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Bombardamenti di Palermo

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I più grossi e pesanti bombardamenti di Palermo durante la seconda guerra mondiale avvennero fra i mesi di gennaio e
maggio del 1943 ad opera dei bombardieri americani e britannici.

Indice
Le difese della città
I bombardamenti del 1943
Note
Bibliografia

Le difese della città


Già dal 1940 sul monte Pellegrino erano state allestite alcune posizione antiaeree, ma dopo i primi bombardamenti inglesi
e francesi che già dal giugno del 1940 si erano abbattuti in tutta la Sicilia, Mussolini chiese aiuto ad Hitler per poter
fortificare queste difese. Dal comando tedesco, già dalla fine del 1940, fu inviato il X Fligerkorps (Corpi Aerei), assieme a
diverse unità d'artiglieria che comprendevano postazioni di mitragliere (tra cui le Flakvierling 38) e cannoni da 88mm.
Attorno alla città di Palermo fu quindi creata una rete difensiva con postazioni sul monte Pellegrino che andavano ad
aggiungersi alle già esistenti difese fasciste, Pizzo Volo dell'Aquila, e lungo tutta la zona costiera della città. A queste
postazioni difensive vennero aggiunti due radar, uno aereo a lungo raggio, un FuMG 80 Freya, che copriva una distanza
massima di 120Km, sito sulla cima di Capo Gallo e un secondo terrestre a corto raggio, FuMG 39/62 Würzburg D
coordinati da un centro operativo (composto esclusivamente da personale tedesco) sito a Castello Utveggio.

Tra il 1941 e il 1942 numerosi raid aerei della RAF (Royal Air Force) sulla città di Palermo avevano provato a
interrompere i rifornimenti che dalla Sicilia venivano inviati alle forze tedesche in Africa. La rotta dei bombardieri
britannici Avro Lancaster seguiva un percorso che da Malta li portava sul capoluogo siciliano passando sul tratto di mare
antistante Trapani, e da lì verso verso Palermo sorvolando le zone di Sferracavallo e Mondello, per giungere sul porto sito
nel quartiere Arenella. Sul monte Pellegrino, soprastante il porto, i soldati fascisti e nazisti avevano installato delle
postazioni di artiglieria anti-aerea che permisero di arginare i danni al porto ed evitare che i cantieri navali, situati proprio
sotto le postazioni antiaeree, venissero bombardati.

I bombardamenti del 1943


7 gennaio: 10 bombardieri statunitensi attaccano il porto, affondandovi il cacciatorpediniere Bersagliere.
Molte bombe cadono tuttavia anche sulla città, provocando 139 vittime civili.[1]
3 febbraio: in preparazione dello sbarco alleato in Sicilia 30 bombardieri americani B-17 Flying Fortress
sganciarono bombe lungo tutta la zona costiera della città dal porto fino al territorio del comune di Villabate,
colpendo l'attuale centro storico, Piazza Magione, Corso dei Mille, con un bilancio totale di 98 morti e quasi
300 feriti.
15 febbraio: bombardamento statunitense con obiettivo il porto, viene tuttavia colpita duramente anche la
città. 226 vittime civili.[1]
1 marzo: durante il giorno due squadriglie di bombardieri, per un totale di 36 velivoli, sganciarono sull'intera
città di Palermo un totale di 94 tonnellate di bombe, che colpirono, tra i tanti edifici, anche un'ala della
Cattedrale e il complesso dell'Albergo delle Povere.
22 marzo: 24 bombardieri sganciarono un totale di 264 ordigni sulla città. Le esplosioni avvenute in mare,
sul tratto di costa antistante il porto, provocarono alcune onde anomale che arrivarono fino al rifugio
antiaereo in cui si trovavano gli operatori portuali, provocando la morte per annegamento di 24 uomini. Sei
navi mercantili sono affondate nel porto, tra le quali il piroscafo Volta (carico di munizioni) che esplode,
provocando ulteriori danni alla città. 38 vittime civili.[1]
4-5 aprile: nella notte, una squadriglia britannica sganciò bombe che danneggiarono la chiesa del SS.
Salvatore, la Biblioteca Nazionale ma soprattutto l'ospedale di San Saverio all'Albergheria.
15-16 aprile: alcune squadriglie di B-17 partite dall'Algeria colpirono, il primo giorno, il rifugio antiaereo di
Monte Pellegrino, causando 92 morti; il secondo giorno tutta la zona circostante il porto fu bomdardata con
ordingni al fosforo causando la distruzione e l'incendio dell'Archivio di Stato.
17-18 aprile: 48 bombardieri americani colpirono gli importantissimi snodi ferroviari di Brancaccio e
dell'Ucciardone, assieme al deposito tram, paralizzando così i trasporti e le comunicazioni. 20 vittime
civili.[1]
9 maggio: il bombardamento più pesante subito da Palermo. 211 bombardieri dell'USAAF sganciano 315
tonnellate di bombe, con obiettivi il porto e lo scalo ferroviario. Innumerevoli bombe cadono tuttavia su tutto
il centro abitato, provocando immani distruzioni e 373 vittime tra la popolazione civile.[1]
13 maggio: un bombardamento della RAF causa 17 vittime civili.[1]
12 giugno: bombardamento da parte di 39 aerei dell'USAAF, con obiettivo l'aeroporto. 25 vittime civili.[1]
30 giugno: bombardamento da parte dell'USAAF con obiettivo l'aeroporto di Boccadifalco. Viene colpita
anche la città, con 84 vittime civili.[1]
1º luglio: bombardamento da parte della RAF, 32 vittime civili.[1]
14 luglio: bombardamento da parte di 24 aerei dell'USAAF.[1]

Note
1. https://web.archive.org/web/20140202213215/http://rcslibri.corriere.it/bombardatelitalia/bombardate1943.pdf

Bibliografia
Albergoni Attilio, Vincenzo Crisafulli,"Palermo Immagini della memoria 1937 - 1947", Vittorietti editore,
Palermo, 2013
Albergoni Attilio, "La guerra dell'Arte con la cronologia dei bombardamenti su Palermo", Sopr. BB.CC. e
AA. Palermo, Navarra Editore, 2017
Bellomo Alessandro, Picciotto Clara, Bombe su Palermo: cronaca degli attacchi aerei 1940-1943,
Associazione culturale Italia, Genova, 2008
Romeo Samuel, Rothier Wilfried, Bombardamenti su Palermo: un racconto per immagini, Istituto poligrafico
europeo, Palermo, 2017

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