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L’istruzione

Analisi e politiche microeconomiche


G. Croce

Fin qui abbiamo considerato il lavoro come un input omogeneo.

Ma questa assunzione non è realistica poiché i lavoratori differiscono per molti


aspetti e soprattutto per quel che riguarda le loro abilità professionali
(skills, abilità, livelli di istruzione) che determinano la “qualità” del lavoro.

In realtà il “mercato del lavoro” si compone di più sotto-mercati, uno per


ciascun livello di istruzione e ambito di specializzazione della forza lavoro
 la produttività, il salario, i livelli di occupazione variano tra questi sotto-
mercati.

La “qualità” attuale della forza lavoro dipende dal passato, cioè dalle scelte di
istruzione compiute e dalla precedente accumulazione di capitale umano;
infatti l’istruzione determina la qualità della forza lavoro e, attraverso essa,
influenza l’economia nel medio-lungo periodo.

Analisi e politiche micro - G. Croce 2

1
Nei paesi avanzati è in atto un trend ‘secolare’ di aumento dei livelli di istruzione
della popolazione, parallelo al processo di sviluppo economico.

Questo aumento si manifesta attraverso il succedersi delle generazioni: ogni


generazione tende a raggiungere livelli di istruzione più elevati della precedente.

Quindi all’interno di una data popolazione i giovani risultano mediamente più


istruiti degli adulti:

• i giovani sono coinvolti in scelte di investimento in capitale umano costose in


termini di denaro pubblico e privato e di tempo

• allo stesso tempo soffrono una situazione di difficoltà all’ingresso nel mercato
del lavoro, che rende incerto il rendimento dell’investimento in istruzione

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La “rincorsa” tra istruzione e tecnologia :


un motore dello sviluppo economico

Se l’istruzione fosse rimasta il monopolio geloso di pochi mandarini, la società europea difficilmente
si sarebbe sviluppata come si sviluppò. La rivoluzione industriale non fu il prodotto di pochi alti
sacerdoti di scienza: fu il risultato dell’attività sperimentale spicciola di una folla di artigiani istruiti e
di ricchi borghesi che si dilettavano di sperimentazioni scientifiche
C.M. Cipolla

In assenza di una più ampia offerta di lavoratori istruiti, la distanza tra i guadagni di quelli più
istruiti e quelli meno istruiti aumenterebbe. (…) la crescita economica avrebbe comportato un
reddito notevolmente più alto per alcuni, e un magro aumento, nel migliore dei casi, per tutti gli
altri. Invece, i primi tre quarti del ‘secolo americano’ (‘900) sono stati un’epoca di crescita economica
di lungo termine e di riduzione delle disuguaglianze
C. Goldin e L. Katz

La partecipazione di quote crescenti di popolazione all’istruzione è stato un presupposto


importante dello sviluppo economico industriale. Essa, da una parte, ha consentito e
sostenuto la crescita economica e, dall’altra, ha permesso che quote crescenti della
popolazione partecipassero alla distribuzione dei frutti di questa crescita, favorendo il
contenimento delle disuguaglianze di reddito.
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Popolazione laureata (%) - 25-64 anni (2014)
60
54

50 49
46 45
44
42 42 42 42 41
40 39
40 38 37 37
36 36 35 34
34
32
30 29
30 28 27 27
23
22 22 20
20 17 17

10

Italy
Australia

Estonia

Netherlands
United States

Finland

Ireland

Sweden

Czech Republic
Denmark

Spain

Greece
Switzerland

Belgium

Slovak Republic

Turkey
United Kingdom

Iceland

New Zealand

Poland
Israel
Luxembourg
Korea

OECD average
Norway

Germany

Hungary
Portugal
Canada

France

Slovenia
Austria
Fonte: OECD, Education at a glance, 2015
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Popolazione totale per titolo di studio, Italia (perc.)


scuola
elem entare o
m edia inf. m edia laurea tot.
senza titolo
sup.
197 7 62.4 24.5 1 0.7 2.5 1 00
1987 46.6 32.4 1 7 .3 3.7 1 00
1997 32.5 34.1 27 .2 6.2 1 00
2005 27 .7 31 .3 31 .9 9.1 1 00

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Retribuzione relativa dei laureati - 25-64 anni
(sec. sup.=100) (2013)

200

180

160

140

120

100
Estonia

Finland

Netherlands
Spain

United States
Belgium

Switzerland
New Zealand

Italy

Poland

Turkey
Ireland
Korea

OECD average
Israel
Portugal
Australia

Slovenia
Sweden

Canada

France

Czech Republic
Denmark

Greece

Austria
Japan

Slovak Republic
United Kingdom

Luxembourg
Norway

Hungary
Fonte: OECD, Education at a glance, 2015
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Retribuzioni relative dei lavoratori per livello di istruzione

