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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI

SALERNO
Corso di Laurea in Ingegneria Civile

www.unisa
www. unisa..it

Disinfezione delle acque reflue

prof . ing. Rodolf o M.A . NA POLI

dott. ing. Luigi Rizzo


l.rizzo@unisa.it

a.a. 2002/03

Introduzione

‰ La d isinfezione è un processo di distruzione selettiva di


microrganis mi che sono causa di malattie per l’uomo.
‰ Le malattie possono essere causate da batteri (febbre tifoide,
colera e dissenteria) e virus (polio melite e epatiti infettive).
‰ I batteri sono organismi unicellu lari di dimensione piuttosto
variabile (0,3 µm per i bacilli, fino a 100 µm per i filamentosi)
caratterizzat i da una grande capacità di adattamento ai diversi
amb ienti e una grande velocità di rip roduzione per fissione.
‰ I virus sono organismi mo lto piccoli (10-100 millimicron), per la
maggior parte patogeni, che attaccano le cellule v iventi
favorendo la formazione di nuove cellule virali fino a causare la
morte dell’organismo ospite. 2

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Microrganismi indicatori

‰L’indiv iduazione dei microrganis mi patogeni è difficile ed


onerosa, pertanto, ai fin i della caratterizzazione microbiologica
dell’acqua si ricorre alla determinazione di organis mi indicatori
noti come coliformi.
‰I coliformi si caratterizzano principalmente per i seguenti aspetti:
9 si trovano in gran numero;
9 sono facilmente rilevabili con una semplice analisi;
9 sono in grado di sopravvivere più a lungo della maggior parte degli
organismi patogeni conosciuti.
‰La famig lia di coliformi da rilevare ai fini di legge è quella degli
Escherichia coli. Sono batteri di orig ine fecale e appartengono
alla specie dei coliformi fecali. 3

Meccanismi di disinfezione

‰ Danneggiamento delle pareti cellulari


Il danneggiamento o la distruzione delle pareti cellulari può derivare dalla
lisi cellulare (dissoluzione di cellule o microrganismi).
‰ Alterazi one della permeabilità cellulare
Agenti come i composti fenolici ed i detergenti, alterano la permeabilità
della membrana cellulare permettendo la fuoriuscita di nutrienti vitali
come l'azoto ed il fosforo.
‰ Alterazi one della natura colloi dale del protoplas ma
Calore, radiazioni e sostanze altamente acide o basiche alterano la natura
colloidale del protoplasma.
‰ Indeboli mento dell'atti vi tà enzi matica
Agenti ossidanti (come il cloro) possono alterare la distribuzione chimica
degli enzimi riducendone l’attività. 4

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Fattori che governano l'efficienza di
disinfezione

‰ Ti po e concentrazi one del disinfettante;


‰ Natura e intensità dell’agente fisico;
‰ Ti po e quantità di microrg anismi presenti ;
‰ Tempo di contatto;
‰ Caratteristiche di qualità chi miche e fisiche
dell'acqua (temperatura, pH, torbi di tà).

Efficienza di disinfezione: il tempo di


contatto

‰ Per una assegnata concentrazione di disinfettante, più è lungo il


tempo di contatto maggiore è l’abbattimento dei microrganis mi.
‰ La legge di Chick esprime la variazione nel tempo del nu mero
di organismi:
dN N
= −kNt ⇒ = e − kt
dt N0
9 Nt, N0 sono il numero di
organismi al tempo t e al
tempo zero rispettivamente;
9 t è il tempo; Tempo, s ec.

9 k è una costante, tempo -1 . 6

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Agenti disinfettanti

‰ Agenti chi mici


9 cloro gassoso (Cl2) e composti del cloro (NaOCl, Ca(OCl)2, ClO2 ,
cloroammine);
9 ozono (O3 );
9 perossido di idrogeno (H2 O2 , anche noto come acqua ossigenata).

‰ Agenti fisici
9 calore;
9 radiazioni UV.

‰ Sistemi di disinfezione alternati vi


9 filtrazione su membrane;
9 processi ad ossidazione avanzata (AOx Ps ).
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Clorazione

‰ La clorazione è quel sistema di disinfezione che prevede


l’utilizzo d i cloro gassoso o di ipocloriti (di sodio e di calcio).
‰ Il cloro (Cl2 ) è un elemento della famiglia degli alogeni, si
presenta come un gas di colore giallo verdastro e ha un
inconfondibile odore pungente, penetrante e irritante.
‰ Il cloro liquido è irritante per la pelle e può causare seri danni
(tipo scottature) ai tessuti corporei.
‰ La forma principale di intossicazione da cloro gassoso deriva
dall'inalazione di fu mi di cloro di una soluzione acquosa.
‰ Il cloro gassoso, anche in basse concentrazioni, è un irritante
per le membrane mucose e il sistema respiratorio 8

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Clorazione

‰ Quando il cloro gassoso è disciolto in acqua si idro lizza


rapidamente in accordo con la seguente relazione:

Cl2 + H2 O → HOCl + H+ + Cl-

‰ L'idro lisi co mpleta si verifica in pochi decimi di secondo a


64o F (≅ 17,8 o C) e in pochi secondi a 32o F (= 0 o C).

