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Il mito della macchina nell' arte dal dopoguerra agli anni ' 90.

Seguire il percorso dell' arte dal dopoguerra ad oggi , signi ca principalmente cercare di capire in che modo il concetto di "avanguardia ", di sperimentazione artistica, sia cambiato nel corso del tempo,
" .... l' ossi cazione del modernismo stata lo spostamento dal concetto di avanguardia a quello di underground . L' artista underground si differenzia dall' artista d' avanguardia , in quanto si ritiene alienato in maniera permanente e del tutto
irrimediabile. L' unica soluzione che egli pu offrire l' utopica fondazione di una societ del tutto nuova e alternativa. "
( Con en o in Ed a d L cie - Smi h A e Con empo anea R coni Milano 1989. )
Pensare un' arte che sia espressione della realt del XX secolo e che
"... n dal suo ingresso in scena vuol essere la " diana di una nuova epoca " : giovent , modernit , novit libert , protesta contro la tradizione ...."
( da Albe Sch g L' a e con empo anea Ri oli Edi o e Milano 1969 )
ha signi cato per molti artisti la necessit di uniformarsi ai processi di produzione tecnologico - scienti ca " ...anche nell' accostamento di forme tecniche quest' arte s' adegua ai tempi e mira alla riproducibilit . Si rinuncia in altre parole alla
pretesa dell' unicit dell' opera d' arte ..... "
( da A. Sch g 1969 )
Nel corso degli ultimi 40 anni la storia dell' arte moderna ha visto il sempre pi rapido succedersi di movimenti e correnti artistiche " ...all' espressionismo astratto sono seguiti l' assemblage, la pop- art, l' arte concettuale,
l' iperrealismo e il neo - espressionismo.
La velocit e la violenza di questi cambiamenti hanno offuscato il fatto che tutti questi movimenti rappresentano solo un riesame ed una rivalutazione di idee gi note prima della guerra . L' espressionismo astratto ha radici nel surrealismo; l'
assemblage e la pop-art nel dadaismo; l' arte cinetica si fonda su esperimenti compiuti al Bauhaus......"
( da E. Smi h 1989 )
Pur riconoscendo il valore delle affermazioni di Smith ( e cio che molte correnti artistiche degli ultimi anni non hanno fatto altro che proseguire la ricerca iniziata dai movimenti dei primi del 900 ) esiste come dato storico altrettanto valido che
"....la pittura e la scultura agli inizi del secolo in alcune delle sue manifestazioni sembr offrire rifugio dalle pressioni della vita urbana e un ' occasione di protesta contro i suoi aspetti meccanizzati e disumani. Poi con la pop art e i suoi sviluppi
artistici si propose il principio per cui l ' ambiente urbano offriva esperienze che potevano essere strutturate in forma d' arte. Si apr per gli artisti un mondo totalmente nuovo , costituito per lo pi dallo stesso territorio in cui vivevano, dalle
cose che li circondavano....."
( Da A. Sch g 1969 )
Cos i giochi modulari, meccanico - estetici degli anni venti che erano nalizzati da una parte a dimostrare una certa sicurezza nell' uso dei nuovi mezzi ( Duchamp e Man Ray inventarono il " Rotorilievo " una lastra di vetro circolare che
girando creava l' illusione di un disegno ) dall' altra ad evidenziare il lato ludico - spettacolare che spesso si nascondeva in queste " meraviglie della tecnica " ( Picabia fra il 1917 e il 1919 esegu delle " composizioni meccaniche ", che nella
realt non avrebbero mai funzionato, che sono parodie raf nate e sarcastiche dei progetti convenzionali compiuti all' epoca) si trasformano dopo il 1950 in veri e propri " happenings tecnologici." I progressi della scienza, della meccanica
vengono in questa maniera nalizzati al processo artistico per creare "....un' estensione della sensibilit all' arte, che nello speci co dell' happening , signi ca la creazione di una situazione a cui partecipano anche suoni, gesti, odori etc "
( da Smi h 1989 )
Quella che stata dopo gli anni ' 50 de nita come " Arte cinetica " ( e che come abbiamo gi detto affondava le radici nella tradizione dadaista ) si basa essenzialmente sulla volont comune a molti dei rappresentanti di quella corrente, di
creare opere d' arte che facendo uso della forza meccanica sembravano prodotte dalla macchina senza il minimo intervento umano. Oscillando tra gli estremi del fenomeno " da baraccone " che mostrava le meraviglie della meccanica e il
tentativo di acquisire lo statuto di ricerca scienti ca a tutti gli effetti, l' arte cinetica che pi di ogni altra tendenza artistica dell' epoca era debitrice agli sviluppi della tecnologia, sembrata spesso entrarne in aperta polemica. Cos Jean
Tinguely crea dei meccanismi caotici che funzionano a malapena ( " Metamacchina " 1959, ) delle "Pseudomacchine " che scricchiolano, vibrano, che presentano delle disfunzioni che l' artista non aveva previsto nel progetto originario (si
arriva su questa strada no alla " Macchina autodistruttiva " da lui realizzata nel 1960 al Museum of Modern Art di New York ).
Del tutto diverso da Tinguely ( non tutta l' arte cinetica divenne commento polemico e satira della nuova civilt ) e l' artista greco Takis.
Mentre il primo deride la goffaggine delle macchine e dell' uomo come utilizzatore delle stesse , il secondo all' opposto cerca di sfruttare tutte le possibilit offerte dalla nuova tecnologia. I suoi lavori pi interessanti sono forse quelli che si
basano sui principi del magnetismo . Nei " balletti meccanici " due calamite appese al sof tto eseguono una vera e propria danza sotto
l' in usso di un elettromagnete che si attiva e disattiva con ritmo regolare. Queste opere non esistono come forma, sostanza ma solo come energia immateriale per questa ragione la funzione delle parti visibili solo quella di attivare un' energia
che l' occhio umano dif cilmente riesce a percepire. La volont in molti artisti di operare entro il proprio tempo storico ed in relazione con l' ambiente circostante, unita ai modi produzione di una societ industriale genera una cultura del "
Junk " ( materiale di scarto ) che nello speci co dell' arte diviene " assemblage " un modo di creare opere partendo da elementi preesistenti ( ad esempio rottami, ingranaggi di macchine rotte, radio, televisioni etc) che venivano poi assemblati
in modo artistico. Esempi di quest' " arte del riciclo " sono molte opere di John Chamberlain
( " Senza titolo" del 1960 ) costruite con pezzi di lamiera provenienti da automobili demolite o di Richard Stankiewicz che assembla grazie alle " Compressions Dirig es " i rottami industriali , ogni tipo di ri uto tecnologico e crea delle sculture
che sono spesso commento polemico ad una civilt consumistica. L'americano David Smith uno dei maggiori rappresentanti di questa tendenza artistica. Uno dei caratteri distintivi delle sue opere che esse sono inequivocabilmente i prodotti
risultanti da una societ tecnologica altamente sviluppata. Basandosi principalmente sulla sua esperienza di metalmeccanico, quindi su di una partecipazione alla vita di fabbrica fatta in prima persona, Smith cerca nei suoi lavori di trasporre la
praticit , la resistenza di un materiale dell' industria pesante come poteva essere l' acciaio, in termini estetici.
