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Wilde – Storia della pedagogia – Arianna Lamoglie

Oscar Wilde
“La scuola dovrebbe essere  un luogo bellissimo; così bello che i bambini disobbedienti,
per  punizione, il giorno dopo dovrebbero essere chiusi fuori dalla scuola.”
- O. Wilde
Vita e opere
Oscar Wilde nasce a Dublino il 16 ottobre 1854. Diviene subito dopo l’università popolare per la
sua lingua sferzante, per i suoi modi stravaganti e per la versatile intelligenza. Due anni dopo essersi
recato a Londra nel 1879, pubblica i "Poems" che ebbero in un anno ben cinque edizioni. La sua
chiarezza, il suo brillante modo di conversare, il suo ostentato stile di vita ed il suo stravagante
modo di vestirsi fecero di lui una delle figure più salienti degli affascinanti circoli londinesi.
Nel 1884 sposa Costance Lloyd: un matrimonio più di facciata che dettato dal sentimento.
Wilde è difatti omosessuale e vive questa condizione con enorme disagio, soprattutto a causa della
soffocante morale vittoriana che imperava nell'Inghilterra del tempo.
Nel 1888 pubblica la sua prima collezione di storie per ragazzi "Il principe felice e altre storie",
mentre tre anni dopo compare il suo unico romanzo, "Il ritratto di Dorian Gray", capolavoro che gli
diede una gran fama e per cui è conosciuto ancora oggi.
A partire dal 1981 pubblica varie opere tra cui il secondo volume di favole "La casa dei melograni"
e "Intenzioni”, il dramma "Salomé”, il cui tema è una forte passione ossessiva.
Ottenne inoltre grande successo in ambito teatrale con il brillante "Il ventaglio di Lady
Windermere", dove, sotto l'apparenza leggiadra e il fuoco di fila delle battute, si nasconde la critica
alla società vittoriana.
Entusiasmato dal suo successo produce una quantità considerevole di pregevoli opere tra cui: "Una
donna senza importanza" torna alle tematiche scottanti (sfruttamento sessuale e sociale delle
donne), mentre "Un marito ideale" è incentrato nientemeno che sulla corruzione politica e
"L'importanza di chiamarsi Ernesto”. Questi lavori sono stati definiti esempi della "commedy of
manners", in quanto vengono sottolineati i valori frivoli e l’ipocrisia di quel tempo.
La società vittoriana non ne fu contenta ed infatti a partire dal 1885, la scintillante carriera dello
scrittore e la sua vita privata vennero dunque distrutte.
La sua amicizia con Lord Alfred Douglas, detto Bosie, suscita scandalo agli occhi della buona
società, poco dopo viene appunto processato per il reato di sodomia.
Entrato in carcere viene poi processato anche per bancarotta, i suoi beni sono messi all'asta mentre
sua madre muore poco dopo.
Durante il periodo del carcere scrisse una delle sue opere più toccanti il "De profundis", che non fu
altro che una lunga lettera indirizzata al mai dimenticato Bosie (il quale nel frattempo si era
allontanato non poco dal compagno, quasi abbandonandolo).
Sarà il vecchio amico Ross a tenerne una copia e a farla pubblicare, come esecutore testamentario,
trent'anni dopo la morte di Wilde.
La sua ultima opera, scritta dopo il riavvicinamento a Bosie, è la "Ballata del carcere di Reading"
che termina nel 1898 dopo essere uscito di prigione, durante un soggiorno a Napoli. Tornato a
Parigi apprende della morte della moglie e, dopo un paio d'anni di spostamenti sempre insieme
all'amato Bosie, il 30 novembre del 1900 Oscar Wilde muore di meningite.

Il ritratto di Dorian Gray


Il nome di Oscar Wilde fu strettamente legato alla corrente dell’estetismo: egli fu la perfetta
incarnazione del dandy, un uomo elegante e raffinato che viveva la propria vita come un’opera
d’arte, alla ricerca del piacere e scioccando la gente con affermazioni scandalose.
L’unico romanzo di Oscar Wilde, “Il Ritratto di Dorian Gray”, è l’espressione perfetta delle sue
idee estetiche e la Prefazione è considerata il Manifesto dell’Estetismo inglese.
Wilde – Storia della pedagogia – Arianna Lamoglie

