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F lash Magazine

MAGGIO 2019 • ANNO XXX

communications
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Elezioni
Europee 2019

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Sommario
EDITORIALE
7
MAGGIO 2019

ELEZIONI EUROPEE: ALFREDO ANTONIOZZI


APRE LA CAMPAGNA ELETTORALE CON
FORZA ITALIA
8-9
FLASH MAGAZINE COMMUNICATIONS
PRESIDENTE ONORARIO
Angelo Mauro D’Angelo
ATTUALITÀ:
DIRETTORE RESPONSABILE LA MOBILITAZIONE DI VERONA
Nicandro D’Angelo

CAPOREDATTORE CENTRALE
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Massimo Sergio

GARANTE DEL LETTORE


Angelo Mauro D’Angelo

ARCHIVIO FOTOGRAFICO L’OPINIONE DI MASSIMO SERGIO


Promograph Communication sas
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Promograph Frosinone

finito di stampare
il 03-05-2019
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24
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gino campanelli, gerry guida
editoriale
DALLA FINESTRA DEL CAMPANILE
di Nicandro D’Angelo

E’ partita la campagna elettorale


per le elezioni europee
zie anche all’avanzata dell’Afd tedesco (12

C
i si prepara alle ele-
zioni europee intorno seggi). Brutte notizie, invece, per il Ppe
alle quali si reggono le (183 seggi) e il gruppo S&d dei Socialisti e
sorti di tanti governi Democratici (135 seggi) che perderebbero
dell’Unione, soprat- la maggioranza assoluta che hanno oggi in-
tutto quello italiano. E sieme nel Parlamento europeo, e per ricon-
il Parlamento europeo si prepara dando quistarla avrebbero bisogno di allearsi con
voce ai sondaggi sulla futura composi- i Liberaldemocratici dell’Alde (75), in cui
zione. Ebbene, secondo i sondaggi si siederanno probabilmente anche gli euro-
conferma l’avanzata dei sovranisti, con deputati eletti dal movimento “En Marche”
la Lega secondo partito dell’Emiciclo del presidente francese Emanuel Macron
(27 seggi) e primo partito in Italia (con (20 seggi). Le proiezioni riguardano l’Ue a
il 32,4%), e il Rassemblement national 27, dopo la Brexit, e un Parlamento che
di Marine Lepen primo partito in Fran- avrà meno deputati (705) rispetto a quello
cia con 21 seggi. Il M5s è dato al 25,7% in Italia, con 22 uscente (751). Tuttavia, non è affatto escluso che il
seggi, e il suo attuale gruppo di appartenenza Efdd (am- Regno Unito partecipi alle elezioni e che il numero
messo che non cambi) aumenterebbe da 41 a 43 seggi gra- degli eletti rimanga provvisoriamente fermo a 751.

La Crisi dell’Eurozona e la sua Ottava


legislatura
Il Brexit ha accompagnato l’ultima
metà delle legislatura
Scarso appoggio alle Piccole e Medie
Imprese, alla Tutela Ambientale
e alla lotta al cambiamento Climatico

L
a crisi dell’Eurozona in corso, un ramo della Grande Recessione, è iniziata alcuni mesi dopo le ul-
time elezioni del Parlamento nel giugno 2009. Anche se ha interessato la maggior parte degli Stati
membri dell’UE, le economie più colpite sono state quelle del sud Europa, in modo particolare di
Grecia, Cipro, Italia, Spagna e Portogallo, ma anche di Irlanda. Con le dure misure di austerità im-
poste a questi paesi, il consenso dell’opinione pubblica alle istituzioni dell’UE è significativamente
diminuito. La crisi economica potrebbe attivare le forze politiche centrifughe che potrebbero rive-
larsi pericolose per l’Unione europea nel suo insieme” e ha continuato descrivendo gli euroscettici come “senza
cervello”. Quella che si conclude è stata una legislatura piuttosto “produttiva” sul piano legislativo: nel frattempo
il Parlamento europeo ha dovuto misurarsi con varie emergenze politiche e sociali fra cui i flussi migratori, la fa-
ticosa ripresa post-recessione economica, il terrorismo, le crisi regionali (Siria, Africa, Libia), le minacce nazio-
naliste e protezioniste provenienti da Stati Uniti, Russia e Turchia.

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Elezioni europee

Alfredo Antoniozzi apre


la Campagna elettorale
all’Edra di Cassino
con Fratelli d’Italia
La presentazione affidata
all’Avv. Gabriele Picano
di Nicandro D’Angelo

U
na Sala, quella dell’Hotel Edra, affollata da po- mensione urbana nella programmazione dei futuri investimenti e
litici e da elettori chiamati da Picano a soste- in particolare l’assegnazione obbligatoria pari al 5% delle ri-
nere una candidatura, quella di Antoniozzi, di sorse del FESR a favore delle città per la loro gestione. Tuttavia
un certo spessore politico, che già da Eurode- dobbiamo ricordarci che circa l’80% delle emissioni di CO2 ven-
putato si è battuto per l’approvazione delle di- gono prodotte nelle aree urbane e che solo tramite un forte coin-
sposizioni comuni sui Fondi europei volgimento degli enti locali riusciremmo a ridurre tali emissioni
(A7-0274/2013 - Lambert van Nistelrooij, Constanze Angela e produrre un risultato concreto nella lotta al cambiamento cli-
Krehl), ricordo alcuni suoi passaggi: “… Credo che la scelta matico. Nonostante io abbia dato il mio voto favorevole alla re-
della commissione per lo sviluppo regionale di basare la riforma lazione, non nascondo il mio dispiacere per la mancanza di fondi
della nuova politica di coesione su un quadro strategico chiaro sostanziali destinati a questo obiettivo, i quali avrebbero potuto
ed equilibrato imperniato su un numero limitato di obiettivi e essere destinati ad esempio all’iniziativa Patto dei Sindaci”.
priorità, sia stata la scelta più saggia dato il contesto economico
e le ristrettezze di bilancio. La maggiore attenzione tematica degli Cassino 24 Aprile 2019
investimenti permetterà di concentrare l’uso delle risorse e per In apertura l’avvocato Picano ha presentato il candidato: “E’ dav-
questo sono convinto che le misure previste per il post-2013 della vero un onore per me iniziare questa campagna elettorale, par-
politica di coesione saranno adeguate a garantire una ripresa tendo da Cassino e stare al fianco dell’amico di sempre il dr.
economica sostenibile. Dobbiamo sicuramente puntare di più Alfredo Antoniozzi. Il suo progetto politico si basa su una nuova
sulla competitività e, dato che la relazione rispecchia questa mia Europa politica con una sovranità dell’Italia che non deve es-
convinzione, ho deciso di darvi il mio voto favorevole. Aggiungo sere assoggettata agli altri Paesi e essere considerata alla pari
infine che per ottenere un impatto efficace degli investimenti, con gli altri Stati membri. Già nella passata legislatura europea
dobbiamo promuovere una nuova generazione di indicatori, atti Alfredo ha lavorato per il nostro territorio con programmi di in-
a misurare la qualità e i risultati dei progetti finanziati”. E an- vestimenti di Fondi Europei nelle nostre aree e non perdendo di
cora, sul Fondo europeo di sviluppo regionale e obiettivo “.. In- vista l’occupazione come crescita e sviluppo. Per questo dob-
vestimenti a favore della crescita e dell’occupazione. biamo sostenere Alfredo il 26 di maggio votandolo e avere un
(A7-0268/2013 - Jan Olbrycht). …I negoziati per raggiungere amico che salvaguardi gli interessi del nostro territorio. E poi,
l’accordo sulle misure della relazione sono stati particolarmente parliamoci chiaro, votare Antoniozzi è rafforzare il partito di
duri e va dato atto del buon lavoro svolto da parte del collega re- Fratelli d’Italia che con la leader Giorgia Meloni vuole un’Eu-
latore. Accolgo con particolare favore il rafforzamento della di- ropa diversa, non l’Europa delle banche, dei burocrati e delle
lobby che è l’esatto contrario di quel-
l’Europa di Nazioni libere e sovrane che
tante generazioni di europei hanno so-
gnato e per la quale hanno combattuto.
Alfredo ha sempre sostenuto che l’Eu-
ropa della finanza e degli egoismi in cui
viviamo oggi ha tradito quel sogno di li-
bertà e sta portando al collasso la nostra
Nazione: l’euro, il cieco rigore e la follia
di alcuni trattati come il Fiscal Compact
hanno messo in ginocchio il nostro po-
polo, facendo registrare il record di di-
soccupazione e di povertà. Di questo e
altro vi parlerà il nostro candidato che

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ha voluto iniziare la campagna elettorale da Cassino e con Voi italiani, soprattutto in tema di sicurezza e contrasto all’immi-
questa nuova avventura. Per questo grazie di essere qui, questa grazione illegale, ma contrastiamo con forza quei provvedi-
sera, a sostenere un amico, un uomo politico serio e con una vi- menti economici voluti dai cinquestelle che penalizzano le
sione europeista nella quale l’Italia possa starci da protagonista nostre imprese”.
e non da serva sciocca. Oggi tutto questo è possibile e se portare I sondaggi dicono che il suo partito è in crescita e che por-
al Parlamento Europeo Alfredo Antoniozzi si rinnova dipende terà diversi candidati a Strasburgo, è così?
anche da noi”. “Tutti i sondaggi e tutte le elezioni locali in Italia dicono che
Iannarilli si è complimentato con Fratelli d’Italia, è l’unico partito a crescere oltre alla Lega,
Picano mettendo in risalto il suo con un consenso ormai stabilmente oltre il 5% a livello nazio-
passaggio in Fratelli d’Italia e il nale che, se confermato alle prossime Europee, ci consentirà di
programma del candidato al Par- portare a Strasburgo una nutrita rappresentanza di parlamen-
lamento Europeo Antoniozzi. tari.Ma noi puntiamo a qualcosa di più: a una forza politica
“Mi lega una profonda amicizia e ancora più grande, alleata della Lega ma diversa dalla Lega,
stima – ha proseguito Iannarilli – che sappia difendere la sovranità nazionale, chi produce la-
con Alfredo e sono certo della sua voro e ricchezza, e che sia consapevole che in politica non
vittoria perché ha sempre messo basta parlare alla pancia ma serve scaldare i cuori e usare il
la sua persona al servizio della cervello”.
gente. I risultati sono sotto gli Allora questa Europa è fallita?
occhi di tutti per quello che ha “Più che fallita deve essere rivista e dare un forte impulso ai
fatto nella scorsa legislatura da valori e ideali. Siamo tutti d’accordo sul fatto che il nostro com-
Eurodeputato e per questo con- pito è salvare l’Europa, la civiltà europea, da questa Unione
fermarlo è una garanzia”. Europea! Noi crediamo in una riforma dell’Unione, in un’Eu-
ropa che sia una confederazione di Stati nazionali liberi e so-
L’abbraccio di Picano con Antoniozzi suggella un’amicizia e vrani che scelgono di cooperare tra loro su alcune materie
un cammino che va al di là dell’elezione del Candidato e pog- fondamentali ma che mantengono la propria autonomia sulle
gia su un disegno più ampio del Progetto politico che vedrà pro- scelte più vicine ai cittadini.
tagonista il centrodestra rinnovato. E sull’immigrazione?
“Io credo in un’Europa che sappia difendere i propri confini
“Abbiamo il dovere di metterci in marcia, inizia così Andreozzi, dall’immigrazione incontrollata e la propria sicurezza dalla
perché vogliamo costruire insieme ai liberali, ai popolari, ai ri- minaccia del fondamentalismo islamico; credo in un’economia
formisti e alle forze politiche del Centro una Nuova Europa per- sociale di mercato che sappia sostenere le imprese senza ag-
ché moltissimi non si riconoscono più in quanto è mancata una giungere tasse e burocrazie europee a quelle nazionali; credo
proposta politica di centrodestra per questo oggi lanciamo que- nella libertà della persona ma combattiamo il relativismo cul-
sta sfida e vogliamo costruire le condizioni per una Costituente turale, in nome della nostra civiltà cristiana e della famiglia
di questo nuovo soggetto politico. Il primo passo sono le Euro- naturale”.
pee e poi si parte per formare una vera coalizione politica che Nato nel 1956 a Cosenza, si è laureato in giurisprudenza presso
unisca quelle Forze democratiche che sono l’alternativa a que- l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1980, conseguendo
sto Governo. Altro punto é la nostra Europa, fatta di successivamente una specializzazione in di-
stati Liberi e Sovrani, contro la loro Europa, che vor- ritto del lavoro e svolgendo la propria attività
rebbe distruggere ogni identità. Non siamo alla ricerca presso uno studio legale. Dal 1981 al 1990 è
di una collocazione transitoria e opportunistica ma di stato Consigliere presso il Comune di Roma,
una casa comune per le nostre idee, nel rispetto del pa- rivestendo la carica di Assessore alle Politiche
trimonio di valori comuni e delle sensibilità di cia- Educative e, successivamente, quella di As-
scuno. Fratelli d’Italia ha da poco compiuto il suo sesto sessore agli Affari Generali, con delega ai rap-
anno di vita. In questi sei anni abbiamo lavorato senza porti istituzionali e internazionali della
sosta, abbiamo unito le migliori energie della Destra Capitale. E’ stato poi, dal 1990 al 2004, Con-
italiana insieme a tante persone provenienti da altre sigliere presso la Regione Lazio, dove ha ri-
culture politiche, per costruire un movimento nuovo che coperto la carica di Assessore ai Trasporti. Dal
avesse come stella polare l’interesse e la sovranità na- 2008 al 2012 ha altresì ricoperto l’incarico di
zionale italiana. Grazie a questo lavoro siamo cresciuti Assessore al Patrimonio e ai Progetti Speciali
molto. In tutte le regioni, dove esprimiamo più di 40 tra per il Comune di Roma. Dal 2004 al 2014 è
assessori e consiglieri e da pochi giorni il nostro primo stato Deputato al Parlamento Europeo, dove è
Presidente di Regione nella Regione Abruzzo; nei co- stato componente della Commissione Giu-
muni, dove esprimiamo sindaci di città importanti; stizia, della Commissione Giuridica e della
fino al parlamento nazionale, dove esprimiamo ben Commissione Affari Costituzionali. Nel
cinquanta parlamentari”. medesimo periodo ha inoltre fatto parte
Onorevole, un giudizio su questo Governo? delle Delegazioni per le relazioni UE con
“Il governo rischia la paralisi per colpa dei continui gli Stati Uniti, con la Penisola Arabica e
distinguo e litigi. Noi abbiamo scelto di non far parte con l’America Centrale, nonché della De-
del governo ma la nostra opposizione non è pregiudi- legazione alla Commissione parlamentare
ziale. La definiamo una opposizione patriottica: vo- UE-Messico. Consigliere di amministra-
tiamo a favore di ciò che consideriamo utile per gli zione dell’Enel dal maggio 2015.

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10
Ricordi

Abbi cura di noi


di Barbara Turriziani

P
robabilmente a lui quest’arti-
colo non sarebbe piaciuto,
schivo e riservato com’era,
avrebbe dissentito e non mi
avrebbe dato il suo consenso,
ma il suo carisma, la sua intel-
ligenza e la sua umanità sono stati un dono
per tutti coloro che lo hanno conosciuto e devono essere ono- sempre accogliente e luminosa, sempre colma di amici e ilarità.
rati. Maurizio Turriziani, è infatti una delle figure più luminose Affine alla mia, la sua passione per la montagna che costituiva
della nostra storia cittadina nonché mio benamato zio: medico il suo svago più appagante. Passeggiare assaporando i profumi
chirurgo, primario in Urologia, Responsabile dello staff medico dei boschi, godendo dell’azzurro cielo e raccogliendo piante of-
del Frosinone Calcio nonché ideatore e Presidente del suo Co- ficinali, significava per lui, cercare la simbiosi con la natura e col
mitato Etico per fini sociali e culturali, Presidente dell’ Istituto divino immanente. Significava rasserenare e corroborare il pro-
Galileo e delle Giornate della Scienza, prolifico divulgatore, do- prio animo per nuove sfide professionali. Nel paesaggio mon-
cente e conferenziere. Io lo ricordo giovanissimo, studente e neo tano, nei suoi ritmi, nei suoi aneliti, trovava linfa e forza, serenità
laureato in Medicina con quella luce vivida negli occhi che solo e saggezza, come un eroe romantico. In lui infatti convivevano,
chi ha intrapreso con vera passione la professione medica può senza contrasti, l’indole razionale e illuminista, devota alla ri-
avere. Lo ricordo alle prese con le guardie notturne in tutti gli cerca, all’analisi e il sentire naturalistico, vivifico di chi afferra
ospedali della provincia, che ai miei occhi di bambina abituata il senso profondo della vita e dei suoi accadimenti e li proietta
ad andare a dormire alle nove di sera, sembravano ardui soltanto in una visione positiva del mondo e del suo progredire verso il
da considerare e ancor più da affrontare. Lui, invece, non appa- bene. Era questa la sua peculiarità, riuscire a vedere oltre il sin-
riva mai stanco, sempre pronto e disponibile, soprattutto con gli golo particolare, andare oltre la realtà, oltre il limite del mo-
anziani e i più deboli. Pieno di energia e motivazione a fare bene, mento, spinto da una visione chiara, netta, precisa da realizzare
ad essere efficace, con quel rigore e quella precisione metico- con impegno costante, suo innanzitutto. Qualcuno attribuirà ciò
losa che ne hanno fatto, non tanto tempo dopo, un primario d’ec- al suo segno zodiacale, il Capricorno, uno dei più acuti, labo-
cellenza in Urologia, al Civile di Anagni prima e all’Umberto I riosi e concreti di tutto il cielo boreale. Lui sorriderebbe ironi-
di Frosinone in seguito, nonché l’inventore di quell’innovativo camente. Tra gli innumerevoli altri progetti, gli si deve la
catetere per nefrostomìa ormai diffuso in tutto il mondo, pre- creazione delle Giornate della Scienza, eventi di cadenza an-
sentato a Creta, in occasione del Congresso europeo di Urologia nuale, dalla durata settimanale, espressamente concepiti per in-
nel 2003. Lo ricordo sempre sorridente, elegante nei modi e nel- stillare nelle giovani menti la scintilla della curiosità scientifica
l’eloquio ma al contempo mai distaccato, nel camice bianco con e delle Pillole di Scienza, simposi di divulgazione dalla pecu-
la cravatta sempre ben annodata, che lui chiamava il ‘suo cili- liare caratteristica di svolgersi in caffetteria, così come era d’uso
cio’. Tutti coloro che lo hanno conosciuto converranno con me nei secoli scorsi. Un lascito importante per la sua tanto amata
nel riconoscere la sua pacatezza, il suo sorriso gioviale che na- provincia, di cui avere cura. Una mente raffinata, desiderosa di
sceva nei suoi occhi scuri e penetranti, intelligenti e volitivi, ere- sapere e capace di divulgare, come dimostra appunto il quaderno
dità genetiche, gli uni dell’amato padre, Nicola, del quale il suo scientifico, parte di un ciclo espositivo, Abbi cura di te, del 2016,
secondogenito porta rispettosamente il nome e gli altri dalla cara sui dannosi effetti del tabagismo, con particolare dedica an-
madre, Elvira. Lo ricordo da sempre assieme alla zia Sandra, un ch’esso agli adolescenti. La sua passione per il Frosinone Calcio,
tutt’uno solido e bello da vedere, perché tanto rassicurante e po- l’adesione al progetto fin dai primi passi, altro non sono se non
tente, sempre positivo e propositivo, con tanta voglia di proget- il frutto di una profonda, antica amicizia con il dottor Maurizio
tare, fare e condividere sogni e realtà. Così entrambi permeati e Stirpe e del piacere comune ad entrambi di dedicarsi appieno ad
intrisi dell’etica d’Ippocrate che in breve sono divenuti dei punti un sogno, per vederlo crescere e consolidarsi. Le attestazioni di
di riferimento non solo nell’ambito medico e professionale ma affetto della ‘sua squadra’ e della ‘sua città’ nel giorno dell’ul-
nella stessa vita cittadina. Una coppia da un lato ancorata ai va- timo arrivederci sono prova di quanto apprezzati fossero la sua
lori più pregnanti della vita, quali la famiglia, i figli, l’amicizia, indole e il suo incessante impegno per il prossimo e di quanto ci
il lavoro, le proprie radici, dall’altro aperta alla conoscenza del mancherà. In una società come quella odierna, in cui i punti di
mondo, della natura; dai tanti interessi, per la musica, la lettera- riferimento sono sempre più labili e gli ideali di rettitudine ed
tura e le arti, naturalmente sedimentati nelle vite dei loro figli eticità sempre più pleonastici, abbiamo dunque il compito di
Ilaria e Nicola, medico e cultrice di arte e letteratura lei, jazzi- mantenere vivo l’esempio di chi come lui ha permeato la propria
sta e appassionato naturalista lui. Ricordo con nostalgia le alle- vita di altissimi valori morali e così tanto ha saputo donare.
gre feste di compleanno e le festività trascorse nella loro casa, Continua ad avere cura di noi, anche da lassù, zio!

11
Attualità
A cura di
Antonella D’Emilia

SE SI MOBILITA UNA PRESENZA


OCEANICA C’È UN IMPORTANTE
PERCHÉ…

I
l Congresso mondiale delle le regole e la convivenza civile ha tutto
famiglie realizzato a Ve- il diritto di impostare la propria vita
rona dal 29 al 31 marzo come desidera e nessuno, tanto meno lo
scorsi ha offerto una im- Stato, può occuparsi del suo privato. Da
portante occasione per ri- questo punto di vista la presenza di
flettere sullo stato della membri del governo che hanno parteci-
libertà nel nostro Paese. pato in veste istituzionale al Congresso
Ce ne parla Antonella D’Emilia, mondiale delle famiglie, alcuni dei quali
membro della segreteria regionale come relatori, è stata, oltre che inoppor-
del Partito Democratico del Lazio, e tuna, inaccettabile. Ognuno è libero, nei
organizzatrice della partecipazione a limiti del rispetto delle idee altrui, di
Verona alla contro manifestazione pensarla come meglio ritiene, ma uno
pacifica del 30 marzo di cittadini, Stato laico non può entrare nel vissuto
iscritti e simpatizzanti del Partito personale dei cittadini, sindacare mo-
Democratico della provincia di Frosinone tra cui la Consigliera delli di comportamento e stili di vita, se questi non sono in con-
Regionale del Lazio On. Sara Battisti, di Alessandra Mag- trasto con le leggi vigenti e con la Costituzione. Questo è il tema
giani e Angela Incagnoli, componenti dell’Assemblea Nazio- centrale, l’aver dato legittimità istituzionale al convegno di Ve-
nale Pd, di Stefania Martini, presidente del Circolo Pd di rona, e questa è la ragione che ha visto la presenza “oceanica”
Frosinone, e di Rita Giorgio, Dirigente provinciale Pd con de- di decine e decine di migliaia di cittadini delle più svariate
lega alle barriere architettoniche. Se è sacrosanta la libertà di “anime” sociali alle contromanifestazioni che hanno avuto luogo
espressione, per cui è assolutamente legittimo tenere un conve- per le strade e le piazze della città scaligera il 30 marzo: per ga-
gno, anche se fortemente ideologizzato, anche se celebrativo di rantire la sfera privata di tutti noi, la libertà e i diritti delle donne,
un unico modello di famiglia, in quanto non può essere messa in degli uomini e di ciascun cittadino. In merito al tema “famiglia”,
discussione la possibilità di esprimere il proprio pensiero, al- o meglio “famiglie”, esse non sono gerarchie, ma comunità di af-
meno fino a quando non si traduca in azioni discriminatorie o fetti, indipendentemente dall’orientamento sessuale di chi le
non si traduca in proposte legislative in contrasto con la Costi- compone, e allora credo che dare forza e sicurezza alle fami-
tuzione, altrettanto e maggiormente sacrosanta è però la libertà glie voglia dire proteggere e difendere il benessere di tutti, so-
di comportamento individuale: fintanto che un cittadino rispetta stenendo le prospettive di crescita e di sviluppo del nostro Paese.
La pluralità delle formazioni familiari è riconosciuta
dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, dalla Con-
venzione europea dei diritti dell’uomo, dalla nostra Co-
stituzione e dalla legislazione nazionale e regionale.
Ritengo allora che al di là delle tante parole, stare dalla
parte delle famiglie significhi lavorare concretamente
per costruire una rete solida di servizi, per sostenere la
libertà e l’autodeterminazione delle donne, combattendo
contro ogni discriminazione e diseguaglianza, anche so-
ciale, moltiplicando le opportunità, affermando i diritti
di tutte e di tutti. Se siamo il Paese europeo con più di-
sparità, quello con meno figli, quello con meno occupa-
zione femminile, quello con maggior divario tra uomini
e donne, e quello che cresce meno, significa che c’è un
filo che lega questi dati, dal quale emerge un’indica-
zione molto chiara: dove mancano welfare e diritti c’è
meno sviluppo. Più welfare e più pari opportunità si-
gnifica più sviluppo, per tutti. Questo è il faro.

12
L’opinione
di Massimo Sergio

t’Antonio, pur essendosi il tempio cattolico


omonimo trasferito a qualche decina di
metri più in basso, verso sud. Questa sino
a poco fa ci riportava manifestazioni nata-
lizie (come potete rendervi conto dalle tre
istantanee da me scattate nel decorso mese
A CHI ATTOCCA, di aprile), bloccando il tempo e con l’illu-
sione di essere ancora in vacanza. Comun-
S’ARROSCIA!... que, pare che stiano provvedendo ad
accelerare per riacchiappare il tempo per-
duto e tornare in carreggiata con le altre
re falsate. Il nostro beneamato Campanile, postazioni, per il momento però il tabellone è oscurato! Saggia

O che è l’emblema della Città, avrebbe bisogno risoluzione!…


di una resettata. Mi spiego/Ciascuno dei
quattro quadranti va a ruota libera, per conto
suo, praticamente non…quadrano! Ciascuno
di essi riporta una propria ora, una misura del
tempo personalizzata, che dovrebbe invece trascorrere uguale
per tutti. Ma così non è! Ciò mi ricorda un po’ la Danza delle
Ore, superbamente cesellata da Amilcare Ponchielli nella sua
opera La Gioconda. Quella era ed è un coreografico balletto, im-
mortalato anche da Walt Disney in Fantasia a cartoni animati.
Anche i 4 quadranti nostrani danzano, ma fanno un balletto sco-
ordinato e quindi in dissonanza. Povero Campanile, che ne ha
patite tante, anche nell’ultimo conflitto mondiale, con cannonate
che l’hanno menomato tanto da far dire al poeta, l’avv. Giacomo In perenne chiusura. Anche Frosinone ha la sua Pro Loco,
De Palma:”…Ve so’ aspettate cu ‘ne buce ‘mpiette/de chella che dovrebbe promuovere turisticamente le bellezze, gli odori
cannunata strafuttente,/ma so’ remaste ‘mpiede, pe’ despiette, e i sapori che il territorio cittadino offre, dandosi da fare e cer-
pe’ restà ‘nzieme cu’ la pora Gente! Cu’ chesta Gente mèa, ch’è care di attirare più gente possibile. Ma… eh, già! c’è un ma,
bbona i cara,/che pure quande tutte s’appicciava/da glie “Colle grosso come un macigno. Detta Pro Loco è in perenne chiu-
Cuttrine” alla “Pescara”,/sole guardènn’ a mi se rencurava!...” sura e non se ne conoscono i motivi, visto e considerato che
Il cuore del poeta ha sanguinato ieri, come sanguiniamo noi oggi l’avevano aperta qualche anno or sono, con inaugurazione ad
nel vedere il nostro caro Campanile trascurato e negletto! Non hoc, in pompa magna, ma che da allora non ha visto addetti né
ci si può porre un rimedio sollecito e benefico? Giusto per sapere altri a tenerla in funzione. E’ un mistero che andrebbe sfatato!
l’ora precisa, mica tanto!... Ci vorrebbe un mago, per saperle tutte!...