Nel 1962 f invitato dagli organizzatori del Festival di Spoleto a trascorrere un mese in Italia e gli venne messa a disposizione come laboratorio una vecchia fabbrica.
Produsse ventisei sculture in trenta giorni e molte delle quali di proporzioni gigantesche "....il suo mezzo espressivo preferito era la serie piuttosto che il singolo pezzo: af dava una concezione ad un gran numero di permutazioni nch non gli
sembrava che fosse sviluppata a suf cenza "
( da E. Smi h 1989 p. 226 )
In questa maniera nascono delle strutture totemiche in cui l' artista coniuga alla freddezza del metallo l' espressivita gurativa del corpo umano ( al riguardo basti osservare " Agricola Tank Totem " 1962 ).
Anche per l' italiano Eduardo Paolozzi la macchina , il meccanicismo pi precisamente, sembra essere il lo conduttore di tutta la sua produzione artistica. Sempre partendo dalla tecnica di assemblaggio di parti metalliche Paolozzi crea delle "
Pseudo - macchine " ( un p quello che aveva fatto Picabia agli inizi del secolo ) cio degli oggetti che solo all' apparenza sembrano avere una funzione meccanica. Accanto a queste opere che celebrano il meccanicismo e la tecnologia, in maniera
abbastanza generale si pone un tipo di arte che analizza attraverso la pittura, la scultura il rapporto pi speci co tra macchina ed organismo. Di fronte all' uomo del XX secolo, ad un individuo che ha perduto la propria integrit psico -
biologica, a corpi che appaiono sempre pi spesso puzzle irreali di parti umane e meccaniche si pongono opere come " Il danzatore di Kabuki " di Stankiewicz in cui le grazie ed i movimenti di quella nobile danza vengono trasferiti a bielle, tubi
innoccenti, griglie di ferro, o al " Dio giapponese della guerra " di Paolozzi vero idolo meccanico creato dal compattarsi di piccolissime parti metalliche no, all' " Angelo " di Gonzales in cui l' aspetto etereo della creatura del cielo si concreta
nella solidit di lastre d' acciaio. L' arte ha cos risposto al frantumarsi delle identit , al dividersi delle componenti organiche, all' impossibilit di ricostituirsi come individualit integre rappresentanti un preciso momento storico , con il "
ricompattarsi " metallico di elementi, oggetti casuali, il cui " eclettico ensamble " rimane ultima testimonianza di una forma , di un aspetto umani ormai dimenticati.
op

indie o a an i
In ende e il dan a o e come n obo , come na ma ione a dalla ge ali igida e meccanica a a cif a di in i a e ca a e i an e mol o delle ice checo e iche compi e dalle a ang a die a i iche dei p imi del 900.
A ca a delle ca en e ecniche( ba i ico da e il ca o di " Fe d' A i ce " e della manca a inc onia cenica a l ce e ono che f na delle ca e
dell' in cce o dello pe acolo) e della poca cono cen a cien i ca che i a e a della meccanica, pe g an pa e dei la o i ima e o allo a olo allo adio p oge ale. Oggilo il ppo della ecnologia ha pe me o, che mol i di egli " ill i"
incompi i o a e o pe mano di a o i con empo anei la lo o ad ione cenica ed il lo o de ni i o icono cimen o di "p ode e pe acola idella ecnica. "
Mol a dan a ( ma anche ea o- dan a ) degli l imi decenni anali a la n o a conce ione di " mani " p op io a a e o la g a di n omo o mai libe o da ogni e edi o ica, e ica o mo ale. S incola o da ogni e aggio ideologico l'
omocon empo aneo, lla cena, ma non olo, p nalmen e da e fogoal o a a ico de ide io di i o ia lla na a, al e ando no al o ale a olgimen o, il p op io adi ionale a pe o co po eo . Si en a co a c ea e na enden a
cenica che me endo anco a na ol a in di c ione la alen a d amma gica della pa ola, ha o a oin ece nel ge o, nel mo imen o ea ale ( ope a ione ic amen e non inedi a, ipen ando al " ge o f i a " ed al alo e che allo a e a
a o a ib i oal mo o. ) i modi pi app op ia i pe e p ime e la n o a i a ione o ico - a i ica. Di f on e ai da i offe i da na " mi ologia bana" che i e a i ce nel olge e di na agione e con n immen o e ba oiodi immagini,
compo amen i i ali, ecno - fe ici mi ( a omobile, ele i ionee c ) p odo i da n ni e o ci adino globalmen e ecnologico, la pe imen a ione ea ale dopo gli anni ' 70 i olon a iamen e ape a a e o" me a iglio o bano " ed al o
pae aggio a i ciale al ne di o ene e"... la ad ione cenica di a na i ali con empo aneafa a di compo amen i colle i i ma i ca i, di ge ali compi e econdo chemi ipe i i i e a oma i mi p chici che ccidono ogni conce odi
pe onali ..."
( a Ma G a La c a L c .I a a a a I a aB R a1985. )
Fa e di na ocie ind ialee della a capaci di manipola ione ecnologica i efe en i p incipalidella p op ia e e ica ha po a o nella n o a ice ca a i ica ad na ale con amina ione di ling aggi da ende e a ai p oblema ico l'
e p ime ia a e o fo me icono cibili ed iden i cabili come " gene i " p e abili i( ea o, cinema, dan a, pi a, p bblici e c..)
Un b on e empio di e a n o a enden a app e en a o dal g ppo dei Maga ini C iminali il c ila o o "... ci o dal a co e o del conce ale pe p oie a iin na dimen ione ape amen e pe acola e. In e o m amen o di
p o pe i agli elemen i di ba e del ling aggio ea ale non ono innega i, ma con ol idall' in e no con n cambiamen o di egno che i e p ime anche nell' a n ionep og amma a del ca o , l' incogni a che in idia la igo o a a
ma ema ica c i di oli o ' impo a n la o o...."
