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Francesco Saverio Ranieri

Il gap di genere nel mercato del lavoro italiano


Il mercato del lavoro italiano si compone di diversi dualismi (di genere, territoriali, di dimensioni
aziendali) che intersecandosi tra loro creano numerose forme di disuguaglianza, le quali fanno si
che soggetti con caratteristiche potenzialmente simili, vivano condizioni lavorative diametralmente
opposte in termini di salari, tutele e benefici. In particolare in questo lavoro sarà analizzata la
disparità di genere presente nel nostro paese: facendo ricorso ai microdati ISTAT 2015, inizialmente
verranno delineate le principali differenze che si possono riscontrare tra uomini e donne all'interno
del mercato del lavoro e in seguito verranno analizzate le variabili che maggiormente discriminano
la posizione delle donne nel mercato del lavoro italiano, ovvero l'età, la collocazione geografica e il
livello d'istruzione. Tale disparità di genere non è ovviamente una caratteristica solo italiana, anche
se, come vedremo, nel nostro paese si presenta con tratti abbastanza gravi, specie quando la
condizione di donna va ad affiancarsi a quella di meridionale o di giovane. Tuttavia non si può certo
dire che la situazione occupazionale delle donne non sia migliorata nel corso degli ultimi decenni:
in particolare, negli anni '70 è iniziato il processo che ha permesso di assistere ad un massiccio
ingresso delle donne nel mercato del lavoro, dovuto a diversi fattori quali un'accresciuta
scolarizzazione, mutamenti sul piano culturale e l'insostenibilità del modello breadwinner, che
prevedeva un solo stipendio per nucleo familiare 1. Secondo Reyneri i quasi due terzi dell'aumento
di offerta femminile avvenuti tra il 1977 e il 1992, sono da attribuire all'aumento del peso relativo di
diplomate e laureate all'interno della popolazione femminile 2. Pugliese e Rebeggiani mettono in
luce come alla base dell'aumentata presenza delle donne nel mercato del lavoro vi fosse anche
l'espansione del sistema di wellfare che da un lato ha permesso una defamilizzazione dei bisogni di
cura, liberando parte del tempo delle donne, e dall'altro ha permesso un allargamento delle
possibilità occupazione nel settore dei servizi; ma se se è vero che negli anni '80 si è assistito ad un
consistente aumento dei tassi di occupazione femminili, dall'altro lato c'è da dire che l'ingresso di
molte donne nel mercato del lavoro è sfociato nella disoccupazione, la quale si presenta con tratti
abbastanza gravi nel meridione, sia in termini di intensità che di durata3.

Effettivamente è interessante notare come a partire dagli anni '70 i tassi di scolarizzazione
femminile siano aumentati vertiginosamente, al punto che oggi le donne si laureano maggiormente
rispetto ai maschi (TAB.1). E' vero che nella popolazione femminile si possono riscontrare
maggiormente individui senza alcun titolo o con la sola licenza elementare rispetto alla popolazione
maschile, ma è importante notare come il forte peso di questa condizione sia riscontrabile nelle
1 F. Sartori [2009] Differenze e disuguaglianze di genere. Il Mulino.
2 Reyneri E. [2017] Introduzione alla sociologia del mercato del lavoro. Il Mulino
3 Pugliese E., Rebeggiani E. [2004] Occupazione e disoccupazione in Italia. Dal dopoguerra ai giorni nostri. Edizioni
lavoro Roma
donne over 55, ovvero coloro nate prima dell'introduzione della scuola media obbligatoria (1963).
Tabella 1 – Titolo di studio per genere.
Titolo di studio
Licenza
Nessun titolo elementare Licenza media Diploma 2-3 Diploma 4-5 Laurea Totale
Genere Maschio 504480 2323572 6685378 1064356 5928220 2286934 18792940
% entro 2,7% 12,4% 35,6% 5,7% 31,5% 12,2% 100,0%
genere
% entro titolo 30,9% 39,8% 53,3% 50,6% 50,3% 44,4% 48,1%
di studio

Femmina 1127432 3519854 5851350 1037446 5863434 2860678 20260194


% entro 5,6% 17,4% 28,9% 5,1% 28,9% 14,1% 100,0%
genere
% entro titolo 69,1% 60,2% 46,7% 49,4% 49,7% 55,6% 51,9%
di studio

Totale 1631912 5843426 12536728 2101802 11791654 5147612 39053134


% entro 4,2% 15,0% 32,1% 5,4% 30,2% 13,2% 100,0%
genere
% entro titolo 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
di studio

Nonostante ciò le donne italiane risultano ancora maggiormente discriminate sul mercato del lavoro
sia in termini di presenza, che di salari, che di tutele e inoltre sembrano particolarmente rilevanti i
problemi della doppia presenza (le donne svolgono sia il lavoro per il mercato sia il lavoro di cura)
e della segregazione (sia orizzontale che verticale)4.

Tabella 2 – Condizione occupazionale per genere a seconda del nucleo familiare.


