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'FILOSOFIA~
DELLO SPIRiTO

LA

. GIOR.GIO G. F. i!!.EGEL
ILLUSTRAiA

4. NOVEL

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NAPOLl
PRBSSO F. ROSSi-ROMANO

Str3~a Tl'iI'iita Maggil'lfl', 6

1863

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OPERE
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FILOSOFIA
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GIORGIO G. F. HEGEL
ILLUSTRATA
TRADUZIONE DALL'ORIGIl'\ALE

per
4. NOVE .......

NAPOLI
PREsso F. ROSSI-ROMAN 0

Strada 'Irinita Maggiore, 6

1863

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BENEVOLI LETTORI,

Slante it pio diverro delle lingue teaeIC4 ed itGli4tUJ, ,.ella lraduzione di queato volume 1w incontra.lo ditficolla serle,. quali ne incontrava Faust nella flemone dell' IV ~p,,~ -ij, 0 ).0),0',' (t) di,Jiwlli& imormontabili. tanto tJa costringermi. contro it si.tema tJa me adoltato, a far flariare il signi{icato della parola italiana , ineeee di ritQgliere la tedesca alla volgare versione. Cosi p. e. presso tloila parola. sense dinola la impressionabilita edema. ed ogni esercizio di questa si appella sensazione, serbando alla voce sentimento il signi~cato di u. senso interno, le cui attaazioni cAicmiamosentimeoti. Inoltre il sovvenirsi per Aoi indica un C4t1ar'fueri dal (oooculell' anima un pensiero. e la memoria direbbe un ineidere qualc~ pensiero, l'iBternare un pensiero nell'anima ,tessa. Parimenlil'unita suprema dell'ani,1I4 vien c1Uamala cia flO. 10. cu il se, it Me, aggioo06 it concelto eli UM maggiore astrlbiont. Or bene, tutto questo e precisamente il rOV8scio per l' Hegel: il qual. nellenozioni di fondo della lingua tedesca.fondo precisamente oppostoal no"ro empirico, ha rilel1alo tutt' allre teone. 11 senso (GefaM) per esso e la radice de' sentimenti (Empfinelungen), eel ogni alto nel senso e sentimento, senza di,tiru;ione _uta eli anima e COI'flO. Per la stelSa ragione il sovvenirsi ( Erin~rung) e un interMre, un render nOBtro il sentimento , mentre le memoria (GedaclUniss) e una fantasia,u" evocare,"n pensare i sentimenti interwi. Cod pure la ,nedesimezza, cia che vi ha eli coslants nelle vi(I)VediGoetbe, Faust, Part. f, pag, i6, StuUsard ed Auaburg f856.

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cissitudini de'senlimenti (Selhst) e il Me,il 86, cosa tueta anima/e, da cui sgorga L' 10 come coscienza. Pel genio della lingua latina mi eon potuto aiutare quanto al Sovve1lirsi, usando il Ricordare (rem-eordi~dare, e cor nel sensa in cui ai oppone a pus nellm parola corpus); rna quanta alle altre due, e motte ql.l£non cennalt parole, Iw dovuto rassegnarmi a rispellar l'impossihile. E da cia si sClJ1'gauanta ditficile cosa Sill it poler (aria da giuq dice, in (aUo di questa traduzione' che io mi so' quan~o costi_ Nul. la piu facile che dirmi:« Tu hai scambiato Dilnkel per dunkel. schlecht;n per schlecht, meinen per mein •.•• ,. ovvero arric~ do il nasa, pronunciare « Lavoro leggiero .: 10 sorrido io; e plISIOi oltre.' Cia flii ricorda di un latinista del huon conio antico, il qua-, le, ignaro delle e1Joluzioni del mondo, non sapea comprendere COllIe! il principia della Catilinaria dovesse assolutamente' tradursi « Fiflll' ache punto sara che ti valga tu dell'indolenza nostra ? ecc. II Egli trovava comociissimo il tradurre t' abutor per· abusare, il patientia (concetto politeista) per par.ienza (concetlo cristianO); e desumeva la sua amorita da' dizionari: i quali 80n huoni per cominciare, rna diventano insulsi quando si tratta di cacciarsi dentro le viscere di un concetto ; qual e appunto il caso della fi,losojia, che, a hen giudioore, non e se non la profonda analisi di fin Unguaggio ( 1).1 miei aristarchi hanno forse distrattamente dimenticato che e altro intendere una lingua, altro e a usarla,· hanna dimenticato che NESSUli concetto di un popolo corrisponde a capello al concetto di un altra . popola, anche negli usi ordinari della vita, come p.e. 10 Schneider, che ditferisce perfin dal lailleur francese, ·non e il Sarto italiano: onde in un linguaggio di precisione. qual e quello di una filosafia, bisogna andare assotutamente ai ,·adicali e ricomporli nella propria lingua per rappreselltare it pensiero fil030fico progr'essista : halmo dimenticato infine .ehe 10 stesso Hegel si e espresso chiaramente in proposito fi1l da'suoi primi lavari del 1805, quando dicea: Den" bei Gedanken, besonders bei speculatifJen, heisst verstehel. ganz
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(1) Vedi Remarques ilia Logi'lue subjectiYe d'Hegel par Slomann Vallon.

eL

VII

sen, 11M sie in sich zwar hinein , aber nun bis in die Region des vorsteUens aufnehmen. Parole, che,col buon pemleBSOde'mie; Cf1. tiei, io tradurrei: CM in (atlO ai penSiero, specialmente speculatioo, intendere significa tuu: eltr« cke alferrare il senso gramma. ticale della parola, apprenderla in se senza oltrepassare la regione del eoneeuo, Valga ai dilucida~ione qualche esempio (1). Vorstellung. Aprite i dizionari. e troverete " rappresenlazione, idea. Or bene,nell'Hegel Vorstellung subbiettivo non puo essere rappresentazione CM e obbiettiva; Darstellung, {atlo eetetieo, no" 1'00 essere Idea cke e il Primo ultimo, l' A=!l hegeliano. Spezziamo invece La parola: i suoi radical; son.o Vor (innanzi), Stellung (dazione, posizione): il CM, metaflsicamente espresso,dicesi Concetlo, secondo la nostra scienti{ica fraseologia. E _cio quanto alle voc; isolate. Prendiamole ora ne' contest; di una {rase. Vornehmeit, volgarmente, significa alterigia. Ita applicate mo qu.estasigni{icazione at C480 d; Pilato, cke trepidiJ innanzi alIa pa· r~la Veritas pronunciata da Cristo. Non era quella t' alterigia ai chi sprezza, ma era l'orgoglio della scoraggiamento CM non sa de· terminare il vero,cui presente. Or appunto vor..c-nehme" signifi(:a prendere a'avvanzo: cosicche it (ondo del peRsiero tedesco in questo casoe quello espreuo daUa voce presentilllJmto (2). E cio quanto ad una voce nel C07lteBtoa; tina (rase. -Yeniamo ora ad una voce in relazione all' intiero.
(1)Questi esempi sono desunti datla critica fattaml sulla Rlvlsta Ha. llana, N. 12'. In proposuo della quale lasciando all' arlicolista ogni latltudine di vantare i suoi Carmi su' filosoO, gli consiglieremmo a studiare un po' pin prothHdamente la Jt'ilologia ed on poeblno ancbe dl FiloSofia , . oode potesse valutar meglio quello che dice, e non far ridere. (2) Per errore d,i stampa si Iegge presemamente (pag. i7 .verso 5; Logica); ma e faCile scorgere 10 sbaglio. Non si creda coo la mla dizione non venga autoriasata dall'Hegel stesso: questl nelle sue lealoni suna Storia delia FiJos06a ( pag, i7, Berlino, t8-1O) usa la medeslina voce Vornehm nello spiegare un' altra volta Ie parole ·di Pilato; e cio appunto quando parla di verilli. appresa per sentimelito, per opinione, donde il disperare del vero,

~twas Anderes als nun den grammatische" Sinn der Wort, (as-

V1I1 -

Einheit significa unita. Or dile unita dell'anima e del corpo e voi direte un concello corrente itt Europa, ehe noi pure a,,,mettitJ· mo codesta unita ipostatiea; ed intanto direte it roveseio del pen· siero dell' Hegel, ehe pone l'anima ed il Corpo identiei. Ma meglio ehe in queste specialita, sulle quali ho rossore di (ermarmi (e non 10 avrei (atto Be non si trattasse di un libro de· stinato per la gioventu (acilmente impressionabile), veniamo a tao lune voci che sooo il perno Btl cui s'incardina tutto I' Hegel. L'Hegel,giunto la prima volla a noi a traverlSo it velo della lill' gua (rancese , ci e pervenuto in un ~lega"te abbigliamento Ii, fIIG naseondendo molto di SUII muscolosita. Cristo 1Ion pronunc;o che due sole parole: Padre nostro e regno tue, rna queste parole valsero a eonvellere il mondo e crear 18 secoli di storia ancor giovine: pASSIlte ktteralmente daU'ebraic4 nel concetto latino,sitfatte parole perdeltero Sem9 e llfJolsero l' a1lO· malia della corte romana. GOSI pure I' Hegel non pronuncio ehe due parole, Werden e Daseyn; ed in queste parole si rinchiude un periodo intiero religioso e pol4ico. Le ordi_ie fUosofie prendOno it Logos religioso e lo svolgOftO nel suo movinaenlo succeasivo: i geni fUosofici non {anno questo, rna si attaccano al (ondo stesso del Logos. II Gioberli p. e. (per servirmi di un nome (amo80 troppo) si tien fisso all'idea di causa creatrice cAe e il nostro Logos religiolO; e non usci datla streltissima cerchia del pensiero altuale, comunque 10 aveS8e sommerso in un prolluvio di voc; esotiche e nuove, quasi che le sole vocibastassero per una nuova veduta del mondo. Egli era un filoso(o. Ma l' Hegel genio, attacco direttamente l' antropo· morfismo del Dio d'Europa. Egli studio nella sloria dello .viluppo dello spirito UmaRO r'a cui coscienza e reUgione), studiO e vide ceme se' primordi l'uomo fanciullo non distingUII il Dio datla (orzo. universale di natura, perche crede se 8te880 un Essere nflturale ; vide come I' uomo adulto, nel sentirsi animale, cangi il Dio nella (orza delle· sue passioni e bisogni,' vide come affacciandosi Lo intellelto,il Dio 8i (a Pf'OVJ1idenza: onde eyli che si senti ragione, si apprese alZ'immenso tenlatitJo di caratterizzare il Dio quale Idea. Per realizzare codesto tentatitJo, dove rovesciare tutta la acienza come

-IX

eSiste (J' Mstri tempi, riftmnandone i ClJncetti. Quindiilprincipio di C61Jtraddizione ,invece del principio .inlelletluale di identita, fu poslo base alia scienza: e le idee' di movi~to e ileterminazione . gilllJCarono per tmto. Questeidee BOnO il Wer~ ell il lJa$eyn'. II (rancese tradusse Werden per 'Devenir;e simit (rase fu w· C1'OStltIla: rna il di"eair~ e un cangiamenlo pauivo ,. subilo e non [atto; mentre it Werden e un cangiamenlo attivo, {atto e non su· bilo. Col Werclen I' Hegel volk dirci -eke I' Idea 3i muove , e eke per qutsto movimeato intrinseco ai petae in UM stato altro del pri· mo, contraddizione che va a risolversi i. un concreto,dOve si rias· sorbe rUDO e l'altro. Or questo nM& e divenire, Ii (ani :paro?a, a cuiper maggior precisione ho sostiluito in Logica il fieri latina, _ percheil.{arsi ilaliaao dice [ar·se, mentre dovrebbe dire far-se-alIro, Si dica to stesso del DaseJn che il (rancese disse Existenc6t Existencevuot dire Esse ex, idea di cawa creatrlc6 cui I' He· gel vuole tras(ormata.Forse l'y-M.re'avrebbe delto qualcheeosa dip. piu, perche francese dinota appunto lu. detetminazione dello spazio e del tempo cui corrisponde pr6ssb a poco. il Da tedeu». Cheeekefie· sia di cio. nella impotsifilitd di rinvenire un voeablJlo italiano eorris,ondetlte, io mi son seNJito ai due 1Joei,Essere determinato, ehe ·dicono """flto Dl1$eyn. Da tulte ~te cese si sCOfga q.,antfJ stadio st racelliude in 1uellealteraziOlli,ehe 80'0 lale9!J6rezz.a iii fin arlteolista P"O ri· lener leggiere. '. . II rimprovero esclto, da ehe Mn posso declinare; e quello della. arcurila in buOliaparle della Logiea e della Fenomerwlogia; e 10 stileeke sa men d'italiano eke del tedesco da cui si rwigiaa. Pure It volesteageolta"e una mia pregkiel'a, 1Ji premurerei a riflet.tere ' eke I'Hegel e un senio; il quale, in e07lsegueaza, dOf7ein stille prime wlointra1Jeciere il suo creator pensiero, 07lde poi ehiarifiearlo liliiii mano. Da cio quell'intralciamento, quella. ondulazione, q.uello stlllllo nell' andare a formare una lingua novella eaptUii di.rivelare le . !lie tIOVelle edute. Ed ioko ereduto pregio dell'opem rieopiat'e il v vela Iii dove veramente I' Hegel ka steso un 'velo;pero dandovi le.ec- . cellemidilueidazioni {alte da'piu distint; alli~vi del grandeuomo.

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a. IIdisegno. , b. La mira ed il benessere, c. ,II bene ell it male


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(I Costume • AA. La famigUa

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, DB. La societa chlile ,CC. I.e SUlto •

SEZIONE TElZA
LO SPIRITO ASIlOLllT&

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330 » 3311

3~1
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A.

L'arte . B. La religione rive lata

C. La filoso6a

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'Fine dell' IndiCt.

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INTRODUZIONE. 1.

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La conoscenza della spirito e la pill concreta , eppero la phi profonda e difficile. L'assslute precetto: Cooosci te stesao, ne in se, ne inqaantosi pronuocii storicamente , ba il significato di una conesctozadi se stesso secondo Ie particolari capac ita , earattere , tenOOIll1l e debolezze dell'individuo;ma significa la conoscenza di cio ehe e it rere dell' uomo , come vero in se e per se , la conoscenza delJ' Essenza stessa come spirite. Molto meno la Iilosofia dello spirho ba di mira quella ehe chiamasi conoscenza dell'uomo,la quale si aft'aticaad indagare Ie specialitil Ie passienl le debolezze, le cosl deue pieghe del cuore umano. Codesta cenoseenza in parte presuppone JacODOscenza universale, dell' uomo , ed essenzialmente dello dell' spirito;ed in parte s' impaccia di aeeidentali insignificanti non vere esistenze della spirite, senza penetrate iI sostanziale, 10 spirito stesse, Diluclda1.ione. La difficolta della filosofica conoscenza dello spirito coosiste in cio, cbe non vi si traua della semplice legica Idea comparativamente astratta, ma della pili cencreta della pill sriluppala forma cui giunga l' Idea nel suo svolgimenw. Ancbe 10 spiritofinito 0 subbieUivo, non sola mente I'assoluto, dee essere compresocome realizzazione della Idea. La considerazione della spirito quindie verameote filosofica, quando riconosca la nozione della slesso Del suo viveote sviluppo e realizzazione ; vale a dire, quando comprenda 10 spirito come immagine dell' eterna Idea. Appartiene alia natura dello.spitito riconoscere la sua Dozione. II precetto daw daU'Apollo delfico a' Greci, perche conoscessero se stessi, non ha qaindi il senso di un comando imposto esternamente da una potenza estranea allo spirito umano: il Dio ehe spinge alla conoscenza di se sesse non e altro ehe la propria assoluta legge della spirito. Ogni Encicl.delle scienze {Uos.lII. .i

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CaUodella spirito, in eonseguenza, e on comprender se stesso; e 10 seepc di ogni vera scienza e qoello che 10 spirito rieonosea se stesso in tutto quello che e in cielo ed in terra. Non vi ha cesa assolutamente altra per 10 spirito. Anche l' Orientale non si perde interamente nell'obbietto della sua aderaziene. Pera i Greci, primi, hanno espressamente comprese come spirito cia che si ponevano innanzi come divino; e nondimeno essi non son giunti ne in filosofia ne in religione alia conoscenza dell'assoluta infinitil. dello spirito. Laonde la relazione dello spirito omano al divino e per i Greci non Issolutamente iibera.Primo il Cristianesimo,een la dottrina della incarnaziuoe di Dio e della presenza deDo Spirito santo nella eredente ehiesa,ha dato alla eeseienza omana on perfetto Iibero rapporte all'InfiIlito, e quindi si e resa possibile la compreensiva conoscenza dello spirito ne"a sua assoluta infmitil. .. Tale conoseema soltanto merita il nome di eeasideraziene filosofica. La coJloscenza di se stesso nell'ordinario lrivial senso di una perscrolalione delle debole7.7.e de'diCetti d~' individuo, ha tanto meno e eli interesse ed importanza, non per la filosofia, rna per gl'individoi, anehe ia rapporto agl'individui, quante meno si aderga aUa ceneseenza della unirersale intelleUiva moral natura dell'uomo; e quanto piU preseindendo dal vero contenoto della volontil.,dall'obbligazion morale, tenga d'eeehio rindirizzo che ha l'iodi'idoo per la Sl"lCialitiJ. a lui cara. Vallo stesse della eosl delta M&OscenZ!deU'oOOlO ri-, in gnardo aile proprieta dello spirito individuale. Questa eonoseenza in upi easo e utile e necessaria per Iil vita, ~lO'lieolarmente nelle -eattive potitiehe posizioni , IMve dominano nM! il driU6 ed it eostume, ma la fantasia iI capriccio I'arbitrio degl' individoij nel campo degl'intrighi, o,e i carMteri nODpoggiano snlla lIMora della eesa, .ogtiooe anzi coos6rvarsi ntitizzando aslUlamenle 1e propriela altrui, desiderosi di raggiongere per mezzodi cia i lora scopi aecidentali.Per la filosotia per6,questa eonllsOOnza mana resta ,ndilferente nel grado u dove essa non pob elevarsi dalla considerazione di aceidentali individualita all'appreensione 'del grande umano ·earaltere, pel qoale pessa intuirsi la vera natura dell' uomo in UBa purezza non ingombra di eterogeneitil..

-2-

Per Ja seiensa torna svanta~~iosa egni eonesceeza dell' uomo • qljjlodo,misconoscendo nelle cosi deue prammatiche trattazioni del. Iiistori~ il sostanzial carattere ~I' individui mondialmenle storici, . e no~vedendo ehe Ie grandi gesta non possono essere eompiute se Donda' grandi earatteri, fa il tentativo, ehe si vorrebbe spirituale, ill deriv~re dalle aceidentali specialita di quegli eroi, da pretese pic. cole mire passioni inclinazioni, i grandi avvenim~nti della storia.Per ~ cowMLa la storia,dominaLa dalla Provvidenza divina,si rabbassa ad ~n giuoco di un' attivj£a senza valore, ad evenienze accidentali.

-s-

2.
Della pneumatologia , della cosi dena razionale psicologia come asLrattameLafisica intelleUuale, si e giil fatto cenno nella Introduzione (f). LIl psicologia empirica tiene per suo obbieLto 10 spirito concreto: e poicbe dopo il r!lvvivlfmenL!ldelle scienze I' osservazione e l' esperienza son divenute precipoi fondamenti della conosceoza del • cooorelo, la psicologia vioo trattata di guisa eae in parte la metafisi. £a rimaoga al ill fuori di eedesta empirica scienza,senza che venga in sa a tlOJlcreta determinazione e valore, ed in parte la empirica coneSI*IZ3 si arresti alia ordinaria intellettuale metafisica di forze, di faooki diverse e simili, ~Ddendo Ia considerazione specolativa. In consegIl8DZai Libridi Aristotele suU'anima,cou Ie sue trattazioni 'deali spee.ali lati e posizioni della Messa, sOGOi migliori ; e l'uniea opera dj speculativ~ interesse su questo obbietto. Lo scopo essenaiale4i una filosofia dello spirito puO essere solLanto quello di rileme la notione nella eonoscenzadello spirito, e quindi comprendere Me iJ senso di quegli aristotelici libri. Diluci_one. Come la guisa di considerazione,discorsa nel pret.edentearticelo, ordinaLa aHe non essenziali , individue , empiricbe !apparizionidello spirito, viene esclusa dalla filosofia vera mente specoiativa, ne viene eliminata pure la cosl delta razionale psicologia 0 ,pne1lma&oiogia,cheproprio in conlrasenso delhi medesima tratta del..
(t) Vedi Ia Logiea.

-4-le astratte universali determinazioni , della Essenza supposta priva di appariscenze, dell'In sa dello spirito; perocche la speculativa non sa apprendere gli obbietti come dati dal concetto : na determinarti per via delle nude categorie intellettuali, come fa ciascuna psieologia, rispsndende alia. quistione se 10 spirito, ossia I'anima, sia sostanza semplice immateriale. Con tali quistioni 10 spiriio vien eonsiderate come una cosa; peroeehe eiasenna categoria vien riguardata immobile, fissa, secondo I'universal gni~a dello intelletto. Son qu'ndi ineapaei ad esprimere la vera natura dello spirito: 10spirito non a un ehe calmo, ma pinttosto l'asseluto inquieto, la pura attivita, iI negare ossia I' idealita di ogni fissa determinazione intellettuale • non astrauamente semplice, ma nella sua semplicita stessa distinto dll se medesimo ; non a un' Essenza, sostrato alia sua appariscenza, bensi un'Essenza reale soltanto per Ie determinate forme del suo necessario manifestarsi; non a, come opina ogni psicologia, nna cosa-anima ehe sta in esterno rapporto al corpo, ma a intrinseeamente connesso col corpo per I'identitil della nozione. Media tra la considerazione ordinata all' aeeidentale individoalita dello spirito, e della pneumatologia ehe si eecupa soltanto della Essenza vedova dell' apparenza della stesso, sta la psicologia empiriea che va alia considerazione e descrizione delle speeiali facolta della spirito. Ma pur questa non porta alia vera identifieazione della individuale e dell' universale , alia conoscenza della concreta universale natura 0 della nozione dello spirito, e quindi Bon ha pretensienl al neme di vera speculativa filosofia.L'empirica psieologia prende tanto 10 spirito jn generale, quanto Ie speciali facolta in cui si decompone. come dati dal concetto, senza pruovare che necessariamente queste e non altre potenze si trovino ne110spirito; ehe non deduce tali specialita dalla nozione dello spirito. Con simil difetto di forma va necessariamente la non ispirituali~ del contenuto.Mentre nelle due gia. delineate guise di considerazione vengono prese come qnalehe cosa di fisso per 58 I'individuale da una banda e dall'altra I' uuirersale, nella psicologia empirica aache le specialitil in cui 10 spirito si decompone stagnane nella loro eireoserisiene; cosieehe 10spirito a un nudo aggregate d' indipendenti

-5forze,dellequali ciascuna sta con I'altra in relazion reciproca e perU in eserno rapporto.ln eft'etli,bencM questa psicologia esiga tra Ie diverse forze dello spirito una produtLrice armonica rispondenza (una parola ehe torna soventi in questo obbleue, come altre volte la parola perfezione ),con cia-si esprime un da farsi e non la originaria identita dello spirito, De vien riconosciuta come necessaria e razioDale la specificazione cui precede la nozione della spirito, lora unita in se positiva. In conseguenza quell' armonica relazione resta un modo di parlare ehe nulla dice, e ehe forma un vuoto concetto, pel qoale le forze della spirito presupposte indipendenti non giungono a . potenza aleuna,

3.
II sentimento personale della vivente unita dello spirito ponesi da ~ stesso, ponesi da se nello smembramento della medesima in diverse facoltll, forze, 0, the vallo stesso, aLtivita presupposte indipendenti l' ana a fronte dell' altra, Le contraddizioni che si presentano della liberta della spirito, e del suo venir delerminato, della libera operositfl dell'anima a ditferellza della sua esteroa eorpereita e dell'intillla lora reeiproea dipendenza.hanqui d'uopo di venir cemprese. I fenomeni del magnetismo anima Ie oggigiorno han faua intuire anche nell'esperienza la sostanziale unita dell'anima e la potenza deUa sua idealitll; onde tutte le lisse dilferenze intelleUuali souo state messe in iscompiglio, e si e trosata immediatamente necessaria una considerazione speculativa per isciegliere Ia conLraddizione. • Diluciclazione. TuLte Ie finite compreensioni delle spirito,tratteggiate ne'due preeedena paragrafl.sene state rimosse in parte per Ie mostruose trasformazioni ehe la tilosolia in generale ha prnovato negli ultimi tempi, ed in parte dall' empirico lato stessoper i fenemeni del magnetismo animale che bandiscono dalla testa un pensierofinito. Per cic}che concerne il primo date, la filosolia si e elevata dalIa guisa di considerazione del pensiero soltanLo riftessise, guisa divenuta generate da'tempi di Wolf,come ancora dal tenersi con Fichte a'cosl deui faUi di eoscienza, fino aU'apprender 10spirito come reale Idea di se conscia, fino aUa nozione del vivente spirito che

necessariamente si distingue in se e torna dalle sue differenze all' unila; onde non solo vengon superate Ie astrazioni d' individualita.. specialM ed unisersalita, eampeggiantl in quelle finite appreeosioni della spirito, ridotte a momenti della nozione, lora verita; ma anehe ebbe valore di solo scientifico metoda la for-te forma del contenuto che si sviluppa da se necessariamente,invece dell' esterna descrizione di una stoffa trorata dawanzo, Mentre nelle empiriehe scienze it materiale vien dato daU' esperienza, preso dall' esterno ed ordinatosecondo un' universale regsla gia fissa; 10 speculative pensiero alcontrario deve dimostrare ciascun suo obbietto e 10 sviluppo del medesimo nella sua assoluta necessita. Cill avviene perehe ciascuna speciale nozione .vien dedetta dalla universale nozione che produce e realizza se stessa, ossia dalla logiea Idea.La filosofia qnindi dee comprendere 10 spirito come aecessario ' sviluppo dell' eterna Idea; e quello che fa Ie speciali parti della scienza della spirito e mestieri venga sviluppato dalla nozione della stessa. Come nel vivente in generale, tuuo in ideal guisa e gill. racchiuso nel seme, e da questo stesso vien tratto via da una estranea potenza; cosl dobbiamo noi ricavare tutte Ie speciali forme dello spirito vivente dalla sua nozione, come dal suo seme. II nostro pensiero mosso dallanozione rimane del tuUo immanente all' obbietto mosso dalla nezlone;' noi vediamo insieme it proprio sviluppo dell' obbietto non cangiarsi per la m:scel(di nestri subbiettivi concetti e capriccio La nozione per isvilupparsi non abbisogna di un urto esterno : la sua propria • inquieta natura, che racehiude in se la contraddizione della semplicita e della distinzione, la spinge a realizzarsi, a svolgere in un che reale la differenza data in lei stessa idealmente, cioe nellaforma 'contraddittoria deil'indifferenza, ed a farsi, toglieodo eedesta semplteitil.qual maneanza od unilateralita. un intiero di cui pria nen raeehiudea aItro che la possibilita. Come nel principio e nel processo del suo svituppo, la nozione nella fiDe dello. stesso non e meno iodipendenLe dal aostro arbitrio. Nelle guise di considerazione meramente razieeinant! la conclllSioDe apparisee piu o menu arbitraria. Nella scienza filosofica al coiltrario la nozione stessa pone al SilO svilupparsi una circoscriziOBe.

