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STORIA DELL’ANTICA GRECIA VI sec inizio V

Ha inizio nel VI a.C e si sviluppa fino al III sec. Possiamo dividere l’estetica antica in greca ed ellenistica
passaggio avvenuto nel III sec. L’estetica greca a sua volta si può suddividere in periodo arcaico e classico.
Quello arcaico abbraccia il VI sec e inizio V. L’estetica antica è quindi divisa in periodo: arcaico, classico ed
ellenistico.

PERIODO ARCAICO

La grecia viene invasa da tribù giunte dal nord erano genti doriche, le tribù che vi risiedevano prima quelle
ioniche alcune si spostarono nelle isole vicine altre rimasero in Grecia. Dori e Ioni no sono solo due tribù
diverse ma avevano economia, ideologie e organizzazione statale diverse. I dori veneravano la tradizione gli
ioni la novità. I canoni che dava una bellezza immutabile veniva dalla tradizione dorica, l’amore per la realtà
e la percezione sensibile dalal tradizione ionica. Il periodo arcaico ha due momenti uno con la vita ancora
primitica e il secono si posero le basi per la cultura greca classica, con le prime tracce del pensiero estetico.
CONDIZIONI GEOGRAFICHE: condizioni naturali favorevoli per sviluppo del popolo. CONDIZIONI SOCIALI:
estesero i territori, era un paese agicolo, quando i Greci fondarono le colonie (conquiste di terre lontane
con popoli come schiavi), la produzione aumenta, possedevano rame e ferro e argilla, lana, cioè le materie
prima che si richiedevano nel mercato, nasce industria di ceramica e tessitura, si attirano contadini.
L’industria fa nascere una borghesia. Sistema politico: democratico ma basato sulla schiavitù. CREDENZE
RELIGIOSE: credevano più dei, religione priva di magia e superstizione, religione dove gli dei erano come
superuomini con capacità umane portate all’eccellenza. Accanto a questa vi era la religione più mistica e
irrazionale dove vi era il culto di Diosnisio (che portava libertà ed energia vitale) si facevano dei riti in suo
onore con balli sfrenati e si mangiavano carni crude. Per molto tempo scolpivano divinità prima di rivolgersi
a ritrarre gli umani. La filosofia sorge in Grecia intorno il VI sec. ma ancora parla della natura piuttosto che
del bello e dell’arte.

POESIA

danza: I GRECI IIZIANO L’ARTE CON poesia, danza e musica da un lato (espressiva esprimeva l’anima
attraverso il ritmo Nella danza esprimevano i loro sentimenti come catarsi). Architettura e scultura e pittura
dall’altro (costruttiva e razionale).MIMESI: se dopo significherà imitazione della realtà ora significa
espressione dei sentimenti con movimento, suono e parole. All’inizio loro consideravano solo la danza e la
musica e la poesia come epressione mentre la pittura o scultura non la consideravano un arte espressiva.
Omero era un loro poeta considerato come un semidio, la poesia omerica sui miti, eroi divini e umani
caratterizza e influenza il pensiero estetico. Il pensiero omerico influenza anche la loro relizioe che è
razionale, gli dei non fanno miracoli e non hanno poteri soprannaturali. Quindi quando i greci riflettono
sull’arte già hanno un patrimonio poetico ampio. Poesia musica e danza erano associati alla sfera pubblica
per raccontare virtù e azioni collettive e non emozioni personali. Era uno strumento sociale. Gli antichi
studiosi dell’estetica presero come modello questa poesia e questi pensieri. La poesia non esisteva quella
destinata alla lettura ma era solo da recitare o cantare era musica vocale. La poesia per omero proveniva
dagli dei il fine è procurare piacere e affascina gli animi, ha valore perché gli dei parlano attraverso i poeti,
quindi la loro abilità era sovraumana, per lui la poesia dice il vero è reale questo è il suo scopo e questo
d’altra parte deve essere lo scopo di scultura.

LA MUSICA

Mantenne legame con religione per cerimonie, mantenne un legame con la danza, era legata alla poesia
che era cantata, le poesie erano cantate. Nela loro musica il ritmo aveva la priorità sulla melodia, le melodie
sono per l’orecchio il ritmo agisce come stimolo, quindi musica e danza sono unite.

ARTI PLASTICHE
Periodo arcaico scultura, architettura e pittura erno legati ma disgiunte da poesia, musica e danza. Le prime
producevano oggetti che dovevano essere visti la seconda esprimevano sentimenti, le une erano
contemplative le seconde espressive.

ARCHITETTTURA

Influenzata da poesia omerica, il suo carattere era la perfezione, il bello. La colonna ed il colonnato deriva
dall’egitto e da nord il tetto del tempio. In seguito smette di farsi influenzare e assume un carattere
proprio. Le prime costruzioni erano reliigose cioè i templi.

SCULTURA

Era connessa al culto: statue di dei. Più tardi forme umane l’artista non rappresentava il modno degli
uomini ma quello degli dei.La scultura era antropomorfica: servive gli dei ma ritraeva uomini non
riproduceva la natura ma solo la forma umana non si cercava di ritrarre la psicologia e personalità del
personaggio, le sculture erano schematiche senza dargli espressione, riducevano la figura umana a forme
geometriche pure, capelli e drappeggio avevano scopo decoratico non erano naturalistiche (le pieghe ed i
capelli) nella geometrizzazione e nei panneggi ecc imitavano la scultura orientale, solo quando rifiutarono
queste influenze trovarono il loro linguaggio ma ciò avvenne nel periodo classico, la scultura era sempre
frontale, nell’arte classica si vedrà un po più di movimento.

I CANONI

In scultura e architettura seguivano norme quindi avevano un carattere razionale e impersonale e


universale. Nell’arte ionica le sculture erano più libere e meno pesanti, in quella doriche più razionali e
pesanti hanno dominato e caratterizzato il periodo arcaico. Tenevano molto all’unità di stile.

CONCETTO DI BELLO

Per gli antichi era vasto era bello ciò che appaga l’occhio e l’orecchio cioò che è virtù quidn si riferiva anche
alle qualità della mente. Per bello estetico loro usavano parole tipo: simmetria, proporzioni ritmo esatto
ecc. questo per loro era bello estetico. La bellezza viene associata ai valori morali e altri aspetti della vita.

CONCETTO DI ARTE

Per loro l’arte era legata alla tecnica, all’abilità produttiva guidata da norme per loro era arte anche quella
del carpentiere e tessitore, non avevano un termine riferito solo alle belle arti cioè architettura, scultura e
pittura avevano un concetto di arte molto ampio. Per loro l’arte riguardava tutto l’artigianato

SUDDIVISIONE ARTI

Per loro l’artista/artigiano faceva un lavoro manuale. Quando richiedeva sforzo fisico queste erano le arti
SERVILI: scultura pittura e architettura. Mentre la musica e la poesia erano arti LIBERALI non richiedevano
sforzo fisico. Vi era anche differenza tra chi scolpiva il legno e chi la pietra erano maestri diversi con arti
diverse, lo stesso per la tragedia e per la commedia.. La scultura richiedeva una manualità e sforzo fisico
terreno mentre la poesia richiedeva l’ispirazione concessa dalle entità celesti. Per loro l’arte era ciò che si
poteva imparare la poesia ciò che non si poteva imaprare. La poesia guida l’anima in quanto proveniva dal
celeste, loro non riuscirono nella’rte arcaica a cogliere il colelgamento tra poesia e arte.

CONCETTO DI CREAZIONE

Loro non avevano un concetto di creazione non facevano distinzione tra il lavoro di un artigiano e un
artista, per loro la creazioen era associato al lavoro gli artisti non erano nemmeno ricordati per nome

In tutto ciò nonostante poesia e pittura non venivano accostati vi è stato un poeta arcaico Simonide che li
unisce divendo che la pittura è una poesia muta e la poesia una pittura a parole.
PERIODO CLASSICO V sec

Periodo più splendido. Sconfigge la Persia e diventa una nazione senza rivali con la supremazia sul
commercio, scoperte scientifiche e riforme politiche migliorarono il paese. Non fu un periodo pacifico ma
con querre tra paesi interni vi era continua tensione. Atene era il centro con il predominio concesse
cittadinanza a stranieri e c’era libertà di commercio in città. Lo stile ionico e dorico si fondono, si sviluppa la
democrazia ma con schiavi cosi i cittadini possono governare e dedicarsi a cultura e arti. Gli ateniesi si sa
che erano invidiosi, avidi vanitsi e simulatori. Ma i loro grandi meriti sono fuori dubbio: erano sensibili,
dotati di immaginazione liberi e ammiravano la bellezza e avevano buon gusto. La vita degli ateniesi non era
sontuosa e comoda. Chiedevano poco per se stessi: le costruzioni pubbliche erano sontuose ma non le
abitazioni private non si vantavano delle loro ricchez<ze e neppure nascondevano la loro povertà, si
appagavano di poco erano molto liberi da preoccupazioni materiali e avevano modo di creare e godere
della’rte, li ogni giorno era una festa.

LA FINE DEL PERIODO

Verso la fine del V sec. queste condizioni finiscono non durano molto la concordia tra gli stati si rompe e
iniziano rivalità che condussero all’impoverimento. Atene supportò colpi duri pestilenze e lotte era in
declino il periodo classico quindi si può limitare al V sec. perché il IV secolo non portò alcun mutamento
anche se lo stato era in decadenza la cultura vi fiorì. Le conquiste sociali e politiche furono effimere ma la
loro arte è sopravvissuta attraverso i secoli.

