma si fece sempre più definito e comprese che non era
solamente dentro le sue orecchie. Si fece pallidissimo e il rumore aumentava sempre di più
fino a quando non era più capace di sostenere tale rumore che gli occorreva gridare o
sarebbe morto. Gridò di smetterla di fingere e confessò tutto e disse di togliere le assi e che
il cadavere è lì sotto. Aggiunse che è il suo terribile cuore che batte.

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