OECD, Education at a Glance


Analisi e politiche micro - G. Croce 2014 8

4
Tassi di occupazione dei laureati - 25-34 anni
100

95

90

85

80

75

70

65

60

Australia

Estonia
Netherlands

Sweden

United States

Finland

Czech Republic

Spain
Greece
Switzerland
Belgium

Turkey
United Kingdom

Poland
New Zealand

Ireland

Italy
Germany

Norway

OECD average

Hungary

Portugal

Korea
France

Canada

Slovenia
Denmark

Slovak Republic
Luxembourg

2000 2014

Fonte: OECD, Education at a glance, 2015


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Employment rates, by educational attainment (2015)


Percentage of employed 25-64 year-olds among all 25-64 year-olds
Bachelor's
Lower Upper Master's or All levels of
or
secondary secondary equivalent education
equivalent
Canada 59 71 83 83 76
Denmark 64 80 84 89 78
Finland 59 72 82 85 75
France 61 73 82 86 72
Germany 62 79 88 88 79
Greece 55 55 67 79 58
Ireland 56 67 83 86 71
Italy 55 70 69 81 64
Korea 68 72 78 74
Netherlands 65 78 87 90 77
Spain 57 68 78 81 65
Sweden 68 85 90 92 83
United Kingdom 59 84 87 86 78
United States 54 69 81 84 73

OECD average 60 74 82 87 74
EU22 average 57 74 81 86 73
Fonte: OECD, Education at a glance, 2016
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Tasso di disoccupazione nel 2011 per livello di istruzione
(età 25-64)
laureati/
diplomati laureati diplomati
Denmark 6,0 5,0 0,83
Germany 5,8 2,4 0,41
Greece 17,7 12,8 0,72
Spain 19,3 11,7 0,61
France 7,4 4,9 0,66
Italy 6,0 5,2 0,87
Finland 6,9 4,0 0,58
Sweden 4,9 4,1 0,84
United Kingdom 6,1 3,7 0,61

Fonte: ns. elaborazione su dati Eurostat

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Il mismatch nelle qualifiche è molto alto in alcuni paesi membri


Incidenza media del mismatch verticale (2001-11) nei paesi EU-27, % dei dipendenti (età 25-64)

100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
IE ES BE EL FR NL CY UK LT IT MT EE LV SE AT DE PT DK FI LU BG HU PL SI RO CZ SK
Over-qualification Under-qualification Matched qualification
Notes: Over-qualified (or under-qualified) workers are those whose highest level of qualification attained is greater than (or lower than) the
qualification requirement of their occupation. The modal qualification in each occupational group at the two-digit level is used to measure
qualification requirements.

Source: Employment and Social Developments in Europe 2014


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Teoria del capitale umano: la scelta individuale di istruzione

• L’istruzione come investimento finalizzato ad acquisire capitale umano,


cioè l’insieme di conoscenze, abilità e competenze rilevanti per lo
svolgimento di attività lavorative

• si sostengono costi al presente in vista di un rendimento futuro

• Rendimento (atteso) dell’istruzione: maggiore reddito da lavoro

• Costi dell’istruzione

– Diretti
– Indiretti (redditi mancati)
– Costi non monetari (impegno)

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Ipotesi teorica fondamentale: il legame istruzione – reddito

+ +
istruzione capitale umano produttività salario

Ma l’ipotesi vale se:


i. Non c’è disoccupazione
ii. Il mercato del lavoro realizza un matching efficiente tra persone e posti di
lavoro
iii. Il mercato del lavoro è in concorrenza perfetta: salario = produttività

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Profilo temporale del rendimento e del costo:
un periodo di istruzione aggiuntivo conviene se il beneficio supera
i costi
reddito
del laureato

Maggior reddito
da lavoro

reddito
Costi del diplomato
indiretti
età
pensionamento
Costi
diretti

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Il rendimento dell’istruzione
si anni di istruzione (l’istruzione si misura in termini di tempo trascorso a scuola)
dell’individuo i-esimo: il capitale umano accumulato cresce con il tempo trascorso a scuola
ai abilità personali (individuo i-esimo): oltre all’istruzione contano le abilità acquisite al di
fuori della scuola
qj qualità della scuola (j-esima)

