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RECENSIONE
Roberto REGOLI, Oltre la crisi della chiesa. Il pontificato di Benedetto XVI, Torino, Lindau,
2016. 21 cm, 512 p. (I Leoni). ISBN 978-88-6708-499-9. € 29,50.
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Regoli quando ritiene che «per le ricerche future in vista di una valutazione del Papato e non
della persona di Benedetto XVI bisognerà affrontare l’operato di Bertone, delle sua rete e dei
suoi oppositori» (p. 415). Infatti, il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, è «uomo
chiave del pontificato, sia nei successi, sia nelle delusioni», come afferma il nostro autore,
considerato da molti troppo inesperto nella politica estera e nella gestione per affrontare le
esigenze della diplomazia pontificia in un periodo così instabile del mondo con i suoi snodi
culturali e antropologici.
Senza sottovalutare le diverse riforme sviluppate da Benedetto XVI durante il suo
pontificato, ma soprattutto nella sua prima fase più impegnata, uno degli aspetti meglio
riflessi dall’autore è la rinuncia al ministero petrino, valutata non come novità rispetto alle
intenzioni di alcuni suoi predecessori, ma come atto originale capace di originare un nuovo
esercizio del papato, come “papa emerito”. Grazie al saggio discernimento del pontefice
tedesco, non solo è stato possibile riconoscere la necessità di energie fresche per affrontare i
cambiamenti impegnativi che la Chiesa stava sistemando, ma ha anche reso possibile una
successione di solidarietà nello stesso incarico riformatore. Insomma, è in questa perspettiva
che, il libro di Roberto Regoli può offrire una coraggiosa sintesi e griglia di interpretazione
per la lettura del pontificato di Papa Ratzinger, che non solo ha mostrato continuità e
discontinuità con il suo predecessore, ma soprattutto si è mostrato capace di rendere possibile
una successione con dinamiche inedite in grado di portare la Chiesa oltre la crisi.