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NATURFIBRE s.r.l.s.

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AVVERTENZE IMPORTANTI
per chi si accinge a coltivare canapa
Si possono coltivare solamente le varietà che risultano avere in campo un contenuto medio di
THC inferiore allo 0,2%. In pratica le varietà ammesse sono quelle incluse nel Registro
Europeo delle Sementi elette

Non tutte queste varietà sono poi effettivamente disponibili sul mercato, ma vale per tutte la
regola che le sementi poste in vendita debbano essere certificate nel Paese di Origine dall’ Ente
Nazionale preposto; in Italia è il CREA, che dipende dal Ministero delle Politiche Agricole
MIPAAFT Ciascuna confezione di sementi certificate che viene posta in vendita deve essere
munita di apposito cartellino in originale, recante anche il lotto di produzione, la data di
certificazione ed il peso della confezione. Non sono ammesse copie di qualsiasi tipo. Nel caso di
utilizzo parziale delle sementi conservatele nella confezione originale insieme al cartellino.

Come previsto dalla Legge 242 del 2016, il cartellino originale che certifica la varietà e la
fattura d'acquisto, sono documenti che vanno conservati e presentati all'organo di controllo
che lo dovesse richiedere.

Sempre secondo la legge citata i controlli possono essere disposti dal Corpo Forestale, che oggi
è accorpato all’Arma dei Carabinieri. Anche se non sarebbe più obbligatorio, è quindi buona
prassi consegnare una comunicazione di semina alla locale stazione dei Carabinieri
(SCARICA QUI), che non comporta nessuna autorizzazione. Anche altri agenti di PS possono
però effettuare controlli, specie se ci sono segnalazioni o il sospetto che si tratti di coltivazioni
illecite. In ogni caso occorre sapere che :

 Il campionamento deve essere eseguito sull’intera superficie coltivata e su di un numero


di piante rappresentativo della coltura, quindi non solo su poche piante e non solo
prelevando le infiorescenze.
 All’agricoltore deve essere lasciata una parte del campione stesso, per effettuare
eventualmente una contro-prova
 Le analisi devono essere svolte da un laboratorio accreditato, sul materiale vegetale
dell’intera pianta, incluso lo stelo e le foglie.

Sanzioni a carico dell’agricoltore e/o la disposizione di sequestro e/o distruzione della coltura
può essere disposta dal Magistrato solo se si riscontra un contenuto di THC superiore allo
0,6%. Bisogna comunque sapere che al di sopra del 5% di THC la canapa è considerata ancora
una sostanza stupefacente e quindi i prodotti di quella coltura non sarebbero idonei all’impiego,
in qualsiasi forma.

Chi raccoglie semi dalla propria coltivazione può utilizzarli per le produzioni alimentari, ma non
può adoperarli, né tantomeno cederli, come sementi da riproduzione.

RISPOSTE SINTETICHE A DOMANDE FREQUENTI

Si può coltivare la canapa in Italia? Certo, coltivare Canapa si può. Basta impiegare una
varietà di “Cannabis Sativa”a basso tenore di THC (inferiore allo 0,2%) che sia compresa nel
Registro Europeo delle Sementi ed occorre osservare le norme del DDL S. 2144 - 21/11/2016,
che recepiscono le norme europee del Reg. (CE) N. 1122/2009

Dove si coltiva la canapa? Si è diffusa erroneamente la voce che la canapa si può coltivare
dappertutto, anche in terreni difficili, argillosi e questo ha causato non poche delusioni alla
prova dei fatti. E’ vero che la canapa, quando non è coltivata per usi alimentari, si potrebbe
coltivare anche in terreni inquinati e pare che possieda proprietà di fitodepurazione, ma è
preferibile comunque coltivare la canapa in terreni pianeggianti, di medio impasto, profondi e
fertili con una discreta disponibilità idrica, in pratica quelli destinati ai seminativi che sono di
uso comune, come Mais, cereali, girasole, colza, foraggi. Essendo la canapa sensibile alla
luce, sono da evitare zone ombreggiate ai margini del bosco o in profondi fondovalle.