CLASSICISMO

Questo termine è ambiguo. 1) Classico può essere il prodotto piu maturo e perfetto di una cultura. Così la
grecia tra V e IV secolo può essere considerato classico perché è il culmine la massima perfezione. L’arte
gotica del duecento può anche definirsi classica perché il punto più alto dell’arte medioevale, in questo
senso si esprime il valore dell’arte e non i suoi caratteri. I periodo classici hanno di solito breve durata.
L’opposto della classicità è il primitivismo. 2) denota anche un tipo di cultura arte ecc che hanno
caratteristiche come: moderazione, misura, armonia equilibrio tra le parti, in questo caso non si può parlare
di arte gotica come classica poiché non aspirava alla misura. Nonostante tra il V e IV sec c’è un periodo
classico esso non è l’unico. L’aerte romana era classica cosi come il rinascimento. Napoleone tentò di
realizzare non solo un arte classica ma un arte identica a quella dei Greci invece di creare forme classiche
originali si imitarono le antiche. Nell’ottocento tale arte classica di imitazione era detta neoclassicismo.

LETTERATURA

Omero continua ad avere un importanza vitale è considerato il massimo dei poeti per la sua poesia e
saggezza. In questo periodo c’è la tragedia, composta non da un gruppo ma il poeta era anche compositore
e attore ecc. I tragici si interesavano alle realtà sociali. Poi dalla tragedia (componimento drammatico) si
pasa alla prosa(linguaggio più libero simile al parlato, senza ritmi, armonie e misura) perché la grecia
incoraggiavano all’oratoria che come le tragedie rimasero insuperate.

ARTI PLASTICHE

Si sviluppa in connesisone ocn la teoria. Gli artisit erano anche teorici e viceversa. Discussioni tecniche ma
anche riguarda concetti generali come simmetria e canoni. Solo alcuni tra qwuesti scritti non sono stati
perduti.

IL CANONE

Per gli artisti ogni opera doveva avere un canone o legge o misura e lo applicavano alle loro opere. La storia
dell’arte distingue tra periodi canonici e non canonici i primi cercano la perfezione i secondi vedono il
canone come limitazione della propria libertà. Nell’arte classica vi era continua ricerca.
CANONE IN ARCHITETTURA

Gli architeti furono tra i primi ad applicare il canone. Lo fecero nei templi. Ciò conferiva alle loro opere un
aspetto ogettivo impersonale e universale. Le leggi che seguivano erano indipendenti dall’individuo. Questo
canone classico aveva carattere matemativo, con calcolli delle sue parti rispetto al tutto. Prima di tutto
stabilivano un modulo ed era il raggio della base della colonna, da questo modulo costruivano il tempio. La
facciata per sempio del tempio di Teseo ha sei colonne e 27 moduli la navata centrale 3,2 moduli e quelle
laterali 2,7. Vitruvio dice che il modulo è la base per ogni calcolo: la colonna deve essere larga due moduli e
alta con tutto il capitello 14. Il canone decideva anche il numero delle scalanature delle colonne e persino la
loro profondità. L’architettura seguiva un canone che doveva apapgare l’orecchio oltre che l’occhio nel caso
di un teatro strutturavano l’edificio affinche avesse una buona acustica con un sistema con conche per
ampliare il timbro.

CANONE DELA SCULTURA

Policleto ottenen i risultati più soddisfacenti, canone scultoreo aveva una proporzione fissa. Vitruvio anche
ci si dedica dice che dal capillizio (attaccatura dei capelli) al mento è un modulo da ripetere dieci volte nel
corpo E CONTINUA DEFINENDO LE PROPORZIONI DELLE ALTRI PARTI DEL CORPO. Le proporzioni del corpo
umano apparivano anche in natura di questo si accorsero i greci, per loro uomo e natura avevano
proporzioni matematicamente definite e l’arte doveva averle anche. Facevano canoni anche sui particolari
ad esempio sul volto dividendolo in tre parti. Vi erano tanti canoni ognuno faceva il suo e ognuno seguiva
quello che per lui era più corretto quindi nonostante il gusto per l’universalità e oggettività vi erano
variazioni. Si comprese (vitruvio) che il corpo umano può essere compreso nella forma del cerchio e del
quadrato (ombellico centro del cerchio).

CANONE DELL’ARTE VASCOLARE

Anche per i vasi vi era un canone quindi anche per le arti minori. Per i greci le forme dotate di una perfetta
bellezza fossero le figure geometriche più semplici e la bellezza di una forma dipendeva da rapporti
numerici.

LE ASPIRAZIONI CONOSCITIVE DELL’ARTE

L’amore per il canone a la misura deriva si dalal razionalita di omero ma anche dalla filosofia e dai pitagorici
e platonici (la mate era l’idea perfetta). Canone (dal greco kanon: “regola dell’artefice”) fu prima usata in
architettura e dopo in scultura e musica. Gli artisit erano convinti di applicare e rivelare nelle loro opere
leggi che governano la natura di rappresentare non solo l’apparenza delle cose ma anche la loro struttura
interna. Le proporzioni erano proprietà della natura, sotto questo aspetto l’arte era una sorta di scienza.

IL TRIPLICE FONDAMENTO DEI CANONI

I greci credevano che le proporzioni del cosmo erano perfette e loro dovevano conformarsi ad esse.
Nell’architettura si dovevano conoscere le leggi della statica: più alte le colonne piu vicine erano ciò
dipende anche dai materiali.

ARTE ED ESIGENZE VISIVE

A volte si discostavano da proporzioni queste deviazioni erano consapevoli e avevano un intenzione


avvero di adattare le architetture alla vista umana. Gli egizi facevano si cose proporzionate ma non
tenevano considerazione di ciò. Così forme irregolari poste in un luogo ad una altezza ecc diventavano
regolari alla vista. Questo si faceva per esempio per sculture poste in alto. Le colonne colpite dalla luce
sembrano più sottili di quelle in ombra e coreggevano questa illusione ottica facendo le colonne che
dovevano essere in luce piu sottili di quelle che dovevano essere in ombra per complensare. Curvavano
quelle linee che da una certa distanza poi apparivano rette, con queste deviazioni si evitavano le
deformazioni ottiche.

ELASTICITA’ DEI CANONI

Gli artisti non seguivano i canni ciecametne ma li seguivano come indicazioni, loro si permettevano delle
deviazioni lo dimostrano i templi e sculture che non sono tutte uguali. I greci erano consapevoli
dell’importanze della regola ma anche dell’individualità e libertà.

LE FORME ORGANICHE CONTRO LE FORME SCHEMATICHE

Mentre la scultura arcaica era schematica e geometrica nella rappresentazione delle forme viventi quella
classica si valse delle forme organiche avvicinandosi alla natura e allontandosi dalla tradizione orientale
arcaica. Era uno stile più vicino alla natura Mirone il primo grande scultore del secolo fece ciò, Fidia
(scultore) avrebbe raggiunto il vertice della perfezione, le loro sculture non erano copie imitative delle arti
di altri luoghi tipo oriente (come fa arte arcaica) ma sintesi di corpi vivi. Essi raprpesentavano la realtà viva
cercando in essa forme comuni, erano comunque lontani dal naturalismo come dall’astrattismo. Loro
ideallizzavano la realtà e ciò forse ha suscitato in loro il fatto che quelle opere sarebbero durate nel tempo.

L’UOMO COME UNITA’ DI MISURA

Statue ed edifici costruiti secondo la proporzione aurea che è un rapporto numerico. Usavano la
proporzione umana, i rapporti di proporzione umana per costruire anche architetturre, tendevano a
considerare la proporzione umana perfetta.

LA PITTURA

Della scultura greca sono rimasti frammenti mentre della pittura tutto distrutto anche se era importante.
Prima dell’età classica i pittori ignoravano il chiaroscuro e la terza dimensione e occasionalmente andavan
oltre la monocromia. Ma nel periodo classico questa pittura primitiva divenne amtura. Aveva forme
organiche raffigurava il popolo ateniese nelle sue virtù e difetti, si dipingevano anche animali e Aristide
dipinse i personaggi con espressioni e persino tuoni e lampi quidni cose diverse dalla scultura. Anche se
allora i greci non possedevano termini quali: forma e contenuto la loro arte poneva il problema delal forma
e del contenuto. Zeusi (pittore) dice che si indignava col pubblico che ammirava il soggetto senza ammirare
il modo in cui era stato eseguito.

ESTETICA CLASSICA

È statica da molto valore alla semplicità più che ricchezza. E’ un arte psicofisica cioè una bellezza sia
spirituale che fisicache comprende forma e contenuto. I principi matematici trovano esprressione nella
filosofia di pitagora. E i suoi principi psicofisici nella filosofia di socrate e aristotele. Alcune caratteristiche
rimanfono dopo l’arte classica altre scompaiono, soprattutto per queanto riguarda la semplicità, sostituita
dalal ricchezza e dell’espressività (laooconte). Gli artisti si rendono cono del condizionamento soggettivo
della bellezza allontanandosi dal dogma dalla simmetria occettiva in favore dell’euritmia (disposizione
armonica e proporzionata delle aprti) soggetiva.

