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A Il Covilef B

ANNOXV N°841 22 MARZO 2015

RIVISTA APERIODICA RISORSE CONVIVIALI


DIRETTA DA
STEFANO BORSELLI d ISSN2279–6924
¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬
E VARIA UMANITÀ

Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila

Arm a ndo Er m i n i
C R I ST I A N E S IMO, CO NS ERVAT O -
RI S M O E O C CI D E NT E
j
piano della risposta concreta da dare al fon-

N
ell’acceso dibattito sull’islamismo
fomentato dal recente attentato damentalismo islamista. Quella che segue
terroristico contro la redazione del vuole essere una ricostruzione della storia di
giornale satirico Charlie Hebdo, una parte im- questo rapporto, a prescindere da valu-
portante degli ambienti del tradizionalismo tazioni teologiche su differenze e analogie
cattolico, e di conseguenza anche del mondo fra credi religiosi, di cui non ho competen-
conservatore in generale, esprimono idee e ze, se non per meri accenni indispensabili
posizioni assai divergenti al loro interno. Da all’economia dell’articolo.
un lato la visione dell’Islam come religione
aggressiva, sostanzialmente priva di sfumatu-
re fra moderatismo ed estremismo e contro I
a l m on d o c at t o l ic o.
la quale muovere una guerra difensiva, an-
che con le armi quando occorra, e dall’altro M La Chiesa e l’Islam, fra dialogo e diffi-
una riflessione autocritica sulla deriva denza.

R
dell’Occidente, dalla quale però si traggono
enzo Guolo, sulla rivista Il Mulino
non identiche conclusioni e soluzioni sia ri-
(numero 1–2001), traccia l’evoluzione
spetto al rapporto che intercorre col cristia-
dell’atteggiamento della Chiesa cattolica
nesimo, che è la questione cruciale, sia sul
verso l’Islam, sottolineando i cambiamenti
avvenuti a cavallo fra il XX e il XXI secolo,
INDICE ossia quando i problemi sociali posti dalla
Il mondo cattolico......................................................1 crescente immigrazione di genti di religione
La Chiesa e l’Islam, fra dialogo e diffidenza............1 islamica in Occidente è diventato evidente a
La discussione nel laicato cattolico tradizionalista. 5
tutti. Fino alla fine degli anni ’90 le organiz-
I riflessi dell'attentato a Charlie..............................8
Il mondo conservatore...............................................9 zazioni che orientavano l’atteggiamento del-
I conservatori storici................................................9 la Chiesa (Caritas e Migrantes), hanno visto
I neocon..................................................................11 nell’immigrato il povero, il «fratello in Cri-
L’Islam o gli Islam?..................................................13 sto» da accogliere secondo il concetto di ca-
Cristianesimo uguale Occidente?............................15
rità cristiana piuttosto che il musulmano di
Conservatorismo e Occidente.................................17
Conclusione...........................................................20 fede forte, e le voci di dissenso all’interno

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☞Redazione: Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Armando Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghi-
ni, Ciro Lomonte, Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Misheff, Pietro Pagliardini, Almanacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salíngaros, An-
drea G. Sciffo, Stefano Serafini, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. ☞ © 2014 Stefano Borselli. Questa rivista è licenziata sotto Creative Commons.
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del corpo ecclesiastico erano flebili e minori- smo contemporaneo, quanto da un dialo -
tarie. Nel 1998, però, il vescovo di Como go interreligioso che, anziché partire dalla
Alessandro Maggiolini, poi seguito dalla riaffermazione della propria identità, ten -
Cei, introduce importanti segni di cambia- de ad annullarla in nome dell’ecumeni-
mento d’ottica. Maggiolini rivendica una i- smo, finendo per approdare ad una sorta
dentità cattolica forte dell’Italia, paventa di relativismo religioso.
che si arrivi a dover insegnare l’Islam anche Nel settembre dello stesso anno, il car-
a scuola, e nel ribadire la non piena veridici- dinale di Bologna Giacomo Biffi, solleva
tà della religione islamica, afferma anche che una questione sociale e politica che farà
un atteggiamento debole può generare alla molto discutere all’interno e fuori della
fine integralismi e guerre di religione. Due Chiesa. Per Biffi, non è compito della Chie-
anni dopo, la Cei, per bocca del vescovo An- sa la soluzione di ogni problema sociale di
tonelli, braccio destro del cardinale Ruini, competenza delle autorità pubbliche, es-
sottolinea il crescente numero di matrimoni sendo invece di primaria importanza l’an-
misti e le difficoltà che incontrano le coppie nuncio del Vangelo a tutti, per l’efficacia del
siffatte, anche perché il modello familiare quale è necessario che i cattolici abbiano
islamico è intrinsecamente diverso dal no- ben chiaro che l’unica vera fede è quella
stro, non escludendo la poligamia. E mentre cristiana. Ma il punto che destò scalpore fu
restringe la possibilità di concedere le dovu- l’indicazione alla politica, nella veste di ve-
te dispense per la celebrazione, esorta i par- scovo e cittadino italiano, di regolare i flussi
roci a non concedere ai credenti islamici luo- migratori in funzione anche della compatibi-
ghi di proprietà della Chiesa per i loro culti, lità e integrabilità dei migranti con la nostra
anche in nome della non reciprocità con cultura e identità. Da questo punto di vista i
quanto avviene nei paesi musulmani. musulmani costituiscono un pericolo, vuoi
In particolare, don Gianni Baget Bozzo, per le differenze in quanto a diritto di fami-
allora consigliere di Berlusconi, sembra affi- glia, concezione della donna, poligamia, ali-
dare alla Lega di Umberto Bossi, da sempre mentazione e giorno festivo, vuoi soprattut-
attraversata da sentimenti contrari all’Islam to per la visione «rigorosamente integralista
(anche raccogliendo un diffuso timore di della vita pubblica, che non separa religione
perdita d’identità nelle popolazioni del e politica». L’Italia è nazione cristiana, con
Nord Italia, le piú interessate dall’immigra- la sua cultura e le sue tradizioni che devono
zione), il compito di difendere la Padania essere salvaguardate. Una immigrazione di
dall’islamizzazione. Per Baget Bozzo, l’epi- massa dai paesi islamici, coniugata con una
scopato e i preti cattolici «hanno rinunciato curva demografica divaricante a favore di
a spiegare ai fedeli cos’è Islam perché da quest’ultimi, finirà per distruggerle, isla-
tempo hanno cessato di spiegare cos’è il cat- mizzando il paese. E sbagliano profonda-
tolicesimo», e giudica tardive anche le prese mente coloro i quali, osteggiando la Chie-
di posizione dell’allora cardinale Ratzin- sa, non si accorgono di combattere «l’ispi-
ger, prefetto della Congregazione per la ratrice piú forte e la difesa piú valida della ci-
dottrina della fede. viltà occidentale e dei suoi valori di razio-
Il futuro Benedetto XVI, nella dichia- nalità e di libertà». In quest’ultimo concetto
razione Dominus Iesus (agosto 2000), rivendi- di Biffi troviamo già tutti i temi che saranno
ca la necessità di rifondare un’identità cat - successivamente sviluppati e su cui, come ve-
tolica forte, messa in crisi tanto dal nichili - dremo, si incentrerà il dibattito nella Chie-

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sa e nel laicato cattolico, compreso quello bito ci furono alcuni passaggi dedicati
tradizionalista, nei nostri anni. Intanto, all’Islam e ad alcune sue problematicità. In
però, c’è da sottolineare come alle idee di particolare due sono i concetti che qui in-
Biffi non erano estranee quelle di un cardina- teressano. Il primo espresso attraverso la
le progressista come Carlo Maria Martini. A voce dell’imperatore bizantino Manuele II
distanza di dieci anni, dal 1990 al 2000, an- Paleologo, che accusa Maometto di avere
che la posizione del cardinale Martini, si è introdotto solo cose cattive e disumane:
evoluta dall’insistenza sull’accoglienza e sul Mostrami pure — è l’imperatore che parla a
dialogo, alla difficoltà di integrazione do- un dotto musulmano — ciò che Maometto ha
vuta, oltre che alla diversità sul concetto di portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle
famiglia, alla «sovrapposizione di religione cose cattive e disumane, come la sua direttiva
e politica e l’immediata derivazione del dirit- di diffondere per mezzo della spada la fede
to positivo da istanze puramente religiose», che egli predicava. L’imperatore, dopo essersi
perché tali concezioni contrastano e con la pronunciato in modo cosí pesante, spiega poi
minuziosamente le ragioni per cui la diffusio-
Costituzione e col Codice Civile. Il plurali-
ne della fede mediante la violenza è cosa irra-
smo culturale deve convivere con l’universa- gionevole. La violenza è in contrasto con la
lismo della tradizione europea e occidenta- natura di Dio e la natura dell’anima. Dio non
le, laica ma frutto dell’incontro fra illumini- si compiace del sangue — egli dice —, non
smo e cristianesimo imperniato sulla digni- agire secondo ragione, «συν λόγω», è contra-
tà della persona umana e sui diritti fonda- rio alla natura di Dio. La fede è frutto
mentali dell’uomo. Solo questa consapevo- dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole
lezza, per Martini, può evitare sia il relativi- condurre qualcuno alla fede ha bisogno della
smo e il sincretismo, sia lo Stato etico. capacità di parlare bene e di ragionare corret-
Posizioni simili alle precedenti furono tamente, non invece della violenza e della mi-
naccia… Per convincere un’anima ragionevole
espresse, alla conclusione del Giubileo, da
non è necessario disporre né del proprio brac-
Giovanni Paolo II, per il quale è importan- cio, né di strumenti per colpire né di qualun-
te assicurare anche un equilibrio, che nel ri- que altro mezzo con cui si possa minacciare
spetto dei diritti delle minoranze, tuttavia una persona di morte.
non sfiguri la fisionomia culturale di un terri- Benché contestato da molti studiosi isla-
torio, definito in termini di patrimonio lin-
misti, l’uso non casuale di quel passaggio sul-
guistico, tradizioni e valori. La differenza, la violenza testimonia di una diffidenza di
rispetto alle istanze viste precedentemente,
papa Ratzinger verso alcune concezioni del
è che per Woitylia l’equilibrio culturale non Corano fatte proprie alla lettera da parte
può essere assicurato solo mediante leggi, del mondo musulmano, e dei problemi che
bensí essere sentito come necessario nell’e- pongono sia rispetto al dialogo interreligio-
thos popolare. La sua fu quindi una vera e so, sia rispetto a questioni piú squisitamente
propria sfida sul terreno culturale, fra i- terrene e concrete, non solo in termini di
dentità religiose forti. evangelizzazione ma anche direttamente
Piú vicino nel tempo è la Leio Magi- politiche. Sempre nello stesso discorso, l’al-
stralis che papa Benedetto XVI tenne al- tro concetto da sottolineare, per quanto atti-
l’Università di Regensburg nel 2006, pas- nente in primo luogo a una questione teolo-
sata alla storia anche come il discorso di gica tuttavia non affatto priva di con-
Ratisbona. Oggetto dell’ampia Leio fu il seguenze pratiche, è l’assoluta trascendenza
rapporto fra fede e ragione, ma in tale am-