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-7peroeehe essa si dll una realta ehe le corrisponde a capello. Nel vi· lente noi gia troviamo questa nozione che limita se stessa. II neeciolo conehiude il sno sviluppo in piaata, sensibile data noziooe, con una reaIta a lui pari, producendo eioe il seme. Vallo st6ss0 dello spirito. Anehe il suo sviluppo raggiuege la sua meta, quando abbia realiaata perfeuamente la nozione del medesimo, 0, ehe val 10 stesso,quando 10 spirito sia giunto alia perfeua coseienza della sua nozione. II ricomporsi in uno del priaeipio e della fine, questa rio tornar della nezione a se medesima Del suo svolger~i, apparisce al10 spirito in una ligura assai pili perfetta ehe nel mero vivente: perocehe mentre in questa 1I seme prodotto non e 10 stesso del seme produttore, nella spirito conoscente cio ehe si produce e 10 stwo di qnello che 10 produce. Che se consideriamo noi 10 spirito nel delineaLo processo dello srelgimente della sua propria Dozione, 10 riconosciamo allora nella sua verill; intendendo per verita I'annonizzarsi della nozlone e della sua realta. Lo spirito nel suo immediaLo DOD e vero; mentre la sua nozione non si e falta aneera obbiettiva: cio che in lui e presente in guisa immediata, non si e modellato aocora secoudo Ie sue lecgi, e la sua realta non si e configurata aocora corrispondentemente al,1asua nozione. L' intiero sviloppo della spirito olin e che l' elevarsi alia sua verita,e le eosi delle forze dell'anima non banno altro sensa ehe quello di essere i gradini di siffatto eleamento. Per codes.to dist~"1lersi in se stesso, per siffatto trasformarsi, e pel ritorno da tali ditrerenzeall'unita della sua nozione, 10 spiNO, (lome vero, e rivenIe,organico, sistematico; e solo riconoscendo tale sua natura, la seienzadello splritoe pur -vera, vivente, ergaaica, sistematica. Similipredicati non possono essere attribuiti ne aUa psicologia razienalene all' empiriea; perche quella rende 10 spirito una morta Essenza diversa della sua realizzazlone; questa va ad uecider 10 spirito villlnte, perscche 10 smembra in una composta moltiplicita d' indio pendentiforze non predeua dalla noziene. Come si e gill avvertito, il magnetismo animale ba oontribuito a togliervia la non vera, finita, meramenLe intellel.lua Ie appreensiene dellospirito.Quel maraviglioso stato ha avuto questa efficacia in rap-

-sporto alia considerazione de' lati naturali dello spirito. Mentre gli altri stati e Ie natnrali detcrminazioni dello spirito, del par che Ie conscie atlivita dello stesso, possono almeno venir apprese esternamente dallo intelleLto nello esterno rapporLo 4i causa ed azione, rapporto dominante nel finito e che si dice natural corso delle cose; I'intelletto medesimo e incapace a credere a' fenemeni del rnagnetismo animaie, mentre negli stessi si perde il flssarsi della spirito in un determinato luogo e tempo. quale vien opinato dallo intelletto; e manca perfino I' intellettuale reciproca dipendenza della causa e dell'asione, venendo ad apparire in sene del sensibile Essere determinato stesso una elevazione delle spirito sulla reciproca esterioriLa e sulle sue esterne relazioni , miracolo incredibile all'intelletto. Benche sarebbe stoltezza il ravvisare ne'fenomeni del magnetismo animale un' elevazione della spirito sulla sua compreensiva ragione, e dallo state magnetieo aLtendere spieghe sull' eterno pill elevate di quelle che possano darsi dalla filosofia ; benehe 10 sta10 magnetico dee dichiararsi una malattia, una decadenza della spirito al di sotto dell' ordinaria coscienza, in quanto che 10 spirito depone in quello stato il pensiero che si muove in determinate differenze coatrappenendosi alia natura; cic}nonpertanto il visibile svincolarsi dello spirito da' limiti del tempo e dello spasio e da ogni finita relaziqne e . qualche cosa che si rannoda alia filosofia, e che, gettando una sflda aUo sceuielsme dell' intelletto con tuna la brutalita di una decisiva cosa di fatto. rende necessario il procedere dall' ordinaria psicologia alia compreensiva conoscenza, per la quale soltanto il magnetismo non e pill una maraviglia indicifrabile.

4.
La conereta natura dello spirito porta con se per la considerazione la particolare diffic:olta, che i gradi e le determinazioni speciali dello sviluppo della sua nozione non rimangano insieme quasi speciali esistenze di fronte aile sue pill profonde fisonomie, come avviene neil' esterna natura; dove la materia e 'l movimento hanno lora libera
I I

-9esistenza, qual solar sistema, e Ie determinazionidel senso esistono prima come proprieta de' corpi e quindi pin liberamente come elementi, e cosl via discorrendo. Le determinazioni ed i gradi dello spirito al contrario non sono essenzialmente che momenti, stati, determinazioni de'superiori gradi di sriluppc.Siegue quindi che nella determiaazioue inferiore-e pin astraua si ha gill empiricamente la pin elerata; come p. e. nel sentimento si ha come contenuto 0 determinazione ogni cosa pin alta mente spirituale. Nel sentimento quiadi,che e solamente un'astratia forma, puo superficial mente aver luego e radice ogni contennto religiose, morale, e simile, di cui Ie de&erminazioninecessaria mente appariscono come speciali modi del sentimento.Ma eonsiderati essendo i pin bassi gradi,per rendere esservabile la loro empirica esistenza, si fa necessaria toccare i pin elerati, de' quali i primi non sono ehe forme, anticipando per tal modoun contenuto che si otrre posteriormente nello sviluppo. Sian d' esempio la coscienza, che entra nel naturale svegliarsi j 10 intqI. letto ehe giueca nella (ollia, e simili. Noziooe deUo spirito.

5.
Lo spirito per noi ha per suo presupposto 1a natura , di cui e veritAed impero assoluto primo. In questa verita la natura sraniscee 10 spirito si presenta come l' Idea giuata al suo Esser per &e, il cui obbietto 6 insieme it subbietto della nozione. Sitratta identita 6 l'asseluta negativita, mentre nella natura la nozione ba la sua perfetta esterna obbiettivitA; ma tolta eodesta sua esternazlone, essa addiviene identitA con S6, Codesta identitA 6 il riedere daUa natura. Dilucidazione. Nella dilucidazione a parag. 3 la nozione delle spirito si e gill posta nell' esser questo la reale Idea conescitriee di se stessa. La filosofia deve dimostrar necessaria sitratLa nozione,come tuue Ie altre nozioni:·vogHodire che la filosofiadeve riconoscerla qual risultato della sviluppo della nozione universale, ossia della Idea logica.

-toIn questo sviluppo pero, allo spirito non solo precede Ia logica Idea rna anche I' esterna natura. In effetti, la cognizione racchiusa nella semplice logica Idea, a la nozione della cognizione sol da noi pensata, e non la cognizione data per se stessa, non il reale spirito, ma la mera sua possibilita. Lo spirito reale, ehe nella scienza dello spirito a solo nostro obbietto, ha l'esterna natura per sua proasima, e l'Idea logica per sua prima presupposizione. In eenseguensa la fl· losofia della natura per suo estremo risultato dlt la pruova della neeessita della nozione della spirito; pruova che la logiea fornisce mediatamente. La scienza dello spirito da sua parte dee 'prendere questa nozione per isvilupparla e svolgerla.Quello dunque the qui nel priacipio della nostra eensideraziene della spirito noi diremo in forma di asserzione, puo essere scientificamente dimostrato soltamo dall'in· sieme della filosofia. In sulle prime noi non possiamo far altro se non ispiegare pel concetto la nozione della spirito. .Per fissare codesta nozione a necessario dare Ia determinaziooe per la quale l'ldea sta come spirito.Ogni determinazione pero a tale solo a fronte di un' altra determinazione: quella delle spirito in ge· nerale sta di fronte all' altra della natura: quella percio non puo eomprendersi se non con questa. Come determinazione distintivadella nozione dello spirito, dee essere disegnata l' Idealita, cioa il to· gliere dell' Esser altro dell'Idea, il movimento e I' efl'ettuazion di rio torno dell'Idea dal suo AItro in sa; mentre !a determiuazione distintiva della Iogiea Idea a I' immediato semplice Essere in sa , e per la natura a I' Esserfuori di sa. Uno sviluppo pili ampio di cio ehe si a ceunato nella dilucidazione al ~ 3 circa la logica Idea ci perterebbe treppe oltre. Pili necessario ill questo luego a ODO sehiarimente di cio che si a dato come caratteristica dell' esterna natura, the ha un pili vicino rapperto a quella deJ.1ospirito, come si a gia awertite, Anche la natura esterna a, come 10 spirito, raziouale, una rappresentazione dell' Idea. Ma nella natura I'ldea apparisce nell' elemento dell' esterioritit reciproca: nODsolo a esterna allo spiritG, c0me all' interiorita in sa e per sa positiva formante I' Essenza dello spirito, rna a anche esterna a se stessa. Sifl'atta nozione della aatn-

-11ra,espressa da'Greci ed a'medesimi volgare,si aceorda perfettamente col nostro ordinario ceneeuo della stessa. Noi sappiamo ehe la aatura e nello spazio e nel tempo, poicM nella natura I'una COla sta aeeanto all'ahra, e quella siegue a questa: sappiamo,in una parola, ebe ogni eosa naturale e reciprocamente estrinseca all'infinito: sap. piamo inoltre che la materia, codesto universal foodamento di tatte Ie determinate esistenti ferme della natura, non solo ci presta resistenzae sta al di fuori del oostro spirito, rna si tiene in contrapposizione reciproca eon se stessa, e si divide in punti concreti in atomi materiali dai- quaJi si compone. Le ditrerenze nelle quali si sTolge la nozione della natura sono pili 0 meno esistenze indipeadenti l'una a fronte deU'altra: per la loro originaria unita veramenIe esse stanoo in rapporto l'ona dell'altra, taoto da oon poter esser comprese I' una scnza l' altra; ma questo rapporto e 101'0 esterno in un grade pill 0 &en forte. In censeguenza noi diciamo a huon dritto, ehe nella natura non domina la Iiberta rna la necessita; pereeehe quest.' ultima, nel suo proprio 8ignificato, e il reciproeo rapperto, soltanto ioterno, eppera soltant« esterno delle indipendeoti esistenze. Cosi p. e. la lace e gli elemeoti appariscono indipendenti l' una a fronte degli altri: cosl i pianeti, benche siano attratti dal sole, non ostante codesta relazione al 101'0 centro, hanno Tapparenza d' essere indipendenti dallo stesso e. tra 101'0 ; e sifi'atta contraddizione vien rappresentata per via del movimeoto de' pianeti intorno al sole.In ogni case, nel vivenle ha luogo una pill alta neeessita di quella domini in cia cbe manca di vita. Gia nella pianta mestrasi un centro che si spande nella periferia, una coneentrazione del diverso, uno svilupparsi dal di deotro aU'infoori, nn' uoiti che distingue se stessa,e ehe si riporta dalle sue dilfereo~ a1I'unita Delle gemme; ed in censegaeaza un qualche che cui noi aUribuiamo una spinta interna: pure sitratta unita resta impertetta,menlre il proeesso organico delta pianta e un andar del soggetto vegetabile foori di Ie: in egni parte e un' inLiera pianta, e la ripetizione deUa stessa eosa; e le membra in conseguenza non sono tenute in perfeua sogge. zione all' anita del subbieue, Una pill compinta villoria della esterioma vien rappresentata dall' organismo animale: in esse nessun

membro genera I' altro, nessuno e causa ed elfeUo, mezzo e scopo di se stesso, eppercie suo Altro: invece I' intiero vieo cost compenetrato dalla sua nnita.che ouUa vi apparisee iodipendente: ciascuna determinazione e ideale: I' animale in ogni determinazione resta 10 stesso unlco universale; e per tal via oel corpo animate la esteriorita reciproca si mostra nella sua compiuta non verita. In forza di tal Essere coo se neUa determinazione, in rorza di siffatto rifiettersi immediatameote in se oeUa e dalla sua esteriorita, l' aoimale e subbiettivita per se positiva ed ha sentimento. II seotimento e l' onnipresenza 'dell' ullita animale in tutte Ie sue membra, che riportane immediatamente ciascuna impressione all'unieo iotiero, il quaIe nell'animale comincia ad esser per se. Tal subbieLtiva interior ita importa ehe.l' animale per se stesso si determini dal di dentro all' iofuori e non solamente dallo esterno; vale a dire ch' egli ha interna spinta ed istinto. La subbieLtivita dell' animale raeehiude ma conLraddizione, e I' interna spinta a conservarsi toglie codesta contraddizione: tal conservaziooe di se stesso e la prerogativa del vivente ed in ancor pili elevate grade 6 quella dello spirito. Que' che sente 6 determito, ha un eontenutc, e quindi una differeoza in 56: codesta differenza 6 io sulle prime pili ideale, pili semplice, pili elevata nell'unita del sentire: la tolta dillerenza consistente nell' un ita 6 una cootraddizione tolta, appunto perche la differenza si pone come differenza. L'animale per tal modo dal suo semplice rapporto a se viene spinto contro la natura esterna. Per simile opposizione ricade I' animale in una nuova contraddizione; perocche allora la differenza e posta in una guisa che contraddice all'unita della nozione: quindi dee tal contraddizione togliersi.come gia si toglieva l'unita seoza differenze.Tal dileguamento del diverso avviene per cio, che I' animale distrugge quel che 6 determinate per se stesso neU'esterna natura, censervandosi per via di tal guaste. Cosi per I' annullamento dell' Altrq opposto all' animale si reintegra I' originario semplice rapporto a S6 e la eentraddiziene ivi racchinsa. Per la vera soluzione di simi! centraddizione 6 necessaria che l'Altro,cui si rapporta l'animale, si agguagii a questo. Cio trova luogo nella relazione sessuale: in essa ciascuno de' due sessi sente nell' altro non una estranea esteriorita, rna se

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t3 _,.

sleSso,ossia il genere comune ad ambidue. La relazione sessuale


in conseguenza il pili alto punto della natura vivente: in qoesto

do e dessa una massima esterna necessita; perocehe le diverse esislenzeehe si rapportano reciprocamente non sono phi l'una all'altra eslerne, rna hanno il sentimento della loro unita. Quindi I' anima dellebestie non e ancor libera: peroeche essa apparisce sempre tott'ena corr la determinazione del sentimento 0 dell'irritabilita,e sempre viocolatada una determinazione: la specie per l' animale sta sol nella forma d' indiYidualita: esso sente sila specie, ma non ne sa niente: nellebestie l' anima non e ancora per l' anima, e I' universale come tale non e ancora per l' universale. Percle tegliendo via la specialiLA de'sessi quale ha luogo nel processo della generazione.l'animale non va alia·preduzione del genere, ma cio che si produce per tal proeesso e di nuovo l'individuo. Per tal via la natura,anche nell' altissima sommilAdel suo elevarsi sui fmito, ricade sempre in questo, e rappresenta per tal via un permanente corso circolare. Perfino la morIe, indoua necessaria mente dalla contraddizione tra l' individuo e 'I genere, non apporta l'universalita positiva in se e per se, 0 I'individoalitil universale in se e per se, la subbiettiviLa che ha per obbiet. ta se stessa, mentre e l' annullante vuota negazione della indiridualitil, appariscente essa stessa in forma d' immediata individoalitA, e non e il toglier via l' individnaliLa conservandola. Anche nella pili perfetta forma cui si eleva la natura, nella viLa animalesca, la nozione non raggiunge una realtll. pari alla sua Essenza animata, la compiuta vittoria sull'esterierita e sui finito del suo Essere determinato. Cill non avviene ehe nello spirito, che si distingue dalla natu. ra per simile vittoria la quale ha lnoge in lui; cosiube tale distinzione non e solLanto il fatto di una ritlessione esterna sull' Essenza dello spirito. . Qoes'o togliere l' esteriorita, pertinente alia nozione della spirito, e queUo che abbiam chiatnato I' ide~lita dello stesso. TuUe le auivita dello spirito non sono che diverse guise del riportare l' estemo a quella interioritil che e 10 spirito stesso; e solo per queste ripertare, per tal idealizzare od assimilazione dell' eslerno addiviene ed 1\ egli spirito.

gra-

.- 14Considerando 10 spirito pili davvicino, troviamo che la prima e pin semplice determinaziooe dello stesso e l'esser 10. L'lo e il perfeltamente sempliee, I'uoiversale. Qllando noi diciamo 10, inleodiamo certamente un individuo: pero essendo ognune un 10, noi esprimiamo un ehe del lutto universale. L' universalitll. dell'lo fa cbe egli pessa astrarre da tutto, pertino dalla sua vita. Lo spirito peril non 6 soltauto l'astrattamente semplice, pari alla luce, quale \'ien censiderato quando si parla della semplicitll dell'anima in opposizionealIa composlzione de' corpi: 10 spirito e anzi, nonostante la sua semplicitll., un diverso in se; perocehe I' 10 pone se stesso a se di contro, si fa suo obbietto, e ritorna da questa non ancor concreta differenza, in ognl case gill astratta, all'identitll COil sa. Tal Esser con se dell'lo nel suo dilferenziarsi e la stessa inlinita od idealitt Questa Idealitll. serbavasi p6ro prima nel rapporto dell' 10 allo infinito meltiplice materiale posto a lui di contro. Alferrando l' 10 tal materiale, questo vien inocnlato e trasfagurato dall' universalita dell' 10, perde la sua smeftlbrata consistente fermezza, ed ettiene uno spirltuale Essere del.erminato. 1.0 spirito in conseguenza uoo viene in alcun modo strappato dalla sua semplicita, dal suo Esser CORse e rigettato per I' intinita moltiplicita de' saoi cODcettiin una reciproca estesa esteritrita: la sua semplice medesimezza compenetra aozi, in una nODturbata nitidezza , quellamoltiplicitll., e viene ad una indipendente fermezza. . to spirito, come spirito tinilo, non si satisra col trapiantare per 1ia della sua eoneettuale a"ivita Ie cese nello spazio di sua int.eriorita,e col toglier ad esse' cost la loro esterieritll. in ana guisa anehe esterna: rna, come religiesa cescienza,si spiage per la manifesta assolata indipeoclenza deUe eese lino all'eaica in6aita potenza di Dio che tutto regge, ed opera nel !lUO Interno;e, come filoslIt:Jco pensiero,eompie quell' idealil:laZionedelle cese riconosceodo la determinata'Soisa come la eterna Idea, coo forma il comune principia, sl present. in qoelle. Ceo tale conoscenza I'idealistica natura dello spirito ehe gia operata nello spifflO finito, giuoge alia sua pin perfdi\a e cenereta forma: 10 spirito si fa reale Idea ehe cornprende perfeuamente se stessa: e percie>spirito asseluto. 'Gill nello spirito fini\o

-15l' idealitil ha it sense di un movimento che tornava al suo cominciamento, per 10 quale 10 spirito progredendo dalla sua indifferenza, prima posizione, ad una pesaiene altra della prima, e riternande a se per mezzo della negazieae, mostrasi come assoluta negativita, oomei.nfinita affermazione di se stesso: e ginsta tal sua natura, 10 spirito dee considerarsi primamente nella sua immediata identitil con la natura, quindi nella sua cemraddizlone centro la stessa; ed infine nella sua identitil eon la natura, oltenuta per mezzo di quella conlraddizione cui racehiude in 56 come gia tolta. Compreso eesl, illinito spirito vien riconosciuto come totalitil, comeIdea, e propriamente come reale Idea ehe 6 per S6, e che riedeJla quella eontraddizione a se stessa. Tal ritorno non ha che il cominciamento nello. spirito finito: esso non si compie ehe nello spirito assoluto: peroeche in questa primamente I'ldea non si comprende sol nella unilaterale forma della nozione 0 della subbiettivita e neppure sol nella forma altrettanto unilaterale della obbiettivitil , della reall.i, ma nella perCetta unita di questi due diversi momenti, valdire nella sua assoluta verita. Cio che abbiam delLo di sopra sulla natura della spirito 6 una cosa a dimostrarsi e dimostrata soltan!o per la filosofia i n6 abbisocna di oooferma da parte della nestra ordinaria coscienza. In quauit pera il filosoflCO" ensiero ha d' uopo a sua volta di una conp cepibilita della sviluppata noziooe dello spirito, possiamo ricordare cbe pur la eristiana teologia apprende Dio, cioe la verita, come spirito, e questo non calmo e permanente in vnota iden~til , ma tale da eatrare neeessariamen&e nel proeesso del distinguersi da se stesso, del porre i1 suo Altro, e da riedere a se stesso sol per questo AI&ro, togIiendolo e eensersaadele, non cancellaudolo. Come si sa, la teologia esprime questa proeesso a mo' di coneetto , cosi che Dio Padre, iI semplice universale, que' ehe 6 in se, riDunciando alia sua selitudine, erea la natura, cia che 6 a se stesso esterno , cia ehe e fnori di se, e geaera an Figlio, il suo aItro 10: in queao Altro pera, in virtli del soo infinito amore, guarda se stesso, e rieonosee la sua· inlmagine, ed in qaeste ritarna all' unita con 58. Codetlta non pili u&faUa, immediata. ma conere1a unitil, mediata daUa dilferenza,

-16 units che provviene dal Padre e dal Figlio, e ehe tocea nella cristiana chiesa alla sua perfetta realta, a verita, a il Santo Spirito, ehe deve esser riconoseluto come Dio,· quando questi voglia eomprendersi nella sua assoluta verita; qual reale Idea ehe a in sa e per se, e non gia 0 nella forma della nuda nozione, dell' astratto Essere in se, 0 nella forma, ancor non vera, di un' individua realta non armonizzante con la universalita della sua nozione,bensi nel pieno aecordo della sua nozicne e della sua realta. E cia basti sulle distintive determinazioni della natura esterna e dello spirito in generale. Con la differenza sviluppata va insieme cennato il rapportoin cui stanno reeiproeameete la natura e 10 spirite. Poiche siffatto rapporto spesso viene male inteso, un rischiarimente sui medesimo cade qui a proposito. Abbiam deuo che 10 spirito nega la esteriorita di natura, assimila la natura, e con cic>l'idealizza. Tale idealizzazione ha una forma unilaterale nello spirito finito che pone la natura fuori di se: qui si oppone all' attivita del nostre pensiero un esterno materiale, che indiiferente a fronte del eangiamento che: noi ne desumiano , deltutto passivamente sperimenta la idealizzazione parteeipatagli, Pera nello spirito che produce la stnria del mondo trova luogo un'altra relazione. In esso non ista piti da un lato un'attivita esterna all'obbietto, e dall' altro lato un obbietto meramt!nte passivo; rna la spirituale atLivita s' indrizza verso un obbietto in se stesso attivo, verso tal eosa che essa stessa ha lavorato per queUo cui dee esser prodotto per via di tale attivita: cosiccbe neU'attivita e neU'obbietto si presenta 10 stesso ed identico contenuto. Cosi p. e. nell' epoca quando l' attivita di Alessandro e Cesare eperava sulloro obbietto, il popolo e '1 tempo eran per se stessi divenuti capaci delle opere a compiersi da tali individui: il tempo si crea gli uomini, come questi son da quelli creati: i grandi sono gli strumenti dello spirito del lore tempo e popolo, come viceversa a' grandi il popolo serve di strumento pel compimento de'loro fatti.In una guisa simile alia descritta relazione si contiene 10 spirito filosofante verso la natura esterna. Valdire che il pensiero filosofico riconosce come la natura non sola. mente vien da noi idealizzata, mentre la reciproca esteriorita di que-

che insormonLabile per se stesse in forza della sua 00. zione; ma rieonosce pure cbe l'etema Idea immanente nella natura, 0, che ral lc stessa, 10 spirito che 6 io S6 operante oel sao Interne eJi'e&tnal'idealizzaziooee toglie la reciproca esteriorita,mentre tal ferma del suo Esser determinato non contraddice all' ipteriorita della sua Essenza. La filosofia dee in certo modo vedere come la natura s&essa, tolta la sua esteriorita, riprenda nel centro della Idea cia ehe 6 a se stessa esterno, 0 lasei prodarre questo centro all' ester.no,~iheri la nozione in lei nascosta dal velo daU'esterioritil, e vinca cosi l'esterna necessitA. Tal passaggio dalla neeessita alia liberta noo e sempliee,ma 6 una scala di molti momeoti,la cui rappresentaziooe fa la tilosofJa della natura. Nel pig altl) grado del teglier via la reelproca esteriorita, nel sentimento, 10 spirito che 6 in S6, ritenato ne' cancelli della natura, viene al comineiamento dell'Esser per se e qoindi aJla libertil.Per simile Esser. per se affetto dalla forma di individualita ed esterioritil, ed insieme da quella di non libertA • la natura passa. allo spirito come tale, vale a dire viene ~pinta allo spirito reaJmeote libero per via del pensiere.nella forma d'universalita ehe 6 per se. . Nella posiziooe di reciproca esteriorita il procedere dello spirito dalla natura evidentemeote non pua esser compreso, quasi cbe la nalura Cossel'assolutamente immediato, il primo, I'originario dato, e 10spirito all' incontro uu che posto dalla stessa: e che cia eestituiese I' assolulo. Primo.Lo spirito ehe 6 in se e per S6non 6 il mero risul· . tato della natura, ma e in verita sao proprio risultato: egli produce sa stesso dalle presupposizioni da cui risulta, daUa Idea logiea e dalla esterna natura; ed 6 la verita tanto di queUa ehe di questa, doe la vera forma e dello spirito ehe 6 solo in se, e di queUo ehe 6 soltanto foori di se.In apparenza 10 spirito vien mediato da un Altro,ma tale appareoza vien tolta dallo spirito stesso; perocche questo ha,per cosi dire,la ingratitadine saprema di tosliervia quello da cui sembra mediato, di mediatizzarlo • rabbassarlo ad una qualche cosa ehe solo per lui ha fermeua, rendendosi eosi del tatto indipendente. In cia ehe si 6 deUo sta ehe il passanio daJla natura allo spirito non e on passaggio a qoalche cesa perfetLamente Altro, rna 6 it terEncicl. delle scienze filos. Ill' i

m DOne on

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nare in se stesso dello spirito coo e foori di se nella natul'll. Cast pure non vientolta per questo pas8aggiO Ja detemliwata dilferenza della natura e dello spirito; imperoccbe 10 spirito OlIO proeede in gnisa naturale dalla natura.Qaando si e detto nel § Hi della ~ea, che la morte della vitalita individuale solo imruediata 8ia l'afi'aeeiarsi del10spirito;questo prodursi non e earnale ma spiJ'iluale;Ron e da intendersi una prodnzion naturale, rna uno svilnppo della Bozione -ehe toglie l'nnilateralit3 del genera, it qaale non viene ad adeguato svolgilQeoto,mostrandosi anzi nella motte qual negativa potenza eontro queHa· reaM, e toglie pore la opposta uuilateralitil dell' animaleseo EIIBere determinato eonnesso all'indivittuaiM, nella individoali&AUDiversale in se e per se, 0, ehe vallo &tesso, nell' universale che e per se in BUisa universaie,eioe nella spirito. La natura come tale nel suo internarsi is sestessa ROO giogoc a tale Esser per se , alia eoseienza di sa stessa : la bestia, oompilt" forma di tale intejnarsi, rappresenta soltanto -la non ispiritoale dialettiea del passaggio da nn individuo sentimento ehe riempie la sua anima ad un aitro individuale sentimento dominante nelrDedesimo eon altrettanto di eselosivita. L'uomo il primo elevasi sulla siagolarita del sentimento alia nniversalita del peosiero , aHa scienza di se &tesso, alia eompreensione della sua subbiettivita del suo 10; in una parola, l' nomo il primo e spirito pensaote, e per eW , e verameflte sol per eio diverso daUa natura. Quello ehe appartiene aUa natura come tale , sta dietro 10 spirito: .questo ha veraDlente in se -s&esso l'intiero valore della natura; rna Ie determmazioai oaLurati sonG 00110 spirito in tutt'altra guisa ebe nella natura esterna.