EVOLUZIONE DELL’ARTE CLASSICA E PREANNUNZI DI UNA NUOVA ARTE

V e IV sec. fanno parte della’rte classica,. Ma nel IV sec si da si priorità a proporzioni ma si sviluppa un
amore per la riccheza del colore le luci e le forme e i movimenti. Nelle arti plastiche si manifesta un
aumento di dinamismo psichico, di tensione emotiva e di pathos (parte irrazionale che si contrappone al
logos che è razionale|| emozione passionalità). Si trattava di una transizione dalla raprpesentazione di
forme oggettive alle impressioni soggettive dell’artista.
ESTETICA E FILOSOFIA

La filosofia era già sorta nella Grecia arcaica ma nel periodo classico estende l’indagine anche all’esterica
che diventa una disciplina. I pitagorici (filosofi dorici) se ne occupano per primi. Consideravano i problemi
estetici solo da un punto di vista scientifico. Poi Democrito e seguaci (filosofi ionici) si occupano dell’esetica
nell’aspetto empirico. Filosofia ionica e dorica si fondono nella filosofia attica di Platone e Aristotele e
Socrate e i sofisti (seguaci di Socrate) le loro opere rappresenano i vertici dell’età classica. Alcuni elaborano
teorie in base all’arte che esiste nel loro tempo altri elaborano teorie che si devono mettere in pratica. Ci
sono quattro generazioni che si occupano di estetica nell’antichità classica: Pitagorici (ionici), Democrito
(ionico), Socrate e sofisti (attica), Platone e quarta Aristotele.

ESTETICA PITAGORICA

I pitagorici si ocupavano di morale, di religione e facevano soprattutto ricerche scientifiche in particolare di


matematica. Per loro l’universo era costruito matematicamente e individuano un ordine matemarico
nell’acustica ovvero he le corse vibrano armonicamente a seconda della loro lunghezza. Esse risuonano
armoniosamenre se la loro lunghezza corrisponde al rpporto di un ottava o una quinta. Spiegano l’amonia
riferendosi alla proporzione alla misura e al numero . L’armonia e misura era carateristica del cosmo.
L’amonia da un senso che tutto è collegato cioè di unità e questo piaceva ai pitagorici. Per loro armonia e
proporzione era una proprietà oggettiva delle cose cosi come la regolarità. L’armonia non riguardava un
oggetto, non è una proprietà di un oggetto ma la giusta disposizione di molti oggetti. Gettò così le bai della
futura estetica greca. I cannoni, le costruzioni geometriche la misura erano frutto delle idee pitagoriche.

ARMONIA DEL COSMO

Dal momento che erano convinti che l’universo era costruito armoniosamente gli diedero il nome di
kosmos cioè ordine. Daro che secondo loro ogni movimento regolare produce un suono armonioso essi
pensavano che l’intero universo generasse una “muisica delle sfere” (i pianeti e stelle=sfere) una sinfonia
che non possiamo percepire percheè risuona ininterrottamente. Il principio dei pitagorici venne adottato
sulla questione che la bellezza dipende dall’armonia, misura e regolarità.

MUSICA

Prima si pensava che danza e musica la si doveva fare per provare sentimenti. Invece loro dicono che il loro
effetto sull’animo umano può avvenire anche con l’osservazione. Movimenti e suoni esprimono sentimenti
e li evocano. Da tutto ciò segue che la musica può agire sul’anima e migliorarla e quella cattiva la può
corrompere.

CONVINZIONI ORFICHE

Loro legavano musica e religione. Dove l’anima è imprigionata nel corpo a causa dei suoi pexccati, allora la
musica purifica il corpo e con essa l’anima si libera dal corpo e lo abbandona temporaneamente. I pitagorici
usano la medicina per guarire il corpo e la musica per guarire l’anima (disse Aristosseno). Perciò per loro la
musica era un arte eccezionale un dono degli dei

CONTEMPLAZIONE loro parlano di differenza tra chi agisce facendo danza e musica e chi osserva costui è
colui che contempla questa posizione è nobile.

ORDINE E CAOS

Il primo è ordine misura regolarità armonia buono il bello il caos era illimitato irregolare irrazionale ne
buono e ne bello.

ESTETICA DI DEMOCRITO
Era materialista ed empirista.

ARTE E ATURA

L’arte dipende dalla natura, il ragno tesse, la rondine cosruisce il nido (le cas) e noi imitiamo queste azioni
che vediamo in natura, noi imitiamo la natura nei suoi metodi di azione

PIACERI DELL’ARTE

Le grandi gioie i provano davanti a belle opere dice lui

ISPIRAZIONE

Per lui è importante prima della creazione avere quest’infiammazione dell’animo che puo avere una
diposizione della mente diversa da quella normale. Lui non credeva che la creazione poetica o ispirazione
era guidata da forze soprannaturali ma cerca di dimostrare che era soggetta a forze meccaniche era una
cosa naturale. E la poesia per lui è possibile solo quando lo spirito è infiammato.

DEFORMAZIONE NELL’ARTE

Per lui era giusta farla perché serviva per una visione simile alla realtà.

COLORI FONDAMENTALI

Sono quattro: bianco, nero rosso e giallo i pittori dell’epoca greca utilizzano questi colori

MUSICA

PER LUI non è un prodotto della natura ma un’attività creata dall’uomo. In contrasto con la tradizione.

LA MISURA, IL CUORE E LA SEMPLICITA’

Lui apprezza la misura e la moderazione in tutte le attività umane comprese l’arte e la bellezza. “se si
oltrepassa la misura anche la cosa più gradevole risulata sgradevole”. Lui riconosce bellezza fisica e
spirituale. E senza la seconda la bellezza è solo animale nella bellezza è presente un elemento emotivo
oltre che razionale essa è incompleta se parla solo ai sensi o soltanto alla mente e non alle emozioni cioè
se è priva di cuore. Il suo pensiero contrasta con i pitagorici e il pensiero arcaico tradizionale.

ESTETICA DEI SOFISTI E SOCRATE

La filosofia prima interessata alla natura ora si interessa anche all’uomo tra i primi vi sono i sofisti (filosofi
sociali) interessati soprattuto a etica e diritto e religioneerano empirici e verso osservazioni dettagliate.

CONTRAPPOSIZIONE ARTE E NATURA

L’arte è un prodotto dell’uomo mentre la natura esiste indipendentemente da esso.

CONTRAPPOSIZIONE ARTI UTILI E PIACEVOLI

Statue davano piacere ma non erano utili, poesia per diletto non per verita (in contrasto con pensiero
tradizionale) è una visione edonistica (il piacere tramite estetica o udito ecc). Opposto ad artigiani che
producevano strumenti per agricoltura o utili.

UNADOTTRINA RELATIVISTICA DEL BELLO

Il vero ed il bello dipende dall’uomo che è la misura di tutte le cose è relativo alla cultura, società e tipo di
uomo es in Tracia il tatuaggio è considerato un ornamento in altri paesi è una punizione per criminali.
Socrate dice anche che una cosa è bella quando è utile (utilitarismo) ciò minava il pensiero greco
tradizionale (basato sull’universalità).
CONTRAPPOSIZIONE FORMA E CONTENUTO

Si chiedono se nella poesia è più importante nel suono delle parole (contenuto) o nella saggezza (forma)
forse non hanno trovato una risposta ma sono tra i primi che pensano a questo contrasto.

CONTRAPPOSIZIONE TALENTO ED EDUCAZIONE

Dice che il talento deve essere educato allora non serve a nulla.

DOTTRINA DI GORIA: ILLUSIONISMO

Le parole possono convincere di tutto e possono rallegrare o rattristire possono ingannare e condure a
illusioni. Tutte queste teorie sull’illusione, relativismo, individualismo contrastano con universalità e
oggettività dell’arte classica. Questo ci fa pensare che il popolo seguì più le teorie platoniche.

LE ARTI DELLA RAPPRESENTAZIONE (da qui in poi il pensiero di Socrate inizia e finisce quello dei sofisti)

Socrate non ha scritto nulla ma altri hanno scritto il suo pensiero. Lui voleva fare una differenziazione tra
belle arti e altre arti (fabbro, calzolaio producono cose che la natura non ha mentre scultura pittura e
architettura copiano la natura e le sue regole quindi le tre arti hanno lo scopo IMITATIVO ques’idea per i
greci era naturale e fu accolta.

IDEALIZZAZIONE NELL’ARTE: DOTTRINA SOCRATICA

Siccome non è facile trovare un uomo perfettto in ogni parte voi mettendo insieme i più bei dettagli presi
da ogni individuo date si che appaia bello il corpo intero. Con queste parole idea la teoria
dell’idealizzazione. L’arte greca rappresentava la realtà ma conteneva un elemento di idelizzazione, anche
questa dottrina fu accolta.

LA BELLEZZA SPIRITUALE

L’ìarte non rappresenta solo i corpi ma anche l’anima che è una cosa estremamente seducente amabile e
doce e attraente si tratta di una nuova idea che non fu accolta subito dai Greci. Allora le statue iniziarono
ad essere più individualistiche con espressione egli occhi, la concezione della bellezza spirituale si allontana
dalla concezione pitagorica del bello esclusivamente formale dove la bellezza dipendeva dalla proporzione
per socrate dipendeva anche dall’espressione dell’anima.

L’UTILE E’ BELLO

Anche ciò che è utile come una pattumiera è bella perché conveniente. Per sofisti il bello era relativoe
soggettivo. Per lui il bello è ciò che è funzionale.

EURITMIA

Il vocabolo estetico di Socrate conteneva già termini che erano usati dai Greci tra cui “ritmo” e i suoi
derivati socrate diceva che le buone proporzioni erano formate dal ritmo e dalla misura definiva euritmiche
le buone proporzioni, aritmetiche quelle che non lo erano. I Greci consideerarono la parola euritmia
importante e la misero accanto a simmetria e armonia per descrivere la bellezza.

SENEFONTE: le informazioni di Socrate arrivano sa questo suo discepolo

ESTETICA PREPLATONICA

Cioè le teorie prima di platone in sintesi sono tre teorie del bello: quella pitagorica (bellezza=ordine e
misura e proporzione), teoria soggettivistica dei sofisti (bello deriva dal soggetto dal proprio occhio e
orecchio), e quella funzionalistica di Socrate ( qualcosa è bello solo quando è appropriato al suo fine). Ci fu
da ora in poi contrapposizione tra bellezza del corpo e dello spirito, bellezza assoluta e relativa, pitagorici
bellezza assoluta; sofisti bellezza relativa.

