Fondatore Eugenio Scalfari
Anno 47 - N° 7
L’editoriale
Quel ruolo
dell’Italia
tra Occidente
e Russia
di Maurizio Molinari
S ulla scrivania del presidente
del Consiglio italiano c’è
l’invito ricevuto da Vladimir Putin
per recarsi a Mosca nel corso
del 2022 e sono tre le ragioni
convergenti per cui si tratta di un
tassello importante nel mosaico
dei rapporti in rapida evoluzione
fra la Russia e l’Occidente.
Il primo motivo è che l’invito,
de facto, coincide con la fase di più
intensa diplomazia
russo-euro-americana degli ultimi
anni, che si apre domani: prima
con l’incontro bilaterale
Usa-Russia a Ginevra, poi
la riunione del Consiglio
Nato-Russia a Bruxelles e quindi
con la conclusione della insolita
maratona sotto l’ombrello
dell’Organizzazione per la
sicurezza e cooperazione in
Europa, l’unica istituzione
multilaterale che include tutti i
Paesi dell’Emisfero settentrionale.
Sul tavolo c’è la proposta di Putin
di siglare due intese, una con gli
Usa e l’altra con la Nato, per far
decrescere la violenza in Ucraina,
congelare l’espansione a Est
dell’Alleanza atlantica e proibire
lo schieramento di armi nucleari a
medio raggio capaci di minacciare
direttamente i territori di Usa e
Russia. Sulla carta si tratta di
proposte apparentemente
destinate a fallire perché frutto
dell’interesse geopolitico russo
di ridefinire a proprio vantaggio
l’equilibrio strategico in Europa,
tornando a creare una sfera
di influenza russa sui territori
dell’ex Urss.
● continua a pagina 23
Gianfranco Ravasi
Biografia di Gesù
Secondo i Vangeli
Sede: 00147 Roma, via Cristoforo Colombo, 90
Tel. 06/49821, Fax 06/49822923 – Sped. Abb.
Post., Art. 1, Legge 46/04 del 27 /02/2004 – Roma.
Direttore Maurizio Molinari
Domenica 9 gennaio 2022 Oggi con L’Espresso In Italia € 3,00
Il reportage
Nel Kazakistan in fiamme l’ombra del golpe
dal nostro inviato
Fabio Tonacci
Nur-sultan (kazakistan)
D alla nebbia che tuttora
avvolge la bloody week del
Kazakistan — più di 40 morti dal 2
gennaio a oggi, quasi mille feriti,
4.404 arresti, sparatorie ancora in
corso nei sobborghi di Almaty —
spunta l’ipotesi del tentato golpe.
Il governo di Nur-Sultan non lo dice
ufficialmente, ma i provvedimenti
presi dal presidente Tokayev vanno
in quella direzione.
● alle pagine 12 e 13
k Il video Nel fermo immagine i soldati inviati da Vladimir Putin in Kazakistan con servizi di Franceschini e Pagni
Bambini, crescono i contagi
Allarme Iss: Omicron fa aumentare i ricoveri dei piccoli. Ritorno in aula, corsa ai rinvii. Il nodo delle assenze dei prof No Vax
Voto per il Colle, rivolta dei grandi elettori senza Pass. Il Pd: “Niente deroghe”. Serie A, per due turni solo in 5 mila allo stadio
Zaia: mancano le condizioni per riaprire le scuole, il governo ci aiuti
Aumentano i ricoveri dei più picco-
li. L’Istituto superiore di sanità lan- Altan Le storie
cia l’allarme: «La fascia d’età fra 5 e
11 anni è quella che sta registrando
il maggiore incremento di casi nei
bambini». Intanto il Pd reputa Gang in guerra
«inaccettabile» la richiesta dei par-
lamentari senza il Super Green dietro la morte
Pass di deroghe per raggiungere
Roma in aereo, treno e traghetto di Diabolik
per eleggere il nuovo capo dello
Stato. Serie A: per due giornate allo
stadio entreranno solo 5mila tifosi.
di Amato, Azzi, Bocci, Casadio
Di Cori, Fraioli, Gallione
Giannoli, Lo Porto, Macor
Mastrobuoni, Milella, Pinci
Strippoli, Venturi, Ziniti
e Zunino ● da pagina 2 a 9
e alle pagine 30 e 31 di Bonini, Mensurati
Monaco e Ossino
● alle pagine 37, 38 e 39
Violenza di gruppo:
l’indignazione
si è fermata a Milano
Il rientro in classe Il caso Djokovic di Michela Marzano
● a pagina 22
Perché la Dad Il suicidio mediatico
è un’occasione persa di un campione La moglie di Rossi
di Riccardo Luna di Gabriele Romagnoli
“Paolo era modesto
Merita l’Olimpico”
F orse è il caso di dirsi, con
onestà e anche con umiltà,
che sulla Dad come Paese abbiamo
N ovak Djokovic è un uomo
e un atleta con una storia
straordinaria. Questo l’ha reso di Emanuela Audisio
● a pagina 16
perso una grande occasione. attraente. ● a pagina 23 con
● a pagina 22 un servizio di Perrelli ● a pagina 33
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pagina
.
2 Primo piano La lotta al Covid Domenica, 9 gennaio 2022

Allerta bimbi, salgono i ricoveri

“Omicron li colpisce di più”
Finora erano considerati meno a rischio. Allarme dell’Iss: nelle ultime due settimane a centinaia in ospedale
Studi Usa confermano che la nuova variante non aggredisce i polmoni ma infetta con facilità i piccoli

nell’ultima settimana sono 132 i drome infiammatoria multisiste-

di Alessandra Ziniti
Roma — I due più piccoli hanno me-
no di un mese e sono ricoverati nel-
la terapia intensiva neonatale di
Pescara. Positivi come i genitori,
febbre alta, respirano grazie ad un
ventilatore. Come loro, sono stati
8 i bimbi ricoverati in terapia inten-
siva nelle ultime due settimane,
832 quelli ospedalizzati nei reparti
ordinari. Numeri in assoluto non
altissimi ma che confermano,
nell’evidenza clinica, le risultanze
negli Stati Uniti dell’ultimo rileva-
mento del Cdc, il Centro per il con-
trollo e la prevenzione delle malat-
tie che ha riscontrato un raddop-
pio delle ospedalizzazioni nella fa-
scia d’età tra 0 e 5 anni, arrivato al
4,3 ogni 100.000 .
La variante Omicron, a differen-
za di quanto accaduto con le prece-
denti forme del virus, è meno ag-
gressiva, arriva più difficilmente
ai polmoni, prende soprattutto le
alte vie respiratorie a cui sono mol-
to sensibili i bambini. Che vengo-
no colpiti e non sempre in modo
lieve. Anzi. I grafici dell’ultimo re-
port dell’Istituto superiore della
Sanità relativi al periodo tra il 20
bimbi ricoverati, un numero che
supera i 300 se si considerano gli
altri reparti. Dal Bambin Gesù a Ro-
ma al Gaslini a Genova i posti occu-
pati nei reparti Covid sono al mas-
simo e sono raddoppiati nel mese
di dicembre. Ad essere ricoverati
soprattutto bimbi sotto 5 anni non
solo con una sintomatologia acuta
ma anche per gli effetti della sin-
Il vaccino a partire
dai cinque anni
Ai bambini tra i 5 e gli 11 anni
viene somministrato il vaccino
pediatrico della Pfizer, con un
dosaggio pari a un terzo
rispetto a quello degli adulti.
Anche per loro è previsto un
richiamo dopo tre settimane.
La sperimentazione ha
dimostrato un’efficacia del
90,7 % nell’evitare di sviluppare
sintomi e le somministrazioni
sul campo, dagli Usa a Israele,
non hanno rilevato effetti
collaterali degni di nota.
mica, tra le complicanze più diffu-
se insieme al Long Covid.
E dalla rete degli ospedali senti-
nella della Fiaso arriva un altro ele-
mento assai significativo: la metà
dei piccoli pazienti ricoverati ha
un genitore non vaccinato, il 38
per cento è figlio di coppie No Vax.
Da qui l’insistente invito delle auto-
rità sanitarie alla vaccinazione dei
bambini che in Italia non ha anco-
ra raggiunto un ritmo soddisfacen-
te nonostante le fiale loro dedicate
siano disponibili ormai da quasi
un mese.
Al momento sono poco meno di
460.000 i bimbi tra i 5 e gli 11 anni
che hanno ricevuto la prima dose,
il 12,5 per cento di una platea che
conta più di 3,6 milioni di piccoli
ad alto rischio contagio. A coloro
che hanno iniziato il percorso di
immunizzazione devono aggiun-
gersi i 141.000 che hanno avuto il
Covid e sono guariti. Dunque, in
questa fascia d’età sono ancora
più di 3 milioni, l’83%, i senza pro-
tezione. Va decisamente meglio la
campagna vaccinale tra i 12-19 an-
ni dove tre ragazzini su quattro
hanno ricevuto già due dosi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Le ospedalizzazioni per fasce d’età

Durante le vacanze Dall’inizio della pandemia di cui in terapia
intensiva
di Natale l’incidenza
dei casi in età scolare
si è impennata. Molti Meno di 3 anni 3.700 68
sono figli di No Vax

dicembre e il 2 gennaio mostrano

la curva delle ospedalizzazioni, tra 3-5 anni 871 24
0 e 19 anni, che si impenna il 20 di-
cembre in modo impressionante.
Ad aver bisogno del ricovero in re-
parto sono stati soprattutto i più
piccoli, sotto i 5 anni, la fascia d’e-
tà per la quale non è ancora dispo-
6-11 anni 1.711 39
nibile il vaccino e in cui i bambini
non indossano la mascherina.
L’Istituto superiore di sanità lan-
cia l’allarme: «La fascia d’età fra 5 e
11 anni è quella che sta registrando
il maggiore incremento di casi nei
Torino Genova
bambini, a partire dalla seconda
settimana di ottobre. E si rileva an-
Il contagiato più giovane ha un mese Ingressi in corsia decuplicati
cora un forte aumento dei ricoveri
per i più piccoli di 5 anni, pari a ol-
la direzione apre un nuovo reparto rispetto a gennaio di un anno fa
tre dieci per 1.000.000 abitanti, e
un aumento più contenuto nella fa- Il bimbo più piccolo d’Italia colpito dal Covid, solo un mese di Un sedicenne in terapia intensiva e 23 piccoli pazienti ricoverati, tra cui
scia 16-19 anni». vita, sta meglio. Migliora, è stato staccato dall’Ecmo, la anche neonati di due o tre mesi, contagiati insieme alle madri non
Il contagio, anche a scuole chiu- ventilazione extracoroporea, ma è ancora in terapia intensiva: il vaccinate nel periodo di gravidanza. A Genova l’impennata di contagi e
se, ha continuato a correre tra riu- percorso per disabituarlo alla respirazione artificiale è lungo. ospedalizzazioni da Covid ha iniziato a pesare anche sul bilancio
nioni di famiglia e occasioni di in- Sono tre i bimbi (un mese, undici e otto anni) ora in rianimazione dell’ospedale pediatrico Gaslini, dove per la prima volta, al vaglio della
contro tra bambini e ragazzi du- all’ospedale Regina Margherita di Torino, unico direzione sanitaria, c’è l’ipotesi di un ampliamento del
rante le vacanze di Natale tanto centro regionale per la somministrazione degli numero di posti letto dedicati ai pazienti coronavirus. «In
che l’incidenza di casi ogni anticorpi monoclonali in età pediatrica. Già tre, da Liguria tra i bambini sono decuplicati sia i numeri del
100.000 abitanti tra i più giovani è quando il farmaco è disponibile, i piccoli trattati. contagio, sia i numeri dei ricoveri — dice il direttore del
schizzata in alto: 1.593 ( tra i 10 e i Nei reparti di degenza sono adesso dodici i bimbi reparto di Malattie infettive dell’ospedale, Elio
19 anni) a fronte dei 1.098 della me- affetti da Sars-Cov 2 arrivati al pronto soccorso Castagnola — Rispetto allo stesso periodo dello scorso
dia nazionale e 830 tra 0 e 9 anni, nei giorni scorsi. Considerato l’aumento dei casi di anno, da marzo 2021 a questi primi giorni del 2022, il
rispettivamente quintuplicata e positività, racconta Franca Fagioli, direttrice del numero di bambini positivi risulta superiore più di dieci
triplicata nel solo mese di dicem- dipartimento di Patologia e cura del bambino «abbiamo volte». A preoccupare, più che un aumento esponenziale dei contagi che
bre. pensato di attivare altri posti dedicati ai casi di bassa o media viene definito «inevitabile», è soprattutto l’escalation dei ricoveri, passati
Da nord a sud, tutta la rete degli intensità. Letti che sono disponibili all’ospedale di Pinerolo. Di dai due di fine novembre alla ventina stabile di queste festività, e
ospedali pediatrici italiani è in sof- fatto un reparto in più di dodici posti che ci consente di non l’impatto che una tale diffusione del virus potrebbe avere su pazienti e
ferenza. Solo nei 15 maggiori noso- avere preoccupazioni. Sono cinque i bambini ricoverati con strutture sanitarie. «Mai come in questa fase del contagio servirebbe
comi specializzati della rete Opi sintomi lievi». - sara strippoli insistere sulla prevenzione e sulle vaccinazioni». — matteo macor
(Ospedali pediatrici italiani)

Trova questo quotidiano o rivista molto prima sul sito eurekaddl.cloud , su https://t.me/eurekaddlquotidiani e su https://t.me/eurekaddlriviste
.
Domenica, 9 gennaio 2022 Primo piano La lotta al Covid
I ricoveri Tasso di ospedalizzazione settimanale per un milione di abitanti
Minore di 5 anni
5-11 anni
12-15 anni
16-19 anni
10.082 832
i ricoverati i ricoveri
0-19 0-19 dal
da inizio 20-12-2021
pandemia al 2-1-2022
1 nov 8 nov 15 nov 22 nov 29 nov 6 dic 13 dic
2021 2021 2021 2021 2021 2021 2021
Intervista a Massimo Resti, primario al Meyer di Firenze
Terapia
intensiva
Il reparto
del Grande
ospedale
metropolitano
di Reggio
Calabria
“Mai stati così tanti
E gli effetti della malattia
possono durare mesi”
Massimo Resti dirige la pediatria
dell’ospedale pediatrico Meyer di
Firenze. A preoccuparlo non è tanto il
fatto che adesso si ricoverino
bambini per Covid, cosa che un
tempo non succedeva, ma le
potenziali conseguenze. Nei più
piccoli il virus è stato associato al
Long Covid, cioè a strascichi che
possono durare a lungo e soprattutto
in certi casi alla Misc, una sindrome
che porta il sistema immunitario a
danneggiare i vasi sanguigni.
Quali casi vengono ricoverati
negli ospedali pediatrici?
«Fino a qualche settimana fa
facevamo pochissimi ricoveri. Ora ci
siamo trovati invasi. Non ne abbiamo
mai visti così tanti, da noi sono stati
anche 21. Spesso si tratta di lattanti o
comunque bambini molto piccoli».
Come vengono curati?
«Inizialmente abbiamo usato le linee
guida della fase iniziale di pandemia,
intervenendo per limitare i sintomi
come febbre e dolori. Però non vanno
più bene da un punto di vista
organizzativo, le stiamo riscrivendo
con i colleghi della rete degli ospedali
pediatrici, Opi, in questo momento
presieduta da noi».
Ci sono casi gravi?
Roma
Da cinque anni a quattro mesi
crolla l’età media dei pazienti
Cinquantuno bambini ricoverati, di cui quattro in terapia intensiva. Il
Bambino Gesù di Roma, polo di eccellenza nel centro Italia per quanto
riguarda la pediatria, si trova a fronteggiare il record che mai avrebbe
voluto toccare. Non solo le ospedalizzazioni sono triplicate nel giro di
tre settimane, l’aspetto più spaventoso è il crollo repentino dell’età
mediana, giunta a 0,42. Se solo a settembre si
attestava sui 5 anni, ora i bimbi più colpiti hanno solo
pochi mesi. «È la dura legge dei numeri, il virus circola di
più e trova spazio nella popolazione non vaccinata»,
sintetizza Alberto Villani, direttore del dipartimento di
emergenza e accettazione dell’ospedale, che per la
prima volta si è visto costretto ad adibire a reparto
Covid un’ala di pediatria generale. Prima ancora delle
complicanze legate all’insufficienza respiratoria, il Covid nei
piccolissimi colpisce gli organi interni, provocando tempeste
infiammatorie che portano a nefriti, leucopenie, problemi
gastrointestinali, per non parlare delle frequenti convulsioni febbrili.
«Temiamo un ulteriore aumento — conclude il primario — ci
dobbiamo preparare al peggio». - arianna di cori
pagina 3
I contagi Incidenza contagi settimanale per 100.000 abitanti
0-9 anni
10-19 anni
1.182.094 197.100
i contagiati i contagi
0-19 0-19 dal
da inizio 20-12-2021
pandemia al 2-1-2022
20 dic 27 dic 1 nov 8 nov 15 nov 22 nov 29 nov 6 dic 13 dic 20 dic 27 dic
2021 2021 2021 2021 2021 2021 2021 2021 2021 2021 2021
di Michele Bocci
«Molto raramente. Il Covid è quasi Quindi anche i bambini hanno il
sempre lieve salvo che per i bambini Long Covid?
fragili, come cardiopatici, «Si, affaticamento, astenia, testa
immunodeficenti, o vuota sono sintomi che si trovano nei
oncoematologici. Per loro le bambini che hanno avuto l’infezione,
attenzioni ovviamente sono anche non grave, come nell’adulto.
maggiori. Comunque anche i Ma a preoccuparci è un’altra
bambini infetti e non gravi sono patologia».
difficili da gestire in ospedale, come Quale?
avviene per gli adulti. Vanno trovate «La cosiddetta Misc, malattia
zone per loro e siamo costretti a infiammatoria sistemica. Non
rimandare pazienti programmati. E k Direttore sappiamo ancora come mai viene a
la positività riguarda spesso anche il Massimo Resti, primario di pediatria chi ha avuto il Covid, si tratta di uno
genitore, che ovviamente resta all’ospedale Meyer di Firenze sbilanciamento del sistema
sempre in ospedale». immunitario, che continua a
Perché i bambini che prima si mantenere un forte risposta anche
quando il nemico, cioè il virus, se ne è
infettavano poco, ora prendono la
variante Omicron?
«Non abbiamo una risposta a questa
f andato. Provoca una vasculite, un
danno dei vasi sanguigni. Nei mesi
domanda. All’inizio a livello A inizio pandemia scorsi, non vedevamo casi di Covid
internazionale ci si chiedeva come ma a Firenze abbiamo curato una
mai non si infettavano, restavamo a
ci chiedevamo quarantina di Misc. Ecco, adesso
bocca aperta di fronte a questa perché i bambini temiamo che si ripresenti dopo
circostanza. Ora è cambiato tutto, questa ondata. Ci vorranno ancora
anzi sono particolarmente non si infettassero, un po’ di giorni per capire se lo farà».
suscettibili. Io credo che Omicron Perché la vaccinazione tra i
utilizzi recettori diversi rispetto al
ora è cambiato tutto bambini da 5 a 11 anni non decolla?
Covid iniziale e i bambini si infettano Anzi, sono diventati «Probabilmente i genitori sono un po’
di più. È ancora presto per capire se a preoccupati. E poi per vaccinare i
queste infezioni faranno nascere casi molto suscettibili bambini non c’è stato un impegno
di Long Covid come abbiamo visto in
passato».
g forte come per gli adulti. In certi casi
l’attesa di un appuntamento è lunga.
E magari la grande circolazione di
questi giorni tra persone contagiate e
in quarantena ha fatto rinviare tanti
Palermo appuntamenti».
Se un bambino si infetta subito
I sintomi: dalla febbre al vomito prima o subito dopo il vaccino cosa
succede?
Pediatrie verso il tutto esaurito «Niente di grave. Chi si infetta prima,
magari senza neanche accorgersene,
non corre rischi a ricevere comunque
In Sicilia i reparti pediatrici sono già pieni di bambini positivi. Su 44 la somministrazione. Se il contagio
posti disponibili, tra Palermo e Catania, 38 sono occupati. Non era mai arriva dopo la prima dose, anche a
successo. Non si tratta di casi gravi, ma i piccoli hanno febbre, vomito, pochi giorni di distanza, magari la
diarrea, bronchiti. A Catania sono occupati tutti i 20 posti letto del malattia è un po’ più lieve perché c’è
reparto Covid pediatrico del San Marco. «I ricoveri sono triplicati in già una risposta immunitaria».
poco tempo», dice il responsabile Raffaele Falsaperla. A Perché devono essere vaccinati i
Palermo ci sono 18 ricoverati su 24 posti disponibili bambini più piccoli?
all’ospedale Di Cristina. A ottobre erano stati tre, a «Fino ad ora si parlava di effetto
novembre nove, a dicembre 58. «Adesso sono già 34 in gregge, ora questo concetto è caduto.
sette giorni — racconta la responsabile sanitaria, Marilù La somministrazione serve a
Furnari — ma nessuno è grave». I vertici dell’ospedale proteggere se stessi. Per questo ora
hanno riconvertito tutto il secondo e il terzo piano per vediamo un’impennata di casi tra i
far posto ai positivi. In sette giorni ci sono stati in Sicilia non vaccinati: non sono protetti da
5.192 nuovi casi di infezione in bambini e ragazzi fino ai 18 anni: 878 di chi invece ha scelto di ricevere il
questi riguardano piccoli tra zero e 5 anni senza copertura vaccinale, medicinale. Questo accade perché
1.430 la fascia tra 5 e 11 anni nella quale i vaccinati con almeno una dose con Omicron i vaccinati si possono
sono appena il 10 per cento su un totale di 309mila. Si contagiano infettare, anche se generalmente non
anche i neonati: due i bimbi ricoverati alla Terapia intensiva neonatale fanno una malattia grave, e così
dell’ospedale Cervello di Palermo. - giada lo porto trasmettere il coronavirus».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
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4 Primo piano La lotta al Covid Domenica, 9 gennaio 2022

Scuola, corsa ai rinvii

Scontro sui controlli
agli studenti col Pass
Dopo la Campania, chiude pure la Sicilia. Bianchi: faremo ricorso, contagi durante le feste
Quarantene, ai presidi le verifiche su chi mandare in Dad: “Così si calpesta la privacy”

di Corrado Zunino
ROMA — Dopo la Campania, la Sici-
lia. La scuola qui non riparte subito,
cioè domani. Non ci sono le condi-
zioni. Servono altri tre giorni «per
consentire una verifica di tutti gli
aspetti organizzativi». Non sono tre
giorni di Dad, sono vacanza in più.
Lo ha deciso la task force regionale,
su pressione di duecento sindaci
guidati da Leoluca Orlando, lui gui-
da a Palermo. Nello Musumeci, presi-
dente della Regione siciliana, ha det-
to ancora: «Il governo adotti la Didat-
tica a distanza, lo chiedono tutti». A
Siracusa, zona arancione, è già an-
nunciata Dad fino al 19 gennaio.
C’è un rapido e continuo scolla-
mento del Paese dalla scelta del go-
verno, rigida, di ripartire con le le-
zioni in presenza. Scelta ribadita dal
ministro dell’Istruzione Patrizio
Bianchi: «Riapriamo, i contagi sono
aumentati quando le scuole erano
chiuse». Intende durante le feste, an-
che se il rally del virus, in verità, era
partito da tempo. Le cronache dalle
scuole, con i dirigenti che lavorano
nel weekend, sono impressionanti:
«Su 56 classi, in 39 ho positivi e con-
tatti stretti che chiedono la Didatti-
ca integrata», scrive la preside di un
istituto comprensivo di Roma.
Otto comuni della provincia di
Avellino hanno deciso di tenere
chiusi gli istituti di ogni ordine e gra-
do, prima ancora che lo annuncias-
se il governatore De Luca. A Grotta-
minarda, con la positività al 20 per
cento, sarà lockdown. E così il sinda-
co di Frascineto, in provincia di Co-
senza, e quello di Gerace, in provin-
cia di Reggio, e tutti quelli della Pia-
na di Gioia Tauro: a scuola non si
parte in presenza. Salendo, sarà Dad
a Civita Castellana nel Viterbese
mentre il sindaco di Novara è pron-
ta a serrare le aule «di fronte a situa-
zioni epidemiologiche gravi».
«Le vostre preoccupazioni sulla
riapertura della scuola sono anche
le mie, ma «il governo è stato irremo-
vibile». Scrive questo Michele Emi-
liano, presidente di una Regione, la
Puglia, che ha il dato più alto per la
vaccinazione 5-11 anni, ma è pur sem-
pre basso: il 25,2% degli alunni.
Il presidente dell’Associazione na-
zionale presidi, Antonello Giannelli,
spiega che «le decine e centinaia» di
positivi nei singoli istituti «rendono
quasi impossibile attuare le proce-
dure previste». L’organizzata pro-
vincia di Trento ne è un esempio. Ri-
parte, sì, lunedì, ma con le vecchie
regole perché le attuali — “un, due,
tre vai in Dad” — non sono state anco-
ra digerite. Servirà una settimana.
Il governo ha ribadito con Bianchi
il ricorso contro la Campania, e i co-
Il bollettino
Risalgono i contagi
197.552
I nuovi casi
Sfiorano di nuovo quota 200
mila i contagi, in crescita
rispetto a venerdì quando
erano stati 108.304
184
Le vittime
Trentanove in meno i morti di
quelli contati il giorno prima.
Dall’inizio della pandemia
sono stati 138.881 i decessi
15.239
Le prime dosi degli over 50
Triplicate, rispetto alla media
dei 7 giorni precedenti, le
vaccinazioni per la fascia
over 50 interessata
dall’obbligo vaccinale
muni ribelli che non sono in area
arancione o rossa, ma il governatore
Vincenzo De Luca ha motivato la
sua ordinanza con una situazione sa-
nitaria della regione che «corrispon-
de alla fattispecie di rischio estrema-
mente elevato» di diffusione del vi-
rus. Si va al Tar. Un ricorso, tra l’al-
tro, è già stato presentato da alcuni
genitori.
C’è un nuovo fronte, tutto del mi-
nistero dell’Istruzione, che si è aper-
to con la circolare diffusa in attua-
zione del decreto del 5 gennaio, la
circolare privacy. Per le medie e le
superiori si prevede, come noto,
che i compagni di due positivi possa-
no andare in classe con la mascheri-
na Ffp2 indossata per almeno dieci
giorni. I requisiti per poter frequen-
tare in presenza (ovvero la vaccina-
zione completa o recente) devono
essere dimostrati dall’alunno inte-
ressato. Polemizza sempre Giannel- Il rientro
li: «È inaccettabile che il preside deb- Domani il
ba chiedere a singoli ragazzi, spesso ritorno in classe
minorenni, lo stato vaccinale». Luca
Ianniello della Rete degli studenti
medi: «Dieci e lode al finto ruolo e al-
dopo le vacanze
di Natale. Non in
Campania e
la falsa autonomia che il Governo dà Sicilia: lezioni
agli studenti per risolvere il proble- rinviate per
ma della privacy. La maggioranza i tanti contagi
degli studenti non vaccinati si vergo-
gna di non esserlo e andrà alla go-
gna pubblica».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Allarme per le cattedre vacanti

Ottantamila prof assenti

e i No Vax avvertono
trovare supplenti, soprattutto al
di Viola Giannoli Nord, specialmente nelle materie
scientifiche: ci sono infetti anche
roma — In Lombardia erano tra i 4 nelle graduatorie e nelle messe a

“Non cederemo ai ricatti”

mila e i 5 mila, poco meno nel La-
zio, in Campania e pure in Sicilia,
1500 in Emilia Romagna, in Vene-
to altrettanti. In totale le ultime sti-
me, in assenza di numeri ufficiali,
parlavano di 35-40 mila maestri e
prof non vaccinati, da Nord a Sud.
Più del 5 per cento dei 700 mila do-
centi di tutta Italia. La conta vera
però si farà solo domani.
Fino a metà dicembre i prof pote-
vano salire in cattedra con il solo
tampone negativo, dal 15 è cambia-
to tutto con l’introduzione dell’ob-
bligo vaccinale. Ma tra i controlli
in ritardo e l’inizio, 7 giorni più tar-
di, delle vacanze di Natale, il com-
puto delle assenze e le sospensio-
ni sono andate a rilento. Ora, con
la riapertura, scatta il vero banco
di prova. Entro domani sera al mi-
nistero dovrebbero arrivare dagli
Uffici scolastici regionali i numeri
dei No Vax “duri e puri”, al netto
degli esenti, degli ammalati, dei
prenotati.
L’ “effetto obbligo” c’è stato secon-
do il leader dell’Associazione na-
zionale presidi, Antonello Gian-
nelli: «Tra i 40 mila No Vax una
parte si sta vaccinando, l’altra resi-
ste. Lo zoccolo duro può arrivare a
20 mila docenti». La metà. Sospe-
si, senza alcun ripensamento né
busta paga. Dall’istituto Gior-
gi-Fermi di Treviso, per esempio,
è stata allontanata dal 1° gennaio
Paola Giurati, 59 anni, gli ultimi 15
passati a insegnare italiano e sto-
ria: «La sospensione non mi ha
portata a cambiare idea — ha spie-
gato — non cedo ai ricatti». Una
dei tanti. Mentre sulle scuole pio-
vono certificati di malattia dei
non vaccinati: 10-15 mila secondo
Giannelli.
Vuoti che si sommano alle altre as-
senze dei tantissimi positivi al Co-
vid e di chi è in quarantena perché
contatto stretto ancora senza boo-
ster e vaccino recente: le cattedre
scoperte saranno molte di più, 80
mila. E non ci sono solo quelle:
mancano all’appello anche miglia-
ia di tecnici, amministrativi, assi-
stenti e operatori scolastici. «Sti-
miamo che domani potrebbero es-
sere assenti 100 mila dipendenti
della scuola su un milione, tra do-
centi e personale Ata: il 10% del to-
tale, per le più svariate questioni
legate al Covid, alle quarantene,
ai vaccini», spiega Giannelli.
Un decimo delle assenze, circa 10
mila, si concentreranno in Lom-
bardia, ne sono attese 5 mila in Pie-
monte, altre 10mila nel Lazio, che
significa una quindicina per ogni
scuola.
k Antonello Giannelli A Roma un gruppetto di docenti
delle scuole superiori si è auto-iso-
lato in via preventiva nelle ultime
due settimane: feste lontane da
Domani la conta amici e parenti per evitare di por-
tare il Covid in classe o di manca-
di chi si oppone re dall’insegnamento, almeno il
all’obbligo. Giannelli primo giorno, visto che le previsio-
ni parlano della metà di classi in
“Lo zoccolo duro tra Dad tra un mese circa per via dei
contagi che corrono anche tra gli
10 e 20 mila docenti” studenti, vaccinati al 74% tra 12 e
19 anni, allo 0,02% tra 5 e 11 anni,
per nulla al di sotto di quell’età.
Non è affatto semplice nemmeno
disposizione e in pochi accettano
il posto “alla cieca”, senza sapere i
giorni di sostituzione non fissati
né per le quarantene né per i non
vaccinati che vogliono ora metter-
si in regola.
«Ho fatto girare una circolare per
chiedere in anticipo le assenze e
organizzarmi ma non tutti hanno
comunicato se saranno in servizio
o meno — racconta una preside
delle superiori di Mazara del Vallo
— Rischiamo l’effetto sorpresa
dell’ultimo minuto». A Bolzano,
spiega il presidente dell’Anp loca-
le, Marco Fontana, «solo la metà
dei docenti che ha ricevuto la let-
tera del preside con l’invito a vac-
cinarsi ha assolto l’impegno». Chi
ci sarà al loro posto a far lezione?
Nell’istituto professionale di Vige-
vano diretto da Matteo Loria, pre-
sidente dell’Anp lombarda, «il 7%
dei docenti sarà assente: useremo
le compresenze o dovrò ridurre l’o-
rario». Uscite anticipate, ingressi
posticipati, materie che saltano,
bambini e ragazzi rimandati a ca-
sa se non si trova chi misura la feb-
bre all’ingresso, accompagna in
aula o fa lezione.
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.
Domenica, 9 gennaio 2022 Primo piano La lotta al Covid pagina 5
La storia

Nina in classe a Berlino

“Tampone quando arrivo
e sempre in mascherina”
dalla nostra corrispondente
Tonia Mastrobuoni

Berlino — Al termine dell’ultima Conferenza dei mi-

nistri regionali dell’Istruzione, la presidente Karin
Prien ha ricordato il motivo per cui i governi Merkel
e Scholz hanno sempre insistito sulla scuola in pre-
senza. «Dobbiamo pensare di più ai bisogni dei bam-
bini e degli adolescenti». A Berlino i bambini porta-
no la mascherina anche a lezione, i tamponi, gratui-
ti, vengono fatti a tappeto e le quarantene sono più
corte che per il resto della popolazione. Ed è diffici-
le che una classe intera venga mandata a casa o che
una scuola chiuda. Nina Balp, dieci anni, figlia di ge-
nitori italiani, frequenta la 5B dell’Heinrich Schlie-
mann Gymnasium. È tornata in classe il 3 gennaio.
Nina, tu fai i tamponi a scuola o a casa?
«Il tampone è obbligatorio ma non lo faccio a casa.
Quando arrivo a scuola un paio di bambini
distribuiscono i test».
Quando dovete portare la mascherina?
«Quasi sempre. La posso togliere nel cortile o a mensa.
Oppure durante la lezione di educazione fisica».
In classe cambiate l’aria spesso?
«Ogni venti minuti apriamo la finestra per cinque o
dieci minuti, anche quando fa freddissimo».
Cosa succede quando un tuo compagno di classe
risulta positivo?
«Deve dirlo alla maestra che lo manda dalla segreteria
della scuola. Sono loro ad avvertire i genitori. E i
genitori devono fargli fare un molecolare. Se è
positivo devono essere mandati in quarantena anche
i contatti stretti, cioè i bimbi con cui è stato di più e gli
immediati vicini di banco. Ma non tutta la classe».
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MARCO VASINI