6. berta, nell' assoluta negativita della noziooe come identiti con sil.
Giusta eodesta formale determinaziooe, pUGegli astrarre cia osni eliterioritit , e perfino dalla propria esterierita, dallo stesso sao .Essere determinato.Esli puo sopportare la negaziene di sua individuale imruediatezza, l'infinito dolore; tenendosi eioe affermalivo ed essendo L' Essenza dello spirito, in conseguenza,sLa rormalmente nella Ii-

_lito per se ill tal negativitA. Codesta possibililil e in S8 la sua aslratla unitersalita ehe e per se. DiluddazitlRe. La sosta1tZa dello spirito ~ la Jiberta; cioil il non dipeadere da on Akro, il rappettarsi a se stesso. Lo spirito 8 Ia reaIilzata 1lOIieBe coo e per 86, e che ha per obbiet&o se stessa. In !ale oniA. della aoziofte e deUa obbiettivitfl in lui presente consigte iuieme Ia soa verita e la so& liberti.La writa fa libero 10 spirito, • C88l8 gill Cristo ha deUO: la .liberIA to rende -vero. lotanto Ia libertl deHo spirito non e soUarM UB' ~ndipendenza dall' Altro rnori dello sles99, rna 8 l'iodipendeoza daU'A1tro·guadagnata nell' AlLro; non vienealia reaIta col fuggir l' Altro,ma vineendolo.Lo spirito puo nscire dalI'astrat1a universalita ehe e per se, dal suo sempliee rapporto a se, e porre in se stesso una determinata reale dift'erell7.a; on Altro di qaeIIo e il sempliee 10, e pernio uo negativo.Cotal rappowaU'Altro e nOB solo possibile allo spirito, ma neeessarie, mentre per via delI' A1tro e togliendo 10 stesso giogne a serbarsi ed esser tiel fatto queUo che esser dee secondo la sua nozione, cioil I' idealita della esteroo, la Idea ehe dal suo Esser altro ritoroa in se, ossia, espresso astrattamente, l' universale ehe distingue se stesso , e ehe 8 con s6 e per S8 Ilella sua ditrerenza. L' A1tro , il negativo, il contraddiuerio, la divisione appartieoe altresl alia natura della spirito. 10 tal divisione sta la possibilita del ~Iore. II dolore quindi non viene dalIo esterno allo spirito, come s'immagioa qllando si domaftda: coID6 i! dolore sia venuto at niondo. Pari al dolore it male, questo negatiwo dell' infinito spirito che 8 in s6 8 per se , non viene dal» es&ernoallo spirito: esso, al contrario, DOO e altro se non 10 spirito ehe si posa al verlice della sua individoalita. Perfiooin questa sua altissima divisione , in questa divellersi dalla radice della soa etiea natura she e in s6 , in questa compiota contraddizione eon se sle8so, resta 10 spirito identico eon se e quindi tibero. Cio clle .pparlicE all' es&erna natura socoombe nellacooh'addiziOle: voleodosi p. e. porre nell' oro uoa gravita specifica diversa di quella ehe ha , l'oro sparirebbe. Lo spirito pero ha la rorza di s06'eftersi nella contraddiaione , eoosegoentemente nel dolore , taDtO sui male morale quanto ftsico. L' ordiuaria lo,ica, duoque,erra eredendo ehe 10 spirito eseloda da se iDtieramente IIcootraddizione.

-.19 -

-20 Opi coscienza, invece, raeehiode un' anita ed on diseevramento,eppero ona conLraddizione: eosl p.e.il concet&bdi una dimora contraddiee pienamenLeal ~io 10 ; ed 6 nonpertanto soppqrtata dallo spirito.Lo spirito sostiene Ia c~)Dtraddizione. mentre non ha in se akama determinazioae cui egli non puo ritogliere, come queUa che e da lui posta e conseguenLemenLe da lui conosci!1La. Sitfatta po,~ su qu~lsiasi conLenuto ,in lui presente 6 laobase della libertil dello spirito. Pero nel suo immediato, 10 spiriLo 6 libero solLanto in S6, seeeado.la oozione 0 la possibilita, non pero seeeade la realta, La libertil reale inoltre non til immediatamenLe nello spirito, ma 8 un prodotLo della sua attiviLA.Nella scienza noi dobbiamo considerar 10 spirito come preduuere della sua liberta. L' intiero sviloppo della nozione dello spirito rappresenta il farsi libero. della spirito da tutLe le forme del suo Essere determinate ehe non corrispondono .alia sua nozione. Tal liberarsi viene a luce percbe eedeste forme sooo Lracci~Le'inuna realta del. tntte eempetente alla nozione dello spirito.

7.
La deua universalita 8 anehe il suo Essere deLerminato.L'univer· sale, come quello ehe c per S8, sispecifica, ed 8 in ci4ldentita con S6. La deLerminazione dello spirito, in censegueaza, 61a manifesLa· ziene. E~i non 6 per a case una determinazione 0 eontenuto • la cui esLernazione od esterioritil sol per cio avesse Corma diversa; onde non 6 giilche,lo spirito manifesti qoalehe cosa,ma eedesta mani. fesLazione stessa 6 la sua determinazione e conLenuto. La sua pessibiliLa in consepenza6 immediaLa infinil·a assoluta realLA. DilucidaziOne. Noi abbiamo gia posta Ja distintiva determinazio. ne della spirito nella idealitil, nel togliere l' Esser alLro della Idea. Or quandonel § 7, qui sopra esposto. si dil la manifestazione qual deLermiuazione deno spirito , questa non 6 una nuova una seconda ~eterminazione dello sLesso, ma uno sviluppo di quella primamente addoUa. In eft'etti, col togliere il suo Esser altre , la logica Idea, ossia 10 spirito ehe 6 in se si fa per se, vale a dire si manifesLa. Lo spirito ehe e per ~, 0 10 spirito come tale (a dift'erellza dello spirito che 6 in se, SCODOS!liuto se &tesso, rivelantesi solo a noi , dift'uso a

DeU' steriori~ reciproca della natura) e non solo rivelantesi ad un e a1tro ma a se stesso altresl: ossia, e dll vallo stesso, e qnello cbe compie la sua manifestazione nel suo proprio elemento, non in uno esti'aneo materia le, Sifi'atta determinazione conviene aUo spirito (:0metale: essa in conseguenza gli vale non solamente in quanto si rapporta a se stesso ed e l'Io ehe ba per obbieUo se stesse, rna an-. ehe in quanto precede daUa sua astratta universalita che e pet S8 , e pone in se stesso un·determinato diverso , un Altro di quello coo egli e. Imperocehe 10 spirito non si perde in questo Altro: vi si sostiene anzi e srelge, v'impronta il suo Interne, fa deU'Altro un Essere determinate a lui eorrisponden1tl; e togliendo I'Aluo, delerminato reale diverso , viene al concreto Esser per se , al delerininato manifestarsi. In conseguenza 10 spirito rivela neU'Altro solo se stesso, la sua prppria natura: e questa consiste nel rivelar se stesso: il manifestarsi qnindi e il eontenuto della spirito, e non per a case un'esterna forma sopravveniente al contenuto del medesimo. Per 1& sua manifestazione 10 spirito non rivela un contenoto diverso dalla sua forma, ma la sua forma esprimente I' intiero eontenotodello spirito. valdire la manifestazione di se stesso, La forma 'e 'I contenulo sono altresl.nellc spirito identici l' una all' altro, Ordinariamente cill ehe si manifesta in ogni easo si concepisee come vuota forma, cui hisogna soprawenga esternamente un contenuto; e s'iateude per contenuto una cosa ehe e in se , che si sostiene in se, mentre per forma 8' intende l' esterna guisa del rapporto di un conleDuto all' Altro. Pero nella legiea speculativa si 6 mostrato ehe in venta il contennto non e soltanto cio ehe e In s6, ma cill che per se stesso si mette in rapporto eon l'Altro; come, viceversa, in verita la forma non e soltanto un che inconsistente, esterno al contenuto.ma piultosto dee esser compreso come quella ehe rende contenuto ed &sere in se diverso da nn Altro,i1 contenuto:1l vero contenuto raechinde altresi in se stesso la forma, e la vera forma 6 suo proprio contenuto. E noi abbiamo a riconoscere 10 spirito come tal vero contenuto e vera forma: Per far conC!'pire siffatta idenlita di forma e contennto,di manitestazione e manifestante, data nello spirito, possiamo sovvenirci della

21 -

dotlrina della religione cristiaoa. Il criS&iaaesimodice: Dio si ~ rivelato per Cristo, oilsuo uoigenito figlio. Questa proposizione in sulle prime inchiude it concetto come se Cristo non fosse che l'ergane di questa rivelazione, quasi che cio ehe per tal via si rivela fosse I.u&1'al11'0che il rivelante.Pere, lareee.quella proposizione ha il sense, di aver Dio rivelato consistere la sua natura nell'avere un figlio,cioe nel distingaersl, nel rendersi finito, 081 rimanere pero con se stesso 081suo diverso, nel guardare e nel manifestare nel figHo se stesse, e per questa nnita col figlio, per questo Esser per se in un Altro tissere assoluto spirito j cosiccbe il figlio non e il node oJTclno deDa rive~zione, rna il centenuto dellamedesima. Cosl pure, come 10 spirito rappresenta l' onita deUa forma e del contenuto , esso e pure I' unita della possibilita e della realta, Ne, iotendiamo per possibUe in generale l'Interae, che non ancora viene all'esternazione, alla rnanifesta~one. Noi peril abbiam visto che 10 spirito come tale in tanto e, in quanto rivela se stesso. La realll , cbe ala ancbe sella soa manilestaziene, appartiene in conseguema alia sua nozione. NeUo spirito finito la nozione dello spirito eertamente non va al suo assol uto svolgimento: pero 10 spirito asseluto e l' assoluta uDita della reaM e della nozion~ 0 possibiliti dello spirito.

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8.

II manifestare , che come manifestazione dell' astratta Idea e immediatamente un passaggio,il (ani della natura,come manifestuiooe dello spirito libero e il porre la natura come lUO mondo. Tal porre, come riJleSlione, e un presupporre il mondo quale iodipenden&e natura, II manifesLare nella nozione e crearla come suo Bssere, io cui essa si da I'alfermat.ione e la venia. di sua liberta. l:assohlto e 10 spirito. Questa e la pili alta defiaizioae dell'asseluto. 11trovare questa definizione,e cootprenderne il senso e contenuto questa si puil dire esser I'assoluta tendenza di ogni.oultura e Iilosofiaja questo punto coaver~ere tuUe Ie relilJiolli e scienze: e secondo codesta tendenza bisogna comI

-23pread..-e la siorja, dill III&IldQ.La parola e4 il COtreeUo dello spiFi~ Co &revato mollo presto;. ed il eontenoto dellarpiiioae cristiana e. lIi dare a eenoscere Di~ eo!Wl spirilo. Il oompito deUa fil068fl3, che non viene davver& ed illlmaueQlemeote sciolto fino a che non sia aoo obbieUo ed anima ~ IlOzione ela l ... ~rt.a. tal cOQlpltQ consiste nel eompreodere nel suo prepri. elemente', nella nozione, qoeUo che nella reli6}ioDeeristiana si .,reseota at eoncetto. e queUo coo in 18 6 l' Ess.enza.

Dilucidazi.ooe. II miUlifestarsi e URa ddermina~oDe ehe compele ~ spidtQ in generale: esso ba fore diverse (orlll8. La. prima guisa .. si manifes&a ~ IIpirito elae. 6 in se, aiOO la legiea Idea,eonsis\e oel cader della. Idea Dell! immediateua dello es&,ernodisgregalllesi '-re deter~~to. Codeslo eaden 6 il (ani della Datura. Aoche la 1IiI~ e 1lI1 ehe pes\a ~ ma iL iU& esser pe8&o ka la, forma dell'ilD~, deU'Essere fuori dell'ldea. Simile forma eontraddice alla ioleriori&a dell'Idea,ehe pane se .eliSa e Ii prtdlMe dalle sue presuppaaiziooi.L'Idea, 0 W spirito. ehe e ill sB.dor!Jlieote ne~a natura, te&lie.la esteriorita, 10 smembramenl.o e I' imllleciiato della Datura, si IlI'IlIl lID Essere deWlDinatl) llOtTispondeal4l alla sua interioriti\ ed lMliv~sa1ita. e si fa in eonaepenza destG spirite ia se ritlessG, eire . e per se e· di se ceuscio, ossia 6 spirito come tale .. COP ciQ e data la secQOda forma della manHestazione delW spirito. J.Q f£OestQgrado 1& spirito, non piu dilfo90 nella esterioritl reelJIfG deUa OOllf8, COIM q1l61l0 eke 6 per 56, ehe si OlaJlifesta, si eonb'appone aU'inwDSCia natura taptQ velaLa quanto. manifesLa, fa iii qpest.a il SIlO obbietl,&, rifle&Lelulla stessa, rip,ende I' esLeriQrita della uaLura neHa sua illteriori&i, idealizza la nat, ... , e cosi sta per se Del suo obbieUo. Ma qQQ6t.o prilBO Esser per se dello spiriI.Q 6 &uttavia immediato, as&'ralto, non aSiOMo: per lQi I' Esser fuor~ di 56 steS$O dello spirito non e tGlto assQlu~lQente. It deste .,ir·ito in cia DOD rleeuesee aneQra la sua idenLMAcon 10 spirito cbe 8 ill 88. WlSCosto nella uatura: in c0lUieSOenza s&a in esLerno rapporlO.na natura, Don apparisce CQ!D8 t~to in "'''0, ma sol come W10 de' IUt della relazione. Veramllnte nella Rua relazioae all' Altro

6 anche in se ritlesso, e percio e eoscienza di sa: pero laseia eonsistere~questa identitA della eoseienza e della eoscienza di se come vaota, esterna, superfieiale; talche la eoseienza di se e la coseienza eadono l' una fuori l' 31tra ; e 10 spirito , non ostante il SU& Esser eon se, non e eon se rna in un Altro, senza ehe stia per lui la identita con 10 spirito che e in se e ehe opera nell' Altro. Lo spirito pone qui la natura come un ehe in se ritlesso, come il suo mende , toglie alia natura la forma di un AUro a fronte di lui • fa dell' Altro a lui opposto un che posto da lui. Insiememente I' AUro rimane un ehe dipendente da lui, un dato immadiatamente • non, posto rna presupposte dallo spirito, e quindi un ehe il eni esser posto precede il pensiero ritlessivo. L'esser posto della natura per via. delle spirito, in questo punto, non e assoluto, rna ha Inogo solo nella ritlessiva eoscienza. La natura in eensegnensa non vien compresa se non qual eonsistente soltanto per 10 spirito infinito, equal ereazione dello stesso. Lo spirito quindi trova aneora un limite nella natura, e per siJfaUo limite e spirito tinito. Or questa limite vien tolto dalla seienza assolota ehe e la terza ed altissima forma della manifestazione dello spirito. In ~ grade scompare da una banda il dualismo d'una indipendente natura 0 delle spirito ditTuso nell'esteriorita reciproca,e dall'altra banda quello dello spirito ehe comineia a divenire per se, ma che non eonosee ancera la sua identita con la natura. L'assolute spirito si eomprende come quello ehe pone l'Essere, e che produce il suo Altro, la natura, 10 spirit. liuito; eosieeh6 questa Altro .perde I' apparenza di stabiliaa a froute di lui, eessa assolutamente d' essere un limite per loi; ad apparisee soltanto come il mezzo per 10 quale 10 spirito giugoe all'assoluto Esser per se, all'assoluta unita del suo Essere in 'se e del suo Esser per se, della sua nozione e della sua reaita. . La pili alta definizione dello a6solo1O non e quella d' essere esso . spirito in generale, ma quelJa d' essere l' assoluto, manifesto, conseio, infinito spirito ereatere, il ehe noi abbiam disegnato come terza forma di sua manifestazione. Come nella seienza dalla deseritta lmperletta forma della manifestazione dello spirito ci siamo avvanzali alla piU alta forma della stesse; eosi la storia del mondo preI

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25,-

tenia una serie di appreensioni dell' Eterno, alia cui fine si atraccia Ia DOziooedello spirito asselute. Le reli~iooi orientali, anehe 1a gindait.a, si arrestano all' astratta nozione di Dio e dello spirito: il che De iIlumina pienamente per cenescere soltanto j] Dio padre ; pereeche Dio Padre per S6 e ehiuse in se,e l' astratto, epperll non aocora Dio spirituale, non ancor vero, Nella religione greea, Dio comincia certamente ad esser maniresto in una guisa determioata. La I_'ap~ presentazione degli Dei greei avea per legge 1a beUezza, la natura amvata dallo spiJ;'ito.n bello nen vi resta un astratto Ideale,ma ne1.. la sua idealita 6 insieme ptirrettamente deQlrminato,individualizzato. GIi Dei greei nonpertanto in salle prime son rappresentati soltanto per la sensibile intuislene od anehe pel eeneeue, e non sono ancora appresi dal pensiero. U sensibile e1emento pero puo rappresentare Ia totalita delle spirito come un ehe reeiprocamente estrioseco, come nna eerchia di figure speeiali: la unita ehe ricomprende tutte qneste figure resta on' estranea potenza opposta agli Dei ed inlie. ramenteindeterminata.Per la cristiana .rellgiene primamente la unira natura, in se stessa indivisa, del Dio, la totalita dello spirito divino lien rivelata nella forma di nnita. La filosofia deve dare in for.. 011 di nozione 0 di assoluta scienza questo altissimG contennto presentatoa mo' di con'cetto in religione; essendo questa, come si 6 detto,la phi alta manifestazione di tal contennto. Pbrlisiooe. 9. Lo sviluppo dello spirito si 6 ehe: . I. sta egli nella Corma di rapporto a se stesso, 6 intrinsecamen· Ie a se stesso l'ideale totalita della Idea; valdire ehe e per lui quello che e sua nozione: ed it suo Essere e l' esser con se, eioe l' esser ko - e questo 10 spirito sobbiettivo: D.nella forma di realta e come un moudo cia lui provveniente ed eft'euuato,in cui la liberta e come aUnal necessita--e questo 10 spi.. rito obbiettivo:

-16W. aelr uni&i dell' obitieUivti dello spirM e della sua idealil3., essia della sua IINiaDe, onita che ., in s8 e per se eel eternamen~ .. pr04nee, e 10 spirito nella aua _sole&a. terita - e questa 10 spi. FiLa assol ...... Oil_wi.,.. to spiriLQ iI sempre Idea: ma in prioeipio 80D E IIbe la Doli«nle dell' Idea, oasia l'ld~ nella sua indelenninazione, Mll·... ra.Ui•• gllisa dBlla I'eilltl. valdire nella pisa deU'Essere. In prineipio noi abbiamo .oIAante IA de&erminazione dello spirito deJ ~ uni..... ale e OM iMiluppata; e nlm aneera il particolare dello ~, it qnale ei si presenta quando passiamo dall' uno aU' AlLrO, e. noi Don faeciam anea '10esto. pa.ssaoagio nelcominciamenw, 10 sulle prime la realm d811t spirito DOD 8. ne ioteramente aniversale ne apoeificato : 10. sviloppo di linea. r~ vien eompiuta dalla filosofia iD.iiera fie)lo spirit.o. La miLA. intieramente astrataa,immediata e Ia natura_1a m~rr.!I\ di spiritnaliLa. Per tal moul0 iJ Iancinl10 e ancora chiQS~ neIJ.a. naLotaiezza. 000 ba alLro ehe naturali istinti, non e anw reale;ma e. QOmo spiriloale SGIItlIltO in ,otema e seeo.la ~e. La prima reaia dQIla lmione dello spirito. anehe quaQdo. 6 asm.u.a iroawdiata e peI1inente aUa Qalnralezza, deve eswe·~ eeme iIleonispondentissima aUG spiriLD,e.ia vera realLA dee venir de&ermiaaAa come totaliIA degli sliluppatr mODlenU della noziooe,che sta. quale 1loima, uniaa di ta'momeati.La noziooe dello spirito proc~ neeessariamente a questo sviluppo della sua realta; perooche gli 8 contraddittoria la forlll'l d' immediatezza,d' iodeLerminazione ehe- la sua realta tiene in prineipio,Cio ehe apparisce d'esseFe immediatamente presente nelle spirito non e un vero immediate, ma un ebe posto in se, un mediato. Per tal eontraddizione 10 spiri&0 viene spinto a &oglier via l' imme4iato. I'!ltro, qQale esli si premppone. COD questo to.iersi .,iene 6Ili. se s~ e si ~oLa oeme spirite.Noa si poD. .hultloe comllCiare dallo spirito' come \ale, ma tlalla sua IleDO ccmgrua reaka.. Lo spirito vera menta aoche in· cominciando e spirito, ma egIi non sa di eSS,er)o. Nil egli stesso in sal prineipioeompreude Ia sua nO'lione,e sol noi che 10 coosidnmo 08 riconoseiamo la nozieae. La. realizzalione del19 spirito si ba. dal conoseere 1o spirito quelJo eh' esso si e, Lo spirito e~enzialmeft-

che qoeUo ch' egli sa di se stesso. In solie prime egli e spiriLosoltanto in S8: il suo Esser per se forma la sua etretLoazioDC. p~o si deLermiJla per se, perci.ocche egli sl specifica, ·ossia percbe si fa sua presupposwone,. si fa UJLrQ di sa sLesso, si rapuona proprjamente a qaie&to Altro come a.l aqe. immediaLo, e 10 logie ctme AJ1ro. Fino a e.be 10 spirito resta nel rapporLo a se quasi [~ port.o ad Altro~ egli nOD e ehe s\1bbiettiw. spirito. pronenien&e da.lIa. oaf.Qra. e. De:primordi .. 1.0 sLesso spirito naturale. L' iatiera at,li1ili dell.o. spirito eubbietuv.o procede a comprendersi come se slesso, e mo.strarsi oome idealita della sua immediaLa reaU.a .. E quando sia giUDl.o.aU'Esser per 8e.noo. e piu. uno spirito- meramen&41 subbie.t· Iilo rna. ohbietLivo.MeIltre 10 spirito s.ubbieU.ito·a eausa del sun rap.. porto all'AUro DOD. 8 libero, e, ehe vallo. stessc, 8 libero solta.uto m &Ii; nell' obbi.etuvo sprito la lilIerti. Ja scie.uza dello spirit.o tieD da se, come libera, aU' &sere deLermina&o. Lo spirit.o. obbieUi~o e persona, ed ha come tale, nella proprieta,uoa realta della sua liber&i; memre nella proprieta la cosa vi.eB posta 'luaie e. va14ire come iDeonsi8&eate. e &l!Je da aV&!' es.senzmeDte il s~Difica~ di essere reaJJ.a della libera volonta di una persona,e quindi imaqibile da un'ala.ra persona. Oai vedjamo un sullbi~Ui~ cJ&e si fa libera edinSelle esterna realCa di codesLa. lillel'Lll.Lo, spirito vieDe CODcit aI suo Esser per set e I' obltieUiv,ila dello spiri'" al sue ,WIIIQ elAUD. Per tal via III spirit8 esee dalkl· r6l'JDa di nucla subieUiviA, 11pieno s'tGljjmento della !\berta, aneora iJDperfelta e (ermale Delia projlrie.a_ il campimenLo della ~eali7i.azione della DOzione ,,&lie spirito obiiali'iO vi. r•• tG in quello sta.. in cni 10 spirito sviluppa la SWlli_~ in un mondo posto da lui,m un DlCIIldo etito.Pero 10 spi,ito. dee anebe questri ,radio n mfe&to del. obbiettivita dcUo spirite c~te. Del suo easer pos~.,n mOld. deve·lasciarsi libtrQ daIlo s,irilo; 8 oio che e posto daJlo. spiritG dee esser compreso come eit) che e ilDlllOOiatame&te-.C;O avviene nel te1'lO Ifldo dello spirito, nella posiZiope dello spirito assolute, cioe dell'ane, della ratigione e deUa filosolia.
Ie AOD 8

-I'J-

.QpU8II'e

-~10.
Le due prime parti della scienza dello spirito abbraeeiano 10 spirito finito. Lo spirito e l' Idea infinita; e la finita h1J.qui il significato della incorrispondenza della nozione e della realtll, con la determinazione d' esser essa iotrinsecamente nn'illnsione.le spirito pone io 58 eedesta iIIusione come un limite, perehe col toglierlo abbia e conosca per se la Iiberta come suo Essere; cioe per essere al tuttol manifestato. I diversi gradi di questa attivita (1' indngiar so' qnali come su di unappariseenza e'l pereerrere i quali e la determinazione dello spirito finito) sooo i gradi del suo liberamento, nella cui assoluta verita it rinvenire on monde come presupposto, il generarlo come posto da lui, ed it liberarsi da lui ed in lui sono la stessa ed identica cosa: l'infioita forma delle apparire di codesta verita si depora fino ad ona scie~ della stessa. La determinazione della finila. vien ritenuta di preferenza dalto iotelletto in rapporto aUo spirito ed alia ragione. II fissare 13 posizione della finita. come suprema,' non vale solo per 10 intelletto, ma per .un alfare morale e religioso; e si .ritiene per • un' arroganza, per unafella del peosiero il voler nseire da'limiti della stessa. Peru saria pessima virtu it voler tenersi a quella sobrieta del pensiero ehe fa del finito un che assolutamente ferroo, un assoluto; ed e la men fondata delle conoseeaze arrestarsi a qnelle che non ha in se stesso it sao foodamento. La determinazione del finito e s1313lungamente 4iloeidata e diseossa nel suo proprio luogo nella Logica: ilmostrare che iJ finito non e, valdire ehe non e vero, rna e un transennte, uo .useireso di sa, queste non son ehe sempliciforme del pensiero di finitaulteriormente determinate, quali la restaate mosofia Ie formola piu eeneretamente, II finito delle sfere ~ttoali ~ la dialettica ehe ha il suo eclissarsi in un Altro e per mezzo di on Al.tro. Lo spirito pere, la nozione. e l'eterno in se e esso stesso quelle ehe compie in se medesimo l'aunullarsi del nulla, it render vano il vacuo. La cennata discrezione €I il voler tener fissa la vanita. qual' e

-29 Tale vanita, nello sviluppo dello spirito stesso,si rililvera come nella propria subbieLtivita ed intima contraddizione, ed e percio un punto di ripiegamenLo, come il male.
il pili alto approrondarsi

it. finito, a fronte del vero, il quale pero si fa esso stesso vanu,

Dilucidazione. Lo spirito tanto ljubbieLLivoehe obbieLtivo e tnte necessario eenoseere qual sense abbia la tinita delIo spirito. OrdinariamenLe si concepisce questa come un assoluto limiIe, COOleuna fissa qualitfl, tOiliendo via la quale 10 spinto cessa eli esere spirito;cosl come l'Essenza delle cose naLurali e connessa ad uuadelerminata qualiLa; come p. ~. I' oro non puo essere sceverate Gal soo peso specifico; queste 0 quell'anirnale non puo essere senza artigli,senza denLi incisivi e cosl via dicendo.Jn verita pero la finita dello spirito non puo essere eeasiderata come una determinazione fi:lSa,wa dee venir rieeuesciuta qual mero m9mento:perocche 10 spiriIo, come :Ii e iia deuo, e essensialmeme l'Idea nella forma d' ideali&a, valdire nella forma del negarsl del tinito.ll finiLo ha alLre~i nel10spiriLosolLanto il sipiticato di un che tolto via, non di cio che e. La qualita propria dello spiriLo, in censeguenaa, e piuueste la vera iDfinilii; ciee quella infinita che non si oppone unilateralmente alli .. nito,ma racchiude in se stessa iI finiLOcome un womento.E dunque UDa mota espressione il dire: vi ha spiriLi finiti. Lo spiriLo come spirilo non e finito:egii ha la finila in se, rna in gnisa da toglierla e oel seusodi un ehe tolLo di faLLo. La sehieua determinaziene del finito, cbe qui non puo esauamente diseutersi,deve essere messa in cio che H finito e una realta incoITispoodente alla sua neziene. Cosl il sole e I1Il OOi&o,poiche non puo esser peDSaLO l'AlLro; pereeehe alla senza realtfldella sua nozione apparLiene non solamente esso steese, ma auche I' in&ierosistema ~olare.Anzi I' innere sistema solare e liniLo, Blenkeegni corpo celeste in lui ha l' apparenza d' esser indipendenIe I' 000 a fronte. dell' altro: eenseguemeaeute I' iosieme di questa realLilDon aoeora corrisponde alia sua nezione, non ancora rappresen&a'idealita che e l' Essenza della nozione.La sola realLa dello spiriI 10e essa stessa idealila: oello spirito Ia prima volta Lrova 10010 I'asl8luta identitil della nezione e della realta, eppero la vera inliniLil.
Inia finiLo. Pero

-30~
Proova del nosko uscir fuori la nostra circoscriiione, prueu. della nostra iIlimitaziouee it conoscer noi una limitaziene.Le cose na&urali sono finite perche illoro limite non e dato per le slesse rna per noi che Ie paragooiamo Ie UDeaile a1tre.Nei ei facciam finiti,perohe .pprendiamo un AItro nella nestra cOscienza. Ma appUIlto perehe eonosciamo questo Altro, siam noi Cuori si1fatto limite. Solo chi non conosee e Iimitato ; imperoeche egli DOn conosee il 8no limite. Quegli all'incontro che eonesee un limite non 10 conosee come un limite del suo sapere, ma qualconosciuto,· quai pertifteMe al suo sapere. Lo sconosciuto soltanto sarebbe OIl limite del sapere: il limi&e eenosciuto non e limite. Conoscere n suo limite val quanto dire sapersi iIlimitato. Quando per{) 10 spiri~ vien dichiarato come illimiLate, . come veramente infitrito, non deve con cw dirsi ehe illimite MaRchi del tutto nello spirito: che anli. dobbiamo riconoscere qualmeote 10 spirito debba determinarsi, circoscriversi, limi\8rsi. Ma to intelleUo ha torlo nel considerare sitratta flnita come rigida, e ritenere asseIntamente fissa la ditrerenza del limite e dell' iafiaita, e qnindi credere che 10 spirito sia 0 limitato ed itlimitato.La flni&a,appresa veramente, e racchiasa, come si e detto, Dell' infinitfl; it Hmi~ nell' a.; Iimitazione. Lo spirito in eensegnenza e iosieme infinito e flnito; nea gia 0 semplicemente l'uno 0 semplicemente I' aUro: egli resta infinito nella soa limitaziooll, perehe toglie in se la finiti: ilolla in lui Ii fisso, positivo; RIa viceversa tutto '6 Ideale e semplicemerrte fenomenico. Dio qllindi, per essere spirito, dee determiuarsi ed assameJW a se illimite, altrimenti sarebbe morta vuota amazione: poieM perll la realta the egli si dl col determinarsi e petfettamente a lui CODgroa, Dio per cill noo divien finito. B limite inoltre ODD e in Dio e nello spirito; ma esso vien soltanto posto daUo spirito per esser &01to via. Pall sembrar sol UlO.mentaneo se 10 spirito resti in una fini.' tit: per la. idealita egli si eleva sulla stessa, e conosce ehe illimil8 OOD e un limite fisso. Quirnli somla sullo ·stesso e se De libera: srmile atrrancamento non e un protenliersi all' infinito senza compil1l mai, come l'iotelletto opina; 10 spirito, al cootrario,si strappa cia coJ desto procedere all' iofinito, si affraaca assolutamente dal suo Altra,· e venendo cosi all' assoluto Esser per se si fa veramente iofinito.
J

SEZlOn PROY.
DELLA FILOSOFIA. DELLO SPIRITO.
LO SPIRITO SUBBI&Tl'IVo.

