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A Il Covilef B

ANNO XIV N°799 8 GIUGNO 2014

RIVISTA APERIODICA RISORSE CONVIVIALI


DIRETTA DA
STEFANO BORSELLI d ISSN2279–6924
¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬
E VARIA UMANITÀ

Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila

ARMANDO ERMINI
«GENDER» E CAPITALE.
j

C
I siamo già occupati a più riprese del Gen- a l s u o s v i l u p p o s t o r i c o , f o r m a e s t r e m a e i n e l u t t a bi -
der,1 mettendo in luce alcuni nessi funzio- le p e r c h é i d e n t i c h e l e p r e m e s s e , e p a s s a g g i o v e r s o i l
nali fra questa teoria e l’esigenza dell’iper- transumano come suo destino ultimo. Forma estre-
capitalismo globalizzato di disporre di soggetti de- m a p e rc h é p o r t a a c o m p i m e n t o l a r a d i c a l e t r a s f o r -
boli, senza identità perché privati di ogni aggancio mazione antropologica dell’essere umano reciden-
sia con la propria storia personale (contesto ed educa- d o o g n i l e g a m e c o l s u o c o r p o b i o lo g i c o c o m e e s i s t e
zione familiare), sia con quella sociale e di genere i n n a t u r a , i n e lu t t a b i l e p e r c h é no n è u n a p o s s i b i l i t à
(maschile e femminile). Ogni contesto formativo fra le altre dell’evoluzione di quel modo di produ-
passato è considerato pernicioso perché sarebbe un z i o n e , m a è i n s i t o n e ( e c o e r ent e c o n ) l a s u a f e r r e a
fattore di coartazione della libertà individuale, come l o g i c a i nt e r n a .
afferma esplicitamente il ministro francese Peillon.2 È, questa, un’affermazione forte e tutt’altro che
Soggetto debole, abbiamo più volte sottolineato, si- scontata. Al contrario, trova molti nemici tanto a de-
gnifica soggetto spaesato, deidentificato, malleabile, stra quanto a sinistra, seppure per ragioni diametral-
manipolabile facilmente con le tecniche del mar- mente opposte. Il motivo è la parzialità di entrambi
keting, disponibile a tentare disperatamente di trova- gli approcci all’analisi del capitale, ragione per cui
re una qualsiasi identità negli oggetti scintillanti non si riesce ad afferrarne l’unitarietà dei processi
che la falsa cornucopia del capitalismo gli mette teo- interni, economici, politici, sociali, culturali in sen-
ricamente a disposizione in vetrine illuminate e con- so lato. Accade allora che le critiche, sia pure centra-
tinuamente rinnovate per stimolare continuamente te ed acute, a questo o quell’aspetto del capitalismo
desideri illimitati ma proprio per questo mai esaudi- globalizzato (o mondializzato), si rivelano impotenti
bili compiutamente. Soggetto insomma che, in quan- e non pienamente credibili. Che ciò sia avvenuto in
to è nulla può essere anche tutto, se opportunamente passato non deve sorprendere. Esistevano fino a non
indirizzato e se gli si fa credere di essere interamente moltissimi anni or sono, spazi nella vita individuale e
libero di autodeterminarsi. sociale che rimanevano ancora fuori dalla presa del
S i p o t r e b b e p e n s a r e , tu t t a v i a , c h e q u e i ne s s i capitale, al suo lato. Funzionavano secondo una logi-
f u n z i o na l i d er i v i n o d a u n a c o nv e r g e n za d i i d e e i n d i - ca diversa e potevano quindi far pensare che, a parti-
p e n d e n t i l ’ u n a d a l l ’a l t r a , e c h e p o t r e b b e r o e s i s t e r e , re da questi, si sarebbe potuto correggere quelle stor-
n o n c h é e s s e re a p p li c a t e s o c i a l m e n t e , a n c h e s e p a ra - ture e quelle contraddizioni che pure si manifestava-
t a me nt e . S c o p o d i q u e s t o a r t i co lo è i n v e c e t e nt a r e no. Sorprende invece che oggi, quando quegli spazi
d i d i m o s tr a r e c h e n o n è c o s ì . L a t e o r i a d e l G e n d e r sono stati tendenzialmente eliminati o ridotti a puro
s i f o n d a s u u n p r o c e s s o fil o s o fi c o d e l t u t t o a n a l o g o simulacro, non ci si renda conto che si trattava di sta-
a q u e ll o d e l c a p i ta l i s m o ; ne è l a fo rm a a g g i o r n a t a di parziali, transitori, destinati ad essere progressiva-
mente sussunti sotto la logica del capitale.
1 Il Covile nn. 764, 768 e 788. Nel n° 797 di questa rivista abbiamo ripubblica-
2 «L’obiettivo è permettere ad ogni allievo di emanciparsi, per-
ché il punto di partenza della laicità è il rispetto assoluto della
to un bel passo di Marx che era già disponibile da
libertà di coscienza. Per dare la libertà di scelta, bisogna essere anni nel sito, e un passaggio dell’enciclica Centesi-
capaci di strappare l’allievo da tutti i determinismi, familiari, mus Annus di Papa Giovanni Paolo II.3 Entrambi
etnici, sociali, intellettuali, perché possa poi fare una scelta».
Vedi Il Covile n° 734, gennaio 2013. 3 Karl Marx, «Appunti su James Mill», in Scritti inediti di econo-

