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Arte paleocristiana 324-328 v

Architettura paleocristiana 326 v

Basilica S Pietro in Vaticano 327 v

Mausoleo S Costanza p 330 v

Il mosaico 334 + Mosaici Milano/ Roma

Arte a Ravenna 344

Arte paleo

Si sviluppa il cristianesimo e la simbologia cristiana diventa parte fondamentale nell’arte (pastore con
gregge= Gesù con i discepoli- pavoni fenice=reincarnazione eternità ecc)

Gli architetti scultori e pittori erano gli stessi per l’arte pagana e quella cristiana

Architettura

I cristiani all’inizio si riunivano nelle case comuni poi nascono le domus dei poi vennero costruiti grandi
edifici per pregare nel 313 anche a spese dello stato. Pianta circolare o poligonale (usata nei luoghi delle
tombe dei martiri o dei santi e in futuro per i battisteri). Basiliche con andamento longitudinale e ingresso
nel lato piccolo altare opposto all’ingresso. Preceduta da un portico a 4 lati (quadriportico). La zona di
porticato in corrispondenza della facciata principale si chiama nartece se esterno esonartece se interno
endonartece. Divisa in 3 o 5 navate quella centrale più grande. Abside mezzo cilindro con sopra mezza
sfera. Talvolta il corpo longitudinale è tagliato trasversalmente da un’ulteriore navata che prende il nome di
transetto. Se il transetto è a ¾ si dice croce latina se è tutto in cima croce immissa se invece è a metà quindi
si forma una croce precisa a croce greca. Il presbiterio spazio che nella basilica si riserva al clero, è posto in
fon- do alla navata principale, di fronte all’abside, ed è solitamente rialzato da tre o più scalini e separato
dalla navata da un recinto in marmo, intagliato o traforato.

Basilica s Pietro Roma 324

Costruita sulla tomba di S Pietro. Preceduto da un quadriportico, 3 portali, 5 navate. Tomba protetta da un
baldacchino fatto da 4 colonne tortili (a spirale). Colonne trabeate nella navata centrale capitelli corinzi
fatte di materiali e grandezze diverse. Archi a tutto sesto. Distrutta nel 16 sec per creare l’attuale basilica di
S Pietro.

Mausoleo di Santa Costanza a Roma 350

Nasce sulla tomba di Costantina (figlia di Costantino). Nasce a sud della basilica di sant’Agnese. dentro di
mattoni e anche fuori. Circolare con piccole nicchie introdotto da nartece a forcipe prima circondato da un
colonnato al centro in alto c’è una cupola appoggiata su un cerchio di 24 colonne in granito accoppiate con
una trabeazione e un fregio sopra. Tra i due anelli di colonne quello della parete perimetrale e quello del
tamburo c’è un deambulatorio coperto da una volta mosaicata. Sotto la campata il sarcofago in porfido
rosso. Struttura simil Panteon con il muro compatto e le nicchie.

Mosaico

Deriva dal termine musa che venivano onorate in delle grotte con dei motivi ornamentali costituiti da
piccole pietre. Tra il quarto e quinto secolo si diffonde molto nell’arte romana per decorare pavimenti e
pareti detto litostrato o litostroto arrivando a sostituire la pittura. Si usavano pietre dure terracotta e
ciottoli poi si diffonde anche la pasta di vetro nel 1 secolo. I colori usati aumentano molto perché bastava
aggiungere quantità diverse di pigmento per creare colori diversi. A Roma Milano e a Ravenna i mosaici
erano fatti meglio.

L’ARTE A RAVENNA

Il missorium, è un manifesto politico inviato ai funzionari per festeggiare il quindicesimo anno del regno di
Teodosio I il Grande, realizzata nel 388 o 393, Teodosio al centro seduto sul trono, frontale, coronato e con
grandi occhi fissi, mentre consegna a un funzionario imperiale un dittico e i suoi co-imperatori, all’estremità
del tondo sono collocati soldati con armi e scudi. Le proporzioni sono assolutamente gerarchiche, infatti
Teodsio domina l’intera scena

PERIODO IMPERIALE( DAL 402 AL 476)

Mausoleo di Galla Placida:

Il mausoleo risale al V secolo, dedicato a Galla Placida figlia di Teodosio il Grande, la costruzione un tempo
nella testata meridionale di un ampio nartece della chiesa cruciforme di Santa Croce, presenta una pianta
irregolare quasi a croce greca, con volte a botte sui quattro bracci e una cupola nella loro intersezione.
L’esterno è molto semplice e spoglio costruito di soli mattoni a vista, sono presenti degli archetti ciechi e i
timpani dentellati, la cupola non è visibile dall’esterno perché è racchiusa entro murature verticali
sovrastate del triburio (copertura piramidale).