Condizione occupazionale
Inattivi non Inattivi non Inattivi non
In cerca di In cerca di In cerca di Inattivi diponibili: diponibili: diponibili:
tipo nucleo Occupato nuova (ex-occ) nuova (ex-ina) prima Inattivi in cerca disponibili casalinga/o studente ritirato/inabile Inattivi 0-14 Altro inattivo
Persona Genere Maschio Conteggio 2082519 176025 39712 23700 156067 81196 26053 35235 1373629 10673 86323
isolata % entro 59,7% 65,4% 54,1% 60,8% 61,4% 53,1% 1,5% 46,7% 38,9% 47,4% 35,4%
Condizione
occupazionale
Femmina Conteggio 1407456 93309 33693 15286 98026 71808 1738451 40242 2156656 11858 157200
% entro 40,3% 34,6% 45,9% 39,2% 38,6% 46,9% 98,5% 53,3% 61,1% 52,6% 64,6%
Condizione
occupazionale
Totale Conteggio 3489975 269334 73405 38986 254093 153004 1764504 75477 3530285 22531 243523
% entro 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Condizione
occupazionale
Coppia con Genere Maschio Conteggio 8402348 608867 167723 298583 639895 279706 26253 1615522 1432441 3859723 210894
figli % entro 61,2% 67,4% 41,9% 49,0% 45,5% 27,7% 1,0% 48,4% 71,6% 51,4% 52,4%
Condizione
occupazionale
Femmina Conteggio 5323139 293993 232397 310762 767684 730135 2642492 1719851 566833 3642580 191827
% entro 38,8% 32,6% 58,1% 51,0% 54,5% 72,3% 99,0% 51,6% 28,4% 48,6% 47,6%
Condizione
occupazionale
Totale Conteggio 13725487 902860 400120 609345 1407579 1009841 2668745 3335373 1999274 7502303 402721
% entro 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Condizione
occupazionale
Coppia senza Genere Maschio Conteggio 1827942 101924 21070 5382 68182 46688 24117 6749 3337404 74253
figli % entro 55,6% 52,4% 40,2% 18,7% 37,5% 28,0% 1,3% 29,5% 65,3% 55,0%
Condizione
occupazionale
Femmina Conteggio 1456947 92572 31353 23423 113664 120312 1828071 16093 1770462 60815
% entro 44,4% 47,6% 59,8% 81,3% 62,5% 72,0% 98,7% 70,5% 34,7% 45,0%
Condizione
occupazionale

4 F. Sartori [2009] Differenze e disuguaglianze di genere. Il Mulino.


Possiamo infatti notare (TAB. 2) come la presenza di almeno un figlio determini una riduzione
dell'occupazione femminile, mentre per gli uomini sembra essere un incentivo. Inoltre circa il 99%
delle persone che si dichiarano inattivi volontariamente per l'adempimento di compiti di cura a casa
sono donne. Tale problema della doppia presenza femminile può essere affrontato mediante diversi
strumenti: da un lato grazie alle politiche di conciliazione (come congedi parentali o
riorganizzazione dei tempi delle città), dall'altro mediante l'utilizzo del part-time. Reyneri mostra
come nei paesi in cui il part-time è piu diffuso (come ad esempio la Svezia) i tassi di occupazione
femminile tendono ad avvicinarsi a quelli maschili 5. Il part-time è stato introdotto in Italia con la
legge 863/1984, ma le sue condizioni di utilizzo furono estese con la Legge Biaggi (2003).

Ta b e lla 3 – O c c up a ti a te m p o p ie no o p a rzia le .
tem po pieno tem po parziale Totale
Genere Mas chio 11966760 1117821 13084581
% entro 91,5% 8,5% 100,0%
Genere
% entro tem po 65,4% 26,8% 58,2%
pieno o
parziale
Fem m ina 6331575 3048597 9380172
% entro 67,5% 32,5% 100,0%
Genere
% entro tem po 34,6% 73,2% 41,8%
pieno o
parziale
Totale 18298335 4166418 22464753
% entro 81,5% 18,5% 100,0%
Genere
% entro tem po 100,0% 100,0% 100,0%
pieno o
parziale

Vediamo come in effetti a far ricorso al part-time siano donne nel 74,4% dei casi: il contratto a
tempo parziale è scarsamente utilizzato all'interno della popolazione maschile ( 8,5% dei casi )
mentre le donne ricorrono a tale formula contrattuale in quasi 1/3 del totale dei casi.

Se guardiamo alle motivazioni possiamo notare come le donne facciano ricorso al tempo parziale
principalmente per attività di cura, ovvero nel 49,3% dei casi, mentre tale motivazione è presente
per gli uomini sono nel 3,9% dei casi; quest'ultimi invece ricorrono al part-time nella quasi metà dei
casi (43%) per avere più tempo libero.

