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03-04-19 LETTERATURA ITALIANA

Il mito di Cibele è molto importante, è stata inserita nella terza edizione del furioso. Edizione in cui Ariosto
aggiunge nuovi episodi al furioso, i canti infatti passano da 40 a 45. Aggiunte anche alcune ottave. Non
cambia nulla nel canto 12, ma cambia il suo esordio. Questo preannuncia la ricerca che orlando farà di
angelica, al termine dell’episodio del palazzo di atlante, la storia di angelica continuerà in quanto
continuerà a fuggire. Quest’inseguimento di orlando nei confronti della donna non è solo preannunciato
dall’incipit mitologico, ma preannuncia l’intera vicenda di orlando soprattutto nei versi in cui Ariosto scrive
‘cercò un sacco di cose’ fine seconda ottava. Si parla già della perdita del senno. Non esiste solo il
differimento dell’inchiesta del personaggio ma anche il differimento di un racconto legato a un mito. Il mito
di Cibele ha un valore allegorico alla storia di orlando, il quale perderà tutto e i farà bruto, passaggio
dall’humanitas alla feritas, una vera catabasi.

Mise en abyme: capacità di cercare nel testo le sue radici profonde per ricostruire le ragioni, le origini. Il
castello di atlante lo rappresenta a pieno, dà un senso alle vicende successive. Raffigura la realtà nella quale
siamo immersi, gioco di apparenze sempre ingannevoli. Il teatro del mondo è un’espressione barocca che
nell’episodio del palazzo di atlante è già presente ovvero il momento in cui ogni personaggio va in direzione
opposta rispetto agli altri. I cavalieri inseguono il loro desiderio, un cercare vano, un muoversi che si
concretizza sempre in un movimento circolare. Il cerchio allude alla spirale, alla ricerca continua di se stessi.
Il tema è l’ossessione che ci ricondurrà alla vicenda di orlando, non c’è personaggio più ossessionato
dall’amore di orlando. Viene definito monomaniaco perché non possiede altre via di fuga.

Minosse re di creta, giudice dell’inferno.

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