ESTETICA DI PLATONE

Non c’è mai stato un filosofo con campi di interesse così vasto come Platone. Le sue teorie influenzano la
sua teoria dell’estetica.

CONCETTO DI BELLO

Con la parola bello lui non intendeva solo gli elementi naturali come colore, forme ecc, ma anche quelli
psicologici per lui il bello è ciò che suscita ammirazione oltre ciò che si contempla.

CONTRO UNA CONCEZIONE EDONISTICA E FUNZIONALISTICA DEL BELLO

Il bello come convenienza o come piacere per l’occhio e l’orecchio (edonismo) le ha prese in considerazione
entrambe le definizioni ma non ne accettò nessuna delle due. Il fatto che un cucchiaio di legno si presta
meglio al suo scopo più di uno d’oro esso è solo un mezzo per raggiungere qualcosa di buono e non è
quindi necessariamente buono in se (ma è buono solo per il suo scopo e non come oggetto in se) mentre il
bello lo è sempre. Inoltre il bello consiste in cio che percepiamo con vista e udito (edonismo) esso non può
essere limitato a ciò che è bello per vista e udito ma comprende anche la saggezza, la virtù e gli atti eroici e
le buone leggi.

UNA CONCEZIONE OGGETTIVISTICA DEL BELLO

Lui è contro i sofisti che il bello era una cosa interpretata soggettivamente secondo lui il procurare piacere
non è legato agli oggetti sensibili è una proprietà oggettiva inerente le cose belle e non una reazione
soggettiva dell’uomo verso l’oggetto. La prova della sua esistenza è un innato senso del bello. “Io non ho
interesse per ciò che sembra bello alla gente ma per ciò che lo è”

IL BELLO COME ORDINE E MISURA

Come pitagora per lui l’essenza del bello consiste nella misura e nella proporzione (simmetria) nell’accordo
e armonia, la simmetria queste cose risultano dovunque bellezza e virtù, cioè sono sempre belli è una
bellezza in sé. Dice che la’rte del suo tempo ha abbandonato la misura per cedere alle tentazioni dei piaceri
disordinati, contrappone la buona arte fondata sulla misura alla cattiva arte che fa assegnamento alle
reazioni emotive e sensuali degli uomini. Lui rimprovera i musicisti di dar maggior giudizio all’orecchio che
alla mente. Il giudizio dei sensi egli dice non costituisce un criterio valido per l abellezza e per l’arte; da qui
si vede che è un puro razionalista. Dio quando ha creato il mondo l’ha fatto seguendo figure geometriche
perfette in armonia (queste figure geometriche per lui sono cinque), Dio si è servito di proporzioni perfette
e lo stesso deve fare l’uomo.

L’IDEA DEL BELLO

Lui riconosce la presenza non solo di fenomeni sensibili ma anche di idee eterne. Di corpo e anima. Le
anime erano più perfette dei corpi, avevano l’attributo della ragione che gli faceva percepire le idee innate.
Per lui quindi la bellezza non era limitata ai corpi ma caratterizzava le anime, la conclusione è una
spiritualizzazione e idealizzazione della bellezza. Il grado della bellezza dipendeva dal maggior o minor
distanza rispetto all’idea del bello, presente nella nostra mente. Ed era affine al concetto di Pitagora dove in
cosa poteva consistere l’idea del bello se non nella precisione e nell’armonia? Nei suoi ultimi anni Platone
mise l’accento piuttosto sul concetto pitagorico trasmettenso un estetica matematica. I greci dell’età
classica amavano la bellezza del mondo visibile con Platone la bellezza morale qcquista una posizione
dominante. INOLTRE: lui distingue tra bellezza delle cose reali e bellezza delle forme astrattte, delle
linee rette o dei circoli, dei piani e dei solidi dalla’ltro. Il primo tipo di bellezza è relativo e soltanto il
secondo è bello sempre in se e per se. Egli preferisce la bellezza delle forme semplici astratte e anche dei
colori puri purchè sono belli in se stessi.

CONTRAPPOSIZIONE ARTE E POESIA

Non tutt ala poesia (al contrario di come la pensava la sua tradizione) era basata sull’ispirazione ma alcune
poesie erano basate solo sull’abilità acquisita con la pratica. Vi è una poesia che nasce dall’animo
infiammato e una poesia tecnica la prima ha molto più valore, la seconda è un arte come qualsiasi altra. Per
lui pittori e scultori sono solo artigiani.

SUDDIVISIONE ARTI:ARTI IMITATIVE: che imitano il reale fino a metà V sec. idealizzazione. Dopo si ritrae il
vero persone reali anche in pittura

ARTI CREATRICI DI IMMAGINI

Quando l’uomo dipinge un uomo non lo crea uguale ma è soltanto un immagine di esso che apaprtiene ad
una dimensione che non è quella umana fatta di carne e ossa. L’opera d’arte ha qualità diverse. Ci sono le
arti che producono cose (vasi) e arti che producono immagini. Poi di queste seconde ci sono quelle che
deformano e che alterano i colori e quelle realistiche. Poi dice che le illusioni è un arte dell’inganno, è una
deviazione, un difetto, su questo aspetto il suo giudizio è negativo, l’arte si deve spogliare di
quest’illusionismo.

FUNZIONE DELL’ARTE?

L’UTILITà MORALE è la sua prima funzione forgiando il carattere di una persona e educarlo alla verità.
SEGUIRE LE LEGGI CHE GOVERNANO IL MONDO SCOPRENDO COSì IL PIANO DIVINO DEL COSMO E
FORGIARE OGGETTI IN ACCORDO CON ESSO, REGOLARITA E MISURA EORDINE LA VEROSOMIGLIANZA è
UNA SECONDA UNZIONE. L’arte che come scopo ha il piacere è arte scadente, il criterio di giudizio dell’arte
sta nella verità (non nel senso di verosomiglianza ma di scoprire le vere strutture interene dell’universo).

LA CONDANNA DELL’ARTE

Lui condanna l’arte del suo tempo perché non segue tutto ciò ma mira alla novità, si serve delle illusioni, è
sopraffatta dal soggettivismo e dalla falsità, è un arte che corrompe perché agisce sulle emozioni
eccitandole mentre l’uomo deve essere guidato soloo dalla ragione. Solo cos’ seguendo verità oggettive si
avvicinava alle forme ideali.

ESTETICA DI ARISTOTELE

Fece ricerche dettagliate sull’estetica. Il suo atteggiamento è diverso da quello di Platone.

CONCETTO DI ARTE

Quandola produzione è consapevole e basata sulla conoscenza, si serve delle norme quindi è un arte
consapevole. L’arte basata sull’istinto e l’esperienza non è arte perché manca di norme e un applicazione
dei mezzi, chi conosce i mezzi ma anche i fini può dominare l’arte. L’arte per lui era abilità nel produrre. Per
lui produzione, abilità produttiva, conoscenza erano collegati al termine arte, è il bagaglio di conoscenze
dell’artista (aristotele infatti è molto empirico-io). Dice che anche se l’arte nasce nella mente della’rtista
essa tende a divenire un prodotto naturale. Definendo l’arte come un abilità l’avvicina alla scienza. Lui
ritiene la pratica essenziale e dice che l’arte si possa e si deve insegnare ma ci deve essere anche il talento
inanto alloa è inutile.

LE ARTI IMITATIVE
Aristotele fu un maestro delle classificazioni, dice che le arti imitano la natura e ciò che essa fa quindi le arti
sono IMITATIVE come pittura, scultura, poesia e in parte la musica. L’imitazione è qualcosa innata
nell’uomo.

CONCETTO DI IMITAZIONE lui con imitazione non intende la copia fedele della realtà, ma si deve imitare la
natura e prendere il più bello quindi si parla di indealizzazione inoltre la sua idea di imitazione si discosta
dal naturalismo, ciò che importa in un dipinto o opera sono solo colori e forme singoli ma che tutta la
composizione sia armoniosa. Lui parla di imitazione nel senso che vi è un riconoscimento nella realtà
(dell’opera che si è fatta)

Poi si pone il problema della poesia e lui sa che la sua caratteristica essenziale sta nell’espressione dei
sentimenti. Edda è sia espressione di sentimenti che rappresentazione della realtà qui lui anche se non
parla di forma e contenuto fa una distinzione di questi.

CONTRAPPOSIZIONE ARTE E POESIA (li unisce)

Per gli antichi l’arte era produzione e la poesia divinazione, lui invece pone la poesia tra le arti e non crede
nella divina follia e sostiene che la poesia dipende piu che altro dal talento innato più che dall’ispirazione
divina quidni di conseguenza la poesia autentica si realizza nello steso modo in ogni altra arte vera
attraverso il talento e l’esercizio. Così Aristotele unisce arte figurative e poesia e li comprende in un unico
concetto di ARTE.

PURIFICAZIONE ATTRAVERSO L’ARTE

Per purificazione lui intende dalle emozioni pulire l’animo dalle emozioni negative, quindi ha un fine
liberatorio si libera da ciò che lo turba e raggiunge la pace interiore, soltanto alcune arti possono produrre
questa catarsi (purificazione). Distingue quindi un gruppo catartico: poesia, musica e danza e le arti
figurativa che sono un gruppo a parte.