5 Reyneri E. [2017] Introduzione alla sociologia del mercato del lavoro. Il Mulino
Tabe lla 4 – Motivi pe r la s ce lta di un contratto part-time .
Per quale tra questi motivi lavora part-time.
Per prendersi
cura dei figli, di Altri motivi
Studia o Malattia, bambini e/o di familiari Avere a
segue corsi di problemi di altre persone Svolge un (esclusa cura disposizione
formazione salute non secondo dei figli o di più tempo Altri motivi
professionale personali autosufficienti lavoro altre persone) libero (specificare) Totale
Genere Maschio 27651 26221 10465 25166 16462 116498 48502 270965
% entro 10,2% 9,7% 3,9% 9,3% 6,1% 43,0% 17,9% 100,0%
Genere
% entro motivi 41,7% 37,1% 1,7% 46,5% 9,3% 27,9% 49,8% 18,1%
lavoro part-
time
Femmina 38596 44466 604227 28987 159887 300696 48961 1225820
% entro 3,1% 3,6% 49,3% 2,4% 13,0% 24,5% 4,0% 100,0%
Genere
% entro motivi 58,3% 62,9% 98,3% 53,5% 90,7% 72,1% 50,2% 81,9%
lavoro part-
time
Totale 66247 70687 614692 54153 176349 417194 97463 1496785
% entro 4,4% 4,7% 41,1% 3,6% 11,8% 27,9% 6,5% 100,0%
Genere
% entro motivi 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
lavoro part-
time

Tuttavia bisogna considerare che, se da un lato il part-time può aumentare i livelli occupazionali
femminili, dall'altro può trasformarsi in una trappola che non consente a determinati individui di
avere un reddito sufficiente: in particolare ciò accade quando il part-time è involontario, ovvero
qualora gli individui vi hanno fatto ricorso poiché non riuscivano a trovare un'occupazione a tempo
pieno: il problema è che questa condizione sembra essere particolarmente diffusa.

Infatti il 63,9% dei lavoratori (sia uomini che donne) ricorre al part-time perchè non è riuscito a
trovare un contratto full-time,ma la condizione di occupato a tempo parziale involontario interessa,
in termini percentuali, maggiormente gli uomini ( 75,5%) rispetto alle donne (59,6%), mentre
queste ultime facendo maggior ricorso al part-time, sono ovviamente di più in termini assoluti.
Ta b e lla 5 - P a rt-tim e vo lo nta rio o invo lo nta rio
Non vuole un Non ha trovato
lavoro a tem po un lavoro a
pieno tem po pieno Altri m otivi Non s a Totale
Genere Mas chio 189425 843893 81540 2962 1117820
% entro 16,9% 75,5% 7,3% ,3% 100,0%
Genere
% entro s celta 15,6% 31,7% 29,1% 33,2% 26,8%
part-tim e
Fem m ina 1027215 1816814 198604 5963 3048596
% entro 33,7% 59,6% 6,5% ,2% 100,0%
Genere
% entro s celta 84,4% 68,3% 70,9% 66,8% 73,2%
part-tim e
Totale 1216640 2660707 280144 8925 4166416
% entro 29,2% 63,9% 6,7% ,2% 100,0%
Genere
% entro s celta 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
part-tim e
Tabe lle 6 – Condizione profe s s ionale pe r ge ne re Tabella 7 – Posizione professionale per genere.
Genere Genere
Maschio Femmina Totale Maschio Femmina Totale
Dirigente 288401 109738 398139
Agricoltura, 613856 228983 842839
silvicoltura e % entro 72,4% 27,6% 100,0%
% entro 72,8% 27,2% 100,0%
pesca posizione
Condizione
professionale
professionale
% entro 2,2% 1,2% 1,8%
% entro 4,7% 2,4% 3,8%
Genere
Genere
Quadro 651655 518604 1170259
Industria in 3355446 1151890 4507336
% entro 55,7% 44,3% 100,0%
senso stretto % entro 74,4% 25,6% 100,0% posizione
Condizione professionale
professionale % entro 5,0% 5,5% 5,2%
% entro 25,6% 12,3% 20,1% Genere
Genere Impiegato 3152450 4179596 7332046
Costruzioni 1373694 94601 1468295 % entro 43,0% 57,0% 100,0%
% entro 93,6% 6,4% 100,0% posizione
Condizione professionale
professionale % entro 24,1% 44,6% 32,6%
% entro 10,5% 1,0% 6,5% Genere
Genere Operaio 5141899 2799945 7941844
Commercio 1869996 1324213 3194209 % entro 64,7% 35,3% 100,0%
% entro 58,5% 41,5% 100,0% posizione
Condizione professionale
professionale % entro 39,3% 29,8% 35,4%
% entro 14,3% 14,1% 14,2% Genere
Genere Apprendista 90798 48884 139682
Alberghi e 665479 668471 1333950 % entro 65,0% 35,0% 100,0%
ristoranti % entro 49,9% 50,1% 100,0% posizione
Condizione professionale
professionale % entro ,7% ,5% ,6%
% entro 5,1% 7,1% 5,9% Genere
Genere Lavoratore 1098 4579 5677
Trasporto e 819359 213689 1033048 presso il % entro 19,3% 80,7% 100,0%
magazzinaggi % entro proprio posizione
79,3% 20,7% 100,0%
o domicilio per professionale
Condizione
conto di un % entro ,0% ,0% ,0%
professionale
impresa Genere
% entro 6,3% 2,3% 4,6%
Genere Imprenditore 170661 47961 218622
Servizi di 388891 172574 561465 % entro 78,1% 21,9% 100,0%
informazione e % entro posizione
69,3% 30,7% 100,0%
comunicazion Condizione professionale
e % entro 1,3% ,5% 1,0%
professionale
Genere
% entro 3,0% 1,8% 2,5%
Libero 877937 449488 1327425
Genere
professionista % entro 66,1% 33,9% 100,0%
Attività 352274 291443 643717
posizione
finanziarie e % entro 54,7% 45,3% 100,0% professionale
assicurative Condizione
% entro 6,7% 4,8% 5,9%
professionale Genere
% entro 2,7% 3,1% 2,9% Lavoratore in 2395816 837968 3233784
Genere proprio % entro 74,1% 25,9% 100,0%
Attività 1318033 1198478 2516511 posizione
immobiliari, % entro 52,4% 47,6% 100,0% professionale
servizi alle Condizione % entro 18,3% 8,9% 14,4%
imprese professionale Genere
% entro 10,1% 12,8% 11,2% Socio di 25428 16266 41694
Genere cooperativa % entro 61,0% 39,0% 100,0%
Amministrazio 872467 420864 1293331 posizione
ne pubblica e % entro 67,5% 32,5% 100,0% professionale
difesa Condizione % entro ,2% ,2% ,2%
professionale Genere
% entro 6,7% 4,5% 5,8% Coadiuvante 131875 174893 306768
Genere nell azienda di % entro 43,0% 57,0% 100,0%
Istruzione, 919503 2385431 3304934 un familiare posizione
sanità ed altri % entro 27,8% 72,2% 100,0% professionale
servizi sociali Condizione % entro 1,0% 1,9% 1,4%
professionale Genere
% entro 7,0% 25,4% 14,7% Collaborazion 96763 118170 214933
Genere e coordinata e % entro 45,0% 55,0% 100,0%
Altri servizi 535583 1229536 1765119 continuativa posizione
collettivi e professionale
% entro 30,3% 69,7% 100,0%
personali Condizione % entro ,7% 1,3% 1,0%
professionale Genere
Prestazione d 59800 74079 133879
opera % entro 44,7% 55,3% 100,0%
occasionale posizione
professionale
% entro ,5% ,8% ,6%
Genere
Guardiamo adesso ai fenomeni della segregazione di tipo orizzontale e di tipo verticale. Per
segregazione orizzontale si intende il fenomeno per il quale le donne tendono ad essere occupate in
maniera sproporzionata in specifici settori piuttosto che in altri e ciò secondo Sartori sarebbe in
parte da attribuire ai modelli socializzativi che tendono ad indurre orientamenti occupazionali
differenziati derivanti dall'interiorizzazione di ruoli stereotipati di genere. In particolare i settori che
vedono una massiccia presenza femminile (TAB 6) sono quelli relativi ad istruzione, sanità ed altri
servizi sociali ( le donne sono il 72,2% ) e gli altri servizi collettivi e personali (69,7%), mentre
sono solo il 6,4% nelle costruzioni: la popolazione femminile è poi scarsamente rappresentata nei
settori della agricoltura,silvicoltura e pesca ( 27,2%), nell'industria in senso stretto (25,6%) nel
trasporto e magazzinaggio (20,7%), nei servizi di informazione e comunicazione (30,7%) ma anche
nella categoria che comprende amministrazione pubblica e difesa, in cui sono il 32,5%, ma
probabilmente ciò solo perchè le donne sono sottodimensionate nella sottocategoria delle forze
armate (in letteratura il pubblico impiego nell'amministrazione è presentato come fortemente
femminilizzato). Negli altri settori non si rilevano particolari differenze in termini di percentuali
occupazionali.

