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Storia
SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE
n°169
novembre
MENSILE –Austria € 9,20 - Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna € 8 - MC, Côte d’Azur € 8,10 - Germania € 12,00 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50
COME RESE
GRANDE
FIRENZE TRA
MECENATISMO,
DIPLOMAZIA,
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INTRIGHI
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te E ASTUZIE
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Novembre 2020 focusstoria.it In copertina: Lorenzo de’
Medici dipinto dal Vasari.
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che gli tolgono un po’di smalto
solo per restituircelo più vero.
24 IANTICHITÀ
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Lorenzo era astuto, ambizioso, signori del ferro
cattivo amministratore del te Populonia, la capitale
tesoro di famiglia. Ma le sue metallurgica degli
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ANTICHITÀ
e le sue spese per l’arte 68 Nerone
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OTTTOCENTTO
grandezza che il mecenate non
Il Magnifico Lorenzo 74 Inferno inglese
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esitava a prestare alle altre corti Signore de facto di Firenze, gestì il suo potere con grande abilità
per rafforzare il prestigio della Gli effetti della
diplomatica e uno spessore culturale senza eguali.
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RUBRICHE
44 obbiettivi, successi e
fallimenti.
Storia di una dinastia
EXX URSS
4 LA PAGINA DEI LETTORI
Prima e dopo il Magnifico, l’epopea di una famiglia di banchieri che
diede all’Europa papi e regine. 88 L’ultima dittatura
6 NOVITÀ & SCOPERTE d’Europa
Repressione, elezioni
8 TRAPASSATI
ALLA STORIA 50 farsa, e un passato più
europeo che russo: le
9 TECNOVINTAGE Insolito mecenate ragioni delle proteste
10 MICROSTORIA Lorenzo investì il suo denaro per sostenere pittori, scultori, poeti. E li in Bielorussia.
trasformò in ambasciatori dello stile fiorentino nelle altre corti italiane.
12 CHI L’HA INVENTATO MEDICINAA
14 UNA GIORNATA DA... 92 Dannata calvizie
61 GANGSTER STORY
64 DOMANDE & RISPOSTE
55 La perdita dei capelli è
un annoso problema
97 AGENDA
Visse d’arte che la scienza non è
L’eredità del Magnifico? Dipinti, sculture, ville, statuette antiche, mai riuscita a risolvere.
vasellame, pietre preziose...
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LA PAGINA DEI LETTORI
Inviateci opinioni, idee, proposte, critiche. Pubblicheremo le più interessanti oltre a una selezione dei commenti alla nostra pagina Facebook
(www.facebook.com/FocusStoria). Scrivete a Focus Storia, via Mondadori 1, 20054 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it
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I ghibellini romani ricevettero il dono
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con grande entusiasmo, l’asta della
te bandiera dei Comuni della Lega venne
L’impero colpisce ancora che venne esposta sul colle capitolino ignominiosamente piegata e il senatore
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A proposito dell’articolo “La Lega s’è nell’aprile 1238 assieme ad alcune di Roma lesse al popolo festante la lettera
desta”, sulla battaglia di Legnano del parti del Carroccio di Milano. Sottratto di accompagnamento di Federico che
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1176, pubblicato su Focus Storia n° 166, fortuitamente dai suoi cavalieri e arcieri proclamava di aver catturato quelle
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vorrei ricordare la rivincita militare che si saraceni nella vittoriosa battaglia di spoglie in nome di Roma imperiale e dei
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prese il Sacro romano impero germanico Cortenuova, presso Bergamo, combattuta suoi Cesari e ricordava che i suoi soldati,
sulla Lega lombarda tramite l’imperatore contro la Seconda Lega lombarda nel clamore della battaglia, avevano
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Federico II di Svevia (1194-1250), nipote nelle fredde e piovose giornate del 27 gridato: “Miles, Roma! Miles imperator!”.
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del Barbarossa. e 28 novembre 1237, venne inviato Le parti del Carroccio vennero quindi
A Roma, nella Sala del Carroccio del dall’imperatore al Senato e al popolo collocate sulla piazza del Campidoglio
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Palazzo Senatorio sul Campidoglio, si romano per ribadire la propria sovranità protette da una tettoia sorretta da
ammira ancora la magnifica epigrafe, in e oltraggiare papa Gregorio IX Ugolino da colonne ma in seguito, forse su ordine
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versi distici elegiaci latini dettati secondo Anagni dei Conti di Segni (1170 ca.-1241), del papa, furono bruciate dai guelfi
il notaio e cronista Riccobaldo da Ferrara alleato dei Comuni lombardi guelfi ribelli. romani.
(1245-1320) dallo stesso Federico, Prima però Federico celebrò la vittoria Fabio Lambertucci, Roma
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insieme in un nuovo nucleo abitativo. Si
concentrarono nella zona di Palea, vale a
LA VOCE DI FOCUS STORIA dire la pietraia fluviale alla confluenza tra
la Bormida e il Tanaro, che potrebbe essere
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nostro podcast il grande su Spotify (bit.ly/
storico e germanista VoceDellaStoria) e su della Lega lombarda l’adesione di una
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Gian Enrico Rusconi Apple Podcasts. nuova città alla lotta di resistenza contro
te l’imperatore Federico Barbarossa, che
in onore di papa Alessandro III assunse
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Le origini di Alessandria spontanea, gli abitanti di Rovereto, il nome di Alexandria. Per la prima volta
Nell’articolo “La Lega s’è desta”, Solero, Villa del Foro, Oviglio, oltre a 40 Alessandria si trova citata in un documento
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pubblicato su Focus Storia n° 166, famiglie di Quargnento. Le popolazioni ufficiale (il trattato politico-militare), si è
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si specifica che la città di Alessandria furono supportate economicamente quindi convenuto di festeggiare in tale
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(sotto, nella cartina delle alleanze) fu dalla Compagna Communis di Genova e data il compleanno della città.
fondata nel 1168 dalla Lega lombarda. beneficiarono della protezione della Lega Mauro Remotti
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già raggiunto una sua configurazione. detto il Vecchio, marchese di Monferrato. Risponde Matteo Liberti.
Dal testo del reclamo di Federico I contro All’insediamento dell’urbs concorsero Per necessità di sintesi, si è fatto
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Cremona (1184) si evince che un primo gruppi di diversa estrazione sociale. riferimento nel pezzo a quella che numerose
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momento associativo derivò dai tre centri Come sostennero Sigerico e Romualdo cronologie riportano come data “ufficiale” di
di Gamondio, Marengo e Bergoglio. Salernitano, si trattò di uomini sottomessi fondazione di Civitas Novas/Alessandria, il
Secondo gli studiosi si aggiunsero, al Marchesato che decisero di rompere 1168. Nel far ciò, non si voleva escludere che
attraverso un processo di aggregazione gli schemi feudali per organizzarsi vi fossero già precedenti abitati, aggregatisi
spontaneamente, come d’altronde quasi
sempre avvenuto nella storia di ogni città, a
prescindere dalle date ufficiali di fondazione,
spesso “convenzionali”.
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NOVITÀESCOPERTE
A cura di Anita Rubini
MEDIOEVO
LA CROCIATA
RITROVATA
ANTICA GRECIA
Quando i templi
erano senza barriere
G ià nell’antica Grecia ci si preoccupava
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di abbattere le barriere architettoniche
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e costruire rampe per i disabili. Certamente
in alcuni templi dedicati alla medicina, te
ma anche in altri monumenti pubblici.
È la conclusione cui è giunta una ricerca
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(in alto, in una ricostruzione). l 7 settembre 1191 ad Arsuf (a nord dell’attuale Tel Aviv, in Israele) si svolse una battaglia
Secondo lo studio anche una serie di decisiva della Terza crociata (1189-1192) tra Riccardo Cuor di Leone e Saladino, vinta
edifici laterali al tempio presentavano dai cristiani. Ma dove avvenne di preciso lo scontro? Se lo chiedono gli archeologi da
questi scivoli, larghi abbastanza per anni e ora il mistero pare risolto grazie a Rafael Lewis, ricercatore allo Zinman Institute of
camminare con le stampelle. La tesi che Archaeology, dell’Università di Haifa (Israele).
mostrerebbe le più antiche strutture Caccia al “tesoro”. Bene o male, si conosceva il sito. Fonti antiche parlavano dei margini
identificate di questo genere non è però di un bosco di querce, abbattuto a inizio ’900. Lewis ha studiato foto aeree e storiche,
ancora accolta da tutti. Aldo Bacci esaminato il paesaggio e confrontato documenti storici. Ha individuato quindi una zona e
FLASH EGITTO ROMANO FLASH SECONDA GUERRA MONDIALE FLASH ANNI DI PIOMBO
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Dove si combatté la Terza crociata? Anche su Il distanziamento
un campo di battaglia vicino all’attuale Tel sociale nel ghetto
Aviv, oggi localizzato dagli archeologi. di Varsavia
N el 1940 i nazisti rinchiusero più
di 400mila ebrei in un ghetto di
Varsavia. Le condizioni di vita erano
pessime: il cibo scarseggiava, così
come l’acqua e il sapone. E ben presto
si diffuse un’epidemia di tifo. Furono
infettate 120mila persone e ne morirono
30mila, per la malattia o per la fame.
La situazione sembrava disperata, ma
all’improvviso, nell’autunno del 1941,
quando l’epidemia avrebbe dovuto
toccare il suo apice, il numero dei contagi
iniziò a calare e il tifo scomparve. Che
cosa accadde? È quello che ha cercato
di capire un team internazionale di
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studiosi, autori di un articolo pubblicato
sulla rivista Science Advances. Secondo
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te gli esperti, il tifo fu debellato grazie
all’intervento dei medici del ghetto,
che imposero rigorose misure sanitarie,
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l’ha setacciata munito di metal detector. In un’area circoscritta, il ricercatore ha trovato vari ULLSTEIN BILD/GETTY IMAGES
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NOVITÀESCOPERTE
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
Prima destinazione ANTICA CINA
In una stampa dell’800, la Chapelle
Expiatoire a Parigi: vi fu sepolto anche re
Luigi XVI (a sinistra) dopo la ghigliottina. Studiare anatomia...
duemila anni fa
L a scoperta di alcuni testi cinesi di
anatomia potrebbe rivoluzionare
la storia di questa scienza. Gli scritti
in questione, redatti 2.200 anni fa
su seta (nella foto, uno di questi),
furono ritrovati negli Anni ’70 in una
sepoltura aristocratica a Mawangdui
(Cina Centro-meridionale). A
lungo interpretati come dei testi a
carattere esoterico, conterrebbero
invece un atlante di anatomia
destinato a dottori e studenti di
medicina, come ha spiegato Vivien
Shaw, docente di anatomia alla
Bangor University (Galles). In questi
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RIVOLUZIONE FRANCESE scritti, il corpo è suddiviso in 11
sezioni, corrispondenti ai meridiani
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TOMBA REALE te dell’agopuntura, ossia i canali di
energia che, nella medicina cinese
tradizionale, scorrono nel corpo
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A
Parigi, a un passo da Place de la Concorde, dove svettava la ghigliottina ai tempi della sarebbero altro che
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Rivoluzione francese (1789-1799), Luigi XVIII, re di Francia dal 1814 al 1824, volle nervi, vene e arterie.
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erigere la Chapelle Expiatoire, un monumento in memoria delle vittime degli eccidi Pionieri. Tra IV e III
giacobini. La cappella è sempre stata considerata più che altro un memoriale, anche se si secolo a.C. alcuni
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sospettava che qui fossero stati inumati i corpi di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta medici greci scrissero
prima di essere traslati nella tomba reale di Saint-Denis. Ora c’è una conferma archeologica su questo tema, ma
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al loro seppellimento in questo edificio. Non solo: vi sarebbero state deposte anche altre le loro opere sono
spoglie, compresa quella di un altro protagonista di quel turbolento periodo, Robespierre.
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scatole di legno con i resti di almeno 500 persone. La cappella sorge sull’ex cimitero della fonti indirette. Il che
Madeleine, chiuso nel 1794, l’anno successivo alla morte di Luigi XVI e Maria Antonietta, farebbe degli scritti di
ma queste spoglie non erano nelle fondamenta e non sembrano appartenere al cimitero Mawangdui il più antico
storico. Quell’area fu probabilmente usata come fossa comune delle vittime ghigliottinate: atlante anatomico mai
finora gli storici credevano che tutti i resti fossero stati portati via. Invece no, e anche i identificato fino
sovrani in un primo momento furono seppelliti proprio qui. • a oggi. Simone Zimbardi
Aldo Bacci
TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi sconosciuti che sono stati, in vita, protagonisti. A cura di
Giuliana Lomazzi
Nel 1969 creò il cartone animato Scooby- Fondò con Franco Giuffrida Secondamano, Sostituto procuratore di Roma dal 1991 al
Doo! Dove sei tu? insieme allo sceneggiatore che nel 1977 fu una rivoluzione nel mercato 2010, si occupò a lungo di furti di opere
Ken Spears, con cui poi aprì uno studio. dell’usato: era infatti il primo giornale d’arte e reperti archeologici, con recuperi di
Protagonista un grosso cane e una band di italiano di annunci gratuiti (che però allora si capolavori come il Cratere di Eufronio e la Dea
ragazzi impegnati a risolvere misteri tra un pagavano e non uscivano subito). di Morgantina. Passò poi al ministero dei Beni
concerto e l’altro. Successo. Nato come quindicinale, diventò culturali.
Stop alla violenza. Il fumetto rispondeva poi settimanale e bisettimanale e raggiunse Lotta senza quartiere. Promosse una vasta
alle esigenze di molti genitori americani, le 50mila copie di tiratura. Dal 1997 divenne collaborazione internazionale per fermare i
preoccupati dei contenuti violenti dei cartoni online. Negli Anni ’90 Cervone, classe 1940, traffici illegali all’estero, e una revisione delle
del sabato mattina. È scomparso a 87 anni. vendette e si dedicò a operazioni di Borsa. leggi italiane in merito. È morto a 72 anni.
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TECNOVINTAGE [1983]
A cura di Eugenio Spagnuolo
OROLOGI
COSÌ NASCE
LA SWATCH
MANIA
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Da “secondo orologio”
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a oggetto di culto...
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l 1° marzo 1983 a Zurigo viene presentato lo Swatch:
un orologio in plastica colorato e analogico che sembra
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Nuovi modelli. Oltre a essere uno dei simboli degli Anni A sinistra, uno Swatch del
’80, lo Swatch è diventato materia da collezione, sebbene la 1983 con la sua confezione.
bolla della rarità si sia sgonfiata. Si può scegliere se comprarlo Sopra, tre versioni più recenti:
come oggetto di culto o come orologio, visto che non ha mai questi orologi si distinsero
smesso di funzionare... per il design originale.
IL MITO
Filottete e la ferita
nauseabonda
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Lo sfortunato eroe vi rimane per
dieci anni, solo e dolorante, fino a
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che i Greci non tornano: l’indovino
Eleno aveva infatti predetto che le LA VIGNETTA te
armi di Eracle erano necessarie per
IL SECONDO REICH
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espugnare Troia.
Sotto i ferri. A Troia Filottete viene
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sonno profondo, mentre il medico
Macaone taglia le carni morte, a carta geografica, realizzata dall’illustratore satirico francese Paul Haldol
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lava la piaga con vino e vi applica (1835-1875), ritrae un’Europa in subbuglio a causa della Guerra franco-prussiana
(che durò dal 19 luglio 1870 fino al 28 gennaio 1871).
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anestesia. Napoleone III (imperatore di Francia dal 1852 al 1870) e di Otto von Bismarck (dal 1862
primo ministro di Prussia, raffigurato come un grasso soldato che assoggetta l’Olanda
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un violento conflitto che sancì il potere della Grande Germania e l’inesorabile declino
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dell’Impero francese.
Uno schiaffo all’impero. Infatti il 1° settembre 1870 a Sedan (nelle Ardenne), la Francia
(nell’illustrazione decisa a respingere l’aggressione prussiana) subì una disfatta storica.
Napoleone III dovette abdicare e le ricche regioni dell’Alsazia e della Lorena passarono
in mano tedesca. E come se non fosse bastato tutto questo a umiliare la Francia, nel
gennaio 1871 Guglielmo I di Prussia fu proclamato imperatore di Germania proprio a
Versailles. In questo modo Bismarck creò un nuovo Stato (che includeva la Confederazione
tedesca del Nord, gli Stati indipendenti della confederazione tedesca e i territori sottratti
ai nemici come garanzia per i crediti di guerra pari a 5 miliardi di franchi), in pratica una
superpotenza che divenne immediatamente arbitro della politica europea.
PAROLE DIMENTICATE
IL NUMERO
S I N F O R O S A 50
MILA
Dal nome del personaggio di una farsa di Gli abitanti di Parigi sotto
Filippo II Augusto: dal 1180
G. Giraud (1776-1834), indica una ragazza al 1223 la popolazione
FRAUKE SCHOLZ/IMAGEBROKER/SHUTTERSTOCK
Eduardo De Filippo
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De Filippo (sopra, fotografato nel suo camerino nel diversi“padroni”. Inserito dall’Unesco secolo. Nel XV secolo fu ricostruito, ma
1954) sul palcoscenico del Teatro San Carlo il 15 marzo del tra i Patrimoni dell’umanità, oggi cadde in rovina a partire dal 1780, a
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1945, durante la prima della commedia Napoli milionaria. ospita un museo (sopra). causa di un incendio.