Intervista al governatore del Veneto

Zaia “Non reggeremo al contrario, una previsione di picco

di Ilaria Venturi

«Non cerco la rissa. Draghi parlerà

domani, ed è fondamentale che
capisca che le Regioni sono al
fronte: si faccia dare il quadro dei
territori, tutti noi vogliamo tenere
aperta la scuola, ma non ci sono le
condizioni. Ci chiedono di svuotare
il mare con il secchio. Il secchio non
perde acqua, ma ha una capacità
limitata». Il governatore del Veneto
Luca Zaia ancora spera in un
ripensamento del governo sulla
riapertura della scuola e insiste: «Si
esprima il Comitato tecnico
scientifico, non può non farlo su
richiesta delle Regioni».
Lo scorso anno, nello stesso
periodo, decise in solitaria e
contestato da tutti, di non aprire
le scuole sino a febbraio. Zaia cosa
farà ora?
«Come Regioni abbiamo chiesto il
rinvio. Non voglio rompere nessun
fronte, all’ultima riunione ho posto
una questione che è stata messa
nero su bianco: evitiamo di andare
in ordine sparso, ma la comunità
scientifica deve pronunciarsi. Non
abbiamo bisogno di lezioni nei talk
show, ma di avere una presa di
posizione ufficiale. Faccio un
ultimo appello al premier su
questo».
Il presidente della Campania De
Luca ha già rotto, con
un’ordinanza che ferma primarie e
medie sino al 29 gennaio,
andando allo scontro con il
governo.
«Sono un autonomista
impenitente, rispetto quello che fa
un collega. In questo momento
però non serve far cagnara. Il mio è
un discorso costruttivo e vorrei che
faccio l’ultimo appello:
Draghi ascolti la scienza”
k Presidente Luca Zaia, 53 anni, guida la Regione Veneto dal 2010
il confronto fosse libero dalla
componente ideologica: la scuola
per alcuni è intoccabile».
Si riferisce al ministro Bianchi?
«Non faccio nomi, dico che un
rinvio di 15 giorni non vuol dire
perdere il campionato. Il problema
è che il risultato sarà che da lunedì
avremo un sacco di classi in Dad,
orari ridotti, ci trascineremo per
una settimana e poi probabilmente
si dovrà intervenire. Ci vuole una
regia, ma qui i presupposti sono
scarsi. E se le condizioni per aprire
rimangono queste, senza ipocrisia:
non siamo in grado di reggere. Lo
UFFICIO STAMPA REGIONE VENETO / /ANSA
dice anche il mondo della scuola,
con l’appello di un terzo dei presidi.
Mai visto prima. Avremo dal 20 al
30% del personale che non si
presenterà all’appello perché
quarantenati, malati o non
vaccinati. Da noi sono 925, appena
lo 0,9%, ma incidono anche loro.
Una tempesta perfetta».
Crede che chiudere solo la
scuola basterebbe?
«Disgustoso individuare nella
scuola un capro espiatorio e non è
che chiudendola risolviamo tutti i
problemi. È innegabile che fuori
dalla scuola si viva come non ci
f primaria previsto dal decreto è
Apriremo, non spacco
il fronte. Ma da
domani avremo un
sacco di classi in Dad,
ci trascineremo per
una settimana, poi
si dovrà intervenire
g va in Dad solo perché il legislatore
fosse un domani, vedi ad esempio i
centri commerciali. Ma l’incidenza
tra i ragazzi è più che tripla rispetto
agli adulti e la scuola comunque
rappresenta un luogo di
assembramento. Significa, in
Veneto, 800 mila persone che
vivono per 5 ore al giorno in un
ambiente chiuso e che usano i
trasporti. In un momento di picco
del contagio se il Cts ci dice che
questa cosa va bene, perché il tema
è di convivenza con il virus e di
immunità di gregge, ne prendo
atto. Ma qui l’evidenza scientifica
nessuno ce l’ha in mano. Abbiamo,
dei contagi verso il 20 gennaio e di
picco di ricoveri intorno al 10
febbraio. Due settimane di Dad non
incideranno sulla formazione, ma
intanto rallento contagi e la
pressione sugli ospedali».
Anche lei considera ingestibili le
nuove misure sulle quarantene
nelle classi?
«Ho il record della Regione che fa
più tamponi in Italia: ad oggi 22,5
milioni. Ma il doppio tampone alla
impraticabile anche per noi. Con 40
mila contagiati al giorno come in
Lombardia o 15 mila in Veneto il
tracciamento salta. Per non parlare
delle superiori».
Parliamone.
«Intanto dividere le classi tra chi
rimane in aula e chi va in Dad è
discriminatorio. Inoltre il ragazzo
che si è fatto le due dosi e ancora
non aveva prenotato il booster,
perché era entro i 5 mesi, ora se ne
ha cambiato a 4 mesi. Una follia
burocratica. La scuola deve
mandare alla Regione la lista della
classe e io devo dire quali hanno
diritto a rimanere in aula. Ma
qualcuno ha idea di cosa vuol dire?
Prima delle vacanze natalizie avevo
già 2.400 classi in Dad».
L’autosorveglianza non
alleggerirà il contact tracing?
«Gli studenti delle superiori
dovranno andare in farmacia a fare
i test, è come mandare un diabetico
a misurare la glicemia ogni volta in
ospedale. In Francia hanno dato il
kit a casa».
Ma quindi cosa succederà da
domani?
«Assisteremo a una grande finta
riapertura».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
6 Primo piano La lotta al Covid
Intervista al matematico del virus: siamo sotto doppio assedio
Battiston “Non illudetevi
che Delta sia scomparsa
Circola ancora e fa paura”
«Assistiamo a una sorta di rimozione
collettiva sulla variante Delta, ma
non c’è nessuna prova che sia
scomparsa. Anzi, probabilmente è la
principale responsabile dei decessi e
dei ricoveri in terapia intensiva. In
questo momento, in realtà, è come se
ci fossero due epidemie diverse:
quella dovuta appunto alla Delta e
quella riconducibile a Omicron, con
effetti meno gravi sulla salute ma così
contagiosa da farci rischiare un
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di Luca Fraioli
lockdown di fatto. Per poter
affrontare efficacemente questa fase,
è fondamentale avere chiara tale
distinzione. E magari adoperarsi per
distinguere chi si ammala di una
variante piuttosto che dell’altra».
Fotografano dunque una “doppia
epidemia” le ultime analisi condotte
sui numeri del Covid da Roberto
Battiston, docente di Fisica
all’Università di Trento e
coordinatore dell’Osservatorio
epidemiologico dello stesso ateneo.
Professor Battiston, ma non si
era detto che la Omicron stava
soppiantando la Delta?
«Stava diventando prevalente, ma
questo termine non andava
interpretato come se la variante
precedente fosse destinata a
scomparire. E infatti non è stato così.
Supponiamo anche che Omicron
rappresenti l’80% dei 200mila nuovi
casi giornalieri: ne restano 40 mila
Domenica, 9 gennaio 2022
Le proteste
I No Vax tornano in piazza: “Ecco il nostro Cnl”
EDOARDO SISMONDI/FOTOGRAMMA
che sono riconducibili alla Delta.
Nonostante l’esplosione di Omicron,
Delta ha continuato a espandersi
nelle ultime settimane: a ridosso di
Natale causava 30-35mila nuovi
contagi al giorno, oggi ne provoca,
probabilmente, circa 40mila».
Con quali conseguenze?
«Le peggiori, dal punto di vista
sanitario. Sappiamo che è all’origine
dei casi più gravi nei non vaccinati:
decessi e ricoveri nelle terapie
Un migliaio
a Torino, poche
centinaia a
Milano, Trento,
Genova,
Verona, Cagliari.
I No Green Pass
sono tornati
in piazza
contro l’obbligo
vaccinale per
gli over 50.
A Torino Ugo
Mattei ha
lanciato il “Cnl
dei No Vax”
intensive. Se non la si argina
rapidamente o non si prendono
opportune misure di potenziamento
delle strutture di emergenza, si
rischia il collasso del sistema
ospedaliero nei prossimi 30 giorni».
E poi c’è la corsa di Omicron.
«Sì, che è molto rapida nella sua
espansione, colpisce vaccinati (per lo
più senza booster) e non, ma
fortunatamente ha effetti meno gravi
sia per gli uni che per gli altri. E
tuttavia può bloccare il Paese: oggi ci
sono ufficialmente un milione e
800mila italiani in quarantena, ma è
ragionevole pensare che il doppio o il
triplo si siano messi in isolamento
precauzionale. Insomma ci si avvia
verso un 10% della popolazione
bloccato in casa, l’inizio di un
lockdown di fatto».
Ma allentare le regole della
quarantena, alla luce delle
caratteristiche di Omicron, non
rischia di rilanciare Delta?
L’accademico
Roberto
Battiston,
docente di Fisica
all’Università
di Trento
«È proprio questo il punto: siamo
convinti di combattere un solo
nemico, il Covid-19, mentre
attualmente siamo di fronte a due
varianti molto diverse, che adottano
strategie e hanno conseguenze
completamente diverse. Accorciare il
periodo di quarantena nei casi di
contatto di un vaccinato con un
positivo può avere senso, ma nella
misura in cui un contagio Delta può
essere identificato e trattato in
modo diverso».
Si dovrebbe poter distinguere tra
chi si ammala di una variante e chi
dell’altra?
«Esatto. Purtroppo sul
sequenziamento dei tamponi,
tecnica che permetterebbe di
distinguere Delta da Omicron, siamo
molto indietro, abbiamo dati
insufficienti e con grande ritardo
rispetto allo sviluppo della
pandemia. Quindi ci muoviamo quasi
alla cieca, sparando con le stesse
armi a bersagli molto diversi tra
loro».
La coesistenza di Delta e Omicron
entra anche nel dibattito di queste
ore sulla riapertura delle scuole?
«Certo. Il punto fondamentale è che
meno facciamo circolare la variante
Delta e meglio è, visti gli effetti che
induce in chi non è vaccinato. Far
tornare i ragazzi in presenza è una
scelta politica, ma non mi pare
risponda allo scenario pandemico
disegnato dai dati».
Si possono fare previsioni sui
numeri delle prossime settimane? È
plausibile la cifra di 400mila nuovi
casi al giorno?
«Di sicuro il numero di nuovi contagi
giornalieri aumenterà ulteriormente.
Ma in questa fase ogni calcolo
matematico è sottoposto a troppe
incertezze».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Domenica, 9 gennaio 2022 Primo piano La lotta al Covid pagina 7

Turismo, trasporti e piccole imprese

l’Italia che si ferma chiede più ristori
Cresce il numero delle aziende messe in crisi dalla nuova ondata. Il governo prepara un mini decreto da 2 miliardi
solo per i settori più colpiti. Allarme insolvenza per le Pmi: “L’esecutivo proroghi moratorie e garanzie sui crediti”

di Rosaria Amato
roma — Anche le aziende dei tra-
sporti, dei congressi e degli eventi
chiedono al governo ristori. E se si
dovesse tornare alla didattica a di-
stanza pure i genitori dei bambini
che dovranno seguire la lezione da
casa potrebbero aver bisogno di per-
messi retribuiti o nuovi sostegni per
pagare la baby sitter. Si allunga di
ora in ora la lista dei ristori reclama-
ti da aziende e lavoratori, mentre
non sono ancora operativi i nuovi
ammortizzatori sociali, che dovreb-
bero aiutare soprattutto le piccole
aziende in difficoltà: «Non ci sono
ancora le circolari Inps - spiega la se-
gretaria confederale Uil Ivana Vero-
nese - ma comunque le piccole
aziende, che pagano un ammontare
inferiore di contributi rispetto alle
grandi, hanno diritto a periodi più
brevi di Cig, e non possono permet-
tersi di utilizzarli tutti adesso, per ar-
ginare la nuova ondata di Covid».
Al momento però il nuovo decre-
to al quale il governo sta lavorando,
e che potrebbe già essere varato dal
Consiglio dei ministri del prossimo
giovedì, conta solo su circa 2 miliar-
di di risorse, tra i fondi previsti dalla
legge di Bilancio (a cominciare dai
700 milioni per la cassa integrazio-
ne e dai 150 per turismo e automoti-
ve) e risparmi provenienti dalle pie-
ghe della finanza pubblica. In que-
ste ore il ministero dell’Economia
sta lavorando al possibile reperi-
mento di nuove risorse, che però sa-
ranno limitate visto che si esclude
un nuovo scostamento di bilancio.
Turismo e discoteche
Il settore più colpito dal dilagare
dei contagi è il turismo, ed è quello
che sicuramente riceverà i ristori
sia come aiuti alle imprese che co-
me proroga della Cig straordinaria
ai lavoratori, anche se non è ancora
definito il perimetro. La base di valu-
tazione è quella tracciata dal mini-
stro Massimo Garavaglia in una let-
l Meno tera inviata alcuni giorni fa ai colle- tri congressi ai fiorai, dal catering ai di Covid ed è sempre più difficile so-
vacanze ghi Orlando (Lavoro) e Franco (Eco- fornitori di interpreti o tecnologia I numeri stituirli. Dopo le lettere con richie-
Il settore del nomia). I lavoratori che, nella valuta- audio-video, impiegano 570 mila la- sta di sostegni inviate due giorni fa
turismo, dagli zione di Garavaglia, dovrebbero ave- voratori e, denunciano, «stanno af- al Mef e al Ministero delle Infrastrut-
hotel alle re altre 13 settimane di Cig sono un frontando una crisi senza preceden- ture da Italo e da dieci società di tra-
agenzie di
viaggio, è tra i
po’ più di 170 mila. I settori interessa-
ti sono le agenzie di viaggio e i tour
ti» perché da metà novembre le can-
cellazioni si sono susseguite e ormai
175mila sporto su gomma, tra cui Itabus e
Flixbus, ieri anche Salvatore Pellec-
più colpiti dalla operator, le strutture ricettive, i par- si proiettano persino al prossimo an- Turismo chia, segretario generale della Fit-Ci-
nuova ondata e chi divertimento, le discoteche, gli no, visto che si tratta di eventi a lun- A ricevere la Cig sl, ha chiesto un incontro per valuta-
dalle relative stabilimenti balneari e quelli terma- ga programmazione. per altre 13 re «l’impatto che le aziende prevedo-
misure li. settimane no sia sul servizio sia sui livelli occu-
restrittive I trasporti saranno pazionali». Analoga se non peggiore
introdotte. Congressi ed eventi Allo stremo le aziende dei traspor- innanzitutto i la situazione del trasporto aereo.
Sotto, Piazza Anche il settore dei congressi e de- ti: i costi del carburante aumentano, circa 175 mila
della Signoria gli eventi chiede un intervento ur- i passeggeri e i biglietti venduti dimi- dipendenti di Le piccole imprese
a Firenze gente: le imprese, che vanno dai cen- nuiscono, i dipendenti si ammalano strutture I sindacati chiedono la proroga
ricettive, della Cig straordinaria per altri tre
discoteche mesi per tutte le aziende dei settori
e parchi di in crisi, dal tessile all’artigianato al
divertimento calzaturiero, che l’hanno avuta fino
al 31 dicembre, e non solo per le
aziende del turismo. Infatti si tratta
di aziende che non intravvedono al-
570mila cuna ripresa all’orizzonte, neanche
i saldi hanno fatto ripartire per
Congressi esempio le vendite di abbigliamen-
Tutte le aziende to e accessori, che risentono delle
che ruotano difficoltà delle famiglie e della man-
intorno ai canza di turisti.
congressi e agli
eventi sono Allarme credito
ferme. Un Prima l’Abi, e ora Unimpresa lan-
settore molto ciano l’allarme sulla fine dei prestiti
variegato che garantiti e sulle difficoltà delle im-
impiega circa prese beneficiarie a far fronte alle ra-
570 mila te. Sono 694.894 le imprese che, a
dipendenti partire dal 2020, calcola Unimpresa
avevano sospeso le rate di prestiti
bancari per un importo complessi-
vo di 27,1 miliardi. Considerando an-
-57% che moratorie e garanzie pubbli-
che, sono in ballo 247,6 miliardi di
Italo e Flixbus euro: se le imprese beneficiarie non
Rispetto al 2019 dovessero più godere di alcun soste-
la domanda di gno e fossero costrette a rimborsare
trasporto è scesa tutto secondo le scadenze, il rischio
del 57%, di insolvenza è altissimo. Per questo
denuncia Italo Unimpresa fa proprio «l’appello del
che, con altre presidente e del direttore dell’Abi,
10 aziende Antonio Patuelli e Giovanni Sabati-
di trasporto, ni perché vengano rinnovati i soste-
ha scritto al gni pubblici fino al termine della
governo per pandemia».
chiedere ristori ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amministratore delegato del polo di Milano

di Alessia Gallione
Palermo “Molte fiere da rinviare arriva non solo è più interessato ma,
anche sul fronte del cosiddetto

Milano — In epoca pre-Covid ospita-

vano 50 manifestazioni all’anno,
con 46,5 miliardi di ricavi per le sole
aziende espositrici e un effetto mol-
tiplicatore in grado di generare un
indotto di 8,1 miliardi, il 2,2% del Pil
della Lombardia. Un motore, quello
delle fiere di Milano, che dopo 18 me-
si di inattività lo scorso settembre
era tornato a girare. Ma che, adesso,
deve fermarsi di nuovo. Anche se
l’ad di Fiera Milano spa, Luca Paler-
mo, dice che «nell’incertezza della
pandemia vogliamo dare una certez-
za: faremo le fiere e le faremo tutte».
Eppure stanno saltando i primi
eventi in calendario: Homi, la fiera
degli arredi, spostata in primavera.
Così come gli stand di logistica e
autotrasporto, quelli della Bit e di
Mido, che mette in mostra il mondo
degli occhiali.
«È stata una scelta presa insieme agli
organizzatori: per evitare di avere
ma riusciremo a recuperarle tutte”
meno visitatori e investimenti, ci
siamo tolti dai mesi di picco dei
contagi. Ma, rispetto allo scorso anno,
non sono cancellazioni. C’è tanto
pre-venduto e c’è molta voglia di
partecipazione. Nessuno vuole
rinunciare, dobbiamo solo trovare il
periodo migliore per farlo. Vorrà dire
che, con un grande sforzo
organizzativo, comprimeremo in
quattro mesi il calendario della prima
metà del 2022».
Perché è così sicuro?
«Lo scorso anno ci ha dimostrato che
c’è un grande bisogno di fiere e che si
possono fare in sicurezza. Tra i
vaccini e i corridoi verdi che abbiamo
creato con l’estero per i buyer
internazionali il sistema ha retto e, in
poco più di tre mesi, abbiamo fatto
eventi con oltre un milione di
f visitatori».
Lo stesso Salone del Mobile però,
in programma ad aprile, potrebbe
IL MANAGER subire variazioni.
Luca palermo «Proprio con il Salone lo scorso
guida la fiera settembre abbiamo fatto ripartire
di milano insieme il settore fieristico, lanciando
un messaggio di fiducia a tutto il
Paese. In questo momento c’è una
Vanno evitati i mesi discussione aperta. La decisione su
quando sarà spetta a loro, ma ci sarà e
del picco, però rispetto sarà un successo».
allo scorso anno non Anche nel migliore dei casi sarà
un altro anno con meno visitatori,
ci sono cancellazioni soprattutto dall’estero.
«È vero, manca ancora la Cina, e gli
g stessi Stati Uniti o il Sud America non
hanno i numeri di un tempo. Quello
che abbiamo notato, però, è che chi
turismo fieristico, ha una capacità di
spesa maggiore. È sulla qualità dei
visitatori che dovremo sempre più
puntare».
C’è qualcosa che chiedete al
governo per affrontare questo
nuovo anno iniziato in salita?
«I ristori del governo nel momento di
blocco sono stati fondamentali per la
nostra sopravvivenza anche perché
chiudere il sistema fieristico più
grande d’Europa dopo quello della
Germania sarebbe stato un problema
per il Paese. Adesso, però, dobbiamo
pensare a politiche attive e a
incentivi che rendano più semplice
investire in fiere per la piccola e
media impresa. In questo senso, si
potrebbe lavorare sul credito
d’imposta».
Ma il ritorno ai livelli pre-Covid
quando arriverà?
«Non prima del 2024-2025, ma già da
marzo vivremo una lenta e costante
ripartenza». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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10
Conte alla Lega: dialogo sì
ma non rompiamo col Pd
Resta il nodo Mattarella
Accolta positivamente l’offerta di Fontana, però i 5 Stelle avvertono: “Non faremo ribaltoni”
Dopo i senatori, anche tra i deputati cresce il fronte che insiste sul nome del capo dello Stato
Milano — Non solo il Senato, ma
anche il gruppo alla Camera del
M5S potrebbe chiedere ufficial-
mente di schierare il partito sul
Mattarella-bis. Cabina di regia
dei 5 Stelle ieri nel pomeriggio,
tutti collegati davanti ai pc, Giu-
seppe Conte, i suoi cinque vice, i
ministri e i capigruppo. Lì non so-
lo Maria Domenica Castellone ha
ribadito la volontà dei senatori
emersa lunedì scorso, ma anche
Davide Crippa si è posizionato
sulla stessa linea. Il direttivo a
Montecitorio ha convocato un’as-
semblea dei deputati dopodoma-
ni per le 20 con all’ordine del gior-
no “elezione presidente della Re-
pubblica”. Si entra insomma nel
vivo e per Conte — che non sarà
presente, ma dovrà indire una
congiunta per i prossimi giorni —
potrebbero arrivare nuove indica-
zioni di cui tener conto nelle trat-
tative. In realtà l’ex presidente
del Consiglio non si è mai detto
contrario a un nuovo mandato a
Mattarella, il problema è un altro
e più semplice: la volontà dello
stesso Capo dello Stato, contrario
a questa ipotesi.
Dopodiché prima di Natale i
vertici dei 5 Stelle avevano getta-
to l’amo di là, a destra, aprendo a
un nome anche di centrodestra;
ovviamente, come si dice in que-
sti casi, di «alto profilo». Così nel
Movimento la proposta del vicese-
gretario della Lega Lorenzo Fon-
Stanislao — “Steni” per tutti — Di
Piazza, già sottosegretario al Lavoro
del M5S, nella vita precedente
pre-Movimento fu consigliere
comunale della Dc a Palermo,
corrente morotea, la stessa di Sergio
Mattarella. «Beh, lo conosco da 45
anni, fu anche mio professore
universitario di Diritto
parlamentare», racconta.
Lei è uno dei senatori che in
assemblea ha proposto il Mattarella
bis, pensa sia un’opzione concreta?
«Abbiamo fatto un ragionamento tra
noi di Palazzo Madama più che una
proposta concreta, siamo il primo
gruppo in Parlamento ed è naturale
confrontarci e voler influire. So che
Mattarella ha fatto capire più volte
che non è sua intenzione continuare,
più che altro il nostro è un sogno, non
solo nostro perché il suo gradimento
nel Paese è alto e trasversale».
Non era un modo per richiamare
l’attenzione, per così dire, di
Giuseppe Conte?
«Ma no, ho letto ricostruzioni molto
fantasiose. Io sono fra quelli che
hanno espresso gradimento per
Mattarella, ma sostengo totalmente il
percorso che sta facendo il
presidente Conte. Poi per carità ci
può essere qualcuno che per ragioni
varie, per risentimenti, si è inserito,
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k La riunione dei vertici 5 Stelle
Conte collegato con i vice, ministri e
capigruppo per parlare di Quirinale in
una foto scattata da Rocco Casalino
Se il premier andasse
al Colle dentro al
Movimento salgono
le quotazioni di
Patuanelli a Chigi in
chiave anti-Di Maio
Intervista al grillino allievo di Mattarella
Di Piazza (5S) “Sogno il bis
del nostro presidente
Senza Draghi premier politico”
ma in generale è stato fatto un
discorso di stima e consapevolezza».
Intanto il vice di Salvini, Lorenzo
Fontana, vi ha invitati a un patto per
il Quirinale con il centrodestra e
Italia viva, come la pensa?
«È normale si rivolga a noi che siamo
il primo gruppo in aula e oltretutto
siamo e siamo stati al governo con
loro. Altrettanto normale che parli a
Iv, che ha più volte dato segnale di
essere vicina al centrodestra. La loro
strategia è evidentemente orientata a
tirar fuori e far passare un nome di
spessore più di centrodestra.
Ricordiamoci che il presidente della
Repubblica deve spogliarsi delle
appartenenze, come ci ha ricordato
lo stesso Mattarella».
E questa proposta per voi è
accettabile?
Politica
tana, cioè un patto con Italia Viva
e lo stesso M5S per eleggere il
nuovo presidente della Repubbli-
ca, «se Silvio Berlusconi non ce la
facesse», è stata letta come la pri-
ma e vera risposta all’offerta. «Un
confronto con centrodestra e
quindi con la Lega ci sarà sicura-
mente», è quanto filtra più o me-
no ufficialmente dall’entourage
di Giuseppe Conte. In realtà il dia-
logo informale è già in corso e la
mossa di Fontana — cioè di Mat-
teo Salvini — è un segnale impor-
tante: «Le sue parole — ragiona
un big del M5S — hanno lo scopo
di impedire di lasciare le leve in
mano al Cavaliere, hanno assolu-
tamente senso».
La lettura generale è quindi di
una parziale disponibilità leghi-
sta a discutere a partire dalla pre-
giudiziale posta da subito dal Mo-
vimento, cioè che prima di ogni
cosa però occorre togliere dal ta-
volo la candidatura del leader di
Forza Italia. Certo allo stesso tem-
po non è passato inosservato che
nell’intervista di Fontana a Repub-
blica non viene menzionato il Pd,
quasi che il Carroccio cercasse al-
lo stesso tempo di rompere il fron-
te progressista. «Un conto è apri-
re ad un nome di centrodestra co-
me abbiamo fatto — mette in guar-
dia un supercontiano — e un altro
è come ci si arriva. Non possiamo
né vogliamo fare ribaltoni». La
paura, o anzi l’autentico terrore
di Matteo Pucciarelli
f «Finora abbiamo dimostrato una
Senatore
Steni Di Piazza, ex
sottosegretario
5S al Lavoro
Normale che il
Carroccio parli col
Movimento. Renzi ha
un’idiosincrasia per
noi. Siamo impulsivi
ma saremo compatti
g fronteggiare questa situazione e non
Domenica, 9 gennaio 2022
di essere tenuti fuori dai giochi
dagli altri partiti, ha finora causa-
to una certa frenesia nel M5S.
Adesso però la sensazione è che,
grazie all’idea del patto di Fonta-
na, si sia tornati al centro dei gio-
chi.
Di carne al fuoco ce n’è in ab-
bondanza, già si comincia a fare
ipotesi ad esempio sul cosa acca-
drebbe se si trovasse un accordo
per mandare Mario Draghi al Qui-
rinale. Chi prenderebbe il suo po-
sto a Palazzo Chigi? Nel dietro le
quinte si è molto parlato di un al-
tro tecnico, ma in realtà prende
quota l’opzione di un politico a
tutto tondo, anche per controbi-
lanciare ridando peso ai partiti.
Da Dario Franceschini a Giancar-
lo Giorgetti (se la Lega restasse
dentro), da Renato Brunetta a Lui-
gi Di Maio. Chiacchiere, riflessio-
ni, fantapolitica; ma nel caldero-
ne dei nomi in casa Movimento
circola pure, forse anche come
manovra in chiave anti-Di Maio,
quello di Stefano Patuanelli, at-
tuale capodelegazione dei 5 Stel-
le al governo. Sempre molto deci-
so a schierare i suoi nel centrosini-
stra ma allo stesso tempo — è la ri-
flessione — ministro del Conte
due meno inviso a Forza Italia, so-
prattutto perché ha condotto l’o-
perazione salva Mediaset, tute-
lando l’azienda dalle mire espan-
sionistiche della francese Viven-
di. — (m.pucc.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
grande maturità, quella di saper
dialogare con tutti. In questo caso il
problema è il terzo interlocutore, non
so cosa voglia fare Renzi visto che lui
ha una idiosincrasia per noi. E poi la
linea che tiene Conte e che
probabilmente verrà fuori dalle
nostre assemblee è che sia corretto e
giusto ragionare assieme a Pd e Leu,
visto che vogliamo costruire un
percorso con loro».
La scelta sul Colle deve andare di
pari passo con quella sul governo?
«Sì, senza dubbio, quando cadde
Conte fu pazzesco farlo in quel
momento di crisi e lo stesso vale
adesso, visto che c’è stato il varo di un
governo di unità nazionale per
ne siamo ancora usciti».
Gli schieramenti
in campo
per il Quirinale
Quorum richiesto
per eleggere il presidente
Per i primi 3 scrutini
2/3 dell'Assemblea
672 voti
Dal quarto scrutinio
maggioranza assoluta
505 voti
Su Repubblica
L’intervista al vice di Salvini
Ieri su Repubblica l’intervista a
Lorenzo Fontana,
vicesegretario della Lega che
ha proposto un patto a Italia
Viva e a M5S per eleggere un
capo dello Stato che arrivi dal
centrodestra
Draghi quindi può andare al
Quirinale ma bisogna mantenere
l’assetto.
«Non ci sono preclusioni, no. Deve
restare un governo però centrato su
responsabilità e autorevolezza».
Se Draghi diventasse capo dello
Stato, il nuovo presidente del
Consiglio dovrebbe essere un
tecnico o un politico?
«La mia è una valutazione personale
ma credo un politico, visto che
Draghi è un tecnico».
Una volta al voto, nel segreto
dell’urna, il M5S sarà compatto?
«Sono certissimo che lo sarà, siamo
un movimento di impulsivi ma poi
prevale sempre la ragionevolezza».
Grillo intanto ha scritto un lungo
post parlando di “misura
orwelliana” rispetto all’obbligo di
vaccinazione. Concorda?
«Quando Grillo esce con i suoi post lo
fa in modo provocatorio, per alzare il
livello della politica e per farci
riflettere, il suo era un invito alla
ragionevolezza e a evitare le tensioni
sociali».
Anche voi eravate contrari
all’obbligo e poi in Consiglio dei
ministri avete dovuto cedere...
«Le regole esistono per essere
modificate, specie se la situazione
migliorerà».
.
Domenica, 9 gennaio 2022
M5S + Centrosinistra
414
Pd
Leu 18
Centro
democratico 6 Maie-Altri
M5S
Delegati
regionali
25
di centrosinistra
roma — Berlusconi è come «lo scor-
pione della favola di Esopo: è quasi
sempre l’istinto a guidarlo nei mo-
menti cruciali. Si tratta allora di capi-
re quale sia l’istinto fondamentale
che lo guiderà in questo frangente.
Se sarà quello del combattente op-
pure quello del negoziatore». L’in-
terrogativo posto da Marco Follini
fotografa con precisione l’enigma
Quirinale. Il Cavaliere, che sembra-
va ormai destinato ad un lento tra-
monto, sovrastato dalle fortune elet-
torali dei suoi alleati, ha riconquista-
to il centro della scena politica. «Se
gli va bene sarà presidente, se gli va
male farà il king maker» è l’amara
previsione di un ministro dello
schieramento avverso . Con effetti a
cascata anche sul governo.
Quasi nessuno crede che avrà i nu-
meri per farcela, ma sia la Lega che
il Pd si vanno rassegnando all’idea
che l’ex premier voglia andare fino
in fondo. Decisivo sarà il vertice del
centrodestra atteso in settimana:
Salvini vorrà sapere se deve chiarire
a Letta e Conte che il centrodestra
marcia come un sol uomo sul nome
del Cavaliere, come ieri ha detto su
Repubblica il vice del Carroccio Lo-
renzo Fontana. Se dunque prevarrà
lo spirito del combattente i primi tre
scrutini per l’elezione del presiden-
te della Repubblica con il quorum
dei due terzi andranno a vuoto, ma
dal quarto, quando l’asticella si ab-
basserà a 505, Berlusconi entrerà in
campo. E se mancasse il risultato di
poco potrebbe volerci riprovare an-
che alla quinta votazione.
I pronostici sono quasi tutti nega-
tivi. Alla coalizione mancano una
cinquantina di voti per eleggerlo e il
leader, ieri, è stato messo in guardia
da un senatore di lungo corso: «Sil-
vio, i consensi mancanti potrebbero
essere di più: devi mettere nel conto
un cinque per cento di franchi tirato-
ri». Berlusconi, al telefono, non ha
fatto una piega: «Mi sostieni in que-
sta battaglia?», ha detto al suo inter-
locutore, a riprova di quanto ci cre-
da. «Hai letto che il Pd farà cadere il
governo se sarai eletto al Colle?», lo
ha incalzato il senatore. «Perché,
scusa, se venisse eletto Draghi non
cadrebbe lo stesso?», la risposta lapi-
daria del Cavaliere. Convinto di po-
ter pescare a pieni mani nel misto,
potenziale serbatoio di voti sul mer-
cato. Ma la distanza è molta, e il Co-
vid può solo aumentarla. E «Renzi
Politica pagina 11
Centro Centrodestra
47 451
Italia Viva 42 Lega 197
Azione + EU 5 Forza Italia 129
Fdi 58
Coraggio Italia 29
Nci-Rinascimento 5
Delegati regionali
di centrodestra
33
Misto
132 95
Autonomie 12
9
L'alternativa c'è 18
233
Italexit 3 3
TOTALE
GRANDI ELETTORI Misto-vari 51 51
1007 Senatori a vita
non iscritti
2
(2 in corso di elezione)
Il retroscena
Candidato o king maker Berlusconi in ossequio alla compat-
tezza della coalizione. Ma le carte in-
Berlusconi dà le carte tende darle lui, sino alla fine. In ogni
caso, a quel punto, l’anziano tycoon
o il capo del Caroccio dovranno fare
una proposta nuova: Draghi? Un
esponente di centrodestra (Casella-
In palio anche le urne ti, Moratti, Frattini) o una personali-
tà più trasversale (Casini, Amato,
Cartabia)? Nessuno lo sa. Sempre
che il Cavaliere non sorprenda anco-
ra un volta e un attimo prima che si
apra il sipario, capendo la mal para-
Il Cavaliere è tornato ta, non faccia il beau geste, ritirando
la candidatura. Ma proprio in nome
al centro della scena, del suo sacrificio sarà titolato a con-
deciso a correre per tare nella scelta del nome vero da
lanciare per il Colle.
il Colle e sfidare Draghi Il più forte resta quello di Mario
Draghi, ma con sempre più riserve
“Tanto il governo cade dei partiti della maggioranza. La Le-
anche se eleggono lui” ga ormai lo esclude esplicitamente.
Goffredo Bettini ha confidato al suo
entourage che anche nel Pd cresce
l’area di chi ritiene l’ex banchiere
di Emanuele Lauria un candidato troppo esuberante
e Lavinia Rivara per il Colle e al tempo stesso consi-
dera quasi impossibile pensare ad
un nuovo governo guidato da un
premier politico.
Inoltre se Draghi riuscirà a traslo-
care al Quirinale «ogni governo che
nascerà dopo di lui sarà morto in
partenza» è il leitmotiv dei capan-
nelli in Transatlantico. Bene che va-
da potrà essere un esecutivo fotoco-
pia, guidato da una figura neutra,
per superare l’emergenza Covid e
k Ex premier portare il Paese alle elezioni. Ma nel-
Silvio Berlusconi la Lega cresce la tentazione dello
strappo dopo il voto sul Quirinale.
L’insofferenza è dimostrata dalla
non voterà Berlusconi» scommetto- crescenti critiche verso l’esecutivo:
no tanti parlamentari dem, «rischia ieri è stata la volta del no di Salvini
di non poter più uscire di casa, altro all’ipotesi di chiudere gli stadi cal-
che conferenze internazionali». deggiata da Palazzo Chigi. «È un go-
Se dunque il sogno del Cavaliere verno in affanno, continuare a farne
dovesse evaporare alla quarta o parte senza Draghi sarebbe un suici-
quinta fumata nera sarebbe passata dio», racconta un senatore vicino al
già quasi una settimana (essendoci segretario ma pure amico di Giorget-
un solo voto al giorno) e sotto gli oc- ti. In questo scenario Berlusconi, do-
chi del Paese si staglierebbe già l’im- po il voto per il Colle, dovrà decide-
magine di un Parlamento incartato re se dire sì ad una maggioranza Ur-
e incapace di assolvere al suo compi- sula o seguirlo verso la crisi. Dipen-
to istituzionale. A quel punto l’ex derà da quanti franchi tiratori ci sa-
premier «per recuperare la sconfit- ranno nel centrodestra contro di lui
ta farà lui il nome del nuovo candida- e quanta voglia avrà di vendicarsi o
to, orientando ancora le scelte del andare al voto. «Rimaniamo comun-
centrodestra» è la previsione che que con Matteo», ha detto ieri al suo
prevale nel Pd. È esattamente quel- senatore. Il futuro della legislatura,
lo che Salvini, che si è messo i gallo- dopo la sfida quirinalizia, è appeso a
ni del generale di brigata, non vuo- un filo.
le: è disposto a sostenere il nome di ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
12 Mondo Domenica, 9 gennaio 2022

Il conflitto

Nel Kazakistan in fiamme

spunta la pista del golpe
Epurato il capo dei servizi
Il presidente rimuove Masimov, fedelissimo dell’ex Nazarbayev. Allarme Usa: “I russi resteranno”
Dopo la repressione Putin festeggia: “Situazione verso la stabilità”. Plauso di Xi Jinping al pugno duro

dal nostro inviato Fabio Tonacci

Nur-sultan (kazakistan) — Dal-
la nebbia che tuttora avvolge la
bloody week del Kazakistan – più
di 40 morti accertati dal 2 genna-
io ad oggi, quasi mille feriti,
4.404 arresti, sparatorie ancora
in corso nei sobborghi di Almaty
- spunta l’ipotesi del tentato gol-
pe. Il governo di Nur-Sultan non
lo dice ufficialmente, ma i prov-
vedimenti presi dal presidente
Tokayev vanno in quella direzio-
ne. A cominciare dal clamoroso
arresto di Karim Masimov, l’uo-
mo che fino al 5 gennaio scorso
era a capo del Comitato per la si-
curezza nazionale della Repub-
blica, l’agenzia di intelligence in-
terna. L’accusa è di «alto tradi-
mento». Un tipo di reato che, con-
testato a una personalità del cali-
bro e con la storia di Masimov,
rende legittimo pensare all’intri-
go di Stato, al regolamento di con-
braccio destro del “leader della
patria” Nazarbayev, ha ricoperto
il mandato di Primo ministro due
volte: tra il 2007 e il 2012 e nel
biennio 2014-2016. Il presidente
Tokayev, succeduto a Nazar-
bayev nel 2019, lo ha voluto alla
guida dei servizi segreti. Ancora
nel pomeriggio del 5 gennaio,
quando il municipio e l’aeropor-
to di Almaty sono messi a ferro e
fuoco dai rivoltosi che hanno po-
tuto approfittare dell’incompren-
sibile latitanza della polizia, lo si
vede accanto a Tokayev nel filma-
to dell’emittente Sputnik Tv, au-
torizzata a riprendere i lavori del-
la riunione di emergenza convo-
cata nel palazzo del governo. In
realtà, Masimov, seduto a quel ta-
volo, ha già le ore contate.
Di lì a poco infatti viene desti-
tuito da Tokayev, che evidente-
mente lo ritiene responsabile del
disastro di Almaty, il cuore eco-
nomico del Kazakistan. Dove, è
notizia di ieri, durante la violenta
repressione della protesta sono
stati uccisi sette agenti dell’intel-
ligence in circostanze da chiari-
re.
Non solo. Il presidente To-
kayev – e adesso si intuisce per-
ché – quel 5 gennaio prende un’al-
tra decisione non da poco: defe-
nestra Nazarbayev. Gli revoca
l’incarico di direttore del Consi-
glio di Sicurezza (l’organo consul-
tivo del presidente della Repub-
blica in materia di ordine pubbli-
co e difesa) e si sostituisce a lui.
In pratica, nominandosi consi-
gliere di sé stesso. L’epurazione è
continuata con Asamat Abdymo-
munov, che del Consiglio di Sicu-
rezza era influente vicesegreta-
rio. Alcuni media sostengono
che sia stato deposto anche Sa-
mat Abish, nipote di Nazarbayev
e numero due dei servizi segreti,
però le informazioni ufficiali in
tal senso sono scarse. In ogni ca-
so, il gruppo di potere che ha te-
nuto in pugno il Paese negli ulti-
mi trent’anni è sempre più in rot-
ta.
Dato per fuggito dal Paese in di-
rezione Emirati o Kyrghizistan,
pare invece che Nazarbayev sia
ancora in Kazakistan. Lo scrive
su Twitter il suo portavoce. «Si
trova nella capitale Nur-Sultan.
Non credete a notizie false e spe-
culazioni, l’ex presidente ha avu-
to un contatto diretto con To-
kayev e invita tutti a radunarsi at-
torno a lui per superare le sfide
attuali e garantire l’integrità del
nostro Paese». Forse è davvero co-
sì. O forse è solo un altro inganne-
vole tassello dell’enigma kazako.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

