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EserciziTermodinamica PDF
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Note
Per il calcolo del lavoro fatto contro l’esterno occorre considerare la pressione esterna del cilindro (ad esempio, uno
spostamento del pistone in un ambiente vuoto non comporta Lavoro). Il lavoro è rappresentato dall’area della porzione
di piano definita dalla curva P = f (V) con estremi il valore iniziale e il valore finale del volume.
Unità di misura
1J = 0,239 cal = 0,102 Kg P m = 9,87·10 -3 l Atm = 2,78·10 -7 KWh
1J = 1N·1m 1kg 1m 2 s 2 1 Pa · m 3
1 Pa = 1 N / m 2 = 1 J / m3 = 10 dine / cm 2 = 9,87·10 -6 Atm
1 cal = 0,001 Kcal = 4,186 J = 0,427 Kg P m 4,13·10 -2 l Atm
1 Kg P m = 9,8 J = 2,34 cal = 9,7·10 -2 l Atm
1 l · Atm = 101,3 J = 24,2 cal = 10,33 Kg P m
1 Atm = 1,013·10 5 Pa = 1,013·10 5 N / m 2 760 mmHg=760 Torr
1 mmHg (torr) = 133,3 Pa
1 bar = 10 5 dine / cm 2 1,02 Atm
1W = 0,239 cal / s = 1,36 ·10 -3 CV = 0,102 Kg P m/s
1 CV = 736 W = 75 Kg P m/s = 175,7 cal / s
1N = 10 5 dine = 0,102 Kg P 1kg m s 2
1 Kg P = 9,8 N 1kg 9 ,8 m s 2
V1 V2
Esempio 5 – Isobara + Isoterma
Soluzione Sei moli di ossigeno a 500 k si trovano all’interno di un
Il calore che viene fornito, uguale al lavoro che viene
P contenitore sormontato da un pistone libero di muoversi.
effettuato è dato da: Q = L = n R T ln 1 =
P2 Si scalda il gas ottenendo un sollevamento del pistone,
6 10 5 Pa in modo tale che il volume a disposizione triplichi.
= 2 mol 8 ,314 J K mol 243 ,15 K log e =
3 10 5 Pa Successivamente, mantenendo costante la temperatura,
= 8086 J. si solleva ancora il pistone, ottenendo una pressione
Dall’equazione di stato P V n R T si ha: finale di 1,5 Atm. Quale è il volume del gas ?
n R T 2 mol 8 ,314 J K mol 243 ,15 K
VA = = =
PA 6 10 5 Pa P (Atm)
2 mol 8 ,314 J K mol 243 ,15 K 3 PA = P B
A B
= = 0,0067385 m =
6 10 5 J m 3
3
= 6,74 dm .
n R T 2 mol 8 ,314 J K mol 243 ,15 K
VB = = =
PC C
PB 3 10 5 Pa
2 mol 8 ,314 J K mol 243 ,15 K 3
V (l)
= = 0,013477 m =
3 10 5 J m 3 VA VB VC
3
= 13,48 dm .
Soluzione
La pressione del gas nello stato iniziale A equilibra la
Esempio 4 - adiabatica
pressione atmosferica (pari a 1 Atm) esistente sopra il
Tre moli di gas biatomico sono racchiusi in un cilindro di pistone. Pertanto p A 1Atm .
volume 10 litri alla pressione di 6 10 5 Pa . Il gas viene Il volume del gas nello stato iniziale A è quindi:
portato adiabaticamente ad un volume di 20 litri. l Atm
6 mol 0 ,0821 500 K
Determinare la pressione e la temperatura nel nuovo n R TA k mol
stato, il lavoro compiuto durante l’espansione e la VA = =
pA 1 Atm
variazione di energia interna del gas.
= 246 ,3 litri .
5
Il volume del gas nello stato intermedio B è:
P (Pa · 10 ) VB 3 V A = 3 246 ,3 litri = 738 ,9 litri .
A Essendo la trasformazione AB isobara, la pressione nello
6
stato intermedio B è: pB p A 1Atm .
VA VB
Dalla formula della isobara si ottiene la
B T A TB
3 temperatura del gas nello stato intermedio B:
V (dm )
T V 500 K 738 ,9 l
V1 V2 TB A B = = 1500 k .