Era un invito alla sua città, distrutta dalla guerra, a FORTE MEHRANGARH, CASTELLO DI BUDA,
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“lasciar trascorrere la notte”, cioè a sopportare le difficoltà INDIA (81.000 M2) UNGHERIA (44.674 M2)
Eret l 1459 su un’altura presso Eretto nel 1410 ampliando una
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momentanee nella speranza di un futuro migliore.
Aspettando il sole. Oggi la frase è usata quando si Jod (Rajasthan), la fortificazione preesistente struttura. Inserito
(am a nel corso del XVII secolo) è dall’Unesco tra i Patrimoni dell’umanità
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attraversano periodi difficili, per invitare ad avere stat imora di numerosi regnanti. (nel 1987), è oggi sede del Museo
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pazienza che prima o poi se ne verrà fuori. Og bita a museo. storico di Budapest.
CASTELLO DI PRAGA, CASTELLO DI HIMEJI,
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Nell’884 sorse il suo primo nucleo Edificio militare giapponese eretto nel
in pietra (una chiesa), innestato su 1333 e ultimato nel 1618. Noto anche
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precedenti strutture in legno (da qui si come“airone bianco”, per via del suo
sviluppò poi la città di Praga). Assunse colore, fa parte dal 1993 dei Patrimoni
la forma attuale tra XIX e XX secolo. dell’umanità dell’Unesco.
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A cosa servivano
da prigione. a museo.
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CHI L’HA INVENTATO?
A cura di Matteo Liberti. Illustrazioni di Giampietro Costa
IL FAST FOOD
Oggi è il simbolo della globalizzazione
alimentare, ma l’abitudine di comprare
e consumare il cibo velocemente per
strada ha origini molto lontane.
I
l concetto di fast food come lo intendiamo oggi, ovvero una
forma di ristorazione basata sul consumo rapido ed economico
di panini in locali gestiti da grandi catene internazionali, prese
forma nella prima metà del Novecento negli Usa. Nello specifico,
la più antica catena di fast food è la A&W Restaurants, fondata nel
1919 dagli imprenditori Roy W. Allen e Frank Wright, il cui esempio
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fu seguito nel 1921 da Billy Ingram e Walter Anderson, fondatori La storia del fast food ebbe inizio nell’antica Roma: gli abitanti dell’Urbe
compravano nei thermopolia cibo pronto da consumare per strada.
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della White Castle. Dopodiché irruppe sulla scena la futura“star”del
settore: McDonald’s, le cui prime tracce risalgono al 1940, quando te
la creatività imprenditoriale dei fratelli Richard e Maurice McDonald
(meglio noti come Dick e Mac) li portò a perfezionare gli standard
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e di razionalizzazione degli
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I due fratelli Dick (1909- una novità, infatti se ne trovano consumava camminando o presso i chioschi in cui veniva preparata.
1998) e Mac (1902-1971) le radici già nel mondo antico.
che nel 1940 aprirono il Imprinting romano. I
primo negozio di hamburger primissimi antenati dei fast
a San Bernardino, in food risalgono al mondo egizio
California, ebbero l’intuizione e a quello greco: bancarelle
di migliorare i metodi di specializzate nella vendita di
produzione e introdurre piatti pesce fritto. Fu però nell’antica
e bicchieri di plastica. Nel Roma che il“pasto veloce”
1954, il visionario Ray Kroc conobbe il successo. Gli abitanti
convinse i due ad affidargli la dell’Urbe e di altri centri, da
gestione della catena. Ostia a Pompei, frequentavano
Un logo milionario. infatti i thermopolia, locali in
Kroc fondò un’Hamburger cui comprare bevande e cibo
University per formare i già pronto, sia da asporto sia da
manager e, liquidati i fratelli consumare in loco. Erano dotati
fondatori con 2,7 milioni di un bancone, affacciato sulla
di dollari, trasformò il loro
strada, in cui erano collocate
cognome nel marchio A partire dal 1895 si diffusero, prima in Germania e poi negli Stati Uniti,
anfore di terracotta destinate
McDonald’s. i distributori automatici che erogavano cibo preconfezionato.
alla conservazione e alla
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presentazione delle vivande, soprattutto minestre e legumi. In epoca
medievale si registrò invece la diffusione di venditori ambulanti che,
con i loro carretti, offrivano cibo facile da consumare camminando.
Tra le specialità, involucri di pasta ripieni di carne, formaggi e verdure
(varianti del pâté en croute francese). Poi, con l’arrivo dell’epoca
moderna e della rivoluzione industriale, la consuetudine di mangiare
nei pionieristici fast food si diffuse soprattutto nelle grandi città, dove
gli operai avevano poco tempo per la pausa pranzo.
Dal fish and chips all’hamburger. Nella Londra vittoriana,
all’incirca dal 1860, s’impose la moda del “fish and chips”, pesce
e patate fritte (avvolti in fogli di giornale) da consumare presso
chioschi ambulanti dai prezzi popolari. L’evoluzione del cibo veloce,
in cui rientra pure la pizza napoletana, nata anch’essa nell’Ottocento
come cibo di strada, proseguì negli Usa, dove il boom economico
di inizio Novecento e gli intensi ritmi lavorativi spingevano milioni
di persone a mangiare fuori casa. Molti imprenditori fiutarono
l’affare e iniziarono a progettare punti vendita sempre più
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La White Castle fu la prima catena di fast food a mostrare al pubblico la efficienti. Apparvero per esempio fast food automatici in cui il cibo,
preparazione degli hamburger, grazie alle vetrate intorno alla cucina.
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preconfezionato, veniva erogato da distributori a monetina. Questa
tipologia, nota come “Automat” e già testata in Germania (a Berlino)
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nel 1895, si diffuse negli Usa dal 1902 (da Philadelphia), spopolando
in tutto il Paese. Nello stesso anno s’impose una nuova specialità:
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COLONO VICHINGO
ISLANDA (COSTA OCCIDENTALE) 985 D.C.
N
o, non mi fido di Erik il Rosso. Eppure stare in Islanda: voglio l’avventura, una terra con mogli e figli, bestiame e provviste per
ho deciso di partire con lui, oggi. Quel mia, una nuova vita. E una famiglia, se Odino affrontare la traversata: saremo stipati su 25
vichingo mi ha ridato speranza: dice vorrà. Non posso rimanere a rimpiangere lunghe knarr. Sono navi mercantili, adatte ad
di aver navigato a nord-ovest per giorni e di un’occasione persa. Tanto un falegname alloggiare passeggeri e a trasportare merci
essere approdato in una landa rigogliosa e trova sempre lavoro, ovunque vada. E non nella stiva, più lente ma anche più larghe e
disabitata. L’ha chiamata Groenlandia, “Terra sarò solo: più di un migliaio di persone comode delle drakkar da guerra.
Verde”, ed è tornato qui a reclutare coloni. affronterà questo viaggio con me. Uomini, Saluti. Ieri sera il mio clan si è riunito: ci
Ho deciso di partire, perché non voglio più soprattutto pescatori, pastori e contadini, siamo divertiti in un’ultima leikfang, un
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NON SOLO BARBARI SELVAGGI
■ Gli storici fanno cominciare fusero con altri popoli, nei regni insediati nella Scandinavia coste europee, del Nordafrica e
l’epoca vichinga nel 793, con il normanni nati in Francia del Nord, Centro-meridionale e nella dei Paesi slavi.
violento saccheggio compiuto Inghilterra e Sud Italia. Germania Settentrionale) che
nell’abbazia sull’isola sacra di abitavano nei fiordi. ■ Tra loro c’erano anche eccellenti
Lindisfarne (Inghilterra). Poi, ■ I Vichinghi erano guerrieri Dalla fine dell’VIII secolo, si orafi, artigiani, pescatori, pastori,
dall’XI secolo, i Vichinghi si norreni (i popoli germanici diedero a razzie e saccheggi sulle commercianti e ingegneri navali.
combattimento a mani nude, con prese, ecco cosa succede, a bere troppo idromele! Vichinghi che per secoli hanno saccheggiato
sgambetti e cadute. Poi abbiamo bevuto e Ma è laurdag, cioè sabato, il “giorno della le loro coste venivano salutati con
cantato intorno a un falò, per dirci addio: alla pulizia”, e non rinuncerò al mio bagno entusiasmo dalle loro donne, abituate a
festa c’erano anche mio fratello maggiore settimanale. uomini puzzolenti e sporchi.
Olaf, con sua moglie Ingrid e i loro cinque Mi sciacquo con cura, pettino i capelli, Prendo lo scramasax e lo infilo alla cintura:
marmocchi. Ci sono stati abbracci, lacrime sistemo la barba e indosso abiti lavati. Gli non vado da nessuna parte senza il mio
e lunghi sguardi. Ho dormito pesante, inglesi pensano di insultarci, definendoci coltello. È l’unica arma che ho: la preziosa
stanotte, e mi sono svegliato di malumore: “eccessivamente puliti”, ma si sa che i Mordigamba, la vecchia spada di mio padre,
appartiene a Olaf adesso. Dovrò passare dal
fabbro per procurarmi un’ascia, prima di
imbarcarmi: bisogna essere pronti a tutto,
anche al saccheggio se necessario. Faccio
un fagotto con l’indispensabile: un paio di
brache; la kyrtill, il mio caldo abito in lana;
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la sottotunica di lino; fasce per le gambe e
calzini di lana; un paio di calzari e la spilla di
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bronzo che mio padre mi ha dato prima di
te morire. Getto il sacco sulle spalle, insieme al
mantello, ed esco dalla capanna di legno in
is
C rt lin
Manife ti, deplian line... gli ephe sono
n
Richiami
A sinistra, un
prodotto di pulizia
per metalli; in basso,
la polvere dentifricia
negli ephemera
della mostra The art
of advertising, alla
Bodleian Library,
Oxford.
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rta che
di Lidia Di Simone
D
ocumenti di pietra, come la Stele di giornali, figurine, depliant, etichette di prodotti...
Rosetta o il Codice di Hammurabi, ci Tutte testimonianze transitorie, effimere per
hanno tramandato le lingue perdute o le Soap & bike l’appunto, che consentono di ricostruire le
raccolte delle leggi di chi ha governato Sotto, la pubblicità del vicende umane attraverso il quotidiano, la grande
in epoche passate. Ma negli ultimi decenni del XX sapone nell’Ottocento Storia descritta da piccole storie. Documenti
secolo la storiografia anglosassone ha iniziato a si avvale di uno dei minori, ma che come i sassolini di Pollicino
catalogare quelli che vengono definiti documenti simboli della modernità, hanno lasciato una traccia, consentendo di
minori, ephemera (un plurale neutro latino che il velocipede. La donna mettere insieme un quadro dettagliato delle
diventa all’improvviso
prende le origini dal greco ephémeros, “dalla vita consumatrice e abitudini di vita a partire dal XVII secolo.
breve”, “effimero”), ovvero cartoline, pubblicità Solo per fare un esempio, la più grande
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protagonista. La mostra
uscite su magazine e quotidiani, inserzioni, è visitabile sul sito tragedia navale della Storia, l’affondamento
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biglietti del cinema, manifesti, diari, lettere ai visit.bodleian.ox.ac.uk. del Titanic, assume un altro sapore visionando
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secolo con i suoi
soldatini riprodotti vendeva un prodotto, Hitler, a un pubblico Printed ephemera, defininendoli documenti
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fedelmente in ogni abituato a consumare, e lo faceva attraverso apparentemente minori, nati senza la pretesa
dettaglio su fogli che la stampa di regime, i notiziari, i rapporti te di sopravvivere alla pura attualità del loro
oggi sono oggetto di governativi, le revisioni storiche, i libri, la messaggio. Tutto il suo lascito è contenuto
collezionismo. Nati radio, i film propagandistici, ma soprattutto nella John & Griselda Lewis Printing Collection.
is
sotto Napoleone, attraverso i classici strumenti della pubblicità: in Grazie a lui, oggi lo studio di queste tracce sta
questi eserciti di
v
carta aiutavano particolare, i volantini, le affissioni, i manifesti. acquistando sempre maggior valore presso le
ri
l’impero a formare Hitler dedicò tre capitoli del suo libro Mein istituzioni culturali. Hanno aperto la strada gli
le armate in carne e Kampf alla propaganda, a come dovesse essere anglosassoni: la Bodleian Library dell’Università
ie
ossa: i figli delle classi diretta alle masse, che hanno un “potere ricettivo di Oxford può vantare la John Johnson Collection
al
popolari crescevano molto limitato” e una “comprensione debole”, of Printed Ephemera, testimonianza poderosa
maneggiando i veicolandola con concetti semplici e ripetuti, dei cambiamenti del Regno Unito fra Settecento
rn
soldatini di Épinal e
e sottolineando sempre la stessa conclusione. e Novecento. Un altro ente, la John and Carolyn
così si avvicinavano
io
senza timore alla Precetti che il ministro nazista tradusse in Grossman Collection, raggruppa la più importante
coscrizione nelle due tipologie di messaggi: quello che doveva raccolta al mondo di grafica edoardiana e
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truppe di Bonaparte. lanciare il personaggio e la sua proposta politica, vittoriana, mentre negli States l’enciclopedica
Info: www. negli anni fino alle elezioni del 1933; e quello Bella C. Landauer Collection of Business and
imagesdepinal.com
Militari e signorine
L’impero britannico pubblicizza
in questo modo il suo estratto
di manzo. A destra, catalogo di
abbigliamento femminile.
18
S
NELL’ITALIA FASCISTA. Attraverso Tutta
l’esplorazione degli archivi, l’esame di migliaia
di ephemera, come i biglietti del cinematografo,
pubblicità
le pubblicità dei rotocalchi, le lettere alla piccola
posta dei giornali, le studiose dell’Università D ue sono le
caratteristiche
principali degli
di Udine guidate da Mariapia Comand hanno
scoperto che le ragazze nate dopo la fine della ephemera: sono per lo
più prodotti a stampa
Grande guerra, cresciute sotto il fascismo
e spesso sono inerenti
senza mai aver conosciuto un Paese libero e alla pubblicità. Questo
democratico, diventavano donne imitando settore si è sviluppato
le dive del grande schermo. Le influencer in America a metà del
dell’epoca si chiamavano Jean Harlow, l’attrice secolo scorso, ma era
che lanciò il biondo platino, e Greta Garbo con già presente in Europa
il suo taglio “alla paggio” che fu riproposto a partire dall’Ottocento,
come testimonia la
dagli acconciatori per un decennio. O Joan mostra dell’Università
Crawford, con la bocca dalla piega diabolica, di Oxford The Art of
imitatissima grazie ai cosmetici rigorosamente Advertising (che era
autarchici che venivano pubblicizzati in riviste prevista per quest’estate,
come Cordelia o Lidel. Questo rotocalco patinato ma è visibile solo in
fu ritenuto dal regime lo strumento più efficace forma digitale: visit.
Advertising Ephemera racconta la società per l’affermazione di una moda nazionale e del bodleian.ox.ac.uk/event/
art-of-advertising).
americana attraverso migliaia di pubblicità di tessile italiano.
prodotti femminili, manifesti militari, menu di
f2
ristoranti, ritagli di giornale e qualunque altro IL CULTO DI HOLLYWOOD. Le attrici
pd
pezzetto di carta possa venire in mente. Fu creata nostrane come Alida Valli e Luisa Ferida erano
dalla figlia di un produttore di corsetti di fine ammirate, ma le dive di Hollywood erano
te
Ottocento, Bella Clara Fackenthal, collezionista oggetto di vero culto, consumato nel buio delle
onnivora che mise insieme anche una incredibile sale da ragazze di ogni ceto sociale, capaci
is
raccolta di partiture (in inglese sheet music, di spendere in cinematografo, calze di seta e
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letteralmente “musica per foglio di carta”). Al belletti ogni piccolo risparmio. Sotto un regime
ri
di qua dell’Atlantico, la Biblioteca Nacional di che aveva proibito la diffusione dei magazine
Madrid ha pubblicato la raccolta Ephemera. stranieri come Vogue e Marie-Claire, il cinema
ie
La vida sobre papel (“La vita su carta”, 2003), restava l’unica fonte di informazione, con le sue
al
In Italia una ricerca originale è uscita da poco cinema autarchico dei “telefoni bianchi”, le
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per le edizioni Marsilio: Ephemera: scrapbooks, spettatrici erano sempre più orientate verso lo
fan mail e diari delle spettatrici nell’Italia del star system hollywoodiano. Era nato il divismo e
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regime ci racconta la vita delle donne durante il i rotocalchi si riempivano di belle facce lanciate
Ventennio e la loro grande passione, il cinema. dai film, finalmente in sonoro. •
© 2019 BY MARSILIO EDITORI S.P.A. IN VENEZIA (5)
Le dive
Ephemera italiani dal volume
di Marsilio editore sui
fenomeni di divismo nel
Ventennio. In alto a sinistra,
il magazine di Harrods.
