Sei sulla pagina 1di 3

1

Seguire il divenire del proprio essere


di Maura Amelia Bonanno

Uno dei principi che reggono la struttura dell’ego è l’illusione di avere una
volontà isolata, il miraggio di poter ottenere ciò che vogliamo, l’inganno
che ci sia uno scopo personale. L’orgoglio ci fa desiderare le cose a modo
nostro, viviamo in costante manipolazione interiore, interferiamo in
continuazione cercando di far accadere cose diverse da quelle che si
presentano, e questo rifiuto della realtà si manifesta nel corpo in una
costrizione della fontanella sulla testa che ostruisce la connessione alla
Volontà Divina.

La Volontà Divina è una qualità essenziale che rivela il volere unico che
muove ogni cosa, l’Essere che con la propria volontà trasforma se stesso. In
altre parole, c’è una realtà la cui volontà è universale e si manifesta
attraverso tutti gli eventi, i movimenti e i cambiamenti secondo la propria
direzione intrinseca e la propria scelta.

Ciò che comunemente crediamo essere la volontà è il fare pressione e lo


sforzo dell’ego nel tentativo di adeguare noi stessi, gli altri e la realtà a
come pensiamo dovrebbero essere. Possiamo chiamare ciò falsa volontà,
una copia della qualità essenziale, un tentativo da parte della personalità
di fabbricare ciò di cui ci si è dimenticati. Questa falsa volontà ha la
caratteristica di essere rigida e di resistere in modo ostinato a riconoscere
che non possiamo ottenere ciò che vogliamo, ed è spesso accompagnata
da scarso senso di energia e vigore e dalla sensazione di vuoto nell’area
genitale.

Quando siamo identificati con il senso di sé limitato e separato dell’ego, la


nostra esperienza della volontà e del potere di scelta non sono liberi perché
siamo vittime del nostro mondo emotivo, psicologico e concettuale.
Quando l’esperienza interiore non è affrancata dal giudizio e dalle
preferenze, neppure lo sono le nostre azioni.
La personalità vive l’arrendersi alla volontà di Dio come una rinuncia e
come orgoglio ferito, perché in modo inconscio confonde ciò con la
capitolazione ai genitori, ma la resa alla volontà di Dio è in pratica solo
accettare ciò che è.

Maura Amelia Bonanno-Enneagramma Integrale www.enneagrammaintegrale.it - diritti riservati


2

Non è rassegnazione, ma comprensione che il nostro successo o fallimento


dipendono dall’armonia o dalla disarmonia della nostra volontà individuale
con il Volere Divino e quindi cessazione del separare la propria volontà
dalla realtà.

Sebbene arrendersi a ciò che è non richiede alcuna particolare condizione,


imparare a discriminare la reattività dell’ego dalla risposta appropriata a
ciò che la vita ci offre è un processo sottile e complesso. E’ necessario
comprendere se alla base delle nostre azioni c’è reattività. Quando non ci
piacciono le cose, le vogliamo diverse è c’è sforzo, significa che non siamo
arresi alla Volontà Divina, ma alla volontà dell’ego.
Poiché all’inizio è difficile discriminare la motivazione che alimenta le nostre
azioni è importante concentrarsi sulla resa a qualsiasi cosa si presenta
interiormente, riconoscere in che modo interferiamo con gli eventi, come
siamo d’intralcio al fluire della realtà, fino ad arrivare a comprendere che la
via più semplice è quella di rinunciare alla propria causa personale e
accordarci con qualsiasi cosa accada, senza neppure cercare di
comprenderla.

Quando sperimentiamo ciò, ci rendiamo conto che quella che


chiamavamo volontà, l’accanimento della personalità, è molto diversa
dalla Volontà essenziale e riconosciamo che la vera volontà è seguire il
divenire del proprio Essere. E’ il desiderio, l’aspirazione e la tensione verso
l’alto che uniforma l’attività, interiore ed esteriore alla consapevolezza.

Molti di noi sanno che il rivelarsi dell’Essenza è inizialmente sperimentato


attraverso sensazioni di chiarezza nella mente, amore nel cuore, volontà
nella pancia.
Quando per la prima volta incontriamo la vera Volontà scopriamo che non
richiede sforzo. Richiede azione, ma non fatica. Richiede pratica nell’essere
presenti a qualsiasi cosa accade senza reazione, senza accettazione, senza
attaccamento e senza preferenze.
In un primo momento è come un senso di determinazione, poi una
percezione di sostegno interiore e fiducia che ci permettono di perseverare
senza sofferenza, certi della propria capacità.

Essere completamente fusi e in armonia con la Volontà Divina è liberatorio:


senza opposizione a ciò che accade, la nostra volontà e quella
dell’universo sono uno. Non sto affermando che non abbiamo libero
arbitrio, ma che non abbiamo libero arbitrio separato dal tutto e che la
libertà è non avere volontà separata.

Maura Amelia Bonanno-Enneagramma Integrale www.enneagrammaintegrale.it - diritti riservati


3

Non siamo come le altre creature che seguono solo l’istinto, siamo onorati
dall’abilità di decidere coscientemente quel che faremo: il libero arbitrio è
uno strumento dato in mano a tutti, e non è credere di sapere come le
cose dovrebbero andare e fare quello che si vuole, comprare qualcosa
che non possiamo permetterci o mangiare dolci ogni volta che ne
abbiamo voglia, ma essere consapevoli di avere un mezzo da utilizzare
come testimonianza di ciò che realmente siamo a livello essenziale. Non
possiamo sfuggire al nostro destino, solo muoverci attraverso di esso
utilizzando al meglio la nostra libera scelta.

Quando la nostra miracolosa capacità di scegliere è liberata dal piccolo


mondo dell’ego, diventiamo capaci di esprimere l’essenza attraverso
l’azione. Quando scopriamo che Dio creatore che possiede una Volontà
Divina non è un’entità separata dal creato, comprendiamo che la nostra
stessa esistenza è parte di tale Volontà. E quando il nostro libero arbitrio si
allinea con la causa prima, il principio di Dio, l’impulso creativo, l’energia e
l’intelligenza dietro la scelta iniziale di divenire, le nostre profonde aspirazioni
e desideri spirituali diventano uno con l’intenzione originale di creare
l’universo e iniziamo a riconoscere che il prossimo passo è legato a una
scelta cosciente. La Volontà è così percepita come realtà in movimento
con una direzione, un’intelligenza e una forza propri, riconoscendo che
nell’universo c’è un volere unico, che ogni cosa che accade in ogni
momento origina da questa coscienza o Volontà di Dio che si esprime
attraverso di noi, co-creatori al Suo servizio.

--------------------------------------------------------------------------------
Quando il desiderio si perde nell’Oceano dell’Essere o della Volontà di Dio
“si puote ciò che si vuole”.

“Siamo creature del Cielo, ma legate alla terra, e per saper quel che Dio
desidera da noi, dobbiamo sviluppare delle ali. Per conoscere la Volontà
Divina dovete tagliare via i pensieri di questo mondo, e se solo per un
minuto vi metterete alla presenza di Dio chiedendoGli di mostrarvi la giusta
via da seguire per qualsiasi questione, vi sarà mostrato un semaforo verde o
rosso, affinché sappiate se procedere o fermarvi.”
- Shaykh Muhammad Nazim Adil Haqqani-

Maura Amelia Bonanno-Enneagramma Integrale www.enneagrammaintegrale.it - diritti riservati

Potrebbero piacerti anche