Con il termine di segregazione verticale invece ci si riferisce al fatto che le donne tendono ad essere
escluse dalle posizioni di vertice e ciò determina minori salari, responsabilità, potere ed autonomia.
Si parla a proposito del fenomeno del glass cealing (soffitto di cristallo), ovvero del fatto che seppur
in assenza di una normativa che impedisca alle donne di arrivare ai vertici aziendali o
amministrativi, esse tendono a non raggiungerli a causa di stereotipi e discriminazioni che formano
una sorta di barriera invisibile6.

Infatti si può notare (TAB 7) come le posizioni di dirigente, imprenditore e libero professionista
siano occupate prevalentemente da uomini e in generale quest'ultimi coordinano maggiormente il
lavoro di altri (TAB 8).
Tabella 8 – Incarico coordinamento lavoro di altre persone
Deve coordinare il lavoro di altri?
Sì No Non s a Totale
Genere Mas chio 2256443 7011058 58801 9326302
% entro 24,2% 75,2% ,6% 100,0%
Genere
61,2% 53,1% 65,2% 54,9%
Fem m ina 1432082 6197921 31345 7661348
% entro 18,7% 80,9% ,4% 100,0%
Genere
38,8% 46,9% 34,8% 45,1%
Totale 3688525 13208979 90146 16987650
% entro 21,7% 77,8% ,5% 100,0%
Genere
100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Come detto prima il fatto che le donne si collochino prevalentemente ai gradini più bassi delle
gerarchie occupazionali, si riflette anche sui salari.

6 F. Sartori [2009] Differenze e disuguaglianze di genere. Il Mulino.


La tabella 9 mostra come all'interno della popolazione compresa nel decile più alto della scala
retributiva, circa ¾ siano uomini e ¼ donne, mentre accade l'inverso per il decile più basso. E'
interessante notare come, più si avanza nella scala retributiva e più diminuiscono le percentuali
femminili a favore di quelle maschili.