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del Dio dei musulmani, il cui operato non Islam e un’adeguata interpretazione del Co-
può essere riportato all’esperienza degli rano, si oppongono ad ogni violenza.
uomini, i quali devono accettare le sue azio- E prosegue
ni solo attraverso la fede. Al contrario, il Un atteggiamento di apertura nella verità e
Dio dei cristiani non è mai scisso dal Logos, e nell’amore deve caratterizzare il dialogo con i
non può agire in contrasto alla ragione. In seguaci delle religioni non cristiane nonostan-
tal senso il suo agire è intellegibile o alme- te i vari ostacoli e difficoltà, particolarmente i
no interpretabile con gli strumenti della ra- fondamentalismi da entrambe le parti.
gione umana, purché non concepita come Il gesuita islamologo Samir Khalil Shamir,
semplice e riduttivo calcolo empirico.«Nel pur apprezzando l’Evangelii Gaudium in
profondo [vi] si tratta dell’incontro tra fe- molte sue parti, non manca tuttavia di evi-
de e ragione, tra autentico illuminismo e reli- denziarne i limiti e i punti da approfondire.1
gione». Vedremo poi che per papa Ratzin- Tralasciando le questioni teologiche, ai fini
ger anche nell’ambito della cultura cristiana di questa esposizione vanno sottolineati al-
e occidentale vi sono state deviazioni, e que- cuni punti della sua critica: a) La questione
sto ci servirà per tentare di rispondere dell’etica, che nella religione islamica sareb-
all’interrogativo di partenza, ossia se il cri- be coincidente con la legalità, e quindi piú
stianesimo possa essere fatto coincidere con attenta all’adesione formale alle leggi che
l’Occidente moderno. non al loro spirito, differentemente alla con-
Arrivando ai nostri giorni, papa France- cezione cristiana per la quale non sempre
sco si è occupato dei rapporti con l’Islam ciò che è legale è anche etico. Per questo,
nell’Evangelii Gaudium, in due paragrafi del- per Shamir, «il fedele musulmano non cer-
la quale esorta al dialogo coi credenti ca di andare oltre la legge».2 Anche rispetto
nell’Islam. Pur deprecando ovviamente le all’universalità dell’etica Shamir nota una
persecuzioni patite dai cristiani in molte differenza, nel senso che l’obbligo di aiuto,
zone del mondo a prevalente religione isla- che nella tradizione cristiana «è di per sé uni-
mica, e reclamando vigorosamente per quel- versale», e quindi prescinde da razza, etnia
le zone la libertà di culto cosí come viene e credo religioso di colui che necessita di aiu-
garantita nei paesi a tradizione cristiana, tut- to, non lo stesso accade sempre nei paesi di
tavia occorre riconoscere che i credenti in tradizione musulmana, come quelli della pe-
Allah, «professando di avere la fede di Abra- nisola arabica, che lo riserverebbero solo ai
mo, adorano con noi un Dio unico, miseri- correligionari. L’Islam, prosegue Shamir, è
cordioso, che giudicherà gli uomini nel gior- una realtà integrale, nella quale religione,
no finale». Non solo, perché «gli scritti sacri cultura, sistema sociale e politico non sono
dell’Islam conservano parte degli insegna- distinti e distinguibili chiaramente. b) Esi-
menti cristiani», mentre la partecipazione ste, ammette lo studioso, anche un fonda-
dei fedeli alla preghiera e ai riti religiosi, mentalismo cristiano come dice papa Bergo-
nonché il riconoscimento della necessità di glio, tuttavia il papa sembra metterlo sullo
impegno etico e di misericordia verso i piú
poveri, li avvicina ai fedeli nel cristianesimo. 1 Samir Khalil Shamir, «Punti della Evangelii Gaudium
Di fronte a episodi di fondamentalismo vio- che richiedono chiarimento», chiesa.espresso.repubblica.it.
lento che ci preoccupano, l’affetto verso gli 2 A questo proposito è da notare che la coincidenza fra
autentici credenti dell’Islam, deve portarci ad etica e legalità apparenta l’Islam al laicismo moderno di
derivazione positivista, laddove nei fatti è la legge
evitare odiose generalizzazioni, perché il vero
positiva a fondare l’etica e non viceversa.

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stesso piano di quello islamico, dimen- Islam», pubblicato sulla rivista Alfa e Omega
ticando, sottolinea, «che i fondamentalisti (numero 4–2006), si può affermare una divi-
cristiani non portano armi,3 mentre il fon- sione fondamentale all’interno del tradizio-
damentalismo armato islamico «cerca di ri- nalismo cattolico, che pure complessiva-
produrre il modello maomettano», che nella mente guarda politicamente a destra, fra
sua vita ha fatto «piú di sessanta guerre». c) un’ala occidentalista e un’ala definita per
Sulla questione della violenza, che Bergo- brevità filoislamica, ma che sarebbe piú esat-
glio attribuisce ad una cattiva interpreta- to definire antioccidentale (con riferimento
zione del Corano, Shamir obietta che l’at- ai valori o disvalori di cui l’Occidente di
teggiamento benevolo è piú un desiderio oggi, identificato con gli USA, sarebbe por-
che non un’adeguata rappresentazione del- tatore), o meglio ancora, dice Agnoli, euro-
la realtà, la quale ci dice invece che solo una peista-tradizionalista. Come già si può os-
piccola minoranza di studiosi cerca di re- servare da questa prima classificazione, le
interpretare i testi coranici che parlano di divergenze teologiche, che pure esistono,
violenza contestualizzandoli alla realtà del- non sono il discrimine principale. Anche il
l’Arabia dell’epoca di Maometto, mentre la diverso giudizio sull’Islam delle due ali, ap-
grande maggioranze delle scuole coraniche pare piú determinato da fattori interni, os-
ritiene di prendere quei testi alla lettera, sia la valutazione della parabola compiuta
con tutte le conseguenze concrete che ne de- dall’Occidente, che non da questioni diret-
rivano. Quella della adeguata interpreta- tamente riferibili all’Islam stesso.
zione dei testi sacri, ovvero la ricerca dello Entrambi i gruppi sono consapevoli, e
scopo liberato dagli elementi contingenti le- non potrebbe essere altrimenti, che esiste il
gati al tempo ed allo spazio, conclude Sha- problema della scristianizzazione, e che il
mir, se è una questione cruciale per ogni reli- problema dei rapporti con l’Islam si intrec-
gione rivelata, ancor piú lo è per i musul- cia strettamente con quelli interni all’entità
mani, abituati a credere che il Corano sia definita Occidente. Ha chiara la questione il
stato trasmesso direttamente da Dio al Pro- prof. Roberto de Mattei, che nel numero
feta in tutta completezza, e che quindi non zero della rivista Radici Cristiane, accanto alla
vi sia in esso alcuno spazio per «un’interpre- sfida ed al pericolo costituito dall’im-
tazione dell’elemento umano presente nella migrazione islamica in quanto portatrice
parola di Dio». «di una religione e di una cultura estranea
alla nostra storia e alle nostre tradizioni»,
M La discussione nel laicato cattolico tra- affianca il problema di
dizionalista. uno scontro di civiltà interno all’Occidente,

S eguendo l’ottima traccia del saggio di non meno pericoloso di quello che lo minac-
Francesco Maria Agnoli, «Tradizionali- cia dall’esterno; esso è anzi piú insidioso per-
smo cattolico fra Europa, Occidente e ché assume il volto di un relativismo religioso
e morale che dissolve ogni ordine oggettivo di
3 Occorre notare su questo punto, che se ciò è vero oggi valori […].
nel senso che non esiste un esercito cristiano, la stessa
cosa non può dirsi rispetto al passato. Ora, poiché papa
Gli fa eco Rocco Buttiglione, che parla
Bergoglio lo sa benissimo, ne discende che la sua è una apertamente di «suicidio dell’Europa nel
presa di distanza netta da quell’ala del cattolicesimo senso letterale», suicidio culturale ed anche
incline a vedere il problema nella religione musulmana fisico (denatalità) che apre le porte alla con-
in quanto tale.
quista da parte dell’Islam. La differenza fra