Indietro tutta!... Prendendo a prestito il titolo di una famosa Notizie certe da sottolineare. Scrivo questa rubrica con in-
trasmissione televisiva guidata dall’inossidabile Renzo Arbore, tento civile e socialmente inteso perché chi non sa ma dovrebbe
vogliamo porre l’accento su una disfunzione abbastanza banale sapere, chi fa lo gnorri e dovrebbe essere edotto, venga a co-
ma che a Frosinone diventa cronica e procrastinabile, chissà per- noscenza delle disfunzioni che la comunità patisce. Ogni tanto
ché?!! Si sa che il tempo è danaro, ma coloro che ci governano qualche anima buona mi avverte e mi localizza tali disfunzioni
lo lasciano passare, incuranti dello spreco e delle deleterie con- e di questo la ringrazio vivamente. Pare che in via A. Ciamarra,
seguenze. Il fatto è questo. Le numerose postazioni in digitale a metà percorso vi siano parecchie buche che anche i capitolini
che ci tengono aggiornate sulle manifestazioni che si svolgono ci invidiano e tombini rotti, avvertiti con segnali stradali adatti,
in Città, oltre che l’orario, il giorno, il santo e la temperatura, che stanno lì a salvaguardia dell’inconveniente che potrebbe
funzionano a meraviglia, tranne una, quella all’incrocio fra tante essere risolto in un paio d’ore, ma che invece è ancora là a te-
strade che noi affettuosamente ancor oggi denominiamo San- stimonianza dell’inerzia di chi è preposto ad ovviarvi. Grazie
per il disservizio e scusate
l’incomoda segnalazione!
Forse si sta pensando
maggiormente a formare
nuovi raggruppamenti po-
litici per le incombenti
elezioni europee, piuttosto
che tenere nel debito
conto la qualità della vita
quotidiana di tutti i citta-
dini!…

13
L’opinione Per tutto lo svolgimento del racconto entra in gioco il tema si-
gnificativo degli effetti sulla natura umana del misterioso e del-
di Gabriele Sabetta l’ignoto. Per i protagonisti, nient’altro che la verità sarà
necessaria per soddisfare le proprie aspirazioni, ma le risposte,
inseguite con tanta insistenza, riveleranno circostanze che mai
avrebbero immaginato. Accade infatti che Burke si imbatta in
delle creature umanoidi che tentano di ucciderlo, ma riesce a
mettersi in salvo. Scopre un edificio imponente, poco distante
dal centro cittadino, e quando irrompe all’interno viene condotto
L’utopismo di al cospetto dal leader, David Pilcher, che spiega che Burke e tutti
gli altri sono rimasti in animazione sospesa per oltre duemila

Wayward Pines anni – unici esseri umani “evoluti” ancora in vita sul pianeta.
Pilcher ha assunto la responsabilità di salvare la razza umana e
Wayward Pines ne è il risultato; è letteralmente “l’ultima città
sulla Terra” e le creature umanoidi che Burke ha incontrato nei

A
chi non è capitato, negli ultimi anni, di intra- boschi sono tutto ciò che rimane della vecchia umanità degene-
prendere un’appassionata conversazione su una rata.
serie TV nella quale era rimasto eccezional- Due sono i temi di rilievo, legati a dilemmi del nostro presente:
mente coinvolto? Pochi argomenti, infatti, sem- prima di tutto, vi è una auto-proclamata élite la quale, in pos-
brano oggi in grado di catturare l’interesse e la sesso di mezzi materiali e competenze tecniche, riscontrando il
curiosità condivisa, che di per sé è notevole se progressivo imbarbarimento della razza umana e convinta che
si considera che le produzioni televisive non sono mai state al ciò dipenda da una mutazione genetica che nel lungo periodo
centro dei dibattiti intellettuali. avrebbe avuto effetti devastanti sulla tenuta della civilizzazione,
Come per il cinema qualche tempo fa, ora le serie TV rivendi- decide di lasciare i propri consimili al loro destino di perdizione
cano il diritto di essere prese sul serio come oggetti di insegna- e salvare se stessa. Con l’aiuto di alcuni volontari, vengono ra-
mento e ricerca filosofica. Alcune di queste hanno raggiunto un piti migliaia di uomini reputati “utili” alla ricostruzione, che non
successo internazionale impressionante e ciò rafforza ulterior- avrebbero accettato spontaneamente di parteciparvi, e “ibernati”
mente la sensazione che il loro ruolo nel plasmare la cultura po- assieme ai responsabili del progetto, per circa duemila anni, per
polare sia paragonabile a quello che un tempo avevano le rifondare una comunità umana quando le condizioni sarebbero
pellicole cinematografiche. Tuttavia, come accade per ogni pro- state propizie. Al risveglio, garantita la prima sopravvivenza con
dotto fruito dalla massa, la maggior parte delle offerte televisive ampie scorte di cibo e medicinali, prende il via la costruzione di
che troviamo nelle varie piattaforme o canali a pagamento ri- Wayward Pines, circondata da alte recinzioni per tenerla al si-
sultano adoperabili unicamente come passatempo, per i momenti curo dalle “aberrazioni” (abbreviato in abbie – così è chiamata
di svago in cui non si hanno più le energie per occuparsi di qual- l’umanità a prima vista degenerata in belve).
cosa di più serio e costruttivo; di rado ci troviamo dinnanzi ad In secondo luogo, spicca il totale disprezzo dell’élite nei con-
opere di reale rilevanza artistica, in grado di incidere positiva- fronti del resto dell’umanità, abbandonata ad una sorte di corru-
mente sull’immaginario dello spettatore e generare un principio zione e rovina. La distanza tra i due gruppi, incapaci ormai di
di risveglio, come nel caso di Wayward Pines. Tratta da un ro- comprendersi, deriva dall’indifferenza di una parte verso le esi-
manzo di Blake Crouch e trasmessa dall’emittente FOX – è un genze e le difficoltà dell’altra – mentre scopriamo che gli abbie
agghiacciante thriller in cui emergono importanti temi di fanta- serbano capacità appartenenti a tipi umani superiori.
scienza e fantapolitica, nonché di critica sociale. Il carattere “utopistico” e ideologico – e quindi anti-umano – del
La narrazione ha inizio con un terribile incidente stradale, a se- progetto affiora quando Pilcher racconta che ad un primo gruppo
guito del quale l’agente dei servizi segreti Ethan Burke si ride- di risvegliati rivelò la verità, ma molti di loro furono colti dalla
sta in un letto d’ospedale a Wayward Pines, cittadina dell’Idaho, disperazione e si suicidarono, mentre altri tentarono la fuga an-
ove si era recato per indagare sulla recente scomparsa di due dando incontro alla morte. Al tempo della serie, i residenti di
suoi colleghi. Si ritrova senza documenti, senz’arma, senza Wayward Pines sono parte di un secondo gruppo e solo ai più
soldi, senza telefono cellulare… e senza apparente via d’uscita. giovani, che hanno meno difficoltà ad adattarsi, viene spiegato
Lotta per contattare il mondo “esterno”, ma non riesce a dar no- come stanno effettivamente le cose. In un epilogo denso di ri-
tizie di sé; lascia messaggi in segreteria, ma non viene richia- trovata speranza, una nuova alba mostra la Terra ancora popolata
mato; al telefono dell’ufficio risponde una donna ambigua, da abbie, ma questi appaiono più simili all’umanità evoluta ed
sconosciuta, che non lo aiuta; quando ruba un’auto per allonta- il grido di un neonato somiglia a quello di un infante “non de-
narsi, la strada lo riconduce sempre, in qualche modo, al punto generato”: il nuovo accordo tra vecchia e nuova umanità ha con-
di partenza. tribuito a ricreare un ambiente ospitale per tutti.
Esplorando una via di fuga attraverso i boschi, scopre che un L’utopismo distopico è entrato nella fantasia popolare a partire
muro elettrificato circonda la città; ma non è chiaro se la recin- dal XX secolo e poggia su tre pilastri della modernità: la tecno-
zione tenga reclusi i cittadini all’interno ovvero se “protegga” logia, il secolarismo diffuso e una smania di controllo totale.
da un pericolo esterno. Durante la perlustrazione, Burke rinviene Vengono formulate ipotesi sull’atrocità del futuro, per poi pro-
il cadavere di uno dei suoi colleghi, mentre l’altra, Kate Hewson, vare a ritrovarne le cause nel presente.
già sua amante, è ancora viva; inspiegabilmente, però, ella si L’interesse per le distopie da parte di una società dimostra che
mostra visibilmente invecchiata rispetto all’ultimo incontro, questa è ancora relativamente sana e possiede una qualche ca-
poche settimane prima, ed è sposata con un uomo di nome Ha- pacità di critica. Il punto è che ora ci troviamo in un momento
rold. Si apprende che il verso notturno dei grilli proviene in re- storico in cui le distopie dilagano e raggiungono un grande li-
altà da registrazioni diffuse a mezzo di altoparlanti nascosti tra vello di popolarità e diffusione (non solo Wayward Pines, ma
i cespugli, mentre telecamere ed altri dispositivi di sorveglianza anche Black Mirror, 3%, The man in the high castle e molte
sono installati in tutta la città. L’atmosfera paradisiaca di Way- altre); cosa ci comunica questo fenomeno? Che abbiamo que-
ward Pines si dimostrerà una delle tante beffe inquietanti della stioni difficili da affrontare, ma le nostre capacità di gestirle non
storia. Chi o cosa ha il controllo e per quale scopo? sembrano adeguate.

15
Lex
Avv. Mauro Sabetta

RAPPORTI PATRIMONIALI

G
iova porre all’attenzione dei lettori la fattispecie, a seguito della quale si verifichi il trasferimento di un immobile, a se-
guito di accordi di separazione tra i coniugi; in tal caso, non vi è decadenza dai c. d. benefici “prima casa”, nemmeno
nell’ipotesi in cui vi sia la vendita ad un terzo (e non all’altro coniuge) o ai figli), prima che siano trascorsi cinque anni
dall’acquisto e prescindendo dall’eventuale riacquisto entro un anno. Al riguardo, la giurisprudenza ha ritenuto che si
applichi la disciplina di esenzione, ex art. 19 della legge n. 74/1987, secondo la quale tutti gli atti, i documenti ed i prov-
vedimenti afferenti il procedimento di scioglimento del matrimonio e (a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 154/1999),
anche quello di separazione personale, non vanno assoggettati alle imposte di bollo, di registro ed ogni altra tassa. Appare evidente
che l’agevolazione sopra descritta risulta paritaria rispetto alla natura della norma di cui sopra, che intende favorire la sistemazione
dei rapporti patrimoniali fra i coniugi, a seguito della separazione o divorzio; e ciò anche nel caso in cui la vendita dell’immobile non
avvenga nell’ambito del nucleo familiare; in altri termini, gli accordi appunto tra i coniugi, con i quali si stabilisce la vendita a terzi
della casa in comproprietà e la successiva divisione del ricavato, pur non facendo parte delle condizioni essenziali di separazione, rien-
tra nella negoziazione generale dei citati rapporti tra i medesimi ed è, pertanto, meritevole di tutela. Sul punto, quindi, la Corte di Cas-
sazione ha respinto l’interpretazione restrittiva dell’amm.ne finanziaria, che aveva affermato (nella circolare n. 27/2012 dell’Agenzia
delle entrate) che, all’atto della compravendita a terzi dell’immobile non era applicabile il regime di esenzione, previsto dalla sopra
citata legge n. 74/1987, in quanto esso contratto non trovava la propria causa nel procedimento di separazione.

Come è noto, nel c. d. “collegato fiscale” alla legge di bilancio 2019 precedente, redditi di lavoro dipendente o assimilati superiori ad euro
rientra la definizione agevolata delle controversie tributarie riguardante 30.000,00, con inibizione per chi opera nei confronti di soggetti con i
atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado del giudizio (compreso quali sono in corso rapporti di lavoro o lo erano nei due anni prece-
quello in Corte di Cassazione, anche a seguito di rinvio), in cui sia con- denti. Rimane fermo il divieto di accesso per coloro che adottano regimi
troparte l’Agenzia delle entrate; la definizione è possibile anche per speciali (agricoltura, pesca, sali e tabacchi, editoria, agenzie di viaggi
quelle in materia di tributi locali, solo nel caso, però, in cui il comune e turismo ecc.) e per chi effettua prevalentemente cessioni di fabbricati
competente abbia deliberato in tal senso; invero, l’ultimo comma del- e terreni edificabili o intracomunitarie di mezzi di trasporto nuovi; sono
l’art. 6 del DL n. 119/2018 stabilisce che gli enti territoriali potevano anche esclusi i soggetti non residenti in Italia, a meno che non si trovino
scegliere (entro il 31 marzo scorso, anzi lunedì 01.04.2019), di aderire in un altro stato europeo e producessero nel nostro paese almeno il 75%
o meno alla definizione agevolata e all’applicazione della sanatoria alle del loro reddito complessivo. Riportiamo di seguito i vantaggi; ai fini
controversie attribuite alla loro giurisdizione; a tal fine, doveva essere IVA, il contribuente forfetario non addebita l’imposta ai clienti, né de-
adottata una specifica delibera consiliare. Non rientrerebbero nel peri- trae quella pagata sugli acquisti ed è esonerato dalla liquidazione e dal
metro di applicazione dell’istituto, le liti proposte contro i concessionari versamento del tributo e da tutti gli obblighi contabili e dichiarativi,
della riscossione, né quelle concernenti: le così dette risorse proprie tra- quali la registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli ac-
dizionali dell’Unione europea, come i dazi doganali, l’IVA riscossa al- quisti; dichiarazione annuale iva; speso metro. Inoltre, come detto, non
l’imposizione, le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di stato, i si è soggetti all’obbligo di fatturazione elettronica, in vigore
contributi previdenziali ed assistenziali, quelli consortili e le violazioni dall’01.01.2019. Ai fini delle imposte sui redditi, chi applica il citato re-
del codice della strada. Vi sarebbe incertezza se nella locuzione “ogni gime forfetario è esonerato dagli obblighi di registrazione e tenuta delle
altro atto di imposizione” possano essere ricomprese anche le cartelle scritture contabili; non deve operare ritenute alla fonte sugli emolu-
di pagamento; la risposta è sicuramente positiva per quelle emesse a menti corrisposti; non subisce ritenuta di acconto sui ricavi/ compensi
seguito di controlli formali delle dichiarazioni e che, quindi, recano la percepiti. Peraltro, il loro reddito imponibile si determina secondo il
rettifica di dati esposti dal contribuente; mentre, resterebbero fuori dalla principio di cassa, applicando l’ammontare dei ricavi/compensi perce-
definizione agevolata le controversie relative ad atti privi di natura im- piti, diversificato in base all’attività esercitata; le spese sostenute non
positiva, in quanto finalizzati alla mera liquidazione e riscossione delle hanno alcuna rilevanza, ad eccezione dei contributi previdenziali ob-
somme dovute; sul punto, la giurisprudenza della Corte di Cassazione bligatori, che rappresentano l’unico costo detraibile dal reddito deter-
ha assunto una diversa posizione (si vedano le ordinanze nn. minato forfetariamente e (ove risultino superiori) la relativa eccedenza
23269/2018 e 1158/2019). Si precisa, infine, che la definizione agevo- potrà essere portata in diminuzione, come onere deducibile, da detto
lata dovrà essere azionata entro il 31.05.2019; ha stabilito che, da que- reddito complessivo. Una volta accertato la misura del reddito, si ap-
st’anno, possono accedere al regime forfetario i titolari di partita iva plica (come detto) l’imposta sostitutiva del 15%, da versare con le stesse
con ricavi/compensi non superiori ad euro 65.000,00 annui; va eviden- regole per l’Irpef, cioè con due acconti a giugno e novembre e il saldo
ziato che tale nuova disciplina prevede notevoli vantaggi in termini di a giugno dell’anno successivo. L’imposta potrebbe essere ridotta al 5%
semplificazione degli oneri, con esclusione della fatturazione elettro- per i primi cinque anni di attività nei seguenti casi: ove essa non sia una
nica, nonché una tassazione meno pesante di quella ordinaria, con ap- mera prosecuzione di un’altra precedentemente svolta sotto forma di
plicazione di un’imposta del 15%, in sostituzione delle altre. Si tratta di lavoro dipendente o autonomo, salva l’ipotesi in cui consista nel pe-
un ampliamento del numero di potenziali interessati alla fruizione, ri- riodo di pratica obbligatoria per l’esercizio di un’arte o professione;
spetto al regime introdotto nel 2015. Orbene, dal 2019, si applica una nonché, poi, in caso di prosecuzione di attività svolta in precedenza da
soglia unica di ricavi/compensi (come detto di euro 65.000,00) valida altro soggetto, i ricavi/compensi realizzati da quest’ultimo l’anno prima
per tutti gli operatori, anche per chi eserciti contemporaneamente più at- non superino il limite previsto per l’attività specifica; nel triennio pre-
tività esercitate; non esistono più i vincoli quantitativi connessi alle cedente l’inizio della stessa attività, il contribuente non abbia eserci-
spese per dipendenti e collaboratori e ai costi dei beni strumentali, non- tato attività d’impresa, artistica o professionale, anche in forma di
ché la causa ostativa rappresentata dal fatto di aver percepito, nell’anno impresa familiare o associata.

17
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18
Lex
IL SENTIMENTO E LE SINTONIE
SUSSISTONO IN TUTTI I SOGGETTI?
suo giudizio tecnico, errori che -come ben si sa- non possono non

N
on si può escludere che, all' interno di alcune per-
sonalità, si pensi agli psicopatici, a quelli ad in- concludersi in apprezzamenti negativi nella valutazione delle ca-
clinazione autistica prevalente potrebbe pacità professionali del tecnico.
realmente sussistere una vita intima ricca di sen- b) Nelle MELANCOLIE ci si confronta invece con l'importante
timento e di sintonie. Forse, solo lo stato d'apatia settore delle depressioni. Di certo non è questo il capitolo più elet-
a substrato organico-esogeno manifesto (vale a tivamente idoneo per trattarne, non foss’altro perché nelle psicosi
dire di natura -nella specie- neoplastica) potrebbe dar ragione di depressive vi è ben più della semplice tristezza dell'animo, ma è
possibili disturbi affettivi qualitativamente autoctoni, ma rimar- anche vero che non sono poche le forme psicopatologiche nelle
rebbe pur sempre irrisolta la questione relativa a quali componenti quali i sentimenti della tristezza, dell’avvilimento e della sfiducia
dello psichico si potrebbe riferire una concomitante perdita delle sono i motivi dominanti. Questo è quanto fa sì che anche a questo
iniziative, ovvero le loro intercettazioni sul piano comportanen- livello sia giustificato trattare in generale delle melancolie e delle
tale, il che -proprio per questo- riaprirebbe l'inevitabile connubio distimie. Anche se non sempre tristezza, mestizia, assenza di pia-
qualitativo-quantitativo nella fenomenologia dei sentimenti. Nella cere ed aridità affettiva in senso proprio sono in primo piano nella
patologia dell'affettività e dei sentimenti, solo le ambivalenze po- totalità degli stati depressivi -quali che ne siano le condizioni atti-
trebbero disporre di valenze quantitativamente abnorni (ambiva- vative- l'oppressione, l’avvilimento, il pessimismo, la sfiducia e
lenze dei sentimenti e ambivalenze intellettive), ma non ne l'ansia sono sempre le componenti del corteo morboso clinico e ciò
disporrebbero di certo le ambivalenze intenzionali (o ambiten- che parimenti conta è la sussistenza in esso di una sintonia omo-
denze); che potrebbero dispiegarsi solo in seguito a rappresenta- genea fra stati affettivo-sentimentali di fondo e produttività psi-
zioni di scelte e quindi di elezioni, condizioni queste alle quali chiche. Però una sintonia altrettanto evidente non difetta ma il
dovrebbero venir però annessi substrati qualitativi prevalenti. Ma, rivelarsi proprio a carico del versante somatico dove si osservano
a parte queste considerazioni che possono venir sostenute convin- difetti d'impulsività, mancanza d'energia, astenia, sitofobie, in-
centemente solo entro certi limiti di attualità, va subito detto che, sonnia, perdita della libido, amenorrea, rinsecchimento della cute,
nell'ambito del versante psícopatologico, si debbono considerare perdita di peso, aspetto vecchieggiante della persona ecc.. Sulle di-
tali non soltanto le semplici alterazioni dell'intensità dei fenomeni verse correlazioni sintomatologiche -sin dall'epoca di Kraepelin-
affettivi ma piuttosto quelle abnormità legate ad un certo protrarsi sono state tentate le differenziazioni tipologiche più espressive
delle stesse nel tempo, quali lo sono ad esempio gli stati di malu- delle forme depressive, ma sino ad oggi, quello che si è acquisito
more, le vere melancolie, gli stati d'ansia e le euforie, più o meno consiste soltanto nel possesso di semplici arricchimenti formali
esaltate ecc. dei quadri clinici. Non appare azzardato ritenere però che dalla bio-
a) Il MALUMORE invero, è un'alterazione d'ordine affettivo-sen- chimica ci si debbano attendere differenziazioni sostanziali al ri-
timentale che va considerato in modo autonomo sia perché lo guardo, attraverso le quali, conferire autonomia affettiva alla
stesso è un assetto morboso ben più rilevante di quanto possa es- pluralità delle varianti depressive stesse.
serlo una semplice esagerazione psicopatica del carattere, sia per- c)- STATI D'ANSIA. Sotto questo titolo si riuniscono molteplici
ché nello stesso confluiscono -sufficientemente protratti nel tempo- ordini di fenomeni morbosi incentrati solitamente o su stati di sof-
tanto sentimenti di rancore (risentimento) quanto stati d'animo ferenza reale (quali cardiopatie), o su condizioni che -pur espri-
d'odio immotivato verso gli altri, sentimenti e stati d'animo che non mendosi in comportamenti patici-rimangono tuttavia senza la
sono influenzabili per effetto delle circostanze né che tantomeno possibilità di disporre di condizioni causali plausibili di oggettiva
appaiono sanabili ad opera della cessazione delle istanze che even- responsabilità. Sotto queste ultime si trovano le ansie vissute come
tualmente potrebbero risultarne le condizioni eccitanti e scatenanti. inquietudini pure, come stati di incertezza sine materia,come paure
Gli esempi più illustrativi al riguardo sono rappresentati qui dalle immaginarie riguardo ad un danno o ad un futuro pericolo portato
cosiddette reazioni psicogene da malumore dei deboli di mente, sulla propria integrità fisica. Sia che si tratti di ansie vitali, di ansie
nelle quali non è sempre agevole distinguere subito quanto possa concrete (vale a dire coscientemente percepite), ovvero di stati di
dipendere dalle condizioni deficitarie di base e quanto debba venir disperazione vera e propria a substrato psicogeno organico (ovvero
riferito invece ad un concorrente sviluppo psicotico (tanto da in- costituzionale), 1e fenomenologie che caratterizzano questi scon-
nesto, quanto borderline) della personalità stessa. Da più parti si è volgimenti affettivi sono da riguardarsi sempre come condizioni
insistito nel valorizzare altresì lo stato patologico del fondo cere- di pericolo per la vita delle persone che le esperiscono, e lo sono
brale organico, coinvolto pressoché sempre negli stati di malumore concretamente perché l'ansia fondamentalmente- o usura delle pos-
protratto e individuato altresì sia in soggetti sofferenti di epilessia, sibilità del1'esistenza, o compromissione progressiva dei poteri di
e ancor tanto in infermi portatori di neoplasie. La diagnostica stru- resistenza personale, è rinuncia infine al perseguimento di una op-
mentale moderna -come è noto- ha ridotto la rilevanza di tali cor- posizione che sia effettivamente contrastante nei riguardi di stati
relazioni confinandole a pochi casi isolati o alle eccezioni di d'animo tanto intollerabili, e ancor perché -soprattutto- nelle situa-
semplici condizioni di concomitanza casuale sul tipo -ad esempio- zioni limite a cui essa sospinge, é altresì perdita del controllo de-
dei concorrente edema cerebrale(locale o diffuso), ma è anche vero cisionale cosciente. Di ciò -fra l'altro- testimoniano efficacemente
che non ha potuto sconfessarne mai le condizioni di possibilità. gli epiloghi suicidari di alcune personalità con le loro reazioni di
Tutto ciò deve comunque porre in allarme il diagnosta proteggen- aggressività irrefrenabile di fronte -ad esempio- all'impossibilità
dolo in anticipo dall’incorrere in pregiudizievoli errori in seno al di soddisfare, contrastandoli, i loro particolari rituali .

19
Il periscopio
di Massimo Sergio

POESIE PER
LA CIOCIARIA
quinta parte

Q uesto mese vorrei fare


una piccola digressione
dal tema di cui al titolo.
Sempre che voi lo per-
mettiate, miei cari let-
tori. Cioè continuare a
parlare della Ciociarìa ma non con metro
poetico/elegìaco, anche se in effetti
Terra di pietre grigie / e di
antichi pastori / io ti conobbi /
e sul monte e sul piano / io ti
percorsi / nei meriggi arsi
d’estate / in compagnia di
ginai fauni e ninfe; lassù, sulle morbide
alture, greggi e pastori; più in là, sopra
i prati erbosi, vergini e fanciulle ornate
di ghirlande; ai bordi del lago posi na-
iadi e puttini, all’ombra dei malinconici
salici, paggi e damigelle appoggiati o se-
duti in lieti conversari. E sul volto di
ognuno era dipinto il sorriso e tutt’in-
quanto vi propongo è scritto in prosa si- voci familiari. torno l’aria rosata era percorsa da echi
curamente molto poetica, molto appas- gioiosi…”. Non manca nemmeno di
sionata da uno scrittore romano menzionare i briganti, la cui presenza si
affezionato alla nostra terra ed estimatore delle sue bellezze. In- avverte impalpabilmente nell’aria, salendo sempre il monte Sca-
fatti Alberto Arcioni nel raccontare il suo Viaggio in Ciociarìa lambra, per cui l’accompagnatore lo apostrofa dicendo: “Ma va’
(così come fece qualche cinquantennio prima di lui, il ciociaro ‘mpace ca oggi manco ‘no brigante gira pe’ ste parti. I briganti
Cesare Pascarella, nella pubblicazione dal medesimo titolo) ha fao parte delle storie comme ‘lle streghe”. Ma la storia è viva
saputo descrivere le sensazioni, gli stupori, le accezioni pecu- storia, pur contraddittoria, e non fa certamente parte della leg-
liari dei luoghi visitati e che rientrano nell’area a noi ciociari at- genda né della letteratura, perché è storia che ha insanguinato
tribuita da secoli. Egli infatti, che è autore anche di molti testi di anche quella montagna. Che fa dire ad un poeta di quelle parti:
poesie ed anche di quella in epigrafe, ci parla nel suo libro (edito “Na vota le carrozze pe’ la via / se le faceva tutte Gasbarrono /
da Palombi editori-Roma, 2010) con passione e competenza di cu gliu curtéglio in magni e gliu trumbono / era tempo di prechi
quanto ha potuto vedere nei suoi percorsi di viaggiatore attento e sacrestìa”. Tracciando da scrittore esperto e melodioso l’Au-
ed interessato. Sarà quindi il mio un excursus di pensieri, da sot- tore del Viaggio in Ciociarìa descrive le tinte di questa verde
tolineare e riportare in questa occasione, del detto scrittore Ar- Terra benedetta (o meglio …benedettina!): “Il sortilegio è nei
cioni, che in prefazione avverte essere il libro surriferito non un contrasti, nei passaggi, negli stacchi delle facciate che quasi
viaggio cronologicamente inteso né rigorosamente geografico sbalzano tra le quinte di uno scenario che sfuma i particolari di
in quanto gli scritti sono il frutto di ritorni sui posti anche a di- contorno. La supremazia della luce si fa strada tra le trame di
stanza di anni”. E dice ancora in corso di descrizione come “ci una campagna con le sue stoppie bruciate che le conferiscono
sono dei paesi che per capirli meglio vanno visti da lontano la tinta di un infuso. E’ la contrapposizione del sole caldo al
come per abbracciarli con un’occhiata”. In capitoli brevi ma manto freddo dell’ombra violacea… Ma sono sprazzi che si ac-
ben condensati Alberto Arcioni racconta, fra l’altro, di Affile, cendono a contatto con la natura di questa terra semplice e ro-
Piglio, Selva di Paliano, Collepardo, Fumone, Alatri, Valle- busta, antica e solenne. La Ciociarìa resterà sempre un’antica
pietra e via dicendo: “La Ciociarìa mi ha sempre affascinato pittura con i suoi monti in alto, con le sue vallate e corsi d’ac-
per quel non so che di rustico e di primitivo che riesce ancora qua in basso tra viti e ulivi e pietre e fiori bianchi di maggio…”.
ad esprimere. E poi vi sono i suoi molteplici volti: lo storico, Non possiamo concludere le nostre poche note se non ripor-
l’artistico, il paesaggistico che trasudano scorci e vicende ac- tando, come intenso finalino, pensieri e sensazioni dell’Autore
catastate dentro e che lasciano il segno nella memoria”. Par- romano: “Il fascino della terra di Ciociarìa sta in quelle “ve-
lando affascinato di Serrone, racconta di una sua diretta dute” che, improvvise, ti compaiono tra muro e muro di vecchie
esperienza di vita contadina, fatta con una persona del posto, case, in fondo a vicoli a scapicollo di antichi e anneriti paesi
inerpicandosi su per i tornanti dello Scalambra, al quale la cit- arroccati in cima ai monti, dietro alle pareti di costoni abbru-
tadina ciociara è come aggrappata, a vedere come si fa la ricotta stoliti da sole. E se da questi interni ruvidi e foschi lo sguardo
e a gustarne soprattutto il suo “prelibato sapore” messa su da si distende sul verde di certe bassure adagiate tra colline e mon-
un contadino dei Colonna, un ciociaro antico: “Signò, assàg- tagne imbevute di turchino, lo spettacolo si fa tale che il rimi-
giala. Tu lo si visto. Chesta la so fatta solo ie, co le mano e le rarlo arreca consolazione…”. Penso proprio che basti così! Al
peco…”. Nel percorrere la Selva di Paliano ha come delle vi- prossimo mese di giugno, cari lettori, con altri più succosi ed
sioni idilliache: “Così laggiù, sotto fronde e tralci fioriti, imma- inediti riferimenti sulla Ciociaria...

