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Il Conservatorio e Dopo
“Ho amato la disaffezione, la totale assenza di modernità, quell’aria di giorni ormai
lontani… in particolar modo ho amato i ricordi della mia istruzione musicale, formata in
quell’assurdo e venerabile edificio.”
-Camille Saint-Saëns, École Buissonnière (1913)
Il Conservatorio di Parigi nei ricordi da studente di Saint-Saëns del tardo 1840 era
sostanzialmente lo stesso quando un decennio dopo arrivò Taffanel o ancora dopo. La sua
fondazione risale al 1795, all'indomani della Rivoluzione francese, e assunse inizialmente lo
scopo di formare cantanti per l'Opéra di Parigi e musicisti militari per l'esercito. La portata
generale si ampliò notevolmente nel 1860, ma la distinzione fondamentale tra studenti
militari e civili permase ancora, nonostante non fossero separati. Nella sua sede originaria,
all’incrocio tra il faubourg Poissonnière e la rue Bergère nel nono arrondissement, il
Conservatoire si distinse soprattutto per l’impeccabile acustica della sala dei concerti, sede
degli esami annuali e dell’orchestra della Société des concerts du Conservatoire. Il
compositore Daniel Auber fu incaricato direttore nel 1842, e continuò amabilmente ma con
fermezza a proteggere le tradizioni del Conservatorio dagli attacchi della modernità.
Il personale del Conservatorio nel 1859-60 totalizzò 790 impiegati. Accanto alla figura del
direttore c’erano sette amministratori, sessantotto professori, quattordici répétiteurs e undici
impiegati generali. Gli studenti maschi erano 326 e le studentesse 228, con ancora settantuno
studenti di classi serali e sessantaquattro auditeurs- studenti a cui era permesso assistere alle
lezioni (1). Tutte le lezioni si tenevano in classi (non c’erano corsi individuali), e per la
maggior parte degli strumenti c’era un’unica classe. Il numero di studenti nella classe di
flauto variava di volta in volta, ma generalmente era di dodici. L’iscrizione al corso avveniva
tramite un’audizione competitiva avente luogo ogni anno in ottobre, in base alla disponibilità
di posti- spesso solo due o tre. A febbraio e giugno c’erano esami preliminari che servivano
sia come resoconto dei progressi generali che come mezzo per stabilire l’idoneità di ogni
studente a competere agli esami annuali pubblici- il concours- che si tenevano a luglio di
ogni anno.
Nel concours, ad ogni strumento era assegnato un pezzo prefissato, assieme ad un pezzo con
lettura a vista. Una giuria di membri interni ed esterni, presieduta dal direttore, poteva
gratificare un primo o secondo premio, o primo o secondo certificato di merito (accessit) ad
ogni candidato. La parola “premio” in questo contesto denotava il risultato di una
competizione contro uno standard richiesto, così come tra singoli studenti. Era pertanto
possibile ricevere più di un premier prix nello stesso anno, o rifiutare tutto. L’acquisizione di
un premier prix segnava la laurea di uno studente del Conservatoire ed era un’importante
qualifica per una carriera musicale di successo.
In questo quadro consolidato Louis Dorus lavorò alla sua pacifica rivoluzione del flauto di
Boehm. Egli tenne la sua prima lezione di flauto alle due del pomeriggio il 5 gennaio- data in
cui Taffanel si iscrisse come studente del Conservatorio (2). Da allora, le lezioni si tenevano
tre volte a settimana, di martedì, di giovedì e di sabato, e ognuna di esse durava due ore.
Nonostante Taffanel avesse solo quindici anni, non era l’alunno più giovane del corso di
flauto- c’erano tre quattordicenni- ma a parte lui solo altri due avrebbero avuto una carriera
notevole. Paul Génin si laureò nel 1861 e divenne primo flauto al Théâtre-Italien e con la
Concerts Colonne, e un compositore e musicista virtuoso vecchio stile. Auguste Cantiè si
laureò nel 1863, divenne anch’egli un primo flauto al Théâtre-Italien e all’ Opéra-comique, e
fu anche una specie di compositore.