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le due ali del cattolicesimo tradizionalista, to col cristianesimo. L’Occidente, scrive


tuttavia, inizia proprio dalla definizione di Giovanni Cantoni, può tuttora essere de-
Europa e di Occidente. Per gli occi- scritto come
dentalisti, ad esempio Marco Respinti,4 Eu- il luogo primo del riconoscimento, della fon-
ropa e America sono un’unica entità cul- dazione, della dichiarazione e del rispetto dei
turale in termini di Kultur e Civilization, ed diritti dell’uomo, ovvero di ciò che davvero co-
anche se la civiltà occidentale è nata in Eu- nfigura la Grande Europa, il mondo creato
ropa, questa «è definita in realtà piú dalla nei diversi continenti dall’uomo occidentale e
cultura sviluppata da quel luogo che non cristiano e dalla sua cultura.
quel luogo in quanto tale». Ma non solo, Sul fronte opposto si pone Franco Car-
perché quella cultura irradiata nel mondo si dini, per il quale il concetto di Occidente è
è sedimentata in particolare negli USA, il variabile nel tempo (Oswald Spengler lo
cui popolo sarebbe piú attento ai valori re- identificava con l’Europa e solo dopo la
ligiosi di quello europeo. Agli Stati Uniti, prima guerra mondiale è stato ampliato fino
quindi, si assegna il compito di «riportare a ricomprendere altri paesi e popoli conian-
dal nuovo al vecchio mondo i tratti salienti do il termine di civiltà occidentale). Ne di-
della cultura europea, che in Europa hanno scende che quando si parla di Europa e Oc-
subito plurisecolari oltraggi». Sarebbe «il cidente, occorre sempre riferirsi al momen-
quinto viaggio di Cristoforo Colombo», to storico in cui avviene la discussione, poi-
come scrive Giovanni Cantoni, il fondatore ché quei concetti potrebbero essere intesi in
di Alleanza Cattolica. La tesi di un Occiden- senso diverso in un futuro, o diversamente
te sostanzialmente unitario sul piano cultu- concepiti riguardo al passato. In particolare
rale, ha come conseguenza pratica l’esi- Cardini dissente dalla tesi della continuità
genza di una strategia altrettanto unitaria fra cristianesimo e Occidente moderno per
sul piano politico, ed al bisogno militare, di come si è sviluppato oggi, in particolare ne-
fronte al pericolo islamico, strategia che gli USA, nella quale scorge
non potrà non essere a guida USA. Idee l’idea che la nuova, vera Cristianità sia l’Occi-
queste, che trovano il consenso in ambienti dente egemonizzato dalla superpotenza statu-
conservatori americani. nitense e dalle lobby multinazionali e sostenu-
Vedremo meglio in seguito, parlando del to dall’asse atlantico della Magna Europa che
conservatorismo statunitense, come si diffe- ha nel continente europeo la sua Grecia vota-
renzi al suo interno anche fra i cattolici, pur ta alla bellezza e alla storia e negli States la
sua Roma vigile sull’ordine e sulla pace nel
partendo dall’analoga premessa delle radici
mondo.
cristiane dell’Ordine americano (Kirk), e
della continuità spirituale e storica fra Cat- Per Agnoli, la tesi di Cardini che nega la
tolicesimo e modernità liberale (Novak). La spinta religiosa come ispiratrice della poli-
civiltà liberale occidentale esprimerebbe co- tica estera americana e sostiene il sempre mi-
munque una decisa superiorità rispetto alle nor coinvolgimento del Settentrione del
altre, l’unica ad avere elaborato i concetti di mondo in problematiche seriamente reli-
tolleranza e rispetto per l’altro, prodotto si- giose, ha un buon fondamento, e la «rie-
stemi democratici e portato al massimo del sportazione dei tratti salienti della cultura
suo sviluppo il concetto di diritti umani, sor- europea nella vecchia Europa per aiutarla a
ritrovare le radici dell’ordine» non rappre-
4 «Magna Europa e dintorni», articolo pubblicato sulla senterebbe altro, in pratica, che l’america-
rivista Percorsi.

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nizzazione del vecchio continente. È evi- nonché l’avvento di un turbo capitalismo


dente che questa tesi, sul piano della politi- che tendenzialmente mira a cancellare di fat-
ca concreta, ha come conseguenza che le po- to gli Stati nazionali e azzerare le identità
litiche (e gli interessi) americani ed europei culturali dei popoli. Un tipo di civiltà che,
nei confronti dell’Islam, divergano. in quanto si ritiene il vertice massimo delle
Questa possibilità introduce ad una terzi conquiste etiche e civili, per Cardini non
tesi, quella eurasiatica ossia di una necessaria solo non è emendabile, ma tende imporsi
riunificazione tendenziale dell’Europa ver- alle altre tradizioni culturali presenti nel
so est (Russia), che all’epoca in cui scriveva mondo o, quando applica il concetto di tol-
Agnoli era ancora abbastanza remota, ma leranza, lo concepisce come paziente attesa
che l’evoluzione politica e culturale della di loro maturazione affinché accedano alla
Russia di Putin e la discussione su quanto concezione individualistica propria del-
sta accadendo in Ucraina, hanno reso piú at- l’Occidente liberalcapitalista. Gli stessi dirit-
tuale, sia sul piano culturale e in particolare ti umani vanto dell’Occidente ma dei quali
religioso (vigorosa ricristianizzazione sia si tende ormai a disconoscerne le origini cri-
pure in senso ortodosso), sia sul piano degli stiane, anzi ad attribuirgliene di opposte,
interessi concreti. Il fondatore e animatore proprio per questo motivo stanno degene-
del sito web Il giudizio cattolico, Massimo Vi- rando nel loro contrario. Assunti come oriz-
glione, può essere portato ad esempio di zonte privilegiato da Onu e Ue, elevati a
questo sentimento crescente in parte del nuova religione, moltiplicati di numero,
mondo cattolico. Pur non lesinando critiche vengono alla fine relativizzati, indeboliti e
e diffidenza verso Putin, soprattutto per il usati come arma contro il cristianesimo.
suo passato, scrive Come nel caso del diritto alla vita, senza il
a Washington c’è Obama e il suo devastante quale tutti gli altri perdono di senso, con-
Obamacare e la sua orrida politica contro na- traddetto dalle pratiche abortive e dalla de-
tura e contro la vita nascente, mentre a Mosca riva eugenetica incombente.
c’è Putin, che difende la famiglia naturale e In conclusione, occidentalisti e tradizio-
cristiana […] La Rivoluzione della sovver- nalisti europeisti, partendo dal comune ri-
sione mondialista vuole la distruzione dello conoscimento di alcune problematiche
Stato nazionale: chi si oppone a questo pro- esterne all’Occidente (pericolo islamico) e
getto è la Russia; vuole la distruzione dell’eco-
interne (scristianizzazione), ne danno poi
nomia mondiale tramite l’euro: chi si oppone
è la Russia; vuole la distruzione della famiglia
una lettura molto diversa, in alcuni casi op-
e dell’ordine naturale del mondo: chi si oppo- posta, che li porta a una crescente divarica-
ne è la Russia.5 zione. I primi danno la preminenza al peri-
colo esterno ed attenuano le problematiche
Al contrario degli occidentalisti, i tradi-
interne, i secondi vedono invece nella de-
zionalisti europeisti vedono nell’evoluzione
generazione incontrollata dell’Occidente ex
in senso liberista sganciato da ogni an-
cristiano un fattore di accelerazione anche
coraggio etico e religioso del mondo occi-
della crisi nei rapporti con l’Islam, ma su
dentale, «il principale fattore di disgrega-
questo torneremo. Sta di fatto che da que-
zione anche morale della società e di can-
ste differenze scaturiscono anche approcci
cellazione di ogni suo carattere cristiano»,
politici molto diversi. Se i primi ap-
poggiano gli interventi militari americani in
5 Massimo Viglione, «Putin e il mondo alla rovescia», Il
funzione antislamica, o addirittura li au-
giudizio cattolico.

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spicano, i secondi, scrive Agnoli, sono tor- tolleranza nei confronti della Libertà in tutte
mentati dal dubbio se, a certe (difficili) con- le sue forme politiche, civili e personali.
dizioni e e prosegue ricordando che nei paesi islamici
per salvare quanto meno il diritto alla vita è quasi sempre negato quanto previsto nella
[…]non risulti piú facile, utile e costruttiva la Dichiarazione universale dei diritti dell’uo-
collaborazione con l’Islam che con il nichili- mo, redatta dalle Nazioni Unite nel 1948.
smo relativista ed egoista del pensiero debole Dopo aver sottolineato, questa volta con
occidentale. buona ragione, che l’immigrazione va gesti-
ta e non subita, e che sarebbe preferibile ac-
M I riflessi dell'attentato a Charlie. cogliere immigrati da paesi con culture piú