21
Scienza e
Psicoanalisi

A cura della dott.ssa Simona Brait


Psicologa Clinica - Psicoanalista

Lo psichiatra Jung
secondo il giudizio
psichiatrico

S
tando ai termini psichiatrici, Jung delirava. Ciò strette, stante il suo giudizio negativo sui rapporti affettivi.
che occorre valutare, seguendo gli stessi ter- Certamente ebbe distorsioni ed eccentricità comportamentali.
mini, è da che tipo di disturbo psichico fosse af- Chiunque l’avesse osservato, bambino, passare il pomeriggio
fetto. La persona sofferente di Disturbo Schi- seduto sulla pietra, o confabulare vent’anni dopo nel suo stu-
zotipico di Personalità presenta una modalità dio con Filemone, Salomé o Ka, avrebbe avuto la stessa im-
pervasiva di relazioni sociali e interpersonali pressione di eccentricità che colpì l’infermiera alla quale,
deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità di nel 1944, raccomandò di non impressionarsi per l’odore di
gestione delle relazioni sociali, e da distorsioni cognitive e santità presente nella stanza. Jung ebbe sia idee, sia deliri di
percettive ed eccentricità del comportamento, che compa- riferimento. Le idee di riferimento sono interpretazioni di ge-
iono nella prima età adulta, e sono presenti in una varietà di sti, parole, opinioni, notizie di per sé indifferenti, come se
contesti, come indicato da almeno cinque di queste caratte- contenessero riferimenti al soggetto interpretante. Mentre le
ristiche: idee deliranti sono contenuti ideativi non confortati dalla re-
• idee di riferimento (escludendo i deliri di riferimento); altà e perciò erronei e falsi (Galimberti, 1999, p. 500). Un
• credenze strane o pensiero magico, che influenzano il com- esempio di idee di riferimento citato fu il timore di Gesù e
portamento, e sono in contrasto con le norme subculturali dei Gesuiti. Ma in pratica a Jung piaceva cogliere un signi-
(per esempio, superstizione, credere nella chiaroveggenza, ficato profondo e soggettivo in ogni evento casuale della sua
nella telepatia o nel “sesto senso”; nei bambini e adolescenti vita, tanto che diede vita al concetto di sincronicità per in-
fantasie e pensieri bizzarri); dicare l’esistenza di nessi non casuali tra fenomeni. Le sue
• esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee; idee di riferimento erano così potenti, da fargli credere in una
• pensiero e linguaggio strani (per esempio: linguaggio vago, casualità parallela, che la casualità normale non era in grado
circostanziato, metaforico, iperelaborato o stereotipato); di spiegare:
• sospettosità o ideazione paranoide; 42. “E’ solo l’inveterata convinzione della onnipotenza della
• affettività inappropriata o coartata; casualità a creare difficoltà all’intelletto e a far apparire in-
• comportamento o aspetto strani, eccentrici o peculiari; concepibile che possano manifestarsi o esistere degli avveni-
• nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo menti privi di causa (…). La loro “inesplicabilità” non è do-
grado; vuta al fatto che la causa ne sia sconosciuta, ma che una causa
• eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l’aumento del gene non è pensabile coi nostri mezzi razionali” (Ri-
della familiarità, e tende ad essere associata con preoccupa- cordi,p.479).
zioni paranoidi, piuttosto che con un giudizio negativo di sé. Di nuovo osserviamo che Jung, per formazione reattiva,
La caratteristica essenziale del Disturbo Schizotipico di Per- chiamò sanità la malattia. Quelle che per la comunità scien-
sonalità è un quadro pervasivo di deficit sociali e interperso- tifica erano idee di riferimento, per lui erano intuizioni co-
nali, accentuati da un disagio acuto, e da una ridotta capacità struttive. Si può dire che Jung rivalutò la superstizione e i fe-
per le relazioni strette, e da distorsioni ed eccentricità com- noneni parapsicologici, spiegandoli in modo, a suo dire,
portamentali. Questa modalità inizia nella prima età adulta ed scientifico. Il suo modo di pensare può essere definito, alla
è presente in una varietà di contesti. Jung soffriva di deficit maniera di Lévy-Bruhl, come “pensiero magico”: un pensiero
sociali e interpersonali, in quanto, come egli affermava, visse tipico dello stadio infantile e del modo primitivo di pensare,
in una solitudine insopportabile e fu sempre un solitario. Sof- che entra in partecipazione mistica con gli oggetti – oltreché
frì anche di acuti disagi – non solo nell’infanzia, ma anche in con le fantasie e le allucinazioni – i quali vengono visti ani-
età adulta, quando, ricorda, fu a lungo gravato da un forte mati e dotati di intenzionalità. Non considerò patologico que-
senso di oppressione – e di una ridotta capacità per le relazioni sto processo, affermando anzi che tra persone si verifica di re-

22
Scienza e psicoanalisi
gola, in quanto ciascuno proietta parte della sua personalità 197). Freud ribatté a caldo che si trattava di sciocchezze, e in
sull’altro ed entra in relazione più con le proprie proiezioni seguito, forse colpito dal modo avventuroso di legare i feno-
(identificazione proiettiva), che con le rappresentazioni sen- meni, scrisse a Jung una lettera in cui offriva una spiegazione
soriali dell’altro. In termini psicodinamici è regressione a sensata e razionale del fenomeno e in cui ammoniva “…il suo
uno stadio narcisistico: non avendo potuto sviluppare ade- caro figliolo a conservare una mente fredda, e a rinunciare
guatamente la relazionalità, il soggetto regredisce ad un livello piuttosto a capire qualcosa, anziché fare così grandi sacrifici
di indifferenziazione primordiale; questa spiegazione ha tut- all’intelligenza” (Ricordi, p. 430). Come di consueto, l’inter-
tavia il difetto di supporre che alla nascita non vi sia un le- pretazione di Jung è alternativa a quella tradizionale. L’allu-
game, eppure già appena nato il bambino compie almeno due cinazione viene elevata da bizzarria psichica a intuizione,
atti importanti per il primo imprinting: restare vigile con gli probabilmente per accreditare alla malattia lo stato di salute.
occhi aperti per un’ora (Morris, 1991, p.27); risalire attiva- Forzando un po’ la lettura dei fatti, possiamo dire che l’inter-
mente lungo il corpo della madre per giungere al seno (Eibl- pretazione dei sogni junghiana, non vedendo nei simbolismi
onirici le comunicazioni dei sentimenti repressi nell’infanzia,
è digressiva e vaga, ma anche non deragliante né incoerente,
perché segue una logica precisa, che consiste nel trovare pre-
cedenti alle manifestazioni attuali: un sogno non viene inter-
pretato come l’espressione di rabbia e disperazione represse,
ma come la rappresentazione di un contenuto “archetipo”, che
già in passato aveva manifestato se stesso attraverso l’opera
di artisti o scrittori. No si coglie la sostanza dietro la forma,
ma si equipara la forma attuale alle forme passate, limitandosi
a un esercizio di analogie storiche. I sentimenti repressi, la so-
stanza delle comunicazioni inconsce, possono però giungere
a espressione solo se vengono interpretati in modo mirato.
Comparare le espressioni nevrotiche attuali con quelle di in-
dividui vissuti cento o mille anni fa, non mitiga il conflitto da
cui originano le immagini simboliche. Udire un grido di aiuto
e compararlo con le richieste di assistenza espresse nel corso
dei secoli, non porta conforto a chi grida. Si può inoltre dire
che il linguaggio della comparazione junghiana è insolito e
idiosincratico, se per idiosincratico si intende oppositivo ri-
spetto a un modo consueto di interpretare i fenomeni psichici.
Jung affermò a giustificazione della gaiezza che, imprevista,
Eibesfeldt, 1984, p.21). In termini etologici, si può dire che lo invase a seguito della morte della madre. Jung non imma-
la quota di rifiuto subita nell’infanzia, traslandosi nel tempo, ginava che la gaiezza potesse provenire dalla sua rabbia re-
porta al rigetto dei legami anche in età adulta, il che induce un pressa, ma trovava paragoni con fenomeni analoghi accaduti
ritiro nelle relazioni e una compensazione cognitiva che in- ad altri in passato. L’elenco dei precedenti, non aggiunge
veste in relazioni ideative. Questo implica che una quota di de- nulla però alle ragioni della gaiezza. Anzi, non fa che con-
naturazione della relazionalità deba considerarsi endemica e fonderle, perché probabilmente esistono due gaiezze distinte:
propria di ogni cultura umana. una proveniente dalla gioia per la morte di una persona odiata
La capacità di presentire gli eventi era propria di Jung: 43. “Un e una reattiva a una profonda tristezza, e dunque occorrerebbe
paio di mesi prima della morte di mia madre, nel settembre del distinguere, nell’ambito dei paragoni passati, quali apparten-
1922, feci un sogno che la presagiva” (Ricordi, p. 371). gono a una categoria e quali all’altra. Una misura del sottaci-
Jung ebbe una conversazione con lo stesso Freud a proposito mento della gaiezza da rabbia, si ha osservando quanto sia
della precognizione e della parapsicologia. Proprio in quel- pressante nella nostra specie la rappresentazione della morte
l’occasione la libreria di Freud ebbe “uno schianto”, cioè si del “cattivo”. A partire dalle fiabe, c’è sempre un cattivo che
produsse un forte rumore come talora accade quando le fibre deve morire, ma nessun cattivo è stato tale nella nostra infan-
del legno, venendo lentamente deformate da umidità e tem- zia, o in definitiva nella nostra vita, da creare tutta questa
peratura, assumono una nuova posizione, tramutando d’im- aspettativa di vendetta. Se lo fosse stato non saremmo certa-
provviso l’energia potenziale in energia cinetica. Jung era mente vivi, e non sto parlando di persone cresciute in schia-
convinto che quel primo schianto – come il secondo, che si vitù, le quali non hanno bisogno di proiettare su demoni di
produsse subito dopo e che egli aveva previsto proprio davanti fiabe, romanzi o commedie l’oggetto del loro odio. E’ pertanto
a Freud – fossero legati a una sua premonizione: sentiva che probabile che il cattivo, la cui morte spesso desideriamo ce-
il suo diaframma fosse come di ferro e si fosse arroventato, lebrare quando vediamo un film o leggiamo una storia, rechi
come una volta incandescente, e interpretò lo scoppio come con sé, per spostamento, anche i sentimenti di ostilità diretti
“un fenomeno di esteriorizzazione catalitica” (Ricordi, p. a qualcuno dei “buoni” di casa.

23
Referenze letterarie
di Massimo Sergio

RAOUL PARLANTI:
I CONTI TORNANO…
Un medico al costante
servizio della Comunità

stato presentato qualche mese fa esperto e navigato ragioniere per farne quadrare il bi-

È (22 dicembre 2018), presso il Sa-


lone d’Onore dell’Amministra-
zione Provinciale di Frosinone, alla
presenza di un folto pubblico di
amici ed estimatori, il libro/con-
fessione scritto dal dottor Raoul Parlanti: “Buona
sera, Mister Park”, appena edito
per i tipi della EBS Print – Eta
Beta di Arcore, con prefazione
lancio. E la vita ti mette di fronte a delle certezze,
delle inaspettate incombenze che attererebbero anche
un elefante, figuriamoci un uomo! Ma non il dr. Par-
lanti, l’amico Raoul, mio medico personale, o meglio
di famiglia, della mia famiglia, io, mia moglie Silvana
e mio figlio Simone. Siamo amici da sempre, si può

La vecchiezza è come
ribadire e comunque da almeno
sessant’anni. Vuoi, caro lettore,
che non lo conosca, non sappia di
quando l’autunno somiglia
di Marcello Carlino e introdu- lui, come si dice, vita-morte-mira-
zione di Antonio Martino. alla primavera: è la gioventù coli? Può sembrare una boutade,
veduta alla rovescia. ma è la verità, quella verità che ha
“Libro di memorie che accade di sconvolto, e non poco, chi non sa-
(Aldo Palazzeschi)
voler raccogliere in una stagione peva di quanto stesse accadendo al
tarda della vita, è pure libro co- nostro caro dottore, da paziente ed
struito sulla consapevolezza amico appunto. Nel libro in ri-
delle sfide che la malattia non ferimento, si parla, si descrive,
manca di lanciare con accani- si tratteggia, ci si appassiona
mento e con perfidia” (Mar- ad una esperienza vitale di un
cello Carlino). “…Fu lui stesso ragazzo, di un giovane, pieno
che, qualche mese dopo, mi di tanti sogni in testa, di tanti
disse brutalmente “Tonì, c’ho progetti da verificare e portare
il parkinson!” (…) Ebbi l’im- a termine, di dubbi e incertezze
pulso di abbracciarlo, non lo da vanificare. Ma anche di un
feci: ci portiamo dietro timi- nonno che “pretende di dare
dezze e, forse, paure e pregiu- consigli a un nipote appena
dizi che ci impediscono, tra nato (Marco)”. Il suo è un dia-
maschi, affettuosità fisi- rio di bordo di un compendio di
che…” (Antonio Martino). vita a formare un cinquantennio,
Da dove cominciamo, dalla di una vita vissuta intensamente,
Vita? Ma sì, perché la Vita bi- con ombre e luci, con alti e bassi,
sogna interpretarla e criti- come tutte le esperienze umane
carla; essa è come una partita da ricordare e mettere su carta.
doppia, di dare e avere in al- L’Autore si confessa brutalmente
ternanza continua e travol- con l’amico Tonino, al quale ri-
gente e ci vorrebbe un sponde, sicuro di una sua muta ri-

24
Referenze letterarie
ralisi agitata” (una volta così veniva denominato il
morbo di Parkinson) s’è presentata un giorno, silente
ed inattesa, senza fare troppo strepito, ma l’amico
Raoul non s’è scomposto più di tanto, cosciente di
tutto ciò che andava fatto, smosso, comprovato, ana-
lizzato, anatomizzato e via sperimentando, le ha chie-
sto o meglio richiesto e concesso fiducia alla pari
pretendendo di essere trattato con dignità, per cui oggi
Egli puo’ intrattenerla accogliendola con un “buon-
giorno, mr. Park(inson), a noi due, adesso viene il
bello!”. Vado a rileggermi il tuo
chiesta: “Sto scrivendo un libro. La libro, amico caro, perché sicura-
malattia mi toglie tanto, ma mi dà mente qualcosa m’è sfuggito: mi
tanto tempo per pensare, e scrivere attrae come una forza magnetica,
è il modo migliore per mettere or- segreta ma impellente. Quando ci
dine tra i pensieri. Rivivere quanto incontreremo di nuovo, ritenen-
di bello e meno bello ho vissuto, doti un perspicace Odìsseo ed ab-
dialogare anche con le persone bracciandoti, ti reciterò una poesia
con cui non ho avuto il coraggio o del greco Konstantinos Kavafis:
l’opportunità di farlo a suo “Itaca tieni sempre nella mente./
tempo…”. Antonio Martino nella La tua sorte ti segna a quell’ap-
sua introduzione accenna anche ad alcune proprie prodo./ Ma non precipitare il tuo viaggio./ Meglio che
considerazioni, che lo spingerebbero ad abbracciare duri molti anni, che vecchio/ tu finalmente attracchi
l’amico fraterno, perché “…amiamo pensare che all’isoletta,/ ricco di quanto guadagnasti in via,/
certe malattie non ci riguardino o che siano la con- senza aspettare che ti dia ricchezze…”.
seguenza dell’età “avanzata” o di stili di vita poco
salùbri o, almeno, diversi dal nostro…”. La bella
pubblicazione di Raoul, ch’io ho letto con attenzione
e letteralmente divorato nel tempo di una mattinata
uggiosa, quasi come un giallo, è “Libro di autoau-
scultazione dei sintomi momento dopo momento per
un monitoraggio anamnestico, è pure libro di bilan-
cio consuntivo dell’esistenza” – ricorda in prefazione
Marcello Carlino; ma anche “…Libro di apprensione
che non si nega alla paura, è pure libro di certezze
che non crollano…”. E’ un libro che mi permetto di
consigliare a tutti quei lettori, che amano le confes-
sioni, i diari intimi, personali, che grondino sincerità
da ogni lato. Ma come recita un antico adagio “Un
medico non è un buon medico, se è solo medico”, così
l’amico Raoul, medico e paziente di se stesso, dottore
malato di vita, che ha sempre rispettato ed ottempe-
rato doverosamente al giuramento d’Ippocrate, amico
e compagno di battaglie studentesche, sociali, ideo-
logico/politiche, nel libro che raccomandiamo “parla
molto del suo passato e di come la malattia lo abbia
trasformato ed avvicinato di più alle persone che Circolo AGIRC - Frosinone
ama…” (introduzione di Antonio Martino). La “pa- (da sinistra Raoul Parlanti-Massimo Sergio-Leonardo Catalano)

25
Scienze e
tecnologie
degli alimenti
A cura della
dott.ssa Marialucia Battisti
specializzata in Nutrizione,
Dietetica e Sicurezza Alimen-
tare

LA COTTURA DEGLI
ALIMENTI E NON SOLO...

cuocere in modo che la superficie esposta al contatto con

L
a cottura ha un’importanza determinante
per conservare la qualità e il valore nutritivo l’ambiente esterno sia, il più limitata possibile.
degli alimenti, anche la preparazione può Gli alimenti surgelati possono essere messi a cuocere di-
influire. Ecco per voi alcuni semplici ac- rettamente, ma é meglio evitarlo nel caso di carne, pollame
corgimenti che é bene seguire nel preparare e pesce, perché spesso possono risultare già cotti all’esterno
i cibi per la cottura quando sono ancora congelati all’interno. Gli altri alimenti
Per mondare frutta e verdura basta in genere un veloce ri- scongelati perdono facilmente i propri nutrienti e sono
sciacquo. Minore sarà il contatto con l’acqua, minori sa- soggetti a rapida moltiplicazione dei batteri. Meglio quindi
ranno le perdite di vitamine solubili e sali minerali lasciarli scongelare in frigorifero perché il freddo rallenta
Quando é possibile é sempre meglio lavare e tagliare frutta questi fenomeni.
e verdura al momento di servirle o di cuocerle, per pre- L’uso di una pentola già rovente o di acqua già a
servarne i nutrienti e mantenerne la consistenza bollore limita la perdita del valore nutritivo per-
Se è necessario preparare i cibi con anticipo ché provoca la formazione di una pellicola pro-
è bene curare la conservazione: le ver- tettiva superficiale fatta di pro-
dure a foglia vanno avvolte in un cano- teine coagulate. Per molluschi e
vaccio umido e conservate in frigori- crostacei è meglio evitare lo scon-
fero. gelamento a temperatura am-
Verdura e frutta che possono scu- biente o in acqua tiepida perché c’è
rirsi per effetto dell’ossidazione (carciofi, un eccessivo rischio di proliferazione
funghi, banane ecc…) di batteri. Il metodo migliore é mettere la
vanno spruzzati con succo di limone e conservati in fri- confezione di plastica sotto l’acqua fredda corrente
gorifero in un contenitore chiuso. e appena il contenuto diventa separabile completare
Nel caso delle patate va ricordato che coprirle con ac- lo scongelamento in frigorifero.
qua evita imbrunimento, ma le impoverisce di nu- La cottura è una fase di preparazione degli ali-
trienti. menti che rende gli stessi commestibili, dige-
E’ opportuno conservare le verdure ta- ribili e ricchi di nuovi sapori, odori e colori.
gliate in un sacchetto di plastica leg- E’ un processo che elimina i microorganismi
germente aperte, per evitare la fer- patogeni, quindi per la sicurezza del cibo che
mentazione. mangiamo questa operazione é molto delicata
Sbucciare e pelare gli ortaggi sottrae tanto da tenere bene il tutto sotto controllo.
nutrienti di buon valore, soprattutto vi- Ci sono fattori che possono influenzare in positivo
tamine e sali minerali. Nella cottura infatti o negativo i rischi per la salute dovuti alla cottura.
la buccia rappresenta un fattore protet- Cuocere poco ci fa incorrere nel rischio della
tivo contro il dilavamento delle vita- presenza di micoorganismi patogeni, cuo-
mine solubili, soprattutto della vita- cere troppo arrivando a far bruciare gli
mina C. alimenti, comporta la formazione di so-
Per tutti gli alimenti é preferibile man- stanze dannose per la nostra salute.
tenere il più possibile intero il pezzo da Importantissimo é il termometro da cu-

26
cina, strumento scientifico da utilizzare sempre, non ci si punto di fumo é rappresentato dalla temperatura in cui
può affidare soltanto al cambiamento di colore del cibo per- il grasso inizia a bruciare e a decomporsi, formando so-
ché non assicura la completa inattivazione di micoorgani- stanze dannose)
smi patogeni. Da sempre considerato metodo di cottura poco sano,
quindi consiglio di utilizzarla con minore frequenza ri-
I metodi di cottura spetto agli altri.

BOLLITURA che consiste nell’immergere gli alimenti in COTTURA A MICROONDE Il flusso generato dai forni
acqua o brodo bollente; questo metodo, da un punto di vi- a microonde agita le molecole d’acqua contenute negli
sta nutrizionale consente di limitare molto l’utilizzo di alimenti. Questo forno é in grado di cuocere completa-
grassi da condimento. mente gli alimenti, oltre che riscaldarli o scongelarli in
Le tre tipologie: Lessatura, sbollentatura, affogatura. poco tempo. Il calore é trasmesso dall’interno verso
l’esterno. Le perdite delle sostanze nutritive sono in parte
COTTURA AL VAPORE consiste nel mettere gli ali- ridotte con questo tipo di cottura
menti a contatto diretto col vapore senza immergerli in ac-
qua, con l’utilizzo di specifiche pentole chiamate vaporiere, GRIGLIA – PIASTRA – INDUZIONE MAGNETICA
da un punto di vista nutrizionale metodo salutare perché ol- – SOTTOVUOTO …
tre a non richiedere l’utilizzo dei grassi da cottura non com- La cottura avviene per irraggiamento: il calore si trasmette
porta perdite significative di nutrienti e caratteristiche or- senza che vi sia diretto contatto tra l’alimento e la fonte di
ganolettiche dell’alimento. calore.

BRASATURA E STUFATURA sono entrambe tecniche E’ vero che la cottura alla griglia fa male? Come fun-
di cottura a fuoco basso per tempi lunghi, comportano una ziona la cottura sotto vuoto? Cosa significa cottura a in-
perdita di vitamine e minerali; se il liquido di cottura è parte duzione magnetica? Se volete scoprire di più andate
integrante del piatto come nel caso di brodi, queste sostanze sulla pagina Facebook Dietnatural Frosinone troverete
non vanno totalmente perdute. tutte le risposte nei miei video messaggi…

COTTURA AL FORNO utilizza il calore secco ad una


temperatura che va dai 150°C ai 240°C, questo impedisce
perdite significative dei nutrienti, ci sono delle varianti di
cottura: al sale, al cartoccio o classica, sempre preferibili
con carta da forno; la cottura ventilata é più veloce.

FRITTURA consiste nell’immergere gli alimenti in grassi


animali o vegetali che hanno raggiunto il punto di fumo. (Il

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27
Filosofia della Scienza
di Mario Catullo Gentilcore
fisico e geologo

cell. 347.5731466
tel. 0775.853518

IL NOME DELLA ROSA


(EcoBalle al vento)
2

D
a pochi giorni si è chiusa la penosa serie tv scopo, in una società vacua, indifferente, edonistica, di un rac-
tratta dal romanzo omonimo di Umberto Eco conto tenebroso, firmato da uno che calca la cattedra universita-
(1980), che si meravigliò dello spropositato ria e cerca fama, consenso e ricchezza. Al contrario Marco
successo (al punto che pare abbia più volte ma- Tangheroni, docente di Storia Medioevale (Università di Pisa),
ledetta la stessa popolarità raggiunta da questo dice che “tutta la descrizione della Chiesa dell’epoca [medioe-
suo primo scritto, compromettendogli il valore vale] fatta nel testo e nel film [Il nome della rosa] è completa-
di ogni successivo lavoro!). Nelle postille al romanzo, a mio av- mente falsa. La pellicola accoglie, esasperandola la vecchia
viso prolisso e noioso, l’autore dichiara che l’ispirazione alla menzognera visione del Medio Evo, che fu formulata per odio
scrittura nasce da un “avevo voglia di avvelenare un monaco” e anticattolico tra Sette e Ottocento a deformare scientificamente
poi ammette, a proposito del titolo, che “deve confondere le un’epoca gloriosa e luminosa della storia dell’umanità”.
idee”, cosa che gli riesce bene in tutto il libro, tanto da aggiun-
gere che “si può costruire un mondo del tutto irreale dove gli Foto 2 - Disegno di inseguitore solare medioevale, usato come
asini volano”. Il romanzo, se nelle menti più informate sul me- orologio astronomico
dioevo non suscita altro che indignazione per le spropositate sto- Ma passiamo al dettaglio: al confronto con la storia, il Medioevo
riche menzogne, nella gente comune provoca confusione e spicca per la profondità della conoscenza filosofica e scientifica,
disorientamento proprio a causa delle Eco- per la diffusione della cultura, per la nascita
Balle riportate. Infatti, il suo Guglielmo di di famose università (Napoli, Bologna, Pa-
Ockam nulla ha a che fare con Ruggero Ba- rigi, Oxford, Cambridge, Roma), per la pre-
cone; la biblioteca e il monastero distrutti dal minenza di uomini illustri che hanno
fuoco sono invenzioni lontane da ogni realtà; esplorato tante discipline (S.Tommaso
la tesi che l’universale non possiede realtà d’Aquino, Severino Boezio, Scoto Eriu-
ontologica è mera chiacchiera da bar. La par- gena, s.Gregorio Magno, s.Francesco d’As-
venza di romanzo storico affonda, poi, le ra- sisi, Dante Alighieri, Nicola Pisano,
dici nell’odio di ateo/laico di Eco per la fede Gregorio VII, Adelardo di Bath, Duns
nella sua fantasia contorta ed alterata da Scoto, Giotto, Niccolò Cusano). Una
tante letture esoteriche, di magia, religioni schiera sterminata di uomini dediti alla co-
arcane, che rappresentano i fantasmi della noscenza e all’elevazione spirituale che af-
sua mente. fondava le proprie radici nell’umiltà della
fatica e nell’onestà dell’impegno cristiano
Foto 1 - Rappresentazione delle curvature seguendo il motto biblico “initium sapien-
ottiche cristallografiche in un trattato di tiae timor Domini”. Ogni campo dello sci-
Ruggero Bacone bile veniva affrontato con impegno e
Oggi il Medioevo è sinonimo di oscuranti- costanza (matematica, fisica, chimica, astro-
smo, ignoranza e pregiudizio, come ripetono nomia, botanica, filosofia, teologia, lettera-
pappagallescamente tanti imbelli televisivi tura, medicina, poesia, architettura, pittura)
e no, che senza alcuna conoscenza in me- tanto che molti posteri riconoscono nel me-
rito, pensano forse che il presente sia fo- 1 dioevo le radici del proprio pensiero e della
riero di cultura, libertà e progresso (mentre propria formazione intellettuale.
oggi impera solo disordine morale, ambien-
tale ed economico, assieme a un nozionismo, condito di chiac- Foto 3 - Schema elementare di macchina medioevale per se-
chiere e bufale). Desta poi meraviglia che U. Eco (proveniente gare il legno, azionata dal moto dell’acqua
da studi cattolici e forse conoscitore di questo periodo storico) Così, ad esempio, i romantici ed idealisti (Fichte, Schelling,
possa avere sconvolto tanto deliberatamente la realtà fino a ren- Hegel, Schopenhauer) trovano nel pensiero medioevale di Ec-
derla rivoltante. Del resto, lo stesso ha confermato in un’inter- khart e Taulero ed altri le radici della propria cultura. Parimenti
vista, che il libro nasce per autoaccreditarsi e riscattarsi, difronte il professore John D. Bernal (docente di Fisica al Birbeck Col-
alla cultura atea imperante, da un passato cattolico, facendo va- lege dell’Università di Londra) dice nel suo libro “La Fisica del
lere proprio tutti i suoi dubbi e veleni agnostici ed ateistici, come Medioevo”, che questa epoca rappresenta “…un periodo essen-
passe-partout per il successo del libro. Mezzo idoneo allo ziale per lo sviluppo della scienza, sviluppo che preparerà la ri-

