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Oggi osserviamo più da vicino la struttura narrativa e i principali punti di svolta della trama.

La comprensione di alcune strutture narrative basilari renderà sia la pianificazione che la costruzione della
trama molto più facili. Alcuni formati per la struttura di un romanzo propongono punti di svolta da
raggiungere e forniscono una cornice per la vostra trama. Anche se siete uno scrittore che ama
improvvisare [un “pantser”, n.d.t.], la struttura può essere utile in fase di revisione, quando avete una
prima stesura completa e volete assicurarvi che tutti i vostri punti di svolta funzionino.

Come funziona la struttura narrativa


Una struttura è come una mappa primordiale, o la linea disegnata in un libro da colorare. Siete voi a
decidere come stratificare la vostra storia (o come colorate all’interno delle linee), ma la struttura fornisce
indicazioni e confini per aiutarvi a restare focalizzati. Punti di svolta come “lasciare il mondo ordinario” [Il
Viaggio dell’Eroe, n.d.t.] sono solo un modo per dire “il protagonista fa una cosa per lui nuova che fa partire
la trama”. Ciò può essere, alla lettera “entra in un guardaroba magico e scopre Narnia” o “decide di
indossare per la prima volta un vestito per andare a scuola per catturare l’attenzione del ragazzo che le
piace”.

Alcuni scrittori temono che la struttura creerà un romanzo banale e stereotipato. Se la seguirete alla lettera
e la prenderete alla lettera allora sì, potrebbe succedere, ma la forza della struttura narrativa consiste nel
lasciare che vi guidi e vi ricordi degli elementi importanti per la trama del romanzo. I momenti sono
metaforici o simbolici, e suggeriscono certi tipi di situazioni a cui puntare. E anche quando un romanzo li
segue esattamente, se il lavoro è fatto bene i lettori non se ne accorgono nemmeno. Il romanzo dà la
sensazione di essere costruito in modo forte, non di essere prevedibile.

Forme comuni della struttura narrativa


La struttura in tre atti:
La struttura elementare “inizio, parte centrale, finale”che ci è più familiare nello storytelling. Impostazione,
azione crescente e posta in gioco, soluzione.

Il Viaggio dell’Eroe:
La struttura del mito in 17 fasi di Joseph Campbell che traccia il viaggio avventuroso intrapreso da una
figura mitica (l’Eroe).

La struttura a sei stadi di Michael Hauge


Una variazione della struttura in tre atti che pone in evidenza sei elementi critici di una trama. Questo tipo
di struttura è collegata a quella dell’arco interno del personaggio.

I “beat” di Blake Snyder in “Save the Cat”


Un formato utilizzato per scrivere sceneggiature utilizzando quindici “beat” (o punti di svolta). Viene
utilizzato un po’ ovunque dai romanzieri, perché le stesse regole di base si applicano ai romanzi.

La struttura in tre atti


In questo laboratorio parliamo di Struttura in Tre Atti, perché è la più comune là fuori ed è semplice da
usare sia per gli autori alle prime armi che per quelli più esperti.

Anche gli altri formati generalmente seguono questa struttura, quindi è un’ottima base da avere. La
Struttura in Tre Atti è stata scomposta in una miriade di modi diversi, ma fondamentalmente funziona così:

Atto Primo: L’Inizio (L’Impostazione)


Il primo atto corrisponde grossomodo al primo 25% del romanzo. Si concentra sul protagonista che
dapprima viene mostrato nel proprio ambiente e successivamente incorre in un problema che deve
risolvere. Qualcosa nella sua vita lo rende infelice o scontento, ma non è ancora pronto per agire in merito.
Potrebbe non essere nemmeno consapevole del problema, ma sente che c’è qualcosa che non va. Gli viene
presentata una possibilità di cambiare la propria vita, ed egli accetta la sfida oppure la rifiuta ma viene
costretta ad affrontare il cambiamento, in ogni caso. Entro la fine del primo atto, percorre il filo della trama
che condurrà all’apice del romanzo.

Il primo atto consiste principalmente nel mostrare il mondo del protagonista (la sua vita, i suoi sogni,
problemi eccetera, così come l’ambientazione fisica) e permettere ai lettori di vedere i problemi e i difetti
che egli dovrà battere per ottenere quello che vuole. Essenzialmente, è quando dite “vedere com’è
incasinata la vita di questa ragazza? Questo è ciò di cui dovrà occuparsi prima di poter vincere”.

Il primo atto contiene di solito tre momenti:

La scena di apertura
Presentazione del protagonista, problema della scena di apertura, ambiente, regole del mondo fantastico,
ogni fatto importante che il lettore deve conoscere eccetera. Sta succedendo qualcosa che coinvolgerà i
lettori e gli permetterà di conoscere e gradire il protagonista.

L’incidente scatenante
Si presenta l’occasione di cambiare o riparare ciò che è sbagliato nella vita del protagonista. Egli non sa se
approfittare di quest’occasione oppure no, ma alla fine procede, e può essere per sua scelta o a causa di
forze esterne che agiscono su di lui.

Problema del primo atto


Questo problema si protrae fino alla parte centrale del romanzo e dà al protagonista qualcosa da compiere
(un obiettivo) e una scelta da fare. È il primo, importante passo da compiere una volta che il protagonista è
sulla strada verso il conflitto centrale. È anche dove la posta in gioco si alza significativamente per la prima
volta.