L e recenti vicende di Charlie Hebdo e la simili alle nostre, Gaiani insiste sul fatto che
nascita dello Stato Islamico dell’Isis, la nostra civiltà è basata su diritti e libertà,
nella cui fondazione è ormai noto che gli contrariamente all’Islam i cui appartenenti
Usa hanno avuto una parte non secondaria, scambiano la nostra tolleranza e acco-
hanno radicalizzato in negativo il giudizio glienza con debolezza. Non mancano, nelle
sull’Islam e confermato la scelta di campo note del sito BastaBugie, alcune citazioni dal
degli occidentalisti, ma dall’altro hanno fat- Corano a confutazione della teoria che esi-
to anche riflettere alcuni ambienti, e non sta un Islam buono o moderato in contrap-
solo del tradizionalismo, sul senso ultimo e posizione con quello violento e fondamenta-
sugli esiti della scristianizzazione. Comples- lista, che sarebbe invece il vero Islam. Lo
sivamente, a mio giudizio, il mondo cattoli- stesso Gaiani, in un altro pezzo pubblicato
co si trova però, in certo senso, spiazzato e sempre su La Nuova Bussola Quotidiana del
in difficoltà a prendere una posizione politi- 26 gennaio, riconosce però tutte le contrad-
ca precisa, schiacciato, e non potrebbe esse- dizioni della strategia occidentale verso i
re altrimenti, fra due visioni del mondo che paesi islamici.
gli sono entrambe estranee. Ne è esempio Anche Vittorio Messori, su Il Corriere della
eclatante la ormai famosa dichiarazione di sera del 14 gennaio, sostiene che la strategia
Papa Francesco sul pugno che darebbe a chi buonista del dialogo con l’Islam moderato è
offendesse sua madre. Non è poco, a legger- fallimentare poiché il vero Islam è quello
la fra le righe, per un pontefice che su altre estremista che agisce prendendo alla lettera
questioni fondamentali della dottrina catto- le parole del Corano. Se è cosí, argomenta,
lica sembra avviato verso una sostanziale ac- siamo entrati nella quarta guerra mondiale
cettazione dello spirito del tempo. anche se non vogliamo accorgercene. Luigi
Nell’articolo dal titolo «Ma il problema è Amicone, su Tempi dell’8 gennaio 2015 in un
veramente l’Islam», pubblicato su La Nuova articolo dal titolo «L’orrenda strage dei
Bussola Quotidiana dell’8 gennaio 2015, Gia- giornalisti a Parigi, le nostre bugie buoniste
nandrea Gaiani afferma che e il coraggio della verità di un generale isla-
mico», sostiene che scopo ultimo di tutti i
La strage compiuta nella redazione di Charlie
Hebdo non è un attentato contro la libertà di musulmani è la conquista del mondo e l’im-
stampa […] ma un attacco contro l’Occidente posizione della legge del Corano, e quindi
e contro la Libertà. […] Un attacco portato che è inconsistente la distinzione fra Islam
non dai terroristi islamici che anno compiuto moderato e fondamentalista. Amicone, tutta-
materialmente la strage, ma dall’ideologia isla- via, non manca di mettere in rilievo il fatto
mica […] L’Islam soffre di una fortissima in- che l’Occidente accomodante e buonista

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con gli islamici che non accettano le sue re- Charlie Hebdo è un giornale in cui […] la sati-
gole democratiche, al tempo stesso rifiuta ra è stata posta al servizio di una filosofia di
tutte le proprie tradizioni scivolando in uno vita anarchica e libertaria. Esso può essere
sciocco relativismo, in qualche modo acco- considerato un’espressione estrema ma coe-
rente del relativismo dell’Occidente contem-
munando la «sharia dello Stato Islamico»
poraneo.
con «la sharia dello stato laicista. Essendo
anzi entrambe alleati nella distruzione del La satira di Charlie Hebdo non è stata di-
mondo». Riccardo Cascioli, sempre su La retta solo contro l’Islam, ma anche, e fero-
Nuova Bussola Quotidiana del 15 gennaio cemente, contro il Cristianesimo. Cosí che,
2015, scrive che «la libertà senza verità diven- a fronte della manifestazione parigina a so-
ta totalitarismo». stegno della libertà di satira, «Io sono
Charlie», si è compattato un fronte religioso
Tutti siamo stati concordi nel definire la stra-
ge del Charlie Hebdo e dell’ipermercato Ko-
che, insieme alla condanna della violenza
sher «un attacco alla libertà». Ma è quando terrorista, si è rifiutato di identificarsi coi
andiamo a definire cosa sia la libertà che allo- giornalisti di Charlie, e dunque con l’Occi-
ra le strade si dividono e si comprende che dente scristianizzato di cui sono espressio-
quel popolo cosí unito in piazza contro il ter- ne. In Russia, e in particolare nella Cecenia
rorismo ben difficilmente lo sarà domani quan- a maggioranza musulmana, si è svolta una
do si tratterà di decidere cosa fare per difende- enorme manifestazione unitaria a cui ha
re la libertà. La libertà, per chi condivide il partecipato i popoli musulmano e cristiano-
pensiero dei giornalisti di Charlie Hebdo, è to- ortodosso, con l’avallo dei capi religiosi.6
tale assenza di legami, disconoscimento di
ogni paternità. Per questo diventa fanatismo
laicista, l’obiettivo preferito è la religione, tut-
te le religioni. È l’espressione di una ragione a Il mondo conservatore.
«ridotta», secondo la definizione di Benedetto a discussione all’interno del mondo

L
XVI.
cattolico tradizionalista si intreccia,
Anche Rodolfo Casadei, su Tempi, con- dato il comune riferimento politico
testa la tesi di un mondo pacificato (la destra), con quella del mondo conser-
dall’assenza di religioni e sottolinea invece vatore genericamente considerato, di cui oc-
che il problema è piuttosto quale Dio, con corre dare qualche cenno.
ciò introducendo un’alternativa secca per Sintetizzando al massimo, il che implica
l’Occidente: o recuperare le nostre tradi- sicuramente alcune inesattezze, quel mondo
zioni cristiane, il nostro Dio per il quale val- può essere diviso in due grandi gruppi. I
ga la pena morire, o sottomettersi all’Islam conservatori storici, e i cosí detti neocon-
come accade nell’ultimo romanzo di Michel servatori. La distinzione vale in primo luo-
Houellebeq. Infine, la Fondazione Lepan- go per gli USA, dove sono nati i neocon,
to, presieduta dal già citato prof. De Mat- ma con alcune differenze d’accenti può es-
tei, scrive in una nota che l’uccisione dei sere presa per buona anche per l’Europa.
giornalisti del giornale satirico francese
è a sua volta un’espressione estrema, ma coe-
rente, del mondo islamico e ha manifestato nel-
la sua furia omicida, l’odio che l’Islam intero 6 Vedi «Gigantesca manifestazione in Russia contro le vi-
nutre nei confronti dell’Occidente, gnette di Charlie Hebdo, un milione di musulmani in
piazza insieme alle piú alte cariche del clero ortodosso
ma anche che locale.», liberticida.blogspot.it del 20 gennaio 2015.

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M I conservatori storici. co, conservazionismo culturale e non inter-

I
ventismo all’estero, lasciataci in eredità a noi
l pensiero dei conservatori che ho defi-
dai padri fondatori.7
nito storici, è quello a cui si fa comune-
mente riferimento quando si parla di conser- Coerente, dunque, la critica a Bush jr, e ai
vatorismo, e vi appartengono sia credenti neoconservatori, accusati di praticare una
che atei o agnostici. Anche quest’ultimi ri- politica estera egemonica.
conoscono le radici giudaico-cristiane da Mentre è comune a tutti la difesa della
cui deriva la tradizione culturale dell’Occi- proprietà privata, della libera iniziativa e
dente, è ciò è alla base della generalmente dell’economia di mercato, è sui presupposti
comune concezione sui temi etici: opposi- filosofici che si dividono. Kirk, seguace del
zione all’aborto, all’eutanasia, ai matrimoni pensiero di Edmund Burke (1729–1797),
omosessuali. Per le loro antiche tradizioni convertitosi al cattolicesimo nel 1964 e criti-
comunitaristiche, i conservatori storici sen- co dei principi dell’Illuminismo e della rivo-
tono fortemente l’esigenza di una coesione luzione francese (anticristiana e sovversiva),
interna della società, da cui nasce sia la diffi- che contrappone alla Guerra d’Indipenden-
denza per i flussi migratori, sia la necessità za americana, sostanzialmente conservatri-
di difendere le proprie tradizioni culturali ce, rifiuta ogni ideologismo astratto, com-
contro l’espansionismo dell’Islam, ed anche preso la sacralizzazione del mercato di cui si
la tendenza, in politica estera, all’isolazioni- occupa relativamente poco anche nella sua
smo piuttosto che all’interventismo fuori opera principale, The Conservative Mind.
dai propri confini. Fautore del diritto naturale secondo la con-
Su quest’ultimo aspetto esiste una so- cezione cristiana, fu tuttavia lontano dalla
stanziale unità di vedute fra i conservatori concezione universalistica dei diritti umani
storici che invece si dividono su altri temi, individuali, per lui legati piuttosto a partico-
come vedremo. Russel Kirk (1918–1994), ad lari circostanze storiche. Per Kirk, tradizio-
esempio, fu aspramente critico con Bush ni, rivelazione divina e diritto naturale, si
padre riguardo alla prima guerra del Golfo. fondono in un unico ordine trascendente,
Nella conferenza tenuta alla Heritage da conservare e preservare anche di fronte
Foundation (1992), accusò Bush di emula- alle innovazioni.
zione dei presidenti democratici Wilson, Si può dunque asserire per Kirk, con
Roosevelt e Johnson nel voler imporre una Claes Ryan,8 che i veri conservatori
dominazione mondiale statunitense. rifiutano l’esistenza di un modello o di una
filosofia politica ed economica adattabile ad
I Presidenti degli Stati Uniti d’America non
ogni società o cultura e credono che le istitu-
dovrebbero essere incoraggiati dal fare la
zioni di una società dovrebbero essere model-
Guerra Perpetua in vista della Pace Perpetua e
late in base alla cultura tipica di ogni popola-
neanche fantasticare che possano stabilire il
zione.
Nuovo ordine mondiale eliminando i nemici.
Nelson Hultberg, conservatore Jefferso- Diversa è l’impostazione di coloro che si
niano, nell’individuare a sua volta i principi definiscono conservatori jeffersoniani o li-
su cui si fonda il conservatorismo, afferma bertariani, contrari non alle ideologie in
che
7 Nelson Hultberg, «Jeffersonian Conservatism Versus
Il vero movimento conservatore è stato, fin the Neocons», The Daily Bell, 3 aprile 2010.
dall’inizio, una miscela di libertarismo politi-
8 Si veda in Wikipedia, alla voce «Neoconservatorismo»