I morti accertati
dall’inizio
degli scontri
ad Almaty
sono più di 40,
gli arresti 4.400
ti tra apparati, a vecchie élite di
potere che non mollano la presa
e a nuove élite che cercano spa-
zio.
Il risultato, al momento, è sot-
to gli occhi di tutti. Le truppe di
Putin sono sul territorio kazako
su richiesta dello stesso To-
kayev, che per la prima volta ha
attivato il Trattato di sicurezza
collettivo (Csto) nato nel 1992 tra
la Russia e le ex repubbliche so-
vietiche. E il presidente russo
che si può permettere il lusso di
pubblicare un comunicato uffi-
ciale del Cremlino nel quale par-
la di «situazione che sta andando
verso la calma e stabilità», per
poi annunciare una vertice in vi-
deo proprio con Tokayev e l’auto-
crate bielorusso Lukashenko. An-
che la Cina direttamente con Xi
Jinping (che venerdì ha chiama-
to Tokayev e ieri ha ribadito il
concetto con un messaggio) plau-
de al pugno duro usato dalle au-
torità kazake per stroncare la
protesta. Dall’altra parte, gli Stati
Uniti guardano con preoccupa-
zione l’ombra del Cremlino allar-
garsi di nuovo all’Asia Centrale.
«Una volta che i russi sono a casa
tua, è molto difficile convincerli
ad andarsene», commenta ama-
ro il Segretario di Stato america-
no Antony Blinken.
Dunque, Karim Masimov. Ex
Il business
Uranio e terre rare
Nel sottosuolo
anche le chiavi
della svolta verde
Le materie prime
di Nur-Sultan sono
fondamentali per
le batterie del futuro,
fulcro della transizione
ecologica globale
di Luca Pagni
Roma — C’è un lato “nascosto” die-
tro i disordini di questi giorni in Ka-
zakistan. Nel sottosuolo della più
estesa tra le repubbliche ex sovieti-
che dell’Asia centrale si nasconde
un tesoro sotto forma di materie
prime: qui si trovano tra i maggiori
giacimenti di gas naturale e petro-
lio scoperti nel mondo negli ultimi
anni. Nonché ampie riserve di oro,
zinco, manganese, cromo e carbo-
k Scontri ad Almaty ne.
La repressione dei giorni scorsi delle forze di sicurezza ad Ma ancora più importanti sono le
Almaty, capiale economica kazaka dove anche ieri si sono sue miniere di uranio, che ne fanno
verificati scontri. In basso, un proiettile sparato dalla polizia di gran lunga il primo Paese produt-
tore al mondo davanti all’Australia.
Un sorpasso avvenuto 11 anni fa,
quando il governo di Canberra im-
pose restrizioni di tipo ambientale
nell’attività di estrazione, limitan-
done così le quantità da esportare.
Tanto per capire: il Kazakistan è il
principale fornitore della Francia,
leader nella produzione di energia
nucleare, forte dei suoi 58 reattori
distribuiti in 19 centrali.
Secondo gli ultimi dati, il Kazaki-
stan — la decima nazione più gran-
de al mondo — è stato in grado di
soddisfare fino al 40% della doman-
da di uranio, per lo più destinato al
funzionamento delle centrali ato-
miche. Il business è totalmente in
mano alla società di stato Kazatom-
prom: in questi giorni sta conti-
nuando a operare senza patire con-
seguenze dai disordini, secondo
quanto riferisce il Financial Times.
Anche perché le quattro miniere at-
tive si trovano in zone isolate, lonta-
no dalle città dove sono avvenuti
gli incidenti. I timori riguardano
più che altro la possibile interruzio-
ne della catena dei rifornimenti, a

Trova questo quotidiano o rivista molto prima sul sito eurekaddl.cloud , su https://t.me/eurekaddlquotidiani e su https://t.me/eurekaddlriviste
.
Domenica, 9 gennaio 2022 Mondo
Militari russi
Un video dei soldati
inviati da Vladimir Putin
per la missione
di “peacekeeping”
in Kazakistan
L’ascesa di Tokayev “il cinese”
Il giocatore di ping pong
che guarda a Mosca e Pechino
di Enrico Franceschini
londra — Negli ambienti diplomati-
ci, qualcuno lo chiamava “il cinese”:
non tanto per una questione di
aspetto fisico, bensì per il curricu-
lum. All’inizio della sua lunga carrie-
ra, Kassym-Jomart Tokayev, 68en-
ne presidente del Kazakistan, ha
studiato e appreso perfettamente il
mandarino. Subito dopo, per sei an-
ni molto formativi, ha prestato servi-
zio presso l’ambasciata sovietica a
Pechino: da lì fu testimone diretto
della strage di piazza Tiananmen
nel 1989 e seguì il crollo dell’Urss
nel 1991. Due esperienze che devo-
no essergli tornate alla mente in
questi giorni, quando ha deciso di
usare il pugno di ferro per reprime-
re la rivolta nel proprio Paese, ordi-
nando alle forze di sicurezza di «spa-
rare per uccidere» e chiedendo a
Vladimir Putin di inviare l’esercito
russo ad aiutare le proprie truppe a
riprendere il controllo della situa-
zione.
Eppure, Tokayev conosce molto
bene anche l’Occidente. Dopo la fi-
ne dell’Urss, quando era appena di-
ventato viceministro degli Esteri
del Kazakistan, è stato lui a negozia-
re con la Russia, sotto l’egida del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Omsk
Petropavl
R U S S I A
Qostanay Er
Koksnetau tis
l
Il ritratto
Figlio dell’élite sovietica
il nuovo leader conosce
l’Occidente. Da ministro
cercava l’equilibrio
tra America e Russia
k Presidente
Kassym-Jomart Tokayev, 68 anni
Unite, lo smantellamento e la resti-
tuzione a Mosca delle armi atomi-
che sovietiche dislocate in territo-
rio kazako, definendolo «un signifi-
cativo successo per la nostra nazio-
ne, che sta compiendo i primi passi
nell’arena internazionale e apre co-
sì la strada a ulteriori trattative al
massimo livello con i Paesi più in-
fluenti». In seguito, promosso mini-
R U S S I A
pagina 13
stro degli Esteri, ha continuato a
svolgere un ruolo attivo nel campo
della non-proliferazione nucleare,
partecipando nel 1995 e 1996 ai ne-
goziati a New York per la firma dei
trattati sul bando dei test balistici.
Nominato presidente del senato ka-
zako, nel 2008 è diventato vicepre-
sidente dell’Osce, l’Organizzazione
per la Sicurezza e la Cooperazione
europea, l’organismo che promuo-
ve la pace e il dialogo in Europa, di
cui fanno parte 57 stati. E dal 2011 al
2013 ha vissuto a Ginevra, come di-
rettore-generale dell’ufficio dell’O-
nu nella città svizzera e rappresen-
tante personale del Segretario Ge-
nerale del palazzo di vetro (all’epo-
ca il sudcoreano Ban Ki-Moon) alla
conferenza sul disarmo. Sono di
quel periodo le foto che lo ritraggo-
no sorridente accanto a John Kerry,
segretario di Stato americano, e a
Sergej Lavrov, ministro degli Esteri
russo. Ma in immagini precedenti,
che risalgono al 2000, sorride an-
che a un giovane Putin, da poco in-
sediatosi al Cremlino sulla poltrona
di Boris Eltsin.
Nato in una famiglia della nomen-
klatura sovietica (il padre era un ve-
terano della Seconda guerra mon-
diale e uno scrittore di successo di
romanzi polizieschi, la madre una
docente universitaria di lingue),
musulmano non molto praticante,
con una laurea all’Istituto di Affari
Internazionali di Mosca (la scuola
da cui usciva l’élite comunista) e un

dottorato in politica estera, autore

Ura

Esil

Pavlodar di una decina di saggi sulle relazio-

Oral Atbasar U ni internazionali, divorziato, con
un figlio, Tokayev è sempre stato
Aqtobe Arqalyq Astana Oskemen 40% un fedelissimo di Nursultan Nazar-
bayev, leader del Kazakistan dal
Oaraghandy La quota
di domanda
tempo dell’Urss. Quest’ultimo,
Embi
globale coperta
schierato dapprima con la perestroj-
Atyrau K A Z A K I S T A N
dalle miniere ka di Mikhail Gorbaciov, quindi con
Zhezqazghan C I N A del Kazakistan i democratici eltsiniani, si è poi rive-
Balqash lato uno dei più longevi autocrati
Aral dell’Asia centrale post-sovietica, ri-
Lago Balkhash
manendo presidente per trent’an-
U Taldygorghan
ni, fino alle dimissioni nel 2019, e
Lago d’Aral Qyzylorda
Ile
Aqtau continuando a esercitare finora un
U ruolo dietro alle quinte. Designato
MAR U Sy
rd
ar U come erede da Nazarbayev, eletto
CASPIO iya Almaty
Zhambyl presidente con il 71 per cento dei vo-
U
Baku
U Turkistan

TURKMENISTAN
Ashgabat
I R A N
partire dalla chiusura delle vie di
comunicazione.
L’intervento russo per il ripristi-
no dell’ordine pubblico nella capi-
tale Nur-Sultan (fino a poco tempo
chiamata Astana) serve così sia a
mantenere uno Stato “cuscinetto”
ai suoi confini meridionali, ma an-
che per garantire i rapporti econo-
mico-commerciali.
Basta un dato per capire l’impor-
tanza non solo geopolitica e strate-
gica del Kazakistan per il Cremlino:
qui si estrae il 60% delle materie pri-
me che un tempo appartenevano
all’Urss. Così come ha ospitato de-
positi di scorie e centri di ricerche
nucleari ai tempo dell’Urss. Inoltre,
Shymkent
Bishkek LEGENDA
60% ti in un’elezione giudicata irregola-
re dall’Ocse, Tokayev sembrava un
UZBEKISTAN KIRGHIZISTAN Siti nucleari Dal Kazakistan continuatore della politica della
Tashkent arrivava “triangolazione” kazaka fra Stati
più della metà
Deposito
Uniti, Russia e Cina. Al posto del
Samarcanda U di rifiuti
delle materie
triangolo, adesso, potrebbe sorgere
prime dell’Urss
U TAGIKISTAN radioattivi una linea retta da Almaty a Mosca:
Dushanbe con la protezione promessa a parte
dell’Ucraina, Bielorussia e Kazaki-
0 200
Ricerca
chimica stan, Putin spera di realizzare il suo
e biologica
+7,5% progetto di una mini-Urss o almeno
di estendere l’influenza russa sulle
Reattore Nell’ultima
piazzato attorno al decimo posto stralia, Stati Uniti, Brasile, Vietnam ex-repubbliche dei Soviet.
di ricerca settimana
nella classifica dei maggiori Paesi e alcuni paesi africani. Attivo
Non tutti i giochi sono fatti. Da un
produttori di petrolio, il Kazaki- A questo va aggiunto il fatto che il prezzo lato, la protesta di massa dimostra
stan fa parte — proprio come la Rus- l’uranio viene utilizzato anche dell’uranio che i kazaki sono stanchi della cor-
Chiuso è salito sui
sia — del cartello Opec+. nell’attività di ricerca nel campo ruzione e della mancanza di demo-
mercati del 7,5%
Tra i primati kazaki nelle mate- energetico: sono in corso esperi- crazia. Dall’altro, appare incerto l’e-
rie prime, non è da trascurare nem- menti per l’utilizzo di barre di ura- Miniere quilibrio fra l’81enne Nazarbayev e
meno la produzione di terre rare, nio esausto per alimentare batterie
U di uranio Tokayev, che ieri ha fatto arrestare
minerali fondamentali per i settori
più innovativi della transizione eco-
a nano-diamanti. In caso di succes-
so, potrebbe essere garantita una U Miniere
di uranio
2° per “tradimento” il capo dei servizi
segreti interni Karim Masimov,
Il Kazakistan
logica e digitale, dalle rinnovabili al- autonomia di lunga durata, addirit- chiuse ex-primo ministro. La partita è deli-
è secondo per
le auto elettriche alle telecomunica- tura di diversi anni, sia agli smart- cata e rischiosa per il “cinese” che
riserve stimate
zioni. Anche se oltre il 90% della phone ma soprattutto alle auto elet- Cosmodromo di uranio,
conosce l’Occidente. Chissà se gli sa-
produzione di terre rare è in mano, triche. Il che, aggiunto alle terre ra- di Bajkonur dopo l’Australia rà utile lo sport che pratica assidua-
al momento, alla Cina, le miniere re, potrebbe fare del Kazakhstan mente e di cui presiede la federazio-
del Kazakistan sono tra le poche un paese centrale nella transizione ne kazaka: il ping-pong. Avrà impa-
che riforniscono i colossi hi-tech ed energetica dei prossimi decenni. Infografica rato anche quello a Pechino?
energetici, assieme a quelle dell’Au- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
di Roberto Trinchieri
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
14 Mondo Domenica, 9 gennaio 2022

La lettera

“Grazie Jeannine” 1999 dal prefetto Ratzinger e dal

dal nostro corrispondente
Paolo Mastrolilli

New York — «Grazie, Sorella

Jeannine, per la tua vicinanza,
compassione e tenerezza». Si
conclude così, con questo tono
amichevole, la lettera che Fran-
cesco ha inviato a suor Gramick
il 10 dicembre scorso. Dietro al
testo, pubblicato ve-
nerdì dalla rivista
America, c’è però un
nuovo passo compiu-
to dal Papa verso l’in-
clusione della comu-
nità omosessuale nel-
la Chiesa, in questo
caso in diretta con-
traddizione con l’ope-
rato del predecesso-
re.
Perché nel 1999 era
stato proprio il Prefet-
to della Congregazio-
ne per la Dottrina e la
Fede, Ratzinger, a fir-
mare il provvedimen-
to che vietava a Jean-
nine di continuare
l’attività pastorale ri-
volta ai gay. Oltre
vent’anni dopo arri-
va la riabilitazione, con l’abbrac-
cio del Pontefice che fa quasi
ammenda per il passato, ricono-
scendo «quanto ha sofferto»
questa «donna valorosa».
Jeannine Gramick è una suo-
ra che da oltre mezzo secolo si
occupa della comunità LGBTQ.
Aveva cominciato al college,
quando aveva 29 anni, ed era di-
ventata amica di un omosessua-
le che aveva lasciato la Chiesa
cattolica per entrare in quella
Il Papa si schiera
con la suora pro-Lgbt
Episcopale.
Jeannine ha raccontato al Wa-
shington Post che organizzava
messe nel suo appartamento
per omosessuali usciti dalla
Chiesa, e «quando la liturgia era
finita avevano le lacrime agli oc-
chi, perché si sentivano di nuo-
vo benvenuti».
Gramick faceva parte delle
School Sisters of Notre Dame, e
nel 1977 insieme a padre Nugent
aveva animato New Ways Mini-
segretario Bertone, che a nome
di Giovanni Paolo II avevano or-
dinato a Gramick e Nugent di in-
terrompere il lavoro pastorale.
Jeannine era passata con le Si-
sters of Loreto, per continuare
comunque la sua opera: «Ho
sempre sentito che lo Spirito
Santo mi guidava», ha spiegato
ad America. Ora ha ricevuto la
lettera in cui il Papa
scrive: «Penso ai tuoi
50 anni di ministero,
che sono stati 50 an-
ni con questo stile di
Dio». Lei ha commen-
tato che «mi sono sen-
tita meravigliosa-
mente. Come se stes-
si ricevendo una let-
tera da un amico».
Francesco non ha
cambiato la dottrina,
Al Pride ribadendo che la Chiesa non
Nella foto può benedire le unioni degli
grande omosessuali, ma ha cercato di
suor Jeannine riaprire la porta dicendo che se
al corteo cercano Dio «chi sono io per giu-
del Pride dicare?».
di Praga In teoria la dottrina non con-
Sopra, danna i gay, ma l’atto sessuale
papa Francesco non finalizzato alla riproduzio-
ne, che è il disegno di Dio. Ciò
stry per servire la comunità LGB- varrebbe anche per le coppie
TQ. La loro attività e il loro libro etero sterili.
Nel 1999 Ratzinger “Building Bridges” avevano atti- La questione però ha una va-
aveva firmato rato l’attenzione della gerar-
chia, e nel 1984 l’arcivescovo di
lenza politica che scavalca quel-
la dottrinale, e quindi mette il
il provvedimento Washington Hickey li aveva in- Papa in contrasto con i conserva-
formati che non potevano prose- tori americani. Un altro elemen-
che le vietava l’attività guire l’attività nella diocesi del- to di attrito, dopo i temi della vi-
pastorale per i gay la capitale Usa.
Era seguita l’indagine della
ta, l’immigrazione, la linea socia-
le, che sta al centro della dispu-
Congregazione per la Dottrina e ta sul futuro della Chiesa tra
la Fede, che si era conclusa con Francesco e i suoi oppositori.
la lettera firmata il 31 maggio ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso È venuto a mancare all’affetto dei propri cari

Paolo Niccoli
Giochi
marito, padre affettuoso, uomo di profonda

Fuga e ritorno in Corea del Nord

concorso n. 3
umanità e cultura. Ne danno il triste annuncio la Superenalotto del 08-01-2022
moglie Alessandra e i figli Matteo ed Emanuela.
Combinazione vincente
I funerali si svolgeranno lunedì 10 gennaio alle
ore 15.00 presso la chiesa di Santa Chiara in

Il folle record del doppio disertore

35 42 49 63 68 78
Piazza dei Giuochi Delfici.
Numero Jolly 1 Superstar 33
Roma, 9 gennaio 2022

Il 29enne ginnasta Kim
di Choe Sang-Hun
ha attraversato due volte
SEUL — Nel novembre 2020 un ex gin-
nasta nordcoreano ha scavalcato
inosservato le recinzioni di filo spi-
nato alte tre metri per entrare in Co-
rea del Sud. Non è stato trovato fino
al giorno successivo, mezzo miglio a
sud del confine più armato del mon-
do. È stato uno dei momenti più im-
barazzanti per l’esercito sudcorea-
no. Il giorno di Capodanno quello
stesso uomo l’ha umiliato di nuovo
facendo il viaggio al contrario, sca-
valcando le stesse recinzioni e attra-
versando la zona smilitarizzata per
tornare a Nord.
Quote Superenalotto
Mario e Caterina Molinaro partecipano al lutto
della famiglia, dei colleghi e degli allievi per la Nessun vincitore con punti 6
verso un villaggio vicino. Sei ore do- scomparsa del
Nessun vincitore con punti 5+
Ai 4 vincitori con punti 5 66.426,74 €
po stava scalando la prima recinzio- Ai 756 vincitori con punti 4 364,01 €
ne della DMZ. Tre telecamere hanno
PROF.
Ai 25.730 vincitori con punti 3
Ai 389.066 vincitori con punti 2
31,84 €
6,50 €
catturato la scena, ma il soldato che Sergio Adamo
il confine più armato ne monitorava nove su un unico Ordinario di Istologia alla Sapienza, docente e Quote Superstar
“Non si era integrato” computer non l’ha visto. Ore dopo, scienziato, indimenticabile amico e collega, im-
pegnato nella avventura della ricerca per tanti
Nessun vincitore con punti 6
Nessun vincitore con punti 5+
nel cuore della notte, i dispositivi di Nessun vincitore con punti 5
decenni.
osservazione termica ne hanno rile- Ai 2 vincitori con punti 4
Ai 136 vincitori con punti 3
36.401,00 €
3.184,00 €
Roma, 9 gennaio 2022
vato la presenza nella DMZ, in viag- Ai 2.104 vincitori con punti 2 100,00 €
gio verso la Corea del nord. Ai 15.402 vincitori con punti 1
Ai 39.339 vincitori con punti 0
10,00 €
5,00 €
Dei circa 34mila nordcoreani che Guido, Livia, Mario e Riccardo comunicano la
scomparsa di Il prossimo Jackpot con punti 6:
hanno disertato al Sud, 30 sono mi- € 137.500.000,00
steriosamente riemersi nel Nord ne- Paolo Priore
gli ultimi dieci anni. Alcuni sono sta- ALL’ETA DI 94 ANNI Lotto Combinazione vincente
ti ricattati per farli tornare. Altri so- avvenuta a Milano il 7 gennaio 2022. Bari 41 16 62 13 55
no fuggiti dai reati commessi. Altri Lo ricordano con profondo affetto per la sua
ancora non erano riusciti ad adattar- Cagliari 22 69 63 49 55
generosità e la sua saggezza composta.
si alla vita iper competitiva del Sud, Altre informazioni saranno comunicate a breve
Firenze 37 78 79 64 42

La sua straordinaria impresa non dove i disertori sono trattati come a parenti, amici e amiche. Genova 2 30 73 19 59
solo ha messo in luce le lacune nella cittadini di seconda classe. Quel po- Milano, 9 gennaio 2022 Milano 22 56 79 52 46
sicurezza della zona cuscinetto lar- co che si sa della sua vita suggerisce
Napoli 88 87 32 71 22
ga 4 chilometri, nota come DMZ (zo- k La frontiera Il posto di guardia che Kim rientri in questa categoria.
na smilitarizzata), ma ha sollevato la al confine tra le due Coree Sembra abbia avuto una vita diffici- Luigi Pecorella Palermo 66 17 33 86 2

sconcertante domanda sul perché le in entrambe le Coree. Al suo arri- Sentite condoglianze. Roma 31 72 85 88 50
qualcuno avrebbe rischiato la vita vo al Sud aveva detto di essere scap- I condomini di via Quintino Sella 5, Bari
Torino 23 82 89 83 74
attraversandola due volte. La DMZ è me il 29enne Kim Woo Joo. Dicono pato per sfuggire a un patrigno vio- Bari, 9 gennaio 2022
Venezia 86 19 64 44 78
fiancheggiata da recinzioni di filo avesse pochi amici, e resta un miste- lento. Pesava poco più di 50 chili,
spinato, con campi minati e sentinel- ro il motivo per cui è tornato a casa. era alto appena più un metro e tren- Nazionale 54 43 72 56 53

le armate. Pochi disertano attraver- Alcuni deputati hanno ipotizzato ta. Si è fatto pochi amici. Faceva le
sandola, la maggior parte va in Cina; fosse una spia, ma il governo non ha pulizie di notte in uffici vuoti. Viven-
ed è ancora più raro il cammino in- trovato prove. do da solo in un minuscolo apparta- 10eLotto Combinazione vincente

verso. Il ministro della Difesa Suh Kim è stato ripreso da una teleca- mento da 117 dollari al mese a Seul, 2 16 17 19 22
Wook ha confermato in Parlamento mera di sicurezza verso le 13, men- Kim riceveva 418 dollari al mese di 23 30 31 37 41
che a varcare la frontiera è stato l’ex tre camminava verso un’area vieta- sussidio. Raramente cucinava e lesi- 56 62 66 69 72
ginnasta che aveva disertato nel ta ai civili a sud della DMZ. È stato nava su gas, acqua ed elettricità. Ed 78 82 86 87 88
2020. Non ne ha fatto il nome, ma al- trasmesso un avvertimento dagli al- era indietro con le bollette. Numero oro: 41 Doppio oro: 41, 16
tri disertori lo hanno identificato co- toparlanti, e sembrava aver svoltato © 2022 The New York Times

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.
Domenica, 9 gennaio 2022
“Mifsud a giudizio”
ma l’uomo dei misteri
è sparito nel nulla
In Italia il professore maltese deve rispondere di malversazione
Mezzo mondo lo cerca per i suoi segreti sui rapporti Trump-Putin
di Giuliano Foschini
La richiesta di rinvio a giudizio
c’è, per una storia collaterale e as-
sai italiana: soldi pubblici spreca-
ti. Ma la notizia è che manca anco-
ra Joseph Mifsud, l’imputato, il
professore maltese al centro del
Russiagate, cercato da mezzo
mondo e sparito nel nulla a no-
vembre del 2017, quando era a Ro-
ma, poche ore dopo aver rilascia-
to un’intervista a Repubblica.
Mifsud è l’uomo dei misteri del
Russiagate. Quello che potrebbe
provare i rapporti tra Putin e
Trump. O, secondo la versione
trumpiana, il complotto ordito ai
danni dell’ex presidente statuni-
tense. È lui, infatti, che per prima
avrebbe offerto a George Papado-
poulos, consigliere di Trump, le
mail imbarazzanti di Hilary Clin-
ton raccolte dal governo russo di
MAXI PANNELLI SCORREVOLI, SELF BOLD CONTENITORE. DESIGN GIUSEPPE BAVUSO
russiagate
Putin. Ma è lui, anche, il centro
della controinchiesta voluta da
Trump. Secondo la quale Mifsud
altro non sarebbe che un agente
provocatore, manovrato dai servi-
zi inglesi e anche italiani, che ave-
va come compito quello di inca-
strare Trump e i suoi uomini.
Fatto sta che fino a oggi Mifsud,
in ogni passaggio della sua storia,
è sempre stato tutto. E il contrario
di quel tutto. È stato professore al-
la Link University, quella di Vin-
cenzo Scotti, eppure nella sua
Malta nessuno ricorda fosse un
docente. C’è chi giura che sia mor-
to e chi, invece, è pronto a mette-
re la mano sul fuoco che sia in otti-
ma salute. Dicono che sia riparato
in Russia, o in Inghilterra. Ma an-
che che non si sia mai mosso dall’I-
talia. In realtà, l’idea che si è fatta
la nostra intelligence è che si trat-
ti di un uomo molto furbo ma sen-
za grandi segreti, uno «zatat» lo
Mondo
Le tappe
h L’informazione riservata
Il professor Joseph Mifsud dice
all’entourage di Trump che
i servizi russi hanno hackerato
le mail di Hillary Clinton
h Il Russiagate
L’Fbi indaga sulle interferenze
russe alle presidenziali Usa
2016
h La contro inchiesta
Secondo Trump, Mifsud è solo
un provocatore manovrato
per accusarlo di complicità
con Putin
h La scomparsa
Mifsud è scomparso da
novembre 2017. La sua ultima
foto risalirebbe al 2018
k Professore Joseph Mifsud, 62 anni, docente di relazioni internazionali
definiscono nella sua Malta, utiliz-
zando un termine che si traduce
come «millantatore, fanfarone».
E che, però, custodisca ancora
moltissimi segreti. L’ultima foto
disponibile è della primavera del
2018 e il professore era nello stu-
dio del suo avvocato, Stephan
Roh. Secondo alcune informazio-
ni dopo la sua scomparsa per me-
si ha continuato a vivere a Roma,
per poi trasferirsi ai confini
dell’Umbria. Ma i nostri servizi
giurano che non sanno dove si tro-
vi. È la stessa risposta che avrebbe-
ro dato ai vertici americani ad ago-
sto del 2019 quando, contro ogni
protocollo, l’allora presidente del
consiglio Giuseppe Conte organiz-
zò un incontro tra gli uomini di
Trump e la nostra intelligence. In-
contro nel quale gli americani era-
no convinti (forse perché così
qualcuno aveva promesso loro) di
avere informazioni cruciali su do-
pagina 15
ve fosse “il professore”. E invece
gli italiani nulla poterono rivela-
re. Perché, dissero, nulla sapeva-
no.
Ora a cercare Mifsud ci proverà
la polizia giudiziaria italiana. Per-
ché il maltese dovrà finire alla
sbarra ad Agrigento: per lui la pro-
cura ha chiesto, infatti, il rinvio a
giudizio con l’accusa di aver di-
stratto fondi pubblici. Nello speci-
fico è accusato di «pernottamenti
in hotel» lussuosi. Pasti in risto-
ranti di lusso. «Trasferte in aereo»
e «ricariche telefoniche e il paga-
mento di bollette e l’acquisto di
generi di consumo» per un totale
di quasi 50 mila euro, «pagati con
le carte di credito del Consorzio
universitario di Agrigento» per il
quale ha lavorato tra il 2012 e il
2013. Per l’accusa il professore si
sarebbe anche appropriato di un
computer e di un tablet. Spariti
nel nulla. Come lui. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
16 Cronaca Domenica, 9 gennaio 2022

Intervista a Federica Cappelletti, la moglie di Rossi

Condivisione e rispetto. Questo

chiede Federica Cappelletti,
“Paolo non voleva nulla importante».
Ha ricevuto messaggi di

moglie di Paolo Rossi, per
difendere la memoria dell’uomo,
morto a 64 anni, che ha contato
molto nella storia d’Italia e anche
per lei. La proposta di intitolargli lo
stadio Olimpico ha suscitato dubbi
e polemiche. Cosa c’entra Paolo
Rossi, l’eroe del mondiale ’82, con
Roma è la domanda?
Dimenticandosi che lo stadio è di
proprietà dello Stato (esattamente
di Sport e Salute) e che Roma,
capitale, è la città dove la Nazionale
italiana di calcio ha giocato più
partite (63). Anche se l’Olimpico è
molto legato ai Giochi del ’60 e al
successo nei 200 metri di Livio
Berruti, ma per legge solo i morti
hanno diritto ad essere ricordati
(all’estero è diverso).
Federica, vuole chiarire?
«Tengo a sottolineare: Paolo in vita
sua non ha mai chiesto, né preteso
niente. È sempre stato uno fuori da
tutto. L’idea è partita da RaiSport
dove Paolo aveva lavorato ed era
apprezzato, poi è stata accolta da
Gravina, presidente Figc, e da
Infantino, presidente Fifa. Mi
dispiace molto che si
strumentalizzi il nome di Paolo,
perché lui non può difendersi e ne
avrebbe provato dolore».
Si contesta: decisione presa
dall’alto. Si urla alla
colonizzazione.
«L’Olimpico non è né della Roma
né della Lazio, che tra l’altro da
tempo vogliono trasferirsi in
impianti di loro proprietà. Non c’è
nessuna imposizione. L’idea
dell’intitolazione è nata in base alla
consapevolezza che lo stadio è
dello Stato, quindi dell’Italia, ed è
quello dove la Nazionale ha giocato
di più. Altrimenti nessuno si
sarebbe sognato di avallare
quest’idea che è venuta per
ricordare un giocatore che ha
saputo dare emozioni a tutti, senza
distinzioni locali. Mi sembra che
nell’82 anche i cittadini di Roma
abbiano gioito per i successi
dell’Italia trascinata da Rossi, che
non era nato in città e che non
giocava per una delle sue squadre.
Pieno rispetto per i club e le
tifoserie, alle quali chiedo però lo
stesso trattamento per la memoria
di Paolo».
Dedicargli l’Olimpico
approvazione?
«Si. Anche da parte di Falcao e di
Zoff e da molti tifosi di Roma e
Lazio. Hanno capito che offendere
Paolo è sbagliato, non l’ha mica
presa lui la decisione. Era un
è la carezza che merita” signore, sempre con il sorriso, mai
detta una parola contro nessuno.
C’è anche chi ci ha tenuto a
ricordare che era finito nel
calcioscommesse, come a dire che
uno così delinquente non si merita
di Emanuela Audisio uno stadio. Ma Paolo era innocente,
ha pagato, senza sconti, per una
cosa non fatta. Fossi stata
con lui allora, avrei
f ribaltato il mondo per
provarlo, e lo
Questa è la casa della dimostreremo nel
docufilm di Walter
Nazionale, lui ha Veltroni, perché su
fatto gioire tutti gli questo punto deve avere
giustizia. Paolo ha
italiani, anche sofferto come un cane
fino alla fine, lasciamolo
romanisti e laziali. riposare».
All’estero la memoria Napoli ha rinominato
Maradona il suo stadio
è condivisa, da noi no San Paolo.
«Appunto, hanno
cacciato un santo, per
Nel calcioscommesse dedicarlo a un grande
calciatore che ha saputo
era innocente, ha interpretare lo spirito
pagato tutto e ha della città e portarla allo
scudetto. Giusto così. Non
sofferto fino alla fine mi pare ci sia stata
l’obiezione: però
Non accetto che venga Maradona era un ex
infangato ora che non drogato».
È già: la guerra dei
può difendersi FACEBOOK FEDERICA CAPPELLETTI/ANSA Rossi.
k Paolo Rossi con la moglie Federica Cappelletti «È quello che non voglio:
una guerra nel nome di
L’idea non è nostra Altra critica: l’Olimpico non è sport. Prevale il sentimento Paolo. Se dobbiamo arrivare alle
solo del calcio. collettivo, la memoria condivisa, il armi, anche no. Le liti, le polemiche
e l’ultima cosa che «Vero. Infatti la dicitura Olimpico fatto che uno abbia saputo sono l’opposto di quello che era
voglio è una guerra resterebbe. Diventerebbe Olimpico rappresentare tutti. Da noi tutto Paolo. Lui voleva unire non
Paolo Rossi. Dal nome di un finisce per avere un’altra sponda, dividere, far provare gioia e
sul nome Rossi giocatore famoso che ha molto per irritare e ferire gli animi, sono rendere sereni tutti. Anche come
vinto e che ha rappresentato l’Italia circolate parole pesanti, spero uomo. Non dimentichiamo che è
Se c’è la volontà di in tutto il mondo. È un omaggio che invece si riesca a trovare un grazie a lui e alla Nazionale che
dirgli grazie va bene, non cancella il passato e non fa accordo, un’unità. Nessuno di noi nell’82 l’Italia rialza la testa, si
ombra al futuro». della famiglia un giorno si è riscatta e trova un sentimento
altrimenti finisce qui George Best ha l’aeroporto di svegliato e ha detto vogliamo comune. Queste baruffe non gli
g Belfast a suo nome, Rod Laver
l’Arena a Melbourne.
l’Olimpico, questo deve essere
chiaro. Però a leggere certe cose ci
rendono merito. Se c’è la voglia di
dargli una carezza e di mostragli
«Credo che all’estero sia diverso, si resta male, soprattutto perché affetto grazie a tutti, altrimenti
morti e vivi vengono ricordati per Paolo era persona discreta, che non finisce qui».
quello che hanno significato nello amava disturbare, né considerarsi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