VA 246 ,3 l
Soluzione Soluzione
Essendo il recipiente ermeticamente chiuso, il suo Risolvendo il sistema formato dalle due equazioni:
volume non cambia. Pertanto si tratta di una
trasformazione isocora. CmP CmV R CmP CmV 8 ,314
Q = U = CV m T = CmP si ha CmP
C 1,44
C mV mV
= 0 ,24 cal g C 1000 g 10 C = -2400 cal.
CmP CmV 8 ,314 1,44 CmV CmV 8 ,314
CmP 1,44 CmV
V
Pertanto P2 = P1 1 = 0,367 10 5 Pa V2 V1
V2
Soluzione
L AB = P V = 2 10 5 Pa 0 ,05 0 ,02 m 3 = 6000 J.
La trasformazione è una isoterma irreversibile. Essa LBC = 0 (isocora)
consiste nel passaggio del gas dalla bombola (alla
pressione di 15 Atm) al gasometro (alla pressione di 1 LCD = P V = 1 10 5 Pa 0 ,02 0 ,05 m 3 = - 3000 J.
Atm). LDA = 0 (isocora)
Nel sistema si ha un aumento di volume pari a quello che
si avrebbe se, in una trasformazione isoterma, si fosse Pertanto il lavoro compiuto nel ciclo è :
portata la pressione della bombola a una atmosfera. LTOTALE (6000 0 - 3000 0) J = 3000 J .
Tale aumento avviene però a pressione costante, quella Essendo in un ciclo termodinamico U 0 , per il I°
P del gasometro, per cui il lavoro svolto è L = P V ,
principio della Termodinamica Q = L + U , si ha che:
n R T
dove il volume iniziale V1 = = Q = L = 3000 J.
P1
2 mol 8 ,314 J K mol 293 ,15 K Esercizio 37 - ciclo termodinamico
= =
15 Atm Una mole di gas ideale biatomico esegue le quattro
J 324 ,97 9 ,87 10 3 l Atm trasformazioni AB, BC, CD, DA indicate in figura.
= 324 ,97 = =
Atm
3
Atm L’isoterma si sviluppa a 600 K. Il volume V A = 10 dm 3 e
= 3,21 l = 3,21 dm .
il volumeVB = 30 dm 3 . La temperatura TC = 500 K.
Dalla legge dell’isoterma P1 V1 = P2 V2 si ha
Determinare Q, L, U in ciascuna trasformazione.
V2 P1 V1 15 Atm 3 ,21 dm 3 3
= = = 48,11 dm . P (Pa · 10 )
5
P2 1 Atm
A
Pertanto L = P V = 1 Atm 48,11 - 3,21 dm 3 = Isoterma
3
= 44,90 Atm dm = 44,90 Atm l =
= 44 ,90 101,3 J = 4548 J. B
Il lavoro che si otterrebbe se il gas venisse trasferito in
maniera perfettamente reversibile è
V D C
L = n R T log e 2 =
V1
10 30 V (dm 3)
L Q2 Q1 Q T
η 1 1 1 1 Q2 = Calore assorbito
Q2 Q2 Q2 T2
Q1 T1
L Q2 Q1 Q1 = Calore ceduto
Q2 T2
Premessa
Nella tecnica la trasformazione di energia termica in energia meccanica viene effettuata adoperando soprattutto fluidi:
riscaldando infatti un fluido, esso si espande compiendo lavoro verso l’esterno a spese del calore sottratto alla
sorgente.
Evidentemente, per ottenere un lavoro continuativo, è necessario ricorrere ad un dispositivo che possa ritornare
periodicamente nelle stesse condizioni di partenza, che lavori cioè mediante una successione di operazioni cicliche.
In pratica per riportare il sistema nelle condizioni iniziali, basta comprimere il fluido sottraendo il calore di
compressione mediante il contatto diretto con una sorgente a temperatura inferiore alla prima. Questa seconda
sorgente (generalmente l’ambiente esterno) è detta refrigerante.
Usufruendo quindi di due sorgenti a diversa temperatura, mediante un processo ciclico che consenta il trasferimento
di una parte del calore da quella a temperatura maggiore a quella a temperatura minore, si può produrre energia e
compiere un lavoro nel senso meccanico della parola.
