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Max Tétau

La materia medica
omeopatica clinica
e associazioni bioterapiche
Titolo originale: Matière Médicale Homéopathique Clinique et Associations
Biothérapiques
© 1986, Editions Similia France, per i diritti
© 1989-1999, Nuova Ipsa Editore srl, Via G. Crispi, 50, 90145 Palermo
Tel. 091.681.90.25, per la traduzione e l’edizione
http://www.nuovaipsa.com e-mail: nuovaipsa@nuovaipsa.com
ISBN 88-7676-014-8
Traduzione dal francese: I e II parte: O. Casano (revisione C. Mazza)
III parte: A. Galassi in collaborazione con il dr. G. Galassi
Progetto grafico di Maurizio Accardi
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PRESENTAZIONE

Nell’affrontare lo studio della Medicina Omeopatica, materia di per


sé ostica e apparentemente arida, il primo grosso scoglio che lo studente
incontra è la scelta dei libri ove studiare e approfondire le lezioni dei
corsi; sino ad alcuni anni fa, infatti, poco o nulla esisteva in italiano e la
difficoltà delle lingue straniere imponeva una limitazione nei testi.
In questi ultimi tempi buone traduzioni di opere famose sono a dispo-
sizione sia del medico omeopata che dello studente, ma il loro più grave
difetto è di essere solo “Materia Medica” e di non concedere spazio ai
concetti generali della Omeopatia, che tanto interessano chi è alle prime
armi.
La Materia Medica del dott. Max Tétau si inserisce in questa proble-
matica, infatti, sintetizza i principali rimedi omeopatici, con una esposi-
zione sintetica e mnemonica di indubbia validità per lo studente e unisce
inoltre una vasta parte introduttiva di argomenti indispensabili allo stu-
dio della Materia, come: la posologia, le incompatibilità, i sinergismi,
ecc.
Brillante e utile è il capitolo sul drenaggio, validi i capitoli sulle biote-
rapie, che tanto spazio stanno assumendo negli ultimi anni assieme alla
prescrizione omeopatica.
Questo testo, data la sua sinteticità didattica, è di indubbia utilità allo
studente, che dovrà però integrare con opere più ponderose e ostiche,
solo quando si sarà addentrato nello studio della Medicina Omeopatica.
Dr. Marino Ragazzini
Presidente della S.M.B. Italia
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INTRODUZIONE

Questa Materia Medica riflette la mia personale esperienza di clinico,


e risponde alle domande che ci vengono poste dagli studenti della So-
ciété Médicale de Biothérapie.
Quando prendiamo in considerazione i voluminosi trattati che sono
stati utili ai nostri predecessori nell’apprendimento e nell’esercizio del-
l’omeopatia, siamo colti da un rispetto profondo. Ma grazie a Dio, in
seguito noi abbiamo tratto beneficio dagli sforzi di chiarezza di Charette,
di Duprat, di Léon Vannier, di Voisin. Sul piano della stesura delle pato-
genesi, come su quello relativo ai dati clinici, questi cari Maestri hanno
saputo chiarire i nostri dubbi: e di questo siamo loro grati.
Mi è sembrato utile comunicare ai giovani le mie esperienze di medi-
co omeopata.
Sono ormai 16 anni che esercito la mia professione, cominciando nel
bel mezzo della Parigi operaia... come passa il tempo! Ma è ancor da più
tempo che mi trovo nell’ambiente dell’omeopatia.
Mio padre e mio nonno erano anch’essi medici omeopati. Mio nonno,
Joseph Tétau, trascorse per intero la sua carriera di medico di campagna
prima a Gesté, quindi a Beaupréau nella Maine-et-Loire. L’omeopatia era
l’unica forma di medicina da lui praticata. Mi ricordo di lui mentre per-
correva in automobile le strade di Anjou, con la valigetta di rimedi al suo
fianco. Aveva un autista che lo portava sulle spalle alle varie fattorie, in
quanto aveva subito l’amputazione prima di una e poi di entrambe le
gambe nel tentativo di arrestare un’arterite gravissima, limite del nostro
metodo. Esercitò sino alla morte, e fino al giorno avanti c’erano ancora
nel suo studio dei pazienti a chiedergli l’ultimo consiglio.
Quest’opera è stata scritta in omaggio alla sua memoria, per lui che
trovò il tempo di scrivere molto pur lavorando moltissimo.

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Introduzione 4

Egli mi mostrò molto presto che cos’era un rimedio omeopatico, di cui


possedeva cassetti e cassetti pieni. Con pazienza, visto che gli stava da-
vanti un bambino, tentava di spiegare che cosa fosse l’Omeopatia e chi
fosse Hahnemann. La sua idea più importante era che bisognasse sempre
andare avanti, sempre rinnovarsi: e questo mi è rimasto ben saldo in men-
te, nel corso dei miei studi farmaceutici prima e medici dopo, e, una volta
diplomatomi, nell’esercizio della mia professione.
Quando i casi della vita mi fecero incontrare Julian, non vi fu dunque
alcuna difficoltà a intendersi, quali che fossero le nostre differenze filoso-
fiche o politiche; la sua grande intelligenza e la sua assoluta tolleranza,
assieme ad una forte lealtà resero enormemente più facili le cose.
Insieme abbiamo fondato la Société Médicale de Biothérapie: dopo
12 anni di lavoro fianco a fianco, uniti da un’amicizia talvolta tempestosa
ma solida come il granito bretone che in questo momento sto contem-
plando attraverso le finestre. Possiamo affermare che l’aspetto esteriore
dell’omeopatia si è radicalmente modificato. In ogni parte della Francia si
sono impiantate e sviluppate delle scuole omeopatiche di ottima levatu-
ra, nel rispetto scrupoloso della tradizione hahnemanniana. Noi stessi
abbiamo avuto la gioia di veder sorgere nell’ambito della Société Médi-
cale de Biothérapie, sotto la direzione del Dottor Sananès se con l’illustre
partecipazione del nostro amico Iliovici, un’autorevole pedagogia omeo-
patica. Il nostro amato metodo si è fatto più forte, è cresciuto, ha subito
una “sana” sferzata di giovinezza, sempre però nell’ambito del rispetto
del pensiero del suo vecchio Maestro fondatore Hahnemann.
In questa Materia medica, indico per ogni rimedio i segni dei quali ho
verificato personalmente l’esistenza e l’efficacia. Si tratta dunque di una
Materia medica “riproducibile”: chiunque di voi può ottenere i medesimi
miei risultati se interroga e osserva con cura il suo paziente. Ho cercato di
eliminare ogni sorta di “poesia”, basandomi quanto più possibile sulle
analisi di laboratorio.
È un’opera elementare, ma questo fatto non la sminuisce; non esclude
dunque il ricorso ad opere più complete e più complesse. Vuole prima di
ogni cosa essere “un’iniziazione”, e deve consentire al medico esordien-
te di “incamminarsi” nella pratica del nostro metodo. AII’omeopatia asso-
cia i vari bioterapici, all’interno di schemi terapeutici che ne facilitano
l’applicazione, secondo il principio dell’opuscoletto di Joseph e Max
Tétau “L’Homéopathie” di Joseph e Max Tétau – Ed. Maloine.
Nella prima parte prenderemo in considerazione quasi unicamente
quei rimedi che noi definiamo “Rimedi d’azione generale”, i quali pos-

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5 Introduzione

seggono un’azione profonda e polivalente. Essi intervengono nel tratta-


mento di un gran numero di malattie, all’apparenza molto diverse tra
loro, ma tutte in relazione con il concetto di diatesi.
Si tratta dunque di rimedi diatesici, che vengono chiamati anche poli-
cresti, dal greco polÚj = “molto”, e crhstÒj = “potente, utile”.
Nella seconda parte, prenderemo in considerazione in maniera più
precisa i “rimedi ad azione locale”, vale a dire quelli che intervengono in
malattie ben determinate o su sintomi ben particolari.
Per concludere, spero che mi si perdoneranno alcune imprecisioni di
scrittura, ricordando che si tratta della trascrizione di corsi tenuti oral-
mente. Ho preferito mantenere la spontaneità del linguaggio parlato, con
tutte le sue ripetizioni e i suoi incisi, per costruire un’opera viva, fedele
all’esempio del mio Maestro Charette di Nantes (che riposa, a due passi
da casa mia, nel piccolo cimitero di Bleré in Turenna).
Si può praticare della buona omeopatia solamente conoscendo bene
la propria Materia medica. È per aiutarvi che ho scritto questo manuale.

Max Tétau
Paris, Montrichard (Loir-et- Cher)
Brignogan (Finistère Nord)
PARTE PRIMA

L’OMEOPATIA
E LE BIOTERAPIE
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OMEOPATIA E BIOTERAPIE

Man mano che l’omeopatia va diffondendosi – è un dato di fatto – lo


stesso fanno tutti quei rimedi terapeutici che vanno sotto il nome colletti-
vo di bioterapici. Sono sempre più numerosi i medici che si interessano
ai nostri metodi e che li applicano.
La Société Médicale de Biothérapie, ad esempio, si trova in contatto in
Francia con almeno 10.000 medici. Prestando ascolto alle sollecitazioni
di numerosi studenti, essa ha creato un’istituzione per l’insegnamento
della medicina che consenta a chiunque di venire “iniziato” in maniera
efficace.
L’omeopatia viene insegnata nelle scuole veterinarie: circa un collega
veterinario su tre, in caso di bisogno, prescrive un rimedio omeopatico.
Anche i nostri colleghi dentisti si sono organizzati in associazioni di stam-
po hahnemanniano; quanto ai farmacisti, sono particolarmente numerosi
gli iscritti alla sezione farmaceutica della Société Médicale de Biothéra-
pie, i quali seguono dei seminari informativi loro riservati.
Questo sviluppo non è un fenomeno fortuito, ma è motivato da un
insieme di cause:
— L’omeopatia è andata progressivamente liberandosi della sua appa-
renza esoterica per diventare una terapia fondata su indiscutibili basi
scientifiche. I nostri rimedi vengono preparati secondo delle modalità
precise proprie della farmacopea. Alcune ricerche effettuate nell’am-
bito universitario provano la reale presenza di sostanze attive nelle
nostre diluizioni, come pure la loro effettiva azione farmaceutica e
clinica.
— Pazienti e medici vanno acquisendo una coscienza sempre maggiore
deI rischio iatrogeno di qualunque chemioterapia: vediamo prima
messi sotto accusa e quindi ritirati dal commercio farmaci che fino a

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Omeopatia e Bioterapie 10

quel momento erano stati prescritti su larga scala. Il rischio teratogeno,


i processi cumulativi fanno sì che quella tale sostanza che aveva sod-
disfatto i criteri di non tossicità sull’animale da laboratorio e successi-
vamente su alcuni malati nell’ambito di una sperimentazione ospeda-
liera di breve durata, possa divenire pericolosa se somministrata in
determinate condizioni (ad esempio in una donna gravida), o per un
periodo imprecisato nel corso di diversi anni o addirittura di vari de-
cenni. Tutto questo non significa che noi condanniamo sistematica-
mente qualunque forma di chemioterapia.
Rendiamo omaggio agli antibiotici, e li utilizziamo nelle infezioni bat-
teriche (ma non in quelle virali, dove sono inattivi), a condizione che
si tratti di infezioni di una certa entità. Un diabete accompagnato da
denutrizione richiede un’insulinoterapia, un Hodgkin necessita di una
chemioterapia massiccia. La tubercolosi si richiama agli schemi classi-
ci messi a punto dai nostri colleghi tisiologi. Tutti questi metodi, però,
vanno riservati ai casi particolari per i quali sono stati messi a punto.
Tali casi non sono frequenti nella nostra pratica quotidiana; la nostra
professione differisce notevolmente da quella del medico ospedalie-
ro. Ciò significa che c’è posto per delle terapie efficaci senza essere
tossiche, applicabili alla maggior parte dei nostri pazienti.
— Terzo motivo di successo. L’omeopatia e le bioterapie sono terapie
giovani, vive, entusiasmanti. Appassionanti, perché ci forniscono non
soltanto una possibilità di guarire, ma anche tutta una filosofia del
malato e della sua malattia. Il malato viene considerato nella sua tota-
lità, a livello psicofisico. La malattia viene inquadrata nella sua specifi-
cità, propria del terreno, e nella sua dinamica evolutiva: passato-pre-
sente-futuro.

Questa diffusione dell’omeopatia si trova chiaramente indicata nel-


l’introduzione della farmacopea francese – il Codice – del 1965, dove
figura un capitolo dedicato alle preparazioni omeopatiche. Sotto la firma
dei Presidi Valette (facoltà di Farmacia) e Cordier (facoltà di Medicina) di
Parigi, può leggersi questa frase significativa: “La Francia ufficializza
l’omeopatia introducendola nella sua Farmacopea. Detta iscrizione è sta-
ta resa necessaria dalla crescente considerazione nella quale sono tenute
le dottrine di Hahnemann”.

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11 Omeopatia e Bioterapie

DEFINIZIONE DELL’OMEOPATIA

L’omeopatia è quel metodo terapeutico che si basa sull’applicazione


di una legge farmacologica denominata “Legge dei simili” o “Principio di
similitudine”.
Tale legge è stata enunciata da Hahnemann già nel 1796 nel suo “Sag-
gio su un nuovo principio per scoprire le proprietà curative delle sostanze
medicinali”.
“Per guarire radicalmente certe affezioni croniche, bisogna ricercare
dei rimedi che normalmente provocano nell’organismo umano una ma-
lattia analoga e quanto più analoga possibile”.
Tradotto su di un piano farmacodinamico, il principio dei simili diven-
ta: “Qualunque sostanza che, somministrata in forte dose ad un uomo in
buona salute provoca dei disturbi determinati può, in bassa dose, far
scomparire quei medesimi disturbi nell’uomo malato”.
Ipeca, in forte dose, è un emetico; in bassa dose, diluita e dinamizzata
secondo il procedimento omeopatico, diventa uno dei rimedi delle nau-
see e del vomito. Il caffè (Coffea) disturba il sonno di molte persone; lo si
impiegherà in dose omeopatica contro l’insonnia. In dose tossica, l’oppio
paralizza la muscolatura intestinale; in dose omeopatica, Opium inter-
verrà nel trattamento della stipsi. Esiste dunque un’inversione dell’azione
farmacologica per una data dose.
Similia similibus curentur. I simili vengono guariti dai simili.
La pratica dell’omeopatia si fonda sulla ricerca di un’analogia tra l’in-
sieme dei sintomi presentati dal paziente e l’insieme dei segni rilevati nel
corso della somministrazione sperimentale al soggetto sano di una so-
stanza in forte dose.
La pratica dell’omeopatia presuppone dunque:

a) una sperimentazione realizzata per mezzo della somministrazione ad


un soggetto sano di varie sostanze. È in questo senso che è stato possi-
bile affermare che l’omeopatia era un metodo sperimentale. L’insie-
me dei segni rilevati durante tale sperimentazione — evidentemente
realizzata a dosi sub-tossiche – porta il nome di “patogenesi”, e com-
pare nelle opere di “Materia Medica”. Alcune di queste patogenesi
mettono in azione sostanze prive di ogni tossicità (carbonato di calcio,
sale marino, silicio), e chiamano in causa la nozione di sensibilità par-
ticolare di certi individui;

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Omeopatia e Bioterapie 12

b) l’impiego di rimedi in dose bassa o addirittura bassissima, infinitesi-


male, che molto spesso si spinge oltre il numero di Avogadro-Ampère.

Si vede dunque come l’omeopatia sia differente dalla medicina tradi-


zionale, cosiddetta allopatica: la prima cerca sempre di mettere in moto
una reazione generale dell’organismo, perché mira a guarire dall’interno.
L’allopatia, al contrario, interviene e guarisce dall’esterno, eliminando
radicalmente ma unicamente l’agente patogeno.

Nel caso di un reumatismo doloroso ad esempio, io, da omeopata,


prescriverei Rhus tox diluito e dinamizzato, se i sintomi locali dell’artico-
lazione dolente e i sintomi generali presentati dal paziente coincidono
con i segni della patogenesi di Rhus tox. L’allopata, nella medesima cir-
costanza, procederà ad esempio ad un’iniezione intra-articolare di un
corticoide. Nel primo caso, io ho cercato di provocare nell’organismo
ammalato una reazione a lui propria per arrestare il dolore; nel secondo,
il mio collega introduce nell’articolazione dolente un anti-infiammatorio
capace di arrestare in modo radicale l’infiammazione che si trova all’ori-
gine del dolore.
Il fatto che l’omeopata metta in moto una reazione vitale globale im-
plica che l’organismo possa reagire globalmente. Ed ecco che si trovano
definiti i limiti del nostro metodo, e di conseguenza il campo d’applica-
zione dell’omeopatia. Non si cura una meningite tubercolare o una ble-
norragia per mezzo dell’omeopatia: si fa ricorso ad un antibiotico appro-
priato; e tuttavia, anche in un soggetto in agonia, certi nostri rimedi,
come Carbo veg., saranno utili.
Il compito del medico è quello di guarire il suo malato nelle migliori
condizioni e più rapidamente possibile; e a tal fine vanno usate tutte le
armi disponibili.
Il giovane medico che esordisce nella pratica del nostro metodo non
deve esitare a chiamare in aiuto una terapia tradizionale ogni qualvolta
la gravità del caso Io giustifichi. Questo consiglio non significa che
l’omeopatia sia riservata ai casi benigni, o addirittura a quelli in cui la
causa sia d’origine psichica (accusa questa che ci continuano a ripetere
nelle orecchie); tuttavia, utilizzare l’omeopatia in casi gravi, nei quali la
vita stessa del malato si trova in pericolo, richiede un’immensa padronan-
za del metodo. L’interesse del malato va sempre prima di ogni altra cosa;
e non vedo perché, in un caso grave, un medico dovrebbe privarsi di far
ricorso ad un antibiotico o ad un ormone, se il caso lo richiede, per veri-

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13 Omeopatia e Bioterapie

ficare l’azione del rimedio omeopatico in quell’occasione. In caso di in-


successo, la nostra responsabilità giuridica sarebbe pesantemente chia-
mata in causa.
Abbiamo un numero ancor minore di motivi per rifiutare, sempre in
questi casi ben precisi, il rimedio allopatico al quale possiamo associare
dei rimedi omeopatici per drenare fegato e reni, ad esempio. In questo
modo, esso verrà tollerato meglio. Si può anche, attraverso l’impiego ac-
corto del simillimum, tentare in qualche modo di rimettere in moto delle
reazioni vitali. Una volta superato il fatto grave, ritorneremo all’omeopa-
tia solamente: la medicina è una soltanto!
In presenza di un malato, il medico annoterà con cura i segni clinici
presentati; con l’aiuto della sua memoria o di una materia medica, egli
individuerà la o le sostanze i cui segni patogenetici coincidono con i
sintomi in questione. Successivamente, egli prescriverà quella o quelle
sostanze diluite e dinamizzate.
Il rimedio il cui insieme dei segni patogenetici coincide con l’insieme
dei sintomi presentati dal malato prende il nome di “simillimum”. Sco-
prirlo in un paziente che si presenta alla visita, è un fatto notevole; se ciò
accade, lo si prescrive come unico rimedio omeopatico, in genere in di-
luizione altissima, sotto forma di una dose unica. La somministrazione
del rimedio non andrà ripetuta se non quando il miglioramento riscontra-
to – se miglioramento vi è stato – scompare. Questo è il metodo consi-
gliato da Kent, medico americano che si vuole sia il discepolo più puro di
Hahnemann.
Ma bisogna sapere che è difficile trovare questo simillimum perfetto:
in genere, bisogna far ricorso a 2 o 3 rimedi per coprire l’insieme dei
sintomi presentati dal paziente.

STORIA DELL’OMEOPATIA

Il creatore dell’omeopatia è un medico sassone, Samuel Christian


Frédéric Hahnemann, nato a Meissen nel 1755. Egli esercitò in molte
città della Germania meridionale prima di stabilirsi a Leipzig. Il giovane
medico era già profondamente radicato nelle sue convinzioni mediche a
causa della povertà della terapia dell’epoca, spesso pericolosa con i suoi
salassi e i suoi clisteri. Rinunciando all’esercizio della professione, si de-
dicò per sopravvivere alla traduzione di opere straniere. È così che nel
1790, traducendo la “Materia Medica” di un medico scozzese di gran

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Omeopatia e Bioterapie 14

fama, Cullen, la sua attenzione fu attratta dall’articolo dedicato alla Chi-


na. Hahnemann non riusciva ad ammettere quanto aveva letto, vale a
dire che, in caso di febbre, “la corteccia di China agisce mediante la virtù
corroborante (fortificante) che essa esercita sullo stomaco”.
In realtà, Hahnemann aveva contratto da giovane, quand’era studente,
la febbre terzana in Transilvania, e aveva fatto uso di grosse quantità di
quella droga. Ben lungi dal fortificargli lo stomaco, egli aveva constatato
che essa gli aveva provocato un inizio di gastrite. Dunque, c’era da crede-
re che Cullen si fosse sbagliato? Hahnemann decise, nella più grande
onestà, di ripetere l’esperimento.
Si sottopose così per svariati giorni ad un trattamento biquotidiano di 4
granuli di China. Invece di sentire il suo stomaco fortificato, si manifestò
tutta una serie di disturbi: raffreddamento delle estremità, debolezza, son-
nolenza, palpitazioni, angoscia, tremori, sete e accessi febbrili, in breve
tutti i sintomi soggettivi della febbre intermittente (ricordiamo che a quel-
l’epoca non era ancora stato inventato il termometro per uso medico).
Colpito da questa coincidenza, Hahnemann annota alla pagina 108
del Torno II dell’opera di Cullen la frase che costituisce l’autentico atto di
nascita dell’omeopatia “delle sostanze che provocano una sorta di febbre
risolvono le diverse varietà di febbre intermittente”, o per dirla in altri
termini, “la febbre guarisce la febbre”.
Procedendo nelle sue sperimentazioni, Hahnemann pubblicò nume-
rosi articoli. Nel 1810, appare l’“Organon dell’arte di guarire”, la cui
pubblicazione costituì l’oggetto di numerose critiche e numerosi attacchi
personali: Hahnemann perdette il posto di medico d’igiene che gli era
stato affidato nella città di Leipzig. Tuttavia, avendo aperto un ambulato-
rio medico, vedeva affluire i malati. Alcuni medici dalle vedute più aper-
te si interessarono alla dottrina e cominciarono a studiarla; si costituirono
dei gruppi e delle società mediche, e cominciarono ad arrivare i ricono-
scimenti. Nel 1821, Hahnemann è accolto nel ducato di Anhalt-Koetlen
dal principe regnante, il quale lo nomina consigliere medico, vale a dire
suo medico personale.
Arrivato all’età di 65 anni, Hahnemann conduce una vita tranquilla,
dedicata alla cura dei suoi pazienti e alle ricerche di studio. Sperimenta
numerosi farmaci, assumendoli lui stesso o somministrandoli ai suoi di-
scepoli in dosi piuttosto alte, così da studiare i sintomi provocati e da
ritrovarli in seguito nel paziente da curare.
Dopo essere rimasto vedovo, nel 1834, quando ha 79 anni, Hahne-
mann riceve la visita di una giovane francese, Mélanie d’Herevilly, che si

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15 Omeopatia e Bioterapie

rivela una sua fervente ammiratrice. Risposatosi con essa, si trasferisce a


Parigi, dove muore nel 1843 al massimo della fama. La sua salma riposa
al Père-Lachaise, dove si può vedere la sua tomba della quale si prende
cura la Società francese di omeopatia
Questa è per sommi capi la storia delle origini dell’omeopatia; raccon-
tarvi il seguito esulerebbe dal fine di questo manuale di Materia medica,
Nondimeno, vanno segnalati – per quanto riguarda la Francia tra la fine
del XIX secolo e l’inizio del XX – i nomi di J. P. Tessier, medico ospedalie-
ro, e del suo assistente J. Jousset, medaglia d’oro, che conferiscono al-
l’omeopatia le sue note di merito nell’ambito ospedaliero.
A partire dal 1912 e fin dopo la guerra, Léon Vannier compì uno sfor-
zo poderoso per rendere più chiara l’omeopatia e adattarla ai moderni
dati medici. O. A. Julian e io stesso abbiamo creato nel 1963 la Société
Médicale de Biothérapie, nella quale l’omeopatia viene messa a confron-
to con tutta la varietà dei metodi bioterapici.
Conviene forse, per amore di completezza, non lasciare isolato Hah-
nemann nella storia della medicina. Certamente, egli è stato il primo a
strutturare in modo concreto la legge dei simili, in una chiave di volta
attorno alla quale si articola tutta una terapeutica. Tuttavia, altri prima di
lui percorsero questa via e arricchirono il pensiero medico hahnemannia-
no. Non si può comprendere l’esplosione rivoluzionaria rappresentata
dalla scoperta di Hahnemann, e successivamente la solidità della sua dif-
fusione, se si dimentica che essa di fatto costituisce la concretizzazione di
un processo evolutivo inerente al pensiero medico.
Il primo, all’origine, è ovviamente Ippocrate, il Padre della medicina,
il Greco di Cos; già 4 secoli prima di Cristo, egli insegnava che i simili
vengono guariti dai simili.
Ippocrate e la sua scuola sottolineano inoltre le interdipendenze esi-
stenti tra l’uomo e il mondo esterno: l’organismo umano è un tutto indivi-
sibile scaturito dal cosmo, un microcosmo dipendente dal macrocosmo.
Nello stesso tempo, ogni uomo ha in sé un potenziale di forze originali
che costituiscono il suo temperamento, il suo terreno: linfatico, sangui-
gno, bilioso, atrabiliare. Questa classificazione si è mantenuta nelle sue
linee principali nel corso dei secoli, ed è stato possibile utilizzarla come
schema da parte dei biotipologi e dei morfologi contemporanei.
Ippocrate sottolinea anche il ruolo salutare della natura, “Natura Me-
dicatrix”, che tende a far evolvere spontaneamente il malato verso la gua-
rigione; il medico esiste per sostenere gli sforzi di questa natura salvatri-
ce. Se quest’ultima viene contrariata, allora apparirà un’altra malattia o

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Omeopatia e Bioterapie 16

metastasi. Queste alternanze morbose sono note a tutti: guarite in modo


brutale un’asma, e forse farà la sua comparsa un eczema. Fermate un’ul-
cera varicosa e vedrete svilupparsi forse un’asma, un eczema o anche una
sindrome di maggiore gravità.
Tutti questi principi ippocratici si ritrovano trasposti in maniera quasi
integrale nella dottrina di Hahnemann, dopo essere stati verificati da una
minuziosissima sperimentazione clinica.
In un’epoca più vicina a quella di Hahnemann vi fu Paracelso, il medi-
co maledetto, che si spinse sino al limite tra equilibrio e squilibrio, tra
genialità e follia. “La virtù, la qualità, la proprietà, l’essenza di ogni ogget-
to vanno rapportati al sale, allo zolfo e al mercurio. Non esiste nulla che
non abbia un sapore od un colore: sapore e colore sono dovuti al sale.
Non c’è nulla che, arrivato ad una fase qualunque della sua esistenza,
non bruci, cosa che sarebbe impossibile se l’oggetto non possedesse il
suo fuoco, il suo zolfo. Le cose sono quelle che sono in ragione del loro
carattere specifico, e sono collegate tra loro da rapporti di simpatia e di
antipatia: ecco che interviene il loro mercurio. Mercurio è il prototipo
dell’agente patogeno, poiché rappresenta il cambiamento nella sua acce-
zione generale di miglioramento od aggravamento. Ecco perché è anche
simbolo del rimedio. Le malattie individuali possono tuttavia essere pro-
vocate dall’uno o dall’altro di questi tre principi. Il mercurio provoca e
guarisce certe ulcere. Le eruzioni cutanee sono dovute al fluido salino e
verranno curate con il sale. Ciò che brucia come il fuoco – le febbri –
provengono dallo zolfo ed è vinto da esso”.
Così, attraverso gli arcani dell’ermetismo rosacrociano di Paracelso, il
principio omeopatico di similitudine verrà ad essere espresso.

EVOLUZIONE DELL’OMEOPATIA
L’omeopatia, rigida applicazione della legge dei simili, risale agli inizi
del XIX secolo: nel 1810 appare l’opera principale del suo creatore, Hah-
nemann.
Di fronte ai progressi della scienza in generale e della medicina in
particolare, è logico che l’omeopatia progredisca tenendo conto degli
avanzamenti della scienza medica.

Le Diatesi
Fin dall’inizio, Hahnemann aveva compreso la necessità di ol-
trepassare, a fine terapeutico, la rigida applicazione della legge dei simili.

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17 Omeopatia e Bioterapie

Nel 1828 egli pubblica il suo trattato “Terapia delle malattie croni-
che”, nel quale constata che determinate malattie non vengono definiti-
vamente guarite dalla somministrazione del simile individuato all’atto
dell’osservazione del malato considerato unicamente sotto l’angolazione
dei sintomi propri dell’affezione acuta. Il malato ha una ricaduta; la ma-
lattia passa allo stato di cronicità. Ciò significa dunque che, al di là della
sintomatologia di queste malattie, esiste un elemento permanente, che
Hahnemann definisce, seguendo la terminologia della sua epoca, un
“miasma”, agente trasmesso da una generazione all’altra sin dalla notte
dei tempi per mezzo di un meccanismo ereditario, o contratto in un dato
momento dell’esistenza trascorsa del paziente. Per la medicina moderna,
questo miasma potrebbe essere una codificazione genetica a livello del
DNA cromosomico, risultante dalle diverse aggressioni subite dagli esse-
ri umani attraverso le varie generazioni. In tal modo si trovano individua-
lizzate le “diatesi”, “insieme” di individui che evolvono nel tempo se-
guendo un’analoga patologia e secondo delle modalità peculiari alla pa-
togenesi di certi rimedi che sono loro “specifici”.
La diatesi può definirsi come un “insieme” di individui che presentino
dei sintomi analoghi nella malattia da cui sono affetti, nel loro trascorso
personale ed ereditario, nonché nel loro futuro, in mancanza di cure ade-
guate. Tale sintomatologia è a sua volta analoga alla patogenesi di alcuni
tra i grandi rimedi; di conseguenza questi ultimi, in virtù del ragionamen-
to analogico, diventano gli “omeospecifici” di queste diatesi.
L’omeopatia ha finito di essere la semplice applicazione della legge
dei Simili; al mero confronto tra un quadro clinico e uno patogenetico va
ad aggiungersi la ricerca, sul malato, della “diatesi”, vale a dire dei segni
patogenetici che consentono di giungere alla prescrizione dello “specifi-
co” così individuato. Al simillimum non mediato si sostituisce il similli-
mum mediato. L’omeopatia è diventata in tal modo omeopatologia. Que-
st’ultima concerne la specificità del malato da curare – ognuno ha la sua
propria malattia – e i collegamenti che lo pongono in relazione con i suoi
predecessori e i suoi discendenti, con le malattie di cui ha sofferto o delle
quali soffrirà quasi obbligatoriamente senza essere curato. Essa ci consen-
te di comprendere quale sia il terreno originale di ognuno e di curarlo. È
in questo senso che l’omeopatia è una terapia di terreno.
Hahnemann ha definito 3 diatesi, i cui nomi appartengono alla tradi-
zione omeopatica:
1) La sicosi, che risulta da aggressioni dovute a batteri (gonococchi) o
virali a livello dell’apparato uro-genitale, con formazione di condilo-

Ü
Omeopatia e Bioterapie 18

mi e di verruche. Vi è un sovraccarico dei meccanismi di difesa immu-


nitaria e di eliminazione; da qui il nome di reticolo-endoteliosi croni-
ca che le è stato dato da Bernard. Più di recente, sono state proposte
delle eziologie supplementari; il moltiplicarsi arbitrario del numero
delle vaccinazioni in uno stesso soggetto, l’impiego ripetuto di droghe
più o meno immunodepressive (come i corticoidi).
Lo specifico della sicosi è Thuja, in quanto la descrizione della sicosi
fornita da Hahnemann corrisponde alla patogenesi di Thuja, e vicever-
sa la patogenesi di Thuja ripropone la descrizione della sicosi.
“La sicosi è Thuja e Thuja è la sicosi”.
2) Il luetismo, diatesi risultante dalla traccia lasciata attraverso le genera-
zioni dalla sifilide. Ognuno di noi, per mezzo dei nostri antenati, è
senza ombra di dubbio venuto a contatto con il treponema, ma alcuni
sono stati maggiormente colpiti di altri: si tratta dei luetici. Il suo speci-
fico è Mercurius.
3) La psora, immensa categoria nella quale Hahnemann raggruppava tut-
to ciò che non apparteneva alle altre due diatesi. In essa si trova un
insieme di affezioni caratterizzate da una dominante cutanea e dal-
l’esistenza di alternanze o metastasi morbose.
Un esempio di malato psorico è quello che durante l’infanzia soffre di
eczema, nell’adolescenza di asma e in seguito si sente eternamente
“giù di corda”, con dolori diversi, crisi epatiche e ricomparsa degli
episodi eczematosi o dispnoici.
Lo specifico della psora è Sulfur. La sua eziologia è una “rogna sop-
pressa”. Con questo termine va inteso non solamente la parassitosi da
sarcoptes nota ad Hahnemann, ma anche tutte le dermatosi che hanno
infestato la pelle di molte generazioni: la malattia del povero Job sul
suo letamaio, lebbra, psoriasi, eczemi vari, curati tutti a forza per mez-
zo di pomate allo zolfo. Per un omeopata, una malattia cutanea non
va guarita dall’esterno, bensì dall’interno, mediante un appropriato
trattamento. In caso contrario, non si fa altro che far “rientrare” la ma-
lattia, e l’osservazione dimostra che prima o dopo questa si manifeste-
rà sotto altra forma, per mezzo di un’altra localizzazione stavolta in-
terna, e dunque di maggiore gravità. La pelle è una via di sfogo che
non bisogna mai arrestare in maniera brusca. E, come disse Hering, la
malattia guarisce dall’interno verso l’esterno.

Dopo Hahnemann, altri insiemi patologici, altre diatesi sono state in-
dividuate da Léon Vannier all’interno della psora, vale a dire:

Ü
19 Omeopatia e Bioterapie

— Il tubercolinismo, caratterizzato da una fragilità dell’apparato respi-


ratorio e dalla sensibilità all’azione patogena del bacillo della tu-
bercolosi;
— Il cancerinismo, segnato da una tendenza alla produzione di tumo-
ri, benigni o meno, di neoformazioni di ogni sorta. Esistono fami-
glie da cancro, terreni da cancro: questo è un fatto che giustifica lo
studio del cancerinismo. Questa diatesi, per molti aspetti, si ricolle-
ga alla sicosi.

Le bioterapie
Accanto all’omeopatia esistono le bioterapie, metodi di ispirazione
ippocratica, per i quali il primo comandamento è “Primum non nocere”.
Alcune di queste bioterapie videro la luce proprio al tempo di Hahne-
mann; è questo il caso dell’isoterapia messa a punto da Lux. L’affezione
viene curata mediante lo stesso agente che l’ha provocata (diluito), o con
diluizioni del sangue, o dell’urina prelevati dallo stesso malato.
Hering creò la nosodoterapia nella quale, nel trattamento della malat-
tia e del terreno, intervengono delle diluizioni provenienti da escrezioni
o da secrezioni patologiche che potenzialmente contengono il “miasma”
della diatesi. Sono questi i nosodi, denominati più esattamente bioterapi-
ci dalla normativa farmaceutica, i più importanti dei quali (Luesinum,
Medorrhinum, Psorinum, Tuberculinum) potranno venire ritrovati nel
presente volume, in quanto costituiscono l’oggetto di patogenesi. Essi
corrispondono alle diatesi: luetismo, psora, tubercolinismo che abbiamo
già descritte.
Poi arrivò l’organoterapia diluita e dinamizzata, basata su di un’a-
nalogia tissulare: “l’organo diluito e dinamizzato agisce sul suo omologo
umano di modo da correggerne il funzionamento alterato”. Già Conan ne
faceva uso nel XIX secolo.
La gemmoterapia, scoperta dal nostro amico PoI Henrv di Bruxelles, fa
uso di macerati di gemme fresche e di altri tessuti vegetali in accresci-
mento. Essa si fonda sul rapporto esistente tra una formula biologica di
natura animale alterata e una formula umana anch’essa alterata. Questo
tipo di gemmoterapia, detta informatica, sfocia nella gemmoterapia clini-
ca, che a sua volta va a integrarsi alla fitoterapia rinnovata.
Per finire, la litoterapia dechelatrice impiega minerali e rocce diluiti e
dinamizzati in grado di agire sui complessi organici bloccando – chelan-
do – degli ioni minerali.

Ü
Omeopatia e Bioterapie 20

Tutte queste bioterapie gravitano attorno all’omeopatia, e vengono


spesso utilizzate dal medico omeopata. Costituiscono un apporto scienti-
fico prezioso e moderno per menti che si sono formate al ragionamento
ippocratico, e che sono avvezze a manipolare dosi infinitesimali di rime-
di.

Nuove patogenesi
Le prime patogenesi furono realizzate da Hahnemann e seguaci, ma
da allora ne sono state fatte di nuove. Come Hahnemann aveva scelto di
effettuare la sperimentazione di sostanze medicinali diffuse al suo tempo
(quali il mercurio e la belladonna), gli omeopati moderni hanno studiato
dei rimedi tipici del nostro. Non va dimenticato che il rimedio allopatico
è sempre dotato di un duplice uso: terapeutico se utilizzato in maniera
ragionevole, tossico se se ne abusa.
È così che sono state realizzate le patogenesi di Penicillinum da L.
Guermonprez, di Cortisone e di Phenobarbital da Pierre Vannier e altri
ancora. Vanno citati i lavori di Julian e della sua scuola, che hanno realiz-
zato oltre 20 nuove patogenesi V.A.B. (già B.C.G.), levomepromazina,
chlorpromazina, haloperidol, cresol, rauwolfia, nepenthes, per non citar-
ne che alcuni.
Tutti questi fatti testimoniano la freschezza e l’attualità dell’omeopatia.
21

IL RIMEDIO OMEOPATICO

Ci sembra interessante per lo studente e per il medico omeopata ai


suoi esordi dare una definizione chiara di quello che è un rimedio omeo-
patico.
La preparazione dei rimedi omeopatici è regolamentata dalla Far-
macopea francese del 1965, alla voce “Preparazioni omeopatiche”.
I rimedi omeopatici hanno corso legale e devono rispondere a precise
norme di preparazione e di controllo.
Vengono ottenuti a partire da varie materie prime, con il metodo delle
diluizioni successive detto hahnemanniano. Vengono indicati per mezzo
del nome latino della droga, seguito dall’indicazione della diluizione.
Le sostanze medicinali utilizzate dalla farmacologia omeopatica sono
d’origine animale, vegetale o minerale, e sono estremamente numerose.

Materie prime o ceppi omeopatici


Per procedere alle diluizioni secondo il metodo hahnemanniano, si
parte dalle materie prime (o ceppi) seguenti:

Le tinture-madri
Le tinture-madri, o T.M., sono preparazioni liquide che risultano dal-
l’azione dissolvente di un mezzo alcolico su droghe d’origine animale o
vegetale.
Le tinture-madri di droghe d’origine vegetale si ottengono per macera-
zione in alcol a diversi gradi sia di piante fresche e più raramente di pian-
te secche, che vengono titolate ad 1/10 del loro peso in droga disidratata,

Ü
Il rimedio omeopatico 22

fatta eccezione per la tintura di Calendula che è ad 1/20. Sono paragona-


bili alle alcolature della farmacopea tradizionale.
Le tinture-madri di droghe d’origine animale sono anch’esse ottenute
per macerazione in alcol a vari gradi. In certi casi, hanno come veicolo
una miscela di acqua, alcol a 95° e glicerina in parti uguali. Corrispondo-
no al 1/20 del loro peso della droga impiegata.
La raccolta delle sostanze vegetali risponde a norme ben precise:
le piante intere devono venire raccolte nel loro habitat naturale all’e-
poca della fioritura, le foglie dopo il completo sviluppo della pianta e
prima della fioritura, i fiori immediatamente prima dell’appassimento
definitivo, ecc.
Per quanto riguarda le tinture-madri di sostanze animali, si fa uso sia di
animali vivi (fatta eccezione per Coccus Cacti e per Cantharis) sia di de-
terminati tessuti e ghiandole.
Le tinture-madri omeopatiche vengono preparate per macerazione,
dopo aver determinato l’umidità su un campione medio della droga im-
piegata tramite un processo di essiccamento. Tale macerazione si realiz-
za in presenza della necessaria quantità di alcol per un periodo di tre
settimane.

Le macerazioni
Si tratta di preparazioni che risultano dall’azione di determinati veico-
li, come la glicerina, su sostanze animali o vegetali, e in particolare su
gemme vegetali. Vengono utilizzate per la preparazione dei rimedi gem-
moterapici. Vista la varietà di tinture e macerazioni, sono stati messi a
punto dei metodi di identificazione e di controllo, specie da parte dei
farmacisti omeopati. I principali sono due:

a) L’analisi capillare. Si immerge in una data quantità di tintura madre


una striscia di carta da filtro utilizzata come campione. La tintura vie-
ne assorbita per capillarità, quindi evapora lasciando delle tracce co-
lorate. L’insieme di queste costituisce una striscia il cui aspetto varia
molto da una tintura all’altra, così da poter venire utilizzato ai fini
dell’identificazione. Malgrado la mancanza di precisione, questo me-
todo è ancora di corrente uso a causa della facilità d’applicazione. Si
adatta bene al livello del laboratorio farmaceutico.
b) La cromatografia su carta. Studiata in particolare dal Professor Netien
di Lione, fornisce risultati più precisi dell’analisi capillare. Si utilizza

Ü
23 Il rimedio omeopatico

una idonea carta Arche. Si ottengono delle macchie o spots, i cui R. F.


permettono la caratterizzazione e il controllo della tintura da studiare.
Il metodo è reso ancor più preciso dall’intervento di reagenti chimici e
dall’esame alla luce di Wood.
c) La cromatografia su piastra. Si richiama allo spostamento della tintura
una volta posta su una piastra di gel colloidale. Elegante e precisa,
tenta di detronizzare i due metodi precedenti. Il suo inconveniente è
che non consente la conservazione dei campioni, a meno di realizzare
delle fotografie a colori, che talvolta si rivelano prive di affidabilità.

I bioterapici e gli isoterapici


I bioterapici sono farmaci preparati in precedenza e ottenuti a partire
da sostanze d’origine microbica, da secrezioni e da escrezioni patologi-
che o ancora da allergeni. Precedentemente si chiamavano nosodi.
Gli isoterapici sono bioterapici preparati estemporaneamente a partire
da ceppi forniti dal malato stesso. La prima diluizione e ovviamente an-
che le successive dovranno soddisfare le prove di sterilità. Possono pre-
scriversi unicamente in vista di una somministrazione orale.

I prodotti chimici d’origine minerale od organica


Le sostanze utilizzate sono sia dei corpi semplici, come lodum, che
composti, come Natrum Phosphoricum, sia dei complessi chimici d’ori-
gine naturale.
Può anche trattarsi di prodotti complessi definiti unicamente dal loro
modo di preparazione e peculiari all’omeopatia. I tre rimedi di questa
natura ad essere utilizzati sono: Causticum d’Hahnemann (o spirito acre
degli alcali), Mercurius solubilis – il mercurio solubile di Hahnemann –
ed Hepar Sulfur, il fegato di zolfo.

Diluizioni e triturazioni
Una volta esistevano un certo numero di metodi per la diluizione
omeopatica. Quello più noto e maggiormente utilizzato era il metodo
korsakoviano, detto “del flacone unico”. Certe opere sono ancora compi-
late facendo uso ditali diluizioni korsakoviane.
Al giorno d’oggi, l’unico metodo autorizzato è quello hahneman-
niano, in quanto di maggior precisione sul piano ponderale.

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Il rimedio omeopatico 24

A seconda che la diluizione della sostanza venga fatta in mezzo liqui-


do o solido, si realizzano delle diluizioni liquide o delle triturazioni soli-
de.
Queste diluizioni vengono dette decimali o centesimali a seconda che
le operazioni successive di divisione si compiano ad 1/10 o ad 1/100. Il
numero delle operazioni effettuate definisce l’entità della diluizione o
della triturazione, ottenuta nel modo risultante dallo schema che segue:

DILUIZIONE CONCENTRAZIONE SCALA SCALA


DECIMALE CENTESIMALE

1/10 10 per 100 1.10–1 1a D.


1a CH
1/100 1 per 100 1.10–2 2a D.
1/1000 0,1 per 100 1.10–3 3a D.
2a CH
1/10000 0,01 per 100 1.10–4 4a D.
1/100000 0,001 per 100 1.10–5 5a D. 3a CH
1/1000000 0,0001 per 100 1.10–6 6a D.
1/10000000 0,00001 per 100 1.10–7 7a D.

1/1 (18 zeri) 1.10–18 18a D. 9a CH

Sia da preparare una diluizione centesimale.


Per realizzare le diluizioni successive si dispongono una serie di flaco-
ni e di tappi nuovi lavati e asciugati, in numero corrispondente a quello
della diluizione centesimale da ottenere.
Si mette nel primo flacone una parte in peso della sostanza di base, si
completa a cento parti in volume per mezzo di un veicolo appropriato. Si
agita almeno cento volte: questa è la dinamizzazione. La diluizione otte-
nuta è la prima centesimale, o 1 CH.
Si preleva allora una parte in volume di questa Ia CH, la si versa in un
secondo flacone contenente già novantanove parti del veicolo. Si agita
sempre cento volte almeno: in tal modo si ottiene la seconda decimale, o
2 CH. Si opera allo stesso modo per tutte le altre diluizioni centesimali.
Per quanto riguarda le diluizioni decimali, si opera in maniera identi-
ca ma secondo la serie decimale.
Quanto alle triturazioni, decimali o centesimali che siano, destinate
all’elaborazione di sostanze non solubili, si ottengono pestando con cura
in un mortaio di porcellana la sostanza attiva solida precedentemente
ridotta in polvere fine, con una parte di lattosio utilizzato come veicolo.

Ü
25 Il rimedio omeopatico

Le rispettive quantità di sostanza attiva e di lattosio si calcolano di modo


da ottenere la prima triturazione decimale o centesimale. La durata della
triturazione è di 20 minuti.
Si preleva allora una parte della triturazione e la si tritura come sopra
con nove o novantanove parti di lattosio per ottenere rispettivamente la
seconda decimale o la seconda centesimale; si procede alla stessa manie-
ra per ottenere la terza decimale o la terza centesimale.
Successivamente, si trasferisce il tutto in mezzo liquido, e si continua
come per le diluizioni.
I farmacisti omeopati ritengono che ogni cosa sia solubile a partire
dalla quarta centesimale, o 4 CH.
Fino alla 9 CH, i prodotti omeopatici unitari beneficiano dello statuto
di Specialità approvata; superata questa e fino alla 30 CH, prendono la
denominazione di preparazione magistrale.
La 30 CH rappresenta il limite di deconcentrazione, vale a dire di
diluizione, ammessa in territorio francese.

Forme di presentazione farmaceutica


Tutte le forme tradizionali di presentazione farmaceutica possono es-
sere utilizzate per le preparazioni omeopatiche: sciroppi, supposte, fiale
bevibili e iniettabili, bustine, ecc.
Va notato che la forma iniettabile tenta di prendere piede nell’ambito
della somministrazione di rimedi omeopatici indicati in certi casi urgenti
come algie violente, angine, asma. Il dottor Lernout, preposto alla Ricer-
ca scientifica in seno alla Société Médicale de Biothérapie, ha pubblicato
numerosi articoli in proposito.
Ma determinate forme galeniche sono peculiari agli omeopati: si tratta
dei granuli, dei globuli-dose, delle fiale-dose e delle supposte-dose, che
dunque bisognerà conoscere.

I granuli
I granuli sono delle piccole sfere di una miscela formata da saccarosio
e lattosio, del peso di circa 5 cg ognuno, vale a dire 1/20 di grammo.
Questa forma di presentazione è generalmente riservata alle medie dilui-
zioni. In origine, i granuli sono inerti, ma vengono dotati di proprietà
medicinali tramite l’impregnazione con la diluizione hahnemanniana
della quale assumono la denominazione. Un granulo impregnato con

Ü
Il rimedio omeopatico 26

una diluizione di Nux Vomica 4 CH assume la denominazione di granulo


“Nux Vomica 4 CH”.
Vanno assunti lontano dai pasti, generalmente in ragione di 3-5 granu-
li al giorno, da lasciar sciogliere lentamente in bocca, dato che l’assorbi-
mento per via perlinguale svolge un ruolo importante in questo caso.

Le dosi
La loro originalità consiste nell’essere delle assunzioni unitarie:
tutto il loro contenuto va assunto dal malato in un’unica volta.
Sono riservate alle alte diluizioni omeopatiche, a partire dalla 7 CH.
Esistono sotto 3 forme principali.

a) I globuli-dose. Si tratta di sferette di saccarosio e lattosio, del peso di 3-


5 mg. Hahnemann diceva che la loro grossezza è quella dei semi di
papavero, e sono dotati d’effetto medicinale per mezzo dell’impre-
gnazione. Portano il nome della diluizione con la quale tale impregna-
zione è stata realizzata. Es.: una dose-globuli di Lycopodium 9 CH è
stata impregnata con la diluizione Lycopodium 9 CH.
b) Le supposte-dose. Consistono in un’unica supposta, e servono in ge-
nerale da sostegno alle diluizioni organoterapiche.
c) Le fiale-dose bevibili. Contengono 1 ml della diluizione omeopatica,
e vengono assorbite per via perlinguale

Le gocce
Il medico prescrive sotto forma di “gocce” le tinture-madri e le loro
diluizioni decimali più deboli: 1a D, 2 a D, 3 a D, ecc.
È il malato stesso a misurare ogni dose per mezzo di un contagocce.
Le gocce vengono generalmente prescritte e poste in commercio in
flaconi del contenuto di 15-125 ml.

Le triturazioni
Come abbiamo già visto, le triturazioni sono delle polveri medicinali
preparate il più delle volte a partire da sostanze insolubili facendo uso del
lattosio quale eccipiente. Talvolta possono venire preparate tramite im-
pregnazione del lattosio con una tintura-madre od una debole diluizione
sotto forma liquida.

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27 Il rimedio omeopatico

Il medico prescrive sotto forma di triturazione i rimedi solidi alla pri-


ma, alla seconda o alla terza decimale. Le triturazioni si trovano in com-
mercio in flaconi da 15 grammi corredate da un cucchiaio-misurino capa-
ce di circa 0,10 g di polvere. È il malato stesso a misurare ogni dose da
prendere servendosi del cucchiaino; le triturazioni vanno lasciate scio-
gliere lentamente sotto la lingua.
29

IL CONSULTO OMEOPATICO

Generalità
A prima vista, un consulto omeopatico non differisce da una visita
tradizionale, con un esame del malato uguale a quello praticato dalla
maggior parte dei medici.
Il medico che intenda praticare l’omeopatia rimarrà innanzitutto fede-
le alle sue abitudini personali e di uso corrente per quanto riguarda la
visita del malato. Prima di tutto, è bene fare una diagnosi esatta della
malattia da curare; e questo tipo di indagine non costituisce affatto una
novità. Tuttavia, gli omeopati hanno la fama di procedere in maniera ori-
ginale.
L’originalità risiede nella maniera precisa e dettagliata con la quale si
effettua l’interrogatorio del malato, nonché nella valorizzazione dei de-
terminati segni che abitualmente si tende a trascurare.
Gli omeopati si impegnano nella concezione del malato come un tut-
to unico, nel suo stato attuale, nel suo trascorso personale e in quello
ereditario. La malattia è un episodio che bisogna essere in grado di inte-
grare nella storia complessiva dell’individuo e della sua famiglia biologi-
ca: da qui la necessità di essere precisi in determinate cose. Nel corso
dell’interrogatorio dapprima si insisterà sull’inizio, l’origine e le circo-
stanze d’apparizione dell’attuale stato patologico. In quali condizioni è
apparso con esattezza la sindrome od il sintomo. I segni eziologici sono
di importanza fondamentale. Ad esempio, un’insonnia sopraggiunta in
seguito ad uno choc emotivo, un’amenorrea che fa seguito ad un bagno
freddo, una diarrea conseguente all’ingestione di frutta immatura, una
gastrite successiva all’abuso di certi cibi od anche ad una collera, ecc.
È da stabilire se non si debba pensare ad una derivazione dello stato
attuale dal trascorso patologico del paziente: nevralgie intercostali in un

Ü
Il consulto omeopatico 30

soggetto da tempo sofferente di pleuriti, eczema in un paziente colpito


durante l’infanzia dalla “crosta lattea”, verruche in una persona già affetta
dalla blenorragia.
Agli omeopati è stato rimproverato di esagerare in queste valutazioni
relative alle successioni morbose, e di abbandonarsi ad accostamenti pa-
radossali. Senza dubbio, possono essere stati commessi degli abusi, ma
abbiamo le nostre buone ragioni per rimanere fedeli alla ricerca delle
metastasi morbose, che permette di riconoscere la diatesi alla quale ap-
partiene il nostro paziente, così da trovare il od i suoi rimedi di fondo.
Un esempio: abbiamo fatto scomparire dopo un unico trattamento
una nevrite al cubitale sinistro in una donna di 27 anni che era stata col-
pita 7 anni prima da una febbre tifoide. Da allora, le sue sofferenze non
avevano avuto fine. La guarigione fu ottenuta con l’ausilio di una sola
prescrizione del bioterapico Eberthinum 9 CH, preparato a partire da ba-
cilli tifici.
Nella loro indagine approfondita, gli omeopati tengono conto di ciò
che definiscono le “modalità”.
Una modalità definisce la maniera in cui ogni individuo reagisce re-
golarmente alle sollecitazioni dell’ambiente. La nozione di ambiente
esterno va intesa nella sua accezione più ampia, e comprende l’ali-
mentazione al pari della situazione affettiva e professionale, la classe so-
ciale e gli influssi meteorologici, ecc. In generale, l’insieme di queste
reazioni viene raggruppato in rubriche: sensibilità al freddo e al caldo, al
secco e all’umidità, sensibilità a tutti gli eccitanti del sensorio (vino, caffè,
tabacco).
Attraverso lo studio delle modalità si può giungere allo studio della
mentalità e dello psichismo. La psiche comprende l’analisi delle funzioni
affettive e di quelle intellettuali, la struttura morale, la conoscenza del
carattere, vale a dire l’insieme di tutti gli elementi che costituiscono la
personalità psicologica di un individuo. Si tratta di ottimismo/pessimi-
smo, allegria/tristezza, dolcezza, collera, sessualità, sonno e sogni, questi
ultimi da non trascurare. La psicosomatica è stata un’arma di cui il medi-
co omeopata faceva uso ben prima che venisse coniato il termine.
In seguito, verranno presi in considerazione i sintomi generali e quelli
locali.
Finalmente, al fine di decidere sulla scelta del (o dei) Simillimum, gli
omeopati tengono conto di un certo numero di segni minori che sono
molto caratteristici del farmaco e che, assieme ai dati scaturiti dall’inter-
rogatorio, permetteranno una più facile individuazione del Simillimum.

Ü
31 Il consulto omeopatico

Ad esempio, si noti il triangolo rosso sulla punta della lingua per Rhus
toxicodendron, l’assenza dell’arco sopraciliare per Thuja, ecc. Si tratta
delle key-notes degli autori di lingua inglese.
Il trattamento dovrà tenere conto di tutte le indicazioni fornite dalla
diagnosi. Se il caso sembra giustificare un Simillimum, si prescriverà un
unico rimedio; se invece si trova l’indicazione di più rimedi, questi si
sceglieranno in funzione dei sintomi presentati dal malato e in funzione
dei dati forniti dalla costituzione e dalla diatesi. A questo si assocerà un
drenaggio, come spiegheremo meglio nel capitolo dedicato all’argomen-
to.
In questo trattamento articolato su tre piani diversi, il rimedio di dre-
naggio verrà prescritto in una bassa diluizione, dalla T.M. alla 6 D, i rime-
di sintomatici in una diluizione media (4 e 5 CH), quelli richiesti dalla
costituzione del paziente e dalla diatesi in alte diluizioni, dalla 9 CH alla
30 CH. Se sembrano essere in causa più diatesi, come di frequente avvie-
ne, si prescriveranno i rimedi nell’ordine inverso di apparizione della
diatesi, vale a dire cominciando da quelli della diatesi più recente. Ad
esempio, un eczema psorico in un soggetto tubercolinico si curerà prima
con Psorinum e poi con Tuberculinum.

La scelta del rimedio


È evidente che un esame tanto completo richiede tempo e attenzione,
specie se il medico si trova in presenza di un malato per la prima volta.
È dalla qualità di un’osservazione ben effettuata e ben ponderata che
dipenderà il valore del trattamento.
Guidato dalla legge di similitudine, l’omeopata sceglie tra i vari rime-
di quelli più adeguati al trattamento del caso in questione. Come abbia-
mo già detto, è la conoscenza delle patogenesi che consente di stabilire
questa corrispondenza, il combaciare del quadro medico e di quello cli-
nico, e i risultati saranno migliori tanto più esatta sarà la loro sovrapposi-
zione.
Si tratta di stabilire un rapporto analogico tra l’insieme dei sintomi
presentati dal malato e quello fornito dallo studio della patogenesi. Il qua-
dro patogenetico del rimedio scelto deve potersi sovrapporre al quadro
clinico. A volte, il rimedio è facile a trovarsi: “lì malato chiama il suo
rimedio”. Ad esempio, un lattante colpito da diarrea con agitazione, gri-
da, collera che si calma non appena la madre lo prende in braccio. Ha
una guancia rossa e calda e l’altra tiepida e bianca: Chamomilla.

Ü
Il consulto omeopatico 32

Sono rari i casi in cui ci si imbatte nel Simillimum unico, vale a dire
nel rimedio la cui patogenesi copre da sola tutti i sintomi. Hering, del
resto, sosteneva che tre sintomi accuratamente selezionati sono suffi-
cienti per l’individuazione del Simillimum: è quanto è stato denominato
la regola del tripode”.
Ma non sempre è così; sia a causa della complessità della sindrome
considerata che a causa dell’imprecisione di sintomi e modalità contrad-
dittori, il Simillimum unico è impossibile a individuarsi. Bisogna far ricor-
so a più rimedi, la cui complementarità e convergenza d’azione arrive-
ranno a coprire la totalità o almeno la maggior parte dei sintomi. In que-
sto caso non si tratta più del Simillimum ma del simile, ed è questo il caso
più frequentemente riscontrato nella pratica.

Posologia
La scelta della diluizione dipende dal caso clinico e, bisogna ammet-
terlo, dalle abitudini e dal carattere di ogni singolo omeopata. Con l’espe-
rienza, ognuno di noi viene ad entrare in possesso di una tastiera da cui
trarre il meglio. Esistono tuttavia delle regole generali, che in Francia
sono rispettate dalla maggioranza dei medici:

— nei casi acuti, si fa ricorso alle basse e medie diluizioni,


— nei casi sub-acuti, alle medie diluizioni,
— nei casi cronici, alle alte diluizioni.

Se ciò che si vuole ottenere è un’azione drenante, si farà uso delle


basse diluizioni; quando si tratta di adattare un sintomo ad un gruppo di
sintomi, si utilizzano delle diluizioni medie. Se, infine, si deve curare una
diatesi, modificare il terreno con l’aiuto di rimedi della costituzione o del
temperamento, si farà uso delle alte diluizioni.
Allo stesso modo, le basse diluizioni sono adatte al lesionale, le medie
diluizioni al funzionale e le alte diluizioni sono adatte al mentale, allo
psichismo. Questa regola, stabilita da Léon Vannier, è attualmente richia-
mata in causa.
Per correttezza bisogna dire ancora che certi omeopati qualificati sono
dei “bassi diluizionisti”, mentre altri di non minore rinomanza sono degli
“alti diluizionisti” quasi esclusivi.
Ancora una volta, si tratta di una questione di temperamento e di espe-
rienza da parte del medico. La regola fondamentale consiste nella corret-

Ü
33 Il consulto omeopatico

ta applicazione della legge di similitudine, qualunque sia il metodo al


quale si accorda la propria preferenza.

Rimedi sinergici e complementari


Si definiscono sinergici quei rimedi che posseggono, sia nei loro effetti
generali che in un effetto particolare, una convergenza d’azione. Ad
esempio, Nux Vomica e Lycopodium per i loro caratteri generali, Ignatia
e Gelsemium per il sintomo ‘trac’. I sinergici possono venire prescritti
contemporaneamente, sia in composti che assunti nel corso della stessa
giornata.
I complementari sono rimedi che hanno la proprietà di prolungare e
rafforzare, agendo nello stesso senso, l’azione del rimedio che li precede
o che è loro associato. Nel linguaggio omeopatico, si parla di “successio-
ni medicamentose”, di rimedi che “seguono bene”.

Incompatibilità
Si dicono incompatibili dei rimedi le cui patologie presentano dei
contrasti violenti o delle modalità nettamente opposte e che dunque, non
avendo nessuna relazione tra loro, non possono trovare indicazione con-
temporanea. Si tratta anche di rimedi che, avendo degli effetti immediati
contrari, si contrastano a vicenda. Ogni rimedio ha i suoi incompatibili,
ma in realtà l’incompatibilità completa è ben rara.
Si chiama antidoto un rimedio di cui si utilizzano le proprietà al fine di
far scomparire gli effetti sgradevoli o aggravanti di un rimedio sommini-
strato in precedenza. Ad esempio, Aconitum ha per antidoto Sulfur, men-
tre Coffea ha per antidoto Belladonna. Per trovare l’antidoto è sufficiente
applicare il ragionamento analogico e prescrivere il rimedio indicato dai
nuovi sintomi sviluppati dal paziente che ha subito un aggravamento
dopo l’assunzione del primo rimedio.

Le varie scuole

1) Gli unicisti o kentisti, rigoristi del metodo omeopatico


I kentisti sono degli unicisti esclusivi, il che significa che prescrivono
un solo rimedio alla volta, quanto più vicino possibile al Simillimum. La
somministrazione ditale rimedio viene mantenuta fino a che non si sia

Ü
Il consulto omeopatico 34

ottenuto l’effetto ricercato; si impiega sia in media e in bassa diluizione


che, più frequentemente, in alta o altissima diluizione.
Il metodo è stato reso organico dallo statunitense James Tyler Kent,
autore di un repertorio, famoso; da qui il nome di kentismo.
Quest’ultimo è senz’altro affascinante sul piano teorico. Ma per co-
minciare, non è affatto provato che un unico rimedio abbia la capacità di
coprire l’insieme dei sintomi sviluppati dal malato, e dunque di guarirne
la malattia. Già la regola del tripode di Hering costituisce una semplifica-
zione.
Inoltre, l’individuazione di un Simillimum unico è notevolmente lun-
ga, dunque scarsamente compatibile con l’attuale pratica medica quoti-
diana. Per ovviare a questo, i kentisti fanno uso di repertori nei quali si
trovano classificati in gruppi di sintomi analoghi i rimedi che compaiono
nella Materia medica. Tuttavia, l’uso di un repertorio al fine dell’indivi-
duazione del rimedio adeguato esige una lunga esperienza e molta atten-
zione nella selezione dei sintomi che si prenderanno in considerazione.
Concludendo: Hahnemann non faceva uso che di un solo rimedio alla
volta, certamente. Ma per lui era normale vedere ogni giorno i suoi pa-
zienti, e dunque cambiare i rimedi prescritti laddove non agivano; e del
resto, accadeva che prescrivesse per uno stesso paziente e una stessa
malattia 2 o 3 rimedi differenti, ma l’uno alternato all’altro.

2) I pluralisti
Senza disdegnare all’occasione il rimedio unico, prescrivono più ri-
medi nel corso della giornata a seconda della sintomatologia, ma in som-
ministrazioni separate.
Ad esempio:

— Per una tosse pertussoide:


Drosera 4 CH e Bryonia 4 CH
3 granuli alternati ogni 2 ore;

Pertussin 5 CH, 3 granuli prima di andare a letto, alternati con Sulfur


Iod. 5 CH.

I pluralisti modificano in parte o completamente il loro trattamento


seguendo l’evoluzione dei sintomi.

Ü
35 Il consulto omeopatico

3) I complessisti
Fanno uso di formule composte con l’aiuto di rimedi complementari,
generalmente in basse diluizioni.
Ad esempio:

— Per una tosse pertussoide:


Belladonna, 4 CH, 15 gocce ogni 2 ore
Bryonia, 4 CH, 15 gocce ogni 2 ore
Drosera, 4 CH, 15 gocce ogni 2 ore
Corallium, 4 CH, 15 gocce ogni 2 ore

A questo si aggiungono dei rimedi di terreno e di diatesi, in diluizioni


alte o medie.
Ad esempio:

— Per una tosse pertussoide:


Pertussin, 9 CH, 1 dose
Sulfur lod., 9 CH, 1 dose
Tuberculinum, 9 CH, 1 dose

In Francia, grazie ai lavori di Léon Vannier, prevale il sistema plura-


lista. Come abbiamo già detto, la maggior parte degli omeopati impiega
le basse diluizioni per i rimedi di drenaggio, le medie diluizioni per i
rimedi di sintomi e le alte diluizioni per le diatesi e il terreno. Questo,
tuttavia, non esclude che si possa praticare l’Omeopatia in modo magni-
fico seguendo gli altri metodi.
37

CAUSALITÀ E MODALITÀ

Le nozioni di causalità e di modalità sono fra gli elementi più originali


e più ricchi di novità del nostro metodo. Causalità e modalità permette-
ranno di individualizzare al massimo la nostra prescrizione.
Servendoci di queste due nozioni, noi praticheremo una buona medi-
cina omeopatica.

CAUSALITÀ

1) Definizione
Si intende per causalità l’avvenimento che è all’origine del disturbo da
curare. Si tratta della “causa” cara alle menti cartesiane, il sintomo eziolo-
gico, giustamente valorizzato nella repertorizzazione di Kent.

2) Classificazione

Causalità ereditarie e causalità acquisite


Vi sono delle causalità ereditarie. Sono di origine diatesica: sicosi,
psora, luesinismo, tubercolinismo. L’anamnesi ve le indicherà.
Essa vi farà determinare il rimedio di fondo, il nosodo bioterapico.
Vi sono causalità acquisite.
Durante l’interrogatorio del nostro paziente, esse si tradurranno in
quello che noi chiamiamo: “le conseguenze di...”: “è in seguito a... che
mi sono ammalato”. Conviene tenere sempre presente che la causalità
acquisita molto spesso è soltanto un elemento scatenante, un elemento
rivelatore del terreno diatesico.
Dietro la causalità acquisita, conviene ricercare la causalità ereditaria
diatesica che ci darà il rimedio di fondo del nostro paziente.

Ü
Causalità e modalità 38

Causalità fisica e causalità psicologica


La rubrica delle causalità acquisite è molto vasta. L’elemento sca-
tenante può riguardare, nella grande integrazione psicosomatica, sia il
corpo che la mente.
1) Causalità fisiche
Un certo numero di accadimenti concreti può stare all’origine del di-
sturbo da trattare.
Può trattarsi ad esempio di un’affezione scatenata dall’esposizione al
freddo. Il freddo secco richiede Aconitum, ma anche Colocynthis per le
coliche addominali migliorate stando piegato in due.
Freddo umido segna Dulcamara, la Dolce-Amara, notevole rimedio
dell’idrogenoidismo.
Il surmenage muscolare dello sportivo indica Rhus tox. e Arnica, con
il suo corteo di crampi, di indolenzimenti e dolori.
Il cuore forzato dello sportivo appartiene a Rhus tox. I traumi, per
esempio un incidente stradale, richiedono Arnica e Natrum sulf.
Mi ricordo di un pedone investito violentemente da un’automobile,
che cadendo aveva urtato la testa contro il marciapiede. L’infelice uscì
miracolosamente dal suo knock-out profondo quando lasciai scivolare
sotto la sua lingua il contenuto di una dose di Arnica 9 CH, for-
tunatamente disponibile nella più vicina farmacia.
Natrum sulf. è inoltre il rimedio delle conseguenze psicologiche, op-
pure psichiatriche, del trauma cranico. In alte diluizioni, è un notevole
rimedio della sindrome del traumatizzato.
Nux vomica può essere prescritto in tutte le intossicazioni, a con-
dizione di ritrovare i sintomi della sua patogenesi: abuso di farmaci, per
esempio tranquillanti, di alcol, di tabacco, eccessi alimentari.
Antimonium crudum con la sua lingua molto bianca “come ricoperta
di latte” è indicato per l’indigestione. Chamomilla per colui che abusa di
caffè, Thuja per il grande bevitore di tè, Kali bich. per l’amatore di birra.
Alcuni rimedi hanno un’intolleranza alimentare molto precisa. Sepia non
sopporta il caffè al latte. Il melone provoca diarrea in Arsenicum. i gelati
avvelenano Carbo veg., Pulsatilla, Arsenicum, Argentum nitr. La fame fa
ammalare Zincum. Le ostriche sono gravemente nocive per Lycopodium.
Sepia sviene all’odore di cucina, Ignatia a quello del tabacco.
2) Causalità psicologiche
Esse, per noi omeopati, sono di estrema importanza, poiché assomma-
no sia l’eziologia che il psichismo dei nostri pazienti.

Ü
39 Causalità e modalità

Il medico omeopata, in attento ascolto del suo paziente, non ignora


l’importanza dei traumi psichici nella genesi delle affezioni da curare.
Nel XX secolo si muore ancora per amore o, per lo meno, ci si può grave-
mente ammalare. lo ricordo che la moglie di un collega, brutalmente
morto in un incidente stradale, in poche settimane sviluppò un cancro
altamente evolutivo, mentre fino ad allora non c’era niente. Questa don-
na non aveva potuto sopportare la scomparsa del suo sposo.
Fra le causalità psicologiche, ricordate fra le altre:
— le conseguenze di un’emozione violenta: Gelsemium, Ignatia, Pulsa-
tilla.
— le conseguenze di una paura violenta: Aconitum, Gelsemium, Ignatia,
Opium
— gli effetti disastrosi di una collera violenta: Chamomilla, Nux vomica
— le pene d’amore: Ignatia, Natrum mur.
— il lutto crudele: Ignatia, Arnica
— la gelosia: Ignatia, Lachesis
— la contrarietà: Staphysagria
— il surmenage intellettuale: Phosphoric acid., Kali phos.

Lo studio di queste eziologie ci orienterà verso il buon rimedio, natu-


ralmente a condizione di ritrovare altri segni della sua patogenesi prima
di prescriverlo. Non dimenticate la regola del tripode di Hering.

MODALITÀ

1) Definizione
La modalità omeopatica definisce il modo in cui il sintomo signifi-
cativo del nostro paziente è migliorato o al contrario aggravato in un cer-
to numero di circostanze.
La causalità è l’elemento scatenante, eziologico. La modalità è l’ele-
mento modificatore. Essa traduce bene e precisa la specificità della rispo-
sta del soggetto all’aggressione.
Ciascuno fa la propria malattia:
Prendiamo ad esempio Pulsatilla. Questo rimedio ha come modalità
essenziale, generale: miglioramento all’aria aperta. Al contrario, è aggra-
vato allorché è chiuso in una camera calda. È in tal modo che in una
corizza che richiede la prescrizione di Pulsatilla diluita e dinamizzata

Ü
Causalità e modalità 40

l’interrogatorio farà rilevare che il naso si libera – miglioramento – quan-


do esce all’esterno, e che si ostruisce – aggravamento – quando rientra
nell’appartamento riscaldato.
Il dolore articolare di Rhus tox. ha come modalità essenziale di essere
migliorato dal movimento lento e prolungato. Quello di Bryonia è oppo-
sto, poiché c’è aggravamento al minimo movimento.