Clorazione

‰ L'acido ipocloroso (HOCl) è il principale germicida t ra tutti i


composti del cloro (con la possibile eccezione del b iossido di
cloro), è un acido debole e quindi tende a subire una
dissociazione parziale:
HOCl ↔ H ++OCl-

‰ La quantità di HOCl e OCl- presenti in acqua è chiamata cloro


residuo libero;
‰ L’efficienza germicida dell’acido ipocloroso può essere fino a
100 volte superiore a quella dello ione ipoclorito (OCl- ).
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Clorazione

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Clorazione: il fenomeno del breakpoint

‰ La ch imica di questo fenomeno è basata sulla reazione tra cloro


e azoto ammoniacale (NH3 ); i prodotti delle reazioni sono noti
come cloroammine:
NH3 +HOCl → NH2 Cl (monocloroammina)+H2 O
NH2 Cl +HOCl → N HCl2 (dicloroammina)+H2 O
NHCl2 +HOCl → NCl3 (tricloroammina)+H2 O
‰ La conversione del cloro libero in cloroammine dipende dal pH
e dal rapporto cloro libero azoto ammoniacale (con pH t ra 7 e 8 i
rapporti sono di 5:1 in peso per la formazione di
monocloroammina, 10:1 per dicloroammina, 15:1 per
triclo roammina). 12

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Clorazione: il fenomeno del breakpoint

Dis tr uzi one del le Fo rm azione di clo ro liber o


Dis tr uzi one del Fo rm azione di clo ro- amm in e clor o- amm in e
clor o r es iduo in
s eguit o
all ’os s idazi one
di alcune
s os tanze
Clor o r esiduo
lib ero
B

Clor o r esiduo C (Punto di rottura)


com binato

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Clorazione: il fenomeno del breakpoint

pH 7-8 pH 7
1÷2 h: tempo di cintatt o 2 h: t empo di cintat to
0.3 mg/L di ammoni aca 0.5 mg/L di ammoniaca
L iber o
0.3 mg/L di azoto organi co Temperatura 10 o C
M ono
Ammo niaca
Domanda di cl oro nu lla Bi
Doman da di clor o nu lla
Liber o NCl3

M ono

Bi

NCl3

Ammo niaca

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Clorazione: gli ipocloriti

‰ Ipocl orito di sodi o (NaOCl)


NaOCl+H2 O → HOCl+NaOH
‰ Ipocl orito di calcio (Ca(OCl)2 )
Ca(OCl)2 +H2 O → 2HOCl+Ca(OH) 2
9L’ipoclorito di sodio (noto anche come varechina) è quello più
ampiamente utilizzato in quanto, sebbene richieda maggiori spazi per lo
stoccaggio e quindi maggiori costi di trasporto su lunghe distanze, è più
facile da gestire.
9L’ipoclorito di sodio si prepara per reazione del cloro con la soda
caustica (NaOH):
2NaOH+Cl2 → NaOCl+ NaCl +H2 O+calore
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Disinfezione con biossido di cloro

‰ Il b iossido di cloro (ClO2 ) a temperatura ambiente è un gas


più denso dell’aria, di co lore giallo-verdastro e mo lto
solubile in acqua.
‰ È un gas relat ivamente instabile, esplosivo a concentrazioni
nell’aria superiori al 10% in volu me, per cui non può essere
compresso e liquefatto ma deve essere generato “in situ” e
solubilizzato in acqua.
‰ Le soluzioni di ClO2 iniziano ad essere rischiose a
concentrazioni >30 g/l; le soluzioni diluite (1-3 g/l) possono
invece essere maneggiate con sicurezza e sono stabili nel
tempo.
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Disinfezione con biossido di cloro

‰ Il b iossido di cloro può essere


ottenuto per ossidazione del clorito
Soluzione
di sodio (NaClO2 ) o per riduzione Acqua di Soluzione diluita di
trasporto e
del clorato (ClO3 -); la preparazione diluizione
concentrata di
ClO2
ClO2

con clorito è quella più diffusa, i


Mescolamento
processi possono essere di due
Pompe
tipi: dosatrici
9 generazione con clorito e cloro (in HCl Acqua Clorito di
sodio
soluzione acquosa come HClO o con
cloro gassoso);
9 generazione con clorito e acido
cloridrico (HCl).