Il Covile, ISSN 2279–6924, è una pubblicazione non periodica e non commerciale, ai sen- si della Legge sull’Editoria n°62 del 2001. ☞Direttore: Stefano Borselli. ☞Redazione:
Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Arman- do Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghini, Ciro Lomonte,
Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Misheff, Pietro Pagliardini, Al- manacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salìngaros, Andrea G. Sciffo, Stefano
Serafini, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. ☞ © 2012 Stefano Borselli. Questa rivi- sta è licenziata sotto Creative Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere
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parlano del lavoro, con termini diversi ma conver- soggetto poteva pensarsi non come homo aeconomi-
genti. Il lavoro ha una dimensione sociale e di rea- cus. In quegli spazi, relazionali e affettivi, di tempo
lizzazione individuale quando mette in relazione di- libero e culturali, potevano sussistere principi (mo-
retta gli individui soddisfacendone i bisogni, mate- rali, etici) estranei alla logica del mercato e dell’ac-
riali dal lato dell’acquirente, in senso lato spirituali cumulazione, in una parola non utilitaristici. Ma
come coscienza di aver soddisfatto un bisogno al- non solo. Si poteva pur sempre pensare il sistema ca-
trui e quindi di sapersi «confermato tanto nel tuo pitalistico come l’organizzazione tecnicamente più
pensiero quanto nel tuo amore»4 da parte del pro- razionale volta al fine di soddisfare bisogni reali. Il
duttore. L’essere umano, cioè, si realizza in quanto valore di scambio di un bene, cioè, aveva come suo
essere umano in forza di legami e di rapporti perso- presupposto l’esistenza di un suo valore d’uso e che
nali di tipo comunitario. Il lavoro, nelle società tale valore d’uso fosse un dato oggettivo, corrispon-
precapitalistiche, è sempre, per questo, lavoro con- desse cioè a un bisogno reale astorico e naturale.
creto ed anche sessuato, come nota Ivan Illich5 Oggi la situazione è radicalmente mutata. Il
Una società industriale non può esistere se non im- mercato ha saturato ogni spazio sociale e indi-
pone certi presupposti unisex: il presupposto che v i duale, l a vita stessa, dall’origine alla sua fine, è en-
entrambi i sessi siano fatti per lo stesso lavoro, per- tra t a n ell a sua orbita fino a costituire tramite le
cepiscano la stessa realtà e abbiano, a parte qualche biotecnologie e l’ingegneria genetica, la promessa
trascurabile variante esteriore, gli stessi bisogni. di immensi profitti per le multinazionali che ne
Torneremo poi sulla questione del lavoro sessuato. controllano i processi. La sessualità, ovviamente,
Intanto diciamo che la novità decisiva introdot- non poteva restarne fuori. Non che nel passato si
ta dal capitale è stata quella di separare il lavora- fos6se disinteressato al tema, ovviamente. Per Gram-
tore, a) dalla proprietà dei mezzi di produzione, b) sci il capitalismo industriale esige un tipo d’uomo
dalla proprietà del prodotto del suo lavoro, ponen- (operaio) la cui sessualità deve essere regolamentata