IL FINE DELL’ARTE

Non ha un fine ma molti fini. L’arte non solo puifica dalle emozioni ma da anche piacere e divertimento
contribuisce alla perfezione morale e suscita emozioni. Il tempo libero non deve essere sprecato in
passatempi volgari ma va impiegato nel nobile svago. Nella natura sono gli oggetti che agiscono su di noi,
nell’arte sono le immagini che agiscono su di noi. Il piacere che queste immagini ci procurano in quanto
ammiriamo la maestria dell’artista. La musica provvede alla vita felice all’elevazione ed educazione della
mente, Questi piaceri sono insieme intellettuali e sensibili.

AUTONOMIA DELL’ARTE E LA VERITA’ ARTISTICA

In contrasto con la maggior parte dei greci e Platone lui dice che l’arte e la poesia sono autonome. Il politica
soltanto vi è l’utilità morale, mentre nella verità artistica e poetica differisce da quella morale. La funzione
della poesia non è quella conoscitiva le sue enunciazioni non sono ne vere ne false perché non è questo il
suo scopo le arti musicali e figurative sono ancor meno in rapporto con il vero e il falso perche non si
servono di enunciazioni. Quindi in arte no nsi puo parlare di vero e falso giusto o errato in senso
conoscitivo.

I CRITERI DELL’ARTE

L’opera può essere giudicato su tre valori: logica, etica e l’arte. L’opera d’arte si deve conformare ai canoni
della logica alla morale ed ai suoi canoni artistici. L’arte è universale nel senso che è accessibile a tutti
scienza e arte hanno in comune l’universalità anche se le funzioni differiscono hanno scopi diversi. Non tutti
sono atti a giudicare l’arte ma solo gli esperti in materia. Aristotele osserva che gli artisti sbagliano quando
attribuiscono troppa importanza alle esigenze del pubblico.
CONCETTO DI BELLEZZA

È ciò che ha valore in se stessa e non per i suoi efffetti ma essa nello stesso tempo da piacere grazie al suo
valore in se stessa. Questa idea si accomuna con quella accettata dai greci. Il concetto di bellezza
aristotelica non si limita a quella stetica non parla solo di forma e apparenza ma anche di valore e piacere

ORDINE PROPORZIONE EMISURA

Sono proprietà necessarie nella definizione di bellezza di aristotele insimee a simmetria proporzione

BELLEZZA E PERCETTIBILITA’

Solo ciò che è facilmente percepibile è bello infatti le cose grandi (facilmente percepibili) all’uomo apapiono
più belle ma non troppo grandi (allora si percepiscono con difficoltà nella loro interezza) solo oggetti di
idimensioni limitate danno piacere. Ogni oggetto per procurare diletto deve essere adeguato alle capacità
dei sensi.

LA SFERA DELLA BELLEZZA E IL SUO CARATTERE

Vede la bellezza nella natura perché ha proporzione e misura adeguate mentre l’uomo creatore delle arti
può facilmente errare, lui concepisce la bellezza di oggetti isolati piuttosto che in complicati insiemi; parla
della bellezza dei corpi umani mai della bellezza dei paesaggi. Mentre i romantici prediligono i paesaggi
nell’età classica si da la preferenza agli oggetti isolati i cui limiti rivelano più chiaramene l eproporzioni, l
amisura e l’unità. Nel medioevo l’influenza di Platone saà più evidente di quella di Aristotele nei tempi
moderni invece i due filosofi si sono riequilibrati.

LA FINE DEL MONDO CLASSICO

Con il periodo classico e gli scritti sull’estetica. Si tratta del primo sistema estetico almeno in Europa
comprendente una teoria scritta dell’arte, in questo sistema si trova qualche accenno alla bellezza anche se
i greci lo fanno più in senso etico che estetico. Il termine MIMESIS inizialmente significava “azione teatrale”
dopo significa rappresentazione del mondo esterno, prima si applicava alla danze alla musica e poesia dopo
alla natura significava imitazione dei suoi metodi. I greci non danno importanza per niente alla creatività
perché per loro l’arte doveva scoprire le leggi esterne (ed esterne) nella natura e adeguarsi ad esse e
raprpesentarle perciò l’impiego di forme nuove strane ed originali era la prova che l’arte stava prendendo
una strada sbagliata. L’arte alla fine si avvicina da forme geometriche a forme organiche (ma idealizzate)
dopo con l’arrivo dell’arte ellenistica si sviluppano teorie vicine alle nostre si passò dal pensiero
all’immaginazione dalle regole all’abilità della’artista.

ESTETICA ELLENISTICA

GLI STATI DEI DIADOCHI (Col nome di diadochi designavano gli antichi e designiamo noi stessi gl'immediati
successori di Alessandro Magno)

Inizio nel III sec. ci furono eventi politici significativi, il crollo della Grecia e il sorgere dell’impero romano
d’Occidente che raggiuge la supremazia per poi decadere. L’arte e le idee sulla bellezza non raggiunsero la
decadenza queste idee formulate in greco ricompaiono dopo secoli fra i romani con mutamenti poco
importanti. Si chiama greca la cultura che i greci elaborano quando vivevano in isolamento. Si chiama
ellenistica la cultura greca che a partire dal III sec, si estese ad altri paesi raggiungendo una più vasta
diffusione perdendo il duo carattere unitario. La grecia si riduce ad un paese piccolo e debole divenne una
provincia povera (prima era una forza politica), con piccoli stati che per sopravvivere si unirono, ma la vita
culturale rimane intensa SI DIFFONDE PRIMA NEGLI STATI DEI DIADOCHI E Più TARDI NELL’IMPERO
ROMANO. Dopo la morte di Alessandro Magno che aveva tenuto unito vari stati nella grecia del mondo
antico ci sono molti eredi tra i suoi generali del suo esercito che si vogliono contendere il trono allora la
grecia si divide nuovametne in vari territori fin che poi dopo anni di guerre sconfitti questi generali (i
diadochi) si riuniscono tutte queste terre sotto l’impero romano così inizia il periodo ellenistico (Col nome
di diadochi designavano gli antichi e designiamo noi stessi gl'immediati successori di Alessandro Magno).
Nel periodo ellenistico nascono vasti territori con milioni di popolazione e con la monarchia assoluta si
formano le corti e le classi dominanti la Roma d’occidente. Alessandro Magno con la conquista dell’oriente
furono conquistate molte ricchezze , le navi erano piene di oggetti di lusso, le feste erano un ostentazione
alla ricchezza il periodo ellenistico contrastava con la semplicità greca questo contrasto si manifesta
nell’arte come anche nella cultura. Vi è l’amore per la ricchezza, la decorazione ed il lusso.

L’EMIGRAZIONE GRECA

L’anica grecia fu devastata dalle guerre e spopolata, i greci emigrarono verso queste grandi terrre romane e
costituivano il nucleo piu attivo e colto di una popolazione formata da tante razze. Tra i greci emigranti vi
erano letterati scultori, nobili ecc diffusero la lingua greca in vaste regioni, l’antica grecia era u paese chiuso
il mondo ellenistico faceva assegnamento a uno scambio di influenze e intelligenze. L’oriente influenza i
greci e viceversa.

ROMA

Contemporaneamente in occidente a Roma c’era invece la repubblica e non la monarchia dei diadochi. La
vita culturale era qualcosa di secondario cadde anche il egno dei diadochi e l’antica grecia e l’intero mondo
abitato si ritrovò unificato dai romani. (Alessandro Magno! Senza una guida così carismatica l'Impero a
poco a poco si sgretolò. Il territorio fu governato solo formalmente dai suoi successori (due figli di cui uno
in tenera età e uno pare matto), ma in realtà il potere passò nella mani dei generali veterani: questa fu la
così detta "Spartizione di Babilonia" durante la guerra civile che ne scaturì tutta la famiglia di Alessandro
Magno fu sterminata. In seguito queste terre smembrate si riunirono nell’impero romano. Si iniziava un
nuovo capitolo roma aveva conquistato il mondo era la capitale del mondo prendendo il posto delle molte
capitali che erano esistite prima la sua sede era in occidente. Il latino prende i lposto del greco possedeva
vasti territori e immense risose materiali. L’atteggiamento dei romani verso l’arte e la bellezza era
particolare perché la maggior popolazione erano servi negati ai piaceri dell’arte e in generale, molti romani
si dedicavano alla carriera militare e i ricchi erano assorbiti dalla lotta per il potere quindi per l’arte c’era
poco tempo era una vita dedicata agli affari. Ma alcuni romani liberi e ricchi iniziano ad amare l’arte e ne
godono fonte artistica rimasero i greci, i romani usavano la’rte per abbellire le loro abitazioni e accattivarsi
le masse costruiendo templi e terme loro amavano la sontuosita le cose di grande proporioni (architetture),
vi era un aspirazione alla magnificenza. I primi uomini di cultura a Roma apparvero nel I sec. e si
sinteressevano anche alle teorie dell’arte.

L’ESTETICA NELLA FILOSOFIA ELLENISTICA

I filosofi si riuniscono in gruppi: la scuola edonistica degli epicurei a carattere materialistico e


meccanicistico. La scuola di carattere moralistico degli stoici e la terza scuola degli scettici. Mentre in grecia
le varie ssscuole erano in conflitto romani miravano a trovare una base comune perciò la scuola ecclettica
ebbe maggiore successo a roma dove il massimo esponente era Cicerone, i concetti e le idee subiscono
poco mutamenti vennero solo sviluppati piu che modificati. Gli scritti sono di Plinio sulla pittura e scultura
anche di Vitruvio sull’archiettura di Cicereone e seneca tra gli scritti rimasti. L’estetica del periodo romano
fu opera non solo di filosofi ma anche di artisti e teorici. Le tre corenti epicureismo, stoicismo e scetticismo
furono ostili verso la bellezza e l’arte perché non serviva a scopi edonistici ne moralistici ma solo a scopo
decorativo.