L’interno invece è molto ricco di ornamenti, rivestito di marmi e mosaici, nella superficie mosaicata ogni
spigolo viene arrotondato, cosi le pareti si trasformano in semplici supporti, i colori sgargianti dilatano i
volumi. La cupola copre il vano centrale con un mantello blu notte seminato da stelle in centro una croce
gemmata, i simboli apocalittici degli Evangelisti si dispongono nei quattro pennacchi, al di sotto della cupola
ci sono coppie di santi, mentre le volte a botte complesse ornamentazioni a girali, di fronte all’ingresso due
santi, corpi solidi e veri, tra di essi c’è una fontana a zampillo con due colombe, nella lunetta sottostante è
raffigurata una stanza con un armadio con le ante aperte e c’è un fuoco appiccato e il martire Lorenzo si
dirige verso il fuoco. Quello che ha voluta rappresentare il mosaicista è ancora uno spazio di gusto
tipicamente ellenistico che accoglie soggetti aulici e classici.

PERIODO OSTROGOTICO( DAL 476 AL 540)

Basilica di Sant’Apollinare Nuovo:

Attorno al 505 Teodorico fece erigere la Basilica per il culto ariano. Si trattava di una cappella palatina, a tre
navate preceduta dal nartece detto ardica, la navata centrale era conclusa da un’abside semicilindrica e gli
archi a tutto sesto che la delimitavano sorretti da colonne dotate di pulvini in marmo. I mosaici
appartengono ad epoche differenti (periodo giustinianeo), essi dividono le pareti della navata centrale in
tre distinti registri orizzontali, sulla parete di destra la veduta del palazzo di Teodorico all’interno del
timpano è mostrata in prospettiva ribaltata, l’artista ha scelto di ribaltare le due ali del peristilio sullo stesso
piano del fronte. Al di la del palazzo si notano alcuni edifici basacali o a pianta centrale( rappresentano la
città di Ravenna), sulla parete di fronte è raffigurato il porto di Classe, a destra la città entro le mura
merlate caratterizzata da un’afiteatro un portico, a sinistra due torri quadrangolari, dal palazzo si originano
due diverse processioni, una verso il Cristo in trono affiancato dagli angeli, l’altra verso la Vergine in trono
con il Bambino (periodo bizantino), il registro mediano solide figure di Santi, infine piccole scene che
narrano episodi evangelici eseguiti in materia semplice, rappresentata l’Ultima Cena in cui Gesù e un
Apostolo alla sua sinistra sono raffigurati per intero gli altri solo la testa e la spalla sinistra.

PERIODO GIUSTINIANO(DAL 540 AL 565)

Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli:

Costruita fra il 532 e il 537 da Antemio di Tralles e Isodoro di Mileto, la chiesa ha una pianta quasi quadrata
ed è preceduta da un vasto nartece, l’interno è suddiviso in tre navate di cui quella centrale ha una grande
ampiezza, di fronte all’ingresso c’è una piccola abside ed è affiancata da due esedre semicilindriche , sopra
le navate laterali si sviluppa la galleria del matroneo, la chiesa è costituita da un’immensa cupola, che
tramite i pennacchi poggia su quattro enormi pilastri, è circondata da una corona di 40 finestre, dopo il
crollo si dovette ridurre il numero delle finestre e abbassare la cupola, la chiesa fu rapinata di tutti i suoi
tesori, delle sante icone, statue e mosaici e fu trasformata in una moschea.

Basilica di San Vitale a Ravenna:

Fondata nel 532, è situata a Ravenna, monumento paleocristiano, l’edificio ha una pianta ottagonale,
preceduto da un quadriportico, l’esterno è molto semplice essendo solo mattoni a vista, gli spazi sono
ottenuti da solidi geometrici, inoltre le facce del corpo prismatico principale sono rinforzate da contrafforti
che si inspessiscono in corrispondenza degli spigoli, il volume centrale del massiccio ottagonale nasconde la
cupola, all’ottagono perimetrale se ne aggiunge un secondo, lo spazio centrale è coperto da una cupola
emisferica raccordata al basamento ottagonale tramite un tamburo finestrato, due sono gli ingressi che si
aprono sui lati adiacenti, uno di essi è seguito dal’abside, che è affiancata da due piccoli ambienti, destra il
dikonikom per la preparazione delle funzioni sacre e ala conservazione delle suppellettili liturgiche e a
sinistra la protesis per la conservazione del pane e del vino consacrati. La struttura massiccia degli otto
pilastri angolari stempera il proprio carattere di sostegno nella preziosità del marmo che lo riveste, i mosaici
del presbiterio, sono degni di nota, sui pannelli, raffiguranti Giustiniano e la consorte Teodora, si collocano
nella tradizione del rilievo romano, essi sono rappresentati mentre portano all’altare le offerte il giorno
della consacrazione della basilica, sembrano addirittura delle apparizioni divine, la tecnica è molto
schematica, propone tutte le figure frontali, il movimento è trasformato in staticità, Giustiniano è
presentato con la sua corte, lo precedono il vescovo e due chierici, alla sua destra ci sono i nobili e i soldati
e i suoi consiglieri, per questo ritratto manca un’ambientazione architettonica. Anche la presenza dei
monarchi collocano in una situazione senza tempo, anche il fondo d’oro rende la scena irreale.

Caratteri distintivi dell’arte dell’impero d’Oriente: (476 AL 540)

-la ripetitività dei gesti

-la preziosità degli abiti

-mancanza di volume
-frontalità

-fissità sguardi

-monocromia sfondi

-impiego di elementi vegetali

-mancanza di un piano d’appoggio per le figure

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