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Mercoledì, 04 Maggio 2022

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Home > Liste e consigli > Un mare di libri > Antonio Gramsci

Un mare di libri
Antonio Gramsci, l'eredità morale
e culturale
Condividi A 85 anni dalla scomparsa di Gramsci, una riflessione dello
storico David Bidussa su uno dei fondatori del Partito
Comunista Italiano
26 apr 2022

Antonio Gramsci, 2012, carbone su carta. Opera di Sandro Mele.

BIBLIOGRAFIA LISTE Nel Febbraio 2011 Gramsci approda al 61°Festival di Sanremo con Odio gli Legenda

ANTONIO GRAMSCI
indi)erenti. Da autore culto per la formazione dei quadri politici, Gramsci Com'è profondo il mare (della
sembra diventarlo ora per le nuove generazioni. conoscenza)
Lo è e al tempo stesso non lo è, perché Antonio Gramsci non è un autore I nostri livelli di approfondimento:
che si lascia ridurre a slogan e, soprattutto, è contemporaneamente
LIVELLO 1
irriverente ed esigente. Con se stesso, prima ancora che con amici e Per chi ha appena imparato a
avversari. E non fa sconti a nessuno, men che meno a sé stesso. nuotare fra i libri

LIVELLO 2
Lo considero per tre aspetti. Ovvero: fragilità; responsabilità; radicalità.
Per chi è capace di andare a
Virtù “giovani”, in nome delle quali il problema ogni volta è quale prezzo si è stile libero
Un mare di libri
disposti a pagare. Sarebbe facile tradurre questi tre canoni in moralità o in LIVELLO 3
Libri per capire. Libri per approfondire. In
una sezione profonda come l'oceano alterigia, ma ogni volta è una grande dimensione umana a emergere con Per chi non ha paura di
(ma facile come una piscina), tutti i titoli forza. immergersi nella profondità
per entrare nei temi e nelle idee di cui si del sapere
parla. Assieme ai nostri librai
La posta in gioco è «essere scomodi».

Fragilità. Scrive ancora alla moglie nel gennaio 1936 - in un momento in cui
Gli altri mari di libri
capisce che il suo stato di salute sta deteriorandosi - del suo incontro col
mondo, quando, dopo anni di segregazione, nel novembre 1933 per la
Teatro, un
prima volta esce dal carcere per essere trasferito ancora in condizione di
vocabolo da infiniti
detenzione al nuovo carcere a Civitavecchia. Sono righe che lo impegnano significati
e forse anche lo umiliano, infatti sono scritte a più di due anni di distanza da
David Bidussa
quel giorno. Raccontare con i
Storico. Ha scritto di movimenti
libri la lotta alle
socialisti, antisemitismi, fascismi, di Da Lettere dal carcere di Antonio Gramsci: mafie
storiografia

Vai alla pagina autore

"Da dieci anni sono tagliato dal mondo. Che impressione terribile ho provato in
treno dopo sei anni che non vedevo che gli stessi tetti, le stesse muraglie, le
stesse facce torve, nel vedere che durante questo tempo il vasto mondo aveva
continuato ad esistere coi suoi prati, i suoi boschi, la gente comune, le frotte di
ragazzi, certi alberi, certi orti, - ma specialmente che impressione ho avuto nel
vedermi allo specchio dopo tanto tempo: sono ritornato subito vicino ai
carabinieri.. Non pensare che voglia commuoverti: voglio dire che dopo tanto
tempo, dopo tanti avvenimenti, che in gran parte mi sono sfuggiti forse nel loro
significato più reale, dopo tanti anni di vita meschina, compressa fasciata di buio
e di miserie grette, poter parlare con te da amico ad amico, mi sarebbe molto
utile."

Archivio Fondazione Feltrinelli

Quell’incontro non ci sarà mai. Gramsci muore, la moglie non viene in Italia e
non verrà mai. Rimane un legame affettivo forte con la famiglia. Giulia
manderà sempre regali a Teresina, la cognata, ma il loro rimarrà un rapporto
epistolare, segnato dalle parole scritte, dai comuni affetti, ma non dagli
sguardi. Per certi aspetti una vicenda dell’Ottocento trapiantata nel cuore
del Novecento. Forse persino incomprensibile per noi oggi, così subordinati
all’immagine.

