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MARTIN LUTERO (1483, Eisleben in Sassonia – 1546, Eisleben)

Periodo storico sociale: La Chiesa praticava la vendita delle indulgenze, che prevedeva, in cambio della
grazia di Dio, una somma per l’istituzione più o meno alta, secondo un vero e proprio tariffario per
impostato. Con l’avvento delle nuove ideologie, questa comportò la perdita di numerosi credenti: per
comprendere quanto questa opera mancasse seriamente di eticità bisogna avere un tasso di alfabetizzazione
medio-alto, che era difficilmente riscontrabile nella gente di quel periodo.

Lutero, che era un uomo di lettere che fin da subito si accostò agli studi religiosi, si impone con fermezza
contro la Chiesa cattolica, appendendo le sue 95 tesi fuori dalla Cattedrale di Wittenberg (in Sassonia), e
ricevendo quasi immediatamente una scomunica direttamente dal Papa Leone X, che voleva anche
giustiziarlo. Solo grazie all’intervento del Re di Sassonia, che ne chiese l’indulgenza, riuscì a salvarsi. Da
questo momento in poi inizia l’effettiva rottura fra i protestanti e la Chiesa di Roma.

Centralità della grazia: Lutero crede che le opere siano inefficaci per la salvezza, che può essere prodotta
solamente dalla fede. L’uomo sarebbe ancora vittima del peccato originale, se la grazia non lo avesse
redento.

95 TESI
- Analizza in maniera analitica perché la religione cristiana cattolica non era più giusta e, dunque,
perché doveva essere eliminata.
- Denuncia la falsità della vendita delle indulgenze.
- Analizza analiticamente alcuni elementi della religione cristiana cattolica. Critica i 7 sacramenti, e
ne riconosce solamente il battesimo e l’eucarestia.
- Critica l’organizzazione gerarchica della Chiesa, poiché crede fermamente nella necessità di un
collegamento diretto fra l’uomo e Dio. Questa poteva avvenire grazie alla propria e personale lettura
e interpretazione della Bibbia, tradotta in tedesco da Lutero stesso.
- Critica la carriera ecclesiastica, che veniva sfruttata esclusivamente per ottenere pregio personale,
come una sorta di carriera lavorativa. La funzione religiosa fra un prete e un papa doveva essere
uguale, non dovevano esistere dei gradi, poiché era una posizione puramente spirituale. Per questo,
prevedeva la necessità di un sacerdozio universale.
- Crede fermamente che il buon cristiano debba essere abituato all’obbedienza; dunque, deve
riconoscere le leggi e il Principe come l’uomo che le rappresenta, ma nell’interiorità può credere a
qualsiasi principio consideri più giusto. Per questo il buon Principe deve essere legittimato, perché
deve eliminare i malvagi, che non meritano un posto nella società (coloro che non seguono i principi
cristiani)

Teoria dei due regni: Lutero riconosce la duplice natura del cristiano, quella carnale e quella spirituale, e
la conseguente duplice natura dei due regni, quello celeste e quello terreno. Il potere politico è una coazione
soltanto esteriore, che non tocca l’essenza vera del cristiano giusto. Questi non ha bisogno del potere, che è
stato istituito da Dio per punire i malvagi e che solo grazie a questo è giustificato. Ma il cristiano mostra di
essere giusto proprio obbedendogli, riconoscendo la sua funzione divina.
Vi è dunque anche un tentativo di prescrivere confini all’autorità secolare, impedendole di dare leggi alle
anime di tentare d’imporre la fede.

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