28
Scienza
Oggi l’anno astronomico viene scandito da questa precisa mi-
sura medioevale, dovuta alla sua genialità e spiritualità.
Foto 5 - Il calcolo di Nicola Oresme avrebbe suggerito a Gali-
lei la legge di caduta dei gravi
Se facciamo riferimento alla epistemologia, vediamo poi che
molti concetti del moderno sapere trovano nel medioevo un ter-
reno fertile e fondante. Così ad esempio in matematica il con-
cetto di infinito (Cantor), è da questo stesso scienziato fatto
risalire al nostro conterraneo Tommaso d’Aquino. Mentre la più
complessa nozione di tempo, secondo la relatività di Einstein,
può essere fatta risalire a S.Agostino che, nelle Confessioni, dice
: “…non ci possono essere futuri e passati, ma si come pre-
3 senti…”, anticipando di secoli la concezione del cono di luce di
Minkowski. Poi, Ruggero Bacone (Opus Maius), fonda nello
voluzione scientifica…”. Del resto tutta la cultura, umanistica e studio dell’Ottica dei mezzi rifrangenti il metodo sperimentale,
scientifica, deve al medioevo importanti contributi. Lo stesso che verrà ripreso più tardi da Newton e da Galilei. Inoltre, va ri-
termine “homo” deriva da quello di “humus” che il latino me- cordato lo splendore dell’architettura medioevale testimoniata
dievale riconosce comune con le parole “humilitas” ed “huma- dalla bellezza delle tante cattedrali romaniche e gotiche sparse
nitas”, oggi purtroppo disperse e dimenticate nel parolaio della ovunque in Europa: Notre Dame, Westminster, Reims, Char-
moderna ignoranza, tanto ben rappresentata nei salotti televisivi tres… Nella nostra terra spiccano i nomi di Casamari, Trisulti,
e nella rete mediatica. L’astronomia, la matematica, la fisica me- Montecassino, Fossanova, Anagni, Subiaco, gioielli senza tempo
dievale trovano in illustri studiosi come Leonardo Pisano che illustrano tutta l’eleganza e la scienza architettonica del pe-
(detto Fibonacci ed autore del “Liber Abaci”) interessanti re- riodo. Il T.C.I. ha sempre assegnato al Lazio Meridionale un
lazioni tra geometria ed aritmetica. Questi, autore della famosa posto di preminenza proprio per le sue stupende cattedrali me-
“serie di Fibonacci”, sviluppò importanti algoritmi di calcolo dioevali, creando dei circuiti turistici ad hoc. Parimenti nostre
che interessano ancora oggi tanti matematici moderni . Ricor- città (Alatri, Veroli, Anagni, Ferentino, Aquino, Ceccano, Ar-
diamo inoltre Giordano Memorario (“De pino, Boville) hanno il loro cuore urbano
numeris datis”) iniziatore degli studi di arricchito da stupendi palazzi medioevali.
meccanica ed autore delle leggi sul piano Per secoli e secoli la nostra terra è stata in-
inclinato; alcune sue scoperte sulla aritme- teressata da questa storia millenaria e ha
tica ed algebra permetteranno nel rinasci- fondato alcune sue fortune proprio in quei
mento di formulare la soluzione delle secoli (si pensi alle acque curative di
equazioni di secondo grado. Di pari impor- Fiuggi e alle sue terme “Bonifacio VIII”)!
tanza è l’opera di Tommaso Bradwardine La storia può essere studiata, analizzata,
e Nicola Oresme, che portarono allo svi- interpretata, discussa, ma mai mistificata!
luppo della meccanica in epoca medioevale Neppure si può pensare d’inventare un ro-
e saranno, nei secoli a venire, fonte di pro- manzo pseudostorico turlupinando fatti,
ficue ispirazioni. epoche, personaggi, ribaltando del tutto la
verità, generando confusione e disorienta-
4
Foto 4 - Algoritmo matematico di Gior- mento nei lettori meno informati. Oggi,
dano Memorario, introdotto nella geome- poi, è uno sport nazionale gettare discre-
tria euclidea dito sulla Chiesa Cattolica, e quale mi-
Il primo (Bradwardine), teologo e mate- gliore occasione (come ha dimostrato
matico, s’interessò delle proporzioni, svi- anche Dan Brown con “Il Codice da
luppando la teoria di Boezio, di Euclide e Vinci” (che non è da meno in bufale con
Campano; il secondo (Oresme) introdusse Eco) di tale epoca di cui poco si conosce e
le potenze irrazionali, che avrebbero dato da cui ci separano tanti secoli. Se fosse,
alla fisica i mezzi grafici utili nel computo poi, vero il “nomina nuda tenemus” di
di tempi, velocità e accelerazioni. Non di Eco, dovremmo concludere sull’inutilità
meno vanno ricordati gli innumerevoli di tutto il nostro sapere, ridotto a mera ap-
amanuensi e traduttori che ci hanno tra- parenza ed illusioni. Invece, ancor oggi il
smesso tutte le opere della cultura greca, 5
Medioevo insegna. All’attuale problema
romana, egizia, araba, assira… Esempio il- della disgregazione e sbandamento del-
lustre e preminente della scienza medioevale è, tuttavia, Dionigi l’Europa, s.Benedetto da Norcia aveva già dato un’appropriata
il Piccolo, autore della concezione mistica del tempo che fonda risposta (nella sua famosa Regola). Al Capo XXI, dopo aver lo-
l’attuale misura dell’anno e sincronizza la data del calendario dato la sapienza della contemplazione e la perfezione della ca-
con l’equinozio di primavera (legata alla Pasqua della Resurre- rità, raccomanda la scelta dei “decani” (coi quali l’abate guida
zione di Cristo). Egli determina, con rigorosa precisione il ca- il monastero) secondo “la buona riputazione e la santa vita”.
lendario civile e lo correla al tempo astronomico (con un errore Oggi la nostra Europa è guidata solo da persone insignificanti
di appena 7 centesimi di secondi al giorno). Nessun altro ca- per stima e morale comportamentale. Senza l’Etica Medioevale
lendario al mondo (maya, greco, romano, cinese, mussulmano, e tale Regola, la sopravvivenza dell’uomo su questo fragile e già
indiano, e così via) ha mai raggiunto questa altissima precisione. compromesso pianeta diventa davvero molto difficile!

29
Ambiente e Territorio
di Gino Campanelli

BENEDETTA (o MALEDETTA) PLASTICA

D
a sempre si è cercato di poter disporre di tempo di guerra, la produzione del nylon, prima fibra sin-
oggetti di ogni specie che giovassero a tetica impiegata in tante applicazioni consumistiche e tra
fronte di irrinunciabili o presunte neces- queste le calze da donna, in sostituzione di quelle più co-
sità nelle varie attività, e per gli usi, abi- stose e delicate in seta. Da allora è stato un susseguirsi di
tudini e consumi. Fatti di materiali di nuovi prodotti in plastica provenienti da sostanze chimiche
molteplici provenienze naturali o artifi- chiamate polìmeri, che poi è il termine più scientifica-
ciali con specificazione chimica di inorganici o organici. mente corretto per indicarle, cioè “materiali polimerici”.
Nell’attività di ricerca del nuovo sono intervenuti, e non Sono sostanze le cui molecole consentono di legarsi cre-
poteva essere diversamente, scienziati, studiosi e tecnici ando concatenamenti lineari (filati tipo nylon) in piano
nei vari campi applicativi delle risorse d’intelletto, di pre- (teli di PVC) o spaziali (tanti oggetti) cioè ad una, a due e
parazione e di competenze, anche se a volte è intervenuto a tre dimensioni, con consistenza fluida, pastosa, gommosa
il caso. In un momento di questo decorso operativo è com- e solida, di varie durezze e alcune di notevole resistenza
parsa la “plastica” e ciò, dal secondo cinquantennio del (più dell’acciaio). In natura esistono polìmeri naturali,
1800, con la parkesina da cui trovò immediata applica- molto diffusi, quali ad esempio l’ambra e la struttura cor-
zione la fabbricazione delle biglie da biliardo, in sostitu- nea di animali. Vediamo e sappiamo tutti che la plastica
zione dell’avorio. Ai primi anni del 1900 trova larga trova oggi tantissime applicazioni in accoppiamento o in
diffusione, con produzione industriale, la bakelite, utiliz- sostituzione di altri materiali come i metalli e le relative
zata per i più svariati oggetti ed applicazioni e dopo qual- leghe, il legname, la lana, la seta, il cotone e i marmi ed
che anno a breve distanza di tempo, prima il PVC e poi il anche di parti di organismi viventi (protesi di vario tipo).
cellophane adoperato per la fabbricazione di fogli sottili e La plastica o resine sintetiche o materiali polimèrici a se-
trasparenti. Grande successo e diffusione ebbe, in recente conda della denominazione derivano soprattutto dai sotto-
prodotti provenienti a loro volta dalla distillazione del
petrolio, con processi di cracking che servono a spezzare
le catene delle molecole molto lunghe di idrocarburi. I sot-
toprodotti più utilizzati sono sostanze chimiche ben defi-
nite quali l’etilene, il propilene, il butadiene e lo stirene, le
cui molecole (monòmeri) hanno la proprietà di legarsi for-
mando appunto i polìmeri. Le lavorazioni industriali con-
sentono, attraverso processi di vario tipo, di ottenere
prodotti di base, semilavorati e finiti sfruttando le caratte-
ristiche di lavorabilità dei polìmeri per sensibilità ai trat-

30
tamenti termici (termoplastico o termoindurente) o elasto- tamente proibito gettarvi rifiuti e soprattutto sacchetti di
meri se hanno caratteristiche di deformabilità ed elasticità. plastica che altrimenti avrebbero imbrattato gli ambienti
E da qui tutta una serie di prodotti semilavorati, finiti, di speleologici, resi visitabili con l’intervento. A quanto sem-
oggettistica o di parti di strutture complesse. Tante e poi bra i risultati sono stati quelli voluti. Ciò porta a qualche
tante applicazioni ed installazioni che facilitano la vita. E utile considerazione. Se è impossibile rinunciare alla pla-
tutto ciò si può ascrivere al bene delle materie plastiche. stica, ma allora è necessario adottare rigorose misure di
Ma il male deriva proprio da alcune caratteristiche e pe- salvaguardia dell’ambiente. E’ necessario che chiunque
culiarità, per cui sono state prodotte, commercializzate e venga a contatto, usa e si serve di oggetti
utilizzate. La più importante, e purtroppo deleteria, è la di plastica, assolutamente non debba ri-
non degradabilità. Quasi un im- fiutarli abbandonandoli in un luogo
parentamento con le sostanze ra- qualsiasi, perché difficilmente potrà
dioattive e in particolare le scorie essere eliminato e rimarrà lì per lungo
provenienti dalle centrali termo- tempo o per sempre. E’ un’esecrabile
nucleari, con qualche difetto in abitudine, ad esempio di molti automo-
meno, in quanto le plastiche sono dan- bilisti, gettare rifiuti, specialmente botti-
nose soprattutto per l’ambiente, le se- gliette di plastica, imbrattando così le
conde anche per gli esseri viventi. Cioè utili e banchine lungo le strade che percorrono. Chi li
dannosi secondo se usate o se rifiutate. Tralasciando di par- raccoglierà? Nessuno, rimarranno lì in eterno. Sono pre-
lare delle scorie radioattive, e quindi argomentando solo viste per legge multe salatissime ma è da ritenere che non
della plastica, cito un minuto esempio che può fare da so- sia facile applicarle secondo le norme. Deve crearsi invece
stanziale guida al comportamento umano. Fino a qualche l’intima convinzione che il “rifiuto” deve avvenire con
anno fa, dopo le esondazioni dei fiumi Cosa o Sacco, si conferimento in un contenitore predisposto per accoglierlo
poteva notare un’enorme quantità di bianchi, trasparenti o e non diversamente. Si deve adottare la comune coscienza
colorati sacchetti o buste di plastica, appesi ai rami degli che soltanto così non può nuocere perché si sa che sta lì e
alberi o arbusti lungo le rive come spauracchi di uccelli. non in altro posto aleatorio o sconosciuto. Messo lì come
Tutti gli altri, non più visibili erano ormai verso il mare atto di dovere, e rimosso, si sa bene come trattarlo: o al
come tanti altri contenitori dello stesso tipo, e nel mare macero incenerendolo (purchè non contenga cloro che al-
certamente non più recuperabili. Poi è intervenuto un qual- trimenti si genera diossina) o riciclandolo, perchè la gran
che ravvedimento nella popolazione e tale deprimente parte della plastica lo consente. In effetti molti rifiuti or-
spettacolo non si è più ripetuto almeno in maniera così vi- ganici, anche quelli apparentemente molesti o pericolosi,
stosa. E ancora, anni addietro, dopo la sistemazione delle come ad esempio le feci di animali rimasti all’aperto o per
Grotte di Pàstena, all’interno, all’esterno o nelle imme- atto naturale o per immissione lavorativa (ad esempio il
diate vicinanze, l’Amministrazione comunale cautelativa- letame usato come fertilizzante), basta una breve esposi-
mente avvertì gli abitanti rivieraschi dei molteplici ruscelli zione all’aria per ottenerne l’ossidazione e quindi la sua
confluenti nel fosso “Mastro” che vi immette le acque a trasformazione in sostanza inorganica e come tale inno-
creare il suo decorso sotterraneo, che da allora era assolu- cua. Ma la plastica, no!...

31
Rubrica di
medicina

a cura del Prof. Dr. Leonardo Manzari


Medico Chirurgo - Specialista Otorinolaringoiatra
e Chirurgia Cervico Facciale
Ricercatore Associato presso l’Università
di Sydney, Australia
Direttore Sportivo Virtus TSB Cassino
Via Tommaso Piano, 16 - 03043 Cassino John Hopkins University
T. 0776.310745 - M. 338.2864625

La rara vertigine ovvero


la sindrome da deiscenza
della capsula labirintica,
“il profilo clinico”
CASSINO – ITALIA
Parte I

N
el 1998 Lloyd B. Minor, all’epoca un’alterazione strutturale del canale semicircolare su-
Professore della John Hopkins Uni- periore (CSS), in pratica assenza del rivestimento
versity di Baltimora descrisse per la osseo del tetto del Canale ed è responsabile di un’am-
prima volta, insieme ad un gruppo pia varietà di segni e sintomi vestibolari in concomi-
di suoi colleghi, una nuova entità tanza di stimolazioni sonore intense (fenomeno di
clinica caratterizzata dalla presenza Tullio) o di stimolazioni pressorie non di tipo sonoro
di una alterazione strutturale del canale semicircolare portate a carico dell’orecchio medio o della cavità
superiore (DCSS), uno dei canali dell’equilibrio con- cranica (fenomeno di Hennebert). La DCSS rappre-
tenuti nel labirinto dell’orecchio interno, in grado di senta in tal modo la cosiddetta “terza finestra mobile”,
spiegare il fenomeno di Tullio (la vertigine indotta e per tale ragione tutte le stimolazioni meccaniche so-
dall’esposizione allo stimolo sonoro a bassa tonalità) nore e/o pressorie in genere in grado di attivare la co-
e/o il fenomeno di Hennebert (sintomi della sfera ve- clea inducono flussi endolinfatici anche all’interno
stibolare indotti dall’aumento di pressione non sonore
portate nel condotto uditivo esterno). L’alterazione
strutturale del Canale Semicircolare Superiore, con-
sistente in un più o meno esteso difetto della parete
ossea esterna superiore del canale semicircolare
(DCSS), documentabile attraverso uno studio radio-
logico mirato ad alta risoluzione con collimazioni a
strato sottile. In ambito otoiatrico questa nuova entità
nosologica dell’orecchio interno i cui sintomi, verti-
gine, acufene e ipoacusia, avevano indotto gli specia-
listi erroneamente a porre diagnosi di Malattia di
Meniere. La DCSS è invece un’entità clinica, a diffe-
renza della Malattia descritta tanti anni prima da Pro-
sper Meniere, caratterizzata dalla presenza di

32
Vertigini
del CSS, generando l’insorgenza di
sintomi audiologici e della sfera ve-
stibolare e dunque di tipo vertiginoso.
A causa di questo difetto di parete
ossea della capsula labirintica pos-
sono verificarsi nel paziente affetto
dalla patologia sintomi esclusiva-
mente di tipo vestibolare quali: verti-
gine, sensazione d’instabilità dopo
esposizione a forti rumori oppure
dopo uno sforzo fisico (sollevare un
peso a glottide chiusa, defecazione) pendere per una sindrome cocleo-ve-
o dopo una pressione esercitata sul stibolare ben definita. Le manifesta-
condotto uditivo esterno (chiudere ad zioni cliniche della malattia possono
esempio l’orecchio con un dito). I essere dunque diverse e ciò potrebbe
sintomi sono evocabili dal momento dipendere dall’entità del difetto e dal
che la stimolazione meccanica eser- grado di compromissione funzionale
citata sui recettori vestibolari può de- del canale semicircolare membranoso.
terminare una condizione di Tale patologia potrebbe essere ricon-
disequilibrio cronico. Si possono in- ducibile ad alterazioni che avvengono
vece verificare anche sintomi esclu- durante lo sviluppo osseo postnatale,
sivamente cocleari quali l’ipoacusia, ma si manifesta clinicamente solita-
oppure l’autofonia ovvero una sensa- mente in età adulta a seguito, per
zione uditiva in cui chi parla percepi- esempio, di un trauma. Non si può
sce nelle orecchie la propria voce o i escludere la predisposizione genetica
Lloyd Minor
suoni che provengono dal proprio allo sviluppo di patologie e disordini
corpo, come rumori respiratori op- vestibolari dei pazienti affetti da
pure arteriosi, con una risonanza esaltata. È composta DCSS, ciò spiegherebbe anche l’esistenza di dei-
da due termini derivati dal greco antico αὐτός “stessa” scenze multiple dei canali semicircolari, entità clini-
e ϕωνία “voce. Il paziente affetto dalla Sindrome di che scoperte recentemente.
Minor può avvertire e lamentare un acufene, un di-
sturbo uditivo costituito da rumori (come fischi, ron-
zii, fruscii, pulsazioni, tutti questi di solito
concomitano nella malatttia della deiscenza del Ca-
nale Semicircolare superiore.) che l’orecchio perce-
pisce come fastidiosi a tal punto da influire sulla
qualità della vita del soggetto che ne è affetto. Il pa-
ziente con tale affezione lamenta un classico ovatta-
mento auricolare, “… come quando si va in montagna
….” di solito riferisce oltre all’iperacusia. L’iperacu-
sia è un disturbo del sistema uditivo caratterizzato da
un’ipersensibilità associata di solito ad una un’intol-
leranza per i suoni (talvolta ristretta a certe frequenze,
più spesso estesa a tutti i tipi di suoni). Quando l’ipe-
racusia è accompagnata da dolore si parla di nocice-
zione uditiva o noxacusis. Questo gruppo di sintomi
di solito si uniscono negli stadi più avanzati della pa-
tologia, ovvero quando il soggetto ne soffre da diversi
anni. In tal caso l’associazione dei sintomi fa pro-

33
A tu per tu con
Filippo Bortone
MLB

Le soluzioni sono due:


o facciamo più figli o dobbiamo
continuare a lavorare ancora più
a lungo.
L’imprenditore Filippo Bortone non usa scorciatoie, la sua esperienza cinquantennale di lavoro passati tra alti
e bassi del Sistema Paese portano a riflettere su quanto sta succedendo in Italia e in Europa e lancia il “Suo”
grido d’allarme.

L’’intervista
Allora, per risolvere la
crisi economica biso-
gna fare più figli?
“Certamente! Questo
può essere un punto di
partenza ma il Governo
deve fare la sua parte
mettendo in condizione
le famiglie di avere quei
sussidi che permettono
di vivere nel quotidiano. Rivedere la legge sull’aborto e l’in-
terruzione di gravidanza incentivando, così, la crescita. Paesi
la cui popolazione mostra – affermano gli studi in materia –
una quota di giovani in crescita hanno le potenzialità per rac-
cogliere un dividendo dall’evoluzione demografica attraverso
l’aumento dell’offerta di lavoro per quantità e qualità. Gli au-
menti della popolazione giovane in età da lavoro, influiscono
Sig. Bortone perché è preoccupato dell’economia Italiana anche sulla composizione per età degli occupati producendo,
e quali soluzioni? oltre agli effetti diretti sulla crescita economica attraverso

“G
uardi, si giri attorno e tragga le l’aumento dei tassi di occupazione e l’incremento dei livelli
sue conclusioni. La Banca d’Ita- di efficienza, effetti indiretti sulla dinamica della produttività
lia lo dice senza mezzi termini: innanzitutto attraverso l’impatto sull’innovazione e l’im-
se in Italia continua l’attuale prenditorialità.”
crisi demografica, entro ven- Quali i suoi effetti?
t’anni la nostra economia crol- “Come già le dicevo, la flessione nei dependency ratio (il
lerà in maniera inesorabile. L’allarme è contenuto in un rapporto tra la popolazione in età non lavorativa e quella in
occasional paper della Banca d’Italia, secondo cui “negli ul- età lavorativa) ha di per sé effetti benefici sulla crescita eco-
timi venticinque anni e con ogni probabilità nel futuro, la de- nomica. L’Italia è tra i paesi sviluppati che si trovano oggi a
mografia ha dato e darà un contributo diretto sensibilmente fronteggiare uno scenario demografico il cui impatto sulla
negativo alla crescita economica”. Entro il 2041 nemmeno i crescita del prodotto pro- capite nei prossimi decenni sarà ne-
flussi migratori previsti, che pure “limiteranno l’ampiezza di gativo. Per più di un secolo dall’Unità, la percentuale di po-
tale contributo negativo”, saranno in grado di invertirne il polazione oltre i 64 anni, pur crescendo, si è attestata in Italia
segno. Il perdurare di ritmi di crescita deboli nonostante su livelli inferiori alla metà della popolazione più giovane
l’uscita dalla Grande recessione ha fatto tornare d’attualità il (quella che ha meno di 15 anni). A partire dal secondo dopo-
dibattito degli anni Trenta sulla stagnazione secolare, biso- guerra, ma soprattutto dalla fine degli anni Ottanta, si è assi-
gna intervenire su estensione della vita lavorativa, aumento stito a un progressivo mutamento strutturale che ha condotto
della partecipazione femminile al mercato del lavoro e in- la popolazione più anziana a superare quella più giovane alla
cremento nei livelli di istruzione per “contrastare i puri ef- fine del XX secolo, fino a divenire pari al 165 per cento della
fetti contabili legati all’evoluzione nella struttura per età.” popolazione tra 0- 14 anni nel 2018.

34
E sulla Giustizia?
“Bisogna inasprire le pene, in special modo per i reati nella
Pubblica Amministrazione. Basta con le “Mazzette” per ot-
tenere quello che spetta di diritto! Restituire autorevolezza
alle forze di polizia, reintroducendo il reato di oltraggio. Stop
alle condanne in comodità, con scarcerazioni facili legate al-
La sua esperienza da imprenditore cosa insegna? l’affidamento ai servizi sociali. Rilevazione delle impronte
“L’uomo-imprenditore- è ambizioso, guai se non fosse am- digitali per gli stranieri con permesso di soggiorno per evi-
bizioso non ci sarebbe sviluppo.” tare le false generalità, ecc.”
In un suo incontro in Redazione, parlò di Buco Nero, ri-
cordando il poeta Gabriele D’Annunzio. Cosa voleva
dire?
“Sono passati tanti anni e il grande Gabriele D’Annunzio si
concentrò sul suo ombelico, non più telescopico, non più mi-
croscopio che sonda i misteri dell’animo, si spalanca, già al-
lora un buco nero, la voragine senza fine, e penso che sarà
così, se il Governo non cambia le regole.”

Un punto che è stato sempre il suo cavallo di battaglia.


L’edilizia
“Importante è riprendere l’edilizia popolare e le ristruttura-
zione degli edifici pubblici e privati. La situazione è stata fo-
tografata anche dai risultati di diversi sondaggi, svolti negli
scorsi mesi, sulla domanda nel mercato delle costruzioni,
sulla professione e sulle tecnologie. Ne è emerso un quadro
dinamico in cui, se da un lato la crisi economica ha avuto im-
patti negativi sulla committenza pubblica e privata e sui red-
Due parole sul lavoro nel campo agricolo diti dei progettisti, dall’altro i professionisti sono attivamente
“L’agricoltura in Italia deve essere incentivata. Come vede, a alla ricerca di nuove soluzioni per riaffermarsi sul mercato,
grandi linee, il panorama agricolo italiano attuale, quello agri- attraverso l’acquisizione di nuove competenze e l’utilizzo di
colo è un panorama in grande fermento e credo che nell’evo- tecnologie innovative. Infine bisogna uscire dalla dimensione
luzione dell’agricoltura dei prossimi anni avremo sorprese personale per fare lavoro di squadra. Oggi infatti l’edilizia è
positive. Molti giovani si avvicinano al settore primario por- il settore in cui vivono più contrapposizioni: ingegneri con-
tando una maggiore scolarizzazione e voglia di innovare, ed tro architetti, geometri contro costruttori, PA contro imprese.
è proprio l’innovazione uno degli strumenti che farà avanzare La stessa ANCE, l’Associazione Nazionale dei Costruttori
il sistema agricolo e agroalimentare italiano. Ritengo, però, Edili, ha indicato l’interconnessione esistente tra i progettisti
che il Governo metta ai vertici persone capaci e che si difenda e la sostenibilità, indicando l’importanza di una certificazione
il Made in Italy, basta con le importazioni dall’estero quando ‘green’ non solo dell’opera edilizia finita ma anche del can-
noi abbiamo la possibilità di produrre e di vivere bene”. tiere in tutte le sue fasi.”

35
Niente in
Comune

NELLA SCUOLA
IL FUTURO
DEL PAESE
di Valentino Mingarelli

L
o sviluppo di un paese ed anche una so- ripartire proprio dalla scuola per gettare le basi del futuro,
stanziale equità sociale dipendono, prima per evitare che il nostro Paese sia sempre più marginale ed
di ogni altra cosa, dal suo livello scolastico- in difficoltà mentre altri, invece, crescono a ritmo vertigi-
culturale-professionale. Basta osservare at- noso. Innanzitutto si dovrebbe partire da tre punti fonda-
tentamente tutto il pianeta per rendersi mentali: destinare più fondi all’istruzione, gratificare
conto che è proprio questa la strada maestra maggiormente il corpo docente ed estendere la scuola del-
da seguire. Ovviamente sono importanti anche altri para- l’obbligo a diciotto anni. Se gli insegnanti sono motivati,
metri, ma non può sfuggire ad alcuno che le nazioni dove a partire dall’aspetto economico, certamente possono dare
più forte è l’investimento nella scuola, nell’università, di più nel processo educativo e formativo delle giovani ge-
nella formazione, nella ricerca e nell’innovazione e più in nerazioni, mentre i ragazzi, prolungando il proprio legame
generale nella cultura, maggiore è il soddisfacimento delle con la scuola fino alla maggiore età, potrebbero acquisire
persone, così come dove più equamente è distribuita la ric- maggiori conoscenze ed arrivare più formati nel momento
chezza minori sono le tensioni sociali. Povertà e ignoranza dell’ingresso nel mondo del lavoro. Maggiore inoltre do-
sono sempre direttamente proporzionali, così come ric- vrebbe essere il rapporto tra le scuole, soprattutto quelle
chezza e conoscenza, senza dimenticare mai che un uomo tecniche e professionali, e le imprese, così come più at-
colto è davvero un uomo libero, e se anche dovesse tro- tento dovrebbe essere il processo di orientamento dei ra-
varsi in condizioni di difficoltà economiche saprebbe co- gazzi nel momento della scelta della scuola superiore o
munque farsi rispettare prendendo coscienza del proprio della facoltà universitaria, puntando su quelli che potreb-
status. Il nostro Paese purtroppo, invece, investe poco e bero essere i migliori sbocchi professionali. Un paese che
male nella scuola ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, non investe nella scuola è un paese che non ha futuro, che
con un mercato del lavoro sempre più complesso e preca- ha già rinunciato al benessere di tutti, ed in particolare
rio e una crescente depauperazione dei diritti, dove è anche delle nuove generazioni. É un paese che necessariamente
difficile trovare determinate professionalità, e dove quando finirà per avere un ruolo subalterno, non solo con le grandi
vi sono non sempre risultano all’altezza della situazione a potenze, ma anche con paesi meno rilevanti ma meglio
causa di una formazione non sufficiente. Occorre quindi strutturati soprattutto sotto l’aspetto scolastico. E che il no-
stro sia un paese che non crede nei giovani lo
dimostra il fatto che nessun governo, fra tutti
quelli che si sono succeduti negli ultimi de-
cenni, abbia cercato di invertire la rotta di un
processo sempre più dilagante, come quello
dei giovani che sono costretti ad emigrare per
poter avere un futuro economico e professio-
nale migliore. Le cifre riguardanti i fondi che
investiamo nella scuola sono a dir poco ridi-
cole e ci vedono sempre fanalino di coda nel
continente, indietro anche a nazioni che cre-
scono ogni giorno sotto tutti gli aspetti dopo
le difficoltà del passato, mentre noi restiamo
drammaticamente immobili. S’intervenga,
prima che sia troppo tardi, prima che si possa
giungere ad un livello di non ritorno.