Questi fattori determinano la produttività del lavoratore che, a sua volta, è pari al suo reddito
da lavoro (nell’ipotesi di mercato del lavoro in concorrenza perfetta) che rappresenta il
rendimento dell’istruzione

wi = w(ai,qj,si) reddito da lavoro in tutta la vita lavorativa del soggetto

w’s>0 ogni anno aggiuntivo di scuola aumenta il reddito atteso


w’’s<0 il rendimento marginale dell’istruzione è decrescente perché un anno
aggiuntivo di scuola riduce la lunghezza della vita lavorativa

w’a>0 lo studente più abile avrà un reddito maggiore

w’q>0 lo studente che frequenta una scuola di migliore qualità avrà un reddito
maggiore
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I costi dell’istruzione

I costi dell’istruzione (diretti, indiretti e non monetari) dipendono dagli stessi


fattori:

ci = c(ai,qj,si) costo totale dell’istruzione

c’s>0 ogni anno aggiuntivo di scuola aumenta il costo totale


c’’s>0 il costo marginale è crescente perché ogni anno aggiuntivo ha un
costo-opportunità maggiore

c’a<0 lo studente più abile ha un costo minore


c’q>0 lo studente che frequenta una scuola di migliore qualità ha un costo
maggiore

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La scelta della quantità ottima di istruzione si*

Problema:

Il soggetto deve scegliere la quantità ottima di anni di istruzione si* che


massimizza il suo rendimento netto, vale a dire la differenza tra rendimento
totale e costo totale

u(si) = wi(ai,qj,si) - ci(ai,qj,si)

Soluzione:

la quantità ottima si* che massimizza la differenza è quella in corrispondenza


della quale, date ai e qj, sono uguali rendimento e costo marginali:

w’s= c’s
Quindi il soggetto continua ad andare a scuola finché il rendimento
marginale di un anno in più è maggiore del costo marginale

Analisi e politiche micro - G. Croce 18

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costo marginale
cs’

A rendimento
marginale
ws’

s
si *

Per le ipotesi fatte sopra, la curva del rendimento marginale è decrescente rispetto a s;
mentre la curva del costo marginale è crescente.
Il rendimento netto è massimo in corrispondenza della quantità ottima di istruzione s*
alla quale rendimento e costo marginali sono uguali (punto A).

Il modello può spiegare perché persone diverse scelgono di acquisire diversi livelli di
istruzione: di seguito vediamo alcune applicazioni.

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Diversa abilità personale

cs’(abilità bassa)
cs’(abilità alta)

B
A
ws’(abilità alta)
ws’(abilità bassa)

s
si* si*
(ab. bassa) (ab. alta)
L’abilità aumenta il rendimento marg. dell’istruzione ws’: la persona più abile apprende più
facilmente quindi, a parità di costi, sceglie una quantità di istruzione maggiore.

L’abilità riduce i costi dell’istruzione marg. cs’ ad es. perché riduce la fatica necessaria a superare
gli esami. Tuttavia per lo studente più abile l’istruzione ha anche un maggiore costo-opportunità.
Se prevale il primo effetto, i minori costi spingono la persona più abile a scegliere una maggiore
quantità di istruzione.

Entrambi gli effetti determinano la scelta di un maggiore livello di istruzione da parte della
persona più abile (punto B).
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Cambiamento tecnologico di tipo skill-biased

cs’

B
ws’(SBTC)
A

ws’
s
si* si*(SBTC)

Il progresso tecnologico basato sulle tecnologie dell’informazione e comunicazione si definisce


skill biased technical change (SBTC) perché le nuove tecnologie sono complementari al lavoro
istruito, cioè aumentano la produttività solo dei lavoratori più istruiti (laureati). Invece, sono
sostitutive del lavoro poco istruito (diplomati o meno che diplomati).
Prima delle nuove tecnologie l’equilibrio è in A.
Le nuove tecnologie aumentano in misura più che proporzionale il rendimento marg. dei livelli di
istruzione più alti (laurea): la curva ws’ si sposta in alto e il nuovo equilibrio è in B.

La quantità ottima di istruzione individuale aumenta, e aumenta il numero di persone che


scelgono di laurearsi. Analisi e politiche micro - G. Croce 21

Aumento delle tasse scolastiche

cs’(tasse alte)
cs’

D
C
ws’

s
si*(tasse si*
alte)

Un aumento delle tasse scolastiche aumenta i costi e quindi determina una riduzione
degli anni di istruzione ottimi. L’equilibrio passa da C a D.

Analisi e politiche micro - G. Croce 22

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Giovani e adulti Aumento dell’età di pensionamento
(G=giovane, A=adulto) (es. da 60 a 65 anni)

cs’ cs’

A
ws’(G) D
B C ws’(65)
ws’(A) ws’(60)
s s
si*(A) si*(G) si*(60) si*(65)

Fig. sin. L’adulto ha un rendimento più basso (il suo orizzonte temporale è più breve) e un costo
marg. più alto (il costo-opportunità è maggiore se il suo reddito è più alto di quello di un giovane),
quindi sceglie meno anni di istruzione (si va a scuola da giovani!).