La storia

di Gabriele Isman
L’arpista contro la Polizia «Quanto al compenso che Bartoloz-
zi afferma esserle stato corrisposto

roma — Una musicista, un’arpista,

che suona per 14 anni in un’orche-
stra, pagata brevi manu 75 euro per
ogni esibizione senza mai essere re-
golarizzata. Lei si chiama Ornella
Bartolozzi, ha 50 anni, è romana, e
la banda è quella della Polizia.
La storia inizia nel maggio 2003,
data della prima esibizione, dura ol-
tre 150 concerti e passa per Lampe-
dusa, dove nell’ottobre 2017, nel fe-
stival organizzato da Claudio Baglio-
ni a cui partecipava la banda, l’arpa
di Bartolozzi fu distrutta da una
tromba d’aria. Lei era l’elemento nu-
mero 104 di un’orchestra che, a pie-
no regime, ne contava 103. La vicen-
da è ripresa al Tribunale del Lavoro
di Roma con il processo in cui sono
chiamati a testimoniare, tra gli altri,
Baglioni, Massimo Ranieri e Amii
Stewart: Bartolozzi chiede al mini-
stero dell’Interno, da cui dipende la
Polizia, un milione e 198 mila euro
tra differenze retributive per equo
compenso nei 14 anni di servizio,
danni da precarizzazione, risarci-
“Precaria nella banda dal 2003
lo Stato mi deve risarcire”
mento per la perdita di lavori più sta-
bili e danni psicologici. «È incredibi-
le che un’istituzione importante co-
me la Polizia, che ogni giorno è impe-
gnata nella tutela della legalità, di
fatto abbia tollerato all’interno della
sua banda un’illegalità così eviden-
te per un periodo così lungo» dice
l’avvocato Aurelio Salata che, con la
collega Vanessa Ivone, rappresenta
la musicista.
Dalla Polizia nessun commento,
ma nella memoria di 19 pagine
dell’Avvocatura generale dello Sta-
to che difende il ministero – 46 inve-
ce quell’atto di Bartolozzi – si parla
di prestazioni occasionali e di rim-
borsi spese con onere a carico degli
organizzatori. «Ho spesso viaggiato
k Ornella Bartolozzi
La musicista,50 anni, ha suonato in
150 concerti nella banda della Polizia
a bordo dei mezzi della polizia e so-
no sempre stata a carico loro, anche
nelle trasferte all’estero, dal Messi-
co a New York. E abbiamo suonato
davanti alle più alte cariche dello
Stato: presidenti della Repubblica,
del Consiglio, delle Camere. Negli
anni ho chiesto più volte di essere re-
golarizzata, con promesse mai man-
tenute» racconta la musicista che
vanta nel suo curriculum anche nu-
merosi Festival di Sanremo. Il terzo
documento processuale di questa vi-
cenda è una memoria firmata da
Maurizio Billi, direttore della banda
dal 1992: «Bartolozzi ha più volte ne-
gato la propria disponibilità in quan-
to impegnata in altri eventi profes-
sionali» scrive il direttore. E ancora:
dalla amministrazione in nero nella
maggior parte dei casi il compenso,
o rimborso spese, veniva corrispo-
sto dall’ente che organizzava l’even-
to per il tramite del sottoscritto, sen-
za documentazione fiscale, trattan-
dosi di somme a titolo di rimborso
spese».
Poi c’è la questione dell’arpa. Do-
po che lo strumento viene distrutto,
la polizia ne acquista due da 50 mila
euro: un’arpa va a Bartolozzi per ri-
sarcimento del danno, l’altra resta
alla banda, perché gli altri 103 ele-
menti suonano strumenti di proprie-
tà del ministero. È proprio Bartoloz-
zi a indicare a fine 2017 chi la sosti-
tuirà come arpista, poi finalmente
esce il bando, ma lei non potrà parte-
ciparvi per limiti di età. Nella prima
udienza il giudice ha proposto una
conciliazione da 25 mila euro a favo-
re di Bartolozzi. «Inaccettabile, sia-
mo pronti ad andare fino in fondo»
promette Salata. Prossima udienza
il 20 gennaio. Qualunque sarà la con-
clusione, di certo una nota stonata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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.
Domenica, 9 gennaio 2022
dal nostro inviato
Paolo Berizzi
TRIESTE — Un fotografo in pensione
con l’hobby dei coltelli e della moun-
tain bike che adesso passa le giorna-
te stretto in un pile e con un plaid
sulle gambe: e stretto tra la paura
che la polizia lo venga a prendere
per portarlo in carcere e l’incapaci-
tà un po’ narcisistica di sottrarsi alle
telecamere. «Mi cercano tutti, io so-
no disponibile. Non ho niente da na-
scondere». Un ex maratoneta 82en-
ne, fisico asciutto, brillante. Salito
sul Carso fino a domani per schivare
il frullatore mediatico a cui pure ha
dato un suo contributo. «Quello che
dovevo dire l’ho detto. Fino a indagi-
ni concluse non parlo più». E poi lei:
Liliana Resinovich. Ex impiegata re-
gionale, dolce, benvoluta, generosa.
Generosa con il marito a cui, a 63 an-
ni e con un pensione di 1.500 euro,
regalava bici e vacanze da cui torna-
vano carichi di souvenir; e sul grop-
pone della donna erano anche le
spese dell’appartamentino al civico
2 di via Verrocchio. Generosa Lilia-
na lo era altrettanto con l’amico-con-
fidente, l’ex maratoneta Claudio
Sterpin: da anni, ogni martedì, anda-
va a casa ad aiutarlo a sbrigare le fac-
cende domestiche, e il rapporto tra i
due forse era diventato qualcosa di
più di una tenera amicizia.
Liliana adesso è un corpo disteso
su un tavolo di marmo in attesa di
autopsia (slittata a martedì) all’obito-
rio di Trieste. La testa ancora avvol-
ta in due buste di plastica. Come
quando 4 giorni fa un vigile del fuo-
co l’ha trovata rannicchiata senza vi-
ta dentro due sacchi neri dell’im-
mondizia nel bosco del Parco San
Giovanni, nell’area dove un tempo
sorgeva l’ospedale psichiatrico. A
cento passi da un roseto che era la
passione di Liliana e di Sebastiano
Visintin, il marito 72enne sospettato
di essere coinvolto nella scomparsa.
Se, come è ormai quasi certo, il
corpo è di “Lilly”: chi l’ha uccisa?
Quando, come e perché? E quand’è
che l’assassino ha abbandonato il ca-
davere in mezzo ai rovi dopo averlo
infilato dentro sacchi di plastica che
avevano ancora le pieghe nel mez-
zo? Come sempre accade quando in
una storia la consistenza dei possibi-
li indizi pesa tanto quanto l’ombra
della loro volatilità, anche nel giallo
di Trieste, tra sospetti e suggestioni,
conviene osservare i dettagli. Venti-
sei giorni dopo la scomparsa di “Lil-
ly”. Era il 14 dicembre. Due uomini si
accusano a vicenda. Il marito e l’ami-
co-confidente. In questi giorni Visin-
Domani in aula a Roma per la nuova decisione sul processo ai quattro uomini dei Servizi egiziani
I genitori di Regeni: “L’Italia trovi gli indirizzi degli agenti”
di Giuliano Foschini
«Noi non ci arrendiamo, questo è
certo», giurano Paola e Claudio Re-
geni, insieme con il loro legale Ales-
sandra Ballerini. «Sentiamo ogni
giorno, sempre di più, la solidarie-
tà, la forza dei cittadini, di quelli
che noi chiamiamo il popolo giallo.
Ma abbiamo bisogno di sentire la
voce e vedere le azioni delle nostre
istituzioni: è possibile che il nostro
governo, la nostra intelligence, un
Paese importante come l’Italia, non
riesca ad avere quattro indirizzi
dall’Egitto? Non possiamo creder-
ci».
Sono passati sette anni. E la fami-
glia Regeni - e con loro tutta l’Italia,
si trova di fronte a un’altra, ennesi-
I luoghi del mistero
1 Via del Verrocchio
TRIESTE
Piazza
Unità d’Italia
La casa di Resinovic
e Visintin nel quartiere
San Giovanni
2 Via Donadoni
3 Via Weiss
SAN VITO
Il laboratorio dove Visintin Il luogo dove è stato
arrotonda la pensione ritrovato il cadavere
affilando i coltelli nel parco San Giovanni
il giallo di trieste
Buste, video e accuse
I due uomini in guerra
sul corpo di Liliana
Così il marito e l’amico
puntano il dito
l’uno contro l’altro. Ma
l’assassino forse è stato
ripreso dalle telecamere
della scuola di polizia
i La coppia
Sebastiano Visintin
e Liliana Resinovic:
è quasi certo che
sia suo il corpo
rinvenuto nel parco
tin dice al telefono (è intuibile che
ad ascoltarlo non ci sia solo il suo in-
terlocutore) «lo sappiamo tutti quel-
lo là che persona è!». Sterpin. Che da
parte sua ha sganciato un macigno.
«A casa pagava tutto lei, voleva la-
ma vigilia: domani il tribunale di
Roma, davanti al giudice per l’u-
dienza preliminare, dovrà di nuovo
decidere se mandare a processo i
quattro agenti della National secu-
rity - il servizio segreto civile egizia-
no - accusati delle torture e del se-
questro di Giulio Regeni. Oppure
no. Il gup lo dovrà fare dopo che un
suo collega aveva già disposto il giu-
dizio, provvedimento però annulla-
to dalla Corte di assise di Roma. I
giudici — contraddicendo il collega
dell’udienza preliminare — aveva-
no stabilito che non era possibile
aprire il procedimento senza la no-
tifica degli atti ai quattro imputati
che si sottraggono al processo. Noti-
fica che non era stato possibile ef-
fettuare perché l’Egitto non aveva
voluto comunicare i domicili dei
Cronaca
Università
Università
degli studi
BARRIERA
NUOVA
Ospedale
Maggiore
Cattedrale di
San Giusto Martire
4 Via Damiano Chiesa
2 particolare: «Prima di uscire era an-
La scuola di polizia
Vincenzo Raiola dotata
5 rige Liliana quella mattina dopo ave-
di 4 telecamere sulla via
sciare il marito perché con lui era tri-
ste. Glielo avrebbe detto il 16 dicem-
bre». Lasciarlo sì, ma non in braghe
di tela. «Avrebbe preso un’altra ca-
sa, più economica», dice Sterpin. Il
marito è convinto che l’amico fosse
Il Cairo non ha fornito
i recapiti per la notifica
Le tre strade che il gup
ora può intraprendere
k I genitori di Guido Regeni
3
ex Ospedale
psichiatrico
San Giovanni
1
SAN GIOVANNI
4 “sparisce” Lilly il 14 dicembre? La
5 Via D’Alessio Nicoletto
L’abitazione di Sterpin
l’amico di Liliana
Resinovic
PER GENTILE CONCESSIONE DI SEBAS/ANSA
amante e che «Lilly era spaventata
da lui perché voleva sempre di più».
Anche più del weekend che i due –
sempre secondo Visintin – «avevano
organizzato per il 18 e 19 dicembre»:
quattro giorni dopo la scomparsa.
quattro: non rispondendo alle reite-
rate richieste formali della procura
e del ministero della Giustizia; e a
quelle informali che i presidenti
del Consiglio hanno presentato di-
rettamente ad Al Sisi.
Ora la palla torna al giudice
dell’udienza preliminare, si diceva.
Che sul tavolo ha tre possibilità. La
prima è quella di reiterare la richie-
sta all’Egitto riproponendo una
nuova rogatoria. La seconda è una
sorta di messa in mora del ministe-
ro della Giustizia. Fino a questo mo-
mento, infatti, tutte le richieste for-
mulate all’Egitto sono cadute nel
nulla. I rapporti sono praticamente
bloccati da due anni. Anzi: l’Egitto
ha usato parole durissime contro il
lavoro della procura di Roma e del-
le nostre forze di polizia. Grazie al
pagina 17
Fermiamoci un attimo. Come
versione fornita dal marito: «Mi ave-
va detto che doveva andare a trova-
re degli ex colleghi». Ma poi dice di
avere scoperto, smanettando sul cel-
lulare di lei, che la moglie doveva an-
dare a casa di Sterpin. L’uomo abita
quasi dall’altra parte di Trieste, ri-
spetto al rione San Giovanni dove
c’è casa Visintin-Resinovich. «Con
quel tizio si erano sentiti alle 8.22»,
riferisce l’ex fotografo. Aggiunge un
data a buttare l’umido». I sacchetti
sulla testa del cadavere trovato nel
bosco sono di plastica trasparente.
Ma la prima domanda a cui cercano
una risposta gli investigatori della
Squadra mobile è un’altra: dove si di-
re lasciato a casa cellulari, borsa e
documenti. Chi incontra, o chi la
raggiunge? Ha avuto una discussio-
ne, e se sì, con chi? Col marito? Con
l’amico e il marito li ha sentiti?
Via Donadoni, 36/A. «Giù in cit-
tà», per dirla con Visintin (casa loro
è su, verso la collina). La claire del
negozio è abbassata. Qui c’è il labora-
torio del marito di Liliana. «Affilo
coltelli in nero per mantenermi». Il
14 mattina fa delle consegne, raccon-
ta. Poi – dice – va a provare una
Go-Pro in bicicletta. È un alibi che
tiene? Visintin lo pensa: sua sponte
consegna il video ai poliziotti. Non è
la prima volta che l’uomo ha a che fa-
re con la polizia. Dieci anni fa sua fi-
glia – avuta dal primo matrimonio –
muore di overdose. Adesso, il secon-
do dramma: la moglie trovata cada-
vere. «Finirà che mi arresteranno
perché io non so difendermi», ripe-
te l’uomo. Chi sospetta un suo coin-
volgimento – ma al momento non vi
sono riscontri – butta lì degli spunti
suggestivi. Se i sacchi neri sul corpo
della donna non portano i segni di
tre settimane all’aperto, dove è rima-
sto il corpo dal 14 dicembre? Gli in-
quirenti sembra abbiano già escluso
dalle ipotesi gli edifici abbandonati
del parco San Giovanni (non ha sen-
so spostare il corpo di pochi metri
fin dentro il bosco). E stanno passan-
do al setaccio una quindicina di tele-
camere. Tra queste, le quattro della
Scuola allievi agenti della polizia-ca-
serma Vincenzo Raiola. Sorge in via
Damiano Chiesa. A qualche centina-
io di metri dalla casa da cui Lilly sa-
rebbe uscita per portare l’umido.
Lungo la strada che dal laboratorio
del marito porta a San Giovanni.
All’appartamento di via Verrocchio.
In quelle riprese video potrebbe es-
serci la chiave del giallo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
loro lavoro si è potuti arrivare a que-
sto risultato. Ciò nonostante, dal
ministero nulla è stato detto sulle
mancate risposte egiziane. L’ulti-
ma ipotesi, per il giudice, è quella
di ordinare la sospensione del pro-
cesso. Ipotesi però che la famiglia
Regeni - come ha ribadito dal palco
del teatro Duse di Genova - non
prende nemmeno in considerazio-
ne. Anche il presidente della Came-
ra, Roberto Fico, ha avuto parole
chiarissime. E da più parti è stato
chiesto al governo un intervento,
anche legislativo: un’ipotesi sul ta-
volo dei tecnici è una legge che pre-
veda, qualora uno Stato straniero si
rifiuti di dare gli indirizzi di suoi di-
pendenti, che sia sufficiente notifi-
care l’atto all’ambasciata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
18 Domenica, 9 gennaio 2022

Economia
le aziende in crisi

Energia, il conto salato delle imprese

“Nel 2022 aumenti per 35 miliardi”
Uno studio della Cgia di Mestre ha calcolato quanto costeranno gli extra-costi dei rincari per l’elettricità
Cresce il pressing dei partiti per convincere il governo a prevedere nuovi aiuti, oltre agli 8 miliardi già stanziati

Gli aumenti di elettricità e gas vrebbe superare i 3 miliardi di eu-

di Aldo Fontanarosa
ROMA - Nel momento sbagliato,
nell’anno della variante Omicron,
le imprese italiane fronteggeran-
no uno shock energetico di dimen-
sioni forti, inquietanti. Per l’ener-
gia elettrica, l’Ufficio Studi della
Cgia di Mestre stima una spesa ag-
giuntiva di 36 miliardi di euro (nel
2022 rispetto al 2019). Mariastella
Gelmini, ministro per gli Affari re-
gionali, assicura che il governo
non si volterà dall’altra parte: «La-
voreremo, anzi, per aiutare fami-
glie e aziende».
La Cgia di Mestre ipotizza che le
imprese - grazie alla tenuta dell’e-
conomia nazionale - consumeran-
no la stessa energia elettrica del
2019, anno che ha preceduto la
pandemia. L’altra ipotesi - forse ot-
timistica - è che la tariffa media
dell’energia elettrica si attesterà a
150 euro per ogni megawattora
consumato nel 2022. La catena di
ipotesi porta ai 36 miliardi di spe-
se aggiuntive che si scaricheran-
no - per ben 22 miliardi - sul siste-
ma produttivo del Nord Italia. Gui-
derà l’amara classifica la Lombar-
dia (con 8,5 miliardi in più sul
2019). Seguiranno il Veneto con
un extra costo di 3,9 miliardi; l’E-
milia Romagna con 3,5 miliardi e
il Piemonte con 2,9.
I settori più colpiti saranno quel-
li che registrano i consumi più im-
portanti. In base ai dati del 2019,
sono molto esposti la metallurgia,
il commercio, alberghi, bar e risto-
ranti, i trasporti e l’industria chi-
mica. Ma Coldiretti Lombardia av-
verte che gli agricoltori e finanche
i vivai cominciano a staccare la spi-
na. Tanto da mettere a rischio le
coltivazioni in serra di alcuni fiori
(dalle primule ai ciclamini) e delle
piante verdi da appartamento. Da
k Al governo
Daniele Franco,
ministro dell’Economia
I numeri
8,5 mld
In Lombardia
La regione locomotiva
del Paese pagherà l’energia
elettrica 8,5 miliardi in più nel
2022 rispetto al 2019. Forte
l’impatto anche per Veneto,
Emilia Romagna, Piemonte
61%
Le aziende del Nord
Dei costi aggiuntivi, pari
a 36 miliardi nel 2022, oltre
il 60% ricadrà sulle imprese
settentrionali. Tra i settori più
esporti, la metallurgia, il
commercio, il turismo
e i trasporti
Variazioni trimestrali, dati in %
15,6
11,4
3,3
0,8
-5,4 -6,7
-13
-18
I 2020 II 2020 III 2020 IV 2020
tutt’altro mondo, si fa sentire an-
che Matteo Forte, amministratore
delegato per l’Italia di Stage Enter-
tainment, che gestisce i teatri Liri-
co Giorgio Gaber e Nazionale di
Milano. In un momento già duro e
incerto per lo spettacolo, le bollet-
te esorbitanti in arrivo minaccia-
no di assestare il colpo di grazia a
decine di attività del Paese, cine-
ma inclusi.
Se l’Italia spegnerà alcune sue
serre e qualche teatro, si moltipli-
cano nel mondo le iniziative più di-
verse, tutte nel segno dell’austeri-
tà. Il governo del Kosovo, ad esem-
pio, vieta la produzione di cripto-
valute. Attività che richiede l’im-
Gas Elettricità
41,8
29,8
15,3
14,4
9,9
5,3
4,5 3,8 3,9
I 2021 II 2021 III 2021 IV 2021
piego continuo dei computer nel
mining, cioè nella estrazione di
questi valori.
Per fronteggiare il caro energia,
la Cgia di Mestre sollecita il gover-
no Draghi ad aumentare le risorse
stanziate con la legge di Bilancio.
Servirebbe almeno un miliardo di
euro al mese (fino a giugno) per
calmierare gli aumenti tariffari.
Ora, il governo ha ben chiara l’e-
mergenza bollette anche per gli ef-
fetti sull’inflazione. Le imprese,
che sopporteranno una spesa rad-
doppiata rispetto al 2019, per so-
pravvivere aumenteranno i prezzi
dei prodotti in vendita. Ma l’impe-
gno economico aggiuntivo non do-
ro (da dividere tra famiglie, soprat-
tutto bisognose, e aziende).
55 In questo scenario, si fa tambu-
reggiante il pressing della Lega
che chiede all’Italia di abbraccia-
re la strada di un nucleare di nuo-
va generazione. La centrale da
1600 megawatt - che la Finlandia
inaugura sull’isola di Olkiluoto - di-
mostrerebbe che questo tipo di
energia non va demonizzata. Chi
invece osteggia il nucleare ricor-
da che la centrale finlandese è co-
stata 9 miliardi di euro (invece dei
3 preventivati) ed è stata costruita
in 12 anni (contro i 7 dell’ottimisti-
co progetto iniziale). Una cosa è
certa. Questo governo non potrà
fare scelte impegnative per garan-
La Lega: ora
il nucleare. I grillini:
è una barzelletta. Il
Pd: più rinnovabili
I 2022
tire una maggiore autonomia al
Paese. Troppo vistose sono le divi-
sioni che attraversano la maggio-
ranza. Il nucleare leghista viene
bollato come una «barzelletta»
dai grillini, che chiedono sempli-
cemente aiuti alle imprese e alla
famiglie. Basterà questo per supe-
rare una tempesta grave ma co-
munque passeggera. Alessia Rot-
ta (Pd), presidente della commis-
sione Ambiente della Camera, ag-
giunge: «Se oggi avessimo la quo-
ta di energia da fonti rinnovabili
prevista per il 2030 - il 70% - la bol-
letta elettrica dell’Italia sarebbe la
metà: 40 miliardi invece di 75».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

TRIBUNALE DI LIVORNO REGIONE BASILICATA I pagamenti elettronici

Concordato Preventivo n. 9/2011 R.F.
VENDITA ASINCRONA
TELEMATICA
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Località Guasticce Via Francia, 110
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ore 12:00 del 02/03/2022 tramite
indirizzo PEC del Ministero
della Giustizia
offertapvp.dgsia@giustiziacert.it.
Delegato Dott. Matteo Trumpy.
Info presso il commissario
e liquidatore giudiziale
dott. Matteo Trumpy
anche per visionare l’immobile
tel. 0586 429398
mail: matteo.trumpy@studiotrumpy.eu
e su www.tribunale.livorno.giustizia.it
e www.astegiudiziarie.it.
Rif. CONC. PREV. n. 9/11 R.F.
Direzione Generale Stazione Unica Appaltante
Bando di gara
Amministrazione Aggiudicatrice: Direzione Gene-
rale Stazione Unica Appaltante della Regione Basili-
cata (SUA-RB) - Ufficio Appalti di Servizi di Ingegne-
ria e Architettura e Lavori, via Vincenzo Verrastro n.
4 - 85100 POTENZA - ITF51 - Tel. +390971668972
- PEC: ufficio.appalti.lavori@cert.regione.basilicata.
it; indirizzo Internet: https://www.sua-rb.it. Oggetto
dell’appalto: Procedura aperta per l’affidamento
dell’incarico per la Progettazione di Fattibilità Tecni-
ca ed Economica, Progettazione Definitiva e Proget-
tazione Esecutiva per il Ripristino della Diga di Abate
Alonia sul Torrente Olivento in agro di Lavello PZ.
Lotti n. 1. Valore stimato: Importo complessivo a
base di gara: € 2.059.748,04, di cui € 0,00 per oneri
di sicurezza, esclusa IVA.
Durata contratto: 150 giorni dalla data della stipula
Procedura: Procedura aperta - Criterio di aggiu-
dicazione: criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa ai sensi dell’art. 95, comma 2, del D.lgs.
50/2016 e s.m.i.. Termine per il ricevimento delle
offerte: 07/02/2022 - ore 12:00. Altre informazio-
ni: https://www.sua-rb.it/N/G00336 oppure PEC uf-
ficio.appalti.lavori@cert.regione.basilicata.it.
Il Responsabile del Procedimento
Ing. Rocco Onorati
Esercenti senza pos, slittano le sanzioni
Le sanzioni a negozianti e professionisti senza pos non
partono più quest’anno; e dopo, chissà. La data di avvio
è slittata, un po’ in sordina, a gennaio 2023: un anno
dopo il termine emerso in precedenza. È quanto si legge
nella norma di conversione del decreto Recovery, nella
Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2021. Le sanzioni
previste sarebbero di 30 euro, più il 4 per cento del
valore della transazione. Si applicano a tutti coloro che
per legge devono accettare carta e bancomat con il
k L’obbligo pos, esercenti ma anche professionisti come medici e
A introdurre tassisti. L’obbligo è in vigore dal 2012 (governo Monti),
l’obbligo di ma senza sanzioni. Oggi l’utente che si vede rifiutati
pos, ma senza carta di credito o bancomat ha solo il diritto di non
sanzioni, fu il pagare fino a quando la controparte non accetta il
governo Monti pagamento elettronico. Opzione poco nota e certo
foriera di litigi. Per anni si sono succeduti tentativi di
introdurre sanzioni, il governo Draghi è stato il primo a
riuscirci. Ma per l’entrata in vigore bisognerà aspettare
(almeno) un altro anno. — alessandro longo

Trova questo quotidiano o rivista molto prima sul sito eurekaddl.cloud , su https://t.me/eurekaddlquotidiani e su https://t.me/eurekaddlriviste
.
Domenica, 9 gennaio 2022 Economia pagina 19
la quotazione
Parte la stagione dei bilanci
Banche Usa, nel 2021 record storico di utili

Reddit, il social
dei piccoli investitori
in Borsa con i colossi
Goldman Sachs e Morgan Stanley porteranno la piattaforma
a Wall Street, per uno dei debutti più attesi di inizio anno

recente la piattaforma era stata

di Vittoria Puledda
MILANO — Era stato il social che
aveva lottato a fianco delle “me-
me stocks”, anzi che aveva contri-
buito in maniera decisiva a far
esplodere il fenomeno dei titoli
che acquistano visibilità grazie
alla Rete. Insieme al broker onli-
ne Robinhood e con migliaia di
day trader, si era buttato lancia
in resta contro hedge fund e co-
lossi della finanza, considerati
speculatori aggressivi, e in dife-
sa di società come Gamestop e
Amc, solo per i citare i nomi più
noti anche in Italia, oggetto de-
gli attacchi dei big.
Ma ora anche per Reddit, la
piattaforma social che aveva in-
carnato quella stagione, è arriva-
to il momento di fare il grande
salto e andare in Borsa, quotarsi
a Wall Street. Come, del resto,
hanno fatto da tempo tutti gli al-
tri social network. E per farlo,
Reddit abbandona i panni del
“pierino” dei mercati e si affida
proprio a quei giganti come advi-
sor. Tre settimane fa aveva depo-
sitato il file presso la Sec (primo
passo ufficiale per lo sbarco al li-
stino) ora ha fatto un ulteriore
passo avanti, quasi decisivo, ver-
so la quotazione: ha scelto le ban-
che d’affari.
Secondo le indiscrezioni ripor-
tate dalla stampa anglosassone,
Reddit si è rivolta a Goldman Sa-
chs e Morgan Stanley, mentre Jp
Morgan, sempre secondo i ru-
mors, sarebbe pronta a investire
nel gruppo che ha a libro soci an-
che Condé Nast (con una quota
di minoranza) insieme a Fideli-
ty, Sequoia Capital e il colosso
tecnologico cinese Tencent. Di
La storia
h La nascita
Reddit, forum di discussione e
aggregatore di notizie, nasce nel
2005. Il nome dalle parole inglesi
“read it”, “l’ho letto”
h I “redditors”
Negli anni raccoglie una
variegata comunità di 400
milioni di contributori/lettori
h I meme stock
All’inizio del 2021 diventa il luogo
di elezione dei “meme stock”,
azioni di piccole società che la
comunità decide di comprare,
con spettacolari rialzi in Borsa
La partita per il nuovo Patto di stabilità
k La copertina
Affari&Finanza in edicola
valutata 15 miliardi di dollari,
ma l’unico elemento certo è il va-
lore che è stato dato a Reddit nel-
lo scorso agosto, quando effet-
tuò una raccolta fondi da 700 mi-
lioni guidata da Fidelity manage-
ment. In quell’occasione la piat-
taforma social fu valutata 10 mi-
liardi di dollari.
Non ci sono date per l’Ipo né
ipotesi sulla quota che arriverà
sul mercato, anzi le stesse fonti
specificano che nulla è stato an-
cora deciso definitivamente (e
quindi la stessa quotazione po-
trebbe essere rimandata) ma
l’impressione è che i tempi strin-
gano. Reddit è stata fondata nel
2005 e ormai ha superato i 50 mi-
lioni di utenti giornalieri.
Su Affari&Finanza in edicola domani
Il gong suonerà il prossimo 19 gennaio,
quando Emmanuel Macron presenterà
gli obiettivi della presidenza di turno
francese dell’Unione europea. Partirà co-
sì ufficialmente il percorso che entro la
fine dell’anno dovrà portare alla revisio-
ne delle regole del Patto di stabilità euro-
peo, che ora, con i conti pubblici di molti
Paesi membri schiantati dalla pandemia
e la necessità di dare slancio alla ripresa,
non possono più funzionare. Il settima-
nale economico Affari&Finanza dedica
al Patto del futuro il servizio di coperti-
na, che racconta le difficoltà e le incogni-
te attraverso le quali si dovranno dipana-
re le trattative, dalla capacità di leader-
ship del nuovo cancelliere tedesco Olaf
ANSA
Per le grandi banche Usa sono attesi risultati record per il 2021 grazie al
balzo delle commissioni sugli investimenti e a perdite sui prestiti inferiori
al previsto. I primi a diffondere i risultati saranno Citigroup e JPMorgan
(14 gennaio), seguite da Goldman Sachs (il 18) e da Morgan Stanley e
Bofa (il 19). Come segnala il Financial Times, tutti - con l’eccezione di
Citi - dovrebbero comunicare gli utili annuali più alti di sempre.
La notorietà - e la fortuna - di tra i day trader indipendenti. Ma
Reddit esplose a tempi delle co- negli ultimi mesi sulla piattafor-
siddette “meme stocks”, quan- ma social è esplosa un’altra ba-
do cavalcò l’onda - non da sola - checa, quella chiamata Anti-
delle piccole aziende a suo giudi- Work, dove si confrontano e si
zio ingiustamente attaccate da- scambiano opinioni 1,3 milioni
gli hedge fund. La sua bacheca, di utenti senza più lavoro, per co-
WallStreetBets, divenne famosa strizione o per scelta. E, sempre
di più dopo il periodo del lockdo-
wn, convinti che le frustrazioni
e le ingiustizie del mercato del
lavoro in fondo non valgano la
pena di essere vissute. Un movi-
mento trasversale accomunato
dalla convinzione che si possa
avere “il meglio da una vita sen-
za lavoro”, e che sulla piattafor-
Scholz al destino dello stesso Macron, ma Rebbit si scambia consigli e
considerando che in primavera la Fran- strategie su come sopravvivere.
cia andrà al voto per le presidenziali. Infi- Il che non impedisce a Reddit
ne, l’elezione del nuovo presidente della di puntare spedita a Wall Street.
Repubblica in Italia con l’ipotesi che Dra- Compiendo la stessa scelta fatta
ghi traslochi da Palazzo Chigi al Quirina- nel luglio scorso da Robinhood,
le. Il verdetto dei mercati su questo pas- il broker online (e non privo di
saggio istituzionale è quasi unanime: qualche ombra, tanto che ha pa-
vorrebbero continuità, nel timore che le gato multe milionarie) che si era
difficoltà nel formare un nuovo governo quotato a 38 dollari ad azione.
possano far perdere all’Italia una quota Non ha avuto troppa fortuna: do-
di finanziamenti europei del Pnrr. po essere rapidamente salito fi-
Tra i temi internazionali, la decisione no a 70 dollari, il paladino del tra-
di Joe Biden di far slittare per motivi di si- ding democratico e gratuito (per
curezza l’accensione delle torri per il 5G i trader) ha imboccato la strada
di At&t e Verizon, che conferma la delica- della discesa e ora tratta intorno
tezza strategica di queste tecnologie. a 16 dollari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cda straordinario
Bper rivede l’offerta
per prendere Carige
Cda straordinario a Bper, per
rivedere la proposta su Carige.
La banca modenese si è riunita
ieri sera, probabilmente anche
alla luce delle indiscrezioni che
davano la proposta Credit
Agricole più conveniente per il
Fondo interbancario, azionista
all’80% di Carige. Secondo i
rumors l’orientamento di Bper
sarebbe di considerare a pieno
titolo l’effetto positivo delle Dta
(le imposte differite) riducendo
dal miliardo iniziale a circa 600
milioni la richiesta di
ricapitalizzazione di Carige,
prima dell’acquisizione. Tuttavia
per avere certezze bisognerà
probabilmente aspettare
domani, quando il Fondo ha
detto che tirerà le fila tra le varie
offerte (sempre che a questo
punto non si prenda più tempo).
COMUNE FOLLONICA
Avviso gara telematica AZIENDA NAPOLETANA MOBILITA’ S.p.A.
CIG 9036455E8E AVVISO DI GARA
L’ANM - Azienda Napoletana Mobilità S.p.A. – in-
Il Comune di Follonica L.go Cavallotti dice gara europea, procedura aperta, con il criterio Avviso Pubblico di Selezione
indice gara a procedura aperta median- di aggiudicazione dell’Offerta Economicamente più
te il criterio dell’offerta economicamente Vantaggiosa, per l’affidamento, in lotto unico, di un La Fondazione ITS “Mo.So.S.”, in collaborazione con ARST S.p.A. e con l’assistenza
più vantaggiosa per affidare la gestio- Accordo quadro per il “Servizio di Somministra- dell’ANPAL, rende noto che è indetta una Selezione Pubblica per screening curriculare,
ne complessiva delle sanzioni ammi- zione di lavoratori interinali a tempo determinato
con qualifica di Operatori di Esercizio” Lotto unico. test e colloquio per l’ammissione di 30 candidati ad un corso di formazione presso la
nistrative di competenza del comando
di polizia municipale del Comune di (Pratica n. 21354 - CIG 9017153732) – Durata: 12 Fondazione ITS “Mo.So.S.” (durata 12 mesi), finalizzato al conseguimento del Diploma
mesi. Importo a base di gara: 10.087.059,34 € ol-
Follonica tramite la piattaforma START di Tecnico Superiore agente di condotta ed alla successiva assunzione presso ARST
tre IVA, comprensivo degli oneri per la sicurezza
Regione Toscana. Valore complessivo pari ad € 0,00. S.p.A. con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca, full time o part - time
della procedura: € 682.500. Scadenza Il termine per la presentazione delle offerte è fissato (durata 12 mesi) dopo i primi 12 mesi di formazione.
presentazione offerte 31/01/2022 ore alle ore 14.00 del 28/01/2022. Il Bando e tutta la
documentazione relativa alla gara sono disponibili Si comunica che il Bando sarà pubblicato sul B.U.R.A.S. parte III del 7 gennaio 2022 e
12.00. Apertura offerte: 01/02/2022 ore
09.30. Il Bando è disponibile sul sito sul sito www.anm.it. Per informazioni: Unità Affida- sul sito web aziendale www.arst.sardegna.it, raggiungibile al link:
menti Contratti Attivi e Passivi: tel. 081. 763.6229;
internet all’indirizzo: http://www.comune. http://www.arst.sardegna.it/azienda/Concorsi/reclutamento_personale.html
fax 081 763.2105
follonica.gr.it/link/start.php. Il bando sarà pubblicato anche sul sito web della Fondazione ITS “Mo.So.S.
L’Amministratore Unico
Dirigente d.ssa Gemma Mauri (Ing. Nicola Pascale) www.fondazionemosos.it e sul sito dell’ANPAL www.anpalservizi.it.
Il portale per le candidature alla Selezione Pubblica, sarà reso disponibile a decorre-
REGIONE SICILIANA re dalle ore 8,30 del 10 gennaio 2022 e fino alle ore 13.00 del 28 gennaio 2022
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE C A T A N I A
Estratto avviso di gara CIG: 89942566D9 (termine ultimo di scadenza per la presentazione delle domande) secondo le modalità
Questa Azienda ha indetto gara a procedura aperta per l’acquisto di un sistema di produzione digitale dei consensi radiologici e
di un servizio di conservazione sostitutiva degli stessi durata anni due con possibilità di rinnovo per ulteriori anni 2 Valore sti- indicate nel Bando.
mato del contratto per l’acquisto di un sistema di produzione digitale dei consensi radiologici e di un servizio di conservazione
sostitutiva degli stessi durata anni due più eventualmente ulteriori 2 anni : € 409.000,00 Per le modalità e l’inoltro delle offerte Il Direttore Centrale di ARST S.p.A.
si fa riferimento al bando di gara pubblicato sulla G.U.C.E., sulla G.U.R.I. e sulla GURS, nonché alle norme del capitolato tecnico
Dott. Ing. Carlo Poledrini
e del disciplinare di gara.Scadenza presentazione offerte: 20.01.2022, ore 13:00. Celebrazione gara: 21.01.2022. ore 10:00. La
documentazione utile per la partecipazione alla procedura di gara viene resa disponibile sul sito www.aspct.it/comunicazione/
bandi_di_gara/ e sul portale https://app.albofornitori.it/alboeproc/albo_aspcatania. Eventuali informazioni potranno essere ri-
chieste all’U.O.C. Provveditorato, al seguente indirizzo PEC: provveditorato@pec.aspct.it.Il RUP è la Dott.ssa Alessia Leonardi
Direttore UOC Provveditorato Il Direttore Generale
(Dott. Pietro Galatà) (Dott. Maurizio Lanza )
.

