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Conoscenze
• aspetti tecnici
della fotografia
• fotografare
il paesaggio
La camera ottica
La fotografia è una tecnica per riprodurre la realtà su un supporto fotosen-
sibile. Per molto tempo, però, gli uomini usarono tecniche che potremmo
definire “fotografiche” per ottenere delle immagini, pur non avendo anco-
ra inventato materiali adeguati per fissarle.
Gli astronomi, ad esempio, si chiudevano in una stanza buia, detta «camera
ottica», per poter osservare le eclissi di sole. Le immagini del fenomeno pas-
savano attraverso un minuscolo foro creato in una parete e andavano a pro-
iettarsi, rovesciate e con i lati invertiti, su quella opposta (fig. 1). Allo stesso
modo procedevano alcuni pittori a partire dal XVI secolo: essi usavano infatti
una camera ottica da tavolo, ossia una scatola di legno dotata di una lente
frontale attraverso cui passavano le immagini dell’esterno; queste venivano
riflesse da uno specchio interno inclinato a 45° sulla parte superiore della sca-
tola, composta da una lastra di vetro smerigliato. Appoggiando sul vetro un
foglio di carta oleata, i pittori potevano ricalcare ciò che vedevano, per aver-
ne una specie di “brutta copia” da riportare successivamente sulla tela. Otte-
nevano così prospettive precise fin nei dettagli e proporzioni esatte (fig. 2).
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E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010. 1
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3 Louis-Jacques Mandé
Daguerre, Natura morta,
1837 ca., dagherrotipo,
16,5x21,5 cm (Parigi, Musée
National des Techniques).
È evidente la precisione
dei dettagli, che permette di
cogliere molto bene le forme
dei fossili e delle conchiglie
collocati sugli scaffali.
2 E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010.
LA FOTOGRAFIA
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8 Eadweard Muybridge,
Cavallo al galoppo, 1878,
stampa su carta
all’albumina. Muybridge
si dedicò allo studio del
movimento analizzando
anche le posture degli atleti.
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4 E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010.
LA FOTOGRAFIA
12a 12b
12 Le tre fotografie
sono state scattate
dallo stesso punto
di ripresa
rispettivamente
con un obiettivo
normale da 50 mm
(a), con un obiettivo
grandangolare da
18 mm (b) e con
un teleobiettivo
da 200 mm (c).
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specchio
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LA FOTOGRAFIA
17 I software come
Photoshop® misurano
le dimensioni dei file
di immagine esprimendone
in pixel l’altezza e la
larghezza: la fotografia
aperta nella schermata
qui riprodotta è larga
2687 pixel e alta 1843 pixel.
La risoluzione dell’immagine
si riferisce invece ai pixel
contenuti in ogni pollice:
la fotografia dell’esempio
ha una risoluzione
di 300 pixel per pollice
o 300 PPI (Pixels Per Inch).
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8 E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010.
LA FOTOGRAFIA
Forse il genere fotografico più noto è quello del reportage, un racconto per
immagini con caratteristiche molto precise: deve essere sintetico, deve ave-
re uno svolgimento logico – con una breve premessa e quasi sempre una
conclusione – e deve essere immediatamente comprensibile anche senza
testi e didascalie.
Tra i tipi di reportage ci sono la fotografia di viaggio (il cui compito è de-
scrivere le atmosfere di luoghi che l’osservatore non conosce o di evocarle
a quanti li hanno già visti), la fotografia teatrale (fig. 21), che deve punta-
re sulla spettacolarità, e quella sportiva, che deve mostrare il senso di ogni
impresa agonistica, sia essa una vittoria o una sconfitta (figg. 22 e 23).