Fig. destra. Se l’età di pensionamento viene innalzata per legge, la vita lavorativa si allunga e
questo aumenta il rendimento marg. dell’istruzione ws’. Di conseguenza diventa conveniente un
maggior numero di anni di istruzione.

Analisi e politiche micro - G. Croce 23

Fallimenti / Esternalità:
rendimento privato e sociale dell’istruzione
Finora abbiamo considerato come rendimento solo il maggiore reddito individuale 
rendimento privato

Ma il rendimento sociale può essere maggiore di quello privato se, oltre quello privato,
comprende anche il valore di esternalità positive generate dall’istruzione.
Ciò accade se l’istruzione dell’individuo i-esimo…

• aumenta anche la produttività dei colleghi e dei lavoratori di altre imprese


(knowledge spillovers)

• favorisce l’innovazione tecnologica (i benefici vanno a tutta l’economia oltre che


agli innovatori)

• diminuisce la criminalità

• rende cittadini attivi e consapevoli

• facilita l’integrazione culturale della popolazione (in paesi frammentati come


l’Italia o ad alta immigrazione)

• induce effetti benefici sugli stili di vita e sulla salute


Analisi e politiche micro - G. Croce 24

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Esternalità positive dell’istruzione e sussidio pubblico

costo marg.
costo marg.
A’ al netto del sussidio
B
sussidio

A rendimento marg. sociale

rendimento marg. privato


s
si* si**

si* ottimo privato; si** ottimo sociale; si** - si* sottoinvestimento.

In presenza di esternalità l’equilibrio privato (A) non è efficiente. L’equilibrio socialmente


efficiente sarebbe B. L’area gialla compresa tra le curve del rendimento sociale e privato
misura il valore totale del surplus sociale ottenibile grazie all’esternalità, mentre l’area tra i
punti A, A’ e B, misura la perdita di surplus sociale se lo studente sceglie s* anni di scuola.

Un sussidio pubblico pari al valore dell’esternalità riduce il costo e induce a scegliere la


quantità s** che corrisponde all’ottimo sociale.
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Spillover di conoscenza in un mercato del lavoro locale

Se l’istruzione genera esternalità positive, il livello medio di istruzione della


popolazione in un’area geografica influenza la produttività media dei
lavoratori e quindi il salario medio:

in un’area dove la quota di laureati è più alta il salario medio sarà più alto.

Tuttavia, la quota di laureati potrebbe far aumentare il salario medio anche in


assenza esternalità per il seguente effetto:

in un mercato del lavoro competitivo e con diplomati e laureati non


perfettamente sostituibili, se aumenta l’offerta di laureati LS, diminuisce il loro
salario wL; ma questo aumenta la domanda di diplomati DD, che diventano
relativamente più scarsi e perciò il loro salario wD aumenta.

Se l’aumento di wD è sufficientemente ampio, il salario medio aumenta anche


senza che vi siano esternalità positive!

Analisi e politiche micro - G. Croce 26

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salario medio di tutti i lavoratori (diplomati e laureati) dell’area:

𝐷 𝐿
𝑤̄ = 𝑤 + 𝑤
𝐷+𝐿 𝐷+𝐿

wl wd

LS0 LS1
D S0
A
B B’

A’ DD1

LD0 DD0
L D

Analisi e politiche micro - G. Croce 27

Per verificare empiricamente se vi sono esternalità positive dell’istruzione in un mercato del


lavoro locale si deve guardare al salario medio dei laureati.

Se l’offerta relativa di laureati aumenta ci si deve aspettare una riduzione del salario relativo
(l’equilibrio passa da A a B).
Tuttavia, se la maggiore quota di laureati genera esternalità positive (es. knowledge spillovers),
allora aumenta la produttività dei laureati dell’area (nelle aree dove è maggiore la quota di
laureati, è più alta la produttività media dei laureati) e aumenta la domanda relativa di laureati:
l’equilibrio allora è in C dove il salario relativo dei laureati è aumentato rispetto all’equilibrio di
partenza.