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quanto tali, ma solo a quelle irrazionali. Per no per distruggere i primi. Ma il fatto è che
loro, in polemica con Kirk,9 il conservatore non può esistere un diritto di distruggere i di-
non è un adoratore della prescrizione come ritti, «trovati attraverso la retta ragione e
trascendente alla ragione. Egli, certamente, [...] limitati dalle leggi di natura. Essi sono
venera le tradizioni del nostro passato, ma il fissi, eterni, naturali».
valore delle tradizioni deve essere bilanciato Se, anziché sulla loro universalizzazione
con ciò che è razionale in senso ideologico. ci si fissa sulle tradizioni, il conservatorismo
Il conservatore, come Ludwig Von Mises, si indebolisce e si apre la strada all’ideolo-
afferra perfettamente gia collettivista. È questa, per Hultberg, la
«il potere dell’ideologia nello svolgersi della debolezza teorica di Kirk, che rende le sue
storia, e non rifugge da un punto di vista mo- idee perdenti. Si tratta, dunque, di un con-
rale basato sui diritti universali astratti […] servatorismo libertario (o liberatariano), se-
trae la sua ispirazione politica da diverse fonti condo cui da quei diritti naturali, lasciati li-
(Aristotele, Cicerone, i filosofi del diritto na- beri di operare, scaturisce spontaneamente
turale del Medio Evo, Montesquieu etc), ma un ordine giusto che si prende cura di se
anche dalla mondializzazione di Jefferson dei stesso. In tal senso ogni intervento dello Sta-
diritti contenuti nella dichiarazione d’indi-
to teso a indirizzare o stravolgere quest’or-
pendenza americana, poiché si rende conto
che tale mondializzazione è la convalida mo- dine è di per se ingiusto e coartatore della
rale dell’America, come il sistema politico libertà. Non esiste dunque, con Von Mises,
ideale per tutti i popoli, tutte le culture, tutto alcuna terza via fra un rigoroso capitalismo
il tempo». libero e il socialismo, cosí come anche ogni
Il concetto di diritti universali, però, politica di welfare sarebbe destinata a di-
differisce sostanzialmente da quelli procla- struggere la libertà.
mati dalla Rivoluzione francese. Mentre Il modo per contestare le ideologie del socia-
quest’ultimi (uguaglianza e libertà), lismo, del fascismo, dell’assistenzialismo, del
collettivismo etc., non è di rifuggire dalle ideo-
a causa della loro vaghezza e delle debolezze
logie, ma di dimostrare razionalmente la supe-
della natura umana, dovevano inevitabilmente
riorità del capitalismo e dell’individualismo.10
evolversi in diritto all’uguaglianza delle con-
dizioni di vita e libertà dalle difficoltà dell’esi- Fondare il conservatorismo sulle tradizioni,
stenza al modo di Kirk, senza quindi una idealiz-
i padri fondatori dell’America hanno parla- zazione e universalizzazione dei principi di
to solo del diritto a perseguire la felicità, non libertà, è debole e perdente nel momento
a possederla. Il diritto all’uguaglianza non era in cui viene a scontrarsi con quelle ideologie
una chiamata per pari condizioni di vita, di sinistra che proprio sulla idealizzazione
contraria alla «naturale aristocrazia fra gli dei loro principi collettivisti, quantunque
uomini» come la concepiva Jefferson, ma sbagliati, fanno perno. I libertariani, quin-
per pari diritti ai sensi della legge, e il dirit- di, aderiscono incondizionatamente alla fi-
to di libertà concepito come libertà dalla losofia politica e alle concezioni antropolo-
coercizione (governativa o criminale che giche di Adam Smith, nonché alla fiducia
sia). Si tratta in sostanza della differenza fra nelle virtú sociali del libero mercato.
diritti naturali, e diritti concessi dal gover-
no, che proprio per questa ragione finisco-

9 Nelson Hultberg, cit. 10 Ivi

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M I neocon. particolari tradizioni di ogni società». Sem-

I l movimento neo conservatore nacque pre per Ryan, dunque, i neocon vedono gli
alla fine degli anni sessanta sull’onda del USA come i nuovi custodi dei principi uni-
dibattito intorno alla guerra del Vietnam, al- versali e assegnano agli States il ruolo di su-
lorché alcuni esponenti progressisti delusi pervisori di un ordine mondiale modellato
dall’atteggiamento del Partito democratico su quei principi. E cosí come i bolscevichi
e preoccupati per l’ondata pacifista che intendevano imporre nel mondo il comuni-
avrebbe incrinato l’anticomunismo e la fede smo, cosí i neocon vogliono imporre il libe-
nei valori della società americana, strinsero ro mercato, il capitalismo, e l’American-style
un’alleanza con la destra repubblicana. Mol- liberal democratico. In politica economica,
ti neocon hanno avuto un passato di sinistra, i neocon non sono in linea di principio con-
in specie trotskista. Da qui alcune caratte- trari a politiche federali di intervento a favo-
ristiche specifiche: l’indifferenza o anche il re dei meno abbienti. Per essi il Welfare è
progressismo rispetto ai temi etici cari ai necessario, quantunque bisognoso di essere
conservatori storici, l’accentuazione del ca- trasformato. Propugnano quindi un capitali-
rattere assoluto della democrazia americana smo democratico, in cui sia messa al primo
e dei valori laici di cui è portatrice, da im- posto la responsabilità individuale e nel qua-
porre come il Bene in ogni parte del mon- le la dimensione economica sia fecondata
do, e di conseguenza l’interventismo mili- da quella culturale e morale. Sul Welfare e
tare anche unilaterale e preventivo, in politi- sugli interventi federali, sono criticati dalle
ca estera, in nome di quei valori e della de- altre correnti conservatrici. In particolare i
mocrazia da esportare. La fede assoluta nel libertariani li accusano di statalismo collet-
sistema democratico americano è analoga a tivista, di centralismo burocratico come si-
quella dei libertariani, ma molto diverso il stema di potere, ma soprattutto di non vo-
modo di diffonderla. Se i neocon la voglio- ler comprendere il dispotismo insito nelle
no imporre, i libertariani vorrebbero che concezioni ugualitarie che limitano, tramite
l’America divenisse l’intervento statale (ad esempio le quote raz-
ziali e le quote rosa), la libertà umana che,
un faro splendente della libertà di agire come
se lasciata dispiegarsi senza lacci, genera
esempio per il mondo, ma un esempio che
deve essere diffuso attraverso la persuasione
spontaneamente un giusto ordine.
piuttosto che imposto attraverso la coercizio- Esistono quindi nei neocon forti analo-
ne. 11 gie coi progressisti liberal, di cui criticano
La «rivoluzione globale democratica», si semmai la tiepidezza nel perseguire principi
è detto a ragione, sarebbe metodologica- analoghi. Esemplare a questo proposito la
mente derivazione diretta della «rivoluzio- discussione sulla crisi ucraina e su quella me-
ne permanente» propugnata da Lev Tro- diorentale, per la quale il repubblicano Mc-
tski, a sua volta figlia del giacobinismo illu- Cain accusa Obama di incertezza nell’op-
minista che volle esportare con le armi i porsi alla asserita aggressività della Russia
principi della laicità propri della rivoluzio- di Putin, confermata anche dal mancato in-
ne francese. I neocon, sostiene Ryan, «sono tervento militare massiccio contro il regime
in fondo attaccati a principi sovranazionali e siriano di Assad. Molto stretto, in sintonia
anti-storici che dovrebbero soppiantare le con la concezione assolutistica della demo-
crazia di tipo liberale, è il loro legame con
lo Stato d’Israele di cui sostengono incondi-
11 Ivi

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zionatamente le scelte politiche e militari re considerato Giuliano Ferrara, schierato


nei confronti del problema palestinese, tan- in favore della guerra in Irak e in Afghani-
to che un conservatore doc come Pat Bucha- stan, acceso sostenitore dello Stato di I-
nan li ha accusati di anteporre gli interessi di sraele e ora della necessità, sempre in nome
Israele a quelli americani. Sta di fatto che i della democrazia, di rispondere al terrori-
neocon hanno avuto forte influenza su tut- smo dello Stato Islamico o da esso fomenta-
te le amministrazioni, repubblicane e de- to con l’intervento militare diretto.
mocratiche, che si sono succedute a partire Esiste quindi, ed è in ascesa, una corren-
da quella di Ronald Reagan. te culturale trasversale alle forze politiche,
che considera la religione islamica perico-
losa in sé, oltre le differenze al suo interno
considerate di secondaria importanza. Al
a L’Islam o gli Islam? tempo stesso questa corrente tende a iden-
tificare l’Occidente con l’unica espressione

