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PICCOLI GESTI ANONIMI – realizzare un video in didattica a distanza:

sette studenti della classe quinta multimediale dell’I.I.S. Amoretti e Artistico, che in questi
giorni stanno sostenendo gli orali dell’esame di stato, possono presentare nel loro curriculum
la vincita del primo premio del concorso “Filmare la storia” edizione 2020

Irene, Denis, Clara F., Matilde, Clara V., Federica e Samantha, sette studenti che stanno in questi
giorni sostenendo l’esame di stato, si sono cimentati nel periodo di Didattica a Distanza nel dare
un’immagine e un suono alle parole della poetessa e staffetta partigiana Elena Bono (Sonnino 1921-
Lavagna 2014).
Ogni allievo ha scelto una poesia, tra quelle pubblicate nella raccolta “Piccola Italia” (1981), legata
alla Resistenza Italiana, sulla base della propria sensibilità ed ispirazione.

L’iscrizione al concorso FILMARE LA STORIA, concorso nazionale organizzato dall’archivio


nazionale della resistenza per opere audiovisive sulla storia del '900 e della nostra contemporaneità,
che si rivolge alle scuole primarie e secondarie, e ai videomaker, enti, istituti culturali e università, è
avvenuta nei primi giorni di chiusura delle scuole a causa del Covid 19; sempre nei primi giorni di
marzo vi è stato il confronto tra i docenti e gli studenti per decidere su quali temi lavorare. E’ seguita
poi la fase di documentazione, realizzazione dello storyboard, riprese e postproduzione.
Sicuramente la didattica a distanza ha reso maggiormente impegnativa l’attività dei ragazzi ed il
lavoro di supervisione degli insegnanti: il risultato è stato molto apprezzato e gli studenti della classe
5° sezione Multimediale dell’I.I.S. Liceo Amoretti e Artistico di Imperia hanno sicuramente dimostrato
di essere all’altezza e di avere nel corso degli anni scolastici maturato competenze necessarie alla
realizzazione di un video corale.

Il titolo del video è tratto da “Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino:
È la colonna dei gesti perduti: ora un soldato svegliandosi a uno scossone del
camion pensa: ti amo, Kate. Tra sei, sette ore morirà, lo uccideremo; anche
se non avesse pensato: ti amo, Kate, sarebbe stato lo stesso, tutto quello che
lui fa e pensa è perduto, cancellato dalla storia. Io invece cammino per un
bosco di larici e ogni mio passo è storia; io penso: ti amo, Adriana, e questo è
storia, ha grandi conseguenze, io agirò domani in battaglia come un uomo che
ha pensato stanotte: « ti amo, Adriana ». Forse non farò cose importanti, ma
la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di
quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono
sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano. Certo io
potrei adesso invece di fantasticare come facevo da bambino, studiare
mentalmente i particolari dell’attacco, la disposizione delle armi e delle
squadre. Ma mi piace troppo continuare a pensare a quegli uomini, a studiarli,
a fare delle scoperte su di loro. Cosa faranno «dopo», per esempio?
Riconosceranno nell’Italia del dopoguerra qualcosa fatta da loro? Capiranno
il sistema che si dovrà usare allora per continuare la nostra lotta, la lunga lotta
sempre diversa del riscatto umano?

La premiazione della 17° edizione del concorso si è tenuta in streaming giovedì 4 giugno, con la
conduzione di Mario Acampa, conduttore televisivo, e Silvia Nugara, storica e critica del cinema.
Al momento della premiazione del video “Piccoli gesti anonimi” erano connesse circa 130
persone.
screen della premiazione

Enrico Miletto, storico, ricercatore dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della
società contemporanea “Giorgio Agosti” e autori di saggi, espone, durante la diretta, la motivazione
della giuria:
“Suggestivo viaggio emozionale che restituisce un angolo visuale della stagione partigiana
attraverso una narrazione capace di unire il piano poetico con quello storico accompagnato da
un’accurata selezione musicale molto riuscita che riesce a dare più risalto e enfasi al testo.
Ne emerge un prodotto importante dal ritmo coinvolgente che costituisce - anche- un pregevole
esempio di didattica a distanza.”
Intervento degli studenti.