Trova questo quotidiano o rivista molto prima sul sito eurekaddl.cloud , su https://t.me/eurekaddlquotidiani e su https://t.me/eurekaddlriviste
.
Domenica, 9 gennaio 2022 Commenti pagina 21
Posta e risposta di Francesco Merlo Invece Concita

Inutile
Non sporcate la memoria di Pablito nascondersi
dietro la pandemia
e lasciate “Olimpico” l’Olimpico per fare scelte

Lettere
Via Cristoforo
Colombo 90
Caro Merlo, leggo che il governo, su idea del
presidente della Lega Calcio Gabriele Gravina e
su sollecitazione — nientemeno — del Parlamento
potrebbe intestare a Paolo Rossi lo stadio
00147 Olimpico. Come ha scritto Enrico Sisti su
Repubblica,“non è Wembley che rappresenta il
calcio inglese e dove gioca la nazionale”.
L’Olimpico è lo stadio nostro, della Roma e della
Lazio. Non so se noi romani dovremmo ridere o
piangere.
Elisa Ricci — Roma
Ridere. Vedrà che prevarrà il buonsenso e
E-mail l’Olimpico resterà l’Olimpico. Non c’è infatti
Per scrivere a
Francesco Merlo
francescomerlo
@repubblica.it
solo la bizzarria del tifo di Stato. C’è anche la
violenza alla memoria di Paolo Rossi, un
campione che, amato da tutti gli italiani,
verrebbe esposto non voglio dire all’odio dei
tifosi romanisti e laziali ma certamente
all’irrisione di tutti i romani. Enrico Sisti lo ha
spiegato benissimo: “l’Olimpico non è uno
stadio al di sopra degli schieramenti”. E non
vuole certo dire che l’Olimpico è uno stadio
“contro” l’Italia, ma che viene prima dell’Italia,
della Patria, è lo stadio dell’appartenenza
organica, etnica, tribale, la stadio della squadra
(Roma o Lazio), della Piccola Patria che il
grande visionario (e reazionario) tedesco Ernst
Jünger battezzò Mutterland, la terra della
madre, della Matria (parola che il facile
femminismo dovrebbe usare con cautela)
contrapposta alla Vaterland, la terra del padre.
Vedrà, cara tifosa, che Gabriele Gravina, eletto
all’unanimità, saprà ora guadagnarsi tutti quei
voti che ha avuto.
Caro Merlo, a me il voto segreto non è mai andato
giù; se voto un parlamentare, è giusto che io
sappia come ha votato su tutto quello che è
inerente al Parlamento. Lor signori si devono
assumere tutte le responsabilità, senza
Perché tornare Lezioni serali
E-mail
Per scrivere alla in classe in presenza all’addiaccio
redazione
rubrica.lettere Roberto Rodio M.C., Bergamo
@repubblica.it
Sono favorevole alla priorità Sono una studentessa
che il governo sta dando al ventottenne dell’Itis Paleocapa
rientro a scuola in presenza.
nascondersi dietro al voto segreto, così ci
sapremo regolare di conseguenza. Poi per
l’elezione del prossimo presidente della
Repubblica, i catafalchi sono degli obbrobri. Se,
La soluzione
come letto, il presidente Fico ha la facoltà di
toglierli, che li tolga!
Giorgio Laganga
migliore
Invece di indignarsi, dovrebbe sperare che
“blindino” il catafalco. Ci rifletta: maneggiare la di Concita De Gregorio
libertà di coscienza è molto più complesso che
maneggiare il vaffa. Tutto i “suoi” eletti, caro
Laganga, stanno facendo di nascosto, ma i soli i scivola verso una soluzione
ai quali lei non perdona di nascondersi sono i d’emergenza” è la frase che
franchi tiratori. Insomma, da mesi si muovono
nell’ombra le ambizioni di tutti, candidati veri,
mezzi candidati e falsi candidati. Malcelati
sotto cumuli di ipocrisia, i capipartito trattano,
si incontrano, bruciano nomi e carriere sì, ma
sempre in segreto. E però il solo segreto che lei
S ricorre, in questi ultimi giorni in
cui persino il gradimento delle
moltitudini per Mario Draghi
tentenna: piaceva a tutti, ora
dispiace a molti ma dispiace solo
a seguire ossessivamente le dichiarazioni ogni
tratta con indignazione preventiva è la libertà mezz’ora, i bocconcini che i dichiaranti lasciano
del voto segreto. Si ricordi che il voto segreto fu qua e là perché si faccia un lancio di agenzia, si
abolito dal fascismo. I franchi tiratori sono accenda la polemica di un minuto e mezzo. Come
l’astuzia della Provvidenza nella politica quando metti un piede in acqua per sentire se è
italiana dove è il voto palese il nascondiglio dei fredda: solo la punta, non tutto il piede, se poi è
traffici più illeciti. fredda lo tiri via subito. Si parla per vedere l’effetto
che fa.
Caro Merlo, come non condividere ciò che lei e la Profezia di facilità estrema: tornerà a piacere a
lettrice Giulia Acciarito dite su Clint Eastwood. tutti in un attimo, se e quando dovesse mantenere
Aggiungo che un premio lo merita anche Michele una delle due cariche in ballo. Se diventasse capo
Kalamera il doppiatore. È un peccato che questi dello Stato, poi, piacerebbe all’universo mondo —
bravissimi professionisti a volte non vengano nell’iperuranio della politica e dell’economia: ma
neppure citati nei titoli di coda. quelli, gli stranieri, mica dichiarano ogni quarto
Franco Mariazzi - Monza d’ora. Tacciono, agiscono, non sono rilevati dai
La bravura di Michele Kalamera onora la radar dei social. Dicevo dell’emergenza. È una
grande tradizione italiana delle “voci scusa farlocca. Che si sarebbe usata la pandemia
nell’ombra”. Ma credo che siano sempre e per implorare Mattarella di restare si sa da due
comunque più godibili i film in edizione anni. Che “congelare tutto” — ciascuno resti al suo
originale, con l’aiuto magari dei sottotitoli che, posto — fosse la via più conveniente per tutti quei
troppo spesso, in italiano non sono all’altezza. parlamentari in caduta libera che non saranno
©RIPRODUZIONE RISERVATA rieletti è una constatazione che risale al momento
in cui si è deciso di dimezzare il Parlamento.
La stessa pandemia non si può più definire
di Bergamo. Scrivo per le un’emergenza, dura da quasi tre anni e non finirà:
modalità disumane in cui le si stabilizzerà, tutt’al più, impareremo a
scuole serali sono costrette a conviverci. La “soluzione di emergenza” è una
operare in epoca Covid. I soluzione di comodo, frutto della debolezza e
protocolli pensati per i licei della paura di una classe politica povera di tutto
diurni vengono applicati anche quello che le manca a dirsi tale. Per questa
alle scuole serali. Le ragione, non per la pandemia, è la soluzione
conseguenze sono tragiche: è migliore.
già da metà ottobre che in aula ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono papà di un bimbo di otto indossiamo cappotto, berretto e Scrivete a concita@repubblica.it

anni che frequenta la terza
elementare; comprendo le
difficoltà degli istituti a gestire
la pandemia, ma credo che nel
dibattito riguardo all’apertura
o chiusura, non si tenga conto
dell’effetto negativo
particolarmente marcato della
Dad sugli alunni più piccoli.
I primi anni di elementari sono
caratterizzati dall’importanza
della presenza fisica: si insegna
a scrivere manualmente, a
stare in un gruppo di pari con
delle regole e a tenere
l’attenzione. Queste cose sono
impossibili da trasferire in Dad.
Come si può insegnare a un
bambino a tenere in modo
corretto la penna in mano a
distanza? Inoltre una Dad
efficace richiede una
preparazione che molti
insegnanti non hanno.
Chiudere la scuola (e investirci
così poco) è come bruciare i
mobili perché si ha freddo.
guanti di lana. Siamo obbligati
Cucù a svolgere le lezioni con le
di Sebastiano
finestre aperte. Ma — con
Messina
temperature sottozero, fino alle Pietre
23, in enormi aule deserte, con
A Montecitorio riscaldamento inesistente — Carnet
metteranno tendine significa studiare all’addiaccio.
di plastica disinfettabili Vorrei capire come è possibile di Paolo Berizzi
ai “catafalchi”, che per gli istituti serali non si
le cabine dove si voterà
per il Quirinale.
preferisca la Dad in inverno.
C hiuso a Curno (Bergamo) un hub privato
dove si facevano tamponi rapidi: al centro
“Neolalia” — questo il nome della struttura
Ma nessuno si preoccupa La terza dose sospesa dall’Ats perché priva dei requisiti
di neutralizzare — si potevano acquistare carnet da dieci
gli smartphone con dopo 4 mesi tamponi a 100 euro; 12 euro il costo del singolo
i quali chi ha fatto una test. Centinaia le persone in coda ogni giorno
promessa produrrà, nel Riccardo Bogino, Torino per sottoporsi al test: moltissimi i clienti
No Vax. Dal racconto di una testimone-utente —
chiuso del “catafalco”, Tutti raccomandano la terza poi confermato dai sopralluoghi dell’Ats
la prova fotografica dose dopo quattro mesi. Vorrei — il centro era sprovvisto delle necessarie
di averla mantenuta. farlo al più presto, ma per me e misure di sicurezza sanitaria, senza alcuna
Insieme ai votanti, mia moglie è stata prenotata separazione tra negativi e positivi. Tra questi
andrebbe sanificato per il 2 febbraio, una settimana ultimi, più d’uno esultava platealmente
dopo la scadenza dei sei mesi (a al referto positivo del tampone: «Così posso
anche il voto: per non rischio di sanzione), nonostante avere il Green Pass senza vaccinarmi!».
infettare l’elezione. la mia età superi i 70 anni con pietre@repubblica.it
numerosi acciacchi.

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Francesco Guerrera, Gianluca Moresco, Gabriele Comuzzo Maurizio Scanavino di sabato 8 gennaio 2022 Da telefoni pubblici o cellulari) Gli orari sono 9-18 dal lunedì al venerdì,
Francesco Dini DIRETTORE EDITORIALE: via Ernesto Lugaro n 15
Angelo Rinaldi Laura Pertici, 10126 Torino; è stata di 177.877 copie il costo massimo della telefonata da rete fissa è dii 14,26 cent. al minuto
(Art Director) Alessio Sgherza Luigi Vanetti Maurizio Molinari privacy@gedinewsnetwork.it Codice ISSN online 2499-0817 • Pubblicità. A. Manzoni & C. - Via Winckelmann 1 - 20146 Milano + 6,19 cent. di euro alla risposta, Iva inclusa.
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22
L’amaca
Il complesso
di persecuzione
di Michele Serra
e reazioni serbe alla penosa
avventura di Djokovic
L in Australia sembrano
una parodia involontaria
del nazionalismo slavo,
neanche Borat o i Monty Python
avrebbero saputo escogitare
una così ridicola trama. Babbo e mamma che
sventolano la bandiera, il pope benedicente
la Patria e maledicente i nemici della Patria, il
premier indignato: tutti stretti attorno all’eroe
perseguitato, “Novak è la Serbia e la Serbia
è Novak”, manco avesse vinto Wimbledon
giocando con una racchetta da ping pong.
Nel fallimento di un maldestro tentativo
di aggirare regole che valgono per tutti, queste
persone hanno invece letto una persecuzione
indegna e un’offesa alla Nazione. A conferma
che l’ingrediente decisivo del nazionalismo
è il complesso di persecuzione, l’idea che
il mondo intero sia ostile al Sacro Focolare.
Niente attizza più gli spiriti di questo
sentimento vagamente paranoico, eppure così
diffuso tra i popoli: non per caso i capoccia
nazionalisti, ignobili utilizzatori finali
delle debolezze popolari, sempre su quel fuoco
soffiano: ce l’hanno tutti con noi. Dal Duce
e dal Führer fino agli attuali, pallidi emuli,
è su quel tasto che battono i dittatori
e i generalissimi. La maggior parte delle guerre
ha, come pretesto, l’onta da lavare, e poco
importa se l’onta sia reale o immaginaria.
Spiace dover prendere atto della buffonaggine
di questa levata di scudi “patriottica”
in un pezzo di terra nel quale a causa
delle Piccole Patrie, dei nazionalismi (tutti)
e dell’uso bellicoso della religione,
si è consumata, appena trent’anni fa, un’atroce
guerra etnica. Niente insegna mai niente
a nessuno, che tristezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ILLUSTRAZIONE DI GUIDO SCARABOTTOLO
La vignetta di Biani
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Commenti
Ritorno a scuola
La Dad è un’occasione persa
di Riccardo Luna
F orse è il caso di dirsi, con onestà e anche con umiltà,
che sulla Dad come Paese in questi due anni
abbiamo perso una grande occasione. L’occasione di
farla diventare una vera forma di didattica, non qualcosa
da attivare solo prima della fine del mondo, come quei
pulsanti che ti espellono dall’abitacolo prima che
esploda; ma piuttosto un set di strumenti da usare per
migliorare la didattica tradizionale. Un super potere in
più nel nostro arsenale e non l’ultima spiaggia dove
naufragare.
Invece se oggi siamo qui ad evocarla come se fosse il
male assoluto, mentre cerchiamo di resistere
all’ennesima, imprevista ondata del virus, è perché non
siamo stati capaci di vederne, oltre ai limiti, anche le
potenzialità; non siamo stati capaci di ammettere che se
finora complessivamente non aveva funzionato (non ha
funzionato, questo è pacifico), la colpa non era dello
strumento (il digitale, il computer, la distanza), ma di
come lo abbiamo utilizzato. Male, malissimo.
Non sono opinioni: lo dimostrano i risultati sui livelli di
apprendimento mancati in questi due anni; e i dati,
drammatici, sul disagio psicologico vissuto dagli
studenti (ma c’è anche il disagio dei docenti da
considerare: essersi trovati senza preparazione a dover
fare lezione e gestire una classe in modalità inedite con
strumenti che non padroneggiano affatto. Un disagio
enorme, vissuto a volte persino con rabbia, come se gli
studenti ne fossero i colpevoli).
Questa impreparazione, questo senso di inadeguatezza,
questi macroscopici errori anche da parte di coloro che
hanno preteso di continuare a fare lezione online come
se fossero in classe, non tenendo conto dei differenti
tempi di attenzione, della diversa fatica che si fa a
seguire un discorso davanti ad un video e ignorando i
moltissimi strumenti interattivi e di partecipazione che
invece possono rendere la didattica a distanza
interessante se non addirittura divertente.
Tutto ciò era in qualche modo giustificato nella
primavera del 2020 quando ci trovammo tra i primi al
mondo esposti alla furia del Covid e provammo ad issare
Le violenze in piazza a Milano
Il branco che non indigna
di Michela Marzano
S olo poche persone hanno esplicitamente condannato le
aggressioni sessuali avvenute a Milano la notte di
Capodanno. Non ci sono stati messaggi di solidarietà nei
confronti delle vittime né i commenti di tutti coloro che,
giustamente, non perdono occasione per ribadire la
necessità di riscrivere la grammatica delle relazioni
sessuali. Gli inquirenti, appoggiandosi anche su alcuni
video che circolano sul web, parlano di «fatti gravissimi», di
«molestie e abusi orribili» che coinvolgerebbero almeno
cinque ragazze, e che sarebbero stati commessi, con
modalità di «branco», da alcuni giovani di origine
nord-africana. Come spiegare allora questo silenzio che
ricorda in maniera imbarazzante le sparute e tristi reazioni
che c’erano state subito dopo le aggressioni del 31 dicembre
2016 a Colonia?
La mia ipotesi è che il problema di fronte al quale ci
troviamo sia duplice. Da un lato, sembra quasi che la
percezione della violenza sia meno forte quando a
commetterla è un branco, piuttosto che una singola
persona. Dall’altro, è come se in tanti avessero paura che la
condanna di queste aggressioni commesse da giovani di
origini nord-africane possa essere strumentalizzata in
chiave razzista.
Ma procediamo con ordine iniziando dalla “logica del
branco”. Ancora oggi, infatti, circola l’idea secondo la quale
chiunque entri a far parte di un gruppo acquisterebbe,
come scrisse alla fine dell’Ottocento l’antropologo e
psicologo francese Gustave Le Bon, una sorta di “anima
collettiva”. Secondo Le Bon, un individuo all’interno di un
gruppo “non è più sé stesso, ma un automa, incapace di
essere guidato dalla propria volontà”. Idea in parte
confermata da Freud — parlando della “libido delle masse”,
il padre della psicanalisi spiega come una persona, nel
momento in cui agisce insieme ad altri, si comporterebbe
diversamente da come farebbe se fosse isolata — ma ormai
desueta. Visto che sappiamo da tempo che, anche
all’interno di un gruppo, ogni individuo prova emozioni
Domenica, 9 gennaio 2022
barricate con quel che avevamo, là dove era possibile.
Allora non si poteva fare molto di più: non conoscevamo
le piattaforme, molti ragazzi erano senza pc, altri
addirittura senza Rete. Allora il disastro fu insomma
inevitabile (anche se va riconosciuto che senza la Dad
quell’anno scolastico sarebbe stato perso per tutti. E
quindi: grazie Dad).
Ma adesso no. Adesso, davanti all’impennata dei contagi,
avremmo dovuto fare quello che si fa quando piove:
aprire con serenità l’ombrello. E non dire: avevamo detto
che non avrebbe piovuto e l’ombrello non lo apriamo. Ma
per farlo in questi due anni avremmo dovuto fare una
riflessione vera su come il digitale può migliorare la
didattica tradizionale, su come cambiare le lezioni, i
laboratori e le interrogazioni, su come fornire in fretta ai
docenti le competenze necessarie a questa nuova scuola
di cui tutti sentiamo il bisogno ma che non abbiamo mai
tempo di progettare.
E invece siamo tornati indietro: sì, certo, la scuola in
presenza è insostituibile. È insostituibile se non c’è una
guerra, o un terremoto, o una pandemia. Perché allora il
digitale serve, eccome se serve. Tanto più che i nostri
figli tramite gli smartphone, i computer e le console dei
videogame imparano ogni giorno cose nuove, scoprono
mondi, coltivano amicizie, vivono amori e passioni.
Tutto possono fare a distanza e in digitale. Tranne che
fare gli studenti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
f
Avremmo potuto utilizzarla
per migliorare la didattica
tradizionale. Un super potere
in più e non l’ultima spiaggia
g
diverse e conserva autonomie e discernimento. E che,
nonostante un gruppo funzioni secondo logiche irriducibili
alla condotta individuale, la responsabilità dei singoli non
viene mai meno. Anzi. Agire in branco è un’aggravante: ci si
nasconde dietro gli altri e ci si conforta vicendevolmente,
annullando il valore delle vittime. Soprattutto quando,
aggredendo una ragazza, si parte dal presupposto che la
donna possa sempre essere trattata come una merce, un
oggetto, un giocattolo da utilizzare e poi buttare via.
Dall’altro lato, c’è poi il fenomeno della cosiddetta
autocensura: siamo in molti — compresa la sottoscritta — a
reagire immediatamente quando un branco di uomini o
ragazzi bianchi aggredisce sessualmente una donna o una
ragazza e poi, però, a tacere (o almeno a non prendere
immediatamente la parola) quando gli autori di queste
stesse violenze sono neri o immigrati, temendo che la
denuncia possa aprire la porta ad attitudini xenofobe. Ma
com’è erroneo immaginare che la responsabilità
individuale sia minore nel caso in cui le aggressioni
avvengono in branco, è del tutto sbagliato tacere quando i
responsabili sono di origini nord-africane e/o immigrati: la
violenza non ha né colore né origine e, per essere eradicata,
la si deve sempre condannare indipendentemente da chi la
commette. Essere straniero non è né una colpa né una
scusante. Anche se poi è facile, per le destre razziste,
strumentalizzare alcuni fatti di cronaca e utilizzare il
paralogismo della “china scivolosa”: se un gruppo di giovani
di origine nord-africana aggredisce alcune donne la notte di
Capodanno, allora tutti gli immigrati sono delinquenti. Ma
forse la radice del silenzio e della manipolazione è la stessa,
ossia la tendenza a confondere l’ambito dell’“agire” con
l’ambito dell’“essere”. Mentre è solo nel momento in cui
ognuno assume la responsabilità delle proprie azioni
(indipendentemente sia dal fatto che si agisca da soli o in
gruppo, sia dalle proprie origini) che si potrà combattere
efficacemente ogni forma di violenza contro le donne.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Domenica, 9 gennaio 2022
Quel ruolo dell’Italia tra Occidente e Russia
I segue dalla prima pagina
M a ciò che conta non è quanto sia scritto
nei documenti russi bensì il fatto che
Mosca abbia deciso di presentarli,
discuterli. Facendo capire di voler aprire
una nuova fase di negoziati con Usa e Nato.
Da qui l’apertura, cauta ma importante di
Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza
nazionale del presidente Usa Joe Biden, che
fa sapere: «Siamo fondamentalmente pronti
f ad un dialogo di sostanza con la
Federazione Russa». C’è dunque una
C’è una coincidenza di tempi fra il possibile inizio di
coincidenza una fase di dialogo Russia-Occidente in
Europa e l’invito recapitato dal Cremlino a
di tempi fra Draghi, quasi a lasciar intendere che in un
il possibile quadro geopolitico in rapida evoluzione, il
inizio di legame fra Italia e Russia potrebbe
assumere un valore particolare.
un dialogo Il secondo motivo è descritto dal linguaggio
con Putin che Putin ha usato nei confronti del premier
e l’invito Mario Draghi negli ultimi sessanta giorni, in
del Cremlino due separati eventi pubblici al Cremlino.
«L’Italia potrà aiutare a normalizzare i
a Draghi rapporti fra la Russia e l’Unione Europea e
g perfino fra la Russia e la Nato in occasione
dei futuri colloqui» ha detto Putin a fine
dicembre, spiegando di «aver parlato più
volte con Draghi al telefono, di essere in
contatto con lui in un’atmosfera
amichevole e costruttiva su numerosi
temi». Parlando di continuità con il
precedente del premier Silvio Berlusconi
«che diede inizio al rafforzamento dei
rapporti fra Nato e Russia» con il vertice di
Pratica di Mare del 2001. Ovvero, Putin
afferma di avere già un legame di reciproca
fiducia politica con Draghi e guarda a lui
per tentare di gettare nuove basi nei
Il suicidio mediatico di un campione
N ovak Djokovic è un uomo e un atleta con
una storia straordinaria. Questo l’ha reso
attraente: «Da quando sono famoso sembro
molto più bello», disse in un programma
televisivo americano. Conosce (e pratica) il
sacrificio e la fede. Ci aggiunge il dono
dell’ironia.
L’unica volta in cui lo incontrai, a Londra, nel
2012, essendo l’anno delle Olimpiadi subito
f dopo Wimbledon, gli chiesi quale dei due
tornei avrebbe preferito vincere. Mi aspettavo
Si è infilato rispondesse: tutt’e due. Invece: «Il momento
una più bello sarà comunque la paura tra l’uno e
l’altro». Così parla chi flirta con il disastro, chi
maglietta ha evitato una rovina, ma cerca una ragione
superiore per ritrovarla. Il fascino irresistibile
alla sua dell’autodistruzione. Una bomba a orologeria
all’unisono con il cuore.
taglia, in Rintocco dopo rintocco è arrivata l’ora in cui
una partita Djokovic può finalmente dedicarsi a un’opera
che non di character suicide, suicidio del proprio
dovrebbe personaggio pubblico, senza attendere che
qualcuno venga a farlo fuori (character
esistere assassination). Legittimo, liberatorio, a suo
g modo grandioso. Almeno quanto
sproporzionato e in parte ridicolo.
Rinchiuso in una stanza d’hotel per rifugiati
aspetta un giudizio erigendosi a paladino più
che vittima e, in caso gli sia contrario, a
martire più che sconfitto. Si è infilato una
maglietta superiore alla sua taglia, attribuito
un ruolo più grande di lui, in una partita che
non dovrebbe esistere. Il padre l’ha accostato
a Spartaco e a Gesù, ma non è questo il tempo
di palleggiare con le iperboli. Già si sentono
paragoni infami tra libretti verdi e stelle
gialle, ci manca avvicinare Novak Djokovic a
Commenti
L’editoriale
di Maurizio Molinari
rapporti con Ue e Nato. Poiché è ben nota
l’identità europeista di Draghi, al pari della
sua indiscutibile fedeltà atlantica, è
evidente che ci troviamo davanti alla scelta
di Putin di avere come possibile
interlocutore un’Europa forte, protagonista
dei nuovi equilibri strategici. Un’Europa
dotata di difesa comune e in possesso —
come Draghi stesso di recente ha auspicato
— di «una capacità di deterrenza nei
confronti della Russia».
Da qui il terzo motivo ovvero l’interrogativo
per l’Europa se ci troviamo di fronte ad un
abile giocatore di scacchi come il
presidente russo Putin che, dopo aver
flirtato con i movimenti populisti e
Il caso Djokovic
di Gabriele Romagnoli
Rosa Parks.
Non è il “rivoltoso sconosciuto”, l’uomo con
due borse fermo davanti ai carri armati in
piazza Tienammen. È un tennista famoso che
sta prendendosi gioco delle regole. La sua sola
attenuante è la loro mancanza di chiarezza.
La certezza del diritto è un requisito
fondamentale per la sua applicazione e in
questo momento non ha patria. Le autorità
del calcio italiano hanno stabilito la
“quarantena soft”, la “quarantena
ammorbidita”, poi tre calciatori in
quarantena hanno dribblato l’una e l’altra e
sono scesi in campo. Le autorità del tennis
australiano non sono state più nitide.
Applicano con rigore ottuso norme non
trasparenti e pazienza se valesse soltanto per
tornei sportivi.
Ma Djokovic come ha giocato la sua partita? È
un paradosso diffuso quello per cui: “Che
importanza ha se combatto per la causa
sbagliata, dato che sono in buona fede? E che
importanza ha se sono in malafede, dato che
combatto per la causa giusta?”. Il rischio è che
il campione serbo stia sostenendo in malafede
una causa che alla legge e alla maggioranza
appare sbagliata.
Partendo dall’ultimo sviluppo, ha affermato di
aver diritto all’esenzione dall’obbligo
vaccinale e quindi al libero ingresso nel Paese
dove si disputa il torneo, perché aveva
contratto il Covid a metà dicembre. Un uomo
che vive in diretta social non l’aveva però mai
annunciato, a differenza della prima
occasione in cui era stato contagiato. In
compenso, esistono molte immagini di sue
apparizioni pubbliche in quelle date e nei
pagina 23
sovranisti europei dal 2016 in poi, si rende
conto che l’ondata di protesta va oramai
scemando, non è in grado di ottenere
risultati maggiori di quelli attuali, e dunque
per difendere gli interessi nazionali russi
può essere assai più utile e produttivo un
dialogo franco con chi vuole costruire
un’Europa politica, più forte, prospera e
integrata, capace anche di assumersi più
responsabilità nel quadro occidentale.
Anche perché poi, in fin dei conti, a siglare
gli accordi economici ed energetici che
contano per Mosca sono gli Stati europei e
f
non i leader populisti quasi ovunque oramai Il premier
indeboliti. italiano
Ce ne è abbastanza per capire quanto è
importante non solo definire le date della può essere
visita di Draghi a Mosca — e dunque anche un
di Putin a Roma — ma anche in quale interlocutore
cornice, d’intesa con Ue e Nato, questo
calendario potrà maturare nei prossimi
privilegiato
giorni e settimane. Confermando il nuovo fra
ruolo dell’Italia guidata da Draghi negli Washington
equilibri internazionali e le opportunità che Bruxelles
ciò può creare per la tutela dei nostri
interessi nazionali. e Mosca
Tutto ciò, certo, coincide con un conflitto
con la pandemia ancora in pieno
g
svolgimento e con una delicata fase politica
in Italia in coincidenza con l’elezione del
nuovo Capo dello Stato. Ma la politica
internazionale naviga da sempre fra crisi e
cambiamenti: ciò che la distingue sono i
momenti di svolta e vi sono elementi
sufficienti oggi per affermare che stanno
maturando le condizioni per assegnare al
premier italiano un inedito ruolo di
interlocutore privilegiato fra Washington,
Bruxelles e Mosca.
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giorni in cui avrebbe dovuto essere isolato
(come si trova ora, per contrappasso). O ha
violato una norma a casa sua o un’altra in una
trasferta illegittima, non c’è una terza
possibilità. Salvo sostenere, come i fedifraghi
più inossidabili: “Guarda come mi assomiglia
il tizio in quella foto a Belgrado!”. Ma una
pandemia non è una commedia
cinematografica.
Il primo impulso del sorriso per i bracci al
silicone, i certificati farlocchi, il complottismo
f
da telegrafo senza fili si spegne nell’amarezza La
degli esiti che ci toccano. A tutti quanti, convivenza
direttamente o indirettamente.
È troppo pretendere che i campioni sportivi è affidata
siano dei modelli di vita. Se ci riescono, grazie. alle norme
Sennò, pecchino a casa loro. Maradona ha che,
fatto danni principalmente a se stesso. Nel
suicidio del suo personaggio Djokovic rischia
pur nella
di diventare come il guru di una setta che confusione,
conduce i seguaci a una fine contrabbandata ci diamo.
per nuovo e luminoso inizio. Avere avuto un È la regola
enorme talento significa già aver ricevuto un
dono, è essere di per sé speciali. Non occorre del gioco
che il mondo intorno elevi questa condizione
al quadrato riservando ulteriori privilegi. Per
g
legge di natura anche i geni possono sbagliare
e di certo invecchiano, dimenticano, muoiono
invocando la mamma o la divinità che
avevano sempre negato.
Per legge umana la convivenza è affidata alle
norme che, pur nella confusione, ci diamo
attraverso le persone che incarichiamo di
farlo. C’è un giudice a Sydney. Se domani
dovesse dare ragione a Djokovic
l’accetteremo. E questa è la regola del gioco.
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Domenica, 9 gennaio 2022
a casa è Villa Meri-
diana. Ci si arriva
L salendo per una
stradina laterale
che costeggia via
Alessandro Volta,
appena fuori dal
centro. Sotto c’è la Sanremo cosmo-
polita dei viaggiatori russi,
dell’Hôtel des Anglais, del casinò.
Dietro, però, il mondo è un altro; e
basta uscire dalla porticina che dà
sul beudo per ritrovarsi in campa-
gna, dove le lingue che si sentono
non sono più quelle dei turisti e
nemmeno l’italiano di chi li acco-
glie, ma altre: il dialetto dei contadi-
ni liguri, gli schiocchi e i frulli di chi
va a caccia, e il “latino assurdo dei
botanici” con cui chi vive
qui pensa le sue piante.
Ma più che lingue, si sen-
tono soprattutto voci: le
voci del gerbido, quest’in-
termezzo selvatico tra il
bosco e il borgo agricolo.
Voci di volpi, rane, uccel-
li. E poi c’è il vento, che ti-
ra forte da queste parti.
Le radici: a Villa Meri-
diana ce ne sono tante. Al-
cune sono sottoterra o in
vasi di terracotta. Ogni
pianta ha un nome ed è
catalogata, studiata, cura-
ta. Non potrebbe essere
altrimenti: siamo in una
Stazione di Floricultura
Sperimentale. Ed eccole,
le altre radici: si chiama-
no Mario Calvino ed Eva
Mameli, e sono due scien-
ziati. Un percorso nell’e-
cologia di Calvino non
può che partire da qui:
dalla sua casa e dalle sue
radici. La chiamiamo eco-
logia, perché l’ecologia ol-
tre a essere una scienza è
anche questo: un parlare
(logos) della casa (oikos).
Le radici sono importan-
ti, in quest’ecologia. Villa
Meridiana allora è fonda-
mentale, perché è casa di
umani e di piante, di sape-
ri e di storie.
Il barone rampante è
parte di quest’ecologia,
di questo parlare di casa. È, si sa, la
storia di un ragazzo, Cosimo Piova-
sco di Rondò, che abbandona la ter-
ra come atto di protesta verso una
cena a base di lumache. Trascorrerà
tutta la vita sugli alberi, facendo
esperienze di tutti i tipi: amori, av-
venture, battute di caccia insieme al
suo cane bassotto, libri e studi, una
burbera follia senile e un finale che
lo vede scomparire nei cieli della
sua Ombrosa a bordo di una mongol-
fiera. Molto si è scritto sul Barone
rampante, libro felicissimo per il mo-
do in cui l’autore — ha 34 anni — rie-
sce a rendere la complessità storica,
scientifica e filosofica di un contenu-
to effervescente e imprevedibile. Lo
si legge come una fiaba, lo si inter-
preta come una reazione di Calvi-
no-Cosimo all’“Ancien Régime” del
Pci, colpevole di aver appoggiato la
violenza dell’Urss contro gli studen-
ti ungheresi; o come l’utopia di un
ragazzo che rifiuta di mettere i piedi
per terra e intanto coltiva la radicali-
tà di un progetto politico che inclu-
da alberi, animali domestici e selva-
tici, e tutti gli umani. Il barone è tut-
to questo, ma non è solo questo. Cal-
vino lo scrive in due mesi e mezzo,
tra il 1956 e il 1957, in un periodo in
cui sta scrivendo La speculazione
Cultura
natura e letteratura
Il sapere degli alberi
per Italo Calvino
Il forte impegno ambientalista dello scrittore nasce a Villa Meridiana
in Liguria, il cui paesaggio fa da scenario al “Barone rampante”
edilizia: un’altra opera “ambientali-
sta” e cautamente autobiografica in
cui parla della devastazione del pae-
saggio di una cittadina ligure non
nominata (ma è Sanremo) per mano
di una classe di nuovi speculatori
che include addirittura intellettuali
ed ex-partigiani.
Benché così diversi, Il barone ram-
pante e La speculazione edilizia si
parlano. E parlano di un territorio.
Si parlano: Il barone parla alla Specu-
lazione da un altro tempo, il ’700 dei
Lumi e di Napoleone. E le parla
dall’alto di una foresta, localizzata
nella tenuta immaginaria di Ombro-
sa, Ponente Ligure, mentre in realtà
abbraccia un’Europa fatta di alberi,
continente radicale per definizione.
La speculazione edilizia, due secoli
dopo, l’ascolta da terra: un suolo do-
ve i superstiti tra quegli alberi fatica-
no a non farsi intrappolare dal ce-
mento. Che cosa dice Il barone alla
Speculazione? In un certo senso, le
racconta la sua preistoria: le raccon-
ta di com’era prima, questo paesag-
gio. Quando comincia la storia, nel
1767, il territorio era ricco di vegeta-
zione, ma già in declino. In passato
era diverso: pare che «una scimmia
che fosse partita da Roma saltando
da un albero all’altro poteva arriva-
di Serenella Iovino
k 12 gennaio 1979
Italo Calvino, al centro, insieme
al direttore della biblioteca civica
di Sanremo Massimo Ricci (a destra)
a Villa Meridiana, durante
la donazione del fondo librario
dei coniugi Calvino
Il romanzo è scritto
tra il 1956 e il 1957
mentre lavora anche
a “La speculazione
edilizia”: altra opera
“ecologista”
MORESCHI
re in Spagna senza mai toccare ter-
ra». Ora però queste contrade non si
riconoscono più: «S’è cominciato
quando vennero i francesi a tagliar
boschi come fossero prati che si fal-
ciano tutti gli anni e poi ricrescono.
Non sono ricresciuti». Quest’“uni-
verso di linfa” scompare sotto “la fu-
ria della scure” alla fine del libro,
quando in Europa c’è la Restaurazio-
ne e Cosimo, vecchio e malandato,
scompare con la mongolfiera.
Il mutamento di questo paesag-
gio non è solo letterario. In tutta Ita-
lia dalla seconda metà del ’700 il rit-
mo dei disboscamenti prende una
decisa accelerazione. I boschi sono
nel circuito del capitale: per navi, co-
struzioni, riscaldamento e vari usi
protoindustriali. Anche in Liguria, i
cui boschi erano da secoli riserva di
legname per le flotte genovesi, la ne-
cessità di nuove strade e colture,
l’abbandono di aree già sfruttate o
anche il semplice taglio per benefici
immediati portano a cambiamenti
profondi. Il rischio idrogeologico di
oggi comincia anche qui. In questa
Liguria però Cosimo si fa paladino
di soccorsi, di alleanze: sa come po-
tare, fonda e mantiene società di
mutuo soccorso per la prevenzione
e lo spegnimento degli incendi, e
pagina 25
quando va a caccia insieme al suo ca-
ne bassotto Ottimo Massimo sta be-
ne attento a non provocare danni.
La cura e il sapere degli alberi sono
per lui un progetto politico radicale
e repubblicano: la cosa pubblica che
lui auspica appartiene a tutti i viven-
ti, senza distinzioni di genere, età, e
soprattutto di specie. Perché la natu-
ra di Cosimo (e di Calvino) non è una
cosa muta. Anzi, nel Barone la sentia-
mo parlare, e fischiare, gracchiare,
muggire, uggiolare, squittire. La sen-
tiamo articolare se stessa come un
unico grande linguaggio: il linguag-
gio del bosco. Di questo linguaggio
Cosimo si fa non solo interprete ma
parlante. Lui lo capisce e lo pratica.
Del resto, che le foreste pensino,
parlino, non è poi un’idea
così bizzarra: da anni stu-
di di neurofisiologia vege-
tale e biosemiotica ci mo-
strano che le piante sono
nodi di una rete di comu-
nicazione che avviene
sottoterra, nei legami
simbiotici che le radici
formano con le micorri-
ze. Gli alberi “strategizza-
no”: si associano, si orga-
nizzano. Ciò fa del bosco
l’espressione di una men-
te, di un pensiero, in cui
le idee sono viventi. Ogni
albero, filo d’erba, inset-
to, animale, è un “self” in
questa struttura comuni-
cativa ed è portatore d’in-
teresse e informazione.
Questo risuona anche nel-
la solidarietà di Cosimo
per gli altri esseri: a parti-
re dalle lumache (tortura-
te dalla sadica sorella Bat-
tista) che si rifiuta di man-
giare. Anche per questo,
Il barone non è un libro so-
lo d’avventure ma anche
un libro d’amore nelle va-
rie sue forme: amore per
una donna con il nome di
un fiore, Viola; amore filo-
sofico per le idee di illumi-
nistiche; e politico, per il
progetto di una Repubbli-
ca che sia di tutti, senza
distinzioni. Cosimo, in-
somma, vive di fertilizza-
zioni incrociate, ama e si coniuga
con il mondo. Infine, quello di Cosi-
mo è anche il sogno d’un’evoluzione
diversa, alternativa: quella di esseri
umani che non sono mai scesi dagli
alberi, eppure hanno sviluppato la
loro cultura, il loro pensiero insie-
me agli alberi. Cosimo, cioè, fa rivi-
vere il Pleistocene sugli alberi di Om-
brosa, la società di cacciatori-racco-
glitori in cui si sono formate allean-
ze (per esempio, con il cane), e in cui
si è cominciato a popolare il paesag-
gio di storie e siamo diventati esseri
narrativi. Insomma, ci sono tanti i
modi di leggere Il barone rampante.
Allo stesso tempo, però, l’efflore-
scenza della fantasia di Calvino si
scatena in un paesaggio vero, stori-
camente ed ecologicamente. E in
questo paesaggio Calvino prova a
immaginare rami e genealogie di
un’evoluzione possibile, che dipen-
de dalla terra in tutto e per tutto, ma
che alla fine fa volare l’humus verso
il cielo, aggrappato alla fune di una
mongolfiera, in un universo che è co-
smos: Cosimo, appunto.
L’autrice insegna Italian Studies e
Scienze umane per l’ambiente all’Uni-
versità del North Carolina, Usa
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
26
La carezza
di Francesco Merlo
Palme e banane
così vicine
così distanti
S e potesse scegliere il suo
frutto, sicuramente la palma
rinuncerebbe al dattero
colonialista per la banana
antirazzista, che solo per i
tardo-barbudos della Revolución
è ancora il simbolo della
repubblica corrotta e del
dittatore di Woody Allen. È al
contrario un impossibile sogno di
libertà accoppiare la palma, il
solo albero che nel Mediterraneo
tiene testa all’ulivo, alla banana
che rimanda alla posizione della
dignità, eretta ma curva come la
colonna vertebrale e come la
verità secondo Nietzsche. Ed
anche è il potassio dello sport, un
morso e Federer batte il rovescio
vincente, un morso alla banana,
che mamma Dolores gli porta da
Madeira, e Ronaldo si scatena.
Con un morso il mulatto
brasiliano Dani Alves nell’aprile
del 2014 disarmò il razzismo.
Raccattò infatti da terra e mangiò
il frutto che gli era stato lanciato
per disprezzo dai soliti vigliacchi.
Due mesi prima, a Brescia, anche i
leghisti avevano lanciato banane
su Cécile Kyenge, ministro del
governo Letta, e due mesi dopo la
banana fu scelta come simbolo
dei mondiali di calcio in Brasile.
Va dunque ripresa e convertita in
un bel presagio la polemica di
inizio anno tra Tomaso Montanari
e Giovanni Grasso a proposito
delle palme al Quirinale, le palme
di Palmira che i macellai dell’Isis
attaccarono perché c’è la nostra
identità sia nei tronchi alti e snelli
che si piegarono per fare ombra a
Maometto bambino sia nelle
foglie larghe e aggraziate che si
intrecciarono come un arco di
trionfo al passaggio di Gesù. E
Palmira, Palmina e Palma sono i
nomi delle italiane con gli occhi e
i capelli neri, mentre Palmiro è il
nome che l’ex seminarista
Antonio Togliatti mise al figlio
nato nella domenica delle palme.
In Asterix e Cleopatra, le palme
sono gli alberi del sole, delle oasi
d’acqua e dell’erotismo sulla
sabbia, lo stesso della samba di
Josephine Baker che, prima di
diventare un capo della
Resistenza, mostrava al mondo
quant’era bella “la nera”
coprendo e scoprendo con un
tutù di banane il corpo più
desiderato della Terra. È
un’enciclopedia della
provocazione la banana di Andy
Warhol sulla copertina delle
canzoni di Lou Reed, quelle dei
lacci emostatici, «I am waiting for
my man / 26 dollars in my hand»,
con il bianco che trova il suo
angelo nero nel ghetto di Harlem
dove si è intanto spenta Banana
Boat Song di Harry Belafonte
(«Come, Mister Tally Man, / tally
me banana, vieni, signor padrone
/ a contare le mie banane»). Non
danno banane né le palme nane, a
cespuglio, né quelle altissime che
danzano nelle tempeste. Danno
tutte legno debole e dolce per
ricoprire le capanne, foglie per i
soffitti, palmeti per i datteri delle
sconfitte dei soldati italiani che
aspettavano gli inglesi nell’oasi di
Giarabub: «inchiodata sul
palmeto / veglia immobile la
luna». Nella tragedia non c’è la
banana che è l’umorismo
popolare, «ma ‘ndo’ vai… ». E
Altan ha dimostrato che la
banana è di sinistra. Mentre è di
destra quel vecchio pregiudicato
che sogna il Quirinale: il Banana.
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il racconto
L’arte di amare
Lui, lei
e Giacometti
Isaku Yanaihara, giovane filosofo giapponese, è stato
modello e amico del grande artista con la cui moglie
ebbe anche una relazione. Come rivela nel suo memoir
di Marco Belpoliti
el 1954 un giova-
ne filosofo giappo-
N nese Isaku Yanai-
hara di trentasei
anni arriva a Pari-
gi. Ha tradotto ro-
manzi di Albert
Camus ed è apprezzato poeta. Ha ot-
tenuto perciò una borsa presso la
Sorbona per studiare i filosofi esi-
stenzialisti. La capitale francese re-
ca ancora i segni della guerra e al fi-
losofo giapponese appare come
«una fredda città di grigia pietra»,
ma quello che conta per lui è l’asso-
luta libertà che vi si respira. L’anno
seguente conosce in un caffè Alber-
to Giacometti. Poi accade un fatto
imprevisto. Nel 1956 l’artista svizze-
ro, che vive a Parigi dagli anni Ven-
ti, invita il giovane filosofo a posare
per lui. Non manca molto tempo al-
la scadenza della sua permanenza a
Parigi programmata per l’ottobre di
quell’anno, tuttavia curioso accetta
ugualmente. Comincia così una sor-
ta di tira e molla tra il cerimonioso
Yanaihara e Giacometti che gli chie-
de pressantemente di settimana in
settimana di rimandare il ritorno in
Giappone. Il giovane studioso è di-
ventato in poco tempo il suo model-
Lo scultore vive
a Parigi e invita
il ragazzo a posare
per lui: passeranno
200 giorni insieme
lo preferito. Lo fa posare per ore e
ore nel suo studio al 46 di Rue Hip-
polyte-Maindron. Impassibile come
un antico samurai avvolto nella sua
armatura Yanaihara non osa muove-
re un muscolo e resta immobile, a
volte a prezzo di grandi sforzi fino a
dieci ore al giorno in una stanza tut-
ta piena di sculture, tele, colori, pen-
nelli, graffiti, un caos visivo che affa-
scina il traduttore di Camus. In que-
sto modo si stabilisce un rapporto
intimo tra lui e Giacometti. Mangia-
no insieme, frequenta i suoi amici
nei caffè, va a teatro con lui, così da
divenire una presenza fissa accanto
alla giovane moglie di Alberto, An-
nette. Questo gli permette di ascol-
tare i discorsi dell’artista e di discu-
tere di molti argomenti. Con molta
determinazione Iasuku, appena tor-
na nella sua camera d’albergo dove
vive, per quanto stremato e stanco
per le interminabili giornate, pren-
de appunti su quanto Giacometti
Cultura Domenica, 9 gennaio 2022
Il libro
I miei giorni
con
Giacometti di
Isaku Yanaihara
(Giometti
& Antonello,
pagg. 224,
euro 26)
ha detto a lui o ai compagni in inter- (traduzione di Isabella Dionisio, Gio- naihara davanti al pittore che lo ri-
minabili discussioni fino a notte fon- metti & Antonello), tradotto dal trae, così che, salvo forse il fratello
da: Jean Genet e altri. giapponese in versione integrale ri- Diego e la stessa Annette, sarà lui la
Da questa coabitazione nascerà a spetto alla precedente edizione ap- persona più ritratta da Giacometti.
distanza di tempo un libro straordi- parsa in francese. Alla fine saranno Per quanto la partenza venga via
nario, I miei giorni con Giacometti almeno 200 i giorni trascorsi da Ya- via rimandata di mese in mese nel
corso del 1956, infrangendo anche il
sogno di Isaku di tornare in patria
attraverso l’Italia, la Grecia e l’Egit-
to per conoscere le antiche civiltà,
dal 1957 al 1961 nel corso di ogni esta-
te Isaku sarà a Parigi grazie ai bi-
glietti che Alberto e Annette gli in-
viano per pagare i voli d’andata e ri-
torno.
Che cosa ha di così particolare Ya-
naihara da indurre l’artista a tratte-
nerlo e a chiedergli di tornare da
lui? Non è facile da spiegare. Di cer-
to il giovane filosofo ha un volto par-
ticolare: è uno straniero, un giappo-
nese, poi possiede un viso gradevo-
le, piacente e simmetrico sovrasta-
to da una bella capigliatura nera
che gli fa da corona. Come orientale
il suo volto è misterioso e in qual-
che modo somiglia ai ritratti del
Fayum che Giacometti considera
«gli unici ritratti fatti frontalmente
che hanno una parvenza di rassomi-
glianza con la realtà». L’ossessione
di rappresentare la “realtà” in pittu-
ra, come in scultura, è uno dei temi
fondamentali dell’opera dell’artista
svizzero da quando negli anni Tren-
ta ha ripudiato il Surrealismo e ha
cominciato a dipingere “dal vero”,
cosa che sarà la sua ossessione fino
alla morte nel 1966. Le pagine del
memoir ci presentano un Giacomet-
ti furioso, che sacramenta davanti
ai suoi continui fallimenti, che si de-
prime e che immancabilmente rico-
mincia ogni volta da capo. Sembra
sempre sul punto di afferrare il ban-
dolo della matassa e ogni volta lo
perde: una continua sconfitta, ep-
pure non demorde mai. «I pittori»,
dice al riguardo a Isaku, «non voglio-
no far altro se non esprimere la loro
soggettività, non gli importa di esse-
re fedeli alla natura. Sono costante-
mente alla ricerca di nuove e scon-
volgenti idee, hanno paura di esse-
re simili agli altri e osannano l’origi-
nalità».
Per Alberto anche un albero lun-
.
Domenica, 9 gennaio 2022
go una strada parigina è meraviglio-
so; il suo problema è di dipingerlo, o
solo disegnarlo. Dirà durante una
delle sedute di posa: «Nei poster dei
cinema ogni tanto ci sono raffigura-
zioni che catturano la realtà meglio
Il volto è misterioso
e somiglia ai ritratti
del Fayum la cui
parvenza di realtà
piace al maestro
delle opere di Picasso». Poco prima
della partenza, quando oramai Ya-
naihara deve tornare dalla moglie e
dalle figlie, e al suo lavoro in univer-
sità, lui e Annette divengono aman-
ti. Finito di posare, lei lo accompa-
gna in albergo e trascorre parte del-
la notte con lui. Quando accade la
prima volta, Isaku torna nello stu-
dio timoroso. Alberto, che è stato
messo al corrente dalla moglie, non
è arrabbiato: «Mi sembra assoluta-
mente naturale che Annette sia an-
data a letto con lei. Ha fatto bene, e
io sono felice per mia moglie». Co-
me spiega Catherine Grenier in Al-
berto Giacometti (Johan & Levi), An-
nette e Alberto non seguono il mo-
dello della “coppia emancipata” co-
me Sartre e Simone de Beauvoir. So-
no piuttosto una coppia tradiziona-
le, in cui lei è la moglie, l’assistente
e la modella del marito. Alberto poi
frequenta le prostitute, in particola-
re una giovane ragazza dell’ambien-
te malavitoso, Caroline, che vede a
volte con Annette. A Yanaihara di-
ce: «Le prostitute sono tra gli esseri
viventi più liberi e più assurdi, nu-
tro per loro una profonda riveren-
za. Se fossi una donna lo divente-
rei». Ai suoi occhi Isaku costituisce
probabilmente l’alterità, quella che
ha cercato di avvicinare nel corso
della sua vita, e anche un uomo di-
sponibile con cui condividere tem-
po e pensieri senza alcun senso di
possesso, perché l’arte vera un simi-
le sentimento non lo contempla es-
sendo libera e irraggiungibile, co-
me la realtà che Alberto voleva raffi-
gurare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Cultura pagina 27
La mostra
Ritratto di Leandra
la signora
del futurismo
di Lara Crinò
Vortice, cromatismo, luce. Non solo aeropittu- sale folignati per accorgersi che Cominazzini
ra, nella scia del conterraneo Gerardo Dottori: non è una semplice seguace: piuttosto il futu-
i titoli dei quadri di Leandra Cominazzini allu- rismo è il suo strumento per esplorare regioni
dono a qualcosa che va oltre il paesaggio visto sconosciute, dell’interiorità o dello spazio,
dall’alto e la sua astrazione. Sono parole che lontano dal decorativismo. Si mette alla prova
cercano, come la sua pittura, di avvicinarsi a con arredi e arazzi, secondo la lezione di Balla
una dimensione altra, spirituale e cosmica, (di cui era stata allieva l’amica Benedetta Cap-
che è stata per tutta la sua vita il territorio coe- pa Marinetti) che insieme a Depero, nel 1915,
rente e solitario in cui si è mossa. Ora Leandra aveva inneggiato alla rivoluzione estetica del
Angelucci Cominazzini. Una donna futurista, quotidiano nel manifesto della Ricostruzione
al Palazzo Trinci di Foligno fino al 24 gennaio, futurista dell’universo. Non solo decora Villa
permette di riscoprire una futurista poco co- Leandra, la casa di famiglia, ma insieme a Ugo
nosciuta, che pure fu una delle poche donne Scaramucci inventa e deposita la tecnica Hi-
di quell’avanguardia. Curata da Massimo Du- spellum, riprendendo l’antica tecnica locale
ranti e Andrea Baffoni, questa antologica nel di tessere con gli avanzi dei tessuti. Si ispira ai
quarantennale della mor- mosaici bizantini poi uti-
te di Leandra è, con circa lizza quel supporto per
90 opere — tele ma anche composizioni astratte: per-
arazzi e oggetti d’arredo, L’esposizione duto è purtroppo — resta
courtesy ©Fondation Giacometti, Parigi
nonché una sezione dedi-
cata alle pubblicazioni fu-
a Foligno permette soltanto il disegno — un
arazzo in bianco e nero do-
turiste dell’editore Campi- di riscoprire nato a Marinetti.
telli — la mostra più vasta Dagli anni ’30, e per i de-
che le sia mai stata dedica- una delle poche donne cenni successivi, si dedica
ta: nel passato sono da ri-
cordare la sua partecipa-
dell’avaguardia con foga alla pittura.
Esplora il paesaggio um-
zione, poco prima della bro trasfigurandolo — Il la-
morte, alla storica L’altra go (1937), Darsena (1939, Ae-
k Insieme metà dell’avanguardia ropittura (1938); si dedica
Da sinistra, (1981) ideata da Lea Vergi- anche a temi “di regime” —
Alberto ne e la prima antologica, La battaglia del grano
Giacometti nel 1983, curata da Duran- (1940), Eliche in festa (dello
con la moglie ti con la collaborazione di stesso anno) ma soprattut-
Annette Enrico Crispolti. to insegue, tra figurativo e
e il giovane Nata in una famiglia al- astrazione, una serie di
filosofo toborghese di Foligno nel motivi personali. Ne sono
giapponese 1890, Leandra Cominazzi- esempio opere come Luci
Isaku Yanaihara ni si appassiona al disegno crepuscolari (1930), Flora e
che divenne
suo modello
fin da bambina. Ma le don-
ne di buona famiglia pos- k La pittrice
fauna marina (1930), tele
per cui si è parlato di “futu-
prediletto sono dipingere acquarelli Leandra Angelucci Cominazzini rismo onirico” come Follia
e amico per vezzo, non certo stu- e Ballo (1932), ma anche
diare pittura, e quindi Leandra viene manda- quadri più tardi, come Cromatismo di esplosio-
ta in collegio, a Perugia, e poi avviata a un ne atomica (1944) e Struttura atomica (1947).
buon matrimonio. In quel matrimonio, che fu Nei decenni successivi continua a dipinge-
pare riuscito, Leandra riuscì a ricavare una re, precisando una sua tavolozza — da Paesag-
stanza tutta per sé; continuò infatti a decora- gio (1951) a Pittura cosmica (1960) — fatta di az-
re, tessere, dipingere per tutta la vita, fino alla zurri intensi, di rosa chiaro, di verdi e gialli.
morte nel 1981. Nell’allestimento di Palazzo Una tavolozza femminile, si potrebbe dire. Ma
Trinci, con felice contrasto, è il suo vestito da ancor di più la tavolozza dell’arte umbra quat-
sposa in pizzo, dal vitino stretto, ad accogliere trocentesca che aveva avuto davanti agli oc-
i visitatori accanto al ritratto della famiglia chi fin da bambina. Gli affreschi di Ottaviano
Marinetti di Gerardo Dottori. Nelli, di Gentile da Fabriano e della sua scuola
Dottori e i Marinetti saranno infatti i numi nel meraviglioso Palazzo Trinci che oggi ospi-
tutelari di Leandra artista, i corrispondenti ta la sua mostra: nella Sala delle Arti liberali e
del suo epistolario, gli amici che le permette- dei Pianeti, l’Astronomia e la Musica sono ele-
ranno, senza lasciare la provincia se non per ganti signore d’arte e d’ingegno. Un messag-
viaggi sporadici a Roma e in altre città, di ave- gio per Leandra, e per le artiste del futuro.
re contezza del mondo. Ma basta entrare nelle ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
28 Domenica, 9 gennaio 2022