2) Classificazione
Secondo il loro carattere, noi distingueremo un certo numero di mo-
dalità. Un tentativo di classificazione permetterà di vederci chiaro.

a) Modalità di temperatura
L’aggravamento al caldo o al freddo.
Una delle modalità fra le più importanti per la scelta del nostro rime-
dio, è il comportamento del soggetto nei confronti del caldo e del freddo.
Esiste tutta una categoria di rimedi che si potrebbe chiamare: i rimedi
caldi. Non sopportano il calore e ne sono aggravati.
Inversamente, esistono dei rimedi freddi, i grandi freddolosi. Non sop-
portano il freddo e ne sono aggravati.
Questa modalità ha un enorme valore di orientamento, a tal punto che
certe tecniche repertoriali ne fanno un sintomo eliminatore. Tuttavia,
non deve essere valorizzato esageratamente. È necessario distinguere
bene se questo aggravamento al caldo o al freddo riguarda soltanto un
sintomo molto particolare – modalità locale – o al contrario sull’insieme
dei sintomi – modalità generale.
È così che Arsenicum, sul piano generale, è migliorato dal calore, ag-
gravato dal freddo. È un freddoloso che non sopporta il freddo. Perfino i
dolori brucianti di cui soffre sono paradossalmente alleviati dalle applica-
zioni calde. Ecco la modalità generale di Arsenicum.
Ma c’è un’eccezione: una cefalea di tipo congestizio – che deve esse-
re ben distinta dai dolori nevralgici – migliorata dal freddo o per Io meno
dal fresco. Il malato avverte una pesantezza nella testa che è migliorata
all’aria aperta, ma che riappare inesorabilmente rientrando in una came-
ra calda
Ugualmente, Baryta carb. è molto aggravato dal minimo freddo, ma la
sua cefalea è migliorata all’aria fresca.
Inoltre, bisogna sapere che se un aggravamento netto dei disturbi con
il calore è una grande indicazione per prescrivere uno dei rimedi che
possiede questa caratteristica, il fatto di non trovarla, mentre è presente

Ü
41 Causalità e modalità

l’insieme dei segni patogenetici di un rimedio, non deve impedirci, in


generale, di prescrivere questo rimedio.
L’elenco dei rimedi aggravati dal caldo e dal freddo è lungo, difficile
da memorizzare.
Però bisogna imparare almeno questo minimo elenco:
— sono aggravati dal caldo: Apis, Alumina, Arsenicum iod., lodum, Le-
dum, Pulsatilla, Secale.
— Sono aggravati dal calore del letto: Apis, Chamomilla, Ledum, Mercu-
rius, Opium, Pulsatilla, Secale, Sulfur.
— Sono aggravati dal freddo: Baryta carb., Arsenicum alb., I 3 Calcarea:
carb., phos., fluor., Causticum, China, Dulcamara, Graphites, Hepar
sulf., Kali carb., Lycopodium, Nitric acid., Nux vom., Phosphorus,
Psorinum, Rhus tox., Sepia, Silicea.

Questa rubrica, d’altra parte, richiede una più approfondita analisi.


Per es., Sulfur è aggravato dal calore, ma si tratta del calore del letto, la
notte. Il tempo caldo, invece, a condizione che sia secco, lo migliora.

b) Modalità circadiane
I ritmi circadiani modulano i nostri grandi rimedi.

1) Ritmo giorno-notte
Ricordiamo l’aggravamento notturno di tutti i luetici: Mercurius, Lue-
sinum, Aurum.
Ma ritroviamo questo aggravamento notturno anche in: Aconitum, Ar-
gentum nitr., Arsenicum, Calca rea, Chamomilla, China, Graphites, He-
par sul f., Kali carb., Lachesis, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox.
Sono numerosi i rimedi per i quali la notte è fonte d’angoscia.
L’aggravamento durante il giorno è più raro. Vi ritroviamo: Sepia, Sul-
fur, Natrum mur..

2) Ritmo mattino-pomeriggio-sera
Stanno peggio:
— il mattino: Lachesis, Natrum mur., Nux vomica
— prima di mezzogiorno: Sepia Sulfur.
— il pomeriggio: Belladonna, Lycopodium, Pulsatilla, Thuja.
— in serata: Arnica, Belladonna, Causticum, Lycopodium, Phospho-
rus, Pulsatilla, Sepia

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Causalità e modalità 42

3) Ritmo orario
Ritroviamo qui i rimedi-cronometri, che rivelano la loro patogenesi in
modo più pronunciato in determinati momenti della giornata.
Sono aggravati alle:
— prime luci dell’alba: Nux vomica
— ore 9 del mattino: Chamomilla
— ore 10: Natrum muriaticum
— ore il: Sulfur
— ore 15: Belladonna, Thuja
— ore 16: Causticum
— dalle ore 16 alle ore 20: Lycopodium
— dalle ore 18 alle ore 19: Hepar sulfur
— al crepuscolo: Pulsatilla, Phosphorus, Causticum, Calcarea carbo-
nica
— ore 21: Bryonia
— ore 23: Belladonna, Lachesis, Silicea
— da mezzanotte all’1: Arsenicum
— dalle ore 1 alle ore 3: Kali carbonicum
— ore 3: Bryonia
— dalle ore 3 alle ore 4: Thuja.
Ecco il nostro orologio omeopatico.

c) Modalità di stagione
Sono aggravati:
— in primavera: Lachesis
— in estate: Gelsemium
— in autunno: Rhus tox., Thuja, Mercurius
— in inverno: Psorinum, Aurum, Hepar sulfur, Kali carb., Silicea, Lue-
sinum.

d) Modalità climatiche
— il tempo umido aggrava tutti i rimedi della serie idrogenoide: prima
di tutto Natrum sulf., ma anche Dulcamara, Rhus tox., Thuja.
Sono inoltre aggravati dall’umidità i tre Calcarea: carb., phos.,
fluor.
Al contrario, il tempo secco aggrava: Causticum, Hepar sulf., Nux
vomica.

Ü
43 Causalità e modalità

— il temporale aggrava soprattutto Phosphorus e Rhododendron


— il vento aggrava Lycopodium, Nux vomica, Phosphorus e Chamo-
milla.
— la neve: Calca rea phos. è aggravato quando la neve si scioglie.

e) Modalità sensoriali
— Gli odori forti aggravano: Aurum, Belladonna, Ignatia, Nux vomi-
ca, Lycopodium, Phosphorus.
— Gli odori di alimenti infastidiscono Sepia e Arsenicum.
— Il rumore aggrava: Aconitum, Belladonna, Nux vomica.
— La musica infastidisce in particolare Sepia.
— Il contatto: Lachesis ed Hepar sulfur non sopportano né il contatto
né la pressione.
— La vista: la luce brillante è insopportabile per Belladonna, Calcarea
carb., Sepia (la sindrome degli occhiali da sole), Mercurius, Nux
vomica e Phosphorus.
— L’oscurità aggrava Arsenicum.

f) L’abbigliamento
Sono aggravati:
— spogliandosi: Arsenicum Nux vomica, Rhus tox.
— scoprendosi la testa: Hepar, Nux v., Rhus tox., Silicea
— coprendosi la testa: Lycopodium.

Sono migliorati:
— coprendosi pesantemente: Hepar sulfur, Rhus tox., Silicea, Psori-
num
— coprendosi la testa: Hepar, Nux v., Rhus tox., Silicea
— scoprendosi: Lycopodium
— slacciandosi gli abiti: Calcarea carb., Lycopodium, Nux v., Lache-
sis.

g) Alimenti e bevande
— Gli alimenti grassi infastidiscono Carbo v., Pulsatilla.
— Gli alimenti freddi aggravano Arsenicum, Lycopodium, Nux vomi-
ca, Rhus tox.
Migliorano Bryonia, Phosphorus, Pulsatilla.
— La carne di maiale aggrava Carbo veg. e Pulsatilla.

Ü
Causalità e modalità 44

— Il pane aggrava Pulsatilla e Bryonia.


— La pasticceria aggrava Pulsatilla.
— I cavoli aggravano Bryonia e Lycopodium.
— Lo zucchero e i dolciumi aggravano Argentum nitr.
— I legumi secchi aggravano Bryonia e Lycopodium.
— La frutta aggrava Bryonia, China, Pulsatilla.
— I gelati aggravano Argentum nitr.
— Il burro aggrava Carbo veg. e Pulsatilla.

Sono inoltre aggravati:


— dall’alcol: Lachesis, Nux v., Opium
— dal vino: Arsenicum, Arnica, Lycopodium, Carbo veg., Nux v.,
Opium, Silicea, Zincum
— dal latte: Calcarea, China, Sepia, Sulfur
— dal caffè : Causticum, Chamomilla, Ignatia, Nux v.
— dalla birra: Nux v. e Kali bich.

h) Modalità di posizione e di movimento


Il riposo:
— aggrava: Aurum, Lycopodium, Rhus, Pulsatilla, Calc. fluor.
— migliora: Belladonna, Bryonia, Nux v.

Il movimento:
— aggrava: Belladonna, Bryonia, Nux v., Causticum
— migliora: Lycopodium, Aurum, Pulsatilla, Calcarea fluor.
— Chamomilla è migliorato quando è trasportato in automobile.

Il riposo seduto:
— aggrava: Lycopodium, Pulsatilla, Rhus tox., Sepia
— migliora: Bryonia, Nux v.

Coricarsi:
— aggrava: Arsenicum, Aurum, Chamomilla, Lycopodium, Pulsatilla,
Rhus tox.
— migliora: Bryonia, Nux v.

Coricato sul lato destro:


— migliora: Phosphorus e Pulsatilla
— aggrava: Mercurius e Argentum nitr.

Ü
45 Causalità e modalità

Coricarsi sul lato ammalato.


— aggrava Baryta carb., Hepar sulfur e migliora Bryonia.

Coricarsi prono: migliora Medorrhinum.


Piegarsi in avant:i migliora Kali carb., piegarsi in due, Colocynthis.
Arsenicum sta meglio in piedi, Kali carb. seduto. Bryonia e Natrum
mur. coricati. Rhus tox. sta meglio cambiando posizione, Thuja sti-
randosi.

i) Modalità psicologiche
Come esiste un’eziologia psicologica, così il psichismo svolge un ruo-
lo importante nel comportamento dei nostri rimedi. Fra queste modalità
psicologiche, citiamo:
— La consolazione: Pulsatilla migliora se gli si presta un’attenzione com-
passionevole; al contrario, Natrum mur., Sepia, lgnatia non sopporta-
no di essere consolati.
— La contraddizione esaspera e aggrava Lycopodium, Nux v., Sepia,
Ignatia, Aurum.
— La distrazione migliora Calcarea phos. La società conviene a Kali carb.
e Lycopodium.

3) Lateralità
Alcuni dei nostri rimedi interessano in modo speciale un ben determi-
nato lato del nostro corpo. Similmente al fatto che vi sono persone destre
e mancine, così noi avremo rimedi destri e rimedi sinistri.
È ciò che viene chiamata la lateralità.
Questa nozione di lateralità frequentemente risulta evidente già in oc-
casione dell’interrogatorio. Molti dei nostri pazienti ci dicono: “È curio-
so, ma in me tutto succede a sinistra... o a destra”.
“Quando devo avere qualcosa, è sempre a sinistra... o a destra”.

Hanno una lateralità destra:


— soprattutto Arsenicum, Chelidonium, Kali carb., Lycopodium
— ma anche Bryonia, Belladonna, Calcarea carb., Causticum.

Hanno una lateralità sinistra:


— soprattutto Lachesis, Natrum sulfur.
— ma anche Argentum nitr., Berberis, Dulcamara, Sulfur, Thuja.

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Causalità e modalità 46

Gli alternanti:
— i malanni vanno da destra a sinistra: Lycopodium
— i malanni vanno da sinistra a destra: Lachesis.

Abbiamo così abbozzato questo importante capitolo delle causalità e


modalità in medicina omeopatica. Data la sua importanza, abbiamo te-
nuto a riservargli un posto particolare e a inserirlo come conclusione del
nostro trattato di Materia medica.
Infatti, la necessaria individualizzazione del rimedio omeopatico può
farsi solo attraverso la ricerca precisa delle eziologie e delle modalità,
cosa che comporta un interrogatorio minuzioso e particolareggiato.
La scoperta del simillimum passa attraverso questo cammino. La qua-
lità del medico omeopata si misura dalla finezza con la quale la sua pre-
scrizione si individualizza. “lmitatemi, ma imitatemi bene”, scriveva
Hahnemann ai suoi discepoli. È in tal modo che si fa della buona omeo-
patia.
47

IL DRENAGGIO

Quando un emuntorio dell’organismo, vale a dire un apparato di eli-


minazione (reni, fegato, ecc.) lavora in modo insufficiente o si è bloccato,
quando un sistema ghiandolare o tessutale è deficiente, o quando un trat-
tamento ben scelto secondo il Simillimum del paziente non produce i
risultati sperati, anzi si assiste al contrario ad un aggravamento o alla
comparsa di nuovi disturbi, è necessario stimolare gli organi di elimina-
zione per mezzo di rimedi dei quali si conoscono il tropismo organico o
le affinità fisiologiche.
Questa tecnica è stata denominata “Drenaggio”. Il termine esprime la
dinamica della terapia, che consiste nella stimolazione di uno o più orga-
ni con funzioni di eliminazione. In tal modo, vengono in qualche manie-
ra a trovarsi aperte le strade che permettono alle tossine messe in circolo
dal rimedio omeopatico di esteriorizzarsi, così da venire eliminate dal-
l’organismo. Allo stesso modo in cui si drena un terreno paludoso per
mezzo di canali razionalmente ideati, così un organo ammalato verrà
drenato dai rimedi razionalmente scelti, incanalando verso l’esterno le
sostanze di rifiuto attraverso l’entrata in azione degli emuntori appropria-
ti. Si trova così messo in pratica il grande principio di guarire procedendo
dalla parte più interna verso la superficie.
Certe scuole sono fedelissime alla teoria del drenaggio, che è stata
particolarmente valorizzata dai lavori di Nebel, Léon Vannier e Rouy.
Altri ritengono viceversa che una volta scelto il rimedio omeopatico se-
condo il principio di similitudine, spetti a quello solamente il compito di
drenare e di curare.
Nell’attuale pratica medica, il drenaggio è un aiuto prezioso.
Esistono diverse classificazioni dei rimedi di drenaggio.
La più semplice, nonché più correntemente utilizzata, fa riferimento

Ü
Il drenaggio 48

molto semplicemente alle affinità che determinati rimedi presentano ver-


so tale o tal altro organo. Così, i reni verranno stimolati da Berberis, Soli-
dago. Il fegato da Chelidonium, Taraxacum e Carduus marianus; la pelle
da Fumaria, Saponaria e Viola tricolor. Altri rimedi serviranno a tonifica-
re le vene, come Aesculus, Hamamelis, Hydrastis, Viburnum; o le muco-
se rinofaringee, come Allium cepa, Euphrasia, Sabadilla o Kali iodatum.
Gli esempi potrebbero continuare, gli schemi di trattamento presentati
in questa opera offrono un gran numero di formule di drenaggio che pos-
sono risultare utili al medico.
Il drenaggio può realizzarsi secondo due tecniche principali:
— chiamando in aiuto dei rimedi fitoterapici, anzi più precisamente
gemmoterapici, al fine di stimolare direttamente l’organo responsabi-
le dell’eliminazione: è questo il dominio della Fitoterapia rinnovata.
Ad esempio, Pilosella TM (Tintura di Pilosella), Rubia TM (Tintura di
Garanza) sono due eccellenti diuretici non tossici che stimolano il pa-
renchima renale. Li si utilizzerà per drenare i reni.
— rivolgendosi all’organoterapia diluita e dinamizzata, che, come ve-
dremo in seguito, grazie all’innescarsi di un meccanismo immunitario
libera l’organo eliminatore dai complessi a base di auto-anticorpi ini-
bitori, stimolandone il funzionamento. Il rene verrà così stimolato dal-
la somministrazione di Supposte Rene 4 CH.

IL DRENAGGIO
per mezzo della gemmoterapia clinica

Vogliamo attirare la vostra attenzione su una forma più attuale del


drenaggio omeopatico, che fa uso di (diluizioni) prime decimali di mace-
rati vegetali preparati sia a partire da germogli freschi di determinati al-
beri, sia a partire da tessuti vegetali in via di crescita e di moltiplicazione.
Quest’applicazione del drenaggio, denominata gemmoterapia clinica, è
estremamente interessante nella misura in cui permette di realizzare una
reale terapia a base di tessuti vegetali.
Le applicazioni terapeutiche dei principali drenanti utilizzati da que-
sto metodo sono i seguenti:

Ü
49 Il drenaggio

DAL PUNTO Dl VISTA GENERALE

Betula pubescens gemme (Mac. Glic.) 1 D (Betulla): questo tonico gene-


rale aumenta le difese dell’organismo, combattendo l’astenia psicofi-
sica.
Quercus peduncolata gemme (Mac. GIic.) 1 D o ghiande (Quercia): pos-
siede un’azione simile e complementare a quella di Betula pubescens.

APPARATO POLMONARE
Carpinus betulus gemme (Mac. GIic.) 1 D (Carpine): agisce a livello del
rinofaringe e della trachea, assicurando la cicatrizzazione delle muco-
se danneggiate e sopprimendo gli spasmi. Indicato nelle rinofaringiti
spastiche e croniche, nelle tracheiti e nelle tracheobronchiti. È un an-
titosse.
Corylus avellana gemme (Mac. GIic.) 1 D (Nocciolo): è prima di tutto un
antisclerotico che ristabilisce l’elasticità del tessuto polmonare. Indi-
cato nell’enfisema e nella sclerosi polmonare.
Rosa canina gemme (Mac. Glic.) 1 D (Rosa di macchia): prescritto unita-
mente a Ribes g. (Mac. Glic.) 1 D in ragione di 50 gocce al giorno di
ciascun rimedio, è efficace nelle rinofaringiti infantili.
Viburnum lantana gemme (Mac. Glic.) 1 D (Clematide): esercita un’azio-
ne sedativa sul sistema neurovegetativo polmonare, inibendo lo spa-
smo bronchiale. Indicato nelle asme di eziologia diversa e nelle disp-
nee asmatiche.

APPARATO CARDIOVASCOLARE

Disturbi della circolazione arteriosa


Olea Europea (Mac. Glic.) 1 D (Olivo): ha un’azione ipotensiva e anti-
sclerotica sulle arterie. Normalizza il tasso di colesterolo del sangue.
Indicato nel l’arteriosclerosi e nell’ipertensione arteriosa.
Prunus amygdalus gemme (Mac. Glic.) 1 D (Mandorlo): è comple-
mentare ad Olea, del quale accentua l’azione ipotensiva e antiscle-
rotica. Presenta le stesse indicazioni.
Syringa vulgaris gemme (Mac. Glic.) 1 D (Lillà): agisce in modo più speci-
fico sulle arterie coronariche del cuore. È un antispastico che assicura

Ü
Il drenaggio 50

una migliore nutrizione del miocardio. Indicato nell’angina pectoris e


nelle sindromi coronariche.
Populus nigrum gemme (Mac. Glic.) 1 D (Pioppo): agisce sul sistema arte-
rioso delle gambe, di cui sopprime gli spasmi. Favorisce lo stabilirsi di
una circolazione collaterale e combatte i disturbi trofici associati.
Cercis siliquastrum gemme (Mac. Glic.) 1 D (Albero della Giudea): agisce
in modo mirabile in quei soggetti che presentano una circolazione
arteriosa alterata. Possiede un’indicazione precisa: il morbo di Bürger,
o arterite giovanile.

Disturbi della circolazione venosa


Sorbus domestica gemme (Mac. GIic.) 1 D (Sorbo): grande regolatore
della circolazione del sistema venoso, del quale combatte i fenomeni
di congestione. Tonifica le pareti venose. Rimedio più che altro fem-
minile, indicato nei disturbi circolatori della menopausa, nell’iper-
tensione venosa, nei postumi di flebiti, in caso di varici e di terreno
varicoso o di gambe pesanti.
Castanea vesca gemma (Mac. Glic.) 1 D (Castagno): i germogli del casta-
gno esercitano la loro azione soprattutto sulla circolazione linfatica, e
costituiscono un drenaggio del sistema linfatico a livello degli arti infe-
riori. È bene associarli a Sorbus nel trattamento dei disturbi circolatori
venosi a carico delle gambe.
Aesculus hippocastanum gemme (Mac. Glic.) 1 D (Castagno d’India): in-
dicato in caso di emorroidi.

Disturbi della crasi sanguigna


Sono tre le gemme che agiscono in modo da diminuire la capacità di
coagulazione del sangue:

Cornus sanguinea gemme (Mac. Glic.) 1 D (Corniola): indicato quando il


test di resistenza all’eparina risulta avere dei valori aumentati.
Prunus amygdalus Scorza Interna di Radice (Mac. Glic.) 1 D (Mandorlo):
quando vi è un aumento del tasso di protrombina.
Citrus Iimonum Scorza Interna di Fusto (Mac. Glic.) 7 D (Limone): quan-
do vi è un aumento del tasso di fibrinogeno sanguigno.

Ü
51 Il drenaggio

Disturbi cardiaci
Crataegus oxyacantha gemme (Mac. Glic.) 1 D (Biancospino): eccellente
regolatore dei movimenti cardiaci, che da esso vengono rallentati.
Tonifica il miocardio, ed esercita un’azione sedativa su tutte le algie
precordiali. Indicato nell’insufficienza cardiaca e sintomi ad essa asso-
ciati, nelle tachicardie e negli stati di aritmia come pure nelle algie
precordiali.

Disturbi della formula sanguigna


Tamaris gallica gemme (Mac. GIic.) 1 D (Tamarisco): agisce sulla linea
rossa stimolando la formazione delle emazie. Anemie normocrome.
Vitis vinifera radichette (Mac. GIic.) 1 D (Vite): regolarizza la linea bian-
ca.

APPARATO DIGERENTE

Fegato
Secale cereale radichette (Mac. Glic.) 1 D (Segale): stimola direttamente
la cellula epatica. Indicato negli itteri infettivi e nei postumi di ittero.
Rosmarinus officinalis gemme (Mac. Glic.) 1 D (Rosmarino): possiede
un’azione orientata più decisamente verso la vescica biliare. È un otti-
mo antispastico che regolarizza la motilità della cistifellea stessa. Lievi
insufficienze epatiche, discinesie biliari.
Juniores communis germogli giovani (Mac. Glic.) 1 D (Ginepro): i germo-
gli giovani di ginepro agiscono nell’insufficienza epatica molto inten-
sa, con prove epatiche fortemente alterate. Juniperus è il rimedio del
fegato che è decisamente carente nella fase di scompenso (itteri, cirro-
si varie, ecc.).

Stomaco
Ficus carica gemme (Mac. Glic.) 1 D (Fico): normalizza la secrezione dei
succhi gastrici ed esercita un’azione cicatrizzante sulla mucosa. Indi-
cato nelle ulcere gastriche e nelle gastriti.

Intestino
Vaccinum vitis idaea gemme (Mac. Glic.) 1 D (Mirtillo): va prescritto ogni
qualvolta il transito intestinale è alterato, sia in iper- (nelle sindromi

Ü
Il drenaggio 52

diarroiche) che in ipo- (nella stipsi), ovviamente dopo aver eliminato


del tutto l’eziologia organica dei disturbi.

APPARATO NERVOSO
Alnus glutinosa gemme (Mac. Glic.) 1 D (Ontano): migliora la cir-
colazione cerebrale e tonifica le pareti arteriose. Indicato nei postumi
di emorragie cerebrali e nel rammollimento cerebrale.
Tilia gemme (Mac. Glic.) 1 D (Tiglio): buon tranquillante, del tutto privo
di tossicità. Vari stati di ipereccitabilità nervosa, insonnia.

APPARATO OSTEO-ARTICOLARE

Artrosi
Necessita della somministrazione di tre gemme specifiche, da pre-
scriversi in ragione di 50-75 gocce quotidiane assunte in contemporanea.

Pinus montana gemme (Mac. Glic.) 1 D (Pino): indicato nei reumatismi


cronici d’origine non infiammatoria, qualunque sia la loro localizza-
zione: artrosi vertebrale, gonartrosi, coxartrosi, ecc..
Ribes nigrum gemme (Mac. Glic.) 1 D (Ribes nero): notevole cortisone-
like, privo di qualunque rischio iatrogeno.
Vitis vinifera gemme (Mac. Glic.) 1 D (Vite): trova le sue indicazioni nel
reumatismo deformante fortemente doloroso e nell’artrosi delle picco-
le articolazioni.

Gotta
Fraxinus excelsior (Mac. Glic.) 1 D (Frassino): regolarizza l’uricemia. In-
dicato nella gotta cronica, con o senza manifestazioni acute.

Decalcificazione
Abies pectinata gemme (Mac. Glic.) 1 D (Abete): favorisce il fissaggio del
calcio sulle ossa. Indicato soprattutto nei bambini in caso di decalcifi-
cazione ossea, di rachitismo, di carie dentarie, di ipertrofie linfoghian-
dolari.

Ü
53 Il drenaggio

APPARATO URO-GENITALE
Sequoia gigantea gemme (Mac. Glic.) 1 D (Sequoia): questa gemma è un
eccellente anti-senescente dell’uomo anziano. Agisce in modo ammi-
revole sul piano geriatrico, e provoca nel vecchio un senso di euforia
contemporaneamente ad un recupero delle forze sul piano sia fisico
che morale. La sua azione si esercita in modo particolare a livello del-
la prostata. È indicato nelle ipertrofie e negli adenomi prostatici, come
pure nei disturbi trofici e psichici della senescenza.
Rubus idaeus gemme (Mac. Glic.) 1 D (Lampone): esercita un’azione ini-
bitrice sul lobo anteriore dell’ipofisi, e regolarizza la produzione ova-
rica. Indicato nelle sindromi iperfollicoliniche e nelle dismenorree.

PELLE
Ulmus campestris gemme (Mac. Glic) 1 D (Olmo): trattamento del-
l’eczema umido.
Cedrus Libani (Cedro): trattamento dell’eczema secco.

ALLERGIA
Ribes nigrum gemme (Mac. Glic.) 1 D (Ribes nero): le gemme di Ribes
costituiscono un rimedio importantissimo; la sua azione si esercita a
livello della cortico-surrenale, della quale stimola la secrezione di or-
moni anti-infiammatori. Possiede una netta azione antiallergica. Indi-
cato negli stati infiammatori in cui la velocità è molto alta, e negli stati
allergici quale che sia il loro quadro clinico, riniti, bronchiti, acne,
gastriti, emicranie, orticarie, edema di Quincke, reumatismo allergi-
co.

Utilizzato con accortezza seguendo le direttive provenienti dal-


l’esperienza clinica, il drenaggio ottenuto per mezzo di macerati di gem-
me fresche dà buoni risultati.
La posologia usuale per tutti questi rimedi è di 50-100 gocce al giorno
di ognuno dei macerati prescritti, sempre alla prima diluizione decimale,
da prendersi in un po’ d’acqua prima dei pasti separatamente o mescolati
al momento nel medesimo bicchiere.
Queste dosi vanno logicamente modificate a seconda delle reazioni
individuali di ogni singolo malato: il medico potrà diminuirle o al contra-
rio, aumentarle.
55

L’ORGANOTERAPIA
DILUITA E DINAMIZZATA

L’organoterapia diluita e dinamizzata è quella terapia che agisce sulle


varie ghiandole e sui vari tessuti del corpo umano al fine di correggerne il
funzionamento alterato, facendo uso di estratti ghiandolari e tissulari
omologhi diluiti e dinamizzati.
Per comprendere il carattere d’originalità di tale metodo, va sottoline-
ato in che cosa esso differisce dall’opoterapia tradizionale.
Nella pratica medica corrente, l’opoterapia fa uso di ormoni, isolati
dalla ghiandola o elaborati per via di sintesi, e di estratti di organi totali
polverizzati. Il modo d’azione del prodotto utilizzato al livello allopatico
è ancora non ben precisato; il più delle volte esso svolge un puro effetto
palliativo, di sostituzione, agendo a livello dei recettori periferici e dun-
que mettendo in cortocircuito, “shuntando” l’organo da trattare.
L’organoterapia diluita e dinamizzata è una cosa diversa. Essa fa uso
di estratti tissulari e ghiandolari allo stato non concentrato, diluiti e dina-
mizzati secondo il metodo hahnemanniano. In questo caso, non si tratta
di ottenere un effetto di sostituzione o palliativo, ma di correggere il fun-
zionamento alterato della ghiandola o del tessuto in questione, agendo
direttamente su di loro mediante una stimolazione o un’inibizione che
seguono regole ben precise.
Un facile esempio ci consentirà una migliore comprensione di tale
differenza. Quando ad un malato affetto da insufficienza tiroidea sommi-
nistriamo dell’estratto tiroideo in dosi di 0,10 g stiamo facendo opotera-
pia: stiamo mettendo la tiroide in cortocircuito, la mettiamo fuori causa
rimpiazzandola in qualche modo con un estratto ormonale esogeno.
Al contrario, in organoterapia prescriveremo allo stesso malato delle
diluizioni di Thyroidea 4 oppure 7 CH, unitamente – a seconda dei casi –
ad altri estratti organoterapici. Avremo così tutte le condizioni per inter-

Ü
L’organoterapia diluita e dinamizzata 56

venire direttamente sulla ghiandola e di stimolarne il funzionamento, evi-


dentemente a condizione che vi sia una possibilità di recupero fisiologico
da parte della tiroide, il che esclude le gravissime insufficienze tiroidee
(tipo mixedema).

PRINCIPI Dl APPLICAZIONE
L’organoterapia diluita e dinamizzata, come stabilito dalla clinica, si
basa su due principi fondamentali che bisogna sempre tenere a mente.

Primo principio: “L’organo agisce sull’organo”


Una delle nozioni essenziali dell’organoterapia riguarda la specificità
cellulare, ghiandolare o tissulare. L’organo ammalato è sensibile in ma-
niera elettiva al suo omologo sano: si tratta di un’applicazione particolare
del principio di identità. Per agire su tale organo, è conveniente sommini-
strare degli estratti di quello stesso organo. Si può curare l’intestino som-
ministrando degli estratti diluiti di intestino, curare il cuore con degli
estratti di cuore o il pancreas con del tessuto pancreatico.
L’enunciazione di questo principio non ha assolutamente nulla di gra-
tuito. Con la dimostrazione clinica, è possibile fornire una spiegazione
scientifica al fenomeno dell’attività specifica dell’organo sull’organo, al
di là della soglia delle dosi sostitutive. Si tratta con ogni probabilità di un
meccanismo immunopatologico, che costituisce un caso particolare del-
la più generale teoria degli auto-anticorpi.
Dopo esser stata messa in dubbio dagli immunologi moderni, la for-
mazione degli auto-anticorpi – fatta eccezione per alcune malattie parti-
colari – è stata dimostrata. Si tratta di un fenomeno generale, e oggi si
riconosce che ogni singolo organo del corpo umano si trova in equilibrio
con i suoi stessi auto-anticorpi.
Noi stessi, sulla scia dei lavori del Dott. Bergeret, abbiamo messo a
punto insieme al biologo Duraffour una reazione di flocculazione che
permette l’individuazione di questi auto-anticorpi. Abbiamo stabilito un
metodo che mette in evidenza gli auto-anticorpi specifici di organi, basa-
to anch’esso su delle reazioni di flocculazione tali da poter stabilire il
limite tra il tasso fisiologico di auto-anticorpi e quello patologico.
Un organo ammalato, o anche solamente senescente, attraverso delle
modificazioni cellulari acquisisce delle proprietà antigeniche e genera
nell’organismo degli auto-anticorpi. Questi ultimi si dimostrano aggressi-
vi non solo nei confronti del tessuto danneggiato, ma anche verso quello

Ü
57 L’organoterapia diluita e dinamizzata

sano od in via di ricostituzione grazie ad una comunanza antigenica tra


tessuto danneggiato e tessuto sano. Così ad esempio nelle nefriti, il paren-
chima renale ammalato genera degli auto-anticorpi che vanno ad attacca-
re la parte di rene rimasta sana, impedendo la ricostituzione cellulare: la
malattia mantiene la malattia. Per poter spezzare questo cerchio patoge-
no, bisogna neutralizzare l’eccesso di auto-anticorpi; e a tal fine, il meto-
do migliore è quello di mettere in atto una desensibilizzazione specifica
tramite la somministrazione al malato di dosi bassissime, o addirittura
infinitesimali, di estratti provenienti dall’organo sano. Tale desensibiliz-
zazione produce dei risultati terapeutici sicuri.

Secondo principio: “Attività trifasica del rimedio organoterapico”


Le regole per quanto riguarda la posologia dell’Organoterapia sono
state stabilite dal Dott. Fortier Bernoville e dal Dott. Martiny.
Queste sono:
— le basse diluizioni di organi sono stimolanti;
— le alte diluizioni di organi sono inibenti;
— le medie diluizioni sono regolatrici.

Per basse diluizioni si intendono la 4 CH e la 5 CH omeopatiche, per


medie diluizioni la 7 CH e per alte diluizioni la 9 CH, la 12 CH fino alla
30 CH. È così che Folliculine 4 CH stimola la secrezione ovarica di folli-
colina, Thyroidea 4 CH la secrezione tiroidea, Cortico-surrenale 4 CH
quella della corteccia surrenale. Le diluizioni a partire dalla 9 CH, al con-
trario, inibiscono la secrezione delle corrispondenti ghiandole.
Tuttavia, non bisogna pensare che queste cifre abbiano un valore asso-
luto. La soglia di variabilità dell’attività clinica delle diluizioni organote-
rapiche può cambiare in funzione della sensibilità individuale del pa-
ziente.
Per esempio, una diluizione teoricamente inibente può al contrario
rivelarsi stimolante e aggravare un caso clinico.
Bisogna dunque essere sempre diffidenti riguardo alle reazioni indivi-
duali e non lasciarsi sorprendere.
Le principali indicazioni cliniche dei maggiori organoterapici diluiti e
dinamizzati sono le seguenti:
— Artère 7 CH: ipertensione arteriosa
— Aorte 7 CH: arteriosclerosi
— Bilinum 4 CH (bile): insufficienza biliare

Ü
L’organoterapia diluita e dinamizzata 58

— Bulbinum 9 CH (bulbo rachideo); insonnia


— CalcuI biliaire 9 CH: litiasi della cistifellea
— Calcul renal 9 CH: litiasi renale
— Cartilago 7 CH (cartilagine articolare); artrosi generalizzata
— Cerebellum 7 CH (cervelletto): vertigini e tremori d’origine cerebella-
re
— Cerebrum 4 CH (cervello totale): astenia cerebrale
— Cholesterinum 7 CH: arteriosclerosi
— Diaphragme 4 CH: insufficienza respiratoria, dispnea asmatica ed en-
fisematosa
— Disci cervicales 7 CH (disco intervertebrale cervicale): artrosi cer-
vicale
— Disci lumbales 7 CH (disco intervertebrale lombare): artrosi lombare
— Disci thoracales 7 CH (disco intervertebrale dorsale): artrosi dorsale
— Duodenum 4 CH: ulcera duodenale
— Fibrinum 9 CH (fibrina): ipercoagulabilità sanguigna
— Hémoglobine 4 CH: anemia rossa con abbassamento del tasso di
emoglobina
— Hépatine 4 CH (fegato): insufficienza epatica, ittero
— Histaminum 9 CH: disturbi allergici
— Hypothalamus 9 CH: limita l’appetito
— Medullos 7 CH (midollo osseo): anemia rossa, artrosi
— Muqueuse du colon 4 CH: stipsi atonica
— Muqueuse du colon 9 CH: disturbi colitici di tipo spastico
— Muqueuse stomacale 4 CH: ulcera gastrica, gastrite
— Myocarde 7 CH: insufficienza del miocardio
— Nephrine 4 CH (rene): insufficienza renale, obesità, cellulite
— Osséine 4 CH: ritardo nel consolidamento delle fratture, decalci-
ficazione
— Pancréine 4 CH (pancreas): insufficienza digestiva dovuta a insuf-
ficienza pancreatica
— Pulmine 7 CH (polmone totale): insufficienza respiratoria, dispnea
asmatica ed enfisematosa
— Thymusinum 4 CH (timo): ritardo di crescita, ritardo intellettuale nel
bambino
— Utérus 9 CH: fibroma uterino

Ü
59 L’organoterapia diluita e dinamizzata

— Vertèbre 9 CH: artrosi vertebrale


— Veine 4 CH: insufficienza delle pareti venose, varici
— Veine 7 CH: ipertensione arteriosa.

La posologia è in genere di una supposta o una fiala 3 volte a setti-


mana, alternando se necessario gli organi da prescrivere.
Va notato che la specificità dei rimedi organoterapici non implica che
si debba a tutti i costi ricercare la massima precisione all’atto della pre-
scrizione; ad esempio il prelievo arteria permette di curare la maggior
parte dei disturbi arteriosi. Per curare un’arterite degli arti inferiori è suffi-
ciente prescrivere Artere o Artere Fémorale. L’intera organoterapia gravi-
ta attorno a circa 200 rimedi-chiave.
61

LA LITOTERAPIA DECHELATRICE

Definizione e basi teoriche


La litoterapia dechelatrice fa uso di minerali e di rocce diluiti e dina-
mizzati. Essa appartiene al gruppo delle mineraloterapie, il cui fine è di
far migliorare l’ammalato con la somministrazione di soluzioni oligome-
talliche e oligometalloidiche. Si tratta di una delle nostre bioterapie che
agiscono sul terreno malato cercando di normalizzare dei circuiti meta-
bolici alterati da un blocco a livello enzimatico.
È nota l’importanza del ruolo svolto dagli enzimi e dalla catalisi nei
fondamentali processi metabolici. Si conosce anche l’importanza di de-
terminati metalli e metalloidi, allo stato di tracce, nell’attività di alcuni
enzimi: tra l’altro sono stati fatti notevoli studi sull’azione dello ione fo-
sforo, dello ione cobalto e dello ione rame.
Numerosi disturbi patologici trovano la loro origine in un deficit enzi-
matico che provoca delle alterazioni metaboliche. Questi deficit sono di
due specie. Può trattarsi della totale assenza nell’organismo dell’enzima
indispensabile: è questo il caso delle malattie dovute a deficit enzimatici
di carattere ereditario, come la fenilchetonuria. Può anche trattarsi del
l’inattivazione dell’enzima necessario, che è presente, ma non attivo a
causa del mancato intervento dello ione metallico indispensabile alla sua
azione.
Avrete notato che non parliamo di carenza metallica o metalloidica.
Infatti, visto come vanno le cose oggi nel nostro mondo occidentale, e
con le abitudini alimentari cui siamo sottoposti, tranne casi eccezionali,
non vi sono carenze di oligoelementi. Certamente, nella nostra alimenta-
zione possono esserci degli squilibri. In particolare, pensiamo che a cau-
sa dell’impiego di eccessive quantità di concime a base di potassio per
uso agricolo, vi è un eccessivo apporto di potassio mentre è insufficiente

Ü
La litoterapia dechelatrice 62

quello di magnesio: è quindi bene integrare la nostra dieta con un appor-


to ponderale di magnesio.
Ma, a parte questo caso, i valori riscontrati nell’analisi del siero san-
guigno non provano in modo significativo l’esistenza di carenze ben de-
finite; i metodi di cui si fa uso, anche quelli spettrofotometrici, sono al-
quanto approssimativi.
In compenso, si conoscono molti casi nei quali una malattia ha – teo-
ricamente – alla sua base una carenza di ioni metallici, e in cui tuttavia la
percentuale di tali ioni risulta assolutamente normale. Ad esempio, la
maggior parte delle tetanie presentano nel sangue delle percentuali di
fosforo, di magnesio e di calcio normali; nell’osteoporosi, il bilancio fo-
sfocalcico è normale. Il soggetto spasmofilo, come quello affetto da
osteoporosi, riceve una dieta alimentare sufficientemente ricca in calcio
e in fosforo; tuttavia, è come se a questi pazienti mancasse il fosforo e il
calcio. La tendenza tradizionale dei medici è quella di aumentare in ma-
niera considerevole le dosi di calcio e di fosforo, mentre si sa bene che
l’organismo reagirà rifiutando il calcio e il fosforo in eccesso.
Una semplice analisi del fenomeno dovrebbe portare il medico a
comprendere che, quando un malato presenta dei disturbi spiegabili fi-
siologicamente con una mancanza di calcio e di fosforo laddove il suo
organismo ne riceve a sufficienza (e ne contiene a sufficienza), non biso-
gna utilizzare gli ioni in questione, perché vuoI dire che è presente un
blocco ad un qualche livello. Ed è assurdo voler provocare un aggrava-
mento al malato. Meglio liberare gli ioni che all’apparenza mancano nei
suoi processi metabolici.
Un esempio che fornisce una chiara dimostrazione di tali blocchi me-
tallici ci viene fornita dal rame. Si sa che le soluzioni oligometalliche di
rame sono degli eccellenti anti-infettivi: la somministrazione di fiale di
gluconato di rame alla 5a decimale hahnemanniana è ormai diventata un
classico per il medico bioterapeuta nelle varie affezioni virali, influenza
compresa. Orbene, in tutte queste malattie a forte carattere infettivo e
infiammatorio, il rame sanguigno – la cupremia — non solo non è dimi-
nuito, ma al contrario è sensibilmente aumentato. È come se quel rame
fosse incapace di intervenire nei meccanismi di difesa, come se in qual-
che modo fosse bloccato, e dunque inutilizzabile.
Questo blocco di ioni metallici prende il nome di “chelazione”. Gli
ioni indispensabili vengono sequestrati, chelati, imprigionati, e di conse-
guenza ritirati dal metabolismo attivo.
La chelazione di uno ione metallico si compie all’interno di una mole-

Ü
63 La litoterapia dechelatrice

cola organica, che imprigiona lo ione alla stregua di una chela di gran-
chio (la chélé greca), utilizzandolo per la costituzione di una nuova mo-
lecola, dalla quale il metallo non potrà venire estratto se non con la sua
distruzione, e dunque attraverso la mineralizzazione.
Un classico esempio di azione chelante ci viene fornito dalla neutra-
lizzazione, all’interno dell’organismo, dell’arsenico tossico mediante la
somministrazione di B.A.L., o British Anti-Lewisite.
Lo ione arsenico viene chelato, bloccato; e poiché non interviene più
nel metabolismo, perde le sue proprietà tossiche. Allo stesso modo, le
intossicazioni da cadmio o da cromo verranno curate per mezzo di un
altro agente chelato, vale a dire l’E.D.T.A. calcico.
Questi processi di chelazione degli ioni metallici e metalloidici non
sono affatto dei fenomeni eccezionali; al contrario, essi sono estrema-
mente frequenti, in quanto sono una delle conseguenze dell’inquina-
mento di cui è vittima il nostro mondo moderno. La saturazione di so-
stanze di scarto e di zolfo (la maggior parte delle molecole chelate con-
tengono zolfo, che è l’elemento responsabile della chelazione) nell’aria
che respiriamo, come pure la presenza nei cibi che ingeriamo di tracce di
pesticidi e di insetticidi inorganici, fornisce un apporto eccessivo di che-
lanti. Allo stesso tempo, il preoccupante inquinamento costituisce una
chemioterapia esagerata, e porta alla costituzione di chelati metallici; da
qui il crearsi di alterazioni metaboliche anche gravi. Le dosi eccessive e
ripetute di tranquillanti, di antibiotici, di analgesici, di sonniferi, di corti-
coidi, di sulfamidici e di diuretici consumate da una grossa fetta di popo-
lazione moltiplicano gli agenti chelanti e vanno ad arricchire la patologia
iatrogena.
Il problema che deve affrontare il medico bioterapeuta è dunque quel-
lo di liberare lo ione metallico “sequestrato” all’interno del chelato, per
reintrodurlo all’interno del circuito metabolico laddove è necessario.
L’impiego di diluizioni hahnemanniane del metallo consente di libe-
rare una parte dello ione sequestrato.
Ciò è stato dimostrato dalle ricerche del Prof. Lapp e della signorina
Wurmser, riprese poi dal Prof. Cier.
Nel 1955, la signorina Wurmser e il Prof. Lapp studiano la cinetica
delle eliminazioni dell’arsenico sotto l’influenza dello stesso tossico dilu-
ito e dinamizzato. Le diluizioni hahnemanniane di arsenico, nel caso
specifico la 7 CH, sono in grado di rimettere in movimento l’arsenico
bloccato nell’organismo dell’animale. Ricerche della stessa natura sono
state intraprese anche sul bismuto e sul piombo.

Ü
La litoterapia dechelatrice 64

Siamo di fronte ad una dimostrazione sperimentale del vecchio princi-


pio di identità, dove il veleno diluito e dinamizzato diventa il rimedio da
utilizzare contro il veleno stesso.
Tale principio di identità, esattamente allo stesso modo del principio
dei simili verificato sperimentalmente sull’uomo da Hahnemann, costitu-
isce un caso particolare della legge d’analogia.
L’analogia interviene non solamente in relazione allo ione metallico –
ed eccoci nell’ambito dell’oligometalloterapia – ma anche in rapporto
alla struttura stessa del chelato responsabile del “sequestro”: ed eccoci
così alla litoterapia dechelatrice.
Per finire, perché piuttosto che la sostanza chimica isolata si fa uso del
minerale e della roccia naturali?
Certamente, è a causa di una tendenza naturale della nostra mentalità.
Abbiamo basato l’organoterapia diluita e dinamizzata sull’impiego di
estratti di organi e tessuti presi nella loro totalità, e non di ormoni isolati.
La fitoterapia rinnovata e la gemmoterapia fanno uso di tinture madri e di
macerati che apportano il totum vegetale nella sua complessità sinergica.
Fatta eccezione per casi particolari, rifiutiamo il principio attivo isolato.
Per di più, il nostro Maestro Hahnemann ha dimostrato che, anche dal
punto di vista chimico, è meglio preferire la sostanza naturale a quella
prodotta in un laboratorio, ogni qualvolta possibile. La Calcarea Carboni-
ca di Hahnemann è il calcare raccolto all’interno delle conchiglie di ostri-
che; Natrum muriaticum è il sale marino, mentre Graphites è proprio la
grafite tratta dalla mina.
Ma se la ragione risiedesse unicamente in una tendenza intellettuale,
ci troveremmo nel campo del soggettivo, e dunque fuori della scienza. A
nostro avviso, l’impiego di rocce e minerali diluiti e dinamizzati è giusti-
ficato nella misura in cui esiste un’analogia strutturale cristallina tra il
minerale e il chelato dal quale bisogna liberare lo ione metallico.
È perché i complessi chelanti che trattengono Ca e P hanno una strut-
tura cristallografica appartenente al sistema quadratico e a quello esago-
nale che noi, per curare le colonne affette da artrosi e da osteoporosi dei
senescenti, utilizzeremo Feldspath quadratique e non il Feldspath tricli-
no, assieme ad Apatite diluito e dinamizzato. ChaIcopyrite aurifera, (un
solfuro di ferro e di rame) che cristallizza nel sistema quadratico, verrà
utilizzato – dopo diluizioni e dinamizzazioni – in tutti i processi infettivi
al fine di liberare lo ione rame chelato. Gli esempi potrebbero continua-
re, e il loro numero aumenta a mano a mano che la conoscenza dei com-
plessi chelanti progredisce.

Ü
65 La litoterapia dechelatrice

In questo campo, abbiamo riscontrato che la maggior costanza d’azio-


ne clinica si ritrova nella 8a diluizione decimale hahnemanniana (1.10–8)
e nella forma fiala ad assorbimento perlinguale. I rimedi litoterapici ver-
ranno quindi prescritti in questa diluizione e sotto questa forma. Ad
esempio, in caso di artrosi vertebrale si prescriverà: 1 fiala perlinguale di
Feldspath quadratique D 8, tre volte a settimana.

CLINICA
Il campo d’applicazione terapeutica della litoterapia dechelatrice è va-
stissimo.

Apparato osteo-articolare

a) L’artrosi
La litoterapia dechelatrice, nella misura in cui agisce sullo scheletro
osseo e sulle cartilagini, costituirà un efficace metodo di trattamento del-
l’artrosi.
I minerali anti-artrosici individuati dalla litoterapia sono cinque:
— Feldspath quadratique D 8: è indicato in tutte le forme di artrosi, sia
che si tratti di artrosi vertebrali, di reumatismo delle grandi articolazio-
ni (anca, spalla, ginocchio) o delle piccole articolazioni (dita delle
mani e dei piedi). È un rimedio di base.
— Apatite D 8: indicato più precisamente nell’artrosi vertebrale, specie
in quella lombare.
— Obsidienne D 8: questa roccia messicana (lava non cristallizzata) è
indicata nell’artrosi vertebrale, ma stavolta specialmente in quella cer-
vicale. Questo tipo di artrosi si accompagna ad alterazioni della circo-
lazione cerebrale, a nevralgie del nervo di Arnold e a irradiazioni sca-
polari.
— Orpiment D 8: solfuro naturale d’arsenico, che dà risultati sod-
disfacenti nelle coxartrosi.
— Calcaire di Versailles D 8: si tratta di una roccia colpita dalla malattia
delle pietre che ne provoca lo sfaldamento e la disgregazione. Svolge
un ruolo importante nel trattamento dell’osteoporosi senile.

Tenendo conto di questi minerali, ecco uno schema di trattamento


dell’artrosi per mezzo della litoterapia.

Ü
La litoterapia dechelatrice 66

Nell’artrosi generalizzata

— a sere alterne: 1 fiala perlinguale di Feldspath quadratique D 8


(24 fiale); Calcaire di Versailles D 8 (24 fiale).

b) L’artrite
La litoterapia trova le sue indicazioni in materia di reumatismo infiam-
matorio, sia che si tratti di poliartrite reumatoide, di spondilartrite o di
reumatismo psoriasico.
— Feldspath quadratique D 8: base della ricostituzione della trama pro-
teica ossea.
— Chalcopyrite aurifera D 8: apporta gli elementi cuprici e aurei indi-
spensabili nella lotta contro l’infiammazione.
— Azurite D 8: minerale estremamente ricco di rame, visto che si tratta di
carbonato idrato di rame. La sua associazione è efficace nel trattamen-
to dei processi infiammatori, sia dal punto di vista sinoviale che da
quello dei legamenti.

c) Le decalcificazioni
— Nell’uomo anziano: l’osteoporosi senile trae giovamento da:
— Calcaire di Versailles D 8: una fiala a sere alterne.

— Nel giovane: associamo:


— a sere alterne: una fiala di Feldspath quadratique D 8, una fiala di
Diopside D 8.

La Diopside, minerale che associa calcio, silicio e magnesio, è un effi-


cace rimineralizzante, da utilizzarsi ogni qualvolta la crescita del bambi-
no o dell’adolescente è rilevante e quando il consolidamento osseo si
compie con difficoltà.

Apparato nervoso
La Lépidolite, minerale di litio, ci ha dato dei risultati interessanti nel
trattamento degli stati depressivi. Prescriviamo Lépidolite D 8, una fiala
perlinguale prima di andare a dormire, a sere alterne.

Ü
67 La litoterapia dechelatrice

Un altro minerale di litio, Tourmaline lithique D 8, potrà venire pre-


scritto nel trattamento degli stati depressivi di lunga durata, alternato con
Lépidolite:
— a sere alterne: una fiala perlinguale di Lépidolite D 8, una fiala perlin-
guale di Tourmaline lithique D 8.

Glauconie D 8 sarà il secondo rimedio da prescrivere per i disturbi


della sfera nervosa. La glauconite, minerale che associa silicio, ferro, po-
tassio, alluminio e magnesio, è un ottimo riequilibratore del sistema neu-
rovegetativo. Troverà indicazione in tutti quei soggetti nei quali predomi-
na una disritmia neurovegetativa.
A seconda dei casi o dell’organo su cui si vuole agire, lo si assocerà a:
— Marbre saccharoide D 8, indicato nel trattamento dell’ulcera gastrica
e duodenale.
— Diopside D 8, che agisce come rimineralizzante e ristabilisce l’equili-
brio ionico. Indicato nel trattamento degli stati spasmofili e tetanici.
— Rhodonite D8, minerale di silice e di manganese, è consigliato nel
trattamento dell’insonnia.

Per quanto riguarda l’insonnia, il nostro schema di trattamento litote-


rapico prevede:
— a sere alterne: una fiala di Glauconie D 8, una fiala di Rhodonite D 8

In caso di lievi insonnie di recente comparsa, la sola prescrizione di


Rhodonite D 8 (una fiala a sere alterne) consentirà agevolmente di ritro-
vare il sonno.

Apparato digerente
L’apparato digerente trarrà beneficio dalle proprietà della litoterapia
dechelatrice.

a) A livello della bocca, segnaliamo:


— Ulexite D 8, minerale di boro
— Pyrolusite D 8, minerale di manganese, nel trattamento delle afte reci-
divanti.

Questi due rimedi agiscono al tempo stesso in qualità di rimedi degli


stati acuti, in grado di arrestare l’accesso di afta e di promuovere la cica-

Ü
La litoterapia dechelatrice 68

trizzazione delle lesioni gengivali esistenti, e come rimedi degli stati cro-
nici della malattia aftosa.

b) A livello dello stomaco, il minerale utilizzato sarà Marbre saccharoïde


D 8, il quale è prima di ogni cosa un eccellente rimedio delle gastriti e
dei disturbi dispeptici, sia che si tratti di iper- o di ipocloridria.

Marbre saccharoide D 8 è anche un rimedio dell’ulcera gastrica e ga-


stroduodenale. Tuttavia, se è presente una lesione organica è consi-
gliabile alternarlo con Glauconie D 8, in modo tale da riequilibrare il
sistema neurovegetativo che nell’ulceroso è fortemente alterato.

C) A livello dell’intestino, segnaliamo una roccia: Grès Rose D 8, una


fiala ogni sera, come regolarizzatore delle coliti atoniche e come rime-
dio della stipsi.

Va notato che il trattamento della stipsi non ci ha regalato — ovvia-


mente – solo dei successi: esistono intestini ribelli a Grès Rose, come
pure ve ne sono degli altri resistenti agli altri rimedi bioterapici prescritti
in questi casi, come Muqueuse du colon 4 CH e Vaccinium gemme
(Mac.) 1 D, proprio come avviene per i normali lassativi.

Sempre in relazione alla sfera intestinale, ricordiamo il minerale Béta-


fite D 8, ricco di uranio, che si impiega quale trattamento di fondo delle
parassitosi, e in particolare contro gli ossiuri ribelli.

d) Fegato
Il fegato reagirà in maniera preferenziale all’azione delle rocce ignee
di natura eruttiva, e in particolare alla Lazulite, minerale di fosforo, ferro,
alluminio e magnesio.
Lazulite D 8 sarà il rimedio dell’insufficienza epatica.
Jaspe vert D 8 è indicato nelle discinesie biliari.

e) Pancreas
Al fine di intervenire sulla funzione endocrina del pancreas, ci servia-
mo di due rocce che risultano utili nel trattamento coadiuvante del diabe-
te grasso o del diabete accompagnato da denutrizione, che risultano so-
prattutto efficaci nel trattamento degli stati pre-diabetici:

Ü
69 La litoterapia dechelatrice

— Bétafite D 8, già considerato a proposito del trattamento delle parassi-


tosi.
— Blende D 8, solfuro nativo di zinco.

Questi due minerali assicurano una stimolazione e un’azione regola-


trice sulla funzione pancreatica endocrina.
Inoltre, Garniérite D 8 – minerale di nickel – svolge un’azione interes-
sante sulle alterazioni della funzione esocrina del pancreas. Tale rimedio
sarà dunque indicato nei disturbi dispeptici dovuti a insufficienza pancre-
atica, in ragione di una fiala perlinguale 3 volte a settimana.

APPARATO CARDIOVASCOLARE E SANGUIGNO

a) Ipertensione arteriosa essenziale


Trae giovamento dalla prescrizione di due rocce diluite e dina-
mizzate: Azurite D 8, ricca di rame, e Barytine D 8, minerale di bario.
I rimedi verranno prescritti in ragione di una fiala perlinguale a sere
alterne.

Si tratta in questo caso del trattamento di una l. A. essenziale provoca-


ta da una sclerosi vascolare dovuta all’età (è questo il caso di più frequen-
te riscontro).
Azurite e Barytine ci hanno dato un successo in molti casi di l. A. da
noi trattati.

A questo proposito, va segnalato che Barytine D 8 è un ottimo rimedio


della sclerosi cerebrale; noi lo prescriviamo in maniera sistematica a tutte
quelle persone anziane che lamentano una sensazione di ebbrezza – sen-
za aver bevuto – e vertigini non appena cambiano la posizione della testa

b) Anemie rosse
Hématite D 8, minerale di ferro ossidato, trova la sua indicazione
principale proprio in questo tipo di affezione. Lo prescriviamo in tutti
i casi di anemie ipocromiche, nelle anemie essenziali, in quelle che si
associano ad esempio ad un’ernia iatale, alle anemie gravidiche e in
quelle dovute ad emorragie prolungate.

c) Il caso delle anemie bianche e delle leucopenie è più delicato. Voglia-


mo segnalare un minerale, la Monazite, che ci sembra svolgere un

Ü
La litoterapia dechelatrice 70

molo molto interessante sebbene ancora non ben spiegato. La Mona-


zite è in effetti uno strano minerale ricco di terre rare (associa torio, ce
rio, lantano, ittrio e tantalo). Prescritto alla D 8 ci ha permesso di far
aumentare la percentuale di globuli bianchi, passati da 2800-3000 –
in genere si tratta di neutropenie – a 4800-5000 o addirittura 6000 per
mm3. La neutropenia scompare e la percentuale di globuli bianchi si
regolarizza.

Per di più, ci sembra che Monazite D 8 sia un elemento del tratta-


mento di ciò che si definisce la diatesi cancerinica, anche se in questo
caso non possiamo sostenerlo con sicurezza. Per quanto mi riguarda, ho
prescritto Monazite a dei malati affetti da cancro e trattati nello stesso
tempo chirurgicamente, tramite la chemioterapia o la radioterapia; la mia
impressione è stata che una fiala perlinguale o sotto forma I.M. tre volte a
settimana, consenta l’instaurarsi di un recupero a livello generale, un
migliore stato di salute che è garanzia di un’azione in profondità.

d) Nei disturbi della circolazione venosa, prescriviamo Blende D 8.


Questo litoterapico agisce positivamente nelle sindromi di pesantezza
alle gambe e di varici; costituirà dunque un appoggio prezioso nel
trattamento delle ulcere varicose. La sua prescrizione sarà di una fiala
perlinguale a sere alterne.

APPARATO URO-GENITALE

a) Prostata
Adulaire D 8 è il litoterapico dell’adenoma della prostata; si tratta di
un silicato d ‘alluminio che riduce il volume dall’organo e combatte la
disuria.

b) Dismenorrea
Nelle dismenorree, vale a dire in caso di mestruazioni irregolari dal
punto di vista della quantità o fortemente dolorose, consigliamo l’as-
sociazione di:
— l’organoterapico Thyroide-Hypophyse-Ovaire-Surrénale 4 CH, fia-
le perlinguali
— il litoterapico Glauconie D 8, fiale perlinguali a sere alterne.

Ü
71 La litoterapia dechelatrice

c) Fibromi
Consigliamo di affiancare all’organoterapico Utérus D 20 il lito-
terapico Chalcopyrite aurifera D 8, che agisce proprio sul tumore.

d) Colibacillosi
Sia che si tratti di colibacillosi acute o croniche, utilizziamo:
— Bornite D 8, minerale di rame, ferro e zolfo. È un efficace anti-
infettivo, da utilizzarsi tutte le volte che è in gioco un processo
d’origine batterica o virale, o quando è presente un aumento della
velocità di sedimentazione.
— Pyrite de fer D 8, che sembra svolgere un’azione più specifica sul
colibacillo. Lo schema di trattamento relativo alla colibacillosi cro-
nica vedrà nel corso del primo mese la somministrazione al matti-
no di una fiala perlinguale di Bornite D 8, e alla sera di una fiala di
Pyrite de fer D 8.

Per il secondo e il terzo mese, prescriveremo una fiala di Bornite D 8


e di Pyrite de fer a giorni alterni.
In caso di attacchi acuti, converrà somministrare Pyrite de fer D 8 gior-
nalmente per via perlinguale, impiegando Bornite D 8 per via l.M., una
fiala al dì.

e) Cistalgie
Pyrite de fer D 8 è anche un sedativo efficace dei dolori vescicali. Lo si
impiegherà dunque nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie
dove sia presente l’elemento doloroso, e in quello delle cistalgie sine
materia, postumo frequentemente riscontrato in donne colpite da at-
tacchi renali infettivi ripetuti. Lo si prescriverà in ragione di una fiala
perlinguale a sere alterne.

Per concludere, ci limiteremo infine ad enumerare brevemente le in-


dicazioni di alcuni minerali facenti parte della litoterapia dechelatrice
Per le affezioni dell’apparato respiratorio, consigliamo:
— nella tosse convulsa e tipo pertosse: Trachyte D 8, una fiala mattino
e sera.
— nelle rinofaringiti a ripetizione: Ulexite D 8, una fiala la sera o a
sere alterne;
— nelle broncorree, nelle bronchiti croniche, nelle bronchiectasie:
Stibine D 8.

Ü
La litoterapia dechelatrice 72

Quest’ultimo, minerale di antimonio, è un noto diaforetico; in ragione


di una fiala ogni sera, calma la secrezione bronchiale. Prescritto in un
soggetto astenico, privo di reazione vitale, ristabilisce la vitalità e cataliz-
za l’azione degli antibiotici polmonari.

In tutte le sindromi infettive, accompagnate da febbre e aumento della


velocità di sedimentazione, prescriviamo:
— Bornite D 8, una fiala al dì.

Il rimedio è utilizzabile per tutti gli apparati del corpo umano. Nelle
affezioni dermatologiche (sia che si tratti di eczemi, di psoriasi o di eru-
zioni di vario tipo come l’herpes o la zona) prescriviamo un litoterapico
estremamente importante:
— Conglomérat D 8, una fiala ogni sera.

Nei casi di eczema infetto gli si associa Bornite D 8, mentre in caso di


herpes e di psoriasi gli si affianca Chalcopyrite aurifera D 8.
73

PARTE SECONDA
MATERIA MEDICA
dei
PRINCIPALI POLICRESTI
75

ACONITUM

L’Aconitum omeopatico si prepara a partire dalla tintura madre di


Aconitum Napellus. È noto che questo rimedio trova impiego nella fitote-
rapia tradizionale come sedativo della tosse, impiegato in ragione di 5
gocce al dì ca. Il suo alcaloide principale, l’aconitina, che è estremamen-
te tossica, si utilizza in dosi dell’ordine di 1/10 di mg nei casi ribelli di
nevralgia del trigemino.
Gli omeopati però, forti della sperimentazione patogenetica che han-
no realizzato, ne hanno derivato un rimedio infinitamente più importan-
te: i servigi che ci rende ne fanno un’arma indispensabile.
Ricordate che Aconitum è il rimedio omeopatico di tutti i malesseri
conseguenti ad un raffreddamento violento e improvviso.
Questo tipo di colpi di freddo sopraggiungono più precisamente con il
tempo secco. Il Dott. Lefort riporta il caso dei bravi contadini della Tou-
raine, abituati a vivere nel clima umido e relativamente temperato della
valle della Loira e dello Cher. In un mattino d’inverno il cielo è azzurro, e
splende il sole: il tempo è bello, ma fa molto freddo. Si esce da casa
vestiti in modo meno pesante del solito, visto che tutti sanno che il tempo
freddo, secco e soleggiato è “sano”, non può fare alcun danno; e alla sera
ci si ritrova ammalati, con la febbre, difficoltà di respirazione e fitte al
costato.
La prescrizione immediata di Aconitum alla 7 CH (9 CH) sin dai primi
sintomi farà miracoli, e arresterà in maniera quasi istantanea gli strascichi
fastidiosi di quell’imprudenza.
A causa della rapidità della sua azione, i nostri predecessori avevano
soprannominato Aconitum “il bisturi degli omeopati”. Va notato che le
conseguenze del freddo umido vengono curate da Dulcamara: quest’ulti-
mo sta al freddo umido come Aconitum sta al freddo secco.

Ü
Aconitum 76

I – LA PRIMA INDICAZIONE: le affezioni dell’apparato respiratorio


provocate da un colpo di freddo secco

Può trattarsi di:


— Una corizza con starnuti frequenti;
— Una polmonite (tipo tracheo-bronchite, broncopolmonite, pol-
monite). Un buon esempio ci viene fornito dall’influenza.

Questi stati sono accompagnati da febbre elevata, con polso rapido e


duro, viso rosso, sete di grandi quantità d’acqua fredda, pelle bruciante e
soprattutto molto secca. Una volta instauratasi la traspirazione, lo stadio
Aconitum è superato; Belladonna sarà il più delle volte il rimedio richie-
sto. Ma i due rimedi sono complementari l’uno all’altro in modo eccel-
lente, e possono prescriversi alternativamente in tutte le sindromi respira-
torie.
La tosse è soffocante e fa spesso la sua comparsa prima di mezzanotte.
Il nostro paziente è affetto da intensi dolori intercostali che non gli con-
sentono di stare disteso sul fianco dolente, il che lo differenzia da Bryo-
nia, i cui dolori sono alleviati dalla pressione e che dunque si sdraierà
volentieri sul lato dove ha sede il dolore. Il malato è agitato.
Segnaliamo anche che questo paziente ha la sensazione che qua-
lunque alimento da lui ingerito sia amaro, fatta ovviamente eccezione
per l’acqua di cui ha sete.

II – SECONDA INDICAZIONE, che riflette la polarità cardiaca del


nostro rimedio: l’angor

Si riscontra un cuore che batte in modo molto violento con algie pre-
cordiali intense, che si irradiano talvolta al braccio sinistro; cosa questa
che preoccupa parecchio il nostro paziente.
Quest’ipereccitabilità cardiaca permette di capire come mai Aconi-
tum è uno dei rimedi dell’ipertensione arteriosa essenziale, con battito
del cuore eccessivamente violento. Aconitum 4 CH o 5 CH preso quoti-
dianamente verrà associato come trattamento di lunga durata ad altri ri-
medi classici in materia di l.A., come Aurum met. o Baryta carb.
Sarà anche un buon rimedio del “cuore tiroideo”, vale a dire di quei
disturbi cardiaci provocati dall’ipertiroidismo: palpitazioni, tachicardia,
algie precordiali.

Ü
77 Aconitum

III – ACONITUM SI IMPIEGHERÀ nel trattamento delle nevralgie


facciali fortemente dolorose, insopportabili, con sensazione di
formicolio alla guancia e alla lingua

Ciò vale specialmente se tali nevralgie hanno fatto la loro comparsa in


seguito ad un’esposizione al freddo secco.
Aconitum sarà anche indicato nelle paralisi facciali a frigore: sarà il
caso dell’automobilista che dopo aver guidato a lungo con il finestrino
aperto, l’indomani mattina si risveglia con la guancia sinistra paralizzata
e il viso deformato. Prescrivete immediatamente Aconitum 9 CH, 1 dose,
e in seguito 5 CH, tre granuli al dì: ciò farà scomparire in brevissimo
tempo la sua sgradevole paralisi.

IV – TENETE INFINE PRESENTE il particolarissimo psichismo di


Aconitum

Non appena si sente male, Aconitum sarà dapprima agitato, in seguito


estremamente angosciato e timoroso di morire. Il Dottor Schmidt di Gi-
nevra riferisce nei termini che seguono la sua prima guarigione omeo-
patica: si trattava di un vecchio pastore colpito da una dispnea violenta e
asfissiante, il quale affermava con fatalismo: “Domani alle 10 sarò mor-
to”. 1 dose di Aconitum ad altissima diluizione, e l’indomani il buon
uomo – invece di essere deceduto – era resuscitato.
Non crediate tuttavia che otterrete ogni volta dei risultati tanto spetta-
colari. Ma ricordate che quando un rimedio è ben scelto, esso agisce in
modo rapido e in profondità.
Ecco quanto ci ha insegnato di Aconitum la nostra esperienza. Non
sapremmo farne a meno neanche per tutto l’oro del mondo; fin dall’an-
nunciarsi dell’inverno esso diventa il nostro anti-influenzale più efficace,
da prescriversi alla comparsa dei primi brividi in associazione con il bio-
terapico lnfluenzinum 9 CH.

Ricordate che Aconitum è essenzialmente il rimedio principale di tutti


quei sintomi che si manifestano dopo il tempo freddo e secco.
Questa modalità può comparire in diverse sindromi. È così, ad esem-
pio, che un’amenorrea manifestatasi in seguito ad un raffreddamento si
arrenderà in maniera magnifica ad una dose di Aconitum 9 CH.

Ü
Aconitum 78

Trattamento di un’influenza allo stadio iniziale

1) Quanto prima possibile:


— 1 dose di Aconitum 9 CH, da ripetere dopo 24 ore.
2) 4 granuli di:
— mattino: Belladonna 4 CH, 1 flacone
— mezzogiorno: Gelsemium 4 CH, 1 flacone
— cena: Bryonia 4 CH, 1 flacone
— prima di dormire: Sulfur 4 CH, 1 flacone
3) Per 3 sere consecutive:
— 1 dose di lnfluenzinum 9 CH.
79

ARGENTUM NITRICUM

Argentum Nitricum è il nitrato d’argento.


Si tratta di una sostanza tossica per l’asse cerebrospinale: a seconda
del grado dell’intossicazione, provoca spasmi, paresi, paralisi, fobie e al-
lucinazioni. È inoltre un caustico per le mucose, sulle quali provoca la
formazione di lesioni irritanti e di ulcerazioni. La nozione di ulcerazione
va sempre tenuta alla mente nello studio di Argentum nitricum.

I – ARGENTUM NITRICUM rimedio della NEVROSI FOBICA


precipitosa

Argentum nitr. è un rimedio che avrete l’occasione di prescrivere un


gran numero di volte, poiché corrisponde ad una delle principali caratte-
ristiche di questa nostra epoca (frettolosa): la precipitazione.

1) Il soggetto Argentum nitr. è un ansioso precipitoso. Si affretta senza


tregua, fa tutto con urgenza e precipitazione, trova che il tempo scorre
troppo velocemente, non permettendogli di portare a termine i suoi
compiti. Non appena intrapreso un lavoro, vorrebbe già averlo portato
a termine. Nella sala d’aspetto del vostro ambulatorio, questo pazien-
te camminerà in lungo e in largo maledicendo l’attesa a cui lo costrin-
gete. Non appena aprite la porta ecco che si precipita dentro.
2) È anche un soggetto emotivo, che al momento di una prova importan-
te è colto da una diarrea violenta.

A detta dei classici, questa diarrea è verdastra come degli spinaci triti;
per quanto ci riguarda, non ci siamo ancora imbattuti in questo segno.

Ü
Argentum nitricum 80

3) È soprattutto un fobico:
— Soffre di agorafobia (teme gli spazi aperti).
— Ha paura dei luoghi elevati, ad es. attraversare un ponte, poiché in
certi momenti è colto dall’impulso di lanciarsi nel vuoto.
— Teme la folla, i luoghi di spettacolo. Al cinema o a teatro si siederà
volentieri nell’ultima fila, e in un posto all’estremità in modo da
poter facilmente uscire in caso di necessità.
— Cammina con una cadenza infernale, come spinto da una forza
invisibile. È tuttavia presenta una certa insicurezza deambulatoria,
dato che si lagna spesso di debolezza alle gambe e di tremori.
— Quando è per strada ha l’impressione che le case si avvicinino e
siano sul punto di crollargli addosso. Argentum nitr. ci è stato di
utilità per migliorare un caso di epilessia, nella cui aura era presen-
te questo sintomo.
— I suoi sogni contengono un certo numero di chiavi analitiche: in
particolare, sogna di serpenti.

