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LUNA

La luna è il satellite della terra, gira intorno ad essa con un ritmo di circa 28 giorni e,
come è noto, provoca una serie di fenomeni tra i quali quello più evidente e noto è il
flusso delle maree che ha trovato anche il conforto della scienza. Meno evidente dal
punto di vista scientifico ma evidente dal punto di vista simbolico o psicologico è il
collegamento con la ciclicità mensile femminile oppure il collegamento con il periodo di
gestazione dal concepimento alla nascita.
Nel sistema astronomico tolemaico e comunque in generale presso tutti i popoli
antichi, la luna non è un satellite della terra ma è strettamente connessa con il sole per
l’evidente collegamento che veniva trovato con le fasi di crescita e decrescita del disco
lunare. Dall’osservazione dei fenomeni naturali connessi con le stelle, in particolare con i
sette pianeti ed i dodici segni zodiacali, è stata costruita tutta la tradizione mitologica sia
del bacino del mediterraneo che di altre culture. Queste tradizioni ci hanno tramandato
una visione del mondo che comprende sia la sua creazione che il rapporto tra il mondo
stesso e l’uomo oltre che una profonda spiegazione della natura nascosta dell’uomo.
Vale la pena di rammentare che l’osservazione dei fenomeni naturali è stato l’oggetto
della filosofia dei cosiddetti presocratici i quali cercavano l’origine delle cose non ancora
nell’uomo ma nei fenomeni naturali come potevano essere conosciuti; così si rammenta
Talete che fondava l’origine delle cose nell’acqua, Anassimene nell’aria, Eraclito nel
fuoco ed Empedocle nei quattro elementi.
Astrologicamente l’elemento acqua, stato liquido della materia, è elemento instabile
ed in movimento continuo, è elemento che impasta la terra e crea le cose materiali, si
adatta al recipiente in cui è posta e per tale motivo esprime la passività, quindi anche la
tendenza alla autoanalisi ed alla meditazione. Ulteriori analogie rammentano la
sensibilità, la meditazione e la memoria.
L’elemento aria, stato gassoso della materia, è elemento volatile ed impalpabile,
leggero, tendente all’espansione illimitata. E’ elemento mobile per eccellenza e per tale
motivo è mezzo di collegamento delle idee e rappresenta la capacità di comprensione
delle cose.
L’elemento fuoco, stato igneo della materia, rappresenta la consumazione della
materia quindi anche la sua trasformazione. E’ elemento distruttore quando consuma la
materia ed elemento vivificatore quando riscalda e purificatore quando distrugge gli
aspetti negativi.
L’elemento terra, stato solido della materia, è elemento denso e fisso con una forma
definita. E’ tangibile e, quindi, elemento che favorisce l’analisi concreta della cose e
l’attività realizzatrice sperimentale, la praticità e la tenacia.
Tradizionalmente la luna è analogicamente collegata con l’elemento acqua, infatti
presiede al ritmo della vita degli oceani per il flusso e riflusso; rappresenta la
vegetazione ed in generale la fertilità della natura. Ha domicilio, per la sua natura acquea,
nel segno del cancro, segno di acqua sorgiva che zampilla dalla fonte di nascita. Il segno
del cancro corrisponde all’inizio dell’estate, fase successiva alla primavera che ha
risvegliato la natura dal letargo invernale, momento che segna il trionfo della natura
ormai in tutto il suo splendore, quando offre tutti i frutti per il sostentamento dell’uomo,
quindi ben si comprende come sia collegato con la maternità e con gli aspetti alimentari
della vita e come si comprenda il collegamento con lo stomaco ed i seni apparati in
comune con la luna. Il segno del cancro è un crostaceo particolarmente prolifico, vive
dentro un guscio che simbolicamente ricorda tutto ciò che è in gestazione; cammina a
ritroso, marcia in avanti e “guarda” all’indietro il che fa pensare alla sua tendenza di
ripensare al passato, all’interno di se stessi, all’introspezione.
In oriente, Egitto, Caldea, Mesopotamia, dove sono nate le civiltà, la vita era
prevalentemente agricola, fondata sulla terra e l’acqua dei fiumi che inumidisce la terra e
la fertilizza; da ciò nasce il culto simbolico della madre-terra e della grande-madre.
