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di Denis Squizzato
In questi sintetici appunti vengono riportate le principali tecniche di
foraggicoltura: la classificazione e l'elenco delle piantagioni adatte al foraggio,
le tecniche di semina, irrigazione, estirpazione delle malerbe. Viene descritta la
classificazione dei pascoli.
CONCIMAZIONE
>pascolamento 1,5-3 t/ha ss 25-35 Kg N 8-10 Kg P2O5 20-30 Kg K2O
>insilamento 3-7 20-30 7-9 20-25
>fienagione 4-8 15-25 6-8 18-22
>concimazione all’impianto 15-35 t/ha di letame maturo e se serve concimi P
>concimazione di copertura alpi e prealpi fine I pianure nord, centro e sud A
la distribuzione dei liquami devono essere attuate in periodi di stasi vegetativa o precedenti, non
troppo caldi e lontani dalle utilizzazioni
IRRIGAZIONE
>scorrimento su terreni sistemati ad ala semplice o a spianata
UTILIZZAZIONE
>pascolo, foraggio, fieno, insilato, TE
TAGLIO
>a 3-5cm
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CLASSIFICAZIONE
1. Famiglia botanica
2. Durata
• Annuali o temporanee <12mesi
• Poliennali 3-5anni
• Perenni o permanenti o stabili >10anni
3. Origine
• Naturali -> quote superiori al limite della vegetazione arborea
• Spontanea -> formata autonomamente inferiormente al limite della vegetazione arborea
• Artificiale -> tramite semina, risemina o tra semina
4. Posto nell’avvicendamento
• Colture principali -> entrano nel normale avvicendamento
• Colture intercalari -> collocate tra colture principali
5. Composizione flogistica
• Monofite -> 1 specie
• Oligofite ->2-5 specie
• Polifite ->più specie
6. Parte della pianta che costituisce il prodotto
• Fusti, foglie, fiori e frutti
• Fusti e foglie
• Radici
7. Modalità di utilizzazione
• Erbaio -> durata <12 mesi, 1 produzione formata da specie erbacee
• Prato -> durata >12 mesi, 1 o più produzione/anno formata da specie erbacee
• Pascolo -> utilizzato sul posto, formato da specie erbacee, arbustive ed arboree
8. Modalità di conservazione
• Foraggio
• Fieno
• Farina
• Fieno
Nelle colture temporanee rientrano i prati monoliti di leguminose e graminacee, prati oligofiti e
polifiti, erbai monoliti e polifiti.
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Nelle colture perenni rientrano i prati e i pascoli.
Tra il 1980 1 il 1996 le foraggiere temporanee sono diminuite da 4009 (*1000ha) a 2297, mentre quelle
permanenti da 5195 a 4352. In Italia le colture foraggiere avvicendate (prati ed erbai) sono localizzate in
pianura (41,52%) e nel comparto settentrionale (51, 40); mentre i pascoli sono prevalentemente in montagna
(50) e nel meridione (57).
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Dopo il taglio si verifica il ricaccio cioè la formazione di nuovi fusti a partire da alcune gemme
ascellari di foglie presenti nella parte basale dei fusti utilizzando le sostanze di riserva.
Le fabacee sono ricche in proteine (21-25% della medica), in carotene e in vitamine.
Le leguminose presentano maggior PG e lignina, e minor NDF e cellulosa: il trifoglio violetto
presenta 18% PG 34,7% NDF 17,8% cellulosa e 6,3% lignina a inizio stadio vegetativo, a inizio fioritura
diminuisce solo la PG e nel secondo anno aumenta tutto. Il trifoglio bianco presenta 22-24-14,5-5,1.
Le graminacee presentano minor PG e lignina , e maggior NDF e cellulosa : il loietto presenta
15,5-45-20,2-2,9 a inizio stadio vegetativo, a inizio fioritura diminuisce solo la PG 10,5-53, 7-25,7-4,3,
mentre nel secondo ciclo diminuisce la PG 11,4-50,3-20,6-3,4.
