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ATTO I
Un palco vuoto, con pavimento di legno. Dieci sedie di legno, diverse fra loro. Una
larga porta al centro in fondo. All’accendersi delle luci, Bernarda è al centro del
palco. Ai suoi lati la compagnia di donne sta in piedi in silenzio. Bernarda e le donne
si siedono.
1: PROLOGO
Bernarda batte il piede e le mani. Le donne si uniscono, creando un ritmo complesso
e ipnotico.
Poncia si alza.
PONCIA
Una donna tempo fa, nell’antica Andalusia
Viveva con le cinque sue figlie
Bernarda e le cinque figlie si alzano. Si mettono in diverse pose di famiglia come per
una foto.
Bernarda viene avanti.
PONCIA
Bernarda si chiamava lei
Matrimoni ne ebbe due
La figlia del (suo) primo marito
ANGUSTIAS (venendo avanti)
Angustias, Angustias
PONCIA
La volle chiamare Angustias
PONCIA
Il suo secondo era bellissimo
Facoltoso proprio no
Con una scuderia di cavalli
Antonio sarà rappresentato da abiti maschili tenuti in mano dalle donne.
ANTONIO
Antonio il marito!
FIGLIE
Antonio il padre!
Antonio il suo uomo (l’uomo, l’uomo)
PONCIA
Antonio un giorno la lasciò cercando amore da un’altra
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La figliastra Angustias
O la serva della madre...
PONCIA
Bernarda chiuse gli occhi suoi
Nulla che potesse fare
Lei raddrizzò le quattro altre figlie
Bernarda solleva la mano mentre ciascuna delle altre quattro figlie viene avanti ed è
punita.
MAGDALENA
Magdalena
PONCIA
A cui piaceva dormire
AMELIA
Amelia
PONCIA
Propensa ad arrossire
MARTIRIO
Martirio
PONCIA
Bruttissima da far fuggire
ADELA
Adela
PONCIA
La (più) giovane, e bella, e tutta suo padre, che dire
PONCIA
E vivevano così
PONCIA + FIGLIE
Con obbedienza e vanità
TUTTE (TRANNE BERNARDA)
Fin quando un dì Antonio il marito, Antonio il padre, Antonio l’uomo...
Subito...
I vestiti di Antonio vengono lasciati cadere a terra.
2: IL FUNERALE
BERNARDA
Pace a te, con l’Onnipotente al tuo fianco
SERVA
(Donna cattiva, cattiva…)
DONNE
Pace a te
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BERNARDA
Con l’arcangelo Michele e la sua giustizia
CAMERIERA
(Lingua come lama…)
DONNE
Pace a te
BERNARDA
Una chiave apre, e una mano lo fa
Coi beati di lassù, le creature di quaggiù e con la Santa Trinità
PONCIA
(Serpente bigotto…)
DONNE
Pace a te
BERNARDA
Dai requie al tuo servo, Antonio Maria Benavides
E mostra(gli) la tua vera gloria. Amen
DONNE
Amen
Bernarda esce e le donne si congedano. La scena si sposta verso una stanza interna
della casa di Bernarda. Poncia, la cameriera e una serva stanno pulendo la stanza.
PONCIA Pulite bene. Se Bernarda non vedrà questo posto splendere come
uno specchio, mi strapperà quei pochi capelli che mi restano.
SERVA Quella donna.
PONCIA Capace di sedertti sopra il cuore e di guardarti morire lentamente.
E nel mentre quel suo gelido sorrisetto le resterà stampato in
faccia.
SERVA Din don. Din don. Quel campanello!
CAMERIERA Poncia, guarda: mi sanguinano le mani a furia di pulire.
PONCIA Ci ridurrà all’osso. Ha fatto pulire i campi, ha dato da mangiare
ai cavalli, ha messo in fila gli avvocati, e il marito era morto da
neanche un’ora.
CAMERIERA Spero che lui abbia avuto ciò che merita. Non mi solleverà più la
gonna dietro la porta del fienile!
BERNARDA Lasciala correre nel cortile. Resta con lei e accertati che non si
avvicini al pozzo.
CAMERIERA Non credo che si butterebbe.
BERNARDA Non è questo: se va vicino la pozzo, le vicine la vedrebbero dalle
(loro) finestre.
La cameriera esce. Adela rientra.
CAMERIERA
Quando un giorno mi sposo
CAMERIERA
Avrò guance rosa, come mela succosa
Che tutti appetiscono
La la la...
4: PREGHIERA DI BERNARDA
BERNARDA
Madre di Dio, tu abbi pietà
Tu perdona, aiutami
Antonio...
