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spedale

L’edificio si articola attorno ad un chiostro centrale, affiancato dalla chiesa e del dormitorio degli
orfani. Esso si innalza su un ripiano, per cui si sale mediante nove gradini. Nove sono anche le
arcate del porticato, le campate coperte da volte a vela, e le finestre di forma classica. Sormontate
da un timpano, esse poggiano direttamente sulla cornice dell’alta trabeazione, che è tangente alla
cima degli archi ed è sostenuta da un ordine maggiore di paraste situate all’estremità della
fabbrica. Esse sono a loro volta sormontate da colonne libere. Nei timpani Filippo aveva progettato
dei tondi concavi tangenti agli archi e alla trabeazione, questi vennero successivamente sostituiti
da ceramiche di Andrea Della Robbia. Vengono utilizzati pulvini modanati a gola dritta, posti sopra
gli abachi dei capitelli corinzi.

Lo distanza tra le colonne è pari all’altezza delle colonne stesse e alla profondità del
porticato. Le campate, di conseguenza, risultano di forma perfettamente cubica. Lo spazio
del loggiato si può dire modulare. Brunelleschi utilizza ripetutamente la stessa misura al
fine di meglio scandire lo spazio: difatti lo spazio tra il pavimento e la trabeazione, come
quello tra la trabeazione e la cornice di sottogrond, sono pari a due volte l’altezza di una
colonna, mente lo spazio tra le colonne e l’architrave, e l’altezza delle finestre, sono pari a
metà della colonna stessa.

Veduta della Piazza Santissima Annunziata. Firenze. Foto di Grifondoro


Lo sviluppo orizzontale della costruzione è controbilanciata dalla prospettiva scalare dei piani, degradanti
in altezza andando da basso verso l'alto.
Altro elemento importante dell'opera e concezione tipicamente rinascimentale è l'intento urbanistico.
Tutto il lavoro di progettazione non si è concentrato soltanto sullo studio dell'edificio in sé, ma anche sulla
preoccupazione di inserirlo nell'ambiente circostante in modo armonioso, evitando il contrasto netto tra la
massa piena e solida della costruzione e lo spazio ampio e vuoto della piazza.
Infatti, la proporzione tra il volume pieno dell'edificio e il vuoto della piazza si risolve nel loggiato, che fa da
filtro e ne permette un'equilibrata compenetrazione. Così piazza ed edificio si definiscono l'un l'altro come
due valori opposti, ma perfettamente armonizzati.

Funzioni e storia

 
Filippo Brunelleschi. Spedale degli Innocenti. 1419. Part. della Ruota degli Esposti. Firenze

Destinato ad accogliere i bambini abbandonati, lo Spedale degli Innocenti di Firenze è il primo edificio di


carattere civile progettato in stile rinascimentale. La sua funzione di brefotrofio è indicata nei raffinati
Medaglioni con i Bambini in fasce, in ceramica invetriata, realizzati da Andrea della Robbia nel 1463.

 
Andrea della Robbia. Putto in fasce. 1463. Ceramica invetriata. Firenze, Spedale degli Innocenti.

L'edificio fu eretto a spese dall'Arte della Seta e degli Orafi, a cui apparteneva lo stesso Brunelleschi. E' la
prima opera completa in cui Brunelleschi fonda il nuovo stile quattrocentesco fiorentino, perché introduce
importanti novità nel gusto. Il nuovo senso di armonia ed eleganza di forme, l'equilibrio e i nuovi rapporti
proporzionali sono valori nuovi, diversi rispetto al tardo-gotico, ma anche rispetto ai modelli classici a cui si
ispira.
Venne progettato e iniziato da Filippo Brunelleschi nel 1419, ma  già dal 1425 venne proseguito dai suoi
seguaci, essendo lui troppo occupato con i lavori della Cupola di Santa Maria del Fiore nella stessa Firenze.
Fu terminato (secondo Pevsner) nel 1445 da Francesco della Luna. La parte più importante, perché seguita
direttamente da Brunelleschi è quella del portico, il resto è opera degli altri architetti.

I modelli e l'innovazione

Per quanto riguarda i modelli d'ispirazione, nella progettazione dello Spedale degli Innocenti di Firenze,


sembra che Filippo Brunelleschi si sia riferito, oltre che agli esempi dell'antichità classica, anche a quelli
della tradizione toscana.

 
Filippo Brunelleschi. Spedale degli Innocenti. 1419. Chiostro degli uomini. Firenze

L'uso di logge con archi a tutto sesto non è nuovo a Firenze, l'esempio più diretto è offerto dalla
vicina Loggia della Signoria.
Esiste anche un prototipo di costruzione ospedaliera dotato di portico esterno a volta nell'Ospedale di
Lastra a Signa, vicino a Firenze, realizzato nel 1411. Nonostante l'apparente diversità, esistono alcuni
elementi in comune tra la Loggia di Lastra a Signa e quella brunelleschiana negli archi e nei particolari
delle volte, che dimostrano la conoscenza diretta di Brunelleschi.
Ma ciò che è più sorprendente è l'originalità e la libertà creativa con cui Brunelleschi fonde elementi
appartenenti a stili diversi per giungere a risultati del tutto nuovi.

Trabeazione e arco dello Spedale degli Innocenti.

Gli archi a tutto sesto della loggia brunelleschiana hanno il profilo (parte interna) piatto e non a sezione
triangolare come nella gran parte degli esempi gotici. Ciò dipende dal fatto che si tratta di archivolti, cioè
trabeazioni dell'antichità piegate a semicerchio in forma di archi. L'idea sembra ispirata dal tipo di arcate
presenti nel Battistero di Firenze.
Le campate definiscono spazi perfettamente cubici, perché riportano le stesse misure in altezza, larghezza
e profondità. Tale misura corrisponde inoltre al fusto delle colonne, e definisce anche il passo
dell'intercolunnio, secondo un principio di coerenza e proporzione perfette.

 
I rapporti proporzionali dello Spedale degli Innocenti.

Le volte che coprono le campate non sono più quelle tradizionali a crociera, tipiche del romanico e del
gotico, ma sono semplici versioni di tipo classico con piccole cupole.

Interno del portico dello Spedale degli Innocenti.


Anche le colonne stesse, le mensole e i capitelli corinzi sono classiche, ma tra i capitelli e le imposte degli
archi sono inseriti dei pulvini. La loro funzione è quella di elevare le imposte degli archi, ammortizzare le
spinte e dare più slancio alle strutture. I pulvini, elementi tipici dell'architettura bizantina più che di quella
romana, sono stati ripresi in alcune chiese romaniche toscane, come nella Chiesa dei Santi Apostoli di
Firenze. In quest'ultimo caso, si tratta di una costruzione risalente al X secolo, ma ai tempi di Brunelleschi si
pensava  fosse una chiesa paleocristiana de IV o V secolo.
Altro elemento originale è la trabeazione, che non deriva da esempi classici ma dal Battistero Fiorentino,
modello molto importante per Brunelleschi. Da questo, nonostante le evidenti differenze, derivano anche
le eleganti finestre a edicola, dotate di timpano triangolare.

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