“L’idea per il nostro video parte dalle necessità della didattica a distanza, abbiamo iniziato a
lavorare a marzo, ci serviva un progetto da poter realizzare in autonomia e in ambienti sicuri.
Abbiamo scoperto le poesie di Elena Bono in un libro di scuola e abbiamo pensato che fossero
perfette per noi: ricordi e pensieri su partigiani spesso sconosciuti. Volevamo parlare dei singoli, di
tutte quelle figure, spesso anonime ai più, che insieme hanno dato vita alla Resistenza.
Questo video è un omaggio a ogni gesto, anche piccolo, compiuto in nome della nostra libertà.
La struttura stessa del nostro lavoro ricorda questa pluralità di gesti: ognuno di noi ha interpretato
una poesia, o parte di essa, e ha realizzato un video in totale libertà creativa.

La scommessa era realizzare un prodotto che andasse oltre la somma delle singole parti.
Siamo stati in costante contatto, via whatsapp, via mail per confrontare i titoli, i font, addirittura il tono
di nero dello sfondo. Più volte abbiamo dovuto correggere e modificare, ma il video doveva
assolutamente dare un’idea di continuità che rispecchiasse l’importanza del legame ideologico di
queste persone, ma anche un legame generazionale, tra noi e loro.”
Irene, Denis, Clara, Matilde, Clara, Federica e Samantha

Il contributo video degli studenti durante la premiazione è visibile all’indirizzo:


https://youtu.be/_BRBV4b8xZw

Concludiamo con un commento dell’insegnante di laboratorio multimediale, prof.ssa Asia Gandoglia.

“Questo video è il primo - e spero unico - realizzato in DaD. Non è stato per niente facile
riuscire a completarlo nei tempi, fortunatamente gli organizzatori comprendendo il momento hanno
posticipato la deadline. Inutile dire che con i ragazzi abbiamo trascorso Pasqua e Pasquetta davanti
a Premiere, montando le varie clip e sistemando le imperfezioni… la parte più complessa è stata
sicuramente uniformare i titoli (font, dimensione, colore) e adattare la sceneggiatura alle
problematiche della quarantena, trovando nuove possibilità espressive per descrivere visivamente
le poesie della Bono rispettando le misure sanitarie eccezionali.
La vittoria è arrivata in un momento di grande incertezza per i ragazzi, prossimi all’esame di maturità
e frastornati dalla situazione attuale, proprio per questo acquista un peso ancora maggiore. Penso
non potessero chiudere in modo migliore il loro percorso al Liceo Artistico.”

Da aggiungere che il video “Piccoli gesti anonimi” è stato caricato sulla pagina web dell’ANPI di
Leca, in occasione della commemorazione della giornata della Liberazione, il 25 aprile 2020.
Link: http://leca.anpi.it/2020/04/11/25-aprile-2020/ (http://leca.anpi.it/ )

Il VIDEO: www.youtube.com/watch?v=8xQIfPtnuXA
Primo capitolo.

Poesia: Sicilia
Studentessa: Sevega Irene

Di Sicilia non sa il nome nessuno.


Taceva sempre per non far ridere della parlata.
Con la faccia spaccata
non volle dire dov’era il Comando.
- E pazienza – disse
quando lo misero al muro.
Secondo capitolo.

Poesia: Fiori Rossi


Studente: Denis Shalaginov

Fiori rossi
fioriscono alti
sulle montagne.
Il vento li muove
lentamente
li accarezza il vento
che ricorda.
Terzo capitolo.

Poesia: Il cavallino nero


Studentessa: Matilde Molinari

Un cavallino nero mi sembrasti la prima volta che ti vidi


tra l’ombra e il sole te ne andavi in quella strada di montagna
Il passo veloce, gli occhi scintillanti
e lo sten che portavi come un fiore.
Non ci amavamo eppure tremavo sempre per te.
Io lo sapevo
lo sapevo da allora
che non saresti ritornato
insieme agli altri.
Quarto capitolo.

Poesia: Nuvola
Studentessa: Clara Fineo

Quando guardate le nuvole


non sospirate.
Lui è più contento così.
Ricordate quella notte
che uscendo dalla baracca
vide la neve
i monti
la luna come una favola,
disse giungendo le mani:
- Dio, com’è bello, Signore.
Fammi morire. –
Quinto capitolo.