Mi credevi cieca tu
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Ma sentivo tutto io
Conoscevo tutti i traviamenti tuoi
Antonio, marito
Ti ho lasciato usare me
E poi dal letto andartene
Ho imparato a rinunciare a te
Antonio, mio uomo
Hai preso ogni cosa
E sempre di più
Di più, di più, di più, di più
Che hai fatto di me! Che hai fatto di me!
Una troia!
E adesso che farò, senza te?
Mi hai lasciata qui, ma non soffrirò
Ho troppo pagato, non ti piangerò
Che hai fatto di me!
Antonio, marito, Antonio, mio uomo...
CAMERIERA
Quando un giorno mi sposo
PONCIA (entrando, con un cesto coi vestiti di Antonio) Le dirò di smettere.
BERNARDA No.
CAMERIERA
Avrò guance rosa
BERNARDA Canta perché mio marito è morto…
CAMERIERA
Come mela succosa
PONCIA Non lo faresti, se fossi in lei?
CAMERIERA
Che tutti appetiscono...
Canticchia fra sé.
Poncia esce e si unisce alla cameriera e alla serva mentre sistemano gli abiti di
Antonio. Bernarda le ascolta.
CAMERIERA, SERVA E CAMERIERA (cantando in cerchio)
Quando un giorno mi sposo
Avrò guance rosa
Come mela succosa che tutti appetiscono
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BERNARDA (da sé, dolcemente)
Quando un giorno mi sposo
Avrò guance rosa
Come mela succosa che tutti appetisco... troia... troia…
5: TI CANTO AMORE
AMELIA (canticchiando)
Mmm, il tuo viso è perfetto sai
Ti canto amore, mmm...
Entra Martirio.
MARIA JOSEPHA
Devi farmi andar via
E sposarmi con lui
Entra la cameriera.
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Maria Josepha entra con una camicia da notte trasparente, ingioiellata e con fiori
nei capelli.
MARIA JOSEPHA
E sposarmi con l’uomo del mar(e)
Sulla costa vivrò
Con i miei marinai
Qui soltanto un fantasma sarei
MARIA JOSEPHA
Ben lontano da qui
Ogni uomo fuggì
Come i topi orribili
MARIA JOSEPHA
Lascia che vada lì!
E mi sposi con chi
Ha del sale nel sangue
E non fuggirà via
Lascia vivere me di follia
Nel seguente scambio di battute, la compagnia di donne canta piano a bocca chiusa.
MARIA JOSEPHA (a Bernarda) Dov’è la mia mantella! Non rubare le mie cose!
BERNARDA Nessuno ha rubato nulla! Madre! Shhh!
MARIA JOSEPHA Non ti serviranno. Nessuna di loro si deve sposare! Dov’è la mia
collana di perle!
BERNARDA Fai silenzio, Madre.
MARIA JOSEPHA Non farò silenzio! Voglio andare a casa e sposarmi! Non voglio
vedere queste zitelle piene di bramosia, con i cuori che si
tramutano in cenere! Bernarda! Fammi sposare ed essere felice!
BERNARDA Chiudetela! A chiave! I vicini possono sentire! Rinchiudetela!
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Maria Josepha rinuncia a lottare e lascia che la cameriera la riporti gentilmente
nella sua cella.
La compagnia di donne canta, la musica cresce.
FINE ATTO I
ATTO II
Due settimane dopo. Quattro delle figlie – Angustias, Magdalena, Amelia e Martirio
– stanno cucendo. Poncia si è unita a loro e cuce. Magdalena ricama. Nell’ombra
sono presenti altre donne della compagnia – la cameriera, la serva, Maria Josepha e
Adela.
7: MAGDALENA
MAGDALENA
Un giovane andava a Villa Real
Ma sulla strada si smarrì
Sette giorni non mangiò
Sette giorni Dio pregò
Il mio male, madre, non è la mia fame
Il mio male, madre è un mal(e) d’amore
MAGDALENA Oggi stavo passando in tutte le stanze, per vedere i quadri fatti da
nonna con il ricamo ad ago, il piccolo cane di lana, l’uomo
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africano che lotta con il leone. Ci piacevano tanto quando
eravamo giovani. Erano tempi più felici.
ANGUSTIAS Ho tagliato il terzo lenzuolo.
MARTIRIO È per Amelia.
MAGDALENA Angustias, dovrei mettere anche le iniziali di Pepe?
ANGUSTIAS (tagliando corto) No.
MAGDALENA
L’uomo poi si incamminerà
Su una cima altissima
Dove lei lo aspetta già
E dove lui la sposerà
8: ANGUSTIAS
DONNE
Non lo sento qui nel cuor...