Spettacoli
“Assurdo”, il ritorno del primo rapper a vincere “X Factor”

Anastasio è stato il primo rapper a

vincere X Factor. Poi ha portato due
volte il rap a Sanremo, nel 2019 in
risposta a un monologo di Claudio
Anastasio lo fa. Ma a due anni di distanza dal
mio debutto, e dopo due in cui mi
sono fermato dopo essermi sentito
saturo e un po’ ripetitivo, ora sento di

“Basta fiumi di parole

Bisio su genitori e figli e nel 2020 con
Rosso di rabbia, la canzone che
anticipava il debutto, l’album Atto
zero, e il tour. Con il lockdown però il
musicista napoletano è scomparso
dai radar. Riemerge ora con il pezzo
Assurdo, in uscita 14 gennaio: su un
giro di chitarra acustica, in un brano
decisamente melodico, canta
d’amore e si fatica a riconoscere il
rapper arrabbiato di ieri.
Dopo Sanremo, il blackout...
«Il mio debutto è uscito una
settimana prima del lockdown, ne ha
risentito. Mi sono fermato, per la
tempistica sono sfortunato. I miei
cicli di scrittura vanno di pari passo
con i miei cicli di vita, tra un lavoro e
l’altro mi serve una nuova maturità».
“Assurdo”, il nuovo singolo,
segna un cambio di stile deciso.
«Sì, anche se in passato non sono
mancati pezzi melodici. Ho sempre
avuto quest’anima un po’
cantautorale: da ragazzino scrivevo
pezzi con la chitarra, la strimpello.
Grazie a questo brano mi sono sentito
più maturo per poter iniziare a
esplorare la mia parte cantautorale».
Molti rapper sono passati alla
canzone, da Carl Brave a Franco126
fino a Frah Quintale: la cifra comune
è la semplicità armonica.
«È una tendenza figlia di oggi in cui la
soglia d’attenzione è bassissima e
non sai mai quanto le persone
vogliano seguirti sulla strada della
complessità musicale. Quando scrivo
il primo obiettivo è far arrivare un
testo, quindi il meglio che posso fare
è scegliere una melodia semplice. La
semplicità è la cosa più difficile da
raggiungere e il rischio di fare una
canzone “cheap” è in agguato».
Sta lavorando a un nuovo album?
«Uscirà presto, è praticamente
pronto. Sarà un album molto diverso
dal mio primo disco, pur essendo allo
stesso modo variegato. Il titolo del
debutto, Atto zero, l’ho voluto perché
suonasse come un preludio, definisse
un album giovanile. Il nuovo è più
maturo, sono molto aperto alla
melodia e canto tanto, qualcuno
resterà sorpreso. Assurdo non sarà la
sola canzone anche se non ho
composto un lavoro completamente
cantautorale».
Curioso il parallelo tra melodia e
maturità. Come se alla lunga il rap
logorasse chi lo fa.
«Il rap resta la mia cifra, non ci
rinuncio facilmente. Citando la frase
celebre direi che il rap logora chi non
essere arrivato a uno stile solido. Le
melodie per me ci sono sempre state,
la maturità credo sia nella scrittura:
prima ero un fiume di parole, i miei
pezzi erano ragionamenti; ora punto
a ridurre le parole con la sfida di
faccio il cantautore” mantenere l’efficacia. Approcciare la
melodia è utile per questo: nella
metrica hai meno sillabe a
disposizione. Direi che la melodia
aiuta a scrivere».
Il riferimento di “Assurdo” è
di Carlo Moretti letterario, c’è una citazione dalla
poesia La tragedia delle foglie in cui
Charles Bukowski scrive: «Il dolore è
assurdo perché esiste».
f «Questa canzone è nata perché per
un periodo mi sono messo a musicare
La semplicità poesie, mi hanno dato davvero molti
spunti stilistici oltre che di
è la cosa contenuto. Musicando La tragedia
più difficile delle foglie mi sono reso conto che mi
aveva dato il “la” per scrivere un
Il rischio di fare pezzo più largo che fosse mio a
partire dalla frase centrale in questa
una canzone poesia meravigliosa, la mia preferita
“cheap” di Bukowski. Alla fine però ne ribalto
il senso, la mia canzone viene
è in agguato attraversata da un raggio di sole, che
manca nella poesia e che in
precedenza mancava anche a me, ero
spesso oscuro e catastrofico».
“La fine del mondo”, il suo primo
singolo di successo, era un pezzo
decisamente catastrofico.
«Era un pezzo sulla depressione che
finiva con uno sfogo violento, con la
visione della Cappella Sistina che
crolla per l’arrivo di un meteorite
durante un rave party organizzato
per la fine del mondo. In Assurdo
faccio un passo verso la realtà, con un
finale dolce di chi dice: voglio ancora
il cuore, non vale la pena diventare
insensibile e tifare per la fine».
Anche a “X Factor” lei ha spesso
Il rap logora ripreso i cantautori per farne una
versione rap. Che esperienza è stata
chi non lo fa quella del talent?
A due anni «X Factor mi ha dato molta
consapevolezza nei miei mezzi.
dal debutto Lavoro molto bene sotto pressione e
lì ho capito di avere molte più qualità
sento di essere nella scrittura cantautorale di quanto
arrivato a uno credessi. I miei erano pezzi rap ma di
un rap melodico, recitativo, una cifra
stile solido che non sapevo di avere prima di X
g Factor. Cominciai d’istinto rappando
su Generale di Francesco De Gregori,
poi il direttore musicale mi ha
Cantautore e rapper convinto che potevo continuare e
Marco Anastasio è nato a così la rilettura di brani già esistenti è
Meta, nella penisola diventata la mia caratteristica nel
sorrentina, il 13 maggio 1997 programma». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
CHRISTIAN KONDIC

Il 17enne era scomparso da due giorni e si sarebbe tolto la vita

Sinéad O’Connor: “Mio figlio morto, non seguitene l’esempio”

Nel post in cui annuncia la sua mor-
te lo chiama «vera luce della mia vi-
ta». Sinéad O’Connor sta affrontan-
do uno dei dolori più grandi che la vi-
ta possa riservare, la perdita di un fi-
glio. Il diciassettenne Nevi’im Nesta
Ali Shane O’Connor, sparito da due
giorni da Tallaght, città nella parte
orientale dell’Irlanda, si sarebbe sui-
cidato. O’Connor aveva lanciato un
appello sempre su Twitter per ritro-
varlo: «Questo è un messaggio per
mio figlio. Shane, non è più diverten-
te. Mi stai spaventando a morte. Po-
tresti per favore fare la cosa giusta e
presentarti a una stazione di Gardai
(gli agenti del corpo di polizia della
Repubblica d’Irlanda, ndr). Se sei
con Shane, chiama Garda per la sua
sicurezza».
Nato dalla relazione dell’artista
col musicista irlandese Donal Lun-
ny, Shane aveva già mostrato la sua
inquietudine. Tre anni fa nel genna-
io del 2019 aveva fatto perdere le
sue tracce ma venne ritrovato sano
e salvo. Ora la tragedia.«Il mio bellis-
simo figlio, Nevi’im Nesta Ali Shane
O’Connor, vera luce della mia vita,
ha deciso di porre fine alla sua lotta
terrena e adesso è con Dio. Possa ri-
posare in pace, nessuno segua il suo
esempio. Il mio bambino. Ti amo co-
sì tanto. Riposa in pace, ti prego» ha
scritto la cantautrice sui social.
Un messaggio straziante, in cui
l’artista — madre di alti tre figli — di-
ce addio a Shane. Il primogenito Ja-
ke nato è nato dal legame con il pri-
mo marito John Reynolds (e Jake le
ha dato anche un nipotino), la secon-
da Roisin è nata dalla storia con
John Waters e l’ultimo, Yeshua Fran-
k Lutto cis Neil, è frutto del rapporto con
Sinead O’Connor con il figlio Shane Frank Bonadio.
Da tempo Sinéad O’Connor, 55 an-
ni, era finita in un vortice autodi-
struttivo. Fece scalpore quando in
diretta tv strappò la foto di papa Gio-
vanni Paolo II. Poi le crisi depressi-
ve, i tentativi di suicidio. La ragazza
sottile, con gli occhi da cerbiatto,
che aveva conquistato il mondo con
Nothing compares 2 U (successo che
ha rinnegato, annunciando che non
l’avrebbe più cantata dal vivo), ha
cancellato il suo passato. Nel 2018
dopo la conversione all’Islam ha
cambiato nome in Shuhada’ Davitt.
— s.fum. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Trova questo quotidiano o rivista molto prima sul sito eurekaddl.cloud , su https://t.me/eurekaddlquotidiani e su https://t.me/eurekaddlriviste
.
Domenica, 9 gennaio 2022 pagina 29
Festival Checco Zalone ospite a Sanremo
Checco Zalone sarà super ospite al Festival di Sanremo.
Il sogno di Amadeus, fan del comico pugliese, si avvera.
L’attore-regista sarà protagonista di una delle serate
della kermesse (1-5 febbraio) in onda su Rai 1.

l’ex arya stark nella miniserie su sky

Maisie Williams
una ragazza killer
armata di ironia

di Roberto Nepoti
Il titolo della nuova miniserie Sky,
Two weeks to live, può trarre in in-
ganno. Fa pensare a un fantasy di-
stopico, mentre si tratta di una
unica, con un “binge watching” di
lunghezza ragionevole anche per
una sola serata sul divano.
Ben diretta da Al Campbell e
montata nervosamente, la serie ri-
lancia continuamente l’azione evi-
tando i momenti di noia. Il corpo a
NICK WALL
k In fuga Sean Pertwee con Maisie Williams nella serie Two weeks to live di Al Campbell
corpo tra Kim e il gangster Jimmy mento è garantito, tra battute az- son Statham. La cosa certa è che la
occupa quasi tutta la seconda pun- zeccate (in vita sua Kim ha visto so- simpatica Maisie non spreca il cre-
tata; altre riguardano il conflitto lo quattro film e uno è l’inevitabile dito capitalizzato presso il pubbli-
tra lei e la madre, lo sboccio di un Le ali della libertà), tormentoni (l’o- co con Il trono di spade, ma si assi-
timido flirt con Nicky o lo scontro dioso ristoratore che prende botte cura un personaggio che potrebbe
finale con una coppia di poliziotti da tutti) e combattimenti dove la meritare un’ulteriore carriera.
corrotti. In complesso il diverti- mini-eroina mena colpi degni di Ja- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

black comedy che mescola parti

uguali di farsa e azione: il tutto al
servizio di Maisie Williams, di ritor-
no sui teleschermi dopo i trionfi
del Trono di spade. Al volante di un
grosso fuoristrada, la giovanissi-
ma Kim Noakes fa sosta a una tavo-
la calda nel nord dell’Inghilterra.
Sembra un tipetto ingenuo e spae-
sato, che ignora il valore del dena-
ro; ma quando il gestore cerca di
truffarla, lo riduce a mal partito. In
pochi minuti, il carattere della pro-
tagonista è già delineato. Non sa
nulla del mondo, però combatte e
maneggia le armi da guerriera.
Un po’ come faceva Arya Stark
nella celebre serie fantasy, ma con
una differenza: mentre Arya era
priva di senso dell’umorismo, Kim
ne ha da vendere, ama le battute a
effetto e tinge di un colorito tene-

In sei episodi
“Two weeks to live”
è una black comedy
tra farsa e azione

ramente comico la vicenda “nera”.

In modo simile alla Hanna di un
film del 2011 e dell’omonima serie,
Kim è stata sequestrata in una ca-
panna nei boschi dalla madre Tina
(Sian Clifford, veterana delle serie
tv), che l’ha addestrata al combatti-
mento e allevata nelle teorie del
complotto. Ora è fuggita di casa,
con un quaderno pieno di “cose da
fare”, una delle quali è uccidere
l’assassino di suo padre. Quasi su-
bito incontra due ragazzi, i fratelli
Jay e Nicky; il primo dei quali ap-
profitta dalla sua ingenuità per gio-
carle un tiro: le fa credere che il
mondo sia in piena catastrofe nu-
cleare e che all’umanità restino
due settimane di vita. Così che
Kim decide di affrettare la sua ope-
ra di giustiziera e affronta il colpe-
vole della morte del padre, un
gangster pieno di armi e di schera-
ni.
Sky (la serie è visibile da qualche
giorno su Sky Atlantic, oltreché on
demand su Sky e in streaming su
Now) si sta specializzando in mini-
serie, come questa e Landscapers
— Un crimine quasi perfetto, che ve-
dremo a breve. Two weeks to live è
suddivisa in sei episodi autonomi
di venticinque minuti (la fine di
ciascuno ti lascia con l’interrogati-
vo: come faranno Kim e i suoi ami-
ci a cavarsela?), da consumare se-
paratamente oppure in soluzione
pagina
.
30 Domenica, 9 gennaio 2022

Sport
Nava-Rivera
il tram ripassa
dopo 43 anni
I l 24 dicembre 1978 Beppe Viola
fece a Gianni Rivera una lunga
intervista, sul tram per San Siro.
La prima domanda al calciatore,
retto all’apposito sostegno con
aria spaesata, fu: «È una frase di
Jannacci, dice che nessuno si
occupa di quelli che prendono il
tram, tu te ne sei mai occupato?».
Quarantatré anni dopo, molto ci
si occupa del diciassettenne Lapo
Nava, che ha preso il tram sul
percorso inverso, dallo stadio a
casa. Nello stesso Milan di Rivera
Lapo Nava è portiere di riserva
assai, in linea teorica il sesto,
avanzato fino alla panchina da
infortuni e contagi. È stato
fotografato mentre, appoggiato
alla parete della vettura, digita
sul cellulare. Indossa la tuta
sociale e la regolare mascherina
Ffp2. Di fatto è un normale
ragazzo che, nella sera di un
giorno festivo, rientra dopo una
serata, per quanto speciale,
dedicata al gioco che spera di
rendere professione. Eppure
diventa un caso, l’immagine
circola come avesse un valore
esemplare, viene intervistata la
madre che lo ha educato, se ne
traggono auspici generazionali.
Che cosa è successo nei 43 anni
“in cui non eravamo collegati”?
Anche all’epoca il calciatore sul
tram era un’anomalia, ma valeva
per il fuoriclasse, per Rivera. Il
FEDERICO PROIETTI/
sesto portiere del Milan, se mai
esisteva, probabilmente andava a
pedali, non aveva alcuna due giornate con 5mila spettatori
riconoscibilità e anche nel caso la
diffusione della notizia (“Non
indovinerai mai chi ho
incrociato?”) non sarebbe andata
oltre la cerchia di un bar. Oggi
non soltanto Ronaldo può
viaggiare sull’aereo privato,
anche un terzino dell’Empoli ha
ingaggi che gli consentono mezzi
di trasporto riservati a meno che
di Matteo Pinci

Roma — «Se proprio volete, fino a

l’un per cento della popolazione.
Ed è esemplare sì, ma di come si
sia divaricata la forbice della
diseguaglianza. Per non
ammetterlo si ricorre spesso a
immagini da propaganda, come
quella del presidente della
Camera Roberto Fico, diretto in
Parlamento su un autobus
romano semideserto, con il posto
libero sulla traiettoria
dell’obiettivo fotografico. Si sa, il
mezzo è il messaggio: la sobrietà
del fresco premier Mario Monti
era il Frecciarossa con cui scese
da Milano a Roma, la sbruffoneria
di Matteo Renzi l’Air Force
omonimo, in via di rottamazione.
Davvero, basta un simbolo? E
dopo? Che ne sarà di Nava? E
soprattutto, che alternative
aveva: un passaggio sul Suv di
papà, la traversata della notte in
monopattino? I tempi sono
cambiati da quando Celentano
cantava: “Noi eravamo in
centomila allo stadio, oh bella
mora…e poi finita la partita la vidi
uscire di sfuggita con uno sul
tram”. Resta invariata la
domanda: chi si occupa di quelli
che lo prendono?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
fine gennaio riduciamo le capien-
ze a cinquemila posti». La Serie A
ha firmato così la propria resa al
governo: per evitare la chiusura
degli stadi e salvare la Supercop-
pa di mercoledì, i presidenti del
campionato di calcio hanno accet-
tato di far entrare per due partite
solo 5mila persone a stadio. La
chiusura quasi integrale sarà limi-
tata al weekend del 16 gennaio e a
quello del 23. A prescindere dalla
capienza reale degli impianti, che
si tratti di San Siro, tempio da 75
mila persone, o il Penzo di Vene-
zia, che a pieno regime non ne con-
ta più di 11 mila.
L’impennata dei contagi la paga
quindi il calcio: «La fanno pagare
a noi, ma i contagi sono aumentati
quando il campionato era fer-
mo...», recrimina, furioso, il presi-
dente della Lazio Lotito. Non era
l’unico: il sentimento più diffuso
era proprio la rabbia, da Percassi
dell’Atalanta a Cairo del Torino,
dalla Juventus all’Empoli. Duran-
te l’Assemblea in cui i club hanno
deciso di tagliarsi il pubblico, Al-
berto Zangrillo, che prima di esse-
re il presidente del Genoa è prima-
rio del San Raffaele e il Covid lo ha
vissuto sulla pelle di medico, ha
usato un’espressione che della riu-
Porte quasi chiuse
i club cedono
per poter giocare
nione è diventata la sintesi: «È una
soluzione che accettiamo, ma è
puramente demagogica». Soprat-
tutto, rischia di disincentivare le
vaccinazioni, proprio nel pieno
della campagna per la terza dose.
La rappresentanza minima dei
cinquemila è lo zucchero intorno
al cianuro che toglierà altre risor-
se al sistema meno risarcito d’Ita-
lia: da inizio pandemia, il massi-
mo campionato italiano non ha ri-
cevuto più di 5 milioni di euro
complessivi come rimborso dei
tamponi, eppure ha perso tanto. E
tanto perderà dalla nuova chiusu-
ra: il 23 gennaio è in programma
Milan-Juventus, e per i rossoneri
vorrà dire perdere qualcosa come
4 milioni di euro di botteghino
(nel derby di novembre incassò
Lotito: “L’aumento dei 4,38 milioni).
La speranza è di poter tornare
contagi a campionato almeno al 50% delle capienze dal
fermo”. Zangrillo: 5 febbraio, dopo la pausa per le na-
zionali. Un sacrificio che ha per-
“È solo demagogia” messo di non vedersi chiudere gli
stadi già dalla Supercoppa tra In-
La Lega vince contro le ter e Juve di mercoledì, con più di
Asl. Zielinski positivo: 20 mila biglietti già venduti. Ma il
taglio auto inflitto è comunque un
in campo contro la Juve segnale di debolezza: nessuno ha
voluto sfidare Draghi e respingere
la sua richiesta di chiudere. Per-
ché mercoledì, nella riunione con
la cabina di regia del governo, il
calcio dovrà chiedere ai ministri
un aiuto a uscire dal guado delle
Asl e delle loro ordinanze. In que-
sto senso, ieri la Lega Serie A ha
piazzato un punto importante, ot-
tenendo al Tar la sospensiva di tre