36
Il Racconto

IO RAGAZZO
DELL’ EUROPA

di Valentino Mingarelli

A
vevo già iniziato a girare in lungo e in ad Ovest ancora non era tutto rose e fiori, le nazioni infatti
largo per le strade e le città della cara avevano ancora le loro frontiere più o meno rigide e le mo-
vecchia Europa, per conoscere meglio nete erano diverse da paese a paese. Tutto però proprio in
persone e luoghi e poter conoscere me- quei primi anni novanta stava cambiando e forse, magari,
glio proprio me stesso e tracciare così la inconsapevolmente anche noi ragazzi di quei seminari sta-
rotta del mio destino. vamo costruendo, (discutendo di econo-
Erano stati viaggi turistici giovanili, con il mia e pace, di scuola e turismo), qualcosa
sacco a pelo e lo zaino per intenderci, e ma- di bello e di diverso. Di lì a poco sarebbe
gari ospite di amiche straniere, anche Ol- arrivata la moneta unica e l’accordo di
trecortina. Ed erano stati densi di Schengen di qualche anno prima sarebbe
conoscenze ed emozioni, ma quell’anno stato esteso a tutti gli altri paesi, allar-
impegnato nel sindacato, ed esattamente gando così i nostri confini nazionali e so-
nella Uil Giovani, ebbi la possibilità di po- prattutto mentali e culturali. Eravamo
termi recare per ben due volte a Strasburgo, partecipi di un mondo che cambiava nel
nel Centro Europeo della Gioventù, per due nome della solidarietà, della socialità e
convegni internazionali, a cui prendevano dell’inclusione e ovviamente della stra-
parte sindacalisti in erba della vecchia Eu- ordinarietà dell’età giovanile. Era il
ropa. La segreteria nazionale mi aveva tempo in cui si costruivano ponti e si ab-
scelto per ben due volte, e già questo era battevano muri, fisici e spirituali. Quale
un motivo di vanto e di orgoglio, io ragazzo più grande fortuna, pensavo, di poter co-
di provincia con tanti sogni ed entusiasmo noscere persone di altre realtà nel nome
potevo così coniugare il mio impegno po- della pace e della concordia, rispetto alle
litico-sindacale con la conoscenza di una generazioni passate, costrette ad incontri
città come Strasburgo, che ospitava il Par- ravvicinati poco gradevoli sulle trincee o
lamento europeo, ed allargare così i miei successivamente sui fronti orientali ed
orizzonti, e soprattutto, data l’incontenibile occidentali, fino ad arrivare alla valigie
esuberanza giovanile, con l’incontro rav- di cartone dell’emigrazione forzata cir-
vicinato di belle ragazze di ogni angolo del condate sempre da pregiudizi e paure.
continente. Infatti, dopo il viaggio in treno, Ero un ragazzo dell’Europa, un fortunato
una volta giunto a destinazione, fui attratto ragazzo dell’Europa che nell’era preEra-
più che dalle bellezze della città e dalle te- smus allargava così il suo orizzonte esi-
matiche in programma nei seminari di stu- stenziale. Ero un ragazzo fortunato anche
dio, proprio dall’altra metà del cielo. E come poteva essere quando me ne stavo da solo disteso sul divano a riposare
diversamente, bionde svedesi e finlandesi, rosse e lentig- dopo il lungo viaggio in treno, fortunato nell’incrociare
ginose irlandesi, more spagnole e portoghesi, ed anche quegli splendidi occhi azzurri, quella fluente chioma
maltesi ed addirittura islandesi pronte a socializzare in bionda e quel delicato viso d’angelo, giunti dalla lontana
nome dell’Europa unita. In realtà l’Europa come la cono- terra dei geyser, o quando mi cimentavo in una salutare
sciamo oggi era ancora da venire, tutto il blocco dei paesi corsa mattutina sul lungofiume cittadino, in compagnia di
dell’Est si era appena liberato dal giogo sovietico e libertà una bellezza mozzafiato arrivata direttamente dall’estremo
e democrazia erano per loro ancora contenitori semivuoti nord finlandese. Ero davvero un fortunato ragazzo del-
da riempire dopo anni di privazioni e ristrettezze. Ed anche l’Europa.

37
zione Comunale?
“La famiglia, Scuola e Società sono alla base di una crescita
del territorio. Per questo nel programma abbiamo valutato at-
tentamente i rapporti tra Famiglia e Società con Attivazione
di servizi specifici a sostegno delle fasce di cittadini più de-
boli come trasporti protetti con eventuale accompagnamento
per terapie ed esami in strutture sanitarie. La creazione di uno
sportello o centro d’ascolto dove poter conferire con assi-
stenti sociali e psicologici. Servizi specifici a domicilio per
gli anziani del paese e la creazione di una ludoteca. Infine il
potenziamento del servizio di teleassistenza/telesoccorso per
anziani.”
L’Urbanistica è stato sempre il “Cavallo di Troia” per
l’Amministrazione del Comune del Piglio. Quali accorgi-
menti avete messo in atto per migliorare questo servizio al
cittadino?
“Semplificare e snellire la normativa urbanistica con parti-
colare riguardo alla ristrutturazione degli edifici già esistenti
per la riqualificazione del centro storico (attività commer-

Intervista a
ciali-artigianali e ricettività turistica). Creare nuovi spazi e
percorsi per il tempo libero e migliorare quelli esistenti. Ri-
facimento toponomastica. Realizzazione di una serie di in-
terventi per la messa in sicurezza di incroci e tratti stradali
pericolosi. Istituzione servizio di collegamento con la sta-
Claudia Ambrosetti zione ferroviaria di Anagni. Espletamento delle pratiche di
sanatoria in sospeso.”
candidata al Consiglio Comunale Oggi, più che ieri, si parla di decoro Urbano e Ambiente,
per la Lista Civica cosa avete previsto?
“ È un aspetto importante che ci siamo prefissi, ma veda è
“Obiettivo Comune... Piglio” come un biglietto da visita per noi cittadini e per rilanciare il
MLB
turismo, visto che Piglio si presta con le eccellenze del vino.
Interventi PERIODICI di pulizia e decoro del centro storico
Sig.ra Ambrosetti, ci mettiamo in politica? e del paesaggio. Riformulazione del servizio di raccolta ri-

“Q uando un Paese ha bisogno di essere ammi-


nistrato da persone che vogliono il “bene”
della propria città, è un dovere del cittadino
scendere in politica e confrontarsi con loro
su un Programma serio e condivisibile. Per questo ho accet-
fiuti con l’introduzione della tariffa puntuale all’interno della
quale ognuno pagherà la tariffa rifiuti sulla base del quanti-
tativo di indifferenziato e umido prodotto. Creazione di
un’isola ecologica per la raccolta di materiali ingombranti e
materiali di risulta. Completamento installazione di video-
tato l’opportunità offertami dal candidato a Sindaco dr. Tom- camere (meglio definite di video-trappole) nei punti nevral-
maso Cittadini” gici del paese.”
Quali i punti del Programma? Un’ultima domanda. Lavoro per i giovani e Commercio
“Obiettivo Comune…PIGLIO” è un movimento civico “Non vogliamo che i giovani “fuggano dal Piglio”. Ci deve es-
aperto a tutti i cittadini che da sempre si fonda su quattro prin- sere un’ interazione continua con Enti e Associazioni di cate-
cipi fondamentali: Partecipazione; Legalità; Trasparenza; In- goria con la massima disponibilità ed attenzione per tutte le
novazione” proposte ed i suggerimenti finalizzati allo sviluppo del lavoro.
Al primo punto Lei parla di partecipazione. Ossia? Incentivare e favorire, nel rispetto delle leggi vigenti, la crea-
“Attivazione di servizi interattivi di comunicazione citta- zione di cooperative di servizi e iniziative private con partico-
dini/amministrazione al fine di promuovere la massima par- lare riferimento ai settori dell’agricoltura. Collaborazione con
tecipazione alla vita amministrativa, tutti i cittadini devono tutte le attività ormai presenti sul territorio per la promozione
sentirsi parte dell’amministrazione. Consultazioni periodiche dei prodotti tipici locali in particolare vino, olio e formaggi.
della popolazione sulle più importanti tematiche. Migliora- Riduzione delle tasse di competenza comunale e supporto spe-
mento dello Sportello del Cittadino “URP” (Ufficio Relazioni cifico, attraverso il SUAP, per chi intende aprire nuovi esercizi
con il Pubblico degli atti di un procedimento, l'attività am- commerciali quali botteghe artigianali per la produzione ed il
ministrativa deve ispirarsi al principio di trasparenza). For- rilancio dei prodotti tipici nel centro storico cittadino. Promo-
mazione di comitati di quartiere”. zione del Vino Cesanese e dei prodotti tipici collaborando con
Visto che Lei ha partecipato attivamente con la Scuola, i produttori locali attraverso l’evento Borgo Di Vino.”
quale membro del Consiglio di Istituto, ci può parlare dei Signora Ambrosetti, un Programma ambizioso, in bocca
rapporti con le famiglie e di riflesso con l’Amministra- al lupo per la sua attuazione.

38
Istruzione
di Federica Spaziani Testa

UNA SCUOLA
DI TUTTI, PER TUTTI

I
n base a scuole di pensiero differenti,
le emozioni possono favorire oppure Per una gioco, potrebbero essere tanti:
il miglioramento della percezione di benessere
ostacolare il processo di apprendimento degli studenti, il miglioramento della loro mo-
ed il rendimento scolastico degli stu-
denti. Su questo punto la scuola italiana
didattica tivazione ad apprendere e di conseguenza dei
risultati scolastici, il miglioramento della capa-
sembra essere ancora troppo legata
alla dimensione cognitiva. Eppure, nella vita, delle cità di attenzione, della capacità di risoluzione
dei problemi, della presa di decisioni. E ancora:
come all’interno dello stesso micro universo prevenzione della dispersione scolastica e dei
scolastico, gli stati affettivi sono il motore di emozioni comportamenti a rischio, sviluppo di compe-
tutto: essi possono condizionare spesso il loro tenze spendibili in ogni ambito della vita (so-
rendimento. Chiaramente, ci rife- cietà, lavoro, ecc.). Per inciso, un
riamo ad una pluralità di cose: emo- percorso formativo che sviluppi
zioni, stati d’animo, sentimenti, competenze emozionali e tenga
percezioni di autostima e autoeffica- conto delle emozioni, non farebbe
cia, resilienza. Roba che, per fare bene solo agli studenti, ma anche, e
solo un esempio, fa la differenza fra molto, agli stessi docenti. Esistono
chi resiste e chi invece “molla” dopo dei veri e propri corsi di formazione,
le inevitabili difficoltà di un per- anche on line, con l’obiettivo di aiu-
corso, comunque complesso, qual è tare docenti ed educatori ad utiliz-
quello scolastico. Ecco perché ogni zare un metodo di straordinaria
buon insegnante dovrebbe conside- efficacia per affrontare le difficoltà
rare l’apprendimento socio emotivo degli alunni o per perfezionare i loro
o SEL (social and emotional lear- interventi di educazione emotiva,
ning). Già dagli anni sessanta, per poi rendendoli ancora più efficaci. La fi-
consolidarsi successivamente, in di- nalità di questo tipo di format consi-
versi sistemi d’istruzione del mondo, ste nell’aumentare e stabilizzare nei
i programmi di educazione socio bambini, nei preadolescenti e negli
emotiva sono stati inseriti nei curri- adolescenti in età scolare quei fattori
coli scolastici, mediante attività sia psicologici di protezione ritenuti utili
formali che informali. per contrastare le vecchie e le nuove
Ci sono cinque aree che riguardano forme di disagio, con particolare ri-
l’apprendimento socio emotivo, e ferimento all’ambito delle dipen-
sono: denze patologiche, al bullismo e
1) l’autoconsapevolezza emotiva (saper identificare all’abbandono scolastico.
e riconoscere le emozioni) L’obiettivo non si identifica con un generico contrasto al di-
2) l’autoregolazione emotiva (saper intervenire sagio giovanile, ma con la costruzione graduale, attraverso
nella regolazione delle emozioni) procedure educative mirate, di specifiche competenze emo-
3) la presa di decisioni responsabili; tive e relazionali, affinché i soggetti possano evitare nel fu-
4) le abilità relazionali (comunicare, cooperare, turo l’attrattiva di avventure pseudo emozionali (lo sballo e la
saper prestare e chiedere aiuto) dismisura), condotte disadattate (aggressività e prevarica-
5) la consapevolezza sociale (empatia e rispetto zioni) o comportamenti poco incisivi e tendenti alla regres-
per gli altri, valorizzazione delle diversità). sione (passività, nichilismo, chiusura). Una sorta di “vaccino
I vantaggi dell’educazione socio emotiva e di una scuola in psicologico” a largo spettro in grado di contrastare pericoli e
grado di offrire un contesto attento alle dinamiche affettive in disagi.

39
Almanacco nere dei buoni risultati. Lungo tutto
di Maggio il mese si possono ancora piantare
quasi tutte le specie di piante fiorite:
di Barbara Turriziani
gerani, petunie, azalee e rododendri,
ma avete a disposizione anche ta-
geti, impatiens, portulache, verbene
e gerbere. L’ Opera d’arte del mese,
omaggio al grande maestro incisore
Il Mese delle Rose tedesco Albrecht Dürer, è ‘La
grande zolla d’erba’, acquerello del
Duro è il cuore che 1503, il più famoso studio di piante
non ha mai amato in maggio. dell’artista, conservato al museo Al-
Geoffrey Chaucer bertina di Vienna. Una piccola por-
zione di terra, su cui crescono le
piante più semplici e diffuse. Sono
quelle che, nel pieno della prima-

‘B
en venga maggio coi vera, fioriscono in qualsiasi spazio
suoi fiori’ recita un erboso, ai margini delle strade, nei
proverbio italiano e in campi o nei prati: vi si possono ri-
effetti questo mese è conoscere il tarassaco, la piantag-
tra i più amati proprio Effemeridi di Sole: 1° maggio sorge gine o la gramigna dei prati. È
per via dello sbocciare alle ore 6,03 e tramonta alle ore 20,04; un’immagine così accurata che po-
dei fiori in ogni dove. È il quinto mese del- il 31 maggio si eleva alle ore 5,35 trebbe sembrare il foglio di
l’anno e, secondo la tradizione cattolica, è un e declina alle ore 20,33. un trattato di botanica Sette-Otto-
mese dedicato alla Madonna. Del resto, il ca- Fasi Lunari: 4 maggio, Novilunio; centesco. L’acuta precisione del di-
rattere femminile di questo mese potrebbe es- segno fa assumere dimensioni
12 maggio, Primo quarto; 18 maggio,
sere attestato fin dall’antichità, dal gigantesche agli esili fili d’erba.
nome Maius derivante dalla dea romana Maia,
Plenilunio; 26 maggio Ultimo quarto. Porta alla mente i verdi, profumati
divinità della terra, dell’abbondanza e della fer- campi di primavera, in cui passeg-
tilità. Nel cielo serotino fa la sua apparizione la giare cercando magari qualche bel
Via Lattea, ritrovando il Boote, con la luminosissima Arturo, ciuffo di erbette officinali, come la Camomilla, la tenera pian-
l’Orsa Maggiore e il Triangolo Estivo ad annunciar l’estate. A tina dal delicato profumo che il calendario di raccolta delle piante
sud-est, fa capolino la parte più settentrionale dello Scorpione, officinali ci consiglia di cercare, seccare e conservare, in questo
con la rossa stella Antares e il gruppo indistinto di stelle lumi- mese, per le sue proprietà antinfiammatorie e calmanti. La ri-
nose facenti parte della costellazione australe del Lupo. Ad cetta, invece, prevede l’utilizzo di germogli di ortica, altra stre-
ovest, l’Idra, il Cancro e i Gemelli si abbassano sempre più sul- pitosa pianta dalle innumerevoli proprietà, che cresce spontanea
l’orizzonte, mentre a nord parte dell’Auriga e di Perseo risul- anche nei vasi dimenticati sul balcone. Non deve spaventare il
tano ancora visibili. Nascono in questo mese moltissime suo carattere ‘irritante’, poiché, se raccolta con accortezza, si pre-
personalità di rilievo tra cui: il 3 maggio 1469, Niccolò Ma- sta a molteplici preparazioni culinarie. La proposta del mese è
chiavelli, scrittore, filosofo e uomo politico italiano, autore del un primo piatto di sicuro successo!
celeberrimo Il Principe, trattato di dottrina politica del 1513, i
sublimi compositori, gemelli astrali, Johannes Brahms, e Pyotr
Ilyich Ciajkovskij, rispettivamente il 7 maggio 1833 e il 7 mag- Gnocchi primaverili
gio 1840; Sigmund Freud, il 6 maggio 1856, caposcuola della
psicoanalisi e filosofo austriaco; ma anche il romanziere fran- Ingredienti: 500 g di patate; 120 g di farina 00; 50 g di germo-
cese Honoré de Balzac, nel 1799 a Tours, in Francia. Narratore gli di ortica; 1 uovo; 1cipolla; 8 foglie di basilico; 250 ml di pas-
estremamente prolifico e dai toni improntati a un acceso reali- sata di pomodoro; olio d’oliva; 60 g di scaglie di parmigiano;
smo, nella sua opera ha cercato di rappresentare i molteplici sale.
aspetti della società francese della prima metà dell’Ottocento. Preparazione: Pulite, lessate, scolate e tritate le ortiche, mette-
La sua costellazione narrativa venne da lui stesso raccolta ne La tele in una ciotola e lasciatele raffreddare. Lessate le patate con la
Comédie humaine, pubblicata (1842-48) in 16 volumi, in cui si buccia, scolatele, pelatele e passatele allo schiacciapatate. Met-
collegano avvenimenti e personaggi dei suoi romanzi, in uno tete le patate schiacciate a fontana su una spianatoia, incorporate
sviluppo ciclico di antefatti e di azioni in ambienti diversi, per la farina, aggiungete l’uovo, regolate di sale e unite le ortiche.
arrivare a una rappresentazione completa, orizzontale e verti- Impastate bene, poi, con l’impasto ottenuto formate dei filoncini
cale, della società del tempo. Il giorno 22, poi, si commemora la e tagliateli a gnocchetti di 3 cm. Fate rosolare in una padella un
santa degli impossibili, Rita da Cascia e saggezza popolare vuole trito di cipolla con 2 cucchiai d’olio, unite il pomodoro e il basilico
che ‘ogni rosa sarà fiorita’. A Maggio i giardinieri più esperti e e un po’ di sale di sale. Cucinate per qualche minuto poi passate
organizzati stanno già raccogliendo in buona parte i frutti del il tutto al frullatore. Portate a cottura gli gnocchi in abbondante
proprio lavoro dei mesi scorsi; il loro angolo verde, infatti, do- acqua bollente salata, scolateli, insaporiteli con un filo d’olio e
vrebbe già essere un tripudio di fiori e profumi. Se questo non è versateli nella padella con la salsa, amalgamate bene il tutto e
il vostro caso però non disperate, avete ancora tempo per otte- cospargete con scaglie di parmigiano. Buon Appetito!

40
Cultura musicale sbocciare la più fresca novità. Uno stile che potremmo definire
gotico musicale ad imitazione di quello architettonico caratte-
di Cesare Marinacci
rizzato da imponenti fondamenta a sostegno di vertiginose ed ef-

Notre Dame florescenti guglie. Vissuto nella seconda metà del XII secolo, ma-
gister Leoninus, autore della raccolta Magnus Liber Organi,
raccolta di canti polifonici per l’intero anno liturgico, si esprime
de Musique principalmente nella forma evoluta proveniente da Limoges del
cosiddetto organum florido: una tecnica prevalentemente a due

U
na ferita anche per la storia della musica la re- parti in cui la voce grave sostiene con note lunghe gli eleganti
cente devastazione della Cattedrale di Notre melismi della voce acuta. Magister Perotinus che pure aggiunse
Dame, eppure proprio la musica nata in quel il suo contributo al Magnus Liber Organi opera invece nella
luogo senza tempo, insegna come dalle ceneri prima metà del XIII secolo ed il suo stile detto ‘discanto’ si con-
di un passato glorioso non può che sorgere un centra sulle possibilità delle combinazioni a tre e quattro parti che
futuro ancor più luminoso e ci infonde spe- si muovono con maggiore interdipendenza ritmico-melodica.
ranza attraverso l’arte e la bellezza. La principale forma da loro elaborata prende il nome stesso di
La Cattedrale di Notre Dame sorta sulle rovine della precedente ‘organum’ ad indicare l’organizzazione di vari materiali; si tratta
Cattedrale di Santo Stefano vide la posa della prima pietra sotto di una ampia struttura a sezioni in cui si alterna l’esposizione di
Papa Alessandro III nell’aprile del 1163 e l’ultimazione della una monodia gregoriana alla sua elaborazione polifonica. Si
struttura principale nel 1182. Benchè la struttura definitiva non può notare, ascoltando ad esempio Sederunt Principes, come
si sarebbe raggiunta che a metà del ‘300, la nelle parti dominate dalla polifonia il testo
cattedrale gotica con reminiscenze romani- venga frammentato fino alla irriconoscibi-
che è caratterizzata dall’imponenza unita lità diventando esso stesso parte del timbro
ad un sofisticato dettaglio decorativo fino sonoro. Una vera rivoluzione che rivela
allo slancio della vertiginosa guglia; il luogo una prima dicotomia tra musica e testo pre-
si impose immediatamente come centro non cedentemente quasi inesistente; quest’ul-
solo di specifico culto ma anche di cultura timo infatti ora perde progressivamente la
e teatro di importantissimi eventi storici. sua funzione generatrice della forma, a van-
Scelta come collocazione della reliquia taggio dell’espressione puramente tecnico
della Corona di Spine nel 1239 da Luigi IX - musicale che sempre più tende a ricercare
il Santo ha ospitato per dirne solo alcune le delle strutture proprie e conseguentemente
nozze tra Maria Stuarda e Francesco di Va- delle regole specifiche relative all’atto crea-
lois, le cosiddette ‘nozze di sangue’ tra En- tivo. Con i Maestri di Notre Dame siamo in
rico III di Navarra e Margherita di Valois, il presenza dunque delle prime vere figure
processo di riabilitazione di Giovanna storiche di ‘compositori’ che seguendo il
d’Arco, l’incoronazione imperiale di Na- concetto classico dell’imitazione da un mo-
poleone Bonaparte. La cattedrale fu tra le dello autorevole creano un nuovo linguag-
altre cose il più avanzato centro di studio e gio non limitandosi ad ottenere accosta-
sperimentazione musicale tra XII e XIV se- menti, quasi improvvisati, di materiali loro
colo, scenario di uno stile che con quello forniti, ma li ordinano in strutture analoghe
italiano ed anglo-germanico avrebbe per- a quelle che reggono le discipline del di-
meato la storia della musica nei secoli successivi. Dobbiamo alla scorso, rifacendosi a canoni di simmetria classica, i quali per-
cosiddetta scuola di Notre Dame una grande fioritura della pra- mettono di ottenere, pur con una relativa esiguità di mezzi, delle
tica polifonica che si prefiggeva di esaltare fonicamente l’anti- ‘composizioni’, appunto, estremamente efficaci e dalla forma il
chissima e nobile monodia del Canto Gregoriano rivestendola di massimo dell’idea. La scuola di Notre Dame proponendo un
linee melodiche aggiunte e simultanee. Benché la consuetudine nuovo linguaggio stimola anche la conseguente ricerca di una no-
di cantare contemporaneamente la stessa melodia gregoriana tazione sempre più specifica per esprimerlo ed infine l’ ideazione
partendo da due altezze diverse al fine di una amplificazione so- di forme adeguate a comunicare un contenuto musicale sempre
nora fosse testimoniata - in trattati come il Musica Enchiriadis più complesso. La struttura dei brani musicali d’ora in poi si ispi-
del IX secolo - come abituale ben prima dell’anno mille, è con rerà, così come l’architettura, a proporzioni aritmetiche e geo-
la scuola di Notre Dame che tale usanza chiamata organum as- metriche per la realizzazione di grandi cattedrali sonore nelle
sume i caratteri di sperimentazione sistematica orientata alla quali l’autorevolezza fonica, enfatizzata dalle riverberazioni na-
creazione di un nuovo idioma tecnico espressivo basato sulla so- turali, chiaramente esaminate, dei luoghi di destinazione come le
vrapposizione contemporanea di più linee melodiche per gene- grandi basiliche, di certo otteneva effetti di profonda immedia-
rare un organismo sonoro complesso: il contrappunto. Leoninus tezza e suggestione: potenza, dolcezza, maestà e trepidante so-
e Perotinus sono i due principali esponenti di questo idioma e lennità, ben in accordo con il clima spirituale dell’epoca. Dal pro-
possiamo suggerire che proprio dal loro modo di far musica sorga fondo sperimentalismo polifonico della Ecole emerge dunque la
il termine ‘compositore’: Il loro metodo infatti consisteva ap- definitiva affermazione di quella autodeterminazione del lin-
punto nell’innestare su elementi melodici preesistenti altri di in- guaggio musicale che si esalterà nell’Ars nova del ‘300 e nel vir-
venzione per creare nuovi oggetti sonori, in cui fossero unite me- tuosismo della scuola Franco-fiamminga per arrivare fino a Pa-
moria ed innovazione, nella più genuina concezione estetica lestrina, Bach, Beethoven, fino ai nostri giorni; anche questo era,
medievale, a dimostrare come dalla più salda tradizione possa e grazie a Dio è ancora, Notre Dame de Paris.

41
Caffè per l’anima
di Rodolfo Coccia
caffeperlanima.wordpress.com
(quasi un diario)

Sessanta anni ma non li dimostra


(Le celebrazioni del mitico marchio di chitarre EKO)
la prima e gloriosa fase della EKO. Ma è nel 1987, che il mar-
chio EKO ritorna nelle mani di Lamberto Pigini, fratello di
Oliviero, coinvolgendo anche a livello societario: Stelvio Lo-
renzetti, Umberto Tonnarelli e Giuseppe Casali. Inizia così
la seconda fase EKO e in pochi anni non solo acquisisce l’im-
portazione e la distribuzione delle maggiori marche del
mondo, ma riprende a livello industriale e artigianale la fab-
bricazione delle chitarre acustiche ed elettriche. Oggi la EKO
Music Group è una delle aziende più importanti sia in Italia
che nel mondo, dove cerca di imporre nuove linee guida nella
promozione e produzione affidandosi ad artisti, artigiani e di-
rigenti, prelevati ancora una volta tra i giovani come il Pro-
ject Leader e abile chitarrista Massimo Varini, ma anche
Roberto Fontanot Master Luthier e poi Sergio Oreglio Sales
& Marketing Consultant e tanti altri. Nelle giornate del 13 e
14 aprile a Recanati la “EKO Guitars Celebrating 60 Years”
vantava un ricco programma di eventi, tra i quali spiccava la

E
KO è stata la bandiera della rivoluzione musi- Serata di Gala nel glorioso Teatro Persiani, con il meglio
cale (e non solo) in Italia negli anni sessanta, degli artisti italiani, oltre ai vari dirigenti e personalità poli-
con la massiccia distribuzione dello strumento tiche, come Neri Marcorè, bravo presentatore ma anche ot-
musicale che più si accostava al nascente mo- timo cantante e chitarrista, Giuliano Sangiorgi e Andrea De
vimento dei ragazzi, la chitarra, dove dietro le Rocco dei Negroamaro, Shell Shapiro, Dodi Battaglia, An-
prime strimpellate si nascondeva tutta la forza
della parola “Giovani”. In quegli anni quasi in ogni casa c’era
una chitarra EKO, pronta ad aprire i sogni, le speranze di quel
nuovo mondo mai esplorato fino ad allora. A Recanati le
degne celebrazioni del famoso marchio, nato nel 1959, per
iniziativa di Oliviero Pigini, dove dopo la crescente e di-
rompente crescita durante tutto l’arco degli anni sessanta,
con la prematura morte del suo fondatore nel 1967, si chiuse

42
drea Bocelli in collegamento televisivo, Massimo Varini, come il “I Concorso Nazionale di chitarra classica Mario
Edoardo De Angelis, Marco Manusso, Saturnino e Riccardo Cangi” “Fai vedere la tua EKO” e “Fai sentire la tua EKO”.
Onori bassista e chitarrista di Jovanotti, che hanno suonato e E proprio in quest’ultimo evento con Ermanno, un amico mu-
provato le chitarre di ultima produzione esclusivamente Made sicista, abbiamo portato e suonato le nostre chitarre EKO
in Italy, come la chitarra Infinito dedicata a Giacomo Leo- Ranger 12 corde, la mia del 1967 e l’altra di Ermanno una
pardi. Nelle due giornate si è potuto visitare nelle sale del Pa- reissue del 2019, come ad unire idealmente le due fasi del-
lazzo Comunale una vasta esposizione dei modelli di chitarre l’azienda. La EKO Ranger 6 e 12 corde è stato uno strumento
acustiche ed elettriche, dagli anni sessanta in poi, dove de- che fin dalla metà degli anni sessanta ha accompagnato tan-
cine e decine di appassionati si sono incontrati, mettendo in tissimi artisti nazionali ed internazionali. Il mio acquisto,
mostra i loro strumenti, e scambiare opinioni sui vari modelli molto desiderato e meditato allora, fu per quel suono melo-
esposti, alcuni oggi molto rari. Piacevoli gli incontri e inattese dioso che possedeva e che possiede ancora, e poi è innega-
scoperte come le chitarre elettriche a forma di K del gruppo bile, ha una bellezza tutta sua. Uno strumento unico e
musicale dei Kings, uno dei primissimi complessini beat for- fascinoso tanto che Andrea Magnaghi, appassionato di mu-
matisi agli inizi degli anni sessanta, presente anche il batteri- sica, letteratura e fotografia, chitarrista compositore e colle-
sta di allora Piergiorgio Adda che con molta disponibilità zionista di chitarre EKO vintage, ha scritto un perfetto ed
parlava, da collezionista, delle sue personalizzate chitarre in esauriente manuale su tutti i modelli e dintorni delle chitarre
mostra prodotte dalla EKO. Un viaggio dentro la musica di Ranger, ricco di schede dettagliate, fotografie e notizie, dei
quegli anni anche attraverso la mostra fotografica, con le foto modelli che vanno dal 1964 al 1984. Un tributo verso questa
dei complessi e cantanti di allora che imbracciavano le miti- chitarra dalle origini western cui sembra seguiranno altre ini-
che chitarre, come quelle dei Rokes a forma di razzo, una ziative editoriali a cura di Remo Serangeli, responsabile del
produzione unica targata EKO. E poi altri eventi collaterali, settore chitarre EKO nella prima fase EKO, ma anche Ettore
Guzzini responsabile allora del Settore Vendite EKO. E sem-
pre parlando della mitica EKO Ranger in apertura della Se-
rata di Gala un artista country Giovanni Pontarelli, in arte
Jhonny Ponta, medico dalle origini ciociare (Pontecorvo) ma
residente a Bolzano, gli ha dedicato addirittura una canzone
“la Mia EKO Ranger”, suonandola con il nuovo modello
Made in Italy “Ranger Futura”, un tributo al mitico modello
che negli anni sessanta fu compagna di molti cantautori.
Anche noi nel nostro piccolo su di un palcoscenico differente
(Fai sentire la tua EKO) del giorno dopo, abbiamo voluto
onorare a nostro modo la Ranger suonando con due modelli
uguali ma distanti qualche decina di anni. L’amore per il
country (anche se con sound differenti), l’amore per la EKO
Ranger (lui con una 6, noi con 32 corde), le origini ciociare
di Jhonny Ponta, Rod Ray, HR Man (Pontecorvo, Arnara,
Ceccano), le esibizioni pubbliche, sono state delle piacevoli
coincidenze e sorprese, come a dire che la musica può avvi-
cinare anime lontane, aprire nuovi percorsi, verso un Ovest
lontano dove “l’acqua dei Volsci non spalla mai i ponti/wal-
king by the river side/ ma tanto vicino alla sognata Califor-
nia, sul mare della Piana di Sant’Agostino, appena a calare
dietro gli Aurunci sulla scia dell’eco, pardon di una EKO.