Le fotografie pubblicitarie e di moda sono in genere immagini di grande
21
qualità destinate a giornali, riviste, cataloghi o, ingrandite, a manifesti per
affissioni e cartelloni illuminati. 21 La fotografia riprende dalla compagnia teatrale
uno dei momenti culminanti «The Aquila Theatre
Si può dunque affermare che esistono molti generi, ma che le divisioni non del Giulio Cesare di William Company» nel 2007.
sono così nette: si può infatti fare ritratti per inserirli in un servizio di mo- Shakespeare, tragedia La fotografia è stata scattata
portata in scena a New York da Richard Termine.
da o in un reportage, così come si può utilizzare una fotografia scientifica
in campo pubblicitario.
Non dimentichiamo, infine, che il genere fotografico più diffuso è quello del-
la dimensione privata, con le migliaia di foto ricordo dei luoghi visitati, i ri-
tratti degli amici, le foto di gruppo, quelle scolastiche o delle cerimonie.
22 Fotografia scattata da
Kazuhiro Nogi durante una
gara di salto dal trampolino
con gli sci tenutasi nel 2001
ad Hakuba, in Giappone.
La ripresa dell’atleta nel
pieno del volo suggerisce
una forte sensazione
di movimento e velocità.
22
23 L’immagine congela
una brutta caduta avvenuta
nella finale di ciclismo su
pista durante le Olimpiadi
di Sydney nel 2000.
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LA FOTOGRAFIA
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29 Alberto Korda, Ernesto 30 Stuart Franklin, Tien La fotografia aiuta quindi a ricordare la storia: il miliziano colpito a morte
Che Guevara, 1960. An Men, Pechino, 1989. fotografato da Robert Capa è il simbolo della guerra civile spagnola, il ritrat-
Realizzata dal fotografo La mattina del 4 giugno to che Alberto Korda fece a Ernesto Che Guevara richiama la rivoluzione
cubano durante un breve 1989, appostato su una
reportage, la fotografia terrazza del suo albergo,
cubana (fig. 29), il giovane studente cinese ripreso da Stuart Franklin men-
venne utilizzata in Italia il fotografo dell’agenzia tre fronteggia inerme i carri armati evoca la rivolta del 1989 di piazza Tien
per la copertina di alcune Magnum riprese una scena An Men (fig. 30).
pubblicazioni. Tutti la incredibile: uno studente
conoscono, ma pochi sanno cinese impediva con il suo Non mancano, tuttavia, le manipolazioni: la fotografia di Lenin che arrin-
che, non esistendo a Cuba il corpo il passaggio del carro ga la folla il 5 maggio 1920 è stata ritoccata negli anni Trenta per far spari-
diritto d’autore, Korda non ha armato. Di lì a poche ore
mai guadagnato nulla dallo la rivolta degli studenti fu re dal palco Lev Trotzkij e Lev Kamenev, leader caduti in disgrazia e fatti in
sfruttamento dell’immagine. tuttavia soffocata nel sangue. seguito uccidere da Stalin (fig. 31).
29 30
31 Nell’immagine a, che
ritrae Lenin il 5 maggio 1920
mentre parla a Mosca di
fronte a una folla assiepata
sotto il suo palco di legno,
sono presenti sulla scala
anche Kamenev e Trotzkij.
L’immagine b è il frutto
dell’intervento di un abile
manipolatore che, anni
dopo, fece scomparire le
figure degli altri due leader,
caduti in disgrazia e fatti
uccidere rispettivamente
nel 1936 e nel 1940.
31a 31b
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LA FOTOGRAFIA
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La fotografia pubblicitaria
La fotografia pubblicitaria, oggi molto diffusa, nasce come alternativa all’il-
lustrazione ed è strettamente legata al messaggio che intende lanciare: il
suo compito è, infatti, quello di accompagnare le parole e ribadire il concet-
to che si vuole esprimere. Per questa ragione è sempre molto accattivante e
intensa (fig. 35), perché deve servire a colpire l’immaginazione: può quindi
essere di volta in volta divertente, seria o semplicemente descrittiva, ma ha
l’obbligo implicito di essere sempre fantasiosa.