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ANNIVERSARI
QUANDO
LA LIBIA
CI CACCIÒ
di Arianna Pescini
AIRL
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ochi bagagli, nessun documento emanò un primo decreto che confiscava
né soldi, ore di traversata in case e proprietà a chi non era “libico-
mare. Verso un futuro ignoto musulmano”, e un altro che negava
e con la tristezza nel cuore. i permessi per lavorare. Gli italiani (i
Sembra la storia di tanti disperati di oggi, residenti ufficiali erano circa 20mila)
ma è quella degli oltre 13mila italiani dovettero abbandonare il Paese entro
che abitavano in Libia cinquant’anni fa, ottobre, con un visto di sola uscita.
costretti a lasciare da un giorno all’altro Senza potervi fare ritorno fino al 2009,
i propri beni e la terra dov’erano nati nemmeno come turisti.
o cresciuti. Il colonnello Muhammar
Gheddafi (1942-2011), al potere L’INIZIO DI UN’ODISSEA.
dopo il colpo di Stato che nel 1969 Nonostante gli anni trascorsi, il lavoro e
rovesciò la monarchia, decise infatti i sacrifici, migliaia di famiglie pagarono
di nazionalizzare terre e imprese e di il prezzo di essere discendenti dei coloni
liberarsi degli “imperialisti”, arrivati fascisti: «Gheddafi aveva bisogno di
quando il Paese africano era una colonia un atto che lo legittimasse», spiega
italiana (vedi riquadro nelle pagine lo storico Arturo Varvelli, «e questa
seguenti). Il 21 luglio 1970 il colonnello espulsione gli permise di creare un X
Cinquant’anni fa,
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Gheddafi rimpatriò
pd
forzatamente te
migliaia di italiani,
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confiscando prima
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MONDADORI PORTFOLIO
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Andata e ritorno
A sinistra, arrivo in
massa di contadini
italiani in Libia negli
Anni ’20. In alto, la
motonave Sicilia,
carica di italiani, entra
nel porto di Napoli, nel
1970, dopo il decreto
di espulsione voluto
da Gheddafi (a lato).
21
S
Chi lasciava
entro due mesi
dall’arrivo i centri
di accoglienza
riceveva 500mila
lire in più di
indennizzo
nuovo spirito nazionale, delineando
nell’immaginario collettivo la figura
del colonialista italiano». In poche
settimane, lo Stato libico bloccò i
conti in banca e sequestrò almeno
duemila abitazioni, più di 500 attività
commerciali, 40mila ettari di terra, per
AIRL (5)
f2
di euro). Prima di lasciare la Libia, gli gesto delle forze dell’ordine prima della cambiò, in barba a ogni trattato.
pd
italiani dovettero consegnare beni e partenza era quello di strappare davanti Gli esuli speravano in un intervento
ricchezze, saldare le tasse e mettersi in ai nostri occhi la carta d’identità libica,
te dello Stato italiano, ma Roma mantenne
regola con i documenti: «In un mese in segno di spregio». Il viaggio fu un una linea prudente: «Data la situazione
fui costretta a code lunghissime per misto di amarezza, dolore e incredulità. petrolifera della Libia, l’Italia aveva
is
da portare alle autorità», racconta UNA COMUNITÀ SACRIFICATA. tra due Paesi spesso dipendono da
ri
Giovanna Ortu, oggi Presidente dell’Airl Gli esuli di Libia lasciavano casa e quelli economici», precisa Federico
(l’associazione che riunisce i rimpatriati attività, ma anche legami: «Avevamo Cresti, già professore di Storia dell’Africa
ie
dalla Libia). «A tutto ciò si aggiunse amici libici e di altre nazionalità. all’Università di Catania. E infatti mentre
al
un’epidemia di colera, che quella estate Facevamo una vita tranquilla in un Paese migliaia di connazionali partivano, altri
mise in ginocchio Tripoli. Ricordo bello e moderno». Di fatto la comunità arrivavano per lavorare nelle grandi
rn
che ci vaccinarono tutti, in fila, sotto italiana aveva contribuito allo sviluppo società italiane (soprattutto Eni e Fiat)
io
il sole». Alla fine di questo stillicidio dell’economia libica, sia prima sia che si stavano espandendo in Libia.
burocratico, veniva prodotto un ironico e dopo la cruciale scoperta del petrolio,
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alienante certificato di nullatenenza, che sfruttato a partire dagli Anni ’50. Alla L’ARRIVO IN ITALIA. Poi lo
permetteva di partire per l’Italia. fine della Seconda guerra mondiale gli Stato cercò di “riparare”: «Erano
I più “fortunati” rientrarono in aereo, italiani erano più di 30mila, concentrati previsti sussidi di 200mila lire per
dopo essere stati perquisiti. Gli altri a Tripoli e Bengasi. Gestivano negozi, ogni capofamiglia e di 150mila per
fecero il viaggio stipati in navi dirette aziende o erano impiegati in attività ogni componente del nucleo, più altre
a Napoli: «Io e mia madre portammo agricole; lavoravano nelle banche, 100mila lire di aiuto straordinario a testa.
le nostre cose al porto di Tripoli il 29 nelle scuole e nei ministeri. Un accordo All’epoca 150mila lire corrispondevano
agosto; i militari ispezionavano i bauli bilaterale tra Italia e Libia, stipulato nel a 2.500-3.000 euro attuali, per stabilirsi
e spesso trattenevano oggetti a loro 1956, garantiva i diritti previdenziali in Italia da nullatenenti», spiega Daniele
piacimento», racconta Paolo Cason, e di proprietà. Ma dal giorno in cui fu Lombardi, autore di Profughi. Dai campi
che all’epoca aveva 22 anni. «L’ultimo emanato il decreto di espulsione tutto agricoli in Libia ai campi di accoglienza
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il 1930 e il 1931 a liquidare la questione
in Italia (Aracne). Successivamente, sparsi in tutta Italia, da Trieste a Napoli. arrivò il generale Rodolfo Graziani
pd
un decreto riservò agli italiani di Libia Pochi metri quadrati a famiglia, cibo (poi tristemente soprannominato “Il
un certo numero di posti in alcuni scadente, nessuna privacy e soprattutto
te macellaio del Fezzan”), che su ordine
concorsi pubblici; in un periodo di forte una grande sofferenza. «Rabbia, paura, del governatore Pietro Badoglio si
tensione sociale (siamo nel 1970), il depressione e senso d’impotenza scagliò contro la popolazione accusata
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provvedimento alimentò l’ostilità già s’impossessarono di questi esuli di proteggere i ribelli. Intere tribù di
beduini vennero rinchiuse, dopo marce
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All’arrivo a Napoli, chi poteva andava declassamento economico-sociale», lungo la costa: emblematica la
presso amici o parenti: «Sentivamo aggiunge Luigi Scoppola Iacopini,
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qui a rubare il lavoro!”. Le autorità ci fatto si sentivano italiani e libici senza coinvolse circa 100mila persone. Quasi
chiesero di non parlare con i giornalisti; essere né l’una né l’altra cosa. la metà di loro morì di fame e malattie.
rn
distribuirono panini stantii e acqua, poi I campi avrebbero dovuto chiudere Privato del sostegno locale, al-Mukhtar
finì catturato e ucciso.
io
un’altra lunga attesa prima di essere entro il 1971. In realtà rimasero aperti Arrivano i coloni. “Pacificata” una volta
indirizzati alle nostre destinazioni. Io per anni. Le relazioni Italia-Libia invece per tutte, la Libia italiana fu affidata
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andai a Latina, dove abitava mia sorella. proseguirono indisturbate, appoggiate da dal 1934 al governatore Italo Balbo,
Ricevetti 500mila lire, due materassi e molti governi italiani: Gheddafi, durante che diede impulso alla costruzione
due coperte. Dopo qualche tempo entrai la sua dittatura, continuò a chiedere di infrastrutture e villaggi agricoli
alle Poste», conclude Cason. un risarcimento per l’occupazione lavorati da coloni giunti da varie parti
italiana. E infine nel 2008 ottenne il d’Italia: nel 1940 gli italiani in Libia
erano 120mila. Durante la Seconda
LA DESOLAZIONE DEI CAMPI. Trattato di amicizia e cooperazione che guerra mondiale, le truppe degli Alleati
I profughi che non trovarono subito un si quantificò nella cifra di 5 miliardi di occuparono il Paese, che cessò di essere
alloggio o un lavoro furono sistemati dollari da destinare a investimenti per italiano nel 1947. Diventò indipendente
invece in centri di accoglienza, infrastrutture e lotta all’immigrazione. solo nel 1951, con la salita al trono di re
casermoni freddi e spogli con bagni Ma la caduta del regime e l’uccisione del Idris I. Poi, nel 1969, il colpo di Stato di
in comune. Lo Stato ne allestì nove, dittatore, nel 2011, sospesero l’accordo. • Gheddafi.
Little Italy
in Africa
Da sinistra a
destra: consorzio
libico della
pesca nel 1939;
una classe negli
Anni ’30; donna
al lavoro in
una stazione di
rifornimento; il
Caffè delle Poste
negli Anni ’60.
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ANTICHITÀ
I SIGNORI
DEL FERRO
“
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envenuti a Pupluna”. Se 2.500
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Etruschi. Pupluna, l’attuale Populonia, era
però una città molto speciale, diversa da tutte
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le altre di questo popolo. Intanto non era un
semplice avamposto commerciale, ma l’unica te
importante città etrusca fondata sul mare: da
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una parte il porto ben protetto dall’insenatura
del golfo; sul promontorio rivolto verso l’isola
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Operosa
A destra, Populonia
nel III secolo a.C.,
quando l’attività
siderurgica “assediava”
ormai la necropoli: in
primo piano la tomba
aristocratica “dei Carri”
(VII secolo a.C.), che è
il tumulo più grande
(28 metri di diametro).
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Ben nascosta
Sopra, la tomba a edicola del “Bronzetto di offerente” nella Necropoli
del Casone. Scavata nel 1957, si trovava sotto sette metri di scorie ferrose
e ha restituito una statuetta di bronzo del VI secolo a.C.
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Populonia, il cui
nome significava Porto e
necropoli
forse “germoglio”,
prosperò per sette
secoli, fino al
periodo romano
Golfo
a vocazione metallurgica che sul ferro fondava di Baratti
la sua ricchezza e la sua potenza.
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sappiamo che non andò così. «Non possiamo
dire da chi fu fondata Populonia», spiega Marta
TEMPO DEI ROMANI
pd
Coccoluto, archeologa e responsabile del Parco
archeologico di Baratti e Populonia e del Museo Il paesaggio di Baratti e Populonia
te
del territorio di Populonia. «Ma della nascita
appariva così nel II-I secolo a.C., in
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della città sull’acropoli resta un’importantissima
testimonianza archeologica dell’VIII-VII secolo epoca romana, quando la produzione
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forse la morte o la cacciata di un personaggio che prosperò per sette secoli, fino a tutto il
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RICOSTRUZIONI ARCHEOLOGICHE INKLINK MUSEI /PARCO ARCHEOLOGICO DI BARATTI E POPULONIA (2)
Acropoli e
abitato
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ricerca del preziosissimo rame: unito allo Romani a dare le carte nell’ultimo capitolo della Così si estraeva
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Miniera del Temperino, oggi visitabile nel Parco ne assunse il controllo politico fino a farne separazione del ferro. I
archeominerario di San Silvestro. La lavorazione una civitas foederata», continua Coccoluto. forni venivano distrutti o
si deterioravano a causa
dell’ematite proveniente dall’isola d’Elba, che «Fu una conquista senz’armi: Roma non aveva delle temperature: per
faceva parte del territorio della città, come il alcun interesse a distruggere una città fiorente questo non se ne sono
tratto di mare che le separava, trasformò infine e ricca. E l’aristocrazia etrusca non aveva né trovati i resti.
Populonia in un vero centro siderurgico». l’organizzazione militare né la forza politica di 1. All’interno del “camino”
L’attività estrattiva all’Elba era così intensa opporsi a quella potenza emergente. Populonia in pietra refrattaria e
che i Greci chiamarono l’isola Aithalia, “la in epoca romana continuò a produrre ferro argilla si alternavano strati
di legna e di minerale
fumosa”, a causa dei fumi delle fornaci dove dall’ematite elbana a ritmi sempre più sostenuti,
contenente ferro, come
l’ematite subiva una prima lavorazione. Nei trasformando le necropoli abbandonate in l’ematite.
quartieri industriali di Populonia, infine, il depositi per le scorie della lavorazione del ferro. 2. A 1.100-1.300 °C gli altri
minerale ferroso veniva lavorato. Le sepolture cambiarono luogo e architettura, componenti diventavano
L’apice della produzione si raggiunse tra segno di un mutamento sociale: divennero tombe liquidi e si scartavano,
VI e III secolo a.C. Il boom metallurgico e a camera, scavate nelle cave di pietra (calcarenite mentre il ferro (che fonde
commerciale già nel V secolo a.C. convinse da costruzione) ormai abbandonate sulle pendici sopra i 1.500 °C) diventava
una pasta e si poteva
i governanti di Populonia a battere moneta: dell’acropoli, con stretti corridoi d’accesso raccogliere.
fu una delle prime città etrusche a farlo, e ripidi scalini tagliati in profondità nella
coniando monete d’argento con l’immagine roccia». Nacque così la Necropoli delle Grotte,
della Gorgone, il mostro mitologico greco. e anche l’abitato cambiò volto. «Una vasta
Quel denaro aveva anche uno scopo strategico: ristrutturazione urbanistica portò sull’acropoli
pagare i mercenari che difendevano la città. strade lastricate, templi, domus ad atrio, terme e,
I Greci di Siracusa, che volevano mettere le si ipotizza, un santuario su terrazze. Erano tutti
mani sul tesoro minerario etrusco, erano infatti segni del nuovo potere romano».
una minaccia costante. Ma furono i più vicini Populonia giocò forse per l’ultima volta un
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INKLINK
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ruolo chiave durante la guerra tra Roma e nell’80 a.C. subì la ritorsione del vincitore. «Le Al futuro!
Cartagine. Se Lucio Cornelio Scipione diventò condizioni economiche imposte da Silla alle Sopra, la ricostruzione
“l’Africano” per avere sconfitto i Cartaginesi, fu città filo-mariane furono un durissimo colpo per dell’offerta votiva delle
tazze da libagione che
grazie al contributo dei populoniesi: gran parte Populonia, che già affrontava una difficile fase di
avvenne nell’VIII-VII
del ferro che armò la sua spedizione nel 204 a.C. trasformazione», spiega ancora Marta Coccoluto. secolo a.C. sull’acropoli.
fu fornito dalla “Stalingrado etrusca”. «Lo sfruttamento intensivo delle miniere del Forse accompagnò un
Campigliese e dell’Elba era al termine, non passaggio di potere
RITORSIONE. Dopo tante mosse azzeccate, si accumulavano più grandi ricchezze, e altri nell’aristocrazia di
all’inizio del I secolo a.C. la città etrusca si interessi commerciali spinsero la popolazione Populonia. In basso
trovò dalla parte sbagliata della Storia. Nella verso il porto e nelle campagne. Le famiglie a sinistra, orecchini
etruschi del IV secolo a.C.
guerra civile romana Pupluna si schierò con aristocratiche spostarono le lussuose residenze
lo sconfitto Gaio Mario contro Lucio Silla e nel territorio, legandole ad attività produttive
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
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Nel 202 a.C. Roma sconfisse
Cartagine anche grazie a
Populonia: arrivava proprio
da lì il ferro per le armi
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Necropoli delle Grotte (IV-II secolo a.C.).
Da sito minerario...
a sito archeologico
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RICOSTRUZIONI ARCHEOLOGICHE INKLINK MUSEI /PARCO ARCHEOLOGICO DI BARATTI E POPULONIA
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e archeologo spinto dalla passione e dallo studio,
che aveva già individuato Vetulonia», spiega
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l’archeologa Marta Coccoluto. «Nel 1889 Falchi
te scoprì una tomba a cassone con uno splendido
vaso attico e nel 1898, dalle colonne del giornale
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Progresso maremmano, annunciò la scoperta della
necropoli di Populonia,“difesa e nascosta sotto un
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diverse da quella siderurgica. Poi, il Senato Capanna reale principalmente sotto la guida dell’etruscologo
romano vietò l’estrazione mineraria su tutto il Sopra, la “Casa
Antonio Minto, degli splendidi monumenti
suolo italico, favorendo la diffusione del ferro del re” in legno,
funebri oggi parte del Parco archeologico».
terra e paglia,
proveniente dalle nuove province imperiali fuori Sull’acropoli. Soltanto negli Anni ’80 si esplorò
sul promontorio
dall’Italia. La produzione populoniese rimase l’acropoli. «Le prime ricerche importanti furono
di Populonia. È
limitata all’autoconsumo». intraprese dalla Soprintendenza archeologica
stata realizzata
della Toscana, e portarono alla luce i resti di uno
dagli archeologi
dei tre templi romani. Dal 1998 le esplorazioni
GLORIA PERDUTA. In età imperiale sperimentali
diventarono sistematiche, grazie alle Università
l’economia di Populonia volse definitivamente davanti all’area
di Siena, Pisa e Roma. Questo grande cantiere-
al brutto: Roma aveva altre risorse a cui delle capanne,
scuola ha rivelato l’impianto urbanistico romano:
di cui restano le
attingere nel suo vasto impero, i forni furono edifici pubblici e sacri, abitazioni decorate con
buche dei pali.
progressivamente abbandonati e la città mosaici, poderose mura difensive. L’esplorazione
dell’acropoli è stata guidata da criteri di tutela
e fruizione da parte del pubblico, come quella
della Necropoli delle Grotte, i tombaroli hanno
depredato indisturbati decine di tombe intatte».
