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Il Canto

Nel trattare di voce e canto sarebbe bene iniziare citando alcuni dei riferimenti letterari più antichi
della storia dell’umanità, i quali ci mostrano già da subito quanto il canto e la voce rappresentino
fin dalla notte dei tempi lo strumento musicale umano per eccellenza.
Il motivo per cui si sia data tanta importanza allo strumento della voce è semplicemente dovuto al
fatto che sia il suono prodotto dalla voce e quindi della parola stessa siano riportati in tutte le
tradizioni dei popoli della terra come l’elemento fondamentale della creazione dell’universo
stesso.
Ad esempio, nel Vangelo di Giovanni troviamo scritto:
“All’inizio era il Verbo
Il Verbo era presso Dio
Il Verbo era Dio”
Proprio nell’espressione “il Verbo era Dio” viene in essere la potenza espressa dalla parola che
ovviamente è voce o, propriamente detto, emissione vocale.
Di questo anche i Rishi Vedici, i grandi saggi indiani, ci parlano del suono come la matrice della
creazione dell’Universo, una vibrazione dalla quale tutto si è generato, descrivendoci questo suono
come un seme di luce, che ha effetti immediati sulla materia modificandola o addirittura
creandola.
Gli stessi Rishi hanno fatto corrispondere questa vibrazione sonora al mantra seme “OM”.
Sempre dall’India, un famoso poeta indiano dell’VIII Secolo di nome Bhavabhuti ci descrive così la
potenza dello strumento della voce: “Lodiamo la voce, parte immortale dell’anima.”
Sempre sulle righe di Bhavabhuti, anche nella tradizione cristiana, Sant’Agostino ci descrive la voce
in modo analogo: “Chi canta prega due volte”.
Queste testimonianze sono tra le moltissime che si possono riscontrare nelle varie tradizioni, ma
anche nello Sciamanismo, ad esempio, lo Sciamano è colui che per essere Sciamano tra i vari doni
concessi dagli spiriti, c’è il dono del canto, il quale, permette allo Sciamano di creare uno stato di
trance, dalla quale vengono compiuti rituali di guarigione.
Attraverso questi esempi possiamo ben cogliere come ci sia un’eternità divina che trova la sua
realizzazione nel suono.
La voce dunque in ultima battuta possiamo dire che rappresenti un richiamo primordiale
all’esistenza, un richiamo all’anima mundi, alla bellezza, all’essenza stessa di ciò che siamo e
soprattutto di come siamo. In questo senso possiamo fare riferimento a tutte quelle volte che ad
esempio noi siamo solo voce e attraverso di essa ci manifestiamo, come al telefono o in tutte
quelle occasioni in cui non è necessaria una presenza fisica.
Proprio attraverso la voce noi riusciamo a cogliere tantissime sfumature del carattere
dell’interlocutore, come ad esempio riusciamo a comprendere lo stato d’animo di una persona
cara solo ed esclusivamente dal tono della voce.
La dimensione sonora della voce infatti abbraccia diverse componenti della nostra sfera sensoriale,
soprattutto la componente visiva e la componente uditiva. Immaginativa perché il suono porta la
nostra mente ad immaginare, facendo proprio immaginare nella mente di chi ascolta scenari in cui
vengono evocati esperienze ricordi o emozioni, e ovviamente uditiva perché dall’atto uditivo noi
passiamo a quello immaginativo. Come e possibile dunque che il canto, questa vibrazione sonora
prodotta dal nostro corpo e del tutto misteriosa e soprattutto intangibile, può far cambiare in
modo cosi repentino ed immediato le nostre emozioni e i nostri stati d’animo?
Proprio per questo motivo, soprattutto negli ultimi 20 anni, lo strumento della voce e del canto,
hanno iniziato ad essere oggetto di ricerca di diversi studi scientifici, che ne hanno convalidato le
qualità terapeutiche e rigeneranti, proprio grazie a tutti questi effetti che produce reciprocamente
sia chi parla o canta e a chi ascolta.
Alcuni studi ad esempio sostengono che chi canta, ha meno stress e un sistema immunitario piu
forte. Ad esempio l’ossitocina, un ormone che viene rilasciato mentre si canta, e noto per alleviare
l’ansia e lo stress, ma e anche associato al senso di fiducia e di legame, spiegando quindi la
connettività euforica mentre si canta in un gruppo, o anche in un coro. In effetti uno studio del
2005 reso pubblico dall’università di Sheffield ha convalidato gli effetti prodotti dal cantare in
gruppo e ha riferito che “cantare in gruppo può produrre sensazioni soddisfacenti e terapeutiche
anche quando il suono prodotto dallo strumento musicale e di qualità mediocre.”
Quindi possiamo definire l‘atto del cantare un’attività spontanea e naturale di cui alcuni studi
ribadiscono gli effetti terapeutici positivi che qui ricordiamo:
1) meno stress
2) sistema nervoso più forte
3) sistema immunitario più forte
4)ottime capacita digestive
5) aumento dell’autostima
6) aumento del senso di se’ in relazione all’altro.
Arriviamo a concludere che il canto può risultare un ottimo training ai fini di un raggiungimento di
benessere psicofisico mirato a riequilibrare l’organismo e le sue emozioni favorendone
l’espressione in maniera più integra efficiente e creativa.
