La gastrina favorisce
l’attivazione della pompa
potassio ATPasi, essa è un
ormone e ha ruolo
importante nella
secrezione acida; in caso di
ulcera si misura la gastrina
ematica. La concetrazione
della gastrina ematica
elevata può essere
indicazione di un tumore.
La sua liberazione avviene
per via delle cellule G
dell’antro e questa cellula
è sotto l’influenza di
acetilcolina e
somatostatina che è
prodotta dalle cellule D
quando il pH è basso. A pH
basso si ha molta
somatostatina che inibisce a livello delle cellule enterocromoaffine la liberazione di istamina che
potrebbe attivare la pompa. La somatostatina è un meccanismo compensatore. Quando il pH è
alto viene attivata la pompa e viene liberata gastrina che favorisce la liberazione di istamina. I
recettori a cui si legano i vari mediatori sono tanti. L’acetilcolina si lega ad M3 accopiato a Gq che
tramite fosfolipasi C attiva la pompa. La prostaglandina PGE2 ad EP3 che è associata ad una
proteina G inibitoria che non favorisce la formazione di Amp ciclico. La PGE2 è inibita dai FANS (che
sono gastrolesivi alterando il sottile e fine equilibrio instaurato nella secrezione gastrica acida).
La gastrite se non trattata per tempo diventa erosiva sino a portare ad ulcera e quando c’è ulcera
c’è una lesione. Lo stomaco alla fine non digerirà più le proteine e i vari alimenti ma inizierà a
digerire sé stesso perché c’è già una lesione poiché se c’è un ulcera l’acido è a contatto con l’ulcera
causando bruciore.
L’acetilcolina quindi stimola tramite i recettori muscarinici la pompa e si usano per inibirla farmaci
antimuscarinici che sono selettivi per il recettore M3 poiché i poco selettivi ridurrebbero la
secrezione acida a dosi alte inducendo molti effetti collaterali prima di indurre effetti terapeutici. Le
PGE2 non sono utilizzabili in terapia perché quella di sintesi o un analogo ha emivita brevissima e al
caldo si altera per cui queste prostaglandine non sono sfruttabili in terapie.
Tra i recettori ci sono quelli della istamina e quelli della somatostatina liberata quando il pH è
molto acido ed è associata a G inibitoria per cui non si ha produzione di secondo messaggero. La
gastrina si lega ai suoi recettori CCK2 che si trovano anche sulla cellula parietale gastrica, essa
stimola l’attività della pompa grazie alla fosforilasi C tant’è che c’è una proteina Gq dove c’è il
secondo messaggero calcio che attiva la cascata.
Farmaci antiacidi a qualsiasi livello agiscono possono portare ad un aumento della produzione di
gastrina come succede con la renina nei diuretici che abbassano la pressione e aumentano la
renina.
Lo schema in slide quindi indica l’attivazione della secrezione acida dello stomaco.
La pompa è espressa anche nel batterio responsabile dell’ulcera e molti pazienti positivi alla
presenza del batterio vengono trattati con antiacidi e con antibiotici come la moxicillina, la
tetraciclina, il metronidazolo che sono antibiotici che agiscono inibendo la crescita
dell’helicobapter pilori che resiste a pH 1; l’acido cloridrico uccide qualsiasi batterio tranne
l’helicobapter pilori.
Cosa favorisce l’idratazione della CO2 per formare acido carbonico che dissocia in anioni
bicarbonato e idrogenioni? Avviene l’anidrasi carbonica vista nel capitolo dei farmaci diuretici. Un
inibitore dell’anidrasi non è un ottimo
diuretico ma sono farmaci che si usano
in edema cerebrale o in patologie in cui
si ha accumulo di acqua negli interstizi.
La figura qui rappresenta la secrezione
di Hcl da parte della cellula parietale.
A fianco della cellula ci sono i vari vasi
che portano ossigeni e nutrimenti alla
cellula parietale gastrica. La produzione
di Hcl può essere inficiata e bloccata da
vari farmaci (antiacidi classici come il
bicarbonato di sodio, idrossido di magnesio che agiscono per via orale neutralizzando Hcl nel lume
venendo tamponato.
Il muco presente nello stomaco protegge le cellule epiteliali gastriche).
i farmaci antiacidi sono composti basici o sali e basi deboli: l’idrossido di magnesio e di alluminio
non vengono assorbiti ; essi vengono usati nel trattamento del disturbo gastroesofageo nel quale
l’Hcl risale irritando laringe e faringe causando anche mal di gola, infiammazione gengivale,
abbassamento voce e infiammazione delle corde vocali.
Il cuore sta davanti allo stomaco per cui quando c’è iperacidità il paziente può andare incontro ad
una tachicardia, ad extrasistole e può avere aritmie o addirittura il reflusso gastroesofageo può
portare a dolore cardiaco con ricoveri in cui non si sa esattamente se il disturbo sia cardiaco o
gastrico.
Essi sono eliminati dallo stomaco vuoto in circa 30 minuti e vengono eliminati con le feci dal colon
dove magnesio e alluminio (idrossidi) trattengono acqua in virtù di una pressione osmotica e
quindi sono anche lassativi contrastando la stipsi. Il bicarbonato invece viene assorbito
sistemicamente. Il Gaviscon è il èiù pubblicizzato ed è un prodotto da usare con cautela.