Responsabilità. Ancora in carcere. Inizio 1931. Contrariamente a tutto il


gruppo comunista in carcere con lui, Gramsci è convinto che uscire dal
fascismo sarà possibile solo attraverso un lungo percorso che passi per la
riconquista della democrazia e per una esperienza che significhi ritrovare
collettivamente il senso della politica. Non sarà un’avanguardia di audaci
corazzati di convinzione rivoluzionaria e convinti ideologicamente a
rovesciare la dittatura.

Nessuno dei suoi compagni è disposto ad ascoltarlo. Decide perciò di


interrompere la parola. Nessuno ascolterà più una parola da lui e la
cerimonia dell’addio sarà in solitudine. E tuttavia quella condizione non
elimina la responsabilità.

Nel 1933 scrive in una nota autobiografica a proposito del suo arresto e,
soprattutto, delle precauzioni non prese che è bene tener presente.

Da Quaderni del carcere:

"Si è formato il principio che un capitano non debba abbandonare la nave


naufragata che per ultimo, quando tutti si sono salvati, anzi si giunge da alcuni
ad affermare che in tali casi il capitano ‘deve’ ammazzarsi. Queste affermazioni
sono meno irrazionali di quanto si potrebbe pensare. Certo non è escluso che
non ci sia nulla di male a che un capitano si salvi per primo. Ma se questa
constatazione diventasse un principio, quale garanzia si avrebbe che il capitano
ha fatto di tutto: 1) perché il naufragio non avvenga; 2) perché, avvenuto, tutto è
stato fatto per ridurre al minimo i danni alle persone e alle cose? Solo il principio
divenuto ‘assoluto’ , che il capitano in caso di naufragio abbandona per ultimo la
nave e anzi muore con essa, dà questa garanzia, senza cui la vita collettiva è
impossibile, cioè nessuno prenderebbe impegni e opererebbe abbandonando
ad altri la propria sicurezza personale"

Archivio Fondazione Feltrinelli

Radicalità. Si è propensi a pensare che sia un dato di carattere. Certamente,


ma è anche una dimensione in cui non si fanno sconti a sé stessi, specie nei
momenti in cui si deve guardare ad occhi aperti la sconfitta che si è subito.

Gramsci è convinto da tempo, prima ancora del suon rientro in Italia


nell’aprile 1924, che la situazione italiana, con la vittoria del fascismo,
richieda il varo di una proposta politica che tenga conto dei caratteri
profondi del Paese, delle classi sociali, dei movimenti di opinione, della loro
articolazione e nei diversi contesti regionali e produttivi del Paese. Gramsci
l'ha scritto con chiarezza nel novembre 1923 sul periodico "La voce della
gioventù" dove ha precisato che la crisi politica del partito non riguarda
l’organizzazione, bensì nasca da un deficit culturale e che occorra "fare una
spietata autocritica della nostra debolezza" domandandosi "perché abbiamo
perduto, chi eravamo, che cosa volevamo, dove volevamo arrivare".

Questa premessa ha senso solo in relazione a un grumo di questioni non


teoriche, ma storiche che riguardano la fisionomia della realtà della società
all’interno della quale si intende agire. E perciò Gramsci si chiede:

Archivio Fondazione Feltrinelli

“Perché i partiti rivoluzionari sono sempre stati deboli dal punto di vista
rivoluzionario? Perché hanno fallito quando dovevano passare all’azione? Essi
non conoscevano la situazione in cui dovevano operare, essi non conoscevano
il terreno in cui avrebbero dovuto dare battaglia. Pensate: in più di trenta anni di
vita, il Partito Socialista non ha prodotto un libro che studiasse la struttura
economico-sociale dell’Italia. Non esiste un libro che studi i partiti politici italiani,
i loro legami di classe, il loro significato. Perché nella valle del Po il riformismo
era radicato così profondamente? Perché il partito popolare, cattolico, ha più
fortuna nell’Italia settentrionale e centrale che nell’Italia del sud? Perché in
Sicilia i grandi proprietari terrieri sono autonomisti e non i contadini, mentre in
Sardegna sono autonomisti i contadini e non i grandi proprietari? Perché
nell’Italia del sud c’è stata una lotta armata tra fascisti e nazionalisti che non c’è
stata altrove? Noi non conosciamo l’Italia. Peggio ancora: noi manchiamo degli
strumenti adatti per conoscere l’Italia, così com’è realmente e quindi siamo nella
quasi impossibilità di fare previsioni, di orientarci, di stabilire delle linee d’azione
che abbiano una certa probabilità di essere esatte. Non esiste una storia della
classe operaia italiana. Non esiste una storia della classe contadina. Che
importanza hanno avuto i fatti di Milano del ’98? Che insegnamento hanno dato?
Che importanza ha avuto lo sciopero di Milano del 1904? Che significato ha
avuto in Italia il sindacalismo? Perché ha avuto fortuna tra gli operai agricoli e
non fra gli operai industriali? Che valore ha il partito repubblicano? Perché dove
ci sono anarchici ci sono anche i repubblicani? Che importanza e che significato
ha avuto il fenomeno del passaggio di elementi sindacalisti al nazionalismo
prima della guerra libica e il ripetersi del fenomeno su scala maggiore per il
fascismo?”.

L’effetto di quelle domande saranno il saggio La questione meridionale, la


stesura delle Tesi di Lione, i Quaderni del carcere, un corpo di note di lavoro
che è soprattutto uno straordinario deposito di intuizioni, di costruzione di
categorie, di temi e questioni che consentono una lettura nuova della
società italiana.

È ciò che fa di un progetto politico non un travaso ideologico, rendendo un


partito prigioniero di un linguaggio, ma lo strumento versatile capace di
proporre domande intorno al funzionamento di una società nel tempo
lungo, sulle sue regolarità e sulle sue contraddizioni.

L’effetto è l’accreditamento della politica come criterio e strumento perché


conosce gli attori che si muovono sul terreno, ne ha studiato i problemi, ha
riflettuto sulle angosce che ne motivano la mobilitazione, e perciò individua
il possibile profilo di una soluzione.

L’esatto contrario dell’ideologia.

Archivio Fondazione Feltrinelli

Per chi ha appena imparato a nuotare fra i libri

Conosciamo chi era Gramsci

Gramsci. Una nuova Vita di Antonio Gramsci Cena con Gramsci Nino mi chiamo. Antonio Gramsci. 1891-
biografia Di Giuseppe Fiori; Di Elettra Stramboulis;Gianluca Fantabiografia del piccol… 1937
Di Angelo D'Orsi; Costantini; Antonio Gramsci
Di Luca Paulesu; Di Antonio A. Santucci;

Per chi è capace di andare a stile libero

Opere e scritti di Gramsci

Il popolo delle scimmie. Lettere dal carcere Quaderni dal carcere Odio gli indifferenti Scritti politici Nel mondo grande e
Scritti sul fascismo Di Antonio Gramsci; Di Antonio Gramsci; Di Antonio Gramsci; Di Antonio Gramsci; terribile. Antologia degli…
Di Antonio Gramsci; scritti 1914-1935
Di Antonio Gramsci;

Per chi non ha paura di immergersi nella profondità del sapere

Saggi per approfondire

Bentornato Gramsci L' antropologia di Gramsci. Il pensiero politico di Il soggetto della Lo scambio. Come Una politica di massa.
Di Diego Fusaro; Corpo, natura, mutazione Gramsci. Per una… rivoluzione. Antonio… Gramsci non fu liberato Antonio Gramsci e la…
Di Giovanni Pizza; rivalutazione
Di Afonso Máriodei concetti
Ucuassapi; Gramsci dalla
Di Simona Grande
Giacometti; Di Giorgio Fabre; rivoluzione della
Di Michele società
Filippini;
di egemonia e società Guerra al biennio rosso
civile

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