( a G. Ba cc " S a a ac a ". C " I Ma a C a " F bb a 1979 )
In " P n o di o a " n lo ola o o del 1979 i egi a difa i n g ande in e e e pe gli imolip o oca i dall' ambien e bano. In el con e o engono pienamen e accol ele olleci a ioni offe e dai ma - media e dal cinema in pa icola e
con ide a o n e o a enale di po ibili ono e e i i e. S lla cena ipa a co da a ioni o gani a e cinema og a camen e
( le co eog a e i il ppanoin e en e che al e nano i campi l nghi ai p imi imi piani ) a delleci a ioni lmiche in piena egola ( Da Wa hol a Hi chcock, da Welle aCoppola ) con n' accelle a ione p og e i a, ia dei ge i degli a o i( che
' in eg ono l ngo delle pa e i e icali o ingaggiano f io i co poa co po, in na o a di dan a a a a, con gli a e i del o idianoimp o i amen e a fo ma e i in men i di o a ) che degli in e en icine ico - i ali, a i ando no
ad n limi e e emo, ad n " p n odi o a" pe c i non e i e pi legge di g a i o naconca ena ione logica degli e en i. Il la o o cce i o dei Maga ini" C ollo Ne o o " del 1981 e imonia la olon di ec pe a e ea almen e no
chema na a i o
( che non igni ca pe logica del accon o ), anche e come in e o ca o, l a o a a e ol' a n ione ( e la con empo anea me a in di c ione ) di i gli e eo ipi del lone fan a cien i co ( n ni e o ecnologico di
manie a,a en o e con i e di ba i pa iali, n moni o f o i campo che commen ale a ioni lla cena con le immagini del lm di S. K b ick " 2001 Odi eanello pa io " e della di ce a dei p imi a ona i lla l na. )
Al cen o della ama i l' amo e " in e gala ico " a l' e oina ed n elabo a o e ele onico imile a ello, a i ince o o, che il p o agoni a de " L' Ango ciadelle macchine " di Va a i, Tonchi p o a a e o la a c ea ione "....almi ico
ace do e non e a nel momen o e emo che inginocchia i eligio amen ee bacia e con amo e la Macchina - Ce ello..."
( da " L' Ango cia delle Macchine"III ) che dimen icando come la pe fe ione ecnologica compo i la o ale a en a di en imen i, p o a na fo e e pa ionale a a ione e ola donna ( anco a na ol a l' elemen o femminile,
ico diamoLipa la S pe femmina a a iana, a ela e le con addi ioni in e ne almondo meccanico.) Ri pe o a " P n o di o a " in e o la o o a i iamoad n "impo e imen o " dei ma e iali e dei me i impiega i lla cena. P
a ingendo al icco epe o io me opoli ano
( modelli di engono o a le i cedei f me i, il ge go gio anile e eo ipa o) la n o a mi ologia non ipone come l' elemen o de e minan e a l' a ione ea ale, ma al con a ioelimina i diapo i i e e lma i, il gioco cenico af da o
e cl i amen eai mo imen i degli a o i. In na cena concepi a come n in ol c o, na ca ola, che " ...de e a econda e la pe di a di en o del empo, del l ogo,pe di eni e no pa io men ale ape o alle in ni e po ibili dell' immagina ione
do e nien e e o e o pe me o...."
( a"R a " S a aS .C Pa a a M a 1982) i " agi ano inna almen e " degli a o i - fe . I lo o ge i ( o cilla ioni l po o, o a ioni e ca i imp o i i in a an i delle b accia ) i
ipe onoe i o appongono emp e g ali e con a i, i endo in na g ande a ioneco eog a ca p i a di al n e implica ione con en i ica o me afo ica".... o i con ma l piano dell' appa en a , a fo mando lo pa iodella cena in
n campo di ene gie do e o ib a, ondeggia, f ggendo al n e p n o abile di ife imen o e off endo olo la ca ica de abili an edi n mo imen o con in o e en a e i o...."
( aS a aS 1982 )Un al o g ppo che olge ed ha ol o n in e e an e la o o di ice ca lle po ibili di mo imen o ed a ione offe e all' a o e da na cena ea ale ecnologica ello dei napole ani Fal o Mo imen o.
In " Sof Medi e aneo " del1982 ' a i e ad n e o e p op io pa eggiamen o a l' omo e la macchina.Con n p ocedimen o non di imile a ello che agli ini i del ecolo a e apo a o Pannaggi, Balla, Fo egge ed al i, ad impo e ai p op i
a o il' imi a ione dei mo imen i delle macchine, in " Sof Medi e aneo " ilge o dell' a o e o a il o p ol ngamen o na ale nell' accen ionedel ci c i o ele ico di n bo ling e "....i ge i impo a i di no chema i e a i o a mono n
a pe o impe onale e a oma ico..... l' a ione e a e concen a a i olge en a ol ioni di con in i econdo n i mo al e no di imp l i ene ge ici e di pa e..."
(S a aS 1982 ) .
Un al o egi a, in n ce o en o " debi o e " alla g ande adi ione f i a, Simone Ca ella.
La a ice ca l ea o a a o( indi a i na ale la a a en ione all' e pe ien a f i a diBalla con " Fe D' A i ce " ) app oda al me o meccanico ed ele onicoin an o po ibili "...di c ea ione di n ea o del 3000
domina odall' ele onica , n congegno pe fe o , ip od cibile emp e g alenel empo e anche in a en a del o a o e..."
