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Sommario 3

In questo numero Anno Primo, Numero 3 • Novembre / Dicembre 2003

• La terza avventura ha inizio... ................................ 4 • I collezionisti di tappi di bottiglia: ........................ 26


di Anna Maria Asero le colonne sonore di Jerry Goldsmith
di Gianni Bergamino
• Novità dal mondo della musica da film: ......... 5
case discografiche ed eventi • Recensioni di Jerry Goldsmith: .............................. 28
di Fabio D'Italia, Pietro Rustichelli & Giuliano Tomassacci Studs Lonigan / Wild Rovers / Magic
di Gianni Bergamino
• Mi ricordo... ....................................................................... 8
Biografia esaustiva di Nino Rota • FictioNote: ......................................................................... 29
di Paolo Quilichini recensioni colonne sonore televisive
di Massimo Privitera & Pietro Rustichelli
• Il capolavoro di due grandi maestri: ................. 12
recensione di 8 & 1/2 • Benvenuti a Sherwood: ............................................. 30
di Paolo Quilichini recensione de La leggenda di Robin Hood
di Alessio Coatto
• Un tocco di classe: ........................................................ 13
recensione di Il Gattopardo & • Musica per una Diva: ................................................... 31
The essential Nino Rota film music collection recensione Music for Bette Davis films
di Paolo Quilichini & Alessio Coatto di Alessio Coatto

• Cinema e melodramma: ........................................... 14 • Recensioni di CD vecchi e nuovi .......................... 32


recensione di Rocco e i suoi fratelli
di Alessio Coatto • Le verità nascoste: ........................................................ 40
2ª parte del dossier Cinema da Ascoltare
• Fellini Jazz a S. Cecilia: ............................................... 15 di Fabrizio Campanelli
reportage del concerto all'Auditorium di
Roma / recensione di Fellini Jazz • Tutti i trailer del Signore degli Anelli: ............... 43
di Giuliano Tomassacci & Massimo Privitera terza e ultima parte de La musica dei trailers
di Stefano Sorice
• Tre serate, tre eventi: ................................................. 16
Attimi musicali da non dimenticare! • Filmografia: ........................................................................ 46
reportage “Musica per l'Immagine”, filmografia essenziale di Nino Rota
primo festival internazionale musiche da film
di Stefano Sorice, Anna Maria Asero & Massimo Privitera • Director's cut: ................................................................... 47
Più fiato alle trombe
• Il sogno di Carlo Crivelli: ........................................... 24 di Massimo Privitera
intervista esclusiva al compositore / reportage
concerto “Un viaggio chiamato amore”
di Gabrielle Lucantonio & Pietro Rustichelli

Le altre recensioni
• Theater brass at Cinecittà ............................ 23 • La leggenda degli uomini straordinari ... 35
di Massimo Privitera di Pietro Rustichelli
• Varèse Sarabande volume 2 ........................ 32 • Predator ................................................................... 36
di Massimo Privitera di Giuliano Tomassacci

• Kill Bill Vol.1 ............................................................. 33 • The music of John Williams .......................... 36


di Maurizio Caschetto di Maurizio Caschetto

• Veronica Guerin ................................................... 33 • diI lunghi giorni delle aquile .............................. 37


Giuliano Tomassacci
di Massimo Privitera
• Pimpi, piccolo grande eroe ........................... 34 • The
All fall down / The outrage ........................... 38
edge of the city / The cobweb
di Massimo Privitera di Maurizio Caschetto
• La 25ª ora ................................................................. 34 • La leggenda della pianista ............................. 42
di Angela Messina di Massimo Privitera
• La maledizione della prima luna ............... 35 • Millennio Morricone .......................................... 42
di Maurizio Caschetto di Massimo Privitera

Legenda recensioni
Mediocre: Sufficiente: Buono: Ottimo: Capolavoro:
I giudizi delle recensioni di Colonne Sonore si riferiscono a valutazioni artistiche assolutamente personali dei redattori e non vogliono in alcun modo interferire da un punto di vista commerciale e discografico.
4 Redazionale

La terza avventura
ha inizio...
Si riparte con questo terzo numero. abbiamo lesinato qualche critica al tipo di Anno Primo, Numero 3
Importante, molto importante. organizzazione della manifestazione. Novembre / Dicembre 2003
Dedicato a due grandi del mondo Non mancano le recensioni dei cd, Registrazione al tribunale di Milano
del cinema italiano Nino Rota e nuovi o ristampati. Da Kill Bill volume 1 n.356 del 03/06/2003
Federico Fellini, dato che da poco si è a Pimpi, piccolo grande eroe, al cofanetto Direttore responsabile:
celebrato il decennale della sua di John Williams, alla colonna sonora del Anna Maria Asero
scomparsa. Un plauso particolare va al capolavoro di Visconti Il Gattopardo,
vignettista Alberto Rustichelli, nonché solo per citarne qualcuno. Capo redattore:
Massimo Privitera
padre del nostro giornalista e grafico Una chicca è l’articolo su Jerry
Pietro, che ha creato una copertina di Goldsmith, il quale ha l’ardire di Redazione:
assoluta bellezza. Bravo, anzi paragonare i collezionisti di colonne Maurizio Caschetto
bravissimo, il nostro Rustichelli senior, sonore a tutto spiano a quelli di tappi di Alessio Coatto
si vede che fa parte di una stirpe di bottiglie, spiegandone il perché. Da non Pietro Rustichelli
Giuseppe Caminiti
artisti. perdere, anzi da leggere tutta in un
Il contenuto di questo terzo fiato, l’intervista a Carlo Crivelli. Art Director - Impaginazione:
numero è come al solito polposo e Insomma tuffatevi in questa nuova Pietro Rustichelli
ricco di notizie per tutti voi appas- terza avventura, tanto ricca da non
Correttore di bozze
sionati. Largo spazio è stato dato al poter elencare tutto quello che c’è Fabio D'Italia
reportage su Loreto, ci siamo fatti dentro.
trasportare da una forte passione, ma non Il direttore Collaboratori:
Gianni Bergamino
Fabrizio Campanelli
Gabrielle Lucantonio
Elio Lucantonio (Francia)
Dove trovate Colonne Sonore

LOMBARDIA Paolo Quilichini


CINEMA ANTEO - Libreria del Cinema - Via Milazzo 9 - MILANO Stefano Sorice
BLOODBUSTER SNC - Via P.Castaldi 30 - 20124 MILANO Giuliano Tomassacci
LA BORSA DEL FUMETTO - Via Lecco 16 - MILANO
DISCO CLUB - Piazza Cordusio (Stazione MM) - 20123 MILANO
Un sentito ringraziamento a:
Lucas Kendall & Joe Sykoriak
STRADIVARIUS - Via Pecchio 1 - MILANO di “Film Score Monthly”
PREMIERE Videonoleggio - Via V. Pisani, 2 - 20052 MONZA (MI) Didier Leprêtre
DEFCON ZERO - Viale Marelli 19 - SESTO SAN GIOVANNI (MI) di “Dreams Magazine”
Antonio Alesci
PIEMONTE di Cineclick.it
WIDESCREEN - Via San Secondo, 55 - 10128 TORINO Contatti:
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VENETO info@colonnesonore.net
CINECITY MULTISALA - Via Sile, 8 - 31057 SILEA (TV) Tel. 347.4072349
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CINECITY MULTISALA - Via Nazionale, 74/2 - 33040 PRADAMANO (UD) Grafiche Sala - Novi di Modena
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LAZIO 059.212792 - info@redonline.it
DISCHI ‘L’ALLEGRETTO’ di MARY - Via Oslavia, 44 - 00195 ROMA
REVOLVER dischi-cd-dvd - Via S.Gherardi, 90-102 - 00146 ROMA
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News 5

Novità dal mondo della musica da film


CASE DISCOGRAFICHE: NUOVE INCISIONI E RIEDIZIONI DI GRANDI CLASSICI a cura di Fabio D’Italia

ALEPH EMERGENCY MUSIC MARCO POLO (www.naxos.com)


(www.alephrecords.com / E’ prevista per il marzo 2004 l’uscita di un cofanetto Sono in preparazione l’edizione integrale di The Fall
www.schifrin.com) con le musiche di tutte le colonne sonore composte da of Berlin (Dimitri Shostakovich) e The Adventures of Mark
E’ già disponibile The Hellstrom Chronicle (La Franco Piersanti per Gianni Amelio (sette film, tra cui Il Twain (Il pilota del Mississippi, 1944 – Max Steiner), che
cronaca di Hellstrom – 1971), annunciato nel secondo ladro di bambini, Lamerica e l’imminente Le chiavi di casa). sarà inciso anche su DVD con audio 5.1.
numero del nostro bimestrale. Da questa etichetta si
attende ora l’edizione integrale di Dirty Harry (Ispettore FSM (www.filmscoremonthly.com) MILAN (www.milanrecords.com)
Callaghan, il caso Scorpio è tuo! – 1971), prevista per i Sono già disponibili le due novità nell’ambito delle E’ già disponibile il cofanetto Io Morricone.
primi mesi del 2004. serie di CD a tiratura limitata Silver Age Classics e Golden
Age Classics: The Man From U.N.C.L.E. Vol. 2 (Jerry MONSTROUS MOVIE MUSIC
ALL SCORE MEDIA (www.allscore.de) Goldsmith, Lalo Schifrin e altri) e The Brothers Karamazov (www.mmmrecordings.com)
E’ imminente la pubblicazione di Maerchenland, una (1958 – Bronislau Kaper). Sono ancora in fase di preparazione This Island Earth
raccolta dei momenti migliori – dal punto di vista and Other Alien Invasion Films (Herman Stein e altri) e
musicale, s’intende – delle più popolari pellicole fantasy GEFFEN Mighty Joe Young and Other Ray Harryhausen Classics
prodotte dalla Germania Orientale prima della caduta del E’ già disponibile Battlestar Galactica 25th (Roy Webb e altri).
Muro di Berlino. Anniversary Edition, edizione rimasterizzata ed estesa
dello score di Stu Phillips per l’epopea fantascientifica NONESUCH RECORDS
CAM nota in Italia come Battaglie nella galassia o Il 2 dicembre uscirà lo score di Thomas Newman per
(www.camoriginalsoundtracks.com) semplicemente Galactica. Angels in America, miniserie TV prodotta dalla HBO con un
Sono già disponibili: Mademoiselle De Sade e i suoi cast “all star” che comprende Meryl Streep, Al Pacino ed
vizi (Bill Conti), Cantando dietro i paraventi (Han Yong), HEXACORD (www.hexacord.com) Emma Thompson.
Per sempre (Pivio e Aldo De Scalzi), Il cane e il suo E’ prevista per la fine di dicembre la pubblicazione
generale (Andrea Guerra) e Appuntamento con la dello score di Franceso De Masi per il film India di Folco ONDINE RECORDINGS
memoria, un CD che raccoglie i temi principali di alcune Quilici. Uscirà nell’aprile 2005 una reincisione dello score di
delle più famose colonne sonore cinematografiche di John Corigliano per Altered States (Stati di allucinazione,
Armando Trovajoli. HIP-O RECORDS 1980), l’inquietante pellicola a metà tra l’horror e la
E’ già disponibile Intolerable Cruelty (Prima ti sposo fantascienza che ha dato la notorietà all’attore William
CINEFONIA RECORDS poi ti rovino). Il disco unisce brani orchestrali composti da Hurt.
(www.cinefonia.com) Carter Burwell e canzoni di varia provenienza. A questo
E’ da poco iniziata, con la pubblicazione di un lavoro titolo farà seguito una delle ultime fatiche di James 1M1 (www.1m1.com.au)
di John Scott (L’Expedition Jules Verne a Bord du Trois- Horner: Radio. E’ imminente la pubblicazione di Bliss (Peter Best). A
Mats Belem), l’attività di questa nuova casa discografica, questo titolo farà seguito un CD con le musiche e le
nata da una costola del mensile francese di musica da film IMAGE MUSIC R.T.I. canzoni di Bruce Smeaton per Grendel Grendel Grendel e
Dreams. Dopo Scott, nei prossimi mesi l’etichetta rivolgerà Esce a fine novembre l’ultimo lavoro di Franco The Naked Country.
l’attenzione a compositori quali Simonetti (con l’edizione Piersanti per la Fiction I Ragazzi della Via Paal, prodotta
francese di Live… or Dead), Crivelli (con La Passion de da Mediaset. La partitura è stata eseguita dell’Orchestra PERCEPTO (www.percepto.com)
Jeanne d’Arc), Siliotto, Piersanti e Rombi. Città Aperta con un organico di ben 75 elementi. Sono ancora in fase di preparazione i due lavori di Vic
Mizzy annunciati in questa sede nel numero 2: The Ghost
CINESOUNDZ (www.cinesoundz.com) INTRADA (www.intrada.com) and Mr. Chicken (7 giorni di fifa, 1965) e The Reluctant
Per il gennaio 2004 è prevista la pubblicazione del CD E’ già disponibile il CD che raccoglie i commenti Astronaut (1967).
doppio The Ennio Morricone Remixes Vol. 2. musicali per due documentari prodotti nel 1967 dalla
celeberrima National Geographic: Yankee Sails Across PERSEVERANCE RECORDS
DECCA Europe (Elmer Bernstein) e Grizzly (Jerome Moross). Per ragioni legali, il CD di The Abonimable Dr. Phibes
Sono già disponibili The Cat in the Hat (musiche di (L’abominevole dottor Phibes, 1971 – Basil Kirchin) uscirà
commento di David Newman e canzoni scritte da Marc JOS RECORDS senza le bonus tracks tratte dallo score di The Shuttered
Shaiman e Scott Wittman) e Master and Commander: The E’ in preparazione il CD con lo score di John Scott per Room (La porta sbarrata, 1967).
Far Side of the World (Christopher Gordon, Iva Davies, The People That Time Forgot (Gli uomini della terra
Richard Tognetti). dimenticata dal tempo, 1978). PROMETHEUS
(www.soundtrackmag.com)
DISQUES CINEMUSIQUE LA-LA LAND RECORDS E’ imminente l’uscita del CD antologico Bernard
(www.disquescinemusique.com) (www.lalalandrecords.com) Herrmann – The CBS Years Vol. 2: American Gothic.
E’ in fase di preparazione un CD destinato a celebrare Sono già disponibili lo score di John Ottman per il TV-
il sodalizio tra il compositore Pierre F. Brault e il regista movie Point of Origin (2002) e quello di Steve Jablonsky RADIOFANDANGO
Gilles Carle. Il disco, infatti, oltre alle musiche di per The Texas Chainsaw Massacre (Non aprite quella (www.fandango.it)
commento per La Vrai Nature de Bernadette 1972), porta, 2003). Sono invece in fase di preparazione The E’ imminente l’uscita del CD con le musiche di
conterrà anche brani da altri film di questo cineasta Fantasy Film Worlds of George Pal (CD doppio), Giuliano Taviani per Ora o mai più, di Lucio Pellegrini.
francese. Brannigan! (Ispettore Brannigan, la morte segue la tua
ombra, 1975 – Dominic Frontiere) e Secret Weapons Over RAI TRADE
ELEKTRA Normandy (CD doppio con le musiche sinfoniche di A fine novembre uscirà Marcinelle (Bacalov). E’
Per il 25 novembre è prevista la pubblicazione dello Michael Giacchino per il nuovo videogame inoltre prevista per il futuro prossimo la pubblicazione
score di Hans Zimmer per The Last Samurai (L’ultimo d’ambientazione bellica prodotto da LucasArts per la dello score di Carlo Crivelli per la fiction televisiva su Salvo
samurai, 2003). PlayStation 2). d’Acquisto.
6 News

REEL MOVIE DOWN UNDER SONY CLASSICAL Gothika (John Ottman), Alias (id. – Michael Giacchino; dalla
E’ in preparazione il CD con le musiche di Fred Karlin E’ già disponibile The Missing (James Horner). Nella serie TV trasmessa anche in Italia), Beyond Borders (James
per Futureworld (Futureworld, 2000 anni nel futuro, prima metà di dicembre usciranno: Cold Mountain Horner), Elf (John Debney), Sylvia (Gabriel Yared), Looney
1976), sequel de Il mondo dei robot. (Gabriel Yared), Big Fish (Danny Elfman), Peter Pan Tunes: Back in Action (Jerry Goldsmith), Taken (Laura
(James Newton-Howard) e Something’s Gotta Give (Alan Karpmann, dalla miniserie TV prodotta da Spielberg). A questi
SCREEN ARCHIVES ENTERTAINMENT Silvestri). E’ stata invece rimandata al primo faranno seguito, nella prima metà di dicembre, House of Sand
(www.screenarchives.com) quadrimestre del 2004 l’uscita dell’edizione integrale di and Fog (James Horner), Dreamkeeper (Stephen Warbeck) e
E’ prevista per il primo dicembre l’uscita Dances With Wolves (Balla coi lupi, 1990 – John Barry). Scary Movie 3 (James L. Venable).
dell’edizione integrale di A Summer Place (Scandalo al Per la serie “Club” a tiratura limitata sono in uscita
sole, 1959 – Max Steiner). A questo faranno seguito, nei SUPERTRACKS Commando di James Horner, The Robe: 50th Anniversary
prossimi mesi, Battle Cry (Prima dell’uragano, 1955 – (www.supercollector.com) Edition di Alfred Newman e The Island di Ennio Morricone.
Max Steiner), The Keys of the Kingdom (Le chiavi del E’ già disponibile lo score di David Kitay per il
paradiso, 1944 – Alfred Newman; CD doppio) e The Black capostipite della serie Scary Movie (2000). Sono invece ancora WEA
Swan (Cigno nero, 1942 – Alfred Newman). in fase di preparazione SpaceCamp (id., 1983 – John (www.warnermusic.it/)
Williams) e The Bionic Woman (La donna bionica – Joe Sono già disponibili Brother Bear (canzoni di Phil Collins,
SILVA SCREEN (www.silvascreen.co.uk) Harnell; dalla serie TV degli anni ’70 con Lindsay Wagner). musiche orchestrali di Mark Mancina), The Matrix Revolutions
Sono già disponibili la ristampa rimasterizzata di (Don Davis), Mystic River (id., 2003 – Clint Eastwood), Freaky
Game of Death / Nightgames (L’ultimo combattimento di UNIVERSAL Friday (Quel pazzo venerdì, 2003), Legally Blonde 2 (La
Chen, 1978 / id., 1979 – John Barry) e il CD con le musiche E’ già disponibile Love Actually (id.), contenente le rivincita delle bionde 2, 2003), Il re leone (ristampa), Great
di Barry Gray per Captain Scarlet, una delle tante canzoni inserite nel film e un assaggio delle musiche Movie Themes (Artisti Vari; CD doppio) e The Lord of the Rings:
fortunatissime serie a pupazzi animati prodotte da Gerry orchestrali composte da Craig Armstrong. In Francia Return of the King (Howard Shore). Quest’ultimo score viene
Anderson prima di “cult” quali UFO e Spazio 1999. Per i l’etichetta ha pubblicato anche le raccolte Le Cinèma de proposto in ben quattro versioni differenti: nell’album singolo
prossimi mesi, l’etichetta inglese ha in programma un Philippe de Broca (1959-1968) Vol. 1 e Le Cinéma de (a sua volta stampato con sette copertine diverse), in un
secondo CD dedicato alla serie Thunderbirds (dopo il Philippe de Broca (1969-1988) Vol. 2. cofanetto a tiratura limitata comprendente anche i precedenti
primo pubblicato mesi fa) e le prime edizioni discografiche due CD della saga tolkieniana, in un set che comprende, oltre
ufficiali (dopo i CD doppi a tiratura limitata prodotti dal VARESE SARABANDE al CD singolo, un DVD contenente un “Supetrailer” e un
fan club inglese Fanderson esclusivamente per i soci) di (www.varesesarabande.com) documentario di 20 minuti su Howard Shore e, dulcis in fundo,
Space: 1999 e UFO. E’ inoltre in preparazione un CD Sono già disponibili Timeline (Brian Tyler), 21 Grams in un altro set “CD + DVD” acquistabile solo su Internet e
doppio con il meglio del compositore Dimitri Tiomkin. (Gustavo Santaolalla), The Gospel of John (Jeff Danna), arricchito di altri extra.
News 7

EVENTI a cura di Pietro Rustichelli e Giuliano Tomassacci

• PREMIO CAM 2003


Il Premio Cam, istituito dall’omonima casa discografica romana e assegnato con scadenza annuale al miglior commento musicale di un’opera
cinematografica selezionata e presentata al Festival di Venezia, è andato quest’anno al compositore Andrea Guerra, per i risultati raggiunti con lo
score del film d’animazione Il cane e il suo generale, diretto da Francis Nielsen.
La stringata cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 30 ottobre, alla presenza del musicista riminese, presso l’Auditorium di Roma,
fungendo da preludio al successivo concerto Fellini Jazz. Il premio è in qualche modo un trionfo familiare: la sceneggiatura del lungometraggio
animato porta infatti la prestigiosa firma di Tonino Guerra, padre del compositore.

• MORRICONE DIRIGE MORRICONE


27 e 28 Novembre – Auditorium Parco della Musica, Roma • 4 Dicembre – Mazda Palace, Milano
Ancora ottima musica da film all’Auditorium romano, a riprova della sempre crescente e rimarchevole propensione degli organizzatori verso
uno sdoganamento concertistico del medium. Ospite d’eccezione, il 27 e 28 Novembre (e poi a Milano il 4 Dicembre), sarà infatti il maestro Ennio
Morricone, che guiderà gli affezionati Orchestra e Coro Roma Sinfonietta attraverso una nutrita antologia delle sue più significative partiture per
lo schermo. Suddivisa in tre parti tematicamente ragionate, lo spettacolo si affaccerà ai lavori più vicini all’epica umana ( La vita e la leggenda, tra
cui C’era una Volta in America e Nuovo Cinema Paradiso ), al Cinema dell’impegno ( come Sostiene Pereira, Vittime di Guerra e il recente La Luz
Prodigiosa ) e a quello Tragico, Lirico, Epico ( Il Deserto dei Tartari, Riccardo III, Mission ) senza trascurare naturalmente la Modernità nel mito del
cinema di Sergio Leone, per un totale di venti estratti – tutti riproposti nelle orchestrazioni d’origine. Ad accompagnare Morricone in questo
personale viaggio, anche l’ormai fedele voce di Dulce Pontes e il soprano Susanna Rigacci insieme ai solisti Gilda Buttà, Antonio Salvatore e Fausto
Anzelmo, rispettivamente al piano, al violino e alla viola.
In coincidenza con i concerti, e in occasione del 75° compleanno del compositore romano, Warner Music Italia pubblica “Arena Concerto”,
uno speciale DVD basato sul meraviglioso concerto/evento registrato nella suggestiva Arena di Verona il 28 settembre del 2002. L’edizione è
impreziosita da anche una gustosissima sezione Extras in cui troviamo un’interessante intervista e la lista completa di tutte le produzioni di Ennio
Morricone, divise nelle 2 sezioni “Film Music” e “Concert Works” insieme ad una bellissima galleria fotografica
Informazioni: www.enniomorriconelive.com

• “COLONNE SONORE” A CARPI (MO)


Martedì 9 Dicembre 2003 il carpigiano Pietro Rustichelli (concittadino del grande M° Carlo) condurrà una serata tutta dedicata alla “Musica
per le Immagini” con la presentazione della nostra rivista (saranno presenti altri membri della redazione) e l’anteprima del cortometraggio di
animazione “Bertie and Roderick in a Bit of a Fix” di Francesca Ferrario, con le musiche composte e dirette dallo stesso Rustichelli ed eseguite dalla
Banda Filarmonica Città di Carpi.
Informazioni rete civica www.carpidiem.it

• “MUSICA E CINEMA” NAPOLI


A Napoli si terranno dal 13 al 15 Dicembre 2003 le “Giornate di formazione avanzata per la musica e lo spettacolo - De Sica
incontra Napoli”. Oltre al corso del M° Manuel De Sica (11-14/12/03) sono previsti interventi di Nicola Piovani, Massimiliano Pani, Caterina
Caselli ed altre autorità nel campo della produzione musicale e cinematografica. La nostra testata sarà presente con un suo stand e con la
conferenza stampa di presentazione ufficiale. Una “quattro giorni” ricca di personalità e giovani che amano la musica da film!

• BOLOGNA: COLONNE SONORE PROTAGONISTE DEL FUTURE FILM FESTIVAL


Il prossimo 15 gennaio nell’ambito del Future Film Festival diretto da Oscar Cosulich e Giulietta Fara si terrà la tavola rotonda: La musica da
film nell’era dell’audio digitale e del Dvd. A parlare di cinema, di colonne sonore e nuove tecnologie applicate alla fruizione della composizione
per il grande schermo alcuni tra i più importanti musicisti italiani del settore come Paolo Buonvino, Pivio e Aldo De Scalzi, Ezio Bosso e l’americano
Marco Beltrami, compositore – tra gli altri - dello score di Terminator 3. A moderare l’incontro Marco Spagnoli, direttore di Progetto Dvd,
l’associazione che cura l’assegnazione degli Oscar del Dvd, critico e giornalista cinematografico.
Informazioni: www.futurefilmfestival.org

• CONCORSO DI COMPOSIZIONE "MUSICA ALLE IMMAGINI" - PLATACI (CS)


Il concorso “Musica alle immagini”, indetto dalla CORBEC entertainment, è stato ideato per permettere ai musicisti emergenti di
immortalare le immagini di film e video con la propria musica.
Il concorso parte inizialmente con l’idea di selezionare i migliori motivi musicali proposti, in base ai soggetti ed alle sceneggiature selezionate
dalla commissione del Concorso “script productions” (concorso per sceneggiature da produrre, scade il giorno stesso di “Musica alle immagini”).
Al momento, la selezione “Musica alle immagini” si riferisce al cinema breve (ossia i “cortometraggi”), ma niente esclude che si potranno
produrre film lungometraggi proprio in collaborazione con i migliori artisti di musica e suono selezionati dall’attuale Concorso.
Le modalità di partecipazione sono disponibili nel Regolamento del Concorso, che può essere richiesto anche tramite posta elettronica alla
segreteria del concorso (concorsomusica@corbec.it). Scadenza: 3 maggio 2004.
Informazioni: www.corbec.it

Michael Kamen (1948-2003)

Martedì 18 Novembre scorso Michael Kamen si è spento all'età di 55 anni nella sua casa di Londra a
causa della sclerosi multipla che lo affligeva da anni. Tra i titoli della sua luminosa ed eclettica carriera
si ricordano Brazil, Die Hard, Il gigante di ferro, la serie di Arma letale, Robin Hood - Principe
dei ladri, Mr. Holland's Opus, X-Men, e la recente e premiata serie Band of Brothers, nonché
prestigiose collaborazioni con artisti rock come Pink Floyd, Queen, Eric Clapton e Metallica.
La redazione di Colonne Sonore esprime tutto il suo cordoglio alla famiglia e a tutti i fans e
appassionati di musica, per i quali Mike continuerà a vivere per sempre attraverso le sue composizioni.
8 Nino Rota

Mi ricordo...
Storia di Nino, poeta, clown ed eterno bambino prodigio.
di Paolo Quilichini

Parlare di Nino Rota è un po’ come specie di scatola di costruzioni musicale prende il piccolo Nino come uditore nella
cercare di dire alla donna della quale siamo ideata dal Maestro Perlasca per invogliare i propria classe al conservatorio.
profondamente innamorati quanto grande bambini, con la scusa del gioco, allo studio Parallelamente, in casa Rota, è un
sia il nostro amore per lei, la prima volta che del solfeggio. continuo avvicendarsi di nomi importanti
abbiamo il coraggio di parlarle. Così, assecondando l’indole del della scena musicale europea: artisti del
Un fiasco totale: la lingua si blocca e al bambino, lasciava alla musica e al suo calibro di Giacomo Puccini e Arturo
posto delle mille cose che avremmo voluto apprendimento l’ambito e le caratteristiche Toscanini che contribuiscono a forgiare
dire e raccontare viene fuori a malapena un del gioco, prima ancora di spostare lo studio l’animo professionale del piccolo
sospiro… verso un possibile indirizzo professionale. compositore.
Questo accade a me, compositore e L’accostamento con un altro grande Nino scrive composizioni di ogni genere
grande appassionato di musica scritta per il della musica è immediato: anche Wolfgang e continua a formare la sua cultura musicale
cinema e, naturalmente, di quella che Nino Amadeus Mozart, bambino prodigio, in una Milano attivissima e feconda,
Rota ha scritto per il più potente mezzo giocava con la musica usando le note e il frequentando assiduamente la Scala, i suoi
espressivo che abbia sperimentato la nostra pentagramma al posto di biglie e cavalli a concerti e le sue prime di rilevanza
civiltà. dondolo, e preferendo il pianoforte ai suoi internazionale, perfezionando la sua tecnica
Dovrei forse dimenticare di essere un coetanei. pianistica e affinando il suo gusto nel
compositore, e abbandonare quello che comporre.
sicuramente sarebbe un tipo di approccio Il legame con la Scala e l’opera lirica
molto professionale, critico e analitico, influenzerà lo stile di Rota che, in un ideale
probabilmente noioso, per trasformarmi in prolungamento, trasporterà temi, passioni
semplice fruitore di quella che io definisco la ed emozioni del teatro italiano nel cinema,
musica narrativa e onirica per eccellenza. E in una visione filmica del melodramma,
magari parlare di Rota semplicemente in apparentemente decontestualizzandolo,
maniera diretta, come farebbe uno ma mantenendone le caratteristiche
scolaretto parlando del suo eroe dei cartoni emotive e di approccio diretto con il grande
animati preferito? pubblico. Fu una scelta espressiva e stilistica
Credo che Rota, da grande poeta e necessariamente distante dalle tematiche e
musicista quale è stato, dotato di un’umanità dai linguaggi della musica contemporanea di
pari solo al suo genio musicale, avrebbe estrazione colta, che al contrario comincia a
preferito la strada della semplicità. prendere le distanze dai mezzi espressivi
Un destino già scritto nel nome: la immediati e riconoscibili, creando una
“rota” è infatti una composizione di origine frattura tra il compositore e il pubblico, con
medievale, caratterizzata (da qui il nome un linguaggio sempre meno accessibile.
rota, cioè ruota) da un canone perpetuo Rota sarà definito “inattuale”,
dove le voci entrano una dopo l’altra, ma Una celebre immagine di Nino Rota semplicemente per questa sua distanza da
sfasate rispetto alle precedenti, esattamente forme e linguaggi musicali che, ad un’analisi
come nel celeberrimo Fra Martino Nino, a quattro anni, suona già il a posteriori, hanno prodotto capolavori
campanaro, un canone che virtualmente non pianoforte, e ugualmente istintivo è semplicemente inascoltabili…
ha fine… l’approccio alla composizione: ad appena L’attività compositiva di Nino continua
Il compositore è stato caratterizzato da otto anni srcive numerose composizioni per senza sosta e sfocia, all’età di undici anni,
una vena melodica che sembrava non avere pianoforte, anche a quattro mani, e in nell’oratorio per soli, coro e orchestra
conclusione, e che non precludeva nessun seguito per ensemble strumentali L’infanzia di San Giovanni Battista che,
genere musicale, fosse esso colto o variamente assortiti. naturalmente, ottiene un successo
appartenente alla cosiddetta musica d’uso. La visione magica ed evocativa della straordinario come possiamo leggere in una
Col suo fare accademico, Rota, ha trovato musica, unita a questo aspetto ludico, lettera della madre, Ernesta Rinaldi: “Nino si
la sua massima e felice espressione nella porteranno Rota alla scrittura, testo e applicò alla partitura con febbrile entusiasmo:
musica per film. musica, di una favola, Storia del mago doppio, cori imponenti, organo, arpe, fiati, ci mise
In famiglia si respira aria di musica: composizione straordinariamente profetica, dentro tutto quello che piaceva al suo orecchio
Giovanni Rota, in arte Nino, (nato a Milano anticipatrice di quelle che saranno le favole megalomane… La prima esecuzione, diretta
il 3 dicembre 1911) è nipote di Giovanni cinematografiche scritte con Federico dal maestro Chiesa, avvenne nella Sala
Rinaldi, compositore e pianista, a sua volta Fellini. dell’Istituto dei Ciechi, il 21 aprile 1923.
bambino prodigio. Il talento di Nino non rimane Commozione, stupore, entusiasmo salutarono
La madre Ernesta, eccellente pianista, lo inosservato. Il passaggio dall’ambiente l’autore… La serata del 23 ottobre [a
avvia allo studio della musica con un ludico e familiare a quello prettamente Tourcoing] fu un trionfo indescrivibile… Fu
approccio didattico molto particolare, accademico e professionale avviene grazie chiesto il bis a gran voce: Nino salì sul podio,
coadiuvato da un singolare regalo: una all’interessamento di Giacomo Orefice, che impugnò la bacchetta e in mezzo ad un

1
Tratto dal libro Nino Rota – Le immagini e la musica di Pier Marco De Santi, collana Artecinema, editore Giunti.
Nino Rota 9

Rota secondo Fellini


Quando sono andato a casa sua la
prima volta, mi ha presentato subito la
mamma e poi il pianoforte, al quale si è
seduto suonicchiando un motivo che già
aveva preparato. Era il tema di Lo Sceicco
Bianco. Questo prima ancora che io
confusamente gli dicessi che desideravo
avere la sua musica, se aveva tempo e
voglia di farla. Quel motivo struggente che
suonava Nino andava già benissimo. […]
E da quella prima nota, da quella prima
frase, la cosa è continuata con un flusso
inarrestabile, al punto che mi sembra
sempre che sia lo stesso film: non ho la
sensazione di aver fatto tanti film.
Federico Fellini

(Intervento in Voi e io, IX trasmissione.