Questo aspetto simbolico è stato poi associato alla luna perché ne fu intuita l’influenza
sulle acque e sui terreni, base della vegetazione.
I simboli arcaici lunari erano costituiti dapprima da totem, pietre e alberi, poi la luna è
stata collegata agli animali, così la divinità lunare Ecate era raffigurata come il cane
tricefalo; Artemide era raffigurata come una orsa, Iside come una vacca (che si unisce al
toro Apis corrispondente ad Osiride), Cibele come una leonessa.
Successivamente la simbologia lunare, superata anche la fase animale, è stata
collegata a divinità di fattezze umane così si ricorda Ishtar a Babilonia, Iside in Egitto,
Astante in Fenicia; nel mondo greco rammentiamo le più antiche Gea, Rea e poi
Demetra, Artemide Diana ecc.; mentre più vicino a noi come tempo e come religione,
rammentiamo la Vergine Maria.
La luna riceve la luce dal sole ed è, pertanto, in stretta relazione con esso. Mentre il
sole rimane sempre lo stesso durante il suo ciclo annuale, la luna è in continua
trasformazione, si muove rapidamente, cambia di posizione e di forma; così è noto che
dopo essere scomparsa, come luna nuova congiunta con il sole, ricomincia a crescere fino
a diventare piena e successivamente decresce fino a scomparire di nuovo per dare inizio
ad un’altra fase di crescita; questo è il ciclo di lunazione. Questo ciclo si riferisce allo
stato di relazione tra il sole e la luna e se definiamo il sole come il “maschile” e la luna
come il “femminile” possiamo ragionevolmente ritenere che il ciclo di lunazione
simboleggia il rapporto tra uomo e donna. Se poi definiamo il sole ed il maschile come
aspetto “spirituale-mentale” e la luna ed il femminile come aspetto inconscio ne
potremmo concludere che il rapporto sole-luna è il rapporto tra conscio ed inconscio
dell’essere maschile.
Così nella luna nuova quando questa si congiunge con il sole, l’aspetto animico viene
fecondato dal sole spirito mentale secondo la natura propria della posizione del sole nello
zodiaco ed inizia il ciclo mensile, nella fase crescente verranno valorizzati gli elementi
psichici di realizzazione di uno scopo concreto oppure un aspetto della propria esistenza
viene abbandonato in favore di un altro ovvero viene visto sotto un'altra luce; nella fase
del primo quarto, quadratura con il sole, l’azione subisce una stasi dell’espansione che
consente una messa a fuoco della forza realizzatrice, che riprende fino alla luna piena, in
opposizione con il sole, quando raggiunge il massimo splendore cosicché quanto era nei
propositi formulati all’inizio della lunazione trova realizzazione; è il momento della
massima espansione dello spirito o di attività. Nella successiva fase decrescente quanto
realizzato nella fase precedente viene interiorizzato e reso cosciente cosicché è possibile
che quanto realizzato possa essere diffuso nel cerchio sociale del quale si fa parte.
Altro aspetto della lunazione è quello relativo al rapporto tra la luna di nascita e la
luna di rotazione. La luna di nascita è la posizione che questa aveva al momento della
nascita che evidentemente rimane fissa in quel punto per tutta la vita, la luna di rotazione
è la luna così come gira nello zodiaco mese dopo mese e nella rotazione costituisce gli
aspetti positivi e negativi propri delle distanze angolari partendo dal punto fermo della
luna di nascita, così la luna di rotazione partendo dalla congiunzione della luna di nascita
è come se fosse luna nuova, quindi nel percorso ascendente forma un aspetto di
quadratura poi una opposizione, una seconda quadratura nella fase discendente ed una
nuova congiunzione. Seguire anche questo aspetto lunare nel tempo settimanale e mensile
rivela immediatamente per esperienza diretta propria la natura del rapporto tra l’agire
quotidiano e la posizione che la luna di rotazione assume rispetto a quella di nascita.