( Da ' aaS Ca a bb ca a G. Ba cc , Ac Ma P a a a c a T 1980 )
In " Ipe ania " ad e empio, engono me i in cena na e ie di imoli en o iali ( l ce, ono, colo e) la c i nica f n ione ella me e e in mo o nello pe a o e a na e en a di libe e ed a a e a ocia ioni men ali. Il b iodella
cena o o olo dal p l a e di piccole l ci colo a e che ' accendono e i pengono con i mi len i imi. All' a ione delle l ci i combina ella del ono ed il o iene icondo o imbolicamen eai a o elemen i na ali.( anche in " Fe D'
A i ce " di Balla e ap e en e il f oco come emblema di na fo a p imo diale; ) Anco a na ol ala p og e i a di mani a ione della cena ea ale po a alla g ad ale compa a del " ogge o ", dell' omo in an o p o agoni a
a ol o, o i i o a econda dei ca i o da n o o ia meccanico, o addi i a o almen e cancella o a fa o e della pi comple a a a ione.( In" E empi di l cidi " di Uli e Benede i e Ma io Romano, elimina ol' a o e lo i o i i ce con
na o a di o gani mo a i ciale fo ma oda bi di pla ica igon d' a ia che i e pandono no ad occ pa e oil ca o ea ale. ) Non emp e com n e di f on e alla con a a ione f eddae di incan a a della pe di a di olo dell' indi id o
nell' ni e o ecnologico i ceglie di omologa lo nella app e en a ione cenica alla macchina (mo imen i obo ici ) o addi i a di cancella lo come p e en a ica( a a ione ) ma al con a io i en a di iaffe ma e la p e en a del ogge o in
an o co po modi ca o e modi cabile p op io a a e o l'elemen o meccanico. il ca o degli " Scia o " g ppo d' a ione cenog a co - co eog a ca" il c i la o o i ba a p incipalmen e llem a ioni o en e pa endo dai i i della ci
po - ind iale.A i i nel pano ama a i ico dell ' " nde g o nd " omano, gli Scia o icono cono nello ca o, nel i o, l' l imo adio del p oce o dip od ione ind iale, ce ibile pe di l e io i a fo ma ioni.La lo o a e
de ni a dallo e o g ppo " a e pe colpi e le men i "c ea delle comple e " macchine di mo imen o " elemen i ba e delle pe fo mancem l imediali che e eg ono in a ie one della ci . De ni e " men i d' in abili " e e macchine
di engono nelle in en ionidel g ppo "...elemen i di acco do con il p bblico che i o a pe oin olon a iamen e coin ol o nell' a ione co eog a ca, all' in e no dil oghi che ono olo occa ionalmen e e empo aneamen e dei ea i ..."( Da
Ca acc - Ma 1995 )
Chi mano a e e e e e p op iein alla ioni mobili ( i comple i pla ici f i i po ebbe o po icome i pi immedia i efe en i? ) non a i mai i ibileall' e e no. Il co po o almen e cancella o, f o nella macchina( il ca o di n'
a ione in c i i pe fo me ono in imbio i condei ca elli della pe a en o c i ono ed i e da c i i m o ono con n campo i i o ido o al minimo ), le a icola ioni di engono delle e ee p op ie p o e i bioniche a a e o delle e en ioni di
bi di me allolega i alle b accia o alle gambe ( e a pa icola e al e a ione del co po i ba a pe il g ppo, l p incipio di n co po compo o da pa i meccanicheelemen a i le e, o e e c ) " ....non pen iamo ia nece a io anda e acaccia di
an e pa i oomo fe e i ano in n mo o e, ma in ece icono ce edi an e pa i meccaniche ia compo o n co po...." Lega i al p incipiodella m a ione "...ha na f n ione di elamen o, i f ede e na co a che n min o p ima non
ede i ma che gi e i e a in el po o ..." gli Scia o co i cono le lo o macchine e le fanno i e e olo nello pa io e pe la d a a dell' e en o pe fo ma i o ".... ando ni ce l' a ione le macchine non hanno pi agione di e i e e,pe e o
engono di e o immedia amen e mon a e. Se la o i pe il empo b e e della m a ione i poni in na po i ione c i ica nei conf on idi no a o di co e p e abili o...." ( a Ca acc - Ma 1995 )
La ice ca a i ica degli Scia o in pa e a icinabile e pe mol i a pe i imile, a ella checond ce n g ppo pagnolo di ea o pe imen ale La F a del Ba . Imemb i della F a da mol i anni p e en i in I alia an o da de ni i
d'ado ione i aliana, ba ano le lo o pe fo mance m l imediali delle macchinecibe ne iche . Pe comp ende e l' impo an a ed il igni ca o
( le macchine ono pe cepi eda i i pe fo me nel co o dell' a ione ea ale come lo o e en ionoco po ali ) che il g ppo a ib i ce all' elemen o meccanico ba a ilegge el' in e i a che no dei memb i pi " an iani " Ca lo , ha
ila cia onel 1991 pe la Video ine " C be p nk " della Shakeedi ioni nde g o nd. "Le macchine ci e ono pe ampli ca e la fo adella no a a ione in me o ad n p bblico di mille pe one . Il no omodo di concepi le cambia o nel
co o degli anni . In no pe acolo en o a Milano nel 1989 le macchine i chiama ano A oma ic ed e anoi pi a e ai f i i i aliani . A onome ini ia ano a f n iona e a oo cin e min i p ima dell' a ione e ami e n b accio
meccanico che colpi adi e i ogge i ono i c ea ano dei e i e p op i conce i. Pe e a agione e ano chiama e , noi diamo emp e dei nomi alle no e macchine,Folclo ica, Ja , Hea , e p e endo epa a e dall' a ione ea alene e ano i
limi i imbolici. Negli pe acoli cce i i le macchine in ecef n iona ano in ieme allo pe acolo e addi i a in e agi ano al pa idegli a o i con il p bblico. E ano comp e o i ad a ia o ad ac a chedi ige ano i lo o ge i e o le pe one, o
emana ano odo e di ca ne p idao anco a ami e delle cell le fo oele iche eni ano da e delle co ea ba o ol aggio a chi en a a di occa le. Pe noi ha pi fa cino n mo o e d' ae eoplano che l' Ul ima Cena di Leona do." Se da na
pa eLa F a nell' ili o i onico delle macchine ha na chia a di cenden adadai a dall' al a nell' a ib i le alo e di e o e p op io " idolo" della mode ni i if ine i ocabilmen e alla adi ionef i a
( fo e p op io lo c i o diD' Amb o i Ma e ni ae eona ica alla ba e dell' idea ionedella lo o l ima macchina , na n ice a oma ica che ami e n co pe ocon applica e n me o e mammelle cibe ne iche di ib i ca la e al
p bblicop e en e.) Un al o g ppo a i o a Roma dagli ini i degli anni ' 70 eche ha ol o n in e e an e la o o di ice ca e pe imen a ione in o noal ema dell' a oma e dell' a oma i mo ello di " Al o la o o in e codice ".
Rec pe ando a na adi ione a ang a di icache da Schlemme a i a no ai f i i, e o e o e p op io en ambledi a i i ( a chi e i, poe i, dan a o i, pi o i, g a ci, m ici i) i pone come p incipio di la o o " l' in e codice ", la
pe di a cio di peci ci dei ingoli ling aggi a i ici a fa o e in ece di na commi ione a le a ie fo me d' e p e ione che p op io dalla di ionedella ingola peci ci agga n o e fon i d' i pi a ione. Il e an e peci camen e co e ico
iene c a o da L cia La o che co i i cea pa i e dai p imi anni ' 80 na e a e p op ia compagnia di dan a con empo anea" Al o ea o " che ol e all' o ganico dei balle ini p e ede la collabo a ionecon in a a di m ici i come L igi
Cecca elli e L ca Spagnole i, di a i i i i i come Elena G een e B no Magno, di co mi i come Robe a Le ie Ma ina L nd.