Tratto dal libro "Nino Rota, le immagini & la
musica " di Pier Marco De Santi, collana
Artecinema, Giunti editore).
© Riama Film
Film Roma Cinecittà Pathe
Pathe Consortium Cinema Paris
Paris

silenzio compatto attaccò la seconda parte della musica italiana del Novecento, Alfredo alla sua morte che Rota celebrerà scrivendo
dell’oratorio…”1 Casella, che lo inizierà alla scoperta dei il Cantico in memoria di Alfredo Casella.
La strada per una luminosa carriera era nuovi linguaggi musicali dei loro Gli studi di Rota non si fermano e grazie
ormai aperta, e anche l’indole un po’ contemporanei, portandolo a conoscenza all’interessamento di Arturo Toscanini, si
irrequieta del Rota scolaro, naturalmente di un vasto panorama artistico ed espressivo perfeziona al Curtis Institute di Filadelfia.
ribelle, sarebbe stata mitigata da un incontro che contribuirà non poco alla definitiva Vive un fermento musicale
decisivo per la formazione del musicista: maturità dell’artista. internazionale senza eguali: studia e assorbe
quello con il compositore Ildebrando Tra il 1924 e il 1925 Rota (allora le grandi lezioni di personaggi quali Maurice
Pizzetti. tredicenne) aveva composto l’opera Il Ravel, Claude Debussy, Igor Stravinskij,
Questi riuscì a imbrigliare in qualche principe porcaro tratta da una fiaba di Francis Poulenc e, non ultimi, due
modo l’istinto musicale di Nino, riuscendo a Andersen. straordinari autori di colonne sonore,
guidare la sua travolgente vena compositiva Rimasta nascosta per oltre ottant’anni Dmitrij Sostakovic e Sergej Prokof’ev, con il
all’interno di una sicura consapevolezza tra i manoscritti del maestro, conservati alla quale aveva in comune una straordinaria
tecnica, motivando le restrizioni e l’aridità di fondazione Cini, è stata quest’anno vena melodica e, oltre all’importantissimo
certe regole dell’armonia e del (settembre 2003) messa in scena a Venezia, contributo dato al cinema e alla musica per
contrappunto con l’istinto e la sicurezza al Teatro Goldoni, per iniziativa della film, l’aver instaurato un produttivo
tipici di un grande maestro. Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e sodalizio artistico con un regista, che nel
Nino progrediva e apprendeva, della stessa Fondazione. caso di Prokof’ev era S. M. Ejzenstein.
riempiendo i quaderni di musica di appunti Una grande manifestazione di affetto nei Ascoltando le sue colonne sonore
suoi e dello stesso Pizzetti, trascendendo le confronti del maestro e un segno tangibile emergono di tanto in tanto, oltre a
regole e definendo sempre di più la sua della sua continua presenza artistica anche reminiscenze dei classici e dei romantici,
personalità e il suo stile compositivo. in un ambito non cinematografico. anche echi di un surreale Debussy e di un
Dopo soli due anni, Pizzetti decide di L’incontro con Casella è decisivo per ruvido e politonale Stravinskij della Sagra
congedare il suo allievo, perché bambino una rapida svolta professionale, ma lo è della Primavera o di quello clownesco e
prodigio. Continuerà con un altro grande anche l’amicizia con altri grandi del tempo: grottescamente poetico di Petrouschka o di
Mario Castelnuovo-Tedesco, Virgilio Circus Polka.
Mortari e Alessandro Cicognini. Il cinema diventa un grande contenitore
Fellini secondo Rota Quest’ultimo, che sarà autore di dove far confluire tutte le esperienze
Fellini mi invitò a fare la colonna importanti colonne sonore del cinema musicali del presente e del passato.
sonora di Lo Sceicco Bianco. L'idea di italiano del Novecento, non è l’unico A tal proposito diviene fondamentale
un film in più non mi andava tanto. aggancio con il grande schermo: lo stesso l’esperienza americana del biennio 1931-32.
Avevo la scuola, le mie cose, e tentavo Pizzetti aveva dato il suo prezioso Rota si perfeziona con Scalero per la
allora di diradare gli impegni contributo alla musica per film (ricordiamo composizione e con Fritz Reiner per la
cinematografici. Cabiria del 1914) sicuramente facendo direzione d’orchestra, approfondendo lo
Accettai di parlarne un po' tirato per intravedere al giovane Rota le immense studio dell’evoluzione storica delle
i piedi. possibilità espressive di questo nuovo problematiche formali e stilistiche della
Ma quel primo incontro fu molto mezzo. musica, ma soprattutto ha l’opportunità di
positivo. Capimmo che, insieme,
avremmo lavorato bene. I progressi del giovane Rota procedono incontrare generi e forme differenti, con
Nino Rota velocemente e a diciott’anni ormai il suo particolare attenzione allo sviluppo del jazz
maestro non ha più nulla da insegnargli: e alla sua contaminazione con l’ambiente
(Intervista inedita a cura di Guido Vergani. conseguirà all’Accademia di Santa Cecilia a colto, come già era accaduto per Ravel e
Tratto dal libro "Nino Rota, le immagini Roma il diploma di magistero in Gershwin.
& la musica " di Pier Marco De Santi, collana Composizione. Scopre Cole Porter e Irving Berlin, ma
Artecinema, Giunti editore). L’amicizia con Casella continuerà fino soprattutto ha un amico che sarà decisivo
10 Nino Rota
lontano dall’attività di compositore. sviluppo libero della creatività, dai contorni
Sarà il 1939 l’anno che riporterà Nino a dir poco mortificanti.
verso la composizione. Vince il concorso Rota è consapevole dell’importanza
per insegnante di Armonia e Contrappunto della matematica in questo contesto, ma la
al conservatorio di Bari, dove più tardi sarà usa a tutto vantaggio della sua ispirazione e
anche direttore, e riprende, con rinata spontaneità.
passione, a scrivere. Come lui stesso affermava “il mio
Sarà sempre Matarazzo, nel 1942, a segreto consiste nel comporre con il metro,
chiedergli di scrivere la musica di un suo il cronometro e le forbici ”.
nuovo film, Giorno di nozze, anche se si La sua fama cresce e i titoli di pellicole
tratterà ancora di comporre, in sostanza, più o meno importanti aumentano, così
semplici canzoncine di facile orecchiabilità. come sodalizi artistici con registi importanti.
Non è ancora arrivato il momento della Lavora con Luigi Zampa, Mario Soldati,
grande consacrazione. Carlo Ludovico Bragaglia, Camillo
Continua, sempre nel 1942, questa Mastrocinque e per generi diversi,
volta con Renato Castellani, il lavoro per il drammatici e brillanti, capolavori e film
cinema con una nuova colonna sonora, modesti, ma sempre con la stessa mano
Zazà. sicura e lo stesso approccio professionale
Rota affina la sua arte e il suo mestiere, che diventa un punto di riferimento per
diventando consapevole della necessità di molti compositori.
assecondare le esigenze del regista, a volte Approda anche al prolifico filone dei film
nascondendosi dietro scelte musicali legate con Totò, scrivendo un commento brillante
alla volontà di servire il cinema e i suoi luoghi e giocoso per Totò al Giro d’Italia, e incrocia
geografici, temporali e sonori. in qualche modo Federico Fellini che
Si traveste di volta in volta pur partecipa nel 1948 alla sceneggiatura di
Federico Fellini
mantenendo uno stile e una facilità melodica Senza pietà, di Alberto Lattuada.
inconfondibile. Acquista tanta padronanza In questi anni, scrive anche musica da
per il suo orientamento verso il cinema e la nel mestiere da riuscire a gestire concerto: tra le numerose composizioni
rivalutazione della musica popolare, Aaron contemporaneamente più colonne sonore, Torquemada, opera in quattro atti (1943),
Copland, che dedicò particolare attenzione e comincia a diventare sempre più richiesto. Petite offrande musicale per flauto, oboe,
al folklore americano e al jazz, e che fu un Il cinema italiano vive un periodo di corno, clarinetto e fagotto (1943), Concerto
fecondo compositore per il cinema. rinascita e Rota contribuisce a questa per arpa e orchestra (1947), Cantico in
Per il musicista milanese è un periodo di importante evoluzione. memoria di Alfredo Casella per voce, tromba,
passaggio dallo stato di beatitudine del Segue Il birichino di papà, ancora per la chitarra e organo.
bambino prodigio a quello del musicista regia di Raffaello Matarazzo, sempre nel Gli anni Cinquanta sono scanditi da
adulto, professionista responsabile e ormai 1942, e La donna della montagna per la regia eventi importanti: il successo internazionale,
avviato ad una carriera chiara e sempre più di Renato Castellani. l’incontro con Eduardo… e con Federico.
delineata. Del 1943 è La freccia nel fianco che vede Uniti anche da un intimo rapporto di
Tornato in Italia, si troverà ad affrontare alla regia Alberto Lattuada e tra gli amicizia, Nino Rota ed Eduardo De Filippo
un periodo che sembra nascere all’insegna sceneggiatori Ennio Flaiano, Cesare portano avanti un importante sodalizio
dello scoraggiamento: la sua prima colonna Zavattini e Alberto Moravia. artistico dove l’autore si rivela essere
sonora, scritta per il film Treno popolare, di E’ un momento importante per il napoletano quanto De Filippo, anche per
Raffaello Matarazzo, del 1933, è un cinema in Italia e soprattutto per il “film quella sua straordinaria capacità di mimesi
clamoroso insuccesso. d’autore”. Produttori importanti come (quasi camaleontica…) che lo
La sua carriera di compositore di Fedele D’Amico si rendono conto che è contraddistingueva, e che sfocerà in una
colonne sonore sembra stroncata sul fondamentale mettere da parte i produzione di musiche ispirate alla cultura
nascere, per un certo periodo torna a mestieranti per puntare sui veri, grandi partenopea, fra vivaci saltarelli e tarantelle,
scrivere per l’ambiente accademico ma talenti dell’arte italiana, e Nino Rota è per arrivare a melodie intense e ispirate
seguirà anche percorsi alternativi che lo naturalmente uno di questi. come solo la tradizione della canzone
porteranno ad una Laurea in Lettere. Quello che sorprende del compositore, napoletana potrebbe produrre.
Scelta motivata più che altro dalla e che lo distingue dai suoi contemporanei, è Rota dipinge una Napoli multicolore e
necessità di sentirsi al sicuro dal punto di questa sua capacità di muoversi con grande appassionata esattamente come un
vista economico. Impartisce, con poca disinvoltura attraverso la partitura napoletano. Partendo da Napoli milionaria
passione, lezioni private. cinematografica, strettamente legata ai (1950) e continuando con titoli celebri
Insegnerà a Taranto, in un Liceo vincoli del cronometro e delle durate come Filumena Marturano (1951), Marito e
musicale, cosa che accrescerà ancora di più prestabilite, che per chiunque altro moglie (1952), fino ad arrivare a Fortunella
il suo senso di sconforto che lo porterà potrebbero apparire come restrizioni allo (1958) e alla favola musicale in un atto, su

Soltanto un musicista...
Poiché sono un musicista e soltanto composizione per pianoforte. quattro o cinque anni stavo a sentirla
un musicista, posso dire di essere stato Questo mio nonno, che non ho suonare per ore.
fortunato. conosciuto perché è morto nel 1895, si Nino Rota
Sono infatti nato e cresciuto in una chiamava Giovanni Rinaldi ed era
famiglia nella quale la musica era di casa. sposato con un’ottima pianista. […] (Intervento in Voi e io, I trasmissione.
Mia madre era figlia di un musicista Anche mia madre è stata Tratto dal libro “ Nino Rota, le immagini &
che ha dedicato tutta la vita un’eccellente pianista. Le sue esecuzioni la musica ” di Pier Marco De Santi, collana
all’insegnamento del pianoforte e alla mi incantavano, e già quando avevo Artecinema, Giunti editore).
Nino Rota 11

Una accusa di plagio per Nino...


Tutti noi abbiamo in mente la musica motivata dal fatto che il “Tema d’amore” processo.
scritta da Rota per Il padrino di fosse in realtà ricalcato su quello del film Ascoltando certe colonne sonore dei
Coppola e il grande successo che film e Fortunella di Eduardo De Filippo. nostri giorni, chiaramente ispirate a temi
colonna sonora hanno ottenuto. La somiglianza è evidente ma la prassi famosi di autori classici se non addirittura
Ma aldilà dei riconoscimenti com- dell’autocitazione è ed era comune a copiate da opere più o meno note della
merciali (milioni di dischi venduti) che ha compositori di alta levatura, da Bach sino ai letteratura musicale (e cinematografica…)
riportato, la musica è stata per l’autore nostri contemporanei più famosi. ci viene da pensare che solo i grandi
causa di grande delusione. Come se questo non bastasse, Rota è possano permettersi di riscrivere se stessi.
Innanzitutto l’esclusione dall’Oscar stato anche accusato di plagio da un Gli altri semplicemente no.
avvocato fiorentino, e costretto a subire un

veramente numerosi.
Solo nel 1963 troviamo capolavori
come Il gattopardo di Visconti e 8 e 1/2 di
Fellini che meriterebbero dissertazioni a
parte.
Vorrei ricordare Romeo e Giulietta
(1968) per la regia di Franco Zeffirelli la cui
colonna sonora è stata premiata con il
Nastro d’Argento e il cui tema d’amore,
struggente, dolce e drammatico al tempo
stesso, è universalmente conosciuto e
ancora oggi eseguito nelle sale da concerto;
Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola,
Amarcord (1973) di Fellini e Il padrino parte II
Burt Lancaster, Luchino Visconti e Claudia Cardinale provano il celebre ballo ne Il Gattopardo (1974) la cui colonna sonora sarà premiata
con l’Oscar.
libretto dello stesso Eduardo, Lo scoiattolo in voler oltrepassare lo schermo, si rivolgono Per i lavori non citati per ovvie ragioni di
gamba (1959), tanto per citare alcuni titoli. al pubblico in prima persona, come a un spazio rimando il lettore alla filmografia
Rafforza il suo legame con De Filippo e con amico, certi che lo stesso potrà loro presente in questa stessa monografia.
Napoli mentre si avvicinano gli importanti rispondere, in qualche modo. L’ultimo lavoro di Rota è Prova
sodalizi con Visconti e soprattutto con Ugualmente presenti sono i temi d’orchestra di Fellini (1979) e a ragione
Fellini. struggenti del rimpianto e della solitudine possiamo considerarlo come una sorta di
Senza dimenticare Il cappello di paglia di che tanto ci hanno fatto amare questa triste commiato del Maestro dal suo
Firenze (1955) su libretto scritto a quattro raffinata e poetica forma di narrazione, dove pubblico, dai suoi amici.
mani da Rota e dalla madre Ernesta, un musica e immagine si fondono in maniera Una musica triste e malinconica, che
successo internazionale, rappresentato indissolubile, creando un’alchimia che nella sembra quasi volerci far intravedere quel
prima al Teatro Massimo di Palermo e, in realtà non esiste e che solo la magia e il mondo dei sogni senza fine, che lo avrebbe
seguito, trionfalmente, alla Piccola Scala di sogno possono evocare. presto accolto con le sue melodie, come se
Milano, sotto la direzione di Strehler. Difficile spiegare questo stato di grazia lo stesso autore fosse consapevole della sua
In questi anni collabora con numerosi che svanisce dopo il primo fotogramma, prossima fine e volesse regalarci un ultimo,
altri registi, tra i quali troviamo nomi dopo la prima nota: è come cercare di commosso saluto.
importanti come quelli di Luigi Comencini, catturare un sogno e provare a condividerlo Nino ci lascia il 10 aprile del 1979.
Mario Soldati e Mario Monicelli. con chi non lo ha sognato. L’affetto e la stima del suo pubblico, la sua
L’incontro con Fellini avviene nel 1952. E’ il sogno di Cabiria, di Gelsomina, della musica e il suo sorriso, la sua bontà e la sua
Rota viene chiamato dal regista per il film Lo Gradisca e di tutti i clowns… Svanisce umiltà, i suoi giochi e i suoi sogni, sono ancora
sceicco bianco. E’ un incontro folgorante e all’alba, e lascia addosso la tristezza del presenti, vivi ed eterni come la sua arte.
l’inizio di una lunga collaborazione che verrà rimpianto.
interrotta solo dalla morte del compositore. Sono anni estremamente
In questo film sono già presenti, in produttivi che vedono Rota
germe, tutte le invenzioni che impegnato in importanti
caratterizzeranno questo felice idillio colonne sonore: dal già citato
artistico, partendo dalla derivazione Lo sceicco bianco a I vitelloni
circense della musica, l’elemento clownesco (1953) e La strada (1954)
e sognante delle oniriche rappresentazioni sino al 1960, anno de La
sonore del cinema felliniano. Le marcette dolce vita e di Rocco e i suoi
trascinanti che travolgono i protagonisti fratelli di Luchino Visconti,
quasi ipnotizzati da questo fantastico vortice per il quale scrive una
tra sogno e realtà sognata in un luogo partitura complessa e
cinematografico che è immaginario. Nella articolata con evidenti
misura in cui regista e musicista riescono, in riferimenti alla musica
un crescendo evocativo, a coinvolgere lo popolare del meridione.
spettatore fino a vederlo rapito e dialogante I lavori da citare anche in
con gli stessi personaggi dei film. Come a ambito accademico sono Un artista e il suo sogno
12 Nino Rota

8 e mezzo
Il capolavoro di due grandi maestri
Ogni colonna sonora di Nino Rota tinte scure, sulla cui armonia il flauto solo, in
possiede caratteristiche uniche ed elementi un registro grave, riprende il tema di
importanti da sottolineare che esulano da “Ricordo d’infanzia” con variazioni
quelli che sono gli stilemi tipici della sua melodiche particolarmente stranianti. Dopo
opera. aver citato Lehàr, si passa ad un ballabile
La direzione intrapresa evidenzia caratterizzato da uno swing dolce e
l’importante sodalizio artistico con Federico delicato, per arrivare al Galop, il cui ritmo
Fellini: in questo caso i titoli a disposizione ossessivo e la melodia costruita sulla
sono tanti e tutti straordinari. ripetizione della stessa nota, riporta alla
La scelta non è stata facile, ma è caduta mente la celebre “Danza delle spade” di
su un film premiato con l’Oscar, che fosse Aram Khacaturjan. Su di essa si innesta una
vivo è presente nel nostro immaginario melodia appassionata e sensuale, costruita
cinematografico: 8 ½ di Federico Fellini. sullo sviluppo orizzontale di un’armonia di
Il CD della colonna sonora è stato settima maggiore che si trasforma per
ristampato dalla C.A.M, etichetta che ha discesa cromatica in un’armonia minore,
prodotto le maggiori musiche del cinema ripetuta in forma di progressione.
italiano. “E poi (valzer)” è, come dice il titolo,
Gli elementi compositivi caratteristici di un valzer lento costruito su quella
Nino Rota sono tutti presenti e si particolare caratteristica melodica dei temi
intrecciano tra loro generando una musica di Rota, di muoversi in un contesto
briosa e drammatica, ma sempre velata da armonico-melodico maggiore che
una patina di malinconia e rassegnazione improvvisamente si muta in uno minore,
che lascia l’ascoltatore stordito in mezzo a artificio a dir poco disarmante che Rota
questa rappresentazione della solitudine e sfrutta abilmente per evocare una sorta di La locandina americana di 8 1/2
del rimpianto. malinconia nostalgica, il cui colore domina
Questo, in sintesi, lo spirito di tutta la su tutto il brano.
colonna sonora, premiata con il Nastro “L’illusionista” è costruito sugli spunti “Guido e Luisa nostalgico swing” è un
d’Argento, e in sostanza la concezione della melodici della “Passerella”, con diverso delicato ballabile costruito sul tema
musica di Rota nei film di Fellini. arrangiamento e tempo, a tratti reso principale del film, in una nuova variazione,
Un elemento importante che abilmente goffo e traballante dagli accenti sul quale s’innesta, incredibilmente
predomina su tutti è il cromatismo rotiano, ritmici della batteria sul levare. evocativo, il tema del film Le notti di Cabiria
che di volta in volta assume la doppia Il secondo medley, “Concertino alle dello stesso Fellini, in una doppia,
valenza grottesca e melanconica. terme / Sinfonia da ‘Il barbiere di Siviglia’ / Il straordinaria autocitazione.
Piccoli frammenti che si sviluppano in Valzer dei fiori da ‘Lo schiaccianoci’”, è un Segue il “Carlotta’s Galop” già ascoltato
frasi giocose o drammatiche a seconda del assemblaggio, funzionale alla scena, dei due e qui ampiamente sviluppato.
brano e della situazione filmica. celebri brani di Rossini e di Cajkovskij. “L’harem” è una nuova, brillante
Il CD si apre (e si chiude) con la famosa “Nell’ufficio di produzione di ‘Otto e rivisitazione dei temi principali con tanto di
marcetta della “Passerella” che sostituì la mezzo’” è una nuova, divertente variazione arpa aggiunta, sulla quale s’innestano
“Marcia dei gladiatori” di Fucik “swingata” dei temi principali della frammenti di canzoni famose.
originariamente scelta da Fellini. Un brano “Passerella”, con aspetti jazzistici, quasi di “Rivolta nell’harem / La cavalcata delle
bandistico circense contraddistinto da due carattere improvvisativo. Walkirie / La ballerina pensionata / La
sezioni contrapposte, una in tono maggiore “Ricordo d’infanzia / Discesa ai fanghi” conferenza stampa del regista” parte dal
e l’altra in tono minore, che sfrutta la parte dal tema nostalgico del rimpianto, celebre brano di Wagner e continua con la
possibilità della prima sezione di essere esposto prima dai clarinetti e in seguito quasi urlata “Ca c’est Paris” per arrivare
ripetuta quasi senza sosta, in un crescendo sviluppato brevemente dal pianoforte, al all’inquieto Galop della famosa scena della
dinamico e di velocità che bene evidenzia lo quale si contrappone con violenza un Galop conferenza stampa.
stato d’animo del protagonista, proiettato frenetico e cromaticamente ossessivo, che La musica dell’ultimo brano, “La
senza speranza verso il suicidio finale. riporta istantaneamente il protagonista alla passerella d’addio”, è talmente famosa che
“Cimitero”, “Gigolettes da ‘La danza realtà delle sue responsabilità non ha bisogno di commenti: apre e chiude
delle libellule’”, “Cadillac” e “Carlotta’s continuamente evitate, il tutto costruito su il CD, e in questa versione contiene in
Galop” costituiscono il primo medley del un melodia che potremmo definire di forma riassuntiva tutti i temi principali della
CD. Si parte da un brano meditativo, dalle assoluta ineluttabilità. colonna sonora.
Struggente è l’addio finale che viene
affidato al flauto solista che, come la fiamma
di una candela, dolcemente si spegne…
Nino Rota Commozione, stupore, magia, nostalgia
8 e 1/2 (1963 / 2003) e sogno. Troviamo qui tutto il mondo del
compositore e molto di più. Poco possono
CAM 511316-2 aggiungere le parole a una musica che va
12 brani - Durata totale: 42'09" solo goduta, ascoltata e riascoltata, preziosa
come un nettare o come una gemma.
Per parafrasare il titolo potremmo solo
aggiungere: Nino Rota, dieci e lode…
Paolo Quilichini
Nino Rota 13

Il Gattopardo The
Un tocco di classe Essential
Assai differente il rapporto di
collaborazione che unisce Rota e
Visconti, ma non per questo meno
importante.
Rota attinge chiaramente a modalità
di stampo classico, introducendo in
questa lunga e articolata sequenza
musicale (8’14”), scritta per un organico
Nino Rota
Con Fellini troviamo un Rota imponente, i temi del film che sono Chi scrive non ha mai accordato un
assolutamente libero di riversare tutta la trattati e si sviluppano come in una vera favore particolare alle compilation di
sua straordinaria capacità inventiva nella e propria sinfonia. musica da film, specialmente a quelle che
cornice filmica deliberatamente creata A tratti si possono ascoltare echi di si fregiano della pretesa di esaurire in un
dal regista. temi e atmosfere di chiara derivazione disco (o, al massimo, due) il meglio di un
Potremmo dire in completa brahmsiana. dato compositore. Il doppio cd edito
indipendenza creativa, nonostante i “Angelica e Tancredi” si sviluppa dalla Silva Screen raccoglie una selezione
limiti necessariamente imposti dalla quasi come un secondo movimento di di brani tratti da ben 22 colonne sonore
natura stessa della collaborazione. sinfonia e prende le mosse da elementi del Maestro Nino Rota.
Con Visconti, il rapporto è di stretta tematici precedentemente ascoltati, in
aderenza alla commissione. un brano dalle tinte calde e appassionate Ciò di cui questo grande musicista
Troviamo, come nel caso di Senso, che contrappunta le vicende avrebbe bisogno, però, è di edizioni
un lavoro più di consulenza nella scelta sentimentali dei due personaggi. complete dei suoi molti capolavori,
delle musiche che faranno parte della La terza traccia comprende la accurate nella ricostruzione degli
colonna sonora che un vero e proprio musica per diverse sequenze, sempre arrangiamenti originali, così come
processo creativo (tanto è vero che, nello stile di un movimento sinfonico: artisticamente consapevoli nelle
nonostante i suoi interventi sulla “Sogni del principe / Giovani eroi / esecuzioni. E’ il caso, per esempio, delle
partitura di Bruckner il compositore Partenza di Tancredi / Amore e magnifiche incisioni discografiche
sceglierà di non comparire nei titoli). ambizione / Quasi in porto / Finale”. realizzate dalla Sony Classical, con
Nel caso de Il Gattopardo, regista e E’ il brano più lungo del CD (10’35”) Riccardo Muti e la Filarmonica della Scala.
compositore decidono di operare un e fa riferimento, nella sua suddivisione
lavoro di ricostruzione (storica e musicale) interna, ad altrettante scene del film, Certo, ascoltando le quasi due ore di
e, in piena sintonia con Visconti, Rota si chiudendo idealmente lo sviluppo in tre musica compendiate in questo doppio
appresta a scrivere una vera e propria tempi della sinfonia, con temi di cd, non è possibile restare indifferenti alla
partitura sinfonica, potremmo dire un falso ispirazione garibaldina e patriottica e straordinaria fecondità melodica del
storico, che ricostruisce le modalità, lo stile respiri tematici nostalgici che fanno già musicista milanese, autore di alcuni dei
e i contenuti del tardo romanticismo presagire il suicidio del protagonista, il più celebri temi della storia del cinema,
europeo. Principe Fabrizio di Salina. dal “Love Theme” di Romeo e Giulietta
L’ambito generale in cui si muovono Nettamente separate dalle prime (1967), al “valzer” de Il Padrino (1972),
regista e compositore è quello della tre, per quel che riguarda forme e dalla passerella di Otto e mezzo (1963) al
cultura musicale di fine ottocento, contenuti, le rimanenti tracce sono tutte tema principale di Amarcord (1974). Ma
naturalmente con chiari riferimenti alla legate alla lunga sequenza della scena questo lo sapevamo già!
musica italiana (anche popolare) e al del gran ballo a palazzo Ponteleone Alessio Coatto
melodramma risorgimentale. (circa quarantacinque minuti…) e
Per questa sua particolare comprendono musiche da ballo nello
attenzione alla ricostruzione storica, stile dell’epoca, compreso l’inedito
Visconti deciderà di inserire nella valzer di Giuseppe Verdi: “Mazurka /
colonna sonora del film un inedito Valzer Controdanza / Valzer brillante (G.
brillante di Giuseppe Verdi. Verdi) / Polka / Quadriglia / Galop /
Il materiale di partenza è dello stesso Valzer del commiato”.
Rota: Sinfonia sopra una canzone d’amore Rota scrive queste danze utilizzando
(1947), riutilizzata anche per la colonna un colore orchestrale leggero e raffinato
sonora de La leggenda della montagna di e, nella spensieratezza generale,
cristallo (1950), diventerà la celeberrima accompagna il protagonista e i suoi
sinfonia del Gattopardo che apre la tormenti interiori fino al momento del
colonna sonora e il CD (“Titoli di testa / suo suicidio.
Viaggio a Donnafugata”). Paolo Quilichini
Nino Rota
Nino Rota The Essential
Il Gattopardo (1963 / 2003) Nino Rota
EPC 474442 2 - 10 brani - Durata totale: 40'51"
Orchestra Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Film Music Collection
Teatro dell'Opera - Rai (Roma) dirette da Franco Ferrara (2003)
Silva Screen FILMXCD369
Disco uno: 14 brani - dur: 56'47''
Disco due: 14 brani - dur: 58'03''
14 Nino Rota