L'aspetto peculiare del ritratto di Dorian Gray, oltre alle varie invenzioni fantastiche (come quella
del ritratto ad olio che invecchia al posto del protagonista), è che Dorian possiede indubbiamente
molti dei tratti caratteristici dello scrittore, cosa che non mancò di scatenare l'ira dei critici, i quali
ravvedevano nella prosa di Wilde i caratteri della decadenza e della disgregazione morale.
Il quadro che ritrae Dorian Gray riflette la sua coscienza e il suo vero sé e funge da specchio della
sua anima. Oltre al protagonista, molti dei personaggi del romanzo sono interessati alla loro
reputazione.
Quando Dorian si rende conto che manterrà̀ il suo aspetto giovanile a prescindere dalle azioni
immorali in cui si abbandona, si considera libero dai vincoli morali che devono affrontare gli
uomini comuni.
Egli apprezza il suo aspetto fisico più̀ che lo stato della sua anima, che viene apertamente mostrato
dal degrado sempre crescente del ritratto. Questa fede superficiale nel valore ultimo della
giovinezza e della bellezza è quindi il meccanismo trainante dietro la dannazione del protagonista.
Una delle principali questioni filosofiche sollevate da questo romanzo è quella di dove individuare
la responsabilità dei misfatti di una persona.
Se uno si impegna in una lettura moralistica, l'immagine di Dorian Gray può essere vista come una
lezione nell'assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Dorian Gray distrugge la sua vita cercando solo la bellezza del corpo e finisce con la corruzione
dell'anima. La storia inizia con un incontro tra Basil Hallward e Lord Henry che parlano della
straordinaria bellissima gioventù̀ e bellezza di Dorian Gray. Il grande pittore Basil Hallward ha
"imparato ad amare" Dorian Gray segretamente mentre completa il suo capolavoro, il ritratto di
Dorian.
In questo romanzo, Wilde usa il termine "bellezza" in due significati diversi:
la bellezza esteriore e il piacere, in contrasto con la bellezza interiore dell'anima raggiunta
attraverso la sofferenza e l’auto-realizzazione.

De profundis e il suo valore pedagogico

“Tu venisti da me per apprendere il piacere della vita ed il piacere dell’arte. Forse ho preferito
insegnarti qualcosa di ben più stupendo: il significato del dolore e la sua bellezza.”

Questa è una delle frasi che possiamo ritrovare nel “De profundis”, lettera scritta a Boise durante il
periodo di reclusione dell’autore.
Il testo è ricco di metafore e il vero significato delle sue parole emerge di più da ciò che non viene
detto piuttosto che dalle dure parole che rivolge all’amato. Wilde parla della loro relazione,
tessendo un rapporto, che potremmo definire pederastico, tra il maestro e il giovane alunno, quindi
un rapporto che verte principalmente sul valore pedagogico.
Wilde è il maestro che vuole impartire una lezione a Bosie, l’alunno, affinché egli non cada più
negli errori che lo hanno perseguitato durante la loro relazione. Nonostante durante la stesura si
trovi in carcere, questa missione pedagogica continua ad essere perseguita da Wilde, che occupa
tutta la prima parte della lettera per impartire una nuova lezione al giovane.
Bosie, infatti, si era avvicinato a Wilde per scoprire i segreti celati dal pilastro dell’estetismo, ma
nella lettera la voce esteta di Wilde viene messa a tacere per parlare di un nuovo argomento: il
dolore. Tra le righe della lettera viene intrecciata questa profonda lezione di vita, un ultimo grido
che Wilde vuole riferire al suo amato, in quanto teme per la sua incolumità, visto che Wilde non
può più essergli accanto. «Non era la prima volta che ero costretto a salvarti da te stesso» scrive,
dopo aver parlato di un ennesimo litigio. Wilde vuole che Bosie sia in grado di continuare a vivere
da solo e che affronti la sua paura più grande: il dolore, che da quando è nato lo ha stritolato, in
quanto lui “viene da una razza con la quale il matrimonio è orribile, l’amicizia è fatale; una razza
che pone mani violente sulla propria vita o su quella degli altri”.
Wilde – Storia della pedagogia – Arianna Lamoglie

Lo stile fluido, elegante e sentenzioso dall’evidente intento pedagogico che egli utilizza si rivela
utile tanto ad ammonire quanto a istruire il lettore e a farlo sentire emotivamente partecipe di un
discorso che tenta di esprimere lo scorrere mutevole della vita.

Bibliografia e sitografia

- https://www.lucialibri.it/2020/03/01/wilde-cella-difendersi-dolore/
- https://biografieonline.it/biografia-oscar-wilde
- Oscar Wilde. “Il ritratto di Dorian Gray (eNewton Classici) (Italian Edition)”. Apple Books.
- https://www.britannica.com/topic/The-Picture-of-Dorian-Gray-novel-by-Wilde

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