Sei sulla pagina 1di 20

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI

SALERNO
Corso di Laurea in Ingegneria Civile
www.unisa.it

Caratteristiche qualitative delle


acque reflue

prof . ing. Rodolf o M.A . NA POLI

dott. ing. Giovanni DE FEO


g.defeo@ unisa.it

a.a. 2002/03

Sommario
Caratteristiche qualitative delle
acque reflue
1. Il contenuto di solidi

2. Il contenuto organico

3. Il contenuto di organismi patogeni

4. I fenomeni di setticità

5. La composizione e le caratteristiche
tipiche di un refluo civile
2

1
Contenuto di solidi delle acque reflue
Classificazione dei solidi contenuti
nei reflui
• Solidi totali
–Solidi filtrabili (TFS)
! Colloidali
! Disciolti

–Solidi sospesi (TSS)


! Sedimentabili
! Non sedimentabili 3

Contenuto di solidi delle acque reflue

Contenuto di solidi dei reflui


Residuo del campione sottoposto
• Solidi totali ad evaporazione a 103÷105 °C
Si misurano in mg/l e s i dividono
in:

• Solidi filtrabili (TFS) Frazione de i solidi totali che non viene


trattenuta con un filtro da 0,45 µm
Si m isurano in mg/l e si dividono in:
• Solidi disciolti
• Solidi colloidali

• Solidi sospesi (TSS) Frazione de i solidi totali che viene


trattenuta con un filtro da 0,45 µm
Si m isurano in mg/l e si dividono in:
• Solidi sedimentabili
• Solidi non se dime ntabili 4

2
Contenuto di solidi delle acque reflue
Contenuto di solidi filtrabili dei
reflui
Rappresentano la frazione
• Solidi filtrabili (TFS) eliminabile esclusivamente
mediante processi chimici e
biologici

• Solidi disciolti Rappresentano la frazione de i solidi


filtrabili pre senti in forma di sali
solubili, la maggior parte de i quali non
sono ge ne rati dalle attività antropiche
ma sono naturalmente presenti ne lle
acque potabili (sali m ine rali)

• Solidi colloidali Rappresentano la frazione de i solidi


filtrabili costituita dalle partice lle con
diame tro compreso ne l range 0,001÷1
µm
5

Contenuto di solidi delle acque reflue


Contenuto di solidi sospesi dei
reflui
Componente presente in
• Solidi sospesi (TSS) sospensione nel refluo,
determinata con riferimento ad un
filtro di porosità pari a 0,45 µ m

• Solidi sedimentabili Frazione sedimentabile, ovve ro in


grado di depositarsi sul fondo di una
vasca di calma pe r effe tto de lla sola
forza di gravità in tempi de ll’ordine di
1÷2 ore
• Solidi non sed. Frazione de i solidi sospesi non sedim.
a causa di fattori quali: dimensioni
e cce ssivamente minute , natura
colloidale, concentrazione di cariche
supe rficiali

OSSERVA ZIONE: i solidi sospesi sedimentabili si misurano in


unità non omogenee alle altre (ml/L) attraverso i coni Imhoff 6

3
Misure del contenuto di solidi

Solidi sospesi e filtrabili

Apparecchiatura per la separazione dei solidi sospesi.


1) C rogiolo con filtro; 2) pompa a vuoto. 7

Misure del contenuto di solidi

Solidi sedimentabili

• Miscelare il campione
• R iempire i coni
• Lasciar sedimentare
pe r 45 m in
• Me scolare
de licatamente
• Lasciar sedimentare
pe r altri 15 min
• Legge re il volume de l
sedimentato (m l/L)
• Valori tipici 3-9 m l/L
Coni Imhoff (Masotti, 1987)
8

4
Misure del contenuto di solidi

Solidi volatili e non volatili

• Solidi volatili ⇒ F RAZIONE ORGANICA


C ostituiscono la frazione che diventa volatile se sottoposta
a calcinazione, ovvero riscaldamento in muffola a 550 °C :
– rappresenta con buona approssimazione la porzione di
sostanza organica presente (Masotti, 1987)

• Solidi non volatili ⇒ F RAZIONE INORGANICA


C ostituiscono i residui solidi della calcinazione e quindi:
– rappresentano, con la medesima approssimazione, la
porzione inorganica del campione, sali e metalli
(Masotti, 1987)

OSS.: le frazioni volatile e non volatile si possono calcolare per


ognuna delle singole componenti dei solidi totali 9

Misure del contenuto di solidi

Schema di analisi dei solidi

coni
SSS CA MPIONE e vapora z. ST
Imhoff

e vapora z. filtro e vapora z.