Rocco e i suoi fratelli


Cinema e melodramma
Rocco e i suoi fratelli è una tappa cinema neorealista, la cui breve
epocale nella storia del cinema italiano. stagione Visconti aveva
Uscito nel 1960 – lo stesso anno de La inaugurato con Ossessione
dolce vita di Fellini, film del quale (1943).
condivise l’enorme successo di pubblico, Ora, è proprio alla forte
oltre che i notevoli problemi con la valenza melodrammatica di
censura – questo capolavoro di Luchino Rocco e i suoi fratelli che si rifà in
Visconti segnò profondamente le gran parte la colonna sonora
coscienze del tempo e lasciò un’impronta scritta da Nino Rota. Basti
indelebile nell’immaginario artistico e ascoltare il primo brano del
culturale del nostro paese. Liberamente disco (“Introduzione e
ispirato ai racconti de “Il ponte della Canzone”) che, nel film,
Ghisolfa” di Giovanni Testori, la storia accompagna i titoli di testa. Una
narra di una famiglia lucana – madre e serie di accordi in fortissimo,
cinque figli – che per sfuggire alla miseria inframmezzati a lunghe pause di
si trasferisce a Milano. L’impatto con un silenzio, introduce la prima
ambiente freddo e ostile è esposizione del tema principale
particolarmente doloroso per Rocco che, della partitura: un’ondulatoria Luchino Visconti sul set
pur manifestando un genuino talento per melodia in minore di intensa
la boxe, sogna di poter tornare, un drammaticità, che sembra trovare brano, invece, un commovente
giorno, al paese. Il fratello Simone, ispirazione nel “tema del destino” della arrangiamento lirico della medesima
invece, subisce presto il fascino dei Carmen di Bizet. Subito dopo questa melodia riverbera l’appassionata
peggiori ambienti e trascina la famiglia introduzione, l’orchestra tace e una voce teatralità dell’addio degli amanti fra le
sull’orlo della rovina. Il dramma volge in solista, accompagnata dagli arpeggi di una guglie del Duomo di Milano.
tragedia quando Rocco e Simone si chitarra, intona una malinconica canzone Infine, è ancora a questo tema che
innamorano della stessa donna: Nadia, tipicamente paesana: il rimpianto di Rota affida il commento musicale
una prostituta. Rocco per la terra natia. dell’acme drammatica del film: “Il delitto
L’approccio colto e intellettuale di Il riferimento teatrale, per quanto di Simone”. In questa straordinaria
Visconti è evidente nelle numerose colto, è evidente: la costruzione del sequenza il debito della scrittura
ascendenze letterarie di cui è intessuta la brano è identica a quella del Preludio cinematografica di Visconti nei confronti
trama del film. Dal verismo di Verga – del della Cavalleria Rusticana di Mascagni, nel della cultura musicale del melodramma è
quale Visconti aveva già adattato “I quale il tema orchestrale viene quanto mai evidente. Il referente diretto
Malavoglia” con il controverso La terra bruscamente interrotto dalla serenata è, ancora una volta, la Carmen.
trema (1948) – a Thomas Mann e Fedor fuori scena di Turiddu. Tramite la musica Nell’opera di Bizet, il tragico duetto che
Dostoevskij. E’ soprattutto al grande di Rota, dunque, Visconti si riallaccia alla prelude all’omicidio della zingara si
scrittore russo che l’intreccio di Rocco e i tradizione del melodramma verista, nel intreccia col clamore del pubblico
suoi fratelli sembra attingere in modo quale il realismo popolare festante che, fuori scena, assiste alla
particolare. Rocco è l’idiota di dell’ambientazione fa da sfondo alla corrida. Allo stesso modo, nel film di
dostoevskiana memoria, l’uomo violenta contrapposizione di passioni Visconti, il montaggio alterna le scene del
assolutamente e completamente buono, istintive ed elementari. delitto di Nadia all’Idroscalo con le
la cui inadeguatezza alla realtà è calata da Il tema principale esposto nei Titoli è immagini dell’incontro pugilistico che
Visconti nel contesto di una più ampia ripreso da Rota in molte sequenze ed è Rocco sta disputando in quel momento.
incompatibilità tra la cultura sottoposto a tutta una serie di variazioni E, come nella Carmen, il “tema del
settentrionale e quella meridionale. che ne altera notevolmente la natura destino” di Rota suggella la sorte funesta
Tutte queste suggestioni letterarie (melo)drammatica. In “L’amore di della donna con uno straziante lamento
vengono organizzate da Visconti in una Rocco”, ad esempio, una successione di di tutta l’orchestra.
struttura narrativa fortemente debitrice delicate modulazioni dischiude un fioco Il disco della CAM propone la
della cultura e degli stilemi tipici del spiraglio di luce sui destini di Nadia e registrazione della colonna sonora
melodramma ottocentesco. D’altronde, Rocco. Ma l’illusione è di breve durata: originale di Rocco e i suoi fratelli, sotto la
l’approccio melodrammatico al materiale “La gelosia di Simone” e la sua bruta direzione dell’autore. Nonostante la
narrativo fu sempre uno degli aspetti passionalità sfigurano la fisionomia qualità audio non sia ineccepibile, si tratta
precipui della sensibilità artistica del musicale del tema che, affidato al timbro di un’incisione fortemente raccoman-
regista milanese, perlomeno a partire da scuro di bassi e celli, acquisisce un dabile per l’indubbio valore storico e
Senso (1954); e questa fu una delle cause carattere minaccioso e quasi animalesco. musicale.
del suo progressivo allontanamento dal Nella seconda parte di quest’ultimo Alessio Coatto

Nino Rota Risorse Web - Informazioni in rete


Rocco e i suoi fratelli
www.CamOriginalSoundtracks.com
(1960)
Il sito della casa discografica romana che possiede e produce la
CAM CSE 014
più vasta collezione di Nino Rota, nonché di gran parte della
12 brani - Durata totale: 36'30''
gloriosa musica da film italiana.
Festival di Loreto 15

Fellini Jazz a S.Cecilia


30 Ottobre 2003, Auditorium Parco della Musica, Roma
A suggellare degnamente la nutrita
stagione omaggiante l’opera di Federico
Fellini a dieci anni dalla sua morte, non
potevano certamente mancare le
rievocazioni concertistiche delle
fondamentali composizioni rotiane per le
pellicole del regista riminese. Così, dopo il
nostalgico spettacolo storico allestito da
Piovani durante la Notte Bianca romana,
l’altro grande evento musicale del
decennale ha visto protagonista il pianista e
arrangiatore Enrico Pieranunzi, impegnato
insieme ad un quartetto d’eccezione in una
disinvolta e personale esplorazione dei più
celebri territori musicali felliniani.
L’evento va senz’altro evidenziato per
l’attraente intenzione di base: tradurre il
topos sonoro caro al cineasta in una chiave Il contrabbassista Marc Johnson e il pianista Enrico Pieranunzi
prevalentemente inedita, quel jazz che,
come ha tenuto a sottolineare in apertura di All’interno del programma – sette i ha però trovato proprio nel suo iniziale as-
serata – il 30 ottobre scorso – lo stesso brani complessivi – anche la revisione de Il sunto un innegabile motivo di insoddisfazione.
Pieranunzi, ha sempre alluso alla musica bidone ha subito simile sorte, assumendo la Diluita nelle flessuose ritmiche della
accompagnante i sogni del regista, in forma di un dittico fortemente nobilitato dal ‘musica nera’ e stravolta (seppur con gusto)
particolare a quella nata dalla penna di Nino pregevole sax di Tony Malaby. Il solista nella strumentazione, la poetica rotiana ha
Rota. Forti di tale assunto, gli arrangiamenti statunitense ha inoltre dato prova del suo alternativamente perso di consistenza e
del pianista hanno conquistato con energica notevolissimo talento in numerosi altri spesso ceduto sotto il pesante assalto di jam
verve la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco momenti, tra i quali è spiccato il virtuoso session a cui gli artisti radunati da Pieranunzi
della Musica di Roma, a cominciare dalle intervento per “Cabiria’s Dream”, non hanno certo rinunciato. Sotto tale peso,
note della rapida introduzione improntata al divagazione personale di Pieranunzi sui temi pagine fondamentali come quelle per I
materiale melodico de La dolce vita. di Le notti di Cabiria trascritta per quartetto. vitelloni e Amarcord hanno stentato ad
Ed è stato proprio il commento di Rota Stesso concepimento d’organico anche emergere, spesso sopraffatte dall’eccessiva
per il film del ’60 a godere indubbiamente per l’estratto da La città delle donne di personalizzazione del progetto e private
delle migliori attenzioni, vista anche la Bacalov (uniche pagine estranee al dell’efficacia della propria, vitale struttura.
riproposizione in chiusura, organizzata in due repertorio rotiano), adattato per Soprattutto alla luce di tali sproporzioni, una
parti ideali, la prima sensibile ai momenti più l’occasione ai ritmi del tango – brano valutazione a posteriori dell’operazione non
romantici della partitura e arricchita dal esemplificatore dell’eccelsa prestazione di può non alimentare il dubbio di un sano
selvaggio crescendo strumentale (cartina tromba e contrabbasso, rispettivamente pretesto per elargire dell’ottimo jazz
tornasole del perfetto feeling instauratosi tra affidati alle mani di Bert Joris e Marc piuttosto che per celebrare audacemente
i solisti), la seconda dominata dal celeberrimo Johnson. L’interesse per la selezione un capitolo essenziale della musica da film.
tema portante in grado di offrire al pubblico d’ensemble ha infine trovato larga E se effettivamente il pretesto c’è stato,
un brioso dialogo tra la batteria di Marcello dimostrazione nel “Fellini’s Waltz”, ben venga comunque l’ottimo jazz,
Di Leonardo (sostituto in extremis composto e ideato dal pianista come specialmente se in grado di deliziare con un
dell’assente per motivi di salute Paul Motian) passaggio da duo a quintetto, segmento affiatamento interpretativo e una capacità
e il pianoforte (di grande effetto gli insignito dell’onore di bis, a conferma del d’improvvisazione di così alto livello.
strettissimi eseguiti dall’arrangiatore). buon riscontro di pubblico ad una serata che Giuliano Tomassacci

Federico improvvisato
La tromba e il flicorno di Kenny e duro, fatto anzi di un’improvvisazione
Wheeler, il sax tenore e soprano di Chris leggera e sognante.
Potter, il pianoforte di Enrico Pieranunzi, I brani sono tutti arrangiati da
il contrabbasso di Charlie Haden e la Pieranunzi, che ha anche composto per
batteria di Paul Motian al servizio del l’occasione “Cabiria’s Dream” (un
genio compositivo di Nino Rota e il suo sincero omaggio a Giulietta Masina e la
grande creatore di sogni cinematografici sua clownesca prostituta da Oscar!) e
Federico Fellini in un CD imperdibile. “Fellini’s Waltz” (un incantato valzer
Un quintetto di virtuosi del jazz che pianistico che esprime tutta l’oniricità del Enrico Pieranunzi -
rende omaggio ai film del regista Maestro con la sciarpa!). Chris Potter - Kenny Wheeler -
riminese, reinterpretando titoli quali La Per la prima volta insieme, cinque Charlie Haden - Paul Motian
strada, Amarcord, I vitelloni, Il bidone, La grandi nomi del jazz creano nuove
dolce vita e Le notti di Cabiria di Nino Rota
e infine La città delle donne di Luis
immagini acustiche di rotiana memoria in
un sogno musicale senza tempo.
Fellini Jazz (2003)
CAM J 7761-2
Bacalov, con un sound mai sperimentale Massimo Privitera 11 brani - Durata totale: 63'45"
16 Festival di Loreto

Foto di Pietro Rustichelli


Lo splendido profilo della collina della Santa Casa di Loreto

Tre serate, tre eventi: attimi


musicali da non dimenticare!
Loreto (AN), luogo sacro e di pellegrinaggio, sede di
“Musica per l’Immagine”, primo Festival Internazionale
Musiche da Film, svoltosi il 24, 25 e 26 ottobre scorsi: tre
giorni con compositori, VIP e tante colonne sonore.
Ci troviamo immersi nelle verdi l’omaggio a Rota, le scanzonate sonorità ideatore del festival, ecco stagliarsi
Marche, in un rigoglioso paesaggio dei film di Bud Spencer e Terence Hill, le all’orizzonte il M° FRANCO DE
collinare che ogni tanto una repentina composizioni per la televisione, fino ad GEMINI, sceriffo della tre giorni di
pioggerellina rende simile ad un arrivare ai cartoons e all’omaggio al Loreto. Durante il cocktail di
acquarello, ma probabilmente maestro americano John Williams. presentazione della manifestazione,
l’ambientazione ideale sarebbe stata Scoprendo pian piano di avere come eccolo intonare con la sua mitica
l’Almeria spagnola. Pianure polverose e compagni di viaggio una sporca dozzina armonica (presente in oltre 800
desertiche, sovrastate da profondi cieli di uomini straordinari che hanno fatto la western) una breve melodia composta
azzurri macchiati da sangue e pallottole, storia della musica da film italiana e per l’occasione dal M° FRANCESCO DE
cavalli e sudore. E’ questa terra che ha mondiale. MASI. Tra un boccone e l’altro, lo
visto nascere la magnifica epopea dei Possente nella sua figura morale di vediamo trasformare un foglietto
western all’italiana, capitanati
naturalmente dalla trilogia del dollaro di
Sergio Leone. Non sono stati i bounty-
killer o i pistoleri a riportarci indietro nel
tempo - anche se un certo Giuliano
‘Ringo’ Gemma e Franco ‘Django’ Nero
erano presenti con il loro incedere fiero
- ma la Musica e i suoi autori.
Forse l’orecchio ci ha ingannato, ma
ci è sembrato più volte di sentire
un’armonica preannunciare un duello,
intonando qualche nota, o un fischio
lontano dipingere un’elegia nel vento. Ed
è così che abbiamo incontrato i migliori
interpreti di quell’epoca e non solo,
ovviamente.
Il western è la stazione di partenza di
questo viaggio in musica che ci condurrà
fino ai giorni nostri. Stazioni intermedie
della diligenza del tempo sul quale siamo
saliti, saranno la commedia all’italiana, De Gemini interpreta il tema composto “al volo” dal prestigioso “leggio” De Masi
Festival di Loreto 17
qualsiasi in elegante spartito, scrivendo
le poche note per l’amico in qualche
istante. Così come, durante le prove, si
cala perfettamente nel ruolo del
maestro esigente.
Non ringrazieremo mai abbastanza
ALESSANDRO ALESSANDRONI per
aver dato vita al fischio che ha
affascinato il mondo.
Piacevolmente arguta, vivace, aspra
e pungente si è rivelata la conversazione
con il M° RIZ ORTOLANI e sua figlia
Rizia. Consapevole giustamente di
quanto espresso durante la sua carriera
che ancora oggi risplende, ci ha invitato
a seguirlo sulle impervie strade della
critica alle composizioni musicali
odierne.
WALTER RIZZATI ha occhi luminosi
che contagiano immediatamente
l’ascoltatore. A causa delle sue vicende
personali, è consapevole di quale sia il
dono che tutti noi abbiamo e Walter Rizzati intervistato da Massimo Privitera
regolarmente sottovalutiamo: la vita.
Parlare di musica con lui diviene quasi un
affare di secondaria importanza. Per noi tirarne fuori la migliore esecuzione La celebrazione più emozionante si è
è stato bellissimo incontrare l’autore possibile. Una volta terminato il dovere, avuta con la consegna del premio al M°
delle musiche di Io sto con gli ippopotami ci viene incontro rilassato, calmo e CARLO RUSTICHELLI, autore di
che contribuirono a creare il mito dei serafico, disponibilissimo al piacere di innumerevoli colonne sonore che hanno
due attori italiani più famosi nel mondo una bella intervista, con lunghe risposte contribuito a rendere grande il cinema
(Bud Spencer e Terence Hill). accurate, offrendoci tutto il suo tempo italiano. Per tutti noi, semplicemente un
Il M° ROBERTO PREGADIO è un per discorrere e analizzare le sue grande compositore che ha tracciato un
concentrato di verve e simpatia. E’ un partiture. solco indelebile nella storia. Per le nuove
vero gentiluomo, così come lo abbiamo Questi sono solo alcuni dei momenti generazioni di artisti, un esempio da
potuto ammirare tante volte in che abbiamo vissuto durante questa tre seguire.
televisione, spalla dell’indimenticabile giorni di personaggi, musica ed emozioni Il percorso in musica ha avuto il suo
Corrado. I più però ignorano la sua lunga in quel di Loreto. Tra gli altri, abbiamo picco massimo nei tre concerti tenutisi
attività come autore di colonne sonore, avuto il piacere di incontrare anche al Palacongressi di Loreto. Durante la
tra le quali spicca il western del 1970 Il Franco “Trinità” Micalizzi, Renato Serio, prima serata si è esibita l’Ensemble
Pistolero Dell’Ave Maria. Franco Migliacci, Vince Tempera, Josè “Theater Brass at Cinecittà” con
Monsignor MARCO FRISINA è Nieto, Giuliano Gemma, Franco Nero e l’accurata direzione del M° DAVID
arrivato alle prove pomeridiane del Tony Renis, omaggiato dall’orchestra SHORT. Con il maestro abbiamo avuto
concerto con passo spedito. Era quasi con la sua famosissima “Quando modo di conversare durante il cocktail
ansioso di dirigere l’orchestra per Quando Quando”. di presentazione, assieme ad alcuni dei
suoi ottimi musicisti. Sabato e domenica
invece, è stata l’orchestra “I Virtuosi di
Roma” ad impadronirsi della scena.
Entrambe hanno fatto sfoggio di bravura
e perizia d’esecuzione, contribuendo ad
impreziosire i brani in programma ed
emozionando tutti noi e il pubblico in
sala.
Come ogni viaggio che si rispetti,
anche il nostro è terminato. Vogliamo
chiudere con l’augurio e la speranza di
poter assistere con maggiore frequenza
a manifestazioni di questo tipo. Per tutti
gli appassionati di cinema e musica sono
occasioni di godimento puro, mentre
per chiunque altro è la possibilità di
conoscere uomini, personaggi e artisti
del mondo delle colonne sonore, troppo
spesso ingiustamente sottovalutati e
trascurati.
Ora si riaccendono le luci, scorrono i
titoli di coda e compare la scritta: The
End. Rimangono i brividi e i ricordi.
De Gemini, il presidente SIAE Franco Migliacci, il M° Carlo Rustichelli e il presidente della SIAE francese Stefano Sorice
18 Festival di Loreto

L’Orchestra “ Virtuosi di Roma”


Roma” diretta da Francesco
Francesco De Masi accompagna Alessandroni e la soprano Spica

Musica e Libertà
Più che una manifestazione per la ogni anno, con l’opportunità di educare padrone. “Mi piace questa rassegna e
gente, ci è parso un incontro tra il pubblico a questo tipo di musica, un sono molto contento di essere qui.
vecchie glorie. Magari suonando e po’ messa in disparte e sottovalutata. Sicuramente anche questo serve a
divertendosi, o facendo del nostalgico Sono polemico soprattutto sulla nuova trasferire ai giovani qualcosa del
‘amarcord’, ma l’occasione è sembrata generazione, mancano le partiture passato. Attualmente in questo settore
un po’ sprecata. A Loreto, insomma, si importanti, si campiona soltanto. Gli c’è molta crisi dal punto di vista
è parlato di musica da film, solo tra una americani, invece sì che ci sanno fare. economico. Io mi sento molto vicino ai
stretta cerchia di intenditori. E’ proprio Quando compongo penso molto giovani. A Viterbo ho creato una scuola
il caso di dire che se la sono suonata e all’orchestra, non solo ai violini, tutte le e questa mi consente di stare sempre
cantata da soli. parti sono importanti, bisogna appro- in contatto con loro”. E durante la sua
La manifestazione, impostata solo fondire e non lasciare niente al caso”. esibizione Loretana il canuto fischio del
come una serie di concerti serali, non Non poteva sicuramente west si esibisce con un giovane
ha previsto incontri, dibattiti o lezioni, mancare il fischio più famoso nel chitarrista.
mattutini o preserali, da parte dei mondo. Ancora si emoziona il Una grande scoperta, non per la sua
grandi compositori presenti, tutti in piacevole e affabile Alessandro certificata e assodata bravura, ma per la
una volta e nello stesso posto, con Alessandroni quando suona in sua grande simpatia, è stata quella di
appassionati, studenti o semplici pubblico, si congelano le mani e diventa Monsignore Marco Frisina. “Io sono
curiosi. rosso. Quando inizia l’esibizione, entrato quasi per caso nel mondo del
Questa sicuramente è stata una brividi ed emozione la fanno da cinema, anche se adesso ho all’attivo
grave pecca, ma noi da amanti delle
colonne sonore abbiamo avuto la rara
opportunità di parlare, intervistare e
intrattenerci piacevolmente con loro.
Assaporando ricordi, nostalgie e
facendoci carico di qualche critica
verso le nuove leve, grandi assenti di
questa manifestazione.
In questa tre giorni loretana
abbiamo incontrati e intervistato tutti i
nostri miti per il vostro (cari lettori) e il
nostro piacere.
Cosa ne pensa della musica per le
immagini e, in particolare, di questo
Festival? Abbiamo posto questa
domanda ai compositori presenti.
Riz Ortolani gioca in casa
(anche lui marchigiano, pesarese per
l’esattezza) ed è contento che si sia
dato un piccolo spazio alle colonne
sonore, con questa manifestazione “La
speranza - afferma il grande
compositore – è che si possa ripetere
Franco Nero e De Gemini insieme a presentatore e valletta
Festival di Loreto 19
più di 18 film, nel giro di pochi anni”, queste manifestazioni ce ne siano di compositore, ha una sua teoria per
rivela con un piacevole sorriso sulle più, servono ad incontrare grandi come rilanciare la musica da film italiana
labbra il giovane prelato. “In questi Rustichelli, Ortolani o Serio”. “bisogna aumentare la quantità per
ultimi tempi, la musica da film, non so Lui si sente un miracolato, e già il ottenere più qualità, così come è
se per debolezza dei musicisti o dei fatto di ritrovarsi con altri grandi della successo durante la golden age
registi, pare che stia perdendo musica come lui per parlare di colonne italiana”.
importanza. Si sottovaluta il suo sonore lo fa sentire doppiamente Sono stati veramente interessanti
atteggiamento attivo, la capacità di far felice. Stiamo parlando di Walter questi tre giorni loretani, speriamo che
vedere ciò che non si vede, di far Rizzati che dichiara “ci vorrebbero più ci siano altre kermesse del genere,
sentire ciò che non si sente e di far manifestazioni del genere, soprattutto magari un po’ meglio organizzate. In
percepire quella ricchezza in più”. per le giovani generazioni avvicinarsi a tutti i casi ci piace concludere con una
Roberto Pregadio, catanese di questo genere da’ loro la possibilità di frase presa in prestito al grande attore
nascita, ormai da cinquant’anni conoscere un universo ormai Franco Nero: “Dove non c’è musica,
romano, e che al suo attivo vanta più di perduto”. non c’è libertà”.
80 colonne sonore, spera “che di Franco Bixio, discografico e Anna Asero

Reportage dai concerti serali al Palacongressi di Loreto, eseguiti


dall'Ensemble "David Short Brass Factory" e dall'Orchestra
Sinfonica "I Virtuosi di Roma" sotto la direzione dei Maestri
David Short, Francesco De Masi e Francesco Santucci.
E’ sempre difficile per un cinefilo e intramontabili manifesti da film (La Il primo concerto, quello del
cultore di musica da film descrivere e dolce vita, Per un pugno di dollari, I giorno 24, ha visto in scena la
commentare ciò che lo ha girasoli, Un americano a Roma) del performance dell’ensemble di ottoni
emozionato e colpito, sia in maniera pittore e cartellonista Sandro e percussioni ‘David Short Brass
positiva che negativa, durante un Symeoni, e le tre sculture, ispirate al Factory’ sotto la direzione del
concerto o una manifestazione mito del Far West, di Giuliano compositore, trombettista,
dedicata esclusivamente alle colonne Gemma (Una pistola per Ringo – arrangiatore e direttore d’orchestra
sonore. Lasciare impressi su di un 1964, Tex e il signore degli abissi – David Short. Dal 1973 al 1994 ha
foglio bianco attimi, sensazioni, 1985, entrambi di Duccio Tessari). Le ricoperto il ruolo di prima tromba
momenti divertenti, esaltanti, presenze ai tre concerti-evento sono nell’Orchestra Sinfonica della RAI di
commoventi e strani non è cosa facile state da capogiro: i Maestri Riz Roma, e attualmente fa parte
per chi deve far rivivere al lettore tali Ortolani, Carlo Rustichelli, dell’orchestra di musica leggera della
sentimenti contrastanti. Alessandro Alessandroni, José Nieto, RAI-TV. Con il suo ensemble, nella
In quel di Loreto, luogo sacro Vince Tempera, Franco Micalizzi, serata di presentazione, ha eseguito
arroccato su di una verde collina dalla Walter Rizzati, Roberto Pregadio, un concerto intitolato, in modo più
quale si vede l’azzurro mare Francesco De Masi, Franco Bixio, che mai emblematico, “Theater Brass
marchigiano, si è svolta la prima Renato Serio, Mons. Marco Frisina e at Cinecittà” (titolo per altro del CD,
edizione di “Musica per l’Immagine”, Francesco Santucci (dovevano appena uscito, dello stesso Short,
Festival Internazionale Musiche da intervenire anche Antoine Duhamel, recensito a pag. 23), ovvero dal
Film (24, 25 e 26 ottobre 2003). Da Ennio Morricone,
un’idea dell’uomo che ha suonato Armando Trovajoli e i
l’armonica in circa 800 colonne fratelli De Angelis,
sonore (tra cui la famosissima C’era trattenuti da impegni
una volta il West – 1968, regia di lavorativi urgenti), nonché
Sergio Leone), Franco De Gemini, VIP quali l’attore Franco
editore musicale della società Beat Nero (Django, Sergio
Records, e organizzata da Andrea Corbucci – 1966), il già
Vaccarini con sforzi enormi, ecco citato Gemma, il regista
apparire questa importante Enzo Girolami Castellari
manifestazione. (Keoma – 1976, Jonathan
Tre serate di concerti con le più degli orsi – 1995), il
belle colonne sonore italiane degli cantautore Tony Renis e il
ultimi quarant’anni. Non solo: tanti paroliere Franco Migliacci
premi prestigiosi ai compositori che (sua la celeberrima “Nel
hanno fatto la storia della musica da blu dipinto di blu”
film Made in Italy, una mostra interpretata dal grande
sull’Arte nel Cinema, con gli Domenico Modugno). Mons. Marco Frisina intervistato nello stand di Colonne Sonore
20 Festival di Loreto