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.
Domenica, 9 gennaio 2022
Supercoppa donne Juventus, rimonta e trofeo
A Frosinone la Juventus ha vinto la Supercoppa femminile
battendo in finale il Milan per 2-1. Davanti a 3mila spettatori
Milan in vantaggio con Grimshaw, rimonta bianconera con
autorete di Bergamaschi e gol di Girelli dopo il rosso a Codina.
Limitazioni
Il campionato
era partito con il
limite del 50%
delle capienze,
salito fino al 75%.
A gennaio 5mila
posti per tutti gli
stadi
ordinanze delle autorità sanitarie
che avevano impedito di giocare a
Salernitana, Udinese e Torino. Tra
oggi e lunedì si giocheranno tutte
le partite, a prescindere dal nume-
ro di positivi. Anche Cagliari-Bolo-
gna, riprogrammata martedì: qua-
si un dispetto alla squadra di Miha-
jlovic, che potrà tornare ad alle-
narsi davvero 24 ore prima, visto
che la loro quarantena è stata rico-
nosciuta legittima. Il motivo? La
squadra non ha ancora la terza do-
se. E proprio questo è uno degli
elementi chiave dell’assemblea di
Lega di ieri: «All’Inter abbiamo tut-
ti la terza dose, come sono messe
le altre?», ha chiesto polemica-
mente l’ad Marotta ai suoi colle-
ghi. Il calcio da quel punto di vista
è ancora indietro, nonostante l’al-
tissima percentuale di vaccinati
in Serie A. Al governo la Federcal-
cio offrirà l’obbligo di terza dose
per tutti, nell’attesa però il rischio
di esporsi a figuracce esiste. Basti
pensare al Napoli: ieri è risultato
positivo Zielinski, uno dei tre cal-
ciatori a cui la Asl Napoli2 aveva
imposto la quarantena perché
sprovvisto di terza dose. Ciò nono-
stante, era stato comunque schie-
rato in campo a Torino contro la
Juventus. Il caso quasi legittima le
perplessità del governo, che più
che chiudere gli stadi avrebbe pre-
ferito fermare la Serie A.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Fa Cup A segno Lukaku. Figuraccia Newcastle
Facile vittoria 5-1 del Chelsea nel terzo turno di Fa Cup contro il
Chesterfield, a segno anche Lukaku dopo le scuse ai tifosi. Tra le
squadre di Premier, il Newcastle sempre più in crisi è stato
eliminato (0-1) dal Cambridge Utd, squadra di terza divisione
Iervolino “Fermiamo la A
ma dal governo servono ristori”
Napoli – «Da quando sono entra-
to nel calcio, è tutto più veloce,
un mondo accelerato, quello che
ho fatto nella mia vita è come se
non esistesse più». Danilo Iervoli-
no parla con voce sicura, a poche
ore dalla prima partita della Saler-
nitana da quando, il 31 dicembre,
l’ha rilevata per 10 milioni di euro
salvandola dall’esclusione dal
campionato. «L’idea di acquista-
re il club è nata il 30 dicembre, è
figlia dell’amore per il territorio,
sarebbe stato assurdo se una so-
cietà così gloriosa fosse sparita
per motivi burocratici, economi-
ci. Intervenire è stata una questio-
ne di coscienza».
Iervolino, nel calcio lei è
temporalmente l’ultimo arrivato.
Come è stato accolto a Salerno?
«Accoglienza straordinaria: sui
social e tutto il resto, ma aspetto
l’accoglienza dello stadio. Non
vedo l’ora di vivere la mia prima
partita da presidente all’Arechi.
Ma allo stesso tempo mi sento di
dire che il calcio dovrebbe
fermarsi».
Dice davvero?
«Sì, darebbe un bellissimo
esempio. Non c’è il rischio che la
gente si allontani, ma ci sono altre
priorità evidenti di cui
bisognerebbe tenere conto».
Ad esempio?
«Credo che bisognerebbe tenere
più conto della ricaduta sociale
che ha il calcio, dei valori di lealtà e
fair play che dovrebbe
trasmettere, invece ho
Inzaghi sfida il passato sotto gli occhi di Zhang
Inter-Lazio è un altro
esame scudetto.
A Roma lo scontro
fra delusi: Mou-Allegri
di Emanuele Gamba
e Franco Vanni
Allegri ha fatto posto a Inzaghi: «Esi-
stono i cicli vincenti e i cicli in cui si
mettono le basi per ciclo successivo.
Io sono venuto qui sapendo che c’e-
ra da costruire per competere per lo
scudetto tra uno o due anni. Miraco-
li non ne fa nessuno». È dunque l’e-
poca del ciclo dell’Inter («Ho detto
in tempi non sospetti che era la più
forte», si vanta Allegri), che può oc-
cupare lo spazio lasciato libero dalla
Juve e instaurare una superiorità
pluriennale.
Inzaghi oggi affronta il proprio
passato ancestrale e quello recente
dell’Inter. La Lazio non è solo la
squadra in cui è cresciuto per
vent’anni, ma anche la sola ad avere
pagina 31
Pattinaggio Lollobrigida 2° bronzo europeo
Primo bronzo europeo di sempre nei 1500, e secondo podio
nei campionati in corso ad Heerenveen, per Francesca
Lollobrigida, 30enne tra le favorite nel pattinaggio di
velocità alle Olimpiadi di Pechino. Oro all’olandese De Jong.
Intervista al neopresidente della Salernitana
di Marco Azzi
l’impressione che nonostante sia Ha una proposta per ottenere solo attraverso una
un momento così delicato e grave, migliorare? concertazione che deve
tutti tendano a non esporsi, a «Avremmo bisogno di avere come coinvolgere, al di là di tutto il
nicchiare». mondo del calcio una voce forte e mondo del calcio, anche la
Ecco, a proposito di univoca che ci renderebbe più politica. Avremmo anche un
impressioni: che mondo ha credibili nei confronti della potere contrattuale più forte in un
trovato? politica. Non sono polemico, tavolo col governo, altrimenti c’è il
«L’impressione è che non sia un assolutamente, né verso la rischio che certe decisioni ci
mondo coeso, non c’è una visione federazione né verso la Lega Serie vengano imposte dall’alto».
unitaria e prospettica di tutti gli A. Ma avremmo bisogno di una Come ad esempio la chiusura
operatori». nuova cornice, che possiamo degli stadi.
«Il limite di cinquemila spettatori
f non ha molto senso. Il calcio con
gli stadi vuoti non ha mai senso, ha
Non vedo l’ora di senso solo se ci sono i tifosi».
E quindi ritiene che sia meglio
vivere la mia prima fermarsi?
partita da presidente «Fermarsi significa anche ricevere
dei ristori. È fondamentale,
all’Arechi. Ma allo perché il calcio è un’industria
importantissima e quindi anche
stesso tempo mi sento da questo punto di vista è
di dire che ora le importante che se necessario ci si
possa fermare. Ma a condizioni
priorità sono altre chiare».
Un’ultima cosa: la Salernitana
è ultima e ha raccolto solo 8
Serve una punti finora. Riuscirà a metterle a
disposizione i mezzi per provare
concertazione che a salvarsi?
coinvolga la politica «Aspetto che venga completato il
passaggio di quote, poi mi
oltre al nostro mondo, muoverò per rafforzare la
squadra. Vogliamo puntare alla
se no il rischio è salvezza, a prescindere dal
vederci imporre momento di incertezza che
FABIO FRUSTACI / Z23/ANSA viviamo. Ma un futuro la
k Neoproprietario le decisioni Salernitana lo avrà comunque: le
Danilo Iervolino, 43 anni, ha
acquistato la Salernitana il 31
g incertezze del mondo intorno non
mi condizioneranno».
dicembre scorso ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La giornata
battuto i nerazzurri nel girone d’an- ce «se arriva il contratto lo firmo».
data, in una gara nervosa, unica no- Serie A Allegri e Mourinho si giocano in-
ta davvero stonata in uno spartito vece traguardi di retrovia. Il quarto
fatto di tanti acuti. Rispetto all’Inter 21ª giornata posto e niente più è ormai l’obietti-
di Conte, quella dell’ex laziale ha vo dichiarato di Allegri, che alterna
scollinato il girone con cinque punti VENEZIA-MILAN
EMPOLI-SASSUOLO
oggi ore 12.30 Dazn-Sky
ore 14.30 Dazn
momenti in cui sembra davvero giù
in più, e una differenza positiva di di tono, quasi rassegnato alla medio-
sette gol segnati e otto reti subite in NAPOLI–SAMPDORIA ore 16.30 Dazn crità dei risultati che arrivano («Pa-
meno. L’Inter ha fatto 330 tiri, con- UDINESE–ATALANTA ore 16.30 Dazn-Sky reggiando con il Napoli abbiamo
tro i 293 dello scorso anno, domina GENOA–SPEZIA ore 18.30 Dazn-Sky mantenuto inalterato il distacco»),
il gioco ed è difficile trovarle un di- ROMA–JUVENTUS ore 18.30 Dazn ad altri di nervosismo per lui inusua-
fetto: logico che ora legittimamente INTER–LAZIO ore 20.45 Dazn le per lui: la squalifica che si è preso
sogni di aprire un ciclo. Merito dei VERONA–SALERNITANA ore 20.45 Dazn per avere ingiuriato l’arbitro Sozza
giocatori ma soprattutto dell’allena- TORINO–FIORENTINA domani ore 17Dazn è la prima dal 2012. L’ha accettata:
tore. Lo pensa per primo il presiden- CAGLIARI–BOLOGNA martedì ore 20.45 Dazn «Ci stava». Salterà così il confronto
te Steven Zhang, che ieri ha cenato con Mourinho, l’altro guru della
con squadra e dirigenza sedendosi Classifica panchina chiamato a rimpiazzare
proprio al fianco di Inzaghi. Zhang è INTER* 46 VERONA 27 colleghi più giovani ma con cui, per-
tornato a Milano per vedere dal vivo MILAN 45 TORINO* 25 lomeno in termini statistici, stanno
le sfide con Lazio e Juve in Supercop- NAPOLI 40 SASSUOLO 25 perdendo il raffronto, Pirlo e Fonse-
pa, ma anche con la missione di rin- ATALANTA* 38 UDINESE** 20 ca. Oggi nella Roma debutterà l’ulti-
novare contratti preziosi: quello di JUVENTUS 35 SAMPDORIA 20 mo arrivato Maitland-Niles, mentre
Brozovic, in scadenza a giugno, quel- FIORENTINA* 32 VENEZIA* 17 nella Juve si rivedranno Chiesa e Dy-
li dei dirigenti di vertice e quello del- ROMA 32 SPEZIA 16 bala assieme tra i titolari: con loro in
lo stesso allenatore, è legato ai ne- LAZIO 32 CAGLIARI 13 campo, la media punti bianconera
razzurri fino al 2023, Ma l’idea della EMPOLI 28 GENOA 12 precipita a 1,3 a partita e la squadra
società è prolungare di un paio di BOLOGNA* 27 SALERNITANA** 8 segna lo stesso numero di gol ma ne
stagioni. Nella stessa situazione è * una gara in meno incassa il triplo.
Sarri, che sul rinnovo con la Lazio di- ** due gare in meno ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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.
Domenica, 9 gennaio 2022 Sport pagina 33
Le tappe
14 dicembre 16 dicembre 17 dicembre 25 dicembre
Nole è alla Stark Arena Djokovic e la moglie La Tennis Association Djokovic compare in
di Belgrado per Stella Jelena sono nella della Serbia premia i un video Instagram in
Rossa-Barcellona, in sede delle Poste migliori giovani. cui gioca a tennis in
prima fila. Acclamato serbe. Visitano il Djokovic viene strada a Belgrado. Qui
dai tifosi del basket: museo e ritirano i due ritratto in posa con sarebbe negativo già
quasi nessuno ha la francobolli celebrativi alcuni di loro, senza da due giorni. Il 30
mascherina. Alla fine coniato per Novak. mascherina. Le foto dicembre ottiene
posa per i selfie anche Questo è il giorno del vengono pubblicate l’esenzione da Tennis
con i giocatori test secondo i suoi anche sui social Australia. Il 4 gennaio
avversari legali dell’associazione parte per Melbourne

domani il giudizio d’appello

La difesa di Djokovic lona. Il palazzetto di Belgrado è

di Giuseppe Antonio Perrelli

ROMA – Domani sapremo. Alle 10 di

Melbourne (la mezzanotte italiana,
l’udienza sarà visibile in streaming)
“Positivo il 16 dicembre” stracolmo, i giocatori delle due
squadre alla fine gli rendono omag-
gio e gli chiedono foto. Giovedì 16 –
il giorno del tampone che accerta
la positività – partecipa alla presen-
verrà discusso davanti al giudice
Anthony Kelly il ricorso dei legali
di Novak Djokovic contro l’espulsio-
ne dall’Australia del campione ser-
bo per visto irregolare. Ma ancor
Ma è giallo sulle date tazione dei francobolli a lui dedica-
ti dalle poste serbe. Venerdì 17 pre-
mia alcuni giovani tennisti. Anche
qui foto e selfie, senza mascherina,
che finiscono sui social. Djokovic,
più che il futuro se ne deduce, non sa ancora l’esito
è interessante del tampone del giorno prima, altri-
interrogare il Punto di svista Ellekappa menti rischierebbe una denuncia
passato, per cer- penale. I tempi sono incalzanti e
care di far luce perfetti: il contagio, che questa vol-
sui tanti buchi ta non rende pubblico, la guarigio-
di questa sce- ne, l’esenzione che diventa possibi-
neggiatura che le, l’autorizzazione concessa il 30
mette insieme dicembre, il sogno di staccare Na-
racchette e car- dal e Federer, fermi come lui a 20
te bollate, certifi- Slam, che si avvicina. Per trasfor-
cati e diploma- marsi, però, nell’incubo di una cac-
zie. ciata ignominiosa dall’Australia,
che potrebbe bandirlo per tre anni.
Contagio bis
Gli avvocati di Gli interessi nella ricerca
Djokovic sosten- In un’intervista dei mesi scorsi Djo-
gono che il n.1 kovic si è lamentato di un «certo ti-
del mondo ab- po di propaganda che mi ha usato
bia diritto all’e- nel dibattito sui vaccini». «L’infor-
senzione dal vac- mazione ha preso una direzione
cino perché po- sbagliata, interessata, non più libe-
sitivo al Covid in ra». Per questo, un classico, «non
un test del 16 di- leggo più i giornali né guardo la tv».
cembre. Diciot- I vaccini, lo abbiamo capito, non gli
to mesi dopo la piacciono. Ma vuole contribuire a
OLIVER BUNIC/AFP

prima volta, a sconfiggere la pandemia con un

giugno 2020, metodo alternativo: da giugno
quando si conta- 2020, con la moglie Jelena, è il prin-
giò durante l’A- k “Vittoria!”. I tifosi sostengono Djokovic a Belgrado cipale azionista di QuantBioRes,
dria Tour, tor- una società di ricerca biomedica
neo benefico a tappe, tra Serbia e inaspettato “extra time” all’uomo Contagio e guarigione ni, nella sua Serbia, si comporta co- sulle molecole, con sede a Copena-
Croazia, che lui stesso ha organizza- da venti Slam. Djokovic, ora è evi- me se il tempo si fosse fermato al ghen, che sta studiando lo sviluppo
to senza alcuna precauzione con- dente, non aveva presentato richie- dichiarati ora dai legali 2019: i video e gli scatti social che lo di nuovi trattamenti efficaci contro
tro il virus, scatenando un focolaio sta di esenzione medica a Tennis
tra gli spettatori e gli stessi tennisti. Australia, che organizza gli Austra-
Novak ha investito nella accompagnano torturerebbero
qualsiasi virologo. Il 14 dicembre,
il virus. Per ora è un investimento
in perdita, anche se moderata. Nul-
lian Open, entro la scadenza fissa- ricerca biomedica sulle prima del test, è a bordo campo, la, ovviamente, rispetto al danno di
Tutte le date di dicembre ta, il 10 dicembre. Senza certificato spesso senza mascherina, a tifare immagine che questi giorni d’ini-
La nuova positività (asintomatica e vaccinale, non aveva quindi chan- cure contro il Covid da ultrà per la Stella Rossa nel mat- zio 2022 gli stanno causando.
durata una settimana) concede un ce di difendere il titolo. In quei gior- ch di Eurolega di basket col Barcel- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’azzurra terza a Kranjska Gora. De Aliprandini infortunato ad Adelboden

Bassino sul podio, aspettando il Dream Team del gigante

Marta in ripresa,
Brignone ai box
e Goggia eliminata.
Con Pechino alle porte
di Mattia Chiusano
ROMA — Ventinove giorni per torna-
re giganti. Per fortuna c’è Marta Bas-
sino, coi suoi terzi posti che indica-
no una rinascita dopo un avvio diffi-
cile di stagione, altrimenti qualcu-
no comincerebbe a parlare di crisi.
O di sfortuna a un passo dalle Olim-
piadi, che dialoga benissimo con
quel che sta attraversando l’ex squa-
dra più forte del mondo. Le formida-
bili ragazze dello slalom gigante ita-
liano, capaci di vincere l’ultima cop-
pa di specialità (Marta Bassino) o di
centrare doppiette come Soelden
nell’autunno 2020 (ancora Bassino
più Brignone). A 29 giorni dal gigan-
te olimpico sulla pista del Yanqing
National Alpine Skiing Centre, la
piemontese attira su di sé tutte le at-
tenzioni e protegge, a suo modo, le
compagne in una specialità in cui è
sembrata un gradino sopra le altre
la svedese Hector, la francese Wor-
ley è sempre una fuoriclasse, la sviz-
zera Gut-Behrami si è ripresa dal Co-
vid, le numero 1 e 2 di Coppa, Shif-
frin e Vlhova, hanno sbagliato gara
ieri a Kranjska Gora ma sulla pista
giusta ci saranno eccome.
Poco consola il fatto che Pechino
k Marta Bassino
Primo podio stagionale per la
piemontese a Kranjska Gora
è un mistero, chissà come sarà vera-
mente la pista che le ragazze affron-
teranno per la prima volta il 7 febbra-
io, con conseguenti sorprese e rime-
scolamenti dei valori. Quel giorno,
servirà Federica Brignone che a Kra-
njska Gora non c’è per recuperare
un’infiammazione al tendine rotu-
leo del ginocchio destro, come ha
annunciato la federazione. Piccola
doccia fredda, leggermente preoc-
cupante, dopo i segnali di fiducia
per la rimonta di Lienz fino al quar-
to posto.
Quanto a Sofia Goggia, il podio in
gigante le manca da quattro anni,
ma intanto non sarebbe male — per
un’atleta che appartiene all’élite del
primo gruppo — riuscire a qualificar-
si per la seconda manche come non
le è riuscito ieri. E se si parla di gigan-
te, come dimenticare Luca De Ali-
prandini, argento mondiale a Corti-
na 2021 che ha fatto tremare lo staff
azzurro ad Adelboden. Infortunan-
dosi come non dovrebbe mai capita-
re a un gigantista, inforcando il palo
in una curva a sinistra: non con la ve-
locità (limitata) di uno slalomista,
ma con quella sparata di un giganti-
sta sul muro della classica svizzera.
La beffa: al terzo intermedio stava
andando più veloce del futuro vinci-
tore, il mattatore svizzero Marc
Odermatt. Niente rotture e danni
maggiori alla caviglia sinistra, ma
necessità di ulteriori accertamenti.
In attesa di Pechino, forse conver-
rebbe una capatina a Lourdes.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
34 Televisione Domenica, 9 gennaio 2022

P RO GR A M M I T V

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette

6.30 Uno Mattina in 8.15 Protestantesimo 9.00 Mi manda Raitre 6.00 Prima pagina Tg5. 12.20 Back To School - 9.55 Casa Vianello 7.00 Omnibus news
famiglia 8.45 Sulla Via di 10.10 Le parole per dirlo 8.00 Tg5 - Mattina. Le Lezioni 10.55 Dalla Parte Degli 7.30 Tg La7
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Luoghi, detti, 9.50 Fam - Serie Tv RegionEuropa sguardo sul 13.00 Sport Mediaset 12.20 Meteo.it Dibattito
comuni 10.15 Tg 2 Dossier 12.00 TG3. All’interno: mondo 14.00 E-Planet 12.25 Luoghi di 9.40 Uozzap
10.25 Evoluzione Terra 11.00 Tg Sport TG3 - Fuori linea; 9.25 Magnifica Italia 14.30 Back To School - Magnifica Italia 10.35 Camera con vista
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Angelus da Piazza 14.00 Film: La L’altra faccia 13.30 Tg La7
13.00 Tg5. Meteo.it Charles Martin con Goldie Hawn,
San Pietro dottoressa dell’immigrazione 14.00 Speciale Non è
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14.00 Domenica in - di Michael Karen 14.15 TG3 16.30 Verissimo - 16.35 Film: Ritorno Robert Parrish, Passione estrema
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18.45 L’Eredità Week 17.10 Squadra Speciale 16.30 Rebus 19.55 Tg5 Prima Pagina 18.30 Studio Aperto 19.50 Tempesta Serrault, Miki
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ricominciare - di 19.40 Squadra Speciale 20.30 Generazione Checco Zalone, con 21.20 Film: Doctor Prima Serata 21.15 Atlantide - Storie
Alex Kendrick, con Cobra 11 - Serie Bellezza Checco Zalone, Strange - di 0.20 Film: Everest - di di Uomini e di
Alex Kendrick, Tv 21.20 Città Segrete: Manda Touré, Scott Derrickson, Baltasar Kormákur, Mondi
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con Tom Hulce,
Lolita Davidovich,
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a cercar fortuna
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19.00 Rai News - Giorno
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anni e gli autori del
documentario italiano
20.00 Res
20.20 Scritto, letto, detto
20.30 Passato e Presente
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Asa Butterfield, Ben
Kingsley, Sacha Baron
Cohen
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13.30 Racconti di luce
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del Disinganno
20.30 Rai News - Giorno
20.35 Scrivere un classico nel
Novecento
20.45 Racconti di luce
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Bolshoi - di Valeriy
Todorovskiy, con Alisa
Freyndlikh
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21.10 Film: Una teenager
alla Casa Bianca - con
Katie Holmes, Margaret
Colin, Michael Milhoan
23.00 Film: Sirene - di Richard
Benjamin, con Cher,
Christina Ricci, Bob
Rogerson
1.05 Film: Senza buccia -
con Olga Karlatos, Lilli
Carati, Maurizio Lupi
Giallo
12.05 Miss Fisher - Delitti e misteri
13.20 I misteri di Brokenwood
15.15 Grantchester
16.15 Grantchester
17.15 Vera
19.10 L’Ispettore Barnaby
21.10
23.10
Vera
Modern Murder - Due
detective a Dresda
1.10 I misteri di Brokenwood
Real Time
20.25 Il castello delle
cerimonie
20.55 Il castello delle
cerimonie
21.25 Drag Race Italia
23.00 Drag Race Italia - After
the Race
23.20 90 giorni per
innamorarsi: e poi...
Tolo Tolo
16.40 Lost Viking Army
17.35 Scorpion Cinema Sport Canale 5 - 21.20
18.20 Scorpion
19.05 Scorpion 9.05 How I Met Your Mother 16.10 Modern Family Fox
15.15 Lara Croft: Tomb Raider 12.15 Sci alpino: Kranjska Gora.
21.20 Film: Derailed - - La culla della vita - di Slalom F Coppa del Mondo Fox 16.30 Otzi: l’uomo venuto Politicamente scorretto, comico,
Attrazione letale Jan De Bont Sky Cinema Eurosport 9.25 How I Met Your Mother dal ghiaccio National arguto, qualunquista, osservatore
- di Mikael Håfström, Action 12.20 Biathlon: Oberhof. Fox Geographic
formidabile. Dopo aver fallito in
Mikael Hafstrom, con 15.40 Io che amo solo te - di Inseguimento M Coppa 9.30 I segreti del cibo National 16.35 Modern Family Fox
Clive Owen, Jennifer Marco Ponti Sky Cinema del Mondo Eurosport 2 Geographic 17.00 Modern Family Fox Puglia con il sushi, Checco Zalone
Romance 12.30 Calcio: Venezia - Milan 9.50 How I Met Your Mother 17.20 I Griffin Fox
Aniston, Vincent Cassel 15.50 Happy feet - di George Serie A Sky Sport Uno Fox 17.20 L’Eldorado della droga: (protagonista e regista), va a
23.10 Murders on the railway Miller Sky Cinema 13.00 Calcio: Eintracht 9.55 I segreti del cibo National viaggio in USA National lavorare in un resort in Africa come
0.05 Anica - Appuntamento Family Francoforte - Borussia Geographic Geographic
cameriere. Qui incontra Idjaba e fa
al cinema 16.05 I delitti del BarLume - Dortmund Bundesliga Sky 10.15 Modern Family Fox 17.45 I Griffin Fox
Ritorno a Pineta - di Roan Sport Football 10.20 I segreti del cibo National 18.10 I Griffin Fox amicizia col figlio Doudou. Scoppia
Johnson Sky Cinema 13.15 Sci alpino: Val di Fiemme. Geographic 18.10 L’Eldorado della la guerra civile che li costringe a
Comedy 10km M Coppa del Mondo 10.40 Modern Family Fox droga: Perù National
TV8 16.30 Harry Potter e i doni Eurosport 2 10.50 I grandi tesori d’Egitto Geographic tornare in Italia, ma Checco si
della morte: Parte I - di 13.30 Sci alpino: Adelboden. National Geographic 18.30 I Simpson Fox preoccupa per le creme.
6.00 TG24 mezz’ora David Yates Sky Cinema Slalom M Coppa del 11.00 Modern Family Fox 18.55 I Simpson Fox
6.55 TG24 Preview Collection Mondo Eurosport 11.25 American Dad Fox 19.05 Perù: antichi misteri
7.00 TG24 mezz’ora 16.50 Fast & Furious 9 - di Justin 13.45 Biliardo: Bingtao - 11.40 Quanzhou: la via National Geographic
8.00 Artisti del panettone
Lin Sky Cinema Uno Williams The Masters della seta National 19.20 I Simpson Fox
8.45 Tg News SkyTG24 17.15 The Perfect Weapon - di Eurosport 2 Geographic 19.45 How I Met Your Mother
9.00 Una dolce occasione Titus Paar Sky Cinema 14.30 Biathlon: Oberhof. 11.50 American Dad Fox Fox
10.30 Un principe per Natale Action Inseguimento F Coppa del 12.10 American Dad Fox 20.00 I segreti del cibo National
12.00 Tg News SkyTG24 17.25 Il Presidente - Una storia Mondo Eurosport 12.35 I Griffin Fox Geographic
12.15 Alessandro Borghese - 4
d’amore - di Rob Reiner 15.00 Pallamano: Francia - 12.35 I segreti del cibo National 20.10 How I Met Your Mother
ristoranti Sky Cinema Romance Norvegia Mondiali F Sky Geographic Fox
13.15 Natale a Graceland 17.40 Rufus e la porta segreta Sport Arena 13.00 I Griffin Fox 20.25 I segreti del cibo National
15.00 Natale a Washington - di Ryan Bellgardt Sky 15.15 Calcio: Highlights Sky 13.00 I grandi tesori d’Egitto Geographic
16.45 Natale a Rocky Mountain Cinema Family Sport Football National Geographic 20.35 How I Met Your Mother
18.30 Il Natale di Belle
17.50 I delitti del BarLume- 15.30 Sci salti: Bischofshofen. 13.20 I Griffin Fox Fox
20.15 Alessandro Borghese - 4 Mare forza quattro - di HS140 M Coppa del 13.45 I Simpson Fox 20.55 Il cacciatore di dinosauri
ristoranti R. Johnson Sky Cinema Mondo Eurosport 13.50 I grandi disastri National Geographic
21.30 Se solo fosse vero Comedy 15.30 Calcio: Hertha B. - dell’ingegneria National 21.00 The Good Doctor Fox
23.15
1.15
Un amore di testimone
Family Food Fight
18.45 Jack Reacher - La prova
decisiva - di Christopher
Colonia Bundesliga Sky
Sport Football
Geographic
14.10 I Simpson Fox
21.45 The Good Doctor Fox
21.50 I grandi tesori d’Egitto
k Checco Zalone in “Tolo Tolo”
3.00 Lady Killer McQuarrie Sky Cinema 16.00 Calcio: Hertha B. - 14.35 I Simpson Fox National Geographic
5.00 Coppie che uccidono Action Colonia Bundesliga Sky 14.45 Area 51: i segreti 22.30 The Big Bang Theory Fox
19.00 Harry Potter e i doni Sport Uno della CIA National 22.40 Caccia all’oro National
della morte: Parte II - di 17.20 Basket: Milano - Tortona Geographic Geographic La signora in giallo
Cielo David Yates Sky Cinema Serie A Eurosport 2 15.00 How I Met Your Mother 22.55 The Big Bang Theory Fox
Collection 17.30 Calcio: Bochum - Fox 23.15 The Big Bang Theory Fox Top crime - 21.10
9.30 Salvo per un pelo 19.10 Legendary - Il giorno del Wolfsburg Bundesliga Sky 15.20 How I Met Your Mother 23.35 India: le meraviglie
10.30 Sky Tg24 Giorno riscatto - di Mel Damski Sport Football Fox dall’alto National
10.45 House of Gag Sky Cinema Family 17.30 Calcio: Bochum - 15.40 Caccia all’oro National Geographic
12.00 House of Gag La scrittrice Jessica Fletcher,
19.15 Wonder - di Stephen Wolfsburg Bundesliga Sky Geographic 23.40 The Big Bang Theory Fox
13.00 Steve Austin - Sfida Chbosky Sky Cinema Uno Sport Uno 15.45 How I Met Your Mother 24.00 American Dad Fox ovvero Angela Lansbury, viene
Implacabile 21.00 Jack Reacher - Punto di 18.25 Sci alpino: Adelboden. Fox 0.25 American Dad Fox
14.00 Intersections non ritorno - di Edward Slalom M Coppa del
convocata in Irlanda per la lettura
15.45 Stormageddon Zwick Sky Cinema Action Mondo Eurosport del testamento di un vecchio
17.30 Ice Quake
19.15 Affari al buio
21.00 I delitti del BarLume - Il
re dei giochi - di Eugenio
19.00 Biliardo: Bingtao -
Williams The Masters
Mediaset Premium Cinema amico. Il documento contiene
20.15 Affari di famiglia Cappuccio Sky Cinema Eurosport indizi per scoprire un tesoro
21.15 Nella mente del Serial Killer Comedy 19.30 Pallavolo: Serie A1 F Sky
23.15 Love Jessica 21.00 I primitivi - di Nick Park Sport Arena
nascosto a patto che i familiari
Sky Cinema Family 19.45 Biliardo: Robertson collaborino tra di loro, mettendo
21.00 Quel mostro di suocera - McGill The Masters da parte vecchi rancori. Impresa
13.35 Incontrerai l’uomo dei 19.15 John Wick - Capitolo 2 - di
Nove - di Robert Luketic Sky Eurosport
tuoi sogni - di Woody Chad Stahelski Premium non facile, dopo i primi delitti,
Cinema Romance 20.05 Sci salti: Mammoth
8.15 Wild Brazil 21.15 Harry Potter e la pietra Mountain. Slopestyle Allen Premium Cinema 2 Cinema 1
13.40 Jurassic World - di Colin 19.40 Il ragazzo di campagna Fletcher si mette a indagare.
11.00 Wildest Europe filosofale - di Chris M/F Coppa del Mondo
13.00 Wildest Europe Columbus Sky Cinema Eurosport 2 Trevorrow Premium - di Castellano & Pipolo,
14.00 Parker Collection 20.30 Calcio: Highlights Sky Cinema 1 Pipolo, Franco Castellano
16.10 Aldo, Giovanni e Giacomo: 21.15 Death Race - di Paul Sport Football 14.50 Il ciclone - di Leonardo Premium Cinema 3
Potevo rimanere offeso Anderson Sky Cinema 20.45 Calcio: Lione - Paris Ligue Pieraccioni Premium 21.15 Chips - di Dax Shepard Woman in gold
Uno 1 Sky Sport Football Cinema 3 Premium Cinema 1
18.00
19.50
Anplagghed
Little Big Italy
22.25 I delitti del BarLume - di 20.45 Calcio: Lione - Paris Ligue 15.15 Room - di Lenny 21.15 La leggenda del pianista Iris - 21
Eugenio Capuccio Sky 1 Sky Sport Uno Abrahamson Premium sull’oceano - di Giuseppe
21.25 Drag Race Italia Cinema Comedy 21.05 Sci salti: Mammoth Cinema 2 Tornatore Premium
23.15 La mercante di Brera 22.35 Paddington - di Paul King Mountain. Slopestyle 15.45 Hercules - La leggenda Cinema 2
Sky Cinema Family M/F Coppa del Mondo ha inizio - di Renny Harlin 21.15 Non si ruba a casa dei
Sessant’anni dopo aver lasciato
22.45 Il profumo dell’erba Eurosport 2 Premium Cinema 1 ladri - di Carlo Vanzina Vienna, durante la Seconda Guerra
LaF selvatica - di John Patrick 21.30 Basket: Round 19 16.25 Benvenuti al nord - di Premium Cinema 3 Mondiale, Maria Altmann (Helen
Shanley Sky Cinema Highlights Eurolega Sky Luca Miniero Premium 22.45 In questo mondo di
9.10 Incredibili viaggi in treno Romance Sport Arena Cinema 3 ladri - di Carlo Vanzina Mirren) decide di rientrare in
11.15 Giardini fantastici e dove 23.05 Lanterna verde - di Martin 21.45 Motociclismo: Gara La
Campbell Sky Cinema 100 Km dei campioni Sky
17.10 Coco avant Chanel Premium Cinema 3 possesso dei beni indebitamente
trovarli - L’amore prima del 22.55 La città verrà distrutta
12.15 La teoria di tutte Action Sport Arena
mito - di Anne Fontaine all’alba - di Breck Eisner
sottratti alla sua famiglia dai
23.10 La scuola più bella del 22.00 Golf: Tournament of
13.15 Lezioni d’Autore - TV Sessions
mondo - di Luca Miniero Champions PGA Tour Premium Cinema 2 Premium Cinema 1 nazisti, tra cui il dipinto della zia,
15.15 Sanditon Sky Cinema Uno Eurosport 2 17.20 Unknown - Senza Identità 0.25 Din Don - Un Paese In Due Adele Bloch-Bauer, Donna in oro.
17.15 La Tamburina 23.50 I delitti del BarLume - La 22.45 Calcio: Udinese - Atalanta - di Jaume Collet-Serra Premium Cinema 3
19.10 Va’ sentiero: l’Italia a piedi tombola dei troiai - di Serie A Sky Sport Arena Premium Cinema 1 0.40 La notte del giudizio - Col giovane avvocato Schoenberg
20.10 Scappo dalla città Eugenio Cappuccio, Roan 23.15 Calcio: Hertha B. - 18.10 Tutto molto bello - di Election Year - di James (Ryan Reynolds), inizia una guerra
21.10 La teoria di tutte Johnson Sky Cinema Colonia Bundesliga Sky Paolo Ruffini Premium DeMonaco Premium
22.10 Sanditon Comedy Sport Football Cinema 3 Cinema 1
legale e affronterà il passato.

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.
Domenica, 9 gennaio 2022 L’ultima pagina 35
Multischermo
di Antonio Dipollina

Parisi in tv O vvio, ad attirare sono i virologi

ed esperti che affollano
i programmi, se stanno assenti per
un punto tale da rasentare la
perfezione. Lo si vede anche in
occasioni di breve durata come ieri
esistita: e ricorda come anni fa il
libro che lanciava nel mondo le
teorie rettiliane ha venduto milioni

prof geniale
un po’ è perché stanno smaltendo mattina su Rai 3 ospite del di copie. In un quadro di rapporti
il Covid ma sono per fortuna pronti settimanale-lampo Timeline Focus: tra tv e i medesimi social che
a tornare in pista televisiva appena collegato da casa, in pochi minuti sembra davvero nel vicolo cieco:

e necessario possibile. E quindi si parla solo

j La scienza è social
Lo scienziato Giorgio Parisi, premio
Nobel per la fisica, ospite di Marco
Carrara a Timeline Focus su Rai 3
di loro: mentre la vera star —
bisognerebbe concepire una app
che avverta in tempo reale delle sue
apparizioni in tv — è il premio Nobel
Giorgio Parisi, personaggio la cui
levatura è certificata sì dal
riconoscimento ma che affronta
a mani nude, quasi in maniera
titanica, le incombenze della
popolarità. Non si nega — ha anche
un libro in promozione e l’editore è
contento — e poi si arma di una sana
dose di pazienza, ironia e fascino da
prof geniale e trasandato. È
anti-televisivo per eccellenza, ma a
qualunque telespettatore poteva
scontare i peccati commessi
assistendo alle esibizioni degli
scienziati-glamour. Ovvio, senza il
Nobel il prof non si sarebbe visto in
tv, e quindi grazie Nobel: ma quella
capacità di tenere al punto giusto il
tono di discussioni e polemiche non
è merce facilmente reperibile su
questi schermi. In Timeline Focus si
cerca di tenere insieme il discorso
sulla scienza con la modernità della
comunicazione social e, senza dare
nemmeno per un attimo un’idea di
snobismo, Parisi spiega che
l’ignoranza molesta è sempre
poco prima a Mi Manda Rai 3 si era
parlato dei guai provocati dalle
diete fai-da-te su internet, dei
pericoli della sanità fai-da-te su
internet e così via, il tutto destinato
a un pubblico che stava appunto
guardando la tv mentre là fuori, su
internet, si lanciavano altre migliaia
di fai-da-te. Ci vorrebbe Parisi
ovunque ma lui è uno solo e gli altri
sono in tanti.
***
«Vi chiedo scusa ma prima vi ho
letto un sommario vecchio».
(Cesara Buonamici, Tg5)
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 1. Un istituto scolastico (sigla). 1. Nemici che occupano. di Luigi Gaetani
5. Indica il rinvio di un “cinguettio” 2. Vitaliano scrittore.