SS SF

muffola muffola

SSV SSNV SFV SFNV

Metcalf & Eddy, 1991 10

5
Valori caratteristici

Contenuto di solidi dei reflui


O rganici 40 mg/L
Colloidali 50 mg/L
Mine rali 10 mg/L

Filtrabili 500 mg/L

O rganici 160 mg/L


Disciolti 450 mg/L
Mine rali 290 mg/L

Totali 720 mg/L


O rganici 120 mg/L
Sedimentabili 160 mg/L
Mine rali 40 mg/L
Sospesi 220 mg/L

O rganici 45 mg/L
Non sedimentab. 60 mg/L
Mine rali 15 mg/L
Metcalf & Eddy, 1991 11

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Il BOD

Domanda Biochimica di Ossigeno

Il BOD (Biochemical Oxy gen Demand) rappresenta


• la quantità di ossige no richiesta dai
• microrga nismi ae robi per poter procedere
all’assimilazione e alla degradazione delle
• sostanze organiche (biodegradabili) presenti nei
liquami, costituenti il “cibo” dei microrganismi
(Masotti, 1987)

12

6
Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Schema del metabolismo aerobico

Facile da misurare

Ossigeno

HCOH + O2 ⇒ CO2 + H2O + energia

Materia organica
Microrganismo

Difficile da misurare
13

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Le dipendenze del BOD

• Il tempo
– col trascorrere del tempo aumenta la frazione di
sostanza organica degradata e quindi di conseguenza
aumenta il consumo di ossigeno

• La temperatura
– all’aumentare della temperatura, entro certi limiti, si
incrementa l’attività dei microrganismi e quindi di
conseguenza il consumo di ossigeno

• Le radiazioni luminose
– il metabolismo di molti microrganismi è fortemente
influenzato dalle radiazioni luminose
14

7
Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

La prova del BOD5

• Il tempo
– la misura del consumo di ossigeno si effettua dopo 5
giorni
• La temperatura
– nei cinque giorni la temperatura va mantenuta sempre
pari a 20 °C
• Le radiazioni luminose
– nei cinque giorni il campione va protetto dalle radiazioni
luminose

OSS.: 5 giorni è una scelta dettata puramente da ragioni


pratiche 15

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Il grafico di Thierault
• Cons umo di oss igeno
⇒ c inetic a del 1 ° ordine
[mg/l]
L0 • dL /dt = - k L (1 )
• dL /dt = veloc ità di
BOD residuo rimozione del BO D
(L) • L = BO D residuo al
tempo t
• k = tass o di rimozione
del BO D , funzione di T ,
[d -1]
BOD consumato • (1 ) ⇒ L = L 0 e -k t (2 )
(S)
• L 0 = valore iniziale del
BO D res iduo (≡ BO D
c ons umato “ultimo”)
[d] • Riferendoc i al BO D
c ons umato:

Masotti, 1987
S = L 0 (1 – e - k t) (3 )

8
Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Il grafico di Thierault
• k varia in funzione della temperatura
• k = k 20 θ T-20 (formula di van’t Hoff Arrehenius)
– k 20 = tasso di rimozione a 20 °C
− θ = costante di attività microbia (1,05÷1,13)
• Un valore tipico di k20 per i reflui civili è pari a 0,23 d -1
(Metcalf & Eddy, 1991)
• Il BOD ultimo è il valore asintotico che si raggiunge in
pratica dopo circa 20 giorni se la temperatura è di 20
°C
• Il rapporto tra BOD20 e BOD5 è circa 1,45 nelle
condizioni standard in cui avviene la prova (Metcalf &
Eddy, 1991) 17