L
a vicenda di Charlie Hebdo ha fatto
reale di democrazia ed a far coincidere
affiorare contraddizioni e diversità
l’Occidente stesso col Cristianesimo.
d’accenti anche entro il mondo con-
Sono queste le questioni fondamentali a
servatore. Rich Lowry, direttore della rivi-
cui tentare di rispondere, a cui far precede-
sta conservatrice USA National Review, ad
re una nota di ordine metodologico. Mi
esempio, rimprovera ad Obama lo strabi-
sembra infatti legittimo chiedersi se questa
smo e oscillazioni nella difesa della libertà
corrente d’idee non sia simmetrica a quella
d’espressione. Prudente quando si tratta del-
degli islamisti che leggono l’Occidente
la satira che prende di mira l’Islam, come
come uno spazio geografico, ma soprattut-
nel 2012 quando il portavoce della Casa
to culturale, omogeneo. Come la rinuncia
Bianca espresse perplessità sulla decisione
ad alcuni criteri guida che fungano da di-
di Charlie Hebdo di pubblicare vignette offen-
scriminanti rischia di non far afferrare
sive per l’Islam, silenzioso quando viene de-
l’essenza di una verità e cadere nel relativi-
nigrata la fede cristiana. Lowry ricorda gli
smo, cosí anche l’eccessiva semplificazione
scritti contro la cristianità di Thomas Paine,
di realtà diverse dalla nostra, serve piú a
considerato uno dei padri fondatori degli
confermarsi nelle proprie idee che a distin-
Stati Uniti, e le idee di Thomas Jefferson, e
guere fra quelle altrui. E rischia la catastro-
conclude con una netta difesa della piú am-
fe quando dal cielo del dibattito culturale si
pia libertà d’espressione:
passa alla terra della politica e delle deci-
Dobbiamo rinunciare alla logica insidiosa se- sioni che implica. Non credo sia pensabile
condo cui il tuo diritto alla libertà d’espres-
muovere guerra a oltre un miliardo di mu-
sione finisce dove il mio diritto di non essere
sulmani, cosí come catastrofico per gli stessi
offeso comincia. Stephane Charbonnier lo ave-
va capito. E L’Occidente? musulmani il conclamato obbiettivo dello
Stato Islamico di «conquistare Roma». Oc-
In Italia, morta Oriana Fallaci, la figura che
corre, a mio avviso, discernimento, cono-
possiamo considerare la piú rappresentativa
scenza e pazienza. Ed occorre rifuggire da
di un conservatorismo anti islamico di princi-
dichiarazioni altisonanti.
pio e che per questo finisce per identificarsi
Vediamo dunque, nello spazio concesso
con l’Occidente nonostante le critiche, an-
da un articolo che si occupa del tema da un
che dure, di cui l’ha fatto oggetto, può esse-
punto di vista piú politico che religioso, e

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quindi con molte necessarie semplificazioni, C’è, intanto una prima difficoltà parlan-
come si articola il mondo islamico, pur te- do di Islam: l’assenza di una vera e propria
nendo sempre presente che per tutti il Co- autorità religiosa centrale e di un clero
rano è un testo dettato direttamente da Al- come quello cattolico, che favorisce il mol-
lah a Maometto, quindi piú rigido della Bib- tiplicarsi di correnti, sette, interpretazioni,
bia e dei Vangeli. Lo abbiamo già detto in anche nell’ambito dei due principali gruppi:
precedenza, allorché però abbiamo anche i sunniti e gli sciiti.
sottolineato l’esistenza di una corrente che I Sunniti (Ahl al Sunna Wal-jama’a: le
ammette, ed è fondamentale, la necessità di genti della tradizione e della comunità) co-
ricercare lo scopo del testo, e quindi anche, stituiscono la maggioranza dei musulmani
in certo senso, a storicizzarlo: non nei prin- (80%). Alla morte di Maometto ritennero
cipi ma nel modo col quale erano applicati al che la successione al maestro spettasse ai
tempo di Maometto in rapporto a come po- suoi compagni, e riconoscono l’autorità dei
trebbero essere applicati oggi. Rimane co- primi quattro Califfi eletti.
munque il fatto che ciascuna corrente reli- Gli Sciiti (Shi’at-ali, partito di Ali), ri-
giosa islamica ritiene di agire secondo la vo- tennero che la successione spettasse alla di-
lontà divina, e questo spiega anche le divi- scendenza del profeta. Gli sciiti, principal-
sioni feroci fra musulmani e le violenze per- mente concentrati in Iran, riconoscono
petrate fra di loro, non minori di quelle ri- l’autorità non di un Califfo, ma di un Imam
servate agli infedeli d’Occidente. Non ci (guida) discendente del profeta, il che non
dobbiamo stupire troppo di ciò. Basti ricor- ha impedito loro di dividersi in funzione de-
dare la teoria terzinternazionalista del social- gli Iman riconosciuti.
fascismo, ma anche le guerre di religione La guerra fra l’Iraq sunnita di Saddam e
fra cattolici e protestanti. È un fatto che i l’Iran sciita di Khomeini, fra il 1980 e il 1988,
miliziani del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi è stato il momento di scontro piú visibile fra
considerano anche i luoghi di culto musul- i due stati che incarnavano politicamente le
mani (sunniti e sciiti) come centri di aposta- due correnti, ma questi si moltiplicano an-
sia al pari di quelli cristiani, e non esitano a che all’interno delle due stesse confessioni.
distruggerli. Come a Mossul dove sono stati Per ciò che qui interessa, ad esempio, fan-
abbattuti il mausoleo del profeta Yunus e no parte dell’Islam sunnita tanto i Fratelli
quello di San Giorgio, come a Tikrit dove è musulmani egiziani, quanto i militari di El
stata distrutta la Chiesa Verde ( VII secolo, Sisi che li hanno defenestrati. Ed è una dira-
testimonianza della comunità assira) e la mo- mazione del sunnismo anche il movimento
schea dei Quaranta Santi (Wali Arba’in) o Wahabista a cui si ispira lo Stato Islamico
come ad Aleppo ed a Samarra, dove sono an- dell’Isis del Califfo al-Baghdadi, nonché la
date distrutte le moschee Khosrofiya (1537) monarchia Saudita, il principale alleato de-
e il mausoleo di Iman al-Dur (1085). Questi gli USA nell’area mediorientale. Il wahabi-
fatti ci dicono che l’Islam non è un insieme smo, nato nel XVIII secolo ad opera di
omogeneo fondato su identici precetti reli- Abd al-Wahab, intende tornare alla purez-
giosi che si erge compatto di fronte al resto za originale dell’Islam, eliminare ogni con-
del mondo, ma che è attraversato al suo in- suetudine devozionale che si è affermata
terno da profonde fratture sia religiose che dopo la morte del profeta (culto dei santi e
politiche, come del resto è sempre stato nel- dello stesso Maometto) e accusa di aposta-
la storia. sia, quindi passibile di essere ucciso, chiun-

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que non si conformi. sitivista e individuava nell’avanzata o ormai


Sembra evidente che nel mondo musul- consumata divisione fra fede e ragione uno
mano si intrecciano e sovrappongono pro- dei motivi dell’ostilità di cui l’Occidente è
blematiche teologiche, nazionaliste, di ege- fatto oggetto nel mondo.
monia politica regionale, di interessi econo- Nel mondo occidentale domina largamente
mici, difficilmente dipanabili e non sempre l’opinione, che soltanto la ragione positivista e
chiari, ma che in questo intreccio può esiste- le forme di filosofia da essa derivanti siano uni-
re uno spazio di dialogo anche religioso e di versali. Ma le culture profondamente religiose
manovra politica atta ad isolare e combatte- del mondo vedono proprio in questa esclusio-
re il fondamentalismo, a patto che si riesca ne del divino dall’universalità della ragione un
attacco alle loro convinzioni piú intime.
in uno sforzo di distinzione e si rinunci alla
(solo sbandierata) purezza ideologica. Sul Due anni prima, ancora cardinale, si era
piano religioso sembra ragionevole valoriz- soffermato ancor piú diffusamente su questi
zare quei settori minoritari di religiosi e stu- temi.12
diosi musulmani piú inclini a individuare nel Soprattutto c’è una presenza universale della
Corano lo scopo del testo e non fermarsi al- cultura tecnica nata in Occidente e determi-
la sua lettera, pur con tutte le difficoltà dovu- nante in tutte le parti del mondo per la vita di
te, come già detto, al fatto che è considera- ogni giorno. C’è una presenza unificante, in
to dettato direttamente da Allah a Maomet- un certo senso, della cultura tecnica e cosí del-
la cultura laica […]. E questo fattore […] da
to, e che in alcuni suoi passi di violenza vi si
una parte crea unificazione fino alla uni-
parla esplicitamente. Sono quelli a cui si ap- formità, ma nello stesso tempo provoca ribel-
pella il fondamentalismo islamico che inten- lione, resistenza contro questa imposizione,
de creare e imporre un nuovo ordine, quello contro una cultura aliena che appare, nono-
di Allah. Sul piano politico, se esiste davve- stante tutti i vantaggi che comporta, una im-
ro la volontà di combattere il terrorismo posizione straniera e una minaccia contro la
fondamentalista, sembrerebbe ragionevole propria identità. […] la contraddittorietà di
appoggiare quei regimi non certo demo- questa cultura […] radicalizza il senso di una
cratici nel modo che intendiamo noi, ma che schiavitú contro la quale ci si deve difendere.
tuttavia sono nemici del terrorismo islami- Cosí […] l’uniformizzazione crea anche la
parzializzazione delle culture del mondo e
sta che li minaccia al pari o ancora piú di noi.
l’opposizione fra queste culture. Questa cultu-
ra è considerata occidentale, l’Occidente è
M Cristianesimo uguale Occidente? identificato col cristianesimo e quindi questa

C redo che le parole di Benedetto XVI,


come Papa ma ancor prima nella veste
cardinalizia, servano piú di ogni altra a darci
opposizione si dirige non solo contro l’Occi-
dente ma diventa anche un’opposizione cre-
scente contro la cristianità e il cristianesimo.
una risposta. Per Ratzinger il «positivismo dei diritti
Abbiamo già ricordato il discorso all’uni- umani», considerati fulcro della nuova iden-
versità di Regensburg, in cui rivendicò le ra- tità del mondo moderno e centrali per l’in-
dici ebraiche e cristiane dell’identità occiden- contro fra culture, non risponde invece allo
tale, e tracciò le differenze fra il Dio dei Cri- scopo che si propone.
stiani e Allah. In quello stesso discorso, pe-
12 Si tratta di una conversazione con Ernesto Galli della
rò, rivendicava al cristianesimo anche un Loggia su «Storia, politica, religione» organizzato dal
concetto di ragione piú ampio di quello po- «Centro di orientamento politico» e pubblicata su Il
Foglio del 27 e 28 ottobre 2004.