E’ tuttavia una pianta rustica e si adatta bene anche in situazioni meno favorevoli, fino a 1500
metri di altitudine. Una volta che ha accestito sopporta anche gli stress idrici, ma teme invece
il ristagno d'acqua, specialmente nel primo stadio di vegetazione.
E’ importante scegliere i terreni dove coltivare canapa in modo che le operazioni di raccolta con
mezzi meccanici siano agevoli, specialmente se si impiegano mietitrebbie.
Come si coltiva la canapa ?

Lavorazioni e preparazioni del suolo


Il letto di semina deve essere preparato con cura, arando a 20 cm ed affinando bene il terreno
con una erpicatura ed una fresatura .
La concimazione dipende naturalmente dalla qualità del terreno e dalle colture che hanno
preceduto, ma si considera sufficiente un apporto equivalente a 100 kg/ha di azoto, essendo
l’asporto medio pari a 50-70 kg/ha di P2O5 e K2O. Buoni risultati si ottengono con l’uso di
semplici concimi organici ben compostati.

La semina
Si semina in primavera, a marzo-aprile, quando c’è umidità sufficiente alla germinazione, che
avviene quando la temperatura del terreno è superiore a 8°-10°C ; le giovani piantine resistono
bene alle gelate tardive. Si impiega generalmente una seminatrice da grano, lasciando
comunque 15/20 centimetri tra le file, profondità: 2/3 cm, distanza del seme sulla fila:5-8 cm.

La crescita
Una preparazione accurata della semina è necessaria perché nei primi stadi di crescita le
giovani piante sono sensibili alla competizione delle infestanti, ma le piante di canapa
crescono più velocemente e soffocano ogni competitore quando hanno coperto il terreno; la
coltura mantiene il controllo delle infestanti fino alla raccolta e, per questo motivo, è utile
coltivare canapa per rinettare i terreni e ridurre, o meglio eliminare del tutto l’impiego dei
diserbanti nelle colture successive,
Normalmente non c’è alcun bisogno di irrigare.
L’accrescimento della pianta cessa di solito con il solstizio di Giugno, quando il periodo di luce
diurna comincia a diminuire, con qualche differenza a seconda delle varietà impiegate.
A seconda dell’epoca e della densità di semina, a seconda della varietà prescelta, le piante
raggiungeranno l’altezza media di 2 metri ed un diametro dello stelo di circa 1 cm; le foglie e le
infiorescenze si troveranno nel terzo superiore dello stelo.
La fioritura avviene generalmente nel mese di Luglio e comunque con temperature superiori a
20°C.

Il raccolto
Quando si coltiva canapa per utilizzarne la biomassa la raccolta può iniziare circa 10 giorni
dopo la fine della fioritura, nel mese di agosto. Quando invece si vuole raccogliere anche il
seme, occorre attendere la maturazione dei semi, che è scalare. Durante un periodo variabile,
che dura circa 3-6 settimane, nel mese di Settembre, inizi Ottobre, i semi maturano e cadono al
suolo. Sullo stelo troveremo dunque semi già maturi ed altri ancora coperti dalla brattea verde.
Occorre quindi procedere con la mieti-trebbiatura in una fase intermedia, avendo cura di non
scuotere troppo le cime, per non perdere il seme maturo, e trebbiando al contempo in maniera
da recuperare anche il seme poco maturo, liberandolo dall’infiorescenza. Gli steli che
rimangono in piedi dovranno essere asportati dal campo: falciati, ranghinati e pressati. Per le
operazioni di stigliatura, cioè di lavorazione delle paglie che consente di ottenere fibra e
canapulo, informarsi presso TECNOCANAPA, che ha realizzato un impianto apposito, operativo
da questo 2019. [ info@tecnocanapa.it – www.tecnocanapa.it ] E’ sconsigliato trinciare gli
stocchi, se non si dispone di macchine adatte, e/o interrarli, perché le fibre causano numerosi
problemi alle macchine e persistono lungo tempo nel terreno senza degradarsi completamente.