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

L’ossidazione dell’azoto
Azoto organico ⇒ Ammoniaca ⇒ Nitriti ⇒ Nitrati
NH4CO (urea) ⇒ NH3 ⇒ NO 2- ⇒ NO 3-

• La decomposizione si attua in tempi lunghi


• Questo fa sì che la misura delle forme di azoto presenti sia
un indice dell’età del refluo
• Il consumo di ossigeno per l’ossidazione dell’azoto inizia
dopo 5÷8 giorni (Metcalf & Eddy 1991)
• Questo crea una nuova impennata sul grafico di Thierault che
si sovrappone al normale andamento del BOD
• Il contributo dell’azoto nel BOD si indica con NBOD
18

9
Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Contributo dell’azoto sul BOD

azoto

BOD
ultimo
carbonio
BOD5

0 5 10 15 20
giorni
19
Masotti, 1987

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Limiti del BOD


• Bisogna aspettare 5 giorni: questo non consente controlli
in tempo reale
• Si misura solo la componente biodegradabile
• Non sempre tutta la componente organica è
biodegradabile
• Il modello del grafico di Thierault è una approssimazione
non sempre efficace
• I 5 giorni non sempre permettono confronti coerenti
– non pe rme tte il consum o omoge ne o di tutte le parti che
danno vita al BO D
– di consegue nza i reflui ricchi di composti assim ilati
rapidame nte da parte de i batte ri risulte ranno con un BO D5
m olto alto 20

10
Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

Il COD

Domanda Chimica di Ossigeno

Il COD (Chemical Oxygen Demand) rappresenta la


quantità di ossigeno richiesta per ossidare per via
chimica le sostanze ossidabili presenti nei liquami

• Individua sia le sostanze organiche biodegradabili


sia quelle non biodegradabili ⇒ COD > BOD
• È molto rapida, non necessità di 5 giorni

21

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

La prova del COD

• Il refluo deve essere acidificato con acido


solforico (H2 SO4 )
• Poi si aggiunge dic romato di potassio (K2 Cr2 O7 )
potente ossidante
Ca Hb Oc + Cr2 O7-2 + H+ ⇒ Cr +3 + CO2 + H2 O

materia organica

• Si porta ad ebollizione per circa due ore


• Si titola il restante dicromato per il calcolo
dell’ossigeno consumato
22

11
Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

COD e BOD

• Il rapporto tra COD e BOD fornisce importanti


indicazioni di carattere qualitativo
• Ref lui civili COD/BOD = 1,2÷1,4 ⇒ COD/BOD5 =
1,7÷2 (Masotti, 1987)
• Rapporti alti (4÷6 volte maggiori) sono un indice di
scarichi industriali (Masotti, 1987)
• Rapporti molto alti (anche 100 volte maggiori)
sono un indice della presenza di sostanze tossiche
per i microrganismi
23

Contenuto di sostanza organica delle acque reflue

L’Azoto

L’AZOTO TOTALE comprende:


• l’azoto organico,
• l’azoto ammoniacale,
• l’azoto nitroso (nitriti)
• l’azoto nitrico (nitrati)
L’azoto organico si determina con il metodo Kjeldahl
Il campione d’acqua è preliminarmente portato ad ebollizione per
allontanare l’ammoniaca, e successivamente viene sottoposto a
digestione. Durante la digestione, l’azoto organico è convertito ad
ammoniaca.
TKN (Total Kjeldahl Nitrogen) = azoto org. + azoto amm.
Il TKN viene determinato nella medesima maniera dell’azoto
organico, con l’eccezione che l’ammoniaca non è allontanata prima
di passare alla digestione,
24

12
Contenuto microbico delle acque reflue

Caratteristiche biologiche dei reflui

• Alghe (piante infe riori uni o plurice llulari, di dimensioni e


complessità variabili, fornite di clorofilla)

• Batteri (m icrorganism i unice llulari senza nucleo distinto - le


spe cie in grado di produrre malattie sono definiti batte ri patoge ni)

• Funghi (organism i e te rotrofi, privi di clorofilla, saprofiti o


parassiti)