La correlazione positiva tra quota di laureati e salario relativo di laureati nei dati sui mercati del
lavoro di diverse aree geografiche è un indizio dell’esistenza di esternalità positive
dell’istruzione.
wL/wD
(L/D)S0
(L/D)S1
C
A
B

(L/D)D1

(L/D)D0
L/D

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Anni medi di istruzione della popolazione per provincia (2001)

Quali conseguenze per lo sviluppo locale in presenza di esternalità positive


“locali” del capitale umano?
Analisi e politiche micro - G. Croce 29

Fallimenti / vincolo di liquidità (P=povero, R=ricco)


max istruzione cs’(P)
che il povero può pagare
cs’(R)
cs’(R)

B D
A
ws’ C ws’
Q
s s
ŝ si* si*(P) si*(R)
Ipotesi: il povero ha risorse proprie sufficienti a pagare fino a Ŝ anni di scuola; povero e ricco
hanno lo stesso livello di abilità.

Primo caso (fig. sin.): non c’è credito per l’istruzione quindi il povero può pagare al massimo Ŝ
(vincolo di liquidità) anni di istruzione sebbene la quantità ottima per lui sarebbe si* (la stessa del
ricco). Questo risultato può essere ritenuto iniquo. Ma anche inefficiente: l’area gialla compresa
tra i punti A, B e Q misura l’inefficienza (perdita di surplus) dovuta al vincolo di liquidità.

Secondo caso (fig. destra): c’è credito per l’istruzione, tuttavia il tasso di interesse è alto per il
rischio di insolvenza, quindi i poveri (che devono indebitarsi) pagano un interesse più alto dei
ricchi che non devono prendere a prestito (ma devono comunque rinunciare al reddito sulla parte
di ricchezza spesa per l’istruzione)
Analisi e politiche micro - G. Croce 30

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Le banche e il credito all’istruzione
Nota bene: se il mercato del credito funzionasse in modo perfetto, il povero potrebbe
facilmente ottenere un prestito dalle banche per pagare i suoi studi al tasso di interesse di
mercato.
In questo caso non vi sarebbe alcuna differenza tra il povero e il ricco (con uguali abilità),
infatti anche il ricco che si paga gli studi con la propria ricchezza sostiene un costo pari al
mancato reddito sulla ricchezza impiegata per pagare l’istruzione. La curva dei costi
dell’istruzione del povero e quella del ricco sarebbero uguali.
Il problema nasce dal fatto che il capitale umano non può essere ipotecato dalla banca a
garanzia del prestito, e pertanto per il povero è difficile ottenere il prestito.

Mobilità intergenerazionale
Se i redditi da lavoro dipendono dal capitale umano accumulato dal lavoratore, e questo
dipende dalla ricchezza familiare, c’è il rischio che rimanga bloccata la mobilità
intergenerazionale:

le risorse finanziarie della famiglia vincolano l’istruzione dei giovani e, attraverso questo
vincolo, vengono condizionati anche i loro redditi futuri nel mercato del lavoro.

Questo meccanismo tende a perpetuare nel tempo la collocazione delle persone nella
distribuzione dei redditi in base alla famiglia di origine: non c’è mobilità intergenerazionale.
Analisi e politiche micro - G. Croce 31

Diversa qualità della scuola

cs’(qualità alta)
cs’(qualità bassa)

ws’(qualità alta)
A
ws’(qualità bassa)

s
si*(qual. si*(qual.
bassa) alta)

Una scuola di migliore qualità facilita l’apprendimento: a parità di anni trascorsi a scuola aumenta
il rendimento marg. dell’istruzione ws’.

Una scuola di migliore qualità probabilmente ha maggiori costi cs’ (ciò è più probabile in un
sistema privato).

In presenza di un maggiore rendimento e di un più alto costo non è chiaro a priori se la quantità
ottima di istruzione sarà maggiore o minore (nella figura sopra la scuola migliore implica un
maggiore numero di anni di istruzione).
Analisi e politiche micro - G. Croce 32

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La scelta della qualità della scuola dipende dall’abilità
Anche la qualità della scuola, come gli anni di istruzione, deve essere scelta
dall’individuo.
Assumiamo che le scuole siano di qualità alta (qA) o bassa (qB):
w(qA), w(qA) rendimenti totali
γA, γB costi totali (γA> γB).
Allora l’individuo sceglie la scuola di qualità alta se il suo rendimento netto supera
quello della scuola di qualità bassa, cioè
w(qA) - γA > w(qB)- γB

Il risultato è sintetizzabile nel seguente grafico (l’ascissa misura il livello di abilità a):
w(qA)- γA

w(qB)- γB
Se a < A  sceglie qualità bassa
Se a > A  sceglie qualità alta
Se a = A  indifferente
a
A
-γB

-γA
Analisi e politiche micro - G. Croce 33

Qui ci si concentra sulla scelta della qualità, quindi si considera dato il livello di
istruzione. Nel grafico precedente le curve w(qA)-γA e w(qB)-γB rappresentano il
rendimento totale dell’istruzione (l’ammontare di reddito atteso nel corso di tutta
la vita lavorativa) al netto dei costi.