Ed p op io dal appo oe dalla commi ione con al i codici che na cono la o i come " Spa i mTeca " del 1982 de ni o " ope a pe mo imen o, ono, pa io " o anco a" Lal la " del 1984 emp e cen a o
ll' in e a ione a mo o edimmagine. La fo ma ione co eog a ca di L cia La o abba an ae e ogena. Da na pa e i pone l' in egnamen o del f ance e Jean C b on( nel co o degli anni '70 a a o pi a o pi ol e
dall' Accademia Na ionale diDan a di Roma ) dan a o e pa i o dalla ecnica Joo - Leede ., di c iha poi elabo a o na e ione pe onale. Alla ba e del la o o co eog a codi K Joo ( 1910 - 1979 ) allie o pe l ngo empo di R dolf
Laban, a a il p incipio dell' "e en iali mo " pe c i "...g a ie alla concen a ione ll' e en iale, po ibile o ene e n' a en ica fo ma dan an e. Ogni balle o de e compo i di na e ie di immagini fo i e conci e,a e ad e p ime e il
ma imo g ado d' in en i d amma ica. Bi ogna i olge i co an emen e alla ice ca di n n cleo di eal pi den o....la dan a de e e e e app e en a ione delle e i pi p ofonde di n' epoca...de e ene e in con o innan i o del
me aggioda com nica e....K. Joo " ( a L aB La a a c a aL a M a 1985 )
Dall' al a la La o ha comemodello n app e en an e della po - mode n dance ame icana S e e Pa on,dan a o e della compagnia di Me ce C nningham e dal ' 61 anche o di e ocollabo a o e. La ice ca di Pa on pa endo dall' anali i
dei ge i o idianic i a ib i ce poi n igni ca o e e ico, dopo gli anni ' 70 i concen a lle po ibili dinamico - ge ali offe e dal con ac - imp o i a ion."... lI con a o ico di iene fon e di n' ene gia dinamica a me aa a e o l'
abbandono, la " p e a " dei co pi dei pa ne . La con ac - dance e plo a na fo ma di com nica ione pe ce i a a a e o la lo a, il gioco, le a ioni com ni alla ice ca di n ' a oco cien a icap op ia ed al i... S. Pa on " (Da L a
B 1985 )
Le d e le ioni ( i o iamol' anali i c ea i a del mo imen o, lo cambio di ene gie dinamiche com nica epe con a o) i me colano nelle co eog a e della La o ai oni di na pe imen a ione che ceglie ol ioni l dico - pi o iche pe o
ni ea n h mo g o e co e pa ado ale. " F illi T o pe " del 1986 na e a e p op ia m l i i ione di dan a, fo ma e colo e ni a al giocodi co pi mobili e pe onali a i. Anche " On ombe...on ombe " eg epi o meno lo e o
pe co o, ampliando pe no alla a i ala no ione adi ionale di mo imen o. In e o la o o i pa e dall' ideaelemen a e del cade e, pe con addi la, iolen a la, defo ma la. "....On ombe...on ombe n ffo clamo o o in in no
pa io in e plane a io,laddo e il pe o del co po e ibi ce e le e con addi ioni: n mondoche in ende ca ap l a e ogni no ione dinamica , ba a o di n ling aggio i ale e dan a o che ' oppone alleg amen e ad ogni igida
ogge i a ionedella cono cen a..." ( L aB 1988 )
Un' e iden e polied ici ha pe me o alla La o , nel 1989 di me e e in cena no pe acolo diFo na o Depe o del 1924, Aniccham del 3000.
( Il la o o a o commi iona oalla La o dal " "Fe i al O ien e ed Occiden e " di Ro e e o ed anda o in cena nel Se emb e del 1989 al ea o Zandonai della e aci adina en ina. ) E i ando acc a amen e ogni ico ione
m eog a cao ile a lologica del balle o depe iano, la co eog afa ha a in oin manie a libe a ed indipenden e dal miglio immagina io f i a. Co in e o la o o i o iamo il ea o dello po e, della me a iglia,il g o del
pa ado o, dell' i onia che a i a no allo a olgimen odel e o, i ipici " effe i Depe o " dalla ico ione f i a dell' ni e o, alle p bblici del campa i, no ai dinami mi a a ie all' mani d' acciaio di " olido in eloci :
mo ocicle a". Ma accan o e e ol ioni ipicamen e f i e ne o iamo al eche ono il i l a o delle cel e c ea i e di L cia La o , come l' in e imen onella cena di
" anomali a ci " di i aanni en a o la capaci di a e a ib i o na alen a con empo aneaall' elemen o meccanico ( i o iamo ella meccanici ele onicache candi ce come n' abi dine o mai conna a a il no o modo di i e ee
pe cepi e il mondo ci co an e in n ' agi e chapliniano da " Tempi mode ni" ) Le a ioni co eog a che p op io in agione di el " i mo che conno ala i a con empo anea " i eg ono elocemen e ( imili a degli " po dan a i " ) all'
in e no di na cena eali a a, dalla e a L cia La o in collabo a ione con Gianf anco L cchino ed En ico P l oni, con n i emadi piani mobili che ' ap ono e i chi dono come le pagine di n lib odi abe de e minando a na e ie di
p o pe i e m l iple. Le pe ciin mo imen o di engono a i degli che mi di p oie ione, do e o o il" po e e " di n ine i en e elecomando cambiano con in amen e le immaginip oie a e ( che ono com n e e d ambien a ione
me opoli ana, g a acielie c ) . S l palco i m o ono dan a o i - macchine ( non pi comple amen ena co i da co mi - co a e, come a eni a pe i balle ini che in e p e e anole locomo i e innamo a e nel la o o depe iano del 1924 ) e i
imili adelle ma ione e pe onali a e, ol e che da ge i igidi e ca an i,dal cco, dai capelli accol i e li cia i in fo ma di c l a, dagliabi i ( delle l nghe edingo e ne e p o la e di bianco, dei pan alonia la ghe i ce, delle m ffole
omboidali che chi dono le mani endendole imili alle e emi di legno delle ma ione e. ) Unico a e o cenico n gioca olo, na bici - monopa ino di l cido acciaio, che con en e
l' in eccia i di folli mao dina e co e. L' a e la o a o in " In e codice " ha pe me o la o alecompene a ione degli elemen i cenici. Co le l ci
( Ma imo Di Felice, Mi iamLaplan e ) a fo ma e in agome i ide cen i di engono p o agoni e alpa i dei balle ini, la m ica ( L igi Cecca elli, Ma i io Gi i c eano n b ano o iginale elabo ando ele onicamen e le m iche di
S a in kjpe "Le chan d Ro ignol " ) f nge da pe fe o commen o ono o al i mof ene ico della dan a e nella cenog a a
"... l' a chi e o occo eil co eog afo e la dan a dimo a di e e e ella cien a ma ema ica chenell' a chi e a ha il o pi fo e allea o.... Albe o Te a" ( a " L' E ")
Anche n al o la o o di Depe o a o ip e o da n a o e con empo aneo, ma in e o ca o pi che di na libe a i i i a ione ( come nel ca o di
" Aniccham " della La o ) i p pa la e di na e a e p op ia ico ione lologica .Nel 1981 l' A nno M icale di Como me e in cena " I Balli Pla ici"con la egia di En o Cogno. Le ma ione e depe iane ( che anda ono di edopo
il 1922 ) ono a e pe fe amen e ico i e econdo i di egni dello o a o e, dalla bo ega a igiana " Bl m " di Vene ia , men e
l' anima ione delle g e dilegno a a ope a del labo a o io di b a ini
" Mangiaf oco " di Milano. Debi o edella adi ione depe iana de
" I Balli Pla ici " anche lo cenog afo i aliano Fe dinando Sca o i, che pe le cene del lm di B. Le in on " To " ip ende il in o ad o delle a ioni " mimico- m icali " di Depe o do e i a i e a alla pa a a nale di e
lema ione e. E pe n mondo di gioca oli Sca o i non po e a che a inge eall' immagina io l dico fa oli ico che la fe en e fan a ia di Depe oha p odo o nel co o di a la a a i i a i ica.