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La Costituzione, per Habermas, di per sé pro- pensiamo all’idea del Tao nel mondo cinese,
duce moralità. Ma non è vero, non lo fa, ha del Dharma nel mondo indiano: concetti che
bisogno di forze precedenti e dobbiamo ritro- presuppongono che l’uomo si trovi in un or-
vare e risvegliare queste forze. dine del cosmo, che gli indica come vivere, e
D’altra parte se il relativismo ha un aspetto che precede le nostre decisioni.
positivo perché obbliga al confronto, di- La libertà, perciò, implica che sia «con-
venta negativo quando viene assolutizzato, divisa e non soggettivistica e individualisti-
perché non ci sono piú riferimenti e criteri. ca» e suppone la rinuncia alla assolutizza-
Ogni uomo può e deve agire soltanto secondo zione dell’io, che è contro la verità e la real-
la sua cosí detta coscienza. Coscienza che, nel- tà empirica. Condizioni della libertà sono
la modernità, diventa la divinizzazione della quindi diritto comune e autorità, mentre il
soggettività, mentre la tradizione cristiana è laicismo come ideologia frammenta l’uomo.
proprio il contrario. In Africa, ad esempio, l’Occidente ha im-
Lo Ius naturale, per la Chiesa, portato la sua visione del mondo, e ha di-
era l’idea, la visione di un diritto naturale in- strutto i mores maiorum, le regole morali che
sito nella stessa creazione umana, il mezzo per erano il fondamento di quelle tribú. «Questa
poter dialogare con quanti non condividono forza morale con l’illuminismo europeo è
la fede. stata distrutta». Il fondamentalismo religio-
Se invece adesso il concetto di natura è ri- so è anche una reazione contro la violenza
dotto al puramente empirico non indica piú del razionalismo, una reazione ad una pre-
niente di umano e il diritto naturale si ridu- tesa universalità che in realtà non è verifica-
ce, come aveva già scritto Ulpiano nel se- bile e difende un’altra visione delle realtà.
condo secolo dopo Cristo a natura naturale Si difende soprattutto contro il cinismo e
est quod natura omnia animalia ducet. l’arroganza che calpesta il rispetto del sacro e
calpesta il rispetto delle grandi tradizioni mo-
Ma noi non abbiamo bisogno soltanto di ciò
rali cresciute nei secoli, che sono sacre alle na-
che possono imparare tutti gli animali, ma
zioni e che, benché discutibili, garantiscono
proprio dello specifico umano, e questo in una
tuttavia un minimo di convivenza.
natura cosí considerata non esiste. […] Se nel-
la fede siamo divisi, abbiamo tutti la natura Il dialogo fra le religioni è quindi ricerca di
umana che indica comportamenti morali fon- una saggezza comune che il relativismo di-
damentali. strugge.
Non si tratta di una dottrina occidentale, Sono questi i motivi per i quali «La chie-
ma semmai è «proprio la difesa dei non oc- sa sostanzialmente non può riconoscersi nel-
cidentali contro l’Occidente» e le sue pre- la categoria dell’Occidente». Sarebbe sba-
tese. gliato storicamente perché Cristo è nato in
Non è una invenzione cattolica ma è proprio una terra all’incrocio fra Europa, Asia e Afri-
la risposta alle sfide dell’essere umano.; il ri- ca, e questo ha conseguenze sulla sua es-
conoscimento che l’uomo, prima di tutte le senza interna. Il Cristianesimo
costituzioni, ha diritti e il diritto deve con- è nato in un incontro delle culture come ca-
formarsi ai diritti e non i diritti alla costitu- pacità, possibilità e sfida di una sintesi delle
zione. culture e come possibilità di trascendere le cul-
Per il cardinale Ratzinger, seppure in forme ture in qualcosa che è l’essere umano come
diverse, questa concezione è presente anche tale.
nelle altre culture, Sarebbe sbagliato empiricamente perché il

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Cristianesimo è presente in tutti i conti- rifuggire dalla riduzione della razionalità a


nenti, seppure con minoranze di ricono- positivismo, sminuendo cosí «i grandi valori
sciuta forza morale. Sarebbe sbagliato teo- del nostro essere alla soggettività», e di-
logicamente perché la Chiesa dovrebbe es- ventando un’amputazione della creatura
sere «il fatto che non è legato a una cultura umana. La fede vivificatrice della razionali-
determinata ma aiuta l’esodo dal carcere di tà europea appartiene alla nostra identità, e
una cultura e la comunicazione fra le cultu- non è vero che le altre religioni si sentano
re». La Chiesa «unisce le culture e allo stes- offese da questa riaffermazione identitaria.
so tempo ne rispetta le diverse ricchezze». E piuttosto vero l’opposto:
Per Ratzinger, questo non è un comporta- Ciò che offende i musulmani e i fedeli di altre
mento politico ma teologico, e il divino è religioni non è parlare di Dio o delle nostre
l’unica realtà che può creare una comunica- radici cristiane, ma piuttosto il disprezzo di
zione fra culture diverse. È vero che anche Dio e del sacro, che ci separa dalle altre cul-
la Chiesa ha avuto comportamenti politici, ture e non crea una possibilità d’incontro ma
ma c’è «una differenza sostanziale fra l’e- esprime l’arroganza di una ragione diminuita,
spropriazione fatta dal laicismo», laddove i ridotta, che provoca reazioni fondamentaliste.
costumi tradizionali sono stati semplice-
mente distrutti come irrazionali, senza però M Conservatorismo e Occidente.
che si sia data una risposta alla ricerca di sen-
so, e la visione cristiana, che
ha almeno cercato di non distruggere sempli-
S e le parole di Benedetto XVI fanno
chiarezza sul rapporto fra il cristianesi-
mo e l’Occidente per come si è storicamen-
cemente ma di assimilare l’essenza delle reli- te evoluto, rimane ora da analizzare il rap-
gioni che, secondo la nostra convinzione, era porto fra quest’ultimo e il pensiero conser-
in attesa di una risposta. vatore, che abbiamo visto mutuare molte
È accaduto con le culture mediterranee al sue concezioni etiche dalle origini giudaico-
tempo di Cristo, allorché il politeismo gre- cristiane, anche quando è agnostico o ateo.
co-romano era superato e non poteva so- Esiste un motivo storico preciso per il
pravvivere, ed anche coi popoli africani quale è valsa l’equazione cristianesimo =
nell’Ottocento e nel Novecento. In tutte le conservatorismo = Occidente capitalistico.
religioni con cui si è incontrata, anche in Consiste nel fatto che per un lungo periodo
America latina, la predicazione cristiana ha c’è stata una convergenza fra le tre entità.
trovato una prefigurazione dei suoi inse- In negativo, come interesse comune a con-
gnamenti, che perciò ha potuto assimilare. trastare la «rivoluzione» comunista vista co-
L’Europa, se vuole vivere e contribuire al me il pericolo principale e in nome della qua-
mondo di oggi, se vuole essere fonte di uma- le mettere la sordina o minimizzare gli ele-
nizzazione del mondo, deve ridefinirsi di- menti di incompatibilità che erano già visibi-
fendendo le sue grandi tradizioni. In tal sen- li. Ma anche in positivo, laddove l’universali-
so non può fermarsi al positivismo, «a ciò smo cristiano è stato il fattore che ha creato
che siamo, alle leggi e ai diritti definiti». le condizioni per uscire dalla società castale,
Deve piuttosto riaffermare da un lato la ra- e laddove la difesa della proprietà privata e
zionalità, voluta dalla fede, come «postulato dello stato nazionale, della famiglia tradi-
e condizione del cristianesimo» e che ri- zionale e della libertà di educazione, di uno
mane la piú importante eredità europea per Stato non invadente, di uno stile di vita so-
confrontarsi colle altre culture, e dall’altro brio e di una certa etica e morale sessuale,