Si tratta di mera esperienza individuale difficilmente riconducibile ad una sintesi che
altri possano fare proprio perché è esperienza personale.
Luna chiara e luna nera. Rapporto tra luna e sessualità. Luna, genialità e arte.
Scolasticamente possiamo ricostruire la condizione dell’uomo primitivo attraverso il
rapporto tra coscienza ed inconscio distinguendo le varie fasi che il primitivo ha
attraversato per giungere alla coscienza del mondo.
All’inizio la coscienza non è sviluppata e predomina l’inconscio; il primitivo ancora
non ha sviluppato una psiche distinta dal mondo che lo circonda quindi non è ancora in
grado di porsi come soggetto distinto dalla natura. Questa condizione si manifesta
attraverso l’elaborazione del mito e del simbolo che, dunque, sono mezzi che aiutano
l’infanzia dell’umanità a darsi una spiegazione di ciò che la circonda, ivi compresa la
risposta alla domanda da dove vengo. La proiezione del mondo psichico avviene in forma
cosmogonia come mitologia della creazione. In generale la creazione viene sempre
presentata come creazione della luce cosicché si può fare una analogia della nascita della
coscienza come nascita della luce in contrapposizione all’inconscio come buio, mancanza
di luce.
Uno dei simboli originari è il cerchio, figura senza inizio e senza fine, che viene
associato per esempio all’uovo. In questo momento il rotondo è ancora divinità, è il luogo
dove nasce il mondo, mondo ancora indifferenziato dove non esistono gli opposti e non
vi è ancora percezione della differenza dei sessi. La circolarità viene rappresentata dal
serpente ouròboros di forma rotonda che si morde la coda. E’ un antico simbolo egiziano
di cui è detto: draco interfecit se ipsum, maritat se ipsum impraegnat se ipsum. Dunque è
uomo e donna, attivo e passivo, genera e uccide.
Il rotondo e l’ouròboros sono la rappresentazione simbolica dello stato primitivo
come infanzia dell’umanità che può essere fatta corrispondere all’infanzia dell’uomo,
cioè al bambino. Questo simbolo corrisponde ad un momento dello sviluppo dell’umanità
che può essere ricordato nella psiche di ogni essere umano.
Il momento di cui parliamo è il momento dell’esistenza del paradiso terrestre dove
l’anima ha la sua dimora premondana ed è il tempo anteriore alla nascita dell’io. Il sole,
la luna e le stelle come simboli del tempo e della transitorietà ancora non sono stati creati
e l’esistenza non è ancora tempo ma eternità. Il mondo viene sperimentato come una
unità con il tutto, con il creato che poi è quello che lo nutre e lo protegge in una
condizione rassicurante, dunque è visto come una Grande Madre buona, rifugio sicuro.
Quando la coscienza evolve verso l’autocoscienza e quindi comincia a riconoscersi e
distinguersi come io, allora apprende la percezione del buio in opposizione alla luce,
percepisce il tempo e scopre la morte. Scopre l’aspetto cattivo della Grande Madre che da
indifferenziata, ugualmente maschile e femminile, si scinde negli opposti l’uno diventa il
due, nasce il cielo e la terra, il sopra ed il sotto, il giorno e la notte, la luce e le tenebre.
E’ il momento della presa di coscienza degli opposti e della presa di coscienza che la
conoscenza del mondo diventa possibile solo attraverso le contrapposizioni, dunque
nasce la percezione della solitudine, della sofferenza, del lavoro, della malattia e della
morte. Lo stadio della scissione della Grande Madre fa iniziare l’indipendenza dell’io e
della coscienza; nato il principio degli opposti si afferma lo stadio della crescita del
maschile che tenta di superare la forza matriarcale.
