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La
Camello Valeria
termodinamica
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Il principio zero della termodinamica afferma che ogni corpo macroscopico possiede una proprietà
chiamata temperatura, suscettibile di variare con le condizioni ambientali.
airelaV ollemaC| acisif id aniseT
Se due corpi si trovano in equilibrio termico con un terzo corpo T, allora essi sono in equilibrio termico tra
loro e la loro temperatura è quella del corpo T
In altre parole, due corpi in equilibrio termico hanno la stessa temperatura.
Il principio zero è stato l'ultimo ad essere enuciato nel 1931, dopo la formulazione del primo e secondo
principio della termodinamica, perché lo sfruttamento del calore durante la prima rivoluzione industriale
ha preceduto la trattazione teorica.
07
l'energia interna
Concetto e definizione
L'energia interna U di un gas è data dalla somma di tutte le energie cinetiche delle particelle (in un gas
perfetto si assume che l'energia potenziale sia nulla) e inoltre, se le molecole sono rappresentabili come
punti materiali, l'energia cinetica è solo energia di traslazione.
La traslazione è un moto d'insieme in cui tutte la parti di un corpo compiono lo stesso spostamento nello
airelaV ollemaC | acisif id aniseT
spazio tridimensionale e può essere scomposta in 3 direzioni spaziali indipendenti. Si dice che la
traslazione ha 3 gradi di libertà
L'energia interna U di un gas ideale monoatomico è data dalla somma di tutta l'energia cinetica di
traslazione e si ottiene quindi moltiplicando l'energia cinetica media per il numero N di particelle.
U = 3/2 N k T = 3/2 N R / NA T = 3/2 n R T = = 3739,5 J
L'energia interna U di un gas ideale dipende solo dalla temperatura e dal numero delle moli. Una mole di
un qualunque gas perfetto monoatomico a 300 K ha un'energia interna di 3739,5 J.
L'energia interna è una funzione di stato: a ogni stato del sistema (individuato da un punto nel
diagramma pressione- volume) corrisponde uno e un solo valore dell'energia interna.
08
Il lavoro è uguale a
un'area
Concetto e definizione
Il lavoro W, che il sistema compie, è uguale al prodotto della forza F, che spinge verso l'alto il
pistone, per lo spostamento h dello spostamento:
W=Fh
airelaV ollemaC |acisif id aniseT
Poiché la forza è uguale al prodotto della pressione p del gas per la superfice S si ha:
W = Fh = (pS) h = p(Sh) = p ΔV
dove ΔV,uguale al prodotto Sh, è la variazione di volume del gas.
Quindi il lavoro compiuto dal sistema durante l'espansione a pressione costante è
W = p ΔV
09 Il primo principio della
termodinamica
Il primo principio della termodinamica rappresenta una formulazione del principio di conservazione dell'energia e afferma che l'energia di un sistema termodinamico non si crea
né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma a un'altra. Se si indica con Q il calore che il sistema scambia con l'ambiente circostante (che è positivo se viene assorbito
dal sistema, negativo se invece è il sistema a cedere calore all'ambiente circostante) e si indica con L il lavoro (anche in questo caso il lavoro sarà positivo se si tratta di lavoro
compiuto dall'ambiente sul sistema, negativo se è il sistema che compie lavoro), allora il bilancio energetico del sistema termodinamico, che rappresenta il primo principio della
termodinamica, si scrive:
ΔU=Q+L
e si dice che la variazione di energia interna di un sistema termodinamico è uguale alla somma (algebrica) del calore e del lavoro entranti nel sistema.
Il principio di conservazione dell'energia non distingue tra una forma di energia e un'altra (si può dire che esso coglie l'aspetto quantitativo dell'energia senza coglierne l'aspetto
qualitativo).
Se si riscalda un gas mantenendolo a volume costante - ponendo, per esempio, dei pesi sul coperchio a pistone di un contenitore per evitare che avvenga l'espansione del gas - il
primo principio della termodinamica si riduce alla semplice uguaglianza:
ΔU=Q
poiché il gas non compie lavoro (L = 0) e il calore assorbito dal gas va ad aumentare la sua energia interna.