I segreti delle mura. La scoperta recente più
significativa? «Direi le cosiddette Mura alte
dell’acropoli», risponde l’archeologa. «Gli scavi
IV-II secolo III secolo a.C. 80 a.C. L’esercito di della Soprintendenza e dell’Università di Siena ne
a.C. L’attività Costruzione della Lucio Silla assedia hanno riscritto la cronologia: prima si ipotizzava
metallurgica è al cinta muraria in Populonia, che si che fossero della fine del V secolo a.C., ma lo
culmine. Necropoli epoca romana. era schierata con studio dei reperti e delle tecniche costruttive
“delle Grotte”. Gaio Mario nella sposta la datazione agli inizi del III secolo a.C.,
guerra civile. con funzione strategica a difesa del territorio
circostante».
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
Tomba “delle Pissidi L’ORA DEI COMMERCI
cilindriche”, scatole
portaoggetti provenienti Gli Etruschi (che i Greci chiamavano Tirreni)
da Corinto, in Grecia. furono grandi navigatori. Ecco una loro nave
del VII-VI secolo a.C. quando gli scambi
con il mondo greco erano intensi.
I prodotti di
esportazione Oltre al ferro, si
trasportati nelle commerciavano
anfore. bronzo, stagno,
olio, vino,
cereali e
vasellame.
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In una Firenze
in pieno fermento
politico e artistico,
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brillò la stella
di Lorenzo de’ Medici.
MAGNIFICO 31
S
PRIMO PIANO
LA VITA
MAGNIFICA DI
LORENZO
Successi e debolezze del politico più scaltro
del Rinascimento.
di Maria Leonarda Leone
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Re senza corona
In un quadro dell’800,
Lorenzo de’ Medici (1449-
1492), signore di fatto di
Firenze (in piedi), mostra
i suoi tesori d’arte al
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
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L’agguato dei Pazzi
tra le conggiure più famose del
Rinascimeento, quella dei Pazzi, organizzata
n l tentativo di metter fine alle vite di Lorenzo
e di suo fratello Giuliano e al dominio della
famiglia Medici su Firenze. Il primo a lanciare
l ea pare fu Francesco de’Pazzi, membro di
u a delle famiglie più influenti dell’oligarchia
o entina. Lo seguirono a ruota il nipote del
or
p , Girolamo Riario, e l’arcivescovo di Pisa
a cesco Salviati, con l’avallo del pontefice,
l duca d’Urbino, del re di Napoli e della
R pubblica di
Re d Siena: tutti avevano motivi
politici e un tornaconto
t economico per
avercela con Lorenzo.
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o amministratore non del tutto cioè di politico molto accorto e prudente, risolverle savio, nello esequirle presto e
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capace e non proprio onesto dei beni di un mecenate di altissimo livello, che animoso”. Ma notò anche che si dilettava
della famiglia e della Repubblica di sulla gestione finanziaria ed economica troppo, per un uomo del suo livello, di
v
Firenze? Qual è la verità sul Magnifico della banca di famiglia non dimostrò “cose veneree” e “giuochi puerili”. Non
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protagonista della storia d’Italia di fine però la stessa abilità del nonno Cosimo», occorre Freud per capire che quelle
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Quattrocento? spiega Gennaro Maria Barbuto, docente due anime contrapposte erano state
La recente storiografia ha restituito un
«La di Storia del pensiero politico medievale alimentate dai genitori, a forza di parate
al
profilo più equilibrato di Lorenzo: quello e rinascimentale all’Università Federico scenografiche e precoci incarichi di
II di Napoli. «Quanto al suo mito, responsabilità.
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Lorenzo fu l’ago della bilancia per la politica del suo
tempo, ma fu anche mecenate, poeta e umanista.
La gestione finanziaria invece non fu mai il suo forte
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MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
MONDADORI PORTFOLIO/ELECTA
Ma se il papa Sisto IV fu davvero successore.
una spina nel fianco del leader di Anche i rapporti col pontefice
casa Medici, la rivalità con il frate erano buoni, all’inizio: i Medici
domenicano Girolamo Savonarola erano infatti i suoi banchieri. Ma
appartiene invece in gran parte alla quando il Magnifico strinse i cordoni
successiva leggenda antimedicea. della borsa per evitare che il papa
Rapporti fragili. Savonarola, acquistasse la strategica piazzaforte
che aveva grandi doti politiche di Imola e troppo potere, i rapporti
PETER HORREE/ALAMY/IPA
e di oratore, fu chiamato a diplomatici si inasprirono. Al
Firenze proprio da Lorenzo: con punto che, dopo avergli revocato
le sue prediche anticorruzione si l’amministrazione della tesoreria e
inimicò gran parte dell’oligarchia prima di dichiarargli guerra, Sisto IV
fiorentina, ma solo dopo la morte diede l’avallo alla congiura dei Pazzi.
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il suo pieno appoggio
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THE PICTURE ART COLLECTION/IPA
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LUCREZIA DONATI
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MOSSA VINCENTE. Fu il suo
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più grande successo diplomatico:
una strategia costruita allo scrittoio, te
dettando lettere convincenti, lusinghiere
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o minacciose, coronata dalla partenza
segreta per Napoli alla fine del 1479. «Con
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Medici Ecco come Firenze fiorì grazie
ai Medici, diventando la culla
del Rinascimento italiano.
di Matteo Liberti
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Vita quotidiana
a Firenze
Gioco del calcio in
Santa Maria Novella,
in un dipinto del
1561 del pittore
fiammingo Jan Van
der Straet (detto
DE AGOSTINI VIA GETTY IMAGES
Giovanni Stradano).
La politica dei Medici
sottoponeva al
controllo del potere
centrale anche la vita
culturale e gli svaghi.
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I protagonisti
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abito della donna dipinta dal Pollaiolo che indicava l’appartenenza a una classe
al
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uando è iniziato il della potente famiglia Medici e in politiche economiche che aiutarono la
Rinascimento? La risposta particolare di due suoi esponenti: popolazione a far fronte ai debiti. Inoltre,
a questa domanda è da Cosimo “il Vecchio” e suo nipote la diminuzione della manodopera, figlia
sempre oggetto di dibattito: Lorenzo, alias “il Magnifico”. della peste, fece aumentare i salari e, di
alcuni collocano l’esordio di questa riflesso, alimentò i consumi.
straordinaria epoca nella seconda metà IL “GIGLIO” RIFIORISCE. A In questo contesto, s’imposero sulla
del XIV secolo, altri la spostano al XV, monte delle fortune fiorentine vi furono scena nuove potenti famiglie della
“secolo d’oro” dei fasti rinascimentali. i traumatici eventi che travolsero la città borghesia, tra cui spiccò quella dei
Se invece ci si chiede dov’è che tutto alla metà del XIV secolo. Già colpita da Medici. Suo primo illustre esponente fu
cominciò, la risposta è concorde: a una crisi finanziaria dovuta al fallimento Giovanni di Bicci de’ Medici, fondatore
Firenze, città baciata da un’invidiabile delle compagnie commerciali dei Bardi nel 1397 di una banca divenuta in poco
fortuna che le garantì un incredibile e dei Peruzzi (simili a moderni istituti di tempo la più importante d’Europa.
progresso economico, un’eccezionale credito), l’antica Florentia vide tra il 1347 «Finanziando papi e sovrani, i Medici
forza politico-diplomatica e, soprattutto, e il 1348 dimezzarsi i propri abitanti a formarono la rete di amicizie politiche
una sbalorditiva fioritura artistica e causa della “peste nera”. La situazione e diplomatiche più prestigiosa di tutta
culturale. Il tutto, sotto la supervisione poi migliorò grazie a una serie di efficaci Firenze», afferma lo storico medievista
Franco Cardini, autore del saggio Breve
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IL BANCHIERE LA DAMA
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BRIDGEMAN IMAGES
LA MOGLIE
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arti per dare lustro alla propria casata. del Fiore, consacrata nel 1436, la cui Piero), quando le istituzioni cittadine
«Cosimo sapeva che il mecenatismo immensa cupola, pensata per far invidia finanziarono la ricostruzione di molte
era un ottimo investimento, poiché al mondo, portava la firma di Filippo case in legno (soggette a frequenti
metteva in primo piano la sua famiglia Brunelleschi. «Quella brunelleschiana incendi), sostituite da abitazioni in
e induceva a parlarne con ammirazione, fu la stagione fondamentale della pietra e mattoni.
creando debiti di riconoscenza che in grande architettura pubblica fiorentina»,
politica non erano meno utili di quelli prosegue Cardini. «In una ventina d’anni, SOCIETÀ MULTIFORME. In ambito
economici», sottolinea Cardini. La infatti, egli progettò, edificò o riedificò sociale, la Firenze quattrocentesca era
fioritura di Firenze entrò così nel vivo e vari importanti monumenti tra cui il caratterizzata dalle cosiddette “Arti”, le
la città iniziò ad arricchirsi di molti dei portico dello Spedale degli Innocenti, la corporazioni che tutelavano e regolavano
suoi monumenti e palazzi. basilica di San Lorenzo e palazzo Pitti». i diversi mestieri. Tra tutte spiccava
Anche altri architetti iniziarono intanto a l’Arte della Lana, che esportava tessuti in
LA CITTÀ CAMBIA VOLTO. dare il loro meglio, chiamati dai Medici tutto il mondo, ma nel corso del secolo
Cosimo affidò a uno degli architetti più e da altre illustri famiglie della città. le maestranze fiorentine brillarono
acclamati del tempo, Michelozzo, i lavori Tra queste, oltre ai Pitti si distinsero i praticamente in ogni settore, spaziando
per la villa di famiglia a Careggi e per la Rucellai, a cui si dovette l’incarico a Leon dalla fusione dei metalli alla stampa.
nuova residenza nel cuore di Firenze: Battista Alberti per il completamento Le attività produttive e commerciali
l’odierno palazzo Medici Riccardi, la della facciata di Santa Maria Novella. caratterizzavano i quattro quartieri
cui edificazione iniziò nel 1444. Nel Il rinnovamento di Firenze passò in cui era divisa la città (Santa Maria
frattempo, dopo un concorso pubblico anche per gli edifici “popolari”, Novella, San Giovanni, Santa Croce e
bandito nel 1418, era stata completata soprattutto ai tempi di Lorenzo il Santo Spirito), ma Firenze esercitava
l’opera destinata a diventare l’emblema Magnifico (subentrato alla guida della il suo dominio anche sulla campagna
della città: la cattedrale di Santa Maria città nel 1469, dopo la morte del padre circostante. Tra i due territori c’era
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Sponsor
illuminati
Sopra, l’affresco
nella cupola in Santa
Maria del Fiore
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commissionato dal
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Granduca Cosimo I
nel 1572. te
A destra, il portico
dello Spedale degli
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Innocenti la cui
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riedificazione fu
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affidata a Filippo
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Brunelleschi
(1377-1446).
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emblema della
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città, fu realizzata
dall’archistar
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Filippo Brunelleschi
in seguito a un
concorso indetto
dalla corporazione
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i commercianti più
potenti di Firenze.
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di governo, affiancati dal gonfaloniere organismi. Nel 1490 i membri furono riuscendo a imporsi quale mediatore tra
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di Giustizia e dal podestà), Lorenzo si quindi ridotti a 17. forze contrastanti», spiega Cardini. «Fu
pose invece al centro della scena. Già Il Magnifico si attirò così anche qualche abile a rafforzare un’intesa con la Milano
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nominato membro a vita del Consiglio dei critica, soprattutto da parte del frate sforzesca e con la Napoli aragonese, al fine
Cento, avviò un’opera di accentramento domenicano Girolamo Savonarola, che di contenere le velleità espansionistiche del
del potere che lo portò nel 1480 a denunciò la corruzione e il vizio dilaganti papato e di Venezia, garantendo in questo
creare un nuovo Consiglio, detto dei nella Firenze medicea. «Dal punto di vista modo un prolungato periodo di pace sia
Settanta, composto solo da suoi fidati, economico, l’amministrazione di Lorenzo alla sua città sia al resto della Penisola».
concentrando in esso ogni decisione non fu in effetti ottimale, ma egli brillò Gli stilemi rinascimentali emersi a
governativa a scapito dei preesistenti senza dubbio per le qualità diplomatiche, Firenze influenzarono varie altre corti
italiane, a partire da quella pontificia (nel
1513 fu eletto il primo dei tre papi Medici,
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Mitici fatti
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I MEDICI
storia di una
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DINASTIA
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ntraprendenza, fiuto per gli affari,
capacità diplomatiche: grazie a
queste abilità i Medici, che pure
non vantavano tra i propri antenati
nobili blasonati o brillanti condottieri,
riuscirono a “farsi da soli”, costruendo
un’immensa fortuna e diventando
in meno di un secolo la dinastia più
influente del Rinascimento. Tutto
questo, tramite il commercio X
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Come una holding
A differenza della maggior parte
delle banche del ’300, come quelle
dei Bardi e dei Peruzzi, la banca Medici
era organizzata come una holding,
con filiali formalmente autonome,
dotate di propri amministratori e
registri contabili. Questa struttura
permetteva di recuperare le perdite
ed evitare che gravassero su tutta
la società, a patto di scegliere
amministratori capaci.
Verso il crac. Le prime filiali ad
andare in crisi, in seguito a prestiti
avventati o a cattiva gestione, furono
quelle di Londra, Lione e Bruges. La
situazione precipitò poi sotto Lorenzo,
che sperperò cifre immense e fu poco
attento nella scelta dei collaboratori.
Nonostante gli sforzi, il suo maggiore
assistente, Francesco Sassetti, non
riuscì infatti a evitare ruberie e frodi
in varie filiali. Non bastasse, ad
accelerare il collasso della banca fu
il deterioramento dei rapporti tra
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Lorenzo e la Chiesa, che diminuì
sensibilmente gli introiti.
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La fortuna
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della famiglia si
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fondò all’inizio
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su commercio e
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attività bancarie
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e l’attività bancaria, in una Firenze era una famiglia proprietaria di vari abitanti della città e le floride banche
in pieno fermento. immobili e cominciava a farsi largo tra dei Bardi e dei Peruzzi, due dei più
le file della borghesia fiorentina. importanti istituti bancari fiorentini,
NUOVI ARRIVATI. Le origini della «I Medici erano mercanti, oltre che erano fallite lasciando spazio per
famiglia Medici rimangono in parte banchieri, e all’estero reperivano merci l’ascesa di nuove, ambiziose famiglie. Il
oscure, anche se la propaganda non di vario genere che procuravano a salto di qualità arrivò subito dopo, tra
mancò di costruirvi attorno un alone clienti facoltosi: arazzi, carta da parati, il XIV e il XV secolo, per merito di un
mitico. La leggenda più suggestiva li quadri, candelieri, libri manoscritti, uomo geniale: Giovanni de’ Medici.
fa discendere da un eroico cavaliere argenteria, gioielli, schiavi», racconta lo
al seguito di Carlo Magno, Averardo storico Tim Parks nel libro La fortuna BANCHIERI DEI PAPI. Nato nel
de’ Medici, distintosi per aver ucciso dei Medici (Mondadori). «Speculavano 1360 da Averardo de’ Medici, detto
Mugello, un gigante che infestava comprando carichi di allume, lana, Bicci, e Piccarda de’ Bueri, Giovanni
le campagne di Firenze. I segni dei spezie, mandorle, seta, trasportandoli in non ereditò grandi ricchezze, ma aveva
colpi inferti dal mostro sullo scudo di tutta Europa e vendendoli a un prezzo un innato talento imprenditoriale. La
Averardo avrebbero originato le celebri più elevato». Iscritti alla prestigiosa Arte sua avventura era cominciata con il
“palle” dello stemma di famiglia. Favole del Cambio, che raggruppava banchieri, trasferimento a Roma, dove nel 1385 fu
a parte, è certo che i Medici fecero cambiavalute e commercianti di metalli assunto insieme al fratello Francesco
il loro ingresso nella Storia nel 1201, preziosi, nel corso del Trecento i Medici nella filiale romana della banca di
quando tra i rappresentanti del Comune parteciparono con alterne vicende alle un lontano parente di nome Vieri di
di Firenze viene menzionato un certo lotte intestine di Firenze, ricoprendo Cambio de’ Medici. Passarono appena
Chiarissimo, figlio di Giambuono de’ vari incarichi pubblici. Erano anni dodici anni, e nel 1397 Giovanni poté
Medici, capostipite della casata. Già turbolenti: nel 1347, una devastante tornare a Firenze con un bel gruzzolo
all’inizio del secolo seguente, la loro epidemia di peste aveva dimezzato gli e fondare il proprio istituto bancario,
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Generazioni
A sinistra, il padre di
Cosimo de’ Medici, il
primo signore de facto di
Firenze. Sotto, il figlio.