Non lo sento qui nel cuor…
ANGUSTIAS
Il canto suona così dolce [Donne: Non lo sento qui nel cuor]
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Lui lo intona alla finestra [Donne: Non lo sento qui nel cuor]
E dovrei essere felice [Donne: Non lo sento qui nel cuor]
Il canto è come nebbia che si alza e si disperderà ma
Non lo sento qui nel cuor
Non lo sento qui nel cuor
DONNE
Non lo sento qui nel cuor
ANGUSTIAS
Le ombre oscurano il suo volto [Donne: Non lo sento qui nel cuor]
Mi è vicino ma è distante [Donne: Non lo sento qui nel cuor]
E dovrei essere felice [Donne: Non lo sento qui nel cuor]
Ed anche se lo canta a me
Non è per me, non è per me e
ANGUSTIAS E DONNE
Non lo sento nel mio
ANGUSTIAS
Non lo sento nel mio
ANGUSTIAS E DONNE
Cuor…
9: AMELIA
La cameriera e la serva circondano Amelia mentre lei si perde nei suoi pensieri.
CAMERIERA E SERVA
Dolce Amelia, chi può dire mai male di te
Dolce Amelia, mai nessuno fa sconcerie su te
AMELIA
Ma oggi lui
CAMERIERA, SERVA E AMELIA
Sì lui
AMELIA
Lui che mi ha visto lungo il fiume
Fissava me, ricciolo in fronte
CAMERIERA E SERVA
Senza vergogna
AMELIA
Che sensazione?
CAMERIERA, SERVA E AMELIA
Che sensazione?!
AMELIA
Allora afferrò
CAMERIERA E SERVA
Ta-rum-pump!
AMELIA
Il suo tamburo
Solo ieri stava nella polvere
Ma oggi lo suonò finché...
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CAMERIERA E SERVA
Pum pum pum pum...
AMELIA
Scoppiò!
CAMERIERA E SERVA
Amelia! Amelia!
AMELIA
Amelia!
CAMERIERA E SERVA
Pum pum pum pum...
AMELIA
Amelia!
CAMERIERA
Amelia!
SERVA
Amelia!
CAMERIERA E SERVA
Dolce Amelia, chi può dire mai male di te
AMELIA
Che sensazione?
CAMERIERA E SERVA
Tra-rum-pump!
AMELIA
Che sensazione…?!
Amelia ridacchia fra sé. Le sue sorelle la guardano con curiosità. Poncia è nel mezzo
di una storia.
MAGDALENA E così?
PONCIA “Buona sera”, dice. “Buona sera”, rispondo io.
AMELIA Di che stai parlando?
MARTIRIO Non stavi ascoltando? Poncia ci sta raccontando la prima volta che
suo marito è andato alla sua finestra.
PONCIA È andata così: non ho pronunciato un’altra parola per mezz’ora.
Avevo i vestiti fradici di sudore. Poi si è avvicinato sempre di più,
ho pensato che si infilasse tra le sbarre. Poi mi ha sussurrato:
“Vieni qui, fatti sentire!”
Ridono tutte. Amelia improvvisamente dice:
AMELIA Shh! Credevo di aver sentito mamma. Zitte! Ci sentirà!
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PONCIA Dopo ha imparato a comportarsi bene. Ha cominciato ad allevare
fringuelli ed è stato occupato. Voi ragazze non siete sposate, ma
dovete sapere che dopo due settimane il matrimonio l’uomo
abbandona il letto per la tavola, e poi la tavola per la taverna più
vicina. Provate a fermarlo e farete del male solo a voi stesse.
AMELIA L’hai accettato?
PONCIA Ho imparato a farlo rigar dritto.
MARTIRIO È vero che a volte lo picchiavi?
PONCIA Una volta gli ho quasi cavato un occhio.
Ridono tutte.
MAGDALENA Un esempio per tutte le donne!
PONCIA Io sono della vecchia scuola – come vostra madre. Un giorno mi
ha detto una cosa, neanche mi ricordo cosa, ma ho preso una pietra
e ho schiacciato tutti i suoi fringuelli! Ah, gli uomini! E i ragazzi!
AMELIA Gli uomini! Devono essere trattati come bambini.
10: MARTIRIO
MARTIRIO
I ragazzi…
Entra nei suoi pensieri. Le altre donne creano un battito di cuore con il palmo sul
petto, per accompagnarla.