H•. Lo spirito sviluppantesi Della sua idealitil. e 10 spirito qual eener.itore. Ma qni il conoscere nOI e soltanto appre&l) in .quanto e la *mioazione dell'Idea Iot;ica (LOi.~ U3), lIIa.in quallto il conM spirito vi si determina. Lo spirito subbieLti,o e: A. in se od immediatamente; ed allora 11ra1e, obbietto della Anlropologia:

e I' anima 0 10spirito na-

B. per se mediatamellte. come identica ritlessioJle in se ed in &lIro; ed allora e 10 spiri&o in relaziene, e specificato, e coscienza, ebhietl6 della F~ dello apirilo:
ob-

CJo spirito che si determina in se tome subbie&&oper ~ iieUo della Psicologia.

lie

NeIl'anima si desta la cosci6llza:.la coscieilza si pone come ragioehe si desta immediatamente a ragiene eli se consapevole; la quaIe 'per mezzo della sua aUi'¥iUI. i. syoige ad obbiettivitil., a eeseiens • della sua nozioDe.

-32Come nella nozione in generale , 1a determinazione ehe le eonrieae 6 il proeesso dello sviluppo;cosi pure nello spirito ciasenna determinazione in cui egli si mostra 6 nn momento deI10 sviloppo e del ,rogredire, un avvanzarsi sempre verso la sua meta, per farsi e divenir per se quelle eh' egli e in 88. .Ciascun grado, intrinsecamente, e tal processo; ed it prodotto di questa consiste nell'essere per 10 spirito (cioe neU'esser forma della spirito) quello che dapprincipio era in se , e perciO soltanto per noi. La ordinaria maniera di eensiderar la psicologia da in ronna di narrazione cio che 10 spirito 0 l'anima e,cio che in lui avvieoe e cio che fa: cosicche I' anima e presupposta come un sobbiel· to bello e ratto, in cui le determinazioni vengono ad apparire come estemazioni,nelle qnaU deve riconoscersi cill che essa sia e quello ehe possegga di facolla e fone; senza aver eoscieoza ehe I'estrinsecazione di quello ehe ella e, mette nella nouone per se cio che essa e: con che viene ad aversi UBa pili elevala determinazione. Dal processo qui eensiderate deve distinguersi e quindi escludersi quello dell'educazione. Questa rapportasi soltantoai subbietti individui come tali; se non che 10 spirito universale vien portato per essa all' esistenza, Nelle redute filosofichedel· 10 spirito come tale, questo vien considerato eeme-edueaeesi e sviluppantesi secondo la sua nozione; e le sue esternazioni come momeoti del suo prodnrsi da se stesso, del suo esser ehaso in S6, il che 10 rende spirito reale, Dilucida.1.iooe. Nel ~ 9 10· spirito 6 slato distinto nellesue lre principali forme di spirito subbiettivo, ebhiettivo.ed assolute; ed e slala cennata la neeessita del passaggie dalla prima alla seconda e da questa alla terza. La forma dello spirito prima a considerarsi e 'luella dello spirito sobbiettivo, mentre quivi 10 spirito e tuuavia nella sua nozione non isviluppata, .neu si e ratto ancora obbiettivo alia sua nozione. Lo spirito in tale subbiettivitA e insieme obbiet· livo, ha un'immediata realta, togliendo la quale si fa per se, gill-

- 33,ne a se stesso.alla compreeosione della sua noziene, della sua subbieUiyita. i potrebbe quiodi dire tanto che 10 spirito e primamenS 18 obbieLLivo debbe farsi subbiettlvu, quanto viceversa che 10 spie rito sit prima subbiettivo e debba farsi obbiettivo. La differenza pereio dello spirito subbiettivo ed obbieUivo e da togliersi via. Ve. ramellte nel cominciamento non dobbiamo noi apprendere 10 spirito se non come. mera nozione, come un ehe meramente sabbiet. ~yo;e non come Idea, come un ita del subbiettivo edell' obbiet. livo:ma ogni passo da questo prineipio e un :lorvolare sulla prima semplice ubbiettivita dello spirito, un awanzarsi allo sviluppo della s realtaod obbiettivita dello stesso. Questo svolgimento produce una itrie di forme. che certamente possono essere date dall' empirismo; peril nellaeonsiderazione filosofica non POSS080 resare esterne.eenligoeI'una all'altra', dovendo I'iconoscersi come la congrua espressiooe di una necessaria serie di determinazioni, ed aventi interesse pel filosoficopensiero solo in quanta esprimano una siffaUa serie di nozieni. In saUe prime noi possiamo assegnare Ie diverse fisonomie delle spirito subbiettivo solo in via di asserziene: col determinato sviluppo deIIo stesso paQ apparire la loro neeessna. Ie tee prineipali forme dello spirito subbiettivo sono f.· l'anima, i:Ia eeseienza e 3: 10 spirito come tale. Lo spirito come anima ba la forma dell' astratta universalitil, come coscienza quella della parlicolarita, come spirito cbe e per S6 quella dell'individualitil. Cos!appresentasi nel suo sviluppo 10syiluppo della nozione. Si dir loeideril ne'primi traLLi del contenuto della scienza dello spirito sob. bielLivo perche Ie tre parti della seienza,' corrispondenti aile tre' il forme dello spirito subbiettivo, in questo pafaVclfo abbiano avuw i nomi i a{llropol~a, fenomenologia e psicologia. d IA spirito immediato ineominciar dee le nostre eeasiderazioni, e qae8&o 610 spirito naturale, e I' anima. Ove si opinasse eh' e' bisopa iDcomineiarecon la nuda noeiene dello spirito, iii sarebbe in errOl8; peroccile, .come si edetto, 10 spirito e sempre Idea,eppero elTeUoa&a noziooe. Nel prineipio pero .la nozione dello· spirito nOQ plIO a,ere aneera la realt1 med\ata. ehe assiegue nell' astratto penEncicl, delle .cienze {ilo•. III. ;}

siere: la sua reaJta ne' primordi dee' essere tuUavia astratta (e sol per questa corrispoude alia Idealit3. della spirito): essa e pam necessariamente aneora immediata, non aaeo posta, ed in eensegnen1.3 nn Essere, 8ft ehe esterno, un dato della natura. Noi in conseguenza dobbiamo ineominciare eon 10 spirito ehe, aneor vineolato dalla natura, si rapporta alia sua eorporeit3.,non e ancor eon se stesso, Den aneor libero. Tal, se possiamo dirlo eosl, foodamento dell' noma e'l'obbietto dell' antropologia. In questa parte della seienza dello spirito subbiettivo 'Ia pensata nozione delle spirito e soItanto in noi, in ehi la eonsidera, e non neU'obbietto stesse : la nozione dello spirito, in salle prime sempJice Essere, ehe non ha eompreso aacora la sua nozione e ehe e tutta'lia foori di se, forma I' obbietto della Rostra considerazione. II primo in antropologia e I' anima determinata qualita~ameDte e vineola13 dalle sue determinaziooi natorali. A cio si riferiscoDO Ie dilferenu d. razza. Da questo immediato essere identica coHa sua natoralezza I' anima passa a eontraddirla ed oppognarla.A cihi rapportano gli stati di follia e di sonnambolismo. Dopo codesta lotta siegue la vittoria' dell' anima sulla sua eorporeita, l' abbassamento e I' abbassarsl di tal eorporeitil ad un segno, ad una rappresentazione deil'anima. Si produce eesl I'idealita dell' anima nella sua corporeiti: e la real til dello spirito vien posta idealmente in ,una guisa per.i aneor corporea. Nella fenomen&logia l'anima,per Ia negazione della sua eerporeita, elevasi alia pura ideale identiLil.;on se, di,ien coscienZ3,Si fa 10, sta per se di froote al suo Altro. Ma questo primo Esser per se dello spirito e condizionaw dall' Altro, da cui 10 spirito pro"iene. L'Io e una subbiettiyiLil perfettamente vuota, una subbiettivita interameote astratta: .pone fuori di sa ogni coatenuto delle spirito immediato,e rapportasi allo stesso come ad un ruondo trovato d'awanzoo Cosl quello ehe in soUe primo era soltanto DOslro obbieUo,si fa obbieUo per 10 spirito stes~: rna 1'10 non eonosee ancora ehe quelIQj-gl~.,...lIidebQtr.Il,e-eSSOlste~so10, spirito naturale. L' 10, quindi, nIlUlls&al*:j'JI .,Es-1*' se, ~ e ,apoora iper/Be ilflOiobe ·s&a.soltaQ~ iaJ.uappotlicl!a1~'It\;l1r.o/; adiul,lrda,Jlt.IILiJliberIii _11',110'61lOhie,:l;
;_: .111 ,?n\i\ ~,:II')·~'.\?, "\"'11) ,hi')n3

- 3'-

-35 p1eotemen'" soltanLo astraua, condizionata, rela~va. Lo spiviWIdn'l al grado DOD e pili immerso nella natura, ma riilesse in se ~~\\ )Ortaw alla stessa: pero semplieemente appare, sta soltanlo itt.:iftoPfll )Ortoalia realta, non 8 ancora 10 spirito reale, Quiodi chiamitUROd lOifenomenolo~ia la parte deUa scienza in cui vien eonllideralar.q"11 )\a forma dello spirito. Poicbe 1'10, 001 suo rapporto, aU' AlWo Airillil se riJ1esso, divien cosciensa. In questa forma I' 10 eoDOsce in·I.,.j prilllt: S8 come 10 incompiuLo, ed opi concreto contenuto t.1UOl llLro. L' attivita dell'lo. pereio, coosiste nel riellIpireil sua a.straUa subbieLti'fita, confi&urare in s8l'obbieUivo,obhilMirbllKI do per converso il subbieUivo. Quindi la coseienza persoll8leLetfJel la uniiateraLi&a della sua subbiettivita. viene dalla sua speci6lillirilial~ sna contraddizione cootro I' obbiettivo ad una unitersalita. ablO< braecia ambi i lati e rappresenta in S8 l' identita di se s&eJ~iClop:11:, coscieoza; peroecM il.contenoto dello spirite addivien qntlobtiitfti\1l) come in coscienza, ed insieme subbieUivo come nella eoscienDlJdil se-.I Questa nniversale cosciema di se e in se 0 per noi ragioJle:1pdl'1i nella t.erza parte della seienza delle spirito subbiettivo larllapobe Ii fa a se stessa obbieUo. ":J/!~I'I;[lfi ',' Codesta terza pane, la psicologia, eensidera 10 spirito c(jill8i18l~f 10 spirito.n quanto nell'obbietto si rapports a se stesso;l~i,noDl:b ,alfare se non eon ie sae proprie determiBazioni. eonlJI'BiullIIIcMII I , sua propria nozione. Cosi 10 spirito viene aUa veriUtorpeibdl:liiJl. identita del subbiettivo edell' obbiettivo tuttavia immediata nella nudaanima,tuttavia astratta, vien riprssentata come mediata.tolta la contraddizione della determinazione che nasee in eoscienza; e l' Idea dellospirito,dalla eontraddiUoria forma della semplice nozione e dalla distinzione de' suoi momenti ehe le eontraddiee del pari, giugne all' onitl mediata e quindi alla vera realta, In questa fisonomia 10 spirito 8 la ragiene ehe e per silo Lo spirito e la ragione stanno in tal reciproca relazione quale corpo e gravila, volonta e libertil: la racione fa la sostanziale natura dello spirito: essa non e ehe un' al, uaespressione della veritil,o dell'ldea the fa l'Esseni.a jtilallpidito: e sel 10 spirito come tule eenosee ehe sua natura tid, Beiolelfl da d. Lospirito che abbraccia tuttUdue i fa '!..wi.UivhA<e

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tau ,

- 36I' obbiettivita , si pone primamente nella forma di subbiettivita ed e lmelligenza; si pone nella forma di obbiettiviti , ed e V6lontti. La lo&elligenzastessa, in sulle prime incompiuta,toglie la forma disuhbiettivita incorrispondente alia nozione dello spirito, dal perehe essa misaraI' obbiettivo contenuto, a lui opposto e tuttavia aft'eUo dalla forma di un daLoedeU'individualita, con I'assoluta stregua della ragione;vestedi ragionevolezza sift'attoconteDuto,configura in lui l'Idea, o cangia in un concreto universale e cosi ~o apprende. Laonde l'Intelligenza viene a questo, ehe cio eh'ella conosce non e un' astrazione ma la nozione obbiettiva, e ehe, dall'al&ro lato, I'obbietto perde la forma di un dato, e rieeve la flgura di un centennte appartenente allo spirito stesso. Poiehe pero l'Intelligenza giunge ad esser conscia che essa prende da se stesse il suo eentenute, si ra essa pratico spirito che pone sol se stesso a scopo ; si fa volonti, che Don comincia come l'Intelligenza da un individuo datogli estrinseeamente, maeomincla da tale individoo ch'ella sa come soo; peroeehe ri· t1ettendosi in se da sift'atto contenoto d'istinti 0 tendenze,lo rapper13 ad un universale,e fmalmente si eleva a voler cio che e in se e per se universale, la liberti,la sua nnzicne, GiunLoa questa meta, 10 spirito riterna al suo inizio, all'unita con se, come si avvanza aU'assolutaunita :con se, veramente in se determinata; ad un'uttita in cui ill deterininazioni non sene determinazioni naturali , rna determinazioni della nozione.

4.
ANTROPOLOGIA.

L'amma.

t~.
10 spirito si fa come verna della natura. Oltre di che neU'Idea io 'generale quesLo riswtato ha il significalO della verita ed aozi di Primo a froote di cio che precede, il farsi od il passare nella 0000-

De ba

31-

la pili determinata signifIcazione di giudizio libero. Lo spirito fallO, in conseguenza, ha il senso che la natura in lei stessa si togliecome non vera, e 10 spirito si presuppone come questa universali&a,cheon e pili fuori di se in una corporeaindividualita,ma semn puce nella sua concrezione e totalita, in cui e anima ma non ancora spirito.

fa.
L'anima non solamente e per se immateriale, rna I'universale immalerialita della natura, sua semplice ideale vita. Essa e sostanza, assoluto fondamento di tuue Ie speciHcazioni e smembramenti delle spirito; eesicehe questo in essa ha tutta la stoffa della sua determizione, e I' anima resta compenetrante identica idealitA della medesima.Main siffatta ancora astratta determinazione i'anima non e che il soooo dello spirito, il passive IIO;}. di Aristotile, che e la possibilita di tutto. La quistione circa I' immaterialitil dell' anima puo avere un interesse sol quando la materia fosse concepita come un vero al di qua e 10 spirito come una cosa al di la. Peril negli ultimi tempi la materia tra le mani de' fisici e addivenuta semprepiu soUile:essi son giunti a'fluidi imponderabili,qoali il calorico, la luee , e cosi via discorrendo; ne' quali possono lacilmente calcoJare tuttavia spazio e tempo. Nonpertanto hanno aneora un sensibile Essere determinate, un Esser fuori di se eedesti imponderabili, che perdeno la proprjeta del peso speciale alia materia, ed in eerie sense anche la capaeita di prestar resistenza.La materia della vita, peril, la. quale puo trovarsi tra quelli annoverata, manea non solo di gravita, rna anehe tra qualsivoglia altro Essere determinato che possa tribuirsi al materiale, In effetti, nell'Idea della vita in se e tolto I' Esser fueri di se della natura; e la uoziene, sestanza della vita, sta eome subbiettivitil, rna tale che I'esistenza 0 I' obbiettivitA eada insiememente in quell' Essere fuori di se. Pero nello spirito qual nozione la cui esistenza non e I'immediata individualita,

- 38oJi:;

ma I' assoluta Degati,it3" sta Ia liberIA; cosiccbe I' obbietto 0 ·uJ • la realta della nozione e la nozione stessa; l'Esser foori di &8, 0'1'" ehe ra la determinazione fondamentale della materia, SI evapo-III' rizza nella subbiettiva idealitil della nozione,nella universalita. L'II 1.0 spirito e I'esistente verita della materia, stanteehe la materia stessa non ha in se- verita. Una quistione ehe si rannoda alia eennata e quella del commercio dell'anima e del corpe. Tale commercio vien preso come faue, ed e' trattasi seltanto di sapere come debba compren-I dersi, PUQeseere riguardata come ordinaria risposta d' esser questo UR mistero ineomprensibile. Perocche nel ratto, quando lJ I' anima e 'I cor po vengano presupposti I' una a fronte dell' altro assolutamente indlpendenti, sono essi incompenetrabili vieendevelmente , tanto quanto la e clascnna materia a froote di un' altra , la quale solo nel suo negativo non essere, ne' suoi pori pu'; essere real mente appresa. E cosl pure Epicuro assegnava agli Dei la dimora nei pori, e conseguentemente Ii disgravo dalloro commercia col mondo. Pari all'addotta risposta possooo essere riguardate queUe che hanno dato tutti i filosofi da che siffaLta'quistione c venuta in campo. Descartes, Malellranche, Spinosa, Leibnitz hanno messo Dio come \al rapporto, e certamente nel sense chela finita dell' anima e la materia non sono ehe ideali determinazioni r uoaa fronte d~lI' altra e non hanno verilA;cosiccbe pe'cennati filosofi non solo Dio e un'altra parola per dinotare quell' incomprensibilita, rna vien ami compreso come la vera idenLita di quo' due dati, Pure sitfatta identita non e che astratta, ceme quella di Spinosa; o,come la monade delle monadi di Leibnitz,certo anche creatrice, rna sol come giodizio, onde si va alia ditferenza dell'anirna e del corpo materiale; l'identita per'; non e che la copula del giudizio senza procedere allo sviloppo ed al sistema dell'assolute raziocinio. Dilucidazione. Nell'Introdozione alia filosofia delle spirito abbiamo £aUo a",ertire come la natura stessa tolga la sua esteriorita e

- 39SIleII!bramento, 1a sua ma&erialita come nen vera, incongruaper 1a aozione in lei immanente; e quindi giugnendo aUa immateriaiitil passi nello spirito. Quindi nel riferito paragrafo 10 spirito immateriale, l'anima DOn e aneera per se immateriaJe; ma vien determiuata come universale immaterialitil della natura; ed iosieme come sostanza, come unita del peasiero e dell'.Essere. Codesta unita forma la inLuizione fonaamentale delI'orientaIismo. La luee, che venia oonsiderata come l' assoluto nella religiene persiana, avea tauto il ~iticato di un che spirituale, quanto quello di un che fisico. Pili. determinatamente Spinosa comprese quell'unita come l'assoluto fendamento di tutto. Per quanto 10 spirito ritornato in se IIi ponga al verLicedaUa sua subbiettivita,egli pero in se Ii in queUa uoita. Pere DOD puo rimanervi: egli raggiunge l'assoluto Esser per sil, la forma a lui perfettamente commisurata, sol perche sviluppa immanentemente Ia differenza, ancor semplice nella sostanz.1, in uoa dift'e· renza reale, cui riporta all' uDita: e sol per cio si toglie dalla posizione di sonno in cui si troya come anima: in e1fetti,in essa il dillerente e aneer velato nella forma d' indillerente e perciodi incenseienza. II difetto della filosofia di Spinosa consiste soltanto ill questo, ebe nello stesso Ja sostanza non procede pili. al suo immanente sviluppo; ed il moltiplice viene aUa sostanza sohanto in uoa guisa esterna. Siffatta unita. del pensiero e deU'Essere si ra.cchiude nel ..oil. di Anassagora:questo niis pero gilloge al proprio svihlppo merio della sostaIIZ:l di Spinosa. II panteismo in generale non passa mai ad una orpnizzaziooead nn sis&ema.Quand'apparisee nella forma di concetto. e una vita tempestosa,un'intuizionebaccanale,cbe Don laseia gmgnere a eompagine aleDoa le individoe figure dell'unberso.ma le rituffa sempre nell' naiversale , e Ie spinge al sublime ed al mo81ruoso. Nonpel1allto codesta iatuizicne tappresenta un natural punto di par. tem per ciascuoa sana mente. Nella gioveotli specialmen&e noi ei senliamG atrrateUati e si.tici con l'intiera natura per una vita ehe anima tntto inwrno a noi , al par ehe noi stessi; ed abbiamo con eill un sentimento dell' anima del mondo, dell' onita dello spirito e della natura, dell'immateria:ii\A.dell' ultima. Quando pero noi ci allontaniamo dal sentimento e procediamo

-40alia riflessione, i contrapposli dell' anima 6 della maleria, del mio 10 subbi6Uivo e della corporeila dello slesso addiYenlano fisse cooLraddizioni, ed il rapporw vicendevole del eerpo.e dell' aoima si ridace ad una influenza reciproca di due indipeodeoli. L' ordinaria considerazione fisiologica e psicologica non sa vincere la intlessibilita di codesLa conLraddizione. Qaindi la materia, come molLiplice,composla;viene. con assoluta crudezza eontrapposta all'lo, del lutto semplice, uoo, abisso di talLi i concetti; e la risposta alla qaistione sol come tal.moliipliee sia aoito eon quell'astratta anita vien dichiarata natnraimente impossibile. L' immaterialita di ano de' lati di deLta contraddizione, doe dell'anima, e cia ehe si concede agevolmente: rna l' altro laLodella cootraddizione,la materia, nella posizione del pensiero meramente rit1essivoresta an che fisso, e tale da farsi valere altrettanta dell'immaterialita dell' anima; cosieche noi aseririamo alia materia 10 stesso Essere che all' immateriale, e riteniamo arnbi per sestanaali ed assoluti. Tale guisa di considerazione dominava anche nellavecchia metafisica.Intanto menLrequesta da on lato fissa la contraddizione del materiale edell' immateriale, da un altro la toglie in un modI) cooscie, perehe riduee l'anima ad una COla, e percia ad un che del totto astratto, ed insieme determinato secondo sensibili relazioni. Qoella metafisica fa cia quando qaistiona salla sede dell' anima,. poneodo cosll'anima neUo spazio; 0 qnando quistiona sui nascere e sparire dell' anima, ponendo l'anima nel tempo; e, in Leno luogo, quando qUistiona delle proprietil dell' anima, considerando l'anima come on immobile fisso punto a cui si rannodino sifIatte determinaziooi. Leihnitz altresl ba considerata l' anima come una cosa, poiche la fa monade come tutte te altre: la monade e pure un che immobile, perche cosa; e la di.lferenza tra l'anima e la materia per Leiboitz sta in cia,cbe.l'anilna sia una monade pili chiara pili sviluppat.\di quello Don siano le altre: per simile concetto veramente la materia vien snhhmala; ma l'anima vien rabbassata ad un cbe materiale,nel mentre si va a volernela disLinguere. . L\ lcgiea speculativa si eleva su tuLLecedeste guise di con~iderazione , mestrande ehe Lutte le determinuziooi applicate all' aaima ,

41-

.uaIisarebbero eosa, semplicita, indivisibilila, unitA, non sono vere nella lora astratta appreensione,e eeincideno co'loro contrapposti. La fiosofia dello spirito presuppone codesta pruova della non verita di wi eategorie intellettuali, perecehe enunzia come per l'idealita delto spiritotutte Ie fisse determinazieni vengano tolte nello stesso. Per cia che concerne l'altro late della qulstienata contraddizione, cioela materia; l'esterierita, 10 smembramento,la moltiplicita. come ;i e gil avvertilo, vengon riguardate quay sue fisse determinaziooi; e I'anita del moltiplice vien dichiarata,in conseguenza.per un ligame !operficiale,per un' unitA di composizione, onde ogni materia e divisibile.Certamentefa d' DOpO centessare ehe, mentre nello IIpirito laeonereta un ita 8 I' essenziale, ed it moltiplice non e che un' illusione, nella materia ha luogo tutto il contra rio: e di cia la vecchia melatisieamostra un presentimento quando dimanda se I' 000 od il molleplice ia il Primo dello spirito. E una presupposizione, che noi s da longo tempo abbiam rigeuata come nolla nella nostra pesiaiene, nella posizione della filosofia speculativa , quella che fissa I' esterieritae la moltiplicita della materia non poter esser vinta dalla natura. La filosofia della natura c'impara come la natura tolga per gradi lasua esteriorita: come la materia per via della gravita oppugni la iodipendenzadegl' individui, de' molteplici; e come tale rifiutazione, cominciataper la gravita ed ancor pili per la luce sempliee indivisibile, yenga completaLa per via della sensiente vita animate, perocche questa manifesLa I'onnipresenza dell'anima uoica in hllti i punti delIasua corporeitA, e quindi 10 sparire della esterioritA reciproca dellamateria. Mentre eosl vien tolta ogni maLerialitil per via dello spiriloin S8 che e in S8 ed opera nella natura,mentre eompiesi tal dilegoamentonella sostanza dell'anima, questa si produce collie idealita diognimateria al par che di ogni iunnaterialita ; cos! che tutto che ,ichiama materia, per quanto ritenga il coneeuo d'indipendeoza, vieo riconosciuto come ineeusistente a fronte dello spirito. CerLo bisogna conLrapporre1'anima al corpo. In quanto I' indeterminata anima universale si determina, s' individualizza , e 10 spirite sira coscienza per un processo uecessario, questi si pone nello state ~ contraddizione di se stesso e del suo Alt~o; e quest' Altro gli ape

