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Recensione dello stupendo libro "L'Ultima Lacrima" di Stefano Benni.
Un assaggio dell'inizio:
"Dopo l'ultima lacrima
la pista da ballo è vuota
è il paradiso, señorita
anche senza l'orchestra
è la libertà, amica mia."
(Tango Incansable)
Recensione dello stupendo libro "L'Ultima Lacrima" di Stefano Benni.
Un assaggio dell'inizio:
"Dopo l'ultima lacrima
la pista da ballo è vuota
è il paradiso, señorita
anche senza l'orchestra
è la libertà, amica mia."
(Tango Incansable)
Recensione dello stupendo libro "L'Ultima Lacrima" di Stefano Benni.
Un assaggio dell'inizio:
"Dopo l'ultima lacrima
la pista da ballo è vuota
è il paradiso, señorita
anche senza l'orchestra
è la libertà, amica mia."
(Tango Incansable)
In questi ultimi tempi giunta sempre pi spesso al mio orecchio
la frase: Ah, io non leggo pi autori italiani, ormai gli autori contemporanei sono tutti della risma di Moccia e Volo. Quest' afermazione mi indigna e mi lascia alquanto perplessa, in quanto in Italia abbiamo ancora grandi scrittori all' opera, come ad esempio Donato Carrisi, geniale scrittore di noir che ha scalato le classifche mondiali, oppure il grande Stefano Benni, del quale vi racconter in questa recensione. Leggere Benni un' esperienza mistica, surreale, assurda, l'esperienza che considero pi vicina a quello che dev'essere assumere funghi allucinogeni. L' ultima lacrima una piccola raccolta di ventisette racconti non pi lunghi di quattro o cinque pagine, tutti riguardanti la societ e i dilemmi morali odierni. La particolarit sta nel modo in cui sono narrati: infatti ogni singola storia, per quanto banale e scontata possa sembrare all' inizio... Anzi no, chiedo scusa, NESSUNA storia narrata in questo volume banale e scontata; fn dall' inizio si rimane a bocca aperta per l' immaginazione completamente surreale e visionaria di Benni, e si hanno letteralmente i brividi quando ci si accorge che tramite una storiella pazza, lo scrittore sta raccontando le perversioni e i misfatti moderni. Degli esempi? Viene trattata la completa e totale dipendenza di noi contemporanei dalla televisione, riprendendo vagamente anche la tragicit di 1984 di Orwell; vengono trattati gli intrighi dei potenti, con tanto di festini e prostitute virtuali, la sete di denaro dell' essere umano, la sua totale ignoranza, spesso ostentata come una virt, soprattutto vista come mancanza di rispetto all' arte e alla letteratura; Benni parla della guerra portata al parossismo, del capitalismo, dello sfruttamento dei pi deboli, di come si preferisca nascondere la testa sotto la sabbia davanti alla nuda e cruda realt, che alla fne ci siamo costruiti noi. Questa tragicomica raccolta un rifuto verso la societ malata del Duemila, fa davvero pensare a come potremmo diventare un giorno se andiamo avanti di questo passo... Forse sar ritenuto normale vedere le esecuzioni capitali in televisione, e divertirsi perfno. La vera maestria di Benni, come ho gi accennato, sta nel raccontare tutto questo con una leggerezza e un' ironia davvero sublimi, tipiche del suo modo di scrivere: in realt lui non dice esplicitamente quello che vuole trasmettere, lo suggerisce facendo in modo che si insinui piano piano nella mente del lettore, che gli rimanga poi impresso. Che altro dire? L'ultima lacrima davvero qualcosa di completamente surreale e assurdo ed godibile, godibile al massimo. Io considero Benni davvero uno dei pi grandi scrittori contemporanei.