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IL REGNO DEI FRANCHI

Unità politica con Clodoveo nel V secolo; Conquista la Gallia nord occidentale ( Neustria-Austrasia). Collaborazione con
l’aristocrazia gallo-romana e al fine di rafforzare tale rapporto accettò il battesimo cristiano. Clodoveo fece codificare
le leggi dei franchi (Pactus legis salicae) e nel 511 avvio la convocazione dal monarca ai concili dei vescovi. Dopo la sua
morte il regno fu suddiviso ai suoi 4 figli, che se pur sempre unitario fu ripartito in frazioni territoriali, i continui
conflitti dinastici indebolirono la dinastia merovingia (VI) la quale subì la concorrenza dei Pipinidi e nel 751 Pipino il
breve assunse la carica regia subentrando sull’ultimo dei merovingi.

IL REGNO DEI VANDALI


V secolo, impiantato nell’africa settendrionale aggredendola come un popolo di conquistatori (re Genserico).
Mantennero sempre una forte ostilità contro i romani. Furono l’unica stirpe barbara ad avviare iniziative via mare
(cause climatiche). La debolezza strutturale del regno ne causò il rapido per mano del generale imperiale Belisario.

I REGNI DEGLI ANGLOSASSONI


Tra il V e VI secolo tribù di agli, sassoni e juti, provenienti dalla Germania settentrionale, si stabilirono nell’area che
corrisponde all’attuale Inghilterra. Con varie azioni di riasetto territoriale, il regno anglosassine continuò ad esistere
fino allo sbarco dei Normanni nel XI. Pagani al loro arrivo, si aprirono all’evangelizzazione in seguito ad una missone del
monaco Agostino (papa Gregorio Magno).

IL REGNO DEI VISIGOTI


418 regno esteso per tutta la gallia sudoccidentale con centro a Tolosa. Dopo una sconfitta contro i franchi furono
costretti a ritirarsi nella penisola iberica, il nuovo regno qui si consolidò progressivamente con centro a Toledo.
Nel 589 conversione del re Reccaredo, così coninvolse l’elite romana alla vita politica, allacciando un fruttuoso legame
con l’episcopato ( Liber iudiciorum 654). Fine con l’invasione araba nel 711.

IL REGNO DEGLI OSTROGOTI


L’Imperatore d’Oriente Zenone stimolò la migrazione di questa stirpe in Italia, e sotto il comando del re Teodorico
rovesciarono il capo barbaro Odoacre e fondarono un nuovo regno nel 493. Stabilendosi in modo disomogeneo,
crearono un assetto istituzionale che operata congiuntamente con ufficiali goti e funzionai romani. La costruzione
Teodoriciana inziò a sgretolarsi e alla sua morte (526) l’equilibrio si infranse; L’imperatore Giustiniano volendo
riconquistare l’Italia mosse guerra ai goti, che durò quasi vent’anni e con la sconfitta della stirpe gota.

IL REGNO DEI LONGOBARDI


Nel 569 una nuova stirpe invade l’Italia, organizzati in bande ognuna con a capo un Dux. Occuparono la parte
settentrionale e centrale e fondarono due ducati autonomi a Spoleto e Benevento. Nel 584 fu eletto il re Autari, e la
superficie fu organizzata in distretti(civitates) rette da un duca. L’invasione fu di carattere eversivo e i romani furono
estromessi dalla vita politica. Il re Rotari fece mettere per iscritto in latino le leggi longobarde ( Editto di Rotari 643).
Nonostante la conversione cattolica avviata nel VII secolo, le tensioni erano ancora forti, il papa Stefano II chiese aiuto
al re dei franchi Pipino il breve (inedito ruolo politico del papato). Quando il nuvo re Desiderio cercò di intromettersi
nelle elezioni del papa la situazione precipitò, il papa Adriano I chiese l’aiuto al figlio di Pipino, Carlo Magno che nel
774 mise fine al regno longobardo indipendente. Il duca di benevento si proclamò princeps gentis Langobardorum .
Il regno, ormai troppo debole, fu conquistato dai Normanni nell’XI secolo.

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