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Garamanti

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I Garamanti (in latino: Garamantes) erano una


popolazione di lingua berbera che abitava nel Sahara.
Fondarono un regno nella regione del Fezzan
(nell'attuale Libia) e costituirono una potenza regionale
nel Sahara all'incirca tra il 500 a.C. e il 500 d.C.

Non si dispone di molte informazioni relative ai


Garamanti. Lo stesso nome con cui essi si designavano
ci è giunto attraverso la forma grecizzata Garamantes,
adottata in seguito anche dai Romani. Si tratta
probabilmente di un nome derivato da quello di
Garama, la loro capitale, citata da Plinio il Vecchio (V,
36) e da Tolomeo (IV, 6, 12), e corrispondente
all'attuale Germa (circa 150 km ad ovest della città di Mappa del Nord Africa nel 600 D.C., dove si nota la
Sebha). La maggior parte delle nostre conoscenze locazione dei Garamanti prima della conquista araba
proviene da fonti greche e latine, nonché da scavi
archeologici nella regione, anche se vaste zone ricche di
ruderi rimangono ancora da scavare. Un'altra importante fonte di informazione sono le numerose iscrizioni
rupestri, molte delle quali dipinte prima dell'ascesa del loro regno.

Indice
La vita dei Garamanti
Ritrovamenti archeologici
Storia
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni

La vita dei Garamanti


Negli anni Sessanta e Settanta, gli archeologi scavarono parte della capitale dei Garamanti (Garama, l'attuale
Germa) e di quella che probabilmente era stata la loro capitale in precedenza, Zinchecra, situata su di uno
sperone roccioso a poca distanza da essa. Allo stato attuale delle ricerche sembra che i Garamanti avessero otto
città principali, di cui solo tre sono state studiate (a tutto il 2004). Inoltre, avevano numerosi altri insediamenti.
La popolazione di Garama doveva essere di circa 4.000 persone, mentre altre 6.000 circa vivevano nei suoi
pressi, in un raggio di 5 chilometri.
I Garamanti erano coltivatori, artigiani e commercianti. La loro religione era basata su modelli egizi, e alcuni
dei loro morti furono sepolti in piccole piramidi. Per scrivere usavano l'alfabeto libico-berbero. La scoperta, ad
opera del professor Fabrizio Mori, di una mummia risalente al 3500 a.C. circa a Uan Muhuggiag, fa pensare
che nella regione l'usanza di mummificare i corpi fosse una tradizione estremamente antica.

L'alimentazione dei Garamanti comprendeva uva, fichi, orzo e frumento. Commerciavano frumento, sale e
schiavi, e in cambio importavano vino ed olio d'oliva, lampade a olio e stoviglie di fabbricazione romana.
Secondo Strabone e Plinio il Vecchio, i Garamantes estraevano amazzonite nei monti del Tibesti.

Ritrovamenti archeologici
I resti fin qui ritrovati comprendono numerose tombe, fortificazioni e cimiteri. I Garamanti costruirono una rete
di gallerie e condotte sotterranee per portare in superficie le acque fossili che si trovano sotto lo strato di calcare
nel sottosuolo del deserto. Essa venne costruita intorno al 200 a.C. e fin verso il 200. Questo sistema di gallerie
sotterranee è oggi conosciuto col nome arabo di foggara (diversi altri nomi sono usati dai berberi odierni, in
particolare: éfeli in tuareg, e targa in altre regioni. Significativamente oggi in tuareg Targa è il nome della
regione del Fezzan). Questo sistema di irrigazione permetteva all'agricoltura di prosperare, ma esigeva, per la
sua manutenzione, l'utilizzo di manodopera, per la quale si ricorreva agli schiavi.

Storia
Probabilmente i Garamanti esistevano già, come popolazione tribale del Fezzan, intorno al 1000 a.C.
Compaiono per la prima volta in fonti scritte nel V secolo a.C., nell'opera di Erodoto, secondo il quale essi
erano un popolo numeroso che allevava bestiame e dava la caccia, stando su quadrighe, agli "Etiopi
Trogloditi" ("abitanti delle grotte") che vivevano nel deserto. Raffigurazioni di epoca romana li rappresentano
con segni di scarificazioni rituali e tatuaggi. Tacito riporta che essi prestarono aiuti al ribelle Tacfarinas e fecero
razzie negli insediamenti romani sulla costa.

I Romani mantennero fitti contatti commerciali con i Garamanti; gli archeologi hanno perfino trovato a Garama
un bagno romano. Tolomeo riporta che nell'85 un commerciante di nome Iulius Maternus, partito da Leptis
Magna, avrebbe raggiunto il paese di Garama dove si sarebbe unito ad una spedizione del re dei Garamanti
che si recava a combattere gli "Etiopi" ed avrebbe raggiunto, dopo 4 mesi, "la regione di Agysimba popolata
dai rinoceronti, e dove vivono gli Etiopi" (probabilmente i confini dell'odierna Nigeria).[1]

I Garamanti rappresentarono una continua minaccia per i possedimenti romani, e non si sottomisero mai alla
potenza di Roma, a differenza degli abitanti della fascia costiera della Libia. Curiosamente, però, di essi
Erodoto afferma "non possiedono armi da guerra né sanno come difendersi".

