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Jean-Claude Maire Vigueur
Università di Roma Tre
COMITATO DI REDAZIONE
Daniela Iuppa
Alessandro Ricci
Giacomo Sciommeri
www.ricercacontinua.uniroma2.it
Angela Sileo
«DOPPIAGGESE»:
VERSO LA COSTRUZIONE DI UN METODO
UniversItalia
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA
Copyright 2018 - UniversItalia - Roma
ISBN 978-88-6507-962-1
A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile è vietata la riprodu-
zione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, mec-
canico, per mezzo di fotocopie, microfilm, registratori o altro. Le fotocopie per
uso personale del lettore possono tuttavia essere effettuate, ma solo nei limiti
del 15% del volume e dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto
dall’art.68, commi 4 e 5 della legge 22 aprile 1941 n. 633. Ogni riproduzione
per finalità diverse da quelle per uso personale deve essere autorizzata specifi-
catamente dagli autori o dall’editore.
INDICE
PREFAZIONE ..............................................................................................................7
PREMESSA ................................................................................................................ 15
CAPITOLO 1
L’INTERFERENZA ATTRAVERSO L’AUDIOVISIVO E IL “DOPPIAGGESE”....... 23
CAPITOLO 2
IL DIALOGO ADATTATO: BEAUTIFUL ............................................................... 55
CAPITOLO 3
IL DIALOGO ITALIANO: CENTOVETRINE ....................................................... 127
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INTRODUZIONE METODOLOGICA
13 È una lingua di cui non si può non tenere conto là dove si intenda discu-
tere sui fenomeni di contatto dell’italiano con altri sistemi linguistici, dacchè
fino a pochi decenni fa la maggior parte dei prestiti proveniva dal francese.
20 ANGELA SILEO
le testi della letteratura italiana, che vanno dalle origini fino agli
inizi del Novecento e che si rivela, in alcuni casi, di enorme im-
portanza per determinare la prima attestazione di un fenomeno
linguistico;
2) il Tesoro, ovvero il Primo Tesoro della Lingua Letteraria
Italiana: un corpus di cento romanzi, sessanta tra i vincitori e qua-
ranta selezionati tra i primi classificati al Premio Strega dal 1947
(anno in cui fu assegnato per la prima volta a Ennio Flaiano, con
Tempo di uccidere) fino a Caos calmo di Sandro Veronesi (2006), per
un totale di 8.076.576 occorrenze (raggruppate in 94.254 lemmi:
cfr. Tesoro 2007: 6-7), utile per registrare eventuali variazioni
nell’uso della nostra lingua in una fase epocale in cui, da una rile-
vante percentuale di analfabeti (il 58,2% della popolazione adulta
degli anni Cinquanta era privo anche solo della licenza elementa-
re: cfr. ivi, p. 5), il livello di istruzione si è quadruplicato e
l’italiano ha acquisito un uso abituale di gran lunga più ampio ri-
spetto ai dialetti e alle varietà regionali.
Infine, per i prodotti cinematografici adattati, si è fatto ricorso
al progetto Forlixt, a cura del Dipartimento di Studi Interdiscipli-
nari su Traduzione, Lingue e Culture (SITLeC) dell’Alma Mater
Studiorum Università di Bologna (sede di Forlì), un innovativo
ausilio tecnologico per la ricerca accademica nell’ambito della scre-
en translation, della didattica della traduzione multimediale e della
glottodidattica. La banca dati integra un corpus testuale (di dialoghi
filmici originali14 allineati ai corrispettivi dialoghi tradotti) e uno
multimediale annotato (di film e telefilm originali allineati alla re-
lativa versione doppiata/sottotitolata). L’applicazione web è di-
sponibile sul sito forlixt2.sitlec.unibo.it.
Se nella prima sezione i fenomeni illustrati sono suddivisi e-
sclusivamente in TP e TN, qui si introdurranno nuove categoriz-
zazioni, che tengono conto delle diverse classificazioni finora
proposte dalla letteratura di riferimento (Sandfeld Jensen 1912,
Martinet 1974, Gusmani 1993, Dardano 1996, Giovanardi-
14 Più di settanta film e prodotti televisivi originali, doppiati e/o sottotitolati
L’INTERFERENZA ATTRAVERSO
L’AUDIOVISIVO E IL “DOPPIAGGESE”
23
24 ANGELA SILEO
rere alle buone soluzioni dei colleghi, guardando film adattati da altri, come
26 ANGELA SILEO
DOPPIAGGESE
Lingua “Italiese” o
“prefabbricata” Lingua neutra “itangliano”
(cfr. Cipolloni 1996: 43; Pavesi 1996: 128). Questa varietà è pro-
dotta da diversi fattori, tra cui una certa pigrizia dell’adattatore
(per usare le parole di Toni Biocca, vicepresidente dell’AIDAC),
una cattiva traduzione o un successivo adattamento errato, esi-
genze di sincronizzazione e anche ingiuste condizioni lavorative,
là dove i tempi si restringono e i compensi si fanno sempre più
contenuti.