43
Testi di Rodolfo Coccia - Immagini di Giovanni Grande www.autosutela.it

Le carte, il Jolly, la faccia

Quando la parola ci mette la faccia rischi di diventare sempre più credibile. Quattro
assi senza segno e simbolo, sembrano un unico Jolly, come in un gioco a carte sco-
perte. Ti caleranno sempre un poker vincente, con sorprese nella manica e inganni
fatti di sguardi complici e prestidigitazione.

44
Jazz corner
di Alberto Manzari

Sotto le stelle del Jazz,


Paolo Conte
“Le donne odiavano il jazz,
non si capisce il motivo”

Q ualche anno fa in una nota apparizione televi-


siva il grande musicista piemontese, nato ad
Asti il 6 gennaio del 1937, alla domanda pre-
cisa di Fabio Fazio, conduttore del programma,
“Che tempo che fa”… “Tu poi hai capito il mo-
tivo per cui le donne non capiscono il jazz”
(domanda chiaramente riferita al verso del noto brano “Sotto le
stelle del jazz” scritto da Paolo Conte nel 1984 e contenuto nel
non amavano il jazz e lui rispose testualmente It is a long ….
long story”.
Ecco, forse in questo stralcio di quella lunga chiacchierata, il
maestro Paolo Conte aveva racchiuso tutto il suo manifesto di
amante della musica jazz.
Certo Paolo Conte non è, o forse meglio non è stato, e non sarà
ricordato solo per la sua passione per il jazz, non è stato, in poche
parole, solo un jazzman.
disco che porta il nome dell’artista, Paolo Conte), il poeta asti- E’ da considerarsi infatti un poeta, un linguista, un narratore del
giano così replicava Novecento, un artista completo, oltre che un musicista.
“Si avrei un idea. Allora par- Ma le sue origini, i suoi natali chia-
liamo di automobili” l’incipit riscono ulteriormente perché il
del noto artista italiano “Un grande Paolo Conte sia da conside-
uomo davanti ad una macchina rarsi un profondo conoscitore, oltre
si comporta in maniera diversa che raffinato esecutore di jazz.
rispetto ad una donna, nel senso Infatti durante la guerra trascorse
che l’uomo è interessato alla molto tempo nella fattoria del
meccanica della macchina, allo nonno e attraverso i genitori, ap-
chassis, al motore, allo spintero- passionati di musica colta e popo-
geno, a tutto quello che è mec- lare, apprese i rudimenti del
canica. Invece la donna se ne pianoforte e della musica di origine
frega di tutto questo. La donna afro americana.
guarda la moquette, la carrozze- Basti pensare che durante gli anni
ria, il colore di quest’ultima. del fascismo il padre acquistava in
Questo per dire che nella musica maniera clandestina dischi di ori-
jazz, l’appassionato di jazz gine straniera, generando in Paolo
smonta letteralmente la musica, Conte il primo embrionale amore
va a cercare proprio lo scheletro per il jazz.
nascosto della composizione e dell’esecuzione. La donna invece A raccontarlo sarà lo stesso musicista in un’intervista degli anni
preferisce la canzone che abbia la melodia, che sia tutta care- ottanta: «Mussolini aveva proibito la diffusione della musica
nata in poche parole, per dirla ancora in termini prettamente au- americana e del jazz. Però era difficile impedire tutto. Così i
tomobilistici. Questa è una spiegazione che mi sembra grandi classici potevano circolare a patto… di essere eseguiti da
abbastanza giusta. Poi magari chi lo sa, ci saranno delle spiega- orchestre italiane e con titoli italiani: ecco perché St. Louis Blues
zioni più misteriose che non vengono fuori. So soltanto che una diventò Tristezze di San Luigi! I miei, che erano molto giovani
mia amica giornalista aveva intervistato Archie Shep (il famoso e dunque curiosi, appassionati di musica e ghiotti di novità, in
sassofonista jazz statunitense, noto soprattutto per la sua attività barba alla polizia riuscivano a procurarsi dischi o spartiti di mu-
nel movimento free jazz e per le sue posizioni ideologiche afro- sica americana; la decifravano e poi la suonavano in salotto. In
centriche, oltre che per la sua collaborazione con John Coltrane questo modo, sono stato nutrito di jazz e di America fin dall’in-
e Cecil Taylor) e gli aveva chiesto se fosse vero che le donne fanzia».

45
Pedagogia alla capacità di riconoscere, contattare ed impiegare i propri nu-
clei emotivi personali. Tale atteggiamento si rivela fondamentale
di Sara Macchioni De Angelis per consentirsi l’espressione delle proprie valenze comunicativo-
Pedagogista relazionali: dirette generatrici del benessere personale, della ca-
pacità di interagire correttamente con l’ambiente, del migliora-
mento delle abilità e dell’efficienza produttivo-prestazionale.
Poiché una delle risorse più efficaci del docente è rappresentata
dal suo patrimonio relazionale, dalla sua capacità, cioè, di di-
sporsi verso l’altro, lavorare sull’addestramento di quelle com-
LA SCUOLA COME LUOGO petenze relazionali può rappresentare un obiettivo di efficacia as-
DI PROMOZIONE DEL sai significativa. Il docente ha nella comunicazione uno
strumento potenzialmente assai efficace anche nel proprio am-
BENESSERE SOCIALE bito lavorativo. Appare necessario ed irrimandabile, allora, che
egli ne comprenda i processi, per poterne utilizzare in maniera
ED EMOTIVO ottimale le possibilità. Lo sviluppo delle capacità creative e l’af-
finamento delle attitudini espressive condurranno, inoltre, al-

A
partire dal XX secolo, gli studi sull’educazione l’acquisizione di un diverso stile interattivo, da poter utilizzare
hanno privilegiato uno sviluppo cognitivo for- nel proprio abituale quotidiano. Una pedagogia sostenibile, al-
temente basato sull’acquisizione di contenuti e lora, deve porre l’accento sulle energie trasformative natural-
hanno tralasciato la considerazione dell’im- mente insite nel docente, affinché questi si riconosca interprete,
portanza degli aspetti emotivi nel processo di di fatto, di un ruolo di trasformazione culturale e professionale.
apprendimento. Il tradizionale sistema educa- Così, il lavoro in classe diventa uno spazio che deve la sua par-
tivo, infatti, considerava la conoscenza ticolare significatività al poter per-
un trasferimento di nozioni e di informa- mettere ai partecipanti, docenti ed al-
zioni da una mente, quella dell’inse- lievi, di sentirsi coinvolti in un
gnante, all’altra, quella dello studente, fa- processo di protagonismo creativo,
cendo sì che la pluralità di significati insiti in cui si ha la possibilità di far nascere
nel verbo “insegnare” si riducesse ad un competenze ed abilità e condividerle.
meccanico travaso di informazioni. Le Tutto ciò può avvenire all’interno di
emozioni degli studenti furono formal- un ambiente protetto che permette di
mente soppresse, al fine di agevolare il far osare, mostrando bene il senso
controllo del tempo, del corpo, e della del limite: addestrando a riconoscerlo
mente. Fu così che iniziò a farsi strada un -non per evitarlo ed evitare il cam-
modello scolastico “anti-emotivo”, che mino che esso va a precludere- ma
separava nettamente ragione ed emo- per superarlo. E la disponibilità ad
zione, considerandole poli opposti del- esplorare i propri spazi interni ed i
l’esistenza umana. Il modello scolastico propri linguaggi rappresenta la più
“anti-emotivo” si è conservato inalterato efficace possibilità per l’individuo di
fino alla comparsa di alcuni scritti, che rapportarsi e relazionarsi verso gli al-
hanno favorito la considerazione dell’importanza delle emo- tri e di evitare fenomeni di demotivazione personale, se non pro-
zioni all’interno delle pratiche educative ed hanno fatto emergere prio di franco malessere da logorio delle proprie risorse emotive.
alcuni concetti-chiave. Fra questi spiccano l’intelligenza emo- Il rischio di caduta energetica dell’insegnante, infatti, rappresenta
tiva, le competenze emotive e l’educazione emotiva. Questa una delle criticità che oggi si verificano, purtroppo, abbastanza
modalità d’insegnamento ha penalizzato molti studenti, mortifi- spesso. Con segni e sintomi di appiattimento motivazionale, di
candone i sogni, le aspirazioni, le inclinazioni ed il talento, poi- caduta dell’umore, se non addirittura di franco malessere da
ché si limitava ad evidenziare le differenze invece di lavorare complessivo classico quadro di burn-out. Partendo dall’ovvia
sulla ricchezza della diversità. La scuola ha invece un ruolo im- constatazione, purtroppo spesso dimenticata, che i nostri princi-
portantissimo, essendo per lo studente il luogo privilegiato per pali obiettivi vengono raggiunti collaborando con altre persone,
l’esplorazione e la sperimentazione di una vasta gamma di emo- la pedagogia sostenibile intende educare alla relazione ed alla af-
zioni: dalla nascita delle prime amicizie e simpatie amorose, fino fettività. All’interno di questo obiettivo, la pedagogia sostenibile
alla familiarizzazione con il rimprovero e con l’accettazione dei centra il suo operare, per esempio sulle criticità relazionali. I con-
primi giudizi positivi oppure negativi. In questo senso, la scuola flitti personali e di ruolo (e il malessere che essi provocano) sono,
costituisce un importante terreno relazionale, essendo uno dei per lo più, dovuti a problemi “relazionali”. E, allora, la pedago-
luoghi privilegiati dell’espressione di sé stessi e delle proprie di- gia riesce ad incrementare progressivamente la capacità di leg-
versità, siano esse di pensiero, di stile di vita oppure di idee. Essa gere e comprendere gli eventi della quotidianità. Riesce, poi, ad
fornisce agli studenti infinite opportunità per conoscersi e rico- educare a liberare i gesti e le parole dalla intolleranza e dalla po-
noscersi e per far dialogare parti di loro stessi che possono con- vertà espressiva, per far acquisire alla persona il privilegio, vero
notarli come persone emotivamente appagate oppure come per- e proprio, di trovarsi davvero accanto le altre persone. Perché a
sone angosciate e insoddisfatte di sé. Nella moderna didattica dispetto di tutto, a dispetto dell’odio e della intolleranza, delle
interessata alla crescita ed al benessere dell’uomo e del suo am- paure e del conformismo la maggior parte delle persone vuole
biente, importanza primaria viene opportunamente assegnata fare lo sforzo di intendersi con le altre persone.

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Sindacato
di Mario Cerroni

IMPRENDITORIA
FEMMINILE FRA
TRADIZIONE ED
INNOVAZIONE

D
a tempo negli organismi partitici, sindacali e della provincia di Frosinone. Essa nasce per favorire la conci-
politici si è discusso e si discute di quota rosa, liazione tra vita professionale e lavorativa in particolare delle
cioè di una percentuale obbligatoria di donne donne. Liane attraverso un’app permette di prenotare, ad esem-
nei contesti di governo nazionale e locale. Un pio, un servizio di accompagnamento assistito certificato, sicuro
obbligo che sembra depotenziare le capacità ed affidabile per gli spostamenti di cittadini, di bambini, anziani
personali della donna, la quale, senza dubbio, e disabili. Il servizio è condivisibile con più famiglie, riducendo
ha qualità e sensibilità che l’uomo non ha. Nonostante ciò, la la spesa e l'impatto ambientale. La donna imprenditrice si pre-
strada per i vertici delle istituzioni civili e militari è ancora dura, senta, quindi, sul panorama imprenditoriale con un forte baga-
è ancora in salita. La quota rosa nelle attività imprenditoriali non glio di conoscenze, necessario per far fronte alle dinamiche del
esiste, qui la donna è sola con le sue qualità e le sue energie senza mondo dell'impresa, caratterizzato ed influenzato da flussi della
particolari paracaduti. Nel nostro sistema produttivo diverse globalizzazione che impongono di stare sul mercato avendo uno
sono le donne “capitane” d’impresa, rappresentando uno dei sguardo ampio verso le nuove frontiere della tecnologia, non di-
volani più importanti del tessuto produttivo nazionale e locale. menticando del bagaglio di tradizione che si è formato negli anni
La provincia di Roma, ad esempio, è “l’unica a poter vantare ol- dentro le dinamiche familiari. Nel complesso e combattivo
tre 100mila imprese femminili, con un tasso di crescita superiore mondo dell'impresa, la donna, pur partendo con un certo ritardo
a quello della Lombardia”, così Valeria Giaccari, presidente del rispetto all'uomo, ha un passo in più, dovuto alla sua particolare
Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio sensibilità che le permette di cogliere i movimenti dei tempi an-
di Roma. Secondo l’Osservatorio per l’imprenditorialità fem- ticipatamente, superando situazioni difficili, occasioni per una
minile di Unioncamere-InfoCamere, un quinto delle imprese la- crescita individuale e dell'impresa. Non va dimenticato che la
ziali è donna. Nella provincia di Frosinone su oltre 48222 im- donna imprenditrice il più delle volte è moglie e madre, che deve
prese, 13542 sono gestite da donne. A Latina sono 14735 su un gestire anche tutte le responsabilità e le difficoltà, poste dal go-
totale di imprese di 57661; a Rieti si contano 4125 su 15236, a vernare la complessità di una famiglia: doppio impegno casa e
Viterbo su un totale di imprese di 37964, 10463 sono donne. La lavoro.
Regione Lazio conta 145156 imprese femminili, Roma è la
prima provincia a livello nazionale. Nel Lazio, le aziende con a
capo donne straniere sono 17742, il 22,2% delle imprese straniere
della regione, a Frosinone sono 1163. I dati di Unioncamere-In-
foCamere a livello nazionale ci dicono che le imprese femminili
sono cresciute di seimila unità in un solo anno. Un dato che
emerge è che quelle a guida straniera aumentano a velocità dop-
pia rispetto alle italiane. Di queste 6mila nuove aziende solo un
terzo sono condotte da italiane. Le straniere sono aumentate di
4mila unità nel 2018, toccando quota 145mila. Le imprese al
femminile sono pronte ad esplorare nuovi spazi, nuovi orizzonti
offerti dalla tecnologia ed anche da norme che favoriscono, ad
esempio, la nascita delle start-up ad alto contenuto innovativo.
Un esempio di innovazione ci viene dall’esperienza di una star-
tup Liane, presentata in occasione del convegno “Tra tradizione
ed innovazione: le imprenditrici romane si raccontano”, orga-
nizzato dalla locale Camera di Commercio e dal suo Comitato per
la promozione dell’imprenditorialità femminile. Liane è un caso
di esperienza e di innovazione che può essere un buon esempio,
un traino per la nascita di nuove realtà nel mondo del lavoro
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Eventi teatrali
TEATRO A FROSINONE:
BILANCIO PIU’ CHE
POSITIVO…
Finita la stagione autunno 2018
primavera 2019, siamo in attesa
di quella estiva
di Massimo Sergio

A
Frosinone, il teatro è di casa e quindi Monteleone. Ma puntiamo un nostro immaginario faro
molto apprezzato. Confermano questo sulle ultime due messeinscena che mi sono sembrate le più
assunto le parole del Sindaco, avv. Ni- probanti ed interessanti dal punto di vista drammaturgico
cola Ottaviani:”…Grazie all’acquisto e spettacolari, insomma degne di nota e da sottolineare...
del Nestor trasformato in patrimonio
della collettività, il nostro Capoluogo Martedì, 19 marzo 2019, ore 21.00. E’ di scena un lavoro
rappresenta, oggi, una delle mète privilegiate, a livello re- teatrale di Florian Zeller dal titolo “Il padre” nella tra-
gionale, da parte degli amanti dello spettacolo dal vivo duzione, adattamento e regìa di Piero Maccarinelli, con
(…) Da cinque anni i più grandi protagonisti della scena Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere, Paolo
nazionale si succedono sul palco del nostro teatro, nel- Giovannucci, Daniela Scarlatti, Ilaria Gianatiempo,
l’ambito di una stagione culturale diventata, ormai, un ap- Riccardo Floris; scene di Gianluca Amodio – musiche di
puntamento irrinunciabile…”. Dopo una breve pausa Antonio Di Pofi/Produzione Circuito annuale Teatro Pub-
riprendiamo a tratteggiare il bilancio degli spettacoli che blico Pugliese – durata: circa 100 minuti senza alcun in-
maggiormente hanno colpito il nostro interesse. Nel mese tervallo. L’autore, Florian Zeller (Parigi/1979), è uno
di gennaio c.a. due sono stati gli eventi teatrali che hanno scrittore e drammaturgo francese tra i più validi e cono-
movimentato lo scarso panorama culturale della Città, e sciuti della nouvelle vague letteraria. Ha scritto anche sce-
cioè Pesce d’aprile (11 gennaio) per la regìa e l’interpre- neggiature per il cinema ma ha cominciato a creare copioni
tazione di Cesare Bocci e con Tiziana per il teatro nel 2004, però soltanto dal
Foschi, a fare da contraltare; e Co- 2010 i suoi testi sono approdati in tra-
gnate/Cena in famiglia (29 gennaio) di duzione in Italia e dall’anno successivo
Eric Assous, per la regìa di Piergiorgio anche messi in scena. “Il padre”(Le
Piccoli, con Anna Valle, Guenda Goria, Père,2012) ha ottenuto il Premio Mo-
Anna Zago, Denise Marzari, Nicolò lière (2014) e ha debuttato nel marzo
Scarparo, Daniele Berardi e Marco Bar- 2018 sulle tavole del Teatro Verdi di
biero. Lo spettacolo che sarebbe dovuto Pisa. Il testo teatrale racconta di un
andare in scena il 12 febbraio 2019, uomo in cui si presentano i primi sicuri
Voci nel buio con Laura Morante in- segnali dell’Alzheimer. Anna, la figlia,
vece non è stato presente al Nestor, rim- si mostra preoccupata per la sicurezza e
piazzato da Parenti Serpenti, con Lello soprattutto la salute del congiunto, fa-
Arena (1° aprile). La stagione è poi pro- cendogli balenare l’idea di trasferirsi
seguita con Casalinghi disperati (19 nella sua bella ed ampia casa ove vive
febbraio), con Nicola Pistoia, Gianni col marito. L’uomo, però, si mostra per-
Ferreri, Max Pisu e Danilo Brugia ed Il sona incline al fantastico, che ama i co-
pomo della discordia (4 marzo) di e lori, quelli più sgargianti e non vuole
con Carlo Buccirosso, Maria Nazionale proprio saperne di rinunciare alla sua li-
ed altri, e con la partecipazione di Gino bertà, alla propria indipendenza. L’Au-

48
agosto 1959. Il testo teatrale narra la
vicenda umana di due persone lonta-
nissime tra di loro per cultura, edu-
cazione e socialità, ma non
certamente per scaltrezza o fine op-
portunismo, che propendono più
verso l’una delle due, la donna. Per-
ciò da una parte, Maude, cinquan-
tenne barista ma ora senza
occupazione, in attesa di scolarsi
l’intera liquidazione che consiste ap-
punto in un congruo numero di botti-
glie contenenti liquori vari, che vive
in una specie di roulotte e che crede
di possedere, avendola trovata in un
cassonetto delle immondizie, una
tela del prodigioso artista moderno,
morto giovane a 44 anni, tale Jack-
tore traccia una situazione drammaturgicamente son Pollock, considerato dai più il
intensa, affrontando il tema del progredire della massimo esponente dell’espressioni-
malattia in maniera leggera, quasi con pungente smo astratto/action painting. Dal-
ironìa. Lo spaesamento del personaggio princi- l’altro, Lionel, l’esperto d’arte, ma
pale, Andrea, interpretato da un ispirato ed im- anche mezzo imbrogliocello nono-
menso attore/caratterista qual è Alessandro Haber, stante la spocchia di integerrimo ex-
sarà vissuto dallo spettatore attento con quella pertiser, il quale, catapultatosi da
empatìa e simpatìa intelligenti portandoci ad as- New York per valutare l’opera cre-
sistere alle inevitabili contraddizioni in cui egli si duta originale di Pollock, potrebbe,
viene a trovare. Lo spettacolo condotto da un re- con la sua certificazione dell’autenti-
gista valido e sagace come Piero Maccarinelli, è cità del quadro, cambiare radical-
godibile in tutti i suoi aspetti e risvolti estetici ed mente l’esistenza di Maude. Nel
intimisti, facendoci vivere con intensità ed emo- corso dello spettacolo, si nota la dif-
il commediografo
zione tale percorso condotto con dolorosa poeti- Stephen Sacs ferenza dei caratteri, in una specie di
cità. E’ la parabola discendente di un uomo che schermaglia da ring/scontro coi
va verso il declino, il disgregamento, lo scom- guantoni, che man mano si sovver-
porsi psichico, diventando l’autunno più crudele e mali- tono e come la donna mostri di essere meno sprovveduta
gno della sua esistenza che si vanifica nell’incalzare di quanto sembri e nel mentre invece la posizione del-
inesorabile della malattia. Annichilendolo e riducendolo l’esperto sia sempre più precaria, quasi addomesticata, da
nuovamente bambino solitario, vulnerabile in un mondo perdere formidabili colpi, in una sorta di capovolgimento
fatto di adulti che non riuscirà mai più a comprenderlo pie- dei ruoli che inevitabilmente portano all’epilogo dello
namente. Le ultime parole di Andrea, il padre, rivolte al- scontro verbale se non proprio fisico fra i due antagonisti
l’infermiera che l’accudisce con civile trasporto sono: “Ho in una sbornia onnicomprensiva e nell’inconscio quasi cer-
la sensazione di perdere le foglie una dopo l’altra”. Alla tamente cercata. Il dramma di Sachs, comico e toccante,
fine applausi scroscianti da parte di un più che convinto e che viene portato in scena, in un tour per l’Italia, applau-
soddisfatto pubblico frusinate e non solo. dito ed osannato, da due mostri sacri dell’attuale scena ita-
liana (Massironi e Citran), è risultato primo per affluenza
Martedì 9 aprile 2019, ore 21.00. Il telone del Nestor si al botteghino e consensi critici unanimi anche sui palco-
apre su una pièce, in un atto lungo senza intervallo, di Ste- scenici inglesi e statunitensi, tanto da far scrivere al Los
phen Sachs dal titolo “Le verità di Bakersfield Park” Angeles Times: “ Lo spettacolo è esilarante ad ogni livello
(traduzione di Massimiliano Farau), per la regìa di Vero- possibile. Un caustico monologo a due voci che tratta le
nica Cruciani Massironi, con Marina Massironi e Ro- questioni artistiche intellettuali con strepitose battute e
berto Citran; scene e costumi di Barbara Bessi, colpi di scena. Un matrimonio perfetto di emozioni e idee
produzione Nidodiragno/CMC – Sara Novarese Pick- che è davvero raro”; mentre, con entusiasmante laconi-
ford. L’Autore, Stephen Sachs, è un regista e drammaturgo cità, The Telegraph riporta sulle sue colonne: “Meravi-
americano, nato a San Francisco, California (U.S.A.) il 14 gliosamente divertente! Magnifico!”…

49
L’incontro
con i grandi
scrittori

Nativi 2.0
torniamo al
Galateo
di Alessandra Del Signore

are e vecchie buone maniere che rendono saggiare cibo e vino prima che l’altro mangi o beva, né tener lo

C l’uomo “costumato e piacevole e di bella ma-


niera è o virtù, o a virtù somigliante”. Della
Casa si finge un vecchio “idiota” cioè incolto
che vuole fornire utili insegnamenti ad un
giovinotto, probabilmente suo nipote Anni-
bale Rucellai, affinché apprenda a vivere in società in maniera
civile. L’opera cinquecentesca non è rivolta, come Il Cortegiano
di Baldassarre Castiglione, ad una determinata classe sociale
ossia ai cortigiani che dovevano essere consiglieri del principe
stuzzicadenti sull’orecchio o in bocca alla fine del pasto. Non
si devono pertanto esagerare ed accentuare alcuni piccoli at-
teggiamenti: starnutire o tossire con “lo strepito che assordano
altrui” o “spruzzano nel viso a’ circostanti”, evitare inoltre di
sbadigliare sia durante la conversazione che durante un pranzo
perché ciò denota scarsa considerazione verso il padrone di casa
e sintomo di noia e mancanza di interesse verso la comitiva riu-
nita. “Sbadigliante” è sinonimo pertanto di “neghittioso e tra-
scurato”, un costume che rende spiacevole e poco amabile di
e quindi suo valido aiuto e sostegno di qui la necessità di un fronte alla “brigata” alla quale ci si accompagna. Ugualmente
manuale per formare il “perfetto” cortigiano. Della Casa con il vi sono cose “laide po fetide o chife o stomachevoli” che
suo Galateo si rivolge all’uomo comune che non deve necessa- l’uomo deve evitare di fare: come mettere “le mani in qual parte
riamente essere nobile poiché sapersi comportare, vestire e par- del corpo vien lor voglia, dirugginare i denti, il sufolare, lo stri-
lare in società è buona norma per chiunque. E’ vero anche che dere e lo stropicciar pietre aspre e il fregar ferro”. Pertanto non
alle norme del costume devono essere legate anche quelle della digrignare i denti, né fischiare, né sfregare oggetti, né cantare se
buona educazione e della morale, altrimenti il rischio è di pun- si ha una “voce discordata e difforme” ed evitare di aprire il
tare troppo all’apparenza a discapito della sostanza. Il nostro “moccichino” ove ci si è appena soffiati il naso per vedere cosa
“messere” non vuole creare uomini falsamente civili, ben vestiti vi è all’interno e sottolinea il messere in tono ironico, quasi a
e raffinati nel parlare, stare a tavola e scherzare, gli uomini in- volervi cercare “perle o rubare”. Bisogna avere parsimonia nel
dipendentemente dalla classe di appartenenza devono essere mangiare e nel bere, e cura ed attenzione al modo con cui si
persone con valori etici, virtuose, oneste e sagge. Quest’opera mangia: evitare di “trangugiare” il cibo avidamente e veloce-
fu ispirata a Della Casa dal vescovo Galeazzo Florimonte da mente a tal punto che “per lo soverchio” mangiare cada il su-
cui riprende anche il nome latino nel titolo cioè Galateo da Ga- dore dalla fronte. E’ buon costume non imbrattarsi le mani né
latheus. Il Galateo è una vera riflessione sui costumi dell’epoca, usare le “tovagliuole” per pulirsi le mani, asciugarsi il sudore o
invettiva contro la moda spagnola e contro il volgare usato da persino soffiarsi il naso. Il concetto è semplice: un uomo edu-
Dante. Della Casa è contro alcune espressioni del grande poeta cato mangia senza sporcarsi e l’uso del tovagliolo è limitato a
e maggiormente vicino allo stile e modi di Boccaccio, che cita pulirsi semplicemente i lati della bocca e non le mani unte.
frequentemente nel testo. L’opera è costituita da 30 capitoli in Della Casa evidenzia come gli uomini commettano diversi pec-
cui si trattano gli argomenti più vari: il rispetto per gli altri che cati:” vogliono sodisfare all’ira, alcuni alla gola, altri alla libi-
non si dimostra certamente con il baciamano, segno di riverenza dine ed altri alla avarizia ed altri ad altri appetiti”. Non bisogna
“alle reliquie de’ santi corpi e delle altre cose sacre”, né tanto- cedere al vizio ed è buona abitudine conformarsi alle usanze
meno tessendo lunghe lodi e usando paroloni che alcuni pos- della propria terra: inutile girar per le strade con il “saio” come
sono giustamente interpretare come segno di adulazione più che si stesse in campagna o con i capelli alla “zazzera” quando tutti
rispetto. Gli uomini perbene preferiscono essere trattati alla li portano “tonduti” ossia tagliati corti, portare la barba quando
pari, piuttosto rispettati nel modo di conversare, stare a tavola gli altri non la portano, girare con le “cuffie” da notte o con i
seduti composti, senza tirar gomitate al commensale al proprio “berrettoni alla tedesca”. Ampio spazio è lasciato poi all’arte
fianco per richiamare l’attenzione, né starnutire o odorare o as- del conversare per cui è fuori luogo raccontare “istorie manin-