Le curve sono crescenti poiché si è assunto che il rendimento dell’istruzione


(reddito da lavoro) aumenta con le abilità personali.

Inoltre, la curva relativa alla scuola di qualità alta è più ripida della curva relativa
alla scuola di qualità bassa perché si assume che vi sia complementarietà tra
qualità della scuola e abilità dello studente:
questo significa che il rendimento dell’istruzione aumenta in misura maggiore con
l’abilità se lo studente frequenta una scuola di qualità alta.

Analisi e politiche micro - G. Croce 34

17
Stratificazione del sistema scolastico
In base alle ipotesi fatte, gli individui scelgono la qualità della scuola tenendo conto delle
loro abilità e della loro ricchezza.
La scelta della scuola di qualità alta richiede necessariamente entrambe le condizioni: abilità
e ricchezza.
Se la scuola di qualità alta costa di più, è conveniente solo a uno studente più abile.
Ma affinché questi possa effettivamente sceglierla, è necessario anche che possa
sostenerne il costo.

Quindi, sono gli studenti più abili (a > A) e più ricchi che scelgono la scuola di migliore
qualità: si crea una stratificazione in base alle abilità e alla ricchezza familiare.

La presenza di studenti molto abili che


ricchi e poco abili: ricchi e molto abili:
scelgono la scuola scelgono la scuola
però scelgono la scuola di bassa
ricchezza familiare

di qualità bassa di qualità alta qualità per mancanza di risorse


determina inefficienza e iniquità.

Questo giustifica un intervento


poveri e poco abili: poveri e molto abili: pubblico che consenta loro di
scelgono la scuola scelgono la scuola frequentare la scuola migliore.
di qualità bassa di qualità bassa

A abilità individuale
Analisi e politiche micro - G. Croce 35

Politiche pubbliche in presenza di vincoli di liquidità


Vincoli di liquidità
Non esiste un credito per l’istruzione, quindi chi non ha risorse proprie non può pagare l’istruzione, con gravi
conseguenze per l’efficienza e l’equità

Modalità di intervento pubblico

A. Accesso gratuito di tutta la popolazione all’istruzione, con costi a carico del bilancio pubblico.
Se però vanno a scuola/università i più abbienti  effetto redistributivo regressivo
Possibile correttivo: sistema fiscale con imposte progressive sul reddito

B. Prezzo pieno a carico degli studenti + borse di studio/esonero per capaci e meritevoli (sussidi)

C. Prestito

 con rimborso tipo mutuo ipotecario (paesi nordici e Olanda)

Lo stato sostituisce il credito privato mancante con un prestito a rimborso prestabilito di capitale e interessi
tramite rate fisse
Criticità del prestito pubblico con rimborso prestabilito: chi è laureato e non lavora (per qualsiasi motivo) o non
guadagna abbastanza è tenuto comunque al rimborso pur in assenza di un reddito da lavoro

 con rimborso in funzione del reddito (income contingent) (Gran Bretagna)

il rimborso avviene in proporzione al reddito individuale (potrebbe avvenire anche tramite un’imposta sul
reddito da lavoro dei laureati), quindi è variabile nel tempo e riduce il rischio dell’istruzione (un eventuale
residuo rimane a carico del bilancio pubblico)
Analisi e politiche micro - G. Croce 36

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Qualche riscontro empirico sul finanziamento dell’istruzione
universitaria
Gli studi empirici mostrano che gli studenti rispondono a tasse universitarie e sussidi come previsto
dalla teoria del capitale umano

Tasse universitarie
Negli USA un aumento delle tasse di 100$ riduce il tasso di iscrizione dello 0,5-1%.
In Germania l’introduzione nel 2005 delle tasse universitarie (circa 500€ per semestre) in alcuni
Lander, ha ridotto il tasso di iscrizione in quei Lander del 4,8% (controllando per tutti gli altri fattori).

In Italia (Bocconi) un aumento di 1000€ della tassa di iscrizione riduce il rischio di laurearsi in ritardo
del 5% circa.

Perché? Ipotesi: 1) gli studenti si impegnano di più perché aumenta il costo del ritardo, 2) l’aumento della tassa induce
una selezione degli studenti (più motivati, più abili, più ricchi) per i quali è più facile laurearsi prima, 3) l’università in
cambio offre servizi didattici più efficaci (es. professori più bravi), 4) l’università in cambio abbassa gli standard richiesti
per superare gli esami.

Sussidi
In Georgia un sussidio di 1000$ aumenta l’iscrizione del 4,6%.
In Germania l’effetto positivo dei sussidi dipende dal reddito dei genitori.