-42 parisce come un reale, come un che a se stesso esterno ,come materia. In tat posizione il comme.reiodell' aBima e del corpo e naturalissimo. Se, come pensa l' intellettunl eescieaza, l' aoima. e assolotall1ente opposta al corpo, e vieeversa; il eennate commercio tra l'una e l'altro e impessibile, Se non che Ia vecehia metafisiea rieonosceva simile .commercio come una innegahile rosa di fUlo; e domandava in cooseguenza come petesse venir risoluLa la cODuaddiaione di porre in unitll reciproca cio che 6 assolutamente indipendente ed Esser per S6. Posata cosi la dimanda, la rispesta si rendeva impossibile. Ma appunto tal posizione dee essere ricooosciota come non avente IllOgO. In elIeLti ad in veritll, I'immateriale non si rapporta alia :lJateria come una specialitil ad un'altra specialitll,ma come un veto nniversale si rapporta alia speoialita ehe in se stesso comprende. La materia, nella sua specialita a fronLe dell'immateriale, non·ha ne veritA De indipendensa. Consegoentemeote eiaseuoa pesisione di distinziene non dee considerarsi come suprema ed assolutamente vera. Cbe anti la distinzione della materia dall'Immateriale essere spiegata softanto pel fondamento della originaria identita.NeHa filosoliadi Cartesio,Malebrancbe e Spinosa si ritorna almeno all' identitll del pensiero e deJl'Essere,dello spirito e della materia, e questa unita vien posta in Dio. Malebranche dice:Noi vediamo tutto in Dio. Egli eonsiderava Dio come.il punto di fusiooe, come iI POSiLivo edium tra il·pensante ed il non pensante, e veram mente come l' Essenza immanenle e eompenetrante in cui sparivano ambi i lalij e parcio non 10considerava come un terw tra 4U8 estremi che avessere essi medesimi realta;se 00, sarebbe nata un' altra quislione del come questo terzo si foodesse co'due estremi. P.:Nche pen\ I'unita del materiale e dell'immateriale da'filosofi nomioati vien posta in Dio ehe essenzialmente dee comprendersi come spirito, hanno essi voluto dare a conoseere che quell'unita oon puo considerarsi come un prodotto neutro in cui si fondessero dueestremi di pari significato ed indipendenza; poiehe la materia ba un significaLo del tntto negative 3 froote dello spirito e di se stessa, 0, come sl esprimevano Platone ed altri vecchi mosofi, fa d' uopo venga disegnata come I' Altro di se stessa: la natura dello spirito, per 10 converso,

puo

-4'3deericonoscersi come positiva , come specnlatisa ; mentre penetra I'indipendente materia contrappostagli, ricomprende con questa i suo Altro, non la fa valere come reramente reale, la idea1izza e la rabbassa ad nn che mediato. A tale speculativa appreensione del contraddiUorio 00110spirito e della materia si 0PpoDe il maLerialismo, &be rappresenta il peosiero come risultato della materia; e deduce clal moItiplice la semplicita del pensiero. Nulla e pnb insoddisfaeente quanto la serie disgrelJ3ta delle posizioni,delle molte reIazioni e condizioni, che si trolllDO negli saini maLeriaiisti,onde asere un risultato tale quale il peasiere.In essi e iotierameote trascurato che, tolta la causa dell' aziooe od il mezzo dello seepe a compiersi, coo ciO e anzi tolto queUo di cui risul&ato esser dee il pensiero; e che 10 spirito come tale non ,ien predotlo da Altro, ma prodoce se sLesso dal soo Essere in s8 al suo Esser per sa, dalla sua nozione alia sua realU; e rende queUo da cni . dee esser posto un che peste da lui. Noopertanto nel materialismo bisogna ricoooscere 10 sforzo ricco di spirito, ebe eerea togliere la scissura di cib che e origlnariamente nne, passando «lUrequel dnalismo che pone due mondi egualmenLe sostallZiali e veri.

u.
L'anima in snlle prime

e
a.
ehe soltan.

to

nella sua immediata determinazione naturale,l'aoima e, l'anima naturale:

b.
come i~di'iduale,passa alia relazione,a questo suo immediato Essere, ed e nella sua deLerminazione per s8 astratta, e I' anima sen· zienLe:

44 c.. e Ia stessa in quanto ehe si configura nella medesima la sua corporeita, ed e pereio anima effettiva. Dilucidazione. La prima parte dell' antropologia data in questo paragrafo e che comprende l'anima che soltantoe,I'anima naturale, si divide da sua parte in tre sezioni.NeUaprima sezione in sui principio abbiamo a trattare la sostanza dello spirito del tutto universaIe ed immediata, con la semplice pulsazlone, con la sempliee eccitabiliLi dell' anima. In questa prima spiritual vita non e posta alcuna differenza ne dell'individualita a fronte dell' unirersalita.ne dell' anima a fronte di cio che e naturale. La semplice vita ha la sua esplieaziene nella natura e nello spirito: essa stessa come tale semplicemente e, non ha aneora un Essere determinato, non ispecificazione, non realta. Come pero logieamente l'Essere passar deve alla sua determinazione, cosi pur I~anima dalla sua indetermioazione passa a determinarsi. Questa determinazione, come si e gia avverLito, ha in sulle prime la forma di naturalezsa. La determinazion naturale dell' anima dee pero comprendersi come totalita, come eopia della nozione. La prima consiste nelle universalissime qualitative determinazioni dell' anima. Quivi appartengono cioe Ie fisiche e spirituali differenze di razze del genere umano, come la diversita degli spiriti nazionali. . Codeste universali specificazioni 0 diversitil posate in reciproca esteriorita vanno rifuse nell' unita dell'anima , 0, che vallo stesso, vengono sviluppate a maggiore smembramento; cio forma il passaggio alia seconda seziene. Come la Iuee sgerga spezzandosi in una infinita quanti til di stelle; cosi pure l' universale anima naturale spieea in un' infinita quantita di anime individuali, con la sola differenza che, mentre la luce ha l'apparenza di una fermezza indipendente dalle stelle, I' anima universale della natura viene alia realta nelle anime individuali. Or quando.Ie universali qualitil, che eadeno I' una fuori l' altra considerate nella prima sezione, venga.norifuse. come si e deue, nella unita dell'anima individuale, ricevono, in vece della forma di esteriorita, la ligura di una naturale modifi-

-·45wione dello individnale subbieUo in lora permanente. Tali modifieazionitanto spirituali ehe fisiehe si producono nel corso delle eta dellavita. Qni la differeoza eessa d'essere esterna. Pero· nelle reIazioni sessuali giugne la differeoza a realespecialitil, a reale contraddizione dell'individuo con se stesso. Di qui in poi I'animain generaJe passa a centrapporsi aile sue natnrali qualitil, al suo Essere universale·, che .ancor per qnesto vien rabbassato ad un AILro.del]' anima, ad nn nudo lato, ad una posizione passeggiera, cioe aUo slato di sonno. Sorge cosi il natnrale destarsi, 10 svegliarsi dell'animao Pero nell' antropologia noi non consideriamo la pienezza di cui partecipa la coscienza desta , ma esamineremo I' esser desto solo in qnanto e uno state naturale. Da simile relazione di conlraddizione 0 di real speeificazione,nella lerza sezione, I' anima ritorna all'unita eon se, peFocch6essa toglie at suo Altro la fermezza di uno stato, disseleendole nella sua idealita. Cosi l'anlma dalla individualitil meramente universale e che e solo in se procede alia reale individualita ehe a per sa, Il quindi al sentimenlo. In sulle prime noi non abbiamo affare se non con la forma del sentimento. Cio che l' anima sente dee determinarsi nella seconda parte dell' antropologia. II protendersi del sentimento in se stesso al presentimente. dell' anima forma il passaggie a questa
parle.

a. L' anima naJurale.

t5.
L'anima universale non dee essere fissata come anima del mondo e come subbietto; peroeche a soltanto l'universaJe sestanza, quella che ha sua reale veritil sol come individnalitil, subbieUivita. L' anima universale quindi mostrasi come individna, immediata anima, che solo a, e cheha in lei determinazioni solamente natnrali. Queste hanno, per dir eosl, dietro la sua idealita, libera esistenza, val. dire che sono per la coscienza obbietLinaturali a'quali I'anima come

-46tale non si rapportase non esternamente. Essa anzi ba in lei stessa sitfatte determinazioni come qualitA naturali. Dilucidazitme. A fronte del macrocosroo dell'insieme della natura, si puo disepare l' anima come iI microcosmo, in cui queUo si va a foodere,togliendo cosl i1 suo essere recipreeanente estrinseco. Le cennate determinazioni ehe nell' esterna natura appariseeno come sfere rimaste libere, come una serie d' indipendenti figure, son rabbassate nell'anima a mere qualitA. L' anima sla nel mew> da ua lato tra la natura che le sta di dietro, e dall'altro lato tra it mODdo dell' etiea libertil che opera sollo spirito natnrale.Come Ie semplici determinazioni della vita dell' anima hanno nell' universale vita della natura le lora immagini divelte I' una aU' altra; eosi quello ehe nell'uomo singolo ha la forma di un che subbieUivo,di una speciale spiuta e ehe come Essere e in lui inconscio,sviluppasi nello Stato in un sistema di diverse sfere di Jiberta, in un mondo ereato dalla CODseia umana ragione.
a.

Lc qualita naturali.

16.
Lo spir.ito nella sua sostanza, nell'anima naturale 1) convive con I'universale vita planetaria, soggelto aile varietil di clima,al Cangiamento delle stagienl, al corso diurno e simili: codesta vita naturale gli dil in parte una confusa impl'OBta.

Ultimamente si e molto parlato di una vita nmana eosmiea, siderea, tellurica. L' animale essenzlalmente vive in codesta simpatia: it suo special carattere, come i suoi partieolari svilnppi ne dipendono phi 0 meno moltissimo.Codestadipeodenza negti uomini perde di significato tanto pill, quanto pill egti e educato, e quanto pin la sua posiziooe intiera si basi so Iibero spiritual rondamento. La storia del mondo non va di COD·

-41serva con Ie rivoluzioni del sistema solare, Db il destino degU iodividui pende dalle posizioni de' pianeti. - La diversita di elima raeehinde una determinazione pili ferma e possente. Ma Ie stagioni e Ie ore del giorno hanno debelissima influenza , che pull apparire precipuamente nello stato d' iJIfermitil (cui appartiene anche la CoUia),nella depressione della vita conseia. Tra Ie superstizioni popolari e Ie aberrazioni de'fiaechi intelletti, presso popoli non progrediti nella spirituale libertll, e ehe percio vivono pili ~ meno neUa idelltitll con la vita della natura,troviamo alcune reali reciproche dipendeoze e previsioni che sembrano maravigliose , fondate solie cennate dipendenze di stati e di avvenimenti che vi si ligano.Ma con 18 libertit dello spirito pili approfondita spariscone aache qoeste disposizioni poche io nomero e di nesson conto, fondate sulla partecipazione alia vita naturale. La bestia e la pianta, per 10 converso, vi restan del totto sottoposte. Dilucidazione. Da' precedenti paragrafi e dalle dilucidazioni ago ~ontevi, si fa chiaro esser l'nniversal vita della natura anche la v~ ta dell' anima, e viver qnesta in simpalia con quella vita nniversaIe. Quando peril silfattoconviver dell' anima con l'intiere universo 5iraccia it pin alto obbietto della mosolia dello spirito, s'ineorre in elTOremassiecio. Imperoeehe I'attivita dello spirito consiste proprio.· eell'elevarsi su'vinceli della vita meramente naturale, comprendersi nellasua indipendenza, soggeuare il Mondo al suo pensiero, ereandoloper via-della nozione. Nello spirito qoindi l' universal vita della natura e on momento del totto subordinato : Ie potenza cosmiehe e . lelluriehe vengone signoreggiate dano spirito: esse 'non possono ap~ portarvi altro di un'influenza insignificante. L'anisersal vita della natura e primamente in generale la vita del sistema solare, ed in secondo luogo la vita della terra, in cui quella vila assiegue ona forma individuale. Per cio ehe riguarda it rapporto dell'anima al sistema solare, pub ilmrtirsi ehe I'astrologia connette il destine del genere umano e de-

- 48-

gl' individoi con ie figorazioni e posizioni de' pianeti: e negli ultimi tempi il mondo in generale fu rigoardaLo come un sensibile specchio delle spirito,cosi da peter ispiegare 10 spirito _pervia del mondo. II eontenuto dell' astrologia dee rigettarsi qual supersLizione: importa pero alia scienza assegnare il fondato motivo di tal riprovazione. E siffatto motivo non dee solamente porsi 'in cip che i pianeti son corpi da noi lontani ; ma pili determinatamente dee porsi in eio; che la vita planetaria del sistema solare non e che una vita di movimento, ossia, in altre parole; UM vita in cui son determinati 10 spazio e '] tempo, essendo apponto il tempo e 10 spazio i momenti del movimento. Le leggi del movimento de' pianeti so no determinate sol per via della nozione della spazio e del tempo: nei pianeti quindi ha sua realtil I' assoluto libero movimento. Ma negl' individui fisici quell' astrauo movimento e gia qualche eosa del tuUo sobordinata: lindividuo in generale fa di se stesse il suo spazio ed il 500 tempo: la soa trasformazionc e determinata dalla sua natura concreta. II corpe anirnale giunge ad ooa indipeodenza an· cor piu grande dell'individuo meramente fisico: esso ha .un corso del suo sviluppo totalmente indipendente dal movimento de' pianeti, ed ona misura della sua durata non determinata da qoello. La sua salote, come il corso della soa malauia, non dipende da' pianeti. La rebbri periodiche p. e. hanno lor detenninata misura : nelle stesse non e il tempo come tempo il determinativo,ma l'organisme animale. Le astratte determinazioni di spazie e tempo, illibero meccanismo, per 10 spirito non hanno piu il menomo significato 0 potenza: Ie determinazioni della spiritn eonscie sono infinitamente piu semplici e piu cenerete delle astraue deterrninazioni della contigoita e della sueeessiene, Lo spirito, in qnanto incarnato, sta veramente in uo determinato luogo ed in un determinate tempo; rna eio nonostante e elevato sullo spazio e sui tempo. In ogni caso la vita dell' nomo e condizionata da una determinata misura della lontananza della terra dal sole: egH non potrebbe vivere ne in una piu grande ne in una piu piccola distauza dal sole; rna I'influenza della posizione della terra sllili uemini non va eltre. Anehe le proprie terrestri relazienl , il movimento che la terra

-49 tompiein un anno interne al sole, il diurno movimenlo della terra inlOrnoa se stessa, l'inclinazione dell' asse sui piano dell' ecclittica, tulle queste determinazioni appartenenti al nestro globo; terraqueo teramente Don sono sensa influssn sugli uomini, peril per 10 spiri10 come tale sono insigoificanti. Di gill la chiesa ha con dritLo rigalata, qoal superstiziosa ed immorale,la tede in una poteniaesercilata sollo lipirito umano da queUe relazioni terrestri e cosmiche.L' uomo dee riguardarsi libero dalle relazioni di natura: ed in quella superstaione e' si riguarda come un'Essenza naturale. Si dele quindi dicbiarar per nulla anche l'impresa di colore , cbe mellODO in reciproca dipendenza Ie epoche delle evoluzioni della terra conIe epoehe della storia umana: si sono dati la pena di scovrire ancbe nel campo fisico ed asLronomico l' origine delle religioni e dei lorosimboli; eppero fantasticande senza motivo e base son giunti ad opinareehe, quando la precessiene equinoziale era passata dal toro all'ariete, al culto di Apis area dovulo suecedere il cristianesimo comeadorazione dell'agnello. Per queUo riguarda l'inlluenza realmente esereitata dalle condizioDi terrestri sugli uomini, non se ne puil qui parlare se non seeendo i suoi momenti principali; perehe la specilicazione tiene alia storia morale deU'uomo e della terra. n processo di movimento della terra assiegue un fi3ico signifi.cato nella diversil.il delle parti del giornc edell' anno. Tale vicissitudine tocca in ogoi ease l' uomo. Lo spirito meramente naturale, l'anima, siarmonizza a'tempi del giorno e dell'anno.Peril mentre Ie piante sonoasselutamente sottoposte alia vicissitudine delle stagiooi, che dominainconscia perfino le bestie, Ie quali ne sono spinle ist:ntiva· menlead accoppiarsi ed a peregrinate; eiascnn caagiamento non ~pporia nell' anima dell' uomo eccitaziooe alcuna, cui ella sia soggetta seozavolel'1o. La disposizione .dell' inverno e quella del rienLrare in 88,del raecogliersi, della vita di famiglia, del culto de' peoati. NelI'esta. all'incootro,si e disposto specialmente a viaggiare: ci sentia!DO attraUi all' aperte, e la genie ordinariameote si spioge a' viaggi. Peril ne I' intima vita di famiglia ne le peregrinazioni ed i viaggi hannoqoalche cosa di poramente is~intivo. Le feste eristiane sonQ Encicl. delle scienze filos. III. "

-50messe in relazione col cangiamento delle stagioni: la festa del Natale si festeggia in quel tempo in cui il sole sembra che di DUOVO si spinga innanzi: la risurrezion del Cristo 6 posta nel principio della primavera, nel periodo dello svegliarsi della natura. Pero questa conDession~ della religione COD cill che 6 naturale non 6 fatta per istinto, rna con coscienza. Per quello riguarda Ie fasi della luna, queste non hanno ehe un limitato inftusso sulla fisica natura degli uomini. Tale influenza si e mostrata nel mal caduco; ma in questo domina la potenza della natura e non 10 spirito libero. Le ore del giorno inoltre portano in ogoi caso con S6 una propria disposizione dell'anima. Gli uomini nel mattino hanno tutt' altra tempera che la sera. II mattino domina nna serleta: 10 spirito e aneor pill in identita eonse e con la natura. II giorno, al contrario, appartiene allavoro. Nella sera domina la riflessione e la fantasia. A mezzanotte 10 spirito dalle dissipazioni del giorno riede in sa. e solo con se,si piega alla meditazione.Dopo mezzanotte muore la mag,ior parte degli uomini: la natura umana non sa comiociare anehe un altro gioroo. Le ore del giorno stanoo aoche in un certo rapper10 eon la pubblica vita de' popoli. Le riuniooi de'pepoli deU'antiehita,che propendevaoo pili di noi verso la natura, eran tenute il mattino: Ie discussioni parlamenlari inglesi al contrario,secondo H carattare inglese in s6 cbiuso, comineiavano la sera e si protraevano fino a notte avvanzata. Le modificazioni speciali, prodotte dalle ore del giorno vengooo alterate dal clima: nelle terre calde p. e. al mezzogiorno sj, ha una maggior disposizione pel riposo che per I' aUivita. Riguardo all'inflnenza de'caogiamenti meteorologici poooo essere asrertite le segueoti cose. Nelle piaote e oelle bestie si aonunzia ehiaramente la compartecipazione a que' feoomeni. Le hestie p. e. presentono i temporali ed i terremoti: essi awertcno i cangiamenli atmosferici che non sono ancora apparsi. E gJi uomioi altresi sentono nelle ferite i cangiamenti di tempo, noo aneora mostrati dal barometro:un luogo debole,quale e la ferita,sente pili grande la peIeDza della natura. CiO che e determinativo per I'organismo,ha pur siguificato per gli spiriti deboti: questi ne provan I'eftieaeia.

51-

Ceno, popoli intieri, i Greei ed i Romani, faeeall dipendere Ie 1«0 risohwoni da fenomeni naturali, ehe lor sembraTa slessero in reciprocaipendenza eon i eaogiamenti meteorologici.Si sa ehe essi d ditmDdavano solo a'preti ma anehe a'viseeri ed all' appetito de-: non pi animaliconsiglio sugH affar; di SLato. Nel giorno della bat~Iia di Platea p. e., quando si trattava della IibertA della Gracia, forse ell'Europa intiera, per infrenarel'orientale dispotismo, Pand saoia tormento l' intiera maLtina a rieavar buoni segni dagli anisi mali sagrifieati. eic) sembra stare in piena eontraddizione eon la spiritoaliL8. de'Greci in arte, religione e scienza; pero puo benissimo I8Ilire spiegato dalla posizione dello spirito greeo. E proprio de'moderni i riselrersi da se stessi atutto quello ehe la prudeoza lascia d apparire obbio in date eireosLanze:tanto i privati quanto i re pread 000 consiglioda loro stessi; la volonta subbiettiva tronea presso noi ~ motivodi riflessione e determinasi al fatto.GIi antiehi, per conlrario,Donessendo giUD~ia tanta potenza eli subbiettivita,a questa fona di certezza di lorostessi, laseiavansi determinare negli affari per via dell' orae~lo 0 dell' esteme appariseenze, in cui essi eereara00 no accertamento, un'autentica de' loro propositi e mire. Per cio rl1e rigoarda particolannente il caso di una battaglia, importa non tantoil sentimento etieo quanto la tempera eoraggiosa , e 'I senlimeoto della rorza fisiea, E queste disposizioni presso gli antichi erano anoor di pili gran peso ehe oggigiorno, quando la diseiplina delleschiere ad il talento del generale in capo formano la eosapriocipale;mentre viceversa per -l' anticbita, ehe vivea in mag~oreidentiti con la natura, la bravura degl' individni, il coraggio theba sempre per sua sorgente qualche cosa di fisico,portava per la pidgraDparte la decisione della battaglia. La tempera c()raggiosa dipendea altre fisiehe disposizioni, p. e. dal paese, dall'atmosfera, d dalla tagione , dal clima. Or come Ie impressioni simpatiche della s Ida animaleson nellebestie pill visibili che presso.gli uomini,mentre questi vivonoin maggiore unita con la natura;per tal motivo il generaIegrecoandava alia battaglia sol quando eredea di trovare nelle bestie sanedisposizioni,cheparevano dar a eonchiudere delle buone dispcsiDoni uomini.Quindi it prudentecondottiero Senofonte,nella sua degll

- 52famosa rltirata,sagriticava ogni giornoe del.erminava secondo le circostanze del sagrifieio ilsuo militare criterio.La rieerea pero di una reciproca dipendenza del naturale e dello spirituale presso i Greci venia spinta troppo oltre.La loro superstizione vedea ne'viseeri degH animali phi. di quello che non vi si potesse vedere, L' 10 rinunciava alia. sua indipendenza ,si s~ettava aile cireostanze e determinazioni delle esterioritil;e facea di queste le determinazioni delle spirito.

17.
L' universale vita planetaria. delle spirito naturale 2 ) si specifiea nelle concrete diversitil della terra, e spezzasi negli speeiali spiriti naturaii, ehe esprimono nell'lntier« la natura delle geografiehe parti del mondo, e fanno la differenza di razza.
La contraddizione della polaritil terrestre, per la quale la terra ferma viene spinta verso il Nord, ed ivi ha preponderanza a fronLe del mare, Lerminando verso I' emistero meridionale in pnnte divise l' una dall' altra; apporta nella diversita . delle parti del mondo una modificazione ehe Treviranus (t) ha . spiegato in rapporto aile piante ed agli ani mali.

Dilucidazione. In rapporto alia diversitil delle razze umane bisogna prineipalmente avvertire ehe la quistione puramente steriea, se tutte le umane razze sieno derivate da una sola coppia 0 da pill, non 'puil entrare in nessunmodo in 6losotia.si e datu molto peso a simile quistione, mentre con I'ipotesi della derivazione da pill eoppie si e ereduto potere spiegare la spirituals superioritil di un genere umano soll'altro;anzi si sperava di mostrare,che gli uomini,secondo Ie loro spirituali racolta,sien· per natura eesl diversi da dover aleuni essere dominati come bestie, Peril dalla origiae non si puil arere alenn metivo per' asserire bene 0 male d' esser gli uomini stati ereati per avere 0 no liberta e dominio. L' uemo e in razionale: in ciil sta

se

(t) Treviranus, Biologia, 11 parte.

-.53-

lapossibilita della ugnaglianza de' dlriui di tuLtI gli uomini,e la nulfili di una rigoresa diversita di razze umane dotate 0 prise di dritIi. La dilfereriza delle razze umaoe e solo naturale, vale a dire una dift'erenzahe teeea preeisamente I'anima naturale. Come tale,sta la e medesiman reciproca dipendenza con Ie geogratiche dill'erenze di suoi 10, sui quale gli uomini si raccolgono in grandi masse.Queste dill'ereoze di suolo sono queUe ehe noi chiamiamo parti delmondo. In sitrattoorganismo dell'individuo terrestre domina un ehe necessario, lacui pili preeisa distinziooe appartiene alia geografia. La divisione capitale della terra e quella in moodo vecchio e nnevo.In sulle prime codesta dill'erenza si rapperta alia phi 0 men tarda serica conoscenza delle parti della terra. Tal significato per noi e indilferente. Qui importa la determinazione ehe fa iI earattere dislinlivo delle parti del mondo. In tal rignardo bisegna si dica che I'Americaha un aspelLo pili giovine del vecchio mondo, e nella sua storieaedueazionesta indietro a fronte di qoesto.L' America presenla I' uaiversale dill'erenza del Nord e del Sud con nn piccolissimomezzo tra ambi gli estremi. I popoli indigent di tal parte del mondo soceombono, il vecchio mondo ra a ringiovanirsi in essa. II mondo antico distingnesi dall'America perche,presentandosi come on segregamentoin determinate dill'erenze, si spezza in tre parti; delle qualiI' una, cioe I' Africa, presa nell'intiero, apparisce come una massaappartenente alia semplice unita, come una montagna dirupala verso Ie coste; I' altra, I' Asia, tien proprio la contraddizione deglialtipiani e delle valli bagnate da larghi fiumi ; mentre la terza,I'Europa, presenta insieme e la indiscernibile unita dell' Africa e la DOD fosa contraddizione delI'Asia;· stante ehe i monti e le valli non sonodoe meta attaccate I' una all' altra come in Asia, rna costantemente si compenetrano. Tali tre parti del mondo non son divise,ma CODDeSse mezzo del Mediterraneo intorno a cui sono disposte.: II per Norddell' Africa fino all' orlo del deserto appartlene, giusta il soo carattere, all' Europa. Gli abitanti di questa parte dell' Africa non sonopropriamente Africani, rna parenti degll Europei. Cosl pure I'Asia anteriore, pel suo carattere, appartiene all' Europa: la vera razza asiatica, In mongola. abita nell'Asia posteriore.

Avendo cosi tentato di mostrare le differen7.e delle parti del mendo come non accidentali rna necessarie, Ie accorderemo COD Ie dift'ereme corrispondenti aUa diversita delle razze del genere umano sotto iI rapporto flSico e spiriLuale.La fisiologia distingue Del primo rapporto la razza caucasica della etiopica e dalla mengola, alia quaIe si raggruppa la malese e l' americana, che pera sono meglio un aggregato di partieolarita infiniLamente direrse anzicbe razze reelsamente distinte.La differenza fisica di totte codeste razze mo8trasi precipuamente nella conforfDazione del cranio e dell'aspelto.La struttura del cranio vien determinata da una linea orizzontale e da un'altra verLicale; delle qoali la prima moove dall'esterno meato acostico e giugne alia radice del naso: r altra daU' osso frontale va sino alIa mandibula superiore. Per I' angolo formato da queste due linee distiDguesi Ia testa delle beste da queJla umana: nelle besLie codesto angolo e molto acuto.Un'altra determinazione importante nel nS&are la distinzione delle razze,rile,ata da Blomenbach, e il pili grande 0 pili piccolo proauneiarsi de' zigomi, Anche la ,olota e la larghezza della fronte e determinativa. Nella ram caucasica I' angolo cennato e del Lutto 0 quasi reue: cia vale in ispecialitil per la fisonomia italiana, giorgiana e circassa. II cranio nella deua razza e sferico, la froote ha una leggiera curvUura,i zigomi lOBO rientranti, i denti incisivi son perpendicolari in ambe Ie mascelle; il color della pelle e bianca COD rosse gnance; i capelli sono lunghi e serici. Proprio della razza mongola e il pronunciarsi de'zigomi; il laIlio obbliquo degli occhi non rotondi, il naso schiacciato, il color giallo della pelle, i capelli corti, rnsidi, neri. I Negri hanno un cranio pin piccolo de' mongoli e de' caucasici: Ia loro rronte e arcuata ma portata indietro:i loro zigomi sono sporgenti, i loro denti sono obbliqui. la loro mandibula inferiore e molto protesa in fuori; il colore della loro pelle e pili 0 meno nero, i loro capelli sono lanoti e neri. Le razze malese ed americana non sono recisamente distin&e dalIe altre razze nella loro fisica coRformazione; senoncbe la pelle del malese e olivastra, e queUa degli americani ha il color del rame.