50
Le buone maniere
conose” o parlare di “piaghe, malattie, morti e pestilenze”, né né rispetto verso il prossimo. Mamme che crescono i figli con
narrare dei propri sogni che, nella maggior parte dei casi sono il cellulare in mano, scevre da qualsivoglia forma di educazione,
“spezialmente sciocchi”. Non è tema di conversazione nem- le vedi gridare nei parchi, nelle strade, sulle spiagge non otte-
meno l’esaltazione delle proprie qualità o di quelle di moglie e nendo un benchè minimo risultato ossia richiamare l’attenzione
figli o abbellire i racconti del proprio vissuto con qualche cla- dei propri figli al rispetto delle regole. Chattano in maniera
morosa “bugiuzza”. Largo spazio è lasciato al discorso sulle compulsiva, bevono e fumano davanti ai minori, rollano car-
“cirimonie”, assai in odio allo scrittore per cui molti usano tine di dubbia origine, incuranti del prossimo si fanno la mani-
bugie e false lusinghe per ingraziarsi il favore di chi hanno di cure sotto l’ombrellone, spettegolano con chiunque con voci
fronte risultando uomini sleali e malvagi. Persone di rango su- starnazzanti e chiassose risate tanto da alterare qualsiasi equi-
periore non si aspettano né di essere venerate né che altri si pro- librio e far perdere la pazienza a chiunque. Si assiste impotenti
strino ai loro piedi né che gli bacino le mani, esigono lealtà e a scene di vero orrore e maleducazione di bambini, giovani ed
rispetto e ciò richiede prima di tutto serietà ed onestà. Un gen- adolescenti: parolacce, bestemmie, corse sfrenate, carte gettate
tiluomo non si contorna di adulatori ma di persone di cui può a terra, palloni che volano sulle teste dei passanti, piedi sulle
fidarsi, che sappiano consigliarlo al momento giusto ed evitino sedie, calci e pugni ai compagni. Questa è la realtà che viviamo
di fare i saccenti, mostrando all’altro i suoi errori. nelle scuole, in città, nei parchi, nelle festicciole casalinghe o
I consigli sono ben accettati se richiesti, altrimenti risultano ar- nei luoghi pubblici del divertimento. Ricordo ancora i buoni co-
roganti: gli uomini sono nati liberi e ciò a cui aspirano è pre- stumi dettati da mia madre: non correre mai per strada, non dare
servare la propria libertà. Ciò è esternato proprio attraverso la del tu, non rivolgerti in maniera sgarbata, non mangiare con
libertà di pensiero, parola e opere. Nessuno può permettersi di foga o con le mani, non offendere mai alcuno, chiedere sempre
“correggere i difetti degli uomini ed a riprendergli e d’ogni cosa con cortesia e ringraziare. Rispetto per gli altri, per le cose e
vogliono dar sentenza finale e porre a ciascuno la legge in per l’ambiente, ma oggi di quelle “buone regole” cosa resta?
mano”. Un uomo dotato di ingegno non giudica gli altri né può Chi cerca di seguirle è tacciato di essere snob, “fricchettone”,
prendere in giro il prossimo: il motto o scherzo può essere ac- “pariolino” o presuntuoso. Ci si sente dire che non si è nessuno
cettato per allietare la “brigata”, come momento di svago ma per giudicare o per fare della morale ma nemmeno si può subire
non si può mai schernire alcuno nemmeno la persona “inimica” l’ignoranza e l’arroganza altrui, essere considerati degli alieni
poiché segno di disprezzo e ingiuria. Quando ci si trova in com- perché attaccati al buon gusto. Giovani e giovinette pressocchè
pagnia si possono raccontare novelle come quelle del Boccac- svestiti, slip a vista e pantaloni calati, minigonne a scomparsa
cio con “favellar disteso e continuato, il quale vuole essere e scolli vertiginosi che lasciano poco spazio all’immaginazione,
ordinato e bene espresso e rappresentante i modi le usanze gli piercing, tatuaggi e trucco in stile Dark Queen che rendono ir-
atti e i costumi di coloro de’ quali si parla”. In effetti Della Casa riconoscibile quella che un tempo era l’amica di tuo figlio. La
trova poco raffinato il linguaggio di Dante che si permette di cara e saggia Chanel diceva: “Less is more”.
dire nel Paradiso “e lascia pur di grattar dove è la rogna” rife- E’ preferibile uno stile basic senza fronzoli e frivolezze, perché
rendosi al volgar popolo. Un gentiluomo non deve rinunciare la sobrietà dà un valore aggiunto alla propria personalità men-
alla bella “favella”, cioè ad un linguaggio che si conviene ad tre gli eccessi sono sempre inadeguati. Torniamo ad una sana
una persona educata non necessariamente istruita, ed evitare e costruttiva critica dei nostri modi di fare, parlare e vivere, cer-
termini del linguaggio più basso e che inevitabilmente entrano chiamo di creare un Galateo per i nativi 2.0, che sia un barlume
a far parte poi della quotidianità come le bestemmie, o le pa- di speranza di fronte alla degenerazione di una società che crede
role o gesti osceni e sconvenienti. Ciò che distingue l’uomo che essere alla moda significhi vivere sopra le righe. No non
dalla bestia è proprio il privilegio dell’intelligenza che ci deve esigiamo semplicemente l’apparenza nei modi ma un’educa-
portare verso la misura e saggezza e non è legato al grado di zione alla civiltà della condivisione degli spazi e cose nel ri-
istruzione acquisito. Quindi Della Casa invita l’uomo non solo spetto delle libertà altrui senza arroganza e prevaricazione. Non
a “fare le cose buone, ma dee studiare di farle anco leggiadre”. chiediamo ai nostri giovani di essere ben vestiti nel senso di ve-
In sostanza questi sono principi che vanno fatti propri ed ap- stire firmati, ma di abbigliarsi in modo decoroso e rispettoso
plicati con nonchalance ossia con leggiadria, non di certo in del pudore proprio ed altrui, non chiediamo volti perfetti, frutto
modo affettato o rispettati solo in alcune situazione e trascurati della chirurgia, ma nemmeno mascherati da un’infinità di ta-
in altre. Un vero gentiluomo diviene tale se crede nei principi tuaggi e piercing che li rendono irriconoscibili. Dobbiamo in-
che gli sono stati trasmessi e non ha difficoltà a preservarli nel segnargli ad accettarsi per come Dio ci ha creati, con il nostro
tempo. In una società come la nostra ove il buon costume è “vero” volto, ricordando loro che il corpo è solo un involucro
pressochè dimenticato, sarebbe davvero auspicabile tornare a ed è molto più importante pensare ad arricchire e modificare il
leggere le pagine di questo libello. Un Galateo per tutti, anziani nostro animo ogni giorno puntando ad essere virtuosi, depo-
e bambini, uomini e donne, tutti egualmente non esenti da er- nendo il “cellulare”, come un soldato tornato dalla guerra de-
rori grossolani, il primo fra tutti, il predominio assoluto del cel- pone le armi, ridimensionando il ruolo di quell’oggetto a quello
lulare”, presente in qualsiasi momento, nelle conversazioni, a che è: un pezzo di plastica dotato di circuiti e non una parte di
tavola, sul luogo di lavoro, nelle serate tra amici: fonte di di- noi stessi. Vogliamo veramente distinguerci? Torniamo ad in-
strazione e segno di maleducazione quando interrompe un dia- vitare i nostri amici con un bel biglietto scritto a mano su carta
logo, squilla al lavoro o durante una cena con la propria amata. pregiata e chiediamo la risposta di conferma sempre su carta.
Sms a go-go, sempre e comunque perfino di fronte al talamo Imparare dal passato a recuperare le tradizioni possono davvero
nuziale o al feretro di un parente caro. Non c’è più buon senso migliorare e salvare la vita dalle cattive abitudini.

51
Tecnologia e Futuro moto sono solo alcune funzioni che consentono di rendere
“smart” la propria abitazione.
di Marialucia Battisti
Tecnologie domotiche per una casa intelligente
Lo sviluppo del sistema digitale ha comportato un profondo
cambiamento anche nel modo dell’immobiliare: in caso di ac-
Una rubrica tutta nuova.. quisto o ristrutturazione di una casa si opta per soluzioni in
News dalla Tecnologia.. grado di renderla connessa e capace di interagire con tutti i dati,
Una finestra sul futuro anche quelli provenienti da sistemi smartphone. Questi sistemi
Per essere sempre informati su quanto permettono di impostare l’illuminazione, l’impianto di riscalda-
mento e condizionamento, l’apertura o la chiusura delle finestre
avviene nel mondo della tecnologia e l’accensione dei vari elettrodomestici; inoltre, le tecnologie più
evolute sono in grado di ‘imparare’ le abitudini o di interagire di-
Le case del futuro: rettamente con l’ambiente esterno, scegliendo conseguentemente
l’opzione migliore. Esistono, infatti, finestre capaci di ventilare
Case smart grazie alla regolarmente la casa in base ad orari, abitudini e livello di in-
quinamento domestico, schermature solari (tende e tapparelle) in
tecnologia! grado di aprirsi e chiudersi a seconda dell’intensità della luce e
caldaie in grado di impostare il riscaldamento domestico in base
alle condizioni climatiche esterne. Chi

T
ra pochi anni le case po- possiede delle finestre per tetti può ge-
trebbero diventare così stirne l’apertura e la chiusura, anche
connesse da automatiz- per tapparelle e tende, grazie a VELUX
zare le nostre vite e de- ACTIVE un sistema che si interfaccia
cidere per noi cosa farci con le finestre per tetti VELUX dotato
mangiare o se è il mo- della più recente tecnologia smart-sen-
mento di fare più esercizio fisico o av- sor. VELUX ACTIVE è in grado di ge-
viare una elettrodomestico o leggere un stire i sistemi delle finestre intelligenti
ebook. La previsione estrema e disto- per conto dell’utente: i sensori control-
pica è di Amy Webb, docente della New lano la temperatura, l’umidità e la con-
York University Stern School of Busi- centrazione di CO2 all’interno della
ness e fondatrice del Future Today In- casa e attivano un gateway che apre e
stitute.”La tua casa intelligente è una chiude le finestre per migliorare le con-
prigione intelligente e non c’è via di dizione climatiche interne così come
scampo”, ha raccontato Amy Webb al Festival South by Sou- tende e tapparelle per il controllo della luce e del calore. Grazie
thwest che si è tenuto ad Austin, in Texas.” La nostra futura vita ad una App è possibile controllare da smartphone lo stato della
tecnologica sarà sempre più dipendente da una grande azienda casa e di tutti gli elettrodomestici e apparecchi ovunque ci si
tech al punto che non saremo più in grado di sfuggire “al sistema trovi. VELUX ACTIVE non si basa solo sui dati rilevati all’in-
operativo in cui viviamo”. terno della casa, ma riceve anche i dati meteo in tempo reale per
Anche noi faremo parte di un sistema operativo perche’ po- attivare se necessario le diverse funzioni. Tra i sistemi di auto-
tremo ottimizzare i tempi e ridurre i costi, limitare gli spre- mazione per finestre tradizionali c’è WICLOUD di MASTER
chi e scegliere quando e come fare o non fare qualsiasi azione che permette l’apertura motorizzata grazie ad un automatismo
casalinga e personale. completamente a scomparsa.Tra i sistemi domotici per scher-
Sono tre, secondo Amy Webb, i fattori che favoriscono questo mature solari c’è ONYX® HOME di HELLA che tramite App
scenario futuro. Il primo è la proliferazione dei dispositivi intel- permette di comandare in modo semplice e comodo tutti i vostri
ligenti che aiuteranno e in qualche caso sostituiranno l’uomo. A prodotti per la protezione contro il sole a seconda del tempo, del-
questo si unisce la diffusione degli smart speaker, gli altoparlanti l’andamento del sole o delle condizioni meteo. Tra i sistemi per
dotati di assistenti virtuali oramai sempre più diffusi nelle nostre l’automazione delle tende c’è ROLL UP WIREFREE di SOMFY
case. Il terzo fattore, infine, è l’impegno di tutti i big della tec- ITALIA che permette di motorizzare le tende verticali da interno
nologia nel settore della salute - spesso partnership con ospedali senza necessità di alcun cablaggio elettrico e di automatizzare
e assicurazioni - che registrano sempre di più le nostre abitudini una singola tenda in funzione della luminosità: in estate il sen-
e ci danno consigli sul nostro benessere psicofisico. sore abbassa automaticamente la tenda quando la luce del sole
Secondo gli analisti Idc, la crescita del mercato della smart è diretta; nei mesi invernali, il dispositivo può essere disattivato
home è costante: tra il 2019 e il 2023 i dispositivi saranno nel facilmente per beneficiare il più possibile della luce naturale. Un
mondo 1,6 miliardi. In Italia, secondo l’Osservatorio Internet of altro esempio è STRAUSS di CAME un dispositivo meteo per
Things del Politecnico di Milano, il mercato ha raggiunto il va- la gestione automatica del movimento delle tende da sole in re-
lore di 5 miliardi di euro, con un aumento del 35%. (ANSA) Il- lazione alle condizioni metereologiche (sole e vento). Questo é
luminare la propria abitazione con un click, ventilare regolar- il futuro che da una parte ci affascina e ci rende curiosi accellera
mente gli ambienti domestici al superamento di alcune soglie di i ritmi di vita modifica i concetti di tempo e spazio e dall’altro
temperatura, umidità e CO2 e consentire l’accensione, lo spe- ci preoccupa per gli effetti sullo sviluppo celebrale se l’uso de-
gnimento e la programmazione settimanale degli impianti da re- gli strumenti tecnologici e’ eccessivo.

52
interpreta un soldato indolente e
imboscato, che sarà costretto suo
Profili in malgrado a morire da eroe: que-
celluloide sto film segna una sorta di spar-
di Gerry Guida tiacque della sua carriera,
mostrando a tutti di sapersi ca-
lare anche in ruoli più dramma-
Alberto Sordi... tici. Seguono quindi film come
Tutti a casa di Luigi Comencini

storia di un italiano! dove Sordi è il sottotenente In-


nocenzi che trova la morte im-
bracciando le armi contro i

Q
nazisti o Una vita difficile di
uella di Alberto Sordi è stata dav- Dino Risi, dove il suo personag-
vero la storia di un intero Paese, di gio (partigiano e giornalista poi)
cui ha saputo incarnare alla perfe- Silvio Magnozzi, metafora del-
zione vizi e virtù, come nessun l’oppressione sociale, prende a
altro. La straordinaria, irripetibile schiaffi il commendatore Bracci,
carriera di Sordi altro non è che un facendolo cadere in piscina, sim-
affresco senza eguali della società e del costume ita- bolo del benessere (altra celebre
liano del Novecento. Attore, regista, sceneggiatore, sequenza del nostro cinema).
compositore, cantante e doppiatore italiano, egli dà Con Il vigile (“Otello Celletti”)
vita ad una galleria di ritratti cinematografici, la mag- di Luigi Zampa, Sordi ci regala
gior parte dei quali “negativi”, spesso cinici, talvolta un’altra esemplare interpreta-
capaci di riscatto civile e morale, per tratteggiare di zione, a cui seguiranno quelle ne
volta in volta i difetti più tipici ed evidenti degli ita- Il boom di V. De Sica (dove è un
liani, a volte rappresentati con fare benevolo, altre industriale fallito disposto a ven-
volte invece attraverso una satira feroce. Il suo cor- dere un occhio per riassestare le
pus cinematografico finisce per diventare così una sorta di trat- sue finanze), in Fumo di Londra (sua prima regìa), e ne Il me-
tato antropologico, verrebbe da affermare, in cui viene mostrata dico della mutua di L. Zampa (il leggendario dott. Guido Tersilli,
in chiave tragicomica l’evoluzione sociale dell’italiano medio, che vuole fare carriera costi quel che costi), e in Riusciranno i
che Sordi racconta ora alle prese con meschini compromessi, ora nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in
devoto al superiore di turno, ora costretto a fare i conti con le mi- Africa? di E. Scola. Gli anni ‘70 si segnalano quindi per pelli-
serie quotidiane, il tutto condito con una sapiente, voluta crudeltà cole più drammatiche come il kafkiano Detenuto in attesa di giu-
di fondo. Dopo ruoli secondari, Sordi nel 1950 riesce finalmente dizio di Nanni Loy (dove interpreta un geometra incarcerato
ad approdare a un ruolo da protagonista nel lungometraggio di senza motivo mentre si trova in vacanza) e Un borghese piccolo
Roberto Savarese “Mamma mia, che impressione!”: ma sarà piccolo di Mario Monicelli, dove offre una delle sue prove più
Federico Fellini ad accorgersi del suo talento, chiamandolo ad convincenti ed applaudite (Sordi è un padre che vendica la morte
interpretare il personaggio di Fernando Rivoli, eroe dei fotoro- del figlio). Come non ricordare quindi le sue interpretazioni in
manzi, in Lo sceicco bianco e di Alberto ne I Vitelloni: proprio in Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illi-
quest’ultimo, Sordi ci regala la prima delle sue memorabili “le- bata di Zampa dove come scrive Giovanni Grazzini “strizza l’oc-
zioni”, con una sequenza leggendaria, che finisce per diventare il chio alla cara memoria di Stan Laurel” o in Polvere di stelle (è
simbolo dell’intero film, quella in cui, rientrando da una gita de- Mimmo Adami, capocomico al fianco di sua moglie, la soubrette
ride un gruppo di operai, con tanto di gesto “dell’ombrello”, dan- Dea Dani (Monica Vitti)) e Finché c’è guerra c’è speranza (altra
dosi poi vigliaccamente alla fuga quando l’automobile su cui sua regìa) film in cui veste i panni di un commerciante interna-
viaggia si arresta per via di un guasto. Da questo momento in pra- zionale d’armi. Gli anni settanta si chiudono col film collettivo
tica Sordi inizia la sua personale carrellata artistica, fatta di volti Dove vai in vacanza? ove Sordi dirige l’episodio Le vacanze
e di maschere entrate di diritto nell’immaginario collettivo. Dopo estive con le vicende/disavventure di Remo e Augusta Proietti.
il fortunato incontro con l’amico Fellini è la volta di Un ameri- Durante gli anni ottanta Sordi ci regala uno dei suoi personaggi
cano a Roma col personaggio di Nando Moriconi “americano del più riusciti: quello di Onofrio in Il marchese del Grillo di Moni-
Kansas City” (già annunciato in maniera embrionale in Un celli. Recita quindi al fianco dell’emergente Carlo Verdone, fir-
giorno in pretura), giovane romano di Trastevere così infatuato mandone la regìa, nel film In viaggio con papà, (per molti una
dell’America, a tal punto che l’unica aspirazione è quella di tra- sorta di passaggio del testimone), fino all’ultima sua maschera,
sferirsi negli Stati Uniti. L’anno successivo con Bravissimo, com- quella di Pietro Marchetti, maturo tassista romano in servizio con
media diretta da Luigi F. D’Amico, porta sullo schermo Ubaldo la sua vettura “Zara 87”, tra incontri surreali e momenti di grande
Impallato, maestro elementare che scopre per caso un allievo pro- nostalgìa (episodio con Federico Fellini), nel film Il Tassinaro. A
digio nel canto lirico e lo sfrutta per il suo tornaconto. Nel 1959 riprova di ciò che ha rappresentato Alberto Sordi per il nostro
due grandi prove, quella per Il Vedovo (Dino Risi) in cui è il com- Paese, da segnalare infine il programma televisivo ideato e con-
mendatore Alberto Nardi, giovane megalomane industriale ro- dotto dallo stesso Sordi, Storia di un italiano, in cui si raccon-
mano dalle scarse capacità e soprattutto quella in La grande tava, attraverso il ricorso a brani dei suoi film, la storia del
guerra di Mario Monicelli, dove (al fianco di Vittorio Gassman) costume italiano del Novecento…

53
Turismo ed economie
dei Territori
di Luca Buerti

Girasassi
Una serie di citazioni e luoghi rilegati dallo stesso filo
conduttore, sassi, mattoni e archeologia antica e moderna.

C’
era una volta una cornacchia e nuti a conoscenza della magia della bambina anche loro
una brocca, anzi no, invece che avrebbero aiutato il vecchio a patto che avessero diviso la
Esopo ve la invento una storia sui refurtiva. La combriccola ora aveva atteso il calare del
sassi, perché sono tuttattaccato. buio, e sulla scorta delle indicazioni del signore, partì il
Riiniziamo, c’era una volta una saccheggio dei sassi della bambina, facendo un bel bottino
piccola bambina, che trascorreva di monete d’oro. Portarono via le monete, dividendo tra
le sue giornate a voltare i sassi, girarli, scrutarli, ammirare loro la refurtiva, e passarono la notte beati con la consa-
le loro posizioni, e con la sua sensibilità scorgere tutte le pevolezza di aver guadagnato le monete d’oro da poter
caratteristiche della forma, del colore, delle macchiuzze spendere all’indomani. La bambina la mattina continuava
che i sassi portano con sé, macchie verdi, rosse, grigie. nella sua faccenda della rivolta dei sassi, non si curava af-
La bambina non proferiva parola del suo passatempo, c’era fatto dello scomponimento dei suoi sassi, e del furto delle
solo un signore che l’ammirava e non riusciva a spiegarsi monete. La bambina vicino a sé ne aveva sempre uno che
del suo girare, scrutare e rivoltare i sassi. Il signore non sembrava seguirla, lei lo chiamava con voce sottile: “Verde
seppe trattenersi dal domandare alla bambina del suo pas- Mangiasassiiii! dove vai?!?”. Vieni vicino a me, stammi
satempo, ma la bambina non gli rivelò subito la sua attività vicino mentre io mi occupo dei sassi! Ora penserai tu ai
della cura dei sassi, poiché aveva visto nello sguardo del- nostri visitatori avidi. Ovviamente il sasso non si scompo-
l’uomo il proposito di avidità. Il signore s’insospettì e volle neva, non osò spostarsi nemmeno di un centimetro, ma ri-
guardare la bambina, di nascosto, e scoprì che la bambina guardo al nome, possiamo dire che era azzeccato, poiché
traeva monete d’oro dai sassi, in tutti quelli rivoltati e con il sasso era quasi totalmente ricoperto di muschio verde
le macchioline diverse tra loro, tanto da farli assomigliare, fiorente, che lasciava intravedere solo una piccola parte
a sassi di terre diverse, terre dal rosso colonico, terre dal del sasso, che, in effetti, lo faceva somigliare ad un sasso
verde della natura, terre dal blu del mare. Ma questa è pro- con la bocca, forse ecco il perché la bambina lo chiamava
prio magia! Esclamo il vecchio. Il vecchio tenne d’occhio Verde Mangiasassi. La bambina aveva riposizionato i sassi
le posizioni dei sassi, e per non incorrere in pericoli volle come sempre anche dopo il furto, trovandone subito altri
subito trovare degli aiutanti, per portare a termine il suo lì vicino, ma non sappiamo come si generassero. Purtroppo
disegno malvagio che aveva nella mente, in altre parole di però i furfanti non avevano considerato il Verde Mangia-
derubare le monete della bambina. L’uomo allora cercò su- sassi, che era il protettore magico della bambina e dei
bito di avvicendarsi di complici, quali una volta essere ve- sassi, infatti, ogni uomo della combriccola ritrovò presto

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nella notte il Verde Mangiasassi, che aveva l’ordine sacro archeologico della Villa Repubblicana che troviamo a
di trasformare in sassi tutti quegli uomini che avrebbero fondo del paese, dove sia Museo sia sito archeologico, non
rubato o preteso le monete della bambina senza essere giu- sembrano essere pronti alla fruizione, anche se contattando
sti, ma solo con avidità e sfrontatezza, tali da rendere la i gestori ed enti preposti sicuramente si sarebbero attivati
ragione del furto contro la natura e la bontà della bambina ai fini dell’apertura, ma siccome sono beni che debbono
e del protettore dei sassi. Proprio vicino, infatti, la bam- essere resi fruibili e non solo essere fruibili a richiesta,
bina ritrovava ogni giorni dei sassi diversi da posizionare avrei gradito che almeno il complesso archeologico, fosse
e rivoltare, che erano come ogni dì non altro che tutti que- visitabile, ovviamente pagando regolare biglietto d’in-
gli uomini che rubavano le monete della bambina sotto la gresso, poiché ho sempre piacere e giustezza nel poter cre-
visione del Verde Mangiasassi. Questa storia, ci aiuta nel dere di investire nella cultura, ed ammirare qualche
racconto e nella scoperta di alcuni luoghi, sia per la storia mosaico fatto di piccoli sassolini. Ma peccato, il sito ar-
del Verde Mangiasassi, che ho sempre sentito nella mia cheologico era chiuso. Forse crediamo che siano solo un
gioventù, e mai avevo provato a inventarne una storia, si- accumulo di stupidi sassi di duemila anni fa.
curamente anche voi avete sentito almeno una volta il
Verde Mangiasassi.
Sulla via dei sassi, infatti, abbiamo visitato, un Borgo della
Ciociaria, il più bello, supertitolato, questo è il comune di
Castro dei Volsci. I sassi in questo borgo sono onnipre-
senti, sia sulla costruzione del paese, che come vediamo
mentre saliamo al centro storico, i sassi grandi e piccoli,
altri enormi, sono parte del paesaggio, delle facciate, delle
case caratteristiche e ne fanno anche da decoro negli angoli
delle mura, dove qua e là, vediamo puntare qualche sasso
dalle mura. Senz’altro il paese e la sua costruzione è stata
basata sulla roccia, innumerevoli le testimonianze. Impor-
tante e coreografico il centro storico con scorci e viste bel-
lissime tra i vicoli.
Una nota dolente, purtroppo l’ho ritrovata nel complesso

55
L’Arte allo specchio
Lo specchio dell’Arte

56
57
Diritti civili

La natura sociale
e giuridica della
tortura nella storia
PARTE II

di Alberto Manzari

GUANTANAMO, ABU GRAIHB E LE sospettati di terrorismo. Nel caso particolare di Guanta-


“EXTRAORDINARY RENDITIONS”: namo, accadde la vicenda delle “navi-Guantanamo”. In-
ALCUNI ESEMPI DI UN MALE fatti, il 2 giugno 2008, la ONG Reprieve (il governo USA
DA DEBELLARE: LA TORTURA deve rivelare informazioni sulle “navi prigioni” utilizzate
per “sospetti terroristi”) denunciò 17 navi militari USA che
sarebbero state impiegate per “detenere, interrogare, forse

S
ono passati più di sei anni da tale dichiara- anche torturare e poi spostare in giro per il mondo prigio-
zione, eppure ciò non è ancora avvenuto, nieri catturati durante la guerra del terrore”1. La notizia è
anche a causa del voto contrario del Senato stata ripresa dal quotidiano britannico The Guardian2, ed
degli Stati Uniti, il quale con 80 voti sfavo- è poi rimbalzata sui media di tutto il mondo. Come spesso
revoli e 6 favorevoli ha bocciato il piano di avviene in casi simili, l’indiscrezione è stata subito smen-
chiusura che ipotizzava un costo intorno agli tita sul piano ufficiale da Jeffrey Gordon, portavoce della
80 milioni di dollari. I catturati venivano “deportati” a US Navy3. Situazione simile alle carceri di Guantanamo, è
causa di Extraordinary rendition “CONSEGNE STRA- quella della prigione centrale di Baghdad (precedente-
ORDINARIE”, locuzione inglese con cui si determina mente nota come prigione di Abu Ghraib), che è un car-
un’azione illegale o, per lo meno, “extralegale”, che ha cere situato nell’omonima città di Abu Ghraib, in Iraq, a
come conseguenza, la cattura, la deportazione e la deten- 32km ad Ovest di Baghdad. Saddam Kamel, capo delle
zione, che veniva eseguita nei confronti di un “elemento forze speciali di sicurezza, fu colui incaricato nella gestione
ostile”, sospettato di terrorismo. Un esempio storico no- delle torture e dell’esecuzione di migliaia di prigionieri po-
tissimo potrebbe ravvisarsi nell’operazione con cui Israele litici. La prigione fu sotto il controllo della Direzione ge-
condusse sul proprio territorio il criminale nazista Adolf nerale della sicurezza (DGS), anche nota come al-Amn
Eichmann dopo averlo rapito in Argentina (1960). Tale al-‘Amm (Pubblica Sicurezza). Si stima che solo nel 1984
pratica è stata ripetutamente messa in atto dai servizi se- circa 4000 persone siano state giustiziate ad Abu Ghraib,
greti statunitensi, in particolare la CIA, con la motivazione almeno 122 nel 2000 e ulteriori 23 prigionieri politici sono
della lotta al terrorismo iniziata dopo gli accadimenti stati condannati a morte nel 2001. Nei pressi della stessa
dell’11 settembre 2001 (distruzione delle Torri Gemelle), prigione, è stata rivelata una fossa comune di prigionieri
anche se si riscontrano casi in cui già l’amministrazione politici. Nel dicembre del ’98, furono 15 le vittime giusti-
Clinton provvide a riconsegnare a Stati Arabi, loro cittadini ziate e sepolte dalle autorità della prigione. Altre vittime

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furono trovate nella periferia di Baghdad, in prossimità di appaia più come suo simile, perché solo così può trovare
un cimitero civile, dove furono trovati altri mille prigio- la forza di togliergli la vita. Chiunque fra noi è portato a
nieri politici senza vita. Tutto quello che avvenne in tali compiere i crimini più orrendi in una determinata situa-
posti rimase avvolto nel mistero e nel simbolo della po- zione e in un determinato contesto" 4. Numerose furono le
tenza di Saddam Hussein, fino all’aprile del 2004, quando proteste elevate dalla comunità internazionale tramite di-
le cronache internazionali cominciarono a riferire all’opi- verse organizzazioni umanitarie. Secondo un rapporto
nione pubblica delle umiliazioni e delle torture, che veni- della Croce Rossa Internazionale, le autorità statunitensi
vano inflitte su detenuti iracheni da parte di soldati erano al corrente dell’accaduto fin dalla primavera del
statunitensi della forza di coalizione. Tutti i fatti accaduti 2003, motivo per il quale l’amministrazione Bush dovette
furono divulgati inizialmente da un programma televisivo esprimere davanti alla nazione e alla comunità internazio-
statunitense (60 Minutes), che incominciò a diffondere un nale, per bocca del ministro della difesa Rumsfeld, pub-
proprio reportage con storie di abusi ai danni dei reclusi. bliche scuse per l’accaduto. In qualsiasi forma, la tortura
Sui media internazionali, successivamente, ebbe inizio la nascosta tra le pieghe della storia, rappresenta lo stato della
circolazione delle crude immagini delle torture. Lo scan- crisi nella relazione umana, una situazione che ad oggi non
dalo, con il passare del tempo, si allargò a macchia d’olio vede ancora una risoluzione definitiva.
fino a coinvolgere anche soldati del Regno Unito. A giudi-
care quelle crude immagini, di cui la maggior parte non fu
pubblicata dato il veto posto dal presidente Obama, fu chia-
mato il professor Philip Zimbardo, noto psicologo sociale
che ha commentato le foto nel suo libro “Effetto Luci-
fero”, dove descrive anche un suo esperimento compiuto
nel 1971 a Stanford. "In gioco -scrive Zimbardo - non è
tanto l'indole di questi militari, quanto l'appartenenza al si-
stema esercito inviato per una giusta causa (contro il terro-
rismo), in una situazione che nella fattispecie è guerra. Ma
perché un uomo possa uccidere un altro uomo è necessario
che lo de-umanizzi, che lo riduca a cosa, in modo che non

1
Terrorismo, la denuncia di una ong "Gli Usa hanno 17 navi-prigione" (Repubblica.it).
2
Prison ships, torture claims, and missing detainees (Guardian.co.uk). Nell'articolo, vengono anche indicati i nomi di alcune unità
che sarebbero impiegate a questo scopo: USS Bataan, USS Peleliu, USNS Stockham (USNS sta per United States Naval Ship).
3
US accused of holding terror suspects on prison ships (Guardian, cit.) «There are no detention facilities on US navy ships.» ("Non
esistono strutture detentive su navi da guerra USA.")
4
Zygmunt Bauman, Danni collaterali, Editori Laterza, 2013, pp.154-156.