Tabella 9 – Scala retributiva in decili.


Decile 1 Decile 2 Decile 3 Decile 4 Decile 5 Decile 6 Decile 7 Decile 8 Decile 9 Decile 10 Totale
Genere Maschio 489080 562680 791071 793596 1096672 1003181 900343 1233031 1155523 1301124 9326301
% entro 5,2% 6,0% 8,5% 8,5% 11,8% 10,8% 9,7% 13,2% 12,4% 14,0% 100,0%
Genere
% entro scala 28,7% 35,5% 43,7% 52,5% 58,2% 59,2% 62,0% 63,1% 68,0% 76,6% 54,9%
retributiva
Femmina 1212635 1021462 1018040 717758 787306 690863 551342 720344 544514 397084 7661348
% entro 15,8% 13,3% 13,3% 9,4% 10,3% 9,0% 7,2% 9,4% 7,1% 5,2% 100,0%
Genere
% entro scala 71,3% 64,5% 56,3% 47,5% 41,8% 40,8% 38,0% 36,9% 32,0% 23,4% 45,1%
retributiva
Totale 1701715 1584142 1809111 1511354 1883978 1694044 1451685 1953375 1700037 1698208 16987649
% entro 10,0% 9,3% 10,6% 8,9% 11,1% 10,0% 8,5% 11,5% 10,0% 10,0% 100,0%
Genere
% entro scala 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
retributiva

Vediamo ora le principali variabili che influiscono sulla collocazione della popolazione femminile
all'interno del mercato del lavoro. Secondo una ricerca sui lavoratori a basso reddito condotta su un
campione di 6.015 lavoratori, le variabili che determinavano una maggiore propensione di essere
lavoratore a basso reddito (ovvero con un reddito mensile inferiore a 1000 euro) erano relativa al
genere, la classe d'età, la collocazione geografica e il livello d'istruzione (si rilevava il massimo
svantaggio per le giovani donne meridionali) 7. Queste variabili coincidono con quelle del cosidetto
“modello italiano della disoccupazione” di cui parlano Pugliese e Rebeggiani , il quale si è andato
affermandosi lungo il corso degli anni '80 e per il quale la disoccupazione in Italia riguarda
principalmente i giovani, le donne, ed è concentrata preponderatamente nel mezzogiorno 8.

Per quanto riguarda le classi d'età (TAB. 10) possiamo notare come all'aumentare dell'età aumenti la
possibilità delle donne di essere occupate, raggiungendo il picco nella fascia 35-44 anni. Tuttavia
guardando alle inattive, all'aumentare dell'età diminuiscono progressivamente quelle in cerca o
comunque disponibili a lavorare, mentre aumenta la percentuale di coloro che non sono disponibili
ad entrare nel mercato del lavoro (casalinghe, ritirate, inabili o per altri motivi).

7 Di Bartolomeo A. , Di Bartolomeo G., Petaci M., [2011] Chi sono i lavoratori poveri.Economia Marche Journal of
Applied Economics Vol. XXX, No. 2, December 2011
8 Pugliese E., Rebeggiani E. [2004] Occupazione e disoccupazione in Italia. Dal dopoguerra ai giorni nostri. Edizioni
lavoro Roma
Tabella 10 – Condizione professionale della popolazione femminile per fasce d'età.
Condizione occupazionale
Inattivi non Inattivi non Inattivi non
In cerca di In cerca di In cerca di Inattivi diponibili: diponibili: diponibili:
Occupato nuova (ex-occ) nuova (ex-ina) prima Inattivi in cerca disponibili casalinga/o studente ritirato/inabile Inattivi 0-14 Altro inattivo Totale
0-14 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4067388 0 4067388
% entro Età in 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 100,0%
classi
% entro 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 13,1%
Condizione
occupazionale
15-24 358957 47063 35016 184427 175951 105630 65934 1847107 12083 0 52840 2885008
% entro Età in 12,4% 1,6% 1,2% 6,4% 6,1% 3,7% 2,3% 64,0% ,4% 0,0% 1,8% 100,0%
classi
% entro 3,8% 8,0% 9,9% 43,7% 15,2% 10,2% 1,0% 87,9% ,2% 0,0% 11,2% 9,3%
Condizione
occupazionale
25-34 1748386 167373 112293 146288 310073 172960 411760 229309 20653 0 81471 3400566
% entro Età in 51,4% 4,9% 3,3% 4,3% 9,1% 5,1% 12,1% 6,7% ,6% 0,0% 2,4% 100,0%
classi
% entro 18,6% 28,5% 31,6% 34,7% 26,8% 16,6% 6,2% 10,9% ,4% 0,0% 17,3% 10,9%
Condizione
occupazionale
35-44 2776781 177833 108899 56368 331597 276685 669814 13249 39807 0 69873 4520906
% entro Età in 61,4% 3,9% 2,4% 1,2% 7,3% 6,1% 14,8% ,3% ,9% 0,0% 1,5% 100,0%
classi
% entro 29,6% 30,3% 30,6% 13,4% 28,6% 26,6% 10,1% ,6% ,8% 0,0% 14,8% 14,5%
Condizione
occupazionale
45-54 2873896 152586 77191 28432 270661 326082 1015233 3262 60169 0 59641 4867153
% entro Età in 59,0% 3,1% 1,6% ,6% 5,6% 6,7% 20,9% ,1% 1,2% 0,0% 1,2% 100,0%
classi
% entro 30,6% 26,0% 21,7% 6,7% 23,4% 31,4% 15,3% ,2% 1,2% 0,0% 12,6% 15,7%
Condizione
occupazionale
55-64 1496787 39622 20935 6042 70023 157777 1385685 2082 705913 0 62229 3947095
% entro Età in 37,9% 1,0% ,5% ,2% 1,8% 4,0% 35,1% ,1% 17,9% 0,0% 1,6% 100,0%
classi
% entro 16,0% 6,8% 5,9% 1,4% 6,0% 15,2% 20,8% ,1% 14,6% 0,0% 13,2% 12,7%
Condizione
occupazionale
65-W 125366 2246 1127 96 0 0 3103469 5675 4008254 0 145947 7392180
% entro Età in 1,7% ,0% ,0% ,0% 0,0% 0,0% 42,0% ,1% 54,2% 0,0% 2,0% 100,0%
classi
% entro 1,3% ,4% ,3% ,0% 0,0% 0,0% 46,7% ,3% 82,7% 0,0% 30,9% 23,8%
Condizione
occupazionale
Totale 9380173 586723 355461 421653 1158305 1039134 6651895 2100684 4846879 4067388 472001 31080296
% entro Età in 30,2% 1,9% 1,1% 1,4% 3,7% 3,3% 21,4% 6,8% 15,6% 13,1% 1,5% 100,0%
classi

