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D ETERMINISMO E F ISICA Q UANTISTICA

La meccanica Bohmiana, modello deterministico del microcosmo

ABSTRACT DI TESI
Studente: Relatore:
Matteo D’Uffizi Emiliano Ippoliti

Matricola:
1553466

La tesi ha lo scopo di presentare un’interpretazione alternativa a quella ortodossa di


Copenaghen, ad oggi, la più diffusa nella comunità scientifica. Tale interpretazione alternativa ha
molti nomi: teoria a variabili nascoste, teoria dell’onda pilota, o più semplicemente meccanica
bohmiana, dall’ideatore David Bohm.
La seguente tesi presenterà i principi della meccanica bohmiana e li metterà in confronto con
quelli dell’interpretazione di Copenaghen. Attraverso uno studio accurato delle varie problematiche
che sorgono naturalmente dai dati sperimentali, ed un raffronto tra le varie soluzioni proposte, la
tesi cerca, tramite criteri razionali di discriminare quale tra le due teorie sia, se non la più corretta
sperimentalmente, quantomeno la migliore ragionevolmente.
La questione determinismo-indeterminismo viene eviscerata in dettaglio, essendo il nodo
focale su cui ruotano sia la tesi sia le due interpretazioni in esame. Cercando di dimostrare la
ragionevolezza del determinismo, la tesi prende posizione ben chiara a favore della meccanica
bohmiana, che reintegra una visione ordinata, e non caotica all’interno del microcosmo.
In base ad un criterio di semplicità, la tesi dimostra come, tra le due posizioni, la teoria a
variabili nascoste sia la più intuitiva e migliore, essendo tale teoria scevra di tutte le stranezze e
paradossi che affiorano qualora si abbracciasse la posizione opposta.
Nella tesi, inoltre, si fa un non banale ragionamento sulla conoscenza scientifica, e si rileva
come essa sia impostata su schemi appunto deterministici, a causa della richiesta di predicibilità,
necessaria affinché una conoscenza scientifica sia tale. Segue la conseguente considerazione per cui
più il mondo sarà ben ordinato e determinato, più si potrà conoscerlo. Dunque verrà spiegato come
la possibilità di conoscere è conseguenza intrinseca di determinatezza dei risultati sperimentali, in
assenza della quale non si potrebbe conoscere.
Ciò servirà a dimostrare la ragionevolezza del determinismo, poiché, ammettendo
l’inesistenza del determinismo, si ammette l’inconoscibilità del mondo a livello fondamentale, e,
formulando una sorta di scommessa pascaliana, si invita a scommettere ed a sperare che si possa
conoscere il mondo, banalmente perché è più conveniente. Questa sarà una delle cinque ragioni che
verranno presentate e che andranno a sostegno della tesi dell’esistenza del determinismo, tesi che a
sua volta sosterrà l’interpretazione di Bohm come migliore interpretazione.
Nella seconda metà della tesi si tratterà più da vicino sia i dati sperimentali sia le varie
soluzioni proposte dalle due interpretazioni. Si metteranno in mostra le criticità dell’interpretazione
ortodossa e si farà vedere come la teoria dell’onda pilota possa sopperire a tale mancanze. Il tutto
sarà accompagnato da un minimo di formalismo ed illustrazioni affinché si possa fissare bene in
mente quelli che sono i risultati oggettivi degli esperimenti, risultati che sono alla base
dell’argomento trattato e sono ciò a cui le due teorie fanno spesso riferimento.
In quanto tesi di filosofia, rimane comunque molto assertiva e non si spinge troppo dentro i
tecnicismi della fisica, poiché il suo interesse sta tutto nel trattare i principi delle varie teorie, non le
teorie stesse.
La tesi si conclude con la trattazione della meccanica bohmiana, mostrando come essa sia
effettivamente migliore, più semplice e più chiara rispetto alla sua controparte. Ribadendo, infine
l’esigenza teorica di ripristinare una visione deterministica all’interno del microcosmo.
Esigenza che si genera dal desiderio di poter pensare il nostro mondo come non casuale e
ben ordinato.

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