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erano funzionali alla fase industriale e pro- in una sua fase, divenissero un ostacolo al
duttiva del capitalismo ma anche valori cul- suo pieno dispiegarsi. Se ciò vale per gli indi-
turali condivisi sia dalla borghesia, classe vidui, invitati con ogni mezzo ad abbando-
egemone, sia dalle altri classi sociali, quan- nare stili di vita consolidati per approdare a
tunque ad essa contrapposte sul piano eco- un consumismo fine a se stesso e irrazionale,
nomico. come vide lucidamente Pier Paolo Pasolini
Tutti valori, questi, che sono condensati in anni non sospetti, vale anche per alcuni
nella concezione del neoconservatore cat- istituti sociali comunitari, quali la famiglia e
tolico Michael Novak, (cui fu affidata da il matrimonio fra uomo e donna, e la respon-
Bush la missione di convincere il papa della sabilità educativa dei genitori. Vale infine an-
legittimità della guerra all’Irak nel 2003). che per gli stati nazionali, la cui sovranità
Per Novak il capitalismo è il migliore o il territoriale può limitare la libera circolazio-
piú accettabile dei sistemi economici, ma è ne dei capitali e delle merci. Per ottenere il
anche un sistema di disciplina dei compor- suo scopo ha fatto proprie tutte le istanze
tamenti umani, quindi non utopistico e sto- libertarie del sessantotto, giocate contro bor-
ricamente opportuno e necessario. ghesia e Chiesa e risacralizzate come nuova
È a questo punto che si pone una que- religione dei diritti umani, in nome di una
stione. Alla luce degli sviluppi attuali, capi- apparente libertà. Apparente perché fra tut-
talismo globalizzato e finanziarizzato, si te le libertà concesse, manca quella essenzia-
può ancora affermare che è un sistema di di- le di dissentire dal mainstream, come nel
sciplina dei comportamenti umani, o piú e- caso delle leggi che vietano la libertà di
sattamente che quella disciplina sia l’effetto pensiero, ad esempio quelle contro la cosí
naturale di quel sistema di produzione e rela- detta omofobia. In sintesi, il capitale ha di-
zioni umane, purché lasciato libero di strutto ogni forma tranne l’unica ad esso
funzionare senza intralci? consustanziale, la forma merce, dando luo-
La storia sembra dimostrare il contrario. go ad un inedito totalitarismo culturale, che
Il capitalismo è diventato transnazionale in rispetta formalmente la democrazia ma la fal-
economia e progressista, ossia assoluta- sifica nella sostanza. Per contro, coerente-
mente relativista, edonista e individualista, mente con la sua nuova vocazione transna-
sul piano culturale. Nel suo movimento alla zionale, ora il capitalismo intende esporta-
ricerca continua di nuove occasioni di auto re, ed imporre come bene supremo, la pro-
valorizzazione, il capitale ha saturato ogni pria concezione della democrazia e del pote-
spazio della vita umana, finora rimasto estra- re transnazionali. Il fallimento dei sociali-
neo al meccanismo del valore. La vita stessa, smi reali e il conseguente tramonto del pe-
dal concepimento alla morte, è stata mercifi- ricolo comunista, sembravano in un primo
cata, come sostenne il marxista eretico Pre- tempo aver segnato il trionfo delle de-
ve,13 ma come si può leggere anche in tanta mocrazie liberali e della loro Weltanschauung,
letteratura cattolica. È accaduto quindi che aprendo quindi la possibilità di ricomporre
quelle istanze che lo limitavano, anche il si- le contraddizioni a cui il capitalismo ha sem-
stema di valori del cristianesimo e della vec- pre dato luogo entro il suo stesso recinto so-
chia borghesia che pure gli erano funzionali cioeconomico e culturale. Ma ci si è accorti
ben presto che proprio la direzione del suo
13 Si vedano in particolare i numeri 799, 804, 808 e 818 sviluppo nel senso indicato sopra, apriva
del Covile, ed anche, per un punto di vista da sinistra
altre contraddizioni e metteva in crisi il si-
dello stesso fenomeno, il n. 797.

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stema di alleanze interno. Con le concezioni nate movimento conservatore — siano essi li-
conservatrici da un lato, e con quelle cristia- berali o neo conservatori —, che vedono nel
ne dall’altro. Mi sembra problematico crede- capitalismo una fonte di bene per l’uomo e la
re che questa evoluzione, fra l’altro avvenu- ragione del progresso nella prospettiva di una
società e di individui sempre migliori, non
ta primariamente nel suo paese guida e che
sono, nel senso filosofico che sto qui sostenen-
ha dato luogo al formarsi di immensi centri
do, dei conservatori.14
d’interesse e di potere quali sono le multi-
nazionali con bilanci superiori a quelli di un Concetti analoghi si trovano in Roger
medio Stato sovrano, non sia avvenuta per Scruton,15 che critica gli organismi sopra-
moto spontaneo intrinseco alla sua logica nazionali (Onu, Ue, Wto), i guasti della
profonda, ma per un tradimento della stes- globalizzazione e del commercio interna-
sa, peraltro difficilmente addebitabile a qual- zionale sottratto ad ogni vincolo e il super-
cuno, come pensano i libertariani. Altret- potere delle multinazionali, in nome di vin-
tanto problematico mi sembra che quegli im- coli comunitari e nazionali, nonché la con-
mensi centri di potere economico (e, non di- cezione astratta e cosmopolita dei diritti
mentichiamo, culturale) di cui dicevo sopra, umani.
possano essere limitati senza che esista una Possiamo quindi dire che oggi l’Occidente
sovranità territoriale forte che sappia farsi capitalistico non si identifica piú, neanche dal
valere nei loro confronti. Il problema è, sem- punto di vista storico, né col cristianesimo né
mai, come far si che la democrazia, da proce- col pensiero conservatore. Si identifica piuttosto
dura formale diventi anche sostanziale, os- col progressismo liberal e con una concezio-
sia come consentire davvero ai cittadini di ne dell’individuo distantissima da quella
partecipare alla dialettica politica. In questo cristiana ed anche da quella del comunitari-
senso, certamente, deve valere il principio smo conservatore.
del decentramento amministrativo e legi- È ben vero che il terrorismo jahidista è
slativo, e della sussidiarietà. una minaccia universale, ma credere di
Credo perciò che per i conservatori val- combatterlo in nome dei valori occidentali
gano, oltre quelle già riportate di Claes allo stesso modo col quale si combatté il co-
Ryn, queste parole di Bruce Frohnen: munismo, segnerebbe non il ripristino di
valori cristiani e conservatori, bensí l’affer-
Quella che Joseph Schumpeter ha chiamato la
distruzione creativa del capitalismo può es- marsi, per usare le parole sopra ricordate di
sere spesso nemica delle usanze e delle forme Amicone, della sharia dello stato laicista. Sa-
di convivenza di un popolo. Se cosí fosse, il rebbe insomma l’esportazione del rovescia-
conservatore sceglierebbe di salvaguardare il mento di quei valori in nome della negazio-
modo di vivere tipico di quel popolo piuttosto ne di ogni forma, e quindi la loro estinzione
che di ricercare sfrenatamente l’efficienza e il definitiva, ammesso che alla storia possa es-
profitto […] Difendere la libertà economica sere applicato il concetto di definitivo. Si-
in nome dell’ideologia non è conservatore gnificherebbe anche la sottomissione della
poiché postula che vi sia un unico movente politica alla logica dell’economia dominata
dell’attività umana, ovvero il desiderio di gua-
dalle multinazionali, cioè alla pura logica
dagno materiale. Tale riduzionismo nega la
libera volontà e il bisogno dei singoli di unirsi
ai loro omologhi nel comune servizio in vista 14 Bruce Frohnen, «Conservatorismo», in Cultura e iden-
del bene di tutti. Cosí, coloro che fanno parte tità, vol. IV n. 17, maggio— giugno 2012.
di quelle coalizioni politiche spesso denomi- 15 Roger Scruton, Manifesto dei conservatori, Cortina edi-
tore, 2007.

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del profitto e della pervasività della forma guenza libertà di offendere e sbeffeggiare i
merce, con ciò distruggendo ogni identità sentimenti altrui, come nel caso di Charlie
religiosa ed etnica residua. Hebdo e della marcia in nome della libertà
d’espressione che ha fatto seguito a quel ter-
M Conclusione. ribile fatto.

I n un articolo apparso su Il Cenacolo dei filo-


sofi, Giovanni Gentili, dopo aver richia-
mato le vittorie del Cristianesimo contro la
L’Europa, in sostanza andrebbe rifon-
data davvero alle radici per opporsi in modo
intelligente, efficace e soprattutto vero, alla
minaccia turca a Lepanto e la liberazione di minaccia terroristica e al cosí detto Stato
papa Pio VII Gregorio Chiaramonti dalla Islamico. La rifondazione dovrebbe a mio av-
prigionia napoleonica nel 1814, e dopo aver viso poggiarsi su tre pilastri che si reggono
fatto un parallelo fra il pericolo nazista e co- a vicenda. Quello religioso e identitario, nel
munista e quello islamico, chiude chie- senso indicato dalle parole di Benedetto
dendosi: XVI sul recupero dell’identità cristiana co-
me condizione necessaria affinché il dialogo
Ma l’Europa cristiana, i suoi capi religiosi e
politici, i comuni cittadini, credono ancora non sia scambiato per arrendevolezza mista
davvero ai suoi valori sia civili che religiosi? a disprezzo per il Sacro. Quello politico,
Sono disposti a difenderli? O credono di ca- nel senso di ricerca di alleanza con quegli
varsela con molte dosi di dolciastra ipocri- Stati musulmani anch’essi minacciati dal ter-
sia?16 rorismo, anche contro la volontà dell'al-
Temo, purtroppo, che la domanda sia leato americano. Ed infine anche sul piano
malposta. L’Europa occidentale ha rifiutato prettamente militare. Il realismo politico im-
di citare nella sua Costituzione le proprie pone, ed è sempre stato cosí in ogni epoca e
radici giudaico-cristiane, quindi non esiste in ogni luogo del mondo, che identità cultu-
piú come Europa cristiana se non come te- rale e azione politica siano supportate an-
nue reminiscenza relegata nei monumenti che dal deterrente della forza militare, nel
sacri visitabili ormai come musei e in un ful- nostro caso chiaramente autonoma dagli
gido passato artistico e filosofico entrambi USA in linea di diritto e di fatto. Si tratta
negati come valore di attualità e fonti di ispi- cioè di far capire al potenziale aggressore
razione. I suoi capi civili, siano di origine li- che troverebbe una risposta adeguata. I tre
berale o socialista, sembrano aver accettato piani sono necessariamente interconnessi.
pienamente i canoni culturali della moder- Senza l’uno, anche gli altri sono destinati a
nità capitalistica, e i suoi capi religiosi ri- indebolirsi o quanto meno ad essere frain-
schiano di farsi risucchiare dallo spirito del tesi, con conseguenze opposte a quelle volu-
mondo sotto il pretesto dell’evangelizzazio- te. Ma non credo che la rifondazione sarà
ne. I comuni cittadini, poi, sotto le massicce possibile se l’Europa continuerà a guardare
campagne mediatiche culturali laiciste, i va- solo verso Ovest.
lori religiosi li stanno rapidamente dimenti-
cando, mentre sono portati a credere che
quelli civili significhino trasformare in dirit-
ti tutti i desideri individuali sganciati da
j
qualsiasi limite ed etica comune, e di conse-
16 Giovanni Gentili, «Mamma li turchi», in Il cenacolo dei
filosofi.

Il Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus) N° 841

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