GIOVANNI DI BICCI
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PIERO IL GOTTOSO
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Nel tondo a sinistra, in
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mostra un medaglione
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Incontri al vertice
In un quadro dell’800, Caterina de’ Medici (1519-1589)
riceve il futuro re di Francia Enrico IV (1553-1610): Enrico
sposò in prime nozze la figlia di Caterina, Margherita, e poi
un’altra Medici, Maria.
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Quella dei Medici fu una
““ccriptosig
iptosignoria”: ggo
overnavano
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Firenze ma senza cariche ufficiali
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in società con Benedetto di Lippaccio,
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appartenente alla famigliia Bardi, e
Gentile di Baldassarre Bo oni. «Nei
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che per costruire un palaazzo di tutto Ciò nonostante, i Medici erano ormai
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Magnifico e sposa di Enrico II (1547),
e Maria de’ Medici, unitasi a Enrico IV
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di Borbone (1600). Entrambe furono
te particolarmente attive, e dopo la
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morte dei rispettivi mariti ressero
personalmente le redini del regno di
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a essere invisi ad antiche famiglie Oltre alla gotta, ereditò infatti la banca.
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oligarchiche come gli Strozzi e gli «Si ritrovò padrone della banca, ma
Albizzi, le quali nel 1433 riuscirono non vi erano motivi costituzionali per
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Il grande (e astuto)
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MECENATE
Il “Magnifico” investì il suo
“A
mmetteva nel gruppo
dei suoi famigliari
patrimonio per attorniarsi di tutti quelli di cui aveva
riconosciuto le doti
letterati, poeti e artisti. Ma non si naturali o il talento artistico, li trattava
con generosità, li accarezzava e non
trattò solo di mecenatismo: li lasciava mai”. Con queste parole
Niccolò Valori, politico e letterato
era un’abile mossa politica. fiorentino contemporaneo di Lorenzo
il Magnifico, sintetizzò l’attitudine
di Federica Campanelli di quest’ultimo a circondarsi di
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ERICH LESSING/ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO
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Vita da simposio
Quadro ottocentesco
ambientato nella
villa di Careggi, il
4 novembre 1474.
Lorenzo de’ Medici
circondato dai “suoi”
letterati celebra
l’anniversario della
nascita di Platone.
artisti, contribuendo così a donare a di Firenze, tra cui Palazzo Medici TALENT SCOUT. Nei suoi oltre
Firenze la sua “età dell’oro”. Eppure, Riccardi, che racchiude la Cappella dei vent’anni di governo della Signoria
come sottolinea molta storiografia Magi affrescata da Benozzo Gozzoli. (1469-1492), il Magnifico si dedicò
contemporanea, il suo mecenatismo Appassionato di cultura umanistica, alla protezione di artisti ed eruditi così
non è paragonabile a quello del fu Cosimo a patrocinare la fondazione come avevano fatto i suoi avi, ma a
padre Piero o del nonno Cosimo il dell’Accademia neoplatonica, differenza loro portò avanti una politica
Vecchio, l’esponente della famiglia cenacolo di dotti e letterati presieduto culturale in cui le committenze dirette
Medici che più di tutti si prodigò nel dal filosofo umanista Marsilio Ficino. – che comunque vi furono – giocarono
finanziare artisti e architetti per dar Il ruolo di Lorenzo come mecenate un ruolo secondario. Nel complesso,
lustro alla città. È a lui che si devono è dunque una leggenda? come annotava il Valori, Lorenzo fu un
infatti molti monumenti ed edifici Tutt’altro... “aggregatore” di talenti: «Ciò appare
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Lorenzo accolse
tra i suoi
protetti anche
Michelangelo,
che visse a corte
fino alla morte
del Magnifico
chiaro dal tipo di protezione che egli
riservava a filosofi, artisti e letterati, ai
quali amava presentarsi in qualità di
amico, consigliere e collega, più che
come principe che concede sovvenzioni
in cambio di servitù cortigiana»,
conferma Giovanni Delle Donne, autore
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del saggio Lorenzo il Magnifico e il suo
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tempo (Armando Editore). «Inoltre,
fu egli stesso un letterato, s’interessò te
alle dottrine filosofiche e fu un grande
collezionista di oggetti antichi».
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Talenti da esportazione
Lorenzo era un uomo di cultura Il Magnifico “sponsorizzò” Botticelli
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mecenate nel senso classico del 1482, l’artista fu impegnato, tra le altre
termine, preferì considerarsi un cose, nella realizzazione di questo
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IL MAGNIFICO GIARDINO. permise di entrare in confidenza con soggiornò per almeno due anni.
L’esempio più nobile del mecenatismo artisti dello spessore di Antonio del
di Lorenzo si riscontra nella fondazione Pollaiolo, Andrea del Verrocchio, ARTISTI “AMBASCIATORI”.
della cosiddetta “Scuola del giardino Domenico Ghirlandaio e Sandro Prima di Michelangelo, Lorenzo aveva
di San Marco”, considerata la prima Botticelli, il pittore mediceo per attratto nella propria orbita anche
Accademia di Belle Arti d’Europa. eccellenza (vedi riquadro in alto a Leonardo da Vinci, ma si trattò di una
Si trattava di un laboratorio aperto destra). «Negli ultimi anni della vita frequentazione breve, iniziata intorno al
a giovani talenti, che si trovava fra di Lorenzo, entrò a far parte della 1479 e conclusasi già nel 1482, quando
Palazzo Medici e piazza San Marco, cerchia delle persone a lui vicine anche il maestro toscano si trasferì presso la
dove Lorenzo conservava la propria un giovane Michelangelo Buonarroti, corte milanese di Ludovico il Moro.
collezione di sculture antiche. «Il che all’età di 12 anni era entrato nel Anzi, pare proprio che sia stato Lorenzo
giardino di San Marco, fondato dopo laboratorio del Ghirlandaio imparando a raccomandarne la partenza.
il 1475, aveva lo scopo di offrire la le tecniche del disegno fiorentino», Possibile che se lo sia fatto
possibilità di acquisire una formazione prosegue lo storico. «E quando il “scappare”? In realtà faceva parte
più vasta e accurata di quella che si Magnifico gli chiese di indicargli della politica del Magnifico, che per
riceveva nelle botteghe tradizionali», qualcuno fra i suoi migliori allievi, per affermare il primato culturale di Firenze
racconta Delle Donne. «Gli allievi inserirlo nella scuola di San Marco, il nel panorama italiano permetteva
potevano esercitarsi copiando i modelli Ghirlandaio fece tra gli altri proprio ai “suoi” artisti di lavorare anche in
antichi e imparando le “regole” della il nome del Buonarroti». Fu così che altri centri, così da diffondere lo stile
tradizione classica, sotto la direzione Michelangelo entrò nel “giardino”, fiorentino e portare in alto il nome della
dello scultore Bertoldo di Giovanni, ricevendovi la sua prima formazione città. Già nel 1481, su richiesta di papa
discepolo di Donatello». come scultore. Ma il Magnifico gli offrì Sisto IV, aveva inviato a Roma un folto
Altra peculiarità del Magnifico fu lo un’ulteriore opportunità, aprendogli nel gruppo di pittori per affrescare le pareti
stretto rapporto col vivace ambiente 1490 le porte della propria residenza a della Cappella Sistina. Si trattava di
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Botticelli, maestro
di propaganda
U no tra gli artisti più rappresentativi
dell’epoca d’oro di Firenze fu
Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi
(1445-1510), meglio noto come
Sandro Botticelli, pittore strettamente
legato alla famiglia Medici. Per loro
realizzò infatti molti ritratti e opere
di “propaganda”, venendo tra l’altro
incaricato, dopo la congiura dei Pazzi
del 1478, di dipingere le effigi dei
cospiratori sulle pareti di Palazzo
Vecchio, secondo l’antica usanza
della cosiddetta “pittura infamante”,
finalizzata a infangare pubblicamente
i condannati. Raggiunta la piena
maturità artistica, Botticelli divenne
quindi il migliore interprete degli ideali
di bellezza, amore e armonia promossi
dal neoplatonismo rinascimentale, e
capolavori quali la Primavera (1480
circa) e la Nascita di Venere (1485 circa)
ne sono il massimo esempio.
Tutto in famiglia. Contrariamente a
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quanto creduto per molto tempo, a
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volerli non fu Lorenzo de’ Medici, ma il
te cugino Lorenzo di Pierfrancesco, detto
“il Popolano”. L’unica committenza
certa del Magnifico riguarda gli
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al nonno Cosimo, Lorenzo sua passione per le opere dal gusto di alcuni piccoli e grandi capolavori
de’ Medici, non aveva anticheggiante, le lussuose dimore, le che mostrano l’essenza del mondo del
ereditato solo l’intuito costosissime collezioni e gli animali Magnifico, con un occhio particolare
politico, ma anche l’amore esotici seppe stupire come pochi altri al suo rapporto con il potere politico, il
per le lettere e le arti. Infatti con la i suoi contemporanei. Ecco la storia denaro e gli artisti. •
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L a cosiddetta“Tazza Farnese”,
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“principe delle arti”
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PETER HORREE/ALAMY/IPA
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Il Magnifico riceve
l’omaggio degli
ambasciatori, di
Giorgio Vasari con
l’aiuto di Marco da
Faenza. L’affresco
(1556 ca.) si trova
a Firenze, a Palazzo
Vecchio, nella Sala
di Lorenzo.
La giraffa d’Egitto
P ur non essendo un signore de iure,
Lorenzo de’ Medici ebbe una tale
influenza politica da godere degli onori
suscitò molto clamore: l’11 novembre
1487, l’ambasceria del sultano d’Egitto
Qaytbay portò in dono alcuni animali
esemplare visto in Italia fin dai tempi
dell’antica Roma.
“Pet friendly”. Il Magnifico, grande
di un vero sovrano, anche presso le corti esotici, tra cui un “camelopardo”, nome col amante di specie rare ed esotiche, trasferì
estere. A celebrarne le doti diplomatiche fu quale i fiorentini chiamavano la giraffa. la giraffa in una fattoria ben attrezzata fra
tra gli altri Giorgio Vasari, autore nel 1556 di La presenza di questo animale negli zoo Poggio a Caiano e Prato, ma, nonostante
un ciclo d’affreschi a Palazzo Vecchio dove di corte non era una novità, ma in pochi gli sforzi per tenerla in vita, il 2 gennaio
spicca la scena in cui il Magnifico riceve un prima di allora avevano avuto modo 1488 l’animale morì. Si dovranno
omaggio da parte degli ambasciatori. di vederne una. Anzi, si ritiene che il aspettare 300 anni per rivedere un altro
Il dipinto rievoca una vicenda storica che “camelopardo di Lorenzo” sia stato il primo “camelopardo” in Europa.
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La villa “all’antica”
C ommissionata dal Magnifico a
Giuliano da Sangallo intorno
al 1480, la Villa di Poggio a
Caiano (Prato) è la più celebre
fra le residenze medicee ed è
considerata il prototipo della
villa rinascimentale. Per staccare
dalla routine degli impegni
politici, Lorenzo desiderava avere
un luogo dove potersi ritirare
con la sua cerchia di umanisti e
dedicarsi alla contemplazione
e allo studio. In pratica,
immaginava un soggiorno
che ricalcasse il modello della
villeggiatura romana, in cui nobili
e aristocratici si dedicavano
all’otium. Il Sangallo, quindi,
progettò una residenza senza
funzioni militari (com’era invece
il classico castello medievale), La villa di
riccamente adornata di elementi Poggio (sopra,
classicheggianti, immersa nel in un dipinto
verde e riservata solo ai piaceri
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seicentesco),
del corpo e della mente. insieme ad altre
Troppo tardi. Purtroppo,
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11 ville medicee in
Lorenzo non riuscì a vederla 1494, il cantiere subì una battuta Magnifico (e futuro papa Leone Toscana, fa parte
completata: morì prima che d’arresto durata fino al 1512, X), riprese le redini della città. La
te del Patrimonio
i lavori terminassero. Con la anno in cui il cardinale Giovanni villa tanto desiderata da Lorenzo Unesco.
cacciata dei Medici da Firenze, nel
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de’Medici, secondogenito del sarà quindi terminata nel 1520.
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ARCHITETTURA E CULTURA
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La biblioteca
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“domestica”
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dei Medici
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Testa di fauno vecchio di Talento precoce
Michelangelo Buonarroti
(1489). L’originale è
perduto, forse distrutto È forse la scultura meno nota del
Buonarroti, eppure la sua genesi
testimonia sia il genio precoce
fauno vecchio, opera in marmo
(oggi perduta) databile al 1489.
Michelangelo la realizzò quando,
Una vena di follia. Quando
Lorenzo lo vide, fece notare
che la bocca di un anziano non
dal Savonarola dopo la
cacciata dei Medici. Una del maestro toscano sia l’abilità quattordicenne, era apprendista poteva essere così perfetta,
copia, poi trafugata dai di Lorenzo il Magnifico nel saper presso la “Scuola del giardino così Michelangelo la rimodellò
nazisti, si trovava al Museo cogliere le qualità di un artista: di San Marco” (vedi articolo facendo saltare gli incisivi a colpi
del Bargello. si tratta della cosiddetta Testa di precedente), copiando una scultura di scalpello. Tempo dopo, Lorenzo
antica della collezione privata rivide il fauno “sdentato” e ne
del Magnifico. Secondo quanto rimase così entusiasta da ospitare
narrato dalle fonti, il ragazzo non Buonarroti nella propria casa a
si limitò a riprodurre fedelmente il Palazzo Medici, contribuendo ad
modello, ma lo scolpì con la bocca avviare la sua carriera.
leggermente aperta, con tanto di
lingua e dentatura.
TRACY CARNCROSS/ALAMY/IPA
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Ercole e Anteo, la
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statuetta in bronzo
del Pollaiolo (1475), è
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conservata al Museo
del Bargello di Firenze.
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Michelangelo si guadagnò un
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SCULTURA
La virtù dei potenti
T ra i pochi manufatti
commissionati direttamente dal
Magnifico ritroviamo Ercole e Anteo,
(è alta appena 45 cm), la statuetta
è considerata uno dei massimi
capolavori del tempo, per la resa del
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PRIMO PIANO
SAPERNE DI PIÙ
LA DINASTIA
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anche la storia di un ospite raffina- Con l’occhio e la penna del ro- della famiglia più ammirata e invi- complesso e segnò l’inizio della
diata di tutto il Rinascimento. finanza internazionale così come
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to, poeta e intellettuale, punto di manziere, l’autore ripercorre come
riferimento di un circolo di letterati si formò la fortuna economica te la intendiamo oggi, con le dovute
e artisti grazie ai quali Firenze si della famiglia più famosa dell’U- La congiura dei Pazzi differenze dettate dalla tecno-
trasformò nel centro culturale più manesimo e del Rinascimento Lauro Martines logia. I Medici nella prima veste
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importante d’Europa. Non per italiano. Perché tutto cominciò (Mondadori) di banchieri si mossero in una
nulla qui si formarono geni come Il sottotitolo di penisola frammentata e contesa
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Michelangelo e Leonardo. Ma non Bicci de’ Medici fondò una piccola questo saggio è il-
furono tutte rose e fiori nel destino banca a Firenze, con alcuni soci. luminante: intrighi Romano Impero, rendendo alta-
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di Lorenzo: subì una congiura san- In cinquant’anni, un’abilissima politici, sangue mente remunerativa un’impresa
guinosa a cui scampò per un pelo, gestione dell’impresa e della strut- e vendetta nella non priva di rischi. Tanto che
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e che trascinò la città in una lunga tura societaria, unita a un’accorta Firenze dei Medici. si presero una condanna per
usura dalla Chiesa. Riuscirono alla
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guerra. Una curiosità: il Magnifico strategia politica, portò i Medici Nel 1478, infatti,
non ebbe figli illegittimi, raro per a espandersi in tutta Europa e a il potere di Lorenzo il Magnifico è grande, ma quando furono più
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un uomo potentissimo e di grande trasformarsi da ricchi banchieri a ben saldo ma non mancano forti interessati al potere politico, il
fascino come lui. politici influenti, per diventare in- opposizioni al suo governo, che Banco declinò.
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GANGSTER STORY
BIG JIM COLOSIMO
IL MAESTRO DI AL CAPONE
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uando morì gli fu rifiutata la proprio con Colosimo che il superboss ristorante, venne ucciso. Il killer non fu mai
sepoltura con rito cattolico della mala italo-americana degli Anni ’20 trovato (si sospettò anche di Al Capone) ma
dall’arcivescovo di Chicago. Era iniziò la sua carriera, prima come buttafuori sul mandante ci sono meno dubbi: fu molto
colpevole di aver divorziato dalla prima di bordello e poi come barman del Four probabilmente il nipote, Torrio, unico erede
moglie. E pensare che nella vita Giacomo Deuces, che funzionava sia da sala per il del suo impero criminale.