Va notato infine che il nostro Argentum nitr. è aggravato dal calore e


migliorato dal freddo, di cui va alla ricerca: trascorrerà volentieri le sue
vacanze in Scandinavia o sulle spiagge dei mari del Nord.
Ecco dunque uno psichismo particolarmente appassionante, che per
il nostro paziente è duro da sopportare: lo aiuteremo prescrivendo Argen-
tum nitricum in altissima diluizione (15 CH o 30 CH), una dose ogni 14 o
15 giorni.
Un commesso viaggiatore aveva una fobia che si rinnovava non appe-
na si metteva al volante della sua automobile per intraprendere il suo giro
verso i dintorni di Parigi. In certi momenti, lo assaliva l’impulso di schian-
tare l’auto contro un muro o uno degli alberi sul ciglio della strada: logi-
camente, come avviene in tutte le nevrosi fobiche e ossessive, non se ne
parlava neanche di passare all’azione, ma il nostro uomo si dannava al-
l’idea di una simile eventualità. Era una tale tortura che il povero malato
pensò di abbandonare il lavoro, ritenendosi pericoloso per sé e per gli
altri. Argentum nitr. 30 CH, 2 dosi ogni 10 giorni, migliorarono in manie-
ra notevole il suo psichismo, che venne ristabilito da Luesinum 30 CH,
grande rimedio delle ossessioni. Così il nostro infelice commesso viag-
giatore poté continuare il suo lavoro, pur conservando alla base del suo
carattere un po’ di malinconia.
Argentum nitricum è dunque un ottimo rimedio della sfera mentale.
Ma non è solamente questo.

Ü
81 Argentum nitricum

II – È ANCHE UN RIMEDIO DIGESTIVO

Logicamente, anche nella sintomatologia digestiva del rimedio si ritro-


verà la sua principale caratteristica mentale, vale a dire la precipitazione
ansiosa.
C’è una modalità particolarissima, che richiederà decisamente Argen-
tum nitricum si tratta del desiderio di zucchero o di cibi molto dolci, in
particolare di cioccolato.
Abbiamo curato in questo modo un nostro collega affetto da una for-
ma accentuata di gastrite, con bruciori difficili da sopportare, senza che
peraltro un esame radiografico ci facesse intravedere la benché minima
traccia di ulcerazione. Lo abbiamo interrogato a lungo sul suo psichismo
e sulla sintomatologia dei suoi disturbi senza pervenire alla scelta di un
rimedio in particolare. Gli abbiamo posto più specificatamente delle do-
mande riguardo al desiderio di cibi dolci, e ci ha risposto che se era vero
che non odiava lo zucchero, era vero anche che non lo amava in modo
particolare. Di modo che nella nostra prescrizione non si faceva cenno
ad Argentum nitr.. Ma al momento di accompagnare alla porta il collega
– era già sull’uscio -, egli si girò verso di me dicendomi: “Lei mi ha appe-
na chiesto se mi piaceva lo zucchero, e le ho risposto di no. Ma devo
dirle che se è vero che lo zucchero non mi attira, in compenso adoro il
cioccolato, tanto che non posso andare a letto senza averne sgranocchia-
to una piccola tavoletta”. Ripresi immediatamente sottobraccio il collega,
e redassi un’altra ricetta dove compariva Argentum nitricum Nel giro di
un mese e mezzo, la sua gastrite non fu che un brutto ricordo.
Argentum nitricum è dunque un buon rimedio del tubo digerente:

1) Soprattutto dello stomaco


Argentum nitr. è un rimedio affidabilissimo in caso di gastrite e di
ulcera gastrica. Tanto che Renard ne consiglia l’impiego quasi sistema-
tico in tutte le sindromi gastriche. In effetti, nella patogenesi del rimedio
troviamo numerosi sintomi a polarità gastrica:
— una aerofagia con eruttazioni brucianti, che sopraggiunge immediata-
mente dopo i pasti e che provoca un notevole gonfiore dello stomaco
— rigurgiti acidi
— un dolore acuto al cavo epigastrico, che si irradia a sinistra sotto le
false coste e risale verso la scapola.

Ü
Argentum nitricum 82

Evidentemente, questo paziente frettoloso mangia troppo velo-


cemente: uno dei primi consigli da dargli è proprio quello di masticare
bene i cibi 10 volte per ogni boccone, come ci insegna la saggezza popo-
lare.
In caso di gastrite, il cui alto numero è noto da quando si praticano
con maggior frequenza le endoscopie, il trattamento omeopatico e biote-
rapico fa miracoli.
Nell’ulcera individuata per mezzo dell’esame radiologico ed endo-
scopico, l’omeopatia è molto efficace; a condizione che al momento dei
dolori le si associno delle medicazioni gastriche.
Argentum nitr. sarà indicato anche nel trattamento dell’aerofagia, nel
quale sarà utile associarlo ad Asa foetida.

Trattamento di una gastrite

1) 4 granu!i:
— mattino: Argentum nitricum 4 CH
— mezzogiorno: Belladonna 4 CH
— sera: Nux vomica 4 CH.

2) Prendere in un po’ d’acqua (pranzo e cena) 50 gocce di:


— Ficus gemme (Mac. Glic.) 1 D

3) A sere alterne:
— una supposta di Muqueuse gastro-duodénale 7 CH
— una fiala perlinguale di Marbre saccharoïde D 8.

2) A livello dell’intestino, Argentum nitricum è un rimedio della diarrea.


— molto interessante in caso di diarrea emotiva con feci espulse insie-
me ad abbondanti gas brucianti,
— interessante nella diarrea dei lattanti (che sopraggiunge in special
modo nel corso della dentizione), dove lo si assocerà a Calcarea
phosphorica e a Chamomilla.

Ü
83 Argentum nitricum

III – È UN RIMEDIO DELLA LARINGITE CRONICA

Questo tipo di laringite, che è frequente tra chi parla molto, si esprime
tramite una raucedine che ha la particolarità di aggravarsi al mattino (dif-
ferenza con Causticum che si aggrava la sera).
La laringite si accompagna alla formazione di mucosità adesive, ap-
piccicose, difficili da espellere, che obbligano a schiarirsi la gola e che si
accumulano durante la notte. Ciò spiega l’aggravamento mattutino della
raucedine, e il nostro paziente deve schiarirsi la gola continuamente pri-
ma di ritrovare una voce chiara.
La raucedine si aggrava in una stanza calda (ritroviamo l’aggra-
vamento generale al calore del rimedio), e dall’aria pregna di fumo di
tabacco. Spesso si associa alla sensazione di avere una scheggia di legno
conficcata in gola. Si prescriverà Argentum nitricum 4 CH, 3 granuli mat-
tino e sera, per un periodo piuttosto lungo.

IV – È UN RIMEDIO DELLA CONGIUNTIVITE OCULARE

Le palpebre sono gonfie, gli occhi sono rossi, specie a livello della
caruncola. Si riscontrerà una secrezione abbondante, mucopurulenta e
non irritante che incolla le palpebre tra loro. La cornea tende alle ulcera-
zioni.

V – È INFINE UN RIMEDIO DEL DOLORE

Si riscontreranno:
1) Cefalee accompagnate da vertigini e dalla sensazione che la testa
sia aumentata di volume. Tali nevralgie migliorano fasciandosi
strettamente la testa o appoggiando le mani sul cranio. Questo mi-
glioramento con la pressione ci ricorda prima di tutto Bryonia e
anche Apis e Pulsatilla.
2) Lombalgie che si manifestano o si aggravano quando il soggetto si
alza, mentre migliorano stando in posizione eretta e camminando.
Vi è associata una forte debolezza alle gambe.

Argentum nitricum può considerarsi come un rimedio del grave depe-


rimento organico. Durante i periodi di scompenso il malato, sempre agi-

Ü
Argentum nitricum 84

tatissimo, dimagrisce in modo considerevole; contemporaneamente ha


tremore alle gambe (cammina con difficoltà), vertigini, sonnolenza nel
corso della giornata laddove è insonne e preda degli incubi la notte. Ri-
corda Causticum, che però non è agitato e si aggrava al crepuscolo, ed
Arsenicum, che nel corso della giornata soffre di una prostrazione più
intensa, e la cui agitazione si scatena tra mezzanotte e le tre del mattino.

Vi sono due rimedi molto vicini ad Argentum nitricum

1) Argentum metallicum: l’argento metallico nativo, la cui patogenesi fu


stabilita dallo stesso Hahnemann. Agli albori dell’omeopatia, il rime-
dio veniva impiegato molto più frequentemente che non oggi. È un
buon rimedio, che merita la vostra attenzione. Preferitelo ad Argen-
tum nitricum in particolare nei casi seguenti:
— nelle laringiti, quando vi siano mucosità in grande abbondanza e
molto vischiose,
— nelle sindromi dolorose, in modo particolare nelle algie vertebrali
lombari.
In questo caso non dovete esitare, e farete uso della via iniettabile
sottocutanea, a livello di uno dei punti dolenti della regione lombare, ad
esempio 1 fiala a giorni alterni, di Argentum metallicum D 8 o D 10.

2) Aranea ixobola: la patogenesi di questo ragno d’origine americana è


stata realizzata da Merger presso l’ospedale omeopatico Robert Bosch
di Stoccarda. Sarà un ottimo rimedio complementare di Argentum
nitr. Infatti, nella sua patogenesi si ritrovano la precipitazione caratte-
ristica del rimedio, il forte desiderio di alimenti dolci, la rinofaringite
accompagnata dal bisogno costante di schiarirsi la gola, l’aerofagia
con eruttazioni, la diarrea imperiosa.
Inoltre, Aranea ixobola presenta alcune caratteristiche preziose sul
piano clinico: l’aerofagia si accompagna ad un dolore vivo all’ipocondrio
destro. Argentum nitr. è un rimedio più gastrico che vescicolare, mentre
per Aranea ixobola è esattamente il contrario.
Per finire, Aranea ixobola è un buon rimedio dei dolori reumatici simi-
li a quelli di Argentum nitr., che hanno sede alla nuca, alla regione lom-
bare o anche allo sciatico sinistro, e migliorano con il movimento.
Sarà ancora un rimedio interessante nel prurito generalizzato: lo si
impiegherà preferibilmente alla 4 CH o 5 CH.
85

ARNICA

La tintura d’Arnica è nota in tutto il mondo.


Quella che si trova in farmacia viene preparata a partire dai capolini
floreali secchi. Si tratta di un rimedio vulnerario tradizionale, e anche in
omeopatia si fa uso di questa tintura per applicazioni locali o sotto forma
di pomata. Niente di più comune.
Arnica T.M., dalla quale si realizzano le dinamizzazioni omeopati-
che, è sì preparata con i fiori, ma assieme alla radice fresca della pianta.
Le sue indicazioni vanno ben oltre il semplice ambito vulnerario, per
quanto Arnica rimanga il rimedio preferenziale delle conseguenze di
traumi.

I – ARNICA, RIMEDIO DEI TRAUMI FISICI E PSICHICI

Questa è senza dubbio l’indicazione più facile da ricordare.


Arnica diluita e dinamizzata sarà indicata:

1) Nelle conseguenze di traumi fisici


— conseguenze di colpi con ecchimosi e lividi;
— fratture, distorsioni, lussazioni;
— indolenzimenti causati dall’esercizio fisico;
— conseguenze di cadute, di incidenti;
— durante e dopo il parto (che è sempre un trauma);
— stati di shock paragonabili aI K.O. del pugile.

Più grave è lo shock, o più lontano nel tempo è il trauma, più dovrà
essere alta la diluizione di Arnica da impiegare.

Ü
Arnica 86

Allo stesso modo, maggiore è la gravità del quadro clinico conse-


guente allo shock più conviene far uso di un’alta diluizione del rimedio.
Così, nella sindrome del soggetto colpito da trauma non si dovrà esita-
re a somministrare Arnica 30 CH sotto forma di gocce, 15 gocce aI dì.
Nei lievi traumi fisici, si prescriva Arnica 4 CH, 4 granuli 2 o 3 volte aI
dì, da solo o in associazione con l’organoterapico Tendon-Nerf-Ligamen-
ts 4 CH.
Ad esempio:

In caso di distorsioni o di storte, prescriverete, tino alla scomparsa


del dolore, 4 granuli aI dì:
— mattino: Arnica 4 CH,
— mezzogiorno: Ruta 4 CH,
— cena: Rhus tox. 4 CH,
— sera: Hypericum 4 CH.

2) Arnica è indicata anche nelle conseguenze di traumi psicologici


In questo caso, andiamo oltre il piano strettamente materiale del-
l’azione del nostro rimedio per raggiungere quello psichico. Arnica ci
permetterà, un po’ come Ignatia, di eliminare o almeno di alleviare gli
effetti dannosi di un dispiacere, di un lutto, di un’emozione molto inten-
sa o di un forte spavento, tutte cose di cui è ben nota la pericolosità per un
animale pensante e cosciente della propria sofferenza quale è l’uomo.
La tristezza, la sua reazione aI dolore si accompagnano aI desiderio di
rimanere solo, paragonabile aI desiderio di isolamento di Sepia; ma lad-
dove Sepia è un temperamento malinconico, nato come Sepia o evoluto
in maniera impercettibile verso le caratteristiche di tale rimedio, qui ri-
scontreremo la nozione di un trauma ben preciso alla base dello stato
depressivo di Arnica
A questi pazienti colpiti da shock psicologici, prescriverete Arnica in
alta diluizione, ad esempio: 2 dosi di Arnica 15 CH da prendersi a distan-
za di 15 giorni.

3) Infine, Arnica è indicata ogni qualvolta un paziente provi la


sensazione di essere vittima di un trauma
In questo caso non vi è stato alcuno shock, ma il paziente ha la sensa-
zione di essere stato percosso. Lasciamo da parte la nozione di trauma

Ü
87 Arnica

fisico o psichico per parlare di qualcosa di più sottile, posto chiaramente


in evidenza dalla sperimentazione patogenetica:
— sensazione di indolenzimento come dopo un trauma, dopo essere sta-
to percosso
— tutto il corpo sembra a pezzi, rotto
— il materasso sembra troppo duro per un corpo così sofferente.

Il paziente non prende sonno prima delle 2 o le 3 del mattino, si muove


senza sosta anche mentre dorme alla ricerca di una posizione comoda.
Questi sintomi si riscontrano in modo particolare nelle sindromi feb-
brili infettive in fase di incubazione o quando il paziente è costretto a
letto: ad es. nell’influenza.
Ed in queste malattie febbrili, si ritroverà un altro segno curioso:
— la testa è bruciante mentre il resto del corpo è gelido;
— il naso tuttavia rimane freddo, smentendo la credenza che un naso
freddo sia segno di buona salute.

Arnica costituisce uno splendido esempio dell’azione su tre livelli del


rimedio omeopatico:
— sul piano lesionale: i lividi, le ecchimosi;
— sul piano funzionale: la sensazione di rottura generalizzata in assenza
di traumi;
— sul piano psichico: conseguenze di lutti e di dolori: il “cuore spezza-
to” dei romantici.

Ritroveremo questa “terna” nella maggior parte dei nostri rimedi, o in


ogni caso in quelli principali. In ciò l’omeopatia è straordinaria, in quanto
agisce a tutti i livelli dell’essere umano.

II – ARNICA, RIMEDIO CARDIOVASCOLARE

Arnica è anche un eccellente rimedio del cuore e del sangue.


1) A livello del cuore, sarà indicata:
— per il cuore ingrossato degli sportivi, dove si assocerà per-
fettamente a Rhus tox,
— nell’angor. Questo agirà come Cactus sulla sensazione di costrizio-
ne cardiaca, con la caratteristica peculiare che appartiene al rime-
dio: sensazione di contusione nell’intera regione precordiale.

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Arnica 88

2) A livello del sangue, è un rimedio delle emorragie, indicato:


— nelle epistassi;
— nelle mestruazioni eccessivamente abbondanti, nelle quali un flus-
so di sangue colore rosso intenso continua a fuoriuscire anche nel
periodo intermestruale.

Arnica 4 CH sarà indicato in certi casi di metrorragia premestruale, e


anche nelle emorragie provocate dall’introduzione di una spirale antife-
condativa.
89

ARSENICUM ALBUM

Arsenicum album è l’anidride arseniosa (AS2O3) diluita e dinamizzata.


A causa della sua tossicità, non Io si utilizzerà in una diluizione inferiore
alla 3a centesimale hahnemanniana. Può venire prescritto sotto il nome di
Arsenicum album (o più brevemente Arsenicum) o anche sotto il sinoni-
mo di Metallum album.
Si tratta di un rimedio estremamente importante della nostra Materia
medica, che troverà indicazione in numerosissime sindromi.

I – CARATTERISTICHE
Arsenicum possiede 4 caratteristiche ben precise, così importanti che
bisogna impararle a memoria:
1) Prima di tutto, e in maniera particolare, delle sensazioni nettissime
di bruciori, simili a quelli provocati da carboni ardenti. Questi bru-
ciori intensi si ritrovano in realtà nella patogenesi di tutti i veleni
caustici, però...
2) Qui, essi presentano il carattere sorprendente e paradossale di ve-
nire migliorati dal calore e dalle applicazioni calde. Dei violenti
bruciori di stomaco alleviati da una bevanda calda: si tratta di Arse-
nicum. Un eczema bruciante alleviato da applicazioni d’acqua cal-
da: è ancora Arsenicum. Una lombalgia estremamente bruciante,
migliorata in modo notevole dall’applicazione di un cataplasma
bollente indica ancora Arsenicum.
3) In seguito, un’ansia estrema accompagnata da un terrore spa-
ventoso di morire e dalla sensazione di essere incurabile, di essere
spacciato; il che, malgrado la debolezza del nostro paziente provo-
ca un’agitazione notevole.

Ü
Arsenicum album 90

4) Infine, un aggravamento di tutti i sintomi nel corso della notte, tra


mezzanotte e le tre del mattino con un acme attorno all’una. Arse-
nicum è uno tra i nostri rimedi-cronometro.

II – TIPOLOGIA

Arsenicum si rivolge in modo particolare ad un malato indebolito, in


genere fortemente dimagrito, dal viso solcato da numerose rughe, gli oc-
chi cerchiati e il colorito giallastro. Arsenicum è estremamente stanco,
teme il benché minimo sforzo, il minimo esercizio fisico lo spossa; e
malgrado questo non sta mai fermo, si muove in continuazione: ad esem-
pio, un segno validissimo nei pazienti costretti a letto, e che chiedono
ogni momento di venire spostati. Questi periodi d’agitazione sono inter-
vallati da fasi di abbattimento profondo, nei corso dei quali il malato re-
cupera apparentemente le forze.
Durante la notte, il malato a volte si alza in preda a violente angosce:
paura di morire, di non poter guarire, di stare da solo, del buio. Dunque:
stanchezza estrema, angosce, agitazione con un netto aggravamento tra
mezzanotte e le tre del mattino. Ecco i tre segni principali di Arsenicum.
Il malato avverte dei dolori brucianti violenti, come provocati – lo
abbiamo già detto – da carboni ardenti che attraversano per intero il cor-
po. Questi bruciori migliorano con il calore. Arsenicum è un freddoloso
che si copre pesantemente; ma, cosa da ricordare, apre la finestra perché
ha bisogno d’aria fresca.
Questo è il quadro di un Arsenicum in fase di scompenso, in preda ad
un’affezione grave come ad esempio una infezione od anche un cancro.
Ma nel corso della nostra pratica giornaliera ci imbatteremo in altri
segni meno tragici che richiederanno Arsenicum, presenti in soggetti al-
l’apparenza in buona salute. Tali segni si riscontreranno in maniera parti-
colare nella sfera mentale. Un esempio è la meticolosità: il paziente è
meticolosissimo nel modo di vestirsi, o è maniaco dell’ordine (tutto deve
essere a posto).

Abbiamo curato con successo con delle altissime diluizioni di Arseni-


cum una ragazza che soffriva di anoressia mentale, seguendo il segno che
la giovane non sopportava che venisse cambiato il posto agli oggetti del-
la sua stanza. Ad esempio, dopo aver fatto le pulizie sistemava i quadri e
le stampe della casa in fila. Già degli altri segni avevano attirato la nostra

Ü
91 Arsenicum album

attenzione su Arsenicum, ma questo ci è sembrato quello principale: ad


una malattia mentale conviene far corrispondere una sintomatologia
mentale. È un fatto di buonsenso, come ci ha insegnato il Dott. Duprat di
Ginevra.

III – AZIONE SUL TUBO DIGERENTE

Si ricorderà l’interessante azione svolta da Arsenicum sul tubo dige-


rente tenendo a mente che l’arsenico è sempre stato attraverso i secoli, ed
è tuttora, uno dei grandi veleni alimentari utilizzati per sbarazzarsi di una
persona la cui presenza si riteneva ormai insopportabile.

1) Stomaco
— gastrite violenta, stomaco che dà la sensazione di essere a vivo,
bruciante. I dolori sono aggravati dai cibi liquidi e solidi, che spes-
so vengono vomitati subito dopo l’ingestione;
— i dolori si accompagnano ad una sete intensa d’acqua fredda, la
quale però non viene digerita, rimane pesante sullo stomaco e fini-
sce con il venire vomitata;
— disgusto per la carne e per il burro.

2) Intestino
— diarrea estenuante con feci nerastre dall’odore putrido, che irritano
l’ano e lasciano il paziente in preda ad un’estrema prostrazione;
— ventre gonfio e dolente, non sopporta il benché minimo contatto o
la più leggera palpazione;
— emorroidi brucianti, migliorate da semicupi caldi.

IV – AZIONE SULL’APPARATO RESPIRATORIO

— Arsenicum è un ottimo rimedio dell’asma che presenta gli accessi più


intensi tra mezzanotte e le tre del mattino. La dispnea è accompagnata
da agitazione e angoscia.
— Corizza con flusso di scarsa entità ma estremamente bruciante.
— Otiti e catarro tubarico.

Ü
Arsenicum album 92

Trattamento di una minaccia d’otite

— quanto prima possibile una dose di: Pyrogenium 9 CH


— poi 5 granuli, alternati ogni 2 ore, di:
Arsenicum 5 CH,
Belladonna 4 CH
Capsicum 4 CH,
Hepar sulfur 5 CH.

V – AZIONE SULLA PELLE

— Eruzioni secche, squamose, con prurito bruciante, che si aggravano


durante la notte, con il freddo e d’inverno mentre sono migliorate dal
calore. Arsenicum sarà uno dei rimedi dell’eczema secco, della pso-
riasi.
— Ulcerazioni cutanee: abbastanza superficiali, brucianti, che sanguina-
no con facilità e lasciano trasudare un liquido dall’odore putrido: ulce-
re varicose.

NOTE CLINICHE
Arsenicum è un rimedio che trova indicazione molto spesso in un
gran numero di malattie, a condizione che i segni di richiamo patoge-
netico siano presenti. Come ha scritto Hahnemann nella sua Materia me-
dica:
“Un medico omeopata intelligente non prescriverà questo rimedio,
neppure in dose attenuatissima, se non dopo essersi completamente con-
vinto che i sintomi che gli sono peculiari presentano la massima analogia
possibile con quelli della malattia che si vuole guarire. Se tale analogia
esiste, il rimedio guarirà a colpo sicuro”.

Arsenicum è indicato molto spesso:


1) Prima di tutto nel corso di stati gravi, o quando malgrado una terapia
antibiotica ben scelta il malato reagisce male, si indebolisce e presen-
ta la sintomatologia caratteristica di Arsenicum. È il caso soprattutto

Ü
93 Arsenicum album

degli stati infettivi intestinali, che sembrano ben reagire ad Arsenicum


diluito e dinamizzato. Ad esempio, Arsenicum 5 CH, 5 granuli, 3-5
volte al dì, ci ha permesso di togliere dai guai un malato che, dopo
l’asportazione del sigmoide a causa di una diverticolosi e la costituzio-
ne di un ano artificiale, soffriva di una diarrea infettiva putrida che
resisteva ad un’incredibile quantità di antibiotici. Si ritrovavano le feci
liquide, nerastre e quasi emorragiche, l’infiammazione dell’orifizio
anale, l’abbattimento profondo e la disperazione caratteristici di Arse-
nicum.
2) Poi nell’asma, sia che si tratti di un bambino o di un adulto, quando vi
è un forte indebolimento.
Noi lo associamo ai gemmoterapici Viburnum gemme (Mac. Glic.) 1
D e Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D, in ragione di 50-100 gocce al dì, e
all’ottimo Poumon-histaminé 4 CH, 3 granuli al dì. In fatto di asma,
Arsenicum 4 CH ci è apparso il più dotato di un’azione sicura.
3) Nelle otiti e nei catarri tubarici, visto che l’infiammazione della trom-
ba di Eustachio è particolarmente sensibile ad Arsenicum 4 CH.
4) Infine nell’eczema secco, dove lo associamo a:
— Cedrus Libani gemme (Mac.) 1 D. 50 gocce al dì, e all’or-
ganoterapico Epiderme-Derme 4 CH, i supposta 4 volte a settima-
na, assieme a Conglomérat D 8, 1 fiala perlinguale 3 volte a setti-
mana.
94

AURUM METALLICUM

L’oro è, se non il più antico, uno dei rimedi più antichi del mondo.
L’oro potabile degli alchimisti si trova alla base di molti “elisir dell’im-
mortalità”, e il carattere leggendario di questo metallo ha spinto i medici
più conosciuti dell’antichità a inserirlo in numerosissime composizioni
medicinali.
Diluito e dinamizzato, quindi sottoposto aI vaglio della nostra speri-
mentazione patogenetica, è divenuto uno dei nostri principali rimedi. Ri-
corderete che, come avviene per tutti i metalli, le prime 3 diluizioni cen-
tesimali vengono preparate per triturazione. Il passaggio alla prima solu-
bile si compie a livello della 4a centesimale.
Insieme aI mercurio, l’oro è stato impiegato per generazioni come trat-
tamento della sifilide: ciò spiega il fatto che esso sia uno dei nostri princi-
pali rimedi della serie luetica.

I – AURUM, RIMEDIO DELL’ATEROSCLEROSI, RIMEDIO


CARDIOVASCOLARE

È questa la prima grande indicazione di Aurum.


L’oro diluito e dinamizzato è uno dei rimedi dell’aterosclerosi, sia non
scompensata (in questo caso, sarà l’analisi di laboratorio a farcelo prescri-
vere) che in via di scompenso (la cui manifestazione sarà costituita dal-
l’ipertensione arteriosa), o addirittura totalmente scompensata (fino al-
l’insufficienza cardiaca).
Aurum è, assieme a Baryta carb. un eccellente rimedio dell’iper-
tensione arteriosa, e ritroveremo numerosi segni cardiovascolari di tipo
congestizio nella patologia del rimedio:

Ü
95 Aurum metallicum

Ecco uno schema interessante di trattamento dell’ipertensione arte-


riosa essenziale, non scompensata, di frequente riscontro:

1) 4 granuli di:
— mattino: Aurum metallicum 4 CH,
— sera: Baryta carbonica 4 CH

(Baryta è complementare all’azione di Aurum sulla sclerosi


vascolare).

2) Ai pasti, prendere in un po’ d’acqua 50 gocce di:


Olea (Mac. Glic.) 1 D

3) A sere alterne, una supposta di:


— Artére 7 CH
— Veine 7 CH.

— la faccia è rossa e violacea,


— palpitazioni violentissime accompagnate da vampate di calore e pul-
sazioni alle carotidi e alle temporali.
— sensazione che il cuore smetta di pulsare, per ricominciare in seguito
con battiti di estrema violenza,
— dispnea che costringe il malato a stare seduto per poter respirare.

Come si vede, dunque, ci si orienta con facilità verso uno scompenso


del cuore sinistro: Aurum sarà indicato nell’ipertrofia ventricolare sini-
stra.
L’analisi di laboratorio di Aurum ci rivelerà in genere una ipercole-
sterolemia, una ipertrigliceridemia e un’iperlipidemia, con aumento del-
la viscosità sanguigna: tutti segni evidenti di arteriosclerosi.
Con Nux Vomica, Aurum sarà uno dei principali rimedi del terreno
vascolare, e la ricerca degli auto-anticorpi specifici dei vari organi (realiz-
zata secondo la tecnica Duraffour e Tétau), rivelerà delle alterazioni a
livello delle arterie, delle vene e del miocardio.

Ü
Aurum metallicum 96

II – AURUM, RIMEDIO DFLLA MENTE

Aurum è un ottimo rimedio della sfera mentale. Il soggetto Aurum


presenta un duplice aspetto psicologico.

— Fino a che è equilibrato, è un iperattivo che fa tutto di fretta, un colle-


rico che non tollera la minima contrarietà. Ricorda Nux vomica, tanto
più che – come quello – fuma, beve e mangia abbondantemente.
— Poi, dopo uno shock emotivo o un problema di salute come una lesio-
ne epatica, o ancora più semplicemente a causa del progredire della
propria arteriosclerosi (a volte in seguito ad un danno a livello vascola-
re), diventa scompensato e cade in un profondo stato di apatia menta-
le. Afflitto da pensieri tristi che hanno sempre a che fare con la sua
scomparsa, pensa senza sosta al suicidio pur temendo incredibilmen-
te la morte.

Per questi sintomi, prescriverete il rimedio in altissima diluizione, 15


CH o 30 CH.
L’indicazione della presenza della morte la ritroverete molto fre-
quentemente se solo avete cura di interrogare minuziosamente e a lungo
il vostro paziente, visto che queste persone non confessano tanto facil-
mente le loro idee suicide.
E non vi fidate, perché questo soggetto depresso, che una volta instau-
ratasi la confidenza tra voi parla così spesso di suicidio, finisce a volte per
passare all’azione, smentendo finalmente la diceria che chi parla di suici-
dio non vi arriva mai.
Per rafforzare questa parte del terreno di Aurum met. sarà utile asso-
ciarlo ad un efficace litoterapico, Lepidolite D 8, 1 fiala perlinguale 3
volte a settimana.

III – AURUM, RIMEDIO DELLE OSSA

1) Aurum è un rimedio dei dolori ossei, con sede al corpo vero e proprio
dell’osso (e non a livello dell’articolazione). Tale dolore si ritrova so-
prattutto:
— a livello delle ossa del cranio e della faccia, in particolare dei seni
— a livello delle anche.

I dolori si aggravano durante la notte.

Ü
97 Aurum metallicum

Quest’aggravamento notturno è decisamente caratteristico di tutti i ri-


medi della serie luetica come Mercurius e Luesinum. I dolori di Au-
rum sono aggravati anche dal freddo e durante l’inverno.
Aurum è un buon rimedio dei dolori dell’osteoporosi, dove lo associa-
mo in genere alla gemmoterapia indicata in questo caso: Sequoia
gemme, Vaccinium vitis idea gemme e Rubus fructicosus germogli
giovani (Mac. Glic.) 1 D,50 gocce di ciascuno al di.

2) Aurum è anche un rimedio delle distruzioni ossee, con produzione di


fistole che suppurano.
Lo si impiegherà:
— nei trapianti ossei che presentano difficoltà ad attecchire,
— nelle fratture che non si consolidano
— nelle suppurazioni originatesi nelle cavità ossee, sinusali, auricola-
ri. Associare ovviamente il principale rimedio delle suppurazioni,
vale a dire Silicea.
In tutti i casi di ricostituzioni delle ossa converrà impiegare il rimedio
in bassissime diluizioni (triturazioni alla 2 CH o 3 CH).
Nei fenomeni di suppurazione ossea, Aurum 4 CH o 5 CH produce
eccellenti risultati.

IV – AURUM, RIMEDIO DELL’OCCHIO

Come scrive Rouy, Aurum è un ottimo rimedio oculare. L’occhio del


soggetto Aurum è estremamente arrossato, caratterizzato da un notevole
afflusso sanguigno ai globi.
Aurum 4 CH o 5 CH sarà indicato:
— nel trattamento degli occhi arrossati;
— nell’esoftalmia;
— in caso di disuguaglianza pupillare;
— nei dolori con sede all’interno delle orbite;
— quando il campo visivo è come tronco nella parte superiore, dove
la visione è offuscata. Il malato vede solo la parte inferiore degli
oggetti (spasmi dell’arteria oftalmica);
— spesso vi è un aumento della tensione oculare globale e della
pressione dell’arteria centrale della retina. Aurum è un rimedio del
glaucoma.
— quando nel fondo oculare si riscontrano segni di sclerosi: arte-
riole a filo di rame, stadio 2, 3, 4.

Ü
Aurum metallicum 98

V – AURUM, RIMEDIO GENITALE

Aurum è un rimedio dell’apparato sessuale.


Ad esempio, è un rimedio del fibroma; in questo caso però gli prefe-
riamo il suo derivato Aurum mur. natr., cloruro d’oro e di sodio, che è un
eccellente farmaco per il fibroma.
È anche un rimedio dell’orchite, e in particolar modo di quella localiz-
zata al testicolo destro.
99

BARYTA CARBONICA

Il carbonato di bario è un rimedio utilissimo in omeopatia. Sul piano


clinico, svolge efficacemente la sua azione su tre livelli:

— livello psichico
— livello vascolare
— livello degli organi linfoidi.

Ricordatevi che Baryta carb., rimedio freddo, è estremamente freddo-


loso, sente sempre freddo, ed è aggravato dal freddo.

I – AZIONE SULLO PSICHISMO

Come sottolineato da Kent, Baryta carb. è il rimedio del “puerilismo”.


È indicato in tutti quegli stati nei quali vi sia un perdurare anormale del-
l’infanzia, non solo nei ritardi dello sviluppo intellettivo ma anche quan-
do la mentalità infantile ricompare in un adulto: ad esempio, in un vec-
chio rimbambito che ritorna all’infanzia.
Si prescriverà quindi Baryta carb.:
1) Nel bambino ritardato, dal semplice ritardo nel rendimento scolasti-
co, fino ad arrivare ad un serio ritardo mentale. Purtroppo, è ovvio che
Baryta carb. non trasformerà un soggetto debilitato mentalmente in un
uomo di grande intelletto; tuttavia, prescrivendolo alla 9 CH sotto for-
ma di dosi distanziate fra loro e alternate con gli altri rimedi del terre-
no del soggetto debile (in genere si tratta di luetici), vi sono buone
possibilità di migliorare lo stato generale del soggetto, facilitando così
il compito ai rieducatori specializzati.

Ü
Baryta carbonica 100

In questi casi di ritardo mentale, siamo soliti associare a Baryta carb. 9


CH:
— D.N.A.: acido desossiribonucleico, introdotto in terapia dai colleghi
Jenaer e Julian. Lo prescriviamo in diluizione abbastanza bassa, sotto
forma di gocce di D.N.A. 4 CH da assumersi giornalmente;
— l’organoterapia diluita e dinamizzata, alternando 1 fiala perlinguale
di:
— Thymus 7 CH, che agisce sui ritardi di crescita, e il giorno successi-
vo
— la formula poliendocrina
Hypophyse, Thyroïde, 4 CH
Surrénale, 4 CH
Ovaire o Orchitine, 4 CH
Per fortuna, abbiamo solamente dei ritardati mentali da curare, visto
che il loro trattamento è spesso molto lungo e deludente.
Baryta carb. sarà un buon rimedio per i bambini che presentano uno
sviluppo anormale sul piano fisico (sono più piccoli della norma) o su
quello intellettivo: rimangono timidi ed hanno difficoltà a legare con i
compagni, dimostrano scarso interesse per le materie scolastiche. Sono
lenti; lenti a capire ciò che sentono, lenti a imparare. Hanno dei brutti
voti, specialmente in aritmetica e matematica.
In questi casi, l’omeopatia fa miracoli se alternerete delle alte diluizio-
ni di Baryta carb. e di Luesinum (dalla 9 CH alla 30 CH) ogni 10 giorni,
senza tralasciare il D.N.A. e l’organoterapia già nominati.

1) Nel soggetto anziano che ritorna bambino. Si tratta del vecchio atero-
masico da molto tempo, che poco a poco o all’improvviso, a causa di
un’emorragia o di un infarto cerebrale, diventa rimbambito.
Anche qui, il trattamento non è affatto semplice e richiede molta pa-
zienza. In genere noi impieghiamo Baryta carb. in diluizioni molto alte
(15 CH o 30 CH) in ragione di 1 dose ogni 10 giorni associata a:
— Vinca minor T.M., 50-75 gocce aI dì. Questa tintura madre contiene
tutti i principi attivi della pervinca, e ci sembra più attiva dell’alcaloide
isolato.
— L’organoterapia diluita e dinamizzata, con: a sere alterne, i supposta
di Artére 7 CH; 1 fiala perlinguale di Cerebrum 7 CH.

Ma anche qui, a parte il caso estremo del vecchio rimbambito, Baryta


carb. sarà un buon rimedio geriatrico in grado di dare un aiuto all’anzia-

Ü
101 Baryta carbonica

no in molti dei piccoli guai dovuti all’età, i cui sintomi si ritrovano nella
patogenesi del rimedio.
Ad esempio:
1) Lo stato depressivo dei soggetti anziani che hanno paura di tutto e
mancano di fiducia in se stessi.
2) Le perdite di memoria: ci si dimentica la topografia del quartiere dove
si vive, ci si perde in strade familiari. Si dimenticano i nomi propri o
comuni. Non ci si ricorda più di avvenimenti recenti, mentre quelli
lontani nel tempo sono chiarissimi in mente.
3) Le vertigini, tanto frequenti a quelle età, collegate ad un deficit nella
circolazione cerebrale dovuto ad ateromatosi e ad artrosi cervicale.
In questo caso, aI posto di Baryta carb. prescriveremo il litoterapico
Barytine D8 (minerale del bario), 1 fiala perlinguale alternata con l’orga-
noterapico:
— Disque cervical, 4 CH
— Artère cérébrale, 4 CH
1 fiala perlinguale la sera prima di andare a letto.

II – AZIONE VASCOLARE

L’azione anti-senescente di Baryta carb. trova una spiegazione nella


sua azione anti-sclerotizzante a livello vascolare. Questa sua proprietà
sarà di utilità ogni qualvolta si presenti un problema di sclerosi vascolare.
In particolare, Baryta carb. sarà il rimedio-chiave dell’ipertensione arte-
riosa, soprattutto dell’l.A. essenziale del soggetto ateromatoso ultracin-
quantenne. In questo caso, si associa a perfezione ad Aurum met. nel-
l’ipertensione di soggetti congestionati e pletorici, e a Plumbum in quella
di soggetti pallidi e dimagriti.

III – AZIONE LINFOIDE

Baryta carb. agisce sul tessuto linfoide, e più precisamente sui gangli
linfatici e sulle tonsille.
Il bambino Baryta carb., freddoloso e che prende freddo con facilità,
presenta dei gangli di grosse dimensioni aI collo e alle ascelle. Soprattut-
to, le sue tonsille sono enormi e sempre più o meno infiammate, tendenti
alla suppurazione.
È uno dei rimedi delle rinofaringiti infantili.

Ü
Baryta carbonica 102

Trattamento delle rinofaringiti a ripetizione dei bambini

1) 50 gocce in un po’ d’acqua:


— a mezzogiorno: Rosa canina gemme 1 D (Mac. Glic.).
— a cena: Ribes gemme 1 D (Mac. Glic.)
2) A giorni alterni, 1 fiala perlinguale alle 17:
— Amygdale 7 CH
— Diopside D 8.
3) 4 granuli:
— mattino, a giorni alterni: Pulsatilla 4 CH; Phytolacca 4 CH
— sera, a giorni alterni: Baryta carb. 4 CH; Sulfur iod. 4 CH.
4) Ogni 10 giorni, di seguito:
— 1 dose di Silicea 9 CH
— 1 dose di Natrum mur. 9 CH
— 1 dose di Aviaire 9 CH
— 1 dose di Thuja 9 CH
— 1 dose di Mercurius 9 CH
— 1 dose di Luesinum 9 CH.

IV – ANALISI CLINICHE

Dato che fa parte del gruppo dei rimedi dell’ateroma (Nux vomica,
Sulfur, KaIi carb., Aurum, Luesinum), non ci si stupisce di riscontrare in
Baryta carb.:
— colesterolo elevato
— trigliceridi elevati
— lipidi totali spesso normali
— una curva da carico dopo cortisone di tipo pre-diabetico
— prove epatiche di flocculazione sovente alterate.
103

BELLADONNA

Atropa Belladonna – la belladonna – è il capofila delle solanacee pa-


rasimpaticolitiche, midriatiche.
La medicina tradizionale fa largo uso dei suoi alcaloidi, soprattutto
della atropina, ma anche della scopolamina e della iosciamina, in qualità
di antispastici dell’apparato digerente. In fitoterapia, impieghiamo Bella-
donna T.M., 10-20 gocce aI dì, come antispastico gastro-duodenale.
In ambito omeopatico, Belladonna è prima di tutto un rimedio della
congestione arteriosa. L’avvelenamento da Belladonna (intenzionale nel
periodo rinascimentale, accidentale quando i bambini ne mangiano le
bacche dall’aspetto appetitoso) provoca un’intensa congestione vascola-
re. La testa diviene purpurea e bruciante, gli occhi iniettati di sangue e le
pupille dilatate, mentre le estremità degli arti rimangono fredde. In segui-
to si manifestano delle convulsioni e delirio contemporaneamente ad
un’ipereccitabilità di tutti i sensi.

I – Un certo numero di STATI CONGESTIVI VIOLENTI, dunque, per la


legge dei simili richiederanno l’azione terapeutica di Belladonna

Tali stati possono essere generaIizzati o localizzati nelle varie parti del
corpo umano.
Tuttavia, in ogni caso questi processi infiammatori hanno le seguenti
caratteristiche:
— si manifestano in modo estremamente violento
— provocano l’arrossamento di tutta la zona colpita
— provocano una sensazione intensa di calore (soggettivo e oggettivo)
— sono molto dolorose (sensazione di pulsazioni violente)
— si accompagnano all’ipereccitabilita di tutti i sensi.

Ü
Belladonna 104

Belladonna non sopporta in particolare la luce, né il minimo rumore o


il minimo urto.
Rubor, Dolor, Color: ecco la triplice caratteristica di Belladonna
Il rimedio ci sarà quindi utile nel trattamento di:
1) Angine. La gola è molto arrossata e molto secca; la deglutizione è resa
dolorosa da un intenso senso di costrizione, e il dolore si irradia verso
le orecchie (più forte a destra). Sete intensa.

In caso di angina, per debellare l’infezione prescrivete:

— ogni 2 ore, alternare 4 granuli di:


Belladonna 4 CH
Mercurius 4 CH.

2) Raffreddori, influenze, pneumopatie d’origine batterica o virale, ac-


compagnati da febbre talvolta elevata che si manifesta con rapidità,
rossore del viso, madore della pelle, violenti battiti delle arterie e pol-
so rapido, duro, saltellante.
Belladonna agisce bene dopo Aconitum, rimedio delle febbri con pel-
le secca, e potrà venire utilmente prescritto alternato a quest’ultimo.
3) Vampate di calore della menopausa. Si tratta di quelle vampate che si
accompagnano a notevoli rossori del viso, sensazione intensa di calo-
re e traspirazione profusa.

Ecco una “ricetta” in caso di vampate di calore:

Consigliate alla vostra paziente di prendere aI termine di ogni


vampata 3 granuli del composto

— Belladonna, 4 CH, 1 tubo


— Sanguinaria, 4 CH, 1 tubo
— Veratrum, 4 CH, 1 tubo
— Glonoine, 4 CH, 1 tubo finché è necessario.

Ü
105 Belladonna

4) Dermatosi eritematose: eczemi, erisipele, infiammazioni locali (flem-


moni, ascessi, foruncoli) nelle quali si ritrovano i caratteri del rapido
gonfiore, del dolore battente, del rossore e del calore locale.
5) Febbri eruttive con esantema rosso, pelle umida e fenomeni congesti-
zi a carico degli occhi o della gola. Ad esempio, Belladonna sarà un
eccellente rimedio (come già dimostrato da Hahnemann) della scarlat-
tina, del morbillo e della rosolia.
6) Congiuntiviti con occhi completamente arrossati e iniettati di sangue,
pupille dilatate e fisse, accompagnate da fotofobia.
7) Mastiti (infiammazioni acute del seno e ascessi: il seno è dolente, ar-
rossato e caldo).

II – PER IL MEDICO OMEOPATA, BELLADONNA È ANCHE UN


RIMEDIO DEGLI SPASMI

Faremo uso principalmente della 4 CH e della 5 CH, 4 granuli una o


due volte aI dì, in un certo numero di affezioni nelle quali predomina il
fattore spastico.

1) Nelle sindromi gastroduodenali, specie nelle gastriti (oggi tanto diffu-


se, come dimostrano gli esami endoscopici). Utilizzeremo Belladon-
na anche nel trattamento dell’ulcera.
2) Nelle sindromi colitiche con ventre gonfio, dolente e caldo.
3) Nelle laringiti acute d’origine spastica, dove la laringe è secca e do-
lente.
4) Nelle tossi tipo pertosse con attacchi notturni (spesso prima di mezza-
notte) dolorosi e tosse simile ad un abbaio. Un’efficace formula ome-
opatica ad effetto antitussivo sarà per esempio la seguente:
Drosera, 4 CH, flacone
Ipeca, 4 CH, flacone
Belladonna,4 CH, flacone
Sambucus, 4 CH, flacone
15 gocce 3-4 volte al dì secondo necessità.

Ü
Belladonna 106

III – INFINE, BELLADONNA IN ALTISSIME DILUIZIONI (DALLA 9


CH ALLA 30 CH) È UN RIMEDIO MOLTO PREZIOSO NELL’AMBITO
NEUROPSICHIATRICO

In questo campo, merita una sperimentazione su larga scala effettuata


in un ambiente specialistico.

1) Prima di tutto, Belladonna è un rimedio del delirio: delirio violento


che si instaura all’improvviso, con ipereccitazione motoria e verbale.
Questo delirio si accompagna ad allucinazioni visive: il malato vede
strani mostri, immagini di colori violenti – più spesso rosse – a cui
tenta di sottrarsi fuggendo. Il malato tenta di picchiare quelli che gli
stanno accanto. Abbiamo riscontrato questa forma di delirio non in
malati mentali, bensì in bambini colpiti da sindromi iperfebbrili: mol-
to. spesso, è stata sufficiente 1 dose di Belladonna 9 CH per riportarli
alla calma.
Segnaliamo che Hyoscyamus e Stramonium sono altri due rimedi del
delirio furioso e agitato, ma Stramonium è ancora più agitato di Bella-
donna
2) Belladonna può essere indicato anche in certe sindromi neurologiche:
— nell’epilessia, nella cui aura si noterà la percezione di suoni musi-
cali o di immagini colorate;
— nelle convulsioni infantili. Sarà utile nel corso di una febbre erutti-
va, nei disturbi della dentizione, nelle verminosi che possono esse-
re caratterizzate dal manifestarsi di convulsioni. Tuttavia è sempre
necessario esaminare con cura un bambino colpito da convulsioni,
realizzando in particolare un E.E.G.
— nella meningite linfocitaria, con la sua caratteristica fotofobia;
— nelle cefalee congestizie con sensazione che del sangue caldo pul-
si dentro la testa; migliorano stringendo strettamente una tenda at-
torno alla testa e affondando la testa nel cuscino.
3) Per finire, Belladonna può risultare utile nell’insonnia che presenti
questa particolare modalità: pur crollando dal sonno ed essendo sfini-
to, il paziente non riesce ad addormentarsi; e quando alla fine soprag-
giunge il sonno, è caratterizzato dal manifestarsi di numerose piccole
scosse muscolari.
107

BRYONIA

Bryonia – la brionia – la cui tintura madre viene preparata a partire


dalla radice (in Francia della varietà Bryonia dioica, e in Germania di
quella Bryonia alba), è prima di tutto un rimedio dei dolori. Più in speci-
fico, è un rimedio di:

I – DOLORI ARTICOLARI, DUNQUE DEI REUMATISMI

Sia che si tratti di reumatismi di tipo infiammatorio in cui vi è un au-


mento della velocità di sedimentazione (dunque in caso di artrite), oppu-
re di quelli cosiddetti “degenerativi”, dove la velocità di sedimentazione
è normale (artrosi).
In ambito omeopatico, esiste una gran quantità di rimedi per i dolori
reumatici, ma senza dubbio i due più importanti sono Rhus tox. e Bryonia
È facile diversificare i due rimedi grazie alle loro modalità; ci sembra
opportuno sottolineare in questa sede come in medicina omeopatica sia
fondamentale lo studio delle modalità di un rimedio.
— Il dolore di Bryonia è acuto, pungente: sia che si tratti del dolore reu-
matico che stiamo prendendo in esame o di un altro tipo di dolore, nel
rimedio si ritrova sempre la caratteristica del dolore pungente e acuto.
— Il dolore di Rhus tox. è più sordo e più opprimente, ma non pungente.
— Mentre Rhus tox. migliora con il movimento (superata qualche diffi-
coltà iniziale per “sgranchirsi”), Bryonia è sempre aggravata dal movi-
mento e deve stare assolutamente immobile.
Ecco una delle modalità fondamentali che differenzia in maniera ben
precisa Rhus tox. da Bryonia: Rhus tox. e un malato che si muove ed è
migliorato dal movimento, mentre Bryonia è un malato che non si

Ü
Bryonia 108

muove e che mantiene un’immobilità statuaria. Ad esempio, sarà quel


paziente che trovato rannicchiato nel suo letto e che teme di muovere
anche un solo dito nel timore di risvegliare il dolore a causa del quale
vi ha mandato a chiamare.
Va notato che questa modalità d’aggravamento con il movimento tipi-
ca di Bryonia, proprio come il carattere pungente dei dolori, non verte
esclusivamente sul dolore articolare, ma si ritroverà in numerosi altri
sintomi.
— La terza caratteristica di Bryonia che non si ritrova in Rhus tox. è il suo
miglioramento con una forte pressione.
Il malato è a letto: noterete che non solo sta rigorosamente immobile,
ma sta coricato sul lato dolente perché il peso del corpo allevia il
dolore. Vedrete anche il malato appoggiare un dito o una mano sulla
parte dolente, oppure stringervi fortemente attorno una fascia.
Tuttavia, va notato che Bryonia e Rhus tox., pur presentando modalità
del tutto differenti, non sono affatto in contrasto tra loro, non si fanno
da antidoto a vicenda come si dice. Possono benissimo venire impie-
gati insieme nel trattamento di un reumatismo, a condizione di non
somministrarli contemporaneamente ma a giorni alterni.
Il dolore reumatico è dunque la prima grande indicazione clinica di
Bryonia

II – I TRAVASI DI LIQUIDI

Va ricordato che Bryonia è uno dei principali rimedi delle sierose in-
fiammate che trasudano: faciliterà il riassorbimento dell’essudato e so-
prattutto ne eviterà il riformarsi. Sarà quindi il rimedio:
1) Dei versamenti articolari, delle sinoviti con dolore acuto e pungente
(si verificherà che tale dolore è aggravato dal movimento mentre è
migliorato dalla pressione forte).
A tale proposito, sarà interessante prendere in considerazione la possi-
bile prescrizione di un rimedio differente dei versamenti articolari:
Apis (l’ape), che proprio come Bryonia:
— presenta un versamento articolare con dolori estremamente pun-
genti
— il versamento conferisce un colore rosato ai tegumenti
— è aggravato dal calore e migliorato dal freddo (come Bryonia), con
una certa lateralità destra (come Bryonia).

Ü
109 Bryonia

Ma a differenza di quelli di Bryonia, i suoi dolori sono non solo pun-


genti ma anche brucianti come aghi roventi (si pensi alla puntura d’ape).
La loro comparsa è molto veloce e l’edema si forma in pochi minuti,
mentre il versamento di Bryonia si manifesta molto più lentamente.
Bryonia è un rimedio lento (Kent).
In secondo luogo, Apis non migliora con la pressione: aI contrario si
aggrava, non tollera il benché minimo contatto. È il tipico caso del gotto-
so che non sopporta che il suo alluce venga a contatto con il lenzuolo.
2) Versamenti pleurici con fitte dolorose aI torace, aggravate dal movi-
mento e migliorate da una forte pressione.
Bryonia ci è stata di utilità nel drenaggio di una pleura piena di liquido
su una metastasi cancerosa, dove il liquido si riformava inesorabilmente
dopo ogni puntura. Bryonia non ha guarito il cancro – l’omeopatia non è
ancora riuscita a tanto – ma il rimedio ha alleviato le sofferenze del no-
stro paziente, svolgendo bene il compito che gli avevamo assegnato.

III – TERZO ASPETTO DI BRYONIA: SECCHEZZA DELLE MUCOSE

Se è vero che Bryonia fa trasudare le sierose, rende le mucose secche.


In quest’ambito incontrerete un certo numero di sintomi e di applicazioni
cliniche di grande interesse:
1) Bocca estremamente secca, gusto amaro, lingua molto secca e sporca.
Bryonia è uno dei rimedi della nostra Materia Medica che presenta la
caratteristica di una lingua sporchissima. Sete intensa di grandi quanti-
tà d’acqua fredda. Sarà dunque un rimedio delle affezioni febbrili.
Sarà anche un rimedio della bocca secca in assenza di febbre, di facile
riscontro clinico. Moltissimi pazienti infatti lamentano la sensazione
di avere la bocca secca e vengono a consultarvi per eliminare questo
fastidio; spesso gli esami clinici e biologici non rivelano niente di par-
ticolare, mentre a volte è in causa un’assunzione di tranquillanti di
lunga durata.
Eccoci così costretti, come spesso accade, a lavorare senza alcun aiuto
sulla pura sintomatologia. In questo caso, la modalità principale è
l’assenza o la presenza di sete; è questo elemento che ci consentirà di
diversificare i molti rimedi possibili.
I rimedi con bocca secca con sete sono: Arsenicum, Belladonna, Bo-
rax, KaIi bich., Rhus tox., Bryonia, Alumina, Sanguinaria, Terebinthi-
na.

Ü
Bryonia 110

Hanno invece la bocca secca ma senza sete: Apis, Lachesis, Lycopod.,


Nux moschata, (quest’ultimo è un rimedio importantissimo della boc-
ca secca e senza sete), e infine Pulsatilla, dove l’assenza di sete è una
delle caratteristiche principali.
2) Secchezza delle mucose dell’apparato polmonare, in particolar modo
della trachea, che provoca il manifestarsi di una tosse convulsa, ovvia-
mente secca, aggravata dal minimo movimento e migliorata da una
forte pressione. È quel malato che si mette a tossire ad esempio non
appena fa un movimento, o che si sostiene il petto con entrambe le
mani per dominare la tosse.
3) Secchezza delle mucose dell’apparato digerente, che provocano una
stipsi ostinata con assenza di stimolo, feci durissime, nerastre e molto
secche ma abbastanza voluminose (il che le differenzia da quelle di
Natrum muriaticum, anch’esso rimedio della stipsi secca, ma le cui
feci sono di piccole dimensioni, come sterco di capra).
Un buon rimedio complementare di Bryonia in caso di stipsi è Alumi-
na.
Le feci di quest’ultimo possono essere secche e dure o anche molli e
aderenti, che si attaccano all’ano (Nebel diceva che si tratta di un ma-
lato dalla facile individuazione, in quanto fa uso di enormi quantità di
carta igienica).
La stipsi comporta un’enorme difficoltà nell’espulsione delle feci, e il
malato vi dirà che per riuscirvi deve afferrare con entrambe le mani la
tazza del water.
Il trattamento di un costipato non è per nulla facile quando il malato
viene a consultarvi unicamente a causa di questo suo problema, per-
ché si tratta di un soggetto che ha già provato di tutto – senz’altro una
quantità incredibile di lassativi – e che si attacca immediatamente aI
telefono se il trattamento non produce i risultati previsti.
In un tempo di due o tre mesi, vi saranno delle buone possibilità di
ottenere una rieducazione intestinale del malato, a condizione di inte-
grare la prescrizione con dei consigli d’ordine igienico-dietetico, spe-
cie riguardo alla quantità d’acqua da bere giornalmente.
Infatti, non si può parlare di stipsi se il paziente non beve almeno 1
litro d’acqua aI giorno; dagli interrogatori, vi accorgerete che le donne
non bevono a sufficienza.

Ü
111 Bryonia

Schema di trattamento della stipsi

1) 4 granuli:
— mattino: Bryonia 4 CH
— sera: Alumina 4 CH

2) Ai pasti, prendere in un po’ d’acqua 50 gocce di:


— Taraxacum TM

3) A sere alterne, una supposta di:


— Grès rose D8
— Muqueuse du colon 4 CH.

IV – INFINE, RICORDIAMO NELIA PATOGENESI DI BRYONIA:

1) Dei sintomi neurologici che ci sono risultati molto utili:


— vertigini alzandosi aI mattino
— cefalea fortemente con gestiva, come se la testa fosse sul punto di
scoppiare. Il dolore si manifesta aI disopra della fronte, si estende
dietro la nuca e scende talvolta fino alle spalle: è un dolore da ar-
trosi cervicale.
2) Tre sintomi ginecologici:
— l’ovaia destra molto dolente
— le mestruazioni che possono venire sostituite da un’epistassi
— e soprattutto mammelle grosse e dolenti, dure, calde e pallide.

Spesso abbiamo l’occasione di vedere delle donne che si lamentano a


causa del loro seno fortemente dolente. Possiamo essere loro di utilità,
visto che la nostra Materia medica prevede un certo numero di rimedi di
mammelle dolenti.
Ricordiamo:
— per mammelle dure, petto molto fermo, teso e dolente:
Phytolacca, Calcarea carbonica.
— per mammelle più molli e più rilassate, dove alla palpazione si riscon-
trano dei noduli induriti: Conium maculatum – che è uno dei rimedi
fondamentali della mastite – ed Asterias rubens con la sua netta latera-
lità sinistra (senza mai trascurare di procedere ad una mammografia.

Ü
Bryonia 112

Va notato che spesso all’origine di questi dolori mammari vi è un’in-


sufficiente produzione di progesterone: per stimolare la produzione di
quest’ormone è conveniente prescrivere aI 7° e aI 21° giorno del ciclo
una supposte-dose di Progesterone 4 CH, oppure una supposta-dose di
Folliculine 9 CH se è necessario inibire la produzione di follicolina.
113

I TRE CALCAREA
Calcarea Carbonica
Calcarea Phosphorica
Calcarea Fluorica

Si tratta di tre sali di calcio, le cui patogenesi hanno permesso di stabi-


lire con le varie sintomatologie l’esistenza di tre Costituzioni.
È stato Nebel a definire la nozione di Costituzioni calciche, diffusa nel
mondo medico con la sua consueta chiarezza da Léon Vannier: per anni
e anni queste costituzioni sono state quasi intoccabili, e solo pochi hanno
osato metterle in discussione. Oggi, aI contrario, la maggior parte degli
omeopati le rimettono in causa negando loro ogni fondamento di verità e
dunque ogni utilità, anzi giudicandole addirittura pericolose!

LE TRE COSTITUZIONI CALCICHE

Le costituzioni di Nebel e Vannier non meritano né un eccessivo ono-


re, né un’eccessiva opposizione: sono ancora perfettamente valide e pos-
sono rendere dei grandi servigi, a condizione però di sistemarle nel posto
giusto all’interno della nostra concezione terapeutica.
Per Nebel e Vannier, la costituzione del soggetto è qualcosa di pre-
sente già sin dalla nascita. Come scrive lo stesso Léon Vannier: “La costi-
tuzione è ciò che è, il temperamento è ciò che diviene”. Si tratta di un
elemento statico, che si traduce all’apparenza in ciò che nell’essere uma-
no è fondamentalmente statico, vale a dire Io scheletro osseo.
Lo scheletro è formato evidentemente da sali di calcio. Orbene, se-
condo Nebel e Vannier gli esseri umani possono suddividersi in tre gran-
di categorie: i carbonici, i fosforici, i fluorici, a seconda di quale dei tre
sali di calcio (carbonato, fosfato o fluoruro) predomina nello scheletro.
Ciò si tradurrebbe in una morfologia particolare e in una sintomatologia
specifica che combacia con la patogenesi dei tre sali di calcio

Ü
I tre Calcarea 114

Orbene, da un canto i dosaggi biochimici non hanno mai dimostrato


la reale predominanza di uno dei tre sali di calcio nello scheletro di alcu-
ne categorie di animali. Inoltre, le ricerche di moderna concezione, rea-
lizzate introducendo nell’elaboratore un gran numero di dati, non hanno
ritrovato questa triade fondamentale. Come si sa, i tipi umani sono molte-
plici: se si vuole pervenire a delle valide classificazioni, è necessario pre-
stare attenzione a dettagli molto sottili come – ad esempio – l’angolo
formato dalla testa femorale con il corpo stesso dell’osso.
Per di più mescolando in maniera sistematica costituzioni e diatesi,
volendo fare del carbonico uno psorico, del fosforico un tubercolinico e
del fluorico un luetico, non si faceva altro che impoverire la concezione
terapeutica omeopatica. All’interno di quel modo di pensare, infatti, ogni
costituzione richiedeva un dato numerico di rimedi sistematicamente
prescritti, senza tenere conto della loro patogenesi bensì semplicemente
della loro appartenenza costituzionale. Sono questi eccessi che spiegano
l’ostracismo attuale.
E nonostante tutto, le costituzioni continuano ad essere molto utili.
Anche se discutibili sul piano rigoroso della ricerca scientifica tipologica,
le si ritrova nella realtà della nostra esperienza Clinica quotidiana.
Quando leggerete le patogenesi di Calcarea carbonica, Calcarea fluo-
rica e Calcarea phosphorica, riconoscerete in mezzo ai vostri pazienti un
certo numero di soggetti a tendenza carbonica nei quali si manifesteran-
no dei sintomi della patogenesi di Calcarea carbonica e di altri rimedi
della cosiddetta serie carbonica.
Altri soggetti mostreranno una tendenza fosforica, dove si ri-
conosceranno Calcarea phosphorica e i rimedi fosforici, altri avranno
una tendenza fluorica (Calcarea fluor. e i suoi rimedi satellite).
Il Carbonico è un brevilineo tarchiato, solido, con i denti sistemati in
modo armonioso. L’avambraccio fa con il braccio un angolo ottuso verso
il basso, il che prova la sua rigidità legamentosa.
Il Fosforico è un longilineo fragile, i cui denti si cariano con facilità.
L’avambraccio si trova sulla stessa linea del braccio.
Il Fluorico è un iper-rilassato, soggetto alle distorsioni e con i denti
irregolari. Tende allo squilibrio sia fisico che mentale. L’avambraccio for-
ma col braccio un angolo ottuso verso l’alto.
Per il loro tipo fisico e per il loro psichismo, questi malati diventano
così dei veri e propri “promemoria” per lo studio dei sintomi e del loro
trattamento terapeutico, e ci consentono la previsione di una certa evolu-
zione patologica.

Ü
115 I tre Calcarea

Sembra infatti che i tre sali di calcio siano i principali responsabili del
metabolismo minerale dell’organismo (proprio come Natrum mur. e so-
prattutto Silicea, e che a tale titolo siano dei rimedi fondamentali.
Prescriverete dunque le tre Calcarea:
— sulla base dei sintomi precisi della loro patogenesi per eliminare i
disturbi per i quali il paziente è venuto a consultarvi (ad es., le
varici per Calcarea fluor.)
— ma, impiegati in alta diluizione, anche come rimedi di terreno se
riscontrerete presenti in maniera significativa i loro principali tratti
patogenetici, specie quelli psichici e tipologici.

Lo studio comparativo dei tre rimedi ci sembra essenziale per la loro


conoscenza e la loro differenziazione: è per questo che li abbiamo rac-
colti sotto un unico capitolo.
116

CALCAREA CARBONICA
(OSTREARUM)

Tra i sali di calcio, è di gran lunga il più importante. È quello che nel
nostro continente presenta un maggior numero di richiami.
Nella sua Materia medica clinica, Farrington scrive: “Calcarea ostrea-
rum è un rimedio che può essere indicato in quasi la totalità delle malat-
tie, e che è secondo per importanza solamente a Sulfur”.
La patogenesi del rimedio è stata stabilita da Hahnemann, che l’ha
preparata a partire dal calcare che riveste l’interno della conchiglia del-
l’ostrica. Calcarea carb. è dunque un “calcare marino”, proprio come
Natrum mur. è il “sale marino”.
In questi esempi possiamo ritrovare quanto sia importante l’impronta
lasciata dal mare nella formazione dell’essere umano.
Seguendo la sua patogenesi, e tenendo conto delle caratteristiche dei
soggetti che si sono rivelati maggiormente sensibili alla sommini-
strazione di Calcarea carb. diluita nel corso della sperimentazione pato-
genetica del rimedio, è stato possibile determinare le sue principali carat-
teristiche.

I – IL TIPO MORFOLOGICO

1) L’adulto
È un soggetto brevilineo, tarchiato, tozzo che se equilibrato è in stato
di perfetta forma psicofisica, nel quale tuttavia si ritrova una certa tenden-
za alla lentezza. EvoIverà verso malattie della nutrizione, sclerotiche (li-
tiasi, artrosi, ipertensione arteriosa). È privo di flessuosità: non riesce a
distendere completamente le braccia né a toccarsi la punta dei piedi sen-
za piegare le ginocchia.

Ü
117 Calcarea carbonica

2) Il neonato e il bambino piccolo.


È quello che viene definito il bel bimbo “Cadum”, un bel bambino un
po’ troppo grosso:
— testa grossa che traspira dalla nuca, mentre il resto del corpo è spesso
asciutto, specie durante la notte: il cuscino del bimbo è bagnato;
— le fontanelle impiegano molto tempo a chiudersi;
— addome molto grosso;
— arti corti e paffuti.
3) Il bambino più grande, l’adolescente sono grassi e presentano un cer-
to ritardo puberale. Molte delle sindromi adiposo-genitali reagiranno
bene ad alte diluizioni di Calcarea carb. (9 CH) associate alla formula
organoterapica Hypophyse-Thyroïde-Surrénale-Orchitine o Ovaire
alla 4 CH, 1 fiala tre volte a settimana.

II — IL PROFILO PSICOLOGICO

In quest’ambito si ritrovano già dei segni di scompenso.


— Calcarea carb. si stanca a livello cerebrale, da qui la sua lentezza psi-
chica.
È un soggetto apatico, che rifugge dallo sforzo fisico come da quello
mentale.
— Ha paura per iI suo futuro, iI che lo rende molto ansioso.
— Per finire, è preda di strani impulsi: mettersi a correre all’improvviso,
saltare dalla finestra, salire o scendere le scale a tutta velocità. Da qui
la sua paura morbosa della follia.
Calcarea è forse uno dei rimedi della Materia medica che più soffre di
paure.

III – I GUSTI

— Avversione per iI latte.


— Desiderio di uova e di dolciumi.
— Il bambino mangia la terra, iI gesso, insomma un po’ tutto quello che
gli capita a portata di mano.
— Ma tutto iI suo apparato digerente è acido: gusto acido in bocca, erutti,
vomito, diarrea. Per curare questi disturbi di iperacidità, i medici allo-
pati prescrivono del gesso: noi omeopati diamo Calcarea carb. diluito
e dinamizzato.

Ü
Calcarea carbonica 118

IV – LE MESTRUAZIONI DELL’ADOLESCENTE E DELLA RAGAZZA


GIOVANE

Sono eccessivamente abbondanti, durano troppo e indeboliscono


molto; si accompagnano ad una stanchezza estrema e ad una forte sensi-
bilità aI freddo, specie la notte stando a letto. Si segnala una curiosa sen-
sazione di aver le gambe coperte da calze fredde e umide. In questo caso
si prescriveranno delle alte diluizioni di Calcarea carb., ad esempio alla 9
CH, distanziate tra loro e in associazione con il composto organoterapico
Thyroide-Hypophyse-Ovaire-Surrénale 4 CH, una fiala tre volte a setti-
mana.
Calcarea Carbonica è indicato anche nell’amenorrea che fa seguito ad
un bagno freddo; in questo caso le si assocerà Aconitum 9 CH.
Ricordate che Calcarea carb. è un soggetto freddoloso che avverte
sensazioni di freddo intenso (come quella di avere del ghiaccio nelle va-
rie parti del corpo, soprattutto ai piedi e alle mani).
È aggravato dal freddo, dall’acqua fredda (non ama lavarsi), dall’e-
sercizio. La pelle è il più delle volte estremamente bianca; non si abbron-
za, e dal suo corpo emana un odore acido.
Due buoni rimedi complementari saranno Lycopod. e Sulfur.
Se la sclerosi si aggrava, richiederà Baryta carb.
Possono consigliarsi alcune indicazioni cliniche particolareggiate del
rimedio:
Prima di tutto, troviamo i disturbi digestivi del lattante nel periodo
della dentizione, ad esempio rigurgiti, nausee, vomito.
Associare:
— Calcarea carb. 4 CH, 3 granuli aI mattino
— Aethusa cynapium 4 CH, 3 granuli la sera.

Un’altra buona indicazione è la crosta lattea del neonato che si ma-


nifesta sul cuoio capelluto.
Per accelerare il processo puberale nell’adolescente, le alte diluizioni
di Calcarea carb. (9 CH) ogni 15-30 giorni produrranno dei risultati inte-
ressanti.
Per finire, nell’adulto Calcarea carb. 9 CH sarà un buon rimedio di
fondo delle litiasi biliari e renali recidivanti.
119

CALCAREA FLUORICA

È il fluoruro naturale di calcio, o Spath fluor. (Ca F2).


Una prima patogenesi è stata realizzata su alcuni soggetti alla fine del
XIX secolo.
Una seconda, più completa, è dovuta aI tedesco Mezger (1953). La
conoscenza approfondita di Calcarea fluor. è dunque relativamente re-
cente, e di molto posteriore alla nozione di costituzione fluorica.

I – IL TIPO MORFOLOGICO

È caratterizzato da:
— Un’asimmetria del corpo: viso asimmetrico, una spalla più alta dell’al-
tra, una gamba molto più corta dell’altra.
— Un eccessivo rilassamento dei legamenti. È un soggetto che è spesso
preda di distorsioni alle caviglie e di dislocazioni vertebrali, tanto più
che la sua colonna vertebrale ha una pessima statica. I casi di tenden-
ze scoliotiche accentuate, di iperlordosi e di cifosi sono particolar-
mente frequenti nella serie fluorica.
— I denti sono irregolari e spesso affetti da carie.
— Calcarea fluor. dimagrisce con facilità.
— La rete venosa è particolarmente carente: Calcarea fluor. è un buon
rimedio delle varici dolorose.

II – IL PROFILO PSICOLOGICO

— È un soggetto instabile. Gli autori antichi attribuivano tale instabilità


all’eredità sifilitica, mentre i moderni l’attribuiscono piuttosto all’alco-

Ü
Calcarea fluorica 120

lismo; ma ognuno di noi ha antenati che furono aI tempo stesso sia


sifilitici che alcolizzati.
— È ansioso e avaro, ha paura per “i suoi soldi”.
— È indeciso, sempre in bilico tra due decisioni.

Schema per un trattamento efficace di questo tipo di varici

1) Sorbus gemme (Mac. Glic.) 1D, 50 gocce a pranzo


Castanea gemme (Mac. Glic.) 1D, 50 gocce a cena.
2) AI mattino, 4 granuli di Vipera 4 CH
La sera, 4 granuli di Calcarea fluor. 4 CH.
3) A giorni alterni, alle 17
— una fiala di Veine 4 CH
— una fiala di Blende D 8.

III – I GUSTI

— Ama il sale e i cibi salati.


— Ama lo zucchero nonostante lo digerisca male.
— Detesta le uova.
— Non tollera l’alcol, che gli provoca nausee e mal di testa.

