Quando Eliot iniziò a comporre The Waste Land, nel 1921, aveva già alle spalle una serie di componimenti
che solo pochi furono in grado di apprezzare. Uno su tutti Ezra Pound.
La sua prima poesia importante fu Love Song of J. Alfred Prufrock pubblicata sulla rivista “Poetry”. La
struttura formale, libera e legata a un tempo, i temi dell’alienazione sociale, urbana ed esistenziale, i
sistemi metaforici pongono le basi per la produzione eliotiana futura. Quello che più interessa a Eliot è
mettere in rapporto: soggetto e oggetto, presente e passato, realtà e mito, testo e testo. Nasce così, quel
“metodo mitico”. Lo scrittore non doveva più raccontare qualcosa, poteva invece “confrontare” ogni
abbozzo di sequenza narrativa, come ogni rappresentazione psicologica-emotiva-sentimentale, su
paradigmi letterari, mitici, antropologici. Il testo si costruiva su altri testi. Per i testi novecenteschi questa
tecnica è fondamentale, sono per così dire alter-giunzioni discorsive.
Prima del poemetto Eliot si dedica ai Poems 1920, dove giocava incessantemente con l’opposizione tra
passato e presente, tra epoche significanti e scena contemporanea degradata. Nel contrasto si insinua ka
dimensione satirica. In questa raccolta abbiamo anche Gerontion, vero preludio della Terra Desolata.
Al tempo l’obiettivo principale degli artisti era criticare la crisi della civiltà borghese, senza però porsi il
problema di nuovi assetti del Senso e non propongono sequenze di una Storia diversa. Sono proprio questi
artisti a inventare un’organizzazione testuale del caos, a criticare i falsi codici stereotipi e la vacuità di un
mondo in crisi. Eliot lo fa fin da Prufrock, con tagli sulle presunzioni, sui clichés comunicativi della scena
umana che descrive. Il suo metodo è radicalmente intertestuale (e “mitico”). Si crea intorno al significato
poetico uno spazio testuale multiplo, i cui elementi sono suscettibili d’essere integrati nel testo poetico
concreto. Si parla di “spazio intertestuale”. In una società alienata, lo scrittore partecipa mediante una
scrittura paragrammatica.
L’incontro tra Eliot e Pound è innanzitutto basato sul comune terreno del metodo mitico. La Terra Desolata
venne scritta con la partecipazione di Pound che fu decisiva per la stesura dell’opera. I due si incontrarono a
Londra nel 1914 e da quel momento, Pound diventò il mentore del più giovane poeta. In Eliot aveva
individuato una spiccata personalità sia di poetico che di critico.
Nel 1921, l’affaticamento degli ultimi anni e il rapporto tormentato con la moglie malata, lo portano ad
avere un crollo nervoso. Prima si affidò ad un neurologo per poi capire di aver effettivamente bisogno di
supporto psicologico. Durante il periodo di cura, buttò giù una prima stesura della Terra Desolata.
Il tema del poemetto non è il disgusto per la vita, n’è una disillusione, un pessimismo romantico di qualsiasi
genere. È specificatamente basato sull’idea della Terra Desolata (terra non più fertile). Il poemetto non
argomenta e non contiene una idealizzazione romantica del passato.
È sostenibile pensare che in un certo senso la Terra Desolata sia inversa e complementare all’Ulisse di
Joyce. In Ulisse abbiamo il poeta sconfitto, che si volge verso l’estremo, che assapora la bruttezza non più
trasformabile in bellezza ed è infine diseredato. Nella Terra Desolata abbiamo qualche indicazione della vita
interiore di un tale poeta.
Nella Terra Desolata il senso che Eliot ha del passato letterario è divenuto così dominante da costituire
quasi il motivo dell’opera. È come se la poesia sia stata messa in moto dalla poesia stessa e dalla vita; come
se fosse giunto alla conclusione che la coscienza caratteristica di un poeta del XX secolo debba essere
inevitabilmente una coscienza molto complessa e letteraria.
La Terra Desolata acquisisce una tale importanza perché i 433 versi riassumono Eliot e dimostrano il suo
spessore come poeta. L’opera è sostanzialmente basate sulle allusioni e sul simbolismo.
Dovessimo leggere l’opera con l’intento di ricollegare tutti i sentimenti simbolici con altri materiali del
poemetto, ne dedurremmo che il poemetto non è per nulla coerente.
Il valore emotivo di questo componimento è di gran lunga più chiaro e ricco del suo valore logico, arbitrario
e inservibile. Si potrebbe affermare che siano più poesie separate incastrate l’una con l’altra in un’unità
forzata.
La personalità poetica di Eliot è estremamente sofisticata. Le sue emozioni non ci raggiungono quasi mai
senza aver fatto un percorso tortuoso basato sulle allusioni. Fa citazioni di circa 20 autori diversi e in 3
lingue straniere, anche se la sua abilità artistica è arrivata al punto di sapere che a volte è saggio
nascondersi. C’è nell’opera una sorta di avversione nel suscitare nello spettatore una risposta emotiva
diretta.