Atto Secondo: Lo svolgimento (La parte centrale – come risolvere il problema)


La parte centrale generalmente occupa circa il 50% di un romanzo. Il protagonista lascia ciò che gli è
familiare e affronta una serie di sfide che gli permetteranno di ottenere ciò che vuole. Combatte e fallisce
ripetutamente, apprendendo lezioni importanti delle quali avrà bisogno nel terzo atto per sconfiggere
l’antagonista. Il secondo atto tipicamente contiene tre momenti importanti:

La Scelta del Secondo Atto


La scelta nel II Atto è un momento di transizione che collega gli inizi alla parte centrale. Il protagonista
accetta i problemi che dovrà affrontare e accetta l’opportunità che gli viene offerta dalla risoluzione di quei
problemi. Il modo in cui egli di affrontare quei problemi stabilisce come si svolgerà la trama fino alla
prossima tappa del percorso.

Il capovolgimento centrale
Avviene un capovolgimento a metà del romanzo [potreste andarvi a leggere questo mio articolo a casa di
Penna Blu] Succede qualcosa di inaspettato che cambia la visione del mondo che il protagonista ha avuto
fino ad ora. Il suo piano non funziona più oppure non è più percorribile, e le cose devono cambiare. Questa
scelta e la creazione di un piano è ciò che porta il romanzo nella seconda metà della parte centrale (dal
punto che segna il 50% del romanzo al 75%).

La catastrofe del secondo atto


Avviene attorno al 75% dello svolgimento della trama. È il momento in cui al protagonista va tutto male ed
è spesso il risultato del tentativo di sistemare ciò che è andato male attorno al Midpoint. Il Grande Piano
per salvare capra e cavoli fallisce miseramente e il protagonista si ritrova nelle peggiori condizioni di tutto il
romanzo. La posta in gioco si è alzata ancora e il tutto sembra troppo per poter essere affrontato.

Atto Terzo: Affrontare l’Antagonista


La parte finale è il rimanente 25% del romanzo. Il protagonista decide di portare il suo problema davanti
all’antagonista. Per farlo utilizzerà tutto ciò che ha imparato nel corso del romanzo per superare
l’antagonista in astuzia e sconfiggerlo. Essi combattono e il protagonista vincerà (quasi sempre), quindi la
trama si conclude e i lettori vedono il nuovo mondo in cui il protagonista vive e la nuova persona che egli è
diventato grazie a tutte queste esperienze. Il terzo atto di solito contiene tre momenti importanti:

Il Piano del Terzo Atto


Dopo avere scavato dentro di sé per trovare la forza emotiva per continuare, il protagonista mette in atto
un nuovo piano, utilizzando tutto ciò che ha imparato. Finalmente sa chi è e cosa deve fare, e si prepara per
farlo.

Climax
Il Climax è il confronto finale con l’Antagonista. Il protagonista affronta chi o cosa ha reso la sua vita così
disastrosa per qualche centinaio di pagine, e poiché ha imparato XYZ nel corso del romanzo vince (o perde
in modo spettacolare, se questo è il tipo di romanzo che state scrivendo). Questa realizzazione è anche ciò
che mancava nella sua vita. Qualsiasi cosa succeda, il conflitto centrale del romanzo è risolto.

Tirare le fila
Questo è il lieto fine, o l’apocalisse di fuoco se preferite così. Ciò che il protagonista farà adesso che ha
risolto il problema. Essenzialmente, la scena finale dice “Sì, il romanzo aveva un senso, eccolo qui”. Dà ai
lettori un senso di chiusura e completezza e la certezza che il romanzo valeva il tempo che vi hanno
dedicato.

Ciò che rende ogni struttura di trama uno strumento tanto valido è che questi elementi possono essere
qualsiasi cosa voi vogliate. La struttura è solo una cornice alla quale appendere la storia, e conoscere punti
di svolta solidi e testati vi può aiutare a decidere che eventi devono accadere e quando, per ottenere il
massimo dalla vostra trama. Vi servono anche per scoprire eventuali buchi nella vostra trama e punti dove
la posta in gioco potrebbe dover essere alzata. Se notate che il protagonista non fallisce mai, quello è un
chiaro segnale che la posta in gioco potrebbe non essere sufficiente, o non avete abbastanza conflitto a far
avanzare la trama. O potrebbe mancarvi un solido arco del personaggio che permetta al vostro
protagonista di crescere. È una mappa, una guida, ma scene e problemi incontrati dipendono solo da voi.

Esercizio: scrivete i punti di svolta del vostro romanzo [Turning Points]


Questi punti di svolta forniscono alla trama momenti di inizio e fine. Possono cambiare man mano che il
romanzo si sviluppa, ma sono utili linee guida nella fase di pianificazione per farvi cominciare. Usateli come
uno strumento, ma non sentitevi costretti da loro.

The Beginning = Inizio


Opening Scene = Scena di Apertura
Inciting Event = Evento Scatenante
Act One Problem = il problema del I Atto
The Middle = Lo Svolgimento
Act Two Choice = La Scelta del II Atto
Midpoint Reversal = Capovolgimento Centrale
Act Two Disaster = La Catastrofe del II Atto
Act Three Plan = Il piano del III Atto
Climax = La Battaglia Finale
Wrap Up = La Conclusione
Bonus: sul sito di Daniele Imperi, Penna Blu, potete leggere un mio articolo sul Midpoint

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