Quali varietà è meglio coltivare? Tra quelle ammesse alla coltivazione, le varietà di canapa
che sono oggi disponibili si distinguono in Dioiche e Monoiche. Le prime, quelle tradizionali, si
chiamano dioiche perché generano piante maschili e piante femminili. Dopo la fioritura le
piante maschili muoiono e seccano, mentre le piante femminili, i 2/3 della coltura, portano a
maturazione i semi; le seconde si dicono monoiche perché nella coltura la quasi totalità delle
piante hanno entrambi i caratteri, portano dunque fiori maschili e femminili sulla stessa
pianta. Queste varietà sono il frutto di una selezione che intende aumentare la produzione di
seme.

Bisogna a questo punto distinguere la destinazione :


 se si coltiva per raccogliere gli steli, per ottenerne fibra e canapulo, biomassa cellolosica,
allora è preferibile usare varietà dioiche, e tra queste :
 Kompolti, Tiborszallasi, Antal, Carmagnola, CS, Fibranova
 se si intende raccogliere anche il seme bisogna utilizzare varietà monoiche, e tra queste:
Jubileu e Zenit, KC Dora, Monoica, Fibrol, Futura, Felina,Uso31, Helena
 Se si intende raccogliere le infiorescenze femminili per estrarne cannabinoidi (CBD) o
altri componenti essenziali, oppure per ottenerne materiale per tisane, allora occorre
utilizzare varietà dioiche o ibride, come Kompolti, Tiborszallasi, Antal, kc Virtus, kc
Zuzana, KC Dora, Monoica ,Tisza, tra le ungheresi; Carmagnola, Fibranova, Eletta
Campana, tra le italiane; Silvana, rumena

Abbiamo citato quelle varietà che sono oggi disponibili alla vendita, ma ne esistono altre che si
potrebbero impiegare con successo, ma sono difficili da reperire. I produttori di sementi, per
poter fornire una determinata varietà, devono predisporre le coltivazioni sulla base di contratti
di fornitura ben precisi, perché le sementi, se non impiegate nell’annata di produzione, perdono
rapidamente potere di germinabilità e non si possono conservare facilmente in stock per le
annate successive.

Che fare, se si vuole coltivare canapa?

1. Inviare a Naturfibre (commerciale@naturfibre.net) il modulo di prenotazione per ordinare


la semente necessaria.
2. Confermare l’acquisto con il pagamento del preventivo inviato,
3. Seminare e coltivare la canapa come si conviene, conservando i cartellini applicati sui
sacchi di sementi e la fattura di acquisto, nell’evenienza di controlli amministrativi.
4. Disporre delle macchine necessarie per il raccolto, in proprio o conto terzi.
5. Prevedere ed organizzare il trattamento dei prodotti della raccolta
 Stoccaggio delle presse di paglie e conferimento ad un trasformatore (stigliatura)
o, in alternativa, lavorazione delle paglie con mezzi propri (trinciatura).
 essiccatura dei semi, vagliatura e conferimento ad un trasformatore o, in
alternativa, lavorazione con mezzi propri. (pressatura per olio o decorticatura)
 essiccatura delle cime destinate all’estrazione di principi attivi ed imballaggio in
sacconi per il conferimento ad un trasformatore.
6. vendere i prodotti, all’ingrosso o al dettaglio

Che servizi si possono richiedere a Naturfibre ? A seconda della collocazione della


coltura

(1) Essiccazione e vagliatura del seme possono essere effettuate all’epoca del raccolto; occorre
prenotare il servizio. Il costo dell’operazione è ancora da definire
(2) Essicazione e conferimento delle cime per la successiva estrazione. Contratti a richiesta
(3) Conferimento delle paglie, adeguatamente imballate ad un centro di stoccaggio servito
dall’impianto mobile di stigliatura che Tecnocanapa ha allestito entro la fine del 2018
(4) Commercializzazione del prodotto agricolo. La vendita viene sempre effettuata in nome e per
conto del produttore; la tariffa del servizio è una commissione di vendita.