Colosimo (1877-1920) si era macchiato di gioco d’azzardo sia come casa chiusa. Elisabetta Intini
ben altro. “Big Jim” (come fu soprannominato Affari di cuore. Amante dell’opera, mollava
in seguito) a 18 anni partì dalla Calabria, da i suoi “affari” per correre a teatro e pare fosse
un paesino nei pressi di Cosenza, alla volta amico del tenore Enrico Caruso. Apprezzava
© BETTMANN/CORBIS
degli Stati Uniti. Giunto a Chicago, tentò anche vestiti eleganti e gioielli, soprattutto
di guadagnarsi da vivere lavorando come i diamanti, tanto da essere soprannominato
garzone e spazzino, ma ben presto per “Diamond Jim”. A 40 anni Colosimo, ormai a
arrotondare cominciò a dedicarsi ai borseggi capo di un impero criminale, perse la testa
f2
e alle estorsioni. per una giovane cantante diciannovenne,
Impero a luci rosse. È innegabile che il Dale Winter. Lasciò la moglie, sposò la
pd
crimine esercitasse sul giovane Colosimo un Winter e progettò di passare ad affari più
certo fascino, tanto da indurlo a entrare nel tranquilli. Per questo motivo quando,
te
giro della prostituzione e del gioco d’azzardo. durante il Proibizionismo, Torrio gli propose
is
Sposò un’italiana immigrata, Victoria di dedicarsi al nuovo business del
Moresco, con la quale, all’apice della sua contrabbando di alcolici, lui rifiutò
v
La donna era la zia del mafioso Johnny Torrio, l’attenzione della polizia.
che divenne presto collaboratore di Big Jim. L’11 maggio del 1920, una
ie
Nel 1910, a soli 33 anni, il povero immigrato settimana dopo il suo secondo
al
Luna di miele
con il morto
Giacomo
Colosimo con la
seconda moglie
Dale Winter in una
foto del 1920. La
sposò quell’anno e
fu ammazzato
una settimana
dopo il “sì”.
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nemici di Roma, da Annibale ad Attila. Nilo, tra storia antica e archeologia.
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DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Arnoldo Mondadori 1, 20054 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it
Salta salta!
Una ginnasta
danese esegue
una perfetta uscita
da un’evoluzione
su cavallo alle
Olimpiadi di
Londra, celebrate
tra il 27 aprile e il 31
ottobre 1908.
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SOCIETÀ
QUAL È LA FEDERAZIONE
SPORTIVA PIÙ ANTICA? Domanda posta da
Enrico, Milano.
L
a Fédération Internationale de Gymnastique (Fig), o Federazione Internazionale di
Ginnastica, fondata il 23 luglio 1881 a Liegi, in Belgio, e trasferitasi nel 2008 a Losanna,
in Svizzera (dove hanno sede molte altre federazioni sportive internazionali). La Fig
regolamenta tuttora ogni disciplina ginnica, sia olimpica (ginnastica artistica, ritmica e
trampolino elastico) sia non olimpica. Più “giovane” di appena cinque anni è l’International
Rugby Board (Irb), organismo che governa il rugby, fondato nel 1886 in Inghilterra, mentre
risalgono al 1892 la Federazione del canottaggio (Fisa) e quella di pattinaggio su ghiaccio
(Isu). E il calcio, lo sport più amato d’Italia? La Fifa (Fédération Internationale de Football
Association) nacque il secolo successivo: il 21 maggio 1904.
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Suonatore di cornamusa
COSTUME
sostiene le truppe inglesi
in India, 1897.
Mussolini
prendeva
il Viagra?
Domanda posta da
Giulia, Siracusa.
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Questo prodotto, confezionato
in Germania, si basava su un
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potente mix di lecitina e altri
estratti vegetali noti per le qualità
TRADIZIONI
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eccitanti, ossia muira puama
Perché si dice “tornare Domanda posta
te e yohimbine hydrochloride. A
procurare l’Hormovin al duce era il
con le pive nel sacco”? da Giuseppe, Forlì.
is
medico Francesco Saverio Petacci,
Q uesta famosa espressione, riferita al fallimento di un’iniziativa di qualsivoglia padre di Claretta Petacci, l’ultima
v
genere, deriva da un’usanza diffusa un tempo in ambito bellico. Fino ai primi e la più importante tra le amanti
ri
decenni del Novecento, durante l’attacco di un esercito oppure al termine di una dello stesso Mussolini. Nonostante
battaglia vittoriosa, era infatti consuetudine suonare le “pive”, strumenti musicali a fosse sposato dal 1915 con Rachele
ie
fiato analoghi alle cornamuse e alle zampogne. Quando le cose andavano male, però, Guidi (detta “donna Rachele”) e la
al
non essendoci nessuna vittoria da celebrare, le pive rimanevano all’interno delle propaganda lo dipingesse come
custodie, ossia “nel sacco”, quale triste sinonimo di sconfitta. Una seconda ipotesi, un fedele “padre di famiglia”, il
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meno accreditata, fa derivare il detto dall’usanza degli zampognari, durante il periodo duce fu infatti un impenitente
natalizio, di raccogliere monete e altre offerte in un sacco. Quando la raccolta non dava donnaiolo, tanto che alcuni storici
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buoni frutti, al ritorno si tornava a casa con solo le pive nel sacco. gli hanno attribuito ben 400
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MONDADORI PORTFOLIO
François Vatel? 1938. Per le
sue prodezze
Domanda posta sessuali usava
da Vera, Torino. un farmaco
chiamato
U no dei più celebri cuochi e
pasticcieri di sempre, noto
sia per la bontà dei suoi piatti
Hormovin.
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Data
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NERONE
PROTAGONISTI
L’imperatore aveva
avuto come guida
uno dei più grandi
filosofi latini. Ma le
sue ossessioni e le sue
follie lo spinsero a
ordinare al maestro
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di uccidersi. E quello
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obbedì. di Giulio Talini
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MONDADORI PORTFOLIO
E SENECA
“N
on gli rimaneva ormai più, lontano. Giunto a Roma dalla natia Cordova
dopo aver ucciso madre (allora colonia romana), Lucio Anneo Seneca
e fratello, che aggiungere trascorse la gioventù tra gli studi di grammatica
l’assassinio del suo educatore e di retorica. Poi scoprì la filosofia, un colpo
e maestro”. Queste le parole che, secondo lo di fulmine. Lo stoico Attalo, in particolare,
storico romano Tacito, Seneca rivolse alla lo conquistò più degli altri maestri: “Quando
moglie e agli amici prima di togliersi la vita. udivo Attalo inveire contro i vizi, gli errori, i
Il filosofo si riferiva a Nerone, un tempo suo mali della vita”, raccontò all’amico Lucilio in
discepolo, ora suo carnefice. L’imperatore gli una lettera, “ho provato spesso compassione per
aveva ordinato di uccidersi con l’accusa di il genere umano e ho creduto che egli fosse un
essere tra i cospiratori della torbida congiura uomo sublime”.
dei Pisoni del 65 d.C. Seneca, con coraggio, Seneca stoico, dunque. Ma uno stoico con
ubbidì, ma non poté cancellare le ombre di il vizio della politica: nel 31-32 d.C. il filosofo
f2
un’esistenza trascorsa a braccetto col potere. assunse la carica di questore nella turbolenta
pd
Roma di Tiberio. Passò un brutto momento col
UN UOMO POPOLARE. Come arrivò il successore, Caligola, che gli invidiava le doti
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nostro filosofo ai vertici della politica romana? oratorie e la popolarità al punto da pensare di
Per molto tempo, in realtà, se ne tenne ben farlo fuori. Eppure Seneca gli sopravvisse,
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A proposito
dello stoicismo
L o stoicismo è la scuola
di pensiero fondata
nel III secolo a.C. dal
greco Zenone di Cizio.
Alla base della filosofia
stoica (da Stoà Poikíle,
il portico dell’agorà di
Atene dove gli stoici si
riunivano) risiedeva il
Logos, il principio divino
che governa l’universo
secondo ragione (una
sorta di panteismo). Di qui
traeva la sua importanza il
concetto di dovere, inteso
come azione conforme
all’ordine razionale del
cosmo. Ora, ciò che
impediva all’uomo di
agire secondo il dovere
erano le passioni, che
andavano quindi vinte
raggiungendo l’apatia,
f2
ovvero l’indipendenza
dagli eventi del mondo,
pd
considerata pura libertà.
Il pensiero stoico ebbe
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ne divennero illustri
esponenti.
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Il misfatto
Nerone contempla il
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con pazienza e lealtà al potere. I guai vennero di Britannico, altro figlio del defunto
rn
con l’ascesa, nel 41 d.C. del mansueto Claudio, imperatore (ma non di Agrippina).
io
quando Seneca fu accusato di adulterio con la Seneca compose poi per Nerone un
nipote del nuovo imperatore, Giulia Livilla. Gli moderato discorso programmatico:
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costò l’esilio in Corsica. Emily Wilson, autrice “Il palazzo e il Senato sono due cose
di Seneca. Biografia del grande filosofo della diverse. Il Senato può conservare le sue
classicità (Mondadori), precisa che «il pensatore competenze”. Ammazzato Britannico
aveva allacciato una rete di amicizie potenti, in l’anno dopo, Nerone ebbe finalmente
particolare con le sorelle di Caligola, Agrippina e Roma in pugno. Doveva ringraziare
Giulia Livilla, che esercitavano ancora una certa anche Seneca.
influenza a corte. Claudio aveva buone ragioni
per temere che lo scrittore potesse capeggiare una L’OBIETTIVO DEL FILOSOFO.
congiura». A richiamare Seneca dal confino ci Certo, allo stoico, per quanto spregiudicato
pensò nel 49 d.C. la potente Agrippina, divenuta e ambizioso, non mancava un movente
nel frattempo imperatrice dopo avere sposato filosofico. Poteva realizzare il sogno di
Claudio. Il filosofo, ci spiega Tacito, doveva Platone: infondere la filosofia e la virtù
educare il figlio Nerone e, soprattutto, favorirne nel sovrano rendendolo illuminato;
l’ascesa al trono: “Madre e figlio avrebbero potuto conciliare pragmatismo e stoicismo
così servirsi dei consigli di lui nella speranza addomesticando il potere. Non a
di conquistare l’impero, perché si pensava che caso dedicò al giovane princeps
Seneca sarebbe stato fedele ad Agrippina per il un trattato quasi pedagogico
ricordo del beneficio e ostile a Claudio per il dolore intitolato De clementia: “Ho
dell’offesa”. Agrippina vide giusto: alla morte di deciso di scrivere sulla clemenza,
Claudio, nel 54 d.C., forse avvelenato proprio Nerone Cesare, per poter fare in
dalla moglie, Seneca e il prefetto del pretorio qualche modo la parte dello specchio,
Afranio Burro, da bravi complici, affrettarono e mostrarti l’immagine di te stesso, che
l’incoronazione del giovane Nerone nel timore sei avviato a raggiungere il massimo
che qualcuno potesse appoggiare le pretese dei piaceri”. Per cinque anni l’esperimento X
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Il regno di
un tiranno
N erone salì al trono
alla morte di
Claudio nel 54 d.C.,
grazie alle manovre
della madre Agrippina
minore. Per i primi
cinque anni, il giovane
sovrano, con l’ausilio
di Seneca e di Burro,
avviò numerose
riforme che lo resero
amato dal popolo. Ma,
dopo questo periodo
dorato, si scatenarono
in lui paranoia e
megalomania (si
credeva il migliore
poeta dell’impero), che
lo spinsero a eliminare
ogni oppositore reale
o presunto: assassinò
così Agrippina, Burro
e l’ex moglie Ottavia.
f2
Inviso a cristiani e
pd
senatori, Nerone subì
però una damnatio
memoriae eccessiva:
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ingiustamente accusato
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dell’incendio di Roma
del 64 d.C., in realtà si
v
sventando la congiura
dei Pisoni nel 65 d.C.,
rn
l’imperatore rimase
io
lo dichiarò, nel 68
d.C. nemico pubblico,
costringendolo a Il maestro voleva condizionare Nerone per
suicidarsi.
funzionò piuttosto bene: l’imperatore seguiva Sabina) e persino Burro. Al complotto contro
i consigli del maestro e, dettaglio assai più l’invadente Agrippina contribuì anche Seneca,
importan nte, lo ricopriva d’oro. Il filosofo e la gente lo sapeva: “L’opinione pubblica”,
accettò senza troppi complimenti sesterzi in secondo Tacito, “condannò non già Nerone,
quantità, lussuose ville rurali, appezzamenti la cui immane ferocia superava qualsiasi
di terreno a Roma e forse anche in Egitto. Un possibilità di sdegno, ma Seneca”.
imperro nell’Impero. Il popolo, tuttavia, non La brutta fine di Ottavia e, soprattutto,
gradiva un’avidità tanto sfacciata, specie quella del collega Burro allarmarono però il
se maanifestata da un arcinoto pensatore. filosofo. Dopotutto, «Seneca», spiega ancora
Un certo Suilio lanciò pubblicamente pesanti Wilson, «non poteva non aver capito, fin dal
accuse a Seneca: “Con quale saggezza morale”, suo ingresso a corte, e sempre più col passare
sbottò, “con quali precetti filosofici ha saputo del tempo, che la sua vita era nelle mani di un
Seneca accumulare in quattro anni trecento giovane capriccioso e umorale». Gli intellettuali
milioni di
d sesterzi?”. Forse esagerava, ma d’età imperiale, in effetti, sperimentavano
nell’invettiva c’era del vero. E infatti Suilio, spesso che «l’insidia viene da un uomo solo,
troppo sccomodo, fu spedito alle Baleari. molto potente, di cui tutti potrebbero essere
vittime».
PIAZZA A PULITA. Ma a un certo punto la luna Seneca, benché stoico, non voleva affatto
di miele finì. Nerone non si lasciò più guidare: morire. Così, si presentò da Nerone, per provare
tra il 59 e il 62 d.C. fece fuori l’onnipotente a salvarsi la pelle (e la faccia). La buttò sul
madre, l’ex moglie Ottavia (ripudiata per Poppea sentimentale: “L’uno e l’altro abbiamo colmato
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Costretto al suicidio
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in marmo dell’imperatore.
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di Arianna Pescini
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ochi periodi storici sono staatti cruciaalii disponevano di tantissimo carbone e cotone Puntto di
come quello della prima Riv volluziionne (quest’ultimmo in arrivo dalle colonie). Con le part
parten
ennza
industriale (1760-1840 circa)). A par re decisive innnovazioni, tra le altre, della macchina Una ved duta del 1801
di Coa oalb
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brorook
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dale
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dalla seconda metà del Sett o a vapore di Watt e del telaio meccanico per villaggio
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infatti, l’Inghilterra guidò una trasformazio one la tessitura, il Paese diventò presto la prima nello Shropshire
economica e sociale che cambiò per seem ree potenza industriale del mondo. Basti pensare che fu laa culla
il volto delle città e la vita dei loro abitaanti,, che sin dal 1780 la produzione industriale dell’indu ustria
diffondendosi poi al resto dell’Europ pa e aglli cresceva ogni anno del 4-5 per cento, e che i minerariia e
Stati Uniti. Ma quale fu l’impatto di molttiss mi telai a vapore passarono da 2.400 nel 1813 a metallurrgica della
prima Riivoluzione
inglesi con questo rinnovamento epocale? 224mila nel 1850. Lo straordinario sviluppo
industriaale: qui
I britannici avevano appena vissuto o un a dell’industria tessile e di quella estrattiva e infatti è stato
rivoluzione agraria e uno sviluppo deemograaficco; siderurgica spinse decine di migliaia di persone X messo a punto il
procedim mento per
otteneree ghisa
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usando il carbon
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fossile.
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ALAMY/IPA
con difficoltà economiche a trasferirsi, per
cercare lavoro nelle nascenti fabbriche. Ma
l’industrializzazione fu così veloce e richiese
manodopera così numerosa che le città non erano
preparate ad accogliere questa massa di gente,
costretta dunque ad affrontare un nuovo modo di
lavorare senza una struttura sociale alle spalle.
f2
Sotto, una delle prime locomotive a
abitanti), Liverpool e Manchester (500mila vapore di William Hedley, costruita
pd
ciascuna). Il caso di Manchester è strabiliante: nel intorno al 1813; in basso a destra, il
1785 era poco più di un villaggio, cinquant’anni primo maglio a vapore, progettato da
te
dopo era diventata la terza città inglese. Questo James Nasmyth nel 1839.
sviluppo, però, avvenne in modo sproporzionato.
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La lunga
giornata Nel 1834, il 20 1su 3
dei dannati per cento dei Le famiglie
che vivevano in
L a giornata di un
lavoratore di lavoratori condizioni di povertà
negli Anni ’50
tessili aveva
Londra o Manchester, dell’Ottocento,
in fabbrica come in a Londra
meno di 13 anni
miniera, era scandita
da ritmi massacranti
e lasciava ben poco
spazio allo svago o al
riposo.
