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L’UOMO E IL CLIMA

L’AMAZZONIA E GLI SCENARI POSSIBILI


NEL 2100
Giorgia Pelliciari, Riccardo Cruciano, Pietro Atripaldi
e Pietro Barbera
GLI SCENARI POSSIBILI NEL 2100
Tra cent'anni:
-la temperatura aumenterà
-peggioreranno le condizioni
critiche già presenti
-la temperatura e il cambio delle
stagioni saranno soggetti a
cambiamenti molto bruschi
-ci sarà meno costa
-ci sarà un incremento dei
fenomeni metereologici estremi e
già devastanti (come lo sono già
adesso)
-clima più variabile
Si trova in
AMAZZONIA Sudamerica per circa
7 milioni di km (tra
Brasile, Colombia,
Perù, Venezuela,
Equador, Bolivia,
Guyana, Suriname…)
ed è la più estesa al
mondo: circa un
terzo delle foreste di
tutto il pianeta.

È attraversata dal
fiume più grande
della terra: il rio
delle Amazzoni
È di vitale importanza per la
vita dell’uomo e
dell’ecosistema perché
consuma molto CO2
producendo molto ossigeno,
inoltre gli alberi proteggono e
nascondono la biodiversità.

Inoltre non è
abitata solo da
animali e
vegetali ma
anche da
popolazioni
indigene
PROBLEMATICHE DELL’AMAZZONIA
Il problema maggiore è la
deforestazione (che consiste nel
trasformare le aree coperte
dalla vegetazione in aree
coltivabili o pascolabili) che l’ha
ridotta di 1/5 creando
pericolose conseguenze.

In più la produzione e il consumo


di carne aggravano la situazione:
i bovini vengono allevati nelle ex
zone forestali e serve continuo
ampliamento dei terreni per
produrre mangimi per il
bestiame.
Un'altra problematica è la
consumazione del terreno che
non riesce a rigenerarsi
trasformandosi in una distesa
di argilla. Non riuscendo a
tornare fertile non permette
di ripiantare nuove piante

La cementificazione, anche se non è il


pericolo principale, crea grandi
problemi. Consiste nella creazione di
grandi strade e città accanto alla
grande foresta

Infine gli alberi rimasti vanno a fuoco


APPROFONDIMENTO

Ogni anno 27mil di tonnellate della polvere africana che vediamo nell’orbita cade dal
cielo nel bacino amazzonico e, a quanto pare, è un fertilizzante perfetto
X 10 volte

695.662 km² 5.500.000 km²

Le piante e gli alberi della Foresta Amazzonica trasformano l’anidride


carbonica in ossigeno: un singolo albero produce l’ossigeno che serve
per 2 persone. La foresta pluviale amazzonica, che ha quasi
l’estensione di 10 volte quella del Texas, produce ossigeno per 20
volte in più di quello che la popolazione della terra potrebbe
consumare.
Però ci sono così tanti animali
in Amazzonia che usano tutto
l’ossigeno che trova e che gli
alberi producono.

Per tutti questi anni l’uomo ha


pensato che l’Amazzonia fosse il
polmone della terra…ma non è
esattamente così.
Certo, può produrre un sacco di
ossigeno ma lo consuma tutto. La
foresta Amazzonica ci aiuta a
respirare ma non grazie all’aria
C’è un fiume in Amazzonia,
non il Rio delle Amazzoni:
quando il vapore acque
supera la vegetazione
sottostante arrivando in
cima, la combinazione Sole
e vento la fa diventare un
fiume ‘‘volante’’ che viene
supervisionato e
controllato da
un’impalcatura che supera
di gran lunga il livello delle
piantagioni della foresta.

Se fosse un fiume
‘‘terreno’’ sarebbe il più
grande del pianeta,
persino pù grande del Rio
delle Amazzoni.
Questo fiume galleggia sul Sudamerica e oscura
tutto ciò che c’è sotto di lui, come una grande
nuvola, finchè non raggiunge le Ande.

A contatto con esse si condensa diventando pioggia ricca di nutrimenti


acquisiti dal suolo della Foresta Amazzonica, si posa sul suolo e riempie i
diversi corsi d’acqua, che raggiungono anche l’oceano, arricchendo ciò che
tocca di sali minerali e nutrienti garantendo la continuità nel ciclo delle
piante e, di conseguenza, della nostra vita.
IN CONCLUSIONE…

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