Mi sputano addosso ridendo di me
Parlano solo così
Mi abbaiano al pari di cagne in calor(e)
Parlano solo così
Se fossi splendida
Mi reciterebbero versi
Ma non sono splendida
Tuttavia io mi merito amanti
Merito l’amore, solo un po’ d’amore
Ma ora si prendono gioco di me
I miei piedi, il mio naso e le deformità
Sputando su me
Ridendo fra sé
Parlano solo così
Parlano solo d’amore... così
MAGDALENA
Il mio male non è la mia fame... Il mio male…
11: ADELA
Da fuori si sentono gli uomini e i ragazzi, mentre passano presso la casa. Si fermano
alla finestra e cantano alle figlie.
“UOMINI E RAGAZZI”
Giù nei poderi torridi, in mezzo ai campi e in mezzo ai buoi
Ogni cuore giovane sogna un giorno insieme a noi
Laidadaida laidadaida etc...
Apri le imposte lungo la via
Dal (tuo) letargo svegliati ormai
Se mi butti un fiore giù
Sul mio cappello lo vedrai
Laidadaida laidadaida etc...
Le figlie escono. Bernarda e Poncia restano sole. Poncia raccoglie i pizzi e le vesti
rimaste.
13: TRENT’ANNI
PONCIA
Trent’anni di bucati e pulizie
Mangiare avanzi
Accudir le tue malattie
Trent’anni di tranelli e di pazzie
Come una spia
Tra i pettegolezzi per saziare il tuo avido bisogno di conoscere
Di decidere come vuoi
Credi di aver potere sopra tutti noi
Ma ora no, non ce l’hai
La sciocca sei tu
BERNARDA
Tro...ia! Tro...ia!
Per il suo peccato pagherà
ADELA No…
BERNARDA
Verrà marchiata, verrà bruciata
Con la frusta picchiala
Col bastone poi
Del peccato senta il dolore!
ADELA No – lasciatela andare!
La compagnia di donne si unisce a Bernarda: tutte tranne Adela esplodono in una
rabbia violenta e ribollente, diretta verso la donna indifesa fuori.
BERNARDA E DONNE
Tro...ia! Tro...ia!
Per il suo peccato morirà
ADELA Vi prego, no! (Adela stringe il suo ventre e nasconde il viso.)
BERNARDA E DONNE
Verrà frustata e lapidata
BERNARDA
Il nome via! La faccia via!
L’infamia via con carbone che bruci dentro dove peccò
BERNARDA E DONNE
Il nome via! La faccia via!
L’infamia via con carbone che bruci dentro dove peccò
BERNARDA
La donna libidinosa morrà...
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Adela crolla a terra.
ADELA (dolcemente, a se stessa)
Ciò che ho visto sognerò
Ciò che ho visto sognerò...
FINE ATTO II
ATTO III
CAMERIERA
Un’araba fiorente e gentile
Cogliendo olive, è colta però
CAMERIERA E SERVA
Due arabe fiorenti, gentili e bramose
Cogliendo olive, son colte però
CAMERIERA, SERVA E PONCIA
Tre arabe fiorenti, gentili, bramose e golose
Cogliendo olive, son colte però
CAMERIERA
Un’araba fiorente e gentile
Cogliendo olive, è colta però
BERNARDA (ad Angustias) Per quanto tempo ancora non parlerai a tua
sorella? La storia del ritratto era uno scherzo. Dovresti
dimenticare.
ANGUSTIAS Sai che lei mi odia.
BERNARDA Chi può sapere realmente cosa gli altri pensano di noi? Voglio
facce allegre e pace in famiglia.
MAGDALENA (sbadigliando) Tanto più che presto te ne andrai da qui.
ANGUSTIAS Non così presto.
BERNARDA Quanto avete fatto tardi la scorsa notte?
ANGUSTIAS Fino a mezzanotte e mezzo.
BERNARDA Di cosa ti parla Pepe?
ANGUSTIAS Sembra che non sia lì veramente. Come se la sua mente fosse
altrove. Quando gli chiedo a cosa stia pensando, risponde “Noi
uomini abbiamo i nostri problemi”.
BERNARDA Non devi chiedergli cose come questa. Specialmente dopo che
sarete sposati. Parla, se lui ti parla, guardalo se lui ti guarda.
ANGUSTIAS Penso che mi stia nascondendo qualcosa, Madre.
BERNARDA Non cercare di scoprirlo. Non fare domande e, soprattutto, non
farti vedere piangere.
ANGUSTIAS Dovrei essere felice ma non lo sono affatto.
BERNARDA È sempre così.
ANGUSTIAS Tante notti lo guardo attraverso l’inferiata, lui sparisce… come
se fosse coperto da una nuvola di polvere.