In una fase successiva, di progressivo superamento della fase matriarcale, l’io si
sviluppa come coscienza dell’io stesso affrancato dal dominio dell’inconscio e si afferma
come rappresentazione del mito dell’eroe che, spesso, combatte contro il serpente o il
drago e vince, con ciò significando che ha combattuto contro il femminile della Grande
Madre ed ha vinto affermando il lato maschile e solare. Questo aspetto è il mito solare
per il quale l’eroe la sera viene ingoiato dal mare ad occidente, lotta durante la notte con
il drago e risorge ad oriente come sole che ha sconfitto il buio vincendo l’oscurità. Vale
la pena di rammentare che in tutte le religioni misteriche il candidato alla iniziazione
deve affrontare i pericoli del mondo sotterraneo, deve superare sette porte o trascorrere le
dodici ore notturne nell’emisfero oscuro come riferisce Apuleio nei misteri di Iside. I
misteri, come nel caso dei misteri di Iside, culminano con l’identificazione dell’iniziato
con il dio solare; così l’iniziato riceve la corona della vita, l’illuminazione suprema.
Si ricorda l’Orestiade in cui il figlio uccide la madre per vendicare il padre e con
l’aiuto del lato paterno-solare, introduce l’epoca del patriarcato, momento in cui assume
il predominio il lato maschile della coscienza collegato con lo spirito e con il sole ormai
in contrapposizione con l’inconscio del matriarcato.
Con il consolidarsi del maschile e della coscienza dell’io la lotta contro il drago
corrispondente alla Grande Madre si trasforma nella lotta dell’io per la propria
liberazione. Il passaggio al patriarcato comporta la nascita di nuovi valori, così l’eroe
(cioè l’io cosciente), superata l’antica fase della lotta con il drago, si trova di fronte ai
valori patriarcali costituiti dall’autorità, dalla disciplina e dal potere detenuto dal
capofamiglia che è il solo padrone del figlio e la madre è solo fattrice e nutrice.
E’ il momento nel quale il figlio desidera uccidere il padre per affermare se stesso.
Non entriamo nelle varie teorie che hanno cercato di spiegare il fenomeno ci limitiamo ad
indicare qualche autore al quale si rinvia, come R. Briffault, B. Malinowski, E. Newman,
S. Freud.
In sintesi l’evoluzione della coscienza ha portato alla liberazione dell’uomo dal potere
dell’inconscio che come insegnano i miti e la simbologia, è femminile. In particolare il
simbolo per eccellenza della coscienza matriarcale è la luna.
Il femminile è, dunque, tradizionalmente collegato al simbolo luna la cui mobilità ed
il cui ciclo di circa 28 giorni è analogicamente collegabile con i cicli mensili femminili
per il che è possibile l’ulteriore analogia per la quale si può ritenere che la fase di luna
crescente corrisponda alla fase preovulatoria, fase di rinnovamento della fertilità e perciò
può corrispondere alla stagione della primavera. La fase di luna piena può corrispondere
alla fase ovulatoria, fase di piena fertilità perciò può corrispondere alla stagione
dell’estate – momento di massimo rigoglio della natura -. La fase di luna calante può
corrispondere al rilascio dell’ovulo che può essere fecondato, in caso contrario va in
decomposizione, pertanto può corrispondere alla stagione dell’autunno. La fase della luna
nera può corrispondere alla fase mestruale, dunque alla stagione invernale sinonimo di
oscurità, distruzione e morte.
Non sorprende, quindi che la luna fin dai primordi abbia agito fortemente nella psiche
dell’uomo e che abbia suscitato tutte le attribuzioni analogiche con il femminile.
La ciclicità l’ha collegata con il tempo e con il ritmo morte-nascita-vita-morte. Così
l’uomo originariamente ha tentato di superare l’angoscia delle forze sconosciute con il
rito magico mediante il quale riteneva di operare in modo tale che la sua capacità di
azione fosse favorita da una qualche influenza sull’oggetto dell’azione stessa; così nel
rito fatto per favorire la caccia o la guerra riteneva di ottenere un’influenzamento diretto
sulla selvaggina o sul nemico. Non riusciva a comprendere ancora che il rito, invece di
operare direttamente nei confronti dell’oggetto, opera psicologicamente sul soggetto che
lo pratica trasformando o aumentando la sua capacità di azione.
La Grande Madre, come pure la luna, oltre agli aspetti positivi della vita, ha gli aspetti
negativi collegati alla scomparsa della luna, la luna nera. Questa viene vista come regina
degli inferi, funesta e apportatrice di angosce è la madre terribile e castrante. Nel mito si
ricordano Lilith, Ecate, Empusa, Persefone ecc.