- 6'-

- 56N8' rapporti
lIOdo.

spirituaii Ie deue razze distinguonsi nel seguente

I Negri debbono rignardarsi come una ram tuUor fanciulla, che nonaneora esee daDa sua spontaneitA; non ha e non isv~lia interesse. Essi son venduti e si lascian vendere , senza rifiettere S8 ,i sia a cit driUo OYVeI' no. La loro religion8 e qualehe cosa di fanciuIlesco. Cio eIle di pin elevate sentir ponno, non 10 serban fermo; .Ioro solo fogacemente ,iene in testa. Essi con6dano codesto elelIto sentimeD&o alla prima miglior pietra, ene fanno illor femeo, &eUalldolovia quando non Ii abbia aiutati.Nello sLato di calma ialieramente cordiali ed inoocui, commeltono essi le phi spa,entose nelLA neUe subitaoee eccitazioni. NODdee loro negarsi la eapacilA.tlieducarsi. Non solo haono qua e Ii accolto iI Cristianesimo conla pili grande ricoooscenza, non solo hanno parlato , commno. 'gellOOsi, della liberta acquisLat.a per mezzo di quello dopo una lunp schia~itU; rna hanne altresi fondato in Haiti uno S&ato secondo i principii eristiani.Nonpertanto essi non mostrano un' interna spiB&a alia· cultura. A casa 181'0 domina il pin orribile dispotismo; perooch6 DOB giungono essi al sentimento della personaliLA dell' uomo: illoro spirito 6 senneeehiante, rimane in se immerso, non fa progresso e corrisponde cosi aUa compatta indiscernibile massa dell' afrieaDa
lena.

I MODgolial contrario elevansi da questa fanciullesca spontaneiIi. In essi rivelasi, come earatteristiee, un inquieto movimento che
JM)1l

giggne a nessun risultato fisso: tendono a dilatarsi come sciami

di locu*, sulle nazioni, cedendo pero aUa spensierata iodifferenza, alia sWpido riposo ehe preeedera qnella irrozione.Similmente i Mon-

soli ID08l.rano in 5e prononciaLa

la contraddizione del sublime e gipntesco da nn late, e del pill meschino pedantismo dati' altro. La !oro religione racchiude giA it concetto di un universale da essi adorato qual Dio; ma non soffrono un Dio invisibile: egli e preseote nella ligura umana, od almeno si annunzia per mezzo di queslo 0 di qoell' oomo. Cosi nel Tibet spesso un fanciullo viene scelto a Dio presente, e, quando tal Dio muore, i monad cereane un altro Dio \fa sIi uomini: e questi Dei successivamente godono la pili profonda

- 56adorazione. L' Essenziale di sitfatta religiOne si estende fino aile Indie, dove un uomo, il bramino, vien riguardato come Dio, ed il ritirarsi dello spirito umano nella sua indeterminata universalila vien ritenuto per divino per immediata identita con Dio.Nella razza asiatica in ogni caso comincia 10 spirito a svegliarsi ed a distinguersi dalla naturalezza. Ma tal distinzione non e ne rigorosa ne assoluta. to spirito non si comprende ancora nella sua assoluta libena, non si conosce ancora come il concreto universale che e per se, e non sf pone ancora ad obbietto la sua nozione nella forma di ·pensiero. Qnindi egli esiste ancora nella contraddittoria forma della individualitA. Dio veramente si fa obbiettivo, ma non nella forma di pensiera assolutamente libero, bensi in quella di uno spirito fiDito immediatamente esistente. Con cib va I' adorazione del merto la in vega, Net che sta un sublimarsi sulla naturalezza, peroeche nel mono la naturalezza cade via: Del mono si tien d' ocehio soil' universale che vi appare, elevandosi eosl sulla individualit! dell' appariscenza. Intanto I' universale da una banda vien ritenuto sempre come nn animale del totto astratto; dall' altra banda vien intuito in un' esistenza totaimente aeeidentale. Dagl' Indiani p. e. I' universal DiQ vien considerato preseote Dellanatura intiera, nelle riviere, ne'monti, al par ehe negli uomini. L'Asia, tanto nel rapporto fisico quanto nello spiritnale, rappreseota it momento della contraddizione non ancer fusa, 1a non rieonciliata ceineidenza delle determinazioni opposte. Lo spirito quivi da una banda distingnesi daUa natura, e daU' altra banda ricade nella naturaleaa: poiche non raggiugne la realt! in se stesso, ma solo in cio ehe e naturale. In tale ideotita della spirits con Ia natura non e possibile liberta vera. L'uomo qui non pub aver eoseienza della sua personalita, appone alia sua individualita nessun, merito e nessuna autorita, tanto presso gl' Indiani ehe presso i Cinesi: questi espongono i loro figIinoli senza badarvi, ovvero gli uccidono a diriuura. Nella razza eaueasica la prima volta 10 spirito viene ad assoluta identitilcon se stesso:allora primo 10 spirito giugne aUa perretta contraddeione contro la naturalezza, si comprende nella sua assoluta indipendenza, si Loglie al vacillar di su di gin tra I' uno estreme e

- 57I' altro'; arriva alla determinazion persenale.allo sviluppo di se sus .. so, e 'produce percio la storia del mondo. I Mongoli, come si e gil cennato, hanno per lora earattere r aUivita di una inondazione che lempesta al di fuori, che rapida cosi come e venuta si disperde; distmgge,non edifica; non fa dare un sol passe alla storia del mondo. II progresso ha luogo solamente per mmp della razza caucasica. In essa debhiame distinguere due iaLi, queUo degli Asiatici eccidenLalie quello degii Enropei;e con tale distinzione coincide l'altra di Maomettani e Cristiani. Nel maomettanismo e superato il eircoseritto principio de'Giudei, protendendosi alia universalita. In esso Dio nOD vien considerate quasi esistesse in immediata sensibil guisa, come pensano gli Asiatici occidentali; ma vien compreso come unica infinita potenza elerata sulla moltiplicita del mondo. II maomettanismo quindi e, nella pin stretto senso della parola, la religione del sublime. II carattere degli Asialici occidentali, specialmente Arabi, sta in pieno accordo con silfatta religione. II cennato popolo, nel soo volo all' unieo Dio, e indilferente a tutto ehe e finito , ad ogni miseria; contento della sua vita collie de' suoi beni di fortuna. Nonpertanto la sua bravura e compassionevolezza meritano la nostra riconoscenza. Pero 10 spirito degliAsiatici occidentali,che si arresta all'astratta unita.non mena ad aleuna determinazione, a veruna specificazione dell'universale,ed in conseguenza a nessuna concreta forma. Da codesto spirito vera.. mente viene annullata ogni Essenza eastale dominanLe nell' Asia orientale: tra i maomettani dell'Asia occidentale egni individuo e llbero: tra loro non puil aver luogo dispotismo proprio. Cio nondimeno la vita politica quivi non giugoe ad organiv.aJ'(licompattamente, distingnendo gli speciali poteri dello Stato. E per ciil che rignarda gl'individui,questi da un lato si tengono in grandiosa superioriti sugli scopi subbiettivi e finiti, ma dall'altro lato ricadono con istinti infrenabili alia effettuazione di scopi, che presso que'popoli non han nolla di universale, mentre III non si e arrivato aneora ad una immanente speeificazione dell' universale. Perciil in Arabia, aecanto ai pili nobili sensi, si trova la pin gran sete di vendetta, la pili. fina astuzia.

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Gil Europei, tieeversa, banno per loro principio e earaUere il concreto uaifel'aaIe, il peusiero ehe determina se s&esso. II Dio eristiano DOD 8 soltanto l' indiseernihile unita, rna il bino , ehe raechiude in se la dilferenza, il Dio ehe si fa nomo e ehe rivela se steS5G. In questa reli~oso coneetto, se ba pin forte rigidezza la c:ontraddizione dell'universale e del particolare,del peDsiero e dell'Esser determinato; vien essa cio IlODpenanlo riportata aU' uoiQ. Cosl la speciaJita non vien rimasta qui calma nella sua immediatezza, come resta nel maomettanismo: rna anzi vien essa determinata per via del pensiero: come vieeversa l' universale 11si sviloppa in panicolari. II principio dello spirito eoropeo, in conseguenza, 81a ragiene di se conseia, cIIe ha in se la fiducia di non esservi a lei di fronte aleun limite insormontabile, oDde pon mano a lutio per esservi presentee Lo spirito europeo si pone di eoatre un mondo, e si alfranca dallo stesso; toglie pero tal contraddizione, riprendendo in S8 neUa sua sempJicita il suo Altro, iI moltipJiee. In Europa quin~i regna un'infinita sete di conoseenza, straniera alIe altre razze.ll mondo interessa l'Europeo, che vool riconoseerlo, yoole appropriarsi l'A1tro a lui opposto, ed intuire Jl8'particolari del mondo iJ geaere, la Ie., l'universale. il pensiero, l'interna razionaliQ. Come nella teoria.anche 'Della pratiea 10 spirito eoropeo tende a produrre l' uni6eazione ira lui e 'I mondo esterno. E'sotiopone il mondo e$erno a'suoi scopi con un'enellia ehe pi assicnra iI dominio del mondo. L'individuo Delle sue particolari azioni esce dalle fisse universali massime, e 10 S~to preseota in Europa pin G meno 10 sviluppo della liberIA per mezzo di razionali istituzioni, ritolte al capriccio di un despota. In rignardo agli originari Americani, finalmente, avvertiamo d'esser essi una debole evaneseenlerazza.Certo al tempo della scovel1a d'Ameriea,in molte parti della stessa si \fovo una passabile eUlhll'a; ma questa non era da paragonarsi con la collura enropea. ed e sparita co' primitivi abitanti. D'altronde vi ha Iii gli pin stolidi selvacgi, i Peseera, e gli Esehirnali. I Caraibi di una volta sono spen~i pres!Oche tutti: faua conoscenza con I' aoquavite e con Ie armi, codesti seivaggi perirono. Nell' America del Sud vi ha i CreoIi, resi dipeo. denli degJi Spapuoli: gl'Indiani veri erano stati iacapaci di cio. Nel

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Paraguay i nativi erano del totto fanciulli,e venian h'at&ati come tali· .'Gesoiti. Gli Americani quindi evidentemente Don sono nel e aso di tener testa contro gli Eoropei.Qoestiebbero a cominciare una nuoQ enltnra sui suolo da lorD eoaqnlstate.

{s.
Tale differenza prooede a.particolarita che si pOSSODO chiamare spiriti locali; i quali si mostranu nell' esterne modI:!di vita, nelle raeeende.nella strutlura e disposizione del corpo; ma ancor pin neH"iolerna tendenza e capaciLi 001 carauere inteJligente ed cUco de' popoli. Per qaanto si estenda la storia de'popoli, essa mostra la codi questo tipo delie nalioni speciali.

stanza

Dilucidazione. Le dilferenze di razza delineate nella dilllcidazioal ~ :t 7 sene essenziali ; sono Ie differenZll dell' universale spirito natorale determinate dalla Bozione. Ma 10 spirito della natura non si arresta a siifatte sue universali differenze: la natnralezza del10spirito non ba potenza a tener fermo come poro stampo delle delerminazioni della DOzione; essa procede ad ulteriori specificazioni di qnelle universali diiferenze,ed incorre nella moltiplicita degli spiriti 10caH, 0 nazionali. .L' eifeUiva caratteristica di questi spiriti si atlieoe in parte alia' storia naturale dell' uomo ed in parte alia filosofia deJla storia del mondo. La prima@cienza delinea la disposilionedel carattere nazionale condizionata dalla natura, descrive la st1'llUuradel eerpo, il modo di vivere, Ie faceende, al pari che gli speeiali iodirizzi delt'inteUigenza e della volonLi delle nazioni, La filosofiadella storia,al contrario,ha per suo obbietto 10 storico signif!Caw de'popoli; va!dire (preodendo la storia del mondo nel pili compreensivo senso della parola) iI pin alto svilnppo cui ginnge I' originaria disposizione del earauere nazionale, la pili spirituale forma alIaquale si elevi 10 spirito naturale insito nelle nazioni.Qui, nell'anIropologiaJilos06ca,noi non pilssiamo abbandonarci aile specialitil.la
De

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cui considerazione sta in ambele sueeennate due scienze.Qui si ba I considerare il caraUere nazionale in quant« racchiude iI germe, €I coi si sviluppa la storia delle nazioni •. , Prima di lotto PUDavvertirsi che la diversitA delle nazioni e tall to fissa qoanto la diversit! delle razze umane; onde p. e. gli Ara' anche ora si mostrano tali quali ci sono stati dipinti ne' tempi pit antichi. L' invariabiIitA del clima, I' intiera condizione della terra if cui una nazione ha sua permanente sede, porta seeo I' invariabilit del carattere. Un deserto, la vieinanza 0 la lontananza del mare' tuue queste circostanze possono avere influenza suI carattere nazio' Dale. In ispecialita e qui importanle la relazione col mare. Nello iff terno dell' Africa propria che tiene alte montagne aile spiagge'' chinso in tal gnisa al mare, a questo libero elemento, 10 spirito dt'# gl'individui resta serrato, non sente spinta alIa liberta, soffre,sen~' oppugnarla,l'universale schiavitli. Nonpertanto la vicinanza del m~ re non pUDda se sola render libero 10 spirito; e CiDvien dimostra' to dagl'Indiani, che fin da' pili remeti tempi si sono da schiavi as: soggettati al divieto di navigare pe' mariper se aperti dalla natural e divolsi cosi a causa del dispotismo da siffatto ampio libero eleme~l to, da nn simile natorale Essere determinate dell' nniversalita, n~ isvelarono form alcona per liberarsi dalla pietrificante distinzion ~ posizioni sociali,morte della liberta, quate ha luoge nelle relazioni di casta , impo~tabiIi da una nozione che p~r. propria spinta si f051 messa a navlgare. ' Per eiD ehe rigoarda la determinata diversita degli spiriti nazio" nali, questa e insignificante nel massimo grade presso la razza cana, e si prodoce nella razza propriamenle asiatica molto me~vl ehe pres so gli Europei; in cui 10 spirito dalla sua astratta unirersalita giugne a svolgere jlpieoo della particolarizzazione. Noi quiodi parleremo soltaoto delcarattere io se diverso delle nazioni euro]pee, rna non caratterizzeremo tra queste ne'loro opposti rapporti anc que' popoli che si distinsero successivamente per la loro parte nelll storla mondiale, valdire i Greci,i Romani ed i Germani: questo e u affare della filosofia della storia. Qui all' ineontro possono essere segnate Ie differenze ehe si sono prodotte nel seno della greea nazio-l

afrj

~ 61,e Ita'popoli cristiani phi


ali.
0 meno

compenetrati da germanici ele-

Per cia ehe riguarda i Greci, nel periodo del pieno sviloppo nella pa del mondo, i popoli tra loro preponderanti, Spartani, Tebani ~niesi, si distinsero reciprocamente nella seguente goisa. Nei ~emoni domino il semplice indistinto vivere nella SOStanzaetiea: iodipresso loro la proprieta e le relazioni di famiglia non giunse-' loro ponto esauo. Presso i Tebani al contrario si atfaccia il ~ipioopposto:tra lora ebbe preponderanza il sobbiettivo,il eucre, ~a quel punto che era possibile a' Greci in generale, II principe ;liriei greel, Pindaro, e nn Tebano. II vincolo di amicizia surto ~'Tebanigiovinetti, che si ligavano per la vita e per la morte, dil ~ pruovadel ritirarsi all' interno del sentimento quale dominava Illlestopopolo. II popolo ateniese poi rappresentava I'onita di sirIe eentraddisieni: in lui 10spirito esee daHa subbiettivitit Tebana, lila perdersi nella spartana obbiettivita della vita etica: i dritti delSlato e dell'individoo presso gli Ateniesi trovarono quella perfetta lDionebe era possibile alia greea posizione.Come Atene per quec I[usionedella spirito spartano e tebano rappresente I' onione del Ird e del Sud della terra greca; cosl vediamo in quello Stato aneruDionede'Greei orientali ed eeeidentali, in qoanto che PlatODe Aleneha determinate I'Assoluto come Idea, nella quale tanto la dura fatta assOtuta daHa seuola jonica, qoanto it pensiero del tutasLratto, principio dell' italiana filosofia, sono rabbassati a moeD~.

Dobbiamo contentarci di simili cenni circa al carattere de' popoli ~ncipali della Grecia.Per un ulteriore sviloppo di cio che si e een110, e d' nopo entrare nel campo della storia del mondo e propriaeDIe nella storia della filosofia. Una pili grande moltiplicitil di nazional carattere la si guarda :esso i popoli cristiani dell' Eoropa. La determinazione fondamenle nella natura di qoesti popoli e la preponderante in1eriorit.a, la Ihbie1tivitan se ferma. Questa si modifioa principalmente per la i IlUrameridionale 0 settentrionale delle terre abiLate da simili pe., Nel Sud la individualita si produce spontanea nella sua singo-

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Iarita. CilJ vale precipuamente per gl' ltaliani : per essi l' individWi carattere non puo essere diversamente 'di queUocoo e: gH scepi uni· versa Ii non gnastano la lora spontaneita. Un tal carauere si cl,)nvieru meglio alla natura femminea ehe alia maschile.In conseguenza I'ita Iiana individualita,come individualita femminea,si e configurata neD phl alta bellezza: non raramente Ie donne e giovinette italiane inCe lici nell' amore sene morte in un momenta di a!fanno: tanto la lor~ iatlera natura era entrata nella relazione individuale, .da annientan si con una ferita. Con tale sponlaneita dell' individualismo si COB1 netle neg)' Italiani ancbe la forte gesticolazione: il lora spirito 81 versa senza ritegno nella sua corpore ita. La grazia della loro COfl.! dotta ha la slessa base. Ancbe nella vita politica deg" Italiani m().l strasi il inedesimo predominio della singolarita, dell' individoalismo~ Come gia era prima della dominazi~De romana, cosl dopo coo qu~ sta sparl, l'Italia si spezzo in una quantita di piccoli Statio Nel m dio evo noi la vediamo cosl divisa in fazioni,soprattutto ne'molti i lati Comuni, che la meta de' cittadini di tali Stati vivea sempre i esilio. L'imeresse comune dello Stato non la poteva vincere sui pre1 ponderante spirito di parte. Gl' individui si davano a calpestare in~ tieramente la societa, seguendo di preferenza i lora privati iotaressl, e veramenle in ona guisa crudele ed altamcnte tirannica, Nil nella dominazione straniera, ne in queUe repobbliche dilaoiate dalla lotta de' partiti potea il drilto politico assurgere ad una rorma 6s~ e razionale. Non si studiava cbe il dritto privato romano, e la tirannia degl'indisidui come de' molti veniva opposta quasi D~· sariadiga. Negli Spagnuoli si trova parimenti il predominio della indiYidualita, rna nODispontanea come in Italia, bensl connessa con phi di riflessione. II contenuto individuale, ehe ha valore in Ispagaa , porta seco la forma di oniversalita. Quindi vediamo presso gli Spagnuoli essere speciale impellente principio )'onorc.L'individuo desidera qui, esser rieencsciute non nella sua immediata individoalita, rna per l' armonizzarsi delle sue azioni e della sua condotta con certi fissi principii, che esser debbono legge ad ogni noma di onore seeoado il concetto della nazione. Intanto, poiebe 10 Spagnuolo in lutt'i suoi
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- 63~i si regola seeondo eedeste massime fondamentali elevate sol ca. ,necio dell'individuo, e non iscrollate dalla sofistiea dello intelletto, pugne ad un' ostinazione piti forte di quella den' Italiano che non.. IICOltae non la suggestione deU'isUnte e vive piti. nel sentimento s IIIe nel fermo concetto. Tal differenza de'due popoli si appalesa spe .. IiallDentein fatto di rel~ione. L' Italiano non si laseia impedire nel no sereno godimento della vita da un pensiere sol religioso. Lo SpaJIlI101o, 10contrario, si attiene finoggi con un zelo fanatico alia per laueradella ooUrina cattolica; e per mezzo dell' Inqaisizione perli!guitOdurante secoli con africana inumanita coloro che sospetta. ,. si allontanassero da codesta lettera. Anche in Calto di politica i doe popoli sl distinguono in una guisa corrispondenLe al carat~ lora assegnato.L'uoitA politica d'Italia. desiderata fin dai tem~ di Petrarea.e tuttavia un sogno: questa terra si spezza ancora in loa qoantitl\ di Stati ehe poco s'interessano I' uno dell' altro, Nelle ~pagne,al contrario, dove, come si e detto,l'universale prende l'av. rantaggio sull'individuale,gii Stati singoli ehe pria sorgevano in detIa terra si sono gil fusi in un solo Stato, le cui previneie , cio non pertanto, cercano serbare una grande indipendenza. Or mentre neg!' ltaliani prepondera I' emozione del sentimen10,e negli Spaguuoli la fermea del pensiero eeneeuuale, i Francesi mostrano tanto la fermezza dello intelleUo quanta la versatilitA. dello ingegno. Da fungo tempo si e rimproverato a' Fraocesi la leggerez7lI, aI par ehe la vanita e la civeUeria. Pero per 10 sforzo di piaeere sono essi giunti alia piti aUa Onea dell' educazione sociale, e percio appuoto si sono e1evati in una guisa stracrdinaria sol rozzo egoismodell'uomo di natura: peroeche ogni educazione consiste pro .. prionel non dimenticare gJi altri con cui si tratta, e non ritenersi aglistessi superiore, rna averne eonsideraeiene, e mostrarsi lor benevolo.I Franeesi, siano essi uomini di Stato, artisti, 0 scieoziati, neUe loro azioni ed opere mostrano tanto al pubblico, quanto agli individnila ph\ rispettosa atteozione. Senonche codes to rispetto del. I'opinione altrui viene a degeaerare, stante 10 sCorzodi piacere a4 ~i co.o, anche a prezzo .della verita. Da simile sforza son surti Ideali di ciarloni.Cicl ehe pero da' Francesi si riguarda qual piti sicuro

mezzo di piacere e cio che essi chiamano ssprit. Questo ssprit rio dueesi, per Ie super6ciali nature, a combinare eenceui lontani l' u[ dall'aUro; rna negli uomini pieni di spirito, come p. e. in Monle squieu e Voltaire,sta nel ricomprendere in una forma geniale di ragione cio che vien distinto dallo intelletto:perocche il razionale ha per sue essenzial determinazione pur codesta ricompreensione. Ma tal forma razionale non e ancora quella del rieoncseere compreensivo; i profondi pensieri, ricchi di spirito, quali se ne trovan molti presso gli uomini nominat], non vanno ad un pensiero universale sviluppat( dalla nozione della cosa, rna son giLtati come lampi. L' arguzie dell'intelletto de' Francesi si manifesta nella chiarezza e determinazione della 101'0 maniera di esprimersi orale e scritturale. La 101'0lingua, soggetta aile phi indeclinabili regole, corrisponde al sicuro ordinamento e ligame del loro pensiero. E percio che i Francesi son divenuti modelle delle esposizioni pelitiche e giuridiehe, Pur nelle 101'0politicbe azioni I' argozie del 101'0intelletto non si lascia misconoseere. In mezzo alia tempesta della passione rivoluzionaria si e mostrato il lora intellettu nella risolutezza con la quale hanno effetluato il nuovo elico ordinamento del mondo contro la potente lega degl'innumerevoli difensori dell' antico; realizzando uno dopo l' altro eon la massima determinazione e dialettica tutti i momenti della nuova politica vita da svilupparsi. Mentre spingerano ciascun momento al sommo dell'unilateralita portando ogoi singolo nnilaterale principia politico fino aile ultime censeguenze, per fom della dialettica delIa ragiene dell~ storia del mondo,sono giunti ad una politica posizione in cui semb'lno tolte anche tutte Ie unilateral ita della vita dello Stato. GI' Inglesi possono nominarsi il popolo della intuizione intelletpya. Essi riconoscono il razionale mene nella forma di universalit& che in quella d'individualitA. Quindi i 101'0poeti valgono pill de'lore: filosofi. Negl'Inglesi 1'0riginalitA della persona si produce fortemen-' &e. Pero la lorooriginalita. non e spontanea e naturale, ma vieoe clal pensiero e dalla volonta. L' individuo inglese vuole in ogoi caso riposare su se stesso, e rapportarsi all'universale solo per la pre-' pria special ita. Per questa motivo la politica liberta. presso gl' Ia-.
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...;;. 65liesi haprincipalmeote ·Iaforma di privil~io. di dritti consacrati. Dondesunti dal pensiero univer.sale. Se Ie sinf'le inglesi comuni e conleeinviano deputati al parlamento,cio riposa iutieramente su par. Utolariprivilegi ~ Don su univl'I'sali massime di fondo &volte· onree oientemente. In ogni ease, l'Inglese e orgoglioso dell' onore e della b'bert1 della sua aaziene iatiera; mail suo orgoglio nazionale ha a principiofoudameutale la coscieDJa che I' individoo in Inghilterra PUD tenerferma e svolgere la spa specialita. Con questa tenaclu' deU'in~,idualismo,che veramente si spinge all'universale, rna che ne'suei rapporti aUo universale si attiene a se stesse, si accorda Ia passione pe'viaggi pili rilevata negl'Ieglesi. . I Tedeschi pensaDo a'Tedeschi ordinaria mente in ultimo luege, sia per modestia;-,sia anche perehe serbano l' 9ttimo per la fine: I . Tedeschi sono distinti pelloro pensiero profoDdo, PIa non rarameate nebuloso. I Tedeschi vogliono comprendere l' intima natura delle cqse e'l loro neeessario reciproco rapporto: in eonseguenza essi, nella scienza , sono estremamente sistematici; ma insieme cadeno nel formalismo diuna costruzione estrinseca ed arbitraria. Lo spirito tedesco, pili.ehe quello di qualsirogliaaltra' nazione, e volte sempre all'interno. I Tedeschi vivono di preterenea nella inLeriorita del cuore e .del pensiero. In simile calma vita, in siffatta romita solitndine dello spirito, prima di agire, si affannano, per determinare aeearatamente le .massime seedndu Ie quali agiranno. Da cia siegue che non vanno se non lentamente al fatto; e- De' casi in cui e d'uopo di risolversi rapidamente, restano .irresoluti; .onde nel giusto desi.. derio di far Ie cose bene, spesso non Ie realmno' alfatto. In eonseguenza si pua a huon dritto applicare a'Tedesehi il proverbio francese:u meilleur tue le bie·n.TuLLoehe farsi' dee dagli Alemanni,bisogaavenga Iegiuimate: da . motivi. E poiche per lutto pub trowsi un lDOtivo,,tal'legittimazione si riduce spesso a un nudo formalismo, pelquale I'uairersale pensiero del g.iasI.o non giunge al suo iwnanenle· sviluppo, IDa resta un'astrazione, in cui laspecialita ,iene ricaceiata di rona, arbitrariamente e dallo esterno. Tal formalismo ne'Tedeschi si e mostrato aache in cio, ehe essi si sene conlentati di eonsenare pe~ intieri seooli taluni poliUci dritti solo a via di proteste. Encicl. clelle scienze filo s. III. 5