Poesia: Stanze per Rinaldo Simonetti “Cucciolo”


Studentessa: Carla Vizzini

Quel giorno come oggi


gelidamente febbraio
gocciava dai castagni;
tu salisti a piedi nudi
questa strada di sassi
che a precipizio scendevi
coi tuoi scarponetti da festa
facendo scintille
la domenica mattina
tante volte tante volte,
e la prima fu quando
nel tulle del battesimo bianco
venisti alla pieve
sul seno ansante e fiorito
della madrina orgogliosa.
Voglio morire con loro
voglio morire coi grandi –
abbracciando quelle ginocchia
e fosti accontentato:
dieci copri più uno,
undici corpi ed una corda
su per la salita,
a questa costa dove
parlavi coi castagni
cercando fragole e funghi
i tassi e le lumache
il muschio del presepio
con le dita arrossate
quante volte perdendoti
a guardare
le nuvole fumanti via tra i rami
così tacite e diverse
da ogni cosa della terra
che nessuno le può imprigionare.
Oggi si dice Messa fra i castagni
all’altarino dell’Addolorata
coi vostri nomi in oro
e se tu potessi
vedere le fiammelle
che i parenti hanno acceso
per le balze sull’erba
che è soltanto il sudore
gelato di febbraio
oggi a bagnare.
Sesto capitolo.

Poesia: Per Luigina Camotto Savonese


Studentessa: Federica Bonanno

Fucilata a settant'anni.
Il tuo mucchietto d'ossa insanguinate.
Per salvare quei giovani
non hai rinunciato alla vita
ma alla tua morte
la dolce morte da tanto tempo aspettata.
Un giorno doveva venire
col velo nero
ed il viso di cera
della Donna dei Sette Dolori
e sedertisi accanto
sospirando e pregando insieme,
la buona morte odorosa d'incenso
nella stanzetta ordinata
tutto uno specchio
in un brillìo di candele,
i garofani sparsi sul letto
e le vicine intorno
a recitare il rosario
con tintinnio di corone,
ora l'una ora l'altra che dice
asciugandosi gli occhi:
- Com'è rimasta bene,
pare quand'era ragazza. –
Quest'altra morte tu
non la conosci,
la strana morte col casco d'acciaio
e la bestemmia fra i denti,
il furgone cellulare
coll'urlo della sirena,
il poligono di tiro,
in fondo là il muro;
tu non sai come metterti
che cosa fare
se puoi aggiustarti le vesti
farti un segno di croce.
Troppo tardi queste cose per impararle,
e che diranno le tue vicine,
morire una morte così
da scomunicati.
Eppure anche nostro Signore
qualche donna l'ha avuta sotto la croce.
Oh Madre dei Sette Dolori
morire una morte così,
tutta diversa.
Ma non vorresti sbagliare.
Con un dito tremante
sfiori la manica del graduato,
che per favore scusi
che cosa bisogna fare.
-Tu niente, soltanto morire, -
ride il casco d'acciaio.
E ride il plotone allineato
Settimo capitolo.

Poesia: Sulla tomba di un amico morto per la libertà


Studentessa: Samantha Muratore

I parenti che piangono e si confortano


vi hanno rinchiusi tra i marmi
nei cimiteri delle città.
Ma voi siete rimasti sui monti.
Per voi ogni giorno ancorale marce le imboscate
il vento sulla fronte ardenti
il vasto resinoso fruscio delle foreste
il battere del cuore sopra lo sten puntato.
Ancora voi cantate
e i vostri canti inondano le valli,
per voi c'è ancora il ballo
con le fanciulle del paese
il vanto delle armi conquistate il pianto sul compagno caduto.
A mezzanotte voi accendete i fuochi
per il lancio:
ecco, remoto dalle stelle un ronzio d'aeroplano,
i vostri occhi febbrili luccicanti,
le grida di richiamo.
E quegli interminabili discorsi
su un migliore destino del mondo,
quella meravigliosa attesa
che non andrà delusa.
Era a voi riserbato,
non al mondo, il destino migliore.
Gole squarciate dal gancio, illividite dalla corda,
mani crocifisse
carni che mentre fiorivate
conosceste la morte più dura a morire,
ogni uomo umano
vi dovrà invidiare.
Troppo bello ubbidire ad una legge che non fu mai scritta,
morire secondo il proprio cuore.
Voi siete corsi ai monti
e nessuno vi ha potuto fermare:
la libertà dimora sulle alte montagne,
difficile segreta maliosa creatura.
Eravate i più belli:
voi siete rimasti con lei.

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