ESTETICA DEGLI EPICUREI


Solop brevi frammenti. Loro interpretavano materialisticamente l’esistenza a differenza dei greci classici
loro non considerano la bellezza spirituale. Sono edonistici e valorizzzano il valore della bellezza in base al
piacere che procurano. PRIMA DICONO CHE L’ARTE PROCURA PIACERE DOPO DICONO CHE NON HA
VALORE perché Ciò CHE L’UOMO FA DERIVA DAL SUO BISOGNO E non tutti i bisogni sono necessari come la
bellezza che non è necessaria,d efinisce musica e poesia come rumore i suoi discepoli non sprecavano
tempo leggendo poeti che non possono offrire nulla di utile perché crea miti. Quindi giudicano l’arte
secondo criteri utilitaristici secondo loro i poeti devono uniformarsi agli scopi generali dell’umanità, la
poesia deve esprimere solo ciò che è riconosciuto dalla scienza. L’arte non possiede fini e principi propri
essa manca di autonimia ed è sempre in rapporto con la vita e la scienza. Tra i suoi iscepoli vi era Lucrezio e
Filodemo. Il primo dice che gli uomini crearono i canti imitanto i canti degli uccelli e dal vento che sibila tra
le canne creò lo strumento a fiato quidni l’arte musica e poesia dipendono da natura, vita e scienza non
sono autonome. Il seocnodo dice che la musica non fu creata da dio ma dall’uomo, il pensiero degli epicurei
rispecchiava una minoranza dei greci che ammiravano arte e bellezza e rappresentavano anche lin senso
spiritualistico. Gli epicurei invece erano vicini agli scettici questi due gruppi uniti formavano la corrente
MINIMALISTA

L’ESTETICA DEGLI SCETTICI

Per loro la certezza era irrangiungibile. Nella roma ellenistica vi erano inoltre idee e opiniioni contrastanti.
Dicono che dell’artee bellezzza non si può avere una conoscenza vera. La poesia serve a poco è dannosa in
quanto produce finzioni e confonde la mente e procura piacere ma manca di bellezza oggettiva non insegna
ne felicità ne virtù. Erano anche contro la musica, gli antichi pensavano che rafforzava e purificava gli animi
e dava godimento per gli scettici era tutta un illusione e dicono che se un suono cambia l’uore di una
persona è perché quel suono lo distrae dai suoi pensieri ma appena finisce ritorano i pensieri cattivi. I suoi
effetti sono come quelli del sonno e del vino: sono dei calmeanti. Gli scettici dicono che l’armonia cosmica
non esiste e siccome si considerava la musica armonica un eco dell’armonia cosmica, la musica è inutile in
quanto non possiede nemmeno questa armonia neon da felicità ne purifica. La musica non esiste dicono:
nel senso che senza l’uomo che la procura non esiste e quindi non possiede proprietà oggettive. Le loro
conclusioni sono ardue da accettare pe ri greci antichi

ESTETICA DEGLI STOICI

Avevano scarsa simpatia per l’arte e nessun interesse per l’estetica, avevano una loro teoria dell’estetica
che paradossalmente ebbe successo. Dicono che i valori estetici devono essere subordinati ai valori morali
vedono nel mondo reale quella perfezione ebellezza che platone vedeva nelle forme ideali.

CONTRAPPOSIIZIONE BELLEZZA MORALE ED ESTETICA

LA BELLEZZA FISICA ERA LA BELLEZZA ESTETICA QUELLA morale era queslla spirituale e intellettuale l’arte
quindi gha fini morali di virtuù e saggezza, Seneca dice che è la virtù a dare al corpo la sua vera bellezza e
non esiste nulla di piu bello. Inoltre a volte la bellezza fisica può rivelarsi dannosa mentre quella spirituale è
semrpe benefica. Dicono: la natura è la migliore dell’artista e la pensano come i pitagorici che l’ordine
governa l’universo. Non negano la presenza di cose brutte nel mondo ma esse hanno la funzione di formare
un contrasto con la bellezza, rendendoci più facile distinguere il bello dal brutto per loro la natura è un
maestro. Per loro la bellezza dipende dall’ordine misura, proporzione e simmetria ecc questa bellezza
espressa con il fisico è espressione della bellezza spirituale. Quindi non diciamo che una cosa è bella perché
è utile. La bellezza estetica è si oggettiva ma ha un valore basso rispetto alla bellezza spirituale.

DECORUM

Era diverso dal concetto di simmetria, il decurum era l’adattamento delle parti al tutto mentre la simmetria
riguardava l’accordo delle parti tra loro.
IMMAGINAZIONE

Durante l’età ellenistica si fa strada il concetto di immaginazione coniarono anche il termine Pphnatasia

L’ARTE

Loro danno poco importanza all’arte perché la loro bellezza è inferiore a quella della natura.

POESIA

Il ritmo e la forma poetica è un modo per realizzare in modo piacevole i pensieri, loro vedevano la poesia
come la filosofia che aveva lo scopo di insegnare le stesse cose in una forma più piacevole, era come la
scienza la sua funzione era comunicare la verità la poesia tuttavia doveva esprimersi allegoricamente.

Gli storici sono molti e ce chi tra loro ha idee diverse tra cui valorizzano gli elementi sensibili dell’arte loro
dicono che l’arte non agisce sull’intelletto ma è giuicata dall’occhio e dall’orecchio senza che agisce
l’inteletto il suo giudizio è individuale e non universale. Diogene dice che nell’uomo esiste una sensibilità
irrazionale che può esseere educata: quidni da un lato l’estremo intellettualismo dall’altro l’emozionalismo.

L’ESTETICA DI CICERONE E GLI ECCLETTICI

Tra le teorie di Atene e quelle di Roma si tentò di raggiungere una sinteei formando l’estetica ecclettica che
esercitò una vasta influenza e divenne tipica del tardo ellenismo e della Roma classica. Cicerone studiò e
praticò la filosofia nella giovinezza si dedicò attivamente alla vita politica, era un romano di cultura greca la
sua estetica è una sintesi delle idee classiche e romane.

LA BELLEZZA

Lui parla della bellezza come fisica o sensibile che commuove, è la bellezza delle apparenze e la bellezza
intellettuale: delle azioni e del carattere o moralità. La bellezza deriva anche dall’utilità. Quindi bellezza
della natura, estetica e morale e utile.

L’ARTE

Distingue tra arti liberali e servili. Stavolta a quelle liberali aggiunge che richiedono uno sforzo mentale
superiori e sono di una grande utilità quindi con lui le belle arti entrano tra le arti liberali. Divide le arti
dell’oregcchio e dell’occhio, qulle utili e quelle che danno solo piacere. le arti della parola (retorica, poesia e
musica)

IDEE NELLA MENTE DELL’ARTISTA

Per Cicerone mimesis significa copia della realtà ma idealizzata. L’idea è una forma creata dalla mente e
non una forma spirituale come e astratta come dice platone ma percepibile e concreta che possono essere
utilizzate nell’arte. E’ una nuova concezione della creazione artistica mentre per platone l’atteggiamento
creativo era intuitivo.

IL PLURALISMO

Caratteristica delle teorie di cicerone perché lui è convinto che nell’arte le forme sono infinite e ognuna
diversa e degna di lode. È una concezione tipica dei nostri tempi moderni e richiese molto tempo per
afffermarsi perché gli antichi tendevano a cercare il principio unico specialmente loro tendevano ai
platonici e pitagorici. Il pluralismo appare con aristotle e si rafforza con cicerone. Dallora in poi l’estetica
filosofica non subi alcun mutamento di rilievo.

L’ESTETICA DELLA MUSICA


La melodia ha precedenza sul ritmo l’opposto del passato, ogni artista aveva un carattere individuale e
anche uno stile individuale si abbandonano le forme canoniche e si andò verso quelle individuali la poesia
fu destinata alla lettura e non più al canto e alla recitazione. I romani non erano molto amanti della musica,
la seguivano solo quando era accompagnata dallo spettacolo questa ea la situazione iniziale ma pian piano
acquisto sempre piu importanza compaiono scuole di danza e canto e venne considerato (il suonare
cantare e danzare) un ornamento della personalità femminile, dalla grecia giunse l’usanza di far musica
durante i pasti. Prima la musica derivava dal Muse era un mestiere sotto la loro protezione dopo dienne un
arte un attività con pratica e teoria. Credevano nella funzione eurapeutica della musica. E si servono di
concetti come armonia, proporzione ordine ecc nelle loro musiche.

LO STUDIO DELL’ETHOS (capacità morale, etica) un elemento essenziale della teoria della musica, cioè
l’etica della musica i suoi caratteri, i vari stili di vari luoghi ecc e gli effeti della musica sull’uomo(è come la
storia della musica, però la storia solo degli stili e dei suoi effetti sull’uomo ovvero di calmare ecc). dove la
musica aveva effetti sull’anima è una concezione mistica.

CORRENTE UTILITARISTICA: FILODEMO

Credeva che la musica aveva il solo scopo di procurare piacere (come l’arte culinaria) è un diverimento e
un gioco regolato da leggi, la teoria dell’ethos riemerge piu tardi in un periodo religioso e mistico quello
medioevale e dell’arte bizantina.

COME GIUDICARE LA MUSICA

Su bae razionale (pitagora) e su base sentimentale e irrazionale (sofisti e platone) entrambi punti di vista
sopravvivono nell’eta ecclettica. Alcune percezioni come freddo e caldo sono spontanee mentre altre come
armonia e disarmonia sono il risultato di un processo educativo e razionale la musica dipende da queste
due peercezioni essa ha quindi una base sensoriale (istintiva legata all’udito quindi sentimentale) e una
base razionale e oggettiva.