La fotografia pubblicitaria vive un rapporto ambiguo con la realtà perché
per un verso la deve descrivere e per l’altro la deve idealizzare. Se si pro-
getta, ad esempio, un’immagine pubblicitaria per un’automobile, questa
dovrà sicuramente mostrarne le forme ma anche alludere a un mondo in
un certo senso “ideale”, per cui l’automobile non verrà mostrata impolvera-
ta, imbottigliata nel traffico, guidata da un proprietario nervoso e distratto
o posteggiata in una strada di periferia. Sarà invece presentata mentre sci-
vola veloce in una strada immersa nella natura, lucida e brillante, ammira-
ta da qualche bella ragazza e presentata come simbolo, a seconda dei casi,
di comodità, ricchezza o sportività (fig. 36).
Dovendo rappresentare il mondo che ci circonda, la fotografia pubblicita-
ria è indotta a riprodurlo in tutti i suoi aspetti e a ribadirne gli schemi: le
mamme sono giovani e belle, i bambini sono affettuosi e obbedienti, le fa-
miglie sono riprese mentre fanno allegre colazioni. Ovviamente queste fo-
35
tografie sono molto legate all’attualità, e divengono utili, dopo qualche an-
no, come testimonianze di un’epoca: il panettone Motta rappresenta
35 Il profumo è da sempre l’Italia dell’immediato dopoguerra; la Fiat 600, che contiene un’intera fami-
legato all’idea di seduzione.
In questo caso l’immagine glia, è lo specchio del boom economico (fig. 37); i jeans sono l’immagine di
riprende una donna un Paese che ha ormai raggiunto il benessere.
affascinante dalla sensualità
aggressiva: l’abito, il trucco e Esiste inoltre una differenza di stile. Le riviste più raffinate pubblicano fo-
i gioielli hanno gli stessi colori tografie complesse e, talvolta, di difficile interpretazione; quelle più popo-
del flacone pubblicizzato.
lari, invece, sono ricche di immagini molto più semplici e dirette.
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LA FOTOGRAFIA
Il paesaggio fotografico
Sin dagli esperimenti pionieristici, il paesaggio è uno dei soggetti principa-
li della fotografia. Nel 1826 Nicéphore Niepce impresse su una placca di
peltro ricoperta di materiale fotosensibile ciò che si vedeva da una finestra
di casa sua (fig. 38). Tuttavia solo con i primi dagherrotipi si ottennero pae-
saggi fotografici di grande precisione (fig. 39).
È possibile individuare diversi modi di intendere la fotografia di paesag-
gio, veri e propri sottogeneri che si distinguono in base alle intenzioni
espressive, alle motivazioni dell’autore, alle esigenze di chi richiede e uti-
lizza l’immagine.
38 Nicéphore Niepce,
Veduta dalla finestra di Gras,
1826, eliografia. L’immagine
è impressa su una placca
di peltro ricoperta di bitume
di giudea fotosensibile.
Per ottenerla sono occorse
otto ore di esposizione.
38
39 Louis-Jacques Mandé
Daguerre, Boulevard
du Temple, dagherrotipo,
16,5x21,6 cm (Monaco,
Bayerisches Museum,
l’originale è andato
distrutto). È davvero
straordinaria per quell’epoca
la precisione dei dettagli.
Un uomo e il suo
39b lustrascarpe (b) sono i soli
personaggi della scena:
i lunghi tempi di esposizione
hanno fatto sì che coloro
che erano in movimento
(passanti e carrozze)
non risultassero
nell’immagine, che consegna
alla storia le uniche due
persone rimaste pressoché
immobili per alcuni minuti.
39a
E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010. 15
Risorse online
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40 Immagine naturalistica 41 Paul Fusco, Finca el
di un ambiente marino. Encanto, 1994. Il gioco di
luci e ombre trasmette lo
stato d’animo del fotografo.