Prestiti
In diversi paesi i prestiti disponibili a tasso agevolato rimangono in parte non richiesti dagli studenti (in
Olanda solo il 35% è assorbito). Alcuni studi mostrano che il problema non è nella mancanza di
informazioni sul prestito. Molte famiglie, invece, sono scoraggiate dalle procedure troppo complesse
per ottenere il prestito.
Analisi e politiche micro - G. Croce 37

Il tasso di rendimento interno dell’istruzione


Consideriamo il caso di un giovane che deve scegliere se fermarsi al diploma o proseguire fino alla
laurea. Qual è il rendimento economico della laurea? Per rispondere a questa domanda è possibile
stimare il tasso di rendimento interno.
Il giovane ha davanti a sé due periodi: nel primo può lavorare o andare all’università, nel secondo
sarà nel mercato del lavoro.

Definiamo 𝒚𝒅 il reddito del diplomato, 𝒚𝒍 il reddito del laureato (𝒚𝒍 > 𝒚𝒅 ), c i costi diretti della laurea.
𝑉 = −𝑐 + valore presente della laurea
𝑉 =𝑦 + valore presente del diploma (a cui rinuncia se va all’università).

Quindi 𝑉 − 𝑉 = − − 𝑐 + 𝑦 dove il termine nella prima parentesi è il beneficio della


laurea (il maggior reddito nel secondo periodo) e quello nella seconda parentesi il costo (la somma
dei costi diretti e indiretti).
Imponendo la condizione beneficio=costo è possibile ricavare il tasso di rendimento interno, definito
come il tasso di interesse che uguaglia il valore presente dei benefici e dei costi. Esso esprime il
rendimento come un tasso percentuale che può essere confrontato al rendimento di investimenti
alternativi (ad es. in obbligazioni). Risolvendo si ottiene

𝒚𝒍 𝒚𝒅
𝟏+𝒓= dove 𝑟̅ è il tasso di rendimento interno della laurea
𝒄 𝒚𝒅
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Ora, per comodità, scrivo 𝑦 − 𝑦 = ∆𝑦. Inoltre:

• il reddito del diplomato è tassato con l’aliquota 𝑡 , quello del laureato con
l’aliquota 𝑡 per la parte di reddito pari a quella del diplomato e con l’aliquota
marginale 𝑡 sul maggiore reddito del laureato (𝑡 > 𝑡 ).

• il costo dell’università può essere coperto dal governo con un sussidio 𝑠 ≤ 𝑐.

• la probabilità che, dopo l’immatricolazione, si arrivi effettivamente alla laurea è


𝑓 ≤ 1 mentre 1 − 𝑓 è il tasso di abbandono) nell’ipotesi che tale probabilità sia
indipendente dalle abilità dello studente.

Quindi il tasso di rendimento interno diventa

𝒇∆𝒚 𝟏 𝒕𝟏
𝟏+𝒓= .
𝒄 𝒔 𝒚𝒅 𝟏 𝒕𝟎

ed è tanto più alto quanto maggiori sono l’incremento di produttività, la probabilità di


conseguire la laurea e il sussidio, e quanto minori sono l’aliquota 𝑡 e il costo.
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Il tasso di rendimento interno dell’istruzione in Italia

Il tasso di rendimento interno stimato per l’Italia dice che in media un anno in più di istruzione rende
l’8,9%. Il rendimento lordo (annullando l’effetto di tasse e sussidi) è intorno al 12%: questo significa che
il prelievo riduce il rendimento dell’istruzione più di quanto i sussidi pubblici lo aumentino.

In base a queste stime l’istruzione rende più di quanto ha reso in media l’investimento finanziario in
Italia nel corso degli ultimi decenni e anche più del rendimento in infrastrutture.

Nella tabella seguente si riporta il tasso di rendimento del diploma di scuola superiore e della laurea

Area geografica Diploma Laurea

Nord Ovest 9,2 8,3

Nord Est 8,8 9,0

Centro 8,7 9,8

Mezzogiorno 10,2 12,3

Italia 9,7 10,3

Fonte: Cingano, Cipollone, 2009.

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Appendice 1. Tasso di rendimento interno

𝑉 =− 𝑐−𝑠 + valore presente atteso della laurea

chi passa il primo periodo all’università ha una probabilità f di laurearsi e di guadagnare 𝑦 (tassato con
aliquota media T) e una probabilità (1-f) di non laurearsi e guadagnare 𝑦 (tassato con aliquota 𝑡 ) nel
secondo periodo

𝑉 =𝑦 1−𝑡 + valore presente del diploma.