- 66Pem mentre in tal guisa i sodditi faceano moho poco per se stessi, hanno dall' altra banda faLto immensamente meno pel governo. Vi· vendo nell' inlerioritA. del cuore, i Tedeschi hanno sempre parlato volontieri della Iereiealtae dirittura,.ma spesse .non si sono por., tati alia conservazione di questa lor sestanziale maniera di sentirla: blano anzi usato contro principi ed imperatori Ie universali nenae del dritto politico, ma solo per velate la loro inetlezza a fare qualche cesa a pro delle Slato, senza pensare e lieDZa offendere la loro ottirna opinione di 'Ieallil e rettit.udine. Intanto; benche illOro pOlitico spirito, illoro amor di patria per la piu gran parte non sia molto vivo; fin da' primi tempi sono stati animati da uno .straordinarie desiderio dell' onore di una posizione pubbliea, credendo che la earica , e 'J titelo formi I' uomo, e ehe secondo la differenza de' titoli possa essere misurata con tutta sieurezza in ogni ease I' importanza della: personae la eensiderasiene a lei dovuta: con che i redeichi son ca-: duti in un ridicolo cbe trova riscontro, in Europa ,nel desiderio dil una lunga lista di nomi proprio agli Spagnuoli. i
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i9. L' anima e individoali~ta 3) in subbietti individuali_ Tal subbiettivita viene qni a considerarsi soltanto come nn' individoazione della determinazion naturale. Essa ~ quasi il Modo de' diversi tam-' peramenti, talenti, earatteri, della flsonomia e delle altredispositioni ed idiosinerasie delle famiglie e degl'individui siagoli, DilfJcidaziofie. Come si e visto, 10 spirito naturale si distiogue primamente nelle universali .diflerenze delle razze umane, e va negli spiriti de' popoli ad una aHfereoza che hala forma di sp8«ialita..l1 teno passo deUo spirito della natura e queUo di proeedere alia sua individnazione, e di opporsi a se stesso come anima ind4viduale. La 'contraddizione coo qui nasee non e quella ehe appartiene all'Bssenza della coscieoza. La siogolaritil od individualitil dell' anima viane a considerarsi qui, neU'antropolOiia , come determina~on naturale. In sulle prime e mestieri osservare circa I'anima individuale, che nella stessa comincia la siera dello.·aeeidentale; pereeehe solo runi·

yersaJee necessario. Le ~n1me individuali: distinguoDsi recipreeamenteper ona infinita quaotita di modificazioni aecidentali, Simile io1initapero appartiene alia catl~va specie dell' infinito. In eensegoenza non si puo valutar molto il proprio degli uomini: che ami {, d' nopo dichiarare per suota parota, priva di sensa, il dire che I' islitntore debba auagliarsi accuratamente all' indiridualita del suo aIlievo,studiarla ed educarla. Non ha tempo per queste. Cio che e proprioal fanciuUo puo esser sofferto nelle mora della Camiglia; ma nellaseuola comincia una vita se.condo un ordinamento universale, secondouna regola a tutti comune: lil e necessario che 10 spirito sia meoatoa deporre Ie sue qoalita proprie per conoscere e voler l'unilersaie, per apprendere la data universale forma. Codesta trasfor'mazionedell'anima, e sol essa, si appeUa educazione.Quanto pill un 'nomoe eulto, tanto meno presenta nella sua condeua qualche cosa ai proprio, eppere di accidentale. Cio che e proprio all' individuo ha diversi lati. Esso distinguesi . secondole detenninazieni di naturale, di temperamente e di caPer naturale 5' intendono Ie disposizioni naturali,in opposizione di ciilehe uomo diviene per sua propria attivita. A tali disposizioni appartengono il talento ed il genie. Tuttaddoe queste parole e- . sprimonoun determinato indirizzo che 10 spirito individuale ha sorlitoper natura.Il genio pero e pill compr~nsivo del talente: questo immettequalche cosa di nuovo solo nelle speeialita, mentre iI genio creaun genere noovo. II talento e'l genio , pero, .quande non si vnoIe periscano, 0 si sciupino, 0 degenerino in una catlin erigioaliti,debbona, essere educatiin guisa universale,mentre a principio oonsene che mere disposizioni. Sol per via d' educazione queUe .disposizioniserbano la lora attualita, la loro potenza ed estensione. Prima di tale edocazione ci pessiamo illadere sull'Essere determinato di un talento.I Ianciulleschi saggi di piuura p.e.potrebbero sembrar prodromodi on talento per siffatta arte;ed inlanlo questa inclinazione DOD riaseire. II mero talenlo, in consegoenza,non dee credersi dappin di una ragiene che perviene a riconoscere la sua neziene, per via dellasua propria attivita , come assoluto libero pensiero ~ velere,

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nuere.

I:

Nella filosofia il nodo genie non mena lontano; poieM pisolJna sottoporlo alia fone disciplina did pen'siero lop:ico. Sol per tale 8oggezione giugne it geoio aUa sua perfetta liberta. Per cio che riguarda la voiontil,noD si poo dire che vi sia un genio per ta virtu; percM la vinu e qualche eosa di uDi~le, nn ch~ richie!l\O da taUi pi nomini, nen cengenilo, rna prodotto nell' individuo per via della sua propria attivita. La diversitil del naturale dunque lIOnha aleana itDportanza per apprendere la virtu: questa sarebbe ad esser c.onsiderata sol13nto in se passiamo dir eesl, steria naturale dello spirito. Le moltiplici specie di talento e genic distingllonsi tra loro per le diverse spirituali sfere in cui essi si dilnno da fare. La ditferenza del temperamenio,a! contrario,non ha alcua rapporto aUoestemo.E difficile dire COSI s'inteoda per temperamento. Esso non rapportasi all'etica natura dell' aziene, ne al talento che divien visibileoeU' azione, e neppure alla passione che ha sempre un determinato contenuto. Tutt'al pili. il temperamento puo definirsi come I'universale specie e goisa onde I' individuo agisce, si obbiettiya e si eomporta nella realta. Da questa delerminazione deriva che per 10 spirito libero il temperamento non e tanto importante quanto si er&deva nna volta. All'epoea df una pili avanzata coltura svaniscono ie moltipliei accidentali maniere di condursi nello agire,eppero le diversita di temperamento; proprio cost come in quel tempo diventano molto rari i limitati caratteri delle eomedie.surti in epoche d'inciviltil,che presentano una compiuta leggereaa, una visibile disslpaeiene', una serdida avarizia. Le empiriche dift'erenze di temperamento hanno qual.che cosa di tantc Indeterminato, cbe non si sa fare, delle stesse al· cuna applicazione agl'individui; peroccM in questi i singoli deliaea.tj temperamenti si trovano piu 0 meao uniti. Si crede vi siano quattretemperamenti, iI collerico, il sanguigno, iI tlemmatico ed il rnalineonieo ; cosi come si e divisa Ia virtu in quattro vinu cardina· li. Kant ne parla distesamente. La dift'erenza precipua di codesti "temperamenti riposa so cib che 0 l' oomo si abhandona alia COSI, 'oovero prende piuttosto p8usiero della sua individualita. U prilllO -ease ha IODgone' sangoigni e flemmatiei, I'ultimo ne'eolleriei e rna·

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una,

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_iei. II sanguigno si dimenLica della con, e pili determinataperlicialiemozioni;meoLre il fiemmatioo si tiene pMlDanentemente ad D rosa sola. Pe' collerit:i e maliAeonici,al contrario~ it·preponderaN, ItIII8 si e gia cennato.e il flSsarsi alla subbietlivita: questi doe tern,.samenti DOoperlaoto dis&ingooosi l' uno daU'.altro per cio. the nel r.tIIerico preoomiua il facile mQvimente,nel malinconico l' immobili. Ii; cosiccbe sotto IfU86to rapporte il colle.rico corrispoode al saOCUip!O ed il malinconico al fiemmatico.. Allbiamo Iii avvertito che la diversita del temperameu.&o perde la na impor&aAza nel tempo, quudo la specie ~ guisa di coodoUa e ~U'aui,iIi des!' iodividui "ion fissata seco»de Ia cllllura unnersaie. Per 10 conteND, il earauere res&a sempre qualcbe &eea ehe distincae gli IlOmini. Pel earauere primameote l' oomo giooge alla sua 6ssa determiaazieBe. Al earauere prima di tulto appaniene la forIlle IIIIllrgia. eeneui fuemo. senza lasciarsi waviare. Lien d' apfRSIO a'suoi soopl ed iJUereSsi; ad in tuUe Ie sue azionr sa accord! cqn 58 stesse. Senza carattere I' UOIBO DOn esee da11a saa intlfierminazione • 0 eade da un ·indirizzo al &110 oppo.~\o. In eiascun 1l8III0, in ooosepenza, si rjp~ie4e ~'~li rnestri un caraU8re. L'uomoeli ·caraUere impone agli ailli, ehe saono quanto valSa UIl carat!ere. Okre la formate eaergia, apparLieoe. in 58coodo loop. al earauere lID valido ed universale eontenoto della volonta. Solo con I' eleUaar~.un gnade scope manifesta I' uomo un gran earauere, eke I18ne agli altr; di faro lumiooso; e gli seopi bisogna sieno illIrinsecamenle autorevlii 0'18 il carauere voglia presentare I' asselola ideoLiti del eonLenuto e ddla formale veri &a e quindi aver per, retia 1Ilrita.Quando la Volonta si aUiene a semplici indiYiduali&asellza taIore, eiO si claiama persleacia, Ja: quale ha la forma rna non il ceoteBUto del earauere. Per la persleacia, per questa parodia del eara1&8re, iodividoali&a umana addiviene ispida cosi da respiogere j' Ii societa ilegli ahri. Dispecie ancor pili individuale sono le idiosiocrasie, ehe si pre&ank»nella fisiea quanto nella spirituale DIltura degli uemiIi. Cosl p. e. mol\i uomini fanno tr.lvedere vieina una nernica tisi;
IIeII&8 cosi da distrarsi in ana mo1t.iplieita eli esse in fona delle su-

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'-10 altri sono affetti da certe malattie singolarissime:p.e.Giacomo I d'Inghilterra era impossibilitato a gnardare una spada, Le idiosinerasie spirituali.si mostrano principalmente nella giovento.: p.e. nell'Jneredibile rapiditit di calcolare mentalmente, propria a taluni fanciulli. Del resto per Ie sueeennate forme della natural determinazione del10 spirito non solo si distinguono tra loro gl'individui, ma phi 0 meno anche le famiglie, specialmente la dove queste non hanno contratto ligami con estranei ma tra loro steese; corn'~ ayvenoto in Berna ed in molte altre citta tedesehe. Dopo aver delineate Ie tre forme della qualitativa determinazione natorale dell'anima individuale, natura cio~, temperamento e carattere,resta a eennare la raziomlle neceasita per la quale quella determinazione naturale ha soltanto queste tre f~rrne e non altre,e. perche eodeste forme debbono considerarsi nell' ordine da noi segnlto. Noi abbiamo cominciato dal naturale, e pili determinatamente dal ta·lento e genie, mentre nel naturale la qualitativa determinazion di natura dell'anima individua, preponderando, assume la forma di nn mero Essere, fermo, immediato,di nn che tale da rapportarsi la sua differenza in se stessa ad una differeriza data al di fuori d' essa. ·Nel temperamento all' incontro la determinazion di natura perde la forma di un cite fisso; peroccM in un individno, sia che domini un talento esclusivamente, 0 phi talenti, essi vi stanno I' uno aceante ail' altro in una calma invariabile fermezza; mentre 10 stesso ed ideotico individuo puo passare da una forma di temperamente all' altra, tanto da non averyi un Essere fermo. Insiememente nel tempera. mente la differenza della determinazion di natura di che parliamo si riflette dal rapporto con I'altro,presente fuori dell'anima jndividuale, all'lnterno della stessa: Nel carattere infine vediam riunita la ferruezza del naturale con la variabilitit del tempera mento, il ra.pporto al di fuori predominante nel naturale coll' essere in se riflesso dell' anima predominante ReI temperamento. La fermezza del carattere non cosl immediata cosi cengenlta come quella del naturale ,roa si sviluppa per via della volenta. II earaUere eonsiste in qualehe cosa dappiu di una equilibrata miseela di diversi temperamenti, In pari tempo non gli si poo negare di avere un fondamento naturale; e

-71ebe t.alu~i Domini pin ehe taluni aItri son per natura disposti ad avere uo phi forte earattere di taluni a1tri. Per tal moLivoabbiame avow noi il driUo di parlar qui, nell'antropologia,del caraUere,henehe queste ottenga il suo pieno svolgimenLo nella sfera delle spirito Iibero.. .

~.

1 cangiamenti nat,irali. ~O.

Nell' anima determinata come indivlduo, le differenze stanno co- . me cangiam en ti in .lei unico subbietto permanente tra Ie medesime, e collie momenLi del suo sviloppO..Poiehe son esse insieme differenze fisiehe e spirituali.eesl per la loro cencreta determinazione sarebbe ad antielparsi la conoscenza dello spirito svituPpato. . Son esse i) it natural cors~ dell'em,cbe comincia dalla faneinllezza, spirito in sevelato, e va all'espansionedi UDauniversalitil ancor subbiettiva,sia dessa Ideale, 0 Immaginazione,o da farsi,o speraoze; sviloppata eentraddiziene posta a fronte dell' immedata individualim, cioe a fronte e di. un presente IUOndO a quelle incorrisp.ondente e della peszione dell' individuo, it quale e ancora inconsistente ed in se impreparate alIa stessa nel suo Essere deterininato (gioventli ) ; passa ana vera relazioile,. al ricencseimento dell' obbiettiva necessita e razionalita del gia presente wondo creato,nelle cui opere, che Sl cempiene in se e pet' se,l' individuo procora alia sua aLtivita. un'autentica ed una partecipazione; onde e qualche cesa, ha reale presenza ed obtiietlivo merito (viriliLil); e termina fino aI compimento dell' identitil con questa obbiettivita;la quale identitil, co~e reale, passa all'inerzia della morta abitudine, e, come ideale, guadagna 1&libertil da' Iimitati interessie dalla forza dell' esterna aUualitil (vecchiaia). Dilucidazione. Peiche l'anima io sulle prime perfeuamente universale si speoiflea nella guisa da noi assegnata, ed infme si determina alia singolarita alia individualita, cosl precede ~ssa a centrad-

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dire la sua interna universalita, la sua sostania. Tal contraddiziooe dell' immediata individualita e della sostanzia1e uQiversalita. in lei steasa preseote, fonda il precesso della vita dell' anima individuale. Per simile processo J' immediata indi'liJualiLa, Iatta corrhipowienie alia unirersalita, realizza questa in quella; .e eesi la prima sempliee untta dell'anima,elevata con se ad un'unlta mediata per via della contraddlzione,' sviluppa I' uoiv6rsalita, gi1l astraua, dell'anima 'ad un iversalita concreta. QuestG 'processo di sviluppo e' quello delledueaziene. ,' II vivente sempllcemente animaJe giA rappresenta in se a suo modo-tal processo. Ma come si e gia visto, I' anlmale non ha P'l. tenza per realiu.are in se iJ ~Dere: la sua immediata,positiva, ast.rattaindi,idual~ta rimane sempre in cODtr.addiziooe col sue genere, e DOll menD 10 eselude da se di quello ehe in ail l'iueluda, Per siifatta sua ineapacita a presentar perfettamente il genere, 1I vivenLe soccombe. II genere si mostra in lui come una po~enza per la quale l~ individuo swmparir dee,.Nella morte dell'iu.dividuo glugne il ~nere una realizwiolle che b altrettanto astratta, di quello sia la inGi,idualita del merovivente,ed esclude questa eosl come il genere rimane escloso dalla \livente individuaIita. Veramente it genera, aiI'incontro, si realizza nello spirito, nelpensiero, in questa elemento a lui omogeneo; rna in antropologla siffatta realizzazione, poicbe ha luoso nel naturale individuo spirito, ha tunavia l'aspeLto di naturalem. Essa quindi cade nel tempo. SOrge eosl una serie ~i posizioni diverse per le quali corte I' individ,u~; un seguito di diversi che non ,hanno pill la fermezza delle immedate differenze ehe dominano tra Ie diverse razze umane e tra gli spiriti dellenazlonkma appariscono nella stesso ed identico individuo come tluide forme che t.rapassano dan' una all' altra, ' Tal serie di posizioni e il cerse delle eta della vita. Questa ccmlncia daU' immediata ancora indiscernibile unitA del genere e dell'individuaJita,dell'astratto sorgere dell' immediata indivi· dnalita, dalla nascita dell' individuo; e term ina col formolarsi del genere nell' individuaJita , ossia di questo in' quella, doe con la vitto· ria del genere.sull' individualita, con l' astratta negazione dell' ulti. ma, con Ia morte. ' '

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nel vivent~ come taie, e la razionaIitA nello spirituale.; peroeehe il geaere ba gia la de&erminazionedella interna aai,ersalita,cenvenieo&e a cio cbe e razionale.Jn questa identita del pere e del razionale sta il motivo per cui le l!pirituali app~riseenze chesi producono Delcorso deUa vita corrispondono a'fisie! cangiamenti SfiIllppanl~ in qQeSto·corso. L'armonia deUo spirituale e del tisieo e qui pili determinata che nella diversita delle razze,ove nei abbia- . mo a fare con le universaIi flsse differenze delio 'spirito aatnrale e con le fisicbe dilferenze degli uomini altrettanlo flSSe; mentee qui SODO a considerarsi i determinati caagiamenti dell' anima individuaIe e della sua corpore ita. Beniniese non si puo daU' 31tra parte, andar &anl'ou,re fino a cercare nel Iisi(ll~icosvilQPpo dell' iudividuo ta marcata eopia dello svolgilOento spirituale; peroccoo la centraddWoue ebe proYViene'daU'ultimo, 8 I' unita da generarsi dallo stesso, ha un senso phi elevato che in fisiOlogia. Lo spirito maoifesta quivi la sua indipendeuza dalla corporeitil, .peroccbe puO svilupparsi IOOltO pill p_recoeelllente di questa. Soventi i fanciulli mostrano ono sviluppo siNriLuale ehe precede molto il loro corporale svolgimento. Precipuamente tal. ease a'vviene oo'dillersi arListici talent~,e pili ae'geni musieali, Anche in rappor1OaUa lacile appreensioue di molle conoscenZ8,speciaJmente nel ramo matematico, cost come iD rapporte ad un intelle~tuale r3iion~nto, e del pari su obbieui etici e religiosi. si e non raramen&e Il108trata tale maturitil preeoee.lo universale, fa d'uopo confessare che l'intelletto 000 viene dagli aani. Ne' taleati artistlei la pr88tezza delloro apparire an" Duoziaquasi sempre un' ecceJlenza. Al cOlltrario il presto sviluppo deUaililelligenza in molti.faneil)lli Don e per ragota' genernle iI germe di 000 spirito ehe, giunga nella 'irilitil a grande distinzione., n processo di sviloppo del naturale umano individuo si scinde in una serie di prooessi, la cui diversitil riposa sulle diverse relazioni deU'individuo al genere, e basa la differenza della Ianeiullezza, dalla Tirilitae daHa veechiaia. Queste diversita sono rappreseotazioni deldi,erso della nozione. In cooseguenza l' infamia e il tempo del- , I' armonia naturale, deUa pace del subbietto con se e col mondo; i1 rominciamento senza contraddizione,com~ la voccbiaia e la fine vedova

Cio ehe e il genere

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-74di coolraddizione.Le opposizioni cheper a caso si affacciano nella fanciullezza restano senza profondo interesse: il fallciullo vive nell" innocenza senza dolore che duri, amando i genitori, e nel sentimento d' esserne amato. Codesta: immediata, noo ispirituale, rna naturale identita delle individuo col suo genere e col mondo in generale fa d' nope si tolga: l'l~dlviduo dee pregredire ed opporsi nella sua indipendenza all' unirersale' come alia eesa clre e in se e per se, data e ferma .: In sulle prime siffatta indipe~denza, silfatta contraddizione Iii alfaecia in una "gura altrettanto unilaterale di quello e l' identita del subbiettivo edell'obbiettivo nella fanciullezza. L'adolescente dissolve 1a Idea realizzata nel mondo in gnisa da attribuire a se stesso la determinazione di sostanziale, di vero, di bene appartenente alia natura dell'Idea; ed al mondo, per 10 cooverso, la determioaziooe di contingente ed accidentale. Ma 'non ili' puG restare .a questi non veri conlrapposti: l'adolescente anzi dee innalzarsi sugli stessi fino a vedere ehe, al contrario, it mondo e it sostanziale e I' individuo appena un' accidenza; e che quindi l' uomo puo tr:ovare la sua essenziale funzione ed appagamente sol nel mondo che gli sta di froote ,indipendente e deserivente il suo corso, e che egli, in eensegueaza, devepreenrarslna'abllita necessaria per Ie eese. Arrivato a tal pnnto,il giovine e divennto nomo.Maturo in se stesso,l' nomo eonsidera anche l'etico ordinamento del monde.; come non procedeote da lui, rna per se perfetto quanto all' Essenziale.Cosi. agisee.egli per la cosa e non co'ntro la cesa.ha un interesse per la cosa e non contro la stessa;si eleva snlla nnitaterale subbiettivita. del giovioe alla·posizione di no' obbiettiva spiritqalita. La vecchiaia aU' ineontro e il ritorne alia rnancanza d'mteresse della cosa:. il vecchio ha vissoto nella cosa e rinuncia all'interessata attivita per la stessa, a causa della identita con la cosa, identita in cui svanisee la contraddizione, Vogliam pero m~glio precisare la dilJerenza dell'eta. della vita assegnata in unirersale. Possiamo distinguere la fanciullezza in we gradi, od anche in quattro, quando vogliamo far entrare nel giro delle nostre considerazioni it feto. it bam bolo aneora idenlico con la madre. ' -, II faneiullo non ancora nato nOI)ha peranco individualita, non ha

, un' individualita ehe s! eompol1i in particolar guisa eon obbietti par.. tieelarl, e che attiri un ehe esterno ad un determinato p~nto del suo organismo. La vita del faneiullo- non aneora nato rassomiglia alia , lita della piapta.Come questa, non ha una ,interrotta introsuseeiio. De, rna una continua nutrizione; cosl anche il fanciullo nutresi per nn permanente sltcciamento, e non possiede un' alternata respirazione. Dopo ehe il fanciullo da questa posizione vegetativa nella quale Sf trova nel eerpe materno vien messo al mondo,passa aUa vita animaIe. La nascita in conseguenza e un mostruoso saito. Per mezzo del. 10 stesso il fanciuUo dalla posizione di una vita del tutto, priva di contraddizione passa ad una posizione di segregamento, si metteln relazione eon la luee e con l'aria, in generate in una relazione che si sviluppa semprepin in ismembrata obbiettivita, e precisamente in isolato nutrimento.La prima guisa onde il fanciullo si costituisce indipendente e quella della respirazione , elementare tluire dell' aria, a1temamenLe auraua e respinta, in un singolo punto del suo eorpo. Appena nato iI faneiuUo,- giilmostra il suo eorpo perfettamente organizzato; e non si alterano nella stesso se non cose singele; eo. me p. e. non si chiude che pin tardi il ccsl deue foramen ovale. L' alterazione capitale del corpo d~1faneiullo eonsiste nel erescere. In rapporto a tal cangiamento appena e necessario ricardare che Della vita animale in generate, in opposizione alia vita delle piante, il crescere non e un andar fuori di se, non. e un portarsi dalceotro alia periferia, non e un produrre nuove forme, ma e uno sviluppo dell' organismo, ed importa una ditrerenza soltanto quantitativa e formale, ehe si rapporta tanto al grado della forza quanto all' estensione. Noi non distingueremo qui' distesamente (il ehe ha eenrenlente lnogo nella filosofla della natura) che quell' aUuositil eorperea la quale manea nella pianta ed ha luogo nell' organismo animaIe; ehe quel riportarsi di tutte le membra alia negativa semplice unita della vila, fondo dell' animale ed aneor del fanciullo, e il nascente senso di se stesso. All'incontro dobbiamo qui rilevare che nell'uomo l'organismo animale giunge alia sua forma phi perfetta. Anehe il piuperfeUo animale Don pub mostrare quel corpo beUamente

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orpnizzato'ed infinitamente beu fljUl'aw, quale noi 10 riguardiamo! aoobe nel neonato. In Aulle prime sembra ehe fl faDeiullo avesse piu graode dipeodeoza e bisopo ehe 000 De abbiaoo Ie be~Lie.Ma anehe in eiO maoifestasi la sua pili elevaLa natara, II bisogno rivelasi ia luil a fW'ia di gesti, tempestante, imperioso; e mentre l'animale e BluLo10, 0 sel per via di lameoto esprime il suo dolo1'&,il faneiollo manifesta il sentimento de' sooi bisosoi per via di grida. Per sitraUa ideale atLiviLa iJ fatwiollo mOIiLrasi insieme cOlDf8oet.rato dalla corLezza d' aver epi driUo a prendere dal 100000 esteroo l' accontentamente dei sooi biSGioi, e d' esser nulla Ia soslaozialita del moDdo • esterno contro I' UQIDO. Per ciO che concerne 10 IIpiriLuaie ~viluppo del faneiullo in qeeste primo s&adiodella sua ~ita, si puo direcbe l' uomo DOD apprenda mai tanto quanto in tal periodo.L'uomo si ren4e gradatamenLe islruj· to di tuue Ie speciticazioni del sensibde, ll mondo esteme allera si fa per loi reale, ·Egli passa dal senLimeoto all' ioLuizione. 'Iu soUe pri.me il fanciullooon ha ebe on senLimento della 100&, per mezao della quale gli vengon9 manifestate Ie cose. Tal nudo seD&irnenLemena i1·limciollo ad alferrar~ eio cbe e lontano come un ehe vicit».Pel sease. del tallO pero ,'orizzonta iI fanciullo circa le distaoze.~osi gionio a misurar 1:011' occhio; rig~Ua I'esterno in generate dase Iungi. Il fanoiullo appreOOe aaehe oella detta eta, ehe Ie cose e,s&erne gli prestano resistema. . Il passaggio dalla ranciull8ZZl aH'ado)escenza dee porsi in cW,ebe l'aUivilil del fanciallo si sviluppa contro il 010000 es&erno; cbe quecli gionto al seoso della realta del lBodo esterno, comincia a farsi Un uomo rsale e seotirsi come \ale; e passa quindi nella tendenza pratiea a far de'saggi in quella reaM. II fanciuUo vieoe facultaLo a tal praLicacoodotLa , quando ba ileoti, ed ha impnrat.o a stare, cammillUe e parlare. La ptima. eesa. cui bisogna apparare (} queUa di teoersi ri&to. QUetlto e proprio aU' OOIDO, e noa puo prod8rsi ehe per Ia sua volonta: I' uomo sta in piedi in quanti vuole stani; e noi eadiamo giD, quando non ,ogliamo pili star in piedi: 10 star riUo io coos8luenza si ba per l'abitudioe della volonta di star riUo. Una pill liber. re[azione at mondo esterae viene aU'uomo per