• Piant e e animali
• Protozoi (animali unice llulari microscopici)
• Virus (age nte infe ttivo, di forma sfe roidale o poliedrica avente
un diame tro fra i 15 e i 300 nm , non osse rvabile coi microscopi
ottici, filtrabile attrave rso le membrane impe rmeabili ai comuni
batte ri, e che vive e si riproduce a ll’inte rno di ce llule viventi)
25

Contenuto microbico delle acque reflue

Gli organismi patogeni

• Gli organismi patogeni sono all’origine di malattie


per l’uomo.
• La loro concentrazione in acqua è spesso talmente
bassa da rendere impossibile la loro
determinazione, sebbene sufficiente a trasmettere
le malattie.
• La misura diretta è in pratica impossibile:
– Elevatissimo numero di specie patogene;
– C omplicate e costose procedure per l’individuazione di
ogni singola specie.
• Si ricorre ad una misura indiretta:
– Uso di organismi indicatori.
26

13
Contenuto microbico delle acque reflue

Organismi indicatori

• Gli organismi indicatori sono direttamente


collegati alla presenza di orga nismi patogeni.
– Esiste un rapporto quasi costante tra la presenza di
organismi indicatori e la presenza di ogni singola specie
patogena (virus, batteri, ecc.).
– Sono presenti in gran numero.
– Sono facilmente misurabili.
– Sono estremamente resistenti alle condizioni ambientali.

• L’elevata presenza di organismi indicatori non


dimostra l’esistenza di organismi patogeni
nell’acqua, ma è indicativo di un’elevata probabilità
di riscontrarli.
27

Contenuto microbico delle acque reflue

Batteri coliformi

• Gli indicatori maggiormente utilizzati sono i batteri


coliformi.

• I coliformi fecali appartengono alla famiglia dei coliformi


totali ed indicano una contaminazione di origine fecale.

– Escherichia:
! Produzione 100÷400 miliardi/d ab
(Metcalf&Eddy, 1991).
– Aerobacter:
! Possono svilupparsi anche sul suolo;
! Questo altera l’interpretazione della prova.

28

14
Misura dei batteri coliformi

Tecnica delle membrane filtranti

• Filtrazione sottovuoto di 100 ml di acqua su membrane di


acetato di cellulosa con porosità di 0.45 µm:
– l’unità di filtrazione (o ram pa ) è colle ga ta a d una pompa a
vuoto che favorisce l’aspirazione de l campione;
– tra l’im buto e il sistem a di aspirazione è posizionata una
m embrana con porosità 0,45 µm in grado di trattene re i
m icrorganism i;
– la me mbrana vie ne poi posta su un te rre no di coltura in
capsula Pe tri;
– la capsula vie ne incubata a 37.5 °C pe r 24 ore ;
– le sostanze pre se nti ne l te rre no, trasfe rendosi pe r capillarità
ne lla me mbrana, conse ntono lo sviluppo de lle colonie ; sulla
m embrana, opportuname nte quadre ttata, è cosi possibile
e ffe ttua re la conta de lle colonie .
29

Misura dei batteri coliformi

Tecnica delle membrane filtranti


A) C apsula Petri con terreno di
A
coltura Endo;
B) imbibizione del terreno di
B coltura con acqua pura distillata;
C ) posizionamento della membrana
filtrante di acetato di cellulosa
sulla rampa di aspirazione;
C D) posizionamento della
membrana filtrante sul terreno
di coltura;
D E) conta delle colonie di coliformi
(Seeley et al. 1995).

E
30

15
Misura dei batteri coliformi

Most Probable Number (MPN)

• La tecnica del MPN sfrutta la proprietà dei


coliformi di produrre gas dopo incubazione in
coltura di brodo di lattosio.
• L’MPN fornisce una stima su base stat istica
della dens ità batterica del campione
analizzato.
– I risultati si interpretano statisticamente:
• Non c’è relazione tra gas prodotto e numero di
coliformi;
• Maggiore saranno le prove in cui vi è produzione di
gas maggiore sarà il numero di coliformi presenti.
31

Misura dei batteri coliformi

La prova dell’MPN

• Si effettuano un numero elevato di prove a


diverso grado di diluizione di acqua distillata
• 5 prove da ogni fiala da 10 ml;
• Refluo presente in ogni fiala: 10; 1; 0,1 ; 0,01 ml.