L’ESTETICA DELLA POESIA

La poesia aveva cessato di essere una materia di interesse pubblico divenne un fatto che riguardava pochi
individui. La poesia era raffinata e si rivolgeva ad un pubblico scelto gli scrittori erano chiamati grammatici
cioè scrivevano e facevano anche teorie sulla lingua questa letteratura obbediva a leggi e regole.
Comparvero trattati che insegnavano a ascrivere e leggere opere letterariee vi fu sperimentazione
letteraria era ricercata e individualistica tutto in contrasto con la concezione classica. Teza caratteristica era
il barocchismo cioè la ricchezza a scapito della semplicità la ricerca della profondità più che chiarezza, vi era
anche realismo e acutezza nell’osservazione era una poesia realista tanto che molti li paragonavano a scritti
scientifici piuttosto che opere letterarie si abbandona la divina poesia per una piu umana. Solo all’inizio la
poesia non era molto seguita poi nell’eta di Cicerone ci furono molti poeti eccellenti e molte produzioni,
l’ultima fase non ha opere di rilievo, fiorì l agrammatica., l’estetica letteraria fu studiata dettagliatamente
ed esposta in teorie aveva un carattere tecnico. Vi erano i lettereati che usavano allegorie e chi invece
seguiva la natura vi erano varie correnti come anche nell’arte e musica. Vi era la prosa piu semplice e la
poesia piu difficile e con il barocchismo. Prosa e poesia erano classificate comeletteratura. La poesia aveva
lo scopo di guida dell’anima di condurla dove voleva. La poesia era l’arte della parola.

Poesia doveva dare piacere, storia raccontava fatti storici e la filosofia si occupava di scoprire la verità e di
scoprirla anche la poesia (scientifica) aveva questo scopoinfatti spesso filosofia e poesia erano considerati
pari. Quindi vi è la poesia che racconta verità e quella che crea finzioni.

POESIA E ORATORIA: la prima è una composizione con leggi, l’oratoria è in prosa quindi più libera.
La poesia doveva insegnare e divertire essere piacevole entrambe le cose sono unite in passato questi fini
erano separati. Lapoesia non deve imitare il bello ma imitare in modo bello, qwuindi le cose sgradevoli li fa
belli non perché li descrive belle le cose brutte ma perché nel modo di descrivere il brutto diventa bello. Poi
vi era l abeleza poetica individuale e universale questa si basava su armonia misura ordine e simmetria
caratteri universali. Loro convinzione era che la varietà da soddisfazionee le cose semplici non stimolano
cose semplici e sentimenti ne immaginazione. CONTRAPPOSIZIONE TRA RAPPRESENTAZIONE E
IMMAGINA<IONE. La prima rappresenta ciò che vede la seconda cio che non vede corrisponde alla fantasia.
CONTRAPOPSIZIONE INTELLETTO E SENSI. Il primo non cogli e afferra gli elementi delle cose mentre
l’esperienza diretta coglie tutto. CONTRAPPOSIZIONE FORMA E CONTENUTO: GLI STUDIOSI DI ESTETICA
ELLENISTICI SVILUPPANO CONCETTI SIMILI A FORMA E CONTENUTO: per loro la forma era la sisposizione
delle parti essenza della bellezza la forma è il modo in cui le cose sono presentate cioè il modo come il
poeta si è espresso (con quali leggi parole cc) contrapposto a che cosa ha espresso. La forma è presentata
direttametne ai sensi in contrapposizione a ciò che è indiretto concettualizzato e percepito dal pensiero (o
anima-io) la poetica ellenistica si pone il problema se il ruolo della poesia risuede nella sua forma o nei
contenuti concettuali. Alcuni davano importanza piu all’una altri alla’altra i formalisti non giudicavano la
poesia secondo il contenuto volevano dimostrare che la poesia parla solo all’orecchio, c’è chi li accetta
esntrambi.

ESTETICA DELLA RETORICA

GLI ANTICHI AMAVANO LA RETORICA classificarono tra le arti la retorica la loro oratoria era governata da
regole e poteva quindi essere un arte ma non in senso stretto come la poesia , era utile per gli affari
pubblici la retorica della persuasione e di accattivarsi simpatie era utile anche nei tribunali, prima
personalità di rilievo della retorica è Gorgia diceva: un vbuon oratore affascina i suoi scoltatori crea illusioni
e fa credere anche cose che non esistono questa è la sua teoria illusionistica. Tra gli oratori vi erano i sofisti
loro usavano la retorica per trovare il modo migliore per difendere una causa a loro affidata sia che sia
verità o menzogna a questo per loro serviva ciò rafforzao i legami tra oratoria e logica piu che oratoria e
arte Isocrate uno di loro parla della retorica come una scienza una tecnica serve a persuadere e procura
diletto agli ascoltatori. Platone devoto com’era ala verità considerava la teoria di Gorgia un immoralità.
Dice che la retorica tradisce la moralità e la conoscenza, difende anche il falso sostiene la verità si ma anche
l amenzogna quindi non è cosa buona. Aristotelelogia è lo strumento dell’oratoria che deve persuadere, per
lui la moralità è legata all’etica e non alla retorica (che difende anche il male) li distingue quindi a differenza
di Platone, però la retorica ha il bello stile che persuade. Vi sono vari tipi di oratoria politica, giuridica ecc e
non vi è un oratoria universale. Vi ernano due tipi di retorica ASIANO cioè ricco paragonabile al barocco
con effetti appariscenti e quello ATTICISTA ERA più classico e conforme alla tradizione. E più semplice
quindi nell’era ellenistica con l’ostentazione alla ricchezza e magnificenze e con influssi dall’oriente lo stile
asiano era quello prediletto. Cicerone a Roma rappresetna il culmine dell’oratoria per lui il perfetto oratore
si identifica con l’uomo perfetto che parla e difende sulla giustizia sulla verità e sul diritto. Lui pone
l’oratoria piu in alto della poesia la prima rivela la verità la seconda è per provocare diletto (pero vi era
anche la poesia per la verita quindi si riferisce in relazione alla poesia che da diletto). Nell’oratoria Roma
rivaleggiò con Atene gli oratori erano richiesti nei tribunali gli insegnanti di retorica erano chiamati sofisti,
divenne materia scolastica e a Roma ebbe piena fioritura ma quando finisce l’antichita la retorica si chiude
si considerò la retorica sempre meno adatta per le discussioni di argomento morale.