I dati Istat 2015 riconfermano il forte svantaggio delle regioni meridionali, mentre non si rilevano
differenze sostanziali tra gli altri aggregati territoriali (TAB. 11). Le donne occupate nel Sud-Isole
risultano essere il 23,1% del totale, ma bisogna considerare che esse sono sovradimensionate (le
donne del Sud-Isole sono il 34,4% ). Possiamo notare come all'interno della popolazione femminile
meridionale le donne occupate sono solo il 20,3% ( a fronte di un 34,4% per il Centro, 36,0% per il
Nord-Est e 35,7% per il Nord-Ovest). Inoltre nelle regioni meridionali ha maggior peso la categoria
delle casalinghe e delle inattive in cerca, mentre nel resto d'Italia le inattive sono per lo più inabili o
ritirate.
Tabe lla 11 – Condizione occupazionale de lla popolazione fe mminile a s e conda de lla macro-are a ge ografica.
Condizione occupazionale
Inattivi non Inattivi non Inattivi non
In cerca di In cerca di In cerca di Inattivi diponibili: diponibili: diponibili:
Occupato nuova (ex-occ) nuova (ex-ina) prima Inattivi in cerca disponibili casalinga/o studente ritirato/inabile Inattivi 0-14 Altro inattivo Totale
Nord ovest 2936910 150057 85648 65010 158966 150036 1533954 502031 1496531 1061850 89148 8230141
% Area 35,7% 1,8% 1,0% ,8% 1,9% 1,8% 18,6% 6,1% 18,2% 12,9% 1,1% 100,0%
geografica
% entro 31,3% 25,6% 24,1% 15,4% 13,7% 14,4% 23,1% 23,9% 30,9% 26,1% 18,9% 26,5%
Condizione
occupazionale
Nord est 2138274 106615 56909 41028 121794 97038 1020719 372570 1117653 780916 81031 5934547
% Area 36,0% 1,8% 1,0% ,7% 2,1% 1,6% 17,2% 6,3% 18,8% 13,2% 1,4% 100,0%
geografica
% entro 22,8% 18,2% 16,0% 9,7% 10,5% 9,3% 15,3% 17,7% 23,1% 19,2% 17,2% 19,1%
Condizione
occupazionale
Centro 2139157 130482 80336 61485 176829 150587 1220616 402878 984896 786554 87133 6220953
% Area 34,4% 2,1% 1,3% 1,0% 2,8% 2,4% 19,6% 6,5% 15,8% 12,6% 1,4% 100,0%
geografica
% entro 22,8% 22,2% 22,6% 14,6% 15,3% 14,5% 18,3% 19,2% 20,3% 19,3% 18,5% 20,0%
Condizione
occupazionale
Sud e isole 2165832 199569 132569 254130 700717 641474 2876606 823206 1247800 1438067 214689 10694659
% Area 20,3% 1,9% 1,2% 2,4% 6,6% 6,0% 26,9% 7,7% 11,7% 13,4% 2,0% 100,0%
geografica
% entro 23,1% 34,0% 37,3% 60,3% 60,5% 61,7% 43,2% 39,2% 25,7% 35,4% 45,5% 34,4%
Condizione
occupazionale
Totale 9380173 586723 355462 421653 1158306 1039135 6651895 2100685 4846880 4067387 472001 31080300
% Area 30,2% 1,9% 1,1% 1,4% 3,7% 3,3% 21,4% 6,8% 15,6% 13,1% 1,5% 100,0%
geografica
% entro 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Condizione
occupazionale