Loreto, insieme a De Gemini,


consegna l’Oscar Musica per
l’Immagine (una scultura di un artista
locale raffigurante una bobina che
sostiene una pellicola cinematografica
a mezza luna, al cui interno vi è la
Basilica della Madonna di Loreto in
miniatura) al Maestro Riz Ortolani,
felice e orgoglioso di ricevere il
riconoscimento proprio lì, essendo
pesarese di nascita.
Non un premio alla carriera: ‘Per
carità, ho il nuovo film di Pupi Avati
(La rivincita di Natale, n.d.r.) che esce
a Natale, e poi a Berlino con tre
nuove pellicole’ dice Ortolani,
aggiungendo scherzosamente ‘e
meno male che sono il primo a
La direttrice Anna Asero e Massimo Privitera intervistano il M° Santucci
ricevere questo premio, pensa se ero
il secondo’.
Cartone Animato alla Musica Lirica, forte ragazzi) e, a concludere, “Trinità Il concerto continua con un
da Cinecittà a Hollywood. - titoli” di Franco Micalizzi (da Lo arrangiamento della celebre aria
Sorvolando sulla conduzione del chiamavano Trinità): un gradito pugno “The Queen of the Night” da “Il
presentatore di turno, che commette – passateci il gioco di parole – allo flauto magico” di Mozart, per poi
gaffe (confonde il titolo di un cartone stomaco. Suonati da questa passare al terzo medley, “Lo
italiano, Tommy e Oscar, in onda sulla compagine percussiva e dal suono spaghetti western di Francesco De
RAI, con il disneyano Lilo & Stitch!), acuto, i pezzi si fondono l’uno Masi”, con brani tratti da Sartana non
omette alcune informazioni essenziali nell’altro mostrando la loro briosa perdona, Ammazzali tutti e torna solo e
sull’evento in questione e i nomi dei forza melodica. D’altronde sono tutti Thunder (anche se quest’ultimo non è
convenuti (meno male che a rendere brani diventati icone musicali del un film western): l’epopea della
frizzanti le serate ci sono gli interventi Cinema italiano! frontiera e le lotte tra indiani e
dell’ ideatore Franco De Gemini, con Si passa poi al medley “Spaghetti cowboy vengono trasmesse
battute folgoranti come: ‘Non vi Cartoons” per i più piccini (ma non dall’epica musicale di queste note
preoccupate, non suono solo), composto da “Gli amici di tonanti di matrice tiomkiana.
l’armonica!’), la performance della Venerdì” di Francesco De Masi (da Il Subito dopo, la proiezione di un
‘David Short Brass Factory’ è stata racconto della giungla) e “Tommy e cortometraggio western –
davvero scanzonata ed esplosiva. Oscar” di Francesco Sardella e particolare ma non eccellente – dal
Tranne la fiacca e poco Roberto Belelli (dal cartone animato titolo emblematico di Orme rosse
coinvolgente interpretazione della omonimo): il primo un tema (musiche di De Masi, fischio di
“Marcia” di John Williams tratta dal western-jazzistico fatto di Alessandroni e armonica di De
film di Steven Spielberg 1941 – contrappunti tra trombe, tromboni, Gemini), di Andrea Girolami, figlio
Allarme a Hollywood (che tutti corni e attimi di silenzi sospesi, il del regista Enzo G. Castellari, crea
rammentano come sigla di testa del secondo una samba spensierata dal un’altra breve pausa nella
programma RAI “Colosseum”, di ritmo caraibico. performance tonitruante della
alcuni anni fa), il resto è da Terminato il medley cartoonistico, Fabbrica di Ottoni di David Short,
menzionare nel dettaglio. intermezzo con sorpresa: sullo che riprende con gli ultimi due
Sette interventi in tutto (cinque schermo gigante viene mandato un medley, “Commedia all’italiana” e
medley e due brani singoli, tra cui il estratto video dal concerto di “Gli ottoni all’Opera”, in un tripudio
citato 1941), più due fuori Vienna del Maestro Riz Ortolani, che di gioiosa goliardia.
programma: l’allegro omaggio alla dirige l’Orchestra Filarmonica Il primo, con musiche di Trovajoli
canzone “Quando, quando, quando” viennese, nell’esecuzione di una (da Sessomatto, Dimmi che fai tutto
di Tony Renis, e la chiusura spiritosa, suite tratta dal film Mondo cane di per me e Straziami ma di baci saziami),
giocosa e roboante del concerto, con Jacopetti, Cavara e Prosperi del Piero Piccioni e Alberto Sordi (da
la sigla di coda dei cartoons della 1961. Un video-documento che Tutto a posto e niente in ordine e
Warner Bros, “That’s all folks!”. Il farebbe gola al più accanito dei Polvere di stelle, compresa la
concerto (mentre su uno schermo collezionisti di colonne sonore e spensierata e sfacciata “Ma’n do’
venivano proiettate le immagini dal davvero emozionante. A chiudere la Hawaii?”) ci fa venir voglia di ballare
film Continuavano a chiamarlo Trinità) suite, l’appassionata interpretazione col signore della poltrona accanto.
si apre con l’esecuzione del medley della moglie di Ortolani, Katyna Il secondo, con parti che
“Li chiamavano Bud e Terence”, che Ranieri, della canzone “More” che, normalmente non sono consentite ad
ha raggruppato brani quali “Grau, oltre alla nomination all’Oscar e al ottoni e percussioni, ci trasporta nel
grau, grau!” di Walter Rizzati (da Io premio Grammy, può vantare di mondo dell’Opera di Rossini e Bellini,
sto con gli ippopotami), “Trinity Stand essere stata incisa in mille versioni e facendoci ascoltare “Il barbiere di
Tall” e “Flying Through the Air” di di aver venduto oltre 40 milioni di Siviglia”, “Guglielmo Tell” e “Norma”
Guido e Maurizio De Angelis (da dischi. con frenetico trasporto.
Continuavano a chiamarlo Trinità e Più Il video è finito e il Sindaco di Quindi, un plauso speciale agli
Festival di Loreto 21
l’esecuzione del “Titolo di Testa”, Il momento più vibrante
proprio mentre il soprano Elvira d’emozione è stato la consegna del
Spica attacca il suo vocalizzo, una premio al Maestro Rustichelli, in età
distorsione audio nelle casse-monitor avanzata e lontano dal mondo della
sul palco rovina la performance della musica da film da ormai parecchi
cantante, e il Maestro De Masi, anni, che con molta fatica, tra gli
giustamente indispettito, ferma applausi del pubblico in standing
l’orchestra e riesegue il brano ovation, si è alzato e, con una grinta
dall’inizio. da fare invidia ai più giovani, ha detto:
Successivamente, l’attore Franco ‘Voglio ringraziare tutti i fruitori di
Nero, una figura maschile che spacca queste musiche che ricordano il
letteralmente lo schermo, presenta il passato, ma che sono del presente,
suo ultimo cortometraggio da straordinariamente del presente, se
protagonista (davvero un gran bel rivive un mondo, quello delle
corto, di quelli che ti fanno dire musiche da film che credevamo
‘Geniale!’), intitolato L’ultimo scomparso! Grazie di cuore a tutti!’.
Il Maestro Franco Bixio pistolero, con il famoso “Tema da Per Dopo queste intense parole,
un pugno di dollari”, per tromba Francesco De Masi rende omaggio a
arrangiamenti del Maestro Short, solista, campionato e distorto in Rustichelli con il malinconico tema
personaggio carismatico e dal sorriso maniera da renderlo quasi tetro. Un che ha reso celebre il film Divorzio
trascinatore, e al suo ensemble di piccolo gioiello cinematografico da all’italiana (1961, regia di Pietro
musicisti, a cui è piaciuto divertire e scovare e vedere a tutti i costi nei Germi): l’unica pecca nell’esecuzione
divertirsi. Festival dei Corti! è stata quella di far interpretare alla
La sera del 25 l’Orchestra A proiezione conclusa, sale sul voce del pianista il suono del
Sinfonica de ‘I Virtuosi di Roma’ (un podio il simpaticissimo Maestro marranzano, che apre il tema.
organico di 75 elementi) si mette al Pregadio (omaggiato con una scultura La platea si accende con la
servizio del Maestro Francesco De del solito artista loretano), che simpatica e irresistibile performance
Masi, romano di nascita, autore delle ricorda il compianto presentatore del Maestro Alessandro Alessandroni
musiche di pellicole dirette da Pier televisivo Corrado, con la nota sigla che, da solo sul palco, con la chitarra
Paolo Pasolini, Henry Hathaway e della prima serie de La Corrida: un e il suo inimitabile fischio, intona
Folco Quilici, e direttore d’orchestra tema semplice, brioso, reso celeberrime melodie morriconiane:
puntiglioso, che ci fa ascoltare un dall’orchestra in maniera eccellente. Per un pugno di dollari, Per qualche
concerto pieno di sorprese. Ospiti Più di routine la performance del sax dollaro in più, Giù la testa e “Addio a
d’onore, i direttori Roberto Pregadio in “Someone To Watch Over Me” di Cheyenne” da C’era una volta il West.
e Mons. Marco Frisina, il trombettista Gershwin, sempre sotto la brillante Mentre fischia il tema di Giù la testa si
Nello Salza (sua la tromba in La vita è direzione di Pregadio. accorge di non avere il controcanto di
bella e La leggenda del pianista Ritorna poi a dirigere il Maestro ‘Sean Sean’ e chiede gentilmente ad
sull’oceano), il soprano Elvira Spica e il De Masi, con il flicorno solista di una cantante in sala di farglielo,
compositore, chitarrista e fischio di Nello Salza, per un tema scritto dallo quindi, soddisfatto, continua! Gli
molte colonne sonore (Per un pugno stesso compositore, “Fay”, tratto da applausi sono scroscianti e il
di dollari, C’era una volta il West) Lo squartatore di New York (1982, compositore, timido, dice: ‘Così mi
Alessandro Alessandroni, uomo regia di Luigi Filippo D’Amico). commuovo e non ce la faccio più a
carismatico e cordiale. Un’interpretazione toccante di Salza suonare’. Anche lui verrà omaggiato
Si comincia con la melodia dedicata a quel grande musicista e con un ricordo scultoreo della serata,
strappalacrime di L’ultima neve di flicornista che è stato Oscar consegnato dal patron e amico di
Primavera (film del 1973 diretto da Valdambrini.
Raimondo Del Balzo) su musiche di La SIAE, nella persona di Franco
Franco Micalizzi, ma l’interpretazione Migliacci, presidente della società,
che lascia un segno profondo interviene sul palco della
nell’ascoltatore è il “Main Title”, dalle manifestazione per dare un premio
sonorità epiche del Western importante, che consiste in una
all’italiana, tratto da Una magnum per scultura chiamata l’Albero della
McQuade (Lone Wolf McQuade, Creatività: un riconoscimento da
1983, regia di Steve Carver). La parte di tutti gli autori ad un loro
musica di Francesco De Masi viene collega illustre, degno di nota, che ha
introdotta dal fischio e dalla chitarra lasciato una forte impronta
di Alessandroni, per poi evolversi in nell’ambito musical-cinematografico.
un pieno orchestrale drammatico, In realtà, sono tre gli autori che
dominato dal battere percussivo del riceveranno il premio: Armando
pianoforte, che raggiunge l’apice nel Trovajoli, Riz Ortolani e Carlo
profondo e delicato vocalizzo del Rustichelli. A ritirare il premio in vece
soprano Spica: il tema d’amore del di Trovajoli e Ortolani, non presenti
film con Chuck Norris (una colonna alla serata, sono Renato Serio, che ha
sonora – pubblicata da Beat Records collaborato per sedici anni col
– consigliata vivamente dalla nostra Maestro Trovajoli, e De Gemini,
redazione). Un aneddoto: durante amico del compositore pesarese. Il Maestro Riz Ortolani
22 Festival di Loreto

(Oscar per le migliori musiche) e


“Carmen – Le privè” di Josè Nieto
(compositore insignito dell’Oscar
spagnolo): il primo, struggente
motivo conduttore della pellicola di
Steven Spielberg, viene eseguito al
violino da Yerushalmi senza far
rimpiangere l’indimenticabile
interpretazione originale di Itzhak
Perlman, il secondo (in realtà due
temi esposti in una sorta di medley,
perché tratti dai film Carmen e Le
privè) si rivela un momento musicale
dall’impatto emotivo tanto forte
quanto raro. L’orchestra ha dato qui il
meglio di sé!
Poi, non in ordine di esecuzione, il
brillante mickeymousing della suite –
di autori vari – dal titolo
Nello Salza lanciato nel Deguello morriconiano insieme all’Orchestra diretta da De Masi “Cartomusicanimati”, dove ‘I Virtuosi
di Roma’ diventano un cartoon
vecchia data De Gemini (40 anni di momenti incancellabili: ricordi impazzito.
fidata collaborazione). musicali che compongono una Omaggi alle musiche clownesche,
Tocca al Mons. Marco Frisina, melodia mai suonata prima! incantate e grottesche di Rota, al
autore delle musiche – dagli echi Il giorno 26, ultimo concerto e mitico Albertone con “Amore,
morriconiani – dei film TV Giuseppe incontro con quelle musiche che amore, amore” di Piero Piccioni
(1995 – vincitore dell’Emmy Award) hanno arricchito il nostro patrimonio (nell’originale cantata da Sordi con
e Fatima (1997), salire sul palco per di colonne sonore cinematografiche. uno stile a metà tra il lirico e l’ironico)
dirigere il suo “Pacem in terris” Nuovamente l’Orchestra Sinfonica ‘I da Un italiano in America (1967), alle
(purtroppo non la bellissima versione Virtuosi di Roma’, sotto la direzione splendide note di Antonio Carlos
corale, presente sul CD, recensito a del Maestro Francesco Santucci, nato Jobim, Luis Bonfa e Vinicius De
pag. 29) dalla colonna sonora dello a Perugia nel 1963, con al suo attivo Moraes di “Manha de carnaval”
sceneggiato televisivo Papa Giovanni colonne sonore per il Cinema (tra cui dall’Orfeo negro (1959, regia di Marcel
(2003). Il Maestro Frisina ci tiene a Fallo! di Tinto Brass del 2003) e sigle Camus): assoli mirabili di Verzari,
dedicare tale tema a Giovanni Paolo di programmi televisivi e radiofonici. Bertuccioli e Yerushalmi!
II, ‘…perché il suo esempio in mezzo Solisti ospiti: Susanna Bertuccioli Anche La vita è bella di Nicola
a noi, il suo essere crocifisso all’arpa, Sandro Verzari alla tromba, Piovani e Fratello sole e sorella luna di
realmente, in questo momento, Yehezkel Yerushalmi al violino e, Riz Ortolani hanno avuto il loro
offrendo la sua vita per la Chiesa e finalmente, Franco De Gemini momento di gloria, con
per tutto il mondo, credo che sia un all’armonica. un’esecuzione quanto mai elegante e
grande atto di riconoscenza e Un programma con gemme senza alcuna sbavatura.
amore’. L’orchestra interpreta questo musicali quali “Theme from Per non parlare poi dell’ormai
dolce tema dalla forte carica Schindler’s List” di John Williams leggendario “L’uomo dell’armonica”
spirituale, che esprime il profondo
desiderio collettivo di una pace sulla
terra. Anche al Monsignore viene
consegnato, da Franco Bixio, il
premio della Creatività per la sua
opera musicale.
Il concerto si conclude con la
presentazione da parte di De Masi
(che riceve una scultura per la sua
partecipazione) di un medley dal
titolo “Una tromba intorno al
mondo”, eseguito da Nello Salza,
accompagnato al pianoforte, che
comprende i temi principali di Nuovo
Cinema Paradiso, Per un pugno di
dollari di Morricone, La strada di Rota
e altri brani ancora. Una chiusura in
bellezza, perché, o con la tromba o
col flicorno, l’interpretazione di Salza
è stata da lode, con quel suono a
tratti straziante, impetuoso e
raffinato, mai compiaciuto e banale.
Una serata ricca di emozioni e Un fischio, una chitarra, un Mito: Alessandro Alessandroni
Festival di Loreto 23
tratto da C’era una volta il West, con solisti, che nulla ha avuto da invidiare edizione di “Musica per l’Immagine”,
un De Gemini in gran forma, che a quelle delle grandi orchestre Festival Internazionale Musiche da
riecheggia la drammatica atmosfera conosciute, con il Maestro Santucci Film con un’orchestra di novanta
del capolavoro leoniano, con un che chiude la manifestazione con elementi (come più volte ribadito
pizzico di velata ironia. simpatia ed enorme professionalità. dall’ideatore De Gemini!) e nuove
Una performance eccellente di Attimi musicali da non grandi colonne sonore.
tutta la compagine orchestrale e dei dimenticare fino alla seconda Massimo Privitera

David Short e la sua straordinaria Brass Factory

Un’esplosione di gioia musicale


Cosa succede se gli ottoni e le Ottoni e di Percussioni dell’Orchestra dono alla musica del Maestro Francesco
percussioni fanno un viaggio nel magico Giuseppe Verdi, rielabora in modo del De Masi (Thunder, Sartana non perdona), e
mondo del Teatro e del Cinema, tutto particolare e originale i brani più il sesso all’italiana di Trovajoli e Piccioni
passando per la TV? Accade che nasce svariati: si inizia con un medley che è un (Sesso matto, Straziami ma di baci saziami,
questo esplosivo CD dal titolo simbolico: tributo alla coppia più forte e scanzonata Polvere di stelle), concludendo con gli ottoni
Theater Brass at Cinecittà. dello schermo, Bud Spencer & Terence Hill che si cimentano con opere di Rossini e
Non una vera e propria raccolta di (Io sto con gli ippopotami, Conti-nuavano a Bellini, e uno scherzo per corno davvero
musiche da film, bensì un goliardico e chiamarlo Trinità tra gli altri), per poi ‘birbone’, dove viene da dire: “That’s all,
affettuoso omaggio a tutte quelle melodie spaziare ai cartoni animati italiani (Tommy e folks!” (capirete ascoltandolo!).
entrate a far parte della nostra memoria Oscar, Il racconto della giungla), una celebre Trombe, tube, timpani, corni, tromboni,
musicale, anche quella più profonda! aria da Il flauto magico, “The Kings of the euphonium e tamburi per una carnevale di
Il compositore, trombettista, arrangia- Night”, una composizione originale dello musica che ti fa venire voglia di diventare un
tore e direttore d’orchestra David Short, stesso Short, barocca ma non troppo, e direttore d’orchestra euforico!
sul podio della vigorosa Ensemble di altri due lunghi medley, con un sentito Massimo Privitera

David Short
Ensemble di Ottoni e di Percussioni dell'Orchestra Giuseppe Verdi
Theater Brass at Cinecittà (2003)
Beat - CDBL 4079
18 brani - Durata totale: 51'48"
24 Carlo Crivelli

Il sogno di Carlo Crivelli di Gabrielle Lucantonio

Il maestro Carlo Crivelli è uno dei più interessanti, raffinati e originali compositori italiani attuali. Non compone
solo musica applicata al cinema (ha lavorato con Marco Bellocchio, Manuel Pradal, Michele Placido, I fratelli
Taviani, Aurelio Grimaldi, Marco Tullio Giordana e tanti altri), ma si dedica anche ai concerti di musica
contemporanea, all’opera ed altro. Crivelli possiede un linguaggio riconoscibile e difficile. Sempre. Qualunque sia il
genere sul quale decide di lavorare.
Da un incontro stimolante con il grande compositore romano avuto in un bar de L’Aquila, è venuta fuori una
coinvolgente intervista.
Qual è stata la sua formazione Con Marco Bellocchio la venuto due o tre volte a L’Aquila, gli
musicale? collaborazione era sempre diversa, come mostravo quello che avevo fatto e lui
Ho iniziato a suonare musica da una prima volta. Se mi chiamasse per faceva i suoi commenti. Ci sentivamo
bambino, studiando la fisarmonica fino lavorare ancora con lui, sarebbe certo quasi quotidianamente. Abbiamo
all’età di tredici anni e conseguito un qualcosa di nuovo. Con Michele Placido registrato la colonna sonora di Ginostra in
diplomino, che non è riconosciuto dal ho lavorato su due film che avevano uno un week-end. In quest’occasione è nata
conservatorio. Per alcuni anni, non ho più stile differente. Lui è molto bravo nel l’Orchestra Città Aperta. Abbiamo
toccato la fisarmonica perché non dare alcune indicazioni che fanno capire registrato in un vecchio convento che ha
piaceva molto alle ragazze. Ho scelto un la trama. una buona acustica. La registrazione è
altro genere musicale che poteva essere migliore di quelle che si fanno di solito in
più seducente, il rock. Amavo molto Come l’ha contattata Manuel studio. Ovviamente, non abbiamo
Keith Emerson, facevo parte di un Pradal per A Marie Baie des Anges? trovato il tipico suono secco assoluto.
complesso che si chiamava gli “Exploits”. Manuel aveva ascoltato brani di Sembrava un’esibizione dal vivo di
Abbiamo anche inciso un 45 giri e musiche contemporanee che avevo un’orchestra sinfonica.
partecipato ai diversi festival di musica composto, era attratto dalla mia musica e
rock degli anni ‘70. Il gruppo si è poi così mi ha cercato. Perché ha sentito la necessità di
sciolto. Mi sono rimaste da pagare le creare l’Orchestra Città Aperta?
cambiali che avevo firmato per acquistare E’ nata perché non volevo andare a
un organo Hammond. Suonavo, per registrare a Praga… Trovo assurdo che si
questo motivo, la sera nei piano bar, nei faccia una politica di questo genere
locali. Mi sono allora iscritto al nell’Europa Occidentale. Non ho nulla
conservatorio, dove ho studiato contro questi musicisti, sono spesso
composizione con Domenico Guarcero. molto bravi. Le nostre orchestre invece
Sento ancora la sua mancanza… Non c’è non lavorano, non fanno nulla. E’ un
più dal 1984. Mi ha aiutato a precisare la peccato. Abbiamo delle forze, bisogna
mia tendenza musicale. utilizzarle.

Com’è diventato compositore di Ma non sarà che si va nei paesi


musica applicata al cinema? dell’Est perché registrare una
Per caso. Sono un compositore di colonna sonora è meno costoso?
musica contemporanea, scrivo concerti, Sicuramente conviene andare a Sofia
sinfonie e opere. Insegno “Armonia” al o a Praga. Però l’Orchestra Città Aperta
conservatorio Alfredo Casella de è competitiva, non costiamo molto, i
L’Aquila. Per un certo periodo ho anche musicisti sono tutti bravi. Lavoriamo
insegnato “musica applicata”, ma ho velocemente e bene.
dovuto rinunciarci, perché non avevamo
a disposizione materiale basilare, come i Perché l’avete chiamata “Città
videoregistratori. Quando capita, scrivo Aperta”?
anche musiche per il cinema. Sempre con In omaggio al capolavoro di Roberto
piacere. Rossellini Roma città aperta.
Carlo Crivelli
Quali sono i compositori di musica Di quanti elementi è composta
applicata italiana che lei preferisce? l’Orchestra Città Aperta?
Attualmente mi piacciono Ennio Sono un centinaio. Tuttavia il numero
Morricone che stimo molto e Franco Ha avuto la sceneggiatura di di elementi cambia a seconda le
Piersanti, con il quale siamo molto amici, Ginostra? necessità: 90 per Ginostra, 44 per Un
come fratelli. Poi, nel passato c’è Manuel mi ha parlato di Ginostra viaggio chiamato amore… Il compositore
ovviamente Nino Rota. Un immenso mentre stava ultimando le riprese. Franco Piersanti ne ha utilizzati 52 per
musicista. C’erano forse dei problemi sulla scelta registrare la colonna sonora della
del musicista con la produzione. Come miniserie di Maurizio Zaccaro I ragazzi
Nel cinema, in Italia, lei ha amico, Manuel, me ne aveva parlato da della via Paal.
lavorato soprattutto con due registi: sempre, ho cominciato a scrivere, e
Marco Bellocchio (Il diavolo in corpo, abbiamo registrato la colonna sonora. L’Associazione “Orchestra Città
La visione del Sabba, La condanna, Il Aperta” è aperta ad altri?
sogno della farfalla, Il principe di Il regista ha fatto delle richieste Ci sono Manuel Pradal e Franco
Homburg e La balia) e Michele particolari? Piersanti. Aderire all’associazione
Placido (Del perduto amore e Un Inizialmente mi ha lasciato totalmente significa, per un compositore, registrare
viaggio chiamato amore). Può parlare libero. Abbiamo visto il film insieme, e mi le sue partiture per il cinema con
di queste esperienze? ha lasciato il tempo di ispirarmi. Poi è l’Orchestra. Gli editori musicali italiani
Orchestra Città Aperta 25
sono dubbiosi, ma cambieranno ben
presto idea. Il suono che si ottiene è Un’Orchestra per il Cinema
magnifico e piace a tutti. Siamo aperti ad
altri autori di musica applicata, purché Ormai si sa, si preferisce registrare dall’incontro tra Carlo Crivelli e Jonathan
siano di buon livello. Ci dedicheremo all’estero, soprattutto nei paesi dell’Est. Williams in occasione della possibilità della
pricipalmente alle colonne sonore. Di converso c’è da dire che in Italia non registrazione della colonna sonora del film
Vogliamo anche avere un’attività esiste più un’orchestra stabile, che si Ginostra di Manuel Pradal. Poiché non si
didattica, musicando grandi classici del dedichi alle colonne sonore. Non è riteneva accettabile una politica culturale
cinema muto, per le giovani generazioni. sempre andata così. Negli anni ’60 e ’70 tendente allo svilimento delle qualificazioni
Spesso non hanno visto i film importanti esisteva l’Orchestra Sinfonica di Roma, musicali italiane. Si decise di attivare una
della storia del cinema. E poi ci sarà che apparteneva alla RAI e lavorava a rete di talenti nostrani da affiancare a
un’attività di concerti. pieno ritmo, con compositori italiani e quelli provenienti da tutto il mondo, allo
americani (Jerry Goldsmith e altri). scopo di costituire un centro per la
Com’è stato contattato per il film Preferivano l’Italia, perché costava meno produzione di colonne sonore, che fosse in
di Paolo Franchi La spettatrice? e le registrazioni erano di altissima grado di coniugare un livello professionale
Il regista aveva sentito alcune musiche qualità. ed artistico molto alto, a costi sostenibili
mie per Marco Bellocchio. Ha voluto Attualmente, l’esperienza dell’Orchestra dagli editori musicali europei.
lavorare con me. Mi ha illustrato il film Città Aperta è unica nel nostro Belpaese. Il progetto suscitò un tale entusiasmo
che stava facendo, ho iniziato a vedere Pochi anni fa, è esistita una piccola tra i musicisti da impedire qualsiasi
alcune immagini pre-montate. C’era un orchestra toscana, la Movie String ripensamento, di conseguenza furono
qualcosa e mi è venuta voglia di farlo. Orchestra (con la quale Claudio contattate le personalità musicali di
Registrando con l’Orchestra Città Aperta Simonetti ha registrato Daemonia – altissimo livello da investire nel
al teatro “La Fragolina” di Fossa, un Live… or Dead), che però non è mai reclutamento, ciascuno nel settore di
paesino vicino L’Aquila. riuscita a prendere davvero il volo. propria competenza. Maestri idonei ad
Il sito (www.orchestracittaperta.com), assicurare la formazione di un organico
Perché non al Convento San presenta in modo esauriente il progetto prestigioso.”
Colombo, come avevate fatto per iniziale: “L’Orchestra Città Aperta nasce Gabrielle Lucantonio
Ginostra?
Ci siamo stabiliti in questo teatro
perché il suono è più controllato. Le
registrazioni vengono meglio per alcuni
“Un Viaggio Chiamato Amore” in concerto
aspetti. Il comune di Fossa ci ha messo a Serata davvero molto particolare Campana, e per la sentita interpretazione
disposizione questo posto, ci troviamo quella di sabato 6 settembre scorso. degli strumentisti (su tutti il violino solista
un po’ a casa nostra. Nell’ambito degli eventi dell’annuale Diego Conti). Toccanti le voci recitanti, in
“Festa dell’Ospitalità”, il Comune di un crescendo che ha avuto nell’aria
Che tipo di musica ha creato per Bertinoro (CE) ha prestato la bella ‘Hostias’ (in una interpretazione da
La spettatrice di Paolo Longhi? cornice della propria piazza ad un evento brivido del soprano Caterina Di Tonno,
Il film è una metafora sulla difficoltà di forse unico nel panorama concertistico giustamente bissata) degna ed emozio-
vivere. Abbiamo lavorato gomito a
gomito con il regista, nel senso che io gli italiano: “Un viaggio chiamato Amore”. nante conclusione.
proponevo delle situazioni musicali e lui Ovvero le musiche per l’omonimo film Peccato che all’evento sia stata data
faceva le sue osservazioni relativamente eseguite dall’Orchestra Città Aperta (in risonanza solo a livello locale e le
alla pellicola. Abbiamo proceduto versione light, ossia ridotta a 35 musicisti) condizioni logistiche non fossero delle
abbastanza all’unisono. sotto la direzione dell’autore Carlo migliori: amplificazione non ottimale,
Crivelli, intervallate da letture di Dino bambini indisciplinati, gente al passeggio
Ha scritto e diretto anche la Campana e Sibilla Aleramo, a cura e strada laterale non chiusa. Mancava,
musica di La vita di Salvo D’acquisto: nientemeno che del regista-attore inoltre, un programma di sala che
può parlarne? Michele Placido e della giovane e brava aiutasse i molti non avvezzi a seguire al
C’era un organico molto più grande. Ilaria Cappelluti. meglio la notevole performance. Un
Il TV-movie si svolge alla fine degli anni
’30. Mi sono trovato benissimo con il La serata è risultata molto piacevole esperimento comunque riuscito che
regista Alberto Sironi. Mi ha lasciato in primis per la notevole composizione di speriamo possa essere solo il primo di
molto libero. Sono molto soddisfatto del Crivelli, capace di trasmettere la una nuova stagione per la musica italiana.
risultato. In La vita di Salvo D’Aquisto ci passione, il cinismo e la drammaticità di Pietro Rustichelli
sono dei brani scritti per violino ed
orchestra; c’è stato un Diego Conti (il
primo violino) strepitoso.
Ci sono cinque o sei minuti di musica
estremamente difficili da eseguire e lui è
stato grandioso.

Quali sono i suoi nuovi progetti?