Un' al a dan a ice/ co eog afa,Sil ana Ba ba ini, ha fa o del f i mo la fon e d' i pi a ione p incipalepe il o la o o co e ico. Allie a di Giannina Cen i con c i nel 1980ha ico i o fedelmen e le ae eodan e ma ine iane, la Ba ba ini
ha p o eg i oindi id almen e la p op ia ice ca ponendo n ' a en ione pa icola eal ma e iale ( pi o ico, poe ico e c ) dell' epoca f i a. Ne onona i e pe acoli " SiiO LUmMia o en e" che ip opongono a a e ola dan a mol i
f ammen i dimen ica i della p od ione f i a ( ea ome a ico di g e a, dan a della bomba, ba aglia o o e o- en o, e c...)Rip o e n " mi o della macchina" in n con e o a i ico con empo aneona almen e non igni ca ifa i
olo alla le ione del f i mo ed ingene ale all' ili o che di el ema a o fa o da mol a "a ang a dia o ica ". L' e ol e i, il p og edi e della ecnologia off ee con in a ad off i e delle po ibili di pe imen a ione ( e non olo nel
campo delle a i ) che emb ano a i non cono ce e limi i ( pe andoi f eni inibi o i di na " mo ale ed e ica mana " oggi il de ide io pi g ande, in mol e pe one, ello di po e ceglie e libe amen edi cambia e il p op io a pe o ico
a a e o le " p ode e " di na emp e pi o ica a chi gia e e ica. ) Sen a a i a e aglie emi di O lan, n' a i a f ance e che i de ni ce " donna m an e" alla ice ca di n n o o ideale di belle a aggi ngibile olo a a e o na
e ie di in e en i di "pla ica facciale "
( ' gia fa a " co i e"d e p o be an e lla f on e come la " San a Te e a " del Be nini ) ,anche nella " i a di ogni gio no " appa e del o no male di c e edella po ibili di modi ca e " a i cialmen e " il p op io o gani mo.Delle
donne a fo ma e in manichini dalla lo o e a o e ione e e ica, ono le p o agoni e di n la o o di A iella Vidach " Elicon Silicon" ( ico diamo come p op io il ilicone ia na delle o an e maggio men e ili a e nella chi gia pla ica
) del 1993. Q e o pe acolo ( che a o anche a po o in ideo ) o a in o no al ema del pe amen oche nel mondo con empo aneo a o fa o della dico omia a na aleed a i ciale e di come e o implichi na a fo ma ione
adicale dellacondi ione biologica e ociale dell' omo . T e dan a ici ( Fla ia Ma ini,S efania T i ellin, A iella Vidach ) fa cia e in e i co mi colo all minio ( che ico dano n p&o g a e; ello che En ico P ampolini di egn pe
Giannina Cen i nel 1931 ) e imili a dei d plica i a i ciali dell' omo, i m o ono f ene icamen e all' in e no di na an a bianca ed a e ica,men e le lo o immagini engono p oie a e di no che mo e angola eLa Vidach e la a
compagnia AIEP ( A en e In Elico e o P odo i )da emp e a en i al ema del co po e delle e modi ca ioni biologiche,hanno deci o di incen a e e o a gomen o, mol a della lo o p od ionea i ica. Il co po iene concepi o come il
imbolo, l' icona della i ae del modo di e e e di ogni ingolo indi id o, e pe e a agione pe la compagnia AIEP di en o fondamen ale anali a e il appo oche in n con e o con empo aneo i i i i ce a i na almen e a
l'o gani mo e la ecnologia. S e e ba i i c eano dei balle ini - obo ( ico diamo anche il ideo di Ma inaMo a o " C be dance " ) , dan a o i - eplican i co pi clonabili all'in ni o, o gani mi che pe d a ogni alen a biologica i
a fo mano inca ego ie c l ali, ociali. Ma en a a i a e alle ol ioni e emedi chi al e a e a olge del o la " adi ionale ionomia mana" facendo della ecnologia della meccanica i p op i ed nici efe en ie e ici, na b ona pa e
della co e ica con empo anea i i olge con g ale a en ione all' elemen o co po eo en a pe mo i ca ne" l' ape o o ganico. Co il co po del dan a o e i o na a domina e la cena ma non in manie a del o " na ale ". Po o
in i a ioni di impedimen o mo o io, ( ad e empio En ica Palmie i in " A i oe mo o " i lega delle co de ela iche alle ca iglie ed ai pol i e i f g ida e nella c ea ione del mo imen o p op io da e a i a ione di limi a alibe d' a ione ) o
ingloba o in n elemen o cenico ( Fab i ioMon e e de in " Bene Mobile " del 1984 f indo a e ad na balle ina n e i o - pol ona c eando n momen o di ale cla obia ica daobbliga e il co po a m o e i den o no pa io i e o al
minimo ) l'o gani mo co e o a pe a e da i p op i limi i biologicia mendo fo me, po i ioni impen abili in n con e o no male. Ipo i a e il f o di na " dan a meccanica " o di na balle ino - obo , di f on eal p og edi e, emp e
pi eloce ( e fo e manamen e non con ollabile) della ecnologia di en o abba an a dif col o o. Fo e elegandoad al i ( in e o ca o alla C be - fan a cien a che a inge p op ioa ell ' immagina io f ibile che pe mol i imane
olo il ogno eg e odi an i a pi ano a eali a e na " pe ed in incibile mani " ) il compi o di fo m la e na imile ipo e i concl diamo con il ogno" cla icheggian e " del p o agoni a, Nel on Nel on, di n oman o dell'ame icana Pa
Cadigan " Mindpla e ". Capo f cio di n' a ienda che in n mondo " f eddamen e ecnologi a o" a me delle ce ca ici di " Pa ho " p ima di ingaggia e Allie ( na delle miglio i in el me ie e ) la obbliga ad n pa o incon e o
"....do ai in ncia e ai oi occhi na ali... e inon ono fa i pe e e e i a i den o e f o i co i' pe o ...ben p e o i o e e i con n paio di o a ma ce nella e a che dannegge ebbe o il o ne o o ico ...gli occhi di biogemma che i
da o' i iaggancianopi facilmen e ai m coli...." ( da Pa Cadigan Mindpla e , Shake Edi ioni Unde g o nd, 1995 ) Ma e o demi go della ecnologia , con e a nel o " egno del f o " n chia o ico do del pa a o. S l of o del o
f cio ono difa i " congela i " in n olog amma ( na pellicolafo og a ca che ip od ce a a e o dei aggi la e , n' immagine idimen ionale) i i o i mi della miglio dan a cla ica, che l' omo o e a o idianamen econ g ande
de o ione. La ciamo allo a le pa ole di Nel on Nel on come ipo e icade c i ione di na dan a del f o "...Bol hoi!!! ci ca 100 anni fa',p ima che le balle ine di en a e o en a pe o! Ade o ono e al e e me i . Ti piace la dan a cla ica?