Di buon’ora. Nei di avventori, anche grazie all’abbassamento dei
fatiscenti quartieri prezzi di birre e liquori. I dati sono incredibili:
popolari ci si alzava nella sola Manchester, a metà dell’Ottocento, si
all’alba, spesso consumavano 700mila litri di acquavite all’anno.
dopo una notte
passata in stanze PRIMA LE DONNE E I BAMBINI. A pagare
sovraffollate, sudicie
e malsane. Lavarsi più di tutti il conto alla “modernità” furono le
era praticamente donne e i bambini dei ceti poveri, sfruttati perché
impossibile, data la costavano meno e avevano una corporatura
cronica mancanza adatta a svolgere compiti specifici. I ragazzini in
di acqua pulita, particolare venivano spediti sin da piccolissimi
f2
e a questo si negli opifici a battere il cotone, controllare i telai,
aggiungevano un’aria
pd
azionare le macchine: secondo alcuni dati del
esterna irrespirabile
(tra fumi e vapori delle Parlamento inglese, nel 1834 circa il 20 per centote
fabbriche, camini dei lavoratori tessili aveva meno di 13 anni. I
ecc.) e una scarsa piccoli erano impiegati inoltre nelle vetrerie,
is
56%
di gesti meccanici
al
fisica (nelle miniere arrivarono alcune leggi per garantire loro La percentuale
di carbone o negli nel 1851 dibambini
io
f2
per i senzatetto (in forse a Preston, vicino
un dipinto del 1874). a Manchester, che lo
pd
Sotto da sinistra: scrittore aveva visitato
te bambini sporchi e qualche tempo prima.
malvestiti giocano La feroce critica sociale
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
sulle condizioni degli
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in un sobborgo di
Londra (1872); lavoro operai è sottolineata
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causato dall’uomo:
“Era una città di mattoni
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rossi, o meglio di
ALBUM/PRISMA/MONDADORI PORTFOLIO
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I GRANDI TEMI NAZIONI UNITE
ONU
L’
DI TUTTI
Le Nazioni Unite hanno 75 anni:
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nacquero nell’ottobre 1945 per
pd
garantire pace e sicurezza dopo i te
disastri delle due guerre mondiali.
vis
di Francesca Ghirardelli
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Voto e azione
Caschi Blu in
io
Medio Oriente,
1955 circa.
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A destra, delegati
della Conferenza
Onu sull’ambiente
umano, a
Stoccolma, il 16
giugno 1972.
C
inquantuno Paesi alla
fondazione, 193 oggi, riuniti
nel segno della cooperazione
e del mantenimento della
pace, 80 trattati e dichiarazioni per
la tutela dei diritti umani, numerose
agenzie e oltre 70 operazioni di
peacekeeping in tutto il mondo: è
il bilancio delle Nazioni Unite, che
a ottobre compiono 75 anni. Una
lunga storia di confronti e scontri
tra Stati membri, di scelte condivise,
controverse o mancate, di missioni di
successo e fasi di stallo. “Noi, popoli
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delle Nazioni Unite, decisi a salvare dal presidente americano Franklin D. avevano dichiarato guerra a Germania
le future generazioni dal flagello della Roosevelt, comparve per la prima volta e a Giappone e che avevano sottoscritto
guerra, che per due volte nel corso di in un documento ufficiale era il 1942 e quel primo documento ufficiale del ’42.
questa generazione ha portato indicibili non indicava l’organismo internazionale Così, il 24 ottobre del 1945, alla
afflizioni all’umanità, […] abbiamo che conosciamo oggi. Nel mezzo del nascita ufficiale delle Nazioni Unite,
risoluto di unire i nostri sforzi”: così conflitto mondiale, 26 nazioni, guidate Italia, Germania, Giappone, Spagna e
è scritto nel preambolo dello Statuto dagli Alleati Usa, Urss e Gran Bretagna, Svizzera furono escluse dal processo di
fondativo redatto nell’aprile del 1945. si erano “unite” contro altre nazioni, fondazione. L’Italia aspettò fino al 1955
Allora il mondo era in ginocchio, quelle dell’Asse di Adolf Hitler. Tre per diventare uno Stato membro.
sotto le macerie lasciate dal conflitto anni dopo, durante i preparativi per
mondiale che andava concludendosi. la Conferenza di San Francisco in cui DIFFIDENZE E VETI. Fra i ranghi
venne redatto lo Statuto della futura di questa alleanza post-bellica, però,
ALLINEAMENTI BELLICI. Quando organizzazione, a prendere parte ai esistevano già significative divisioni. Il
il nome di “Nazioni Unite”, formulato lavori furono invitati solo gli Stati che fatto che all’interno dell’organismo più
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In campo
Un Casco Blu cambogiano
istruisce allo sminamento
un collega di stanza a
Cipro. Sotto, la foto del
primo Tribunale penale
internazionale per l’ex
Iugoslavia (nato nel 1993).
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All’inizio c’erano
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C RON OLOG IA
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Così parlarono
“Se Kennedy non fosse un
milionario analfabeta e
ignorante, capirebbe che non ci si
può mettere contro i contadini”
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o di oppressione, né è
pd
YASSER ARAFAT, licenza di fare tutto
leader dell’Olp, te
13 novembre ciò che si vuole”
1974, Assemblea MONDADORI PORTFOLIO
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generale.
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Anni ‘90, l’allentarsi delle tensioni di collaborazione o opposizione dei di peacekeeping risale al 1948 con il
tra superpotenze diede spazio a singoli leader delle maggiori potenze», dispiegamento di osservatori militari
@g
una stagione di intensa attività: spiega Amy Sayward. «Così, se Ronald in Medio Oriente per monitorare
dalla creazione del Tribunale penale Reagan, che non era un fan dell’Onu, l’armistizio tra Israele e i vicini arabi.
internazionale per l’ex-Iugoslavia, fece ritirare gli Usa dall’Unesco e diradò «Le missioni più riuscite sono quelle
all’intervento per l’espulsione dell’Iraq i pagamenti all’organizzazione, il suo di cui si sente meno parlare: significa
dal Kuwait, alle azioni per elezioni successore George H. W. Bush (padre), che hanno mantenuto la tensione
libere in Cambogia. convinto del valore delle Nazioni bassa. Così è stato per la missione più
Unite, fu disponibile a lavorare con il lunga, ancora in corso, a Cipro», spiega
CHI HA FATTO LA DIFFERENZA. Consiglio di Sicurezza». la studiosa. Di rado i Caschi Blu sono
Dal 1946 nove persone, tutti uomini, stati coinvolti in azioni di guerra: è
hanno ricoperto la massima carica di CASCHI BLU E FALLIMENTI. Uno accaduto in Corea (1950-53) e durante
segretario generale. «Eppure, a incidere dei simboli più noti delle Nazioni Unite l’espulsione dell’Iraq in Kuwait (1990-
davvero non sono stati un segretario sono le Forze internazionali di pace 91). «Tra le operazioni più controverse
generale o l’altro, bensì l’atteggiamento Onu, i Caschi blu. La prima attività e fallimentari, ci sono quella dei primi
1948, maggio: in 1948, dicembre: 1955, dicembre: 1956, novembre: a 1960: il maggiore 1967: dopo la
Palestina si svolge la l’Assemblea l’Italia entra a seguito della crisi di aumento di adesioni guerra dei Sei
prima operazione di generale adotta far parte della Suez, viene istituita in un anno: 17 nuovi Giorni, il Consiglio
peacekeeping Onu. la Dichiarazione Organizzazione la prima Forza Stati membri, 16 di Sicurezza adotta
universale dei diritti delle Nazioni Unite. d’emergenza Onu: dall’Africa. la Risoluzione
dell’uomo. nascono i “Caschi 242, base per il
blu”. dialogo tra Israele e
Palestina.
85
S
Guerra e pace
Soldati e rifornimenti
paracadutati da unità aeree
Onu, durante la guerra di
Corea (1950-53). Sotto,
rifugiati ruandesi fuggiti
dalla capitale Kigali vanno
verso nord scortati dai
Caschi blu (1994).
f2
Oms: sfide continue
pd
L ’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è anch’essa un istituto delle
Nazioni Unite. È attiva dal 1948, erede della Pan-American Health Organisation
e di altri gruppi che nell’Ottocento monitoravano la diffusione di malattie
te
is
epidemiche. Dall’attività di promozione dell’uso degli antibiotici, non appena
scoperti, alle campagne vaccinali antipolio, l’Oms ha vissuto fasi di scarsi risultati
v
ma anche di grandi successi: male andò negli anni Cinquanta e Sessanta quando
ri
(sopra, nigeriani in fila per le vaccinazioni contro morbillo e vaiolo nel 1969).
Gli Anni ’80 e ’90 furono segnati dalla lotta all’Aids, mentre le ultime dure sfide
rn
sono state quella con la più grande epidemia di Ebola in Africa Occidentale nel
io
e le proteste, duramente
città lituana di Vilnius, sono spuntati
all’improvviso degli scheletri umani.
continuano. Ma in quale
di gennaio” del 1863 contro l’impero zarista.
Tra gli insorti, che furono impiccati e sepolti
f2
pd
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ri
ie
al
rn
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@g
88
S
L’ULTIMA DITTA
NIKOLAI PETROV/BELTA/TASS/SIPA U/MONDADORI PORTFOLIO
Nel novembre dello scorso anno, a oltre
un secolo e mezzo di distanza, i resti di
Kalinowski sono stati inumati di nuovo con una
cerimonia solenne: una miccia che ha riacceso il
sentimento nazionale bielorusso e ha spianato la
strada ai fatti degli ultimi mesi.
A far esplodere l’insofferenza dei bielorussi –
innescando una situazione che ricorda da
vicino quella di Budapest nel 1956 e di Praga
nel 1968 – hanno contribuito la grave crisi
economica e le ennesime elezioni-farsa (le
Il presidente Lukašenko
ultime del 9 agosto sono state contestate anche
dall’Unione Europea) che hanno riconfermato
f2
pd
te
vis
ri
ie
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rn
io
In piazza
Una donna sventola
@g
TURA D’EUROPA 89
S
LETTONIA
LITUANIA
RUSSIA
POLONIA
Minsk
BIEOLORUSSIA
UCRAINA
I “russi bianchi”
f2
alla presidenza il sessantaseienne Aleksandr dissoluzione del Rus’ di Kiev, lo Stato degli slavi
Sogno breve Lukašenko. Colui che è considerato “l’ultimo orientali, in seguito all’invasione mongola».
pd
Sopra a destra, il re dittatore d’Europa” è ininterrottamente al potere Dall’unificazione delle popolazioni locali nacque
Stanislao Augusto giura da un quarto di secolo. te allora il Granducato di Lituania, uno Stato
sulla nuova costituzione: pagano passato poi al cattolicesimo, multietnico
è il 3 maggio 1791
PIÙ EUROPA MENO RUSSIA. La
is
e multirazziale formato dagli odierni territori di
e con questo atto
Polonia e Lituania (che Bielorussia ha un legame con Mosca molto più Lituania, Bielorussia e di parte dell’Ucraina. Con
v
comprendeva l’attuale recente di quello che il suo stesso nome può l’unione di Krewo del 1386 fu poi sancita l’unità
ri
Bielorussia: nella cartina lasciar pensare. L’etimologia del nome Bielorussia dinastica tra il Paese baltico e il regno di Polonia.
ie
in alto i confini odierni) risale al nome del Rus’ di Kiev, il regno fondato Di lì a poco il Granducato raggiunse il suo
divennero un solo Stato. nel IX secolo da una tribù scandinava che si periodo di massimo splendore (ed espansione)
al
Ma l’indipendenza aveva i stanziò in quei territori, mentre l’aggettivo sotto il governo (1401-1430) del granduca Vitoldo
giorni contati.
cromatico (bielo, bianco) si riferisce a quella parte il Grande. La fusione tra i due regni fu suggellata
rn
del territorio che nel XIII secolo rimase libera nel 1569 con l’Unione di Lublino che dette vita
io
per secoli del mondo polacco-lituano», spiega sotto la giurisdizione della cattolicissima Corona
Ettore Cinnella, sovietologo dell’Università polacca. Infine la Costituzione del 1791 unificò
di Pisa. «Una prima entità statuale bielorussa Polonia e Lituania in un solo Stato, destinato però
nacque alla metà del XIII secolo dopo la a durare pochissimo.
f2
nel corso dei secoli ci fa comprendere come è stato mai reciso del tutto. «Nel corso del XX persone dall’area
ma il bilancio delle
pd
questi territori abbiano avuto una storia assai secolo si verificò qualche sporadico tentativo
vittime resta a
diversa da quella russa, e siano espressione di di rivitalizzare l’identità nazionale bielorussa
te tutt’oggi un mistero:
una civiltà a tutti gli effetti europea. L’influenza ma ad animarlo furono soltanto piccoli gruppi, le stime oscillano
polacco-lituana sulla Bielorussia si concluse con la cui esiguità confermava la debolezza della
is
da poche migliaia
la spartizione della Polonia nel 1795», prosegue sua tradizione culturale», prosegue Cinnella. a circa un milione.
v
Cinnella. «Da quel momento in poi sia i territori «E si verificò un curioso paradosso: la lingua Le pesantissime
ri
bielorussi sia quelli ucraini entrarono a far parte bielorussa, che nel ’500 si era sviluppata in forma contaminazioni
della Russia di Caterina II e terminò anche letteraria con la prima traduzione della Bibbia, fu radioattive
ie
hanno colpito
quella tolleranza religiosa che fino ad allora rivitalizzata proprio durante il periodo sovietico. gran parte delle
al
aveva contraddistinto il Granducato di Lituania. I timidi tentativi indipendentisti del 1991 non regioni circostanti
Gli slavi ortodossi cominciarono a sentirsi più furono certo paragonabili a quanto avvenne e continuano a
rn
vicini a Mosca per motivi religiosi e, al contrario ad esempio nei Paesi baltici, i quali, al pari danneggiare la
salute di migliaia
io
dell’Ucraina che disponeva di un’intellighenzia dell’Ucraina, non si sono mai sentiti realmente
e di una coscienza nazionale molto forti, in legati alla Russia». di abitanti in
Bielorussia, Ucraina e
@g
Bielorussia il sentimento patriottico fu meno La figura simbolo della fase post-Urss è senza
Russia.
accentuato. E ciò spiega anche gli sviluppi dubbio Alexander Lukašenko, che governa in Oggi. Per contenere
successivi alla Rivoluzione russa». modo autoritario dal 1994 dopo aver accentrato le scorie radioattive
Con l’inizio dell’Ottocento la Bielorussia su di sé ogni potere. Grazie all’aiuto russo ha e limitare la
entrò dunque nell’orbita di Mosca, prima sotto azzerato ogni opposizione e nel 2015 è stato eletto contaminazione
il regime zarista poi sotto quello sovietico, presidente per la quinta volta. La sua lealtà nei dell’ambiente è
restandoci di fatto fino ai giorni nostri. Le rivolte confronti del Cremlino è stata ripagata con lauti stato realizzato
un “sarcofago”,
dei bielorussi contro gli zar del XIX secolo che sussidi economici e commesse di combustibile una massiccia
avevano l’obiettivo di ricreare la Confederazione a basso costo. Ma il rapporto privilegiato con struttura in acciaio e
polacco-lituana fallirono tutte, compresa quella Mosca ha iniziato a incrinarsi dopo la guerra in cemento che copre
che nel 1863 vide protagonista Konstanty Ucraina del 2014. Lukašenko ha criticato Putin il reattore nucleare
Kalinowski. per l’annessione russa della Crimea e ha n. 4 (quello che
iniziato a cercare l’appoggio dell’Ue per causò l’incidente).
POSIZIONE STRATEGICA. Fin dall’epoca diversificare un’economia sempre più in crisi. Le operazioni di
bonifica della
medievale i territori bielorussi hanno svolto la Finché le disuguaglianze sociali sempre più centrale sono
funzione di “zona cuscinetto” nei confronti di consistenti non hanno innescato le grandi proseguite fino ai
tutti gli invasori che da Occidente tentavano di proteste di massa dell’estate scorsa esplose in giorni nostri e sono
puntare al cuore della Russia. Prima le incursioni seguito a elezioni farsa messe in dubbio destinate con ogni
polacco-lituane dal XV al XVII secolo, poi anche dalla Ue. «Il Paese è di fronte a un bivio», probabilità a non
l’invasione del re di Svezia Carlo XII nel 1700 e conclude Cinnella. «Gli errori commessi da concludersi mai.
Ciononostante l’area
quella napoleonica del 1812, infine le spedizioni Lukašenko e da Putin possono portare
intorno a Chernobyl
tedesche nel corso delle due guerre mondiali. finalmente alla rinascita di un sentimento continua a essere
Ciò spiega perché da almeno due secoli il nazionale e condurre il Paese verso una vera abitata da alcune
controllo del Paese è ritenuto indispensabile per indipendenza». • centinaia di persone.
91
S
SALUTE
Tra rimedi miracolosi, vittime illustri e anche un
santo patrono, la millenaria (e mai vinta) lotta contro
la caduta dei capelli.