dosi quindi, c) come mediatore universale e sperso- con la repressione degli istinti oppure con l’introie-
nalizzato fra il produttore e il consumatore. Il la- zione di norme morali e costumi sessuali monoga-
voro, da concreto in quanto il suo prodotto è ri- mici (famiglia), per renderlo psicologicamente adat-
volto al soddisfacimento di un bisogno specifico di tabile al rigido sistema di fabbrica alla cui base era il
un individuo determinato che lo ha commissionato, taylorismo (segmentazione delle operazioni, affi-
diventa astratto. Il capitalista acquista dall’operaio damento al singolo operaio di una unica mansione
forza lavoro «in generale» da utilizzare per una pro- ripetitiva). Un contesto lavorativo rigido e discipli-
duzione in generale, che andrà anonimamente a sod- nato incompatibile con una sessualità libera, prati-
disfare i bisogni di soggetti sconosciuti tramite la cando la quale l’operaio difficilmente si sarebbe
mediazione universale del mercato e della legge di adattato. Naturalmente è del tutto discutibile che
domanda e offerta. Sparisce ogni preesistente lega- siano state le esigenze del sistema industriale capita-
me comunitario di cui parlava Marx. L’individuo listico ad avere prodotto la famiglia monogamica e la
viene così pensato anch’esso come individualità a- regolamentazione della sessualità. Famiglia e nor-
stratta, preesistente ad ogni legame/relazione entro me sessuali sono ben più antiche di quel modo di
la quale si strutturi ed acquisisca identità. Il legame produzione, e senza stare a discuterne qui l’ origine
sociale, date queste premesse, è pensabile solo a naturale o culturale/religiosa, è vero invece che il
posteriori, solo in quanto mediato dallo scambio, e sistema di fabbrica le ha recepite e adattate a se stes-
solo come legame utile alla soddisfazione di biso- so in quanto, in quella fase, ad esso funzionali.
gni/desideri individuali. Il punto è che oggi la fabbrica non rappresenta
È questo processo di astrazione che produce il più lo snodo centrale dell’accumulazione capitali-
fenomeno dell’alienazione. stica. Essa presupponeva una struttura, una forma
Tuttavia, per diversi secoli il processo di estra- precisa, anche nei suoi protagonisti umani. Tali
niazione dell’uomo dal prodotto del suo lavoro è erano il borghese e l’operaio intesi come classi, che
stato, appunto, limitato a questo campo, mentre pur fronteggiandosi in modo asperrimo sul terreno
nel resto della vita potevano sussistere spazi ai quali sociale, condividevano identiche concezioni antro-
il capitale non estendeva la sua presa e nei quali il pologiche, tali per cui, ad esempio, il concetto di
famiglia, la paternità e la maternità, il modo d’in-
tendere la sessualità, erano gli stessi per l’uno e per
mia politica. Cit. in: Stefano Borselli, «Difesa del lavoro», in
Raccolta, edizioni del Covile, 2001.
4 K.M. op. cit. 6 Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, (Note sul Machiavelli,
5 Ivan Illich, Il genere e il sesso, Mondadori, 1982. Americanismo e fordismo), Einaudi, 1974.