I lettori della Terra Desolata, se vogliono comprendere l’opera in sé ma soprattutto il titolo, sono rimandati
a un’opera che narra le vicende del Graal di J.L. Weston, una discepola di Frazer, e allo stesso Golden
Bough. La caratteristica principale dell’opera di Eliot è il suo essere costituita da note. Queste hanno come
principale funzione quella di dare riferimenti agli innumerevoli autori i cui versi sono stati incorporati
nell’opera.
Una musica di idee
L’accusa più frequente che si muove alla poesia di Eliot è di essere eccessivamente intellettualista. Tale
accusa viene mossa anche per l’uso che il poeta fa dell’allusione. Il lettore è portato a credere che dati i
numerosi riferimenti ad altri autori, lo scopo dell’opera sia di tipo intellettuale. Le allusioni però non sono
usate per sollecitare l’ingegnosità del lettore, o per indurlo ad ammirare l’erudizione dell’autore, ma in vista
dell’atmosfera emotiva che creano e degli atteggiamenti che suscitano.
La Terra Desolata, quanto a contenuto, è l’equivalente di un poema epico. Per comprenderla appieno è
necessario leggere il libro della Weston, studiare il canto XXVI del Purgatorio e capire il ruolo fondamentale
di Tiresia all’interno dell’opera. Dopo essere entrati in possesso di queste conoscenze, la poesia in sé deve
ancora essere letta e compresa. Per fare ciò e non fallire è necessario abbandonare qualsiasi atteggiamento
di sospetto intellettuale. Operazione semplice per chi ha deciso di lasciar posto ai sentimenti.
La poesia di Eliot può essere definita come una “musica di idee”. Le idee sono di tutti i generi, astratte e
concrete, generali e particolari e non servono necessariamente a dirci qualcosa ma più che altro per
combinarsi in un tutto coerente di sentimenti.
Uno dei temi principali della poesia di Eliot è quel rimpianto per le situazioni inesplorate, quell’oscuro
esacerbarsi delle passioni soffocate che ha avuto una parte importante nell’opera degli scrittori americani
del New England.
In tutta la Terra Desolata riconosciamo i conflitti dell’artista puritano: l’orrore della volgarità e la timida
partecipazione alla vita comune; l’ascetico rifiuto del sesso e insieme l’angoscia al disseccarsi delle sorgenti
profonde dell’emozione sessuale unita alla ricerca spasmodica di un’esperienza religiosa così ricca da
sostituire l’esperienza dei sensi.
Vi è nella Terra Desolata l’umore cupo dell’americano del New England che rimpiange una giovinezza
povera di emozioni. La terribile tristezza delle grandi città moderne è l’atmosfera che si respira nella Terra
Desolata. Questo non è solo un luogo di desolazione, ma di anarchia e dubbio. In questo mondo del
dopoguerra in cui le istituzioni sono in rovina, i nervi tesi e gli ideali falliti, la vita sembra non avere più né
coerenza né serietà.
Il titolo dell’opera deriva dal libro della Weston, From Ritual to Romance, il cui tema è antropologico: la
Terra Desolata vi ha un significato nei termini del Rituale della Fertilità. Le tradizioni e le culture si sono
mescolate, e l’immaginazione storica rende il passato contemporaneo. Nel considerare la nostra situazione
attuale, dobbiamo anche prendere in considerazione le trasformazioni rapide e incessanti che
caratterizzano l’Era della Macchina. Il risultato è la rottura della continuità e lo sradicamento della vita.
La distanza della civiltà celebrata nella Terra Desolata dai ritmi naturali è resa dal tema antropologico. I culti
della vegetazione, i riti della fertilità rappresentano l’armonia della cultura umana con l’ambiente naturale
ed esprimono un senso altissimo dell’unità della vita.
Il sesso nella Terra Desolata è sterile, poiché non crea vita e appagamento ma disgusto.
Tiresia è la figura più importante del poemetto, perché unisce tutti gli altri. Ciò che Tiresia vede costituisce,
di fatto la sostanza del poemetto.
L’unità a cui il poemetto aspira è quella di una coscienza inclusiva. L’organizzazione artistica è di tipo
musicale.
Caos o unità
Il poemetto esprime simultaneamente diversi piani di esperienza, in quanto suggerisce somiglianze tra
varie Terre Desolate. Può darsi che il grande compito che Eliot si pose fu quello di dare forma e significato
all’immenso panorama di futilità e anarchia della storia contemporanea.
Il principio di complessità
Secondo l’applicazione del principio di complessità, il poeta opera nei termini di parallelismi di superficie,
che producono in realtà contrasti ironici, e nei termini di contrasti di superficie, che sono in realtà dei
parallelismi. I due aspetti, presi insieme, producono l’effetto di un’esperienza caotica ordinata in un nuovo
insieme.
L’opera sarebbe di certo più chiara se ogni simbolo avesse un significato univoco.
Eliot fu uno scrittore profondamente erudito e ciò lo si può benissimo evincere nella sua opera. I tempi e gli
stili si fondono in materia magica. È la poesia di un intenditore. Niente nell’opera è posto a caso o
ispirazione pura.
La relativizzazione poetica della realtà e del tempo è il carattere specificatamente moderno della Terra
Desolata.