Per il mese di febbraio stiamo
preparando una serie di serate a L’Aquila
e a Roma. Eseguiremo, in concerto,
l’accompagnamento musicale di Le luci
della città e Il circo di Charlie Chaplin,
mentre i film verranno proiettati. Poi
Manuel Pradal mi ha appena inviato la
sceneggiatura del suo prossimo film, A
Crime: sembra che Harvey Keitel abbia
dato il suo consenso. Hanno contattato
anche Liv Tyler. Manuel è un grande,
prima o poi girerà un gran film, un
capolavoro. Michele Placido, Caterina Di Tonno, Carlo Crivelli e Ilaria Cappelluti insieme all’Orchestra “Città Aperta”
26 I tappi di bottiglia

I collezionisti di tappi di bottiglia


La modestia e l'amarezza di un grande compositore. Le aspettative dei
suoi molti ammiratori. Storia di un conflitto… e di un tesoro nascosto.
di Gianni Bergamino

La musica cinematografica del dei filmaker moderni per l’utilizzo della il compositore abbia dichiarato che la
settantacinquenne Jerry Goldsmith si musica nei film (lo scontro nel 1986 con musica da film non andrebbe incisa su disco,
colloca ai vertici dell’apprezzamento e Ridley Scott per l’esclusione della partitura se non in rare occasioni. Lui stesso, come
dell’interesse degli estimatori del genere. Le di Legend dalla versione statunitense della produttore esecutivo dei suoi dischi, ha
edizioni discografiche delle sue partiture pellicola, ha lasciato un segno profondo e sempre imposto liste di brani ridotte al
vanno letteralmente a ruba tra gli conseguenze palpabili sull’approccio minimo e missaggi limitati alle componenti
appassionati: per questo le etichette creativo del musicista), oggi Goldsmith di ciascuna partitura da lui reputate
specializzate si affannano ogni giorno di più indirizza gran parte del suo crescente necessarie. “È meglio un’edizione essenziale
a rovistare negli archivi delle major di malumore proprio nei confronti dei suoi ma interessante piuttosto che una integrale e
Hollywood, per trovare master originali molti fans, di cui sembra non voler noiosa”, è il laconico commento a chi gli ha
inediti, in una sorta di corsa all’oro ammettere nemmeno l’esistenza, fatto notare che la struggente musica per il
nemmeno troppo figurata. Negli ultimi anni nonostante le sale da concerto si affollino ad cartone animato Mulan avrebbe meritato
non si è mai interrotto il flusso di nuove ogni occasione e le ovazioni non vengano uno spazio ben superiore ai venticinque
incisioni a tiratura limitata, con “prime mai lesinate. minuti scarsi inclusi nel CD ufficiale.
edizioni assolute” di partiture risalenti in Molto volte si sente Goldsmith
certi casi anche a molto tempo fa, oppure di reclamare che la sua musica in circolazione
album “de luxe” nei quali le precedenti è già fin troppa, e che i presunti fans delle
versioni pubblicate, magari solo su vinile, sue opere sono esattamente come quegli
vengono rimasterizzate per il CD e eccentrici che raccolgono ovunque “tappi di
rimpolpate con frammenti più o meno bottiglie”, incapaci di discernere la vera
significativi, ma sempre allettanti, di musica qualità artistica ed ansiosi soltanto di
“never before released”. incrementare quantitativamente la loro
Tutto questo a voler tacere (per raccolta, con stolido affanno da collezionisti.
pudicizia) dello smisurato e indegno Se depurato dalle asprezze più irritate e
fermento di edizioni illegali che brulicano nel sarcastiche, giustificate forse dagli incidenti
mercato dei cosiddetti bootleg, e la cui di percorso in cui è incappato nel corso della
fortuna si è accresciuta grazie al commercio sua esperienza creativa, il pensiero di
informatico. Per avere un’idea del Goldsmith riflette bene le contraddizioni e
fenomeno si consideri che delle circa 170 le ambiguità artistiche che angustiano da
colonne sonore per film realizzate da sempre l’arte del comporre musica per
Goldsmith, ben 136 sono già state prodotte cinema. Di sicuro la sua riflessione è troppo
su disco, in edizioni più o meno complete: di severa ed autocritica, inconsapevole del
queste una cinquantina almeno sono valore del proprio lavoro (a differenza
produzioni che hanno visto la luce negli dell’atteggiamento di molti altri operatori
ultimi cinque anni1. Jerry Goldsmith del settore), al punto che non se ne può
Verrebbe da pensare che a monte di un condividere l’estremismo.
simile fenomeno l’ormai anziano Anche se viene concepita con un
compositore se ne stia tutto gongolante a “Io non ho dei “fans” - afferma appunto preciso legame ispiratore alle esigenze
fregarsi le mani, mentre l’interesse suscitato Goldsmith in una recente intervista3 - E’ una narrative e alle dinamiche visive di un film, la
dal suo lavoro, recente o passato, non parola che non si adatta alla musica da film. miglior musica per cinema è pronta ad
accenna a diminuire, e la commercia- Abbiamo alcuni ammiratori, ma non la essere ascoltata, apprezzata e studiata nella
lizzazione spasmodica delle sue partiture è riconoscenza del grande pubblico. Lavoriamo sua versione “assoluta”, ovvero purificata
in continua crescita. all’ombra del film e del regista, per il cinema e dalle scene: un’occasione permessa soltanto
Le cose non stanno così. Tutto al contrario. per la produzione. Che ci siano “ammiratori” dall’ascolto delle tracce dei dischi. Proprio le
Il leggendario compositore, ad oltre che focalizzano la loro attenzione “sulla” sempre più numerose incisioni dei lavori
quarant’anni dall’inizio della sua venerata musica, “per” la musica, ciò mi lascia inediti di Goldsmith dimostrano, con tutta
carriera, ha sedimentato un distacco perplesso. Lo sanno tutti, noi non abbiamo che evidenza, l’inattesa qualità delle partiture da
curiosamente cinico nei confronti della sua qualche centinaio di ammiratori, qualche lui composte anche in occasione di
opera. Nelle interviste più recenti le parole migliaio di acquirenti e altrettanti potenziali misconosciute produzioni televisive oppure
del maestro lasciano trapelare acredine e “ascoltatori”. Mentre gli “spettatori” di un film di pellicole minori, in molti casi francamente
disincanto, sia verso il mondo musicale sono invece milioni”. Proseguendo su questo brutte.
hollywoodiano sia verso la stessa disciplina percorso disincantato, Goldsmith sostiene È il caso, ad esempio, della recente
artistica a cui ha consacrato, con una che “le musiche per il cinema sono quasi versione integrale delle musiche di The
dedizione che nessuno può negargli, la sua sempre mediocri, da un punto di vista Swarm (Swarm, 1978). Tanto è puerile e
intera vena autoriale. puramente musicale. Ci sono cinque grandi indigesto il kolossal catastrofico di Irwin
Amareggiato probabilmente dagli scarsi partiture all’anno e cinque capolavori per Allen quanto rigogliosa, sofisticata ed
riconoscimenti ottenuti in tanti anni di decennio. Il resto è piuttosto dozzinale”. entusiasmante è la fitta partitura sinfonica
carriera2, ma anche dalla diminuita sensibilità Non sorprende che sempre più spesso scritta da Goldsmith.

1
I lavori destinati alla televisione sono decisamente meno rappresentati su disco: degli oltre trenta lungometraggi televisivi griffati Goldsmith, solo una decina di essi può vantare, ad oggi, un’edizione
discografica propria.
2
Nonostante le decine di partiture candidate al premio Oscar, Goldsmith finora ne ha vinto uno solo per il film Il presagio - The Omen, 1976 - di Richard Donner.
3
Rilasciata a Didier Lepretre per il giornale francese STARFIX (nr. 3, 1998).
I tappi di bottiglia 27
Il discorso vale anche per il modesto anche le partiture più sperimentali, perché dentro quei CD ci sono musiche e
action movie di John Frankenheimer realizzate con modesti organici strumentali, suoni che sono penetrati per sempre nei
L’ultima sfida (The Challenge, del 1982), in possono nascondere autentiche gemme nostri sogni, in fondo non è davvero
cui si ascolta un’armoniosa e calibrata creative, in cui l’autore, noto per il suo importante scoprirlo... È di fondamentale
fusione tra folclore giapponese e sinfonismo eclettismo e per la sua continua e sofisticata importanza che si possano ascoltare quelle
occidentale contemporaneo. ricerca timbrica, ha approfittato del mezzo pagine, senza dover mettere a dura prova le
Al tempo stesso, molte delle nuove televisivo per scandagliare tecniche inedite e nostre capacità percettive, in mezzo alle
versioni complete, le cosiddette “expanded accostamenti sonori inusuali, da riutilizzare aggressioni sonore che spesso si
edition”, hanno rivelato che la selezione nelle più elaborate e costose partiture accompagnano alla visione di un film.
compiuta dall’autore ai tempi delle prime destinate ai film. Nelle sue troppo severe parole
incisioni non dava spazio a momenti di Il giudizio del musicista appare quindi Goldsmith esprime probabilmente e
enorme interesse e di indiscutibile valore. particolarmente iniquo proprio quando soprattutto la sua modestia. Può darsi anche
Emblematico il caso del CD integrale di Il colpisce le sue stesse opere. Per questo la che dietro i suoi cinici ragionamenti si
pianeta delle scimmie di Schaffner (Planet of rigidità di Goldsmith ci rende perplessi: se si nasconda la segreta speranza dell’artista che
the Apes, 1968) uscito con i suoi oltre accogliesse la sua tesi e si lasciassero queste non osa credere di essere stato veramente
cinquanta minuti di musica a quasi trent’anni musiche al solo commento delle immagini grande, e di essere apprezzato per la
dal primo vinile, che conteneva invece per cui erano state composte, oggi molti di propria grandezza. Eppure tutta quella
appena ventisette minuti, e che non noi non avrebbero la minima chance di gente che si affanna a chiedere nuove
includeva, tra l’altro, il celeberrimo brano poterle effettivamente ascoltare, né di edizioni delle sue musiche, o che ai concerti
“The Hunt”, considerato oggi uno degli studiare e capire la ricchezza di ispirazione, lo omaggia con interminabili applausi, sta
episodi musicali più rappresentativi la tecnica, l’indagine psicologica che le inviando da tempo un chiaro messaggio, che
dell’intera opera di Goldsmith. caratterizzano. il compositore evidentemente non ha
Oppure l’edizione “de luxe” di Atto di Nelle sue dichiarazioni, come si è visto, ancora voluto raccogliere.
forza (Total Recall, 1990), anch’essa Goldsmith allude ad un ottuso fanatismo da La comprensione dell’opera di un genio
proposta circa dieci anni dopo il primo disco collezionisti. Sì, forse è vero: ci sono quelli passa attraverso tutta quanta la sua opera, e
e arricchita da funambolici passaggi che collezionano gli oggetti, come i tappi di non ammette che nulla sia lasciato inascoltato.
d’azione, che era impossibile percepire bottiglia raccolti per strada, ma ci sono Per questo, consapevole del mio
attraverso i roboanti effetti sonori del film, anche quelli che collezionano l’arte. Anche i peccato, ma convinto come molti altri che ne
ma che - finalmente udibili in mezzo ai brani quadri di Van Gogh, o le sinfonie di Mozart, valga la pena, ogni volta che intravvedo un
già conosciuti - consentono di apprezzare o le incisioni di Dorè possono essere visti nuovo, luccicante e meraviglioso tappo di
l’eccezionale grandiosità e potenza come oggetti da collezione, proprio come bottiglia mi affretto a raccoglierlo. Lo vado a
dell’affresco sinfo-elettronico scritto per il se fossero vecchie cartoline, francobolli o sistemare in mezzo agli altri, senza smettere
film di Verhoeven. bottoni. Sono anch’essi “tappi di bottiglia”, per un momento di attendere fiducioso che
Le recentissime produzioni della Film ma con quel brivido in più che spinge pochi la collezione sia completa e che, grazie a quei
Score Monthly o della Prometheus, che fortunati a contenderseli sborsando somme moderni cercatori di tesori nascosti che si
hanno sottratto all’oblìo le musiche originali da capogiro. chiamano Lukas Kendall, Nick Redman,
di prodotti televisivi datati, in Italia molto Forse anche le opere di Goldsmith e degli Robert Townson o Luc Van De Ven, un
spesso inediti, come A Girl Named Sooner, altri eccellenti autori di musica da film non giorno l’opera omnia di Jerry Goldsmith
Sulle strade della California (Police Story), sfuggono a questa regola: che li compriamo (come quelle degli altri compositori suoi pari)
Contract on Cherry Street, Hawkins on perché ci piace disporre i CD sugli scaffali, possa essere finalmente apprezzata nella sua
Murder, Winter Kill o Babe dimostrano che tutti belli ordinati uno dietro all’altro, oppure assoluta unicità.

Cosa ci riserva il futuro...


Sarebbe curioso sottoporre ai più cinque volti dell’assassino (The List of Adrian imbarazzanti dinosauri di cartapesta,
accaniti estimatori di Goldsmith la scelta Messenger, 1963) di John Houston, con la memorabile forse solo per la sua fitta e
delle prossime partiture ancora inedite da sua ironia e la sua febbrile vivacità e con un aggressiva partitura sinfo-elettronica.
pubblicare in CD. Anche se sono ormai episodio musicale di caccia alla volpe da Comunque nel novero delle
poche le colonne sonore lasciate a prender mettere i brividi, oppure gli esotismi misconosciute produzioni filmiche cui il
polvere sugli archivi, si tratta in molti casi di herrmanniani di La strada a spirale (The compositore americano ha prestato la sua
partiture significative, molto amate da chi le Spiral Road, 1962). Non mancherebbe chi opera, figurano partiture per decine di film
ha potute apprezzare nei film, e le attende punta al jazz sofisticato e manciniano di televisivi (tra tutte, la dolcissima e
con ansia al vaglio del proprio impianto hi-fi. Prendila, è mia! (Take Her, She’s Mine, cameristica Un albero cresce a Brooklyn) e
Ai primi posti delle scelte troveremmo 1963), o ai bellicismi muscolari di La veglia tantissimi prodotti di serie Z nemmeno
probabilmente Il misterioso caso Peter Proud delle aquile (A Gathering of Eagles, 1962), o distribuiti nel nostro paese: tra essi potreb-
(The Reincarnation of Peter Proud, 1975), al sardonico pessimismo intriso di folclore e bero celarsi inestimabili tesori che nessuno
racconto horror parapsicologico in cui mandolini partenopei che commenta le di noi ha mai potuto sentire prima d’ora.
Goldsmith intreccia suoni elettronici, tragicomiche avventure de Il colonnello Von Discorso a parte meriterebbero le
vibrazioni ed echi ultraterreni intorno a due Ryan (Von Ryan’s Express, 1965). nuove produzioni integrali di partiture già
temi dal forte lirismo evocativo. Non meno Tuttavia la maggior parte dei voti pubblicate in modo incompleto e
gettonata sarebbe la musica del post- andrebbe verosimilmente all’antesignano di insoddisfacente. In questo caso l’elenco
atomico L’ultima odissea (Damnation Alley, tutti i western di Goldsmith, ovvero al lirico, delle più richieste diverrebbe torrenziale: da
1977): siamo nel periodo d’oro della intenso e geniale score di Solo sotto le stelle Gremlins a Innerspace, da Basic Instinct a First
carriera goldsmithiana, le sue melodie (Lonely Are the Brave, 1962), in cui l’autore Knight e Mulan, passando per tutti gli Star
hanno un bouquet speciale, come preziosi ha rivelato a Hollywood tutta la sua Trek. Se pare ormai quasi certa
liquori d’annata. Chi rinuncerebbe alle malinconica verve melodica, e la sua un’imminente edizione “de luxe” di Alien e
musiche di un science fiction a metà strada perfetta gestione dei momenti d’azione. di 1855: la prima grande rapina al treno, è
tra il Pianeta delle scimmie e La fuga di Logan, Chi predilige il Goldsmith più recente e lecito invocare a gran voce anche l’edizione
predecessore di appena due anni del primo sofisticato punterebbe invece ad una originale integrale di Isole nella corrente
Star Trek? meritata edizione di Baby, il segreto della (Islands in the Stream, 1977), opera che lo
Gli amanti del Goldsmith anni ’60 si leggenda perduta (Baby: Secret of the Lost stesso Goldsmith non ha mai esitato a porre
disputerebbero invece la première di I Legend, 1985), un prodotto Disney con al vertice della sua intera produzione.
28 I tappi di bottiglia

Studs Lonigan
Vivi con rabbia è una delle prime scritture filmiche di Goldsmith. Considerarla per
questo motivo “minore” sarebbe uno sbaglio clamoroso. Dominata da una figura
melodica mesta e sfiduciata, degna di affiancare il più noto e celebrato tema di
Chinatown (del 1974), l’opera amalgama con misurato equilibrio esagitate escursioni
nel jazz ed un partecipe lirismo drammatico, trasfigurazioni sonore dell’esistenza
rancorosa e violenta di alcuni giovani teppisti di strada, tra cui un imberbe Jack
Nicholson.
Tra le molte pagine memorabili, si segnala il serrato crescendo ritmico ed il
contrappunto sincopato del lungo “A Game of Pool”, dove l’ascoltatore attento non
mancherà di trovare argute reminiscenze della Sagra della Primavera di Stravinsky: gli Jerry Goldsmith
orgiastici riti pagani descritti nel capolavoro del compositore russo devono aver
suggerito a Goldsmith una sottile assonanza con le ritualità della vita metropolitana Studs Lonigan
moderna. (Vivi con rabbia - 1696/2002)
Nota finale: il pianoforte che sentiamo affrontare con brio i forsennati fraseggi dei Varèse Sarabande Club, VCL 1102 1016
momenti più concitati del disco è suonato da un orchestrale d’eccezione: John Williams. 14 brani - Durata totale: 35'16"

Wild Rovers
Blake Edwards, il creatore della Pantera Rosa, si inoltra in territori narrativi insoliti:
il western crepuscolare del dopo Peckinpah, con cowboy realistici e tragici, vite
consumate tra duro lavoro e vane speranze di un avvenire di benessere e ricchezza.
L’abituale Mancini delle sofisticate colazioni da Tiffany e dei giocosi polizieschi di
Clouseau viene sostituito, per Uomini selvaggi del 1971, dal giovane Goldsmith,
manifestamente propenso ai racconti senza lieto fine, oltreché assiduo frequentatore
del western moderno.
La malinconica ballata tradizionale “Goodbye Old Paint” su cui Goldsmith basa
l’intera partitura, non senza inevitabili pennellate avanguardistiche, si addossa come un
oscuro presagio di sventura all’esistenza ingenua e predestinata dei due protagonisti,
William Holden e Ryan O’Neal.
L’utilizzo di un motivo popolare già scelto da Aaron Copland attirò su Goldsmith
l’insulsa accusa di aver plagiato il celebre cantore della frontiera americana. La Jerry Goldsmith
pubblicazione di FSM, esemplare per ricchezza di contenuti e di veste editoriale,
ripropone rimasterizzata la versione già apparsa su vinile (e successivamente Wild Rovers
ristampata due volte su CD), a cui aggiunge quella completa e inedita tratta dalla pista (Uomini selvaggi - 1971/2003)
sonora del film. Film Score Monthly, FSM Vol. 6 No. 15
Oltre alle interessanti pagine nuove (alcune davvero ombrose e impregnate di uno 28 brani - Durata totale: 79'14"
spaventoso pessimismo), il disco offre l’occasione di confrontare le due esecuzioni:
quella originale, ruvida, a tratti malevola e tagliente di una piccola orchestra di studio
hollywoodiana, e quella più distesa e sfarzosa rieseguita a Londra dalla National
Philharmonic Orchestra.

Magic
L’attesa di ascoltare in disco un’opera così rappresentativa del miglior Goldsmith è
finalmente finita: lo score di Magic è l’emblema di un approccio per suggestioni, per
cesellature psicologiche e per simboli.
La trama del poco noto film di Richard Attenborough, una riuscita variazione sul
tema di Psycho, segue le gesta del timido illusionista e ventriloquo Corky (un Anthony
Hopkins “ante Lecter” già meravigliosamente raggelante), che non riesce a calcare le
scene se non in coppia con il diabolico pupazzo di legno Fats, incarnazione dell’aspetto
più buio, rabbioso e disilluso dell’animo segreto di Corky.
L’intrusione di un sentimento amoroso nella coppia schizofrenica porta
all’inevitabile tragedia. Per rappresentare la duplice personalità del protagonista, il Jerry Goldsmith
commento musicale utilizza due distinte idee tematiche tra loro quasi speculari.
Il triste tema di Corky inizia con un doppio intervallo ascendente, quello di Fats,
Magic
quasi sempre eseguito da una sgraziata e tagliente armonica a bocca, è racchiuso in un (Id. - 1978/2003)
doppio intervallo discendente, perentorio e brutale come uno schiaffo. Varèse Sarabande Club, VCL 0403 1018
La parentesi amorosa consente a Goldsmith di far germogliare dal tema di Corky 22 brani - Durata totale: 41'54"
una melodia tanto romantica quanto crepuscolare, destinata sempre a scontrarsi con
le subitanee riapparizioni del sarcasmo di Fats. Nella tragica parte conclusiva il rancore
dell’ignobile pupazzo conduce all’omicidio, di pari passo con una musica sempre più
tenebrosa e sospesa, dove Goldsmith lascia crescere una tensione emotiva quasi
soffocante.
Alcune atmosfere verranno riprese dall’autore pochi anni dopo proprio in Psycho II, Gianni Bergamino
sequel ufficiale del capolavoro di Hitchcock.
FictioNote 29
Dedichiamo questo spazio ad un genere che nel nostro paese sta riservando da diverso tempo
molte buone sorprese: le Colonne Sonore per le produzioni televisive. In una parola: FictioNote!

Non era certo una sfida semplice quella di tradurre in musica un personaggio sfaccettato come
il “Papa buono” Giovanni XXIII (Papa Giovanni, 2002, di Giorgio Capitani), ma si può ben dire che il
bravo Mons. Marco Frisina l’abbia felicemente superata.
La carta vincente del disco è sicuramente la lunga melodia del lirico tema principale (“Sulla
Cattedra di Pietro”) che trova pieno compimento nella versione corale del “Pacem in Terris” finale,
brano capace di elevare l’animo.
E’ esemplare il modo in cui l’autore, attraverso un uso magistrale dell’orchestrazione, un paio di
indovinati temi secondari (come in “Il treno alla stazione di Istanbul” o “La lettera di Maria”) e
improvvise aperture (“Extra Omnes”) riesca ad evitare di sedersi sugli allori e a mantenere elevata
Marco Frisina la tensione emotiva. Molto interessanti gli esercizi di stile del pizzicato di “Nei giardini Vaticani” e
dell’adattamento schubertiano di Plaisir d’amour in “Roncalli a Parigi”.
Papa Giovanni (2002) Un plauso particolare al lungo adagio della terza traccia (ordine non cronologico) che
RAI Trade FRT 401 accompagna i momenti della morte del Santo Padre, in cui Frisina, rifacendosi un po’ a Mahler e
21 brani – Dur.: 56’18” Barber, riesce a stemperare la tristezza dell’evento con l’idea di un sereno passaggio ad una
dimensione superiore e spirituale, un vero viaggio “Verso il cielo”.
Pietro Rustichelli

Le musiche che accompagnano le drammatiche e sentimentali vicende del distretto di polizia del
‘Decimo Tuscolano’ nel secondo e terzo ciclo di questa popolare serie TV, portano la firma dei
compositori liguri Pivio & Aldo De Scalzi, già autori del commento per la serie-capostipite e delle
colonne sonore di I giardini dell’Eden, Harem suare e Casomai.
Strumenti ‘vintage’ quali il mellotron e il piano elettrico Fender, più bidoni, metallofono, davul e
chitarre elettriche ‘sixties’ creano un’atmosfera psichedelica in tutto il CD, anche se l’intervento del
violino e della viola, sostenuti dall’orchestra Niccolò Paganini – diretta da Maurizio Salvi – e la voce
di Barbara Eramo addolciscono alcuni brani (“The Dreams Undone”, “Volo d’Angela”).
I De Scalzi riescono ad aprire una breccia emotiva tra momenti di puro commento con synth e
Pivio & Aldo De Scalzi percussioni (“Questione di soldi”, “Cambio di testimone” e l’ormai nota sigla finale, “In un distretto
di polizia”), con brani quali “Storia di un dolore (Global Version)” (un crescendo ritmico che sfocia
Distretto di Polizia 2ª in un vibrante tango alla Piazzolla), “Amore improvviso” (la versione per tromba suonata e co-
e 3ª serie (2003) composta da Claudio Pacini) e “Due anime sperdute” (chitarra, piano e orchestra in un succedersi
R.T.I. S.p.A. - Image Music IMG 5108822 di toccanti accordi).
18 brani - Dur: 54'01" Uno stile compositivo, quello dei De Scalzi, asciutto e ricco di idee melodiche originali, che se
ancora non conoscete è giunta l’occasione di scoprire con questo album! Massimo Privitera

Musiche composte, orchestrate e dirette da Maurizio Abeni per questa fiction di Canale 5
interpretata dal mattatore Gigi Proietti e dalla sensuale Maria Grazia Cucinotta.
Abeni, autore tra l’altro delle musiche per il film M.D.C. Maschera di cera e per la serie TV su
Pepe Carvalho con la Marini, compone una trama di temi diversi tenuti insieme da un motivo
comune: la frenesia e insieme la leggerezza del ballo.
Il tango agitato di “Rincorrendo un treno perso” o quello passionale di “Balla, avvocato?”, le
melodie off-Broadway di “Aria di Roma” e “Un avvocato ‘sui generis’”, che è il tema principale di
tutto il CD, dove primeggiano l’armonica e la tromba.
Ci sono anche momenti intimi (l’avvolgente sax di “Così inizia un amore”), tristi (il malinconico
Maurizio Abeni piano di “Ricordo di Adriana”), inquietanti (il tetro carillion di “Teorema insano”) e drammatici (il
Avvocato Porta - sospeso “Due balordi”), dove in alcuni vi è l’esecuzione al piano e tastiere dello stesso Abeni: un
Le nuove storie (2003) compositore da tenere sott’occhio e ascoltare attentamente!
Digitmovies CDDM004 Massimo Privitera
27 brani - Dur: 56'00"

A 30 anni di distanza dalla pellicola Nell’anno del Signore (1970), Luigi Magni e Armando Trovajoli
tornano a collaborare sullo stesso personaggio, Pasquino, dalla satira antipontificia pungente, per
questo film televisivo interpretato ancora una volta da Nino Manfredi.
Trovajoli compone, orchestra e dirige le tormentose musiche di questa storia ambientata a Roma
la notte prima della famosa breccia di Porta Pia da parte dei piemontesi.
Il compositore, sul podio dell’Orchestra di Roma, ci presenta un tema – “La notte di Pasquino”
– che con diverse variazioni torna lungo tutto il CD, esposto inizialmente da flauto e organo e quindi
affidato al violoncello solista di Luca Pincini, di raffinata bellezza.
Che dire di “Una quieta notte romana”, con quel susseguirsi di strumenti solisti, a partire dal
Armando Trovajoli flauto, contrappuntati dalla delicatezza dell’arpa? Un brano che va dritto al cuore, procurando sogni
tranquilli!
La Notte di Pasquino Chiude l’album il brano “Provando Pasquino”, dove Armando Trovajoli al piano e Luca Pincini al
(2003) - R.T.I. S.p.A. violoncello discutono ed eseguono il tema principale: una vera chicca per chi ama il dietro le quinte
Image Music IMG 5107042 dell’arte cinemusicale!
Massimo Privitera
12 brani - Dur: 36'26"
30 Recensioni

Benvenuti a Sherwood
L’edizione definitiva di un capolavoro
Sia detto chiaramente, per fugare dopo sessantacinque anni, era (Op. 13), un’ouverture sinfonica per
subito ogni dubbio al riguardo: la sopravvissuto degli spartiti originali, e con orchestra che Korngold eseguì per la
partitura scritta “controvoglia” (vedi box il prezioso aiuto delle registrazioni di prima volta nel 1920, in quel di Vienna.
a pie’ di pagina) dal compositore Korngold, miracolosamente intatte, Dedicata a Richard Strauss, Sursum
austriaco Erich Wolfgang Korngold per La Morgan ha potuto restaurare la partitura Corda è una pagina di straordinaria
leggenda di Robin Hood (The Adventures in tutta la sua complessità di dettagli e complessità ritmica e di iridescente
of Robin Hood, 1938) è da annoverare colori orchestrali. ricchezza timbrica: il perfetto
fra i più importanti capolavori contrappunto musicale allo
musicali della storia del cinema. La splendore cromatico del film di
bellezza e complessità di questa Curtiz. Il motivo principale
colonna sonora, oltre alla dell’ouverture – uno svettante e
straordinaria aderenza alle spigoloso disegno della tromba
esigenze cinematografiche del solista – diviene l’eroico “Tema
celebre film di Michael Curtiz, ne di Robin Hood”, che Korngold
hanno fatto un costante punto di sottopone ad un’infinita serie di
riferimento musicale per qualsiasi variazioni e sviluppi lungo tutto il
compositore abbia voluto – nei corso della partitura.
decenni successivi – scrivere per il Si ascolti ad esempio la
cinema avventuroso. All’interno quinta traccia del disco, un
di questo fondamentale genere entusiasmante brano d’azione
cinematografico, infatti, l’impo- che accompagna l’ingresso di
nente lascito musicale di Korngold Robin al castello di Nottingham
– oltre a Robin Hood, è d’obbligo 1938, Korngold dirige per la radio una suite da ROBIN HOOD con la e la sua successiva fuga.
ricordare anche Capitan Blood narrazione di Basil Rathbone (il perfido Sir Guy di Gisbourne) Inizialmente il suo tema, dilatato
(Captain Blood, 1935) e Lo nell’agogica e ispessito
sparviero del mare (The Sea Hawk, 1942) Da par suo, William Stromberg, alla nell’orchestrazione, si tramuta in una
– è stato un imprescindibile punto di testa dell’ottima Moscow Symphony marcia grave e minacciosa. Non appena
riferimento per tutti i compositori della Orchestra, concerta e dirige col incomincia la lotta con le guardie del
storia della settima arte: da Alfred medesimo scatto irruente dell’esecuzione castello (“The Fight”), esso ritrova però
Newman (Il prigioniero di Zenda) a Max originale, nel pieno rispetto dei tempi l’originaria fisionomia musicale, in una
Steiner (Le avventure di Don Giovanni), da vertiginosi prescritti dal compositore. lunga citazione letterale della sezione di
Victor Young (Scaramouche) a Franz Rendere esaustivamente conto esposizione di Sursum Corda.
Waxman (Il principe coraggioso)… per dell’incredibile prodigalità musicale Ancora più stupefacente l’ulteriore
giungere a John Williams, che con le profusa da Korngold in questo variazione con cui principia “Robin Hood
musiche della saga di Guerre stellari – capolavoro, richiederebbe uno spazio Meets Little John”: un arrangiamento (qui
declinazione fantascientifica dei “cappa e ben superiore a quello concessoci. in forma di pastorale) che pare quasi un
spada” di una volta – fece di Korngold il La partitura di Robin Hood è costruita nuovo motivo e che Korngold utilizza,
suo nume tutelare. a partire da una ricchissima intelaiatura con ben altro vigore ritmico, in
In questo disco memorabile, la Marco melodica, composta da ben quindici numerose sequenze d’azione. Una su
Polo propone la prima incisione integrale motivi principali e sei secondari, alcuni tutte: l’assalto degli uomini di Sherwood
della colonna sonora del Robin Hood di dei quali desunti da precedenti al convoglio dell’oro (“The Attack”).
Korngold. Non una singola nota è stata composizioni scritte dal musicista per la Impossibile non citare, infine,
tralasciata nel difficile lavoro di sala da concerto. Fra le principali fonti di l’episodio di “The Battle” – uno dei molti,
ricostruzione musicale operato da John ispirazione del materiale tematico, la più inestimabili brani inediti di questo disco –
Morgan. Partendo da quel poco che, importante è certamente Sursum Corda nel quale il tema dell’eroe viene scomposto

Capricci d’artista
Ingaggiato dalla Warner Brothers per disperato che deve essere sincero con se Warner, fu mandato a casa di Korngold nel
scrivere le musiche di The Adventures of stesso e con lei, un uomo che sa cosa può tentativo di convincerlo. L’impresa riuscì
Robin Hood – una produzione senza fare e cosa non può. Robin Hood non è un grazie alle garanzie fornite da Forbstein al
precedenti nella storia dello studio, costata la film per me. (...) Io sono un musicista di compositore. Alla fine di ogni settimana di
cifra record di due milioni di dollari – cuore, passione e psicologia; non un lavoro, se Korngold si fosse sentito
Korngold tornò negli Stati Uniti nel febbraio illustratore musicale di un film al novanta insoddisfatto, avrebbe potuto abbando-
del 1938. Una volta arrivato agli studi per cento d’azione. Essendo una persona nare il progetto che sarebbe stato
cinematografici della Warner, gli fu mostrato coscienziosa, non posso prendermi la completato da un altro musicista.
un montaggio non definitivo del film, le cui responsabilità per un lavoro che, lo so già, Probabilmente, però, la vera ragione che lo
riprese erano state terminate pochi giorni mi lascerebbe completamente insod- spinse a rimanere in America per portare a
prima. Alla fine della proiezione, però, il disfatto da un punto di vista artistico (...). E termine il suo incarico furono le notizie
compositore decise di rifiutare l’incarico. per piacere non cerchi di farmi cambiare sempre più preoccupanti che gli
Ecco alcuni brani di una lettera scritta idea; la mia decisione è incrollabile.” giungevano dall’Europa. Poche settimane
da Korngold al produttore esecutivo Hal Su richiesta di Wallis, Leo Forbstein, dopo, infatti, le sue proprietà a Vienna
Wallis: “(...) Per favore creda ad un uomo capo del dipartimento musicale della venivano confiscate dai nazisti.
Recensioni 31

e ricomposto incessantemente in una Indimenticabile altresì tutto il


travolgente deflagrazione orchestrale di versante sentimentale della partitura, il
archi in pizzicato, glissando degli ottoni e più vicino alla sensibilità operistica del
dissonanti punteggiature dei legni. compositore: esemplare in tal senso è il
Il “Main Title” si compone di altri tre dolcissimo duetto d’amore di “Love
motivi fondamentali nell’economia Scene”, la cui melodia principale è
melodica della colonna sonora: la gioiosa anch’essa derivata da Sursum Corda.
“March of the Merry Men”, il nobile tema Infine, per il duello finale fra Robin e
dedicato a Riccardo Cuor di Leone e la Sir Guy di Gisbourne (“The Duel”),
fanfara che allude all’oppressione Korngold si produce in una pagina di
normanna. La Marcia, in particolar modo, incredibile virtuosismo orchestrale, un
è fra le composizioni più celebri scritte da Errol Flynn nella calzamaglia di Robin Hood “allegro feroce” dalla ritmica accidentata,
Korngold, ed è un luminoso esempio di alternativamente in 6/8 e 9/8.
quella briosità fanciullesca che animò Degni di menzione sono poi il tema In conclusione quasi ottanta minuti di
gran parte della sua opera. Per questa associato al personaggio di Frate Tuck (“The musica al calor bianco, ribollente di spavalda
ragione, è di particolare suggestione Fish”) – una sognante elegia per archi e vitalità e romanticismo. Un disco
l’arrangiamento, sinistro e solenne al tempo sassofono, impreziosita dagli eterei svolazzi indispensabile per ogni amante delle
stesso, del brano “The Procession”, la cui di flauto, violino e vibrafono – e il valzer colonne sonore, che completa – ma non
elaborata orchestrazione prevede l’impiego viennese (meraviglioso anacronismo!) che sostituisce – l’ormai storica registrazione
di sette trombe, sei tromboni e una batteria prorompe durante i festeggiamenti nella realizzata nei primi anni Ottanta dalla Varèse
di sei percussionisti. foresta (“The Feast”). Sarabande. Alessio Coatto

Erich Wolfgang Korngold Risorse Web - Informazioni in rete


The Adventures of Robin
Hood (Robin Hood – 1938) http://www.naxos.com
Marco Polo 8.225268
L’aggiornatissimo sito della casa discografica che negli ultimi anni ha
25 brani - durata totale: 78’27” sconvolto il mercato discografico, e la cui etichetta Marco Polo
riscopre rari repertori mai incisi. Per accedere all’ascolto delle clips
è necessaria la registrazione gratuita.