• Coliformi totali: incubazione in brodo di


lattosio per 24 h a 35 °C (Metcalf&Eddy, 1991).
• Coliformi fecali: incubazione in co ltura apposita
di 3 h a 35 °C e po i in acqua di 21 h a 44 °C
(Metcalf&Eddy, 1991).

32

16
Misura dei batteri coliformi

La prova dell’MPN
10 ml 1 ml 1 ml 1 ml

0 ml 9 ml 9 ml 9 ml

campione 10 ml 1 ml 0,1 ml 0,01 ml

gas prodotto
test positivo

33
Metcalf&Eddy, 1991

Misura dei batteri coliformi

Determinazione dell’MPN
esiti positivi
MPN n°/100 ml
10 ml 1 ml 0,1 ml
0 0 1 1,8
1 0 4 10
0 2 5 10
2 3 0 12
1 3 1 10
3 2 5 31
5 1 0 33
4 4 0 24
4 5 5 64
5 2 5 180
Metcalf&Eddy, 1991 34

17
Contenuto microbico delle acque reflue

Gli streptococchi fecali

• Sono caratteristici dell’apparato digerente di tutti


gli animali a sangue caldo, mentre i coliformi totali
sono caratteristici solo dell’uomo
• Coliformi totali/streptococchi fecali ≤ 1
• C ontaminazione di origine animale (Metcalf&Eddy, 1991)
• Coliformi totali/streptococchi fecali ≥ 4
• C ontaminazione di origine umana (Metcalf&Eddy, 1991)
• 3 ≥ coliformi totali/streptococchi fecali ≥ 1
• L’interpretazione è incerta (Metcalf&Eddy, 1991)
35

Caratteristiche qualitative delle acque reflue

Composizione tipica dei reflui civili


concentrazione
CONTAMINANTE UNIT A’
debole media forte

TS mg/l 350 720 1200


TSF mg/l 250 500 850
TSS mg/l 145 300 525
Solidi
ml/l 5 10 20
sedimentabili
BOD5 mg/l 110 220 400
TOC mg/l 80 160 290
COD mg/l 250 500 1000
Azoto totale mg/l 20 40 85
Fosforo totale mg/l 4 8 15
Coliformi totali n°/100 ml 106-10 7 107-10 8 108-10 9
Metcalf&Eddy, 1991 36

18
Caratteristiche qualitative delle acque reflue

Carichi specifici tipici


Carico
CONTAMINANTE UNIT A’
specifico

TS gr/ab • d 190÷315
TSF gr/ab • d 100÷165
TSS gr/ab • d 90÷150

Solidi sedimentabili gr/ab • d 60÷100


BOD5 gr/ab • d 54÷70
TOC gr/ab • d 110
COD gr/ab • d 150
Azoto totale gr/ab • d 10÷18
Fosforo totale gr/ab • d 3÷ 6
Coliformi totali n°/ab • d 1010÷1012
Metcalf&Eddy, 1991 37

I fenomeni di setticità

Il refluo fresco

• Presenza di ossigeno discio lto


• Digestio ne AEROBIC A dei composti organici
• Limitato tempo di permanenza in fogna
• Colore grigio chiaro
• Odore pungente ma non nauseante

38

19
I fenomeni di setticità

Il refluo settico

• Assenza di ossigeno discio lto


• Digestione A NAEROB ICA dei co mposti organici
• Elevato tempo di permanenza in fogna
• Colore grigio scuro o nero
• Odore nauseante di uova marce
• Una delle cause potrebbe essere la velocità in fogna
eccessivamente lenta
• Il processo anaerobico produce gas metano che può
comportare anche violente esplosioni all’interno
della fogna
39

Prossima lezione
Caratteristiche quantitative delle
acque reflue
1. Tipologie di reti fognarie

2. Consumi idrici

3. Variabilità dei consumi idrici

4. Scolmatori di piena

5. Schemi di reti fognarie


40

20

Potrebbero piacerti anche