DANNATA
di Claudia Giammatteo
CALVIZIE
“L f2
a sua calvizie era oggetto di accomunati dalla perdita dei capelli sul
pd
scherno tra i suoi detrattori, cuscino e, spesso, dal rammarico per la chioma
così, per nasconderla, si volatilizzata. Come insegna anche il mito
te
pettinava portando avanti i biblico di Sansone che trae la sua forza dalla
radi capelli, e tra i molti onori che il Senato capigliatura e la perde appena tosato nel sonno,
is
gli aveva decretato, nessuno fu più gradito il motivo è ancestrale: i capelli maschili sono
v
del diritto di portare ovunque una corona stati a lungo simbolo di energia, fertilità e
ri
d’alloro”. Così lo scrittore latino Svetonio virilità, e la loro perdita segno di disonore.
parlava di Giulio Cesare, vanitoso e tormentato
ie
dalla sua calvizie a dispetto del suo stesso SENZA FRONTIERE. C’è, però, un aspetto
al
nome, che tanta assonanza aveva col termine meno conosciuto della faccenda: è dalla notte
caesaries, ovvero “capigliatura lunga e folta”. dei tempi che l’uomo è alla ricerca di una cura
rn
Un caso tutt’altro che isolato: molti grandi definitiva contro la perdita di capelli. Per vincere
io
personaggi della Storia, dal faraone Ramses questa battaglia si è fatto ricorso alla magia, alla
II all’imperatore Adriano, passando per il Re filosofia e alla religione, mettendo in campo una
@g
Sole Luigi XIV, Napoleone, Gandhi, Winston varietà di cure, terapie e formule che ha pochi
Churchill e Charles De Gaulle, sono stati precedenti nella storia della medicina.
92
S
Da
gli
ar
ch
St ivi
or di
ia
croato Ivan
Generalić (1914-
1992). Sotto, i
ritratti di quattro
intellettuali inglesi
e francesi: di
epoche diverse ma
accomunati dallo
stesso “problema”.
f2
pd
te
vis
ri
ie
al
rn
io
@g
PIERRE-JOSEPH PROUDHON
1809-1865, filosofo e anarchico francese.
93
S
Aristotele intuì la
relazione tra perdita
di capelli e ormoni.
Osservò infatti che
eunuchi e bambini
non soffrivano
di calvizie
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
I primi preparati anti-calvizie si trovano
descritti nel papiro Ebers, una sorta di
enciclopedia medica del 1500 a.C. circa, dove
si prescrive un “cataplasma composto di parti
uguali di grassi di stambecco, leone, coccodrillo,
serpente, oca e ippopotamo [...] assieme ad aghi
bruciati di porcospino sott’olio, frammenti di
f2
unghie e una miscela di miele, alabastro e ocra
pd
rossa” da somministrare alzando invocazioni
“all’eterno e immutabile Aton (il dio Sole, ndr) te
contro la divinità maligna che governa la testa
calva”. Altri si accontentarono di giocare la carta
is
Sotto il cappello
Kos (circa 460-370 a.C.) il primo a considerare tormentati: l’imperatore Domiziano (51-96)
niente, Kevin
io
la calvizie una malattia (ancora oggi la forma Baldwin (Sonzogno). “così permaloso riguardo alla sua calvizie da
più comune è chiamata “ippocratica”), anche prendere come insulto personale qualunque
Manuale semiserio
@g
se per curarla prescriveva una terapia bizzarra: cosa rivolta a qualunque altro uomo calvo”, e
che ripercorre le
una pomata a base di olio di rose e succo di vicende di calvi soprattutto Caligola (12-41), peloso su tutto
acacia e, nei casi più gravi, impacchi di cumino, famosi. il corpo tranne che in testa “a tal punto che
sterco di piccione, rafano e ortica. Nella sua guardarlo dall’alto al basso mentre lui passava
Storia naturale (I secolo d.C.) Plinio il Vecchio [...] veniva considerata un’offesa capitale”.
consigliava trattamenti ancora più rivoltanti: Capelli e calvizie, Inoltre “ogni volta che s’imbatteva in uomini
Pierre Bouhanna
sulla fronte andava applicato un unguento (Edizioni Springer). avvenenti e dotati di una folta chioma, li
“ottenuto dalle ceneri degli escrementi di pecora deturpava facendo loro rasare la nuca”. Invece
disciolte nel miele” (Libro 29) o a base di La calvizie nella di aiutarsi con il riporto cui ricorreva Giulio
Storia e i nuovi
“vescica di scorpione e ceneri di rane, trattamenti medici Cesare (imitato anche in questo da Napoleone)
mescolate con miele o diluite in pece o catrame e chirurgici. o con pomate colorate e corone di alloro, il
liquido” (Libro 32). vanitoso imperatore Adriano preferì un rimedio
ereditato dagli antichi Egizi: una parrucca di
RISPETTO AI CALVI. A giudicare dai capelli chiari e sottili, provenienti dalle teste
nomignoli dati al generale romano Gneo dei prigionieri germanici, che diventò una
Cornelio Scipione “Calvo” e al generale moda tra i Romani calvi.
cartaginese Asdrubale “il Calvo”, il problema
era già sentito nel III secolo a.C., e presto toccò Senza tempo BANDO AI RICCI. La caduta dell’Impero
i livelli più bassi di popolarità. “Brutto a vedersi A destra, testa di romano riportò la sobrietà in fatto di
è un caprone scornato, brutto è un campo vecchio calvo con acconciature, spiega il chirurgo francese Pierre
barba: terracotta
spogliato, brutto è un cespuglio senza fronde. etrusca proveniente Bouhanna, autore di un libro sull’argomento: a
Altrettanto orribile è una testa senza capelli”, dal Tempio di tal punto che uno dei concili di Costantinopoli
diceva nel I secolo a.C. lo scrittore Ovidio, Belvedere di minacciò la scomunica per chi portava capelli
mentre il collega Svetonio, nelle Vite dei Orvieto. lunghi e ricci. E se non c’erano che le corone
94
S
Calve per forza
o per natura
I l loro simbolo è
l’antico tempio di
Venere Calva, eretto
secondo lo storico
latino Lattanzio
sul colle romano
del Campidoglio
nel IV secolo a.C.
Celebrava il sacrificio
delle donne che si
tagliarono le chiome
per farne corde
da arco durante
l’assedio dei Galli.
Teste volutamente
calve caratterizzarono
in seguito sia sante
sia peccatrici, in
quanto simbolo di
sottomissione o
castigo. Nella Bibbia
si legge che “Il Signore
f2
renderà tignoso il
pd
cranio delle figlie
di Sion, il Signore
te denuderà le loro
tempie” (Isaia, 3: 17-
is
Tebe, Luxor.
coronate. Come quella
di Nefertiti, moglie del
al
faraone Akhenaton
a coprire le teste del re franco Carlo II (823- natura”. In compenso, nella Commedia degli (al potere dal 1348
rn
877) e di Baldovino II delle Fiandre (865-918) equivoci si legge che ad avere la testa pelata al 1331 a.C.) che
io
– entrambi detti “il Calvo” – in compenso “si risparmiano i quattrini per le acconciature e secondo lo studioso
continuavano a fiorire medicamenti stravaganti. mangiando non cadono capelli nella zuppa”. francese Pierre
@g
Bouhanna soffrì di un
Come quelli prescritti dal medico arabo Mesuè L’unica misura risolutiva, tra ’600 e ’700, fu diradamento dovuto
di Damasco (VIII secolo) a base di “noccioli la parrucca, tornata in auge con Luigi XIII di forse a un’alopecia
di datteri, garretti di levriero abissino e zoccoli Francia, calvo a 29 anni ma convinto che una areata, o “a chiazze”.
di asino fatti bollire nell’olio”, ma anche di massa di capelli fosse indispensabile per darsi Nemiche. Un destino
corna di montone frantumate (specifiche per ex un tono. La rilanciò poi Luigi XIV, tormentato condiviso, secoli
chiome ricce) o di 30 rossi d’uovo, da friggere, dalla calvizie ma anche dalla bassa statura. dopo, da Elisabetta I
spremere e scolare in testa. E addirittura, in un Su di lui fiorirono varie leggende, come quella d’Inghilterra (1533-
1603), che fu vittima
manuale inglese del 1594 intitolato Il sentiero secondo cui il suo cranio fu visto solo di uno sfoltimento
della salute, tra le cure “scientificamente dal barbiere: ogni sera attraverso la tenda sulle tempie subito
provate della calvizie” furono inclusi i sempre chiusa del baldacchino dava a un paggio la dopo l’ascesa al trono
popolari escrementi di pollo, mischiati con parrucca boccoluta, che gli veniva restituita e che collezionò 80
sali di potassio. ravvivata il mattino. parrucche (ricciolute
Quasi due secoli dopo la e color rosso carota).
E persino dalla rivale
PARRUCCHE. A dare il quadro situazione era immutata e i
Maria Stuarda (1542-
desolante della situazione fu il leader pelati continuavano 1587), cattolicissima
drammaturgo inglese William a essere bersaglio di lazzi regina di Scozia
Shakespeare, che per bocca dei umoristici: lo zar Alessandro tradita dal boia:
suoi personaggi profetizzava I di Russia fu ribattezzato quando quest’ultimo
nel dramma dell’Enrico V che “il bulletto pelato” nel Don si chinò a raccogliere
“una testa riccia diventerà Juan (1819-24) di Lord Byron, la sua testa, dopo
la decapitazione,
calva” e che “non v’è mentre Napoleone Bonaparte fu afferrandola per
modo per un uomo di soprannominato “le petit tondu” (“il le trecce ramate,
recuperare i capelli pelatino”) nonostante il sapiente uso rimase con la
che cadono per di pettine e riporto. parrucca in mano.
95
S
Contro la caduta dei capelli c’è anche
un santo a cui votarsi: il duca
Canuto Lavard, canonizzato nel 1169
QUI SI STUDIA. sifilide congenita. Bisognò
Nuovi studi al attendere il XX secolo
microscopio, perché l’anatomista
condotti statunitense James B.
dall’anatomista Hamilton individuasse la
seicentesco causa reale della calvizie
Marcello Malpighi, in una concomitanza tra
avevano intanto predisposizione genetica,
Bacchette fatto luce sulle
due principali
età e influenza degli
ormoni; e lo scoppio
“magiche” forme di calvizie: della Seconda guerra
anti-calvizie la misteriosa
“alopecia volgare”
mondiale perché nel 1939
il chirurgo giapponese
D a sempre l’ossessione
per la caduta dei capelli
(oggi “alopecia
androgenetica”)
Okuda effettuasse il primo
trapianto di capelli, fino
f2
è stata terreno fertile di caratterizzata a oggi il solo trattamento
maghi e ciarlatani prodighi
pd
da arretramento risolutivo della calvizie.
di soluzioni “miracolose”.
«Uno dei primi truffatori dell’attaccatura te Già anticipato nell’800 dal
dei capelli, chirurgo tedesco Johann
GETTY IMAGES
creduloni», racconta Kevin Celsi”), annunciata dalla perdita di capelli “a terapia genica, a sentire gli esperti, Shakespeare
Baldwin autore di un libro chiazze”, a lungo imputata alle cause sbagliate: ha ancora ragione: non c’è verso di fare
rn
sull’argomento. un fungo, il restringimento dei vasi sanguigni, ricrescere la chioma a un calvo di natura.
Miracoli. Nel 1874
io
la dislocazione di alcuni
MONDADORI PORTFOLIO
ossicini nella spina dorsale
fosse causa della calvizie, Idee per la testa
dichiarò di essere riuscito a Toilette mattutina nel
far crescere di 8 centimetri i Settecento: barba e...
capelli di un paziente calvo, parrucca. In alto, un
solo massaggiandogli la tricologo olandese
schiena. Qualche anno cura un ragazzino,
dopo fu il turno di una rimasto calvo dopo un
portentosa spazzola raid aereo del 1944.
elettrica, i cui campi
magnetici avrebbero
curato la calvizie.
Irremovibili. Per
dichiarare guerra agli
imbroglioni, nel 1906 la
British Medical Association
decise di sottoporre ad
analisi alcune presunte
lozioni “rigeneranti”,
svelando che erano a
base di innocuo borace,
glicerina, alcol e acqua,
venduti al quadruplo
del costo effettivo. Ma
il pubblico continuò ad
acquistarle lo stesso.
96
S
AGENDA
A cura di Irene Merli
POSTER SALUZZO
Cina. Rivoluzione-
Evoluzione
Da una delle più grandi collezioni del mondo,
uno spaccato della propaganda maoista:
manifesti e dipinti originali realizzati tra il
1949 e il 1983, il periodo della presidenza
di Mao Tse-tung e della sua rivoluzione
culturale.
EVENTO ROMA
I marmi Torlonia.
Collezionare capolavori
In mostra per la prima volta 90 tra i 620
f2
marmi della collezione Torlonia – la più
ARCHEOLOGIA CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) prestigiosa raccolta privata di sculture
pd
antiche – nella nuova sede espositiva dei
LIBRO
Un nuovo museo racconta la vita nelle lussuose
ie
F
rn
inalmente i preziosi reperti del territorio stabiano, costellato di ricche ville romane,
hanno trovato una“casa”tutta per loro. E non una casa qualunque: la Reggia di
io
Quisisana, il più antico sito reale borbonico. La Reggia è una dimora (anch’essa di
villeggiatura) costruita dai sovrani angioini nel XIII secolo e ingrandita da Carlo III di Borbone;
@g
si trova nella zona collinare di Castellammare di Stabia. Dalla fine di settembre le sue sale
sono sede del Museo Archeologico di Stabiae, intitolato a Libero D’Orsi, preside e ispettore
onorario alle antichità che negli Anni ’50 avviò gli scavi delle ville stabiane, solo in parte
indagatee dai Borbone
Borbone. Negli splendidi ambienti della Reggia, Reg che riaprono dopo 11 anni dal
rrestauro che li aveva salvati dalle rovine
di un lungo abbandono, si possono
d
aammirare affreschi, stucchi, pavimenti,
sscultu ure, terrecotte, vasellame da tavola,
ooggeetti in bronzo e in ferro.
Dolce vita. Questi reperti illustrano
D
laa vitaa quotidiana nelle lussuose ville Prima del Covid
d’otiuum e nelle ville rustiche (simili alle
d
ffattorrie) che i Romani avevano costruito Medici eroici, isolamento
In alto, affresco in questa zona panoramica, scelta per le preventivo, crisi economica. La
parietale loro“vacanze”, davanti al Golfo di Napoli. descrizione calza ai nostri giorni,
con maschera LL’obbiettivo del percorso museale è ma la pandemia di questo libro era
maschile. ooffriree un quadro dell’antica Stabiae e di colera. Anche il bacillo d’allora
Stabia, Secondo del su
d uo ampio territorio, dall’età arcaica veniva dall’Est, attraverso le navi
Complesso, ssino all’eruzione
a del 79 d.C., che anche commerciali. L’autore racconta
I secolo d.C. qui
q se
eppellì tutto, vite e dimore, come a la guerra dei Borbone al colera,
A destra, cratere in PPomppei e a Ercolano. quando nel 1836 arrivò a Napoli.
marmo alabastrino.
Stabia, Villa M
Museo Archeologico di Stabiae Gigi Di Fiore, Pandemia 1836,
San Marco, L o D’Orsi. Reggia di Quisisana. Info e
Libero Utet, 17 euro.
I secolo a.C.-I d.C. pprenootazioni: www.pompeiisites.org.
97
S
NEI PROSSIMI NUMERI
IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBRE CON TANTE ALTRE STORIE E PERSONAGGI
VIVERE E MORIRE A SPARTA
Gli eroi, l’educazione, la rivalità con Atene. E poi le guerre: in Grecia
e nella colonie, con i Persiani... Chi erano davvero e com’era la vita
quotidiana degli Invincibili, i guerrieri ellenici per antonomasia.
f2
ADRIANO ALECCHI
LA PRIMA
pd
COSTUME te VOCE
Novant’anni fa a Roma
C’ERAVAMO TANTO AMATI debuttava il sonoro nei
is
In Italia la legge sul divorzio fu approvata il 1° dicembre 1970 e film italiani e nasceva
riconfermata dopo un referendum abrogativo del 1974. Perché da una stella: Dria Paola, la
v
noi è arrivato solo nel secolo scorso? E come ci si lasciava quando prima diva “parlante” del
ri
Storia
rn
Direttore responsabile Focus Storia: Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano, n. 753 del
Raffaele Leone (raffaele.leone@mondadori.it) 3/11/2004. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati. Il materiale ricevuto e non
richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.
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edicola, al doppio del prezzo di copertina per la copia semplice e al prezzo di copertina mag-
giorato di € 4,00 per la copia con allegato (Dvd, libro, Cd, gadget). La disponibilità è limitata agli
Hanno collaborato a questo numero: ultimi 18 mesi per le copie semplici e agli ultimi 6 mesi per le copie con allegato, salvo esauri-
A. Bacci, F. Campanelli, A. Carioli, M. Erba, F. Ghirardelli, C. Giammatteo, mento scorte. Per informazioni: tel. 045.8884400; fax 045.8884378; email: collez@mondadori.it
M. L. Leone, M. Liberti, G. Lomazzi, M. Manzo, R. Michelucci, A. Pescini, E. Spagnuolo,
G. Talini, D. Venturoli, S. Zimbardi. Periodico associato alla FIEG Accertamento Diffusione Stampa Codice ISSN:
(Federaz. Ital. Editori Giornali) Certificato n. 8433 del 21/12/2017 1824-906x
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