Rammentiamo brevemente il mito di Persefone. Figlia di Demetra e Zeus fu rapita da
Ade, divinità dell’aldilà, che la portò negli inferi per sposarla. Demetra, divinità della
fertilità della natura e delle messi, cercò invano la figlia, quando scoprì che era stata
rapita, accompagnata da Ecate cercò di riaverla ma invano. Perciò, adirata, cessò di
produrre frutti e messi cosicché la natura visse un eterno inverno. Zeus allarmato delle
conseguenze propose ad Ade un compromesso per il quale Persefone avrebbe trascorso
sei mesi con lui nell’ade e sei mesi con la madre sulla terra con ciò ristabilendo la fasi di
primavera-estate ed autunno-inverno; i sei mesi alternati farebbero riferimento alla
circostanza per la quale Persefone dopo il rapimento avrebbe mangiato sei semi di
melograno e non altra frutta che pure le era stata offerta.
Ecate è una dea di tradizione greco-romana ma di origine indoeuropea. Era una
divinità psicopompa, in gradi di viaggiare tra il mondo degli uomini ed il regno dei morti.
Veniva raffigurata anche con una torcia in mano perchè in grado di accompagnare anche i
vivi nel regno dell’Ade. Era la dea degli incantesimi e degli spettri. Le sue figlie erano
chiamate Empuse. Era raffigurata nella triplicità di giovane, adulta e madre, vecchia ed
era associata alla luna nella sua fase calante.
Empusa di natura femminile, era di forma cangiante, così poteva apparire come cagna
o vacca oppure mutare l’aspetto in donna seducente che si intrufolava nei letti dei
giovani. Veniva raffigurata talvolta con una gamba di sterco di asina ed una di bronzo
oppure con il retro di asina e sandali di bronzo.
Lilith è un mito antichissimo che troviamo nella tradizione sumerico-accadica, egizia,
greco romana e successivamente identificata con le streghe del medioevo in evidente
antitesi con la Madonna e più recentemente ripresa nelle fiabe che ancora oggi si
raccontano. Il mito e la raffigurazione sono quanto mai vari e risentono gli effetti delle
singole civiltà, dell’evoluzione storica delle società unitamente all’evoluzione sociale ed
economica.
Sull’etimologia del nome ci sono varie interpretazioni dalle sumeriche Lulu che
significa libertinaggio, lilitu e lilu figure maligne di demoni alle ebraiche Layl o anche
Laylah cioè notte nel significato di spirito della notte. In generale si tratta di demoni
notturni che eccitano la voluttà, l’oscurità della sessualità sfrenata che insidia e
sottomette l’uomo. Queste figure sono poi transitate nel mondo greco come Ecate, Lamie,
Erinni o Empusa.
In un famoso bassorilievo sumero viene rappresentata come una donna
completamente nuda, con le braccia aperte, i capelli costituiti da serpenti arrotolati, le ali
dietro la schiena ed i piedi sono simili agli artigli di un avvoltoio muniti di grandi unghie.
Nella tradizione ebraica Lilith viene indicata come la prima moglie di Adamo creata
come Adamo ma usando materia diversa come sedimenti e sudiciume invece che polvere
pura. Rabbi Jehudah disse: Da principio la creò ma quando l’uomo la vide piena di
saliva e di sangue se ne allontanò, tornò a crearla una seconda volta, come sta scritto:
Questa volta. Questa e quella della prima volta.
La saliva che la ricopriva è un chiaro riferimento sessuale che può essere associato al
cosiddetto bacio profondo, mentre il sangue può fare pensare al periodo mestruale e per
estensione far intendere il momento carnale e fisiologico femminile..
I rapporti tra Adamo e Lilith, però, non sono facili e la tradizione riporta dei loro
congiungimenti fatti secondo l’uso comune e tuttavia Lilith non gradiva la posizione
sottoposta ad Adamo ed insisteva per giacere sopra di lui rivendicando la parità che però
non le venne concessa e fu precipitata (oppure scappò) all’inferno dove prese ad unirsi
con satana.

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