ESTETICA DELLE ARTI PLASTICHE

L’arte ellenistica differisce per i soggetti che sono anche religiosi, ritratti, la natura e composizioni
decoratuve erano i principali tipo di pittura. Ladecorazione era tipica delle genti e casate di lusso,
l’artigianato acquista molto importanza il suo stile non era piu classico si prendeva in considerazione il
pahos l’energia l’emozione l’illusionismo e virtuosismo vi era il barocchismo e non la semplicità il
dinamismo il laocoonte è un opera di quest’epoca. L’arte ellenistica ha la novità di tanti stili e temi in
contrasto con l’arte canonica omogenea del classicismo era un arte barocca ma anche manierista vi erano
opere realistiche e non poteva andare anche verso il classicismo o non ha forme e movimenti artistici
diversi. ARCHITETTURA ROMANA: aspirazione a raffinatezza si esprime anche negli interni conseerva forme
greche preferendo l’ordine corinzio un nuovo ordine che era molto decorativo e che nasce a Roma archi
volte e cupole di dimensioni colossali arhitettura era varia ha avuto anche influenze orientali mettevano in
rilievo le caratteristiche locali. LA SCULTURA è meno autooma dell’architettura prende a modello le statue
greche ripetendone i temi ma non mancano opere originali i romani si concentrano anche sul bassorilieco a
differenza dei greci si perfezionarono nel drappeggio piu che per i corpi nudi erano opere realistiche con
modelli stereotipati la scultura era per decorare i mosaici ebbero anche molto favore a roma quidni
l’artigianato dsi sviluppo molto era un arte volta al pluralismo la libertà, novita e originalità e sentimento.
Le arti sono un po barocche e romantiche (con dinamismo ricchezza fantasia emozioe e irrazionalità), attica
e romana (mantenendo forme classiche e le sue regole), arte orientale (formata da un certo schematismo e
molto spirituale ebbe il vertice nel periodo cristiano). TEORIE SULL’ARCHITETTURA: pervenute soprattutto
da Vitruvio è un opera tarda quindi ricca di informazioni gli antichi per acchitettura si riferivano a tutto cò
che riguardava costruzione e progetazione quidni anche orologi macchine navi ecc. le architetture
dovevono avere utilità (piacere e per abitare) stabilità simmetria (armoniosa disposizione delle parti)
ordinamento (disposizione corretta delle parti=proporzione) decoro convenienza (ovvero l’illuminazione
piu corretta quali stanza dovevano essere piu esposte al sole e quindi piu illuminate ecc)ecc. cercano
rapporti tra architettura e la natura fondendo architettura con pittura (pareti) e mettendogli sculture quindi
cercavanao la fusione delle arti. Vitruvio nutriva ammira<zione per le teorie pitagorico-platoniche per
forme matematiche e proporzioni. La simmetria e proporzione per lui è fondamentale per la composizione
artistica era uno molto classico e teneva in considerazione la razionalità della costruzione. TEORIA DELLA
PITTURA E SCULTURA: L’OPERA DI Pllinio ci sinforma sul pensiero estetico si pittura e scultura, nessun
filosofo ellenistico scrisse un opera specifica che riguardava l’estetica e le arti visive i loro scritti pero
contengono riferimenti in proposito. Plinio e Filostrato danno le informazione più esaustiva. A differenza
del passato che distingueva al scultura su pietra e bronzo Filostrato usa il termine plastico per designare sia
il modellare in argilla sia il fondere sia lo scolpire considerandole arti vicine. I dipinti ornavano piazze e
palazzi. Si scopre una tecnica che rende la pittura resistente al sale e al vento e sole e quindi cio porta a
coprire le navi con pitture i soggetti trattati erano vari non solo corpi umani, si va verso un arte a volte
naturalistica di solito movimentata non piu statica per hè la statica è poco aggraziata ha lo sguardo dritto
ed è rigida il movimento da una certa spinta e animazione si introdusse l’uso di dorare le statue. Quest’arte
naturalistica, libera ingegnosa elegante con predilizione per grandi dimensioni elegante ricca illusionistica e
originale era un arte non piu classica ma barocca (e romantica aggiungerei) c’era chi aderiva a varie teorie
c’era chi alla tendenza moralistica (arte subordinata a morale) chi a tendenza formale chi utilitaria e chi
spiritualistica e idealistica. L’immaginazione era vista come quacosa di meglio della mimesi (imitazione) la
prima rappr. Il non visto la seconda il gia visto quindi è piu facile, l’idea della mente dell’artista, la
conoscenza, il talento innato, la follia creatrice o ispirazione che infiamma l’animo ( che lo possono avere
solo chi ha predisposizione all’arte inante) su tutto cio erano d’accordo gli artisti. La posizione sociale degli
artisti migliorò, l’opera è degna di ammirazione e quindi anche chi l’ha gfatta (l’artigiano). L’arte viene
giudicata non solo sotto l’aspetto razionale e intellettuale ma anche come qualcosa di spirituale non solo
frutto della tecnica come qualcosa di individuale esprime esperienze individuali, tutto cio in contrasto con
gli antichi greci, l’opera d’arte è considerata autonoma non dipende dalla realtà rappresetna l’invisibile. Si
fece avanti la concezione che l’arte servisse per esprimere sentimenti. Socrate diceva che la scultura era
atta a rappresentare i sentimenti dell’ero raffigurato e non i sentimenti delllo scultore. Quindi nella
concezione ellenistica l’arte si raprpesenta il corpo la razionalita ma anche l’anima la parte spirituale ed
emozionale. Questo atteggiamento avvicinò le arti alla poesia collocandola allo stesso livello: lo scultore si
affida ai simboli alle forme usa altri mezzi lavora con il materiale, mentre lo scrittore usa le parole ed
esprime direttametne i pensieri per il resto il fine è le due arti erano pari nell’arte ellenistica. Le arti
figurative vennero classificate fra arti liberali e non servili malgrado i pregiudizi che aleggiavano nel tempo.
Filostrato giustifica ciò sulla base del fatto che queste arti il loro principale interesse è alto riguarda la verità
e qualcosa dell’anima di superiore mentre le arti manuali sono solo utilitaristiche. Plutarco dice che gli
artisti sono artigiani superiori in virtù della loro arte della bellezza. Lui unisce queste due parole a differenza
dei greci avvicinandosi al concetto di belle arti. Cicerone è invvece piu conservatore. Gli studiosi
dell’estetica erano indecisi nel decidere se la’rte era spirituale e l’arte consistesse nell’imitazione della
realtà (in questo da automaticamente piacere) allora osservano che l’arte è superiore alla natura in quanto
si ispira ad essa l’artista sceglie la belleza sparsa ovunque nella natura e ne corregge le imperfezioni.

CLASSIFICAZIONE DELLE ARTI

Il concetto di bellezza antico ha un significato ampio gli ellenistici tentarono di delimitare l abellezza
estetica. Sono 6 le classificazione greco-romana: 1 arte utile=piacere sofisti),2 arte che produce occetti e
quella che produce immagini(platone e aristotele), 3arti liberali e servili,4Quintiliano dice che c’è l’arte
dell’osservazione e valutazione è un arte teorica, l’arte legata all’azione eche non lascia niente dietro di se
cioè la danza e l’arte che lascia un prodotto es. pittura cioè tre tipi di arte, 5 arti della parola (poesia musica
ecc) e arti mute(pittura scultura architettura) cicerone, 6 Plotino divisioni arti in base strumenti usati (arte
mentale, arte dell’oraaione, arte della natura, arte imitative ecc). Il concetto di belle arti tuttavia non nasce
nell’antichità anche se nell’antichità ci si avvicina molto.

ESTETICA DI PLOTINO

Sia plotino che platone concepivano due mondi questo e l’altro, lui non accettava che la simmetria e
armonia era il principio della bellezza perché allora essa si trova solo in oggetti e non in cose tipo il colore, il
lampo o il suono. Inoltre il concetto si dimemtria puo essere applicato solo alle cose materiali e non alle
cose spirituali. Così lui attacca la dottrina dell’estetica antica secondo cui la bellezza deriva dal rapporto e
disposizione tra le parti. Quindi l abellezza non è una questione di rapporto ma una qualità in se.

FORMA INTERNA

Per lui simmetria proporzione cc sono le manifestazioni esterne e non la sua essenza. La bellezza lui dice è
l’unita e la materia non ha unità la bellezza quindi può sorgere solo nello spirito quindi la bellezza non è ne
il colore ne la forma ne la proporzione ma l’anima. I colori e le forme però ci dilettano perché l’anima si
esprime attraverso esse. Quindi la belllezza sensibile ha anche elementi intellettuali. Lui dice che i corpi
sono belli ma in virtù dello spirito ovvero le forme esterne sono belle ma la sorgente della loro bellezza sta
nella loro forma interna. Se un edificio non nascesse dalla mente dell’architetto non avrebbe una bella
forma. Ma è una bellezza presa in prestito che ha le sue radici nella forma interna spirituale e intellettuale.
Lui conserva la vecchia concezione della bellezza come ciò che suscita ammirazione ma crea un nuovo
concetto di bellezza quale rivelazione dello spirito nella materia. La sua visione è spiritualistica ma non
antropomorfica, però la natura possiede più belleza dell’arte.per lui la musica era ancora più importante
perché non prende a modello oggetti corporei. Lui va contro la concezione del passato e dice che l’arte non
ha scopo di imitazione della natura non si limitano ad una semplice imitazione ma salgono in alto alle forme
ideali donde nacque la natura. Quano lo scultore ha un blocco e lo scolpisce fa passare la bellezza della
forma interna nella pietra. L’arte cosi sorge dall’idea della’rtista. Plotino colloca l’arte tra questo e l’altro
mondo. L’arte è anche basata dalla conoscenza e dal ragionamento attraverso cio gli artisti raggiungono
unba visione intellettuale e colgono il suo ordine. La filosofia di plotino si fonda sui concetti ASSOLUTO ed
EMANAAZIONE. L’assoluto irradia al pari della luce e tutte le forme in realtà sono una sua emanazione
anzitutto il mondo delle idee poi il mondo delle anime e infine il mondo delle materia i mondi sono tanto
piu imperfetti quanto piu si allontanano dall’assoluto tuttavia persino il mondo della materia che ne è il piu
lontano è un’emanazione dell’assoluto e la sua bellezza ne è il riflesso. L’uomo che vive inquesto mondo
imperfetto aspira a ritornare a quei mondi piu alti dai quali proviene. Uno dei sentieri che vi conducono è
rappresentato dall’arte. Lui sostiene che colui che contempla la bellezza fisica non dovrebbe perdersi in
esssa ma rendersi conto che si tratta soltanto di un immagine di un illusione e di un ombra e dovrebbe
ascendere verso la fonte di cui essa non è altro che un riflesso la sua è un estetica DELL’ASCESA (cosi
possima odire) un ascesa verso l’assoluto. Così l’estetic adi Plotino ha un programma: deve evitare le
deformazioni e la diminuizione dell’intensità dei colori gli oggetti devono esser rappresentati come lo
spettatore li vede a distanza ravvicinata senza prospettiva tutti in primo piano con colori vivi. Per lui la
materia eè una massa oscura e lo spirito e luce quindi nella pittura tutto deve essere in luce non ci devono
essere ombre ogni oscurità è materia il tutto in un unico piano senza prospettiva, l’oggetto rappresentato
così non avrà rapporto con il mondo circostante esso non toccava la terra e appariva sospeso in aria pero è
rappresentato meticolosamente. Quindi così la profondità scompare i corpi perdono la loro massa e non
rappreseentavano forme reali e il mondo reale cosi si tendeva a trascendere i fenomeni materiali e di
ottenere una visione interna. Plotino e seguaci non appoggiarono l’arte che corrispondeva alla loro estetica
incoraggiavano invece quella classica stranamente i cristiani invece svilupparono un arte vicina a Plotino
sebbene fossero ostili a lui viene espressa nell’arte bizantina del medioevo è un arte anticlassica. Plotino
quindi raprpesentò il ponte fra antichità e emedioevo. Quindi plotino fonde contenuto e forma.

COMMENTO FINALE

Le divergenze nell’estetica antica non ci devono sorprendere. I problemi erano troppo complessi e qualsiasi
soluzione poteva essere accettata ci sorprende la coerenza delle dottrine piu importanti (conceto di
bellezza ecc). molte teorie e pensieri erano dettati dalla credenze religiose fattori sociali e teorie filosofiche.
Epoche piu tarde adottarono e conservarono molti aspetti dell’estetica antica conservarono i problemi
centrali di essa concernenti il bello e l’arte ed anche altri concetti e teorie di rilievo.

FINE

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