Musica per una Diva


Max Steiner, il padre della musica da portano la firma musicale del grande of Life”, “Henrietta”). L’esiguità tematica
film americana, fu il compositore numero compositore austriaco. della partitura è bilanciata da una ricca
uno della Warner Brothers per almeno un La Marco Polo propone la nuova tavolozza timbrica (l’orchestrazione è
ventennio. Forte di uno stile inconfondibile incisione delle colonne sonore di due film opera di Hugo Friedhofer, futuro gigante
– melodie appassionate, sontuose poco conosciuti dell’attrice, perlomeno dal della musica da film).
orchestrazioni e un’adesione capillare e pubblico italiano. Paradiso proibito (All This, Esemplare, a tale proposito, la suggestiva
quasi operistica alle più minute svolte and Heaven Too, 1940) è un melodramma sequenza musicale di “All Hallows Eve” (che
drammatiche della storia – Steiner siglò diretto da Anatole Litvak, nel quale la Davis pare presagire le partiture fantasy di Danny
per questo Studio molti dei suoi capolavori interpreta la parte, per lei inusuale, di una Elfman) o il brillante tour de force orchestrale
musicali: La carica dei 600 (1936), governante timida e remissiva, segre- di “The Carousel”.
Casablanca (1942), Il grande sonno (1946), tamente innamorata del suo datore di L’anima e il volto (A Stolen Life, 1946) di
Il tesoro della Sierra Madre (1948)… lavoro (Charles Boyer). Il sentimento di Curtis Bernhardt è un dramma con
Com’era naturale, il cammino artistico passione che lega i due personaggi è venature gialle che narra la storia di due
di Bette Davis – attrice di punta della catturato magistralmente dalla musica di gemelle (entrambe interpretate dalla
Warner negli anni Quaranta – si incrociò Steiner. L’intenso tema principale, esposto Davis), una buona e l’altra cattiva, che si
spesso con quello di Steiner. Quasi tutti i nel “Main Title” in forma di valzer, viene contendono l’amore di un uomo (Glenn
film più celebri dell’attrice – da Figlia del torturato nei suoi lineamenti armonici e Ford). Rispetto alla colonna sonora
vento (1938) a Tramonto (1939), da Ombre ritmici, assumendo i connotati di un precedente, la partitura di questo film è
malesi (1940) a Perdutamente tua (1942) – lamento di struggente intensità (“Mysteries musicalmente meno elaborata e più nitida
nei suoi contorni orchestrali, ma sempre di
raffinata eleganza (“Interlude”). Bellissimo
Max Steiner il tema dei titoli di testa: Steiner lo
Music for Bette Davis Films: riutilizzerà, vent’anni dopo, come motivo
All This, and Heaven Too (Paradiso proibito, 1940) secondario della celebre colonna sonora di
Scandalo al sole (1959).
A Stolen Life (L'anima e il volto, 1946) L’interpretazione della Moscow
Marco Polo 8.225218 Symphony Orchestra, sotto la direzione di
19 brani - Durata totale: 71'08'' William Stromberg, è intensa e vibrante:
un degno tributo al genio musicale di
Maximilian Raoul Steiner.
Alessio Coatto
32 Recensioni

Varèse Sarabande
Un’etichetta che ha fatto storia
La celebrazione di 25 anni di grande dramma (Blu profondo, The Big Kahuna), il percussivo di Henry Mancini; “Cadillac
musica da film edita della Varèse terzo, la commedia e le storie d’amore Freefall” (da Terminal Velocity), robusto
Sarabande: un anniversario importante, a (It’s My Party, Un incurabile romantico), il tema d’azione di Joel McNeely; e infine
cui la famosa casa discografica ha voluto quarto, il thriller e Shakespeare (Sex “Main Title” (da Oltre la vittoria),
dedicare un’incredibile raccolta stampata Crimes, Molto rumore per nulla). vittorioso volo d’archi di Cliff Eidelman.
su due volumi imperdibili (il primo L’unica nota dolente è la strana In più, per i melodici cronici, il
recensito a nel secondo numero della omissione di una sfumatura musicale alla toccante assolo di pianoforte in “It’s My
nostra rivista), che possono essere conclusione dell’epico “Main Title” di Party” (dal film omonimo) di Basil
acquistati soltanto sul sito ufficiale Erich Wolfgang Korngold per il film Kings Poledouris.
dell’etichetta color cremisi e nero. Row (Delitti senza castigo, 1942), tratto Una raccolta senza uguali, da
Sono settantaquattro le colonne da una lunga suite diretta magistralmente consigliare a chi per la prima volta entra
sonore originali presenti nel secondo da Charles Gerhardt. in punta di piedi nel vasto e affascinante
volume, composto da quattro CD per un Inoltre è spiacevole scoprire la mondo delle colonne sonore
totale di oltre cinque ore di musica: brani somiglianza tematica tra il brano “In the cinematografiche, e a chi ne fa parte da
più o meno noti di compositori famosi e Air” dal film The Boy Who Could Fly (Il anni e non se ne vuole più staccare!
non (Morricone, Goldenthal, Elfman, ragazzo che sapeva volare, 1986), Massimo Privitera
Shore, Poledouris, ma anche il figlio di presente sul disco 1, e il “Main Theme” di
Goldsmith, Joel, e illustri “sconosciuti” Lost in Space (id., 1998), composti
quali Kabiljo, McKenzie, Davey!). entrambi dal medesimo autore: Bruce
Risorse Web - Info in rete
Una collezione di partiture avvincenti, Broughton. www.varesesarabande.com
rare e interessanti che, a differenza del Da segnalare, tra le molte chicche Il sempre aggiornato e ricco sito ufficiale
primo volume, è tematicamente più compositive, quattro gioielli orchestrali della casa discotgrafica che ha fatto la
ragionata. Ogni CD affronta per un ascolto attento e ripetuto: “King storia della discografia cinematografica.
musicalmente due soggetti Richard” (da Cuor di Leone), poderosa Oltre al catalogo completo ed alle
cinematografici per volta: il primo, marcia (il brano dura la bellezza di 8 anticipazione è possibile acquistare delle
l’avventura e la fantasia (Cuor di Leone, minuti e 34 sec.) di Jerry Goldsmith; edizioni esclusive altrimenti introvabili
attraverso la normale rete commerciale
Mr. Destiny), il secondo, l’azione e il “Main Title” (da L’infernale Quinlan), jazz

Artisti Vari
Varèse Sarabande:
A 25th Anniversary Celebration - Vol. 2 - (2003)
Varèse Sarabande VCL 0703 1021

Disco 1: 18 brani - Durata 75'55" Disco 2: 19 brani - Durata totale: 77'06" Disco 3: 18 brani - Durata: 75'41" Disco 4: 19 brani - Durata: 77'45"

1. Kings Row (Erich Wolfgang Korngold) 1. Deep Blue Sea (Trevor Rabin) 1. Triumph of the Spirit (Cliff Eidelman) 1. Dead Again (Patrick Doyle)
2. Mr. Destiny (David Newman) 2. Evolution (John Powell) 2. On The Beach (Christopher Gordon) 2. Dolores Claiborne (Danny Elfman)
3. Gold Diggers (Joel McNeely) 3. The ’Burbs (Jerry Goldsmith) 3. The Last Butterfly (Alex North) 3. Pacific Heights (Hans Zimmer)
4. The Boy Who Could Fly 4. Dragonheart: A New Beginning 4. Crossing the Line (Ennio Morricone) 4. Bloodline (Ennio Morricone)
(Bruce Broughton) (Mark McKenzie) 5. And the Band Played On (Carter Burwell) 5. Bliss (Jan A. P. Kaczmarek)
5. The Adventures of Huck Finn (Bill Conti) 5. Amazing Stories: The Mission 6. It's My Party (Basil Poledouris) 6. Cruel Intentions (John Ottman)
6. Animal Farm (Richard Harvey) (John Williams) 7. Careful, He Might Hear You (Ray Cook) 7. Wild Things (George S. Clinton)
7. Paulie (John Debney) 6. Sky Bandits (Alfi Kabiljo) 8. Return to Paradise (Mark Mancina) 8. Presumed Innocent (John Williams)
8. Mouse Hunt (Alan Silvestri) 7. Kull The Conquerer (Joel Goldsmith) 9. Instinct (Danny Elfman) 9. Damage (Zbigniew Preisner)
9. My Dog Skip (Bill Ross) 8. Terminal Velocity (Joel McNeely) 10. The Tailor of Panama (Shawn Davey) 10. The Stars Fell on Henrietta (David Benoit)
10. Diamonds (Joel Goldsmith) 9. Vertical Limit (James Newton Howard) 11. The Linguini Incident (Thomas Newman) 11. Rich In Love (Georges Delerue)
11. Amazing Grace and Chuck 10. Drop Zone (Hans Zimmer) 12. Mrs. Parker and The Vicious Circle 12. The Stand (W.G. Snuffy Walden)
(Elmer Bernstein) 11. The Watcher (Marco Beltrami) (Mark Isham) 13. Golden Gate (Elliot Goldenthal)
12. Bed and Breakfast (David Shire) 12. Alien 3 (Elliot Goldenthal) 13. Mobsters (Michael Small) 14. M. Butterfly (Howard Shore)
13. Kimberly (Basil Poledouris) 13. Man On Fire (John Scott) 14. Guilty by Suspicion (James Newton Howard) 15. Pavilion of Women (Conrad Pope)
14. Free Willy 3 (Cliff Eidelman) 14. We’re No Angels (George Fenton) 15. White Palace (George Fenton) 16. Tai Pan (Maurice Jarre)
15. Welcome Home, Roxy Carmichael 15. The Big Kahuna (Christopher Young) 16. Lover's Prayer (Joel McNeely) 17. Othello (Charlie Mole)
(Thomas Newman) 16. This World, Then The Fireworks 17. Lovesick (Philippe Sarde) 18. Much Ado About Nothing (Patrick Doyle)
16. I'll Do Anything (Hans Zimmer) (Pete Rugulo) 18. Zelly and Me (Pino Donaggio) 19. Christopher Columbus: The Discovery
17. War of the Buttons (Rachel Portman) 17. Touch of Evil (Henry Mancini) (Cliff Eidelman)
18. Lionheart (Jerry Goldsmith) 18. The Man Who Knew Too Little
(Christopher Young)
19. Cool World (Mark Isham)
Recensioni 33

Sangue, spade e musica pulp


Frastornante, delirante e malsana- medesimo successo (anche discografico), di Luis Bacalov, tratto dal film Il grande
mente divertente, l’attesissima ultima ma nessuno è mai riuscito a eguagliare il duello). Si arriva poi ad un brano del
opera di Quentin Tarantino, Kill Bill Vol.1, beffardo talento del geniale Quentin. Solo famigerato flautista Gheorghe Zamfir
è finalmente arrivata sugli schermi. Il Martin Scorsese ha lo stesso piglio geniale (“The Lonely Shepherd”), passando per
modus operandi musicale del regista quando si tratta di scegliere le canzoni che classici hit come “Don’t Let Me Be
americano è ormai leggendario: Tarantino fanno da colonna sonora alle sue pellicole Misunderstood” nella versione di Santa
ama compilare colonne sonore ripiene di (riguardarsi e risentirsi soprattutto Quei Esmeralda e giungere alle sigle dei telefilm
brani preesistenti, meglio se poco bravi ragazzi e Casinò per credere). americani anni ‘70 (“Ironside” di Quincy
conosciuti e appartenenti ai generi più Questa prima parte di Kill Bill sembra Jones, utilizzato nel film in maniera geniale
disparati, costruendo così allucinanti non essere da meno dei suoi illustri come ‘tema della vendetta’ della Sposa),
universi sonori che si incollano alla predecessori: ci troviamo di fronte ad un fino ad un brano del leggendario Bernard
perfezione alle atmosfere e ai toni del film, patchwork ai limiti della follia, che però Herrmann (l’inquietante danse macabre di
diventando infine il correlativo oggettivo restituisce immediatamente l’assoluto e “Twisted Nerve”, tratto dal film I nervi a
delle stesse pellicole. Molte canzoni, geniale senso del ‘saccheggio’ e la pezzi). Da segnalare “Battle Without
pressoché sconosciute, sono divenute padronanza della componente musicale Honor or Humanity” di Tomoyasu Hotei,
degli hit improvvisi a seguito del successo del regista. Se le precedenti soundtracks l’entusiasmante brano utilizzato anche nei
dei film: valgano per tutti gli esempi di tarantiniane erano caratterizzate trailer del film. E’ davvero notevole la
“Misirlou” – il brano che accompagna i prevalentemente da canzoni rock‘n’roll, maniera con cui il regista (coadiuvato in
titoli di testa di Pulp Fiction (id., 1994) – e surf e funky anni ’70, la rilettura del genere questo caso dal rapper The RZA) utilizza
di “Stuck in the Middle with You” degli grindhouse samurai movie è accompagnata tutto questo materiale e lo plasma sul suo
Stealers Wheel, che cadenzava il macabro da un variegatissimo centone musicale che film, riuscendo a trasformare tutti questi
balletto di Michael Madsen nella ben nota comincia con la malinconica “Bang Bang brani in leitmotiv e in temi principali,
sequenza del taglio dell’orecchio ne Le (My Baby Shot Me Down)” di Nancy meglio di quanto potrebbe mai fare una
iene (Reservoir Dogs, 1992). Diversi film e Sinatra, e prosegue con estratti da colonna sonora composta ad hoc. Senza
registi hanno tentato di ripetere la colonne sonore spaghetti western di dubbio Tarantino è uno dei registi con il
formula, sperando di ottenere il sapore morriconiano (“The Great Duel” migliore senso musicale che ci sia e questo
CD (che tuttavia comprende solo una
parte delle selezioni che si sentono nel
AA.VV. film) ne è la felice conferma. Lo sfrenato
Kill Bill Vol. 1 (id. 2003) mondo musicale di Kill Bill (e di Tarantino
in generale) meriterebbe un
A Band Apart/Maverick/WMG 9362-48570-2 approfondimento maggiore e infatti
22 brani - Durata totale: 47'13" promettiamo di ritornare con maggior
dettaglio sull’argomento quando arriverà
nelle sale il già attesissimo Kill Bill Vol. 2, in
uscita il prossimo febbraio.
Maurizio Caschetto

Un dramma per Gregson-Williams


Una storia vera, ambientata negli anni voce di Sinéad O’Connor: “One More In altri casi, un violino o un piano solista,
’90 a Dublino, che vede un’agguerrita Day”, che è anche il tema principale del accompagnati da oscuri ritmi percussivi
giornalista (l’affascinante Cate Blanchett) film, e “The Funeral” versione (“The Beating”, “Deceit”), ci fanno
opporsi al traffico della droga, diventando orchestrale-evocativa della canzone ripiombare nella cruda realtà della pellicola.
un’eroina nazionale. Questa drammatica iniziale, che si chiude con il tema esposto Il brano che maggiormente colpisce
vicenda viene sottolineata dalle efficaci dal pianoforte. l’animo sensibile di chi ascolta questo CD
musiche composte e prodotte da Harry Sonorità folk irlandesi – cupe in alcuni è il triste canto fanciullesco “Bad News”,
Gregson-Williams (nessuna parentela col casi, di ampio respiro melodico in altri – interpretato da Brian O’Donnell, in cui
più famoso John Williams!), autore tra riecheggianti lo stile del celebre gruppo intervengono tutti gli strumenti, nonché
l’altro, insieme a John Powell, di Galline in The Chieftains (loro il tema d’amore di zampogne uilleann, cori sintetizzati, tin
fuga e Z la formica. Barry Lyndon), pervadono l’intero album, whistle, violini e bones per la chiusa
Il soundtrack inizia e si conclude con dominando soprattutto brani quali finale.
due canzoni interpretate dalla nostalgica “Dublin 1996”, “Driving” e “Research”. Massimo Privitera

Harry Gregson-Williams
Veronica Guerin (Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio - 2003)
Hollywood Records 5050466-5820-2-7
15 brani (2 canzoni e 13 di commento) - Durata totale: 40'59"
34 Recensioni

Pimpi, piccolo grande eroe


La colonna sonora del film il brano “Let the River Run”, esprime la compositore fa uso del ‘mickeymousing’,
d’animazione targato Disney Pimpi, dolcezza della storia e la candida anima dei che nel caso di taluni film d’animazione
piccolo grande eroe, che vede suoi simpatici protagonisti attraverso due viene abusato!
protagonista il porcellino rosa (Piglet in canzoni in particolare: “If I Wasn’t So Small La presenza di cinque versioni demo,
originale!) amico dell’orsetto Winnie the (The Piglet Song)”, una tenera ballata alla intese come bonus tracks, delle canzoni
Pooh, tanto adorato dai bambini, porta la Simon & Garfunkel, e “Comforting to di Carly Simon chiude in bellezza questa
firma della cantautrice di fama Know”, quasi una ninnananna, dove mai stucchevole colonna sonora.
internazionale Carly Simon. primeggia una chitarra solista, che poi Massimo Privitera
Sette magiche ed emozionanti viene supportata dagli archi di un’orchestra
canzoni da lei stessa scritte e che rende la canzone pura poesia musicale
interpretate, in alcuni casi accompagnata (solo per questo pezzo varrebbe la pena
dalla calda voce di Ben Taylor, con in più comprare il CD!).
la presenza del brano “Winnie the Pooh” Lo score composto e diretto da Carl
dei fratelli Richard M. e Robert B. Johnson, che si riduce a cinque brani di
Sherman, autori delle musiche delle più commento, rende perfettamente
famose pellicole della casa di Topolino! l’atmosfera scanzonata (“Roo Joins the
La Simon, vincitrice dell’Oscar alla Quest”) e a tratti drammatica (“Losing
miglior canzone originale per il film Una the Scrapbook”) delle avventure di Pimpi
donna in carriera (Working Girl, 1988) con e della sua banda di amici: raramente il

Carly Simon - Carl Johnson


Piglet’s Big Movie (Pimpi, piccolo grande
eroe - 2003)
Walt Disney Records 5050466-6614-2-5
18 brani (13 canzoni e 5 di commento) - Durata totale: 42'58"

Carly Simon

Gli USA di Lee e Blanchard


Colonna sonora non d’impatto e non il messaggio, come episodi autonomi fra antagonismo con l’orchestra, che canta lo
di immediato ascolto, La 25a Ora loro legati. A partire dall’apertura, l’”Open sconforto di un uomo. É una voce contro
potrebbe sembrare simile se non title”, una sottile, struggente inquietudine si il vento, l’insieme delle forze occulte che
addirittura “basata” su altri score già fa strada e sembra introdurci al frenetico la attorniano e la sovrastano, insomma, il
orecchiati. I brani scorrono in un continuo susseguirsi di eventi della storia, con ritmo fato. A chi ha ormai perso tutto, anche la
ripetersi di archi alle prese con una crescente e gli interventi di flauto, ottoni e propria vita, a chi considera illusione il
tessitura musicale lenta, sia pur capace di infine della voce. futuro, non resta che lanciare un
infondere quel senso di precarietà e di Di indubbio stampo classico per il messaggio di dolore, il grido di un uomo
disperazione che percorre la trama del continuo utilizzo dell’esecuzione solo, che è però anche il grido di una
film, almeno all’apparenza. Ma Terence orchestrale, questa soundtrack spazia società vittima delle sue stesse azioni, che
Blanchard, trombettista jazz di tutto però da citazioni che riecheggiano alla fine guarda sconsolata il risultato
rispetto e autore ben noto per le musiche atmosfere medievali e misteriose, come prodotto: morte, solitudine, desolazione.
di Original Sin e Mo’ Better Blues, ci spinge in “Fu Montage”, a sonorità più Insomma in una parola l’immobilità,
ad un ascolto più intimo, per scoprire tipicamente orientali. Ne è perfetto avvertita con senso di miseria in “Ground
quanto le 15 composizioni disegnino esempio “Playground” in cui i tasti del Zero”, probabilmente il pezzo più
un’atmosfera sospesa fra reale ed pianoforte vengono picchiettati ad arte sconcertante, nella sua attualità,
immaginario, fra le dure situazioni che il per produrre toni e ritmo di sapore dell’intero CD.
destino impone e i sogni, le aspirazioni, tradizionalmente giapponese. Unico nostro rimpianto: che un’opera
l’anelito alla libertà del protagonista, fra Non mancano momenti di autentica di indiscutibile eleganza e profondità sia
collettivo e personale. tensione, come nel lunghissimo “25th difficilmente fruibile come musica a sé
E se nella visione complessiva si avverte Hour Finale”, i cui 12 minuti sono scanditi considerandone la pura valenza
la mancanza di un tema unitario in senso da militareschi rulli di tamburi, da ottoni compositiva e stilistica e quindi poco
tradizionale, al contempo i brani hanno potenti e da una sgomenta, profonda voce scindibile dal contesto del film che
ognuno un suo baricentro da cui si propaga mediorientale, in contrasto e quasi in accompagna. Angela Messina

Terence Blanchard
Risorse Web - Info in rete
The 25th Hour (La 25a ora - 2002)
Hollywood Records 2061 62383 2
Questa recensione è tratta da
15 tracce - Durata totale: 57'00"
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Recensioni 35

La maledizione di Hans Zimmer


Fracassone, roboante e chiassoso come sarebbe da imputare proprio al fondatore in una massa uniforme, quasi a voler negare ogni
tutte le altre produzioni che portano il nome di Hans Zimmer. Diventa assai difficile valutare primato contrappuntistico della composizione
quel vecchio furbone di Jerry Bruckheimer l’operato di un compositore piuttosto che di orchestrale, come vuole lo stile di Hans
(Bad Boys, The Rock, Armageddon, Pearl un altro. Ma la ‘Fabbrica Zimmer’ ottiene Zimmer.
Harbor), La maledizione della prima luna si è successo e consensi, soprattutto da parte di Non mancano poi ampi e sfacciati richiami a
aggiudicato la palma di grande successo produttori e registi che vedono soddisfare partiture altrui, come Dracula di Bram Stoker di
dell’estate 2003, rilanciando nei gusti del pienamente le proprie – spesso ridotte all’osso Wojciech Kilar, una imbarazzante citazione del
grande pubblico il genere ‘piratesco/cappa e – esigenze cinemusicali, diventando così lo tema de La mosca di Howard Shore e un love
spada’, che ormai sembrava morto e sepolto al specchio fedele dell’attuale industria theme che ricorda sin troppo il tema principale di
box-office. A rinfrescare il genere ci ha pensato hollywoodiana che sforna popcorn movies per Braveheart di James Horner. Queste ‘citazioni’,
il regista Gore Verbinski, aggiungendo larghe un pubblico di imberbi teenager. più che mostrare una generale mancanza di
pennellate di ironia e di balda guasconeria Se è la logica della ‘formula vincente’ che inventiva, sembrano piuttosto confermare
grazie soprattutto all’interpretazione diventa primaria anche nella costruzione di un l’approccio Media Ventures alla logica del
‘rockettara’ di un irresistibile Johnny Depp. commento musicale adeguato e calzante, ecco campionamento e della spudorata rimasticatura
Come ogni produzione bruckheimeriana, che Pirates of the Caribbean diventa all’ascolto su del lavoro altrui, un po’ come fanno deejay e
la colonna sonora non può che portare il disco una sorta di sampler musicale della factory molti musicisti pop della scena odierna.
marchio di successo dell’ubiquo Hans Zimmer zimmeriana, un po’ come i dischi demo che Scorrendo i lunghissimi credits sul libretto,
e della sua factory Media Ventures. Come musicisti in cerca di lavoro spediscono ad agenti notiamo che oltre al ‘titolare’ Badelt, alla
‘titolare’ della composizione troviamo sul e produttori discografici. Ritroviamo echi e realizzazione della partitura hanno collaborato
podio il germanico Klaus Badelt (The Time ripescaggi in primis dalla partitura di maggior sette additional composers, otto orchestratori,
Machine, K-19, The Recruit, oltre che co- successo del clan Zimmer, Il gladiatore (“The una mezza dozzina di synth programmers, più
autore de Il gladiatore), anche se – come in Medallion Calls”, “The Black Pearl” e “Sword un altro plotone di ‘panchinari’ che non stiamo
ogni partitura prodotta dallo staff di Zimmer – Crossed”), nonché temi e motivi richiamanti qui a citare, tutti quanti sotto la vigile
appare risibile accreditare l’opera al nome di partiture per film come The Rock, Omicidio nel ‘sovraproduzione’ di Hans Zimmer. Diventa
un singolo compositore, soprattutto a vuoto, The Peacemaker e Allarme rosso. pressoché superfluo giudicare il valore di
giudicare dal risultato prettamente musicale. La chiassoneria della pellicola chiama questo o quel compositore o di tale o tal’altra
Il problema di (quasi) tutte le partiture che ovviamente a interventi musicali non proprio partitura, quando il risultato finale è anonimo,
portano il marchio Media Ventures, sembra raffinati, se non addirittura pompier e rumorosi intercambiabile e senza una vera spina dorsale
essere una generica e anonima adesione ad un (“Barbossa is Hungry”, “Blood Ritual”), in cui stilistica. E’ la ‘formula Zimmer’.
sound prefabbricato e monotono, stratificato, Badelt e soci stratificano le tessiture tra A voi decidere se vi piace o meno.
lineare e poco incline alle variazioni, che orchestra, coro e sintetizzatori e le mescolano Maurizio Caschetto

Klaus Badelt
Pirates of the Carribean: The Curse of the Black Pearl
(La maledizione della prima luna - 2003)
Walt Disney Records 5050466-6899-2-4
15 brani - Durata totale: 43'37"

Il lato gotico di Trevor Jones


Trevor Jones è certo un musicista parte a Jones di puntare tutto sulle “Kenya – Wait for Me”, eseguita da
eclettico capace di affrontare ogni tipo di atmosfere e sul suono di una London Ladysmith Black Mambaso.
genere musicale e cinematografico, Symphony Orchestra in stato di grazia, con Niente di particolarmente originale quindi
puntando sempre su di un’orecchiabile una strumentazione “gotica” che ben si (il sound di Danny Elfman è sempre dietro
melodia dominante. La difficoltà di adatta allo spirito della pellicola. l’angolo) ma di certo molto ben scritto,
approccio al suo più recente lavoro, deriva Nella maggioranza di action-cues orchestrato ed eseguito. Peccato che,
proprio dalla mancanza di un vero tema adrenalinici e inarrestabili (come “The nonostante l’alto volume di gran parte della
principale da fissare nella memoria (forse Game is On” o “Storming the Fortress”), partitura, al cinema sia praticamente tutta
anche perché il film a cui è legato non è brillano poi alcuni passaggi curiosi e ben coperta dall’ormai consueto bombardamento
certo memorabile). riusciti come l’aria vittoriana “Promenade di effetti sonori.
Questo difetto ha permesso d’altra by the Sea” o l’etnica ed emozionante Pietro Rustichelli

Trevor Jones
The League of Extraordinary Gentlemen
(La leggenda degli uomini straordinari - 2003)
Varèse Sarabande 302 066 492 2
15 Brani - Durata totale: 54'41"
36 Recensioni