Nel I secolo a.C., i Garamanti effettuavano scorrerie in Nordafrica e si scontravano con le forze di Roma.
Secondo Plinio il Vecchio, a un certo punto i Romani ne ebbero abbastanza delle scorrerie dei Garamanti e nel
19 a.C. Lucio Cornelio Balbo li sconfisse e festeggiò la vittoria con un trionfo nel quale erano enumerate le
città, le tribù e le località geografiche da lui sottomesse. L'elenco di esse come ci è stato tramandato da Plinio è
il seguente:

Tabudium oppidum (città)


Niteris natio (tribù)
Miglis Gemella oppidum (città)
Bubeium natio vel oppidum (tribù o città)
Enipi natio (tribù)
Thuben oppidum (città)
mons nomine Niger : Monte chiamato Niger (monte)-da non confondere col moderno nome del
Niger, dato nel 1800 d.C.
Nitibrum (città)
Rapsa oppidum (città: probabilmente l'attuale Ghat)
Viscera natio (tribù)
Decri oppidum (città)
flumen Nathabur (fiume/wadi)
Thapsagum oppidum (città)
Tamiagi natio (tribù)
Boin oppidum (città)
Pege oppidum (città)
flumen Dasibari (fiume/wadi)
mox oppida continua Baracum (città)
Buluba ( " )
Alasit ( " )
Galsa ( " )
Balla ( " )
Maxalla ( " )
Cizania ( " )
mons Gyri (monte)- Monte Gyri

Dopo una spedizione punitiva dei Romani nel 70, i Garamanti vennero costretti ad avere rapporti ufficiali con
Roma, ed è possibile che siano divenuti "clienti" di Roma.

Intorno al 150 il regno dei Garamanti (nell'attuale Fezzan, lungo il Wadi l-Ajal), si estendeva per circa 180,000
chilometri quadrati. La sua durata continuò grosso modo fino alla conquista islamica nel VII secolo.

Sembra che il declino della cultura dei Garamanti si riallacci ad un inasprimento delle condizioni climatiche.
Quello che oggi è deserto 1500 anni fa era terra agricola di discreta qualità. Dal momento che le riserve di
acque fossili non si rinnovano rapidamente, nei sei secoli di durata del regno garamante la falda andò
progressivamente abbassandosi. Il regno decadde e si frammentò. Il suo posto venne assunto dal suo
concorrente, l'impero del Ghana nel Sudan occidentale.

Documenti bizantini affermano che il re dei Garamanti firmò un trattato di pace con Bisanzio nel 569 ed
accettò il Cristianesimo. In seguito, dei documenti musulmani affermano che nel 668 il re dei Garamanti venne
imprigionato e trascinato via in catene. Alla fine tutta la regione venne assorbita nell'area di influenza islamica.

Note
1. ^ Maternus viaggio al Lago Chad (in inglese) (http://books.google.com/books?id=LY5Lmc-To7c
C&pg=PA26&lpg=PA26&dq=Julius+Maternus&source=bl&ots=c_B-BRikfW&sig=kJPT8BjjIZR
qah3j22Dg4Sn7Erw&hl=en&ei=-dz5S_GWFoH6lweK45CFCw&sa=X&oi=book_result&ct=res
ult&resnum=6&ved=0CCgQ6AEwBQ#v=onepage&q=Julius%20Maternus&f=false)

Bibliografia
Massimo Baistrocchi, Antiche civiltà del Sahara, Milano, Mursia, 2008 [1983], ISBN 978-88-
425-4075-5, SBN IT\ICCU\UBO\1016908.
Fabrizio Mori, Le grandi civiltà del Sahara antico, 1ª ed., Torino, Bollati Boringhieri, 2000,
ISBN 88-339-1248-5.
Théodore Monod, Lo smeraldo dei Garamanti. Ricordi di un sahariano, traduzione di Giuliana
Lomazzi, Torino, Bollati Boringhieri, 2003, ISBN 88-339-1460-7.
(DE) Erwin M. Ruprechtsberger, Die Garamanten, Magonza, Zabern, 1997, ISBN 3-8053-1544-
9.

Voci correlate
Atlanti
Ataranti

Collegamenti esterni
articolo sui Garamanti da livius.org, su livius.org.
Les Garamantes, conducteurs de chars et bâtisseurs dans le Fezzan antique (http://www.clio.fr/
BIBLIOTHEQUE/les_garamantes_conducteurs_de_chars_et_bAtisseurs_dans_le_fezzan_anti
que.asp) par Gabriel Camps, Ancien directeur du Musée national d'ethnographie et de
préhistoire du Bardo à Alger.
"Kingdom of the Sands", su archaeology.org.
Encyclopaedia of the Orient - article about Garamantian empire, su Lexicorient.Com. URL
consultato il 3 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2011).
Controllo di LCCN (EN ) sh97007536 (http://id.loc.gov/authorities/subjects/sh97007536) · GND
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