Per ricavare il tasso di rendimento interno della laurea


− = 𝑐−𝑠 +𝑦 1−𝑡 da cui

𝑓𝑦 1 − 𝑇 + 1 − 𝑓 𝑦 1 − 𝑡 −𝑦 1−𝑡 = 𝑐−𝑠 +𝑦 1−𝑡 1+𝑟

e poiché 𝑦 = 𝑦 + ∆𝑦, e ricordando che il reddito del laureato è tassato fino a 𝑦 con l’aliquota 𝑡 e per la
parte eccedente con l’aliquota 𝑡 , posso scrivere

𝑓𝑦 1 − 𝑡 + 𝑓∆𝑦 1 − 𝑡 +𝑦 1−𝑓 1−𝑡 −𝑦 1−𝑡 = 𝑐−𝑠 +𝑦 1−𝑡 1+𝑟

𝑓∆𝑦 1 − 𝑡 = 𝑐 − 𝑠 + 𝑦 1 − 𝑡 1+𝑟


1 + 𝑟̅ = è il tasso di rendimento interno della laurea.
+
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Appendice 2. La scelta della quantità ottima di istruzione si* in termini formali


Definiamo
h = sq h capitale umano, s anni di istruzione, q qualità della scuola
a abilità personali innate

Ipotesi: rendimento

w = aαhβ = aαsβqβ produttività del lavoro (funzione Cobb-Douglas), in un mercato


del lavoro perfettamente competitivo corrisponde al salario

ws’> 0 = βaα𝑠 𝑞β > 0

ws’’ < 0 = β(β−1)aαsβ−2qβ< 0 perché 0<β<1 (con β = 0 cap. um.


irrilevante; con β = 1 rendimenti cost. del cap. um.)

Complementarietà (imperfetta sostituibilità) tra abilità a e capitale umano h:


>0  =𝛼a ℎ > 0, = 𝛼𝛽a ℎ >0

il rendimento dell’abilità aumenta con la qualità della scuola e viceversa


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Ipotesi: costo dell’istruzione

c = γ + sσ /σ costo totale dell’istruzione σ > 1


per semplicità il costo dipende solo da s e q (il costo γ è maggiore
per la scuola di qualità più alta) e non dalle abilità

cs’> 0 = sσ-1 > 0

cs’’ > 0 = (σ-1)sσ-2 > 0

La scelta della quantità di istruzione s

L’individuo i-esimo deve scegliere s che massimizza il rendimento netto u(s)

u(s) = w(s) – c(s) = aαsβqβ - γ - sσ /σ

Dalla condizione di massimo del primo ordine:


= 0 → βaαqβsβ−1 = sσ-1 → 𝑠∗ = 𝛽 𝑎 𝑞
quantità ottima di istruzione

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Condizione di massimo del secondo ordine:


< 0 → β 𝛽 − 1 aαsβ−2qβ − 𝜎 − 1 𝑠 <0 perché β<1

Vincolo di liquidità

γ - sσ /σ ≤ ρk , 0 ≤ ρ ≤ 1, k ricchezza familiare

⁄ ⁄
quindi, il numero massimo di anni di istruzione accessibile è 𝜎 (𝜌𝑘 – 𝛾) .

Due soluzioni possibili

⁄ ⁄
𝑠 = 𝑠∗ se 𝑠 ∗ ≤ 𝜎 (𝜌𝑘 – 𝛾) lo studente può pagare s* anni

⁄ ⁄ ⁄ ⁄
𝑠=𝜎 (𝜌𝑘 – 𝛾) se 𝑠 ∗ > 𝜎 (𝜌𝑘 – 𝛾) lo studente non può pagare s* anni

In sintesi: 𝒔 = 𝒔 a , 𝒒 , 𝒌 , 𝜸

(vedi: De Caleo-Luchino, Manuale di economia del lavoro, il Mulino, pp.198-ss)


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Appendice 3. Soluzione: scelta di q*

Dopo aver scelto la quantità s*, si sceglie la qualità della scuola q*.
Assumiamo che le scuole siano di qualità alta (A) o bassa (B) e che il costo della
prima sia maggiore di quello della seconda (γA> γB).

Allora l’individuo sceglie la scuola di qualità alta se il suo rendimento netto supera
quello della scuola di bassa qualità

u(qA)>u(qB)

Sostituendo il valore di s* ricavato sopra nella funzione u(w)=w(a,h)-c(h) si ottiene


l’equazione della curva crescente tracciata nel grafico della slide.

Inoltre, sostituendo nelle funzioni u(qA) e u(qB) i rispettivi valori ottimi di s*(qA) e
s*(qB) è possibile verificare la disuguaglianza u(qA)>u(qB) e trovare il valore-soglia A.

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