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LA FOTOGRAFIA
La ripresa frontale
La tecnica più immediata di ripresa del paesaggio è,
in genere, quella frontale: è una caratteristica tipica
della fotografia più semplice e prevedibile, che ha il
vantaggio di inserire tutti i particolari che saltano su-
bito all’occhio, ma lo svantaggio di appiattire su un
solo piano la composizione. In questo caso, i migliori
risultati si ottengono con macchine di formato pano-
ramico che propongono una visione molto più am-
pia di quella consueta. Si può però anche sfruttare
questo appiattimento in funzione creativa: i vari ele-
menti tendono a sovrapporsi o accostarsi con un for-
te effetto geometrico che cancella la prospettiva.
E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010. 17
Risorse online Analisi dell’opera
46 Ansel Adams,
Dopo una tempesta
invernale, 1944.
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47 Le linee orizzontali
evidenziano la composizione
dell’immagine basata sulla
«regola dei terzi».
47
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LA FOTOGRAFIA
Dopo una tempesta invernale li od orizzontali uguali tra loro, in modo da non avere mai il
soggetto principale esattamente al centro della fotografia. Ciò
Si tratta di un’immagine scattata nel 1944 allo Yosemite Natio- conferisce maggiore dinamismo all’insieme.
nal Park (Stati Uniti), un luogo che il fotografo conosceva mol-
to bene e frequentava dal 1919, quando aveva cominciato a la- 2. Com’è ottenuta la profondità dell’immagine?
vorarvi durante l’estate come guardiano. Ansel Adams è con- Il senso di profondità è ottenuto con un accorgimento tecni-
siderato uno dei grandi maestri della fotografia naturalistica, co, chiudendo cioè al massimo il diaframma dell’obiettivo, in
che realizzava unicamente in bianco e nero e quasi esclusiva- modo da poter avere perfettamente a fuoco e ben dettagliati
mente con macchine di grande formato. Queste scelte gli con- sia gli elementi più vicini all’osservatore, sia quelli posti all’in-
sentivano di usare una metodologia basata sul controllo tota- finito.
le dell’immagine, dal momento della progettazione a quello 3. La stampa è di grande qualità?
dello scatto e della stampa finale. L’aspetto tecnico è indispen- La bellezza dell’immagine di Adams risiede nell’eccezionalità
sabile per comprendere ogni suo lavoro, perché Adams era un della stampa che lui stesso ha realizzato con lo zone system, un
grande esperto e si dedicò a sperimentazioni che gli permise- metodo di sua invenzione che permette di stampare singole
ro di ottenere i risultati desiderati. porzioni di immagine ottenendo un rapporto fra luci e ombre
molto aderente alla realtà.
1. Come sono disposti gli elementi della composizione?
Adams ha realizzato l’immagine cercando un equilibrio fra i 4. Quando è stata scattata la fotografia?
vari elementi della composizione: i fitti alberi che occupano la La fotografia è stata scattata alla fine della tempesta: in tal mo-
parte inferiore dell’immagine, le montagne che si stagliano su do il vento ha scosso gli alberi, che completamente coperti di
quella centrale e il cielo su quella superiore. Osservando la fo- neve non avrebbero mostrato tutti i dettagli dei rami; ha spaz-
tografia si nota che sia il punto più basso della valle, sia quel- zato le pareti della montagna, creando un bell’effetto di rilie-
lo più alto del monte sulla destra, non dividono lo spazio a vo fra le zone più innevate e quelle meno innevate; ha mosso
metà ma in tre parti (fig. 47), in base alla «regola dei terzi» le grandi nubi che, come sua abitudine, il fotografo ha messo
(chiamata anche «sezione aurea»). Tale regola consiste ap- in risalto inserendo un filtro giallo, arancione o rosso davanti
punto nel dividere idealmente lo spazio in tre sezioni vertica- all’obiettivo.