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5. Trifoglio bianco
ESIGENZE ED ADATTAMENTO AMBIENTALE
CLIMA
Molto diffuso nei pascoli
A)temperatura
>ottimale 7-38°C teme temperature invernali molto rigide
CARATTERISTICHE PEDOLOGICHE
>terreni ben drenati
>pH 6.0-6.5 tollera livelli inferiori di pH
>gradisce la presenza di adeguati quantitativi di calcio e acqua
TECNICHE AGRONOMICHE
A)Avvicendamento
>ladino monofita può durare fino a 5-6 anni
>entra nell’avv. per 2-4 anni
>può seguire una coltura di rinnovo o un cereale autunno-vernino
>successione meglio non farla succedere a se stesso prima che siano trascorsi 3-4 anni
B)Lavorazioni preparatorie
>se acqua per scorrimento livellamento della superficie
C)Semina
>terreno nudo fine inverno 7-8 Kg/ha
>bucatura a cereali autunno-vernini fine inverno 2-4 Kg/ha
>prato forzato con segale o avena autunno
>utilizzato per prati polititi ed oligofiti
>consociato (3-4Kg/ha) con Festuca arundinacea o Dactylis glomerata (10-15 Kg/ha)
D)Concimazione
>concimazione fosfo-potassica 80-100 Kg/ha anno di P2O5 e di K2O divisi durante l’annata
>utile la distribuzione invernale di terricciato
>nel prato forzato e nella bucatura è consigliabile contenere il più possibile la quantità di N da
somministrare allo scopo di non favorire le graminacee
E)Lotta alle malerbe
>presemina e in terreni già pronti diserbanti totali o con disseccanti (glyphosate, g.ammonio,
diquat, paraquat)
>post-emergenza principi attivi: fluazifop-P-butyl, quizalofp-P-ethyl,
sethoxydim, asulam, bentazone
>nel prato già in produzione intervenire nella stasi vegetativa invernale; prima della stasi
vegetativa possono essere utilizzati metabenztiazuron e propyzamide
>dopo i tagli dalapon
>infestanti perenni (rumex) a tutto campo con 2,4 DB o asulam un mese prima del primo
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taglio dell’anno di impianto e se necessario ripeterlo 6-8 giorni dopo il 2° taglio o il 3° taglio del 2°anno
F)Irrigazione
>terreni medio impasto 80-100mm
>terreni più sciolti 150-200mm
>evitare di tagliare prima della raccolta
>epoca di irrigazione marzo-settembre
G)Raccolta
>4-8 tagli /anno
>produzione 9-11 t/ha (esclusivamente di fiori e foglie)
>anno impianto bulatura 1-2 tagli terreno nudo 2-4 tagli
>val padana primo taglio maggio
>ultimo taglio anno inizio dell’autunno
>produzione (molto pregiato) PG 20-23% FG 20-25% (ADF 29-34%)
utilizzato come foraggio fresco, fieno, insilato e pascolo
H)Produzione di seme
>mandate a seme le normali colture da foraggio
>2°-3°taglio del primo o del secondo anno
>se si decide di mandare una coltura a seme, è necessario sospendere l’irrigazione per favorire
l’emissione delle infiorescenze
>la raccolta si effettua quando le prime infiorescenze assumono una colorazione btuna
>favorita da un clima asciutto
>100-350 kg/ha
I)Avversità
>oidio riduce l’appettibilità a fine estate del foraggio
>la ruggine attacca quando l’umidità relativa dell’aria è elevata
>il mal dello sclerozio fine inverno, inizio primavera dove si verifica ristagno idrico
>il mal vinato attaccano le radici che diventano viola
>fusariosi e gli agenti di marciumi
L)Impollinazione
>api e bombi
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6. Trifoglio ibrido
CONDIZIONI OTTIMALI
>eleavata piovosità
>temperature estive modeste
>clima temperato-freddo
>terreno umido
>si adatta ad elevata acidità
UTILIZZO
>prato monofita avvicendato
>miscugli polititi
>consociazioni binarie con phleum pratense
A)Tecniche colturali
>per la coltura monofita sono le stesse per il t.pratense
>semina 8-10 kg/ha si seme con la seminatrice primaverile
12-15 kg/ha a spaglio
B)Raccolta
>anno di semina-> 1-2 tagli elevata qualità, limitata quantità, non adatta alla fienagione
>anni successivi primo taglio da steli fioriferi 2,5-4 t/ha
>stesse caratteristiche della produzione del pratense
>dopo il primo anno seguono 1-2 tagli formati da sole foglie
C)Produzione di seme
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7. Trifoglio sotterrraneo
ESIGENZE AMBIENTALI
>foraggera da terreni acidi