"
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HOMEPAGE di ZONA NET
LE RIPRESE CONTEMPORANEE DEL MITO DELLA MACCHINA ATTRA ERSO ALC NI ESEMPI TEATRALI ITALIANI.

L' uomo metallico contemporaneo:


Oggi parlare artisticamente, di una ripresa del mito della macchina cos come era stato concepito dalle avanguardie dei primi del 900, signi ca sopratutto ammettere come ideologia di fondo
"...l' accettazione dell' evoluzione tecnologica e dell' alterazione della nostra de nizione di umanità , la romantica accettazione della modi cazione tecnologica della nostra specie.
Nel 2100 ci saranno 12 miliardi di esseri umani, e miliardi di connessioni si costituiranno tra gli individui, la rete telematica, gli ologrammi, i telefoni, gli schermi multipli etc, etc "
( a"M a c a a ac a c a " F a c ca A a M .C Ca acc - Ma 1995 )
Accettare una simile de nizione implica come diretta conseguenza l' abbandono di ogni interpretazione sociologica, antropologica, economica che spesso stata fatta del " progresso umano " a favore invece dell' analisi di una forma
particolare di " evoluzione della specie ", quella cioé che riferendosi alla nascita di una biotecnologia, crea le premesse per un connubio/ mutazione tra uomo e macchina. "...la ne dell' uomo non pu essere semplicemente rimpianta. A
nulla serve cercare di scavare per ripristinare signi cati e sensi originari, ma perduti. Si sfugge invece alla miseria dell' ultimo uomo solo accettando la s da di superamento dell' umano postaci in questa epoca..."
( a " L' a " R b T .C Ca acc - Ma 1995 )
Ma nella realtà della vita quotidiana accogliere questa s da alla ricerca dell' " oltre - uomo" in cosa si traduce veramente?
Abitare l' universo dei media elettronici, delle culture di consumo e di modelli espressivi plurimi, ha permesso ( o imposto? ) il costituirsi di una nuova identita, ibrida, nomade, in una parola " un' identità metropolitana " che si oppone
apertamente ad ogni umana ed ancestrale paura di perdita della propria integrità sica e psichica "...oggi non é pi facile individuare quale siano i con ni dell' io nell' incontro con l' in nita proliferazione degli immaginari e con il
moltiplicarsi dei contatti con altri individui, altre culture, altri codici e linguaggi. L' identità tende dunque a porsi come processo di costruzione e de- costruzione ....Identità ibride, inventate, scomponibili, nomadi, uno scambio
continuo di ruoli, un gioco di identità nascoste, una recita...."
(A b Ab a"G a a .A c G a"C a N a 1990 )
Un' identità frantumata, scomposta e scomponibile, trova nella " metamorfosi " la condizione per continuare ad esistere, la risposta ad un mondo che chiede il moltiplicarsi in nito di volti, linguaggi, relazioni e l' io deve cambiare
forma per rendersi disponibile e reversibile a nuove scelte, incontri, vissuti "....la metamorfosi corrode le forme tradizionali della socialità , i comportamenti individuali...la sua forza risiede nelle nuove tecnologie che stanno già
colpendo le strutture della personalità , le radici della relazione io - gli altri, del rapporto naturale - arti ciale ..."
( a"I a . La b a a a a " Ma a T aT .C Ca acc - Ma 1995 )
Abbattuta ogni distinzione dualistica diviene naturale che " ...i con ni panoramatici della natura, dell' arti ciale, del vivente si sono mescolati. Vi é un' estensione sensoriale e sensitiva immanente che estremizza i sensi e che li estende e
li rami ca dove in realtà sono sempre stati: nella interconnessione, nella reciprocità, tra natura e cultura. L' ambiente non mai stato una natura intatta, ma natura pi tecnologia. "
( a"C b b .P ac ca -a a - a" M. Ca acc . C Ca acc - Ma 1995 )
Ma se s' impone una differente prospettiva alla dicotomia naturale/arti ciale, allora và ripensata anche la centralità del corpo umano in quanto dato biologico che si costituisce nell' interazione sica con il reale. Il corpo nella nuova
visione diviene una super ce d' incrocio per le molteplici informazioni offerte dalla realtà circostante, un campo d' iscrizioni di codici socio - culturali , un elemento che si struttura, si delinea, non dal rapporto diretto con la natura ma
attraverso l' operato arti ciale dell' uomo "...al momento in cui inteso come naturale il panorama arti ciale che ci circonda, non esiste pi un sentito interesse alla tutela e al mantenimento dell' uomo nella sua integrità psicobiologica.
L' uomo - cosi' si presta ad essere manomesso, migliorato, adeguato alle esigenze della vita sociale, sia che si tratti di chirurgia estetica che d' ingegneria genetica..."