Essendo inoltre, per ogni ciclo, la variazione di energia interna nulla ( U ), per il I° principio della termodinamica
(Q = L + U), discende che il lavoro L = Q , dove Q rappresenta la somma algebrica delle quantità di calore
scambiate dal sistema termodinamico con le sorgenti.
Indicando con Q 2 il calore sottratto dal fluido alla sorgente a temperatura maggiore T2 e con Q 1 quello ceduto al
refrigerante a temperatura T1, il lavoro L = Q 2 Q 1 .
Il ciclo di Carnot è un ciclo reversibile nel quale il sistema scambia calore con due termostati a temperatura T2 e T1,
realizzando un lavoro L.
Il ciclo di Carnot è un ciclo ideale, sia perché esso è compiuto da un fluido ideale (gas perfetto), sia perché in esso si
trascurano tutti i possibili attriti, sia perché si suppone che le trasformazioni del fluido siano reversibili (cioè che
avvengono attraverso una successione di stati di equilibrio del sistema; ove per stato di equilibrio del sistema si
intende quella particolare condizione nella quale tutto il sistema è caratterizzato dai medesimi valori della pressione
del volume e della temperatura).
Il ciclo viene eseguito da un gas perfetto contenuto in un cilindro munito di pistone scorrevole senza attrito. Il cilindro
ha la base termicamente conduttrice, mentre la parete laterale e il pistone sono perfettamente isolanti.
Il ciclo si compone di quattro fasi:
a
I FASE - Isoterma
Il cilindro viene posto su di un termostato funzionante a temperatura costante T2, il quale fornisce al cilindro una
quantità di calore Q2 che fa espandere lentamente il fluido contenuto nel cilindro sollevandone il pistone.
Poiché la variazione di energia interna è nulla ( U ), in quanto la trasformazione avviene alla temperatura
costante T2, il lavoro positivo L2 compiuto dal sistema sull’ambiente esterno è uguale, per il I° principio della
termodinamica (Q = L + U), alla quantità di calore Q2 che il sistema assorbe dal termostato a temperatura T2 .
V
In simboli Q2 = L2 e cioè Q2 = L2 = n R T ln B .
VA
P
Stato A Stato B A
PA
Isoterma
PB B
Termostato TT 22
Termostato Termostato T 2
VA VB V
PB B
Adiabatica
PC C
Base Isolante Base Isolante VB VC V
a
III FASE - Isoterma
Il cilindro viene compresso lentamente fino allo stato D, dove l’isoterma CD incontra l’adiabatica AD. Il lavoro negativo
fatto sul sistema dovrebbe trasformarsi in un aumento dell’energia interna del fluido con conseguente innalzamento
della sua temperatura. Per evitare quest’aumento di temperatura, poiché si vuole realizzare una trasformazione
isoterma, si pone il cilindro su di un termostato funzionante a temperatura costante T1 che assorbe l’energia prodotta
dalla compressione.
Poiché la variazione di energia interna è nulla ( U ), in quanto la trasformazione avviene alla temperatura
costante T1, il lavoro negativo L1 compiuto dall’esterno sul sistema è uguale, per il I° principio della termodinamica
(Q = L + U), alla quantità di calore Q1 che il sistema cede al termostato a temperatura T1 .
V V V V
In simboli Q1 = L1 e cioè L1 = Q1 = n R T1 ln D = n R T1 ln C (poiché ln C ln D )
VC VD VD VC
P
Stato C Stato D A
PA
... Kg
... Kg PB B
PD Isoterma
D
PC C
Termostato TT12
Termostato Termostato T1
VA VD VB VC V
Stato D Stato A P
A
PA
... Kg
PB B
... Kg
Adiabatica
PD
D
Base Isolante Termostato T2
Base Isolante PC C
VA VD VB VC V
Q1
Pertanto il rendimento di una macchina termica si può calcolare, oltre che con la formula 1 anche con
Q2
T
1 1 , la quale permette di calcolare il rendimento della macchina conoscendo solo le due temperature
T2
assolute T1 e T2 fra le quali opera il sistema.