IV – SFERA GENITALE

— Libido scarsa, talvolta “perversa”.


— Nella donna:
— dolori addominali precedenti le mestruazioni
— mammelle dolenti e congeste prima delle mestruazioni, a volte con
la presenza di noduli induriti in entrambe le mammelle.

Migliora con l’aria fresca e con l’acqua fredda (a differenza di Calcarea


carb. che è aggravato dal freddo).

Presenta una netta lateralità sinistra.


Calcarea fluor. fa parte della serie luetica, cui appartengono tra gli altri
Phytolacca, Mercurius, Luesinum.

Ü
121 Calcarea fluorica

V – DISTURBI DELLE FANERE

La caduta dei capelli e la fragilità delle unghie sono frequenti nei sog-
getti Calcarea fluor.
Essi trarranno vantaggio dalla somministrazione congiunta di Tourma-
line Ferrique D 8, una fiala perlinguale a sere alterne.
Trarranno beneficio anche dalla somministrazione di:
— Cuir chevelu 4 CH
— Conglomérat D 8, una fiala perlinguale 3 volte a settimana.
122

CALCAREA PHOSPHORICA

Si tratta del fosfato tricalcico Dio solo sa quante volte questo fosfato di
calcio è stato somministrato allopaticamente a generazioni intere di bam-
bini e ragazzini al fine di “fortificarli”! Ebbene, anche noi Io utilizziamo,
ma dopo averlo diluito e dinamizzato e secondo indicazioni ben più pre-
cise e più preziose!

I – IL TIPO MORFOLOGICO

Calcarea phosphorica è un longilineo, un tipo cresciuto solo in lun-


ghezza. Il bambino è alto e magro.
L’adolescente è cresciuto troppo in fretta, e i genitori sono preoc-
cupati a causa della sua magrezza.
La colonna vertebrale è scoliotica. Spesso presenta dolori di crescita,
con sensazione di rigidità ai muscoli del collo e degli arti.
L’addome di questo bambino (o adolescente) magro è incavato e mol-
le, ben diverso da quello tondo e duro di Calcarea carb.
L’adulto è slanciato; rimane a lungo esile, e molto spesso da l’im-
pressione di una certa fragilità.

II – IL PROFILO PSICOLOGICO

Si tratta di un soggetto nervoso in tutti gli stadi della sua vita. Da neo-
nato grida molto, specie durante la notte. Il bambino si eccita con facilità.
L’adulto è un idealista che si affanna senza tenere conto di quanto questo
costi alla sua sensibilità nervosa. Ignatia sarà un buon rimedio comple-
mentare.

Ü
123 Calcarea phosphorica

III – I GUSTI

— Ama il sale e il prosciutto affumicato.


— Ama i cibi molto freddi (gelati e bevande), che però gli provocano la
diarrea.

IV – LA SFERA GENITALE

— Dal punto di vista sessuale, si eccita molto.


— Nella donna, le mestruazioni si accompagnano spesso a dolorose
lombalgie;
— Talvolta vi è leucorrea simile a chiara d’uovo, specie nella ragazzina
(si pensi anche alla Candida e agire di conseguenza).

È aggravato dal tempo freddo e umido, mentre quello caldo e secco lo


migliora.
Il rimedio va a integrarsi nella diatesi o insieme tubercolinico:
Natrum muri, Sulfur iod., Phosphorus, Tuberculinum.
Grazie a Calcarea phosphorica abbiamo guarito un’orticaria gigante-
sca e recidivante dopo 4 anni, in una ragazzina quattordicenne che pre-
sentava nettamente la morfologia e la mentalità dei fosforici: longilinea
cresciuta troppo in fretta, ipersensibile.
L’interrogatorio ci aveva rivelato:
— la voglia smodata di carne affumicata (prosciutto)
— l’aggravamento con il tempo freddo e umido
— l’eccitazione sessuale che si intensificava in periodo premestruale
— le cefalee provocate dall’impegno scolastico.
124

CARBO VEGETABILIS

Il carbone vegetale – il comune carbone di legna – nelle mani dei


medici omeopati diventa un rimedio che “comune” non è affatto.

I – SI TRATTA DEL RIMEDIO DEGLI STATI DISPERATI, DELLE


AGONIE

Quando, chiamati aI capezzale di un malato grave (già, perché anche


in questo caso un omeopata fa le sue visite) avrete esaurito tutti gli stru-
menti terapeutici e, nonostante la vostra competenza e la vostra dedizio-
ne, la povera creatura entra dolcemente in coma, pallida e cianotica, con
il corpo tutto un unico edema, respiro rantolante, polso filiforme e tensio-
ne in precipitosa caduta... ebbene, non disperate, non abbandonate.
Ponete sotto la lingua 1 dose di Carbo vegetabilis 9 CH.
E forse assisterete ad un miracolo.
In particolare, mi ricordo di una venerabile ultranovantenne (97 anni
per l’esattezza) che poco a poco era stata costretta a letto, con brutte
escare e in grave stato di insufficienza renale.
L’anuria si era instaurata progressivamente, per divenire totale nel giro
di 48 ore, dopo aver resistito a tutti gli strumenti terapeutici sia omeopa-
tici che tradizionali. La povera donna era entrata in coma, e il gonfiore
dei suoi arti inferiori si estendeva fino all’ombelico. La fine si avvicinava,
dolcemente. Non sapendo più cosa fare, prima di lasciarla quella sera le
diedi una dose di Carbo veg. 9 CH. Quando l’indomani ritornai a casa
sua pensando di trovarla morta, la trovai invece seduta nel suo letto, con
l’occhio relativamente vivo: durante la notte, aveva avuto una diarrea
spaventosa, e aveva emesso 3 litri di urina.

Ü
125 Carbo vegetabilis

I parenti erano al tempo stesso stupefatti e meravigliati. La vecchia


signora riuscì ad alzarsi dal letto e a guarire dalle sue escare, visse altri sei
mesi e mori senza soffrire, dato che la sua fine fu resa più dolce da un’al-
tra dose di Carbo veg. 9 CH.
Avete visto la doppia faccia di Carbo, rimedio della resurrezione (ma i
miracoli sono rari) e rimedio dell’eutanasia: apre la porta che conduce
dietro lo specchio, regalando ciò che i cristiani chiamano “una buona
morte” (per dirla con le parole del grande Schmidt di Ginevra).
Nella patogenesi di Carbo veg., troverete tutti quei segni che caratte-
rizzano gli stati gravi:
— perdita di ogni energia vitale
— debolezza estrema, respiro sempre più difficoltoso, con una particola-
rità: bisogno di venire ventilato
— faccia pallida, cianotica, con sudorazione fredda
— corpo gelido mentre la testa rimane più calda
— edema bluastro
— chiazze nere davanti agli occhi
— diarrea dall’odore infetto
— frequenti emorragie di sangue nero.

Questa sindrome emorragica può tradursi in ecchimosi spontanee, pe-


tecchie, epistassi. O ancora – il che può essere di maggior gravità – in
ematemesi o melena. In questo caso, si impone l’intervento chirurgico.

II – È ANCHE UN RIMEDIO DELLA FLATULENZA

Grazie a Dio, potrete impiegare Carbo veg. anche in casi molto meno
gravi, in particolare nel trattamento di gas intestinali, di flatulenze, di
meteorismo addominale.
— Ogni cibo ingerito sembra trasformarsi in gas.
— Notevole dilatazione dello stomaco dopo aver mangiato o bevuto, con
eruttazioni acide e putride che apportano un momentaneo sollievo.
— Gonfiore della parte superiore dell’addome, con dolori crampoidi –
costrittivi o brucianti – che risalgono verso il torace.

Carbo veg. 4 CH, 4 granuli dopo i pasti, apporterà un sicuro sollievo ai


vostri pazienti gastritici estremamente gonfi, soprattutto se aggiungerete

Ü
Carbo vegetabilis 126

30 gocce di Majorana T.M., prima dei pasti (la tintura è un buon drenante
in caso di aerofagia).

III – È INFINE UN RIMEDIO DELLE ULCERE VARICOSE

L’ulcera varicosa: ecco un disturbo non facile da guarire per un medi-


co non specialista.
È il trattamento locale ad avere l’importanza maggiore: bisogna disin-
fettare scrupolosamente i bordi della piaga, e le soluzioni coloranti sono
le più indicate.
Talvolta, però, sono mal tollerate. Le pomate antibiotiche vanno utiliz-
zate solo facendo la massima attenzione, in quanto creano delle sensibi-
lizzazioni locali tali da auto-alimentare le lesioni cutanee.
Quanto alle pomate che contengono del cortisone – sempre in asso-
ciazione con un antibiotico – devono impiegarsi solo sporadicamente e a
distanza di molto tempo, in caso di prurito intenso.
Abbiamo l’abitudine di applicare sul bordo della piaga:
— sia la soluzione di Millian:
Cristal violetto
Verde di metile } ana 0,5 g
Alcool a 40° 125 ml.

— sia la pomata: 1 barattolo

}
S04 Cu 0,10 g
S04Zn 0,25 g
Talco

Vaselina
Acqua
}
Lanolina ana 20 g

40 g
1 barattolo

Echinacea T.M. 1 g
Essenza lavanda 50 gocce

Sulla piaga vera e propria, applicheremo dopo un’accurata disin-


fezione con il Dakin, della pomata alla Calendula o della pomata alla
tintura madre di Echinacea.
Durante la notte, la gamba rimane esposta all’aria. Di giorno (visto che
sarebbe ideale che il paziente rimanesse a letto fino alla completa cica-
trizzazione, ma questo nel nostro attuale sistema di vita è praticamente

Ü
127 Carbo vegetabilis

impossibile), facciamo applicare sulla piaga una compressa sterile e quin-


di avvolgere la gamba con una fascia elastica da sistemare prima che il
malato si alzi dal letto. Ecco dunque il nostro trattamento locale. Siamo
ben lontani dall’omeopatia: ma quello che più di ogni altra cosa ci sta a
cuore è alleviare prima possibile le sofferenze del nostro paziente.
L’esperienza vi insegnerà che in certi casi i medici tradizionali e gli ome-
opati si trovano d’accordo o almeno non si contraddicono.
Il trattamento interno – che è necessario – si basa unicamente sulla
bioterapia.

Trattamento delle ulcere varicose

1)50 gocce:
— mattino: Carduus mar. T.M.
— mezzogiorno: Sorbus gemme (Mac.) 1 D
2)A sere alterne, prima di andare a letto, i supposta di:
— Veine 4 CH
— Epiderme, 4 CH
— Derme, 4 CH
3)4 granuli aI dì:
— Carbo vegetabilis 4 CH: se l’ulcera è abbastanza superficiale,
bluastra, dall’essudato fetido e provoca dolori brucianti;
— Nitric ac. 4 CH: ulcera profondamente incavata, dai bordi irre-
golari, che sanguina con facilità e provoca acuti dolori pungenti;
— Fluoric ac. 4 CH: ulcera a bordi rossi e induriti, che trasuda pa-
recchio. Dolorosa.
— Arsenicum album 4 CH: ulcera dal fondo nerastro e bordi rossi.
Dolori brucianti. Eczema secco sulle zone periferiche.

Fate attenzione che l’ulcera non si arresti troppo velocemente, perché


in questo caso vi è il rischio di metastasi. L’ulcera è infatti una valvola di
sfogo per determinate tossine: ricordiamo il caso di una donna sessanten-
ne, la cui ulcera varicosa si arrestò nel giro di tre settimane ma fu seguita
da un infarto aI miocardio.
Questa donna – pescivendola – era afflitta da una voluminosa ulcera
alla gamba sinistra. Il trattamento omeopatico aveva portato una cicatriz-

Ü
Carbo vegetabilis 128

zazione completa della piaga nel giro di un anno, malgrado il duro me-
stiere della nostra paziente. Rimaneva solamente una minima erosione
cutanea grossa come un chicco di riso, che di tanto in tanto trasudava.
Ma la donna, ritenendo che la cosa andasse per le lunghe, andò a
consultare un collega. Nel giro di tre settimane la piaga si cicatrizzò; tre
settimane, dopo, la nostra paziente mori per infarto del miocardio.
Colpa del caso o di una metastasi morbosa?
129

CAUSTICUM

Causticum è un ceppo minerale complesso messo a punto da Hahne-


mann, ma la cui origine va ricercata nell’alchimia.
Lo spirito acre degli alcali – altro nome di Causticum – era infatti una
tappa nella ricerca dell’oro potabile, proprio come il mercurio solubile –
Solubilis – e il fegato di zolfo – Hepar sulfur -, altri rimedi studiati dal
nostro Maestro che com’è noto possedeva una notevole formazione chi-
mica e alchemica.
La preparazione si realizza tramite distillazione a secco in una storta di
terracotta di una miscela fatta di calce spenta di recente, solfato acido di
potassio e acqua in parti uguali. Si ottiene in tal modo un distillato acquo-
so e trasparente, dal sapore astringente che è il Causticum
È ancora questo il processo di realizzazione che si compie nei labo-
ratori omeopatici. In un nostro lavoro di ricerca abbiamo definito in ter-
mini scientifici tali modalità di preparazione, e abbiamo dimostrato che,
contrariamente a quanto comunemente si crede, Causticum è in pratica
una soluzione di potassio titolata a circa 1.10–6 per ml di OH K*.
Causticum è fondamentalmente un rimedio del tessuto nervoso che
agisce sulla giunzione neuromuscolare, dunque a livello della placca
motrice. Vi sono tuttavia altre indicazioni, per le quali ritroverete una o
più delle:

I – SETTE PRINCIPALI CARATTERISTICHE

1) L’astenia fisica, spesso con un cedimento muscolare e un contempora-


neo indebolimento intellettuale. Il malato Causticum ha una pessima

* Causticum d’Hahnemann – J. e M. TETAU – Revue Française d’Homéopathie, n. 1,

Ü
Causticum 130

cera. Non prescrivete Causticum ad un soggetto pletorico.


2) Una sensazione di scorticamento a carico delle mucose, come se fos-
sero a vivo. Ciò si riscontra alla gola o alla vagina.
3) Sensazione di bruciore a livello dei visceri, come causata da un causti-
co.
4) Dolori folgoranti e laceranti nei gruppi di muscoli e nei percorsi ner-
vosi colpiti dalla malattia.
5) Un miglioramento sbalorditivo con il tempo umido e con l’aria calda.
6) Aggravamento con il tempo freddo e secco.
7) Netta lateralità destra: i dolori sono localizzati a destra o più forti da
quel lato.

II – CAUSTICUM, RIMEDIO DEL TESSUTO NERVOSO

Vi sono tre indicazioni:


1) Le paresi con varie localizzazioni:
— alle palpebre: ptosi
— all’occhio: i muscoli motori sono colpiti, da qui lo strabismo. Cau-
sticum è il rimedio del bambino strabico. Prescriverlo alla 4 CH, 4
granuli al dì, e associare una fiala perlinguale di Muscles moteurs
de l’oeil 7 CH 3 volte a settimana.
— ai muscoli dei bronchi: l’espettorazione è difficile, e vi è ingorgo
bronchiale.
— alla muscolatura del colon, da qui la stipsi atonica, con un segno
particolare: le feci, espulse con sforzo, fuoriescono più facilmente
quando il malato è in posizione eretta.
— alle fibre lisce della vescica, con conseguente:
— incontinenza urinaria:
— nel bambino, enuresi notturna subito dopo essersi addormentato
— nell’adulto, perdita di una piccola quantità d’urina tossendo o star-
nutendo. Questo segno si ritrova soprattutto in donne anziane affet-
te da un fibroma voluminoso. Il rimedio complementare sarà
Thuja.
— oppure, al contrario, ritenzione d’urine: il paziente non riesce ad
urinare che stando in piedi o durante la defecazione nonostante i
suoi sforzi frequenti e inefficaci.

Ü
131 Causticum

2) Le paralisi, che interessano specialmente i nervi periferici, spesso ac-


compagnate da cedimento muscolare:
a) paralisi facciale detta “a frigore”, in caso di fallimento di Aconitum
b) sciatica paralizzante con atrofia muscolare.
3) Le nevralgie, quando il dolore assume le caratteristiche già descritte.
— nevralgie facciali
— sciatiche
— periartrite scapolo-omerale
— nevralgie cervicobrachiali.
4) Sindromi neurologiche, come:
— epilessia, specie piccolo male. Le crisi sopraggiungono in periodo
mestruale o in fase di luna piena;
— corea e movimenti coreiformi, peggio dal lato destro;
— vertigini aggravate guardando in avanti.
5) Due sintomi psichici interessanti:
a) ansia e agitazione al sopraggiungere del crepuscolo. Causticum è il
rimedio dei bambini che hanno paura di andare a dormire. Sommi-
nistrarlo alla 5 CH, 5 granuli durante la cena. Prima di andare a
letto, aggiungere 25-50 gocce in un po’ d’acqua di Tilia gemme
(Mac.) 1 D, valido sedativo dell’infanzia;
b) Ipersensibilità ai guai degli altri. Causticum piange nell’ascoltare
delle brutte notizie che non lo riguardano, o leggendo di avveni-
menti spiacevoli.

III – CAUSTICUM, RIMEDIO DEI REUMATISMI

Causticum agisce sui muscoli, i tendini, i legamenti dolenti, contratti,


spastici. Tutte le articolazioni possono essere interessate.
Il reumatismo di Causticum presenta l’aspetto paradossale di venire
migliorato dal tempo umido, quando piove; al contrario, si aggrava con il
freddo secco.
Basandoci su questa modalità abbiamo liberato un’affascinante signo-
ra di 75 anni da dolori violenti che la tormentavano al dorso, alle spalle e
alle ginocchia. Durante la visita, mi confidò: “Non ci capisco nulla.
Quando piove smetto di star male, mentre tutte le mie amiche stanno
peggio”. 3 dosi di Causticum 9 CH prese a 10 giorni d’intervallo l’una
dall’altra la liberarono definitivamente dai dolori.

Ü
Causticum 132

IV – ALTRE INDICAZIONI

1) Sul piano respiratorio:


— buon rimedio della raucedine che peggiora aI mattino (Phosphorus
peggiora la sera).
— utile nel vecchio che pur avendo i polmoni ingombri di muco non
riesce ad espellerlo. Prescriverlo alla 4 CH, mattino e sera, asso-
ciandogli 2 fiale quotidiane di Stibine D 8.
— Infine, un segno curioso che abbiamo riscontrato due volte e che,
entrambe le volte, si è arreso in modo magnifico di fronte a Causti-
cum: dolore profondo e bruciante che segue il percorso della tra-
chea.
2) A livello digestivo, Causticum è indicato nelle gastriti e coliti in cui i
dolori (estremamente violenti) consistono in sensazioni di bruciore,
come dovuto alla calce viva. I bruciori allo stomaco si alleviano be-
vendo un po’ d’acqua fredda.
3) La pelle è malsana, dal colorito terroso, con un eczema localizzato
dietro le orecchie – specie nel bambino – e la presenza di verruche.

Le verruche sono larghe e peduncolate, trasudano e sanguinano con


facilità. Causticum ha un piede nella Psora e l’altro nella Sicosi.
133

CHAMOMILLA

La camomilla omeopatica (Matricaria chamomilla) non è la camo-


milla detta romana (Anthemis nobilis) i cui capolini sono correntemente
venduti in farmacia per la confezione di banali tisane digestive. D’altra
parte c’è tendenza ad abusare di queste tisane, sia che si tratti di camomil-
la, di verbena o del tradizionale tiglio-menta. È uno dei motivi per cui
Hahnemann condannava l’uso di questi infusi – in tedesco chiamati “the”
– capaci d’interferire con l’azione delle nostre diluizioni omeopatiche.
Chamomilla è uno dei più importanti rimedi usati dagli omeopati con-
tro il dolore. Per questo motivo troverà posto nella nostra borsa di pronto
soccorso. È un rimedio indispensabile anche in pediatria. L’intolleranza
al dolore e l’agitazione sono infatti le sue due caratteristiche patogeneti-
che. Non si dà Chamomilla a qualcuno calmo e sereno.

I – CHAMOMILLA E IL DOLORE

La maggior parte degli autori concorda: Chamomilla è indicato in tutti


i casi in cui il paziente si lamenta di un dolore che gli sembra insopporta-
bile.
Nella nostra civiltà ultraraffinata, è ovviamente il caso più frequente,
perché nessuno accetta più di soffrire, ed è giusto che sia così!
Chamomilla agirà quali che siano la natura e la localizzazione della
lesione: reumatismi, torcicollo, sciatica, dolori viscerali: (coliche epati-
che e renali, coliti, gastriti, cistalgie, dismenorree, ecc.).
Occorre semplicemente che abbiano un denominatore comune dolo-
re sembra spaventoso, il paziente è agitato e supplica che gli si arrechi
sollievo. A volte si rileverà un enorme sproporzione fra la lamentela e la

Ü
Chamomilla 134

natura del male: per esempio, qualcuno invoca perfino la morte per il più
piccolo mal di denti. Ebbene, questo è molto Chamomilla
Chamomilla è dunque un meraviglioso antalgico. Qual è allora l’inte-
resse ad usarlo al posto dei comuni antalgici? Ecco una domanda che ci
viene spesso fatta dagli studenti.
— Prima di tutto, l’analgesia omeopatica è spesso altrettanto efficace
quanto l’analgesia chimica, quando è adoperata in modo intelligente.
Ma essa ha il vantaggio di non stordire il malato e di mantenerlo in
stato di veglia, consentendogli così di rispondere alle domande del
medico e di analizzare le sensazioni che avverte. Ciò ci aiuterà nella
diagnosi e nella prognosi. L’analgesia omeopatica è in una certa misu-
ra paragonabile all’analgesia mediante agopuntura.
— Poi, essa non intossica, non provoca né abitudine, né assuefazione e
preserva in tal modo tutte le possibilità reattive del soggetto.
— D’altra parte, essa offre una possibilità supplementare di analgesia.
L’omeopatia agirà là dove l’allopatia è inefficace.

Abbiamo numerosi medicamenti da utilizzare contro il dolore.


— Aconitum: nevralgie, in particolare del trigemino.
— Apis, Bryonia, Rhus tox.: algie reumatiche.
— Ruta, Arnica: distorsione, dolori in seguito a trauma.
— Colocynthis: coliche addominali che costringono a piegarsi in due.
— Hypericum: algie provocate dalla ferita diretta di un nervo.

In alcune delle mie esperienze personali, questi medicamenti si sono


rivelati più efficaci degli analgesici tradizionali.
Ho avuto in cura una giovane donna che in seguito ad una iniezione
IM di streptomicina, fatta da un’infermiera maldestra in pieno ramo scia-
tico, cominciò a soffrire per un’atroce sciatalgia. Impossibile muoversi o
alzarsi. I dolori folgoranti irradiavano lungo la gamba, giorno e notte.
Giovane omeopata, non pensavo che l’omeopatia potesse agire in un
caso simile. Provai tutti gli antalgici. Mi sono arrampicato fino aI Dolosal
e aI Palfium a detrimento del mio carnet di tossici, senza altro risultato
che quello di stordire la paziente e di trasformare il suo lamento acuto in
un gemito sordo. Dopo 10 giorni, la situazione non migliorava fino aI
momento in cui, su consiglio di uno dei miei Maestri, il Dr. Rousseau,
mio zio, le prescrissi 1 dose di Hypericum 9 CH, rimedio dei nervi lesi,
trafitti.

Ü
135 Chamomilla

Ebbene, la notte seguente, la situazione si trasformò! La paziente poté


muoversi. Il mattino si alzò.
In 48 ore la sciatica non era più che un brutto ricordo. Quando si è
vista una cosa simile una volta nella propria vita, non è più possibile
dimenticarla. Tutti i medici omeopati hanno di questi ricordi. È per que-
sto che sorridono ironicamente quando si dice loro: omeopatia = place-
bo, medicina lenta, medicina immaginaria.
In che modo utilizzare Chamomilla, come d’altra parte tutti questi
antalgici?

1) Se il caso è acuto e recente, usate basse diluizioni, per esempio, la 3D,


la 4D, la 6D o la 4CH.
La somministrazione va ripetuta più volte. Per esempio, in una crisi di
coliche addominali, durante le quali il malato si piega in due:
Colocynthis 4 CH, 3 granuli ogni ora. Nel dolore acuto di una nevral-
gia facciale, Aconitum 4 CH, 2 granuli ogni 1/4 d’ora.

Come antalgico generale sarà prescritto Chamomilla. lo o uso in 3DH,


prescrivendolo:
— se la somministrazione deve essere ripetuta frequentemente, sotto la
forma gocce:
Chamomilla 3D,
1 flacone 10 gocce ogni 1/4 d’ora;

— se la somministrazione può essere più diradata, preferisco la forma


iniettabile:
Chamomilla 3D,
1 iniezione sottocutanea ogni una o due ore.
Generalmente la sedazione è ottenuta dopo 4 o 5 iniezioni.

Inoltre, può essere interessante realizzare delle formule iniettabili


composte, tenendo conto del tropismo di ciascuno degli antalgici citati e
dei casi clinici più frequentemente riscontrati in medicina generale. Poi-
ché le fiale iniettabili richiedono sempre una lunga preparazione da parte
dei laboratori omeopatici (tempi di sterilizzazione e di controllo), trovan-
dosi di fronte ad un’urgenza, sarà meglio fornirsi prima di una borsa con-
tenente queste formule. Potrete in tal modo, già al capezzale del pazien-
te, fare voi stessi queste iniezioni o affidare le fiale all’infermiera.

Ü
Chamomilla 136

Noi consigliamo:
Chamomilla, 3 D
Algie reumatiche (lombaggine,
cervicalgia, sciatica, gonalgia): {
Bryonia, 3 D
Apis, 3 D
Colchicum, 3 D
Crisi di gotta
{
Ledum, 3D
Chamomilla, 3 D
Chamomilla, 3 D
Colica epatica
{
Colocynthis, 3D
Chelidonium, 3 D
Chamomilla, 3 D
Colica renale
{
Colocynthis, 3D
Berberis, 3 D
Chamomilla, 3 D
Crisi di emicrania
{ Iris, 3D
Spigelia, 3 D
Chamomilla, 3 D
Cistalgia
{ Sarsaparilla, 3D
Formica rufa, 3 D
Chamomilla, 3 D
Gastralgia
{ Belladonna, 3D
Ignatia, 3 D

2) Nei dolori di più vecchia data. Bisogna aumentare la diluizione e pre-


scrivere per esempio: Chamomilla 9 CH, 1 dose ogni 2 o 3 giorni;
oppure la 15 CH o la 30 CH.

II – CHAMOMILLA IN PEDIATRIA

L’agitazione e il capriccio dominano il quadro nel lattante o nel bam-


bino ipernervoso. Egli è :
— brontolone: va in collera non appena Io si avvicina o lo si guarda;
— capriccioso, sempre scontento. Desidera un giocattolo, lo reclama
con violenza e non appena lo ha in mano, lo rigetta per reclamarne un
altro che subirà la stessa sorte;
— agitato, non sta mai fermo.

Ü
137 Chamomilla

Si calma soltanto se è portato a passeggio in automobile o preso in


braccio.
Per i lattanti e i bambini insopportabili, prescriverete 4 granuli di Cha-
momilla 4 CH al giorno (questi granuli possono essere fatti sciogliere nel
biberon). Secondo l’età, aggiungete quotidianamente da 10 a 50 gocce di
Tilia Gemme (Mac. Glic.) 1 D, eccellente calmante del bambino.

Chamomilla sarà anche il rimedio delle eruzioni dentarie, dei dolori e


della diarrea che generalmente le accompagnano. A volte è possibile
notare questo segno classico: “una guancia rossa e calda, l’altra bianca e
fredda”. Ma se le due guance sono rosse e brucianti, prescrivete ugual-
mente Chamomilla 4 CH, 3 granuli mattina, mezzogiorno e sera.
Per terminare, ricordate queste altre due indicazioni:
— Chamomilla è il rimedio dell’abuso di caffè .
— Una dose di Chamomilla 7 CH supposte ogni sera, ci ha dato dei
buoni risultati nell’insonnia del bambino e della donna che non
riescono ad addormentarsi.
138

CHINA

China è uno dei più importanti rimedi omeopatici dell’astenia. Ciò


suggerisce le numerose volte che avremo occasione di prescriverlo, dato
l’elevato numero di pazienti che vengono a consultarci a causa della stan-
chezza. Agisce altrettanto bene sia sulla stanchezza fisica che sulla stan-
chezza mentale, essendo questi due stati intimamente collegati nella
complessità psicosomatica dell’organismo umano. China è dunque un
rimedio maggiore delle depressioni esistenziali, oggi tanto diffuse.
L’importanza storica di China per gli omeopati è considerevole, poi-
ché fu traducendone la Materia medica di Cullen che Hahnemann con-
cepì l’omeopatia.
Nel 1790, studiando il libro di questo medico scozzese molto reputa-
to, l’attenzione del nostro maestro fu attirata dall’articolo riguardante la
corteccia di China ed ebbe l’idea di sperimentare il farmaco su se stesso.
In tal modo fu stabilita la prima patogenesi, come abbiamo riferito nella
nostra storia dell’omeopatia, e Hahnemann annota di proprio pugno a
margine della pagina 108 del tomo II dell’opera di Cullen questa frase,
che in verità è l’atto di nascita dell’omeopatia: “delle sostanze che provo-
cano una febbre elevata stroncano le differenti varietà di febbri intermit-
tenti”. In altre parole, la febbre guarisce la febbre.
Hahnemann scriverà in seguito nel suo trattato di Materia medica alla
patogenesi della China:
“I miei primi saggi su me stesso con la china, che constatano che ha la
proprietà di eccitare una febbre intermittente, datano dall’anno 1790.
Sono queste esperienze che hanno fatto balenare ai miei occhi l’auro-
ra di una terapia più razionale, insegnandomi che i medicamenti non
possono guarire i malati se non in virtù della proprietà, di cui essi sono
dotati, di rendere ammalato l’uomo in buona salute e che le sole malattie

Ü
139 China

curabili attraverso essi sono quelle il cui insieme dei sintomi possiede la
più grande rassomiglianza possibile con la totalità degli accidenti, la cui
apparizione può essere provocata da essi stessi”.
Inchiniamoci dunque a China. È il nostro padrino!

I – CHINA, RIMEDIO DEGLI ESAURITI

La grande indicazione clinica di China è la stanchezza, la spossatezza,


soprattutto quella conseguente alla perdita di una grande quantità di liqui-
do organico. Può trattarsi di una perdita di sangue, un’emorragia. China
ridarà tono e accelererà la convalescenza dopo un intervento chirurgico.
Può trattarsi anche di sudorazioni profuse: stanchezza delle donne in
menopausa, accasciate da vampate di calore. Stanchezza del tubercoloti-
co, del febbricitante, con il corpo coperto di sudori, soprattutto notturni.
Può trattarsi di una suppurazione interminabile oppure di emissione
urinaria troppo abbondante: astenia conseguente all’eccessiva assunzio-
ne di sali diuretici.
Questa astenia generalmente è associata ad un’anemia, quasi sempre
normocromica, a volte ipocromica, donde la spossatezza, il colorito gial-
lastro, il pallore estremo, le traspirazioni, le cefalee con sensazione di
battiti come se la testa stesse per scoppiare, le palpitazioni, l’affanno,
l’ipersensibilità a tutto ciò che perturba, rumori, odori, la presenza di
gonfiori ed edemi, che ci portano a prescrivere China.
Da ricordare che il minimo contatto provoca facilmente dolore, men-
tre una compressione migliora.

Schema di cura di un’anemia

1) Mattina e sera, 4 granuli:


China 4 CH
2) 50 gocce a pranzo e a cena:
Tamaris gemme (Mac. Glic.) 1 D
3) Una sera, una supposta:
Midollo osseo, 4 CH
Milza, 4 CH
L’altra sera, una fiala:
Hématite D8

Ü
China 140

II – CHINA, RIMEDIO EMOSTATICO

Ma China non è soltanto un rimedio per l’astenia e l’anemia, è anche


un rimedio di emorragie.
A questo proposito, è doppiamente utile: mitiga l’anemia conseguente
alla perdita sanguigna che contribuisce a fermare con un meccanismo
non ancora spiegato.
China sarà dunque usato nella cura di tutte le emorragie ed essen-
zialmente quelle di più comune riscontro:
— epistassi: China 4 CH, 3 granuli ogni mezzora.
— meno-metrorragie della donna con utero fibromatoso, in pre-meno-
pausa, dove lo si assocerà alla triade:
Thlaspi 4 CH
Sabina 4 CH
Secale 4 CH.

Le mestruazioni sono anticipanti, dolorose, abbondanti con coaguli


nerastri.

III – CHINA, RIMEDIO DIGESTIVO

Infine, China è un prezioso rimedio digestivo. Vi si ritrovano un certo


numero di caratteristiche che ci saranno utili per trattare affezioni gastri-
che, biliari, intestinali.
1) Prima di tutto, ha molta sete, di grandi quantità d’acqua fredda.
2) Tutto sembra amaro, anche l’acqua che si beve.
3) Meteorismo intenso: il minimo boccone sembra trasformarsi in gas.
China è un buon rimedio dell’aerofagia.
4) Diarree non dolorose, che sopraggiungono soprattutto dopo i pasti,
molti gas. Feci giallastre, chiare.
China è indicato nelle coliti, in particolare in quelle che sono la conse-
guenza di un’infestazione parassitaria, dopo che il parassita è stato
eliminato. È il caso ad esempio delle coliti postamebiche.
5) Fegato e milza sensibili.

Nota
La china, più precisamente il chinino, in medicina classica è il rimedio
del paludismo, cioè delle febbri periodiche. China omeopatico sarà an-
ch’esso un rimedio di affezioni periodiche.

Ü
141 China

Certamente non sarà utilizzato nella cura del paludismo per il quale
disponiamo, nella terapia classica, di farmaci attivi. Ma Io si impiegherà
nel trattamento dei disturbi patologici che ritornano periodicamente, per
esempio le febbri che fanno la loro ricomparsa a giorni alterni oppure
ogni due giorni.
142

GELSEMIUM

Gelsemium, Gelsemium sempervirens, gelsomino di Virginia, ha


un’azione elettiva sul sistema nervoso. Sul piano organico è un eccel-
lente medicamento di vari disturbi neurologici. È anche un notevole ri-
medio per diversi problemi psicologici.

I – INDICAZIONI NEUROLOGICHE

Il gelsomino di Virginia, per gli alcaloidi che contiene, è un tossico dei


nuclei grigi bulbo-pontini e delle cellule delle corna anteriori del midollo
spinale.
Nella sua patogenesi, dunque, si troveranno un certo numero di segni
che traducono questo tropismo per il tessuto nervoso motore.
1) Il primo sintomo, di gran lunga il più importante, è il tremore.
Gelsemium trema. È il più tremolante di tutta la Materia medica. Gel-
semium può presentare tutte le forme di tremori: dal semplice tremore
emozionale aI grande tremore del parkinsoniano, passando per il fine
tremolio delle mani e dei piedi.
Ogni volta che c’è tremore pensate Gelsemium. In tal modo alleviere-
te il vostro paziente da un sintomo spesso penoso e fastidioso. Grazie
a Gelsemium, prescritto alla 7 o 9 CH, 4 granuli aI dì, noi abbiamo
fatto cessare dei tremori emozionali, dei tremori essenziali e abbiamo
migliorato dei tremori di origine cerebellare.
Nelle sindromi parkinsoniane e pseudo-parkinsoniane, non abbiamo
certo guarito l’affezione ma abbiamo molto migliorato degli ammalati
cui la terapia classica aveva apportato soltanto un parziale sollievo.
Per quanto riguarda il tremore, un altro rimedio, che appartiene ai
nuovi omeoterapici, è Haloperidol, la cui patogenesi è stata realizzata

Ü
143 Gelsemium

recentemente. Come Gelsemium, Haloperidol trema molto, ma, in


più, suda abbondantemente.

In tutte le sindromi parkinsoniane e pseudo-parkinsoniane, per


attenuare il tremore, noi prescriviamo:

— Mattina 4 granuli
Gelsemium7 CH
— Sera 4 granuli
Haloperidol 7 CH
— Un giorno su due, 1 fiala perlinguale
Cerebellum 7 CH

2) Gelsemium è anche un rimedio di paresi e di paralisi, che hanno


come comune denominatore questo tremore:
— debolezza delle gambe con incoordinazione
— debolezza delle mani: il paziente trema e lascia cadere gli oggetti
— paresi dei muscoli palpebrali: le palpebre sono gravi e pesanti. Il
paziente fa molta fatica ad aprire gli occhi
— lingua intorpidita e gonfia, così spessa che riesce difficile parlare,
tremante quando la si mostra
— afonia paretica scatenata da un’emozione o che si manifesta duran-
te le mestruazioni.
3) Infine, è un rimedio di con gestione cerebrale e si dovrà ricordare:
— il volto rosso e caldo
— l’aspetto abbrutito, la parola imbrogliata
— le cefalee congestizie, che cominciano alla nuca per installarsi al di
sopra degli occhi, dando l’impressione di un legaccio aI di sopra
degli occhi, spesso precedute da disturbi visivi, migliorate tenendo
la testa alta, aggravate con la testa bassa e che finiscono dopo
un’abbondante emissione d’urina.

Questa sintomatologia si ritrova in un certo numero di sindromi feb-


brili infettive:
— influenza
— febbri eruttive: rosolia, scarlattina.

Ü
Gelsemium 144

In tutte queste sindromi, si ritrova un segno importante, oltre il volto


rosso e l’aspetto abbrutito: l’assenza di sete.

II – INDICAZIONI PSICHICHE

Gelsemium è il grande, grandissimo rimedio della fifa. Generazioni di


studenti gli devono i loro successi agli esami.
Nella patogenesi del rimedio si trova una folla di segni che convergo-
no su questa nozione di timidezza, di emotività, che ci porta a sentirci a
disagio allorché si tratta di parlare in pubblico, di affrontare una commis-
sione scolastica, di essere oggetto di attenzione.
— Desiderio di stare da solo e in pace perché non si vuole essere costretti
ad esprimere un’idea; chi, fra noi, non ha condiviso questo desiderio
la mattina di un esame, invidiando gli spazzini incontrati per via?
— Insonnia per eccitazione nervosa
— Cattivi effetti di un’emozione improvvisa: tremori, coliche, insonnia
— Sensazione di debolezza all’epigastrio con angoscia
— Diarrea urgente dopo o per un’emozione. Abbiamo così aiutato un
giovane studente in farmacia che, ogni volta che doveva sostenere un
esame, era colto da coliche spaventose. Era in forse la buona continua-
zione dei suoi studi, perché fin dal momento che si trovava davanti ad
un foglio bianco, chiedeva di uscire e ricominciava le sue manovre 8-
10 volte durante la prova, destando i sospetti del sorvegliante. 3 dosi
di Gelsemium 15 CH prese all’inizio dell’anno accademico lo libera-
rono da questa infermità
— L’emozione rende muto
— Tremore e debolezza delle gambe.

Per aiutare i vostri pazienti vittime della fifa, prescrivete loro: la


vigilia della prova e il mattino della prova, prendere con mez-
zora d’intervallo:
1 dose Ignatia 9 CH
1 dose Gelsemium 9 CH

Ü
145 Gelsemium

III – INDICAZIONI CARDIO-VASCOLARI

Gelsemium presenta un certo numero di sintomi che l’indicheranno


nel l’aterosclerosi e nell’ipertensione arteriosa, dove coadiuverà l’azione
di Nux vomica, Sulfur, Aurum.
— La cefalea congestizia, con dolore occipitale, spesso provocata da un
innalzamento della pressione.
— Il polso lento a riposo, ma molto accelerato con il movimento, che
testimonia una cattiva adattabilità del miocardio allo sforzo, senza
dubbio per aterosclerosi delle coronarie.
— La sensazione che il cuore cesserà di battere se non ci si muove, sinto-
mo frequente nei cardiaci. Si contrappone qui a Digitalis dove il cardi-
aco, aI contrario, ha la sensazione che il suo cuore cesserà di battere aI
minimo movimento.

Gelsemium si muove, Digitalis non osa fare un gesto.


146

GRAPHITES

La Grafite, carbone amorfo, la “mina” delle matite, è stata introdotta in


terapia dal Dr. Weinhold. Questo medico sassone, in occasione di un
soggiorno a Venezia, notò che gli operai di una fabbrica di specchi, affetti
da eczema e desquamazioni, lo impiegavano in applicazioni locali con
successo. Lo sperimentò a sua volta e rese noti i suoi risultati in un lavoro
pubblicato a Meissen nel 1812. Hahnemann venne a conoscenza di que-
sti lavori e realizzò la patogenesi di Graphites
Questo rimedio, essenzialmente, è utile nelle affezioni cutanee.
Inoltre è anche un rimedio di temperamento, un rimedio di fondo.
Esiste un “tipo Graphites” che incontrerete molto frequentemente, vale a
dire un tipo di individuo più sensibile di altri all’azione della grafite dilu-
ita e dinamizzata, riconoscibile da certe caratteristiche morfologiche e
psicologiche.
Quando si parla di tipologia omeopatica, è in questo modo che biso-
gna intenderla.
I tipi carbonico, fosforico, fluorico descritti da Nebel e da Léon Van-
nier, oppure Pulsatilla, Sepia, ecc., oppure, come in questo caso, Graphi-
tes, sono tipi il cui terreno è più sensibile di altri all’azione del rimedio
dinamizzato. Ciò non vuoi dire che se questo rimedio è ben indicato da
un certo numero di sintomi patogenetici, esso non agirà allorché il tipo
del paziente è differente da quello descritto tradizionalmente. La pato-
genesi fa legge e non dovrete esitare a prescriverlo. Ma la clinica ci inse-
gna che certi medicamenti “escono” più sovente con certi tipi di malati.

Ü
147 Graphites

I – IL TIPO GRAPHITES

È molto facile da ricordare:


— È grasso, dunque tendenza all’obesità.
— È molle, fisicamente e moralmente. Irresoluto, gli è difficile prendere
una decisione. Apatico, gli ripugna ogni attività.
Impressionabile, piange per niente e la musica lo fa sciogliere in lacri-
me.
— È pallido: il suo colorito richiama quello del minatore che lavora lon-
tano dalla luce del giorno.
— È freddoloso, e tuttavia ama l’aria aperta, il vento, come la maggior
parte degli introversi, a condizione di essere vestito pesantemente.
— È flatulento e costipato:
— Flatulento, emette gas maleodoranti, dall’alto e dal basso. Avverte
spesso bruciori di stomaco aI mattino o alcune ore dopo i pasti,
momentaneamente alleviati mangiucchiando qualcosa o bevendo
un liquido caldo.
A causa del gonfiore è costretto a slacciare i vestiti.
— Stitico, non avverte nessuno stimolo. Le feci sono espulse con diffi-
coltà. Sono spesso voluminose, dure, con numerosi filamenti mu-
cosi. La defecazione può essere seguita o sostituita da una emissio-
ne di muco. Questa stipsi è accompagnata da emorroidi e dolori
pungenti nel retto.
— Nella donna, le mestruazioni sono ritardanti, poco abbondanti, di
breve durata, il sangue è pallido e spesso sono precedute da prurito
vulvare. Talvolta, raucedine durante le mestruazioni.
Le mammelle sono grosse e dure con capezzoli screpolati e fessurati.
La frigidità è frequente.

II – GRAPHITES, RIMEDIO DELLA PELLE

1) La lesione cutanea caratteristica è la vescicola, ricoperta da una crosta


giallastra sotto la quale trasuda un liquido viscoso e denso come mie-
le.
Graphites sarà dunque un rimedio di acne, herpes ed eczema trasu-
dante, quali che ne siano le localizzazioni.
Ma si deve annotare che l’eczema di Graphites si localizza più parti-
colarmente:

Ü
Graphites 148

— A livello del cuoio capelluto, soprattutto nel bambino, con ghiandole


ipertrofiche aI collo e alle ascelle.
— Dietro le orecchie e all’ingresso del condotto uditivo esterno.
— Alle palpebre, soprattutto agli angoli.
— Alla commessura delle labbra.
— Alle pliche di flessione dei gomiti e delle ginocchia.
— Sullo scroto e la vulva.
— Tra i glutei e le cosce.
— Tra le dita delle mani e dei piedi.

Graphites ha prurito che peggiora grattandosi.

2) È anche un rimedio delle ragadi, facilmente sanguinanti.


Screpolature all’angolo delle palpebre, delle labbra, all’ano, sulla
punta delle (e fra le) dita, aI palmo delle mani.

Le unghie partecipano alla dermatosi e sovente sono rovinate, spesse,


deformate, fragili.

III – DUE KEY-NOTES DI GRAPHITES

Per “key-notes” si intendono dei segni molto caratteristici di un rime-


dio, curiosi, se non addirittura divertenti, che devono attirare l’attenzione
su questo rimedio. Ma non bisogna prescrivere unicamente sulla key-
note. Conviene cercare altri segni che confermano la prescrizione. Ricor-
date la classica “regola del tripode” enunciata da Hering: occorrono al-
meno tre sintomi patogenetici per prescrivere un rimedio omeopatico.

I – Key-note
Sensazione di tela di ragno incollata sul viso. Questo segno è presente
anche nella patogenesi di Alumina e di Baryta carbonica. Ma, aI di fuori
delle altre caratteristiche di Graphites, questo segno è spesso associato ad
una sensazione di testa intorpidita e ad una cefalea sinistra con nausee,
tutto questo predomina aI risveglio.

II – Key-note
Ipersensibilità dell’odorato con sensazione di percepire sempre un
odore di bruciato. È più precisamente, di capelli bruciati. Graphites non
sopporta inoltre l’odore dei fiori.

Ü
149 Graphites

IV – BIOLOGIA

— Anemia rossa moderata come diminuzione del ferro sierico.


— Glicemia frequentemente aumentata, o curva di tipo prediabetico nel-
la prova da carico.
— Nella donna, diminuzione dell’eliminazione urinaria di F.S.H. e di
L.H., del pregnandiolo e degli estrogeni.
150

HEPAR SULFUR

Hepar sulfur o Hepar sulfuris calcareum, il “Fegato di zolfo”, è una


preparazione minerale complessa. Noi ne abbiamo studiato partico-
larmente la preparazione, la composizione e le proprietà farmacologi-
che. La sostanza base è realizzata mediante fusione in parti uguali di zol-
fo e di calcare d’ostrica.

I – Prima di tutto è il rimedio omeopatico delle


SUPPURAZIONI ACUTE

In basse diluizioni, essenzialmente 3 o 4 CH, favorisce la formazione


di pus, accelera la maturazione di un ascesso, la sua apertura, il suo dre-
naggio naturale. Dinanzi ad un ascesso che può essere evacuato per le
vie naturali, per esempio un patereccio o una bartolinite infettiva, prescri-
verete Hepar sulfur 4 CH, 3 granuli mattina e sera.
L’ascesso maturerà e scoppierà, lasciando il posto ai rimedi della cica-
trizzazione come Calendula T.M. in loco, Echinacea e Arnica in diluizio-
ne per os.
Queste basse diluizioni di Hepar sulfur non devono essere impiegate
quando si tratta di un ascesso che non può essere drenato all’esterno. Per
esempio, in caso di otite o di ascesso tonsillare, il rischio di setticemia
sarebbe troppo grave.
In questo caso, aI contrario, bisogna bloccare il processo suppurativo.
Per questo, farete ricorso ad un’alta diluizione Hepar sulfur alla 7 o 9 CH,
3 granuli mattina e sera. Constaterete che la raccolta microbica diminui-
sce di volume e finisce per asciugarsi.

Ü
151 Hepar sulfur

Ricordate allora:
Hepar sulfur 4 CH favorisce la suppurazione.
Hepar sulfur 9 CH arresta la suppurazione.

Ottimo esempio di azione difasica.

Esempio di cura di un foruncolo o di un antrace della nuca

1) 3 granuli:
— il mattino: Hepar sulfur 4 CH
— la sera:
1 giorno Anthracinum 4 CH
(Anthracinum è un nosodo bioterapico, preparato a partire dal
fegato di montoni morti di carbonchio. Esso “funziona” meravi-
gliosamente in tutte le foruncolosi)
l’altro giorno Staphylococcinum 4 CH.
2) In un po’ d’acqua, 50 gocce a pranzo e a cena Juglans gemme
(Mac.) 1 D (il gemmoterapico Juglans, preparato a partire dalle
gemme di Noce, deve essere prescritto in tutti i casi dove c’è
un’infezione severa con diminuzione delle difese dell’organi-
smo, documentata dalla percentuale delle gammaglobuline).
3) Localmente, applicare:
Pomata all’Echinacea T.M., i tubo.

L’azione di Hepar sulfur si spiega attraverso la sperimentazione farma-


codinamica e la sua patogenesi stabilita da Hahnemann.
Vi si rilevano infatti due segni che la clinica doveva valorizzare:
1) Pelle malsana sulla quale ogni più piccola piaga suppura e cicatrizza
con difficoltà.
2) Tendenza a formare ascessi, foruncoli, dunque terreno propizio aI fe-
nomeno suppurativo.
Tutte queste piaghe e ascessi sono molto dolenti e ultrasensibili aI
calore.
L’azione positiva sul processo suppurativo, fasi che Hepar sulfur costi-
tuisca un elemento fondamentale nella cura di certe affezioni suppu-
rative.
— Suppurazioni cutanee:
— foruncoli, antraci, paterecci

Ü
Hepar sulfur 152

— eczema, quasi sempre secco, che non sopporta il minimo contatto,


molto pruriginoso, che sanguina facilmente dopo grattamento, fa-
cile alle infezioni;
— ulcera varicosa infettata, molto dolente, che sanguina facilmente;
— otiti e tonsilliti;
— bronchiectasia con abbondante espettorato purulento;
— cistite con odore fetido dell’urina che, a volte è come ricoperta da
una pellicola grassa;
— leucorrea molto abbondante, molto irritante e maleodorante: la
biancheria ne rimane impregnata (non omettere di far analizzare
delle secrezioni vaginali per praticare in loco la cura antiinfettiva o
antiparassitaria eventualmente necessaria).

II – SECONDA CARATTERISTICA:
HEPAR SULFUR FA CATTIVO ODORE

— Tutte queste secrezioni sono maleodoranti: pus, espettorato, secrezio-


ni vaginali sanno di “formaggio stantìo”.
— Sudorazione abbondante, irritante e di odore acido.
— Le feci hanno un odore forte e acido, spesso bianche come gesso ed
espulse con difficoltà benché molli. (Hepar sulfur ed Alumina, che
possiedono queste due medesime caratteristiche, sono due buoni ri-
medi della stipsi, soprattutto il secondo).

III – HEPAR SULFUR SOFFRE: È UN GRANDE IPERSENSIBILE

I suoi dolori sono caratteristici:


— Innanzitutto sono sproporzionati rispetto alla causa scatenante. Sono
vissuti come “atroci”. Hepar sulfur grida e sviene aI minimo dolore;
per esempio dal dentista, quando giunge il momento del trapano. Ciò
richiama Chamomilla.
— I dolori sono acuti e pungenti come se fossero provocati da aghi o da
scaglie che penetrano nella carne.
— Infine sono esacerbati:
— dal minimo contatto: Hepar sulfur non sopporta perfino che gli si
sfiori la regione dolente. Il più piccolo contatto accresce i dolori.
Certi ascessi presentano questa caratteristica, come pure certe ne-
vralgie: nevralgia del facciale, del trigemino.

Ü
153 Hepar sulfur

Siamo agli antipodi di Bryonia, i cui dolori sono migliorati dalla


pressione.
— dal freddo: una corrente d’aria peggiora i dolori. D’altra parte He-
par sulphur è molto freddoloso, in particolare sopporta male il
freddo secco. Si copre troppo pesantemente e si raffredda non ap-
pena si espone all’aria. Soffre frequentemente di geloni alle mani e
ai piedi.

IV – HEPAR SULFUR PRESENTA FRAGILITÀ DELL’APPARATO


RESPIRATORIO

Ipersensibile aI freddo, si raffredda per un nonnulla:


1) Angine e rinofaringiti con:
— gola rossa e dolori pungenti come da una scheggia di legno, aggra-
vati dalla deglutizione e che si irradiano all’orecchio
— le tonsille sono gonfie e suppurano (ascesso tonsillare)
— secrezione nasale densa e giallastra, di cattivo odore.
2) Polmoniti con:
— sia espettorato purulento abbondante
— sia tosse non produttiva:
— tosse secca, rauca, abbaiante come provocata dal solletico di una
piuma passata sull’ugola (Cfr.: Rumex). Aggravata respirando aria
fredda o scoprendosi
— tosse crupale con recrudescenza notturna.

Hepar sulfur è un buon rimedio della laringite stridula. In conclusio-


ne, di Hepar sulfur occorre ricordare:
— Le suppurazioni, il cattivo odore, la pelle malsana.
— L’essere estremamente freddoloso, che implica due modalità:
— l’aggravamento con il freddo, soprattutto il freddo secco
— il miglioramento con il calore, soprattutto con gli impacchi cal-
di.
Hepar sulfur è migliorato dal tempo umido e nuvoloso.

Tutti questi elementi definiscono Hepar sulfur come un grandissimo


rimedio psorico.
154

IGNATIA

I quattro rimedi più frequentemente prescritti dal medico omeopata in


Francia sono, nell’ordine: Nux vomica, Sulfur, Ignatia e Rhus tox. Ciò
indica l’importanza terapeutica di questo estratto della Fava di S. Ignazio,
portata dai gesuiti della Cochincina. Per noi è il rimedio antistress sovra-
no, valido sia per l’uomo che per la donna.
Ogni medico, conoscendone il modo di utilizzarlo, non ha nessun
bisogno di tranquillanti chemioterapici. Ignatia ci libera dalle pillole blu,
rosa o verdi che avvelenano una parte dell’umanità senza apportare nep-
pure un’oncia di felicità. Potremo così riservarci di usare alcune delle più
valide di queste droghe per i casi che necessitano incontestabilmente
dell’aiuto della psichiatria pesante. Il medico omeopata ha il dovere, pri-
ma di tutto, di rispettare la personalità del proprio paziente. Deve presta-
re ascolto alle sue lamentele. Non ha nessun diritto di abbrutirlo per farlo
tacere Tuttavia, suo dovere può essere sollevarlo rapidamente da
un’emotività, da un’ansia, da uno stato depressivo reattivo doloroso.
Ignatia lo aiuterà notevolmente.
Dal punto di vista farmacologico, la presenza in questa pianta dei due
alcaloidi neurotropi, stricnina e brucina, spiega la netta polarità neuro-
sensoriale di Ignatia.

I – IGNATIA REGOLATORE DELL’ASSE CORTICO-DIENCEFALICO

Ignatia è indicato quando vi è una perturbazione a livello dell’asse


cortico-diencelalico, causata da un trauma psicologico che provoca nel-
l’organismo uno stress la cui espressione clinica è il più sovente la de-
pressione reattiva. Noi ne vediamo quotidianamente molteplici esempi.

Ü
155 Ignatia

Dal punto di vista statistico, queste depressioni nervose compongono


una gran parte della nostra clientela, tuttavia non per nostro piacere!
È dunque indispensabile saperli trattare. Ma, innanzi tutto, inten-
diamoci bene sulle parole. Si etichetta “depressione nervosa” una quanti-
tà di stati psichici. La maggior parte di essi rientra nel quadro di una de-
pressione reattiva alle difficoltà dell’esistenza. Altri, più rari, camuffano
stati psichiatrici infinitamente più gravi: esordio della demenza precoce in
un adolescente, malinconia vera in un adulto o in un vecchio, fase depres-
siva di una psicosi maniaco-depressiva. Tutti questi casi, classicamente,
vengono considerati come giustificanti una psichiatria “pesante”, senza
dubbio denominata in tal modo per tradurre la maniera in cui si stordisce
il paziente. Non crediate che l’omeopatia, anche in questi casi, sia disar-
mata. Ma il problema è delicato. Bisogna consacrare molto tempo al-
l’ascolto del delirante, calcolare i rischi di nocività per lui stesso o per gli
altri, destreggiarsi fra le alte diluizioni di alcuni dei nostri rimedi la cui
sintomatologia psichica è ricca, saper associare gli antidepressivi chimici.
Ma, grazie a Dio, la nostra pratica quotidiana è più semplice. In gene-
rale, i depressi che noi vediamo, sono persone traumatizzate dalla vita:
un lutto, un amore deluso, un esame fallito, un’occasione perduta, un
superiore vessatore. Arrivano da noi rimpinzati da neurolettici, ma vo-
gliono venirne fuori. Ebbene, 8 volte su 10, dall’interrogatorio, studiando
la loro sintomatologia, è Ignatia che viene indicato e che risolverà la loro
incresciosa situazione.
La patogenesi di Ignatia comporta infatti la maggior parte dei sintomi
che si trovano in questi stati depressivi o nell’ipernervosismo, anch’esso
molto frequente, e che è solo l’altro aspetto della depressione reattiva.
Elenchiamo questi sintomi patogenetici:
— angoscia che impedisce aI paziente di parlare
— emotività esagerata
— rumina in silenzio i suoi tristi pensieri
— sospira involontariamente, sbadiglia nervosamente, piange ad ogni
istante
— umore capriccioso e mutevole: passa dalla tristezza alla gioia e inver-
samente senza un motivo preciso ovvero quando lo si consola o lo si
distrae
— crolla di fronte alle difficoltà quotidiane, ritrova una straordinaria
energia nelle situazioni difficili. Un altro aspetto delle caratteristiche
paradossali del rimedio.
— insonnia nella prima metà della notte

Ü
Ignatia 156

— e poi tutta una sintomatologia che i vecchi autori, influenzati da Char-


cot, battezzavano come isterica:
— la sensazione di bolo che sale e scende lungo l’esofago.
Questo bolo isterico, è Ignatia.
— la sensazione di chiodo conficcato nella sommità del cranio. Que-
sto chiodo isterico, è ancora Ignatia.
— i dolori in differenti punti del corpo, spesso intercostali, con una
predilezione per la regione precordiale. Questi dolori, o piuttosto
punti dolorosi, fugaci, che cambiano sede, scompaiono e riappaio-
no improvvisamente quando il malato si muove, è sempre Ignatia.
Quanti falsi cardiaci abbiamo guarito con 2 o 3 dosi d’Ignatia 9 CH
(ma occorre fare ugualmente un E.C.G.).

Trattamento di uno stato depressivo

1) Ascoltare il paziente per tutto il tempo necessario; e prescrivere:


2) In un po’ d’acqua, 50 gocce a pranzo e a cena:
Tilia gemme (Mac.) 1 D.
Nel prosieguo del trattamento, si alternerà con:
Escholtzia T.M.
3) Dopo ciascuno dei tre pasti, 1 fiala:
Lepidolite D 8, 90 fiale
posologia che diminuirà progressivamente.
4) Ogni 10 giorni:
1 dose Ignatia 9 CH.

È da notare che Lepidolite, litoterapico preparato a partire da un mine-


rale di Litio, dà notevoli risultati nella cura degli stati depressivi. Nei casi
in cui la litioterapia è indispensabile, esso permette di diminuire le dosi
di litio.
Dal punto di vista omeopatico, esistono altri rimedi oltre a Ignatia in-
dicati nelle depressioni nervose.
Quelli che si ritrovano con maggior frequenza sono: KaIi carb., Lyco-
podium, Aurum met., Sepia.
Ma, nelle attuali circostanze; il rimedio più frequentemente indicato è
ancora Ignatia.
I tranquillanti devono essere eliminati gradualmente. Ciò può essere

Ü
157 Ignatia

ottenuto in due o tre mesi. Lo svezzamento dai sonniferi è molto più


delicato. cosa che non turba troppo il nostro trattamento.
Dato il numero di persone che prendono farmaci per dormire, se que-
sto fatto dovesse bloccare l’azione dei nostri rimedi, noi non avremmo
molti clienti. Ma non scoraggiamoci. Bisogna tentare di ottenere l’asti-
nenza dal sonnifero chimico, poiché questa abitudine è una delle più
importanti fonti di inquinamento farmacologico.

Insonnia negli stati depressivi


Prescrivete, la sera, andando a letto:
1) Sia omeopatia:
15-30 gocce:
Cresol 9 CH
o 5 granuli:
Coffea 4 CH
o 5 granuli:
Tellurium, 5 CH
Palladium, 5 CH
Phosphoric acid, 5 CH
Magnesia, 5 CH
o 1 supposta:
Chamomilla 9 CH.
2) Sia fitoterapia:
50-75 gocce:
Escholtzia T.M.
o Tilia gemme (Mac. Glic.) 1 D,
o Humulus T.M.,
o Passiflora T.M.
3) Sia organoterapia:
1 supposta Bulbinum 9 CH.
4) Sia litoterapia:
1 fiala perlinguale:
Rhodonite D 8.

La molteplicità di questi rimedi prova che la loro efficacia non è garan-


tita. È molto difficile, come ben sapete, sbarazzarsi di un’insonnia. Ma
rassicuratevi, ci saranno bene uno o più rimedi di questa lista che funzio-

Ü
Ignatia 158

neranno e vi permetteranno lo svezzamento graduale del vostro paziente


dai sonniferi

II – IGNATIA, RIMEDIO PSICOSOMATICO

Ignatia è efficace non solo a livello cortico-diencefalico, ma pure sul-


l’organo perturbato dallo stress.
In pratica, tutti i nostri rimedi sono rimedi psicosomatici, che agiscono
sia a livello della corteccia che a livello del viscere: l’omeopatia non ha
atteso il 1950 per scoprire la medicina psicosomatica Volendo stabilire
una gerarchia, Ignatia sarebbe senza dubbio il più psicosomatico di tutti i
nostri medicamenti.
Esso agisce:
1) Sulla digestione:
— sensazione di fame con debolezza all’epigastrio, peggio verso le
ore 11 del mattino o prima dei pasti
— digerisce male. Paradossalmente, un pasto copioso, un piatto pe-
sante, consumato in condizioni gaie, viene digerito benissimo,
mentre un pasto tipo dieta resta bloccato. Il nostro malato digerisce
perfettamente un’aragosta con maionese gustata nel corso di una
festa familiare; aI contrario starà male come un cagnolino mangiuc-
chiando tristemente a casa un pallido piatto di fagiolini lessi. Vi si
ritrova il carattere paradossale di Ignatia.
— nausee frequenti, migliorate mangiando.
2) Sull’intestino: stipsi appena cambiano le abitudini, in viaggio per
esempio.
E inversamente: diarrea emotiva.
3) Sull’apparato respiratorio:
— tosse secca, spasmodica, nervosa. Più tossisce, più ha voglia di tos-
sire
— asma, le cui crisi sono scatenate dalle contrarietà, le emozioni.
4) Sul cuore: palpitazioni scatenate dalle emozioni.
5) Sulle mestruazioni, nella donna: mestruazioni anticipanti, abbondan-
ti, precedute da emicranie, accompagnate da alternanza d’eccitazione
e di depressione.
Infine, ricordate che Ignatia sopporta molto male il caffè ed è infa-
stidito dal fumo di tabacco che gli provoca mal di testa.
159

KALI CARBONICUM

Il carbonato di potassio diluito e dinamizzato è un rimedio ad azione


molto generale. Léon Vannier lo indica come il farmaco della “debolezza
e dell’anemia con tendenza alla formazione di edemi, specialmente nel-
l’anziano”. Questo è un modo riduttivo di trattare KaIi carbonicum
Per noi è un importante rimedio dell’ateromatosi e vedremo che la
patogenesi, corroborata dai dati di laboratorio, conferma questa indica-
zione.

I – SINTOMI DIGESTIVI

1) Bocca molto secca, labbra molto secche, gola molto secca, con sete
costante e mucosità dense, collose, difficili da sputare.
2) Adora lo zucchero.
3) Notevole meteorismo addominale: ogni alimento assorbito, che sia
solido o liquido, sembra trasformarsi immediatamente in gas, per cui:
considerevole distensione addominale con dolori pungenti.
Kali carb. è, con Lycopodium, China, Carbo veg., Thuja, uno dei gran-
di “gasogeni” della nostra materia medica.
5) Stipsi con feci voluminose. Frequenti emorroidi con dolori acuti e
pungenti.
6) Dolori nell’ipocondrio destro, pungenti, con pesantezza che si irradia-
no nella regione inguinale, e aggravamento fra le ore 2 e 3 del matti-
no.

Tutti questi sintomi evocano una insufficienza digestiva dovuta ad una


discinesia biliare e ad una discreta insufficienza pancreatica endo- ed
esocrina.

Ü
Kali carbonicum 160

Gli esami paraclinici mostrano:


— Colecistografia: discinesia biliare con ritardo dello svuotamento per
insufficienza delle contrazioni.
— Laboratorio:
— colesterolo aumentato, spesso molto aumentato, oltre i 3 g., perfi-
no 4 g./1. Kali carb. è uno dei rimedi dell’ipercolesterolemia
— ipertrigliceridemia
— aumento dei lipidi totali
— curva da carico dopo cortisone francamente prediabetica
— nel lipidogramma, aumento delle pre-beta-lipo proteine e delle
beta-lipo proteine.
Quante volte vi si consulterà per un aumento del colesterolo! Esiste un
vero feticismo del colesterolo, proprio come, d’altra parte, del tasso di
protrombina in colui che è stato vittima di un incidente vascolare. Le
persone si preoccupano se il loro colesterolo non diminuisce, malgrado
diete draconiane. Quanto alla chemioterapia attualmente in uso, essa
deve essere riservata aI solo caso di ipercolesterolemia essenziale del
soggetto giovane, fra i 20 e i 35 anni, perché questa affezione può essere
mortale per chi ne è colpito. AI contrario, nell’adulto, usare questa che-
mioterapia, della quale si ignorano gli effetti di accumulo nell’organismo,
è un po’ come giocare all’apprendista stregone, ovviamente in assenza di
una minaccia diretta.
È da notare che il colesterolo troppo elevato in una persona che noto-
riamente non fa e non ha mai fatto eccessi alimentari, e i cui trigliceridi e
l’H.G.P. sono normali, può segnalare un terreno cancerinico. Sembra
che l’aumento del colesterolo sia in relazione con importanti distruzioni
cellulari. Interrogate a questo proposito il vostro paziente e constaterete
allora l’esistenza di tumori nei familiari: padre, madre, fratelli. Occorre in
questo caso pensare ai rimedi della serie cancerinica: i preziosi Hydra-
stis, Condurango, Asclepias currassavica, Astragalus glyciphyllos.

II – SINTOMI CARDIO-VASCOLARI

Essi apportano il tocco vascolare completando il ritratto di Kali carb.,


rimedio del terreno ateromatoso, rimedio vascolare:
— sensazione di avere il cuore come sospeso ad un filo
— palpitazioni e disturbi cardiaci, che si aggravano durante la notte, fra
le ore 2 e le 3, obbligando il paziente a sedersi, a piegarsi in avanti,
appoggiando i gomiti sulle ginocchia

Ü
161 Kali carbonicum

— edemi che provocano:


— un gonfiore dell’angolo interno della palpebra. Questo segno vi
sarà subito evidente non appena il paziente si siederà di fronte a
voi. È molto caratteristico di Kali carb. A volte è accompagnato da
xantelasmi e da gerontoxon, manifestazioni della perturbazione
del metabolismo del colesterolo
— nell’emocromo spesso si riscontra un abbassamento dei globuli
rossi e un aumento dei globuli bianchi. Con China, Kali carb. è uno
dei rimedi delle anemie.

Il trattamento bioterapico di una ipercolesterolemia è efficace e


senza il minimo rischio iatrogeno.
Prescriverete:
1) In un po’ d’acqua, 50 gocce, a pranzo e a cena:
Taraxacum T.M.
2) 4 granuli:
— mattino: Nux vomica 4 CH
— pomeriggio: Kali carb. 4 CH
3) Prima di andare a letto, 30 gocce:
Pulmine, 4 CH
Cholesterol, 4 CH
Hépatine, 4 CH
4) Ogni 10 giorni, nell’ordine:
1 dose Aurum met. 9 CH
1 dose Lycopodium 9 CH
1 dose Baryta carb. 9 CH
1 dose Sulfur 9 CH
e normalizzerete la vostra percentuale di colesterolo intorno ai
2,5 g., entro 2-3 mesi circa.

III – SINTOMI RESPIRATORI

— Kali carb. è un eccellente rimedio dell’asma. Asma soprattutto nottur-


na: la crisi arriva fra le ore 2 e 3 del mattino; accompagnata da una
tosse spossante, soffocante, che finisce con l’espulsione di piccoli
espettorati, molto aderenti, grigiastri, come perle

Ü
Kali carbonicum 162

— è anche un rimedio di polmoniti, dove si ritrova questa tosse molto


violenta nel mezzo della notte accompagnata da dolori pungenti e
lancinanti nel torace, aggravati dalla pressione e stando coricati sul
lato dolente (il contrario: Bryonia).
Questi dolori “a colpo di lama”, quando sono localizzati alla base del
polmone destro, sono molto caratteristici.

IV – SINTOMI GINECOLOGICI

— Mestruazioni anticipanti, troppo abbondanti, dolorose, provocano


anemia nella donna in pre-menopausa il cui colorito cereo tradisce la
diminuzione dei globuli rossi
— o aI contrario, mestruazioni mancanti nella ragazza. Kali carb. ha
dunque un’azione opposta nei due poli della vita genitale femminile.

V – INFINE KALI CARB. È UN GRANDE RIMEDIO DI DOLORI

— dolori acuti, pungenti, lancinanti


— aggravati fra le ore 2 e 3 del mattino e dal freddo
— senza localizzazione particolare:
— cefalee, che si estendono dalle tempie alla radice del naso
— occhi e orecchie
— faringe: impressione di avere conficcata una lisca di pesce: angina
dopo aver preso freddo
— ipocondrio destro
— base del polmone destro
— colonna lombare: Kali carb. è un rimedio della lombaggine.

Infine, nella fisionomia generale del rimedio, ricordate che Kali carb.,
come tutti i Kali, è profondamente esaurito:
— aI minimo esercizio, suda abbondantemente e gli tremano le gambe
— molto freddoloso (il freddo lo aggrava) ha la fobia delle correnti d’aria
— è sempre aggravato fra le ore 2 e le 3 del mattino. È uno dei nostri
rimedi-cronometro
— ha una netta lateralità destra.
163

LACHESIS

Questo meraviglioso farmaco, introdotto nella clinica omeopatica da


Hering, ci è indispensabile nel trattamento della donna in menopausa,
logicamente nella misura in cui questo periodo sarà segnato dalla compar-
sa di disturbi. Se è vero che anche certi uomini possono essere Lachesis,
il rimedio sarà il più delle volte indicato nella donna tra i 45 e i 55 anni.
Lachesis presenta quattro grandi caratteristiche che sarà bene ricordare:
1) Lachesis si aggrava aI mattino
— È fortemente depressa quando si risveglia aI mattino, quando si
alza dal letto, durante le prime ore della giornata. In compenso
diviene nervosissima la sera, quando non la finisce più di parlare.
— A livello fisico, si sente notevolmente peggio aI mattino, soprattut-
to aI risveglio. Tutti questi disturbi sono più intensi in questo perio-
do del giorno.
2) Lachesis non sopporta di avere il collo o la vita stretti
Per questa ragione, indosserà abiti con larghe scollature e molto ampi.
3) Lachesis è migliorata dal fuoriuscire di ogni tipo di flusso, in par-
ticolare dalle mestruazioni.
4) Accentuatissima lateralità sinistra.

I – ILTIPO

Queste quattro caratteristiche del rimedio si ritroveranno nel corso


della descrizione del tipo Lachesis. Il viso è rosso, congestionato, e diven-
ta ancor più arrossato a causa di fastidiosissime vampate di calore Duran-
te il colloquio con voi, la paziente è di una loquacità impressionante, e
avrete il vostro daffare per tentare di fermarla.