Riguardo questa connessione del canto e della sfera emotiva, vorrei partire da un punto
fondamentale, e cioè dal comprendere al meglio cosa sono le emozioni e come nel corso degli
studi scientifici esse ci sono state descritte.
A riguardo, un testo fondamentale e proprio “L’intelligenza emotiva” di Goleman, dove l’autore
attraverso varie dimostrazioni e chiarimenti dovute alle più recenti teorie scientifiche ci illustra un
nuovo paradigma che ribalda la visione comune sul tema dell’intelligenza, distinguendo tra
quoziente intellettivo e quoziente emotivo. Questo perché la maggior parte della gente associa il
quoziente intellettivo al successo, felicita e ricchezza, ma potrebbe trattarsi di un luogo comune
privo di fondamenta. Infatti, come ci spiega Goleman, sembrerebbe che il legame tra quoziente
intellettivo e tutto il resto sia invece molto debole, e proprio a questo riferimento ci ammonisce a
questo modo: “nel bene o nel male, quando le emozioni prendono il sopravvento l’intelligenza non
può essere di alcun aiuto”.
In effetti, quante volte ci è capitato di essere colpiti, malgrado la nostra intelligenza, da
un’emozione scomoda che non abbiamo saputo controllare?
Quante volte, anche persone che hanno delle prestazioni brillanti in termini di risultati scolastici o
lavorativi cercano sostegno in una relazione d’aiuto per risolvere i loro problemi emotivi ad
esempio riguardo la timidezza o il senso di inadeguatezza?
A questo punto sempre Goleman: “nella misura in cui le nostre emozioni intralciano o potenziano
le nostre capacita di pensare, di fare progetti, di risolvere problemi, di sottoporci ad un
allenamento in vista di un obbiettivo lontano, ed altro ancora, esse non fanno che definire i limiti
della nostra capacita di usare abilita mentali innate, e pertanto determinano il nostro successo
nella vita”. Questo sta a significare esattamente che le emozioni che possiamo definire in termini
di intelligenza emotiva, sono in realtà un indicatore di gran lunga superiore e attendibile del QI,
riguardo ciò che si può riuscire ad ottenere nella vita in termini di successo, ricchezza ecc.
In tutto questo il canto come può essere d’aiuto? Può realmente il canto arrivare a farci acquisire
un’armonia in tal senso?
Questo potrebbe sembrare scontato, dire che la musica suscita emozioni, che tutto ciò che
riguarda il mondo delle discipline artistiche, come il canto, la danza, il suonare uno strumento, il
recitare, possano facilitare ed aiutare l’espressività la gestione e la canalizzazione delle emozioni.
Che le pratiche artistiche e le esperienze emotive siano un binomio inscindibile sia incontestabile,
infatti praticare una disciplina artistica crea un terreno stabile e fertile nella scoperta, nella
comprensione, nella consapevolezza e nell’espressione del mondo emotivo, integrandolo
perfettamente e in modo spontaneo e assolutamente creativo alla nostra personalità potenziando
in modo del tutto naturale l’espressione di se’.
Il canto e una chiave di sublimazione delle emozioni attraverso la quale esse prendono una forma
ben definita e vengono distribuite al meglio generando una coerenza espressiva tra conscio e
inconscio, atto che si dimostra efficace nel creare una maggiore fiducia in se stessi e di
conseguenza una maggiore soddisfazione.
Molto spesso il canto viene considerato uno strumento che per essere utilizzato nella sua purezza
occorra di una profonda preparazione tecnica: vocalizzi, esercizi respiratori, produrre equilibrio tra
pressione del fiato, tensione muscolare e “maschera”, ovvero la zona di articolazione dei muscoli
facciali) attraverso la quale si ottiene la risonanza della voce.
Questo e solo in parte vero, perché la pienezza del canto si acquisisce e raggiunge nella misura in
cui si impara a contattare le proprie emozioni e ad utilizzarle come carburante per la liberazione
del suono che altrimenti sarebbe privo di identità.
È proprio grazie alla capacita di sentire le emozioni utilizzandole nel canto che il suono trova la sua
originalità. Per comprendere questo passaggio, dobbiamo pensare all’emozione come ad un
detonatore di energia. Come viene innescato?
L’emozione si trasforma in energia diventando essa stessa vibrazione, che si traduce e prende
forma a mezzo della voce. È importante che per chi canta o usa la voce a scopo creativo, ci sia una
relazione diretta con le proprie emozioni cosi come per tutti coloro che desiderano utilizzare il
canto a scopo terapeutico per orientare positivamente il proprio vissuto emozionale. Come
abbiamo visto in precedenza, le emozioni appunto sono le chiavi dell’intelligenza emotiva, la quale
è necessaria per giungere alla propria realizzazione. Il canto che ti mette in contatto con le
emozioni consente indirettamente a far maturare la tua intelligenza emotiva necessaria per
riuscire meglio nella tua vita.
Il canto ti consente di contattare anche il tuo nucleo di dolore, di malessere, di disagio e di dargli
voce senza necessariamente dover entrare nella narrazione alla quale ci si è identificati, non
“costringendo/evitando” così di ripercorrere solchi neuronali dalla sofferenza vissuta ma creando
nuovi spazi di espressione creativa.

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