Come si fa per la vendita del prodotto? Per la vendita delle paglie i coltivatori devono
stipulare contratto con un primo trasformatore.

Da quest’anno 2108 entrerà in funzione un impianto mobile di stigliatura, realizzato dalla


ditta Tecnocanapa srl. L’impianto pilota, denominato “IN ITINERE” andrà ad operare là dove
si sono costituiti dei siti di stoccaggio che raccolgano almeno 200 t. di steli roto-imballati, e che
dispongano di un area e di accessi adatti per ospitare i 5 moduli containers 20’ e fare
magazzino dei prodotti lavorati , fibre e canapulo.

Per la trasformazione ed utilizzo dei semi e dei derivati – olio, farine e semi decorticati, non ci
sono adempimenti particolari, se non quelli che riguardano i prodotti alimentari. In merito
consultate comunque la circ. del Minist. Della Salute 0015314-P-22/05/2009 , che dice, tra
l’altro:
nel Maggio 2018 è stata emanata anche una circolare interpretativa del Ministelo delle Politiche
agricole che chiarisce alcuni aspetti della legge in vigore in particolare per quanto riguarda la
coltivazione destinata alla vendita e/o trasformazione di infiorescenze e materiale fogliare.

In proposito vedere altre informazioni sul sito web www.federcanapa.it che sta conducendo
un’efficace azione di promozione e protezione delle attività dei canapicoltori.

Quanta canapa si coltiva in Italia? In Italia, a partire dal 1997, anno in cui pochi avventurosi
ricominciarono a seminare canapa, le coltivazioni non hanno quasi mai superato i 1000 ha
annui, spesso sono stati una decina o poco più. Questa situazione, che contraddice il gran
fermento di iniziative dell’ultimo decennio è dovuto esclusivamente alla mancanza di impianti di
trasformazione (stigliatura) che ritirassero il prodotto, ed alla scarsa reperibilità delle sementi.

Rimane dunque prioritario colmare questa lacuna perché è pur vero che i piccoli impianti di
Assocanapa e Technohemp, per le loro dimensioni e per la collocazione geografica, se anche
funzionassero come si deve, non potranno comunque soddisfare le aspettative dei canapicoltori
italiani. Le varietà di canapa italiana, che pure esistono, non vengono moltiplicate
adeguatamente e risultano per lo più non disponibili. L’importazione è quindi necessaria, di
quelle varietà che si adattano meglio alle condizioni italiane, latitudine e clima. Da 5 anni
Naturfibre continua ad importare e distribuire le migliori varietà disponibili dall’Europa dell’est,
Ungheria, Romania, Ucraina.
Cosa bisogna fare per avere contributi PAC ? Per aver diritto al pagamento della PAC,
occorre fornire agli enti pagatori preposti (Regione)
 Dettagli identificativi delle parcelle dove varrà coltivata la canapa (vedi
dichiarazione di semina)
 Prova dell’utilizzo di varietà registrate con contenuto in THC<0.2% (cartellini
ENSE o equivalenti, applicati sulle confezioni di seme utilizzato)
Vedi Reg. CE No 507/2008
Per tutte le disposizioni legislative italiane in materia consultare il testo della legge 2
dicembre 2016, n. 242 , pubblicata sulla GU n.304 del 30-12-2016
(http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto
.dataPubblicazioneGazzetta=2016-12-
30&atto.codiceRedazionale=16G00258&elenco30giorni=true )

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