Nel 1860 l’esame preliminare si tenne il 15 giugno, e Dorus si concesse una preghiera
particolare alla fine del suo rapporto: “N.B. Molti di questi studenti, avendo cambiato
strumenti ed essendo stati in una classe davvero numerosa, hanno bisogno di essere trattati
con molta indulgenza.” (3) Accanto al nome di Taffanel, egli scrisse: “Un bravo musicista,
ha una perfetta padronanza tecnica dello strumento. Molto bravo sotto ogni aspetto. Può
competere.” Altri cinque ebbero il permesso di partecipare al concours quell’anno, e forse
come tributo al suo predecessore, Dorus scelse il Quinto Concerto, op.37 di Tulou come
pièce per la competizione. Era un’opera che egli stesso suonò alla Société des concerts nel
1844.
Il concours di flauto ebbe luogo nell’aula magna del Conservatorio lunedì 30 luglio, e un
profilo dettagliato delle procedure fu scritto nel registro ufficiale degli esami. La giuria fu
presieduta dal direttore e incluse tre professori del Conservatoire- René Baillot, Antoine
Elwart e François Bazin, e tre musicisti esterni- Frédéric Duvernoy, Georges Kastner (un
musicologo e autore di un metodo per flauto pubblicato nel 1844) e il flautista Louis-Antonie
Brunot, che vinse un premier prix nel 1838 e fu primo flauto all’Opéra-comique:” un
flautista di prima classe, uno studente di Tulou, che aveva rapito al suo maestro l’arte di
incantare e stupire allo stesso tempo.” (4) Al momento della prova del flauto di Boehm al
Conservatorio, a Brunot venne attribuito il merito di aver “abbandonato il nuovo flauto dopo
averlo studiato”, ma è molto probabile che in seguito egli ci abbia ripensato dopo l’avvento
del secondo modello del flauto di Boehm nel 1847 e la sua crescente adozione da parte di
musicisti professionisti.
Taffanel fu il quarto tra i sei concorrenti e la giuria si ritirò per votare secondo le modalità
tradizionali previste dal decreto governativo:
Monsieur le Prèsident pose la seguente domanda: Ci sono le basi per l’assegnazione di un
premier prix? Un unanime sì. Il voto per il premier prix? Monsieur Taffanel ottenne otto
voti, Monsieur Thorpe un voto. Di conseguenza, Monsieur le Prèsident annunciò che il
primo premio fosse assegnato a Monsieur Taffanel. (6)
In un articolo a proposito del concours, la Revue et gazette musicale fece notare la
premiazione di Taffanel ad una così giovane età e commentò l’avvento di Dorus e del flauto
di Boehm al Conservatorio, e dell’“eccellente stie” degli alunni.
Louis Lot fu da poco nominato fornitore ufficiale dei flauti del Conservatorio, senza dubbio
su consiglio di Dorus, e Taffanel si presentò alla premiazione del 4 agosto con un nuovo
strumento in alpacca. Il suo nome e la data furono incisi sulla testata dello strumento:
“Conservatoire Impl de Musique/ Ier Prix/ décérné à P. Taffanel/ 1860.” Successivamente
Taffanel cambiò lo strumento, ma conservò il corpo inciso, e continuò a rifornirsi da Luois
Lot durante la sua carriera. Infatti, queste meravigliose opere artigianali sono rimaste
l’equivalente degli Stradivari per i flautisti francesi. Il libro contabile di Lot registra
l’acquisto di un flauto in argento massiccio, numero 439, da parte di Paul Taffanel nel 4
febbraio 1860- quindi avrebbe già avuto un nuovo strumento per il concours- egli comprò
anche una testata a parte in argento con una imboccatura di oro (il numero non è noto) lo
stesso anno il 10 novembre. Nel gennaio del 1861, Lot effettuò lunghe riparazioni sui flauti
in argento e in legno di Taffanel. Poi nel 1864 Taffanel acquistò un ottavino di legno da Lot,
numero 839, e successivamente almeno altri due flauti (gli archivi sono incompleti), il
numero 2104 nel 1875 e il 4452 nel 1888. Louis Dorus comprò il numero 600 nel 1861 e più
tardi lo donò a Taffanel (non è nota la data precisa). È infatti questo lo strumento che
Taffanel ha in mano nella fotografia risalente circa al 1906 (vedi fig.24). È un flauto modello
Boehm del 1847 in argento con testata e imboccatura di oro, trombino e meccanismo di
Dorus del Sol-diesis. Delicatamente realizzato, è molto sensibile e dal tono preciso e
delicato.