Ü
Lachesis 164

Parla quando entra nello studio, mentre si mette a sedere, spogliando-


si, durante la visita, rivestendosi, saltando da un argomento all’altro, da
un sintomo all’altro. Beve, fuma ... e per di più chiacchiera.
Non riuscirete a dire una sola parola. Per mettere fine alla visita, non
vi rimarrà che spingere la donna – in maniera cortese, ma decisa – fuori
dall’ambulatorio, ovviamente dopo averla visitata!
Su una base mentale affetta da un certo squilibrio dovuto alle aritmie
ormonali della menopausa, possono attecchire delle idee fisse e talvolta
deliranti:
— gelosia morbosa (e non sempre immotivata, state attenti!)
— mania di persecuzione, sensi di colpa: andrà all’inferno perché ha
commesso ogni sorta di peccato. È ciò accade ancora oggi, malgrado
la Chiesa si sia aggiornata e non faccia più menzione dell’inferno.

Abbiamo curato una donna molto bella di 40 anni, con alcuni segni di
pre-menopausa, che stava letteralmente rovinandosi la vita credendo di
essere dannata in quanto aveva avuto (e ancora aveva) una relazione
omosessuale con una sua amica.
Delle alte diluizioni di Lachesis (15 e 30 CH) la convinsero a dar pace
alla sua coscienza raccontando ogni cosa aI marito ... il quale, buon pa-
dre di tre bambini, non sospettava di nulla. La pace fece così ritorno in
quell’anima sofferente grazie all’intervento di Lachesis.
Il sonno di Lachesis è turbato da sogni angosciosi che un discepolo di
Freud interpreterebbe in maniera implacabile: sogni di serpenti fallifor-
mi, di cadere dentro una buca, sogni di morte (in particolare di feretri).
Tutti questi sogni rivelano che la donna vive questa fase della sua vita
genitale come la morte della sua femminilità.

II – Prima indicazione di Lachesis:

IL TRATTAMENTO DI TUTTI I DISTURBI DELLA MENOPAUSA

Lachesis è il grande rimedio delle menopause difficili.


L’altro rimedio della menopausa è Sepia.
I due rimedi sono di facile diversificazione: mentre la donna Lachesis
è un’ipereccitata, nervosissima (tipo Yang), aI contrario la donna Sepia è
un tipo depresso (Yin).
Lachesis ha un colorito rosso, congestionato; Sepia è pallida, con il
viso segnato da macchie brunastre Lachesis è robusta, muscolosa; Sepia è

Ü
165 Lachesis

debole, e tutti i suoi organi sono più o meno allentati, privi di tono.
I disturbi che cureremo con Lachesis sono i seguenti:
a) Le vampate di calore.
Queste vampate si accompagnano spesso ad un freddo glaciale ai pie-
di: utilizzeremo come rimedio di fondo Lachesis 4 CH, 4 granuli aI dì.
Vi sono degli altri rimedi che risulteranno utili nel trattamento dello
stesso tipo di vampate di calore. Tra gli altri, ricordiamo: Glonoine 4
CH (la trinitrina diluita e dinamizzata), Sanguinaria 4 CH (che presen-
ta un afflusso di sangue alla testa e aI petto, con guance molto brucian-
ti), Veratrum 4 CH (che sarà utile quando le vampate di calore si ac-
compagnano ad un’abbondante sudorazione fredda), e infine Sulfur 4
CH, nel quale le vampate di calore si associano ad una sensazione di
piedi e mani brucianti.
b) Le palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del
cuore, da confrontarsi con Cactus.
c) Cefalee, più violente a sinistra, associate alle vampate di calore.
d) Senso di soffocamento, con bisogno di respirare dell’aria fresca. È
questa la ragione per cui vedrete Lachesis, mentre è di fronte a voi,
emettere dei sospiri profondi.
d) Le mestruazioni sono spesso a carattere emorragico e fortemente do-
lorose.

I dolori fanno la loro comparsa in periodo premestruale e vanno dimi-


nuendo man mano che va instaurandosi il ciclo. Quest’ultimo sintomo è
della massima importanza, poiché un altro rimedio della dismenorrea,
vale a dire Actea racemosa, presenterà esattamente la modalità opposta: i
dolori vanno aggravandosi con il sopraggiungere delle mestruazioni, e
diventano sempre più intensi man mano che il flusso si fa più abbondante.
Per concludere, un sintomo curioso: sensazione di avere gli occhi tira-
ti all’indietro.

III – Seconda grande indicazione di Lachesis:

L’ALCOLISMO CRONICO

Avrete mille volte l’occasione di impiegare questo rimedio, non per


curare l’ubriacone che sta all’angolo della vostra strada, bensì gli uomini
e le donne vittime di quello che può definirsi l’alcolismo mondano.

Ü
Lachesis 166

Per questa categoria di etilisti, vi consiglio il seguente schema di


trattamento da seguire per due mesi:
— A pranzo e a cena, prendere in un po’ d’acqua 15 gocce del
drenante:
Spiritus quercus glandium, 3 D
Ranunculus bulbosus, 3 D
— 4 granuli aI mattino di
Nux vomica 4 CH, un giorno
Cresol 4 CH, l’altro giorno
— 3 volte a settimana, 1 fiala perlinguale di:
Axe Cortico-hypothalamique D 20
— Alternare (una dose ogni 10 giorni):
Lachesis 9 CH
Ethylicum 9 CH.

IV – ALTRE INDICAZIONI

a) Le cefalee. Non solo nelle cefalee congestizie che sopraggiungono


specialmente durante la menopausa, ma anche quelle provocate da
un’esposizione prolungata ai raggi solari. Il rimedio omeopatico degli
effetti nocivi di un bagno di sole di durata eccessiva è Glonoine 4 CH;
ma se questo non dovesse produrre i risultati sperati, provate Lachesis
4 CH.
b) L’angina, che dal lato sinistro si estende aI lato destro.
Questa è una modalità inversa a quella di Lycopod., che infatti è un
rimedio dell’angina che dal lato destro si estende a quello sinistro.
Lachesis sarà associato a Belladonna e a Mercurius.
c) I dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra; dolori che migliorano o
addirittura scompaiono alla comparsa del flusso mestruale.
d) Le ulcere varicose delle gambe, a fondo bluastro, che sanguinano con
facilità e producono una secrezione fetida. Talvolta vi è la comparsa di
ecchimosi spontanee.
e) Per finire, le sindromi infettive che non reagiscono bene alla terapia
antibiotica, con febbre e brividi intensi accompagnati da vampate di
calore localizzate alle estremità superiori, Iaddove il resto del corpo –
e soprattutto i piedi – sono preda di un freddo intenso.
167

LUESINUM

Luesinum, nosodo-bioterapico, viene preparato a partire dalla sierosi-


tà che trasuda da una ulcera di sifilide, prelevata prima dell’inizio di qua-
lunque forma di trattamento.
Per la cronaca, è stato mio zio, il Dott. Rousseau di Parigi, che —
all’epoca della entrata in vigore delle norme legislative sui bioterapici —
prelevò il ceppo di Luesinum da un paziente dell’lnstitut prophylactique
Vernes (rue d’Assas, Parigi). Il ceppo che ancora oggi viene utilizzato dai
laboratori omeopatici è sempre il medesimo. Alla stessa persona si deve
il prelievo del ceppo di Psorinum, associato ad un prelievo realizzato a
Bordeaux dal Dott. Demarque.
Si tratta del nosodo della II diatesi, il Luetismo, o Luesinismo, o Sifili-
dismo, individuata da Hahnemann e che ha come rimedio-chiave Mercu-
rius. Non bisogna pensare che il luetismo sia originato unicamente dalla
sifilide, acquisita o trasmessa mediante il patrimonio ereditario di genera-
zione in generazione.
Infatti, dato che la quasi totalità della razza umana è impregnata dal
treponema, noi tutti dovremmo essere dei soggetti luetici!
Il luetismo, vale a dire il terreno che si manifesta tramite un insieme di
segni che compaiono nella patogenesi di Luesinum e di Mercurius, pro-
viene:
— sia, è ovvio, da una particolare sensibilità da parte degli antenati del
malato alle reazioni immunologiche provocate dal treponema.
Questa reazione immunologica specifica imprime il suo segno nel co-
dice genetico dell’individuo.
Ecco che a questo punto ci imbattiamo in uno degli aspetti di maggio-
re originalità all’interno del ragionamento omeopatico tratta di un’ipo-
tesi priva di dimostrazione scientifica, che tuttavia è dotata di un ri-

Ü
Luesinum 168

scontro clinico più che reale, e dedotta dall’osservazione del malato.


Noi affermiamo che determinate grandi malattie della razza umana
lasciano la loro impronta nel patrimonio genetico individuale. Léon
Vannier parlava in proposito di un’eredità di tossine microbiche: è
questa la spiegazione del luetismo, come della sicosi, della psora, del
tubercolinismo e senz’altro anche del cancerinismi, nonché dell’ate-
romatosi. Tutti terreni a patotropismo specifico (vale a dire che evol-
vono verso certi tipi di malattie e non verso altri), geneticamente deter-
minato.
— sia da un’eredità alcolista, o addirittura da un alcolismo personale,
visto che il consumo frequente e ripetuto di alcol etilico provoca la
comparsa di un certo numero di sintomi che richiedono Luesinum e
altri rimedi appartenenti alla serie luetica come trattamento di fondo.

I – CARATTERISTICHE

Esistono due caratteristiche fondamentali in Luesinum, che, si ritrove-


ranno in gradi diversi – più o meno in associazione tra loro – nell’intero
gruppo di rimedi luetici:
1) L’aggravamento notturno. Tutti i malesseri di Luesinum si aggravano
durante la notte, in particolare i suoi dolori, che aumentano in manie-
ra notevole dal tramonto in avanti, tanto da avere terrore della notte;
non esiste un altro rimedio che tema la notte più di Luesinum, il che
ne fa un buon rimedio delle insonnie dell’assopimento, nelle quali il
malato ha un tale terrore di dover andare a letto che non riesce ad
addormentarsi. Il mattino seguente lo troverà completamente esausto.
2) Una disarmonia generale del soggetto, che si traduce:
— sul piano fisico, in uno o più segni di quella che gli autori d’altri
tempi chiamavano “eredo-sifilide”, che troverete minuziosamente
descritti nelle opere di qualche decennio fa. Si tratterà ad esempio
dei denti fortemente irregolari (la classica dentatura di Hutchin-
son), o che si cariano a livello del colletto uno dopo l’altro. Luesi-
num è un ottimo cliente del dentista, che non cessa mai di fargli
delle otturazioni o di sistemargli degli apparecchi incredibili per
rimettergli a posto la mascella.

Può anche trattarsi di deformazioni dello scheletro: torace incavato


(nel bambino, accompagnato dalla presenza di numerose catene ganglia-
ri), un piede torto, una colonna cifotica o realmente scoliotica.

Ü
169 Luesinum

Può trattarsi di malformazioni viscerali: penso ad esempio alle malfor-


mazioni cardiache. Tutti questi segni implicano un terreno luetico, che
va curato sulla base della sintomatologia per la quale siete stati interpella-
ti, facendo uso dei rimedi indicati dai vari segni patogenetici, ma anche
agendo in profondità tramite la prescrizione di Luesinum (dalla 9 CH alla
30 CH), ad esempio 1 dose aI mese.

— sul piano mentale, si ritrova la medesima disarmonia. Luesinum è un


soggetto fortemente ossessionato, e sarà dunque il rimedio della Ne-
vrosi ossessiva.

Due sono le ossessioni particolarmente caratteristiche: l’ossessione


della rovina e quella dei microbi. È quel malato che ha sempre paura che
gli rubino il denaro e di poter essere ridotto a chiedere l’elemosina. Op-
pure che ha una paura tale dei microbi da non avvicinarsi mai ad un
ammalato, da indossare sempre un paio di guanti, di disinfettare alla
fiamma dell’accendino il pomello di una porta prima di toccarlo... come
faceva uno dei. nostri eminenti e rispettati Maestri, meritatamente titolare
di una cattedra di microbiologia! Ma non è questo il solo tipo di nevrosi
che risponde bene a Luesinum.
Abbiamo curato un tassista che era solito tornare di notte aI suo villino
situato in una zona periferica, e che non appena faceva buio (aggrava-
mento notturno luetico) era assalito dalla mania di controllare se tutte le
porte erano chiuse a chiave; e le porte erano numerose, e dunque anche
le chiavi! Una volta finita la sua ispezione l’uomo ricominciava, e la sto-
ria andava avanti fino a notte inoltrata. L’abbiamo curato con Luesinum,
in diluizioni crescenti dalla 7 CH alla 30 CH, 1 dose ogni tre settimane.
Mar mano che le settimane passavano, abbiamo constatato che l’uomo
andava a letto ad un’ora che andava progressivamente avvicinandosi alla
norma. Ed alla terza dose della 30 CH, cominciò ad andare a letto e a
dormire come ogni altro.
Nella mentalità di Luesinum si ritrova anche un certo grado di esibi-
zionismo. Quando vi capita di chiedere ad una donna di spogliarsi, evi-
dentemente per ragioni professionali, in genere ciò non viene fatto che
con una certa difficoltà: dovrete stentare per farle sollevare la sottoveste,
e dovrete insistere prima di riuscire a farle togliere il reggiseno. Orbene, a
volte avrete la sorpresa invece di trovare alcune pazienti già nude nel
vostro ambulatorio: si tratta il più delle volte di pazienti luetiche.

Ü
Luesinum 170

II – INDICAZIONI CLINICHE

1) Impiegherete dunque Luesinum come rimedio del terreno luetico.


Certamente, non ne farete uso per il trattamento di un caso di sifilide:
la terapia tradizionale vi offre degli strumenti più efficaci per aver ra-
gione del treponema
Tuttavia, se vi troverete a che fare con dei pazienti affetti da sifilide che
siano stati trattati con farmaci molto energici, ma le cui reazioni siero-
logiche rimangono ugualmente positive, prescrivete Luesinum 9 CH,
1 dose ogni dieci giorni: nel giro di due o tre mesi avrete la gradita
sorpresa di ritrovare le reazioni negative.
2) Luesinum è anche un importante rimedio dei dolori che sono:
— fortemente aggravati:
— la notte
— con i temporali
— dall’umidità
— aI mare
— migliorati:
— in montagna: è questa una modalità fortemente caratteristica di
Luesinum. Chiedete aI vostro paziente dove ama trascorrere le va-
canze. Se la risposta è : “Sempre in montagna”, vi sono delle buone
probabilità che si tratti di un luetico
— dal movimento lento e dal cambiare posizione, il che spiega il fatto
che Luesinum si muove molto durante la notte.

Questi dolori possono essere:


— cefalee
— dolori persistenti e profondi alle ossa, dolori lineari aggravati dalla
percussione della parte e durante la notte Un buon esempio sono i
dolori di crescita di certi bambini
— dolori articolari. Luesinum è un rimedio del reumatismo con aggra-
vamento notturno, in special modo della periartrite scapolo-omerale.
La spalla dolente richiede quasi sistematicamente Luesinum, come ci
ha insegnato Nebel.
In questi casi, impiegate Luesinum 4 o 5 CH, 4 granuli nelle 24 ore,
associato a determinati altri rimedi luetici che presentano gli stessi
dolori a recrudescenza notturna:
— Asa foetida, con notevole aerofagia
— Aurum, con tendenza congestizia e I.T.A.

Ü
171 Luesinum

— Fluoric acid., con tendenza varicosa


— Phytolacca, dolori che mutano bruscamente di localizzazione
— Mercurius, con ipersalivazione notturna, ipersalivazione che si ritrova
anche in Luesinum
— Kali iod., dolori fortemente migliorati dal movimento lento, come
Rhus tox.
3) Luesinum è infine il rimedio dei problemi infantili:
— del bambino mingherlino, molto nervoso, che dorme male
— che presenta un certo ritardo nell’apprendimento scolastico, specie in
aritmetica e in matematica
— che spesso soffre di enuresi.

Schema di trattamento di un’enuresi

1) Ai pasti, 25 gocce in un po’ d’acqua di:


Cupressus T.M.
2) A giorni alterni, 1 fiala perlinguale alle 17 di:
Axe cortico-hypothalamique 7 CH Vessie 4 CH
3) Ogni 10 giorni, alternare:
1 dose di D.N.A. 7 CH
1 dose di Luesinum 9 CH
1 dose di Calcarea fluor. 9 CH.
172

LYCOPODIUM

Lycopodium è preparato a partire dalle minuscole spore di un fungo, il


Lycopodium clavatum, sostanza considerata inerte dagli allopati, poiché
qualche tempo fa era utilizzato per rivestire le pillole accuratamente pre-
parate dai nostri colleghi farmacisti. Epoca felice quella, quando si usava
prescrivere quei preziosi rimedi e prepararli all’istante!
Tramite triturazione omeopatica sono state estratte da queste spore
inerti un certo numero di sostanze attive, identificate dai farmacologi mo-
derni, che hanno consentito ad Hahnemann di stabilire una patogenesi
tra le più ricche della nostra Materia medica.
La polarità fondamentale di Lycopodium è il Fegato. Lo stesso può
affermarsi riguardo a Nux vomica, ma i due rimedi sono caratterizzati da
differenze sostanziali.
Sul piano generale, Nux vomica è un iperstenico – i cinesi direbbero
che presenta un eccesso di Yang – mentre Lycopodium è un ipostenico,
dunque presenta un eccesso di Yin. In esso tutti i metabolismi rallentano
progressivamente.
Tuttavia, nonostante quella differenza fondamentale esistente tra Nux
e Lycopod., vi troverete benissimo se prescriverete aI vostro paziente
medio – che viene a consultarvi dicendo “mi fa male il fegato e non dige-
risco niente!” – i due rimedi alternati:
— un giorno, 4 granuli di Nux vomica 4 CH
— il giorno dopo, 4 granuli di Lycopodium 4 CH.

Nel giro di uno o due mesi, avrete davanti un malato meravigliato del
suo miglioramento.
Questo è un buon consiglio che vi renderà dei grandi favori quando
sarete un po’ affaticati dalle troppe visite.

Ü
173 Lycopodium

Le prime tre centesimali di Lyc. vengono preparate per triturazione; in


seguito, a livello della 4a centesimale, si passa alla prima solubile.

I – PROFILO DI LYCOPODIUM

In Lycopodium, ogni cosa va progressivamente rallentando. Si tratta di


un soggetto affetto da senescenza precoce
Già il bambino presenta un aspetto un po’ da vecchio, e anche l’adul-
to sembra più anziano di quanto non sia in realtà. È leggermente magro,
specie a livello del viso e della parte superiore del corpo. L’epidermide è
segnata da numerose piccole macchie giallastre, principalmente alle
tempie.
Debole, depresso, è un soggetto emotivo che piange con facilità.
Non ama stare da solo. La cosa che sopra ogni altra lo rende infelice, è
la piena (anche troppo piena) coscienza del suo invecchiamento prema-
turo. Si sottovaluta, ed ha paura di non essere più in grado di far fronte
alle sue responsabilità; che del resto sono spesso molto pesanti, visto che
Lycopod. – come Nux – è un tipo ambizioso e perfezionista, che ricopre
frequentemente dei posti di alta responsabilità.
All’età di 20 anni, Nux e Lycopod. partono dallo stesso punto; arri-
veranno alle stesse alte mete (le grandi ambizioni così care a Dickens).
Ma, mentre la carriera di Nux rischia di venire interrotta da un incidente
vascolare, quella di Lycopodium sarà frenata da una diminuzione pro-
gressiva e prematura delle sue forze psicofisiche.
La sua memoria vacilla. Digerisce sempre peggio, si sente fiacco e non
pratica alcuno sport. Anche sul piano sessuale c’è un cedimento, e certo
questo non aiuta il nostro malato a risollevarsi il morale. Ma, grazie a
Dio, la sua capacità di ideazione rimane brillante: Lycopodium manterrà
la sua intelligenza raffinata fino ai suoi ultimi anni di vita.
Va notato che Lycopodium si sente peggio nel tardo pomeriggio, tra le
16 e le 20.

II – ANALISI CLINICHE

Il generale rallentamento metabolico di Lycopod. si traduce in una


modificazione di un certo numero delle sue costanti biologiche:
1) alterazione della funzionalità renale. L’urea è aumentata. Lycopod.
non è il rimedio della iperazotemia; tuttavia, in soggetti ultracinquan-

Ü
Lycopodium 174

tenni, si riscontrano dei valori ureici che oscillano attorno a 0,50-0,70


g per litro (a seconda del metodo di dosaggio impiegato).
È facile trovare dei valori di creatinina pari a 20 mg/l. In particolare, si
evidenzierà un abbassamento delle clearances dell’urea e della creati-
nemia: si tratta di dimostrazioni dinamiche in grado di illuminarci ri-
guardo all’atonia renale di Lycopodium, e che reagiranno bene alla
somministrazione del nostro rimedio diluito e dinamizzato.
2) Vi è un’iperuricemia moderata, minore di quella di Nux vomica.
3) Come avviene in tutti i soggetti epatici, si rileva un aumento della
colesterolemia, dei lipidi totali, una protrombinemia coincidente con
i valori minimi (60-70%). In compenso, i trigliceridi sono generalmen-
te normali.
4) La ricerca degli auto-anticorpi d’organo specifici mostra un’al-
terazione a carico del fegato, della cistifellea, del diencefalo e del
rene.

III – SUL PIANO EPATO-DIGESTIVO

Lycopod. svilupperà ovviamente dei sintomi estremamente interes-


santi.
1) La regione epatica è dolente. La cistifellea è sensibile in modo sponta-
neo. Lycopod. è un buon rimedio dei dolori alla cistifellea, sia che si
tratti di litiasi o di semplice ingorgo da bile ispessita. A Lycopodium 4
CH, 4 granuli aI dì, si assocerà una supposta di Vésicule Biliaire 7 CH
3 volte a settimana.
Il dolore vescicolare si aggrava stando coricato sul fianco destro.
2) A livello dello stomaco si trovano dei sintomi di gastrite, anch’essi
fortemente particolari:
— prima di tutto, una fame vorace: il paziente si mette a tavola con un
fortissimo appetito ma si sazia dopo i primi bocconi, si sente lo
stomaco pieno e gonfio anche a causa di una quantità minima di
cibo
— in seguito le eruttazioni, con violenti bruciori alla gola che durano
per ore.
3) All’intestino:
— Lycopodium ha l’addome molto gonfio, specie nella parte bassa e
dopo i pasti, con un consistente accumulo di gas, la cui espulsione
arreca un miglioramento. Gorgoglii brucianti.

Ü
175 Lycopodium

— Lycopodium è costipato a causa di una scarsa produzione biliare, con


feci di piccole dimensioni che vengono espulse con difficoltà, spesso
accompagnate da contrazioni spastiche e dolorose all’ano.
— Sul piano digestivo, Lycopod. subisce un nettissimo peggioramento
tra le 16 e le 20.

IV – SUL PIANO URINARIO

1) Lycopodium è spesso affetto da litiasi, e le sue urine presentano tracce


di sabbia rossa.
2) È anche un rimedio del l’acetonemia infantile, dove Io assocerete a
Senna 4 CH.
3) Ed anche dell’adenoma prostatico con disuria e pollachiuria notturna:
in questo caso Io assocerete a Thuja 4 CH.

V – NELLE ANGINE

Il rimedio è indicato – alla 4 o 5 CH – nell’angina localizzata aI lato


destro della gola, o che evolve da destra a sinistra.
— Dolori aggravati dalle bevande fredde
— Dolori migliorati da bevande calde.
In questo caso, Lycopod. è esattamente il contrario di Lachesis.

VI – RICORDATE

— La nettissima lateralità destra di questo rimedio epatico.


— Il nettissimo aggravamento tra le 16 e le 20
— Il miglioramento con il movimento e all’aria aperta. Convincete Lyco-
pod. a sottoporsi alla chinesiterapia: gli farete un gran bene.
— L’aggravamento con il calore, e nonostante questo è un soggetto fred-
doloso.

Sosterrete l’azione di Lycopodium con la prescrizione dei seguenti or-


ganoterapici, utilizzati in trattamento di lunga durata: Foie 4 CH, Vésicu-
le Biliaire 7 CH o 4 CH, Muqueuse du Colon 4 CH, Surrénale 4 CH.
Anche il gemmoterapico Rosmarinus Gemme (Mac. Glic.) 1 D è
consigliabile come drenante fitoterapico, nella dose di 50-100 gocce
quotidiane.
176

MEDORRHINUM

Medorrhinum è un nosodo bioterapico preparato per diluizione e di-


namizzazione a partire dal pus prelevato da un soggetto affetto da ble-
norragia in fase acuta di scolo, prima di qualunque trattamento specifico.
È il nosodo della prima malattia cronica individuata da Hahnemann,
la Sicosi, il cui rimedio è Thuja. Va a integrarsi nel gruppo dei rimedi
sicotici, le cui caratteristiche sono:
— La tendenza idrogenoide: Thuja, Natrum sulf., Rhododendron
— ritenzione idrica (gonfiore e aumento di peso)
— aggravamento con l’umidità
— La tendenza alle neoformazioni cutanee: Thuja, Staphysagria, Nitric
ac.
— Verruche, papillomi, condilomi.
Come ogni nosodo, Medorrhinum agisce come rimedio di terreno, e
come rimedio dei sintomi simili a quelli che compaiono nella sua patoge-
nesi.

I – MEDORRHINUM È PRIMA DI OGNI COSA UN RIMEDIO DI


TERRENO, come tutti i principali nosodi

È il rimedio di fondo del terreno sicotico, del quale si ritroveranno le


caratteristiche nel capitolo dedicato a Thuja, poiché “la sicosi è Thuja, e
Thuja è la sicosi”.
Ricordate:
1) Gli antecedenti blenorragici, sia unici che molteplici e ripetuti, o di
malattie equivalenti (uretriti virali, scoli uretrali in assenza di germi o
ancora attacchi a ripetizione di prostatite).

Ü
177 Medorrhinum

2) Antecedenti di vaccinazioni mal tollerate o ripetute troppo frequente-


mente.
La Sicosi, ribattezzata da Henry Bernard Reticolo-Endoteliosi Cronica,
sembra essere in relazione con uno squilibrio a carico del sistema
endocrino-tissulare immunitario. A questo proposito, le vaccinazioni
ripetute con troppa frequenza possono produrre dei soggetti sicotici.
Fate attenzione a tutti i vaccini dei quali vengono imbottiti i nostri
bambini, come pure coloro che vanno in viaggio verso paesi esotici.
Ed è incredibile il numero di cittadini che trascorrono le loro vacanze
alle Antille, in Senegal o alle Seychelles! Ebbene, tutte queste persone
trarranno beneficio dalle alte diluizioni di Medorrhinum, che li aiuterà
a combattere la sicosi insediatasi nel loro organismo.
Va notato che la vaccinazione antitetanica e quella antipoliomielitica
(vaccino morto somministrato per iniezione) sembrano essere ben tol-
lerate e scarsamente sicotizzanti.
3) Le neoformazioni cutanee, generalmente qualche piccola verruca pe-
duncolata o dei condilomi venerei.
5) Sul piano psicologico, Medorrhinum è un soggetto agitato e precipito-
so che fa tutto in fretta e che muove in continuazione le gambe e i
piedi.
In questo è molto simile ad Argentum nitr. e ad Aranea ixobola.
Tutti i suoi mali si aggravano quando ci pensa su.
6) Infine, tenete in mente due interessanti modalità che lo differenziano
da Luesinum:
— sta bene aI mare, mentre sta male in montagna
— sta meglio durante la notte e peggio di giorno. Per questa ragione, di
giorno sarà triste e la notte allegro.
— e questo piccolissimo segno che lo richiede inesorabilmente, molto
interessante key-note: si corica sul ventre, dorme bocconi e in questa
posizione sta meglio.
Troverete questo segno in molti neonati e bambini, ma anche in sog-
getti adulti: ricordatevi sempre di interrogare un paziente affetto da
lombalgie circa la posizione in cui dorme Se dorme sul ventre, prescri-
vete Medorrhinum e consigliategli di cambiare posizione, dato che
anche quella contribuisce ad alimentare i suoi dolori

Con un’unica dose di Medorrhinum 9 CH, abbiamo anche liberato in


maniera definitiva una deliziosa vecchia signora da una tosse inconteni-

Ü
Medorrhinum 178

bile e asfissiante, poiché tra gli altri segni compariva questa modalità:
l’accesso si calmava stando distesa bocconi. La brava donna, quando era
assalita dalla tosse, si distendeva bocconi sopra il tappeto della sua ca-
mera.

II – MEDORRHINUM È UN RIMEDIO DEI DOLORI ARTICOLARI

— Aggravati dall’umidità, dai temporali e durante il giorno.


— Migliorati dal tempo secco, aI mare (a condizione che non piova trop-
po) e la notte.
— Localizzati dovunque, ma specialmente:
— alla colonna lombare (Medorrhinum è un buon rimedio della lom-
baggine)
— lo sciatico sinistro
— a livello dei talloni

III – MEDORRHINUM ESERCITA UN’AZIONE SULL’APPARATO


DIGERENTE

È quanto rivela il suo studio patogenetico. Infatti, si riscontrano:


— Una fame vorace, anche subito dopo aver mangiato. I tre affamati del-
la nostra Materia medica sono Medorrhinum, Lycopodium (la cui
fame si sazia dopo aver ingoiato poche boccate) e Psorinum, che si
alza durante la notte per mangiare.
— Una voglia smodata di liquori e dolciumi.
— Crampi allo stomaco con eruttazioni, singhiozzo e nausea.
— Costipazione con feci argillose e appiccicose: non riesce a defecare se
non piegandosi all’indietro.
— Retto congestionato, con dolori pungenti come provocati da aghi, e
trasudamento di un liquido fetido dall’ano.
179

MERCURIUS

Mercurius, preparato a partire dal mercurio metallico, è il rimedio


principale – l’omeospecifico – del luetismo, diatesi la cui origine viene
posta in relazione con il treponema della sifilide.
È da molte generazioni (in linea teorica, sin dal ritorno in Europa di
Cristoforo Colombo) che gli uomini sono colpiti dalla sifilide, e vengono
curati tramite il mercurio. Non è una cosa sorprendente che quest’affe-
zione abbia lasciato delle tracce sulla morfologia e sullo psichismo di
alcuni di noi, né che l’impregnazione da mercurio sia stata tale che i
sintomi patogenetici di Mercurius “saltano fuori” spesso nel corso dell’in-
terrogatorio dei nostri pazienti.
Molto vicino a Mercurius met. è Mercurius solubilis, la cui prepa-
razione è stata messa a punto dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un
nitrato basico di mercurio (che, nonostante il nome, non è solubile in
acqua) introdotto in terapia sempre da Hahnemann ben prima che questi
gettasse le basi dell’omeopatia, come curativo della sifilide.
Mercurius agisce principalmente:
— sulla bocca e sulla gola
— sul colon
— sul fegato
— sulle vie urogenitali

I – SULLA BOCCA (si pensi alla classica stomatite dell’intossicazione


mercuriale)

— lingua larga, molle, gonfia, ricoperta da una patina giallastra, che –


segno classico del rimedio – conserva l’impronta dei denti sui bordi.
— saliva molto abbondante, dal gusto metallico e dolciastro.

Ü
Mercurius 180

— alito fortemente fetido


— afte e ulcerazioni nel cavo orale.

Nell’aftosi, affezione dolorosa e recidivante, si prescriverà:


— aI mattino: 4 granuli di Borax 4 CH
— la sera: 4 granuli di Mercurius 4 CH
— 1 fiala perlinguale aI dì: Ulexite D 8

— angina dolorosa, con gola molto arrossata, bocca umida e costante


bisogno di deglutire. Le tonsille sono gonfie e tendono alla suppura-
zione. Spesso si riscontrano dei gangli alla nuca e aI collo.

In questo tipo di angine si prescriverà, alternando ogni due ore:


— 4 granuli di Belladonna 4 CH
— 4 granuli di Mercurius 4 CH.

II – SUL COLON

Mercurius è un rimedio delle coliti spastiche accompagnate da diar-


rea a tendenza emorragica.
Le feci sono acquose, verdastre e talvolta sanguinolente, con tenesmo
estremamente violento e fortemente doloroso, accompagnato dalla sen-
sazione che l’intestino non si svuoti mai. Le diarree lasciano il malato in
preda ad un’intensa spossatezza.
Qualche volta, come effetto alternante del nostro rimedio si segnalerà
in Mercurius una stipsi accentuata, con bisogno inefficace di evacuare.

III – SUL FEGATO E SULLA CISTIFELLEA

Mercurius è un buon rimedio dell’insufficienza epatica accompagnata


da feci di colore chiaro o addirittura incolori.
Il fegato è ipertrofico e dolente; i dolori si accentuano quando si sta
distesi sul fianco destro.

Ü
181 Mercurius

Trattamento di un’insufficienza epatica

— Mercurius, 4 CH, 4 granuli aI dì


— Rosmarinus gemme (Mac. Glic.) 1 D, 50 gocce in un po’ d’ac-
qua ai pasti
— a sere alterne, una supposta di Foie 4 CH.

IV – SULLE VIE URO-GENITALI

— È un buon rimedio delle cistiti caratterizzate da: bisogno frequente di


urinare anche se la quantità d’urina espulsa è minima. L’urina è molto
torbida e spesso vi è una proteinuria.
— Inoltre, come ben sappiamo non sono rari i casi di intossicazioni pro-
fessionali da mercurio; esistono anche delle intossicazioni alimentari,
e tutti conoscono la classica tubulo-nefrite mercuriale. Mercurius sarà
dunque uno dei rimedi indicati nelle nefriti.
— Infine, leucorrea che si aggrava durante la notte, fortemente irritante,
bruciante e causa di un prurito intenso.

Noteremo inoltre:
— l’apatia del soggetto Mercurius, sempre lento a rispondere alle do-
mande che gli vengono poste, che sembra addormentato ed ha sem-
pre voglia di dormire;
— la spossatezza accompagnata da tremori aI minimo sforzo;
— la più completa intolleranza nei confronti della luce intensa;
— la pelle sempre umida, bagnata da un sudore vischioso che aumenta
la notte e che non apporta nessun sollievo aI malato quando è febbri-
citante;
— infine, dei dolori localizzati alle ossa che si esasperano durante la
notte.

Si noterà che, come tutti i rimedi della serie luetica, Mercurius sta
molto peggio la notte che il giorno.
182

NATRUM MURIATICUM

Il cloruro di sodio, il sale marino diluito e dinamizzato, è un rimedio


omeopatico importantissimo. Questo fatto può sembrare sorprendente,
dato che tutti noi facciamo uso quotidiano di alimenti salati senza che si
sviluppi il benché minimo sintomo patogenetico. Hahnemann aveva pre-
visto quest’obiezione, e aveva scritto nel suo trattato delle Malattie croni-
che, alla patogenesi di Natrum mur.:
“Se si ammette che un uso moderato del sale marino non com-
promette affatto la salute dell’uomo, si sarebbe tentati di concludere che
esso non possiede alcuna virtù nei confronti delle malattie, e tuttavia ne
esistono alcune di grande potenza che in esso si celano. Non potrebbe
quindi scegliersi un esempio migliore per dimostrare che la maniera par-
ticolare in cui l’omeopatia prepara le sue sostanze medicinali apre in
qualche modo la porta ad un mondo di facoltà del tutto nuove, che la
natura aveva fino ad allora tenuto nascoste”.
Natrum mur. è importante in quanto è una delle armi terapeutiche del
trattamento del Tubercolinismo. Questa diatesi – questo terreno – è stata
individuata da Nebel e Vannier, ed ha come caratteristica una fragilità
dell’apparato respiratorio assieme ad una demineralizzazione causata
dall’accelerarsi dei diversi processi di combustione metabolica (si tratta
degli “ossigenoidi” di Grauvogl, dato che tutto questo si trova senz’altro
in relazione con un ipertiroidismo). Ciò si deduce dai sintomi che ritro-
viamo nelle patogenesi prima di tutto del nosodo-bioterapico Tuberculi-
num, quindi delle altre tubercoline e di un certo numero di rimedi appar-
tenenti per questa ragione alla serie tuberculinica (tra gli altri, Natrum
mur., Sulfur iod., Iodum, Silicea, Phosphorus).
È nello stadio dell’infanzia, dell’adolescenza e della giovinezza che
questi rimedi troveranno – più frequentemente la loro utilizzazione; ciò

Ü
183 Natrum muriaticum

può comprendersi sul piano clinico come su quello fisiologico, nella mi-
sura in cui si tratta di fasi della vita in cui sono frequenti gli squilibri
endocrini e nei quali vi è un aumento dei diversi metabolismi tessutali.

I – NATRUM MUR. È PRIMA DI TUTTO UN DEMINERALIZZATO

1) Sul piano biologico, si riscontrerà spesso:


— un abbassamento del calcio, del fosforo e del magnesio sanguigni,
mentre il cloro, il sodio e il potassio paradossalmente rimangono
su valori costanti;
— un aumento della quantità di calcio e fosforo eliminati per mezzo
delle urine;
— una lieve anemia normocromica, una leggera leucopenia con in-
versione della formula (prescrivere il litoterapico Monazite D 8,
che è un buon rimedio delle “anemie bianche” del tubercolinico);
— una V.E.S. spesso leggermente in aumento;
— la ricerca degli auto-anticorpi d’organo specifici oggettiva spesso
un’alterazione a livello del polmone, del rene, della tiroide, delle
surrenali e del diencefalo.
2) Sul piano clinico:
a) un dimagrimento, soprattutto a carico del viso e del busto e con
netta predominanza aI collo; e questo malgrado un appetito ecce-
zionale: l’adolescente che svuota il frigorifero e che nonostante tut-
to dimagrisce è Natrum mur.;
b) una voglia straordinaria di sale e alimenti salati. Natrum mur. ag-
giunge il sale dovunque e in maniera sistematica. Sgranocchia del
sale anche per golosità. Il viso dei genitori s’illumina quando pone-
te loro questa domanda: vostro figlio ama il sale e i cibi salati? E vi
segnalano il fatto, ben contenti di conoscerne il motivo;
c) cefalee aggravate dal lavoro scolastico o da quello d’ufficio, che
affatica la vista: la vista di Natrum mur. non è buona. Nelle persone
anziane ha la tendenza ad abbassarsi fortemente in conseguenza
ad un cedimento dei muscoli oculari.
Natrum mur. è anche un buon rimedio della cataratta; in questo
caso va prescritto in alta diluizione (9 CH), ogni 8-10 giorni.
Queste cefalee assumono spesso un andamento periodico; si ag-
gravano in concomitanza del ciclo mestruale o ricompaiono ogni
3-4 giorni. I vecchi autori ci dicono che il dolore è simile a quello

Ü
Natrum muriaticum 184

provocato da decine di martelletti che picchiano sopra le ossa del


cranio. Loro vittima è spesso lo studente sottoposto ad un impegno
eccessivo.
d) un moderato stato depressivo, con:
— tristezza e pianti. Più lo si consola e più piange, il che lo differenzia
da Pulsatilla che è migliorato dalla consolazione
— desiderio di rimanere da solo
— incubi: sogna ladri, e si alza dal letto per controllare che non vi sia
nessuno nascosto sotto il letto.
e) sul piano osteo-articolare: debolezza dei legamenti vertebrali, che si
traduce in una tendenza scoliotica, con algie lombari che migliorano
coricandosi o appoggiandosi su una superficie rigida. La lombaggine è
spesso migliorata da una forte pressione
f) sul piano cardiovascolare, bisogna ricordare le violente palpitazioni e
l’anemia.

Natrum mur. è, insieme a China, un buon rimedio dell’anemia de-


gli adolescenti, in altri tempi denominata “clorosi”.Ad esempio,
in un’anemia normocromica si prescriverà:
1) Ai pasti, 50 gocce in un po’ d’acqua di:
Tamaris gemme (Mac. Glic.) 1 D.
2) 4 granuli:
— aI mattino: China 4 CH
— la sera: Natrum mur. 4 CH
3) A giorni alterni, alle 17:
— una fiala di Hématite D 8
— una fiala di Moelle osseuse 4 CH.

II – NATRUM MUR. È ANCHE UN DISIDRATATO

Il cloruro di sodio è evidentemente un elemento fondamentale nel


metabolismo idrico e in quello dei liquidi organici: lo ione cloro è pre-
sente nel liquido intra- ed extra-cellulare, mentre lo ione sodio è extracel-
lulare). Non ci stupisce dunque che la patogenesi di Natrum mur. riveli
dei sintomi che si traducono in alterazioni del metabolismo idrico, e in
particolare in sintomi di disidratazione.

Ü
185 Natrum muriaticum

— l’epidermide è oleosa alla superficie e secca in profondità. Si tratta


della falsa pelle grassa, ben nota agli estetisti;
— questa pelle disidratata si difende male dalle infezioni batteriche; da
qui la comparsa, specie sul viso, dell’acne che si manifesta sotto forma
di piccoli bottoni secchi con abbondanti comedoni localizzati soprat-
tutto alla fronte, all’attaccatura dei capelli;
— le labbra sono secche, screpolate: spaccatura verticale mediana del
labbro superiore, numerose fessure agli angoli della bocca, presenza
sulle labbra e attorno ad esse di herpes, “bottone da febbre”;
— la bocca è molto asciutta, e vi è una forte sete (senza sete, si tratta di
Pulsatilla);
— la lingua, secca, presenta un aspetto detto a carta geografica;
— le feci sono secche, il che comporta una stipsi ostinata con feci dure
come “sterco di capra” che vengono espulse con sofferenza e che “si
sbriciolano ai bordi dell’ano”.

III – SUL PIANO RESPIRATORIO

Lo studio di Natrum mur. è importante in quanto si tratta di un rimedio


della serie tubercolinica, che presentano la polarità fondamentale a livel-
lo polmonare. Tuttavia, Natrum mur. si situa in uno stadio anteriore a
qualsiasi scompenso e dunque ad ogni danno di tipo tubercolare.
È il rimedio del demineralizzato, che proprio per questa ragione sarà
ipersensibile aI B.K., ad esempio dell’adolescente che fa la sua infezione
primaria, sia o meno stato vaccinato con il B.C.G..
Natrum mur. è povero per quanto riguarda la sintomatologia respira-
toria: si nota principalmente una corizza cronica (starnuti e scolo nasale)
che compare tradizionalmente attorno alle 10 del mattino per scomparire
a mezzogiorno. Inoltre, Natrum mur. è molto sensibile aI freddo e prende
con facilità un raffreddore.

IV – ALTRI SINTOMI

— Non riesce ad urinare se qualcuno lo guarda. A questo proposito, Pier-


re Schmidt riferisce il caso di un cane guarito da un eczema secco con
la somministrazione di Natrum mur., prescritto tra l’altro basandosi

Ü
Natrum muriaticum 186

sul seguente sintomo: non riusciva ad “alzare la zampa” quando il


padrone lo osservava.
— Nella donna, si rileva una sensazione di bearing-down da prolasso
uterino (Cfr. Sepia), che peggiora al mattino.
— Il rimedio trova frequentemente indicazione nei soggetti già affetti da
malaria e dunque impregnati di chinino, per eliminare il blocco dovu-
to all’ingestione dell’alcaloide.
— L’aggravamento dell’intera sintomatologia del rimedio è attorno alle
10 del mattino.
— L’aggravamento è frequente vicino aI mare (Foubister riporta 1 caso su
2).
187

NEPENTHES

Nepenthes è una piccola pianta carnivora, la cui patogenesi è stata


stabilita dal nostro buon Maestro, il Dott. O.A. Julian*, nel 1961, e della
quale noi stessi abbiamo realizzato uno studio psico-farmacologico insie-
me a M. de Luna.
Rimedio nuovo e ricchissimo, ha solamente bisogno di incrementare
la sua sperimentazione clinica.

I – PER NOI È UN RIMEDIO DELL’UOMO CINQUANTENNE,


DUNQUE DELL’ANDROPAUSA

— Quest’uomo presenta un netto calo della sua libido.


— È colpito da vampate di calore che lo spaventano.
— È depresso, abbattuto, triste. La sua angoscia si accompagna ad una
malinconia profonda.
— Non ha più voglia di fumare.
— Il sonno è leggero e agitato. La sera non riesce ad addormentarsi e aI
mattino si sveglia troppo presto.
— In determinati momenti è debole, agitato e precipitoso, ricordando
così Argentum nitricum, ma è molto più debole di quello.

Un piccolo segno: sensibilità dolorosa del cuoio capelluto.


Ma troviamo in Nepenthes anche dei sintomi femminili, stavolta di
tipo menopausico.

* Cfr. O. A. Julian, Dizionario di Materia Medica Omeopatica, Nuova Ipsa Editore,


Palermo 1995

Ü
Nepenthes 188

Ad esempio:
— Le mestruazioni ricompaiono dopo 6 mesi di amenorrea.
— Oppure un dolore all’ovaia sinistra, che risale verso il rene sinistro:
Cfr. Thuja.
— E gonfiore del corpo 10 giorni prima delle mestruazioni.

In questi casi, prescrivete: Nepenthes 4 CH, 4 granuli aI dì.


Nepenthes è dunque un rimedio a predominanza maschile, ma che
può trovare indicazione anche nelle donne.

II – È UN RIMEDIO DELLA LINGUA

Non ve ne sono molti nella nostra Materia medica e neppure nel Re-
pertorio di Kent, il che lo rende ancora più prezioso:
— lingua secca e spessa
— sensazione di avere la punta della lingua incartapecorita
— pizzicori
— sensazione di bruciore intenso con aridità
— sapore di peperoncino, o di mela, o di ferro.
Da qui, un’indicazione importante: Nepenthes sarà uno dei rimedi
della glossodinia e della glossite.
Abbiamo avuto l’occasione di impiegarlo nel trattamento di una ra-
gazza che presentava un intenso bruciore alla punta della lingua, senza
alcun segno di lesione. Era presente una lieve anemia, e del resto, una
volta risoltala, questo fatto non aveva comportato la scomparsa della
glossodinia.
Abbiamo prescritto Nepenthes 4 CH, 4 granuli mattino e sera; e nel
giro di tre settimane abbiamo avuto la soddisfazione di veder scomparire
la sensazione di bruciore alla punta della lingua.

III – È ANCHE UN GRANDE RIMEDIO DIGESTIVO

Sarà indicato:
— nelle gastralgie che sono migliorate lavorando o camminando all’aria
aperta;
— quando vi è la sensazione di avere una palla molto dura all’interno
dello stomaco: si tirano dei respiri profondi nel tentativo di eliminarla;

Ü
189 Nepenthes

— sbadigli ripetuti dopo aver mangiato;


— fame vorace tra le 6 e le 11 del mattino;
— inappetenza, nausee violente;
— a carico dell’intestino noteremo:
— stipsi con feci la cui espulsione è difficile e dolorosa
— oppure feci facili da espellere, ma sempre causa di dolori all’evacua-
zione.

IV – È ANCORA UN RIMEDIO DEL REUMATISMO, e soprattutto


della LOMBAGGINE

Lombaggine più forte a sinistra, che migliora scoprendosi la regione


lombare.
In quest’ambito, Nepenthes può paragonarsi ad uno dei nuovi omeo-
terapici della nostra Materia medica, vale a dire a Dichapetalum, an-
ch’esso rimedio affidabilissimo della lombaggine. Tuttavia, un segno ca-
ratteristico della lombaggine da curare con Nepenthes è proprio la ten-
denza a scoprirsi le natiche e la regione lombare per alleviare il dolore.
Abbiamo fatto migliorare in modo spettacolare una lombaggine causa di
forti dolori somministrando Nepenthes 4 CH, 4 granuli ogni 2 ore.
Il segno principale sul quale abbiamo basato la nostra prescrizione
era: “Al nostro arrivo troviamo il malato disteso bocconi, con le natiche
esposte all’aria. In modo – diceva – da alleviare il dolore”.

Nepenthes è un rimedio deIl’artrosi dolorosa dell’anca sinistra.


È anche un rimedio del torcicollo, quando vi è l’impossibilità di girare
la testa a sinistra. In questo va paragonato a Lachnantes.

V – NEPENTHES È INFINE UN RIMEDIO DEI CAPELLI

Presenta una netta sensibilità aI cuoio capelluto, un dolore alla testa


che tuttavia non può essere assimilabile alla pesantezza postsbornia.
A livello dei capelli vi è prurito e presenza di forfora. La calvizie non è
molto lontana.
In queste circostanze prescriviamo Nepenthes 4 CH, associato a Sele-
nium 4 CH, e ad una supposta tre volte a settimana di Cuir chevelu 4 CH.
190

NUX VOMICA

È senz’altro il rimedio più utile e più utilizzato tra tutti i farmaci ome-
opatici. Già Hahnemann scriveva nel suo trattato di Materia medica: “Esi-
stono alcuni rimedi la cui maggioranza dei sintomi presenta un’analogia
con quelli delle malattie che più frequentemente colpiscono l’uomo, o
almeno quello europeo, che di conseguenza il medico omeopata ha
spessissimo occasione di impiegare. Si potrebbe dare loro il nome di po-
licresti. A questa categoria appartiene prima di tutto la Nux vomica, che
nei tempi passati si evitava di utilizzare perché sino ad allora la si som-
ministrava solamente in dosi massicce (un intero seme o anche più), e in
certi casi per i quali non era per nulla adatta, cosicché non poteva far altro
che danno. Ma invece si tratta di uno dei rimedi più dolci e più preziosi in
tutti i casi morbosi i cui sintomi presentano un’analogia con quelli stessi
che essa può provocare nell’uomo in buona salute, a patto di prescriverla
in bassa dose”.
Farrington diceva: “Se potessi portare un solo rimedio su di un’isola
deserta, sceglierei Nux vomica”.
Il rimedio si prepara a partire dai semi della Strychnos Nux vomica, o
Noce vomica, ricca di stricnina e di brucina. La stricnina è il prototipo dei
veleni tetanizzanti.
Le diluizioni vengono realizzate a partire dalla tintura madre alcolica.

I – PROFILO PSICOLOGICO

Non esiste un tipo fisico specifico di Nux: può essere grasso o magro,
alto o basso, giovane o vecchio. Ciononostante, è molto facile il ricono-
scimento di un paziente che ha bisogno del rimedio.

Ü
191 Nux vomica

Si tratta di un soggetto sovreccitato sul piano sia fisico che mentale. Il


giovane lupo della nostra società, che sta invecchiando è aggressivo, col-
lerico, perfezionista e avido di responsabilità. Il manager impegnato in
più affari contemporaneamente, il funzionario che vola di missione in
missione, il medico che non si ritira mai in pensione, il politico, il capore-
parto superattivo ... o ancora la donna che con i suoi titoli e la sua abilità
si preoccupa della carriera, esattamente come un uomo.
Tutti sono ipersensibili e ipereccitabili, non sopportano di venire con-
traddetti e sono dei candidati ideali all’infarto. Ma questo nervosismo
maschera un fondo di depressione permanente. Tutti si sentono peggio aI
mattino, poiché le catecolamine non sono pronte aI risveglio, amareggia-
to dalle notti insonni. Nux si addormenta con facilità, si sveglia attorno
alle 4 del mattino, rimugina le sue preoccupazioni e i suoi doveri e si
riaddormenta proprio quando è ora di alzarsi ... di pessimo umore.
Ma va notato che Nux vomica è sempre migliorato da un breve sonno.
Per combattere questa sua astenia latente, Nux si droga e va avanti a
furia di alcol, cosicché avremo un buon rimedio dei disastrosi effetti epa-
tici dell’alcolismo, tanto di quello mondano che di quello da osteria, del
tabacco e delle droghe in genere. Nux è un rimedio di scelta dei giovani
tossicodipendenti.
Ma è anche un antidoto degli effetti dannosi dei trattamenti che-
mioterapici. Quando i vostri pazienti si presenteranno a voi imbottiti di
antibiotici, di tranquillanti o di sonniferi, riscontrerete in loro molto spes-
so i sintomi di Nux; e prescriverete, all’inizio del trattamento, una o due
dosi del rimedio alla 9 CH, così da ripulire il terreno, da eliminare un
blocco. Saranno degli altri sintomi di nuova comparsa a suggerirvi quali
saranno i reali rimedi di fondo del vostro paziente.

II – ANALISI CLINICHE

A causa delle condizioni particolarmente stressanti della propria vita


professionale, Nux è il candidato ideale all’incidente coronarico. È a que-
sto titolo che a nostro avviso Nux è il rimedio-chiave di ciò che definiamo
la V diatesi: l’ateromatosi.
Così, nel soggetto Nux ritroviamo un certo numero di caratteristiche
biologiche:
1) Prima di tutto, ed è l’aspetto principale, una nettissima iperuricemia
(0,080 g/l-0,100 g/l).

Ü
Nux vomica 192

Questo è un dato che in pratica si ritrova in maniera sistematica.


2) Un’ipercolesterolemia, a volte chiara (3,50 g/l), ma più spesso mode-
sta (2,80-3 g), accompagnata da un leggero aumento dei lipidi totali.
3) Un’ipertrigliceridemia, anch’essa molto netta (all’incirca 2,50-4 g/I),
senz’altro in relazione con l’alcolismo del paziente.
4) Sul piano epatico propriamente detto, quando si manifesta lo stadio di
scompenso, si rileva un’iper a-b-globulinemia e un aumento della fo-
sfatasi alcalina.

III – SUL PIANO NERVOSO

Si registrano dei sintomi che sono in relazione con la presenza della


stricnina e della brucina contenute nella noce vomica.
1) L’iperestesia di tutti i sensi:
— vista: la luce intensa provoca dolori, fotofobia
— udito: il rumore lo infastidisce in maniera straordinaria
— olfatto: gli odori forti e i profumi possono provocare un malessere o
addirittura una sincope
— tatto: ipersensibilità epidermica. Nux non sopporta di essere tocca-
to, di stare stretto dentro agli abiti che indossa. Il semplice contatto
gli provoca degli spasmi o addirittura delle convulsioni.
2) Spasmi a localizzazione varia, che interessano la muscolatura striata e
liscia.
3) Cefalee che si aggravano dopo aver mangiato o esponendosi al sole.

IV – SUL PIANO EPATO-DIGESTIVO

1) Fegato
Nux è uno dei principali rimedi dell’insufficienza epatica. Troverà in-
dicazione nello stadio della lieve insufficienza, in quello dei fegati
affetti da forte steatosi o da cirrosi, o ancora nelle epatiti sia infettive
che tossiche. Le congiuntive sono spesso sub-itteriche. La lingua è
sporca, specie nella metà posteriore. Emorroidi che sanguinano e alle-
viate da semicupi freddi.
2) Dal punto di vista digestivo
Noteremo:
Dei sintomi di gastrite, con bruciori, rigurgiti acidi, eruttazioni.

Ü
193 Nux vomica

Con Argentum nitricum, Nux è il rimedio di più frequente riscontro


nelle sindromi gastritiche e ulcerose.

Le osservazioni importanti sono diverse: Nux è sempre aggravato


dopo i pasti, si sente pesante e sonnolento. Una breve siesta lo farebbe
star meglio, ma non ha il tempo di farla.
Due ore dopo aver mangiato – dunque dopo un intervallo di tempo –
avverte una fastidiosa pesantezza, “come una pietra”, all’epigastrio.
L’addome gonfio lo costringe a slacciarsi la cintura.
Sarebbe migliorato dal vomito, e a volte arriva a vomitare davvero.

Trattamento di una gastrite con bruciori e crampi

1) Ai pasti, prendere in un po’ d’acqua 50 gocce di:


Ficus gemme (Mac. Glic.) 1 D.
2) 4 granuli:
— al mattino: Nux vomica 4 CH
— la sera: Argentum nitr. 4 CH
3) A giorni alterni, alle 17 una fiala di:
— Muqueuse gastro-duodénale 7 CH, 12 fiale
— Marbre saccharoide D 8, 12 fiale.

3) Sul piano intestinale


Nux è tendenzialmente stitico, e ci offre un sintomo fondamentale,
“un sintomo d’oro massiccio” diceva Nash: frequente bisogno di eva-
cuare, ma ha sempre la sensazione di non svuotarsi mai del tutto, ha
sempre l’impressione che nel retto rimangano delle feci. Ecco un buon
sintomo della colite spastica e una meravigliosa chiave per la prescri-
zione di Nux.

V – SUL PIANO CARDIOVASCOLARE

Noteremo:
1) Una netta tendenza all’ipertensione arteriosa in un soggetto iperteso e
tabagista (160-170 di massima a 40-50 anni, 180-200 dopo).

Ü
Nux vomica 194

2) Dei dolori sordi nella regione precordiale, che fanno molto preoccu-
pare il nostro paziente, il cui E.C.G. è tuttavia normale, almeno in
questo stadio.
Bisognerebbe praticare una coronarografia per oggettivare la nozione
di ateromatosi!
3) Talvolta dei dolori di tipo anginoso.
In tutti questi casi, può risultare utile la ricerca degli autoanticorpi
specifici d’organo. Essa risulta positiva per Arteria, Vena, a volte an-
che per Cuore. È consigliabile sostenere l’azione di Nux con gli orga-
noterapici Artère 7 CH e Veine 7 CH, prescritti in supposte come trat-
tamento di lunga durata.

VI – ALCUNE PICCOLE INDICAZIONI

1) Nux può essere un rimedio della corizza, da mettersi in relazione con


lo stato di intossicazione generale del paziente:
— il malato starnutisce aI mattino quando si sveglia, e gli si ottura
immediatamente il naso;
— oppure aI contrario ha il naso chiuso di notte e che cola durante il
giorno.
È aggravato dal calore di una camera.
2) Nux può essere un rimedio della lombaggine (si pensi all’iperu-
ricemia) fortemente dolorosa, che costringe il malato a mettersi a se-
dere sul letto prima di potersi alzare.
195

OPIUM

L’oppio, uno dei più antichi veleni del mondo, è anche il primo stru-
mento scoperto dall’uomo per alleviare il dolore. In omeopatia è impie-
gato in indicazioni che differiscono notevolmente da quelle della medici-
na tradizionale.
Diluito e dinamizzato, esso perde le sue proprietà stupefacenti e anal-
gesiche per acquisire delle possibilità terapeutiche che derivano dall’ap-
plicazione della legge dei Simili.
Veleno del sistema nervoso centrale, la sua azione si eserciterà in ma-
niera elettiva:

I – SUL PIANO NEUROLOGICO

Opium, rimedio del coma, delle reazioni meningee, del delirio.


1) Opium sarà un rimedio degli stati gravi, che si accompagnano ad ob-
nubilazione, a sonnolenza, oppure ad un sonno profondo.
Il malato sta nel suo letto, senza lamentarsi, non soffre né chiede nul-
la, in uno stato. di semi-torpore.
Opium sarà indicato nelle influenze, nelle affezioni virali, nelle sin-
dromi infettive gravi il cui quadro clinico è dominato dalle reazioni
meningee; queste ultime si accompagnano talvolta a vomiti e stipsi
ostinata, completando in tal modo il quadro della sindrome menin-
gea.
2) Ad un gradino più alto, vi sarà la completa perdita di coscienza, il
coma fortemente patognomonico dell’intossicazione da oppio, con:
— la faccia congestionata, rossa e calda
— gli occhi iniettati (di sangue), semichiusi, pupille in miosi

Ü
Opium 196

— il corpo traspira mentre le estremità sono fredde


— respirazione stertorosa.
Vi succederà di imbattervi in corna di questo tipo, tossici-etilici in par-
ticolare o vascolari, conseguenti ad un’emorragia cerebrale. Pre-
scriverete le tradizionali cure imposte dalla situazione, farete scivolare
sotto la lingua del malato una dose di Opium 9 CH e farete ricoverare con
estrema urgenza il paziente in un reparto rianimazione.
3) Opium può infine esservi utile in certi stati allucinatori, e più precisa-
mente nel delirium tremens.
Il delirio da oppio comporta delle visioni spaventose di animali orren-
di, che si ritrovano nel delirio etilico insieme alla facies congestionata,
ai sudori caldi, la lingua come bruciata e incollata al palato, la sete
intensa. Ed il panico, che si traduce in un’agitazione estrema.

Vi sono degli altri sintomi neurologici che richiedono Opium, che


sono però molto meno gravi:
1) L’insonnia: l’oppio in dose ponderale fa dormire, dunque diluito e di-
namizzato sarà un rimedio dell’insonnia che presenta le sue proprie
caratteristiche:
— si assopisce ma non riesce ad addormentarsi
— non sopporta nessun rumore, specialmente il ticchettio della sve-
glia;
— nel momento in cui sta per addormentarsi, soffoca e rimane sveglio
a causa di una sorta di angoscia. Questo è un sintomo di frequente
riscontro tra gli asmatici e i cardiopatici
— trova troppo caldo il suo letto, e si agita nel tentativo di trovare un
posto fresco.
2) Convulsioni nei bambini molto piccoli, controllate tramite E.E.G.
3) Cefalee con pesantezza alla testa, vertigini e sensazione di peso alla
nuca, presenti generalmente in un soggetto iperteso e dunque vasco-
lare.

II – SUL PIANO DIGESTIVO

L’oppio, come si sa, svolge un’azione sull’apparato digerente paraliz-


zandone la muscolatura liscia, e provocando in particolare una stitichez-
za ostinata.

Ü
197 Opium

Opium sarà dunque uno dei rimedi omeopatici della stipsi ostinatissi-
ma:
— stipsi senza alcuno stimolo
— caratterizzata da una completa inerzia sigmoido-rettale
— le feci sono durissime, è molto difficile espellerle perché hanno la
tendenza a rientrare (feci a molla)
— spesso è necessario un clistere per poterle espellere.
In questo tipo di stipsi, prescrivete Opium 4 CH insieme agli altri ri-
medi indicati dai sintomi precedenti, e non dimenticate di aggiungere
una supposta di Muqueuse du Colon 4 CH, la sera prima di andare a
letto.
198

PHOSPHORUS

Tutti sanno che il fosforo è di estrema importanza nei meccanismi


biochimici: per mezzo degli acidi nucleici dei cromosomi nucleari – il
D.N.A. e l’R.N.A. – esso costituisce uno degli elementi fondamentali del
codice genetico. Attraverso l’azione degli enzimi di fosforilazione e defo-
sforilazione interviene tra l’altro in tutte le fasi del ciclo di Krebs.
È dunque logico che il fosforo diluito e dinamizzato, il nostro Pho-
sphorus omeopatico, sia un rimedio d’importanza capitale; questo tanto
più che la sua patogenesi è ricca e articolata, basata com’è non soltanto
su di una sperimentazione hahnemanniana già molto completa, ma an-
che sui dati forniti da una tossicologia ricchissima in materia.

I – TIPOLOGIA

Esistono in Phosphorus delle caratteristiche fisiche e psicologiche che


vi sarà facile ricordare pensando a questo paragone di Charette:
“Accendete un fiammifero fosforico e guardatelo bruciare: la parte
lambita dalla fiamma si raddrizza, si erge per riabbassarsi subito dopo e
cadere carbonizzata”.
Ecco rappresentato a perfezione come Phosphorus agisce nell’or-
ganismo: prima di tutto vi è un’esaltazione di tutte le funzioni – mentali,
motorie, sensitive, sensoriali – che talvolta arriva sino al parossismo. Poi,
in una seconda fase, queste funzioni si indeboliscono e si annullano rapi-
dissimamente, come se tutte le riserve di forza vitale si fossero esaurite
all’improvviso.
Dunque, nell’azione di Phosphorus vi sono due fasi ben distinte e
completamente antitetiche.

Ü
199 Phosphorus

Phosphorus è dapprima un ipernervoso, un ipersensibile che – è evi-


dente – brucia il suo ossigeno. È cresciuto troppo in fretta. È magro ed ha
il torace stretto.
Poi, contemporaneamente all’aumentare della sua stanchezza, man
mano che va avanti nella vita, si esaurisce e diviene apatico, depresso,
indifferente ad ogni cosa, molto ansioso: la sua angoscia presenta un net-
to peggioramento all’avvicinarsi del crepuscolo o di un temporale.
Il Phosphorus in fase di scompenso ha un colorito anemico e gial-
lastro, mentre da giovane il suo colorito è chiaro e roseo.
È un candidato ideale per ogni tipo di affezione respiratoria, e par-
ticolarmente per la tubercolosi e parecchie pneumopatie virali. È il proto-
tipo del fosforico di Nebel, oppure dell’ossigenoide di Grauvogl. È il ro-
mantico giovane e bello: senza dubbio Chopin e de Musset erano dei
Phosphorus.
Sarà uno dei rimedi-chiave del tubercolinismo.
Il fosforo brucia, ed effettivamente, Phosphorus lamenta bruciori dis-
seminati in un po’ ovunque nel suo corpo, ma soprattutto al palmo delle
mani, alle spalle, al dorso, lungo la colonna vertebrale.
Il dorso di Phosphorus ha anche problemi di altra natura:
— è curvo e dolente
— presenta bruciori tra le spalle
— bruciori lungo il rachide
— netta sensibilità delle apofisi spinali delle vertebre dorsali alla pressio-
ne.

Tutte le affezioni del nostro Phosphorus sono accompagnate da que-


ste sensazioni di bruciore:
— quando tossisce, avverte un bruciore al petto
— se ha male allo stomaco od al ventre, anche lì sente bruciare
— quando ha la febbre, si sente nel bel mezzo di un processo di combu-
stione, e il termometro sale allegramente verso i 40°.

Notate anche che Phosphorus sanguina con facilità e molto abbon-


dantemente: dal naso, da una ferita, durante il ciclo mestruale.
Infatti il fosforo agisce sulla capacità di coagulazione sanguigna: da
qui la frequenza delle emorragie nel suo quadro patogenetico. Esso sarà
dunque indicato in quelle malattie dove è presente un’alterazione della
coagulabilità del sangue: emofilia e porpora.

Ü
Phosphorus 200

Vi sarà facile imbattervi in questo tipo Phosphorus Prescrivete il suo


rimedio di terreno, ad esempio, Phosphorus 9 CH ogni 10 giorni, oppure
in diluizione più alta (15 CH o 30 CH) se volete rimediare a determinate
carenze psichiche, come uno stato depressivo.
Sarà indicata l’organoterapia diluita e dinamizzata, con Pulmine 4 CH
e Diencephale 9 CH per favorire il consolidamento delle difese tessutali
di Phosphorus, mentre Thyroidea e Surrénale 4 CH saranno un aiuto pre-
zioso per regolarizzare il sistema endocrino.

Attenzione: il rimedio va evitato nei malati che abbiano avuto una


lesione polmonare di natura tubercolare, almeno prima di aver praticato
un drenaggio. Vi è infatti la possibilità di una reazione congestizia a livel-
lo locale, e dunque il rischio di una riapertura della lesione polmonare
all’apparenza cicatrizzata, con conseguente fuoriuscita di sangue (emot-
tisi).

II – ANALISI CLINICHE

Almeno allo stato attuale delle nostre conoscenze, i valori biologici


rimangono abbastanza discreti in un soggetto fosforico non scompensa-
to.
Ma non appena si avvia lo scompenso fa la sua comparsa una lieve
anemia, e come avviene in tutti i tubercolinici, si rileva un’inversione
della formula bianca con linfocitosi e una leggera accelerazione della
velocità di sedimentazione (circa 10 mm alla prima ora).
È interessante stabilire il bilancio minerale: in genere si riscontrano dei
valori molto bassi per il calcio, il fosforo e il magnesio sanguigni, mentre
sono elevati quelli del calcio e del fosforo urinari.

III – INDICAZIONI CLINICHE

Phosphorus è prima di ogni altra cosa un rimedio di terreno d’azione


generale, in grado di intervenire in numerosi casi clinici se è richiesto
dalla sintomatologia del malato e dal rapporto analogico.
Ma può anche trovare delle indicazioni cliniche ben precise, sempre
che la sintomatologia presentata dal malato e i segni patogenetici propri
del rimedio coincidano. Phosphorus ci sarà particolarmente utile:

Ü
201 Phosphorus

Prima di tutto nel trattamento delle affezioni respiratorie, il che è ov-


vio, tenuto conto della polarità polmonare del rimedio.
Phosphorus sarà indicato:
1) Nelle sindromi respiratorie acute.
Non parliamo della tubercolosi, perché in quel caso è d’obbligo la
terapia antibiotica. Tuttavia, il rimedio svolgerà anche qui il suo ruolo
facendo scomparire alcuni sintomi fastidiosi e in qualità di rimedio di
terreno.
Ma sarà prezioso nell’intero ambito delle pneumopatie d’origine vira-
le od anche batterica quando gli antibiotici si rivelano scarsamente
efficaci o addirittura inutili <il che succede spesso), a condizione
però di avere:
— sul piano generale, le principali caratteristiche di Phosphorus
— e sul piano locale una tosse secca, irritante e dolorosa, accompa-
gnata da un’intensa oppressione e da violenti bruciori al petto, tal-
volta con l’apparizione di espettorati colore ruggine.
La tosse si aggrava con l’ingestione di una bevanda o di una tisana
calda; mentre migliora bevendo qualcosa di fresco, ad esempio
una spremuta d’arancia. Phosphorus ha molta sete d’acqua gelata.
— infine, una febbre che rende bruciante il corpo, accompagnata da
un’abbondante traspirazione.
2) Nelle laringiti acute o croniche, rese dolorose dalla sensazione di ave-
re le mucose a vivo. Va notato una raucedine che presenta la caratteri-
stica di aggravarsi la sera. Phosphorus sarà il rimedio della raucedine
degli oratori che sopraggiunge alla fine della giornata. Per questa mo-
dalità, il rimedio si differenzia da Causticum che è anch’esso un rime-
dio della raucedine, ma di quella che si aggrava al risveglio mattutino.
3) Nelle epistassi abbondanti e frequenti in un soggetto dall’aspetto fo-
sforico.
In questo caso alternerete Phosphorus 4 CH e China 4 CH, 4 granuli 2-
3 volte al dì.
Nelle affezioni epatiche e principalmente nell’epatite
— sia essa tossica o virale
— con aumento delle transaminasi
— con aumento della fosfatasi alcalina
— con un’alterazione molto netta delle prove di flocculazione.
Nella patogenesi di Phosphorus si ritrovano infatti tutti i segni del-
l’itterizia, il nostro buon vecchio ittero catarrale.

Ü
Phosphorus 202

Trattamento di un’epatite virale

1) 4 granuli:
— al mattino: Phosphorus 4 CH
— la sera: Lycopodium 4 CH
2) In un po’ d’acqua, prendere 50 gocce di:
— a pranzo: Taraxacum T.M.
— a cena: Rosmarinus gemme (Mac. Glic.) 1 D
3) A sere alterne:
— una supposta di Foie-Vésicule biliaire 4 CH
— una fiala di Azurite D 8.

Ed avrete la soddisfazione di veder evolversi positivamente l’epatite,


diminuire il colorito giallastro e abbassarsi – lentamente, ma in maniera
progressiva – il tasso delle transaminasi.
Phosphorus sarà anche un rimedio della gastrite
— Gastralgie fortemente brucianti, migliorate dall’ingestione d’acqua
fredda che però talvolta viene in seguito vomitata.
— In altri momenti, sensazione di aver lo stomaco vuoto, che si estende
a tutto il ventre e spinge il malato a mangiare spesso.
Talvolta vi è una fame da lupo.
— Sete intensissima di bevande (o d’acqua) gelate.