(sigla).
8. L’indimenticata Mondaini (iniz.).
10. Nouvelle Revue Française (sigla).
11. Controverso metodo terapeutico.
15. Una città con il Lido.
16. Tali da poter ispirare disdegno o
odio.
17. Si organizza in compagnia.
19. Interpretò l’ispettore Tibbs.
20. In Veneto si mangiano con la
polenta.
21. Il colore della quinta linea della
metro milanese.
22. Il grande Carosone (iniz.).
23. Autorità locale.
25. Levato da dov’era.
27. Una qualità per il sapore.
28. Verdi la proclamò celeste.
La coda dell’occhio
di Michele Smargiassi
Va bene, se
proprio insistete
farò come volete
voi, datemi pure
nome e cognome,
V
3. Science Fiction
(sigla).
ittorio Emanuele II morì il 9 gennaio
4. Interrompono i viaggi.
1878. Il “Padre della patria” volle al
suo capezzale il primogenito Umberto e
5. Il posto della posta.
anche Emanuele, il figlio avuto da Rosa
6. Si scarta nel frutto.
Vercellana, sua amante e poi moglie
7. Messi fuori funzione
con dolo. morganatica. Lei non fu ammessa nella
8. Formaggio della stanza. Della “Bela Rosin” ci ha fornito una
colorita descrizione l’ambasciatore inglese
Valcamonica.
9. Vi è nato Nadal. a Torino: “Un donnone
12. Streep attrice. grande e grosso che parla in
13. Può stare sulla punta dialetto piemontese, il più
della lingua. orribile gergo che esista
14. I tentativi nella cristianità”. Pare che
dell’attaccante. un giorno Rosa sia venuta
16. Ere e ere. alle mani con la sua rivale, la
18. Cioè latino. contessa della Rocca, e
24. Articolo. abbia avuto la meglio. Ora le
26. In tutti i modi. nozze morganatiche non
usano più e anche le signore
sprovviste di titoli possono ambire alle più
alte posizioni. Facciamo gli auguri a Kate
Middleton (foto), 40 anni oggi. Pardon: a
Catherine, duchessa di Cambridge (ha
fatto sapere varie volte che non gradisce
più il confidenziale Kate). All’inizio i nobili
“veri” storcevano un po’ il naso (che
perfidi...). Ma poi anche loro hanno dovuto
riconoscere che Catherine svolge il suo
ruolo con dedizione e rigore encomiabili.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

vi metterò in lista
d’attesa, ma Sudoku 9 3 5
ormai dovreste
4 8 1
saperlo anche voi Come si gioca
che passare per la Completare
7 6 9
cruna dell’ago è il diagramma 9
molto, molto in modo che
5 7 2 4 8
ciascuna riga,
difficile. colonna e 1
riquadro 3x3
contenga una 9 8 7
sola volta tutti i 5 2 3
numeri da 1 a 9.
Livello: avanzato
6 7 4
REUTERS/JOHN SIBLEY

Meteo Le soluzioni di ieri

Sole Oggi Domani Oggi Min Max Domani

Nuvoloso Ancona 1 5 219 5 9 194
Variabile Aosta -2 2 152 -3 2 153
Coperto Bari 4 11 149 7 10 171
Pioggia Bologna -2 5 390 -2 7 393
Rovesci Cagliari 10 14 156 8 14 143
Grandine Campobasso -2 6 179 0 2 207
Temporali Catanzaro 7 11 195 5 9 159
Nebbia Firenze 0 8 352 0 9 253
Neve Genova 7 11 233 6 10 213
L’Aquila -3 3 167 -1 3 178
Mare Milano -1 6 736 -3 6 426
Calmo Napoli 4 10 255 6 10 286
3 7 8 4 5 9 1 6 2
Mosso Palermo 10 14 153 10 12 149
5 6 1 8 2 3 7 9 4
Agitato Perugia -3 2 212 0 4 245
9 4 2 7 1 6 8 3 5
Potenza -2 6 166 0 1 162
Vento 4 9 5 1 3 7 6 2 8
Roma 3 11 212 3 10 274
2 1 6 9 8 5 3 4 7
Calmo Torino -1 7 687 -1 7 577 7 8 3 2 6 4 5 1 9
Moderato Trento -3 5 318 -1 6 323 6 3 7 5 9 2 4 8 1
Forte Dati Trieste 1 6 220 3 9 250 8 2 4 3 7 1 9 5 6
Molto forte Venezia 1 5 345 0 8 419 1 5 9 6 4 8 2 7 3
.

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Domenica, 9 gennaio 2022
Speciale
Al tempo di Diabolik
Longform
Dietro l’omicidio di Fabrizio Piscitelli la guerra tra bande per prendersi Roma
Killer, traffici di droga e nuovi boss sullo sfondo del Grande raccordo criminale
Al tempo di Diabolik
assa il tempo, cambiano bande e paranze, ma sempre lì
si torna. Al “pijasse Roma”. Al prendersi Roma. Quale
P che sia il prezzo. O l’esito. Per altro, quasi sempre scon-
tato. Perché Roma non conosce Re. E chi lo diventa, o
pensa di esserlo diventato, lo rimane per poco. Spesso,
non gli viene dato neppure il tempo di raccontarlo. È ac-
caduto anche a lui. A Diabolik, come chiamavano e si fa-
ceva chiamare Fabrizio Piscitelli, 53 anni, ex capo ultra’ della curva nord
della Lazio, finito con un colpo di pistola calibro 9 alla nuca il 7 agosto del
2019, mentre sedeva su una panchina nel parco degli Acquedotti, polmo-
ne verde incastonato tra l’Appia e la Tuscolana, nel quadrante Sud-Est
della città.
Già, si voleva prendere Roma, Diabolik. E forse ci era anche riuscito,
grazie a una maturità criminale raggiunta sotto l’ala del boss camorrista
Michele Senese, “O Pazzo”. Comandava una banda potente e temuta,
quella di Ponte Milvio, il quartiere della movida di Roma Nord, a ridosso
dello stadio Olimpico. E un braccio destro — Fabrizio Fabietti — ambizioso
quanto lui. Erano arrivati a fare da pacieri nel conflitto per il controllo del-
le piazze di spaccio di Ostia senza che nessuno alzasse anche solo un so-
pracciglio. Sì, quelli di Ponte Milvio avevano fatto il deserto e lo chiamava-
no pace. Ma senza mai averla. Perché, a mettersi di traverso, restavano i
loro nemici giurati, quelli della banda di Casalotti, i fratelli Enrico e Lean-
dro Bennato, 53 e 42 anni, con lo zio Walter Domizi, “il gattino”. Ambiziosi
quanto Piscitelli, comandavano a Nord-Ovest. Nelle borgate che guarda-
no dall’alto Primavalle: Ottavia, Casalotti, Boccea. «Semo cinque persone
unite e a Roma ce rispettano», dicevano. E poco importa se «tocca sparas-
se con le guardie». Della paranza dei fratelli Bennato fa parte un ex rapina-
tore argentino di 52 anni che di nome fa Raul Esteban Calderon. È un tipo
disposto a tutto. Anche ad uccidere. Come quella mattina del 7 agosto
2019 quando, travestito da runner, si avvicina alla panchina del parco de-
gli Acquedotti dove Piscitelli è seduto per chiudergli gli occhi con una ca-
libro 9. Un anno dopo, il 20 settembre 2020, sulla spiaggia di Torvaianica,
insieme a Enrico Bennato, ucciderà ancora: l’albanese Shehaj Selavdi.
Ma si, volevano “pijasse Roma”, ma Roma è rimasta di nuovo senza un
re.
Esecuzione nel parco
Scrivono i pubblici ministeri del pool Antimafia della Procura di Ro-
ma, i magistrati che, coordinati dal procuratore Michele Prestipino e
dall’aggiunto Ilaria Calò, di questa storia sono venuti a capo: «Il 7 agosto
2019 quello che sembrava impossibile, ossia un delitto in pieno giorno in
un parco pubblico pieno di gente, persino di mamme e carrozzine, un cal-
do, tardo pomeriggio estivo, si rivela la scena perfetta per l’azione a colpo
sicuro di un killer di grande professionalità». Quel giorno, «Piscitelli e il
Lo scorso dicembre
è finito nel sacco
Raul Esteban Calderon
Il rapinatore argentino
è stato arrestato perché
riconosciuto nel runner
che nell’estate del 2019
sparò un colpo di calibro 9
in testa all’ex capo ultrà
della Lazio in un parco
Finiva così nel
sangue l’ascesa del
trafficante di stupefacenti
che comandava la Batteria
di Ponte Milvio, la nuova
piazza dello spaccio
a Nord della capitale
La sua morte era stata
ordinata dai fratelli Bennato
della banda di Casalotti
Ecco i luoghi, le armi
e i protagonisti della faida
per spartirsi la Città Eterna
a cura di Carlo Bonini
(coordinamento editoriale e testo)
Marco Mensurati, Luca Monaco
e Andrea Ossino
Coordinamento multimediale
di Laura Pertici
Produzione Gedi Visual
pagina 37
FOTOGRAMMA
suo autista giungono sulla strada che costeggia il parco, dove parcheggia-
no l’automobile. Scendono dall’auto, una Jeep Compass di colore bianco
a noleggio e, scavalcando il muretto che separa il marciapiede dal parco,
vanno a sedersi su una panchina, rimanendo in attesa». Piscitelli «è tran-
quillo». Ha dato appuntamento a una persona e, insieme al suo autista, la
aspetta «guardando verso la strada, con le spalle al parco, dunque senza
attivare alcuna particolare cautela rispetto ai pericoli che potevano so-
praggiungere dalla zona in cui c’è maggiore vegetazione in ragione della
presenza di alberi».
Si, Diabolik è tranquillo. E non c’è ragione perché non lo sia. Quel parco
è il suo ufficio. Oltre 200 ettari di verde in cui fanno capolino i ruderi mil-
lenari della rete idrica di epoca romana. Infilate di pini e sfondi senza tem-
po consegnati alla storia del cinema da film come La dolce vita o La gran-
de bellezza. Un lacerto di Roma che trattiene la memoria della città pove-
ra del dopoguerra. Quella abitata da muratori e operai migrati dall’Abruz-
zo, dalla Calabria, dalla Basilicata e dagli ex baraccati del vecchio Acque-
dotto Felice, i protagonisti delle lotte per la casa sul finire degli anni ‘60
del Novecento. Una storia raccontata per immagini da Tano D’Amico.
Con le donne in prima fila a occupare le nuove case che non venivano as-
segnate e l’impegno di don Roberto Sardelli, il parroco di San Policarpo
(scomparso due anni fa), la chiesa a due passi da via Lemonia, dove Pisci-
telli sta per dire addio alla vita e che, due giorni dopo l’omicidio, si illumi-
nerà delle mille fiaccole deposte dagli “Irriducibili”, gli ultrà della Lazio
orfani del loro capo storico.
Piscitelli aspetta e guarda dritto di fronte a sé. Nessuno fa caso a
quell’uomo che corre. Ha una bandana che gli cinge la testa, indossa pan-
taloncini da jogging e il volto è coperto da occhiali da sole. Trotterella ver-
so la panchina a ritmo spedito, quindi rallenta, in un accenno di corsa sul
posto. Ed è sempre in movimento mentre spara un unico colpo di calibro
9. Il proiettile centra Piscitelli alla nuca uccidendolo all’istante. Il runner
ora scappa, ignaro che a riprenderlo è una telecamera di sicurezza priva-
ta al di fuori di un’abitazione che dà sul parco, e raggiunge un complice
che lo aspetta non lontano a bordo di una moto. Scrivono i pm: «Piscitelli
aveva sottovalutato l’uomo dell’appuntamento ed era caduto in una trap-
pola. Ciò che poteva apparire un azzardo si rivelava un’esecuzione da ma-
nuale».
A Roma, nel Mondo di Sotto e in quello di Mezzo, l’omicidio di Diabo-
lik è un terremoto. Ed è la squadra mobile a mettersi in cerca dell’assas-
sino. Anche se non è la sola. Molti hanno bisogno di sapere chi ha rotto
la “pace”. E, soprattutto, perché. Le risposte a queste domande, in quel-
la prima settimana di agosto del 2019, le conosce solo una persona. È
l’ex compagna di Raul Esteban Calderon, il runner. L’argentino le ha
confidato di aver «avuto 100.000 euro in contanti da Leandro Bennato»
per quel lavoretto. Ma che, «siccome era poco», e lui non aveva altri
I continua nelle pagine successive
pagina
.
38 Longform Al tempo di Diabolik Domenica, 9 gennaio 2022

I segue dalla pagina precedente che per Diabolik aveva sempre avuto un debole.

contanti, gli avrebbe di lì in avanti dato 4.000 euro al mese Ponte Milvio, gin e coca
per farlo lavorare con lui». Quanto poi ai motivi per cui Ben-
nato aveva deciso la condanna a morte di Piscitelli, la don- C’è una ragione per cui Piscitelli ha battezzato Ponte Milvio co-
na, come dirà ai magistrati, non sembra avere dubbi: «Una me la sua casa. Quell’angolo di città, teatro, nel 312 dopo Cristo,
faccenda personale. Diabolik considerava Leandro un infa- della battaglia tra Costantino e Massenzio, è, per gli ultrà della La-
me e stava spargendo la voce, o comunque avrebbe potuto zio, un luogo dell’anima. Biancoceleste e di destra. È lì — a poche
spargerla». La conferma alle parole della donna arriverà dal- centinaia di metri in linea d’aria dalla curva Nord dello Stadio
la voce di Enrico Bennato, fratello di Leandro. Senza sapere Olimpico — che si radunano storicamente i laziali prima della par-
di essere intercettato, dirà al telefono: «Ha ammazzato Dia- tita. È lì che Diabolik ha collocato la testa dei suoi affari. Piscitelli
bolik, lo sa tutta Roma. Le guardie però non c’hanno le pro- fa arrivare i carichi in città e Fabietti si incarica di distribuirla sul
ve. Io so’ indagato eh... so’ indagato per Diabolik». Le tappe Irriducibile territorio. La loro cocaina invade i locali di Ponte Milvio: trentatré
Fabrizio Piscitelli, cocktail bar spuntati come funghi dopo la ristrutturazione voluta
L’ascesa di Diabolik Diabolik, è stato dall’ex sindaco Walter Veltroni nel 2004, che hanno reso la piazza
h L’esecuzione leader degli ultrà davanti al ponte più antico di Roma il cuore della movida nottur-
Fabrizio Piscitelli, l’uomo senza vita riverso nella polvere del Par- Il 7 agosto 2019 della Lazio, gli na a Roma Nord. Con l’allargamento dei marciapiedi e la nuova
co degli Acquedotti, è figlio di un ispettore di polizia e di un’impie- Fabrizio Piscitelli Irriducibili. Nel aiuola davanti all’antica porta di accesso alla via Cassia, la piazza
gata del ministero della Giustizia. È, soprattutto, l’ex capo ultrà viene ucciso nel 2013 era stato cambia volto. Spariscono i box in lamiera del mercato rionale all’a-
della curva Nord della Lazio. È un tipo nato e cresciuto in direzio- parco degli arrestato per perto, che la notte diventavano un ricettacolo di prostituzione. E
ne ostinata e contraria al contesto in cui è venuto al mondo ed è Acquedotti da traffico di droga il vecchio bar, un tempo ritrovo dei cacciatori, inizia servire cock-
cresciuto. Destino ha voluto che sia nato al Quadraro, la “borgata un killer che per È morto nel 2019 tail ai ragazzi. Sfrecciano le microcar dei figli dell’alta borghesia
ribelle” che si apre infondo alla via Tuscolana, a Sud-Est del cen- non farsi notare che arrivano dai quartieri Parioli, Vigna Clara e Fleming. L’edicola
tro, segnata nel 1944 dal rastrellamento dei soldati tedeschi che fa finta di essere notturna ora chiude al pomeriggio. Fino a metà degli anni ’80,
deporterà nei campi di concentramento 947 uomini. Un quartiere un runner quel chiosco era un punto di riferimento per attori, registi, giorna-
popolare, di fede romanista e di sinistra. «Da quelle parti — raccon- listi. D’estate arrivavano a notte fonda e, prima di tornare a casa, si
tava Diabolik — in pochi siamo cresciuti laziali e di destra». Piscitel- h L’arresto gustavano una fetta di cocomero e compravano il giornale da Da-
li è il secondo di tre figli, una femmina e due maschi. Studia con Le indagini e le riuccio, l’edicolante nano. Ugo Tognazzi era uno di quelli che non
profitto. Frequenta le scuole medie all’istituto dei Salesiani, poi va intercettazioni mancavano mai all’appuntamento con l’anguria al chiaro di luna.
al liceo classico. «A scuola è sempre andato benissimo», ricordano portano
in famiglia. Non è ancora il criminale che gestisce partite interna- all’arresto, lo La piazza del Diablo
zionali di droga, quando, a cavallo degli anni Ottanta inizia a fre- scorso dicembre,
quentare i gradoni della curva Nord dell’Olimpico. Si sistema in di Calderon: Con il take over della banda, Ponte Milvio cambia faccia. Gin to-
basso a destra insieme a un gruppo di una ventina di ragazzi che, sarebbe lui il nic e cocaina. La musica cambia. Suona le note sincopate delle hit
come lui, concordano con la gestione del tifo degli Eagles suppor- killer di Diabolik del momento sparate dalle casse dei Suv che il sabato sera restano
ters, il gruppo ultra’ egemone di allora, giudicato troppo “morbi- imbottigliati in via Flaminia. La movida è una macchina di denaro.
do”. Soprattutto quando si tratta di scontrarsi con le tifoserie av- Secondo la Confesercenti, i 30 bar e ristoranti della piazza produ-
versarie. Così, nel 1987, nascono cono un fatturato di circa 300mi-
gli Irriducibili. Li guidano Anto- la euro il solo sabato sera, 500mi-
nio “Grinta” e Goffredo “il Tassina- la euro nel fine settimana. Il Pil
ro”. Figure simbolo del tifo ultrà dello spaccio, invece, si aggira in-
biancoceleste. Anche se, presto, torno ai 60mila euro al giorno,
sarà “Diablo” a prendere le redini 130mila nel fine settimana. La co-
del gruppo e ad aprire, sull’entu- caina circola nei locali. Soprattut-
siasmo per lo scudetto del 2000, a to nel cocktail bar alla fine di via
una gestione “manageriale” del ti- Flaminia, locale che rendeva con-
fo ultrà. Senza trascurare la bene- to a Diabolik finché è stato vivo e
ficenza. ora nell’orbita dei Casamonica.
Piscitelli battezza la trasmissio- Dentro quelle mura Dorian Peto-
ne radio ufficiale della curva (La ku, un noto criminale albanese,
voce della Nord) e una catena di ne- elemento di spicco della batteria
gozi in franchising: “Original di Ponte Milvio, si riuniva con ca-
fans”, dove si vendono gadget con morristi di prim’ordine agli ordini
il marchio degli Irriducibili. È lui a di Michele Senese. E in quel locale
curare gli acquisti per il materiale lavorava anche Adrian Pascu, il
da produrre a Roma e in Inghilter- 30enne romeno ucciso il 27 no-
ra. Con il placet dell’allora presi- vembre scorso a colpi di pistola
dente della Lazio Sergio Cragnot- nell’androne del palazzo dove abi-
ti che lascia che siano i negozi di tava, a Primavalle.
Diabolik a vendere il materiale uf- Già, Ponte Milvio. Dopo la sca-
ficiale della società. Va tutto a gon- denza dei termini della custodia
fie vele. Diabolik è la curva Nord. cautelare per l’inchiesta Mondo
E dove non arriva lui, arrivano i di Mezzo, ci è tornato saltuaria-
suoi fedelissimi: Fabrizio Toffolo mente a far colazione anche l’ex
e Yuri Alviti. Ma Piscitelli non è ti- Nar Massimo Carminati. E a Ponte
po che si accontenta. Il franchi- Milvio, al cornetto al bar Pallotta,
sing gli va stretto. Sogna in gran- aperto dal 1820, non rinunciava
de. Soprattutto, sogna attraverso mai neppure il segretario naziona-
gli occhi del boss di Camorra nella le di Forza Nuova Roberto Fiore.
cui orbita e nelle cui grazie è en-
trato: Michele Senese. Accade co- Appio. Tra tifo e fascisteria
sì che, nel 2013, viene arrestato do-
po un mese di latitanza per traffico di hashish dalla Spagna (185 h La faida Il video Ponte Milvio, dunque. Ma non solo. La seconda vita ultrà di “Dia-
chili di “fumo” intercettati dalla Guardia di finanza al porto di Civi- Alla faida tra Sopra l’omaggio blo”, superata la condanna per la tentata acquisizione della Lazio,
tavecchia nel dicembre 2011). Gli investigatori del Gico lo amma- la batteria di dei tifosi laziali e soprattutto l’arresto del 2013 per traffico internazionale di droga
nettano in un appartamento a Casalotti. Dove arrivano grazie al Ponte Milvio, la all’ex leader degli che l’avevano tenuto lontano dalla curva, coincide con l’apertura
tallone di Achille di Diabolik: la Lazio. Gli basta seguire le pizze or- gang del Diablo, ultrà. Sotto della nuova sede degli Irriducibili in via Amulio 47, all’Appio. Lì do-
dinate con delivery da mangiare davanti alla tv durante una parti- e la banda di il frame del video ve morirà. Un quartiere nero. Dove Piscitelli è rispettato per la sua
ta dei biancocelesti. Casalotti è cui si vede il suo dichiarata militanza di ultra destra. In accordo con Forza Nuova
Piscitelli, documenteranno i finanzieri, è a capo di un’organizza- ascrivibile il corpo a terra (che li aveva occupati in precedenza e che glieli cede perché nelle
zione che gestisce il traffico internazionale di droga dalla Spagna ferimento (il 14 nel parco e il killer vicinanze ha già occupato altri due locali commerciali dell’Ater —
e dalla Turchia da rivendere al dettaglio nelle piazze di spaccio di novembre 2019) (riconosciuto l’ente regionale delle case popolari), Diabolik entra nel palazzo
mezza Roma, da Nord a Sud, in centro e nelle periferie più difficili di Leandro in Calderon) dell’ex Inail, a quattro passi dalla sede di Acca Larenzia, la ex sezio-
come San Basilio o Tor Bella Monaca. Conduce gli “affari” e il recu- Bennato che fugge dopo ne del Movimento sociale italiano, dove il 7 gennaio del 1978 furo-
pero crediti utilizzando un esercito di picchiatori albanesi, che l’esecuzione no uccisi da un commando di estrema sinistra i due militanti del
fanno base in un noto cocktail bar di Ponte Milvio. A due passi dal- h La vendetta Fronte della gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Ge-
lo stadio Olimpico. Dove Piscitelli mette piede sempre più rara- Per vendicare stita nei fatti dai capi di CasaPound, da anni Acca Larenzia è consi-
mente. Perché la Lazio, ormai, è rimasta solo una passione, non Leandro, il 20 derata la casa comune del neofascismo romano. Aprendo la nuo-
più un lavoro. A Roma, ormai, Diablo si sente e si muove come un settembre 2020 va “base” del suo gruppo a due passi da lì, Diabolik ha dimostrato
boss. Si è preso la città con il traffico di droga, ma il potere, anzi- i Bennato di aver lo spessore per poterlo fare.
ché sedarne il narcisismo e l’ambizione, lo eccita. uccidono un Del resto, «se vogliono tornare al terrorismo degli anni ’70, a
«L’attivismo di Piscitelli — si legge nelle carte dell’inchiesta albanese, forse quel clima — aveva detto Piscitelli il 6 maggio 2019, tre mesi prima
Grande raccordo criminale, chiusa con 51 arresti nel novembre legato a Piscitelli di morire e dopo che qualcuno aveva fatto saltare la saracinesca
del 2019 — il suo essere figura leader di un carisma superiore o pari della sede con una bomba carta — noi siamo pronti. Anzi, io non ve-
ai capi delle famiglie criminali egemoni da decenni, come i Casa- do l’ora e di certo non ci tiriamo indietro. Noi andiamo allo stadio,
monica, lo esponeva a malumori, insofferenze, gelosie». Persino fine».
agli occhi del suo braccio destro e socio Fabrizio Fabietti che ha il
ruolo di piazzare la droga in città («La devo dà a tutta Roma», dice- L’argentino e “un omicidio de’ merda”
va). Arriva al punto, due anni prima di morire, di arrogarsi il ruolo
di mediatore nella difficile pace tra i gruppi della mafia di Ostia, il Come spesso accade, nella storia dell’uomo che azzarda l’im-
mare di Roma. Una pace siglata il 13 dicembre 2017 quando, al ri- possibile, che uccide Re Diablo in pieno giorno, non c’è nulla di ti-
storante l’Oliveto di Grottaferrata, ai Castelli Romani, si siede al ta- tanico. Raul Esteban Calderon è un malacarne argentino che ha al-
volo insieme al suo avvocato Lucia Gargano e a Salvatore Casamo- le spalle storie di rapine con vecchi arnesi reduci della stagione
nica per chiudere la guerra tra gli Spada e il clan rivale capeggiato della Banda della Magliana. Sette anni prima dell’omicidio, ha co-
da Marco Esposito, detto Barboncino, che è detenuto. Una mossa nosciuto la compagna, anche lei ex rapinatrice prima di diventare
che non piace. Probabilmente neppure a Senese, il vecchio boss “pentita”. La tipa, nel giro, si fa chiamare “Buscettina”, in onore al-

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Domenica, 9 gennaio 2022 Longform Al tempio di Diabolik pagina 39
le vicende siciliane di don Masino. E quando Raul ammazza Pisci- cezioni: «Devo ammazzà la gente aho (...). Hanno toccato Bennato,
telli i due si sono già lasciati. Si sentono al telefono, però, per via mi fratello... hanno sparato a Leandro».
della figlia che hanno messo al mondo. Un telefono intercettato.
«Sei te che hai ammazzato Diabolik, con la pistola mia, la 9x21 — in- Fabietti scampato a due raid
veisce al telefono “Buscettina” il 23 novembre scorso, alle 16.10 —
lo sanno tutti Raul». Enrico Bennato ha fissato il prezzo da far pagare per l’agguato a
L’arma di cui parla la donna è stata sottratta a un gioielliere du- Leandro: la vita di Fabietti, il leader sopravvissuto della banda di
rante una tentata rapina in viale Somalia, nel 2014. «M’hai rubato Ponte Milvio, l’uomo rimasto orfano di Diabolik. Nel lavoro, anco-
la pistola pe’ fa ‘n omicidio de merda — insiste lei — Mo’, quando te ra una volta, viene tirato dentro Raul Calderon, l’argentino con le
fai 30 anni li vedi come stai male». «Ma tu stai male», ribatte Calde- mani sporche del sangue di Diablo.
ron. «Fa’ che nessuno me viene a bussa’ perché dico tutto quello Il 16 novembre 2019, due giorni dopo l’agguato di Boccea cui è so-
che so», avverte lei. In effetti, sarà così. Il 13 dicembre, quando gli pravvissuto, Leandro Bennato dà appuntamento a Calderon in via
sbirri le «vanno a bussare», racconta tutto alla Squadra mobile. Il killer h Ponte Milvio Ostuni. «Cerca de mettete al portone — fa Leandro Bennato a Cal-
Calderon — racconta la donna — nasce come piccolo rapinatore Sopra, Raul È la piazza della deron — prova a vedè. Sicuro esce da qua, je spari». Alle 19 e 38, pi-
e quindi, al fianco dei fratelli Bennato, sale di livello nella Banda di Esteban movida a nord stole in pugno e volti scoperti, a bordo di una Fiat Bravo che guida
Casalotti. «Rau» (pronunciato alla romana) è uno che spende tan- Calderon, 52 della Capitale Calderon, Leandro raggiunge via Palmiro Togliatti. Da lì c’è uno
to «in alcol, droga e prostitute». E, al telefono, è attento a negare anni, il killer dove, a due passi scorcio su via Guardati e il palazzo dove abita la moglie di Fabietti.
l’omicidio. «Io non ho ammazzato niente — si infastidisce nel cor- di Diabolik. dallo stadio Bennato e Calderon sostano in auto sotto l’ingresso pedonale del-
so di una discussione — te dovrei ammazza’ a te». Salvo, giorni do- Sotto il corpo Olimpico, lo stabile e aspettano che il condannato a morte esca dal portone.
po, preoccuparsi di lasciarle 5mila euro o di accompagnarla al cen- di Shehaj operava la Tengono d’occhio «un Audi, quello là, quello vecchio (modello)».
tro commerciale per l’acquisto di mobili da bagno. Calderon — rac- Selavdi ucciso “batteria” Fabietti sa che quelli di Casalotti lo cercano e non si fa vedere. L’ag-
conta ancora la donna — è stato incaricato di ammazzare Piscitelli a Torvaianica nel organizzata da guato è un fiasco, ma le chiacchiere in auto, intercettate dalle ci-
da Leandro Bennato, epigono di una famiglia dai quarti di nobiltà settembre 2020 Piscitelli e dal suo mici degli inquirenti, risulteranno decisive nel ricostruire la tra-
criminale del quadrante Ovest di Roma. per mano di braccio destro ma degli eventi e dei loro protagonisti.
Enrico Bennato Fabrizio Fabietti. Il 18 novembre, Leandro Bennato e Calderon provano ancora.
I fratelli della banda di Casalotti della banda Il giro di affari Ma Fabietti ha la scorta armata e le telecamere puntate sulla stra-
di Casalotti dello spaccio si da di casa. La banda di Casalotti decide allora di imboccare la stra-
I Bennato sono cresciuti tra le vie di Casalotti. E sono, da vincitori, aggira intorno da della vendetta trasversale. Se non possono colpire lui, colpiran-
i sopravvissuti alle faide per il controllo delle piazze di spaccio. En- ai 60mila euro no i suoi uomini andandoli a cercare lì dove, normalmente, si in-
rico e Leandro sono diventati adulti sotto la guida dello zio, Wal- al giorno, 130mila contrano: nei locali del quartiere Appio-Latino.
ter Domizi, uno che si è fatto d’oro con una rotta di spaccio che ha euro nel fine Accade il 25 novembre 2019, e rabbrividirà chi, alla mezzanotte
inondato il Sulcis e mezza Sardegna di droga. E, giorno dopo gior- settimana di quel giorno, si trova a fare uno spuntino a La fonte del Tramezzi-
no, hanno salito uno dopo l’altro tutti i gradini che portano al co- no in via Fortifiocca, bar dell’Appio o a bere una birra all’Hopifi-
mando. Pagando anche con il sangue. Una notte di dicembre del cio. Bennato e Calderon si sono dati appuntamento in circonvalla-
2005, quando perdono il terzo fratello, Andrea, freddato con tre zione Appia.«“Ce l’hai lo scalda collo? — fa Leandro Bennato a Cal-
colpi al petto durante una sparatoria in via Casal Del Marmo. Esse- deron — Mettitelo, e pure i guanti». Poi sfilano in macchina davan-
re i padroni, a queste latitudini, significa essere gli amministratori ti alle Officine San Giovanni, in largo Brindisi, tappa fissa di Fabiet-
di un mercato degli stupefacenti ti all’ombra della Basilica di San
dove, un tempo, comandava Sal- Giovanni, dove è la fermata della
vatore Nicitra, un reduce della metropolitana che porta a una del-
Banda della Magliana, detto “il ca- le piazze simbolo della città.
po dei capi”. Dove faceva affari un «Quello sta qua — è pronto a giu-
pezzo da novanta del Gotha crimi- rare Bennato — damme un po’ er
nale come Franco Gambacurta. cappello». Calderon scende a con-
Dove, solo nel 2018, vengono se- trollare. «C’è uno che je rassomi-
questrati 338 chili di droga. glia, con la barba, gli occhiali — fa
Non hanno dunque paura di a Bennato dopo appena cinque
niente Enrico e Leandro. A mag- minuti, una volta risalito in mac-
gior ragione di chi, come Diabo- china — però non ha gli occhi chia-
lik, gli contende il mercato del ri, non è lui, appena l’ho visto m’è
traffico e dello spaccio su Roma. E preso un colpo». Per tutta la notte
hanno amici giusti. Leandro, per i due perlustrano cornetterie, pub
dire, vanta un soggiorno spagno- e bar dall’Appio fino a San Giovan-
lo nello stesso albergo di Alessan- ni. Fabietti la fa ancora franca. E
dro Fasciani, nipote del boss del li- quando, poco tempo dopo, verrà
torale laziale, Carmine. Erano en- arrestato, tirerà un sospiro di sol-
trambi latitanti. Leandro verrà ar- lievo. Lo pedinavano anche i fi-
restato nel 2013, Alessandro Fa- nanzieri, che lo prendono, facen-
sciani, per uno strano gioco del do cadere l’ultimo capo della bat-
destino, il 14 novembre 2019, lo teria di Ponte Milvio.
stesso giorno in cui Leandro verrà
gambizzato. Due cannonate sulla spiaggia
Famiglia, curriculum e amici.
Leandro Bennato ha tutte le carte «Manco se n’è accorto... stava a
in regola. Fino a un anno prima pulì er laghetto là... er ruscello...
dell’esecuzione di Piscitelli, sem- du’ cannonate Francè... davanti a
brava lavorare di buon grado con tutti aho». Nel 2019, a Roma si ucci-
la batteria di Diabolik, quella di de non solo per ripulire chirurgica-
Ponte Milvio. Ma in pentola già mente una piazza che, rimasta or-
bolle qualcosa. «L’abbiamo visto fana del boss Michele Senese, cer-
strano, molto strano», diranno di ca un nuovo assetto per regolare il
lui i mozzaorecchi con cui, su mercato della droga. Ma perché
commissione di Fabietti e Piscitelli, Leandro procede al pestaggio uccidere ha la forza simbolica necessaria a riscrivere le gerarchie.
dell’albanese Anxhelos Mirashi (detto “Angioletto”), colpevole — Il codice per il sito E due dei delitti di cui l’argentino Calderon, killer prestato alla
ai loro occhi — di non aver saldato debiti di droga. Già, tra Leandro ferocia della banda di Casalotti, è chiamato a rispondere simbolici
Bennato e Piscitelli corre sangue avvelenato. Questa è la verità. E Gratis lo sono. Di Diabolik si è detto. Il secondo, invece, è del 20 settem-
che sia lui dietro l’omicidio deve essere davvero un segreto di Pul- bre 2020, sulla spiaggia di Torvaianica, comune a sud di Roma. La
cinella se è vero, come è vero, che il 14 novembre del 2019, Lean- per 24 ore vittima è l’albanese Shehaj Selavdi. È «intento a rimuovere della
dro si prepara a fare la stessa fine. Chi vuole vendicare Diablo ha sabbia per consentire il deflusso di acqua accumulatasi sull’areni-
deciso che quello sia il suo ultimo giorno da vivo. le», spiegano gli inquirenti. Poi, come documentano le immagini
Quel 14 novembre sappiamo proprio da Leandro Bennato cosa girate da una telecamera, va incontro alla sua fine. Scrivono i pm
sia accaduto. Manda un messaggio sul cellulare al fratello Enrico: dell’Antimafia: «Un uomo parcheggia un motociclo nell’adiacen-
«Du’ botte in pancia e dietro la schiena... me stanno a levà». Men- te strada sterrata che conduce sulla spiaggia... da dove poi rag-
tre guida la sua Fiat Panda, all’incrocio tra via di Boccea e via Ca- giunge la parte alta della spiaggia, rimanendo sul posto e simulan-
sal Del Marmo, profonda periferia a Nord-Ovest del centro, due uo- do lo svolgimento di attività fisica». Una seconda persona, il killer,
mini in sella a uno scooter Honda Sh, protetti da caschi integrali, «percorre invece a piedi viale Lungomare delle Sirene e da qui rag-
si affiancano alla sua macchina e fanno fuoco. Leandro Bennato giunge una duna sulla spiaggia adiacente il lido “Bora Bora”... si-
viene ferito. Ma è vivo. Giorni dopo racconterà la scena a un ami- mulando anch’egli lo svolgimento di attività fisiche». Infine, «un
co: «Roba de ritardati, de 24enni, 25enni... si vedeva proprio da co- terzo soggetto» che «proviene dalla spiaggia» si incontra con una
me guidavano il motorino... l’impostazione del motorino». E l’in- persona con cui rimane a parlare. «Esce dalla visuale della teleca-
terlocutore: «Roba che non l’hanno mai fatta una cosa del gene- mera prima dell’azione di fuoco». Probabilmente doveva solo con-
re». I due concordano: «So’ partiti male... lì devi tirare il primo... de- trollare che l’albanese fosse sulla spiaggia.
vi andare a segno... non puoi sbagliare il primo... il primo me devi «Eravamo in tre», confermerà in una telefonata intercettata En-
fa accascià». Interrogato dagli inquirenti dopo l’agguato, Leandro rico Bennato, raccontando anche una circostanza particolare. Do-
racconterà naturalmente un’altra storia. E dirà di essersi difeso
da alcuni rapinatori. Nessuno gli crede, ma la polizia fa finta di far-
PWF6B662 po la fuga a bordo di un motorino rubato, il mezzo viene abbando-
nato e cambiato con un altro veicolo. «I carab... le guardie ho in-
lo. La versione multimediale contrato, proprio quando ho fatto il cambio... dentro a ’na via so
Una cosa è certa. L’attentato a Leandro Bennato che deve vendi- dell’inchiesta è all’indirizzo passati i carabinieri davanti... m’hanno guardato, me so’ appoggia-
care Diabolik non può restare senza risposta. Sangue chiama san- larep.it/diabolik. Chi non ha to sulla macchina e me ne so’ andato».
gue. Enrico Bennato — uno che, a sentire Calderon, «non ci sta con l’abbonamento digitale può Bennato, quel giorno, è convinto di averla fatta franca. Ancora
la testa», che al telefono si vanta degli omicidi che avrebbe com- collegarsi a larep.it/inchieste una volta. Non sa che né lui, né suo fratello Leandro, né tantome-
messo o commissionato — ne è convinto. Quale che sia il prezzo. o utilizzare il QR code qui sopra. no il loro killer argentino, diventeranno mai re. Non sa che le tesse-
Anche ammazzare uno sbirro, se necessario. «Tocca sparasse con L’accesso va effettuato entro re del puzzle, una alla volta, stanno andando al loro posto. Inter-
le guardie eh! Mica se famo beve, io non me faccio beve Francè», la mezzanotte ed è valido cettazioni, microspie, pedinamenti. Che anche l’ultima pagina
dice a un amico. E poco importa se «questi so’ reati mafiosi» per per 24 ore del romanzo criminale di Roma sta per essere voltata.
cui «se pijano 30 anni». Bennato ha un codice che non conosce ec- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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