BERNARDA Sei fragile.
ANGUSTIAS Credo di sì.
Adela, Martirio e Amelia ritornano.
BERNARDA Viene stanotte?
ANGUSTIAS No. È andato in città con la madre.
BERNARDA Allora andrete a letto presto. Magdalena? Magdalena?
MAGDALENA (svegliandosi) Lasciami qui. Perché non mi lasci in pace?
MARTIRIO
Con occhi in fiamme che tremano
Lei corre in mezzo al prato per scappare
ANGUSTIAS
Ma si avvicina intrepido
MAGDALENA
Lanciato al galoppo la raggiungerà
La sua criniera in velocità
ADELA
La blocca ancora, gli sfugge via
Non può salvarsi e forse non lo vuole
AMELIA
Lui si avvicina, energico
TUTTE E CINQUE
Lei lo aspetta, è pronta e non è pronta
Lei vuole fermarlo oppure no
Le zampe si piegano alla sua autorità
Mentre dietro le va e sale su
Poncia e la cameriera escono. Entra Maria Josepha. Tra le braccia culla quello che
sembra un infante.
MARIA JOSEPHA
Vieni bambino, all’alba vedrai
Il viaggio sarà lungo e tu non ti riposerai
Ah...
Vieni bambino, affidati a me
Ho preparato un sacco di dolcetti per te
Fuggiamo via, da chi impedirebbe
I nostri sogni tra le palme di Betlemme...
Ah...
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Adela entra, Maria Josepha la vede. Fa cadere ciò che stava cullando: una lunga
fascia di garza vuota.
DONNE
Aprimi dai, aprimi dai! Aprimi dai, aprimi dai!
ADELA
Chi bussa a casa mia? [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
È troppo tardi ormai [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
Perché sei qui da me? [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
Perché non te ne vai? [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
ADELA
Ci sentiranno
ADELA E DONNE
Pepe, Pepe, Pepe
ADELA
Restiamo zitti
ADELA E DONNE
Zitti, zitti, zitti
ADELA
Chi dice che sei tu? [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
È troppo buio qui [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
Accostati di più [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
Toccare lasciati [Donne: Aprimi dai, aprimi dai!]
ADELA
È il viso tuo? Le mani tue?
TUTTE
Le labbra tue?
ADELA
Ti canto amore
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DONNE
Aprimi dai!
ADELA
Canto solo per te
Adela corre fuori per raggiungere il suo amante. Riappare Maria Josepha. Entra
Martirio.
Martirio prende la nonna ed esce con lei. Riappare Adela, fuori. Nella scena
seguente, corre dal suo “amante”, lo abbraccia, pur con esitazione gli permette di
toccarsi, di fare l’amore con lei. Lei si lascia andare, prima con paura, poi con
passione. La compagnia di donne guarda:
DONNE
Con occhi in fiamme che tremano
Lei corre in mezzo al prato per scappare
La blocca ancora, gli sfugge via
Non può salvarsi e forse non lo vuole
Lui si avvicina, energico
Lei lo aspetta, è pronta e non è pronta
Lei vuole fermarlo oppure no
Le zampe si piegano alla sua autorità
Mentre dietro le va e sale su
Aprimi dai, e fammi entrare (x2)
Apriti
ADELA (in estasi)
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Ah!
Il battito si interrompe.
Bernarda esce fuori di corsa, Martirio la segue. Adela si muove per andare.
Angustias la ferma. Per tutta la scena seguente si muove verso la porta lentamente.
Appare Maria Josepha.
ADELA Non può fermarmi! Nessuno può farlo, capito? Sono sua!
ANGUSTIAS Resta qui! Ferma! Vergogna!!
AMELIA Come hai potuto!
MAGDALENA Lasciala andare. Quel che è fatto è fatto.
ANGUSTIAS Ladra.
Uno sparo. Bernarda entra. Martirio la segue.
BERNARDA È tutto tuo. Va’ a prenderlo.
MARTIRIO Possa Pepe el Romano riposare in pace.
BERNARDA
State calme. Basta, Angustias, calmati! Martirio, basta così. Imparate a guardare la
morte in faccia.
19: FINALE
BERNARDA
Mia figlia morì vergine
Annunciatelo
Mia figlia morì vergine
Stendetela, vestitela da vergine
Mia figlia, mia figlia
Mia figlia morì vergine
Nessuno piangerà
Eccetto in casa mia
Ma solo fra di noi anneghiamoci in un mare di pianto
Mia figlia morì vergine
E voi fate silenzio
Silenzio, silenzio...
FINE