Lo svantaggio delle lavoratrici meridionali è evidenziato anche da una maggiore presenza


all'interno dei decili più bassi della scala retributiva (in particolare nel più basso!), come mostra la
tabella 12.
Tabella 12 – Scala retributiva in decili della popolazione femminile a seconda della macro area geografica
Scala retributiva
Decile 1 Decile 2 Decile 3 Decile 4 Decile 5 Decile 6 Decile 7 Decile 8 Decile 9 Decile 10 Totale
Nord ovest 316855 276487 329771 244085 267654 233794 179444 228235 191233 152243 2419801
% entro Area 13,1% 11,4% 13,6% 10,1% 11,1% 9,7% 7,4% 9,4% 7,9% 6,3% 100,0%
geografica
% entro Scala 26,1% 27,1% 32,4% 34,0% 34,0% 33,8% 32,5% 31,7% 35,1% 38,3% 31,6%
retributiva
Nord est 209160 218043 261051 192870 198684 175826 140099 177245 122414 80268 1775660
% entro Area 11,8% 12,3% 14,7% 10,9% 11,2% 9,9% 7,9% 10,0% 6,9% 4,5% 100,0%
geografica
% entro Scala 17,2% 21,3% 25,6% 26,9% 25,2% 25,5% 25,4% 24,6% 22,5% 20,2% 23,2%
retributiva
Centro 292052 257726 223607 153327 167057 147678 113548 155956 121665 100352 1732968
% entro Area 16,9% 14,9% 12,9% 8,8% 9,6% 8,5% 6,6% 9,0% 7,0% 5,8% 100,0%
geografica
% entro Scala 24,1% 25,2% 22,0% 21,4% 21,2% 21,4% 20,6% 21,7% 22,3% 25,3% 22,6%
retributiva
Sud e isole 394568 269207 203612 127475 153913 133565 118251 158908 109202 64221 1732922
% entro Area 22,8% 15,5% 11,7% 7,4% 8,9% 7,7% 6,8% 9,2% 6,3% 3,7% 100,0%
geografica
% entro Scala 32,5% 26,4% 20,0% 17,8% 19,5% 19,3% 21,4% 22,1% 20,1% 16,2% 22,6%
retributiva
Totale 1212635 1021463 1018041 717757 787308 690863 551342 720344 544514 397084 7661351
% entro Area 15,8% 13,3% 13,3% 9,4% 10,3% 9,0% 7,2% 9,4% 7,1% 5,2% 100,0%
geografica
% entro Scala 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
retributiva
Tabella 13 – Scala retributiva in decili a seconda del titolo di studi.
Scala retributiva in decili
Decile 1 Decile 2 Decile 3 Decile 4 Decile 5 Decile 6 Decile 7 Decile 8 Decile 9 Decile 10 Totale
Maschi Nessun titolo 9478 8590 10730 6384 7564 2087 1723 2479 1016 39 50090
% entro titolo 18,9% 17,1% 21,4% 12,7% 15,1% 4,2% 3,4% 4,9% 2,0% ,1% 100,0%
di studio
% entro Scala 2,5% 2,0% 1,8% 1,1% ,9% ,3% ,3% ,3% ,1% ,0% ,7%
retributiva
Licenza 21969 24465 30613 29869 28833 27675 16299 20051 11801 6193 217768
elementare % entro titolo 10,1% 11,2% 14,1% 13,7% 13,2% 12,7% 7,5% 9,2% 5,4% 2,8% 100,0%
di studio
% entro Scala 5,9% 5,7% 5,1% 4,9% 3,5% 3,6% 2,4% 2,2% 1,3% ,6% 3,1%
retributiva
Licenza media 150782 180839 253208 248204 320495 292537 245258 288745 220621 107438 2308127
% entro titolo 6,5% 7,8% 11,0% 10,8% 13,9% 12,7% 10,6% 12,5% 9,6% 4,7% 100,0%
di studio
% entro Scala 40,3% 42,0% 42,6% 41,1% 39,0% 38,4% 36,0% 31,0% 25,1% 10,9% 32,7%
retributiva
Diploma 2-3 25960 33910 45323 52649 82428 72198 64027 85169 71594 40103 573361
% entro titolo 4,5% 5,9% 7,9% 9,2% 14,4% 12,6% 11,2% 14,9% 12,5% 7,0% 100,0%
di studio
% entro Scala 6,9% 7,9% 7,6% 8,7% 10,0% 9,5% 9,4% 9,1% 8,1% 4,1% 8,1%
retributiva
Diploma 4-5 143390 152011 211817 231667 320146 289475 272158 397936 392559 390674 2801833
% entro titolo 5,1% 5,4% 7,6% 8,3% 11,4% 10,3% 9,7% 14,2% 14,0% 13,9% 100,0%
di studio
% entro Scala 38,3% 35,3% 35,6% 38,3% 38,9% 38,0% 39,9% 42,7% 44,6% 39,7% 39,7%
retributiva
Laurea 22460 30851 43294 35747 62938 77026 82516 136782 182809 438657 1113080
% entro titolo 2,0% 2,8% 3,9% 3,2% 5,7% 6,9% 7,4% 12,3% 16,4% 39,4% 100,0%
di studio
% entro Scala 6,0% 7,2% 7,3% 5,9% 7,7% 10,1% 12,1% 14,7% 20,8% 44,6% 15,8%
retributiva
Totale 374039 430666 594985 604520 822404 760998 681981 931162 880400 983104 7064259
% entro titolo 5,3% 6,1% 8,4% 8,6% 11,6% 10,8% 9,7% 13,2% 12,5% 13,9% 100,0%
di studio
% entro Scala 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
retributiva