Se gli adattatori si definiscono attenti a non produrre dop-
piaggese, soprattutto sul piano lessicale, il livello sintattico e quel-
lo discorsivo non sembrano essere tra le loro prime preoccupa-
zioni, con alcune eccezioni per quanto riguarda il transfer poten-
ziale dell’aggettivo prima del nome (cfr. Pavesi-Perego 2006:
108). Ciò nonostante, pare che essi non riescano, come suggeri-
sce Galassi (cfr. 1994: 64), a dimenticare come era stata costruita
la battuta e riformularla in italiano come se fossero sceneggiatori.
Infatti, esempi di interferenze dall’inglese sono rinvenuti costan-
temente nei prodotti adattati, e sorprendentemente anche in quel-
li italiani, dove la loro presenza risulta ingiustificata, non essendo-
ci un testo di partenza a influenzarne la resa. Pensare, infatti, che
tutto ciò possa non aver avuto un riflesso sulle abitudini linguisti-
che degli italiani è inconcepibile (cfr. Giovanardi-Gualdo-Coco
2008: 22).
“Doppiaggismi”
25 Da qui in poi, i casi esposti nella tabella sono tratti da Rossi 1999b.
26 Spesso, però, questo elemento viene adattato con l’italiano “insomma”,
che riproduce più fedelmente i cosiddetti “battiti”, ovvero i movimenti artico-
latori più evidenti, del TP. Nel caso del corpus qui analizzato, circa venti volte
l’originale è andato perso, mentre in dieci occorrenze è stato adattato con “in-
somma” e in una sola con “voglio dire”. Questa struttura frasale lessicalizzata,
che segnala una prossima modificazione nel significato di quanto appena detto,
è prevalentemente una strategia di riparazione. Si pensa che non venga sempre
necessariamente riprodotta nella lingua di arrivo perché si tratta di una struttura
aggiuntiva, non intesa per chiarire un possibile fraintendimento, quindi non
avrebbe grossa utilità e, per questo motivo, viene spesso omessa o ignorata nel-
la traduzione (cfr. Chaume 2004b: 853).
30 ANGELA SILEO
Transfer negativi
Il problema
«Qual è il (tuo, suo…) problema» [cfr. Alfieri-Contarino-Motta 2003:
127] sembra ormai preferita al più italiano “Cosa c’è che non va”: da un
punto di vista generale, secondo quanto risulta dal sondaggio già citato
per il caso precedente, i parlanti sono indecisi su quale sia la versione
italiana corretta, ma non hanno dubbi su quale sia la più usata. Il co-
strutto inglese, infatti, è preferito da tutte le fasce di età analizzate, an-
che tra quegli adulti che non guardano la televisione. La versione ingle-
se (che, occorre sottolineare, non viola le norme morfosintattiche
dell’italiano) sembra ormai così diffusa che molti non ne riconoscono
più la provenienza.
Quello che vedi è quello che hai28 per What you see is what you
get
Rinvenuta in Beautiful (P6535), l’espressione è assente nella lette-
ratura di riferimento e anche nei dizionari consultati, non trattan-
dosi di un singolo elemento lessicale facilmente rinvenibile trami-
te una ricerca lessicografica. Si tratta, senza dubbio, di un esem-
pio di transfer negativo (non giustificato dal sincronismo) per cui
non esiste un equivalente diretto e unico in italiano, che potrem-
mo individuare in “Sono quello che vedi”, sebbene più breve ri-
spetto alla battuta originale e meno elastico, perché meno adatto
a ricoprire le numerose sfumature semantiche di «what you see is
what you get».
28 Rilevato anche nelle versioni «Quello che vedi è quello che c’è» e «Quello
che vedi è quello che avrai».
29 Come è possibile vedere nei seguenti esempi, tratti da un canale di acqui-
sti, QVC, in diretta televisiva: «La puoi usare dentro la tua borsa. Qui davanti
posso mettere il mio cellulare» (invece di «La puoi usare dentro la borsa. Qui
davanti posso mettere il cellulare») e ancora «Soprattutto in estate, la nostra ma-
no si gonfia» (invece di «le mani si gonfiano»).
30 Tra cui: indicare le parti del corpo, quindi per esprimere “appartenenza
nella pubblicità:
prendendo piede anche in Italia. Si tratta di un gruppo in cui gli studenti o chi-
unque si iscriva possono inviare messaggi o condividere commenti sui colleghi
o sul mondo universitario in generale, in maniera completamente anonima. Il
commento qui riportato è tratto dal gruppo “Spotted: Tor Vergata”, attivo su
Facebook dal 2012.