Predator: l’edizione completa


L’evidente disattenzione e la l’intricata scrittura ritmico-melodica. Una dell’alieno), il marziale “Building a Trap” o la
conseguente sottovalutazione generatasi componente, quest’ultima, che rende propulsiva coda in “We’re All Gonna Die”.
(durante il penultimo decennio) nei ancora oggi lo score uno dei più complessi La prima parte del brano in questione
confronti dell’operato cinematografico di nella filmografia dell’autore. chiarisce poi come Silvestri si sia applicato
Alan Silvestri, hanno sicuramente trovato Il celebre motivo portante, da cui la con successo nel suggerire continuamente
valido motivo d’esistere nella scarsissima partitura prende le mosse (“Main Title”), tensione e senso della minaccia, e altri punti
disponibilità discografica con cui i lavori del riassume adeguatamente i principi salienti come “The Waiting” riaffermano la
compositore newyorkese si sono spesso compositivi che domineranno il resto del dominanza dei rarefatti indugi degli archi e
confrontati. lungometraggio: dopo un incipit sospeso e sparse ma valide dissonanze (“The Hunt Is
Debilitato di fronte ad altri colleghi poco rassicurante (un excursus discendente On”). Di grande efficacia la resa della
maggiormente pubblicati (Elfman, Horner), affidato agli archi e in seguito rimaneggiato e componente tribale – dettata dalla giungla in
il fondamentale lavoro di Silvestri, in riutilizzato per “Cut ‘Em Down”), una rivalsa cui si snoda il plot – in “Something Else”, e
particolar modo quello creato nella seconda dei violini e dell’arpa sfociano in una compatta la funebre austerità di “He’s My Friend”,
metà degli anni ’80, ha così inevitabilmente marcia militaristica, dominata da un ripetitivo con un assolo di tromba impegnato a
sofferto la mancanza di un adeguato e metronomico motivo di sei note, incalzato definire il momento di maggior
approfondimento critico, nonché del dal piano elettrico su cui è progressivamente raccoglimento melodico dell’intera
completo e meritato riconoscimento in strutturata un’epica linea dei fiati. partitura. “Battle Plans”, il segmento più
ambito settoriale. A conferire maggior urgenza al pezzo lungo dello score, in cui Silvestri ricompatta
Fortunatamente negli ultimi anni, provvedono una serie di sviluppi, l’ultimo la maggior parte dei materiali tematici in un
soprattutto grazie all’interesse della Varèse dei quali, prima di riversare nuovamente nel crescendo di grande evocazione, spiana la
Sarabande, qualcosa sembra si stia muovendo sintetizzatore, impegna l’intera sezione degli strada all’ultima sfida tra uomo e alieno
e la recente, prima pubblicazione mondiale ottoni, in un serrato esercizio di prima dei titoli di coda, per i quali – così
dello score per All’inseguimento della pietra controtempi sul vorticoso tappeto ritmico. come per molte altre tracce – la Varèse
verde (Romancing the Stone, 1984) si è unita Ed è solo l’inizio. ripristina alcuni materiali scartati in fase di
alla gustosa, ma incompleta, operazione Mutuando – spesso attraverso marcati missaggio. Senza concedere molto al
antologica Back to the Future: The Trilogy in un aggiustamenti – gran parte del successivo tradizionale sound fantascientifico (benché
ideale progetto di scrupoloso recupero. A materiale di commento, da questo iniziale emergano sporadicamente rispettosi echi
riconferma ulteriore, dopo sedici anni dalla brano (le cui principali sei note non del goldsmithiano Alien), Silvestri consegna
realizzazione del film e ben tre bootleg, arriva verranno praticamente più riprese se non alla storia del mezzo pagine densissime e
la registrazione originale della partitura per il nel formidabile “Jungle Trek” e negli “End personalissime, che escono dalla prova
Predator di John McTiernan, ufficialmente Titles”), Silvestri provvede a musicare discografica più smaglianti che mai. Ottima
distribuita, ancora una volta per il lodevole buona parte dell’azione con numerosi la qualità del riversamento audio ed
impegno della Varèse Club, in un’edizione ostinato, tra i quali emergono esaustive le note del booklet interno a cura
limitata di 3000 copie. prepotentemente il variegato “Blaine’s di Al Kaplan.
Distaccandosi, per la sua natura Death” (con una riproposizione del tema Giuliano Tomassacci
preminentemente orchestrale, da un
triennio “elettronico” del compositore, lo
score di Predator riveste senza dubbio Alan Silvestri
un’importanza primaria nell’evolversi
stilistico di Silvestri, e in generale per i
Predator (id. - 1987/2003)
canoni musicali del genere action. Robusto, Varèse Sarabande Club VCL 0803 1022
dinamico, catalizzante e assolutamente 21 brani - Durata totale: 73'17"
generoso nei confronti del fotografico, il
commento per quest’avventura militaristica
post-vietnamita virata alla fantascienza si
distingue per l’efficace trattamento
orchestrale, fresco ed essenziale, e per

40 anni di grande musica


L’etichetta di Camden Town, specializzata fare la parte del leone sono proprio questi nota The Cowboys – e i titoli di coda di
in soundtracks, regala a tutti gli appassionati ultimi, con lunghe suite tratte dalle Complotto di famiglia (Family Plot, 1976),
del Maestro John Williams una maxi celeberrime partiture di Star Wars, Indiana l’ultimo film di Alfred Hitchcock. Tutti i brani
compilation di ben quattro CD che riepiloga, Jones, Superman, Harry Potter, E.T. e Incontri sono stati reincisi con la City of Prague
come si desume dal titolo, i quarant’anni di ravvicinati del terzo tipo, tutte opere che non Philharmonic diretta da Paul Bateman, Nic
attività cinematografica del compositore hanno certo bisogno di presentazioni. Raine e Mario Klemens.
newyorkese. Tuttavia, trovano spazio anche pagine Ed è proprio nella performance
Una galoppata musicale che comincia con decisamente meno note ai più, come la suite orchestrale che risiede il neo principale di
gli ‘oscuri’ lavori degli anni ’60 e prosegue fino tratta da Rancho Bravo (The Rare Breed, 1966) questa raccolta. Se la compagine di Praga
ai grandi successi dei giorni nostri. In realtà, a – una score che anticipa gli stilemi della più sembra cavarsela egregiamente nelle pagine
lente e nei classici Love Themes williamsiani
(valga su tutti la pregevolissima suite da Jane
John Williams Eyre), essa è decisamente meno a suo agio in
The Music of John Williams: tutto il resto del repertorio, soprattutto
quando si deve confrontare con forsennati
40 years of Film Music tour de force come la “Dance of the Witches”
Silva Screen/Primetime TVPMCD810 da Le streghe di Eastwick o lo “Hedwig’s
Theme” da Harry Potter.
45 brani - Durata totale: 208' ca. (4 CD) Un acquisto che consigliamo soprattutto
ai ‘neofiti’ williamsiani dell’ultima ora o a quelli
che amano i ‘minestroni musicali’ riepilogativi.
Maurizio Caschetto
Recensioni 37

Goodwin Vs Walton
due gentiluomini in guerra
L’accostamento a Battle of Britain, “Battle of Britain Theme” e in seguito “Cat and Mouse” definisce con
con riferimento alla sua generale valenza introdotta sistematicamente anche in convulsione il bersagliare dei
cinematografica, non ispira certo segmenti stilisticamente differenti bombardieri, mentre “The Young
entusiastici responsi, fermo restando il (“Prelude to Battle”, “Offensive Build Siegfrieds” introduce un delizioso,
diligente adempimento ai canoni del Up”) – la partitura denuncia a più riprese fanciullesco motivo briosamente spartito
consacrato e collaudato filone anglo- una volontaria adesione a circoscritti tra fiati e violini, successivamente
bellico. Agevolato da sequenze aree stilemi classicheggianti (il valzer di “Work militarizzato in “Dogfight”.
mozzafiato (almeno per l’epoca) e dal and Play” e “Threat”, il maestoso di A rubare la scena è senza dubbio il
sicuro richiamo di attori come Laurence “Victory Assured” e “Hitler’s lungo e articolato “Battle in the Air”, una
Olivier, Michael Caine e Susannah York, il Headquarters”) inevitabilmente risultanti vera e propria sinfonia dell’aria, preposta
resoconto della resistenza inglese contro in una complessiva monoliticità al commento del più rilevante segmento
l’aviazione tedesca seppe comunque d’organico, a cui anche le sporadiche d’azione del film. Il brano, che insieme
aggiudicarsi il proprio pubblico, diversificazioni di svolgimento (“The Lull alla marcia goodwiniana ha goduto di
nonostante le evidenti infarciture Before the Storm”) non assicurano il grande fama negli anni, merita ulteriore
nazionalistiche. dinamismo evocato dalla messa in scena. considerazione in quanto unica pagina
Molto più interessante il retroscena Ben più sintonizzata alle immagini da composta da Walton ad essere
musicale del film, che nasconde uno tra i cui fu infine allontanata, la composizione sopravvissuta nella versione finale del
più incredibili episodi della (ormai lunga) di Sir William Walton sa distinguersi dallo film: Laurence Olivier, che aveva
storia dei ‘rejected score’. Inizialmente score di Goodwin per una maggiore coinvolto personalmente nel progetto il
affidato alle pregevoli cure dell’allora disinvoltura descrittiva e un dettagliato musicista, si impegnò in una rara
sessantasettenne Sir William Walton, lo lavoro d’orchestrazione (a cura di dimostrazione di solidarietà artistica,
score non soddisfò completamente i Malcolm Arnold, responsabile anche imponendo il mantenimento di almeno
vertici della MGM e la leggenda vuole che della direzione d’orchestra e di un poche battute waltoniane nel montaggio
la motivazione ufficiale di tale scontento fondamentale supporto compositivo). ultimo della pellicola, pena l’esclusione
si rifacesse alla brevità del commento, Degnato dalla Ryko della sua prima del proprio nome dai titoli di testa.
inadeguata a giustificare una pubblicazione pubblicazione ufficiale, anche lo score di Il CD della Ryko, dove figurano due
discografica del soundtrack. Walton prende le mosse da una tema di sfavillanti versioni di “Battle in the Air”,
Lo studio ripiegò brutalmente – forma marziale (“Battle of Britain vigorosamente convalida la sensatezza
nonostante il prestigio di Walton – sulla March”) ma l’andamento quasi dell’aut aut dell’attore inglese, oltre a
sicura esperienza di Ron Goodwin (che di contemplativo degli ottoni evidenzia da meritare grande plauso per la notevole
lì a qualche anno avrebbe affrontato subito un afflato umano (indirizzato opportunità offerta: l’ascolto di due
nuovamente il ruolo di sostituto per il all’impresa degli aviatori protagonisti) differenti approcci al medesimo film da
Frenzy di Hitchcock, rimpiazzando piuttosto che un’epica di stampo parte di due indiscussi patrocinatori dello
l’uscente Henry Mancini). Qualche anno patriottico. Rielaborata in varie situazioni, scenario cine-musicale inglese.
fa la Rykodisc (oggi purtroppo non più in la marcia lascia spazio ad altri materiali: Giuliano Tomassacci
attività) ha gettato nuova luce
sull’accaduto pubblicando, con la solita
impeccabilità di confezione, in un unico Ron Goodwin / Sir William Walton
CD, entrambi gli score, sapientemente
rimasterizzati e sequenziati.
Battle Of Britain
(I lunghi giorni delle aquile - 1969)
Si parte con lo score ufficiale di Ron Rykodisc RCD 10747
Goodwin, palesemente incentrato sul
28 brani - Durata totale: 58'58"
patriottismo più spinto, in perfetta
sintonia con gli intenti narrativi del Voto score Goodwin:
lungometraggio. Eretta, pressoché
totalmente, intorno alla notevole marcia Voto score Walton:
principale – inizialmente esposta in
38 Recensioni

North & Rosenman:


l’altro orecchio di Hollywood
Due CD editi da Film Score Monthly ci svelano l'arte di
due compositori "fuori dal coro" di Maurizio Caschetto

Quando si parla di musica da film rivoluzionato – almeno per un certo Nella tela del ragno (The Cobweb, 1955),
hollywoodiana non si può che pensare periodo – la scena musicale hollywoodiana: il celebre Viaggio allucinante (Fantastic
naturalmente ad un suono e ad uno stile Alex North e Leonard Rosenman. Voyage, 1966), Un uomo chiamato cavallo
ben precisi e determinati: quelli della (A Man Called Horse, 1970) e la
tradizione sinfonica tardo-romantica. E’ il North (1910-1991), americano di laboriosa partitura per la versione a
sound che i film prodotti a Hollywood origini russe, fu prima studente al cartoni animati de Il signore degli anelli
hanno quasi sempre preferito. Per la conservatorio di Mosca e poi ritornò (The Lord of the Rings, 1978) di Ralph
schietta maniera di imporsi, per la negli Stati Uniti dove studiò sotto la guida Bakshi, senza dimenticare il notevole
tradizione musicale dei compositori e per di Ernst Toch e Aaron Copland. Il suo impiego di adattamento e direzione per
la capacità di prestarsi in maniera debutto cinematografico ebbe la forza e Barry Lyndon (id., 1975) di Stanley
organica e naturale alle storie dei film che la violenza esplosiva di una bomba: la Kubrick. Il suo stile senza compromessi
commentavano. partitura per Un tram chiamato desiderio presto diventa problematico per la
Erich Wolfgang Korngold, Max (A Streetcar Named Desire, 1950). mentalità hollywoodiana, e Rosenman si
Steiner, Franz Waxman, Alfred Newman Oggi si possono trovare in questa il ritrova a ricoprire incarichi di mestiere,
e Dimitri Tiomkin sono sempre stati i primo, timido tentativo di utilizzare il jazz senza più un briciolo di innovazione. Negli
massimi alfieri di questo stile, tanto da come commento musicale di un film ultimi dieci anni, Rosenman abbandona
guadagnarsi il prestigioso titolo di ‘padri americano. Così North (che inoltre non quasi del tutto la scena cinematografica,
fondatori’ della musica da film americana. nasconde simpatie politiche tinte di finendo nel dimenticatoio delle produzioni
Insomma, a Hollywood si è sempre rosso, che gli causeranno l’iscrizione televisive low-budget.
preferito fare i conti con la chiarezza e la nelle famigerate liste nere del senatore Lukas Kendall di Film Score Monthly ha
linearità – nella fattispecie dal punto di vista McCarthy) comincia la sua singolare recentemente pubblicato due bellissimi
musicale – piuttosto che dar retta a avventura hollywoodiana, che continuerà compact che ci aiutano a scoprire un po’
eventuali spinte estetiche di matrice in opere altrettanto importanti come Viva meglio l’arte di questi due compositori
avanguardistica che, in particolar modo negli Zapata! (id., 1951), Spartacus (id., 1960), troppo spesso dimenticati. Il primo è
anni ’30 e ’40, infuocavano la scena artistica Gli spostati (The Misfits, 1961), Cleopatra un’accoppiata di due partiture di Alex
mondiale. Ecco dunque che, nella rigida (id., 1963) fino a poco prima della sua North: E il vento disperse la nebbia (All
schematizzazione dello studio system di morte in opere come Dentro il vulcano Fall Down, 1962) e L’oltraggio (The
Hollywood, ogni minimo tentativo di (Under the Volcano, 1984) e Gente di Outrage, 1964). Il primo è un
rivolgersi a stili e modelli che fossero meno Dublino (The Dead, 1987). misconosciuto film diretto dal bravo John
convenzionali di quelli imposti veniva subito Leonard Rosenman (1924), nativo di Frankenheimer, interpretato da un allora
represso senza indugio. Brooklyn, si forma immediatamente nel giovanissimo Warren Beatty, nel ruolo di
E quei compositori che si trovavano segno dell’avanguardia grazie a studi con un problematico giovanotto che fa i conti
più a loro agio in stili del genere venivano Roger Sessions, Luigi Dallapiccola e con un fratello opprimente e idealista e
relegati senza pietà alla produzione di soprattutto Arnold Schoenberg. due genitori altrettanto particolari.
commenti musicali per film di serie B, Convinto a perseguire una carriera come La partitura di North si rifà a uno stile
oppure finivano a svolgere il ruolo di compositore da concerto, Rosenman venato di influenze jazzistiche, sussurrato
arrangiatori e orchestratori di lavori altrui. conosce poi James Dean, del quale e mai invadente (“Main Title”) in cui archi
Questo fu il destino, per una buona parte diventerà intimo amico, oltre che suo e fiati si intrecciano in un gioco di
della loro carriera, di compositori poi insegnante di pianoforte. scrittura assai raffinato. Il tono di tutta la
usciti alla ribalta come Hugo Friedhofer, Ed è proprio Dean a presentare il composizione è meditabondo, in cui
David Raksin e Jerome Moross. compositore al regista Elia Kazan, che gli spesso North riduce l’organico a livelli
Con il passare degli anni, Hollywood affiderà il commento
comincia a guardare un po’ più da vicino musicale di La valle
la realtà e dunque – con l’arrivo e il dell’Eden (East of Eden,
successo di registi come Elia Kazan, Otto 1955). Rosenman utilizza
Preminger, Nicholas Ray, Stanley Kramer un lessico e una sonorità
e Fred Zinnemann – le storie che i film che non hanno nulla a che
raccontano cominciano ad essere più vedere con la tradizione
interessate a narrare gli umori e i hollywoodiana ‘classica’,
malumori di una società in forte cosa che gli causerà non
cambiamento, e in preda a intensi tumulti pochi problemi
storico-politici, primo fra tutti il nell’ottenere incarichi di
fenomeno del maccartismo. Anche i alto profilo nel corso della
commenti musicali cominciano a sentire sua carriera. Continuerà
la necessità di uno ‘svecchiamento’ e di con alti e bassi, e tra i
guardare a stili e modelli più vicini alla primi si possono
contemporaneità. E’ in questo momento annoverare senza dubbio
storico che muovono i loro primi passi Gioventù bruciata (Rebel
due compositori che avrebbero poi Without a Cause, 1955), Alex North
Recensioni 39
Gish e Lauren Bacall, la scelta di
Rosenman e Minnelli non può che
definirsi audace e controcorrente.
Sebbene il binomio ‘psichiatria/musica
dodecafonica’ non può ritenersi proprio
originale, il risultato è artisticamente e
musicalmente notevole, non fosse altro
che per il tentativo di applicare al cinema
stili e convenzioni assai meno vetuste
rispetto a quelle allora più in voga.
“The Cobweb (Main Title)” è la
pagina d’apertura e subito possiamo
notare lo stile abrasivo, atonale di
Rosenman, che immediatamente imposta
il commento musicale in maniera
psicologica, descrivendo attraverso la
tecnica seriale i tormenti e i disturbi
mentali dei protagonisti della vicenda.
Strilli acuti degli ottoni, rapidi arpeggi
Leonard Rosenman nel 1966
degli archi, pianoforte usato a mo’ di
percussione sono le tessiture dominanti
cameristici (“Diary”, in cui è presente un Nelle pagine successive troviamo della partitura (da notare soprattutto in
bellissimo tema affidato a celesta e legni), forti spinte moderniste, talvolta “Escape from the Cobweb” e “Stevie’s First
le sonorità degli archi rimangono sempre stemperate da quieti assoli di clarinetto e Violence”). Rosenman trova anche spazio
smorzate e trovano spazio ottimi assoli di tromba, sostenuti da un morbido pedale per brevi, austere e mai banali parentesi
sax e trombone (“The Past”). North di archi. Davvero notevoli soprattutto melodiche (“Stevie Apologizes”, “Steve and
sfodera in un paio di occasioni un volto “The City at Night” – in cui il Sue in Theater”) in cui sbucano frammenti
più avanguardistico, in cui si fanno largo compositore si destreggia abilmente in sparsi di un love theme che non troverà mai
singhiozzanti interventi ritmici e una forti dissonanze – e “Violence in the vero compimento.
scrittura politonale molto interessante City” dove troviamo duri colori Da osservare l’intelligente utilizzo
(“Conflict”, “Revenge”). The Outrage è il orchestrali e un ribollente tessuto ritmico della compagine orchestrale: se gli scoppi
remake del classico di Akira Kurosawa con evidenti influenze di Bartòk. di violenza sonora sono eseguiti da un
Rashomon, sotto forma di atipico western Nella tela del ragno è comunque la organico ampio, la maggior parte degli
diretto da Martin Ritt e interpretato da parte del leone del CD. La partitura per interventi musicali sono invece
un irriconoscibile Paul Newman nel ruolo questo film di Vincente Minnelli – che orchestrati per un ensemble cameristico,
di un bandito messicano. racconta le vicende di un istituto dove risaltano legni e archi. In generale,
La breve, asciutta colonna sonora di psichiatrico in cui le nevrosi dei dottori possiamo definire questa partitura come
North è presentata nella sua totalità in sono preoccupanti quanto quelle dei una vera e propria ‘mosca bianca’ della
forma di una continua suite. Anche qui pazienti che hanno in cura – è un’opera Hollywood cinemusicale di quegli anni.
l’autore scardina le regole e realizza una storicamente importante: si tratta della
partitura in cui sono del tutto assenti i prima colonna sonora composta nello Entrambi i CD sono notevoli – come
cliché musicali del genere western. L’idea stile seriale, dodecafonico della tutte le produzioni di Film Score Monthly
portante è un dolcissimo tema per flauto, cosiddetta ‘Scuola di Vienna’, imposto a – dal punto di vista grafico, nonché
che torna spesso nel corso della tutto il mondo da Arnold Schoenberg. ricchissimi di copiose note di commento.
composizione. Sono presenti anche echi Considerando che il film in questione Anche in questo caso va a Lukas Kendall
e sapori della musica messicana, tenuti è una produzione hollywoodiana targata e al suo staff il merito di recuperare e
sapientemente sotto controllo dalla abile MGM, girata in Cinemascope e portare alla luce tante partiture
scrittura del compositore. interpretata da celebri attori come dimenticate di grandi autori altrettanto
Richard Widmark, Gloria Grahame, Lilian dimenticati.
L’altro CD è anch’esso un double
feature, in cui troviamo le colonne sonore Alex North
di The Edge of the City (1957) e Nella tela
del ragno (The Cobweb, 1955). Il primo è All Fall Down /
un film (praticamente sconosciuto in Italia) The Outrage (1962/1964)
che segna il debutto cinematografico di Film Score Monthly Vol. 6 No. 6
Martin Ritt, interpretato da Sidney Poitier e 16 brani - Durata totale: 52'54"
John Cassavetes.
Racconta una gretta vicenda di
corruzione all’interno degli ambienti
lavorativi dei cantieri navali di New York e
sembra rifarsi, per stilemi e convenzioni, al
più celebre e osannato Fronte del porto (On
the Waterfront, 1954).
Leonard Rosenman
La partitura di Rosenman è The Edge of the City /
presentata in forma di suite, divisa in The Cobweb (1957/1955)
cinque movimenti. Sin dalle battute Varèse Sarabande 302 066 492 2
d’apertura (“Edge of the City Main 15 Brani - Durata totale: 54'41"
Title”) si mette in evidenza il tono
perentorio e l’asciutto stile di scrittura di
Rosenman, che non concede quasi nulla a
romanticismi o a melensaggini.
40 Dossier

Le verità nascoste
Quante volte capita di assistere al cinema a reazioni collettive di gioia, ilarità
o terrore? Andiamo a ricercare le cause di questi comportamenti, nella
seconda parte del dossier "Cinema da ascoltare" e scopriremo che dipendono
dalle note e dai suoni che giungono alle nostre orecchie più di quanto
possiamo immaginare…
E’ superfluo ormai definire la nostra Pensiamo ai magistrali commenti questa volta col sonoro: il flusso audio
società contemporanea come della musicali di John Williams in Minority ci restituisce un’apparente continuità
comunicazione ed in particolare Report o di Jon Brion in Magnolia di Paul e ci inganna grazie alla nostra
dell’immagine. L’occhio recettore di Thomas Anderson. La seconda involontaria complicità, come se
dati cui razionalmente la cultura ha direttrice è la linearizzazione. La l’azione appartenesse ad un perfetto e
assegnato un ruolo di distratta risoluzione dell’orecchio è incredi- verosimile continuum. La percezione
supremazia. Ciò che spesso ed bilmente più dettagliata e microscopica di discontinuità del montaggio è
incredibilmente sfugge a noi, di quella visiva. Basti pensare che clamorosamente eliminata e superata.
compiacenti fruitori del mezzo mentre l’occhio non riesce a E torneremo sul dualismo verità-
audiovisivo, è l’assoluta e per molti spezzettare una successione di 25 verosimiglianza, quest’ultima fondamento
inattesa importanza che riveste il fotogrammi al secondo, l’orecchio di qualsiasi rappresentazione scenica
mondo dei suoni e delle note, che interpreta e riconosce fino a circa foss’anche nell’opera di stampo più
accompagnano lo scorrere degli eventi 20.000 oscillazioni acustiche al marcatamente realista.
in quelle fantastiche finestre sulle secondo. Possiamo dire che il suono La terza direttrice è definibile come
emozioni da noi chiamate integra, guida e chiarifica il visivo: vettorializzazione. Lo sviluppo
inquadrature. unisce, infatti, in un continuum sonoro nella maggior parte dei casi
Quelle che andiamo ad estrapolare sensoriale il frazionamento visivo presenta la caratteristica di orientare lo
e analizzare sono le caratteristiche legato al montaggio. scorrere del tempo con una
costitutive della colonna connotazione di irreversibilità.
sonora di qualsiasi Non altrettanto si può dire
audiovisivo, ma soprattutto riguardo il susseguirsi di
elementi sonori che alcune immagini che possono
potremmo quasi definire assumere molteplici sviluppi
“grammaticali”, per il o essere anche proposte al
contributo che apportano al contrario. Pensiamo al nostro
senso del messaggio sonoro e Sam, il pianista dell’immortale
alla sua interrelazione con Casablanca. Se filmassimo un
quello visivo. La colonna primo piano su di lui o sulle
sonora è il risultato di una sue mani che danzano sulla
molteplicità di percezioni ed tastiera, potremmo riproporre
elaborazioni di volta in volta senza timore lo stesso girato
istintive o mediate dalla esattamente al contrario,
nostra cultura. dall’ultimo al primo
Il primo passo è quello di fotogramma. Ma il suono
scomporre la colonna sonora prodotto no. Esso stesso è
“Suonala ancora, Sam...”
nei suoi tre elementi fondanti: vincolato ad un incedere
la musica, gli effetti e i dialoghi (o il Ripeschiamo dalla memoria – o univoco, in un senso solo. E guida così
parlato). Ma come avviene la meglio ancora dallo scaffale dei DVD anche il nostro Sam sull’inesorabile
discriminazione delle informazioni che preferiti - Traffic di Steven Soderbergh. strada del tempo.
ci pervengono dalla visione e Osservando le immagini senz’audio si Di elementi in grado di plasmare la
dall’ascolto? Ora mentre l’immagine nota come ci troviamo di fronte ad un percezione del fattore tempo in un
può essere fruita anche se statica, il montaggio particolare, quasi audiovisivo ce ne sono molti.
suono deve necessariamente esasperato nelle sue discontinuità. Prendiamo il caso più palese della
svilupparsi nel tempo. Da qui si evince Prendiamo un esempio fra i tanti di descrizione del dinamismo di una scena
che uno dei più importanti valori questa pellicola. Osserviamo d’azione. Osserviamo le relative
aggiunti che scaturiscono dalla sintesi senz’audio l’azione di Michael Douglas partiture dei più grandi compositori.
immagine-sonoro è sicuramente la nel riempire il bicchiere di whisky Tempi composti, cambi repentini di
temporalizzazione, che definiamo (DVD cap. 2, 6m 55s): un istante dopo tonalità, dissonanze, accenti percussivi,
secondo tre direttrici. La prima è sta già sorseggiando! Da un punto di tutti finalizzati a rompere la regolarità e
l’animazione, per cui lo scorrere del vista esclusivamente visivo, il flusso di la prevedibilità della scena musicale.
tempo nelle immagini è plasmato e azioni risulterebbe narrativamente e Marcato sincronismo audio-video, in
condizionato dalla percezione sonora, percettibilmente ostico; il montaggio particolare sugli extra-campi (abusato
mentre la musica e i suoni ha ovviamente eliminato tutta la serie nel genere horror), utilizzo improvviso
rappresentano un fondamentale indice di movimenti intermedi. Ma di suoni ad altissima frequenza, come
di movimento. osserviamo di nuovo la sequenza, piatti d’orchestra. O pensiamo al caso
Dossier 41
alla maggior risoluzione temporale del
sonoro (quante volte sobbalziamo dalle
poltrone in risposta all’improvviso
effetto sonoro sull’extracampo
visivo…).
Scegliamo invece una musica
descrittiva, anempatica? L’effetto
sarà opposto. Porremo lo spettatore
all’esterno, iscriveremo l’azione sullo
“sfondo cosmico” di Chion e così la
consacreremo, dandole forza. Ma
contemporaneamente precluderemo
un percorso emotivo interno alla
scena. Questo, anzi, viene dato per
scontato. Come risultato estremo
potrà esservi una dissociazione
completa fra percezione sonora e
visiva. Facciamo qualche esempio.
Avevamo lasciato Michael Douglas col
Dennis Quaid e Catherine Zeta Jones in Traffic bicchiere in mano… (DVD cap. 2, 6m
60s ca.) Proseguendo si nota
più raffinato di temporalizzazione, anempatica dimostra una sorta di chiaramente l’ingresso di una musica
quello che descrive il tempo interiore, indifferenza alla situazione, per dirla alla anempatica che cresce fino alla
psicologico dei personaggi. La colonna Chion “dispiegandosi in maniera uguale, scomparsa totale di rumori
sonora di Jon Brion in Ubriaco d’amore impavida e ineluttabile, come un testo materializzanti (7m 27s) sotto un
(Punch Drunk Love di P. T. Anderson) scritto… E’ sul fondo stesso di questa tappeto di suoni sintetici: siamo
risulta in molti casi felicemente indifferenza che svolge la scena, il che all’apice della descrizione!
ansiogena, in un contesto in cui il ha per effetto non già quello di Oppure prendiamo l’inizio di Ogni
dinamismo interiore e le angosce del congelare l’emozione, bensì di maledetta domenica (Any Given
protagonista, emergono soprattutto raddoppiarla, inscrivendola su uno Sunday) di Oliver Stone con un Al
grazie all’ensemble sonoro. sfondo cosmico”. Pacino in stato di grazia. I primi secondi
Si pone spesso per il musicista un del film mantengono un distacco quasi
Il secondo valore aggiunto che dilemma interpretativo fondamentale, “sacralizzante” a seguito del quale lo
scaturisce dall’interazione audio-video un nodo da sciogliere a monte della spettatore viene scaraventato dentro
è la reciproca influenza nella composizione (ovviamente discutendo l’azione frenetica dell’incontro di
comprensione degli stessi eventi sonori amabilmente col regista…). Scegliere football, non appena l’arbitro fischia
e visivi. Tornando al film Traffic, nel una musica proiettiva? Vogliamo l’inizio. E in questo caso l’effetto
campo del generale Salazar si compie catapultare lo spettatore all’interno emotivo ci viene donato soprattutto da
un’atroce tortura. Ma l’azione effettiva della scena? In questo caso la musica un sapiente sound design, dall’uso
del crudo gesto (una forzata ingestione non precede, ma procede passo passo consapevole degli effetti sonori atti a
di solvente) è celata dalle spalle del con gli eventi diegetici e generalmente non ricercare la verità, ma la
bandito. Ciò che ci consegna l’indubbia si accompagna al pieno uso degli effetti verosimiglianza della finzione.
descrizione del gesto è l’insieme degli sonori che, come nel caso dei film Dell’importanza degli effetti
effetti sonori. E tornando alla musica horror, ci danno consapevolezza parleremo nella prossima puntata.
questa fornisce informazioni aggiuntive istantanea degli eventi in scena, grazie Fabrizio Campanelli
che non possono essere veicolate solo
dal flusso visivo. Ogni brano musicale
condiziona enormemente la
percezione della scena ed è in grado di
stravolgere il senso della visione della
stessa.
E’ interessante quindi porre
l’attenzione su una sorta di bivio che
conduce la musica a seconda dei casi a
proiettare o ad estraniare dalla scena lo
spettatore. E’ una musica empatica od
anempatica. Nel primo caso questa
esalta la partecipazione dello
spettatore all’emozione della scena, è
come se ci rendesse co-protagonisti. Il
fraseggio è articolato, il dinamismo
sonoro è strettamente correlato a
quello visivo, abbiamo un’impressione
di naturale incedere degli eventi. A
volte non poniamo neanche particolare
attenzione alla colonna sonora,
immersi come siamo nella finzione
scenica. Nel secondo caso, la musica La silouette di Emily Watson e Adam Sandler in Ubriaco d’amore
42 Cult Corner

Un piano per Morricone


Ennio Morricone e Giuseppe Gli angeli del potere (1989 – prima Love Affair (1994), Nuovo Cinema Paradiso
Tornatore presentano La leggenda della collaborazione assoluta della pianista): un (1988) e altre pellicole.
pianista, ovvero musiche da film sodalizio poi proseguito negli anni fino a La La pianista Buttà dimostra di
registrate durante il concerto live leggenda del pianista sull’oceano (1998 – da possedere una forza interpretativa
tenutosi a Picciano (Pescara) il 19 cui il titolo del CD!). davvero unica e particolare; riesce ad
dicembre 1998. Non solo musica da film, ma anche imprimere la giusta carica emozionale ad
Questa raccolta contiene 20 “Quattro studi per pianoforte”, ogni brano eseguito, dando la sensazione
composizioni, più o meno celebri, trascritte destrutturati e un po’ ostici all’ascolto, e di ascoltare per la prima volta alcuni temi
per pianoforte dallo stesso Morricone e “Rag in frantumi” (due brani spiegati famosi del Maestro Morricone.
interpretate con grande classe dalla sua dettagliatamente dal compositore Il CD si chiude con ben cinque pezzi
fidata collaboratrice Gilda Buttà (di cui il nell’intervento alla traccia no. 6). dall’ultimo film di Tornatore, La leggenda
compositore racconta il loro incontro nella Dopodiché l’attenzione dell’ascoltatore del pianista sull’oceano, tra i quali spicca
prima traccia), presente nelle colonne viene indirizzata a brani tratti da Gott mit “Nocturne with No Moon” di debussiana
sonore dell’autore romano fin dal film TV uns (1969), Il deserto dei tartari (1976), memoria. Massimo Privitera

Ennio Morricone - Gilda Buttà


La Leggenda della Pianista (2003)
Digitmovies - CDDM006
22 brani - Durata totale: 73'06"

Tanti auguri, Ennio!