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l’altro. La trasgressione era riservata ad élite intel- Il Gender si inscrive pienamente entro questo
lettuali medio/alto borghesi, spesso come momento movimento, e per affermarsi come teoria «scientifi-
di passaggio giovanilistico prima del ritorno a casa. ca» ha dovuto compiere, portata alle sue conse-
Oggi è la finanza globalizzata e per lo più ano- guenze ultime, la stessa operazione filosofica che il
nima il motore dell’accumulazione. Spazio e tempo capitale fece alle sue origini rispetto al lavoro. Que-
hanno perduto il loro significato tradizionale, lo sti ebbe la necessità di separare il lavoratore dai suoi
spazio essendo ormai costituito dall’intero orbe ter- mezzi di produzione e dal prodotto del suo lavoro, e
racqueo, e il tempo è sempre il momento istanta- corrispondentemente, tramite i suoi filosofi, di a-
neo, quello necessario affinché un capitale venga strarre il soggetto dal substrato comunitario che lo
mosso di luogo senza muoversi e con quest’operazio- sostanziava, per porlo come atomo autosufficiente a
ne venga moltiplicato istantaneamente. La forma so- prescindere da ogni sua altra determinazione.
lida precedente, la struttura che la caratterizzava, si Si trattava però, di un’operazione parziale rima-
è sfarinata dando luogo, secondo la celebre defini- nendo, come già scritto, campi della vita ancora li-
zione di Zigmut Baumann, alla società liquida. Ad beri dalla sua presa. I teorici e le teoriche (essendo
essa corrispondono aggregazioni umane altrettanto in maggioranza donne e femministe) del Gender,
liquide, informi, provvisorie, senza direzione preci- stanno perfezionandola con un altro passaggio an-
sa ma per ciò capaci di ogni direzione allo stesso cora più fondamentale: separare il soggetto dal suo
modo che il liquido è capace di assumere ogni for- corpo sessuato, reso ininfluente per la costituzione
ma in funzione del contenitore in cui giace. Bor- della sua identità personale, che rimane quindi so-
ghesia e proletariato, in quanto classi portatrici di spesa, disancorata da ogni elemento reale, ogget-
valori e principi non interamente inscrivibili nella tivo, affidata unicamente alla percezione o al deside-
logica mercantile, sono state sostituite da un sogget- rio soggettivi, nell’illusione che siano liberi e non
to unico, il componente dello sciame, con identiche sapientemente orientati. Da chi inutile dirlo. Que-
aspirazioni, identica concezione individualistica del sto movimento di separazione/astrazione corri-
mondo e della vita, identici desideri per quanto mol- sponde a quello per il quale, mentre in origine il
to diversamente soddisfatti in funzione della ric- valore di scambio sottintendeva il valore d’uso inte-
chezza disponibile. Si è verificato con ciò un doppio so come utilità oggettiva, successivamente si è au-
movimento. La sparizione delle differenti concezio- tonomizzato, o meglio, come spiega sempre Bau-
ni sociali di borghesi e proletari e l’assunzione da drillard,8 è lo stesso capitale che crea il valore d’u-
parte di entrambi di una identica antropologia, quel- so in funzione di quello si scambio.
la del capitale. ben lungi da una situazione in cui l’individuo espri-
Liberazione delle forze produttive, liberazione del- me i suoi bisogni nel sistema economico, la situa-
le energie e della parola sessuale: stesso combat- zione reale è caratterizzata dal fatto che è il sistema
timento, stessa avanzata di una socializzazione sem- economico a indurre la funzione/individuo e la fun-
pre più potente e differenziata [...] La trafila della zionalità simultanea degli oggetti e dei bisogni.
produzione porta dal lavoro al sesso, ma cambiando Emerge quindi con chiarezza che quella libertà
di binario: dall’economia politica al libidinale (ulti- dal corpo sessuato, quell’autodeterminazione del-
ma acquisizione del ‘68) vi e la sostituzione di un
l’individuo fondata sui suoi desideri/bisogni/perce-
modello di socializzazione violento e arcaico (il
lavoro) con un modello di socializzazione piu sot- zioni di sé, predicata dai teorici del Gender, è pura il-
tile, piu fluido, ad un tempo più psichico e piu vici- lusione. Come la libertà formale dell’operaio di
no al corpo (il sessuale e il libidinale). Metamorfosi fronte al capitalista dissimula la sua dipendenza so-
e svolta dalla forza lavoro alla pulsione.7 stanziale dal capitale, così la libertà di scegliersi il
genere a prescindere dal sesso biologico maschera la
scriveva Baudrillard. Parole che bene spiegano la sottomissione sostanziale proprio a quelle costru-
metamorfosi del capitalismo in quanto a morale zioni culturali che si intende decostruire, ed in for-
sessuale. Dalla sessualità eterosessuale, monogami- ma infinitamente più stretta. I concetti di maschilità
ca e regolare, a quella polimorfa, indifferentemente e femminilità infatti, per quanto ovviamente in-
etero, omo o trans, magari cangiante e mai definibi- fluenzati dalle culture, si ergono pur sempre su un
le una volta per tutte. Questo l’individuo ideale del dato oggettivo e non eliminabile. Il soggetto astrat-
capitale per asservire anche il sesso alla sua ripro- to, disancorato da ogni determinazione reale e og-
duzione allargata.
8 Jean Baudrillard, Per una critica dell’economia politica del se-
gno, Mazzotta editore, Milano 1974.
7 Jean Baudrillard, Dimenticare Foucault.