E poi
1) Phosphorus è un buon rimedio dell’occhio:
— emorragie retiniche
— cataratta
— glaucoma.
In questi casi si impiegherà in associazione con gli altri rimedi indicati
dalla sintomatologia.
2) Phosphorus può essere un interessante rimedio neurologico:
— nei postumi del rammollimento cerebrale
— nella sclerosi a placche e nelle mieliti
— nelle polinevriti
(dove si ritrovano i bruciori caratteristici del rimedio, così diffusi nelle
sindromi neurologiche)

Ü
203 Phosphorus

— nelle vertigini degli anziani che sopraggiungono alzandosi dal letto al


mattino.
Prescriverlo alla 4 CH quotidianamente; associargli Conium 4 CH la
sera, e a giorni alterni una fiala di Barytine D 8.
3) Phosphorus è un rimedio della necrosi ossea, specie del mascellare
inferiore.
Abbiamo curato in questo modo un paziente colpito da un cancro alla
lingua, purtroppo individuato quando era ormai molto avanzato. Le
quantità massicce di irradiazioni hanno sì provocato la cicatrizzazio-
ne della lingua, ma hanno avuto come conseguenza una notevole ne-
crosi del mascellare inferiore, con formazione di un sequestro osseo
che appare attraverso una fistola cutanea. Per facilitare la scomparsa di
questo sequestro osseo e la cicatrizzazione della pelle, abbiamo pre-
scritto Phosphorus 4 CH, 15 gocce ai 3 pasti.
4) Phosphorus è infine indicato in certi casi di nefrite con uremia, protei-
nuria e talvolta ematuria.
204

PSORINUM

È un nosodo bioterapico, il cui ceppo è la sierosità che si raccoglie


nelle vesciche provocate dalla scabbia ancora non sottoposta ad alcun
trattamento. Come dice lo stesso nome, si tratta di un rimedio della psora,
la più importante delle tre diatesi individuate da Hahnemann.
Inizialmente, Hahnemann aveva considerato la psora alla stregua di
una scabbia repressa; da qui l’utilizzazione da parte di Hering – creatore
della nosodoterapia – delle sierosità presenti nelle vesciche del soggetto
affetto dalla scabbia come agente terapeutico di quella diatesi
In genere, i nosodi sono indicati in uno stadio di scompenso già avan-
zato della diatesi
È questo il caso di Psorinum, che si impiegherà in tutti quegli stati nei
quali ciò che Hahnemann definiva il “miasma” psorico ha causato tutti i
danni possibili; stati in cui un’autointossicazione profonda risulta dal
blocco progressivo degli emuntori e dal ripetersi di aggressioni insosteni-
bili, e nei quali le difese vitali sono indebolite in modo particolare. Psori-
num è essenzialmente un rimedio degli stati cronici e non di quelli acuti.

I – PSORINUM È QUINDI PRIMA DI TUTTO UN SOGGETTO


MOLTO INDEBOLITO

Non prescriverete mai Psorinum ad una persona in piena forma! Sia


che si tratti di un neonato o di un adolescente, di un adulto o di un vec-
chio, si ritroveranno un certo numero di caratteristiche tali da consentire
una chiara individuazione del nostro rimedio:
— è un malinconico
— è triste

Ü
205 Psorinum

— è un disperato, che presenta la particolarità di star molto meglio quan-


do mangia
— il neonato e delicato: rimane tranquillo per tutto il giorno, ma non
appena scende la sera comincia a piangere e ad agitarsi perché è in-
quieto, ed è facile che continui a piangere per tutta la notte
— l’adulto è magro pur mangiando molto: si sveglia addirittura attorno
alla mezzanotte per andare in cucina
— la pelle è secca, rugosa e screpolata
— la libido è in pieno tracollo
— è estremamente freddoloso. È il malato che indossa più maglie una
sull’altra, anche d’estate. Rifugge dalle correnti d’aria come dalla pe-
ste
— reagisce male: anche i rimedi più indicati svolgono un’azione mini-
ma.
I suoi disturbi si trascinano, e la convalescenza è interminabile.

II – QUESTO SOGGETTO INDEBOLITO CERCA AD OGNI MODO


DI DIFENDERSI PRODUCENDO DELLE ELIMINAZIONI

1) Eliminazione a livello della pelle, per mezzo di eruzioni cutanee sec-


che o umide, fortemente pruriginose, aggravate dal calore del letto e
dai lavaggi (come Sulfur).
E con la particolarità di manifestarsi in inverno e scomparire l’estate,
quando la traspirazione diventa una via di eliminazione.
2) Eliminazione a livello delle mucose:
— diarree violente e urgenti, estremamente fetide, che fanno sveglia-
re la notte tra l’una e le quattro del mattino;
— leucorrea abbondante, con dolori al sacro;
— espettorati verdastri, con una tosse continua che ritorna ad ogni
inverno.

Tutte queste eliminazioni hanno un odore fetido: Psorinum puzza


molto.
Sarà facile comprendere quali sono le modalità presentate da questo
soggetto estremamente freddoloso e astenico:
— Psorinum è aggravato dal freddo e migliorato dal calore;
— si aggrava d’inverno e migliora in estate

Ü
Psorinum 206

— è aggravato dall’esercizio fisico e suda al minimo sforzo, mentre – al


contrario – è migliorato dal riposo
— migliora mangiando
— è migliorato dalla comparsa di un’eruzione o di uno scolo, mentre è
aggravato dalla loro soppressione
— presenta una modalità del tutto particolare: si sente paradossalmente
meglio il giorno prima di aver qualche guaio fisico.
Quante volte abbiamo sentito uno di questi pazienti psorici dirci du-
rante la visita: “Mi sento decisamente bene, è straordinario, dottore,
come mi sento in piena forma”. Ma l’indomani, quello stesso paziente vi
telefona lamentandosi di un eczema comparso durante la notte, o di una
crisi d’asma che lo ha appena sconvolto, o da un grosso nodulo emorroi-
dario da poco fuoriuscito!

III – LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE

Nel rimedio si ritrovano alcuni segni che indicano le principali carat-


teristiche della psora:
— L’alternanza, che traduce uno sforzo d’eliminazione da parte dell’or-
ganismo, chiusa una porta, se ne apre un’altra. Corizza e diarrea, asma
e dermatosi, ulcera varicosa e ipertensione arteriosa, emicranie e di-
sturbi digestivi si alterneranno in questo proprio come in Sulfur;
— la periodicità: quando l’organismo di Psorinum riesce ad eliminare
una parte delle sue tossine si sente meglio. Ma se non si sottopone ad
alcun trattamento, andrà progressivamente reintossicandosi e la ma-
lattia ricomparirà: ecco la ragione della periodicità.
Questa caratteristica di Psorinum vi spingerà a prescrivere questo no-
sodo nel raffreddore da fieno che si manifesta ogni anno nel medesimo
periodo, e anche nelle emicranie domenicali.

IV – PSORINUM RIMEDIO DELL’ALLERGIA

Psorinum sarà dunque un formidabile rimedio di fondo, la cui pre-


scrizione verterà sulle alte diluizioni (dalla 9 alla 30 CH) in dosi scaglio-
nate, in un gran numero di affezioni di tipo psorico, prime tra tutte le
affezioni allergiche (dermatiti, asma). Ciò è di facile comprensione, dato
che abbiamo già detto che la psora e l’allergia hanno dei punti comuni:
l’allergia può considerarsi come il gruppo principale delle affezioni psori-

Ü
207 Psorinum

che, tanto che qualcuno ha proposto di ribattezzare la psora con il nome


di allergosi.
All’occorrenza, Psorinum troverà il suo complementare in Poumon
histaminé 4 CH, che potrete somministrare quotidianamente integrandolo
con un drenaggio e con i farmaci sintomatici indicati dal quadro clinico.
L’asma sarà così una delle principali indicazioni di Psorinum
Quest’ultimo, inoltre, sarà indicato in tutte le grandi manifestazioni
psoriche, tra le quali ricordiamo:
— certi stati depressivi
— degli eczemi cronici secchi o umidi, di odore cattivo, che si alternano
a cefalee, bronchiti o asma
— delle emicranie periodiche (che fanno la loro comparsa ogni 8,15 o 22
giorni) e aggravate dalle correnti d’aria, mentre migliorano avvolgen-
dosi la testa con qualcosa di caldo. Sono precedute da una fame vora-
ce e migliorano mangiando
— scoli fetidi, otorree. Psorinum sarà in particolare un buon rimedio del-
le otiti croniche infantili.

Schema di trattamento dell’asma

1) Effettuare un drenaggio del paziente prescrivendo 50 gocce:


— a pranzo: Viburnum gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a cena: Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D
2) Prescrivere i rimedi sintomatici, somministrando 4 granuli di:
— al mattino (a giorni alterni):
Kali carb. 4 CH
Arsenicum 4 CH
— al pomeriggio (a giorni alterni):
Ipeca 4 CH
Sambucus 4 CH
— la sera (ogni sera):
Poumon histaminé 4 CH
3) Prescrivere i rimedi costituzionali, alternando ogni 10 giorni le
alte diluizioni
In tutti i casi, Psorinum 9 CH, spesso una tubercolina (Aviaire o
V.A.B.), qualche volta Thuja e Natrum sulf. rimedi degli stati
idrogenoidi, caratterizzati da un aggravamento all’umidità.
208

PULSATILLA

Il fragile anemone pulsatilla è il rimedio omeopatico femminile per


eccellenza; più precisamente, è il rimedio dell’adolescente e della ragaz-
za.
Tuttavia, sappiamo bene quanto arbitraria sia una tale divisione dei
sessi tra i nostri rimedi: Sepia, rimedio femminile, funziona benissimo su
certi uomini. Nux vomica, maschile, produce dei risultati eccellenti in
determinate donne.
Vedremo però come in Pulsatilla esistano moltissimi segni patoge-
netici specificamente femminili: e sono quelli che la clinica ha ricono-
sciuto maggiormente validi. Inoltre, esiste un tipo umano ipersensibile
all’azione della nostra Pulsatilla diluita e dinamizzata: questo tipo – è un
dato di fatto – corrisponde ad una ragazzina o ad una giovane donna.

I – IL TIPO PULSATILLA

Si tratta di una ragazzina o una giovane donna dai capelli biondi o


castano chiaro, dagli occhi verdi e la carnagione delicata. Ha una “cattiva
circolazione”: le mani, i piedi e i polpacci sono violacei.
Il flusso mestruale è scarso, doloroso e spesso in ritardo, preceduto –
specie nella ragazzina – da abbondanti perdite bianche.
Molto spesso queste graziose rappresentanti del sesso debole fanno
uso di contraccettivi orali, il che non migliora i loro problemi circolatori,
anzi accresce la congestione a carico degli arti. La leucorrea è abbondante
e fastidiosa; l’emorragia ovviamente non è dolorosa ma è poco abbondan-
te, dura appena 24 ore o a volte anche solo poche ore, o addirittura è del
tutto assente. Per favore, per Pulsatilla scegliete un contraccettivo di basso

Ü
209 Pulsatilla

dosaggio, una mini-pillola! In caso contrario, bloccherete un asse cortico-


ovarico già di per sé fragile; e non parlatele della spirale, perché la donna
Pulsatilla la sopporta male, con conseguenti dolori ed emorragie.
La mentalità di Pulsatilla è caratteristica: è dolce, gentile, si scoraggia
presto; è abbastanza malinconica, romantica ed emotiva. La minima con-
trarietà la fa piangere. Ma in lei tutto è mutevole, ogni cosa è variabile:
bastano poche parole di consolazione ed ecco che ritrova il sorriso (al
contrario di Natrum mur., che piange ancor di più quando qualcuno Io
consola). Nell’adolescenza, ha un po’ di paura degli uomini: non cederà
che al principe azzurro, e spesso sarà vittima di delusioni amorose. In
certe Pulsatilla, questa paura può essere accentuata al punto da diventare
una vera e propria fobia; il nostro rimedio sarà utile a certe signorine
nubili impenitenti, che già da un bel pezzo hanno oltrepassato la fase
dell’adolescenza.
Pulsatilla è in genere paurosa. Ha paura del buio, dei fantasmi, della
solitudine. La notte soffre d’insonnia, non riesce ad addormentarsi; men-
tre al mattino si sveglia con difficoltà.
Ricordate infine che Pulsatilla:
— è freddolosa. Ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco.
Sarà sempre aggravata in una camera troppo calda, mentre migliora
uscendo all’aria fresca;
— è migliorata da un esercizio fisico moderato e lento (ad es. la danza
classica, il camminare);
— si aggrava prima del sopraggiungere del flusso mestruale; sta meglio
alla sua comparsa perché la pelvi si decongestiona;
— non sopporta i temporali;
— ha la bocca asciutta senza mai aver sete. (Se avesse sete, non sarebbe
più Pulsatilla ma Aristolochia, come ha dimostrato il nostro amico
Broussalian);
— non tollera i grassi alimentari, in particolare il burro.
Si vede bene perché Pulsatilla, presentando tutte queste caratteristiche
psicofisiche, sia un rimedio femminile.
Tuttavia, esso sarà utilizzabile da certi uomini. Prima di tutto dagli
adolescenti nel periodo-limite della pubertà in cui la grazia dell’e-
spressione, del viso e dei gesti ricorda quella di una ragazzina. Secon-
dariamente a certi omosessuali, il cui aspetto evoca in maniera equivoca-
bile la donna che vive in loro: come vedete, si rimane pur sempre sotto il
segno di Eva.

Ü
Pulsatilla 210

II – INDICAZIONI CLINICHE

Pulsatilla sarà indicato nei:


1) Disturbi della circolazione venosa
Gambe gonfie e violacee, come pure le mani e i piedi; geloni, varico-
sità e varici nelle giovani donne. L’omeopatia non fa scomparire le
varici più voluminose, ma può attenuare in misura considerevole i
sintomi più fastidiosi — pesantezza e dolore – impedendone l’aggra-
vamento e diminuendo i rischi di flebite.
2) Disturbi mestruali e deIl’apparato genitale
— Somministrata nel periodo pre-puberale, Pulsatilla facilita il so-
praggiungere del menarca.
— In caso di ritardo nella comparsa delle mestruazioni, somministrare
per 3 sere consecutive una dose di Pulsatilla 9 CH. Molto spesso si
assisterà alla ricomparsa del flusso... in caso contrario, effettuare un
test di gravidanza.
— In caso di dismenorrea, se la donna presenta il tipo del rimedio,
Pulsatilla 4 CH funzionerà bene.
In tutti questi disturbi di natura ginecologica è utile affiancare a Pulsa-
tilla I’organoterapico Thyroide-Ovaire-Surrénale 4 CH, 1 fiala perlin-
guale, 3 volte a settimana.
Sempre restando nell’ambito sessuale, anche se può sembrare para-
dossale (ma in Pulsatilla, come in Ignatia, ogni cosa è paradossale) il
nostro rimedio femminile curerà con efficacia il gonfiore doloroso ai
testicoli.
Sarà dunque un rimedio dell’epididimite.
In caso di orecchioni, Pulsatilla proteggerà questa preziosa ghiandola.
3) Disturbi dell’apparato respiratorio
Pulsatilla provoca la secrezione delle mucose, producendo degli scoli
giallo-verdastri e non irritanti.
Questa sua proprietà ne fa un ottimo rimedio dell’apparato respirato-
rio:
— nelle corizza con scolo abbondante. Il naso si libera all’aria fresca
e si ottura entrando in un luogo chiuso
— nelle varie pneumopatie, dove vi e un espettorazione giallastra e
spessa. Tosse grassa al mattino, con abbondanti espettorati.

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211 Pulsatilla

Trattamento di varici semplici


1) 50 gocce in un po’ d’acqua:
— a pranzo: Sorbus gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a cena: Castanea gemme (Mac. GIic.) 1 D
2) A giorni alterni, 4 granuli di:
— al mattino:
Pulsatilla 4 CH
Vipera 4 CH
— la sera:
Aesculus 4 CH
Fluoric ac. 4 CH
3) A giorni alterni, prendere alle 17 una fiala perlinguale di:
— Veine 4 CH
— Blende 8 D
4) Ogni 10 giorni:
— 1 dose di: Calcarea fluor. 9 CH (6 dosi)

Trattamento degli orecchioni


1) Ai pasti, 50 gocce in un po’ d’acqua di:
— Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D
2) A giorni alterni, 4 granuli di:
— mattino:
Belladonna 4 CH
Apis 4 CH
— sera:
Pulsatilla 4 CH
Aurum met. 4 CH
3) A sere alterne:
— 1 fiala di Chalcopyrite aurifère D 8
— 1 supposta di Parotide 7 CH
4) Al 5o giorno dell’affezione:
— 1 dose di Sulfur 9 CH
Da ripetersi 5 giorni più tardi.
Concludere, 10 giorni dopo, con 1 dose di V.A.B. 9 CH.

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Pulsatilla 212

4) Per concludere, in Pulsatilla si riscontrano spesso dei dolori articolari


privi di caratteristiche ben precise, che però sono erratici, vale a dire si
spostano rapidamente da una zona all’altra, fanno la loro comparsa in
maniera improvvisa per scomparire invece molto lentamente, e sono
spesso accompagnati da leggeri brividi senza febbre.
È bene non dimenticare che Pulsatilla è uno dei rimedi della diatesi –
o “insieme” – tubercolinica; di conseguenza, i trattamenti che la vedo-
no impiegata saranno completati dalla somministrazione di tubercoli-
ne in alte diluizioni. La migliore tubercolina da impiegarsi per la dolce
Pulsatilla sarà la più dolce tra le tubercoline: V.A.B. (già B.C.G.) alla 7,
9, 15 o 30 CH.
213

RAUWOLFIA

La Rauwolfia serpentina è una liana che cresce nell’india setten-


trionale: si tratta di una droga conosciuta sin da tempi remotissimi tra gli
abitanti della valle dell’Indo, in grado di conferire la saggezza e la sereni-
tà dell’anima.
Contiene numerosi alcaloidi – in particolare la reserpina – che com’è
noto sono stati impiegati in larga misura in dose ponderale nel trattamen-
to dell’ipertensione arteriosa, fino a quando alcune ricerche non hanno
segnalato la possibilità che essi fossero la causa della comparsa di cancri
mammari e prostatici nei soggetti anziani.
La patogenesi è stata realizzata nel 1954 da Leeser, presso l’ospedale
omeopatico Robert-Bosch di Stoccarda. Si tratta quindi di un rimedio gio-
vanissimo, le cui indicazioni si faranno più ricche con il progredire della
sperimentazione clinica e con la precisazione delle sue modalità.

I – SI TRATTA PRIMA DI TUTTO DI UN RIMEDIO VASCOLARE

Nella sua patogenesi riscontriamo:


— l’eretismo circolatorio, con pallore alternato a rossore e a vampate di
calore simili a quelle osservabili in Glonoinum
— le cefalee congestizie temporo-frontali, accompagnate da vampate di
calore, che migliorano all’aria fresca;
— una sensazione di calore ardente in tutto il corpo;
— pesantezza alle gambe;
— palpitazioni, aggravate stando disteso e che migliorano camminando;
— dispnea sotto sforzo, con sensazione di mancanza d’aria;
— vertigini e senso di pesantezza precordiale;

Ü
Rauwolfia 214

— dolori toracici irradianti verso il collo;


— disturbi di congestione lipotimica, con sudorazione delle mani e dei
piedi;
— irregolarità della tensione arteriosa, che sale e si abbassa nel corso
della stessa visita.

Tutti questi disturbi sono migliorati all’aria aperta e dal movimento.


Rauwolfia è dunque un rimedio congestizio. È Yang e ricorda Bella-
donna (che è più violento) e Lachesis (che è meno vascolare), ma senza la
lateralità sinistra e la logorrea di quest’ultimo.
È un ottimo rimedio della donna in menopausa, tanto più che riscon-
trerete:

II – NUMEROSI SINTOMI RELATIVI ALLA SFERA GENITALE

— Sul piano organico:


— mestruazioni irregolari, abbondanti, a ripetizione, anticipate, con
dolori che fanno pensare ad un utero fibromatoso;
— forte pesantezza pelvica, con frequente bisogno di urinare e diffi-
coltà nella minzione: bisogna sforzarsi per poter urinare.
— Sul piano della libido: una frigidità nettissima, malgrado dei piccoli
attacchi di eccitazione, caratterizzerà questa donna sulla via della me-
nopausa, che richiederà la prescrizione di Rauwolfia 15 CH, 15 gocce
la sera.

I tre rimedi della donna in menopausa sono: Lachesis, Sepia e Rauwol-


fia
— Lachesis è iper-esaltata e logorroica
— Sepia è depressa, tragica, taciturna
— Rauwolfia è all’apparenza la più equilibrata delle tre. È a metà strada
tra le altre due, né eccitata né depressa. Tuttavia, si ritrovano:
— dei leggeri disturbi della memoria
— una certa inquietudine interiore
— un alternarsi di momenti in cui tutto sembra andare bene (euforia) e
di altri in cui ogni cosa sembra nera (magone). Sarà questo sintomo
portato agli estremi che ci porterà alla prescrizione di Rauwolfia 30
CH nel trattamento della psicosi maniaco-depressiva.

Ü
215 Rauwolfia

In caso di vampate di calore, prescriverete Rauwolfia 4 CH, 4 granuli


alla scomparsa di ogni vampata; oppure:

Rauwolfia, 4 CH
Glonoinum, 4 CH
Sanguinaria, 4 CH
Veratrum, 4 CH
3 granuli alla scomparsa di ogni vampata.

III – È ANCHE UN RIMEDIO DEGLI STATI INFETTIVI

Con la caratteristica di calore diffuso in tutto il corpo:


— cefalee congestizie
— viso alternativamente molto arrossato e pallidissimo
— miglioramento all’aria fresca
— traspirazione profusa
— indolenzimenti localizzati alle gambe, che sono come molli, spezzate

Vedete come il rimedio ci ricordi Belladonna.


Lo utilizzeremo nell’influenza, e anche in caso di reumatismo infiam-
matorio con localizzazione all’alluce. Quest’ultimo ha la particolarità di
essere caldo e gonfio; è aggravato dal riposo e all’inizio del movimento,
mentre è migliorato dal movimento continuato (come Rhus tox.) e dalla
forte pressione (come Bryonia).
Rauwolfia funge infatti da collegamento tra questi due preziosi rimedi
del reumatismo.
Sarà indicato in caso di gotta.

IV – È INFINE UN RIMEDIO DELLA GASTRITE

Impiegheremo Rauwolfia 4 CH, 4 granuli al dì, che si accompagna a


perfezione a Nux vomica in caso di:
— sensazione di pienezza
— gusto piccante in bocca
— flatulenza maleodorante
— coliche mattutine con feci liquide
— emorroidi congeste e sanguinanti
216

RHUS TOXICODENDRON

Rhus Tox, la cui tintura madre si prepara a partire dal Rhus Toxico-
dendron – o Sommacco velenoso – è il principale rimedio dei dolori
artrosici. Nei nostri climi (ahimé, quanto umidi quando non c’è la cani-
cola!) i reumatismi sono frequentissimi.
È anche un ottimo rimedio dell’eczema. Per questa sua duplice fun-
zione dobbiamo eterna riconoscenza ad Hahnemann, che l’ha introdotto
nella terapeutica omeopatica.

I – RHUS TOX., RIMEDIO DEL DOLORE ARTROSICO

Rhus tox. è il rimedio che agirà su tutte le manifestazioni dolorose


deIl’artrosi, qualunque sia la loro localizzazione (collo, spalle, anche,
ginocchia, mani, piedi, rachide) e il loro grado, a partire dalla semplice
anchilosi mattutina (“il malato è “arrugginito” quando si alza al mattino”)
fino al dolore acuto del tipo della sciatalgia.
Ciò a condizione che sia presente questa duplice modalità:
— Il dolore è migliorato dal movimento continuato. All’inizio del movi-
mento il dolore è invece intenso: i primi movimenti lo aggravano con-
siderevolmente. Poi, in maniera progressiva, il dolore diminuisce d’in-
tensità man mano che il malato incomincia a muoversi, a camminare;
per riapparire verso sera, se il paziente ha abusato nel muoversi.
— E viceversa, il dolore è aggravato dal riposo, dall’immobilità. Questo
perché Rhus tox. è uno dei rimedi più agitati tra quelli presenti nella
Materia medica, insieme ad Aconitum e ad Arsenicum. Il movimento
gli fa bene da tutti i punti di vista e a tutti i livelli.
Un altro rimedio importantissimo dei dolori reumatici è Bryonia.

Ü
217 Rhus toxicodendron

Ma le modalità che presenta sono decisamente inverse, in quanto è


migliorato dal riposo assoluto e aggravato dal minimo movimento. Rhus
tox. si muove in continuazione, giorno e notte, per alleviare le sue soffe-
renze; Bryonia non osa muovere neppure un dito del piede.
Inoltre Rhus tox., rimedio dell’artrosi, agisce in maniera più specifica
sui legamenti e sui tendini articolari, laddove Bryonia presenta un netto
tropismo nei confronti delle sierose articolari, il che farà sì che possa
venire prescritto tanto nelle artriti che nelle artrosi.
Per concludere, ricordiamo le altre modalità del rimedio: Rhus tox. è
migliorato dal calore, mentre è aggravato dal freddo umido e sdraiandosi
sul lato dolente. Si tratta di modalità abbastanza banali in fatto di reuma-
tismo, che tuttavia si rivelano ancora opposte a quelle di Bryonia, rime-
dio al quale nonostante tutto Rhus si assocerà positivamente a condizio-
ne di prescriverli “in alternanza”.
Dunque, trovandovi di fronte ad una qualsiasi artrosi che presenti que-
ste modalità (e si tratta dei casi di più frequente riscontro), prescriverete:
Rhus tox. 4 CH, 4 granuli al dì. A questo potrete associare:
— per le dita delle mani Ledum pal. 4 CH
— per i polsi e le caviglie Ruta 4 CH
— per il collo Cedron 4 CH
— per le spalle Ferrum 4 CH
— per i gomiti Lachnantes 4 CH
— per la gabbia toracica Ranunculus 4 CH
— per la colonna cervicale Actea 4 CH
— per la colonna lombare Dichapetalum 4 CH
— per le anche Causticum 4 CH
— per le ginocchia KaIi iod. 4 CH
— per le dita dei piedi Colchicum 4 CH

Trattamento dell’artrosi
1) Effettuare un drenaggio per mezzo della gemmoterapia:
— al mattino, 50 gocce di:
Pinus gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a pranzo, 50 gocce di:
Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a cena, 50 gocce di:
Vitis gemme (Mac. Glic.) 1 D
oppure, in un soggetto iperuricemico, 50 gocce ai due pasti di:
Sève de Bouleau 1 D

Ü
Rhus toxicodendron 218

Nell’anziano o nella donna in periodo post-menopausico il cui


quadro clinico è dominato dalla osteoporosi:
— al mattino, 50 gocce di:
Rubus fructicosus germogli giovani (Mac. GIic.) 1 D
— a pranzo, 50 gocce di:
Sequoia gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a cena, 50 gocce di:
Vaccinium Vitis Ideae Gemme (Mac. Clic.) 1 D
2) Aggiungere gli omeoterapici indicati dalla Materia medica:
— tutti i giorni
— al mattino, 4 granuli di Rhus tox. 4 CH
— a sere alterne:
prescrivere i rimedi indicati dalla similitudine.
3) Associare l’organoterapico indicato dall’analogia tissulare, 1
supposta tre volte a settimana. Ad esempio:
— nell’artrosi cervicale, con algie che investono il tragitto del ner-
vo di Arnold:
Disque cervicale, 7 CH
Nerf d’Arnold, 7 CH
— nell’artrosi lombare:
Disque lombaire 7 CH
e se vi è una sciatalgia:
Nerf sciatique 7 CH
— nell’epicondilite:
Articulation du coude 7 CH
— nell’artrosi dell’anca:
Cartilage coxo-femoral 7 CH
— e in caso di artrosi generalizzata:
a sere alterne, una supposta di:
Cartilago 7 CH
Meduloss 7 CH
4) Si concluderà con la litoterapia dechelatrice, impiegando uno
dei seguenti cinque rimedi, prescritti in ragione di:
1 fiala perlinguale a giorni alterni:
— Obsidienne D 8: artrosi cervicale
— Apatit D 8: artrosi lombare
— Feldspath quadratique D 8: artrosi dell’intero rachide
— Orpiment D 8: coxartrosi
— Calcaire de Versailles D 8: artrosi con osteoporosi di notevole
entità.

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219 Rhus toxicodendron

II – RHUS TOX. RIMEDIO DELLA PELLE

La seconda grande indicazione di Rhus tox. è l’eczema e più pre-


cisamente l’attacco acuto nel quale si ritrovano i seguenti segni patoge-
netici:
— la pelle è congestionata bruciante;
— è ricoperta di vescichette pruriginose;
— vi è fuoriuscita di un liquido chiaro.
Trasuda, corrode, brucia. Tali sono le caratteristiche della dermatite
provocata dal contatto con le foglie del sommacco velenoso, giustamente
temuto dal giardinieri. E tali sono anche le caratteristiche dell’eczema,
che per la legge di similitudine guarito da Rhus tox. 4 CH, 4 granuli al dì.

Completerete la prescrizione con:


— Mezereum 4 CH, se vi è la formazione di numerose croste gial-
lastre (la “crosta lattea” del neonato);
— Croton 4 CH se l’eczema è localizzato allo scroto;
— Dolichos 4 CH. se Il prurito è intenso;
— Cantharis 4 CH, se il bruciore è Intenso
— Effettuerete un drenaggio impiegando:
— a pranzo, 50 gocce di Viola tric. T.M.
— a cena, 50 gocce di Ulmus camp. Gemme (Mac. Glic.) i D
— E aggiungerete, 1-3 volte al dì, il lltoteraptco Conglomérat D 8,
ottimo rimedio degli eczemi.

Rhus tox. è ovviamente indicato anche in tutti i casi di dermatiti vesci-


colose, umide, acute o brucianti Ricordiamo tra le altre:
— L’Herpes dove la sua azione sarà sostenuta da alte diluizioni di Thuja;
— La Zona, nella quale Io si assocletà a Ranunculus bulbosus, Cantharis,
Arsenicum e Vaccinotoxinum..

Ecco dunque le principali Indicazioni che l’osservazione clinica quoti-


diana trova all’interno di una ricchissima patogenesi. Quest’ultima ci per-
mette anche di ricordare che Rhus tox. trova impiego tra l’altro nelle sin-
dromi:
— setticemiche;
— psichiatriche (mania di persecuzione: crede che lo si voglia avvelena-
re), in altissime diluizioni;

Ü
Rhus toxicodendron 220

— digestive (rimedio delle coliche addominali che migliorano piegando-


si in due, proprio come il fedele Colocynthis.
Di tutte queste indicazioni abbiamo però una scarsa esperienza. Allo
stesso modo, non ci siamo mai imbattuti nella tradizionalissima lingua
contrassegnata dal triangolo rosso alla punta.

Le conseguenze di sforzi muscolari (indolenzimenti, rigidità, cram-


pi), dove lo si assocerà ad Arnica:
— mattino: 4 granuli di Rhus rox. 4 CH
— sera: 4 granuli di Arnica 4 CH

La sua azione in quest’ambito giunge a interessare perfino il


cuore, che viene tonificato e protetto dagli sforzi violenti.
Il rimedio raggiunge anche il dominio dell’inconscio e dei sogni; Rhus
tox. sogna di fare dei movimenti violenti e si sveglia indolenzito.
Chissà chi riuscirà mai a scoprire qual è l’eredità ancestrale che colle-
ga a livello corticale Rhus tox. con la stanchezza provocata da uno sforzo
muscolare?
221

SEPIA

Sepia, si prepara a partire dall’inchiostro nero della seppia; e come per


un’evidente analogia, in Sepia ogni cosa è nera – il colorito, l’umore, il
sangue mestruale.
La cronaca ci dice che Hahnemann ebbe l’idea della preparazione del
rimedio dopo aver visto un pittore ammalarsi di malinconia dopo aver
succhiato e risucchiato i pennelli intrisi di colore seppia.
Il primo Sepia fu dunque un uomo; tuttavia Sepia, come si vedrà tra
poco, è e rimane specialmente un rimedio femminile.
In Sepia tutto è scuro, e al tempo stesso tutto sprofonda, tutto precipi-
ta. Le palpebre sono cascanti, i tratti del viso cedono, lo stomaco discen-
de, e così pure l’utero. La malata avverte una pesantezza a livello del
basso ventre, come se qualcosa stesse per fuoriuscire dalla vagina, cosa
che la porta a incrociare le gambe per alleviare tale sensazione. È il caso
del classico bearing-down.
Quest’ultimo si ritrova anche al retto: sensazione di avere un peso o
una palla nel retto (prima di prescrivere Sepia, accertarsi per mezzo di
una visita o di una rettoscopia che non vi sia un corpo estraneo od un
polipo).
Nell’uomo, infine, il pene si affloscia malinconicamente.

I – TIPOLOGIA

Esiste un tipo marcatamente Sepia che vi sarà facile riconoscere sin dal
suo ingresso nel vostro studio. Qualche volta è un uomo; più spesso si
tratta di una donna che ha già da tempo superato l’età adolescenziale “la
donna è Sepia, mentre la ragazza è Pulsatilla”, che il più delle volte viene
a consultarvi a causa della sua menopausa.

Ü
Sepia 222

Questa donna dà l’impressione di alimentarsi di tristezza, di noia, di


stanchezza, ed è assalita da frequenti vampate di calore. Il viso è stanco e
ricoperto da macchie brune che si distribuiscono a forma di ali di farfalla
sul naso, mentre sotto gli occhi costituiscono delle occhiaie accentuate. Il
colorito è bruno; lo stesso vale generalmente per i capelli, a meno che
non vi sia un incanutimento prematuro. Le palpebre sono pesanti e ca-
scanti; gli occhi lacrimosi.
Questa donna stanca è depressa, prova disgusto per la vita. Non si
interessa più a nulla, neppure alle cose e agli esseri che popolano il suo
universo personale: è indifferente al marito, ai figli, ai suoi doveri dome-
stici, alla sua casa.
Di tutto questo si rende conto e ne soffre, ma non riesce a far nulla. Pur
essendo indifferente a tutto, non ama rimanere da sola, perché ha biso-
gno della presenza dei suoi cari. Ma non provate a consolarla: la infasti-
direte e andrà in collera. Al contrario di Pulsatilla, che elemosina il con-
forto della compassione.
Per migliorare lo psichismo del nero Sepia, prescrivete il rimedio alla
15 o 30 CH, una dose ogni 10 o 15 giorni. Oppure, nei casi di depressio-
ne nervosa durante la menopausa, prescrivete Sepia 4 CH (alternato con
Ignatia 4 CH, che lo completa in modo esauriente), al quale assocerete il
litoterapico Lepidolite D 8,1-2 fiale perlinguali al dì.
Ecco dunque il/la triste paziente Sepia.
La sua voce monotona e dolce si lagnerà di disturbi che illustrano il
duplice tropismo del rimedio:
— il fegato
— l’apparato genitale

II – DISTURBI EPATO-DIGESTIVI

Il fegato di Sepia è grosso a causa di una congestione portale, pesante,


sensibile, spesso si spinge oltre un dito al di là delle false coste. La cistifel-
lea è dolorosa alla palpazione.
Questa congestione epatica comporta tutta una sintomatologia dige-
stiva, che comprende:
— disgusto per tutti gli alimenti grassi e farinosi
— nausee al risveglio mattutino, che peggiorano quando ci si lava i denti
— ancora nausee quando si avverte l’odore dei cibi cucinati
— infine, intolleranza per il latte (sia bianco che con il caffè ) che provo-
ca flatulenza e diarree

Ü
223 Sepia

— il fegato è dolente perché è in ptosi; il dolore migliora coricandosi sul


fianco destro.
Sepia è un buon rimedio dell’insufficienza epatobiliare, eviden-
temente a condizione che i malati presentino i segni del rimedio. In que-
sti casi si associa molto bene a Nux vomica.

Uno schema efficace di trattamento da prescriversi a tutte le donne


che si lagnano di disturbi digestivi sarà:
1) 4 granuli:
— al mattino: Sepia 4 CH
— la sera: Nux vomica 4 CH
2) Ai pasti, 50 gocce in un po’ d’acqua di:
Taraxacum T. M.
3) 3 volte a settimana, 1 supposta:
Vèsicule biliaire 7 CH

III – ALTRI DISTURBI DIGESTIVI

1) La ptosi dello stomaco provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti


dolorosi, che non sono migliorate quando si mangia né sottoponendo-
si ad un rigido regime alimentare, ma alleviate in maniera notevolissi-
ma indossando una buona fascia di sostegno.
In questi casi, associamo a Sepia una supposta di Ligament suspenseur
de l’estomac 4 CH, 3 volte a settimana.
2) La stipsi. Sepia è generalmente fortemente costipato. A tale titolo,
qualcuno ha potuto affermare che tutte le donne incinte traggono be-
neficio dal rimedio, nella misura in cui alla frequente stipsi si associa
la pesantezza fetale fisiologica.
Di solito prescriviamo Sepia 4 CH, 4 granuli al dì, associato a
Muqueuse du colon 4 CH (1 supposta a sere alterne) a queste donne
gravide di una “dolce speranza”.
3) Un leggero prolasso rettale, quando la difficoltà nell’evacuazione si
accompagna ad una piccola ernia rettale.
4) Le emorroidi dolorose, sanguinanti e molto pesanti. A livello dell’ano
si notano inoltre dei dolori a carattere quasi acuto, insieme a dei fre-
quenti trasudamenti.

Ü
Sepia 224

IV – DISTURBI GENITALI

1) Nella donna, la ptosi uterina provoca il bearing-down ed è inoltre


responsabile di una lombo-sciatalgia ostinata, che si aggrava nella po-
sizione eretta e si esaspera nella fase premestruale. Per di più le è
riconducibile anche un’abbondante leucorrea.
I cicli mestruali sono brevi e sopraggiungono in ritardo (spesso appar-
tengono a questo tipo le pseudo-mestruazioni indotte dall’uso di con-
traccettivi orali).
La libido è scarsamente sviluppata: Sepia non è “portata per fare
l’amore”, e a volte si lamenta della propria frigidità.
L’utero è gonfio, e durante la menopausa subisce una trasformazione
fibromatosa che ne aumenta il peso e il volume. Dovrete agire in ma-
niera intelligente per evitare che Sepia finisca sotto il bisturi del chirur-
go.
In caso di fibroma, otterrete dei buoni risultati associando ogni gior-
no:
— al mattino: 4 granuli di Sepia 4 CH
— a mezzogiorno: 4 granuli di Aurum mur. natr. 4 CH
— la sera: 4 granuli di Thuja 4 CH
— 3 volte a settimana: 1 supposta di Utérus 1 5 CH
a condizione che il fibroma non sia di natura emorragica e sia oggetto
di una seria sorveglianza sul piano oncologico.
2) Nell’uomo la libido è scarsamente sviluppata. L’erezione è insoddisfa-
cente e vi è eiaculazione precoce. Prescrivere Sepia 15 CH o 30 CH, 1
dose ogni 15 giorni.

V – DISTURBI URINARI

L’apparato urinario femminile è particolarmente sensibile all’azione


di Sepia Infatti molto spesso, come conseguenza di un parto, il rilascia-
mento legamentoso e muscolare favorisce una ptosi renale uni- o bila-
terale. Tale ptosi è frequentemente dolorosa. La stasi urinaria che ne deri-
va determina una proliferazione batterica – in genere da colibacilli – tale
da provocare delle crisi dolorosissime di cistite, che si rende evidente
tramite una piuria. L’urina è molto spesso torbida e fetida, con presenza
di sedimenti rossi.
Sepia è un rimedio notevole delle infezioni microbiche urinarie: coli-

Ü
225 Sepia

bacilli, aerobatteri, klebsiella, enterococchi. Va notato che nel trat-


tamento di una colibacillosi recidivante, sia che la conta di Addison og-
gettivi o meno la presenza di suppurazione, bisogna far intervenire dei
nosodi bioterapici e dei rimedi di terreno.
Ricordate che Sepia conviene soprattutto ai tubercolinici e agli psori-
ci; da qui l’intervento di Tuberculinum e di Psorinum nell’ambito del
trattamento di fondo.

Trattamento di una cistite da colibacilli


1) 4 granuli:
— al mattino: Sepia 4 CH
— la sera: Formica rufa 4 CH
2) Ai pasti principali, 50 gocce in un po’ d’acqua di:
Pilosella T.M.
3) A sere alterne:
— una supposta di Vessie 4 CH
— una fiala perlinguale di Pyrite de fer D 8
4) Ogni 10 giorni, prendere in ordine:
— 1 dose di Colibacillinum 9 CH
— 1 dose di Tuberculinum 9 CH
— 1 dose di Psorinum 9 CH

VI – ALCUNI SINTOMI ULTERIORI Dl GRANDE INTERESSE

— La cefalea sinistra con algie battenti, migliorata stringendo la testa tra


le mani.
— Sensazione di freddo tra le spalle o a livello delle gambe. Sepia è un
rimedio molto freddoloso. La notte a letto i piedi sono freddissimi.
— Forte pesantezza alle gambe, specie al risveglio. Sepia è un buon ri-
medio delle varici.
— Quanto alle modalità:
— Sepia è migliorato da tutto quanto migliora la sua congestione venosa:
l’andatura rapida, l’esercizio fisico, e paradossalmente dal calore.
— Sepia è aggravato da tutto quanto aggrava la sua congestione venosa:
nel periodo post-prandiale, nella fase premestruale, al mattino. Ed an-
che dal freddo

Ü
Sepia 226

VII – ANALISI CLINICHE

Si riscontrano alcuni segni interessanti:


— anemia normocromica
— colesterolo leggermente elevato (al disopra di 2,70 g), con un aumen-
to contemporaneo dei lipidi totali, mentre i trigliceridi restano normali
— diminuzione dell’escrezione urinaria dei 17 chetosteroidi e degli 11
ossisteroidi, il che denota una disritmia encefalosurrenale nel senso
ipo-.

Sarà quindi utile associare a Sepia:


— gli organoterapici Surrénales 4 CH e Diencèphale 7 CH, alternando 1
supposta 3 volte a settimana
— il gemmoterapico Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D, 50-100 gocce al dì,
per stimolare la corteccia surrenale.
227

SILICEA

Silicea (la silice, SiO2), è un grandissimo rimedio costituzionale, forse


il maggiore tra tutti. Infatti, la silice interviene nella mineralizzazione del-
lo scheletro osseo, sia direttamente in natura che attraverso delle trasfor-
mazioni biologiche a bassa energia denominate “effetto Kervran”.
Con Natrum mur., è uno dei rimedi che sono stati maggiormente og-
getto d’ironia da parte dei denigratori del nostro metodo. Come si può
pretendere di guarire impiegando delle diluizioni infinitesimali di silice,
quando questa sostanza si ritrova dovunque allo stato di tracce! Anche un
semplice recipiente di vetro ne cede al liquido che contiene delle quanti-
tà minime, ma reali.
Ebbene, queste grandi menti hanno torto! Dimenticano che il nostro
Silicea è dinamizzato attraverso una serie di triturazioni (3 ad 1/100)
ognuna della durata di 20 minuti, per passare successivamente alla prima
solubile e realizzare in tal modo tutta una serie di diluizioni liquide dina-
mizzate.
Impiegando Silicea guariamo un gran numero di disturbi: questa è la
prova clinica dell’importanza della dinamizzazione, la quale trasforma
sostanze in apparenza inerti in rimedi altamente attivi.
Ecco un esempio della sua efficacia. Una ragazza, a distanza di 3 mesi
da una vaccinazione con il B.C.G., presenta nel punto dell’inoculazione
un ascesso freddo che non cessa di trasudare, di suppurare. È stato prova-
to tutto per arrestare questa interminabile suppurazione, compresa la te-
rapia antibiotica per via interna.
L’analisi del pus non rivela nulla di significativo: niente B.K., alcuni
stafilococchi bianchi non patogeni. Silicea 9 CH, 2 dosi a 5 giorni d’in-
tervallo l’una dall’altra, conduce ad una cicatrizzazione totale nel giro di
15 giorni.

Ü
Silicea 228

I – CARATTERISTICHE GENERALI

Per poter effettuare la prescrizione di Silicea, occorre ricordare tre ca-


ratteristiche che consentono la definizione di un tipo Silicea
1) Silicea è un grande astenico a tendenza depressiva
a) Astenia fisica: è un soggetto longilineo pallido, magro, dalla pelle
sottile e senza muscoli. Debole capacità respiratoria: si riconosco-
no dei segni di tubercolinismo. Sempre stanco, vuole rimanere a
letto.
Possono riscontrarsi dei segni di demineralizzazione, in particolare
le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche.
b) Astenia cerebrale, una volta giunti nella fase di scompenso.
Leggere e scrivere sono attività faticose. È un soggetto che si con-
centra con difficoltà, è di cattivo umore e irritabile, privo di ener-
gie. La sua depressione si accompagna ad un forte nervosismo con
ipersensibilità ai rumori (che lo fanno trasalire), agli odori, alle luci.
L’interrogatorio rivela una vera e propria fobia degli aghi e degli
spilli: il paziente li evita e li ricerca nello stesso tempo. Di conse-
guenza, non accetterà mai di venire curato con l’agopuntura.
Davanti a questo sintomo non si devono avere esitazioni a prescri-
vere Silicea in alte diluizioni (30 CH); molto spesso si libererà un
paziente da disturbi psicologici che lo assillano parecchio.
Il sonno è agitato, disturbato da incubi spaventosi. Silicea è anche
un rimedio del sonnambulismo.
2) Questo tipo astenico è molto freddoloso
a) È assolutamente privo di calore vitale. Ha un bel coprirsi, sente
sempre freddo; spesso è scosso dai brividi anche mentre fa del-
l’esercizio fisico. Piedi e mani gelidi.
Nel periodo mestruale la donna sente ancor più freddo.
b) Silicea prende freddo alla minima corrente d’aria: angine con con-
seguenti dolori pungenti a livello delle tonsille, rinofaringiti, tra-
cheiti.
Il freddo può anche provocare dei dolori: nevralgie, cefalee che
migliorano avvolgendo la testa con maglie e sciarpe, e che si esten-
dono dalla nuca all’occhio destro.
3) Questo soggetto freddoloso traspira abbondantemente.
Traspira dalla testa, dal palmo delle mani, dalle parti genitali:
ma si tratta di sudori freddi. Traspira soprattutto dai piedi, e questo

Ü
229 Silicea

sudore ha un odore acido e fetido che disturba tanto il malato che


chi gli sta accanto. Va notato che spesso la pianta dei piedi è dolen-
te.
Quando la traspirazione viene soppressa brutalmente, c’è il rischio
che sopraggiunga una malattia (l’asma o un eczema). E ciò avviene
di frequente. Quante volte ho sentito questa frase:
“Sono ammalato da quando non sudo più dai piedi”. Ecco una del-
le metastasi morbose che fanno di Silicea un buon rimedio antipso-
rico.
4) Esiste anche un tipo di bambino Silicea fortemente caratteristico
— È un bambino gracile, fragile, freddoloso, palliduccio, magro non
perché gli manchi l’appetito, ma perché assimila male.
— Lo scheletro si sviluppa lentamente.
— Le fontanelle rimangono aperte a lungo.
— Cammina in ritardo e presenta alcuni segni di rachitismo.
— Timoroso, non sopporta di venire toccato o avvicinato. Piange per
un nonnulla.
— È spesso vittima di parassiti, specie di ossiuri.
— Soffre di rinofaringiti a ripetizione e presenta numerose adenopatie
(alla nuca, al collo, all’inguine).

È il bambino scrofoloso dei nostri nonni.

II – SILICEA È UN OTTIMO RIMEDIO DELLE SUPPURAZIONI

La pelle è malsana, e vi è la suppurazione di ogni minima ferita. Hepar


Sulfur, altro nostro antisuppurativo, è indicato particolarmente nelle sup-
purazioni recenti:
— sia per porvi termine (7 o 9 CH, o anche in diluizione più alte)
— che al contrario per accelerarne il decorso (4 CH), a condizione che vi
sia la possibilità che si instauri un drenaggio naturale

Silicea invece è più che altro un rimedio delle suppurazioni croniche,


che si trascinano senza fine.
Ad esempio, degli ascessi che non si svuotano del tutto, che ricom-
paiono formando delle fistole (ascesso retto-coccigeo, fistola anale).
In questi casi abbiamo ottenuto i migliori risultati con l’impiego della
7a o della 9a centesimale.

Ü
Silicea 230

Silicea è anche un buon rimedio delle suppurazioni polmonari. Si


somministrerà giornalmente alla 4 CH:
— nelle bronchiti croniche con abbondante espettorazione
— nelle bronchiectasie
— nei postumi bronchiali della tubercolosi
— nella silicosi e nella asbestosi

A questo bambino scrofoloso prescriverete, in modo da assicurar-


gli uno sviluppo normale, una polvere rimineralizzante in cura
di lunga durata, ad esempio:
— Calcarea carb., 3 D, 1 flacone
— Calcarea phosph., 3 D, 1 flacone
— Calcarea fluor., 3 D, 1 flacone
— Sulfur iod., 3 CH, 1 flacone
— Silicea, 3 CH, 1 flacone
2 cucchiai-misurino ai due pasti.
— Aggiungete 50 gocce:
— al mattino: Rosa Can. Gemme (Mac. Glic.) 1 D
— la sera: Ribes Nigr. Gemme (Mac. Glic.) 1 D
— Attorno alle 17, a giorni alterni:
— una fiala perlinguale di Thymus 4 CH (per stimolare la cre-
scita e le difese immunitarie)
— una fiala perlinguale di Diopside D 8
— Ed ogni 10 giorni, sempre alla 9 CH:
— prima di tutto Silicea
— quindi tutti i rimedi della serie psoro-tubercolinica:
Natrum mur., Aviaire, Calcarea phosph., Sulfur iod., Tuber-
culinum, Psorinum.

III – ALTRI SEGNI Dl RICHIAMO

Per finire, ricordate 2 sintomi curiosi di Silicea:


— disgusto per cibi e bevande caldi e voglia di cibi e bevande freddi; il
che appare strano in questo soggetto tanto freddoloso
— Il flusso mestruale della donna è abbondante e accompagnato da
una sensazione di freddo diffusa in tutto il corpo. È presente anche
la stipsi.

Ü
231 Silicea

Per concludere, un sintomo strano: sensazione di avere un capello


sulla punta della lingua.
Silicea è un rimedio del terreno psoro-tubercolinico, e la sua azione
sarà resa più profonda:
— dai grandi rimedi anti-psorici (Sulfur, Psorinum)
— dalle tubercoline diluite e dinamizzate, specie dalle più dolci: V.A.B.,
Aviaire.

Silicea è indicato nella lotta contro gli effetti iatrogeni delle vaccina-
zioni, e in particolare quando in conseguenza ad una vaccinazione per
via cutanea si produce un ascesso e una suppurazione interminabile.
232

SULFUR

Sulfur è senza dubbio il rimedio più importante della nostra Materia


medica. Assieme a Nux vomica, è il policresto che viene più frequente-
mente prescritto; è il rimedio-chiave della Psora, il re degli anti-psorici, il
nostro eliminatore “numero uno”.
“Esso raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel nostro profondo
per spingerli all’esterno”.

LA PSORA

Visto che Sulfur è il re degli anti-psorici (o più precisamente,


l’“omeopsorico-tipo”, secondo la definizione di Hahnemann), sarà utile
dare una definizione della Psora; tantopiù che alla luce del ragionamento
analogico, se Sulfur si adatta alla Psora, tale diatesi sarà caratterizzata dai
segni patogenetici di Sulfur
La Psora, o terza diatesi, si trova, secondo Hahnemann, all’origine
della maggior parte delle malattie croniche che affliggono l’umanità. Essa
deriva da un’intossicazione profonda e permanente che blocca le difese
emuntorie e immunitarie del soggetto.
Il punto di partenza della psora in un soggetto è una “scabbia soppres-
sa”.
Per scabbia si intendono tutte le eruzioni che sono comparse sulla
pelle dell’uomo in tutti i periodi storici: tanto la scabbia da parassiti dovu-
ta al Sarcoptes e già nota ad Hahnemann che la lebbra dei crociati, la
psoriasi, gli eczemi, le micosi, insomma tutte le affezioni curate sin dalla
notte dei tempi, “soppresse” a forza di pomate il più delle volte a base di
zolfo.

Ü
233 Sulfur

Per noi omeopati, tutte le eruzioni cutanee costituiscono un’eli-


minazione verso l’esterno di sostanze tossiche (“tossine”) che avvelenano
il mezzo interno. A questo titolo, l’eruzione cutanea va curata con atten-
zione impiegando un trattamento interno ben articolato e non soppressa
brutalmente.
Infatti, è proprio l’arresto brutale di un’eliminazione tossinica che si
trova all’origine della diatesi psorica, che dunque traduce una profonda
intossicazione dell’organismo. Vediamo adesso qualcosa a proposito del-
la sua eziologia.
La psora può essere acquisita o ereditaria, visto che si trasmette senza
ombra di dubbio con il codice genetico. In genere si verificano entrambe
le cose.
Essa raccoglie l’insieme di quegli individui che presentano un’e-
voluzione analoga della loro vita patologica – su di un piano sintoma-
tologico – secondo un quadro che richiama Sulfur.
Infatti, la sintomatologia psorica è caratterizzata da:
— una mancanza di reattività all’aggressione patologica, associata ad
una forte astenia
— e soprattutto da ciò che noi de finiamo metastasi morbose, alternanze
continue di disturbi vari che si spostano da un apparato all’altro senza
mai guarire.

Ad esempio: un bambino è colpito, qualche settimana dopo la nascita,


da un eczema (il famoso eczema atopico che fa la disperazione dei pedia-
tri). Attorno ai 3-4 anni questo scompare, ma si manifesta un’asma. Du-
rante l’adolescenza l’asma regredirà, ma vedremo manifestarsi delle va-
rie allergie ... e nell’intero corso della sua vita, questo paziente sarà carat-
terizzato da alternanze tra episodi di bronchiti asmatiche, di attacchi di
eczemi, di diarree, di emicranie. Ecco un soggetto psorico.
Il gruppo delle affezioni allergiche fa classicamente parte della Psora,
tanto che qualcuno ha avanzato la proposta di ribattezzare quest’ultima
con il nome di “allergosi”; ma ciò sarebbe una limitazione, dato che la
psora non è solo l’allergia.
In queste condizioni, è difficile fornire delle indicazioni precise per
Sulfur. Il rimedio può venire impiegato nel trattamento di un gran nume-
ro di affezioni – cutanee, emicraniche, intestinali, polmonari, ecc. Sem-
pre a condizione ovviamente di ritrovare i segni della sua patogenesi con-
temporaneamente alle caratteristiche della psora; le due cose, ricordia-
molo, sono strettamente legate tra loro poiché è a partire dalla patogenesi

Ü
Sulfur 234

di Sulfur che la psora viene ad essere individuata, e nella misura in cui la


psora raccoglie tutti questi segni patogenetici Sulfur è il rimedio omeop-
sorico di scelta.
Per Sulfur, dunque, più che una sintesi bisogna tenere a mente una
descrizione analitica dei vari sintomi isolati.

ESISTE TUTTAVIA UNA TIPOLOGIA SULFUR

Si tratta di due tipi, descritti a perfezione da Bernard:


— ll Sulfur grasso: soggetto pletorico, congestionato, dal colorito rubi-
condo, che rassomiglia al grosso macellaio, rubizzo e simpatico del
lavoro teatrale “Lucienne et le Boucher” del caro Marcel Aymé.
Il fegato è ingrossato, l’addome caldo e dilatato. Si ha l’impressione
che il sangue stia per schizzare da ogni parte e che il nostro buon
uomo sia sul punto di scoppiare.
— Il Sulfur magro: curvo, dal colorito terreo e l’aspetto invecchiato. Se il
primo si lagna di essere stanco, il secondo lo è ancor di più. Sulfur
magro rappresenta la compensazione del Sulfur grasso, e accade spes-
so che ne costituisca l’evoluzione quando il povero Sulfur grasso è
colpito da una malattia (ad esempio un danno vascolare), o più sem-
plicemente si è messo a dieta.

Questi due Sulfur all’apparenza tanto differenti presentano tuttavia


una caratteristica analoga: tutti gli orifizi sono arrossati, rossissimi, ancor
più rossi del colorito sanguigno del primo dei due, in contrasto con il
pallore del secondo; e questo tanto a livello delle orecchie che delle pal-
pebre, delle narici, delle labbra; se la vostra visita sarà minuziosa, ritrove-
rete questo colorito anche a livello dell’ano e del meato uretrale. All’ano
troverete anche delle emorroidi fortemente congeste.

SULFUR TRASUDA DA TUTTI GLI ORIFIZI

Lacrima e gli cola il naso. Le orecchie trasudano. L’ano lascia fuo-


riuscire un liquido grigiastro. La donna Sulfur ha delle perdite. Tutto que-
sto traduce un intenso sforzo d’eliminazione. Tutti gli scoli sono brucian-
ti e di odore molto fetido: “Sulfur trasuda come un vecchio camembert”.

Ü
235 Sulfur

SULFUR “DERMATIZZA”

Sulla pelle dei soggetti curabili con Sulfur riscontrerete tutte le varietà
di eczemi: acuti o cronici, secchi od umidi, micotici, localizzati alle pie-
ghe articolari e ascellari. Alla minima debolezza dell’organismo, ecco
sopraggiungere un attacco di dermatosi acuta.
Tutte le eruzioni sono pruriginose, e il prurito è aggravato dal calore
del letto.

SULFUR PUZZA

Prima di tutto perché traspira e il sudore è maleodorante. Secondaria-


mente perché ha terrore dell’acqua, che del resto lo fa aggravare.
Di conseguenza, si lava il minimo indispensabile: Sulfur è come il
gatto che fugge l’acqua, ma è molto meno pulito.

SULFUR BRUCIA

Questo soggetto ipercongesto ci segnala numerose sensazioni di bru-


ciore: alla testa, all’interno del torace, al dorso (più precisamente a livello
della scapola sinistra). Infine, durante la notte avverte un caldo terribile
alla pianta dei piedi, il che lo costringe a mettere i piedi fuori dalle coltri.
I bruciori ai piedi di notte che obbligano a toglierli da sotto le coperte è
un sintomo d’oro per la prescrizione di Sulfur.
Notate che invece di giorno i piedi di Sulfur sono piuttosto freddi.
Sulfur è anche un buon rimedio delle vampate di calore, tanto nell’uo-
mo che nella donna.

SULFUR È STANCO

In quanto elimina male.


È ancor più stanco quando si sveglia al mattino, e questo può ben
comprendersi:
— prima di tutto perché durante il riposo elimina ancor meno, cosicché
la sua intossicazione tocca il punto massimo al mattino
— poi perché dorme male. Ha il sonno leggerissimo, come quello di un
gatto. Spesso si risveglia verso le 5 del mattino a causa di una diarrea
imperiosa.

Ü
Sulfur 236

La stanchezza va aumentando fino alle 11 del mattino, orario in cui


può essere colto da un vero e proprio mancamento, con lipotimia deri-
vante da un’ipoglicemia passeggera. Si sentirà meglio dopo aver sgranoc-
chiato 1 o 2 zollette di zucchero.
Nonostante gli faccia orrore l’esercizio fisico, si muove un po’ in
modo da poter meglio adempiere alle sue occupazioni e si sente leg-
germente meglio verso sera, dopo aver eliminato.
Durante i momenti di stanchezza, è molto depresso; quando “risale in
superficie”, al contrario, diventa euforico, parla e sentenzia su ogni cosa.
È il “filosofo straccione” di Kent, che dà il suo parere su tutto.
Emette abbondanti gas dall’odore di uova marce, caratteristico
deIl’“idrogeno solforato”. Ha l’impressione di puzzare sempre, il che può
trasformarsi in un’autentica ossessione.
so9°In campo terapeutico, abbiamo avuto l’occasione di liberare un
malato psichiatrico che presentava quest’ossessione di essere sempre ma-
leodorante, prescrivendo tre dosi di Sulfur 30 CH ad un mese d’intervallo
l’una dall’altra.

SULFUR HA DISTURBI ALTERNANTI

Si tratta delle famose metastasi morbose. Si ha l’impressione che Sul-


fur non riuscirà mai a guarire, in quanto cerca continuamente di eli-
minare le proprie tossine; e non appena si chiude una porta, che guarisce
un sintomo, ecco che se ne apre un’altra, compare un altro sintomo che
ha la pelle come localizzazione preferenziale.
Si avrà così:
— alternanza di eczema e di emicranie
— alternanza di eczema e di disturbi digestivi (diarree)
— alternanza di eczema e d’asma
— alternanza di eczema e di danni vascolari (ad es. ipertensione arterio-
sa).
Ricordiamo il caso di una signora di 60 anni che avevamo curato di
un’ulcera varicosa eczematizzata alla gamba sinistra: il trattamento ome-
opatico aveva apportato un enorme miglioramento, ma l’ulcera non si
era richiusa del tutto, e rimaneva un orifizio grosso come due capocchie
di spillo e un po’ di eczema.
La donna stava molto bene, ma riteneva che il tempo della sua guari-
gione completa fosse troppo lungo. Così un nostro collega specialista fle-

Ü
237 Sulfur

bologo fece risanare l’ulcera nel giro di un mese. Tre mesi dopo la donna
moriva di infarto del miocardio.
Per noi omeopati, si trattava di un incidente di tipo Sulfur: la donna
non aveva drenato a sufficienza le sue tossine quando l’ulcera si è chiusa
completamente, e così ha avuto una metastasi cardiovascolare.
Concludendo, si può dire che Sulfur interesserà:
a) In qualità di agente eliminatore in tutte le affezioni croniche dove vi
sia una alternanza nei sintomi acuti. Verrà prescritto alla 7 o 9 CH, in
ragione di una o due dosi al mese, alternate con altri omeopsorici e
con alcune dosi del nosodo Psorinum, contemporaneamente ad un
drenaggio accurato del malato.
b) Nel trattamento degli eczemi, dove va utilizzato con grande attenzio-
ne, specie nel corso degli attacchi acuti.
Anche in questi casi conviene, prima di somministrare Sulfur, effettua-
re un buon drenaggio del paziente tramite dei rimedi che stimolano il
fegato, i reni e la pelle, e associare i rimedi omeopatici richiesti a livel-
lo patogenetico dalle caratteristiche dell’eczema.
Ad esempio:

Trattamento dell’eczema secco


1) 50 gocce:
— al mattino: Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a pranzo: Cedrus gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a cena: Viola tricolor T.M.
2) 4 granuli:
— ogni mattino:
Rhus tox. 4 CH (grande rimedio degli attacchi acuti di eczema)
— a sere alterne:
Arsenicum 4 CH
Petroleum 4 CH
3) A giorni alterni, prendere alle 17 una fiala perlinguale di:
— Conglomérat D 8
— Peau-Rein-Foie 4 CH
4) Ogni 10 giorni prendere in ordine:
1 dose di Lycopodium 9 CH
1 dose di Sulfur 9 CH
1 dose di Psorinum 9 CH

Ü
Sulfur 238

Trattamento dell’eczema umido

1) 50 gocce:
— al mattino: Ribes gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a pranzo: Ulmus gemme (Mac. Glic.) 1 D
— a cena: Lappa T.M.
2) 4 granuli:
— ogni mattino:
Rhus tox. 4 CH
— a sere alterne:
Arsenicum 4 CH Graphites 4 CH
3) A giorni alterni, prendere alle 17 una fiala perlinguale di:
— Conglomérat D 8
— Peau-Rein-Foie 4 CH
4) Ogni 10 giorni prendere in ordine:
1 dose di Lycopodium 9 CH
1 dose di Sulfur 9 CH
1 dose di Psorinum 9 CH

c) Nel trattamento delle febbri esantematiche. Faciliterà il manifestarsi


dell’eruzione cutanea e limiterà le reazioni tossiche interne. Lo si pre-
scriverà alla 7 o 9 CH, una dose al 10° e al 20° giorno nella varicella,
il morbillo, la scarlattina e la rosolia.
d) Sarà indicato nella fase terminale delle malattie infettive per far fuo-
riuscire le tossine che potrebbero rimanere all’interno dell’organismo
prolungando in tal modo la convalescenza.

Al termine di un’influenza sarà bene prescrivere ad esempio:


— 1 dose di Sulfur 9 CH, così da facilitare il ristabilirsi del malato.
239

THUJA

Thuja* è un rimedio estremamente importante, poiché è il rimedio


principale nella cura della diatesi hahnemanniana detta sicosi, più recen-
temente chiamata reticolo-endoteliosi cronica, i cui segni coincidono
con la patogenesi di Thuja. Thuja è la sicosi perché la sicosi è Thuja
L’eziologia del terreno sicotico è :
— tradizionalmente: dovuta ad affezioni uretrali recidivanti: blenorragie,
uretriti microbiche e virali. Hahnemann scrive: “il succo di Thuja deve
guarire specificamente i condilomi venerei, quando essi non sono
complicati da un altro miasma”.
— modernamente:
— vaccinazioni ripetute, oggi diventate una pratica abituale, data la
frequenza dei viaggi all’estero, per i quali sono necessari vari vacci-
ni e sieroterapie
— cure chemioterapiche, soprattutto corticoidi e tranquillanti.
Il paziente per il quale è indicato Thuja, si riconosce da
I – UNA DEFINITA TIPOLOGIA
1) Sul piano morfologico: grasso, infiltrato d’acqua, carico di cellulite. È
la donna che aumenta di peso per un niente e che per civetteria si
rimpinza di diuretici che aggravano la sua sicosi.

* La T.M. di Thuja è preparata a partire dai ramoscelli fogliacei della Thuja occidentalis.
“L’Albero della vita” che si incontra all’ingresso dei cimiteri distilla un’essenza ricca in
tujone, che ha proprietà inebrianti e stupefacenti. Noi abbiamo dimostrato, in esperimen-
ti di psicofarmacologia, che Thuja T.M. decondizionava dei ratti allenati a trovare il loro
percorso in un labirinto. La somministrazione di Thuja 9 CH permette loro in seguito di
ritrovare il filo d’Arianna due volte più rapidamente del gruppo che non riceve il farmaco.
Questi sono stati i nostri primi lavori di psicofarmacologia.

Ü
Thuja 240

2) L ‘epidermide del volto è oleosa, lucente. Numerosi punti neri e co-


medoni. Spesso sono presenti varicosità sulle ali del naso. Labbra vio-
lacee con orletto biancastro sul labbro inferiore come se avesse appe-
na finito di bere latte. Sovente è presente un piccolo eczema rosso e
pruriginoso fra le sopracciglia. Frequenti calazi e orzaioli. Coda delle
sopracciglia come tarlata.

II – UN PARTICOLARE PSICHISMO Dl TIPO DEPRESSIVO CON


1) Più frequentemente piccole idee ossessive centrate sul rimuginare le
preoccupazioni quotidiane: una lettera dimenticata, se il rubinetto del
gas è stato chiuso, uno sgradevole rimprovero del principale. Vi si
pensa più spesso la notte, non potendo dormire a causa di queste leg-
gere ossessioni;
2) Meno frequentemente – e qui si entra nel campo della psichiatria –
idee fisse sulla base di sensazioni cenestetiche (illusioni): impressione
di avere le gambe di vetro e che si romperanno al minimo colpo, im-
pressione di avere un animale vivo nel ventre.
Ricordatevi di questo aneddoto raccontato da un eminente chirurgo.
Si trattava di una donna che aveva l’impressione di avere un serpente
nel ventre. Dopo alcuni mesi, ella supplicava perché la si operasse per
estrarre questo famoso animale. Commosso dai tormenti della sua pa-
ziente, questo amato Maestro decise di simulare un intervento.
L’addormenta, le pratica un taglio addominale e al risveglio la rassicu-
ra di avere estratto il rettile. La paziente soddisfatta esce dalla clinica e
per alcuni mesi non si lamenta più di nulla. Poi ritorna segnalando che
il serpente è ricomparso e dichiara al nostro chirurgo totalmente sba-
lordito: “Quando mi avete operata, avrete dimenticato le uova”. In un
simile caso era necessaria un’alta diluizione di Thuja, 30 CH per
esempio, e non il bisturi.
3) Infine, allucinazioni propriamente dette di sdoppiamento: crede di es-
sere in due o di essere sempre seguito da qualcuno, impressione che
la testa sia separata dal corpo. Questi sintomi bizzarri si riscontrano
spesso negli stati depressivi: bisogna solo lasciar parlare il paziente.

III – L’ASPETTO MALSANO DELLA PELLE, CON


— abbondanti macchie rosso-rubino;
— numerose verruche. Thuja è il grande rimedio omeopatico delle verru-

Ü
241 Thuja

che. Alcune tesi e osservazioni cliniche veterinarie hanno resa obietti-


va la sua azione sull’animale.
Queste verruche generalmente sono pruriginose e sanguinano con fa-
cilità. Si userà la 4 o 5 CH tutti i giorni. Si assocerà Vitis Vinifera gem-
me (Mac.) I D, 50-100 gocce al dì;
— Thuja suda facilmente. È umido, soprattutto a livello delle parti genita-
li e questa traspirazione ha uno sgradevole odore fetido;
— infine, si nota la frequente presenza a livello degli orifizi genitali di
condilomi e papillomi, in particolare “creste di gallo” da contagio ve-
nereo, dei quali è conosciuta l’esasperante recidiva.

IV – L’APPARATO DIGERENTE PRESENTA DELLE PARTICOLARITÀ

— desiderio immoderato di tè, ne beve enormi quantità;


— desiderio eccessivo di sale;
— notevole meteorismo addominale con gorgoglii e spasmi intestinali.
Nel paziente dimagrito, si nota l’esistenza di movimenti intestinali che
ricordano quelli del feto, donde la sensazione di avere qualcosa di
vivo.
— stipsi con “feci a molla”. Le feci rientrano nel retto dopo essere state
già in parte espulse. O al contrario defecazione acquosa, emessa a
getto, al mattino presto e dopo la colazione.

V – L’APPARATO GENITO-URINARIO MOSTRA SINTOMI


INTERESSANTI

1) Nell’uomo, si rileva:
— Prima di tutto, evidentemente, la nozione di blenorragie a ripeti-
zione. Abbiamo curato parecchi casi di pazienti che lamentavano
una successione di attacchi di blenorragia. Il nostro campione ne
aveva avuto 28. infatti si tratta della stessa affezione che, mal guari-
ta, recidiva in occasione di coiti un po’ prolungati. Nello scolo non
si ritrovano più gonococchi, benché persista una infiammazione
prostato-uretrale che spiega la recidiva. Thuja 4 CH consente allora
di ottenere buoni risultati.

Ü
Thuja 242

Ugualmente, nella “goccia militare”, cioè quando il paziente pre-


senta al mattino all’orificio dell’uretra una goccia siero-mucosa
dopo blenorragia curata, è giustificato l’uso di Thuja
Thuja inoltre è indicato nelle uretriti da virus e nell’herpes genitale.
— La prostata ingrossata reagirà favorevolmente a Thuja 4 CH.

Trattamento di un adenoma della prostata

1) In un po’ d’acqua, 50 gocce:


— pranzo: Sequoia gemme (Mac.) 1 D
— cena: Ribes gemme (Mac.) 1 D
2) 4 granuli:
— mattino: Thuja 4 CH
— sera: Aurum met. 4 CH
3) A ore 17, una fiala perlinguale:
— un giorno: Prostate 4 CH
— l’altro giorno: Adulaire D 8

2) Nella donna:
— mestruazioni nere e fetide
— una leucorrea frequentemente verdastra
— utero fibromatoso
— dolore molto accentuato nell’ovaio sinistro

Si deve sottolineare che non bisogna chiedere a Thuja più di quanto


esso possa dare e che se l’infezione genito-urinaria è grave, senza esita-
zione bisogna far ricorso all’antibioticoterapia.
In particolare, non si pone neppure il problema di curare una ble-
norragia gonococcica individualizzata con Thuja, quale che sia l’altezza
della diluizione. Deve essere prescritta la terapia classica.

VI – SUL PIANO RESPIRATORIO

Thuja interverrà nel trattamento di corizza, rinofaringiti e sinusiti cro-


niche con secrezioni ed espettorati verdastri.

