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Perché si parla di veri e falsi bisogni, perché da sempre esiste in alcuni esseri
umani lo stimolo a conoscere ciò che è “vero”? Coloro che hanno avuto e
hanno accesso agli stati superiori dell’Essere, indipendentemente dalla
situazione culturale e dal periodo storico in cui sono vissuti, riferiscono,
ognuno col proprio linguaggio, che la causa della sofferenza umana è
l’attaccamento al falso e all’illusione e che la via d’uscita è riconoscere la
verità che essi celano per accedere alla Realtà ultima.
Il “nostro” Platone affermava che la verità delle cose sta nelle realtà
intelligibili che chiamava “Idee”, di cui il mondo sensibile cerca di imitare la
bontà, ma con scarsi risultati essendo solo un mezzo mediante cui e in cui
l’essenza si realizza.
Quindi i falsi bisogni della personalità possono essere considerati messaggi
capaci di condurci alla verità che celano, oppure che possiamo cercare di
soddisfare con lo stesso strumento che ha deformato e falsificato l’originale
scintilla evolutiva, la personalità, la copia, che utilizzerà per il suo scopo ciò
che ha a disposizione, senza successo.