Ansel Adams
Ansel Adams (1902-1984) nacque in una casa che il padre aveva costrui-
to sulle colline in una località isolata, a ovest di San Francisco, da dove si
godeva uno straordinario panorama sulla baia. Modesto studente di scuo-
la media, divenne un ottimo pianista e un autentico maestro della fotogra-
fia, un’arte che aveva cominciato a praticare nel 1916 da dilettante e, die-
ci anni dopo, da professionista. Influenzato dalla filosofia della natura di
Edward Carpenter e dalla poesia di Walt Whitman, alla fine degli anni
Venti Adams era già un profondo conoscitore della Yosemite Valley, che ri-
prendeva con grande perizia. Nel 1932 fondò con altri cinque fotografi il
Gruppo f/64, il cui nome si riferiva alla più piccola apertura di diafram-
ma, ossia quella che dà grande profondità di campo e massima nitidezza.
Nella sua vita Ansel Adams si distinse come fotografo e stampatore, ma fu
anche il fondatore della casa editrice Aperture e un ottimo divulgatore
della tecnica fotografica grazie ai corsi, alle lezioni e ai libri da lui scritti.
Fu inoltre direttore di due gallerie, contribuì ad aprire il dipartimento di
fotografia del Museum of Modern Art di New York e difese di fronte al
Congresso la causa dei parchi nazionali.
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Risorse online Analisi dell’opera
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LA FOTOGRAFIA
Luigi Ghirri
Luigi Ghirri (1943-1992) iniziò relativamente
tardi l’attività di fotografo, nel 1970, dopo aver
lavorato come geometra e come grafico a Modena.
Proprio questa formazione lo indirizzò a scelte
estetiche originali (le ricerche in rapporto con l’ar-
chitettura di Aldo Rossi), in netto contrasto con gli
stereotipi culturali e visivi che inseriva in contesti
ironici. Si segnalò per alcune mostre di alto livello,
come la collettiva Viaggio in Italia, che nel 1984
fu considerata una pietra miliare della riflessione
sul paesaggio italiano. Fra i suoi lavori più signi-
ficativi, Atlante (1974), Kodachrome (1979),
Paesaggio italiano e Il profilo delle nuvole
(1989). Nel 1977 fondò la casa editrice Punto e
Virgola, che nel corso di tre anni pubblicò ben do-
dici volumi fotografici.
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52 Luigi Ghirri, Rimini, 1982 (Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione
dell’Università di Parma).
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Abilità
1 Florence Di Benedetto, Underground, 2001. La fotografia è stata ottenuta Modifica una fotografia digitale
manipolando la pellicola polaroid durante lo sviluppo. Usando un programma di fotoritocco modifica una fotografia
digitale al fine di accentuarne l’espressività.
2a 2b 2c
22 E. Tornaghi, La forza dell’immagine e Il linguaggio dell’arte. Seconda edizione – © Loescher editore, 2010.
Referenze iconografiche
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ster; (bs) Association des Amis de Jacques-Henri Lartigue, Parigi; p.5: tors.co.jp; p.15: (c) Collezione Gernsheim, Austin; (b) Bayerisches Mu-
(b) G.Evangelisti, 2010; p.6: (bs) www.imaging-resource.com; (cd) NA- seum, Monaco; p.16: (cs) www.backgroundsarchive.com; (cd) P.Fusco
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O.Terser, 2008; (bd) Societé Française de Photographie, Parigi; p.9: (ad) p.17: (ad) F.Fontana, 1995; (cd) A. Adams, 1943 / Library of Congress,
R.Termine, 2007 / www.shakespeare-festival.de; (cs) K.Nogi / Agence Washington; (bd) J.Koudelka / Magnum Photos; p.18: A.Adams, 1944;
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lin, 2000; p.10: (as) S.Meisel / Vogue Italia, 2007; (bs) O.Toscani / Benet- Torino; p.21: L.Ghirri / Centro Studi e Archivio della Comunicazione
ton; (bd) P.Halsman / Magnus Photos; p.11: (bs) Museo Centrale del Ri- dell'Università di Parma / Gruppo Editoriale Fabbri, 1983; p.22: (as)
sorgimento, Roma; (bd) Museo Civico Sforzesco, Collezione Bertarel- F.Di Benedetto / Open Mind, 2003; (b) G.Evangelisti, 2010.
23