Il ciclo di Carnot, come detto all’inizio deve essere considerato un modello verso il quale ogni macchina termica reale
deve avvicinarsi. Se si indica con C il rendimento di una macchina di Carnot operante fra le due temperature T2 e T1
e con Q il rendimento di una qualsiasi macchina termica che lavori fra le stesse temperature T2 e T1 , sui ha che
C Q .
PA A B
AB e CD isoterme PB
BC e DA isocore
PD
D C
PC
VA VD VB VC V (dm 3)
PD B
D Soluzione
Dopo aver calcolato il rendimento della macchina
T1 300
PC C η 1 = 1 = 0,4 .
T2 500
VA=VD VB=VC V (dm 3) Si calcola il lavoro compiuto in un ciclo:
L = Q2 η = 4000 0 ,4 = 1600 J .
Soluzione
Dalla formula L Q2 Q1 si ha:
Il lavoro prodotto dal sistema è dato da:
LTOTALE L AB LBC LCD LDA . Q1 Q2 L = 4000 – 1600 = 2400 J .
LBC = 0 (isocora), LDA = 0 (isocora)
V
L AB = n R TA log B =
VA
0 ,045
= 3 8 ,314 400 log = 10960 J .
0 ,015
Soluzione
T1 = (273 – 20) K = 253 K.
T2 = (273 + 20) K = 293 K.
Q1 = 1000 kcal = 1000000 • 4 ,18 J = 4.180.000 J .
Q1 T1
Dalla formula si ottiene :
Q2 T2
Q •T 4180000 • 293
Q2 = 1 2 = = 4.840.870 J .
T1 253
Il lavoro necessario è
L Q2 Q1 = (4.840.870 – 4.180.000) J = 660.870 J .
Dovendo questo lavoro essere effettuato in 1 ora, che
equivale a 3600 secondi, si ha che la potenza è :
Lavoro 660870 J
P= = = 184 J s = 184 W .
tempo 3600 s
p V n R T si ottiene:
p A VA 2 10 5 Pa 5 l Soluzione
TA = =
n R 1 mol 8 ,314 J ( k mol ) Il calcolo del lavoro è uguale all’area del trapezio ABCD
5 3
2 10 J m 5 10 m 3 3 CD AB ( 20 10 ) 10 3 m
= = 120 ,3 k . L = AD = 2 10 5 Pa =
1 mol 8 ,314 J ( k mol ) 2 2
= 3000 m 3 Pa = 3000 J .
p V 3 10 5 Pa 5 l
TB B B = = Il calore totale scambiato è dato dalla somma algebrica
n R 1 mol 8 ,314 J ( k mol )
dei calori ricevuti e ceduti dal sistema nelle quattro
3 10 5 J m 3 5 10 3 m 3 trasformazioni. Per determinare tali valori occorre
= = 180 ,4 k . conoscere le temperature in corrispondenza dei quattro
1 mol 8 ,314 J ( k mol ) stati A, B, C, D.
3 10 5 Pa 45 l Dalla formula dei gas perfetti P V n R T si ha:
p V
TC C C = = PA VA 4 10 5 Pa 10 10 3 m 3
nR 1 mol 8 ,314 J ( k mol ) TA = = = 240 ,6 K
n R 2 mol 8 ,314 J ( mol K )
3 10 5 J m 3 45 10 3 m 3
=
1 mol 8 ,314 J ( k mol )
= 1623 ,8 k . PB VB 4 10 5 Pa 20 10 3 m 3
TB = = = 481,1 K
n R 2 mol 8 ,314 J ( mol K )
Il calore fornito nella trasformazione isocora AB è:
3
Q AB C mV n (TB T A ) = R n (TB T A ) = PC VC 2 10 5 Pa 30 10 3 m 3
TC = = = 360 ,8 K
2 n R 2 mol 8 ,314 J ( mol K )
3
= 8 ,314 J ( k mol ) 1 mol (180 ,4 120 ,3 ) k =
2
4
B C A B
PA
2
A D C
PC
V (dm )
3 BC e DA
VA = VB VC = VD isoterme
Soluzione PD D
Nella trasformazione AB : LAB = 0 (isocora)
QAB = ΔU AB = CmV n ΔT = CmV n (T2 T1 ) = VA VC=VD V (dm 3)