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Magìa, Segreti, Illusionismo, Prestigiazione…
Scuola di Magìa Club Magico Italiano - Magic Academy Frosinone
mano”. È’ termine che ricorre già in un’opera fondamentale,
sulla quale ritorneremo presto, la Discovery of Witchcraft (La
stregoneria rivelata) di Reginald Scott, del 1587. Vi si defini-
sce testualmente leger de main come “the nimble conveyance
of hand”, la pronta destrezza di mano. Il nostro equivalente
può essere “mani-polazione”. Infatti c’è una differenza so-
stanziale fra manipolatore e giocoliere: quest’ultimo fa della
personale destrezza una vera e propria esibizione, mentre il
manipolatore la nasconde ad arte e cerca lo stupore del pub-
blico proprio mascherando la sua abilità. In altre parole, es-
sere bravo manipolatore vuol dire saper nascondere bene per
predisposizione naturale, oltre che per abilità le cose che si
manipolano, creando un’illusione.
Il Conjuring è tutta un’altra cosa: é l’illusionismo vero e pro-
prio, ossia l’arte di trarre in inganno, il pubblico, realizzando
MAGIA E PRESTIDIGITAZIONE: in scena un fatto che per logica appare impossibile: come -
DUE PAROLE AL VAGLIO tanto per fare un esempio che tutti comprendono- segare in
due una persona distesa in una cassa.
a cura di Americo Rocchi in Arte Jarry Contrariamente a quanto generalmente si crede, la destrezza
di mano ha ben poco a che fare con l’illusionismo. Più im-
Finalmente svelato il dilemma etimologico! portante della destrezza, e della stessa apparecchiatura, sono
Prestidigitato….che? la presentazione e la teatralità del numero, ossia la sua rea-
lizzazione in forma spettacolare, con il prestigiatore-attore

L
a storia che ci apprestiamo a scorrere insieme che recita la sua parte così bene da far apparire portentoso
non è, in fondo, che la storia dell’illusionismo anche il trucco più semplice, applicando il principio fonda-
e della prestidigitazione, ossia dell’arte volta mentale di far concentrare l’attenzione del pubblico su un
ad illudere i nostri sensi in modo tale da farci particolare che... Non c’entra e distraendolo da quanto è in-
scambiare per realtà ciò che è soltanto appa- vece veramente importante. Passando alla nostra lingua, ve-
renza. diamo se anche noi possiamo contare su una terminologia che
Il prestigiatore, infatti, è detto anche illusionista. Il prestigia- non provochi confusione. Dal latino praesto-esse, che vuol
tore detto comunemente ma non precisamente Mago si av- dire essere pronto e a portata di mano, deriva il nostro “pre-
vale di comuni mezzi ottici, chimici, meccanici, elettronici, se sto”, che significa come tutti sanno “velocemente”. DIGI-
non addirittura, e soltanto, della destrezza delle sue mani, del TUS, ancora in latino, è il dito. Prestigiazione che unisce
suo intuito psicologico non comune, e non di forze sovran- l’italiano presto, e il latino digitus è dunque l’arte di essere
naturali. svelti con le dita, di provocare illusioni con destrezza di
Ecco: le distinzioni si vanno facendo subito numerose ed è mano. Sarebbe logico pensare che in latino, prestigiatore si
bene approfondire senza indugio, affinché il chiarimento eti- dicesse PRAESTIDIGITATOR. E invece si diceva, Praesti-
mologico delle varie denominazioni del performer magico giator, (lo testimonia (Plauto) e il suo derivato in italiano “
vada a compiersi. prestigiatore”, che è “prestigiazione”. Personalmente do-
Mi sia permessa quindi qualche divagazione linguistica e les- vrebbe essere da preferire.
sicale, estesa soprattutto alle voci in lingue straniere: ci sa- Curiosamente, “prestidigitatore” è venuto in uso, fra noi, più
ranno, come vedrete, utilissime. tardi di “prestigiatore”. Quest’ultimo termine è usato, ad
Il nostro termine generico “prestigiatore” in inglese ha due esempio, da Tommaso Garzoni (1549-1589) nella celebre sua
termini equipollenti che determinano anche chiare distinzioni opera erudita. “la piazza universale di tutte le professioni del
tipologiche nel mondo illusionistico. Nell’enciclopedia Ame- mondo”. (1584) Comunque, nessuno adopera più « prestigio”
ricana, infatti, essi danno vita a due voci distinte, di cui è au- nel senso di “gioco di prestigio” che è l’espressione oggi in
tore Milhourne Christopher, uno dei massimi storici dell’arte uso e quella cui molti, me compreso, fanno più spesso ricorso,
magica. Possiamo tranquillamente fare nostra con la distin- anche se, qua e là, specialmente citando quanti mi hanno pre-
zione che egli pone fra leger de main (l’origine francese del ceduto come storici dell’arte magica, userò, avvertendovene,
termine è più che evidente) e Conjuring (il cui suono rivela la terminologia che essi predilessero.
l’origine latina comune con il nostro “congiurare”, sottoline- Riconosciamo così a Jules de Rovère, semiprofessionista
ando, se ce ne fosse bisogno, l’implicito senso del mistero francese e buon cultore dell’arte magica, il merito di aver
che alberga nella parola stessa). creato il neologismo di prestidigitateur nel 1815, al posto
Leger de main significa “abilità, destrezza nell’uso della del più comune escamoteur, e all’Accademia di Francia di

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averlo inserito ufficialmente nel vocabolario francese nel le leggi naturali, apparentemente contro ogni logica. Come
1880. Ma il vocabolo era già usato per definire il ciarlatano e vedete il termine include un minestrone di significati, e forse
il giocoliere di piazza. Lo stesso Jules de Rovere lo aveva ri- per questo non è apprezzato o accettato da molti prestigiatori.
pudiato quasi subito: in un manifesto dell’ottobre del 1828, Di per sè oggi rimane comunque un sinonimo, per quanto im-
che annunciava una sua rappresentazione al Royal Theatre proprio e fuorviante, della parola prestigiatore.
dello Hay-Market di Londra, non c’è più traccia di prestidi-
gitateur. Il Termine Illusionista
Ora per completezza conclusiva vediamo di capire le distin- Senza timor di smentita, e senza ricorrere ad una ricerca eti-
zioni etimologiche e tipologiche dei vari termini del “cultore mologica, è scontato dire che il termine faccia riferimento ad
magico” un “creatore di illusioni“, definizione che appare non distac-
carsi molto dal significato precedentemente citato “creatore
Prestigiatore, mago e illusionista di prestigi”. Potremmo quindi considerarlo un sinonimo di
Molti colleghi si saranno trovati spesso a rispondere alla do- prestigiatore a tutti gli effetti, poichè un prestigiatore, per de-
manda: “che differenza c’è tra un mago, un prestigiatore e un finizione, è senz’altro un illusionista. Ad essere precisi oggi
illusionista?” E per quanto le sfumature siano semplici da l’illusionista è per lo piú considerato dagli addetti ai lavori un
comprendere anche per un pubblico profano, non sempre il prestigiatore specialista in grandi effetti da palcoscenico, e
“babbano” riceve una risposta corretta dal punto di vista lo- un po’ meno il mago fedele alla magia da contatto o da “sa-
gico e dei contenuti, poichè talvolta neanche i colleghi hanno lotto”. Questo peró non vuol dire che un prestigiatore che si
le idee molto chiare, e fini- esibisce con carte, monete e piccoli oggetti di comune uti-
scono per dare risposte non lizzo, non possa essere definito letteralmente un illusionista,
propriamente corrette. Pre- poichè in effetti, per definizione, lo è.
messo che il significato e
l’origine del termine “presti-
giatore” sia ora abbastanza
chiaro, vediamo le parole
“Mago” e “Illusionista”.

Il termine “Mago”
Poco o nulla c’è davvero da
spiegare su questa parola. Per
essere precisi indica una per-
sona capace di compiere
magìe, o responsabile di mani-
festazioni impossibili. È
chiaro che il termine si riferisce
prima di tutto a colui che com-
pie o fa credere di compiere magìa vera, o “naturale”. Oltre ad
essere utilizzato per indicare, generalizzando, chiromanti, car-
tomanti, guaritori, spiritisti e quant’altro di simile, il termine
è altrettanto comune per indicare un prestigiatore, e quindi un
“mago” per finzione, colui che crea l’illusione di dominare

STUPIRE MAGICAMENTE CON LE CARTE


Spiegazione di un semplicissimo effetto magico con le carte!
Indovina la carta
Il gioco consiste nel far scegliere a un amico una carta dal mazzo che osserverà
senza mostrarvela e rimetterà successivamente al suo posto. Voi, mescolando le carte
estrarrete dal mazzo proprio la carta scelta dal vostro amico.

Preparazione e spiegazione del trucco


Quando fate scegliere la carta al vostro amico, senza farvi notare, date una rapida
occhiata all’ultima carta del mazzo. Dite quindi al vostro amico di mettere la carta
scelta in cima al mazzo e spostate l’ultima carta (che avete precedentemente guardato)
sopra a tutte le altre. Ora mescolate avendo cura di lasciare le due carte in cima al mazzo (con un po’ di pratica noterete che
è molto facile). Tagliate il mazzo in due parti e mettete sopra quella che era sotto. A questo punto girate le carte una per una
fino a trovare quella scelta dal vostro amico: la riconoscerete perché verrà subito dopo quella che già conoscevate.
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SERIE A

FROSINONE CALCIO:
TUTTO E’ PERDUTO,
FUORCHE’ L’ONORE!...
(Non si riporta la partita di domenica 5 maggio
(Sassuolo-Frosinone), per urgenti esigenze di stampa)
Ce ne scusiamo con i nostri affezionati lettori

Servizio di Massimo Sergio


Foto di Federico Casinelli FIORENTINA - FROSINONE 0-1

R
aggianti alla mèta (Laurea magistralis)/ Trentunesima Giornata (12a di ritorno) – Domenica 7
Dopo aver fissato con la sua fida compagna aprile 2019 – ore 12.30/ Stadio “Artemio Franchi” di Fi-
di lavoro, un’impeccabile Canon, la bella e renze: Fiorentina-FROSINONE= 0-1 (al 38’ s.t. – Daniel
sudata vittoria dei giallazzurri sui ducali par- Ciofani). Cari lettori sportivi, c’eravamo lasciati il mese
mensi, sfatando in notturna anche il tabù scorso col dilemma viola da affrontare con le pinze; ed in-
dello Stirpe, il ns. valido collaboratore, Fe- vece tutto si è risolto per il meglio. Si è vinto e meritatamente.
derico Casinelli si è recato a Roma, la mattina successiva Certo abbiamo sofferto contro una squadra forte ma o troppo
(giovedì 4 aprile c.a.) per un servizio veramente speciale ed precipitosa e quindi inconcludente, o perché fortunati, o per-
importante. Raggiungere per tempo l’Università di Tor Ver- ché il nostro Sportiello ci ha risolto più di qualche problema
gata per discutere la tesi in Diritto Commerciale: “Sponso- in difesa per le incursioni individuali dei tanti talentuosi gio-
rizzazione e società calcistiche: profili e rilevanza catori della Fiorentina. Quindi lo spauracchio viola si è di-
giuridica tra tradizione e novità” ed ottenere il laticlavio mostrato meno ostico di quanto potessimo aspettarci. Il
forense di dottore in Scienze Giuridiche. Relatore e correla- Frosinone ha giocato la sua onesta partita, con più di due-
tore sono stati rispettivamente i proff. Raffaele Lener e Ari- cento supporters al sèguito che hanno gioito, che hanno tre-
stide Police. Ad applaudirlo ed abbracciarlo al coronamento mato, che hanno fatto festa alla fine dell’incontro, uscendo
delle sue fatiche universitarie i genitori commossi, Carolina dallo stadio assieme ai suoi idoli anche applauditi dai tifosi
e Tonino, con la fidanzata Noemi (vedi foto, questa volta scat- viola (pochini in verità sugli spalti del Franchi). Le castagne
tata da altri, immortala l’evento). Anche tutta la nostra reda- dal fuoco ce le ha tolte il solito numero 9 - Daniel Ciofani, ap-
zione, con alla testa il direttore responsabile Nicandro pena entrato in campo in sostituzione del compagno di ruolo
D’Angelo, si unisce al summo cum gaudio complessivo, sa- e che è stato un gol di ottima fattura e millimetrica precisione.
lutando calorosamente il neo laureato. Complimenti ed au- Su assist di Pinamonti, Daniel non ci ha pensato due volte a
guri, dottor Federico!!... tirare verso la porta fiorentina senza far toccare terra al pal-
lone: un tiro rasoterra che il pur bravo portiere non è riuscito
ad intercettare. Bene si prosegua così anche sul campo amico,
già da domenica prossima quando arriveranno i nerazzurri di
Luciano Spalletti. Senza patemi d’animo ed altre diavolerie,
ma giocando la partita in notturna davanti ai propri tifosi,
consapevoli del gap tecnico di maggior spessore della squa-
dra ospite. Ma la palla è tonda, almeno così si dice, e tutto
può accadere. Auguri, leoncini!!...
Trentaduesima Giornata (13a di ritorno) – Domenica 14
aprile 2019 – ore 20.30/Stadio Comunale Città di Frosinone
– “Cav. Benito Stirpe”: FROSINONE-Inter= 1-3 (al 19’ p.t.
– Nainggolan; al 37’ p.t. – Perisic (rigore); al 20’ s.t. – Cas-
sata; al 49’ s.t. – Vecino). Stadio pieno in ogni ordine di posti
e prezzi salati anzi salatissimi da rasentare il dolciastro: se la
squadra in campo piange per la sconfitta, il cassiere/impren-

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Trentaquattresima Giornata (15° di ritorno) –
Domenica 28 aprile 2019 – ore 12.30/Stadio Co-
munale Città di Frosinone/”Cav. Benito Stirpe”
– FROSINONE-Napoli= 0-2 (al 19’ p.t. – Mer-
tens e al 4’ s.t. – Younes). Il succo dell’incontro
coi partenopei è presto descritto. Una squadra, la
nostra, in balìa del Napoli, che ha fatto pura Ac-
cademia calcistica ed un benevolo risultato al-
l’inglese ha accontentato Carlo Ancelotti & C.
Gli azzurri avevano bisogno di riprendersi dal
passo falso interno con l’Atalanta per tenere a
bada le inseguitrici, mentre i gialloazzurri avreb-
bero dovuto avere un po’ di adrenalina a supporto
delle loro deficitarie forze residue in questa fase
FROSINONE - INTER 1-3 finale di campionato. Un gol per tempo dei na-
poletani (Dries Mertens, un impeccabile calcio di
punizione andato a segno, ed Amin Younes, che con una serie
ditore sorride intensamente. Nella conferenza di serpentine ubriacanti ha beffato il pur bravo Sportiello, più
stampa di pre-partita, l’allenatore Baroni aveva altri pali centrati) ha chiuso la pratica con i ciociari. Ormai i
detto fra l’altro: “Bisognerà scendere in campo giochi sono fatti ed anche se la matematica (che non è un’opi-
con la chiara convinzione di essere in grado di nione ma qualcosa di più tangibile ed indiscutibile!) non ci
compiere un’impresa…”. Ma così non è stato! La squadra condanna ancora, stiamo tornando nella serie cadetta con tutti
giallazzurra si è mostrata troppo titubante e arrendevole da e due i piedi, comprese le scarpe. Troppi gli errori commessi,
poter sperare in un esito diverso. I nerazzurri ci hanno troppo troppi i punti regalati anche alle dirette concorrenti per po-
spesso (con un 65% possesso palla) schiacciati nella nostra terci salvare dal naufragio calcistico…
area tenendoci facilmente a bada così da essere sul 2 a 0 alla
fine del primo tempo. Il rigore tirato da Perisic era stato re-
galato da Chibsah con un’ingenuità commessa ai danni di
Skriniar proprio sotto gli occhi dell’arbitro: non si sarebbe
potuto fare di peggio, col rischio anche di essere espulso an-
zitempo dal rettangolo di gioco. Quando talvolta siamo riu-
sciti a tirare fuori il capo, Cassata ha segnato il gol del 2 a 1
illudendoci per la rimonta. Ma all’ultimo dei cinque minuti di
recupero concessi dall’arbitro Massa di Genova, apparso coi
ciociari incerto ed ostile in molte occasioni, è arrivata la terza
rete dell’Inter che ha chiuso i conti. Sabato prossimo si andrà
a Cagliari: che partita sarà? Vedremo…
Trentatreesima Giornata (14° di ritorno) – Sabato 20
aprile 2019 – ore 15.00/Sardegna Arena: Cagliari-FROSI-
- 1-0
NONE= 1-0 (al 27’ p.t. - Joao Pedro su rigore). La partita si CAGLIARI - FROSINONE
può riassumere in poche parole. All’inizio della gara i due al-
fieri del Frosinone, Paganini e Ciofani, avevano avuto la palla
buona per andare in vantaggio, poi c’è stato il rigore accor-
dato al Cagliari senza bisogno di scomodare il/la var in virtù
dell’atterramento sconsiderato, in area giallazzurra, di Ianita
da parte di Zampano, sostituito nella ripresa da Pinamonti.
Due o tre parate prodigiose di Sportiello hanno bloccato il ri-
sultato come sopra. Partita di fine campionato che arride ai
rossoblu isolani; poi Maran si copre, essendo rimasti in dieci,
per l’espulsione di Faragò, badando a difendere il risultato.
Partita abbastanza corretta e col 65% possesso palla dei ca-
gliaritani. Tutto qui. Avendo vinto la Spal, con l’Empoli, e il
Bologna con la Samp, ed il pareggio dell’Udinese col Sas-
suolo, i punti di distacco, ormai incolmabili, sono saliti a 10
dalla quart’ultima (Udinese solitario a 33). E domenica pros-
sima, allo Stirpe arriva lo squadrone del Napoli, che però è
stato sconfitto sul campo amico da un’Atalanta in corsa per FROSINONE - NAPOLI 0-2
l’Europa League! Chissà!...

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Alberto Manzari

Sportivamente
di Alberto Manzari

Aneddoti, ricorrenze,
curiosità dal mondo
dello sport
Quinta puntata

In questo mese di maggio 2019, il Flash “sportivamente”


mnesico.

4 maggio 1949
lle ore 17:03 del 4 maggio 1949 , il Fiat

A G.212 della compagnia aerea ALI, siglato


I-ELCE, con a bordo l’intera squadra del
Grande Torino, si schiantò contro il mura-
glione del terrapieno posteriore della basi-
lica di Superga, che sorge sulla collina
torinese; le vittime furono 31.
L’aereo stava riportando a casa la squadra granata da Lisbona,
dove aveva disputato un incontro amichevole contro il Ben-
fica. Quel match amichevole era stato organizzato per aiu-
zetta del Popolo, padre di Giorgio) e Luigi Cavallero (de La
Nuova Stampa).
Il compito di identificare le salme fu affidato all’ex commis-
sario tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo, che aveva tra-
tare, con l’incasso, il capitano della squadra lusitana piantato quasi tutto il Torino in Nazionale.
Francisco Ferreira, in difficoltà economiche. Il Torino fu proclamato vincitore del campionato 1948-49 a
Nell’incidente perse la vita l’intera squadra del Torino, vin- tavolino da parte della Federazione Italiana Gioco Calcio e gli
citrice di cinque scudetti consecutivi dalla stagione 1942- avversari di turno, così come lo stesso Torino, schierarono le
1943 alla stagione 1948-1949 e che dava, con i suoi effettivi, formazioni giovanili nelle restanti quattro partite. Il giorno
la quasi totalità della Nazionale italiana. Nell’incidente mo- dei funerali quasi un milione di persone scese in piazza a To-
rirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, rino per dare l’ultimo saluto ai giocatori. Lo shock fu tale che
l’equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani: Renato Ca- l’anno seguente la nazionale si recò ai Mondiali in Brasile
salbore (fondatore di Tuttosport); Renato Tosatti (della Gaz- viaggiando in nave.

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Sportivamente
20 maggio 1973
E’ una data funesta per il motociclismo italiano.
Infatti durante il primo giro del Gran Premio motociclistico
delle Nazioni 1973, sul circuito di Monza, il pilota italiano
Renzo Pasolini esce di pista rimanendo ucciso nello scontro
con un guard-rail; la motocicletta di Pasolini, rimbalzando in
pista, colpisce il veicolo del sopraggiungente finlandese Jarno
Saarinen uccidendo anch’egli; nell’incidente rimangono coin-
volti altri dodici piloti, alcuni dei quali feriti gravemente.
Renzo Pasolini detto Paso nacque a Rimini, 18 luglio 1938 e
perse la vita, come detto, quel tragico 20 maggio 1973 a
Monza. “Paso” è stato un pilota motociclistico italiano che
con il suo modo di correre entusiasmò le folle; il suo motto
poteva riassumersi in “tutto e subito”. Fu uno di quei centauri
che non facevano calcoli, o sul podio o in terra. Il pubblico
degli appassionati si divise nel tifo in quegli anni a causa del
dualismo con Giacomo Agostini che invece, al contrario di
Pasolini, vinse moltissimo. Il riminese proprio per il suo
modo di correre e l’eccesso di agonismo, fu accompagnato
da alcune vicende sfortunate che non gli permisero di vincere
il mondiale, ma gli riservano tuttora un posto nel cuore di
molti tifosi.
In quel tragico incidente del 20 maggio a Monza, inizial-
mente si parlò di cause diverse, grippaggio, olio in pista, ecc.,
Paso cadde invece per via del motore freddo che grippava,
venendo sbalzato con la moto di nuovo in pista e causando la
caduta di altri piloti. In gravi condizioni versò anche Walter
Villa, che però si riprenderà, mentre persero la vita, come
scritto sopra, Renzo e Jarno Saarinen. Sono solo postume le
ultime soddisfazioni per il romagnolo, la vittoria nel cam- 27 maggio 1964
pionato di quell’anno e le vittorie nel mondiale, ben quattro, E’ una data storica per i colori nerazzurri dell’Inter di Mi-
collezionate dallo stesso Walter Villa, con la moto che svi- lano. Infatti la formazione guidata dal “mago” Helenio Her-
luppò Paso. rera si aggiudica dopo lo scudetto tricolore anche la Prima
Pasolini oggi è sepolto al cimitero monumentale di Rimini. Coppa dei Campioni.
La finale della nona edizione della Coppa dalle grandi orec-
chie si disputò il 27 maggio 1964 presso il Prater Stadion
di Vienna tra gli spagnoli del Real Madrid, pluricampioni,
e gli italiani dell’Inter, alla prima finale di questa competi-
zione. All’incontro assistettero 72 200 spettatori.
La partita fu arbitrata dall’austriaco Josef Stoll e vide la vit-
toria per 3-1 della squadra meneghina.
A Vienna si trovarono di fronte il grande Real, oramai
giunto alla fine della propria epoca, e quella che di lì a poco
diventerà la Grande Inter.
Il tecnico Helenio Herrera, che conosce gli spagnoli, im-
posta una partita molto tattica al fine di mettere in difficoltà
gli avversari. Alfredo Di Stéfano e Ferenc Puskás vengono
annullati dai difensori nerazzurri Tarcisio Burgnich e Carlo
Tagnin e alla fine del primo tempo Sandro Mazzola porta in
vantaggio i suoi con un tiro dalla distanza che sorprende
José Vicente Train.
Nella ripresa arriva il raddoppio di Aurelio Milani, ma dopo
appena sette minuti il match si riapre col gol di Felo. La
terza rete porta nuovamente la firma di un Sandro Mazzola
scatenato, che approfitta di un errore di José Santamaría.

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Cinema
di Alessia Cristofanilli

E SE IL SESSO DEBOLE
FOSSE L’ALTRO?

N
on sono un uomo facile (I am not an easy sottomessi e generalmente poco considerati, procedendo
man) è una commedia francese diretta da sempre più verso la discriminazione di genere. Il film non è
Eleonore Pourriat con Vincent Elbaz, una lezione per gli uomini, piuttosto presenta l’esperienza di
Marie-Sophie Ferdane e Pierre Benezit. un’altra prospettiva offerta a uomini e donne. E ciò che spicca
Il film, disponibile dal 13 aprile su è proprio quanto un mondo in cui le donne sono al comando,
Netflix, segue la vita di Damien, scapolo, porti con sé gli stessi stereotipi e le stesse disparità di genere,
seduttore e sciovinista, un uomo di successo in tutti i sensi: che in questo caso toccano da vicino gli uomini. La
sul lavoro e con le donne. Le continue vittorie, in ambito commedia della regista Eleonore Pourriat è davvero ben
sessuale e non solo, lo rendono sempre più forte e costruita, è piena di buone idee, di momenti esilaranti. Non
dominatore, maschilista e narcisista. Ma ecco che, dopo un rivoluziona l’idea di genere e non ne scoperchia i preconcetti,
trauma cranico, per Damien le cose cambiano: si sveglia in un ma sa distinguersi, riesce a dare diversi spunti di riflessione
universo parallelo in cui sono le donne a esercitare il potere e ad intrattenere al tempo stesso, soprattutto quando si
con la stessa fermezza intransigente degli uomini, e una sete prodiga attraverso il rovesciamento dei ruoli, mostrando le
di dominio che si estende anche alla sfera sessuale. Dove non disuguaglianze assurde che le donne devono soffrire tutti i
sono ammessi “no”. Damien si scontrerà così con Alexandra giorni. In questo sa esattamente dove colpire, dove la ferita
(Marie-Sophie Ferdane), autrice di successo e suo alter ego al brucia in modo più intenso.
femminile. Vedendo delle donne agire in modo così calcato, Damien si ritrova in un mondo in cui deve fare la ceretta se
il film marca l’accento su come gli uomini dominino ancora vuole compiacere, dove gli shorts e le minigonne sono
la società in cui viviamo oggi. Ma se nel nuovo mondo – indossati come un diktat, un mondo in cui essere un uomo
viene chiesto a Damien – gli uomini non devono fare sforzi sessualmente libero può essere frainteso. Non sono un uomo
e stressarsi con carriere logoranti, di che ha da lamentarsi facile delinea un mondo spietatamente reale, che non si libera
tanto il protagonista? In effetti, nella prima parte del film, dai clichés, ma che fa dei suoi punti deboli un atto propulsivo
matriarcato e il sessismo-al-contrario sembrerebbero quasi di satira della società patriarcale, un film che può davvero
appetibili per questi nuovi uomini/femmine. Poi però il film destabilizzare e dare nuova linfa ad un dibattito, giusto e
passa dallo humour alla satira. Notiamo alcune scene che urgente, che ha per tema centrale il ruolo della donna in una
sottilmente alludono a uomini molestati, fisicamente società con il credo dell’egemonia fallocrate.

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