«DOPPIAGGESE»: VERSO LA COSTRUZIONE DI UN METODO 35
Siccome l’italiano ammette quasi sempre entrambi gli ordini, non si ot-
tengono necessariamente enunciati a-grammaticali, bensì sequenze a-
nomale dal punto di vista semantico (cfr. Cardinaletti-Garzone 2005:
13). In generale, risulta innaturale l’utilizzo di una lunga serie di aggettivi
e intensificatori a precedere il sostantivo, come nell’esempio seguente:
MAYA: When the clerk slipped up and called him Mr. Forrester, at first
it didn’t register.
Quando la commessa per sbaglio l’ha chiamato “signor Forrester”, io
non avevo realizzato [Beautiful P6533]
e perfino nel parlato non sorvegliato dei nativi, compresi i social networks:
Parlando di Persuasione... Amori d’altri tempi
[https://www.facebook.com/pages/Letters-from-JANE-
AUSTEN/127193320718916 (ultimo accesso: 8 agosto 2014)]
Lo stesso vale per la sua declinazione, ovvero “Il mio nome è” al posto
di “Mi chiamo” o “Sono”, che è rilevata costantemente in prodotti a-
dattati perfino là dove, nel filmato originale, il personaggio è fuori cam-
«DOPPIAGGESE»: VERSO LA COSTRUZIONE DI UN METODO 39
Così, infatti, inizia ogni episodio della serie TV americana Arrow, men-
tre in italiano «Mi chiamo Oliver Queen» risulterebbe più naturale.
Altri casi
Di seguito sono elencati doppiaggismi non rinvenuti nei dizionari con-
sultati, per motivi diversi. Spesso, infatti, si tratta di costrutti che mal si
prestano a un’analisi di tipo lessicografico, ma che sono stati rinvenuti
in prodotti (non) adattati e, per la maggior parte, sono contemplati nella
letteratura di riferimento (come indicato tra parentesi):
Cosa abbiamo? (calco di What have we got?) al posto di Che sintomi ha? o Che
tipo di incidente ha avuto? [Alfieri-Contarino-Motta 2003: 138];
Stanne fuori per Stay out of this al posto di Non ti intromettere [cfr. ivi, p.
143];
L’hai detto (calco di You said it) per Proprio così [cfr. Rossi 1999b: 26];
Vuole scusarci? al posto di Permette? per Will you excuse us? [cfr. Alfieri-
Contarino-Motta 2003: 138];
Il tuo segreto è al sicuro con me (calco di Your secret is safe with me) al posto di
Manterrò il segreto;
Ben fatto (calco di Well done) per Bravo/a.
40 ANGELA SILEO
Transfer positivi
Si tratta, nella maggior parte dei casi, di transfer positivo (tranne che per
“dannatamente”, mentre per “dolorosamente” gli strumenti di consul-
tazione non forniscono informazioni sufficienti), in quanto gli avverbi
appena elencati erano già presenti nel vocabolario italiano, alcuni molto
prima che scoppiasse la cosiddetta “anglomania”, che però sembra a-
verne aumentato l’occorrenza.
§ 46. Sai che cosa? Sai una cosa?, maniera famil. per dare più importanza a
ciò che vogliamo dire, quasi avvertendo che è cosa inaspettata o da fare
effetto in qualche modo. “Sai che cosa? A Roma non ci vengo più. –
Sai una cosa? È una gran birba”.
EMANUELE: Anzi, volete sapere cosa? [Tutti pazzi per amore S3E12]
42 ANGELA SILEO
Già (per Yeah) al posto di Sì, hai ragione [cfr. Rossi 1999b:
26]
Secondo il Vocabolario degli Accademici della Crusca,
Ehi, amico calco di Hey, man al posto di Senti, bello [cfr. Rossi
1999b: 26]
Assente in GRADIT e UTET, in IEI è presente «per chiamare
qualcuno senza nominarlo», ad esempio «amico!, o quell’a.!». La let-
teratura di riferimento lo riconosce come uno dei tanti casi di vo-
44 ANGELA SILEO
Casi dubbi
Potere vs Riuscire
Il modale inglese can racchiude il significato di abilità e permesso,
cioè “essere in grado di/riuscire a (fare qualcosa)” ma anche
quello di “avere il permesso di (fare qualcosa)”. Tuttavia, questo
duplice significato viene spesso concentrato nella resa italiana nel
verbo “potere”, senza distinguere debitamente tra le due accezio-
ni, con risultati sovente innaturali o a-grammaticali.
Stare + Presente o
Gerundio imperfetto
Beautiful 6 10
(P6516, 22/02/13)
CentoVetrine 11 4
(P3006, 07/01/14)
HOPE: I’m just saying it’s incredibly convenient that Steffy is all
of a sudden pregnant as soon as we find out the truth
Dico solo che è un’incredibile coincidenza che Steffy sia rimasta
incinta all’improvviso proprio ora che abbiamo scoperto la verità
[P6516],
Riflessioni conclusive
39 Oggi, però, sembra che gli sposi non lo conoscano nemmeno più: infatti,
Tabella riassuntiva
non-calco.