>tipica dei climi mediterranei
>sensibile all’ombreggiamento interspecifico
TECNICHE COLTURALI
A)Avvicendamento
>segue i cereali autunno-vernini
>rimane in coltura 3-5 anni
B)Semina
>pascolo monofita->autunno con lavorazioni superficiali con 25-35 kg/ha di seme
>utile seminare miscugli di due o più cultivar di diversa precocità
C)Concimazione
>non è opportuno distribuire N
>utili apporti fosfatici purchè non troppo elevati 40-60 kg/ha*anno
D)Utilizzazione e produttività
>pascolamento
>iniziare la sua utilizzazione dopo 3-4 settimane dall’inizio del reinsediamento autunnale della
stessa
>produzione monofita 4-8 t/ha*anno
E)Produzione di seme
>0,3-1 t/ha
F)Avversità
>insetti
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8. Ginestrino
A)Esigenze ambientali
>resiste bene ad eccessi di umidità
>resiste alla siccità
>limiti simili all’erba medica
>pH ottimale 6.5 può sopportare fino a 5.5
>adatto a terreni organici di montagna
B)Modalità di impiego
>prati monoliti avvicendati 2-6anni
>prati oligofiti e polifiti
C)Semina
>terreno nudo
>terreno finemente preparato
>terreno rassodato con rullatura
>leggero interramento del seme
>semina a marzo 10-20 kg/ha
D)Concimazione
>reagisce positivamente al fosforo e al potassio
>a ph acido reagisce bene alla calcinazione
>per le giovani piante è opportuno distribuire e interrare i concimi e gli ammendanti prima della
semina così da rendere più facile il loro reperimento da parte delle giovani radici in accrescimento
E)Conduzione ed utilizzazione
>1° anno 1-2 tagli 2-3 t/ha *taglio
>anni successivi 3-4 tagli/anno 6-7 t/ha *anno in montagna
10-11 t/ha*anno in ambienti irrigui in pianura
>epoca di taglio come per la medica
>velocità di peggioramento della produzione è più elevata rispetto alla medica
>produzioni ottenibili dal finestrino sono inferiori a quelle della medica
>per fieno, insilato, pascolo, non determina meteorismo e non avvelenamento
F)Produzione di seme
>1° taglio nell’Italia centro meridionale non infestata
>2°taglio nell’Italia settentrionale
>2-4 q/ha anche se sono riportate produzioni di 8-10 q/ha
>raccolta eseguita nelle prime ore del mattino
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10. Lupinella
ESIGENZE AMBIENTALI
>vegeta anche nei terreni argillosi, purchè permeabili
>bene in quelli calcarei, secchi, sciolti e poveri
>possono arrivare fino a 700-800 m
>adatta agli ambienti meridionali
A)Semina
>autunno su terreno nudo
>primavera su terreno nudo o bulata ad un cereale negli ambienti freddi
B)Concimazione
>100-140 kg/ha di P2O5
>100-140 kg/ha di K2O nei terreni carenti di potassio
C)Raccolta
>1°anno di semina primaverile solo foglie
>anni successivi 1 taglio in aprile-maggio
>5-6 t/ha
D)Caratteristiche
>13% PG 2,5%LG 29.5%FG 6.3% ceneri
>coltura da seme fornisce 0.4-0.8 t/ha vestito
0.2-0.4 t/ha nudo
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11. Sulla
ESIGENZE AMBIENTALI
>fiorisce con giorno lungo
>temperatura ottimale 15-16°C zero vegetativo 2-4°C
>non può essere coltivata a latitudini superiori a quella di Forlì
>terreni calcarei argillosi purché ricchi e profondi, anche quelli poveri e compatti purché ben
provvisti di calcare
>inadatta su terreni acidi, salmastri e molto umidi
>non sopporta ristagni idrici
TECNICHE COLTURALI
A)Avvicendamento
>coltura miglioratrice
>segue i cereali autunno-vernini
>sulla-sulla-frumento sulla-sulla-frumento-frumento sarchiata-frumento-sulla-frumento
sarchiata-frumento-sulla-sulla-frumento
B)Preparazione del letto
>per una coltura monofita iniziare la preparazione alla fine del cereale precedente eseguendo
un’aratura di 20-25cm seguita da estirpatore ed erpicature atte ad amminutare le zolle e ad eliminare la flora
infestante
C)Concimazione
>autosufficiente nei confronti dell’azoto
>esige fosforo e potassio
>prima dell’aratura 100-120 kg/ha P2O5 e 100-120 K2O
D)Semina
>usato seme vestito 120-320 kg/ha 4-8 volte quantità seme nudo
>semina autunnale località con autunno piovoso ed inverno mite
>semina primaverile zone ad inverno freddo e con primavera piovosa
>seme a 2-3 cm di profondità