Femmine Nessun titolo 10263 7206 5072 1746 856 538 0 8 0 0 25689
% entro titolo 40,0% 28,1% 19,7% 6,8% 3,3% 2,1% 0,0% ,0% 0,0% 0,0% 100,0%
di studio
% entro Scala 1,1% ,9% ,7% ,3% ,1% ,1% 0,0% ,0% 0,0% 0,0% ,4%
retributiva
Licenza 40883 25413 16618 8761 7256 3433 1811 767 354 296 105592
elementare % entro titolo 38,7% 24,1% 15,7% 8,3% 6,9% 3,3% 1,7% ,7% ,3% ,3% 100,0%
di studio
% entro Scala 4,5% 3,3% 2,2% 1,6% 1,2% ,7% ,4% ,1% ,1% ,1% 1,8%
retributiva
Licenza media 349684 250434 226707 144038 127332 89019 45911 40508 23692 9594 1306919
% entro titolo 26,8% 19,2% 17,3% 11,0% 9,7% 6,8% 3,5% 3,1% 1,8% ,7% 100,0%
di studio
% entro Scala 38,3% 32,6% 29,5% 26,4% 21,5% 17,2% 11,0% 7,4% 5,9% 3,2% 22,7%
retributiva
Diploma 2-3 77539 69628 70541 47203 51359 39643 26828 33429 22383 3754 442307
% entro titolo 17,5% 15,7% 15,9% 10,7% 11,6% 9,0% 6,1% 7,6% 5,1% ,8% 100,0%
di studio
% entro Scala 8,5% 9,1% 9,2% 8,7% 8,7% 7,7% 6,4% 6,1% 5,5% 1,3% 7,7%
retributiva
Diploma 4-5 339799 318450 324073 252645 267163 236378 184624 243130 165713 90179 2422154
% entro titolo 14,0% 13,1% 13,4% 10,4% 11,0% 9,8% 7,6% 10,0% 6,8% 3,7% 100,0%
di studio
% entro Scala 37,2% 41,5% 42,1% 46,4% 45,2% 45,7% 44,3% 44,5% 41,1% 30,1% 42,0%
retributiva
Laurea 94213 96169 126485 90422 137629 148462 157254 227935 191164 195935 1465668
% entro titolo 6,4% 6,6% 8,6% 6,2% 9,4% 10,1% 10,7% 15,6% 13,0% 13,4% 100,0%
di studio
% entro Scala 10,3% 12,5% 16,4% 16,6% 23,3% 28,7% 37,8% 41,8% 47,4% 65,4% 25,4%
retributiva
Totale 912381 767300 769496 544815 591595 517473 416428 545777 403306 299758 5768329
% entro titolo 15,8% 13,3% 13,3% 9,4% 10,3% 9,0% 7,2% 9,5% 7,0% 5,2% 100,0%
di studio
% entro Scala 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
retributiva

Per quanto riguarda la questione del titolo di studio, dalla tabella 13 si può evincere come in
generale, in accordo con la teoria del capitale umano, un maggior investimento in istruzione porta a
retribuzioni più elevate, ma è interessante notare come ciò sia più vero per gli uomini che per le
donne: infatti se guardiamo a coloro che posseggono di una laurea, vediamo come non solo essa
assicura maggiormente agli uomini rispetto alle donne una collocazione nei decili più alti della
scala retributiva, ma al contempo rappresenta per la popolazione femminile una via d'uscita meno
efficace dalla trappola della povertà. Gli uomini laureati collocati nei 3 decili più bassi della scala
retributiva sono l'8,7% del totale, mentre quelli collocati nei 3 decili più alti sono il 68,1%; per le
donne le percentuali delle laureate sono rispettivamente pari al 21,6% per i 3 decili più bassi e del
42% per i 3 decili più alti.

In conclusione abbiamo visto come nel nostro paese sia particolarmente rilevante un gap di genere
definito dal fatto che le donne, benchè maggiormente scolarizzate, sono meno occupate rispetto agli
uomini e inoltre sono segregate in specifici settori. Inoltre hanno maggiori difficoltà a raggiungere i
vertici delle gerarchie occupazionali e ciò si riflette in minori salari e maggiore subordinazione.
Inoltre le donne italiane sono ancora molto occupate in attività di cura non per il mercato e ciò si
riflette in un sovraccarico di compiti. Una delle conseguenza di ciò è che le donne devono ricorrere
maggiormente al part-time. Abbiamo poi visto come all'interno della popolazione femminile sia
particolarmente svantaggiate le giovani, le meridionali e coloro che hanno bassi titoli di studio.

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