Ü
243 Thuja

VII – INFINE THUJA È UN RIMEDIO DI TIPO IDROGENOIDE,


SECONDO LA TERMINOLOGIA DI GRAUVOGL

Tutti questi malanni sono aggravati nettamente dall’umidità.


Presenta un orario molto preciso: è aggravato fra le ore 3 e le 4 del
mattino – con insonnia, durante la quale rimugina le proprie preoccu-
pazioni – e fra le ore 3 e le 4 del pomeriggio.
Infine, la sua lateralità è sinistra.
244

TUBERCULINUM

Il nosodo-bioterapico Tuberculinum sinonimo T.K., è preparato dalla


filtrazione del brodo di coltura di bacilli tubercolari di origine umana e
bovina. È la “vecchia tubercolina di Koch”. In seguito si diluisce e dina-
mizza. È un rimedio fondamentale perché è la chiave del trattamento del
tubercolinismo. Si tratta della IV malattia cronica, individuata da Nebel e
Léon Vannier a partire dalla psora.
Questa diatesi che traduce una fragilità dell’apparato respiratorio e
una ipersensibilità al bacillo tubercolare, si caratterizza attraverso segni
che sono giustamente quelli della patogenesi di Tuberculinum Questa
patogenesi, stabilita da Nebel, è più clinica che sperimentale.

I – TIPO
Esiste un tipo Tuberculinum fisico e psicologico. È questo tipo che
riconoscerete ed è su di lui che si svilupperanno le affezioni che colpi-
scono più particolarmente il tubercolinico:
— affezioni respiratorie, prima di tutto: corizza, rinofaringiti, poImoniti
virali, bronchite, pertosse, asma
— ma anche affezioni cutanee: certi tipi di eczema secco, fessurati, si
sviluppano elettivamente su un terreno tubercolinico
— affezioni dell’albero urinario, in particolare colibacillosi recidivanti
esigono, per guarire definitivamente, oltre ai medicamenti specifici
sintomatici, la somministrazione di Tuberculinum alla 9 o 15 CH,
ogni 10-15 giorni.
Il tipo Tuberculinum si caratterizza per:
1) Bambino (il lattante è Calcarea carb.), adolescente, adulto giovane, (a
partire dalla cinquantina il tubercolinico diventa psorico), è ipernervo-

Ü
245 Tuberculinum

so, iperemotivo, instabile nella sua sintomatologia: dolori variabili,


mutevoli e migranti, che appaiono e scompaiono improvvisamente.
2) Appartenente al gruppo degli ossigenoidi di Grauvogl, è un ipertiroi-
deo che brucia troppo. Dimagrisce malgrado un robusto appetito. Ha
bisogno d’aria fresca, è aggravato in un luogo chiuso, dal temporale.
3) Non può stare fermo. È un agitato che tuttavia si stanca molto rapida-
mente stando in piedi, con l’esercizio. Suda al minimo sforzo fisico o
mentale e la notte.
4) Estremamente vulnerabile al freddo. Prende freddo fin dal momento
che respira aria fresca. Ma non è freddoloso.
5) Diarree frequenti, al mattino di buon’ora con debolezza e sudori ab-
bondanti.
6) Segno interessante che significa Tuberculinum, frequentemente ri-
scontrato durante l’esame del paziente: su una gabbia toracica insuffi-
cientemente sviluppata, presenza di piccole varicosità capillari blua-
stre, stimmate cutanee dell’insufficienza respiratoria profonda.
La pelle può così rivelare alcuni medicamenti omeopatici:
— reticoli capillari sul dorso: Tuberculinum e tubercolinismo
— reticoli capillari sulle cosce: Aesculus
— macchie brune sul volto: Lycopodium
— macchie rosso-rubino sulla pelle: Thuja.
7) Raccogliendo I’anamnesi, si ritrovano antecedenti di malattie o di re-
azioni che caratterizzano il terreno tubercolinico:
— attacchi tubercolari naturalmente, polmonare, renale o altre, che
hanno colpito il soggetto o i suoi ascendenti diretti
— infezione primaria severa
— prima infezione dopo B.C.G.
— rosolia e pertosse gravi
— ripetizione di affezioni respiratorie non molto gravi, ma che si tra-
scinano e recidivano. Il bambino, vittima di rinofaringiti a ripetizio-
ne e con ipertrofia tonsillare, è un tubercolinico.

Troverete in questa descrizione di Tuberculinum un certo numero di


sintomi che presentano la caratteristica dei rimedi detti della serie tuber-
colinica, fra gli altri:
— Pulsatilla, rimedio della ragazza che in seguito evolverà nella donna
che invecchia Sepia.
— Calcarea phos., Natrum mur., Levomepromazine, che evolvono fisio-
logicamente verso Phosphorus, o per scompenso tiroideo verso lo-
dum, o per demineralizzazione profonda verso Silicea.

Ü
Tuberculinum 246

— Apis, rimedio di stati infiammatori acuti che sopravvengono nel tuber-


colinico.
— Rhus tox., rimedio d’urgenza e di reumatismo.

II – SINTOMATOLOGIA RESPIRATORIA

Tuberculinum presenta naturalmente una ricca sintomatologia re-


spiratoria.
Prende facilmente freddo e può presentare:
— una corizza con starnuti e dolori nella mascella superiore
— raucedine dolorosa, la voce ridiventa a tratti chiara
— polmoniti con tosse molto irritante, peggio la sera, con dolori che si
irradiano alle braccia.

Più che sulla nozione di determinati sintomi, Tuberculinum viene pre-


scritto sulla nozione di terreno.
Il suo uso implica una diagnosi approfondita.
Si utilizzerà in generale dalla 7 CH alla 30 CH in dosi, da prescrivere
a intervalli lontani, per esempio una volta al mese.

III – ALTRE TUBERCOLINE

Nella Materia medica compaiono altre tubercoline. Esse sono molto


utili perché più dolci del T.K. che, somministrato ad un soggetto fragile,
ad esempio un asmatico o un eczematoso, presenta il rischio di un aggra-
vamento.

V.A.B. (Vaccin Atténué Bilié preparato a partire dal B.C.G. dell’Istituto


Pasteur).
— Soggetto magro, stanco, infastidito dal rumore
— anoressico con nausee
— affetto da stipsi
— numerose ipertrofie ghiandolari
— riniti che si trascinano con occhi rossi e dolori nelle orecchie
— pelle secca e fessurata.
Utilizzeremo V.A.B. 7 CH o 9 CH ne:
— le sequele da vaccinazione con il B.C.G.
— le rinofaringiti dell’infanzia
— l’eczema tubercolinico.

Ü
247 Tuberculinum

Aviaire: tubercolina preparata a partire dalla coltura di un bacillo tuber-


colare isolato dall’uccello.
Da utilizzare alla 7 CH, 9 CH o 15 CH come trattamento di fondo
dell’asma infantile o nelle sequele da polmoniti virali dell’adolescente
e del soggetto giovane.

T.R.: tubercolina residua di Koch, preparata attraverso triturazione dei


bacilli tubercolari quindi estrazione in mezzo liquido delle endotossi-
ne. Indicato in tutte le sindromi che sopravvengono nel tubercolinico
dove predomina la fibrosi, la sclerosi tissulare.
Per esempio:
— tubercolosi con vecchie caverne polmonari sclerotizzate
— retrazioni tendinee: malattia di Dupuytren, malattia di La Peyron-
nie
— reumatismi del tipo Rhus tox.
— acne, principalmente papulosa con appariscenti cicatrici cheloidi.

Schema di trattamento di un’acne giovanile o di un’acne rosacea


1) In un po’ d’acqua, 50 gocce:
— a pranzo: Viola tric. T.M. 1 flacone di 125 ml.
— a cena: Ulmus camp. gemme (Mac.) 1 D, i flacone di 125 ml.
2) 4 granuli:
— il mattino:
— un giorno: Kali brom. 4 CH
— l’altro giorno: Silicea 4 CH
— la sera:
— un giorno: Pulsatilla 4 CH
— l’altro giorno: Staphylococcinum 4 CH
3) Alle ore 17, una fiala perlinguale:
— un giorno: Thyroide-hypophyse, 4 CH, 24 fiale
— Surrenale-Peau, 4 CH, 24 fiale
— l’altro giorno: Conglomérat D 8.
4) Ogni 10 giorni, nell’ordine, una dose:
— Sulfur iod. 9 CH
— Natrum mur. 9 CH
— T.R. 9 CH
da ripetere il 2° mese.
PARTE TERZA

RIMEDI
AD AZIONE LOCALE
255

INTRODUZIONE

Nella Prima Parte, abbiamo riportato 39 policresti, cioè 39 rimedi ad


azione generale. Questi rimedi possono certamente avere un’azione lo-
cale, ma sono prima di tutto rimedi di fondo, diatesici e costituzionali.
Questa parte è dedicata ad 88 rimedi ad azione locale. Il loro ruolo è
di agire molto rapidamente su un sintomo o su una sindrome precisa.
Sanguinaria, ad esempio, è specifica per l’emicrania che insorge a destra,
Cuprum, per i crampi e gli spasmi dolorosi. Ciò non impedisce che alcuni
di questi farmaci si possano integrare per un’azione diatesica. Come un
rimedio di fondo può avere un’azione locale, un rimedio locale può agire
in profondità. Staphysagria si trova tra la Psora e la Sicosi, Antimonium
Crudum, l’ingordo, è adatto per la psora iniziale.
Amici studenti, quello che vi auguro è di avere una buona memoria. Il
vostro compito dovrebbe essere facilitato perché, nella stesura di questo
libro, siamo stati molto clinici, e vi abbiamo fatto partecipare alle nostre
esperienze di medici pratici. Rimane l’insistente domanda di come pre-
scrivere, facendo intervenire la nozione di diluizione.
È questo il quesito che ci ponete più frequentemente.
Il buon senso ci suggerisce una risposta facile. Il principiante appliche-
rà le regole di Léon Vannier. I disturbi lesionali e funzionali saranno trat-
tati con medie diluizioni. Verranno prescritti quotidianamente granuli
alla 4 CH e alla 5 CH. Ci troviamo quindi nella sfera di azione dei rimedi
locali.
I sintomi psichici richiederanno diluizioni più alte, 7 o 9 CH, dilui-
zioni che non supererete. Verranno prescritte dosi in granuli con una
posologia distanziata, 1 dose ogni 7, 10 o 15 giorni.
I rimedi di fondo diatesici e costituzionali, i nosodi bioterapici vengo-
no prescritti allo stesso modo.

Ü
Rimedi ad azione locale - Introduzione 256

Nella misura in cui avrete familiarizzato con l’utilizzazione dei nostri


farmaci, affinerete la vostra prescrizione.
A questo punto, potrete applicare la nostra regola d’oro: più estesa è la
similitudine, più alta è la diluizione da prescrivere.
Sarà il momento di prescrivere la 12, la 15 e la 30 CH. Aspettate, però,
di essere dei veri “maestri”, altrimenti rischiereste eventuali danni. State
attenti!
Basatevi sulla regola del “tripode di Hering”: sono necessari almeno 3
sintomi per prescrivere un rimedio valido. Non fissatevi sullo psichismo,
senza per questo trascurarlo. Tenete conto delle affinità tessutali. Drosera
e Sambucus sono i rimedi dell’apparato polmonare, e non degli stati d’a-
nimo benché ci siano dei sintomi mentali nella loro patogenesi.
Infine, non accanitevi a praticare sistematicamente l’unicismo. La ten-
denza a schematizzare è sempre sospetta. Talvolta avrete la gioia di ri-
scontrare il simile ideale e lo prescriverete da solo; ma è una cosa molto
rara. Più spesso prescriverete una ricetta omeopatica pluralista, perfet-
tamente logica. Comprenderà uno o due drenaggi presi in prestito dalle
bioterapie, qualche rimedio specifico destinato ad alleviare rapidamente
i sintomi fastidiosi del malato, e i rimedi diatesici e costituzionali del suo
terreno.
Parigi non è stata costruita in un giorno, e bisogna lavorare molto per
diventare un buon omeopata.
Ma il modo per perfezionarsi non consiste unicamente nello studiare i
libri; bisogna praticare e il più presto possibile.
Non esitate dunque a prescrivere seguendo le regole che vi abbiamo
insegnato, aiutandovi con le bioterapie e seguendo i consigli dei vostri
amici della Società Medica di Bioterapia.

Un esempio – riportato nella pagina seguente – chiarirà meglio le


idee, invece di lunghe descrizioni.

Ü
257 Rimedi ad azione locale - Introduzione

Nell’arterite degli arti inferiori, potete prescrivere:

1) Prendere al risveglio, in un bicchiere d’acqua: 75 gocce di


Populus Nigra Bourgeon (Mac. Glic.) 1 D
2) Far sciogliere in bocca, 4 granuli:
— la mattina:
— un giorno: Cuprum 4 CH, 1 tubetto
— il giorno dopo: Secale 4 CH, 1 tubetto
— la sera
— una sera: Actea 4 CH, i tubetto
— la sera dopo: Mercurius 4 CH, 1 tubetto
3) Alle 17, prendere una fiala:
— un giorno: Arteria 4 CH, 24 fiale
— il giorno dopo: Erythrite D 8, 24 fiale
4) Ogni 10 giorni prendere successivamente:
— 1 dose: Aurum Met., 9 CH
— 1 dose: Baryta Carb., 9 CH
— 1 dose: Luesinum, 9 CH
— 1 dose: Sulfur, 9 CH
Trattamento per due mesi.
Ecco un ottimo esempio di ricetta di partenza. Con l’esperienza
perfezionerete la vostra prescrizione.
259

ABROTANUM

Artemisia abrotanum, l’abrotano maschio, è un rimedio che appartie-


ne contemporaneamente alla serie tubercolinica e psorica. È interessante
sul piano pedagogico perché traduce bene l’unione di queste due diatesi.

I – IL NEONATO O BAMBINO DIMAGRITO

Ci troviamo sul versante tubercolinico del rimedio.


1) Abrotanum, è prima di tutto un rimedio del bambino molto dimagrito.
Questo ha un aspetto triste e vecchieggiante. Il neonato ha il viso rugo-
so, gli occhi cerchiati. Talvolta è talmente debole che fa fatica a tenere
la testa diritta, e a restare in piedi.
2) Il dimagrimento predomina negli arti inferiori. Le gambe sembrano
sottilissime. La vera particolarità di Abrotanum sono le sue gambe:
sono stecchite.
Ha un segno che lo differenzia nettamente da Natrum Mur., dove il
dimagrimento, l’emaciazione, predominano nella parte superiore del
corpo.
Questa magrezza è accompagnata da disidratazione: la pelle è molle e
flaccida e se pizzicata mantiene la piega.
3) Questo neonato, però, questo bambino, quest’adulto, che dimagrisce,
mantiene un appetito formidabile. Dimagrisce pur mangiando bene:
ecco un vero segno di Abrotanum. Lo si ritrova anche nei tubercolinici
quali Natrum Mur., Silicea e Iodum. (Abrotanum si aggrava con il
freddo, Iodum con il calore).
N.B.: un altro rimedio adatto ad un bambino debole e magro: Aethusa
Cynapium, la piccola “cicuta”.

Ü
Abrotanum 260

Anche in questo caso abbiamo a che fare con un bambino che dima-
grisce rapidamente, un bambino debole, incapace di tenere la testa dirit-
ta, o di stare in piedi; ma Aethusa ha un’indicazione ben precisa. Sommi-
nistrato alla 4 CH o 5 CH, è il rimedio del neonato che vomita e che non
tollera il latte. Il biberon viene rigettato non appena ingerito. Dopo aver
vomitato, il bambino si addormenta. Il quadro clinico può essere compli-
cato da diarree profuse.
Comunque sono lieto di citare questo farmaco, Aethusa Cynapium,
all’inizio di questo volume perché devo proprio accendergli un cero! Ero
uno studente del terzo anno di medicina, dopo il matrimonio ero divenu-
to padre di un adorabile bambino che si rivelò essere predisposto al vo-
mito. Tutti i miei maestri di pediatria furono mobilitati, si interessarono al
caso, prescrissero molto antiemetici e solidificanti alimentari. Senza risul-
tato!
In quel periodo non praticavo l’omeopatia. Figlio e nipote di medici
omeopati, mi sarei piuttosto rivolto – spirito di contraddizione giovanile
– alla medicina allopatica. Non sapendo più a che Santo rivolgermi, deci-
si di provare l’Omeopatia.
Lessi allora una delle piccole guide omeopatiche che abbondano nel-
le biblioteche familiari, al paragrafo: “Vomito del neonato”. Lessi i nomi
di due farmaci, Calcarea Carbonica e Aethusa. Li diedi a mio figlio; e,
meraviglia delle meraviglie, l’indomani il bambino non vomitava più,
ingerendo scrupolosamente anche la minima goccia di latte. Dopo 5
giorni di trattamento, non vomitò più. Inseguito, ebbi persino problemi di
peso, con mio figlio, un segno di Calcarea.
Visto ciò, non si può più dubitare della virtù del nostro metodo. Il
destino mi era stato propizio! Mi gettai allora anima e corpo nello studio
dell’omeopatia e anche delle bioterapie. Ma questa è un’altra storia!

II – ALTERNANZE MORBOSE

Ci troviamo nel pieno centro della Psora. Abrotanum è indicato in un


certo numero di stati patologici che si succedono irrimediabilmente tra
loro. Quando guarisce uno, appare l’altro.
Per esempio:
1) Alternanza di stitichezza e di diarrea. Sono proprio queste diarree che
si trovano spesso all’origine di questo dimagrimento, poiché Abrota-
num non è intollerante al latte e mantiene l’appetito.

Ü
261 Abrotanum

2) Alternanza di dolori reumatici e di diarree. Bisogna notare che Abrota-


num è un rimedio del reumatismo gottoso del polso e della caviglia.
Migliora leggermente con il movimento, si aggrava all’aria fredda.
Nella gotta, queste diarree di eliminazione sono frequenti, anche sen-
za colchicina.
3) Alternanza di disturbi cardiaci e reumatici (Cfr. Kalmia, ma i cui dolo-
ri sono erratici e che ha un cuore lento) da cui il suo intervento nel
R.A.A., malattia tubercolinica.
4) Alternanza di eruzioni cutanee e dolori articolari; (Dulcamara è un
rimedio del reumatismo che si alterna con diarree o con orticaria, ma
è un idrogenoide tipico, molto aggravato dall’umidità).

Abrotanum deve essere utilizzato alla 4 CH o alla 5 CH, con posologia


abbastanza ripetuta. Cina, Silicea saranno dei buoni complementari
come: Natrum Mur., una Tubercolina, uno Psorinum ad alte diluizioni.
262

ACTEA RACEMOSA

Actea Racemosa o Cimicifuga è un rimedio della donna, della donna


isterica o almeno isteroide la cui patologia di tipo spasmoide è centrata
sull’utero.
Passando alternativamente da una loquacità insopportabile tipo La-
chesis ad un mutismo profondo tipo Sepia, essa blocca il suo consulto.
Dovrete prendervi molto tempo per studiare il suo caso.
È soprattutto nei vari momenti della sua vita genitale, gravidanza, pe-
riodo mestruale, menopausa, che Actea Racemosa si rivolgerà a voi.
Actea racemosa è prima di tutto:

I – UN RIMEDIO DELLA DISMENORREA

1) Le mestruazioni sono abbondanti, con coaguli, irregolari e molto do-


lorose.
2) Poiché molto dolorose, sono anche estenuanti (Cfr. Cocculus).
3) Questi dolori sono spasmi del basso ventre, a livello dell’utero, delle
ovaie, che vanno da un’anca all’altra.
4) Con questa modalità fondamentale: più le mestruazioni sono abbon-
danti, più i dolori sono intensi. Actea Racemosa è sempre aggravata
dalle mestruazioni (# Lachesis).
5) Osserviamo una certa lateralità sinistra. L’ovaia sinistra è la più dolo-
rosa. Ci si associa talvolta un dolore sotto il seno sinistro. Prescrivere
Actea Racemosa dalla 4 alla 9 CH.

Ü
263 Actea racemosa

II – UNA SINTOMATOLOGIA NERVOSA MOLTO ACCENTUATA


RICHIEDE ACTEA AD ALTE DILUIZIONI, DALLA 9 ALLA 30 CH

A) Sul piano psichico: lo squilibrio è netto.


1) Una loquacità incessante, un po’ incoerente ricorda quella di Lachesis
2) alla quale seguono periodi di depressione profonda:
— con la sensazione di avere la testa immersa nella nebbia o nella
foschia.
Tutto sembra allora oscuro e confuso.
— numerose fobie: paura della morte, paura di partorire nelle donne
incinte e soprattutto paura di impazzire.
3) Questo squilibrio si caratterizza per due modalità:
— l’aggravamento costante durante il ciclo mestruale.
— soprattutto l’alternanza nettissima con lo stato psichico.
Quando Actea Racemosa soffre di un dolore fisico, reumatismo o emi-
crania, il suo equilibrio mentale migliora, il suo morale è più solle-
vato.
B) Una cefalea intensa con insorgenza in sede occipitale, che raggiunge
il vertice e poi si fissa al di sotto dell’orbita destra (Cfr. Sanguinaria,
Silicea, Gelsemium).
Questa cefalea si scatena o si aggrava durante le mestruazioni.

III – LA NUCA E LA SCHIENA DOLENTI

Cervicalgie e dorsalgie necessitano di Actea Racemosa, in modo evi-


dente.
1) Per la loro localizzazione. Sono soprattutto le vertebre cervicali e le
prime 3 dorsali, dolorose o semplicemente molto sensibili alla pres-
sione.
I dolori si aggravano in certe posizioni. Actea Racemosa è il rimedio
delle cervico-dorsalgie delle segretarie, delle dattilografe.
2) per la rigidità, le contrazioni, il carattere folgorante dei dolori che tra-
ducono gli spasmi muscolari.
3) per le irradiazioni frequenti verso la parte sinistra del collo e della
schiena.
4) aggravamento col freddo umido (Cfr. Dulcamara), aggravamento di
notte.

Ü
Actea racemosa 264

RICORDATE: Un’altra Actea, Actea spicata, viene utilizzata in omeo-


patia, anch’essa per i dolori reumatici; ma si tratta di un reumatismo che
colpisce le piccole articolazioni, dita delle mani in particolare, il polso.
Le articolazioni sono rosse, gonfie, dolorosissime se vengono toccate.
Actea Spicata è un farmaco minore rispetto ad Actea Racemosa; non
presenta quella ricca sintomatologia mentale. La si prescrive alla 3 CH o
4 CH, in posologia abbastanza frequente, soprattutto sotto forma di gocce
da bere, 15-30 gocce al giorno.
265

AESCULUS

Aesculus Hippocastanus, la castagna d’India, è il rimedio delle Emor-


roidi, in omeopatia come in allopatia. Ma la nostra sperimentazione pato-
genetica ha permesso di trarne delle possibilità medicamentose più am-
pie perfezionando le sue indicazioni in materia di trombosi emorroidarie
e portandoci a mettere a punto altri farmaci in funzione del carattere di
queste emorroidi.
Questo non impedisce ad Aesculus di restare il nostro grandissimo
rimedio delle emorroidi croniche.

I – LE EMORROIDI

Le emorroidi di Aesculus sono:


1) Brucianti, pruriginose, pesanti e pungenti. Danno la sensazione di un
retto pieno di aghi. Ma in effetti sono poco dolorose.
2) Sanguinano raramente, cosa molto importante.
3) Sono seguite da un dolore lombo-sacrale pulsante di tipo congestizio
molto caratteristico.
4) Il retto è secco e provoca stitichezza con feci dure.
5) Migliorano con i bagni freddi, si aggravano con il caldo che aumenta
la congestione.
Nella crisi acuta iperalgica, Aesculus non sarà molto efficace perché,
come abbiamo detto, non presenta dolore. Si dovrà ricorrere piuttosto a:
— Hamamelis 4 CH, emorroidi bluastre, dolorosissime, aggravate dal
minimo contatto, sanguinano facilmente e abbondantemente.
— Lachesis 4 CH, emorroidi rosse, anch’esse aggravate dal minimo con-
tatto, ma alleviate dall’emorragia; non sopportano il calore.

Ü
Aesculus 266

— Muriatic Acid 4 CH, emorroidi violacee, molo dolorose, parti-


colarmente aggravate dal contatto, sanguinano poco ma migliorano
con applicazioni calde (# Aesculus).
— In fase cronica, Aesculus ritrova tutta la sua importanza. Lo riserviamo
per le emorroidi poco dolorose, poco o affatto sanguinanti, da sommi-
nistrare in cure molto lunghe.
Nelle emorroidi dolorose distinguiamo dunque:
— i pazienti che sono aggravati dal caldo: Lachesis e Sulfur alla 4, 5 o 7
CH
— i pazienti aggravati dal contatto: Lachesis, Hamamelis, 4 e 5 CH, Aloe
4 e 5 CH, Paeonia 4 e 5 CH con grande dolore dopo aver evacuato
— i pazienti che migliorano con il caldo: Collinsonia 4 e 5 CH, (soprat-
tutto nella donna incinta), Lycopod. 5/7 CH, Rathania 4/5 CH, (anche
qui c’è dolore dopo l’evacuazione), Muriatic Acid.
— i pazienti che migliorano con il freddo: Aloe (ventre gonfio, emorroidi
a grappolo) 4 e 5 CH, Nux vomica 4/7 CH (# Lycopod.) che non san-
guina, Aesculus
Graphites 4/7 CH sarà un rimedio per le emorroidi che insorgono in
un soggetto stitico, grasso e freddoloso con feci voluminose. Kali Carb.,
molto flatulento avrà emorroidi molto pungenti e migliorerà con applica-
zioni fredde.

II – IL PLETORICO DA STASI VENOSA

Sul piano generale, Aesculus è un rimedio di pletora vascolare conse-


guente ad una circolazione venosa difettosa. Aesculus ha sempre delle
vene malate.
Ci sono alcuni sintomi che ce lo confermano:
1) Molto pesante, congestionato al risveglio e al mattino, fisicamente e
intellettualmente. Migliora durante la giornata. È l’epatico pletorico.
2) Varici e varicosità abbondanti. Aesculus 4 CH è un buon rimedio per
queste piccole varicosità che affiorano sulle cosce dei nostri cono-
scenti e li rendono tristi. Bisogna utilizzarlo in lunghe cure.
3) Dolori pulsanti e battenti nella regione lombo-sacrale. Stitichezza con
emorroidi associate. Questo dolore si aggrava camminando o alzan-
dosi dopo essere stati seduti.
4) La con gestione della vena porta e un elemento che scatena l’insor-
genza delle emorroidi, ma anche di una faringite bruciante con farin-

Ü
267 Aesculus

ge secca e purpurea a causa di distensione, senza dubbio, delle vene


esofagee. Faringite ed emorroidi si alternano. Quando appare una,
scompare l’altra.
5) Con gestione del piccolo bacino e dell’utero.
Come Helonias, Aesculus sente il suo utero battere. Si riscontra un
dolore lombo-sacrale pulsante, le vene sono difettose. Aesculus è un
rimedio del prolasso uterino.

Aesculus si deve utilizzare a basse diluizioni, 4 o 5 CH. Il suo com-


plementare naturale è Sulfur sul cui terreno egli sviluppa la sua azione.
A titolo di drenaggio, in tutti i terreni varicosi ed emorroidari, io utiliz-
zo il Gemmoterapico Aesculus Bourgeon Mac. 1 D, 25/50 gocce al gior-
no. Mi sembra maggiormente sopportato da un punto di vista epatico
rispetto ad Aesculus T.M..
L’organoterapia con Vena 4 CH o Vena emorroidaria 4 CH, i supposta
3 volte alla settimana avrà un’azione tessutale insostituibile.
Infine una pomata, come la Pomata Aesculus composto o la pomata
all’Echinacea T.M., sarà utile per la sua azione locale, antiinfiammatoria
e tonico venosa.
268

AGARICUS

Agaricus Muscarius o Amanita Muscaria, l’amanita ovolo malefico, è


un fungo di una tossicità elevata e presenta una ricca patologia neuromu-
scolare. Infatti si sa che la muscarina è un veleno della placca motrice che
unisce il nervo e il muscolo.

I – LA SINDROME NEUROMUSCOLARE

Si caratterizza per:
1) Dolori nelle varie regioni del corpo come se il paziente si fosse tocca-
to, punto, trafitto con schegge di vetro. Quindi c’è una sensazione
dolorosa di freddo pungente. Ricordiamo che gli aghi di fuoco sono
caratteristici di Apis.
2) Incoordinazione dei movimenti con andatura incerta, da ubriaco.
Agaricus è uno dei nostri rimedi dell’etilismo. In caso di ubriachezza,
somministrare una o due dosi di Agaricus 9 CH. Le mani sono goffe e
lasciano cadere gli oggetti. Spasmi, movimenti involontari, tremore,
che scompaiono durante il sonno e ricompaiono al risveglio.
Il tremore dell’alcolizzato che appare proprio al risveglio e che lo por-
ta a bere per frenarlo, sarà alleviato da Agaricus 4 CH.
3) Tremore della lingua quando la si fa tirare fuori; questo è un evidente
segno di assorbimento etilico.
4) Testa costantemente in movimento con movimenti spasmodici degli
occhi che oscillano con un nistagmo continuo.
5) Cefalea con la sensazione che un chiodo attraversi la parte superiore o
laterale della testa. Spesso viene scatenata dal lavoro intellettuale.

Ü
269 Agaricus

6) Rachide molto sensibile al contatto, soprattutto a livello dorsale (Cfr.


Actea).
7) Spasmi muscolari dolorosi degli arti, soprattutto alle gambe. Migliora
col calore del letto.

II – IL BAMBINO RITARDATO INTELLETTUALMENTE

Agaricus è uno dei grandi rimedi del bambino ritardato sul piano intel-
lettuale, quindi sul piano scolastico.
1) È un bambino che si stanca presto di studiare e che non riesce a con-
centrarsi.
2) È lento. La sua intelligenza è poco sviluppata, la sua memoria è debo-
le.
3) Utilizzate Agaricus alla 7 o alla 9 CH in cure molto lunghe, alternando
con altri rimedi di ritardo di sviluppo come:
— Calcarea Carb., rimedio costituzionale: il bambino che ritarda a
camminare.
— Baryta Carb., bambino lento in tutte le sue attività, non ha memoria
Molto sensibile al freddo. Grosse tonsille.
— I nosodi Medorrhinum e soprattutto Luesinum nei casi di ritardo
nel calcolo e nella matematica.
— RNA e DNA.
— Per quanto riguarda Rana Bufo, è un ritardato grave, molto caratte-
riale, con crisi di ira, tendenza a mordere, ripetuta masturbazione.

III – DISTURBI VASO-MOTORI – I GELONI

Agaricus 4 CH o 5 CH è un buon rimedio per i geloni delle dita ma


anche delle orecchie: danno una sensazione di bruciature come se pro-
vocati da aghi di ghiaccio; sensazione molto caratteristica.
Si aggrava col freddo.
Pulsatilla 4 CH, anch’essa indicata nei geloni, viene aggravata dal ca-
lore.
Petroleum 4 CH, si deve prescrivere nel caso di geloni poco coloriti
ma fessurati e aggravati dal freddo.
Completare con un trattamento esterno a base di pomata di Calendula
T.M. o di Echinacea T.M..
270

ALLIUM CEPA

Allium Cepa, è la cipolla. Ogni volta che sbucciate una cipolla, ripete-
te la patogenesi di Allium Cepa. Piangete, e vi scola il naso abbondante-
mente. Vi lacrimano gli occhi e il naso. Non è dunque sorprendente, per
analogia, che Allium Cepa sia il rimedio del raffreddore di testa. Ecco la
sua più importante indicazione.

LA CORIZZA ACUTA E CRONICA


1) Corizza con scolo del naso abbondante e chiaro come l’acqua. Que-
sto scolo acquoso è tuttavia molto irritante. Noterete che il bordo del-
le narici, e la parte inferiore del naso, sono rosse e scorticate.
2) Lo scolo nasale è seguito da una lacrimazione abbondante, di solito
dolce. Infatti la cipolla pizzica gli occhi, che sono rossi, brucianti, con
fotofobia, ma molto meno irritati delle narici.
3) Starnuti violenti, frequenti e ripetuti. Allium Cepa starnutisce molto, e
questo non deve sorprendere.
4) Modalità importante: questa corizza si aggrava in una stanza calda,
migliora all’aria aperta.
5) Il raffreddore è spesso provocato dall’umidità fredda, ma anche dal
polline.
Ad Allium Cepa si oppone Euphrasia officinalis. Euphrasia ha anch’es-
sa uno scolo nasale abbondante ma non irritante. Le narici e il labbro
superiore non sono dunque escoriate. Al contrario la lacrimazione di
Euphrasia, è anch’essa abbondante ed è molto più irritante di quella di
Allium Cepa. Le palpebre sono gonfie, brucianti, scorticate e appiccicate
al risveglio. La lacrimazione è permanente. La visione è disturbata e si
sbattono le palpebre per vedere meglio.

Ü
271 Allium cepa

Allium Cepa è un rimedio del naso, Euphrasia soprattutto un rimedio


degli occhi.
Euphrasia ha la modalità inversa di Allium Cepa: migliora col calore,
si aggrava col freddo e all’aria aperta.
Quindi Allium Cepa è :

A) PRIMA DI TUTTO UN RIMEDIO DI CORIZZA ACUTA, e l’esempio


più tipico e il raffreddore da fieno. Nelle riniti spasmodiche con uno
scolo abbondante e acquoso, distinguiamo i rimedi che:
1) con Allium Cepa hanno uno scolo acquoso che provoca escoria-
zioni alle narici e alle labbra:
— Arsenicum: bruciore al naso e all’occhio, migliora col calore;
— Nux Vomica: la rinite appare al mattino con starnuti frequenti e
lacrimazione. O ancora naso chiuso la notte che scola al mattino,
nell’epatico;
— Aralia Racemosa: scolo abbondante, starnutisce ma gli occhi resta-
no asciutti;
— Kali Iod.: non starnutisce, accusa dolori ai seni frontali, migliora col
calore che però lo aggrava a livello generale.
2) Hanno una rinorrea abbondante ma non escoriante, come Euphra-
sia, i seguenti rimedi:
— Sabadilla: si aggrava all’aria aperta.
— Phleum: raffreddore da fieno all’inizio della primavera (fioritura):
maggio-giugno.
— Ambrosia: fine della fioritura: (agosto-settembre)
3) Si soffiano poco il naso:
— Arundo Donax: le narici, le palpebre, l’interno dell’orecchio, e il
palato sono molto pruriginosi.
— Solidago: in un malato di insufficienza epatica.
— Sticta: ha il naso tappato con l’impressione che sia pieno e non
riesce a soffiarlo. Avverte dolore alla radice del naso. Starnutisce.
Tossisce.

B) NELLE RINITI CRONICHE CON SCOLO CHIARO, ALLIUM CEPA È


INDICATO SPESSO INSIEME A:
1) Aralia Racemosa: Starnutisce alle minime correnti d’aria. Lo scolo
ha un gusto salato. Aralia è anche un rimedio di asma: l’asma che
insorge prima di mezzanotte, o nella prima metà della notte. Se

Ü
Allium cepa 272

l’asma insorge a mezzanotte, diamo Sambucus; da mezzanotte alle


3, Arsenicum; dalle 2 alle 3 del mattino, Kali Carb.
2) Ammonium Mur.: scolo molto escoriante con perdita dell’olfatto;
si aggrava con il freddo ma migliora all’aria aperta.
3) Sanguinaria nitr.: il nitrato di sanguinarina ha uno scolo bruciante,
migliora con applicazioni calde, associate spesso ad una poliposi
nasale.
4) Tellurium, infine, è un rimedio della sciatica nella parte destra, sca-
tenata da uno starnuto o spingendo ed è aggravata dormendo sulla
parte dolorosa.

Tellurium, inoltre, ha una lacrimazione, rinorrea, migliora all’aria


aperta come Allium Cepa. Ma questo scolo ha un odore fetido, “di sala-
moia di pesce”.
273

ALUMINA

La grande caratteristica dell’alluminio diluito e dinamizzato è la aridi-


tà. Alumina è un rimedio disidratato: aridità della pelle, delle mucose
con tutte le conseguenze patologiche che ne derivano.
Alumina è anche un grande rimedio neurologico la cui patogenesi
traduce bene il tropismo nervoso. Sintomatologia mentale, paresi viscera-
li varie, paralisi muscolari degli arti, si manifestano in modo evidente.
Quando pensiamo al numero di medicazioni gastriche a base di allumi-
nio esistenti in farmacia, a tutte le batterie da cucina in alluminio, si rima-
ne perplessi sui rischi che si corrono. Un giorno o l’altro, secondo me, si
manifesterà una patologia da alluminio simile al bismuto. È la sperimen-
tazione omeopatica che mi convince di questo!

I – ALUMINA, RIMEDIO SECCO

L’aridità di Alumina, che spesso si unisce alle proprietà di paresi, pro-


voca i seguenti sintomi:
1) Sensazione di avere il naso ricoperto di chiara d’uovo coagulata, una
sensazione simile ad una ragnatela.
Baryta Carb. presenta questo sintomo, anche Graphites, Bromum e
Borax; ma le loro caratteristiche sono differenti.
2) Aridità della bocca e della gola con mucosità viscosa e aderente che
obbliga a raschiarsi la gola e a tossire mattina e sera per schiarire la
voce (4 e 5 CH).
3) Aridità del naso con secrezioni dense e crostose. Infiammazione delle
ali del naso.

Ü
Alumina 274

4) Tosse secca, aggravata al mattino, che può provocare il vomito.


5) Pelle molto secca con ispessimento delle mani dove la pelle si screpo-
la. Non traspira.
Il prurito è aggravato dal calore a letto: si gratta fino a sanguinare.
Petroleum, che è molto vicino ad Alumina sul piano cutaneo, ha un
prurito che non peggiora col calore del letto.
Anch’esso presenta delle screpolature sulla pelle.

II – ALUMINA, RIMEDIO DELLE PARESI

L’azione paretica, addirittura paralizzante di Alumina si estende a tutti


gli apparati.
1) Occhio
— Strabismo a causa della paresi dei muscoli dell’occhio. I bambini
strabici sono i pazienti di Alumina.
— visione disturbata che obbliga a stropicciarsi continuamente gli oc-
chi.
— paresi e ptosi delle palpebre superiori (dalla 4 alla 9 CH)
2) Esofago: contrazioni spasmodiche che complicano l’assorbimento de-
gli alimenti che diventa particolarmente doloroso.
3) Corde vocali: raucedine frequente dato che la gola è sempre più piena
di mucosità aderenti.
4) Vescica: deve aspettare molto e sforzarsi per urinare. Alumina è un
rimedio della prostata (4 e 5 CH).
5) Arti inferiori: instabilità, disturbi dell’equilibrio. Segno di Romberg. Si
notano addirittura disturbi paralitici con diminuzione dei riflessi.

Alumina interverrà nel trattamento di varie sindromi neurologiche


come sclerosi a placche e mielite.
In questi casi ritroverete l’aridità generale del farmaco e anche i dolori:
— dolori brucianti della regione lombare “come ci si fosse posato un
ferro caldo”.
— dolori della pianta dei piedi mentre si cammina, con la sensazione
che il suolo sia morbido, che si sprofondi in un piumino (da 7 a 30
CH, spesso con iniezione sottocutanea).

Ü
275 Alumina

III – ALUMINA, RIMEDIO DELLA STITICHEZZA


Alumina è un importante rimedio per la stitichezza. È per questo che
abbiamo voluto dedicare un paragrafo speciale a questa indicazione. Ci
ha reso, a questo proposito, dei servizi inestimabili.
Vorrei citare un aneddoto molto significativo. Quando il giovane Cha-
rette, medico da poco, si interessò all’omeopatia, si mise in contatto con
il Dott. Crepel di Parigi e andò a casa sua. Questo eminente collega, che
aveva il privilegio di curare il Presidente della Repubblica in carica al-
l’epoca, trattenne Charette a cena. Terminato il pasto, i due andarono
nello studio di Crepel per chiacchierare sull’argomento che avevano a
cuore. Crepel tirò fuori dai suoi cassetti un tubetto di granuli, lo diede a
Charette e disse: “Ecco un farmaco che mi ha dato molte soddisfazioni e
che mi ha portato fortuna. Mi ha permesso di curare una buona parte dei
miei pazienti stitici”. Si trattava di Alumina.
Non viviamo più nel secolo in cui la medicina frutta denaro, infatti il
fisco, Antimonium Crudum, sarebbe subito pronto ad assorbirlo; ma ri-
cordate che Alumina è un ottimo rimedio per la stitichezza.
Per spiegare fisiologicamente Alumina nella stitichezza, bisogna unire
l’azione disidratante e l’azione paretica del rimedio.
È una stitichezza senza il bisogno di andare di corpo e talvolta con
feci secche e dure, a piccoli pezzi; ma spesso le feci sono morbide come
l’argilla, molto aderenti, attaccate all’ano. Alumina consuma tutto il roto-
lo della carta igienica per pulirsi. Nebel lo ha ribattezzato “il malato con
poca carta”. Le feci, che siano dure o morbide, sono sempre
straordinariamente difficili da espellere. L’intestino è come paralizzato.
Per spingere, impugna il sedile del water con due mani. Deve contrarre
violentemente i muscoli addominali.
L’ano può essere irritato e sanguinare dopo aver evacuato.
Per trattare queste stitichezze, utilizzerete Alumina 4 o 5 CH, 4 granu-
li al giorno, proseguendo la cura per molto tempo per ottenere dei risulta-
ti duraturi, e se necessario per alcuni mesi.

Altri rimedi per la stitichezza:


— Causticum: meno secco di Alumina e meno efficace.
— Opium: non ha nessuno stimolo.
— Plumbum: ha spasmi dolorosi.
— Bryonia: non fa gli sforzi di Alumina.
— Nux moschata: ha molto gas
— Natrum mur: ha sete, dimagrisce, ha appetito e desiderio di sale.

Ü
Alumina 276

La prescrizione di una supposta di Mucosa di Colon 4 CH, una sera si,


una sera no, faciliterà la rieducazione intestinale.
Infine, segnaliamo che Alumina è in generale abbastanza magro. È un
soggetto triste che si lamenta e brontola.
Presenta due sintomi psichici netti:
— Il tempo passa troppo lentamente (# Argentum Nitr.)
— e soprattutto c’è l’impulso all’omicidio alla vista di un coltello o
del sangue di cui teme la presenza. Abbiamo così eliminato la fo-
bia da uno dei nostri pazienti che sveniva alla vista del sangue – e
senza penetrare negli arcani del suo psichismo – grazie solo a qual-
che dose di Alumina 30 CH.

Le mestruazioni sono scarse, estenuanti, associate ad una leucorrea


molto abbondante.
A livello di modalità, Alumina è freddoloso, peggiora col freddo, mi-
gliora col caldo. Si aggrava al mattino, quando si sveglia. Presenta una
curiosa avversione per le patate; non le sopporta.
Infine, segnaliamo una certa lateralità sinistra.
Tutto ciò vi prova che Alumina è realmente un grande rimedio.
Durante l’epoca storica dell’omeopatia, è stata correntemente utiliz-
zato. Attualmente lo è un po’ meno, e a mio avviso, è uno sbaglio.
277

AMBRA GRISEA

L’Ambra grigia è indicata nei soggetti che hanno una grandissima sen-
sibilità, in generale un bambino, una persona adulta o una donna nel
periodo endocrino difficile (pubertà, gravidanza, menopausa)

I – LO SPASMO IPERSENSIBILE

1) Basta un niente per sconvolgere e scatenare vari spasmi e sensazioni


strane;
— presenta vertigini
— il cuore sembra fermarsi, poi palpita violentemente.
— la respirazione si blocca
— impressione di sincope imminente. Il sangue smette di circolare,
una sensazione di freddo si spande per tutto il corpo. Trema un po’
dovunque. Gli arti sembrano intorpiditi.
2) La timidezza è inverosimile: non riesce a fare nulla in presenza di un
estraneo.
3) La musica provoca il pianto.
4) Migliora con l’aria fresca, peggiora col calore della casa.

Ambra Grisea, dalla 5 alla 15 CH, è un rimedio del tetano e della


spasmofilia. Agisce bene soprattutto nelle ragazze e nelle giovani donne
di tipo Pulsatilla. Ignatia lo completa perfettamente.
Moschus al contrario, anch’esso indicato nella spasmofilia, è più iste-
rico, soprattutto più sessualizzato.

Ü
Ambra grisea 278

Trattamento di una spasmofilia

1) Succhiare 4 granuli:
— la mattina:
Ambra Grisea 7 CH
— la sera:
Ignatia 7 CH
2) In un po’ d’acqua, 50 gocce:
— a mezzogiorno:
Abies Gemme Mac. 1 D, i flacone
— a cena:
Tilia Gemme Mac. 1 D, i flacone
3) Alle 17, una fiala:
— un giorno
Glauconie D 8
— il giorno dopo
Zone limbique 7 CH
4) Ogni 10 giorni, i rimedi di fondo, principalmente tubercolinici,
Pulsatilla, Phosphorus, V.A. B. alla 9 o alla 15 CH, tra gli altri.

II – CERTI SPASMI DELLA MUSCOLATURA LISCIA

Nel soggetto ipersensibile, gli spasmi dei vari organi provocati dalla
minima emozione, possono dominare il quadro clinico.
Si traducono in:
1) Aerofagia: eruttazioni, dolori vescicolari e freddo nel ventre.
2) Stitichezza: con bisogni inefficaci. L’ansia gioca un ruolo importante.
Questo è visibile nel bambino; non può andare di corpo in presenza di
qualcuno. Abbiamo visto un bambino di 2 anni che andava sul vasetto
solo quando la mamma era uscita dalla stanza. Se la mamma non lo
voleva lasciare solo, il bambino si infastidiva. Ambra grisea 15 CH ha
rimesso tutto a posto.
3) Tosse secca spasmodica, con eruttazioni, aggravata dal calore. Tossi-
sce durante le riunioni mondane dove c’è molta gente.

Il secondo rimedio di tosse con eruttazioni è Sanguinaria.

Ü
279 Ambra grisea

III – IL PRURITO VULVARE

L’ambra grigia era, un tempo, considerata un afrodisiaco. Nella sua


patogenesi, messa a punto da Hahnemann, si ritrovano:
— pruriti molto voluttuosi delle parti genitali, quindi con eccitazione
sessuale.
— aggravamento con il calore.
— spesso crea un certo tipo di eccitazione sessuale.
Ambra Grisea sarà utile per il prurito di cui soffrono talvolta le donne
adulte a causa di atrofia post-climaterio delle mucose genitali. Questo
prurito infastidisce il paziente anche perché ne prova vergogna data la
sua estrema delicatezza e timidezza. Quando questi pazienti devono par-
lare del loro problema, si sentono male!
Prescrivete Ambra Grisea 12 o 15 CH, 4 granuli tutti i giorni.
Un altro buon rimedio del prurito non ben localizzato, è Staphysagria,
ma non ci sono più legami tra Ambra Grisea e Staphysagria di quanti ce
ne siano tra Sepia e Lachesis, tra Pulsatilla e Platina. Da una parte la
dolcezza, dall’altra la tempesta!
280

ANACARDIUM

Anacardium orientale o fava di Malacca ha varie indicazioni, che inte-


ressano diversi territori organici; ma qualunque sia l’indicazione, si ritro-
va sempre una modalità straordinariamente definita, che dovrete impri-
mere a lettere maiuscole nella vostra memoria:
Il miglioramento evidente, e immediato di tutti i disturbi, mangiando.
Nessun altro rimedio ha questa modalità ad un tale livello.

I – UNA SINTOMATOLOGIA MENTALE “TIPO”

Anacardium ha una azione molto forte nella sfera mentale, sommi-


nistrato dalla 9 alla 30 CH. È una chiave della psichiatria omeopatica.
1) Perdita di memoria: dimentica i fatti di tutti i giorni: sovraffaticamento
o senescenza. Nella Materia Medica, Anacardium è il rimedio del sog-
getto che ha pochissima memoria.
2) Indecisione, abulia: Anacardium non si decide mai. È come l’asino di
Buridano. Sente in lui due volontà contraddittorie. Kent cita il caso di
un suo malato che aveva la sensazione di avere un angelo sulla spalla
destra, un diavolo sulla spalla sinistra; soffiavano alternativamente il
caldo e il freddo.
Rideva delle cose tristi, piangeva per le cose gaie, era sgradevole con
coloro che egli amava, gentile con chi detestava.
3) Ad un livello più grave, appaiono allucinazioni sensoriali e ossessive:
odore di legno bruciato, odore fecale.
4) Ad un livello ancora più grave, arriviamo alla psicosi:
— sdoppiamento della personalità con atteggiamento incoerente e
contraddittorio;

Ü
281 Anacardium

— delirio di persecuzione: si sospetta di tutti, ci si crede pedinati, si


vuole fuggire;
— delirio blasfemo: si giura e si bestemmia a intervalli deliranti. Tutti
questi malati si gettano avidamente sul cibo. Si sentono meglio
quando mangiano. Ne traggono una netta sensazione di benessere
e nei casi meno gravi, il loro problema psichiatrico viene risolto.
5) La cefalea dello studente: Anacardium è un ottimo rimedio per le cefa-
lee causate da un lavoro intellettuale. È inutile qui ricercare una sinto-
matologia mentale, tranne forse la perdita di memoria. Ma per fare in
modo che Anacardium agisca, sono necessarie 2 modalità:
— il netto miglioramento mangiando
— l’aggravamento del mal di testa con il minimo lavoro intellettuale.

II – LA SINDROME DIGESTIVA

Soprattutto a carico dello stomaco, questo soggetto vorace ha evidenti


sintomi digestivi.
1) La sindrome gastrica: Anacardium agisce nelle gastriti e nelle ulcere
dove:
a) si ritrova la fame dolorosa migliorata mangiando, classica in mate-
ria di gastrite.
b) la zona para-ombelicale corrispondente al duodeno, è dolorosa e
si accentua alla palpazione.
c) nausea e vomito migliorano mangiando
d) ma bruciori, acidità o eruttazioni sono poco evidenti.
e) un piccolo sintomo: il malato mangia e beve così velocemente, in
modo così ingordo che di solito si strozza.
2) La stitichezza
La stitichezza di questo ingordo è caratterizzata da falsi stimoli come
se ci fosse un peso nell’ano. Ha emorroidi con costrizione anale: “sen-
sazione di un cuneo di legno infilato nell’ano”. Anche in questo caso
migliora mangiando.
Questa stipsi con stimoli inefficaci potrebbe richiamare quella di Nux
Vomica, ma Nux è aggravato mangiando. Il miglioramento con il pa-
sto di Anacardium ricorda quello netto di Psorinum.
Psorinum è un soggetto debole che sente il bisogno di mangiare per
rinforzarsi. Si alza anche di notte.

Ü
Anacardium 282

Anacardium è in realtà un soggetto psorico. Sul piano fisico Psorinum


sarà un Anacardium aggravato.
Al contrario, sul piano mentale Psorinum che sente le sue forze venire
meno è certamente un depresso, cupo e malinconico; ma, grazie a
Dio, non ha lo squilibrio profondo, psiconevrotico del nostro Anacar-
dium, scompensato. Psorinum è un fisico, Anacardium è un mentale.
Ed è per questa preponderanza cortico-diencefalica che Anacardium
agisce bene solo ad alte diluizioni, dalla 9 alla 30 CH, qualunque sia
la sindrome in causa.
283

ANTIMONIUM CRUDUM

Il Sulfuro nero di Antimonio ha 2 indicazioni principali:

I – L’INDIGESTIONE DELL’INGORDO

Dopo aver mangiato troppo o bevuto troppo, il soggetto Antimonium


Crudum presenterà un certo numero di caratteristiche che assicureranno
l’efficacia del rimedio.
1) La lingua è un elemento del tutto particolare. Molto carica, è ricoperta
da una patina biancastra come se si avesse appena bevuto del latte.
Questa lingua bianca di Antimonium crudum è quasi patognomonica
del nostro medicamento. È un segno molto prezioso.
2) Il ventre è gonfio.
3) Vi sono eruttazioni, nausee, vomito e diarrea.
Le eruttazioni hanno l’odore degli alimenti ingeriti. Il vomito contiene
frammenti alimentari. La diarrea è continua, a feci semisolide, semili-
quide, con tenesmo anale abbastanza accentuato.
4) L’appetito è totalmente scomparso e le sole cose che il nostro paziente
desidera sono alimenti acidi come l’aceto e i sottaceti.

Ecco dunque la sintomatologia degli stati acuti, cioè l’imbarazzo ga-


strico: in questo caso sarà efficace Antimonium crudum 4 CH, 4 granuli
2-3 volte al giorno, per tutto il periodo della crisi; ma Antimonium cru-
dum è anche un rimedio degli stati digestivi cronici.
Abbiamo a che fare con un grande mangiatore, un vero “ghiottone”.
— È un dispeptico a digestione lenta e difficile;
— Il suo fegato è grosso e duro.

Ü
Antimonium crudum 284

— Soffre spesso di emorroidi pruriginose e trasudanti che macchiano


la biancheria.

In tutti questi disturbi cronici e acuti, un rimedio che può essere con-
frontato è Nux Vomica. È molto simile ad Antimonium crudum.
Ma la sua lingua non ha la caratteristica patina bianca; è carica soprat-
tutto alla base, di una patina giallo-verde. È molto meno ghiottone e sap-
piamo che il vomito di Nux Vomica Io allevia, perché appena ha lo stimo-
lo fa di tutto per vomitare.

II – MALATTIE DELLA PELLE E DEGLI ANNESSI CUTANEI:


IPERCHERATOSI

Antimonium Crudum è un grande rimedio cutaneo.


1) La pelle è molto spessa, indurita; ciò si nota al palmo delle mani e
principalmente alla pianta dei piedi. Tutti questi indurimenti cutanei
sono estremamente sensibili al tatto, alla pressione, addirittura dolo-
rosi. Antimonium crudum sarà il rimedio dei calli, duroni molto spes-
si, recidivanti, dolorosi. È evidente che non sarà possibile, con una
sola dose del rimedio, liberare un piede deformato di tutte le malfor-
mazioni cornee che rendono faticoso il camminare. Bisognerà utiliz-
zare il farmaco a lungo, generalmente nella dose 4 CH, 4 granuli al
giorno.
2) Unghie deformate e spesse.
3) Verruche: le verruche di Antimonium Crudum saranno dure, cornee,
dolorose e si localizzeranno preferibilmente sulle dita delle mani o
alla pianta dei piedi.
4) Infine Antimonium crudum è un rimedio delle screpolature, delle pic-
cole pustole più o meno sanguinanti che si localizzano alla commes-
sura labiale o all’angolo delle palpebre.

III – DISTURBI CONSEGUENTI UN BAGNO TROPPO FREDDO

Questo bagno ghiacciato può provocare:


1) Raffreddore;
2) Dolori di vario genere, spesso artralgie.

Ü
285 Antimonium crudum

Queste artralgie possono essere provocate dalla consumazione di


vino, in questo caso hanno la caratteristica di alternarsi con disturbi
digestivi. Per esempio, la crisi di gotta scompare quando appare il vo-
mito.
3) Cefalea che si manifesta dopo un bagno freddo (o dopo aver bevuto
vino) che cessa alla comparsa della diarrea o del vomito.
4) Spesso diarree.
5) Infine amenorrea dopo un bagno freddo.

IV – IL BAMBINO ANTIMONIUM CRUDUM

Antimonium crudum è un buon rimedio pediatrico che, a basse dilui-


zioni, tratterà i disturbi della digestione mentre ad alte diluizioni, tratterà
la psicologia infantile.
— grasso e ghiottone.
— collerico: non sopporta di essere toccato, né guardato.
Anche Chamomilla è molto collerico, ma è anche molto agitato e de-
sidera essere preso in braccio.
— detesta i bagni freddi.
— infine, e ciò riguarda piuttosto la ragazza tipo romantica, iper-
sentimentale, si aggrava la notte al chiaro di luna.

Antimonium crudum è il rimedio dei romantici. È un “Werther”,


esclusa la ghiottoneria.

V – MODALITÀ: sono essenziali:

1) L’aggravamento con i bagni freddi


2) Miglioramento con il calore sotto ogni forma
3) Aggravamento all’aria aperta
caratterizzano questo rimedio.
286

ANTIMONIUM TARTARICUM

Mentre Antimonium crudum è principalmente un rimedio digestivo,


Antimonium Tartaricum, il tartaro, emetico e diaforetico della medicina
antica, è principalmente un rimedio polmonare.
Una modalità interessante: è sempre aggravato dal calore, sia che si
tratti del calore di una stanza o semplicemente per il fatto di essere coper-
to con indumenti caldi.

I – LA SINDROME POLMONARE, ACUTA E CRONICA

Antimonium tartaricum ricopre la gamma delle sindromi polmonari,


sia che si tratti di bronchiti croniche o acute, di broncopolmoniti, di con-
gestione polmonare, di bronchiectasie. È anche un grande rimedio del-
l’asma.
Devono però esistere questi sintomi:
1) Grandi rantoli bronchiali all’ascoltazione e anche a distanza. I bronchi
sono intasati da abbondanti mucosità che provocano una respirazione
diventata rumorosa.
2) Tossisce ma non riesce ad espettorare oppure espettora poco. L’espet-
torato è difficile da staccarsi a causa della sua viscosità e per un certo
grado di paresi bronchiale.
3) A volte, tossendo, vomita più facilmente di quanto possa espettorare.
Si ritrova la caratteristica emetica del tartaro stibiato.
4) Nei casi gravi, il malato è molto indebolito, asfittico a causa della
congestione, nauseato, dalla facies ippocratica con aspetto del volto
tirato, più o meno assopito, tremolante.

Ü
287 Antimonium tartaricum

5) Antimonium tartaricum è aggravato dal calore dell’ambiente e da ciò


che lo ricopre, migliora con il freddo e stando seduto.
Carbo vegetabilis, molto vicino, è però più grave. Senega, è molto
intasato, riesce, molto più facilmente, ad espettorare. Ipeca è molto meno
colpito ed espettora meglio.
Per ordine di gravità crescente nelle malattie polmonari, avremo:
Ipeca, Senega, Antimonium, Tartaricum, Carbo vegetabilis.
In tutte queste sindromi polmonari si prescriveranno, 4, 5 e 7 CH.

II – SINTOMI DIGESTIVI UTILI DA CONOSCERE

I sintomi digestivi utili da conoscere che si integrano alla sindrome


respiratoria:
1) Nausee violente e ripetute che creano un forte stato di angoscia.
2) Vomito molto faticoso ed estenuante.
3) Desiderio di cose acide e avversione per il latte.
4) Diarrea coleriforme.

La denutrizione e l’asfissia si uniscono per giungere ad uno stato di


prostrazione, di shock con sonnolenza, brividi, polso debole e rapido.
Per cercare di stimolare nuovamente le reazioni vitali, bisogna dare
delle dosi di Antimonium Tartaricum alla 9 CH, alla 12 e 15 CH.
In queste condizioni di depauperamento fisiologico, viene in mente
Arsenicum.
C’è però una differenza:
Arsenicum migliora sempre con il calore mentre Antimonium Tar-
taricum si aggrava con il calore.
Tuttavia lo si potrà alternare con buone possibilità di risvegliare le
reazioni immunitarie.
Prima di arrivare a Carbo Veg., il nostro rimedio dell’ultima speranza.
288

APIS

Come ci ricorda Charette, Apis mellifica “l’ape”, è stata introdotta nel-


la terapia omeopatica dal Dott. Marcy di New York.
Nel 1847, egli attirò l’attenzione su questo rimedio in seguito alla cura
di un idropico i cui reni non funzionavano più. Il ripetuto assorbimento
di polvere di api calcinate, datagli da una vecchia indiana della tribù dei
Narroganssetts ristabilì la diuresi. Non garantiamo l’esattezza dell’aned-
doto, ma possiede il merito di caratterizzare il farmaco.
Una patogenesi completa di Apis mellifica fu messa a punto dagli au-
tori americani, ripresa e approfondita dal grande Hering.
Per ricordare la vera capacità di Apis, basta pensare alla puntura del-
l’ape. Il pungiglione velenoso di questo piccolo insetto provoca, quando
penetra nella nostra epidermide, una infiammazione molto acuta, bruta-
le, violenta, con edema rosato. Il dolore è pungente, bruciante, e richia-
ma un po’ la sintomatologia provocata da aghi di fuoco.
La sensazione di bruciore viene sempre aggravata dal calore sotto tut-
te le sue forme; in compenso migliora con il freddo.
Da questa analisi risulta che Apis è il rimedio delle:
SINDROMI INFIAMMATORIE ACUTE, le quali presentano sempre:

I – LE SUE CARATTERISTICHE:

1) Rapidità e violenza di esordio


2) Accompagnato da dolori brucianti e pungenti
3) Con edema localizzato o generalizzato. Quando l’edema si manifesta
nelle zone superficiali, si nota la sua colorazione rosea e non rosso
vivo.

Ü
289 Apis

4) I sintomi sono aggravati dal calore.


5) I sintomi sono aggravati dal contatto: Apis è un iperestesico che non
sopporta il contatto.
6) I sintomi sono invece migliorati dal freddo sotto tutte le sue forme.
7) Il paziente non ha sete, e questo è particolarmente importante quando
la sindrome infiammatoria si accompagna alla febbre (Cfr. Pulsatilla).
8) Si nota una predominante lateralità destra.

II – TUTTI GLI APPARATI DELL’ORGANISMO POSSONO ESSERE


COLPITI

Ma lo sono più frequentemente:


A) LA CUTE
Il gonfiore edematoso roseo è molto caratteristico dei disturbi di Apis.
Sarà un rimedio dell’allergia cutanea e soprattutto dell’orticaria. È an-
che indicato nell’eritema solare, nella rosolia, e nel morbillo.
Ricordate che Belladonna, anch’esso brutale, è molto più rosso, Rhus
Tox, rimedio dell’eczema, ha delle vescichette caratteristiche.

B) LE ARTICOLAZIONI
Apis è un ottimo rimedio dei reumatismi infiammatori acuti.
— con gonfiore ed essudazione
— l’articolazione colpita è calda, rossa, dolorosa e bruciante.
— l’aggravamento al contatto, la brutalità dei sintomi lo distinguono
da Bryonia, altro grandissimo rimedio dell’artralgia.
Bryonia al contrario può essere molto lento, migliora con la forte pres-
sione. Ma come Apis, Bryonia si aggrava con il movimento e con il
calore. Bisogna quindi imparare bene a distinguerli.

C) L’APPARATO RESPIRATORIO: L’EDEMA DELLE MUCOSE È MOLTO


IMPORTANTE
— L’ugola è gonfia. Pende come il batacchio della campana o come
un sacchetto d’acqua semitrasparente tra i due pilastri del velo pen-
dulo.
— La gola è rossa come verniciata.
— Una violenta sensazione di bruciore e di puntura.
— Non ha sete.

Ü
Apis 290

È dunque un rimedio d’angina i cui dolori vengono aggravati ingeren-


do bevande calde.
È anche un rimedio di edemi della glottide e di allergia respiratoria:
— soffocamento con sensazione di non poter riprendere il respiro,
come se ogni inspirazione dovesse essere l’ultima
— tosse secca, bruciante, che scuote il torace
— non sopporta alcun contatto né alla gola né al petto.

D) L’OVAIO
Dolori pungenti, violenti dell’ovaio destro si associano spesso alla di-
smenorrea (ovaio sinistro: Thuja, Lachesis). Apis è ben indicato nelle
cisti dell’ovaio in fase iniziale.

E) GLI OCCHI
Palpebre gonfie, rosse, dolenti. L’edema predomina nelle palpebre in-
feriori. (In quella superiore: KaIi Carb.).
Lacrimazione abbondante e bruciante.

F) I RENI
Il malato urina poco Apis è un rimedio di nefrite. La minzione provoca
un senso di bruciore e le urine contengono albumina.

III – POSOLOGIA

Apis, rimedio acuto, verrà utilizzato a basse diluizioni, alla 4 CH, 5


CH. Nei dolori reumatici, lo utilizzeremo in fiale iniettabili sotto cute alla
D 8. Le diluizioni verranno ripetute frequentemente nella giornata.
Notate che Apis sviluppa di più questi sintomi nel tubercolinico e il
suo grande complementare sarà Natrum Mur.
Apis è l’acuto di Natrum Mur. che ne è il cronico, mentre Belladonna
è l’acuto di Calcarea Carb., talvolta di Sulfur.
Apis è aggravato dal calore e dal contatto; migliora con applicazioni
fredde.
291

ARANEA DIADEMA

Con Aranea diadema, il ragno “à crix papale”, (ragno del diadema)


ospite ben Conosciuto delle siepi di campagna la cui ragnatela scintilla
rosea alla luce del mattino, entriamo in una certa sintomatologia che ri-
guarda l’“acqua”.

I – ARANEA DIADEMA È UN GRANDE RIMEDIO


DELL’IDROGENOIDISMO

Tutti i suoi disturbi vengono scatenati o aggravati dall’umidità, sotto


tutte le sue forme: acqua, tempo umido, freddo, vivendo e dormendo in
un appartamento umido, o ancora con i bagni freddi.
È inoltre un idrogenoide congelato.
Ha freddo fino al midollo osseo. Non riesce a riscaldarsi. Natrum
Sulf., altro grande idrogenoide, è molto freddoloso.
Aranea diadema interverrà dunque nel trattamento di tutti i disturbi
nella genesi dei quali l’umidità occupa il posto più importante.

II – I REUMATISMI ARTROSICI

I dolori di Aranea diadema hanno le seguenti caratteristiche:


1) Sono dolori che risiedono nelle braccia per quanto riguarda gli arti
superiori, nelle tibie per gli arti inferiori e che ricompaiono a intervalli
regolari. Con Aranea diadema, c’è una netta periodicità.
2) Ci possono essere forti dolori ai talloni, più precisamente a livello del
calcagno.

Ü
Aranea diadema 292

3) Al mattino, al risveglio, addirittura la notte, le braccia e le mani sem-


brano gonfie, molto dolorose. Con Aranea diadema, abbiamo un ri-
medio di acroparestesie notturne.
4) Infine, Aranea diadema ha una certa preferenza per la parte destra del
corpo.

III – ALTRA INDICAZIONE MOLTO IMPORTANTE: LE NEVRALGIE

Si tratta di nevralgie causate o nettamente aggravate dall’umidità e dal


freddo umido.
1) Dolori molto forti si manifestano sempre alla stessa ora. Si rileva que-
sta nozione di periodicità e di regolarità molto caratteristica di Aranea.
2) Sono aggravati dall’umidità, talvolta migliorati dalla forte pressione.
Un po’ come Bryonia.
3) Sono accompagnati da una sensazione di gonfiore nella zona interes-
sata. L’impressione di avere un arto gonfio, senza che voi possiate
obbiettivare l’esistenza di edemi, deve attirare la vostra attenzione su
Aranea;
4) Queste nevralgie si manifestano di preferenza su:
— il territorio del trigemino
— il cubitale
— il tratto dei nervi dentali.

Aranea diadema sarà utilizzato alla 4 o 5 CH, con indicazioni precise.


Quando i fenomeni dolorosi sono predominanti, non esitate ad usare la 7
o la 9 CH.
Allo stesso modo, nel trattamento del terreno idrogenoide, utilizzare
la 9 CH in dosi con posologia distanziata.
Esiste un altro grande rimedio dell’idrogenoidismo: Dulcamara. Que-
st’ultimo presenta delle alternanze tra disturbi articolari e disturbi cuta-
nei o digestivi ben evidenti, che lo differenziano da Aranea. Inoltre, si
nota una netta lateralità sinistra.
293

ARSENICUM IODATUM

Arsenicum Iodatum – ioduro di arsenico – è un rimedio più di stati


cronici che di stati acuti.
Possiede le proprietà dell’Arsenico e dello Iodio, ha la debolezza del
primo e il dimagrimento rapido con appetito mantenuto del secondo. Sul
piano diatesico, si integra allo stesso tempo con il tubercolinismo e con il
cancerinismo.
Dal tubercolinismo prenderà il suo tropismo verso l’apparato respira-
torio. Al cancerinismo appartengono le adenopatie indurite e gli induri-
menti mammari della sua patogenesi.
Infine, ha un’azione molto interessante sul cuore delle persone adulte,
in stato di insufficienza; si chiamava un tempo “miocardite senile”.

I – ARSENICUM IODATUM E L’APPARATO RESPIRATORIO

In tutte le malattie respiratorie, l’azione di Arsenicum iod. si manifesta


con:
— secrezioni dense, brucianti, escorianti, fetide (Cfr. Arsenicum)
— giallastre: Arsenicum iod. è un rimediò che ha un espettorato e un
muco giallo.
A) BRONCHITI CRONICHE
1) Questo bronchitico che si trascina da anni in queste condizioni è stan-
co, dimagrito.
2) Tossisce molto
In certi momenti questa tosse è secca e dolorosa perché provoca bru-
ciori e una sensazione di avere una piaga viva nella laringe. In altri
momenti, però, espettora abbondantemente; l’espettorato ha le carat-

Ü
Arsenicum iodatum 294

teristiche di tutte le secrezioni di Arsenicum Iod.: giallo verdastro, bru-


ciante e viscoso, abbastanza difficile da espellersi.
3) La dispnea è forte in relazione con l’ingombro polmonare e un certo
grado di cuore polmonare cronico.
4) Il paziente affannato ricerca l’aria fresca – modalità di Arsenico – ma è
freddoloso, teme il freddo – modalità ancora di Arsenico -. Migliora
con il calore – sempre modalità di Arsenico. Il troppo caldo, però lo
infastidisce: ecco che ritroviamo l’azione iodio. Infatti Arsenicum Iod.
detesta le temperature estreme: il freddo troppo rigido, e il caldo trop-
po torrido.
Tra i bronchitici cronici che espettorano molto, e più o meno infetti,
troviamo anche:
— Stannum, con espettorato giallo ma dolciastro, grasso, più facile da
espellersi, con una sensazione molto curiosa di debolezza nel pet-
to ad un punto tale che Stannum, dopo aver tossito, non può pro-
nunciare una sola parola. Stannum, è anche un rimedio spesso
tubercolare. Mentre Arsenicum Iod. è un tubercolinico che forse,
non sarà mai un tubercoloso.
— Hydrastis ha un espettorato giallo, molto vischioso ma meno irri-
tante.
— Kreosotum: l’espettorato è molto irritante, più o meno emorragico
e soprattutto molto fetido.

B) LE RINITI CRONICHE
Arsenicum iod. è un rimedio della rinorrea cronica con escrezioni
giallo-verdastre, dense, brucianti, escorianti.
È molto vicino a Kali Iod. Come lui si aggrava con il freddo; ma il
miglioramento con il calore è meno netto. Infatti Arsenicum iod. non
ama le temperature estreme: un clima moderato gli si addice perfetta-
mente.
In tutte queste sindromi respiratorie, la 4, la 5 CH si adattano bene in
trattamenti lunghi.

II – IL CUORE SENILE

Arsenicum iod., 4 o 5 CH è un buon tonico del cuore stanco nelle


persone adulte.

Ü
295 Arsenicum iodatum

1) È un cuore troppo rapido con extrasistoli. Il polso è debole, la disp-


nea intensa.
2) Il dimagrimento abbastanza rapido, il mantenimento di un buon
appetito, il bisogno di aria fresca rappresentano Arsenicum iod.
In questi casi Arsenicum iod. 4 CH, 4 granuli prima di dormire – ecco
la nostra abituale prescrizione – ci ha dato dei risultati ottimi, talvolta più
soddisfacenti della soluzione di digitalina al 1/1000, senza i rischi mio-
cardici di intossicazione cumulativa. Il rallentamento e il regolamento
del polso traducono l’attività del rimedio che, se dovesse fallire, lascereb-
be, evidentemente il posto alla digitale.