E)Lotta alle malerbe
>subisce la competizione delle infestanti solo nei primi stadi del ciclo vegetativo
F)Produttività e utilizzazione
>con semina autunnale
pascolo da metà febbraio a tutto marzo
prato da tagliare in aprile-maggio
pascolo dalla ripresa autunnale fino ad inverno inoltrato (febbraio)
prato da tagliare in aprile del secondo anno (produzione massima)
pascolo del ricaccio successivo al taglio fino all’esaurimento della coltura
>con semina primaverile non permette il primo pascolamento ma per il resto è del tutto simile al
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precedente
>1°anno 20-30t/ha foraggio fresco (5-7,5% ss)
2°anno 40-50 t/ha (10-12,5%ss)
>pre-fioritura-inizio allegagione PG 13.8---10,8 FG 26,5---30,6 ADF 29.8---37.2
ADL 6,5---9,1
G)Produzione di seme
>seminare in autunno 10-12 kg/ha seme nudo
>cultura da foraggio al secondo anno
>pascolamento invernale sia concluso entro il mese di febbraio
>si ottiene 0,5-1t/ha seme vestito
>se commercializzato deve essere sgusciato e certificato
H)Avversità
>freddi intensi
>roditori
>oidio
>ruggini
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12. Graminaceae
FORME BIOLOGICHE
• Annuali (specie terofite presenti nelle zone molto fredde)
• Biennali (specie terofite presenti nelle zone calde e secche)
• Perenni (specie emicroptofite e neofite con rizomi presenti nelle zone fredde)
CARATTERISTICHE GENERALI
1. Apparato radicale formato da radici:
• Secondarie (origine da organi diversi dalla radice derivata dalla radichetta)
• Fascicolate (tutte uguali, non ce né una che prevale)
• Superficiali (si dispongono nel primo strato di terreno)
2. Fusto o culmo formato dalla successione di nodi (corti e pieni) e internodi (cavi):
• Basale (breve, rizomatosa con numerosi nodi e internodi, ricca di ammassi
meristematici da dove crescono i rami sempre più corti, è organo di riserva)
• Mediana (molto lunga, non ramifica, portamento eretto)
• Apicale (con nodi e internodi, sprovvista di foglie, con infiorescenza)
3. Foglia
• Guaina (parte basale della foglia, avvolge l’internodo succ al nodo da cui ha
origine, al lato opposto dell’attacco della lamina è fessa)
• Lamina (parte apicale della foglia, ha origine dal bordo sup della lamina)
• Ligula (struttura facoltativa, bianca-trasporente, presente sul bordo che collega la
guaina alla lamina, fa scivolare l’acqua)
• Orecchiette (facoltative, 2 estroflessioni ai lati opposti della ligula)
4. Fiore composto da un peduncolo che all’apice si allarga in un ricettacolo con:
• 1 pistillo (1 ovario, 2 stimmi sessili senza stilo)
• 3 stami (lungo filamento e 2 antere a x)
• 2 lodicule (estroflessioni che rappr la corolla, se idratate aprono le glumette)
• glumetta superiore (sotto il ricettacolo, è ciò che rimane del calice)
• glumetta inferiore (può prolungarsi con un’arista, se non c’è si chiama mutica)
5. Infiorescenza base : spighetta (sono sempre riuniti, sono a spiga inseriti alternamente
sull’asse chiamato rachilla, completate da una gluma superiore e una inferiore)
6. Infiorescenza composta (le spighette sono riunite a formare spighe di spighette)
7. Frutto (cariosside)
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• Annuali (quelli che forniscono la produzione durante una sola stagione vegetativa, non sono diffusi nella
zona alpina, mentre sono frequenti nelle zone italiane a clima mediterraneo
dove infatti vengono utilizzati con il pascolamento anche erbai e superfici a maggese inerbito).
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Indice
1. Tecniche agronomiche colturali 1
2. Leguminose o fabacee: classificazione 2
3. Leguminose o fabacee: caratteristiche generali 4
4. Leguminose o fabacee: ciclo biologico 6
5. Trifoglio bianco 7
6. Trifoglio ibrido 9
7. Trifoglio sotterrraneo 10
8. Ginestrino 11
9. Antillide o trifoglio giallo delle sabbie 12
10. Lupinella 13
11. Sulla 14
12. Graminaceae 16
13. Accestimento delle graminacee 17
14. Definizione di consociazione foraggera 18
15. Classificazione dei pascoli 19
16. Tipologia semplificata dei pascoli alpini 21