( aR b T 1995 )
Il corpo sta mutando a prescindere dall' intenzionalità umana, anche le pratiche quotidiane in apparenza neutrali sono intrecciate con la tecnologia ed é per questo che i mutamenti ambientali in uenzano sempre pi l' organismo. Oggi
lo sviluppo tecnologico si lega quasi indissolubilmente all' estensione della sfera sensoriale umana ( prendiamo come esempio emblematico Andrea la protagonista di un lm di Almodovar Kika del 1995, personaggio dotato di una
protesi bionica, nella fattispecie é una telecamera montata sulla sua testa, che diviene un occhio elettronico costantemente impegnato nella registrazione di una grottesca umanità.)
Questo ha fatto in modo che si veri casse una vera e propria rivoluzione nel modo comune di percepire la realtà circostante ( si sono moltiplicate le potenzialità del corpo umano prolungandone le facoltà cognitive, percettive,
comunicative.)
I motori, i mezzi di trasporto, hanno sostituito ed ampliato il lavoro sico ponendosi come sostituzioni del corpo dell' uomo, le telecamere, i microscopi, penetrando l' invisibile, strutturano ci che per la biologia dell' occhio umano non
pu avere forma.
Oggi il rischio di un' estinzione della specie per sterilità ( come avveniva nel dramma vasariano " Raun " ) é quasi del tutto annullato dall' esistenza di tecniche di riproduzione arti ciale ( fecondazione in vitro, in provetta ), la
dif coltà di socializzazione riscontrata spesso nelle società a capitalismo avanzato viene superata ricorrendo alla comunicazione telematica ( in Internet ) in cui basta un codice ( massimo emblema di un processo di graduale
spersonalizzazione per cui scompaiono nome, età, sesso di un individuo ) per avere accesso al modem ed iniziare un " colloquio virtuale ".
Oggi la tecnologia ovunque, invisibile, nascosta in congegni microelettronici, in onde elettromagnetiche che si diffondono nell' etere, al punto da creare un sottile rapporto affettivo tra l' uomo e le macchine per cui " ... sembra che le
cose ed i sensi non si combattano pi tra loro ma abbiano stretto un' alleanza grazie alla quale l' attrazione pi distaccata e l' eccitazione pi sfrenata sono quasi inseparabili e spesso indistinguibili......"
(P a M. a " I a a ' a c "T E a 1994.)
In un universo di corporalità mutanti, di codici immaginari, di ricercate contaminazioni tecnologiche si offusca no a scomparire il concetto di " uomo ", suprema incarnazione del " logos " occidentale. Ma smarrito il referente
antropocentrico cosa rimane alle generazioni future come inizio genealogico di una specie diventata sempre meno umana?
Nel 1947 lo scienziato Norbert Wiener inventa, derivandola dal greco " Kybernanan " ( pilotare ) la parola " Cibernetics" per indicare la scienza che studia e progetta macchine capaci di autoregolarsi.
Posta l' inconfutabile supremazia dell' essere umano sulla macchina, si analizza l' interazione tra i due e da questa commistione nasce la gura del " Cyborg " composto di cyber ed organism per indicare il miscuglio di carne e
tecnologia che caratterizza un corpo modi cato da innesti di hardware e congegni microelettronici.
Essere totalmente dedito alla parzialità, creatura di un mondo post - umano che ha volutamente abbandonato ogni integrità organica e sessuale, immemore della storia passata e di una propria atavica origine, un corpo cyborg diviene
sinonimo di libertà assoluta e simbolo del sogno di un' umanità che nel metallo ha pensato di poter sublimare la propria de cenza organica.
Visione amichevole di un rapporto con la macchina il Cyborg non cerca un'identità unitaria e per questo non genera dualismi tra corpo e mente, naturale ed arti ciale, ma dimostra solamente l' intenso piacere della tecnica, della
dissoluzione dell' organico
"...la macchina non un peccato, ma un aspetto dello stare nel corpo. La macchina non una cosa da adorare, animare, ma una nostra incarnazione. Siamo i responsabili della macchina, dei nostri con ni corporei che dobbiamo
costruire e decostruire..."
( Ha a a D a J. a " S a a C b .T a ." F A ca B L 1991 )
Ma anche per questa " ...grottesca accozzaglia di pezze umane e tecnologiche, ricoperta di segni familiari che ci ricordano da vicino il nostro corpo..."
( a Ha a a D a J. "Ma C b " 1995 )
sembra delinearsi lo stesso contraddittorio destino che segnava l' esistenza degli automi futuristi ( ricordiamo gli eroi vasariani, Tonchir colpito da " acciacchi d' umanità ", Volan l' intellettuale scon tto dal dubbio, dall' incertezza
umana. )
Cos anche i nuovi ibridi umano - meccanici tradiscono la " fede tecnologica" dei loro creatori. Nel lm di R. Scott " Blade Runner " ambientato in un mondo dove ormai sono quasi indistinguibili i Cyborg dagli esseri umani, la
replicante Rachele contraddice la sua natura provando sentimenti umani come la paura, l' amore. E "Cybersix " eroina dell' omonimo fumetto ( il dottor Von Reichter maestro di una scienza della genetica piegata a ni poco morali,
crea nel suo laboratorio degli " Idea ssa ", cyborgs identi cati da un numero la cui unica funzione é quella di esaurire l' in nita sete di potere del loro creatore che vorrebbe arrivare a dominare il mondo) diviene la " rinnegata " da
uccidere in quanto simbolo di una libertà di pensiero e d' azione che neanche il male co Von Reichter riuscito a soffocare all' interno di una provetta di laboratorio. )
Un immaginario in continua brillazione ha generato creature post apocalittiche, che se da una parte impongono alla nostra specie una progressiva metamorfosi, dall' altra ci lasciano in eredità organismi sconosciuti ( ad esempio in "
Xenogenesi " romanzo cyber dell' americana Octavia Butler l' umanità rimpiazzata dagli " Oankali " alieni specializzati nella fusione e nello scambio di geni per creare nuove e sempre pi perfette specie.).
Ma perduta la possibilità di " un' ultima spiaggia " dove già troppo tardi per essere ancora dei semplici umani e di fronte "....agli organismi dei mondi virtuali , la nuova carne prodotto estremo del processo di contaminazione post -
moderno in cui si ha una comunione mistica della natura con la tecnologia , dell' io con il noi..." ( a Ca acc - Ma 1995 )
che rivelano ancora una volta il fallimento dell' utopia di un " eden meccanico " che liberi l' uomo dall' angoscia della morte e del tempo, potremmo ancora considerare il rapporto corpo- tecnologia ed in generale il " mito della
macchina " come fonti d' ispirazione artistica o dovremmo ridurli a semplici " campi di battaglia " di sempre pi azzardati (ed inumani) esperimenti tecnico - scienti ci?

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