8 Giugno 2014 Anno XIV


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gettiva, lungi dal poter esprimere bisogni e desideri e questa sostituzione della figura maschile è alta-
autentici e genuini, è influenzato pesantemente dal mente simbolica a significare soprattutto l’incipien-
mainstream costruito dal potere per fini suoi. Non ci te inutilità dell’identità maschile tradizionale per il
sono dubbi su quali siano, e nessuno degli innumere- neocapitalismo finanziarizzato, anzi il costituire un
voli Gender Studies, per quanto si arrampichi sugli ostacolo al suo definitivo trionfo. Nella sua guerra
specchi e usi termini e concetti apparentemente contro gli elementi residuali di una fase superata del
sofisticati, riesce a negare questa verità. capitalismo il Gender svolge una doppia funzione.
Uno dei tanti paradossi di cui è costellata la mo- Da un lato nasconde la reale posta in gioco e crea
dernità capitalistica è che si può tranquillamente l’illusione che la sua sia una battaglia di libertà.
usare uno dei vati del libertarismo, Michel Fou- Dall’altra, sollevando il soggetto dalla pesantezza e
cault, per ritorcere contro i libertari i loro stessi ar- dalla staticità della determinazione biologica del-
gomenti. Per il filosofo francese, contrariamente a l’identità, si fa strumento attivo di questo passaggio,
quanto avveniva nelle società che lo precedono, il decisivo ma sempre passaggio verso un nuovo oltre.
potere capitalistico non è strutturato in modo verti- Un oltre il cui punto d’approdo sarà il tran-
cistico e gerarchico, bensì disperso e diffuso capil- sumanesimo, la nuova umanità determinata dalla
larmente nell’intera società, insediato nello stesso contaminazione fra l’essere umano e la tecnologia.
processo di produzione. Per ottenere il suo scopo Non solo la distinzione fra i sessi sarebbe un fattore
non deve terrorizzare i corpi e le menti ma addome- di costrizione, ma lo stesso gender, in quanto co-
sticarli per adattarli: «il potere si è addentrato nel munque iscritto in una distinzione binaria maschi-
corpo, esso si trova esposto nel corpo stesso».9 Se le/femminile, finirebbe per perpetuare «la metafisi-
prima del capitalismo il potere doveva sorvegliare e ca distinzione dualistica tra i sessi»10.
punire, ora, sostiene Foucault, può limitarsi a rimo- Per superare quel dualismo, e uscire così sia dal-
dellare e plasmare i corpi in modo che i soggetti in- la Gender Tehory sia dalla differenza sessuale, occor-
teriorizzino i suoi canoni culturali e li vivano come re affidarsi alla tecnologia come fonte di nuove
naturali, quindi legittimi. È cioè divenuto biopotere, identità, fatte di ‹connessioni rapide e discontinue›.
e sono le sue istituzioni totali, panoptiche (dove il L’alterità radicale al ‹fallo-logocentrismo› non sa-
guardiano osserva la totalità dei sorvegliati senza rebbe più, oggi, la donna, che in quanto categoriz-
poter essere a sua volta osservato) ed eterotopiche zata come donna è essa stessa discriminatoria verso
(luoghi ove si plasma la soggettività per conformar- l’esterno e al suo interno perché attraversata da di-
la al potere), quali la fabbrica, la caserma e la clini- namiche di potere, di derivazione maschile e intro-
ca (psichiatrica), a fornire il modello per le carceri iettate nel tempo dal femminile, bensì la macchina
tradizionali, e non viceversa. L’esistenza di queste tecnologica.
ultime serve solo a dissimulare la realtà delle prime Crolla il vecchio mondo, con il crollo del patriarc-
e illudere i suoi abitanti di essere liberi. Foucault ato, alla fine del secolo crolla la frontiera fra uma-
scriveva negli anni 70 del secolo scorso; oggi nel- no e inorganico. L’artefatto, il simulacro, lo spazio
l’occidente moderno gli ospedali psichiatrici sono virtuale sono parametri della nuova soggettività.11
stati chiusi, la coscrizione obbligatoria soppressa e
Può sembrare il delirio di un folle, ma non sarei
la produzione di fabbrica è modellata ad «isole»
così sicuro, perché in mezzo a tanti crolli rovinosi,
piuttosto che a catena di montaggio, ma il capitali-
delle classi, delle razze, dei sessi, dei generi, in prati-
smo non solo è ancora vivo ma può presentarsi al
ca di tutto ciò che ha nutrito finora la storia del-
mondo come, in pratica, forma sociale universale.
l’umanità, l’unico elemento che rimarrebbe inalte-
Ciò significa solo che il biopotere ha inventato altri
rato e indiscusso è la forma capitalistica. Dissimula-
modi, ancora più sottili, di affermarsi. In conformi-
to dietro un linguaggio apparentemente progressista
tà al passaggio dalla fase industriale, che implica
appare il fantasma della regressione psichica nel-
pesantezza e staticità, a quella finanziaria che al
l’indistinzione originaria, dell’omologazione cul-
contrario implica leggerezza e mobilità estrema,
turale. Che, d’altra parte, è lo stesso obbiettivo che
anche i corpi devono conformarsi al nuovo modo di
si propone il capitale per potersi espandere univer-
produrre plusvalore. L’antica icona pesante dell’o-
salmente. Non poco e non male per chi era partito
peraio munito di chiave inglese, viene sostituita da
dandosi l’obbiettivo di abbatterla.
quella leggera dell’androgino, maschio e femmina
allo stesso tempo o meglio né maschio né femmina,
j
9 Michel Foucault, Microfisica del potere, a cura di A. Fontana, 10 www.tmcrew.org/femm/cyberfemm/gender.htm.
Einaudi, Torino 1977. 11 Ivi.

dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus) N° 799

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