Per festeggiare i 75 anni del Viaggio con Anita (1978), questi ultimi
compositore romano, la Hexacord, rappresentati da una traccia a testa.
etichetta discografica dell’esperto Fra tutti i pezzi presenti nell’album, le
musicologo Roberto Zamori, dedicata in preferenze di chi scrive vanno al corale
gran parte all’età d’oro delle colonne “Belinda May” da L’alibi e al sognante
sonore italiane, ci regala questa raccolta “Sull’amaca” da Viaggio con Anita: puro
di brani (alcuni precedentemente non Morricone’s Touch!
incisi sugli LP originali) tratti da sette Musiche composte, orchestrate e
pellicole musicate dal Maestro dirette da Ennio Morricone, da riscoprire
Morricone. per conoscere un periodo musicale poco
Lounge, bossa nova, soft jazz, vintage, frequentato da altre (forse pure troppe)
pop e parentesi romantiche per i film Gli compilation tutte uguali, con gli stessi
intoccabili (1969; 6 tracce), Slalom (1965; identici brani tratti dai soliti film celebri
3 tracce), La donna invisibile (1969; 3 del compositore di fiducia del padre del
tracce), Le foto proibite di una signora Western all’italiana Sergio Leone e del
perbene (1971; 3 tracce), L’alibi (1968; 5 nostro premio Oscar Giuseppe
tracce), Scusi, facciamo l’amore? (1968) e Tornatore. Massimo Privitera

Ennio Morricone
Millennio Morricone (2003)
Hexacord - HCD-19
22 brani - Durata totale: 61'12"

Errata Corrige
Il vero nome del co-compositore delle musiche del film Malombra è Michele Zanoni, e non Maurizio, come erroneamente
scritto nella recensione a pag. 32 del secondo numero della nostra rivista.
Musica dei trailers Pt.3 43

Tutti i trailer del Signore degli Anelli di Stefano Sorice


THE LORD OF THE RINGS: THE FELLOWSHIP OF THE RING (2001)

Immediate Music, presente nel loro cd della Immediate Music, presente nel cd
Volume 20 (00:00-00:34), fino ad esplodere Action/Drama Vol. 2. Si passa poi ad “Attack
nella splendida “Gothic Power” di on Murrou” (00:30-01:00) di James Horner,
Christopher Field (00:34-00:54) che aveva dalla colonna sonora di Braveheart (traccia
molto ben figurato precedentemente, no. 5). Nella parte centrale del trailer la
rinnovando un repentino tuffo al cuore in musica diventa più d’atmosfera grazie a
tutti noi. “City of Angels” di Graeme Revell, dal film
The Crow: City of Angels (traccia no. 1
“It has been named the “Legend tells of a Ring…” nell’album della colonna sonora), anche se
greatest and the most popular (durata totale: 2’25”) solo con 10 secondi (01:01-01:13). Infine la
book of the 20th century” Il film, in continua e piena lavorazione, chiusura è tutta ancora per il potente e
(durata totale: 1’49”). sta per essere terminato e il 25 maggio 2001 seducente “Gothic Power” di Christopher
7 aprile 2000: la storia ha inizio. Esce viene prodotto e messo in circolazione il Field, con ben 60 secondi (01:15-01:40;
l’Internet Preview di Lord of the Rings, che secondo teaser trailer di The Fellowship of 01:55-02:36) fino all’urlo di Gandalf: “You
subito colpisce il pubblico e tutti gli the Ring. Una vera esplosione di contenuti e shall not pass!”.
appassionati della mastodontica opera di personaggi che in quasi due minuti e mezzo
J.R.R. Tolkien. Non solo: risveglia e scatena il catturano l’attenzione e la fantasia degli
nostro sopito immaginario fantasy, da spettatori. La scelta dei brani musicali si fa
troppo tempo confinato in una galassia più attenta e, per sottolineare i vari passaggi,
lontana lontana… i creativi della sezione marketing utilizzano
Si vedono finalmente le prime avvincenti tre diversi spezzoni: l’apertura è incorniciata
immagini di Frodo Baggins e dell’Anello, da “Mystic’s Dream” di Lorena McKennit
alternate a qualche interessante ‘dietro le (traccia no. 16 in Pure Moods Vol. 2) (00:00-
quinte’, terminando con le date d’uscita dei 00:32), quindi si passa per una Original
tre film ancora in fase di lavorazione: Trailer Music di Daniel Nielsen (00:37- Come si può notare, la totalità della
Christmas 2001, 2002 e 2003… vi 01:36), e infine si chiude con Hans Zimmer musica presente in questi trailer non
ricordate? Per accompagnare i primi ciak e il suo Power of One del 1992, in particolare contiene pezzi tratti dalla colonna sonora
girati furono scelti due pezzi di particolare con un trionfante pezzo corale, “Mother originale di Howard Shore, dato che
forza e intensità emotiva: nella prima metà Africa (Reprise)” (traccia no. 12) (01:46- quest’ultima non era ancora stata registrata
del trailer “Wired!” (Fayman-Goren), della 02:03). Tre scelte accurate che fanno e quindi non utilizzabile. Il suo utilizzo è
casa di produzione musicale Immediate risplendere il trailer tra quelli più misteriosi stato possibile solo nel trailer televisivo di
Music, contenuta nel suo cd Volume 18, e e affascinanti mai prodotti. The Fellowship of the Ring, assieme ai già
nella seconda metà “Gothic Power” citati “Mother Africa (Reprise)” di Hans
composto da Christopher Field e Zimmer, e “Gothic Power” di Christopher
pubblicato dalla X-Ray Dog. Ormai il sasso Field, accompagnati stavolta da “Redrum
nello stagno è lanciato, le onde iniziano a 2.0” della Immediate Music.
propagarsi e tutti ne vengono colpiti, nella
lunga attesa di quella che sarebbe diventata Il 19 dicembre 2001 conquista
una della maggiori opere, o meglio, imprese finalmente gli schermi americani The
cinematografiche di tutti i tempi. Fellowship of the Ring. Nel gennaio 2002
anche l’Italia può cominciare il suo viaggio
“One Ring to rule them all…” dalla Contea con La Compagnia dell’Anello: il
(durata totale: 01”39”) “In the lands of Middle Earth, resto è storia… storia di un successo
Dovranno però passare molti mesi legend tells of the Dark Lord annunciato. E anche se le premesse musicali
prima che si possa vedere un primo teaser Sauron…” sono state affidate ad altri autori, affermare
trailer di The Lord of the Rings: è il 12 gennaio (durata totale: 2’48”) che la realtà si è rivelata ancora migliore non
2001. In poco più di un minuto e mezzo lo Ogni storia ha un suo inizio… e è affatto sbagliato. Anzi, la splendida
short rivela i personaggi principali e nuovi finalmente si arriva al trailer cinematografico partitura composta da Howard Shore, non
particolari, come scene, effetti speciali e lo vero e proprio. Il 24 settembre 2001, a a caso premiata con l’Oscar, rivela la vera
strepitoso lavoro svolto sul make-up. La pochi mesi dal lancio ufficiale del film nelle essenza del film di Peter Jackson e si candida
tensione per l’attesa aumenta, inizialmente sale d’oltreoceano, quasi all’improvviso, si autorevolmente a essere celebrata come
sottolineata non a caso dal crescendo di rivela con grande intensità in tutta la sua una delle migliori colonne sonore scritte
“Orch Rise #3” di Fayman e Goren della bellezza, descrivendo ciò che nell’ultimo decennio. (continua....)
precedentemente non si era ancora visto
dei personaggi e della storia. Oltre due
minuti e mezzo di splendide immagini, che
fanno la felicità degli appassionati,
sottolineate egregiamente da musiche
evocative di forte impatto emotivo. Stavolta
l’apertura spetta a “Watch the Birdy”
(00:00-00:29), ancora di Fayman-Goren
44 Musica dei trailers Pt.3

THE LORD OF THE RINGS: THE TWO TOWERS (2002)

Oltre tre minuti e mezzo di immagini Nel loro viaggio nella Terra di Mezzo
per l’Internet Trailer Preview di The Two Aragon, Gimli e Legolas sono sorpresi dai
Towers distribuito nel marzo 2002: ecco Cavalieri di Eomer di Rohan: così iniziano
come si presentò al mondo il secondo tre minuti di immagini che in una
capitolo della trilogia di Peter Jackson. sequenza di incredibile grandiosità
Imponenti scene e paesaggi sconfinati tolgono il respiro e anticipano l’uscita del
sottolineati dall’ormai famosa musica secondo capitolo di Jackson.
tratta da The Fellowship of the Ring di Nella prima metà sono presenti di
Howard Shore. Gli spezzoni musicali nuovo le tracce da The Fellowship e in il tema originale di Mansell e associato
utilizzati sono stati tratti dalle seguenti particolare “The Great River” (no.15) con prepotenza al trailer di un film che è
tracce: “The Journey in the Dark” (no. (00:00-00:31), “The Council of Elroud” in pura antitesi con Requiem for a Dream.
12) (00:00.00:54), “Lothlorien” (no.14) (no.10) (00:32-00:46) e “Flight to the Oltretutto viene portato al successo
(01:04-02:04) e “The Bridge of Khazad Ford” (no. 8) (00:47-01:34), mentre popolare e commerciale dal trailer in
Dum” (no.13) (02:44-03:37). l’ultimo minuto e mezzo è una sorpresa questione, tanto che ormai il tema di
per tutti e scatena la caccia al titolo e Mansell è maggiormente ricordato come
“The fate of the world will all’autore: colpisce per la bellezza e “The Two Towers Trailer Music” che non
soon be decided” l’apertura, stupisce per il coro e per il film originariamente composto.
(durata totale: 1’56”) l’orchestrazione, sembra essere tutt’uno Anche se sembra che il più contento di
Ancora le tracce no. 14 (“Lothlorien”, con quelle splendide immagini e tutti per il trattamento ricevuto sia
00:00-00:45) e 13 (“The Bridge of Khazad tratteggia al meglio le forti emozioni di proprio Clint Mansell che ha visto
Dum”, 01:11-01:28) per il teaser trailer del rimesso in circolazione e portato al
25 giugno 2002 con nuove immagini e nuovi successo, il suo score per un film quasi
personaggi. Finora la musica non stupisce passato inosservato al grande pubblico.
più di tanto: l’autore è quello della colonna
sonora del film precedente (Howard Il motivo melodico ricorrente di
Shore), e dal momento che questi è ancora Requiem for a Dream è “Lux Aeterna”
al lavoro sul nuovo score non vi è alcun (traccia no. 32; 3’54”). Viene ripreso in
utilizzo di musica composta appositamente almeno altre cinque tracce della colonna
per il secondo capitolo. Così come non sonora, tra cui la “Summer Overture”,
viene utilizzata alcuna musica per trailer riorchestrato per l’occasione. Il risultato è
proveniente da aziende specializzate o altri Frodo e degli altri personaggi. In una sotto gli occhi e le orecchie di tutti: un
film. Insomma, tutto tranquillo… fino al 30 parola, perfetto. Nessuno sa da dove trailer di sicuro impatto e di grande
settembre 2002, data di presentazione del provenga, eccetto coloro che hanno visto emozione, forse uno dei migliori mai
trailer cinematografico di The Two Towers, il film Requiem for a Dream. prodotti! Per far aderire meglio il tema alle
quando scoppia la bomba! L’opera seconda di Darren Aronofsky evocative immagini del trailer, tre spezzoni
è un piccolo capolavoro incredibilmente della colonna sonora sono stati reincisi da
“What business does an elf, a mai uscito nelle sale italiane. Presentato un’orchestra completa e un coro. La ANT
man and a dwarf have in the al Festival di Cannes del 2000, la pellicola Farm, casa produttrice del trailer in
Riddermark? Speak quickly!” si fregia anche della nomination agli questione, ha utilizzato nella sua prima
(durata totale: 3’01”) Oscar per Ellen Burstjn come migliore metà la musica di The Fellowship of the Ring
attrice. Si tratta proprio del tema per poter dare un senso di continuità con
principale di Requiem for a dream il capitolo successivo, per riprendere un
composto da Clint Mansell con la discorso interrotto, con qualcosa di
perfomance originale dei Kronos diverso che differenziasse il primo capitolo
Quartet. dal secondo e, in qualche modo, facesse
Contentissimi i fans del Signore degli proseguire quest’ultimo verso nuovi e
Anelli, ma non altrettanto quelli di diversi orizzonti. Tutto questo mentre
Aronofsky che si sono visti quasi “rubato” Shore stava ancora lavorando sulla nuova

Un Requiem per l’Anello


Forse neanche Clint Mansell avrebbe dello stesso dee-jay che nel doppio cd
immaginato, nella sue più rosee Hed Kandi: Winter Chill 06.02. Così
previsioni, tanta notorietà per “Lux come, con il titolo di “Aeternal”, è
Aeterna”. Punto di partenza è l’album presente anche nel successivo Requiem
del film Requiem for a Dream. Mansell ha for a Dream Remix Project, dove
composto una colonna sonora originariamente era previsto se il
introspettiva, minimalista, a tratti progetto non fosse slittato. Il cd
nervosa e lacerante, elettronica e contiene in tutto 20 pezzi, compresi
acustica, avvalendosi della performance alcuni piccoli brani esclusi dall’album
dei Kronos Quartet. Il remix di “Lux originale. Da sottolineare come non sia
Aeterna” è opera del dee-jay Paul questa la versione utilizzata nel “Two
Oakenfold e ha il titolo di “Zoo York”. Towers Trailer” che risulta a tutt’oggi
Tale brano si trova sia nell’album Bunkka non pubblicata.
Musica dei trailers Pt.3 45
partitura, inutilizzabile per questo scopo. Siamo quasi giunti al capitolo finale: Il quest’ultima parte come il teaser trailer
La scelta di Requiem for a Dream è da Ritorno del Re. A gennaio ci dirigeremo di The Return of the King, anche se
imputare, benevolmente, all’editor della come orde inferocite di Urukai urlanti effettivamente non è così.
ANT Farm e alla sua particolare verso il cinema più vicino per goderci fino In meno di due minuti sono utilizzati
predilizione per il tema di Mansell. Da qui all’ultimo fotogramma. E sicuramente il quattro spezzoni provenienti dai primi
la decisione, approvata anche da Peter Maestro Howard Shore regalerà al due capitoli: traccia no. 11, “The Leave
Jackson, di utilizzare e riorchestrare il mondo una suprema degna conclusione a Taking”, dalla colonna sonora di The Two
brano per meglio adattarlo ai canoni di questa vera e propria trilogia di sinfonie. Towers (10:21-10:42); brano dal capitolo
lunghezza e ampiezza musicale dei trailer, 11 del DVD di The Fellowship,
e alle superbe immagini estratte dal film. Per ora ci dobbiamo accontentare “Buckleberry Ferry” (10:43-11:05);
Nonostante una decisione del genere dell’anteprima di The Return of the King musica dal capitolo 23 del DVD di The
abbia comportato costi di produzione contenuta nel dvd di The Two Towers. 12 Two Towers, “Of Herbs and Stewed
notevoli, il risultato è un trailer minuti presenti nell’edizione americana Rabbit” (11:06-11:45); breve estratto
cinematografico di grande qualità e dell’agosto 2003, che si spera vengano dalla traccia no. 6, “At the Sign of the
notevole impatto emotivo, che esprime e replicati in quella italiana estesa di Prancing Pony”, da The Fellowship (11:46-
anticipa quanto di meglio è presente nel novembre. Si tratta più che altro di un 11:58) (ndr: i tempi sono riferiti alla
capitolo di mezzo della trilogia di Tolkien, breve documentario che presenta in lunghezza totale della preview).
salvo poi sorprenderci ancora di più con i coda sequenze cinematografiche inedite Le anticipazioni sono davvero
suoi 179 minuti di Puro Cinema. E come riguardanti il terzo film. Proprio per succulente, ma non vi vogliamo svelare
dice Arwen: “There is still hope”. questo motivo, molti lo hanno definito tutto.

THE LORD OF THE RINGS: THE RETURN OF THE KING (2003)

“The eye of the enemy is riallacciano con le emozioni del capitolo zando l’Episodio I di Star Wars dell’anno
moving” precedente. prima, fermo ad “appena” 1.000.000 di
(durata totale: 2’58”) Ad accompagnarci è il tema della download. Come se non bastasse ha
razza degli uomini che si identifica in chiuso la settimana del debutto a quota
Gondor. Questo tema fu appena 6.600.000 (sì, avete letto bene, non è un
accennato per evidenziare il moto errore di stampa!). Sono cifre che
d’orgoglio di Boromir durante il suo parlano da sole.
discorso al Concilio di Elroud,
rievocando così una civiltà e una forza
sbiadite dal tempo. Il tema di Gondor
viene ripreso e integrato con
“Epicalypse”, composto da Simone
Benyacar e Craig Stuart Garfinkle
(www.midiotmusic.com) creando un
Così come estremamente rivelatore adeguato commento musicale nella
è il bellissimo trailer cinematografico de Il seconda parte del trailer (01:39-02:56).
Ritorno del Re. In uscita nel settembre
2003, presto lo ammireremo nelle sale Hanno fatto centro un’altra volta, La sezione marketing della New Line
cinematografiche nella consueta elevando l’interesse verso i trailer a vette Cinema, produttrice della trilogia, ha
carrellata pre-proiezione. Come molto mai raggiunte prima. Basti pensare lavorato a stretto contatto con i siti web
spesso accade in questi casi, si attinge all’incredibile record stabilito dal primo dei fan del Signore degli Anelli in tutto il
dalla musica del capitolo precedente, trailer di Lord of the Rings, apparso nella mondo, dimostrando ancora una volta
cioè The Two Towers. Il brano 14, “Breath Rete nel 2000. E’ stato scaricato dagli l’importanza della comunità online nel
of Life” (00:15-01:00), e il brano 17, utenti la bellezza di 1.700.000 volte nelle lancio pubblicitario di un film. Ora non ci
“Isengard Unleashed” (01:02-01:30), ci sole prime ventiquattr’ore, polveriz- resta che aspettare il Ritorno del Re...

Risorse Web - Materiale in rete

VIDEO: www.theonering.net/movie/preview NB: Il materiale qui


segnalato è ufficiale e
www.Comingsoon.net/movies/l (tutti i trailer) protetto dai diritti di
copyright degli aventi
AUDIO: www.sa-matra.pwp.blueyonder.co.uk/lotr (Gondor) diritto.
Al momento della
http://dragonfang.com/archive/funstuff/fun_01.htm (Gothic Power) pubblicazione di questo
www.audiblebeauty.net/rings/gothic_power.mp3 (Gothic Power) numero di CS gli indirizzi
www.audiblebeauty.net/rings/requiemn.mp3 (Lux Aeterna) sono tutti attivi, ma date
le dinamiche proprie dei
siti Internet i links
INFO: www.lordoftherings.net; www.soundtrack.net segnalati potrebbero
essere midificati senza
www.clintmansell.com; www.audiblebeauty.net segnalazione.
46 Filmografia

Filmografia essenziale di Nino Rota


(Nato a Milano il 3 Dicembre 1911, morto a Roma il 10 Aprile 1979)
Compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra

Anno Titolo Regista


Lavori per il cinema
1933 Treno popolare Raffaello Matarazzo
1943 La freccia nel fianco Alberto Lattuada
1948 Totò al Giro d'Italia Mario Mattoli
1950 Napoli milionaria Eduardo De Filippo
1951 Totò e i re di Roma Stefano Vanzina
1951 Filumena Marturano Eduardo De Filippo
1952 Lo sceicco bianco Federico Fellini
1952 Marito e moglie Eduardo De Filippo
1953 I vitelloni Federico Fellini
1954 La strada Federico Fellini
1954 Mambo Robert Rossen
1955 Il bidone Federico Fellini
1956 War and Peace (Guerra e pace) King Vidor
1957 Le notti bianche Luchino Visconti
1957 Le notti di Cabiria Federico Fellini
1958 Fortunella Eduardo De Filippo
1960 La dolce vita Federico Fellini
1960 Rocco e i suoi fratelli Luchino Visconti
1962 Boccaccio '70 (episodio "Le tentazioni del dottor Antonio" e "Il lavoro") Federico Fellini - Luchino Visconti
1962 I due nemici Guy Hamilton
1962 Mafioso Alberto Lattuada
1963 Il Gattopardo Luchino Visconti
1963 Il maestro di Vigevano Elio Petri
1963 8½ Federico Fellini
1965 Giulietta degli spiriti Federico Fellini
1965 Oggi, domani e dopodomani (episodio "L'ora di punta") Eduardo De Filippo
1966 Spara forte, più forte… non capisco! Eduardo De Filippo
1967 The Taming of the Shrew (La bisbetica domata) Franco Zeffirelli
1968 Histoires Extraordinaires (Tre passi nel delirio - episodio "Toby Dammit") Federico Fellini
1968 Romeo e Giulietta Franco Zeffirelli
1969 Fellini Satyricon Federico Fellini
1970 I clowns Federico Fellini
1970 Waterloo Sergej Bondarciuk
1972 Roma Federico Fellini
1972 The Godfather (Il padrino) Francis Ford Coppola
1973 Film d'amore e anarchia Lina Wertmuller
1973 Amarcord Federico Fellini
1974 The Godfather Part II (Il padrino - Parte II) © OSCAR Francis Ford Coppola
1976 Il Casanova di Federico Fellini Federico Fellini
1978 Death on the Nile (Assassinio sul Nilo) John Guillermin
1979 Hurricane (Uragano) Jan Troel
1979 Prova d'orchestra Federico Fellini

Lavori per la televisione


1965 Il giornalino di Gian Burrasca Lina Wertmuller
1976 Alle origini della mafia Enzo Muzii
1977 Il furto della Gioconda Renato Castellani

Consulta la filmografia completa ed analitica su www.colonnesonore.net


Director’s Cut 47

Più fiato alle trombe!


E’ sempre il solito discorso, affrontato Rustichelli ed altri). Presenti solo televisioni locali e qualche
più volte in diversi articoli nei precedenti Tutti i VIP convenuti alla tre giorni, tra giornalista marchigiano, che danno più
due numeri della nostra rivista: quanto cui attori del calibro di Giuliano Gemma e importanza alle tre piccole sculture a tema
sarebbe bello avere in Italia più Franco Nero, nonché il celebre Tony Renis, western di Gemma, ai bei manifesti
manifestazioni, festival, eventi, seminari, durante sia il cocktail di presentazione che le cinematografici di Sandro Symeoni esposti al
corsi dedicati alla musica da film, al vasto tre serate di concerti, ricche di sorprese e Palazzo Comunale – alcuni dei quali entrati
mondo delle colonne sonore. riconoscimenti prestigiosi, si sono nell’immaginario cinematografico di noi
I compositori di soundtracks e la loro arte complimentati con la nostra redazione per cinefili – che alla manifestazione con i migliori
compositiva sono stati fin troppo trascurati l’elevata qualità dei contenuti dei primi due compositori sul podio dell’Ottava Arte.
qui da noi, a differenza di quanto accade in numeri di Colonne Sonore – Immagini tra le Quasi per assurdo, persino i cittadini del
altri paesi come gli Stati Uniti, la Francia e la note, e per il coraggio con cui affrontiamo paese in pellegrinaggio sulla collina sapevano
Spagna, che danno non poco rilievo a questi questa temeraria impresa. poco o niente dell’evento in corso nel
autori di musica applicata con premi, Tralasciando le lodi fatte alla nostra rivista proprio comune, data la scarsa presenza di
rassegne ed eventi importanti, paragonabili (un piacevole sprone per migliorare sempre manifesti per le vie cittadine, e la poca
alla famosa Notte degli Oscar hollywoodiana. di più!), e la possibilità di avere all’interno del leggibilità degli stessi da lontano, percor-
Quando poi il nostro avvilimento per Palacongressi, dove si svolgeva l’evento, uno rendo la strada, come da vicino, con quel
tale situazione raggiunge vette invalicabili, stand nel quale accogliere i personaggi della confusionario assemblaggio di informazioni.
ecco saltare fuori dall’oscurità dell’indif- musica e del Cinema da intervistare, più che Se la gentilezza e l’ospitalità degli
ferenza – tipicamente nostrana – un Festival testimoniare la riuscita di “Musica per organizzatori sono stati ineccepibili, a
Internazionale di Musiche da Film, dal titolo l’Immagine” ci interessa sottoporre parere di chi della redazione era lì presente,
emblematico, più che mai vicino a quello all’attenzione di chi ha reso possibile il l’informazione dell’evento lo è stata un po’
della nostra rivista: “Musica per l’Immagine” Festival Internazionale Musiche da Film, la meno: da qui l’esigua affluenza di pubblico ai
(trattato dettagliatamente su questo fondamentale questione di come far sapere tre concerti (uno più emozionante, bello e
numero nel reportage a pag 16) di Loreto. ai più, interessati o meno al mondo delle divertente dell’altro), che sarebbero stati
La redazione entra in fermento e non colonne sonore, di un’importantissima e apprezzati da grandi e piccini, da cultori e
vede l’ora di partecipare alla manifestazione imperdibile manifestazione musical- semplici curiosi, da chi per la prima volta
con tutte le forze possibili in campo, dato cinematografica. può ascoltare dal vivo brani da film poco
che nessuno meglio di noi – la prima e unica Rinomate reti televisive, stazioni noti o gemme musicali intramontabili.
rivista dedicata alla musica da film in Italia, – radiofoniche, quotidiani e riviste avrebbero Torniamo a ribadire che ce ne
può apprezzare e vivere un simile evento dovuto essere presenti – con tanto di vorrebbero di più di manifestazioni del
con profonda professionalità e conoscenza comunicato stampa esauriente a portata di genere, magari maggiormente pubblicizzate,
dell’argomento trattato. mano – a Loreto per dare più rilevanza a così che non siano più conosciute da pochi
Subito contattati dagli organizzatori del momenti commoventi, come ad esempio, il eletti e che, anzi, abbiano una rinomanza pari
Festival, partecipiamo alla tre giorni di premio alla carriera consegnato a un grande a quella dei fratelli più celebri: Festival di
Loreto dove saranno presenti i nomi più della musica da film italiana (non più in Venezia, Cannes, David di Donatello, e
importanti dell’età d’oro della musica da film attività, data l’età avanzata!): il Maestro perdonateci l’esagerazione, l’Oscar!
italiana (Ortolani, De Masi, Alessandroni, Carlo Rustichelli. Massimo Privitera

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