'11in fona di qneslo togliesi I' es&erioritA. eeiproea .dello spa• r • , e ei cliamo da noi stesai il loogo. Laparola poi facldta I' llomO iii apprendere le cose come lloiversali, a ragciuogere la coseienza jdIa sua propria universaliti, ad alfermarsiIo. Tale appreeosione MI proprio esser 10 6 un ponto importanLissimo nello spirituale svik1ppo del faneiallo.In tal ponto comincia egli a riOeUersi in S6 dal suo IIS8re immerso Del mondo estemo, In sulle prime estrinseca questa ilcipiente indipendenza percbe it fanCiullo impara a giueeare con Ie lISe seosibili. Cio ehe ragioneYolme&te iI faneiuUo puo fare de'suoi lIaIocchi e rrangerli. . . Quando il fanciullo da' giuoehi passa al serie dell' istruziene si fa IIolescente. In tal periodo i faneiulli eomineiano a farsienriosi, spetialmeme di storie; essi amana conceUi che non si olfrono immediatamente. .Ma la cosa capitale 6 iI senso che comincia a de. &&arsi essi di fJOfl t!lISet:e Bracom cio ehe _no ad essere, ed il vi. in '0 desideri9 di divenir pari agli adulti, nella cui compagnia vivo. 110. Da cio nasce il desiderio d'im_itazione ne' fanciulli. Mentre il senso.dell' immediata identitA co' genitori 6 10 spirituale laue rna. lerna, soechiando il quale i faneiulllprcsperane, il hisogno di diveair grandi, proprio a'fanciulli, comincia aneh'esso a grandeggiare, II proprio srotiO de' f~nciulli per isrolgersi e l'immanente memento di agoi educazione. Poiehe pero I' adolescente sta neUa posizione d'immediatezza, i.1ponto pill alto cui egli possa elevarsi nongli appare Bellaforma di universalil! 0 di eosa, ma nella ngura di nn dato, di un iodi,iduo, di nn'autorita. E questa 0 quell'uome ehe forma 1'1. deale cui il fanciullo si sforza di riconoscere ed imitare: solo in que. sta guisa concrela egli intoisce, nella posizione in ehe sta,la sua propria Essenza. Cio che' I'adolescente apprender dee, bisogna che sfi sia date antererelmente e dall'autorita: egli sente ehe questa da. to sta pill alto di lui. Bisognatener fermo accuratamente codesto seatire dorante I' educazione. In eonseguenza fa d' nopo dichiarare del tutto insensata la giocosa pedagogical ehe vuole sla dato a'ragazzi in forma di «iuoeo eill che e grave; richiedendo dagli educatori che diseendane al fancinllesco seono degli allievl.inseee di av'focare qoesti a se per la serie~a della eosa. Tal ginoccsa edncasiene
fipsso:

poll avere per eonseguenza ehe I'adolescente per lotto il resto di su; ·.ita consideri ogni cosa con on senso poerile. Tal funesto risul tato pull aversi anche per. via dell' eceitazione costante alragiozramento,raeeomandata pe' fanciulli da pedagoghi dissennati: i fanciull ne addisentane impertinenti. Ce.no bisognadestare ne'rapzzi i ·proprio pensiere; ma 'non si poll dare in balia di loro immaturo vano intelletto il merito della COS3. • Per ci~ ehe riguarda on lafo dell' edneazione, la diseiplina, DOD si conviene agli adolescenti eh' essi sicomporiino a lor piacimeoto: debbeno imparare ad ebbedire per saper comandare. L' ebbedieaza e I' inizio di ogoi saggezia; perocehe per meao di essasi lascia valere il vero, I'ebbiettiva volonta razienale che provvien daU' est.erno alia volonta,non ancora prudente, non aneor dotata di scopo proprio,e quindi 't~tt~via ineensistente.non Iibera,imperfeLta,ma che cosi rende appoco sua la volonta razionale.Ove sieoneeda a'ragazzi di far quello che lora plaee.ose.sl COmmellala stolteu.a di assegnar lora j mo~ivi perebe si determinino, 'si avra la pessima tra le guise.di educazione: nasee ne'rag3zzi un condannevQle fermarsi al particolar piact're, al proprio segregameate, aU' egeistieo interesse,radice di tutti i mali. Il fanciulle per natura non e ne buono ne ma,lvagio, perocche in sulle prime non ha conoseenza ne del bene ne del male. Sarebbe follia il ritenere. per Ideale eodesta ignorante inaoeenza, ed aver un d~siderio della stessa: e senza merito e di corta dorata. Presto s i produce nel fancinllo l' egoismo ed iI male: la disciplina deve frangere questo egoismo, e deve annullare siffatto germe di malvagi til• . In rapporto all' altro late deU'educazioae, ehe sta nell' insegaamento, biSOSllaavverLire che qnesto razionalmente colOi,ncia dal pili astratto ehe possa venir eompresc daUo s~irito inrantile.E tale I'alfabeto. Codesta aoalisi de'snoni elementari, onde risulta il lingnaggio,. importa on' astraziene cui inLieri IlOpoli, per esempio i Cinesi, · non sono ginnti ancora. La parola in generale e I' aereo elemento, il sensibilmente impalpabile: pel qnale la dilatantesi conoscenza del· 10 spirito fanciullesce si eleva semprepin sui sensibile, suU',indivi· doale fino all'oniversale, al pensiero. L'esser.reso eapace a pensare e la pin grande uLilita del primo insegnamento. Purnondimeno I' ao • •

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'19
~Dte non giuDge ehe al pensiero eoncettuale: il mondo non isLA rile pel suo conceLto: I' adoleseente apprende Ie fo~ionidelle cose, l'i6lroisce delle relazioni del mondo naturale e spirituale, s'interes"per Ie cose; ma non aneora riconosce il mondo nella sua in~seta reeipreea dipendenza. L'uemo primamente giugne a siffatta ~oscenza. Cio non estante non puo negarsi al giovinetto una imperrella intelligenza della natura e dello. spirito. Si puo quindi disepre COlDe erronea I' opinione: che I' adolescente non intenda nulla ~ religione e driue, e che in consegoenza non, 10 si debba mole~ con silJatti· obbielti, e che sia d'oopo Don sopracearicarlo di wnceUi,ma. procurargli proprie esperienze e contentarsi di eccitarlo WSiper mezzo dell' aLlualiLA.sensibile. Giil. gli aotichi non permetlevano a' fancialli d'indogiare lungo tempo circa le cose sensibili. 11 IDOdernospirito pera raechiude tau' altra elevazione sul stmsibile, ~ pili profondaimmersione nel suo iaterno di queUo non I' aves$llo.spirito degli antiehi, Ilmendo soprassensibile dunque der'es._e portato ben per tempo ana concezione degli adolescenti. Cio. si Iinella scuolain un grade molto pili elevato che nella famiglia. In 4Uesla iI ragazzo -vale nella sua immediata individualita, e yien amai&O per buona 0 calLiva ehe sia la sua condotta. N~lla scuola, al eon&rario, l' immediate7:la del fanciollo perde il suo valore: in essa egli ,ien considerato secondo il merite 'cbe ha, seeonde, cioche olJre; non pili. viene soltanto amato, mil eritieato e giudicato giusta de&erminazioniuniversali, istruito secondo fisse regole, sommesso in generale ad un ordinamentouniversale in coi gli vien proibito 1IIo1to, lIenehe inneouo.nen potendo concedersi che tutti raceiano 10 stesse. Per tal via la seuola forma il passaggio dalla Iamiglia alia societa ei'ile. Nonpertanto l' adolescente non ha cheun' indeterminata relaziene aUa stessa: che il suo interesse si divide tra I' astrazione e'l ginoco. L'adeleseente si matura in giovine, mentre col subentr;tr delIa pobertA comincia in loi a svegliarsi la vita del genere e cereare appagamenLo.II giovine tien' d' oeehie alia sostanza, all' universaIe: il suo Ideale non apparisce piti nella persona di l1n uomo come nel fanciuUo, ma vien da lui compreso come un universaie

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indipendente da siffatta individoalita.Simile Ideale pero nel giovine ha sempre pin Q meno una figora lubbiettiva , sia che veoga in lui come Ideale 'di amore 0 iii aniicizia o·di Goa qoalsiasi oniversale P,lsizione del mondo. In questa sobbiettivita del sostanziale contenuto di siffatto Ideale non isla solamente la sua contriddizione 'contro il mondo auuale, maoancbe la spinta di toglier via codesta contraddizione, realizzando 1'ldeale. . II eontenuto dell' Ideale inspira al giovine il senumento della forza aUiva ; perocche sogna di esser cbiamato ed aver' possanza a trasformare il mondo, od almeno a raddrizzare l' Universo ehe a llii 88mbra oscito' .della linea deUa reUitodine. II hollente spirito del siovineUo non vede, ehe il sostailziale racchiuso nel suo Ideale.,iusta la sua Essenza, e di gill gionto nel mondo a sviloppo e realizzazione. A. lui pare che la realizzazione di queU'oniversale sia. una diserzione' dalle sLesso.Quindi e' sente miseouoseiuto dal mondo il sue Ideale al par che la sua propria perseualita. Cosi la pace, in cui vive iI fanclullo , vien fraota fin dalla prima gioventu. In rom di. codesto indirizzo all'Ideale la gioveDtlisembra avesse pili nobili sensi e pili gran disinteresse dell' uomp coo ha in cura Isuci par'icolari temporanei interes~i.AU'incontro peril bisogaa avvertire che l'oomo non e piii vincolato nelle sue speciali spinte e sobbieLtive mire. e non, s'impaeciasolc del suo persona Ie ssiluppo, rna s'immerge nella ragione della realta e si addimostra attivo pel mondo. II giovine 'lI necessariamente asifl'a~ta meta. II 800 immediate scope e qoello di .educarsi per rendersi capaee alia realizzazione del .soo Ideale. IJJ ten tandQ eodesta realizzazione si fa uemo .. III sulle prime iI' passaggio dalla sua ideale vita alla societ1l civile puil sembrare al 'giovi~ come un doloroso passaggie alia vita borghese. Fino allora impacciato sol con uuiversali obbietti e Iavoraado sol per se stesso, il giovinetto nel divenir 00010, nell'entrar nella vita pratica deve awivarsi per Altri ed incariearsi d'illdividaalita. Per quanto ciil sua nella natura della eosa, perocche quando si aKi· see bisegna procedere ad individualitil, pure all'uomo iI comiaeiarea prender. cura d' individoalil~ dey' essere ruoilo penoso, e I' im.' possibili.til di on'immediata realizzazione del 1'00 Ideale dee renderlo

-81ipeceDdrico. NessOlIO stogge a tale maiinconia, benche presso molli WI sia invisibile. Qoanto pili tardl I' oomo vi cade, &anlone sono ~ti dobbi i sintomi. Nelle natute deboli I:. stessa pUo proteooersi per toUa la vila. In tale inferma tempera I' oome non rinoncia alia IIOl sobbieUivita, non pODvineere il dispetto contro 13 realra, e tro!lSianche per questo in ono stato d'incapacita relatita che 161&ierJllentediviene on'incapacita elfelliya. Se quindi I' oomo non rael IOCtOmbere,riconoscerdee il mondo come indipendente e gil pronle ad accogiiere, quanto aU'Essenziale, Ie condizioni appostegli, ed a spogliarsi di sua rilrosia in qoeUoehe esso per se medesimo aler lIIloie. Si crede ehe l' oomo, regolarmente, solo per necessita debba adatlarsi a tale cedercleaa. In y~ita eodesta identita col mondo non cIe-ie esser eeaeseieta come ona relazione di neeessita, ma come una relaziooerazionale. II razionale, Dio, possiede I' assoluta potenza di nalizzarsi. e si e realizzalo fin da principio : non e cosi impotente da dover attendere ancora il comineiamento di sua realizzazione. II mondoe la realizzazione della ragione divina: solo alia sua superfitie domina il giuoco d~1' irrazionali accidenti. Qoesli possono p'reteodere ad esistere indipendenti almeno con altreUanto e forse con ~li gran driUo di quello ehe De ha I' individuo addivenuto uomo; eppero l' oomo opera saggiamente quando rinuneii al piano di ona inlien uasformazione del mondo, e lenti di realizzare j suoi perso&ali seepl, passieni ed interessi solo nella sua connessione col mendo. Anche eesl gli resta spazio abbastanza per un'enoresele, ampia eaeatrice atliyita. In eaetti, henehe iI mondo debba esser rieonosciutocOme gia bello e fatio nell' Essenziale; pore esso non e merto, DOnposa assolutamente, rna come processo di vit., si product sempre. e mantra si sostiene progredisce. Il lavore dell' 00010 sta inquesta eonservatriee prodozione ed ulteriore sviluppo del mondo. In tODSegoenZlpoasiamo dire ehe da un lato I' oomo produce sol qoeIlo i,mentre dall'altro lato per mezzodella soa altivita fa ehe ehe si diaanche un altro passo. Ma 10 spingersi del mondo avviene solo inmostroose masse e presuppone ona gressa somma di produzioni. Quando 00010 dopo un lavoro di mezzo secolo guarda indietro al l' SIlO passato, allora egli rieonosce il passo falto. Questa rieeneseeaEncic1. delle scienze filos. III. 6

-827.&,al. ar ehe la vedata della razionalita del mondo,Io cura dalla map liDconia per la cadota del suo Ideale. Cio che e vero nell'Ideale, sta nella pratica attivita: soltan&o del non vero delle vuole ast.razionideee l' uomo sbarazzarsi. La periferia e 'I modo del falto puo esaere mo1t~ diverso; rna il sostaoziale in tutti gJi umani faUi e 10 s&esso; valdire il giusto, I' eneste, il religioso. Gli oomini in conseguenza in totle le sfere di loro pratica attivita possono trosare aecontentamento ed onore,qWUldo sopr.attut&oprestine quello cite pUG esser con dritto da lor ricbiesto nelle particolari sfere cui apparteagono per acr.idente,per esterna necessita 0 libera scelta.Qdindi prima di tutte eose e necessaric che sia oompiuta I' educazione del gioviDe che si fa uomo; ehe egli abbia Jltudiato; e ehe egli , in secondo Inogo, si risolva a comineiare a far qoalche cosa per altri,anche per gnadagner cosi la soa sossistenza. La sola edueaziene nOD rende aneor l'ueme perfetto, egli 10 addiviene sol per la propria intelligente cura de'suoi temporanei interessi. Cosi pure i popoli sembrano esser ruor di pupillo quando sooo giunti a tale da noo venire,da un cost detto paternale govero{), eselusi dall' osservare i lora materiali e spiritoali interessi. Passande I'uomo alia pratica vita, puo ben esser egli tristo e dolente sullo stato del mondo, e perdere la speranza di miglio~10; rna cio nonostante egli si auaglia alle obbiettive relazieni, e si ahitua aile stesse nonche a'suoi affari. Veramente souo $ingolari. cangianti, piti 0 meno nuovi gli obbietti co' quali dee darsi da fare. Pero insieme codeste individualita hanna in se un universale, una regola, un coordinamento. Per quanto pili lungamente I' uomo agisee nella sua fuozioue, tantopili rileva egH questo universale in tutte Ie specialita. Quindi giugne ad esser perfettamente familiari~zato con fa SUIl parte, ed a vivere benissimo nella sua determinazione. Gli e oorrente I' essenziale in tuui IIi obbietti della sua fllQzione, e solo l'individoale il non essenziale puo presentargliqualche cosa di nuovo. Ma appuoto percbe la sua attivitA e perfettamenle adequata aDa sua fuoziooe, appunto perehe questa non trova pili.reeistenza, per sifatto compiuto svolgimento della sua attivita se ne spegne la vita;
I i I I

perocdle.sparita la contraddizione del subbietto e dell'obbietto, sparisce insieme I' interesse del primo all' allro. Cosi l'uomo per l' abi&adine alia sua vita splrituale , come per I' ottundersi dell' atLivita del 800 fisico organismo, si fa vecchio. n vecchio vive senza interesse determinate, poieM egli ha depesto 1a speranza di poter realizzare l'Ideale ona volta idoleggiato,ed il futuro in generale noll sembra promettergli nulla di nuovo: egli anzi crede conoscere I' oniversale.I' essenziale di lutto che puo intervenirgli. Per tal modo il senno del vecchio e rivolto soltante.a questo universale eel al pasaato cui va debitore della conoscenza del deUo universale. Poiebe pero egli ~ive eosl nella memoria del passato e del sostanziale, perde egli per la individualita presente e per cio che e arbitrario, p. e. pe' nomi, la rimembranza; nel mentre tien fermi nel suo spirito i saggi insegoamenli deU' esperienza e si erede in obbligo di predicarli a'gievani, Pero si1fatta saggezza, codest.a perretta fosione della sobbiettiva attivita, col soo meade, fosione sen- . za vita, non riporta meno aUa fancinllezza priva di eontraddlzioDe, di qoanto I' attivitA dol soo fisico orgallismo divenota abitndine senza processo precede all'astratta aegazione della vivente individoalitA. aUa morte. Chiudesi cosl il cerchio dell"eta della vita dell'uomo in una tetalita di alterazioni determinate per via della nozione. prodotte con l'individualita pel processo. del genere. Tanto nel dipingere la diversita delle razze umane e nel caratterizzare g1i spiriti .delle nazi<lni, quanto per essere al caso di parlare in una guisa determinata del eerso delle eta dell'individuo umano,ab. biamo dovuto anticipare la cenesceeza della spirito concreto, che non vien considerato nell' antrepelogia; e servirci di quella per dislioguere i diversi gradi del deue processo; e cio perehe l'andamento 48110 .gviluppo cosi porta va. 21. Nell'anima determinata come individuo, l'ahra differenza e i) illllomento . della reale cootraddizione dell' individuo cen se

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stesse; cesieehe egli si cerca e trova. in un altro individuo. It questa la. relazione di sesse , una differenza natnrale , da un lato della subbiettivita ehe rimane COilsa unilicata nel sentimento del costume, dell' amore e simili , senza procedere all' estremo dell' universale degli seopi, delle Stato, della Scieaza, dell' Artej dall'altro lato lIell'attivita che si spande neU' individuo nella conLraddizione degli uni"ersali obbieUivi interessi con la presente esistenza sua propria ed esternamen.te mondiale , realizzande quell' universale in questa ~ia eifeLLuatauniticazione. La relazione sessuale raggiunge nella fami- . glia il suo significato, la sua determinazione spirituale ed etica.

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22.
3)La differenzadella individualita in quanta 6 per se,coDtro se stessa in quanto semplieemeate 6, qual immediate gi udizio e il des tarsi dell' anima, che come determiaaziene e stato nat urale si oppo~e in salle prime alia vita naturale in S6 chiusa , aUo st ato di SORBO.Lo svegliarsi non per noi od esternameote soltanto e diverse dal sonno; esso stesso 6 il giudisio dell'anima individuale, il cui Esser per S6 6 per essa il rapporto di questa sua determinazione al suo Essere, la diversita di essa stessa daUa sua uoiversalita aocora indistinta. Nell'esser desto ricade in generale ogni eonseia e razionale attivita del distinguersi per S6 dello spirito. II sonno 6 il rdforzare codesta attivitil.. 110ncome mero negativo riposo della stessa, rna come ritorno dal mondo delle d~terminazioni,dal dissiparsi e Lenersifermo aile individualita in sean della uoiversale Essenza della subbieLtivitil.,ehe 6 la sostanza di queUedetermioaziolli e loro assoIota potenza. La differenza del sOllno e della vepia d'ordinario e una quistione diro imbarazzaute per la filosofia.AncheNapoleone,in una visita all' Uni,ersita di Pavia, Iaeea una simile quistione alia elasse d'Ideologia. La determinazione data in questa paragrafo e astratta. in quanta. sulle prime concerne la veslia come naturale, in che e raC?hiuso implicitamente 10 spirituale, rna DOn

come Essere determinate. Ove si dovesse parlare phi concretamente di questa ditrerenza ehe rimane la stessa nella sua determinazione fondamentale, dovrebbe prendersi l'Esser per se dell' anima individuale gia·deterruinato come 10 della eeseieaza e come spirito intellettivo. La difficoltAehe si eleva contro Ia differenza di quelIi due stati serge principalmente,in quanto cbe i sognl che si banno nel sonno e quiadi i concctti della coscienza senoata e desta si detenninane anehe come ecneeui tali quali i segni. In simile soperficiaIe determinaziene di eoneeui convengono certamente i detti due staLi; valdire ehe si trascura la ditrerenza de' medesimi; e qualunqoe ditrerenza si assegui alia desta coscienza dA ansa alia triviale ossenazione , che qoesta non racchiode pore 56 non coneeui. Ma l'Esser per se delI'anima desta, compreso concretameote, e coscienza ed intelletto; ed il mondo della coscienza Intelleunale e interamente tuU' altro di un quadro di meri coneettl ed immagini. Queste, come tali, si aggruppane del totto esternamente in non intellettual gnisa secondo Ia le~ della cosl detta associazionedi idee. Nella veglia pero I' uomo si comporta essenzialmentec ome 10 concreto, come intelletto: per questo I' intuizione gli sta lnnanzi come concreta totalitA di determinazioni, in cui ciascun membro, ciascun punto prende il suo posto determinato per mezzo degli altri ed insieme a totti gli altri. Cosi il contenuto ha 1a sua conferma, non per via di una sol subbiettiva concezione, per via di una distinzione del eentenute come di un ehe esterno alia persona, rna per la coocreta reeiproca dipendenza in cui ciascuna parte sta con tutte Ie parti di questo complesso. La veglra e la conereta eoscienza di tal vicendevole assetto di ciascun singolo momenta del suo contenuto per via di tutti i restanti del quadro della intuizione. Intanto tal coscienza non ha necessita di svi!upparsi ehiaramente; rna eodesta compreensiva delerminazione e raechiusa e presente nel eonerete senso di se stesse. Per conoscere la ditrerenza de'sogni e della veglia si e soli-

e posto ancora

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-86to tenere ionanzi agli oechi la dift'erenza Kanliana dell' obbiettiyi&adel concetto (del suo determinarsi per via delle categorie) e della subbiettivi&a del medesimo. Insieme fa d' 00(10 sapere, i1 ebe si e giQ anertito, ehe cio ehe 8 realmente dato nello spirito non ha d' oopo di esser poslO esplicitamente nella soa coseienza; come per a ease I' eleyazione dello spirito sensiente a Dio in torma di prueva dell' esisteoza di Dio non abbisogna di portarsi innanzi alia coseienza, bencbe siffatta pruova non esprima che il valore ed il contenuto di quel sentire, quando voalia separarsi l' ono dall' altra, Dilucidazione. Col des tarsi I'anima naturale dell' individuo umaDOentra con la sua 80Stanza in una relazione ehe puo essere considerata come Yerita come identita di tuttaddne i rapporti, che han luogo, l'uno nello Syituppo producente il corso delle eta, e I' altro nella relazione sessuale,tra l'iDdividualita e la sostanziale universelita 0 genere umano. In eft'etti, mentre in quel corso al'nima apparisce come it permanente unico subbietto,le dift'erenze in lei producentisi sono soltanto modineazionl, fluide nen ferme differenze; mentre al contrario nelle relazioni di sesso I' individuo giugne ad una fissa dift'ereoza, ad una reale contraddizione a Ironte di se stesso,ed il rappoJ'to dell' individuo al genere in lui 81es:)0 aUivo. si sviluppa in I'apporto ad un individuo di sesso opposto.Mentre cosl la domina la semplice unitil, qui la Ossa contraddizione; noi vediamo nella desta anima un rapporto dell' anima a S6, non solo semplice ma aoche mediato per via della contraddizione: perc}in tale Essere per s6 dell'anima la dift'erenza non 8 cosl tluida come nel corso delle eta della vita, non e cosi fissa come nelle relazicui di sesse, ma 8 la permanente vicissitudioe delle posizioni di sonno e di veglia producentisi nello stesso ed identico individuo. La necessita del dlalettico processo della relaziene di sesso al des tarsi dell' anima consiste phi preeisameote in cio ehe, mentre ciaseune degl'illdividui ehe stanno in reciproco rapperto sessuale trova se stesse nell' allro in forza della loro unita che 8 in 56; l' anima dal suo Essere in se giunge al suo Esser per S8, val dire dal suo sanna alia teglia. Cio

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die nella relazione di sesso vien distribuito a due individui, ci06 '111 una subbiettivita ehe resta in immediata identit.a con la sua soslanza, ed ad un' altra che va a conLraddire codesta sosla07a, CW " ooito nell' anima desta; perde quindi il fisso della sua centradl4izjone ed aeqnsta qoella fluiditA del diverso , pel quale ,10 stesso 'addjyieoe un semplice stato.Il sOimo e 10 stato in cui l'anima s' im'melle nella sua indiscernibile uniLil; la veglia,al contrario,e la poltizione in cui I' anima entra in contraddizione con tal semplice oni'II. La natural vita della spirito ha qui ancora la sua fermezza: in eJl'eUi, hencM la prima immediatezza dell' anima e lia tolta e rablIassaIa ad an mero stato, purnondimeno I' Essere per s8 dell' anima, che ha luogo per la negazione di quell' immediato, apparisce inaielD8 nella forma di un mero stato. L' Essere per se, la subbietti,iLildell' anima e tutta,ia non fusa con la sua soslanziaiitA che e in se: ambe le determinazioni sambrano stati the si eseludeno ed ailemano a vicenda.Benehe alia ve&liatocchi la vera spiritoale attiviti, Ia yolonta e I'intelligenza, noi non abbilmo a, considerare la veglia in Ial concreto signiticato,ma semplicemente come stalo; ed in con~enza come qnalehe cesa essenzialmente diversa dalla volonta e della iotelligenza. Chli pero 10 spirito, da comprendersi nella sua veriti come aLtivitApnra, abbia in se gli stati di SODDO e reglia.na, seedall' esser 10 stesso pure anima, e come anima discendere alIa forma di un che naturale, di un immediato. In simile, fIgura 10 spirito soffre solLanto il suo farsi per &e. Si puo dir quindi, ehe la ve&lia realizzi sol percbe il lam po della subbiettivitA toechi Ia si forma d' immediatezza dello spiriLo. Veramente il libero spiritO puo anehedeterminarsi alla veglia: qui pero neU'antropologia noi consi.. deriamo il destarsi solo in quanto e un fatto, e proprio questo fat10del tutto indeterminato che 10 spirito trovi sa sLesso ed nn mondoin generate a loi opposto: tal trovarsi in sulle prime passa a senLimento,marimane molto lungi daUa concreta determioazione dell'inlelIigenzae della volontil. Sta anche nella naturalezza dello spirito cheI' anima, desta, soltanto trovi se ed il mondo, questa dualitA, questa contraddiziooe. II distinguersi dell'anima da se stessa e dal mondo, nel destarsi,

- 88si armonizza, a causa di sua naturalezza, con una diversi&! tisfca , (lire con la vicissitudine del giorno e della notte. E naturale per I'uomoil vegliar nel gierne, e dormir durante la notte; imperecehe eome iI sonno e la posizione della indiscernibilita dell' anima, cosi la notte euenebra la diversita delle cose; e come il destarsi rappresenta il distinguersi che fa l'anima da se stessa, cosi la luee del giorno lascia simanifesti la diversiIA delle cose. 1\Ianon nella fisiea natura soltanto, bensi ancbe nell' organismo umano trovasi una differenza cbe corrisponde alla ditrerenza del son110 e della vesHa dell' anima. Nell' orgaaismo animale e d' uopo essenzialmente distinguere illato del suo restare in se dallato del suo esser diretto verso I' Allro. Bichat ba ehiamato I' un lato vita organica,e I' altro vita animale.EgH elassiflea nella vita dell'organismo it sistema di riproduzione, la digestione, la eircolazione del sangue, 1a traspirazione, il respiro. Questa vita perdura nel sonno: essa finisce con la morte.La vita animale,al contrario, cui secondo Bicbat appartiene il sistema della sensibilita e della irritabilita, I'attivitil de' nervi e de' muscoli questo teoretico e pratieo indirizzo alt' esterno cessa nel sonno: quindi gli antiehi rappresentavano it sonno e la morte come germani.La sola guisa onde I'organismo animale si rapporta anche nel sonno al mondo esterne e iI respiro , questa astrattissima relazlone all'indiscernibile clemente dell' aria. IIsano organisrno dell' uomo nel sonno non ista pin in rapporte alia partieolarizzata esteriorita. Quando dunque I'uomo nel sonno addiviene attivo verso I'esterno, esso e malate, Cio ha luogo ne' sonnamboli. Questi si muovono con grande sieureaza: alcuni hanno scrillo e suggellato leuere.Pere net sonnambolismo il senso della vista e paralizzato; I'occhio e in uno statu catalettieo. In quella che Bichat ehiama vita animaIe domina una vieissitudine di riposo ed attivita, eppero una eemraddiziene come nella ve· glia; mentre l' erganiea vita ebe non entra in quello avviceodarsi eorrisponde all'indiseernibili&! dell'anima quate si presenta nel soono. Oltre la diversa attiviIA dell' organisme, anehe nella eonforlnazio· ne degli organi della vita interna e di quella indiretta :1110 esterne e da avvertire una difi'erenza corrispendente a quella del senno e delI

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