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Disinfezione con Ozono

‰ L’ozono (O3) è un composto chimicamente instabile, soggetto a rapida


decompos izione con formazione di ossigeno, pertanto deve essere
generato “in s itu”.
‰ La produzione di ozono avviene per convers ione dell’oss igeno tramite
scarica elettrica o per azione fotochimica utilizzando luce ultravioletta.
9Il metodo a scarica elettrica è quello più utilizzato; un flusso d’aria (o
ossigeno puro) viene attraversato da una corrente alternata ad alta tensione
applicata tra due elettrodi molto vicini, gli elettroni accelerati dal campo
elettrico acquisiscono l’energia necessaria per separare le molecole di
ossigeno (O2 +energia →O+O) che si combinano poi con altre molecole di O2
per formare ozono (O+O2 → O3 ).
‰ L’elevato potere oss idante dell’ozono è dovuto alla formazione in acqua
di radicali liberi (HO 2 e HO). 18

9
Disinfezione con Ozono

Vaporizzatore
Sistema generazione Sistema diffusione ozono
ozono

Uscita

Serbatoio O 2
liquido
O2
Acqua di
raffreddamento O3
Tubo isolante

O2 Rivestimento
metallico

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Disinfezione con raggi UV

‰ Le radiazioni UV sono prodotte dall’eccitazione tramite un


arco elettrico di vapore di mercurio contenuto in una lampada.

‰ Le lampade a raggi UV sono normalmente utilizzate per la


disinfezione di acque potabili (co me disinfettante primario) e
di acque reflue a bassa torbidità.

‰ La torb idità dell’acqua rappresenta un ostacolo ad una efficace


disinfezione in quanto assorbe l’energia ultravio letta e di
conseguenza protegge i microrganismi.

‰ La radiazione UV penetra la memb rana cellulare dei


microrganis mi ed è assorbita dagli acid i nucleici, prevenendo
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la riproduzione e causando la morte delle cellule.

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Disinfezione con raggi UV

‰I sistemi di disinfezione a raggi UV possono essere


classificati da un punto di vista operativo in:
9Bassa-pressione e bassa-intensità;
9Bassa-pressione e alta-intensità;
9Media-pressione e alta-intensità.
‰I sistemi di disinfezione a raggi UV possono inoltre
essere classificati:
9A canale aperto;
9A tubazione chiusa.
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Disinfezione con raggi UV

Sistemi a canale aperto


Sistemi a canale chiuso

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Sottoprodotti della disinfezione

‰ I sottoprodotti della d isinfezione (anche noti co me DBPs,


disinfection by-products) sono composti indesiderati che si
possono formare nelle acque per effetto dell’aggiunta del
disinfettante.
‰ I trialo metani (THMs) si formano nelle acque trattate con cloro
dalla reazione del cloro residuo con la sostanza organica; i
THMs sono composti potenzialmente cancerogeni per l’uomo.
‰ I principali sottoprodotti del biossido di cloro i cloriti (ClO2 -) e i
clorati (ClO3 -), composti tossici in concentrazioni elevate (>5
ppm).
‰ L’ozono può produrre aldeide, acetone, acido carbossilico, ione
bromato e altri co mposti del bro mo. 23

Proporzionamento dell’unità di clorazione

‰Tempo di contatto
9 In fase di progettazione si fissa il tempo di contatto (15-45 min., Metcalf &
Eddy) e si calcola il volume della vasca; normalmente si assume t = 15 min.
in corrispondenza delle portate di punta.
9 In fase di verifica il tempo di contatto può essere stimato dalla seguente
espressione:
Nt
= (1 + 0 ,23 ⋅ Ct ⋅ t) −3 (i)
N0
Che esprime la riduzione di organismi coliformi nell’effluente di una vasca
di sedimentazione primaria sottoposto a clorazione. Nt, N0 numero di
organismi coliformi al tempo t e al tempo zero rispettivamente, Ct cloro
residuo totale al tempo t in mg/l e t tempo di contatto in min.

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Proporzionamento dell’unità di clorazione

Stima della dose di cl oro


cloro dose = cloro richiesta + cloro residuo
• Il cloro residuo è imposto dalla normativa (D.Lgs 152/ 99)
• La cloro richiesta può essere stimata con una semplice prova
in laboratorio (si aggiunge una concentrazione nota di cloro e
si misura il cloro residuo).

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Proporzionamento dell’unità di clorazione

Dimensionamento della vasca di contatto


‰per garantire un tempo di contatto sufficiente per almeno
l’80% del refluo, il modo mig lio re è progettare una vasca
con flusso a pistone (figura);

‰il rapporto
lunghezza (L)-
profondità (W) deve
essere almeno 10/1
(preferibilmente
40/ 1, Metcalf &
Eddy). 26

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Vasca di Clorazione

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Vasca di Clorazione

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Vasca di Clorazione

?
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