In una trasformazione adiabatica - compiuta, per esempio, isolando termicamente il gas, in modo che non vi sia alcuno scambio di calore con l'ambiente circostante (Q = 0), e
diminuendo la pressione del gas (per esempio, togliendo man mano i pesi dal pistone che chiude il contenitore) - per espandersi il gas compie un lavoro (che sarà quindi negativo)
e il primo principio della termodinamica si riduce all'uguaglianza:
ΔU=-L
Sempre in una trasformazione adiabatica, se si aumenta la pressione sul coperchio del contenitore, il lavoro (positivo) compiuto dal sistema uguaglia la sua variazione dell'energia
interna, quindi:
ΔU=L
Se, infine, si compie sul sistema una trasformazione isoterma (a temperatura costante) e si diminuisce la sua pressione, il gas si espande mantenendo invariata la sua energia
interna, quindi per il primo principio della termodinamica si avrà
Q=L
09
le trasformazioni
cicliche
In termodinamica una trasformazione ciclica, o più semplicemente un ciclo termodinamico, è data da una serie di trasformazioni fisiche
compiute su un sistema (per esempio, un gas), nelle quali alla fine le grandezze che caratterizzano il sistema (temperatura, pressione e
volume) hanno valori identici a quelli iniziali. Un ciclo termodinamico è rappresentato sul piano p,V da una curva chiusa, in modo che
alla fine della serie di trasformazioni il sistema ritorna allo stato iniziale. L’area racchiusa dalla curva che rappresenta il ciclo è il lavoro
erogato o assorbito dal sistema. Poiché l’energia interna di un sistema è una funzione di stato, in un ciclo non si ha variazione di energia
interna, ovvero
ΔU= 0,
e in questo caso il primo principio della termodinamica si scrive Q = L, dove il calore rappresenta la somma totale del calore assorbito
o ceduto dal sistema e il lavoro rappresenta la somma totale del lavoro compiuto o subìto dal sistema. Un sistema che compie una
trasformazione ciclica è detto macchina termica, il cui scopo è quello di trasformare in lavoro meccanico una parte del calore assorbito
da una sorgente a una data temperatura. In particolare, se si indica con L il lavoro totale (dato dall’area racchiusa dalla curva chiusa nel
piano p,V) e si distinguono il calore ceduto dal sistema, Qc, e il calore assorbito dal sistema, Qa, il primo principio della termodinamica
per un ciclo si scrive:
L = Qa – Qc
Questa relazione, confermata dal secondo principio della termodinamica, afferma che non tutto il calore fornito a una macchina termica
può essere convertito in lavoro, ma una parte di esso, quella ceduta all’ambiente, deve essere restituita. Un esempio di macchina
termica è dato dal motore di un’automobile, che trasforma parte del calore dato dalla combustione della benzina in lavoro che serve per
muovere la macchina.
Il motore a scoppio
Come funziona
il motore meccanica. Nei motori a quattro tempi, che sono quelli più diffusi, i gas vengono aspirati
attraverso apposite valvole e compressi una volta che queste ultime si sono chiuse. Ciò dà luogo
alla combustione: i gas si espandono e generano una pressione che spinge verso il basso il
dell'automobile pistone; questo agisce sulla biella, che a sua volta mette in rotazione l’albero motore. Risalendo,
il pistone spinge infine i gas fuori dalla camera attraverso le valvole di scarico, prima che queste
si chiudano e il ciclo ricominci con una nuova fase di aspirazione. I motori si possono dividere in
due grandi famiglie: quelli ad accensione comandata, in cui l’innesco della combustione avviene
grazie a una scintilla, e quelli ad accensione spontanea - fondamentalmente i motori diesel - in
cui la combustione avviene appunto spontaneamente, grazie alle condizioni favorevoli di
pressione e di temperatura che si creano nella camera di scoppio.
A cosa serve