III – L’INDURIMENTO GANGLIONARE, L’INDURIMENTO


DELLA MAMMELLA

Ritroviamo qui le indicazioni tubercoliniche e canceriniche del ri-


medio.
1) Ipertrofia ganglionare, con gangli induriti, indolori che si formano len-
tamente ma non regrediscono spontaneamente, in un soggetto – gene-
ralmente adulto – magro: tubercolinismo, cancerinismo.
2) Nodosità dure al seno: eccoci nel cancerinismo, se non nel cancro.
Siete indotti a mettere in opera, in questi casi, tutti i nostri mezzi di
trattamento e di diagnostica moderna.

Le prescrizioni di dosi distanziate, Arsenicum Iod. 7 o 9 CH, però


aumentano, quando si associano ad altri rimedi diatesici, la resistenza del
terreno, consolidando e allargando le indicazioni dei trattamenti classici.
Arsenicum iod. è per noi, un buon rimedio del terreno cancerinico.
296

ARUM TRIPHYLLUM

Roncone di Virginia ha una polarità marcata per le vie aeree superiori:


naso, gola, trachea.

I – LE LARINGITI ACUTE O CRONICHE SONO L’INDICAZIONE PIÙ


IMPORTANTE DI ARUM TRIPHYLLUM

Si tratta di una sindrome molto netta:


1) Bruciori dolenti e sensazione di avere la gola e la laringe ferite.
2) E soprattutto raucedine, con voce smorzata e mutevole. Questa rauce-
dine può essere osservata sia:
a) durante una laringite acuta infettiva, es. febbrile. Il bruciore di gola
si estende rapidamente alla trachea addirittura ai polmoni e più
precisamente al polmone sinistro, perché Arum presenta una late-
ralità sinistra.
b) sia a causa di stanchezza vocale. Arum è un rimedio della raucedi-
ne, dell’afonia degli oratori, dei cantanti, degli attori. La raucedine
predomina al mattino, come per Causticum. Causticum, però, non
presenta dolore e migliora parlando mentre Arum al contrario si
aggrava.
La voce è incerta e mutevole. La laringe è dolente. Siamo molto vicini
ad Argentum Nitricum, ma in materia di afonia degli oratori Arum è più
affidabile rispetto a questo grande rimedio.
Prescriveremo quindi Arum alla 4 CH, 4 granuli ogni ora o ogni 2 ore,
distanziando mano a mano che appare un miglioramento clinico.

Ü
297 Arum triphyllum

II – SINDROMI FEBBRILI VARIE,


che vanno da un’influenza banale al tifo

1) Con prostrazione e agitazione fisica e mentale.


2) Temperatura elevata e viso congestionato.
3) Lingua arrossata, come verniciata.
4) Sensazione di irritazione con molto bruciore della gola e disfagia.
5) E soprattutto: labbra secche, brucianti, continuamente morse dal ma-
lato. Si tira tutte le pellicine fino a farsi sanguinare malgrado il dolore
che ne deriva.
6) Naso con pelle viva; il malato si gratta costantemente l’interno delle
narici fino a farle sanguinare.
Un grande sintomo di Arum Triphyllum, nel malato più o meno pro-
strato ma agitato, è caratterizzato dal grattarsi le labbra, scorticarsi il naso
fino a farlo sanguinare, con movimenti incessanti delle dita.
Ricordate infine che in tutta questa sintomatologia che si tratti di larin-
gite, di raucedine, di sindromi influenzali o tifoide, Arum Triphyllum è
aggravato dal calore.
298

BAPTISIA

Baptisia Tinctoria, l’indaco selvaggio proveniente dagli Stati Uniti, è


un rimedio di stati di shock molto acuti, molto gravi.
È indicato nelle infezioni gravi, dove le riserve dell’organismo sembra-
no finite, dove c è un esaurimento delle difese vitali. Viene indicato an-
che in certe grandi sindromi psichiche.

I – GLI STATI INFETTIVI

Sono stati infettivi gravi che appaiono ed evolvono velocemente. La


febbre si alza rapidamente in un malato che appare rosso e congestiona-
to.
Infezioni bucco-faringee, infezioni intestinali, malattie infettive o vira-
li nella loro forma “fulminante”, come l’influenza, le pneumopatie, la
scarlattina, morbillo, richiedono Baptisia
L’antibioticoterapia indispensabile sia essa curativa o di copertura,
non è il nostro rimedio. Baptisia permetterà a volte al malato di superare
il momento difficile malgrado la prescrizione di un antibiotico ben indi-
cato che non agisce.
A condizione, evidentemente di prescrivere Baptisia su certi sintomi
precisi.
1) La fetidità di tutte le secrezioni ed escrezioni: alito (chi ha sentito l’ali-
to di Baptisia non lo dimentica più!), saliva, feci, urine, sudore.
2) La prostrazione, l’aspetto ebete e tuttavia l’estrema agitazione nel let-
to del malato malgrado questo abbrutimento completo. Il malato è
rosso, stuporoso, con l’occhio fisso, indifferente a tutto. Tuttavia si
muove senza pace.

Ü
299 Baptisia

3) Questa agitazione è provocata da una sensazione di indolenzimento e


di rottura, di lividi sparsi. Tutti i muscoli sono dolenti. Il malato non
sopporta di essere toccato.
4) Rifiuto di nutrirsi: passano solo i liquidi. Desiderio di acqua fresca. È
evidente nelle lesioni bucco-faringee dove la gola è ricoperta di picco-
le ulcerazioni dolorosissime, dove la lingua prima molto sporca, di-
venta rossa e secca con placche nerastre che prendono l’aspetto chia-
mato “lingua di Pappagallo”.
5) Nelle forme intestinali, si notano diarree fetide, spossanti ma indolori.
Le feci possono divenire emorragiche, molto nere.
6) La febbre è alta, con brividi multipli.
7) Macchie livide, di prognosi severa, possono apparire su tutto il corpo.
In tutti questi stati, dove il malato appare profondamente “inson-
nolito”, completamente prostrato, utilizzare Baptisia 4 CH, ogni ora (fate
sciogliere un tubetto di granuli in una bottiglia di acqua e datene un cuc-
chiaio ogni sera) distanziando a mano a mano che si nota un migliora-
mento.
RICORDATE: Baptisia fu un rimedio storico omeopatico del tifo.
È INDISPENSABILE DIFFERENZIARE CERTI RIMEDI.
In questo caso c’è una certa urgenza; bisogna quindi sapere scegliere e
utilizzare i rimedi affidabili, eliminando i superflui.
Devono esistere quindi nella valigetta del medico omeopatico che
viene chiamato al capezzale del malato:
1) I rimedi rossi (come Baptisia)
Belladonna: non ha un aspetto stuporoso. È rosso, agitato, con midria-
si, iperestesia di tutti i sensi.
Arnica: ad alte diluizioni, 15/30 CH è indicato nel soggetto rosso, agi-
tato, a causa dei suoi indolenzimenti; ma ha una netta tendenza emor-
ragica e la punta del naso è ghiacciata. Muriatic acidum: dopo un pe-
riodo agitato, Muriatic acid. non si muove più, sprofondato nel suo
letto, borbotta, ha un aspetto ebete ed è molto rosso.
Gelsemium: è un abbrutito, ma non ha sete, non è fetido e soprattutto
non si agita, benché tremi molto.
2) I rimedi di un pallore terreo:
Arsenicum: agitatissimo, molto ansioso, del tutto indifferente, non è
confuso, con tutti i suoi bruciori è il suo desiderio di aria fresca. (4 e 5
CH).

Ü
Baptisia 300

Rhus tox: molto agitato con brividi, meno grave di Arsenicum (15-30
CH).
Pyrogenium: indicato nelle sindromi infettive. È un rimedio passe-par-
tout che va bene sia nelle piccole che nelle grandi infezioni virali o
batteriche, alla 4 o 5 CH, 1 o 3 volte al giorno; ma non presenta ancora
la profondità di azione di Baptisia o di Arsenicum.
Carbolicum acidum: è un Arsenicum non agitato e meno profondo.

II – LA SINDROME PSICHIATRICA

I sintomi psichiatrici di Baptisia si osservano nei grandi stati febbrili.


Ed è qui che Baptisia agirà meglio.
Niente impedisce, però, di sceglierli come tali al di fuori di ogni sin-
drome infettiva.
C’è una via di ricerca psichiatrica interessante.
1) Stato depressivo evidente con indifferenza a tutto. Non può né fissare
la sua attenzione, né pensare; il depresso indifferente però è molto
agitato.
2) Stati deliranti con agitazione, sensazione di essere sdoppiato o triplo.
3) Pensa che la sua testa, i suoi arti, il suo corpo siano separati. Si agita
per riunire i suoi arti dispersi.

Utilizzate le 15 e 30 CH ogni giorno.


Il delirio di Hyoscyamus, altro rimedio psichiatrico, è molto più agita-
to, eccitato, quello di Stramonium più furioso.
301

BERBERIS

Berberis vulgaris – il crespino – è un rimedio del rene e del fegato, più


precisamente delle loro vie escretrici.
È indicato nelle litiasi renali e vescicolari e nella loro manifestazione
clinica: le coliche renali ed epatiche.

I – IL RENE

A) ACUTO: la colica renale


I segni clinici sono molto conosciuti. Si ritrovano nella patogenesi di
Berberis
1) Violenti dolori a livello della loggia renale, lancinanti ed estrema-
mente violenti.
2) Dolori irradianti nei testicoli e nello scroto.
3) Dolori che si irradiano verso le cosce e le anche, quindi discen-
denti.
4) Tutti questi dolori sono aggravati dalla minima scossa, dal minimo
movimento o dalla posizione eretta.
Il riposo, l’immobilità al contrario li migliorano.

Questi sintomi sono molto banali in materia di coliche renali. Ricorda-


tevi che una volta fatta la diagnosi, sia che il dolore dipenda da un
calcolo, visualizzato dall’urografia o da una semplice eliminazione di
sabbie urinarie, Berberis agirà bene.
Ancora meglio se si tratta di una colica sinistra, perché Berberis ha una
netta lateralità sinistra in fatto di rene.

Ü
Berberis 302

Altri rimedi possono essere utili nelle crisi di colica renale, le loro
proprietà antalgiche stupiscono.
Citiamo Colocynthis, anch’esso, con lateralità sinistra, migliora con la
forte pressione e stando piegata in due; Pareira Brava, senza lateralità,
ma che ha un costante bisogno di urinare. Però nessuno di loro ha
l’estremo aggravamento di Berberis col minimo movimento, che dal
canto suo, non migliora con la pressione.
È utile in queste crisi di colica renale, utilizzare Berberis alla 4 CH, sia
solo, sia alternato con Colocynthis o Pareira 4 CH ogni quarto d’ora,
distanziando la posologia man mano che si nota un miglioramento
clinico.

B) CRONICO: l’eliminatore di sabbia con le urine.


Berberis, a basse diluizioni, è un buon drenaggio renale.
Si addice per tutti coloro che eliminano correntemente o a crisi, una
sabbia rossastra, costituita da urati o da ossalati; con un sintomo fre-
quentemente associato: dolori lombari irradiati alle cosce.
Altri rimedi hanno questa eliminazione di sabbia rossa: per esempio i
due grandi Lycopodium e Sepia.
Lycopodium è più un epatico che un renale, con la sua lateralità de-
stra. Non soffre di reni;, ma Berberis è un buon rimedio complementa-
re di Lycopodium e potrà essergli associato come drenaggio.
Quanto a Sepia, si ritrova questa sabbia rossa associata a lombalgie;
ma Sepia ha una fisionomia particolare che Berberis non ha, e sempre
per questa indicazione, Berberis è un buon drenaggio di Sepia renale.
Per un drenaggio renale, prescriveremo Berberis 15/30 gocce al gior-
no, dalla 3 D alla 3 CH.

II – IL FEGATO

A) ACUTO: la colica epatica.


Abbandonando la sua lateralità sinistra, Berberis “funziona” meravi-
gliosamente per alleviare una crisi di colica epatica.
1) Dolori acuti al livello della colecisti e del lobo sinistro del fegato.
2) Insorgenza brutale, immediatamente intensa.
3) Irradiante alle false costole.
4) Aggravata dalla minima scossa e dal minimo movimento.

Ü
303 Berberis

5) Non sopporta il contatto.


6) Il subittero e le feci bianche sono frequenti.

Sono i sintomi abituali della colica epatica. Prescrivere Berberis 4 CH,


4 granuli ogni quarto d’ora, distanziando man mano che si nota un mi-
glioramento clinico.
Altri rimedi di colica epatica:
— China 4 CH: molto gonfio. Si associa con Berberis
— Colocynthis, Magnesia Phosphorica, Bryonia alla 4 CH: tutti e tre mi-
gliorano con la pressione forte.

B) CRONICO: la discinesia biliare.


Sono pazienti che soffrono frequentemente alla colecisti.
1) Con dolori penetranti nell’ipocondrio destro (molto più di Lycopo-
dium).
2) Aggravamento con il movimento, le scosse, la pressione;
3) Numerosi disturbi digestivi con rigonfiamento;
4) Costipazione, con feci pallide e diarrea.
5) Le emorroidi con bruciori perianali talvolta fistola associata.
6) Un sintomo curioso che si può trovare in un gran numero di indicazio-
ni di Berberis, ma soprattutto negli epatici e nei colecistopatici: una
saliva densa, lanuginosa, schiumosa, con bocca secca.

4 CH, 5 CH, 7 CH in cure prolungate, danno, nei casi cronici, degli


eccellenti risultati.
Berberis sarà allora associato ai grandi policresti: Lycopodium, Sepia,
Sulfur, prescritti come rimedi di fondo.
304

BORAX

Borax è un rimedio che riguarda due organi cavi:


— la bocca: afte
— l’utero-vagina: dismenorrea e leucorrea

Due sono le modalità che danno a Borax un aspetto così particolare


che interverrà in numerose sindromi diverse, ma dove giustamente si tro-
vano queste modalità molto caratteristiche.
Sono queste che noi studieremo per prime perché diamo a Borax una
fisionomia originale.

I – LE DUE MODALITÀ DI BORAX

1) Borax si aggrava in modo netto con ogni movimento, con tutte le po-
sizioni dove il corpo si trova piegato verso il basso.
Per esempio, quando si sporge in avanti, o scendendo le scale oppure
chinandosi per allacciarsi le scarpe, raccogliendo un oggetto.
Ecco una grande modalità che richiede necessariamente la pre-
scrizione di Borax
Così, dalla 9 CH alla 30 CH (non esitate a salire) sarà un rimedio di
vertigini che appaiono ogni volta che ci si piega in avanti. È frequente
negli adulti a causa di insufficienza vertebro-basilare.
2) Una ipersensibilità di tutti i sensi tale che si sobbalza al minimo ru-
more.
Borax è un agitato, che non può restare in un posto, irritabile, passa
dal pianto al riso e viceversa, balza al minimo rumore.

Ü
305 Borax

Questa seconda modalità che si associa spesso alla prima, fa di Borax


un rimedio che anche ad alte diluizioni ci ha dato grandi soddisfazioni:
nella pratica pediatrica per esempio, per calmare i bambini agitati.
Borax, dalla 9 alla 30 CH, è il rimedio del neonato ipernervoso, che
sobbalza e piange se sente rumore, urla non appena lo si spinge un po’ in
avanti. Non è proprio il caso cullarlo!
Questo bambino è magro, ha una pelle malsana: ogni piccola piaga
suppura, come Hepar Sulfur, che non ha questo aggravamento piegato in
avanti e che è molto freddoloso. Silicea, magro e nervoso, è anche lui
molto freddoloso, ma meno agitato.
Si ritrovano in Borax bambino delle afte orali, ma anche diarree bru-
cianti con una piccola particolarità: cattivo umore e grida prima di eva-
cuare, euforia e sorrisi dopo.
Borax, infatti, è il grande sedativo del bambino luesinico. Non lo con-
fondete con Chamomilla se vi ricorderete che Chamomilla si calma non
appena lo si prende tra le braccia, mentre con Borax è il contrario.
Agirà altrettanto bene negli incubi notturni di questi bambini.

II – LE AFTE

Ecco la grande indicazione di Borax


Tutte le forme di afte, dolorose, brucianti, richiedono Borax
Lo si prescrive alla 4 o 5 CH, in cure di lunga durata per le afte a
ripetizione.
Nell’aftosi cronica che è una affezione lunga e difficile da trattare, io
utilizzo anche un litoterapico Ulexite D 8, minerale di boro diluito e di-
namizzato.
Sulfuric acid è anch’esso un rimedio di aftosi recidivante. Presenta una
gravità superiore a Borax: ulcere profonde, alito fetido.
Nel trattamento delle aftosi recidivanti, bisogna associare i rimedi del
terreno, della serie luesinica particolare:

III – LA DISMENORREA DI BORAX

1) Le mestruazioni sono anticipate, molto abbondanti


2) Molto dolorose con spasmi uterini.
Queste coliche possono iniziare prima delle mestruazioni e prolun-
garsi dopo

Ü
Borax 306

— sangue generalmente molto nero


— dolori che migliorano con la pressione forte
Borax verrà prescritto alla 4 e 5 CH.
Chamomilla, Crocus e Caulophyllum sono molto vicini in questa dis-
menorrea, con mestruazioni abbondanti e di sangue nero.

Trattamento di un’aftosi

1) Succhiare 4 granuli:
— Mattina tutti i giorni: Borax 4 CH
— Sera un giorno: Mercurius 4 CH
— il giorno dopo: Sulfuric acid 4 CH
2) In caso, in un po’ d’acqua:
— Mattina: Ribes B. (Mac. Glic.), 1 D, 1 flacone
— Cena: Carpinus B. (Mac. Glic.), 1 D, 1 flacone
3) Alle 17, una fiala:
— un giorno: Ulexite D8
— il giorno dopo:
Mucosa orale, 4 CH Surrenale, 4 CH
4) Ogni 10 giorni una dose:
Arsenicum 9 CH
Sulfur, 9 CH
Luesinum 9 CH

IV – LA LEUCORREA DI BORAX

È molto abbondante e densa “come la chiara di un uovo” dando local-


mente una sensazione di intenso calore.
Borax 4 e 5 CH è il rimedio delle tricomoniasi e delle candidosi vagi-
nali, da associare evidentemente ad un trattamento locale anti-infettivo.
Una leucorrea tanto viscosa quanto abbondante si ritrova in Bovista,
ma le sue mestruazioni molto abbondanti, quasi emorragiche, non sono
dolorose, e in Alumina, ma le sue mestruazioni non sono né abbondanti
né dolorose.
307

BROMUM

Come lodum, Bromum è un alogeno (i 3 alogeni: il Fluoro, che è gas-


soso, il Bromo e lo Iodio). Sarà dunque vicino a lodum sul piano patoge-
netico. Come lui, sopporta male il calore.
Volatile, provoca vapori irritanti per l’apparato respiratorio. I numero-
si sintomi della sua patogenesi interessano dunque il naso e i polmoni.
Ha una lateralità sinistra.
Bromum ha un sintomo eziologico molto netto che è opportuno valo-
rizzare per il fatto che, tutti noi medici omeopati, diamo ai sintomi ezio-
logici una grande importanza.
Bromum è il rimedio di:

I – TUTTE LE SINDROMI INFIAMMATORIE RISULTANTI DA UN


RAFFREDDAMENTO DOPO AVER AVUTO TROPPO CALDO

— In particolare nella freschezza serale dopo una giornata calda. Posso-


no essere: un raffreddore, una bronchite, una cefalea, una nevralgia,
una laringite, coliche diarroiche, reumatismo.
— E tutti questi casi si accompagnano ad una concomitanza molto signi-
ficante di Bromum: stanchezza, apatia, a volte prostrazione profonda.
Questa apatia di Bromum lo differenzia da Aconitum o da Belladon-
na, altri rimedi dei postumi da freddo, che sono però stenici e conge-
stizi.
— L’apatia e la stanchezza sono, del resto, segnalate nella tipologia di
Bromum Il rimedio si addice ai soggetti biondi grassi e linfatici.
— La cefalea di Bromum è una vera emicrania che risiede in tutta la metà
sinistra del cranio, compreso l’orecchio è la sua zona posteriore.

Ü
Bromum 308

— Si accompagna a vertigini. È aggravata dal calore del sole e miglio-


rata dall’ombra.

II – APPARATO RESPIRATORIO

Bromum è un rimedio della grande irritazione respiratoria e degli spa-


smi.
1) Laringiti e tracheiti, più precisamente laringite stridula:
— Raucedine aggravata la sera (al mattino: Causticum),
— con sensazione di una piaga in gola, peggiore a sinistra e con la
sensazione che l’aria inspirata sia fredda.
— Spasmo della glottide che si aggrava entrando in una stanza calda e
nella prima metà della notte.
— Analogamente, altri rimedi delle laringiti acute:
Aconitum: più agitato, più ansioso.
Sambucus: tosse con rantoli umidi che si manifestano verso mezza-
notte.
Spongia: miglioramento con bevande calde (Bromum è migliorato
invece dalle bevande fredde).
Hepar Sulfur: è aggravato verso mezzanotte.
2) Asma e polmoniti soffocanti, molto dispneizzanti.
Il Dott. Rouy ne fa quasi uno specifico della crisi di asma molto soffo-
cante.
— Tosse secca, tipo crup, spossante,
aggravamento la sera prima di mezzanotte;
aggravamento entrando nella casa riscaldata.
— Intercalata da bruschi attacchi di soffocamento come se si respiras-
sero vapori di zolfo.
— Una particolarità: l’asma migliora in riva al mare o più preci-
samente quando si passeggia sul mare.
Abbiamo guarito così un vecchio asmatico basandoci su questo sinto-
mo, durante una crociera al Capo Nord: niente asma tra uno scalo e l’al-
tro, crisi ogni volta che metteva piede a terra!
Bromum sarà così il rimedio del marinaio che ha la sua crisi di asma
quando sbarca a terra!
La 4, 5, 6 e 9 CH vanno bene.

Ü
309 Bromum

III – GONFIORE E INDURIMENTO GHIANDOLARE

1) Predominante a sinistra,
2) Interessa talvolta il testicolo e I’ovaia, a volte il seno, la parotide è le
ghiandole salivari, i gangli linfatici.
3) La tiroide può essere colpita. Bromum è un rimedio del gozzo duro.
lodum è generalmente più magro.
4) La ghiandola è dura, poco dolorosa, senza suppurazione.
5) Lo stato generale, soprattutto le adenopatie sono migliorate dal clima
marino.

Bromum è un rimedio tubercolinico la cui azione sarà sostenuta dalla


prescrizione di Tuberculinum.
Gli indurimenti ghiandolari lo ricollegano così al Cancerinismo dove
si ritrovano Conium e Lapis alb..

DA RICORDARE

Anti-infiammatori dopo un raffreddamento rapido:


1) gli agitati, arrossati, stenici, ipertermici:
Aconitum
Belladonna
2) gli apatici, poco coloriti, astenici, a temperatura modesta:
Ferrum Phos.
Bromum
310

CACTUS

Cactus Grandiflorus (arbusto originario del Messico e della Giamaica),


è un rimedio essenzialmente cardiaco, vascolare, coronarico, con un sin-
tomo particolare che Io caratterizza perfettamente:

I – INTENSA SENSAZIONE DI COSTRIZIONE DEL CUORE COME PER


UNA MORSA, UNA MANO DI FERRO CON IRRADIAZIONE
DOLOROSA IN TUTTO IL BRACCIO SINISTRO

Siamo nel campo delle gravi coronariti, angor, addirittura infarto. Esi-
stono l’aggravamento stando coricato sul lato sinistro, il miglioramento
respirando aria fresca, ma sono notevolmente minori accanto alla preva-
lenza della sindrome costrittiva.
Analogamente, nel caso specifico, la paura di morire, il pallore, le
sudorazioni fredde sono banali.
Siamo in piena emergenza medica. Insieme a Cactus, è necessario far
intervenire la terapia classica.
Per prescrivere Cactus non è però necessario aspettare questo stato
gravissimo.
Tutti gli stati cardiaci, nei quali si ritrova questa sensazione di costri-
zione, ma in parte attenuata, con intorpidimento del braccio sinistro,
richiedono Cactus.
Sono numerosi e tutti migliorati da Cactus 4 o 5 CH.
Sono sindromi di insufficienza coronarica di gravità variabile, di insuf-
ficienza cardiaca non scompensata, addirittura ciò che si chiamava in
altri casi la “nevrosi cardiaca”, termine che traduce in modo chiaro questi
stati in cui il paziente ansioso ha tutti i sintomi di una crisi di angina,
senza averne l’eziologia vascolare.

Ü
311 Cactus

Il margine che separa il funzionale dall’organico è molto limitato. AI


minimo dubbio basatevi sempre suIl’ECG, le transaminasi, la L.D.H..
Cactus impedirà il passaggio dal funzionale alla organicità, e l’or-
ganoterapia con Arteria 4 CH ne completerà l’azione col suo tropismo
tessutale.
In questi disturbi cardiaci abbastanza impressionanti, con shock e irra-
diazioni al braccio sinistro, vi sono altri due rimedi interessanti. Si tratta
di due veleni:
— Latrodectus mactans è un ragno d’America, “la Vedova Nera”.
Il paziente è più disturbato. Il dolore al cuore è più forte, 4 e 5 CH.
— Naja ha un dolore più forte al braccio sinistro, ma meno costrizione
cardiaca, 4 e 5 CH.
Sono due rimedi più pesanti di Cactus che ci portano rapidamente al
collasso e all’infarto.
In compenso, Aconitum 4 CH, con i suoi dolori cardiaci, la sua agita-
zione, la sua paura di morire, e Cuprum 4 CH con i suoi spasmi, com-
pletano l’azione di Cactus.
Nota: Cactus viene usato in ogni sindrome in cui si trova questa sensa-
zione di costrizione “come a causa di una morsa”, qualunque sia l’orga-
no interessato.
Possono essere l’esofago, lo stomaco, il retto, la vescica, la vagina.
Certe modalità di Cactus acquistano tutto il loro valore. Per esempio, l’ag-
gravamento passeggiando, alle 11 del mattino e alle 11 di sera, e il mi-
glioramento all’aria aperta.

II – CACTUS È ANCHE INDICATO IN CERTI TERRENI


ATEROMATOSI E VASCOLARI

Non è solo un rimedio degli stati acuti, ma anche di quelli cronici.


Sono dei soggetti:
1) Pletorici, simpaticotonici
2) Ipertesi e congestizi.
3) Palpitazioni.
4) Con cefalea battente e sensazione di un legame stretto attorno alla
testa o di un peso enorme sopra il cranio.
5) Impressione di pesantezza; di un peso sul petto.
6) Tristezza con paura della morte.

Ü
Cactus 312

7) Il sonno è disturbato da pulsazioni che si percepiscono fino alle orec-


chie.
8) Inoltre, l’interrogatorio rivela l’esistenza di queste crisi costrittive car-
diache, caratteristiche di Cactus.
9) Con le sue modalità: l’aggravamento con il cammino, salendo le scale
– niente di straordinario per un cardiaco – l’aggravamento dormendo
sul lato sinistro: Cactus sente il suo cuore accelerare e battere in modo
irregolare: l’aggravamento alle 11 del mattino e della sera; il migliora-
mento all’aria aperta, respirando aria fresca.
Abbiamo così un quadro di un “buon vascolare”, candidato all’infarto.
Siamo vicini a questo grande rimedio del terreno vascolare come Aurum,
e vicino a Sulfur.
Cactus, rimedio vegetale, di azione dunque meno profonda, di mino-
re durata, è il drenante privilegiato di un soggetto Aurum.
Si può utilizzare in gocce alla 3 D o alla 4 CH, o in più alte diluizioni,
7 e 9 CH.

III – EMORRAGIE

Cactus alla 4 CH è un rimedio di emorragie.


1) Sono emorragie di sangue nero, che si coagula rapidamente, in grandi
grumi.
2) Spesso provocate da fenomeni di congestione locale passiva in rap-
porto con il terreno cardiovascolare.
3) Queste possono essere soprattutto:
a) Epistassi, dovute all’ipertensione arteriosa e alla congestione cere-
brale;
b) Ematurie, i coaguli rendono difficile la minzione;
c) Metrorragie: le mestruazioni sono anticipate, caratterizzate da san-
gue nero in coaguli precedute da violente palpitazioni e sensazioni
di costrizione al cuore. Il flusso si ferma quando la paziente è cori-
cata (Cfr. Pulsatilla).
Hanno mestruazioni emorragiche di sangue scuro o nero coagulato:
Cactus, Crocus, Chamomilla, Thlaspi, Bovista.

LA GRANDE INDICAZIONE Dl CACTUS DA RICORDARE PRIMA Dl


TUTTO E: IL CUORE.
313

CAMPHORA

La canfora diluita e dinamizzata è un rimedio del collasso, dello


shock. È anche un buon rimedio della corizza iniziale.
Con una caratteristica: il freddo. Camphora è freddo, ha freddo e si
aggrava col freddo.

I – LO SHOCK DI CAMPHORA

— È un collasso brutale.
— Con viso pallido e angosciato.
— E sensazione di freddo intenso accusato soggettivamente, ma che si
può anche constatare obbiettivamente. In effetti, viso e corpo sembra-
no essere congelati quando si toccano.
— Fenomeno incredibile: questo malato si scopre sempre e rifiuta le co-
perte.
In Secale si trova questa sensazione di pelle freddissima, in un malato
che non sopporta le coperte sul corpo; ma Secale è un rimedio dell’ar-
terite della gamba con dolori brucianti, formicolii e tendenza alla can-
crena.
— In Camphora è tutto freddo, anche la bocca e la lingua – e tuttavia ha
molta sete – anche l’alito.
Questi stati di collasso si possono incontrare in diverse malattie. Il
colera, con la diarrea profusa e il suo shock era, un tempo, un’indica-
zione classica di Camphora

Altre indicazioni, però, possono essere considerate: shock nelle pneu-


mopatie gravi, shock vagale, ad esempio dopo uno stress.

Ü
Camphora 314

Un paziente robusto, peso 90 Kg., durante un’applicazione di agopun-


tura, non appena gli furono messi i primi aghi, si cominciò a sentir male.
Viso tirato, ghiacciato, sudori freddi, abbassamento di pressione, proba-
bile sincope; c’era tutto. Appena tolti gli aghi il malessere restava. Una
dose di Camphora 9 CH lo rimise in piedi in pochi istanti.
Camphora, negli shock, è un rimedio da somministrare subito. Tenete
sempre un tubetto di questo farmaco alla 9 CH nella vostra borsa. Un
altro rimedio del collasso freddo, ma molto più grave è Carbo Vegetabi-
lis.

II – “RAFFREDDORE Dl TESTA” IN FASE INIZIALE

Camphora è molto sensibile all’aria fredda. Il raffreddamento può sca-


tenare una corizza violenta, con starnuti, rinorrea abbondante. Cam-
phora si raffredda per nulla.
Questa corizza si aggrava all’aria fredda e migliora con il caldo. An-
che altri rimedi hanno questi sintomi, ma Camphora ne ha uno par-
ticolare: l’aria inspirata dal naso sembra ghiacciata.
Camphora 4 CH, 3 granuli ogni ora, è un buon mezzo per bloccare un
raffreddore all’inizio.
315

CANTHARIS

La cantaride diluita è un gran rimedio dei bruciori che possono insor-


gere nei vari apparati. Sarà indicata per:

I – Principalmente, CISTITI E CISTALGIE

I sintomi urogenitali della patogenesi di Cantharis sono numerosi. Tut-


to ciò è normale poiché si sa che la polvere di cantaride era un tempo
utilizzata come afrodisiaco. Essa deve infatti questa azione afrodisiaca
all’azione irritante che esercita sull’uretra e sulla vescica, dando così una
sensazione di calore che sembrava essere una buona premessa per gli
approcci amorosi!
Troviamo quindi:
1) Bruciori violenti nella vescica con necessità urgente e ripetuta di ori-
nare.
2) Bruciori violenti nell’uretra con analoga necessità frequente di orina-
re, dolori trafittivi come lame di rasoio.
3) Modalità importante: tutti questi bruciori non sono alleviati né duran-
te la minzione né dopo.
4) La minzione può essere molto difficile: urina goccia a goccia con do-
lori violenti. Cantharis orina poco, Capsicum molto.
5) Talvolta ematuria.
6) Le logge renali sono dolenti o molto sensibili alla palpazione. A volte
i dolori si irradiano verso il coccige.
7) Infine possiamo notare nell’uomo erezioni intense e dolorose a tipo di
priapismo e nella donna congestione vulvare e clitoridea, cause di un
esagerato desiderio sessuale.

Ü
Cantharis 316

Da notare che:
Terebinthina, è anch’esso un rimedio della cistite e della nefrite; è meno
bruciante e nettamente ematurico.
Mercurius, soprattutto Corrosivus, associa un violento tenesmo vescicale
e rettale. L’aggravamento notturno è caratteristico.
Formica Rufa è un ottimo rimedio della cistite. Ha pochi bruciori. L’orina
e torbida, ha cattivo odore, con presenza di pus e di emazie.

Trattamento di emergenza in una crisi acuta di cistite

1) Succhiare 3 granuli, alternando ogni due ore:


— Cantharis 4 CH, 1 tubo
— Corrosivus 4 CH, 1 tubo
— Formica Rufa 4 CH, 1 tubo
(distanziare questa posologia mano a mano che si nota un mi-
glioramento clinico).
2) Prendere in un bicchiere d’acqua, mattino, mezzogiorno e sera,
25 gocce di:
— Pilosella T.M., i flacone 125
— + una fiala di Serum Anticolibacillaire 3 D
3) Prendere alle 17 una fiala perlinguale: Pyrite di ferro D 8.
Nell’arco di tempo che va da 24 alle 48 ore, tutto deve tornare
normale.

Il trattamento di fondo di queste cistiti spesso da Colibacillo o da Pro-


teus, sarà iniziato prima possibile, per evitare ogni recidiva.
Si potrà utilizzare un Isoterapico urinario alla 4 o 5 CH, prescritto in
gocce, preparato a partire dall’orina raccolta al mattino.
Si utilizzeranno i rimedi di fondo, spesso le Tubercoline. Le coli-
bacillosi recidivanti sono, in effetti, il marchio di un terreno tubercolinico.
Si alterneranno queste tubercoline diluite, TK 9 CH per esempio, con
alte diluizioni di Colibacillinum e di Proteus.

II – DERMATOSI ACUTE

Cantharis è un rimedio di eruzioni cutanee brutali, violente, brucianti,


con comparsa di grosse vesciche, addirittura bolle.

Ü
317 Cantharis

La formazione di flittene è tipica di Cantharis di cui si ricorderà l’im-


piego come vescicatorio. Le storiche “mosche di Milano” erano a base di
Cantaride.
Sarà indicato dunque:
— nell’eczema allo stadio bolloso,
— nell’herpes e nello zona,
— nell’erisipela della faccia, estendendosi più particolarmente dal naso
alla guancia destra. È molto dolorosa, lascia trasudare un liquido bru-
ciante e ha tendenza alla cancrena. È dunque molto grave e impone
l’impiego concomitante di un’antibioticoterapia adatta.

Questi disturbi cutanei migliorano con applicazioni fredde, ma anche


con applicazioni calde.
Da notare che:
Rhus Tox., il più importante rimedio degli eczemi acuti, è meno brucian-
te di Cantharis Le vesciche sono più piccole; è più pruriginoso.
Apis è soprattutto un rimedio dell’orticaria.
Arsenicum non ha né il rossore né le grosse bolle di Cantharis. Se ha delle
vescicole, sono nerastre. Migliora nettamente con applicazioni calde.

III – APPARATO DIGERENTE

1) Lingua gonfia coperta di vescicole dolorose e brucianti che tendono


ad ulcerare, o soltanto sensazione di lingua viva, bruciante. Dunque,
indicazione nella glossite, nelle afte.
2) Gola infiammata, bruciante, dolorosa con tendenza ad ulcere. La sete
è molta ma i liquidi, soprattutto freddi, non possono essere ingeriti.
C’è infatti uno spasmo della gola intenso che porta ad una disfagia. Lo
spasmo si aggrava quando si cerca di bere o ancora con il contatto
esterno del collo.
Cantharis può dunque essere un rimedio di angine gravi dove si associa-
no a bruciori, spasmi e ulcerazioni.
Belladonna è più disfagico che bruciante. Non tende ad ulcere. Lachesis
ha la sua lateralità sinistra e la sensazione di costrizione. Anche lui è
più tendente agli spasmi che ai bruciori.
Phytolacca è rosso, molto scuro e ha più bruciori che spasmi. I dolori si
irradiano alle orecchie.

Ü
Cantharis 318

Mercurius, infine, ha dei punti bianchi.


3) Bruciori nel tubo digerente: stomaco, intestini.
Diarree brucianti con tenesmo vescicale e rettale.
Talvolta l’emissione di mucosità membranose e sanguinolente.
Questa diarrea si aggrava dopo aver bevuto o mangiato.
L’addome è doloroso, gonfio, migliora piegandosi in due (Cfr. Co-
locynthis) ma si aggrava con la pressione (# Colocynthis).
Clinicamente Cantharis è soprattutto un rimedio urinario non proprio
un rimedio digestivo.
319

CAPSICUM

Per ricordare la patogenesi di Capsicum, basta pensare a ciò che si


sente quando si sgranocchia un peperoncino rosso – Capsicum Annuum
– o pepe di Cayenna.
Brucia lungo tutto il tubo digerente, dalla bocca all’ano e anche nella
vescica.

I – BRUCIA IL TUBO DIGERENTE

1) La bocca, la gola bruciano, come se fossero piene di pepe.


La gola è colore rosso scuro, e gonfia. Sensazione di costrizione spa-
smodica, che migliora con la deglutizione.
Gran sete: si ha un brivido ogni volta che si ha bevuto.
— Migliora bevendo caldo
— Si aggrava bevendo freddo.
Ecco le modalità dell’angina Capsicum
2) Bruciori di stomaco con enorme gonfiore subito dopo aver mangiato.
Capsicum è un rimedio di dispepsia bruciante ipostenica.
È indicato precisamente in soggetti grassi, molli, floridi, più o meno –
piuttosto più che meno – pieni di alcol.
È l’alcolista dolce, buono, freddoloso, perché il freddo lo aggrava.
Teme l’aria come Sulfur teme l’acqua.
Capsicum 4 o 5 CH va bene in queste gastriti.
3) Diarree violente muco-sanguinolente con tenesmo.
Una caratteristica: la sete dopo ogni evacuazione. Brividi dopo aver
bevuto, e di nuovo bisogno di evacuare.

Ü
Capsicum 320

II – BRUCIA LA VESCICA E L’URETRA

— Come a causa del pepe, soprattutto a livello del meato urinario,


— prima, durante e dopo la minzione,
— tenesmo intenso,
— urina purulenta, talvolta sanguinolenta, ma sempre abbondante,
— aggravamento con il freddo.
RICORDA: Cantharis e Capsicum sono molto vicini, ma il loro organo-
tropismo non è mai lo stesso.
— Cantharis è più un rimedio genito-urinario che digestivo. Nelle cri-
si di cistite è molto fedele; ma orina goccia a goccia. Emette solo
poca urina.
— Capsicum che orina abbondantemente e più un rimedio digestivo
che genito-urinario.
Lo stomaco che brucia è uno dei suoi punti d’impatto.

III – LA MASTOIDE

Capsicum agisce elettivamente sulla mastoide: infiammazione dolo-


rosa dietro l’orecchio, molto sensibile al contatto con dolori lancinanti e
brucianti.
Agisce anche sull’orecchio medio e sarà indicato:
— nelle minacce di otite e otite acuta,
— nelle minacce di mastoiditi e mastoiditi acute
— nelle suppurazioni prolungate dopo un intervento.
Utilizzare Capsicum 4 CH in posologia abbastanza ripetuta.

A – Trattamento dell’otite
Prescrivere dai primi sintomi dolorosi all’orecchio:
— 4 granuli
— subito Arsenicum 4 CH
— un’ora dopo Pyrogenium 5 CH
— Alternare ogni ora 4 granuli:
Capsicum 4 CH
Ferrum Phosphoricum 4 CH

Ü
321 Capsicum

Chamomilla 4 CH
Belladonna 4 CH
Ricominciare l’indomani e fino alla scomparsa di qualsiasi sin-
tomatologia fastidiosa.

B – In caso di otite dichiarata con minaccia di mastoidite


Prescrivere 4 granuli
— mattino:
— un giorno: Arsenicum 4 CH
— il giorno dopo: Aurum 4 CH
— un’ora dopo: Pyrogenium 4 CH
— mezzogiorno: Belladonna 4 CH
— sera: Chamomilla 4 CH.

Infine, ogni due ore, alternando durante la giornata:


— Capsicum 4 CH
— Ferrum phosphoricum 4 CH.
Ecco dunque i grandi servigi che può svolgere il piccolo peperoncino.
Ricordate questa nota “chiave”: ha i brividi non appena ha bevuto, e,
ahimè, beve un po’ troppo!
Sul piano tipologico Capsicum è un Sulfur, rosso ma freddoloso.

RIASSUNTO DELLE ANGINE

rosse <calore <freddo


Belladonna 0 X
Apis XX 0
Capsicum 0 XX
Lachesis XX 0
Mercurius XX (molto caldo) X (molto freddo)
Phytolacca XX 0

bianche intensità lateralità


Mercurius + 0
Mercurius bi-iodatus X sinistra
Mercurius proto-iodatus X destra
Mercurius corrosivus XX
Mercurius cyanatus XXX
322

CARBO ANIMALIS

Carbo animalis, il carbone animale o osseo, ottenuto dalla calcinazio-


ne delle ossa, è un rimedio interessante della serie cancerinica. Non si-
gnifica però che sia capace di “guarire” il cancro, benché possa alleviare
alcuni sintomi funzionali che colpiscono il canceroso, trattato d’altronde
con tutte le risorse della medicina attuale, e aumentare le difese immuni-
tarie dei soggetti che noi consideriamo ad alto rischio.

I – È PRIMA Dl TUTTO UN RIMEDIO DEI TUMORI

Soprattutto dei tumori induriti sviluppati nel territorio delle ghiandole


linfatiche, del seno, dell’utero, tra gli altri.
Attenzione però: queste adeniti, queste formazioni tumorali che trat-
tiamo, devono beneficiare di tutti gli esami citologici e di tutti i trat-
tamenti classici. È fuori questione, per esempio, trattare il cancro della
mammella con Carbo animalis. È ovvio anche senza dirlo, ma è sempre
meglio precisarlo!
Il nostro rimedio interverrà dunque insieme alla radioterapia alla che-
mioterapia, alla chirurgia, secondo i casi, per alleviare certi sintomi pre-
senti nella sua patogenesi.
Saranno tra gli altri:
— Adeniti e tumori che reagiscono male al trattamento, a parte, eviden-
temente l’asportazione; persistono e se sviluppate a livello cutaneo –
per esempio al seno – sono caratterizzate dalla dilatazione delle vene
vicine.
— Mancanza di reazione generale di questi malati indeboliti, freddolosi,
con una cattiva circolazione venosa. Il viso, naso, labbra, unghie, dita
sono cianotiche.

Ü
323 Carbo animalis

Carbo Animalis: rimedio blu.


— Sudori notturni fetidi che macchiano la biancheria.
— Tendenza all’ulcerazione. Queste ulcerazioni sono indurite e blua-
stre. Secernono un liquido bruciante e fetido. La circolazione vicina, è
disturbata. Carbo Animalis è un rimedio di ulcera varicosa, da distin-
guere da Carbo Vegetabilis, meno duro, meno infiltrato, e da Anthraci-
num che è un rimedio acuto di ascessi cutanei e di foruncoli.

II – CARBO ANIMALIS È ANCHE UN BUON RIMEDIO DIGESTIVO

Tutto come il suo compagno Carbo Vegetabilis, che evidentemente gli


è molto vicino.
1) Flatulenze eccessive, eruttazioni con gusto di alimenti ingeriti da mol-
to tempo; meno flatulenze e meno eruttazioni di Carbo Vegetabilis.
2) Disgusto verso gli alimenti grassi che non digerisce, proprio come Pul-
satilla.
3) Nausea che persiste per molto tempo dopo aver mangiato la carne.
4) Pirosi e bruciori di stomaco che migliorano mangiando.
5) Stipsi atonica.
6) Emorroidi brucianti con trasudazione dell’ano.
E in seguito, segno mentale, Carbo Animalis è triste, profondamente
triste, molto più di Carbo Vegetabilis e desidera stare solo.

III – INFINE, È UN RIMEDIO DELLE PNEUMOPATIE RICORRENTI,


TIPO BRONCHITI CRONICHE

1) La tosse può essere secca e soffocante. Può essere accompagnata da


un espettorato abbondante, verdastro, purulento.
2) Gli accessi di tosse possono essere dolorosi e così violenti che ci si
tiene l’addome con le mani.
3) Migliorano col calore, si aggravano con l’aria fresca, e durante la not-
te.
4) Infine, la cianosi dei tegumenti, le unghie ippocratiche, la fred-
dolosità, la debolezza dimostrano la gravità dello stato generale e par-
tecipano al genio del rimedio.

Ü
Carbo animalis 324

Da notare che Carbo vegetabilis più dispnoico, è aggravato dal calore


e che Stannum, altro rimedio di bronchite cronica e soprattutto di tuber-
colosi, espettora molto ma è meno fetido e in particolare si lamenta di
una grande debolezza al petto che gli impedisce di parlare.
Ecco dunque le principali indicazioni di Carbo animalis: tumori indu-
riti, (scirri), dispepsie iposteniche flatulente, suppurazioni polmonari fre-
quenti.
Carbo animalis è principalmente un cronico stanco, freddoloso, triste,
cianotico e soprattutto:
— sempre aggravato dal freddo
— sempre migliorato dal caldo.
Questo lo differenzia da Pulsatilla che come lui è cianotico, non sop-
porta i cibi grassi ma migliora con il freddo e peggiora con il caldo.
D’altronde, Pulsatilla è giovane, Carbo animalis è vecchio! Pulsatilla
entra nella vita, Carbo animalis ne esce!
325

CAULOPHYLLUM

Caulophyllum thalictroides è un piccolo rimedio di reumatismi, ma


un grande rimedio per l’ostetricia.

I – IL REUMATISMO ERRATICO DELLE PICCOLE ARTICOLAZIONI

Il reumatismo di Caulophyllum è :
1) Erratico, cambia zona rapidamente, ogni 5 minuti dicono le buone
Materie Mediche.
2) Colpisce le piccole articolazioni: dita, polsi, caviglie, dita del piede
(Cfr. Actea Spicata).
3) Aggravamento la notte con una lieve lateralità sinistra.
4) Talvolta in rapporto con disturbi ginecologici nella donna.

Non è però necessario avere questa “concomitanza” per ottenere buo-


ni risultati con una dose di Caulophyllum alla 4 CH o alla 5 CH, nei
reumatismi delle mani, o dei piedi dove i dolori si spostano rapidamente
da un posto all’altro del corpo.

Altri rimedi di reumatismi erratici dove i dolori cambiano


rapidamente zona del corpo

Vengono aggravati dal riposo:


a) Pulsatilla: dolori profondi agli arti, che tendono ad allargarsi,
aggravati dal calore e dal riposo, migliorano con l’aria fresca e
col movimento.

Ü
Caulophyllum 326

b) Kali Sulf.: le modalità sono le stesse di Pulsatilla e interessa so-


prattutto gli arti e il dorso. Vengono aggravati dal movimento:
c) Kalmia: dolori folgoranti lungo i tratti nervosi. I dolori si esten-
dono dal centro verso la periferia e dall’alto verso il basso. Spes-
so disturbi cardiaci associati ad un cuore lento.
d) Ledum: ama le piccole articolazioni soprattutto le dita dei piedi.
Rimedio della gotta. Sale dal basso verso l’alto. Migliora con il
freddo. Aggravato dalla minima pressione.
e) Formica Rufa: dolori che appaiono bruscamente a livello di
qualsiasi articolazione con apparizione o aggravamento prima
della neve. Si aggrava con il freddo, migliora con il caldo e con
la pressione. Iperuricemia.
f) Phytolacca: come Kalmia, dolori di tipo nevralgico, folgoranti
come una scarica elettrica. Si irradiano in tutto il corpo. Aggra-
vamento col tempo umido e la notte.

II – RIMEDIO OSTETRICO

1) Caulophyllum è uno dei nostri rimedi più efficaci nel ritardo del parto
a causa di rigidità del collo che non si sposta a causa di atonia del
muscolo uterino.
C’è dunque ritardo nel travaglio, contrazioni inefficaci, “falsi dolori”
che spossano la paziente.
2) Per favorire un parto eutocico, anche quando c’è stata una lunga
preparazione al cosiddetto “parto indolore”, noi prescriviamo nell’ul-
timo mese di gravidanza 3 granuli al giorno di Caulophyllum 4 CH.

Aggiungiamo nell’ultima settimana Arnica 4 CH e China 4 CH ogni


giorno.
Quando inizia il travaglio, alterniamo ogni mezz’ora, Caulophyllum
4 CH e Actea Rac. 4 CH.
Se i dolori sono estremamente violenti, mal tollerati, con agitazione,
bisogna far intervenire Chamomilla 7 o 9 CH.
Terminato il parto, riprendiamo China 4 CH e Arnica 4 CH.
RICORDATE: in ginecologia Caulophyllum è anche un rimedio di di-
smenorrea con i seguenti sintomi:

Ü
327 Caulophyllum

— mestruazioni in anticipo ma poco abbondanti


— con dolori di tipo spasmodico e crampi che ricordano i dolori del par-
to
— si irradiano all’ovaia sinistra
— con flusso di sangue che si può prolungare per vari giorni o Ieucorrea
spossante dopo le mestruazioni.

Da notare che le ragazze o le giovani donne, che hanno bisogno di


Caulophyllum, hanno spesso la fronte caratterizzata da piccole macchie
brune. Queste macchie richiamano quelle di Sepia, ma sono meno scure
e più leggere.
328

CHELIDONIUM

Chelidonium Majus, la grande chelidonia, è un farmaco efficace nelle


affezioni dell’apparato epato-digerente, più precisamente della colecisti.

I – TRE SINTOMI CHIAVE

A) Innanzitutto, e questo sintomo è fondamentale: punto doloroso loca-


lizzato all’angolo inferiore della scapola destra.

Più spesso si tratta di una dermalgia riflessa di origine vescicolare. A


volte può essere coinvolto il cuore, o anche un reumatismo intercostale.
Questo punto doloroso è spesso segnalato in maniera spontanea dai
nostri malati epatici. Come Bryonia, è aggravato dal movimento, ma non
migliora con la pressione, né si aggrava con il calore.
Kali Carbonicum ha dolori lancinanti e pungenti localizzati alla base
destra del polmone; è aggravato dalla pressione e in particolare dalle due
alle tre del mattino.
B) Colorito giallastro dei tegumenti, delle mucose e delle escrezioni.
Chelidonium è uno dei rimedi più gialli della Materia Medica. Un
altro rimedio giallo: Hydrastis, che appartiene alla serie cancerinica.
— La congiuntiva oculare è giallastra
— La pelle è gialla
— La lingua secca, sporca e giallastra. I bordi rimasti rossi, conser-
vano l’impronta dei denti (Cfr. Mercurius).
— In questo malato che può essere stitico o diarroico, le feci sono
giallastre, pastose, e galleggiano sull’acqua.

Ü
329 Chelidonium

— Le urine sono giallo-scuro, addirittura come la birra scura.


C) Infine, lateralità destra estremamente netta.

II – CLINICA

A) Affezioni epato-digestive.
La regione del fegato è dolorosa e non sopporta il contatto dei vestiti.
2) Epatiti:
Chelidonium è indicato per il lobo destro del fegato, Carduus Ma-
rianus per il lobo sinistro.
2) Discinesie biliari
3) Coliche epatiche: sensazione dolorosa di costrizione come da una
corda stretta attorno alla parte superiore dell’addome, con irradia-
zione all’angolo inferiore della scapola destra.
4) Gastrite: lo stomaco non può contenere nulla tranne le bevande
molto calde che migliorano la nausea e il vomito.
B) Cefalee ed emicranie
In un contesto epatobiliare: dolore nevralgico destro con sensazione
di avere un laccio stretto attorno alla fronte. Appaiono nausee, addirit-
tura vomito girando la testa.
C) Affezioni polmonari associate a disturbi epatici.
1) Pneumopatie della base destra.
2) Asma con insorgenza di dispnea verso le 4 del pomeriggio.
3) Tosse pertussoide. La tosse viene scatenata da una sensazione di
pizzicore alla gola, che non migliora con la tosse. La tosse è violen-
ta e provoca lacrime agli occhi.

III – POSOLOGIA

1) In materia di affezioni epatiche, 4 e 5 CH, 4 granuli una o due volte


ogni 24 ore.
2) Cefalee: sia una bassa diluizione: 4 CH in gocce, 15 gocce ogni
1/4 d’ora, sia ad alte diluizioni, 15 CH, 3 granuli ogni mezz’ora.
3) Affezioni polmonari, 4 e 5 CH, 4 granuli ogni 2 o 3 ore, associato con
Bryonia e Kali Carbonicum.

Ü
Chelidonium 330

IV – MODALITÀ

1) Chelidonium si aggrava alle 4 del mattino e/o alle 4 del pomeriggio. Si


aggrava con il movimento e, al contatto.
2) Chelidonium migliora dopo aver mangiato e con il riposo.

Infine, sintomo curioso, Chelidonium ha, a volte, la sensazione di es-


sere circondato da un odore nauseabondo come se tutto avesse un cattivo
odore intorno a lui.
331

CHIMAPHILA

Chimaphila Umbellata, Pyrola umbellata, pianta della famiglia Pirola-


cee, è prima di tutto un rimedio della prostata.

PROSTATITE E ADENOMA DELLA PROSTATA

1) La prostata è molto gonfia, e causa il cosiddetto “sintomo di Sainte-


Beuve”.

Questo celebre critico era, come tutti sanno, l’amante di Adele Hugo,
moglie di Victor ed era solito consolarla delle scappatelle del suo illustre
marito. Questo legame durò praticamente tutta la loro vita. Ormai anzia-
no, Sainte-Beuve andava ogni sera a parlare, platonicamente con la cara
Adele. La cronaca ci informa che il poveruomo era afflitto da una tale
prostata – e all’epoca non la si operava – che era obbligato a sedersi su
due sedie. Su di una appoggiava la natica destra, sull’altra la sinistra e tra
le due la prostata faceva capolino nel perineo, senza essere compressa.
Ecco un sintomo di Chimaphila: la grossa prostata che dà nel perineo
la sensazione di una palla dura, dolorosa, aggravata quando ci si siede su
una superficie dura.
Questa nozione di “superficie dura” può essere applicata anche ad
un’altra patologia di Chimaphila. È anche un rimedio di prostatite molto
dolorosa causata dal fatto che si sia rimasti seduti per molto tempo su
una panca di pietra fredda.
All’esplorazione rettale, la prostata appare grossa, ma regolare ed ela-
stica.

Ü
Chimaphila 332

2) Nei prostatici con residuo urinario, le infezioni urinarie sono fre-


quenti.
Le urine di Chimaphila sono poco abbondanti ma sono molto torbide
con notevoli quantità di muco e sedimenti. Chimaphila è anche un rime-
dio di nefrite e di litiasi con infezioni.

3) Infine, pollachiuria e disuria completano il quadro:


— frequenti stimoli ad orinare, soprattutto la notte
— difficoltà ad urinare: deve spingere energicamente, ma urina me-
glio dopo aver camminato.

In tutti questi prostatici, Chimaphila sarà utilizzato alla 4 o 5 CH.


Altri rimedi completeranno la sua azione.
Sul piano sintomatologico:
Sabal Serrulata, per esempio, tratta pollachiuria, disuria e impotenza:
3 DH, 15/30 gocce al giorno.
Staphysagria, 4 e 5 CH, è indicato per bruciori uretrali e vescicali pri-
ma della minzione, che cessano durante la minzione stessa e riprendono
dopo. Da ciò un continuo bisogno di urinare. Si ha sempre la sensazione
di avere una goccia di urina nell’uretra.
Petroselinum, 4 e 5 CH, ha necessità brusche e irresistibili di urinare.
È un bisogno improvviso e a ripetizione.
Come rimedi di fondo, noi disponiamo di Thuja che utilizzeremo in-
sieme a Medorrhinum e ad Aurum. Aggiungiamo Conium e Baryta Carb.
che sono ottimi rimedi per l’indurimento ghiandolare.
Le bioterapie ci forniranno:
— Sequoia Gemme (Mac. Glic.) 1 D – 50 gocce, 2 volte al giorno
— Prostata 4 CH, 1 supposta, 3 volte a settimana.
— Adulaire D 8, 1 fiala, a sere alterne.

In tutti i casi di prostatici non farete scomparire l’adenoma, ma agirete


sul processo infiammatorio.
La prostata si decongestiona, il suo volume si riduce, i disturbi funzio-
nali si correggono; ma soprattutto non trascurate di pensare ad un cancro
della prostata che richiederebbe tutt’altro trattamento.
333

CINA

Cina, Artemisia Cina o marittima, è il Semen-Contra, un tempo utiliz-


zato per combattere gli ossiuri. Questi semi contengono infatti la santoni-
na, lattone con energiche proprietà antielmintiche.

I – IL BAMBINO, TALVOLTA L’ADULTO, MALATO DI VERMI


In Omeopatia, Cina è anche un eccellente rimedio contro gli ossiuri.
Non avrà certo l’azione brutale di un vermifugo classico che “pulisce”
rapidamente il lume intestinale da tutti i parassiti che contiene. Spesso la
somministrazione di una dose di Cina alla 7 o 9 CH comporta una elimi-
nazione spettacolare. Si osserva a volte questo fenomeno dopo una dose
di Sulfur o di Silicea. Questo dimostra che il trattamento di una verminosi
è prima di tutto un problema di terreno.
D’altronde sappiamo che una volta eliminata l’azione del vermifugo
allopatico, gli ossiuri ritornano. Notiamo questo, non solo nei bambini,
ma anche negli adulti che hanno ossiuriasi a ripetizione.
Bisogna dunque prevenire sempre con un trattamento di profondità
ed è spesso la Psora che né è la causa.
D’altra parte, la pediatria attuale trascura molto l’influenza patogena
dei vermi intestinali, più precisamente dell’ossiuriasi.
Ora, lo studio della patogenesi di Cina ci insegna che molti piccoli
disturbi infantili sono in rapporto con una verminosi.

II – I SINTOMI CHE RICHIAMANO CINA


In effetti – e qui troviamo l’applicazione della Legge dei Simili come
l’ha concepita Hahnemann – se Cina è uno dei rimedi di ossiuriasi, è

Ü
Cina 334

perché giustamente la sua patogenesi ricopre l’insieme dei sintomi fun-


zionali che coincidono con la presenza di ossiuri.
L’ossiuriasi è la causalità di Cina.
Cina non è il farmaco specifico degli ossiuri, ma, per la sua omeopati-
cità, è indicato in tutti i disturbi che sono in rapporto con la presenza del
parassita. Diluito e dinamizzato, somministrato ad un malato di vermi,
cancellerà i disturbi e allo stesso tempo Io sbarazzerà dai suoi parassiti a
condizione di essere proseguito per molto tempo.
Vediamo dunque esattamente qual è la sindrome Cina.
1) Bambino agitato, astioso, insopportabile, pallido, con occhi cerchiati.
— Rifiuta gli oggetti che gli vengono dati e che tuttavia chiede, come
Chamomilla.
— Detesta essere guardato e toccato. Non ama essere preso in brac-
cio, (# Chamomilla).
2) Il sonno è molto agitato:
— dorme a pancia sotto (Cfr. Medorrhinum)
— grida mentre dorme
— digrigna i denti
— gira la testa da una parte all’altra del cuscino.
3) Si strofina costantemente il naso, che gli prude molto. Si scortica an-
che il bordo delle narici (Cfr. Arum Triph.).
4) Ha sempre fame
— anche dopo i pasti
— sbadiglia a ripetizione.
5) L’addome è gonfio e dolente, soprattutto attorno all’ombelico. Questo
dolore periombelicale è un buon sintomo di verminosi e di Cina. Lo si
ritrova in Colocynthis che è più acuto e più dolente di Cina. Migliora
con la pressione.
6) Ha prurito anale aggravato con la luna piena, e si gratta le natiche
continuamente.
7) Tossisce – “la tosse verminosa” secca, spasmodica, soffocante. Si ag-
grava la notte.
8) Incontinenza urinaria può accompagnare tutti questi sintomi.
9) Infine, possono apparire convulsioni; ma in questo caso bisogna esse-
re prudenti prima di collegare le convulsioni alle verminosi. Le con-
vulsioni infantili sono sempre un grave sintomo di emergenza medica.

Ü
335 Cina

BREVE REPERTORIO DELLA LUNA

Si aggravano:

1) Luna nuova
Silicea XX
Alumina, Crocus
Kali brom., Natrum carb.

2) Luna crescente
Arnica
Clematis

3) Luna piena
Phosphorus XX
Cina XX
Calcarea carb. XX
Alumina, Bovista, Crocus
Natrum carb., Natrum mur., Sulfur

4) Ultimo quarto
Dulcamara
Thuja
Iodum

5) Chiaro di luna
Antimonium crudum

Ü
Cina 336

Per trattare questa sindrome, utilizzerete Cina a basse diluizioni, 3


CH, 4 CH, 5 CH, 4 granuli 1 o 2 volte al giorno.
Per evitare ogni recidiva, prescriverete Cina, in dosi distanziate alla 7
o 9 CH e alternato con degli “Omeopsorici” indicati dalla sintomatologia
del vostro malato che, ve l’ho detto, può essere anche un adulto.
Saranno spesso Calcarea Carb., in un bambino carbonico, Lyco-
podium in un epatico, Silicea, bambino magro e freddoloso, infine Sul-
fur.
Sulla sintomatologia riflessa dovuta ai vermi, Spigelia 4 CH con i suoi
dolori intestinali, il prurito anale e violente palpitazioni, sarà un buon
complementare del nostro prezioso Cina.

Nell’ossiuriasi infantile

Prescrivere:
— il mattino, 4 granuli:
— un giorno Cina 3 CH
— il giorno dopo Spigelia 4 CH
— la sera, una fiala
— un giorno Betafite D 8
— il giorno dopo Uraninite D 8
337

COCCULUS

La coccola di Levante – Cocculus Indicus – fu, insieme alla Bel-


ladonna, una delle prime droghe sperimentate da Hahnemann. Questa
coccola di Levante in effetti era molto usata dalla medicina del XVII e
XVIII secolo. Senza dubbio egli l’aveva vista nel retrobottega del suo futu-
ro suocero, il farmacista Haeseler dove praticava il tirocinio. Per com-
prendere bene l’opera di Hahnemann, non bisogna dimenticare che die-
tro al medico c’è un chimico e addirittura un alchimista. A questo punto
ci fermiamo, perché spiegare Hahnemann iniziato a cose segrete, pur
avendo sempre badato al rigore cartesiano del ragionamento scientifico,
ci porterebbe fuori strada.
Cocculus fu un rimedio largamente usato dai primi omeopati. Era un
policresto, ad azione generale e locale. Attualmente viene usato soprat-
tutto per trattare:

I – NAUSEE E VERTIGINI

La concomitanza delle vertigini e delle nausee o delle nausee e delle


vertigini secondo il sintomo dominante, è proprio caratteristica di Coc-
culus e caratterizza tutti i disturbi nei quali dobbiamo farlo intervenire.
1) Vertigini e nausee andando in macchina. Vertigini, nausee ed emicra-
nie andando in macchina, aereo, treno, nave. Cocculus è il nostro
grande rimedio del mal d’auto e del mal di mare.
Bisogna usare la 4 CH, 3 granuli dalle 3 alle 4 volte al giorno come
preventivo o al momento del disturbo.
La sensibilità di Cocculus al movimento è tale che la sola vista di una
macchina che si muove può scatenare il malessere.

Ü
Cocculus 338

Altri due rimedi sono indicati nelle chinetosi: Tabacum e Petroleum.


Tuttavia, non è facile differenziarli.
Tabacum migliora all’aria fresca: abbassa il vetro dell’auto, o esce sul
ponte della nave. Cocculus invece si aggrava con il freddo.
Petroleum: da buono psorico migliora dopo avere sgranocchiato qual-
che cosa; Cocculus invece si aggrava dopo mangiato.
Infatti la sola cosa che migliora Cocculus, è il fatto di stare coricato
tranquillamente in una stanza calda, su un letto che stia ben fermo.
2) Vertigini e nausee alzandosi dal letto (Cfr. Bryonia e Phosphorus), che
costringono a ricoricarsi.
3) Nausee e vertigini sentendo l’odore della cucina (Cfr. Colchicum).

II – UNA SINDROME NEUROLOGICA

1) Con estrema debolezza e incoordinazione muscolare.


a) forte depressione intellettuale con profonda tristezza. La testa sem-
bra vuota.
b) debolezza dei muscoli del collo: deve sostenere il cranio.
c) disartria: si esprime lentamente e con difficoltà.
d) cefalea occipitale con la sensazione che una valvola si apra e si
chiuda.
e) sensazione che gli occhi siano tirati in avanti (indietro: Paris
Quad.).
f) intorpidimenti e tremori delle mani e dei piedi. I piedi si intorpidi-
scono dolorosamente quando si rimane seduti.
g) tutti i movimenti sono lenti e le articolazioni scricchiolano molto
h) sensazione di vuoto nelle diverse regioni del corpo; testa e addo-
me.
2) Malgrado questa lentezza e questi intorpidimenti, c’è una iperestesia
di tutti i sensi. Cocculus sobbalza se viene disturbato dal rumore o dal
contatto. Gli sembra che il tempo passi troppo rapidamente, gli scorre
tra le dita (Cfr. Argentum Nitricum).

Tutta questa sintomatologia si accompagna a vertigini molto frequenti


in queste grandi malattie neurologiche di cui Cocculus sarà uno dei rime-
di-chiave.

Ü
339 Cocculus

III – SINTOMI DIGESTIVI

Le nausee ci fanno prevedere un’azione di Cocculus sull’apparato di-


gerente. Effettivamente nella patogenesi del nostro rimedio troviamo:
1) Il vomito. Per questo motivo Cocculus è praticamente indicato nelle
nausee e nel vomito gracidio dove ritroviamo Tabacum e Petroleum.
Completeremo Cocculus con alte diluizioni di Ignatia e di Sepia.
2) Notevole distensione dolorosa dell’addome per ritenzione paretica di
gas. Cocculus, insieme a Raphanus, alla 4 CH, è indicato nella riten-
zione dei gas dopo un intervento chirurgico.
3) Coliche addominali acute con la sensazione di avere il ventre pieno di
pietre appuntite (Cfr. Colocynthis) che pungono l’intestino.

IV – LA DISMENORREA
Le mestruazioni di Cocculus sono:
1) Molto dolorose con dolori pungenti e costrittivi, aggravate da ogni
movimento, anche dalla respirazione.
2) Molto in anticipo, molto abbondanti, molto prolungate, a volte ogni
15 giorni, costituite da sangue nero con coaguli.
3) Con un fortissimo gonfiore addominale.
4) Fortemente spossanti a causa dei dolori e della abbondante emorra-
gia. La estrema debolezza durante le mestruazioni è uno dei sintomi
di Cocculus.
5) Leucorrea abbondante tra un ciclo e l’altro, ciò contribuisce a provo-
care la stanchezza.
Sono spossate dalle mestruazioni:
— Cocculus, ma che ha un meteorismo doloroso e vertigini.
— Cyclamen, a metà tra Pulsatilla e Sepia, fragile, tetra, emicranica, è
sempre stanca, soprattutto prima del ciclo.
— Secale il cui corpo è freddo e che tuttavia teme il calore che invece
migliora Cocculus
— Veratrum Alb. con gli abbondanti sudori freddi e la sua tendenza al
collasso.
— Murex, certamente spossata dalle mestruazioni; è un’isteroide iper-
sessuale che soffre all’utero e al seno.

Per combattere questi dolori mestruali, usate Cocculus da 4 a 9 CH.


340

COLCHICUM

Il Colchico omeopatico, la cui tintura madre si prepara partendo dal


bulbo fresco a primavera, molto prima della fioritura, è evidentemente,
come il suo equivalente allopatico, un rimedio della gotta e dei reumati-
smi in rapporto con una iperuricemia.
È anche un grande rimedio delle sindromi dissenteriche gravi. Si ritro-
va – per il gioco del simile – l’azione diarroica della colchicina a dose
ponderabile.

I – IL REUMATISMO DEL COLCHICO

A) Innanzitutto gotta e iperuricemia.

1) Il malato acuto
Colchicum 4 e 5 CH non è un rimedio particolarmente efficace nella
crisi acuta di gotta. Personalmente, preferisco Bryonia e Chamomilla.
Di fronte ad una sindrome gottosa acuta, tipica – abbastanza rara –
con l’alluce congestionato, sede di un dolore forte, prescrivo Colchicum
4, Bryonia 4, Chamomilla 4, 3 granuli alternandoli ogni 15 minuti. Di-
stanziare la posologia a mano a mano che c’è il miglioramento.

2) Il malato cronico
In compenso, nel trattamento di fondo della iperuricemia, Colchicum
4 CH, prolungando la somministrazione, dà dei buoni risultati. Non è
raro vedere un acido urico a 0,090 g-0,080 g, ridiscendere a 0,050 g, in 4-
6 mesi, soprattutto associando un drenaggio vegetale come Pilosella T.M.
o Rubia T.M., 50 gocce al giorno.

Ü
341 Colchicum

Il rimedio può essere usato, ugualmente alla 7 o alla 9 CH in dosi


distanziate.

B) I dolori artrosici
Oltre a questo impiego come rimedio di fondo della iperuricemia, il
nostro colchico ci sarà utile per trattare un buon numero di reumatismi.
Colchicum è più un rimedio cronico che acuto.

Il dolore reumatico Colchicum ha le seguenti caratteristiche:


— L’articolazione colpita è rossa e calda, calore che contrasta con la no-
tevole sensazione di freddo degli arti.
— È aggravato notevolmente dal movimento, Cfr. Bryonia.
— È notevolmente aggravato dalla minima pressione: l’alluce del gottoso
non può neppure sopportare il contatto del lenzuolo:
Bryonia è aggravato da un lieve sfioramento, ed è migliorato dalla
pressione forte.
— È aggravato dal freddo umido, principalmente in autunno: “colchico
in autunno...” sono le parole di una canzone.
— Migliora con il calore e col riposo.
— Si aggrava infine di notte, dal tramonto all’alba.
Se il dolore Colchicum, durante una crisi di gotta, è localizzato ad
un’articolazione, il reumatismo cronico passa facilmente da un’artico-
lazione all’altra, senza un ordine preciso, saltuariamente. Come Pulsa-
tilla, Colchicum è un rimedio dei reumatismi erratici.

II – LE SINDROMI DISSENTERIFORMI

Colchicum, per il suo alcaloide, ha un’azione violenta sull’intestino. A


dose omeopatica, sarà un rimedio delle sindromi diarroiche, delle ente-
rocoliti, febbrili o no.
1) La diarrea è costituita da feci liquide mischiate a muco che coagula.
Somiglia ad una gelatina di mele cotogne.
2) La crisi colitica è dolorosa: i dolori si aggravano col movimento.
3) Si accompagna ad una fortissima produzione di gas, come con altri
produttori di gas che sono Lycopodium, China e Carbo veg.
4) Si accompagna ad una prostrazione intensa con astenia muscolare.

Ü
Colchicum 342

Colchicum è un Arsenicum che ha l’addome timpanico e gonfio di


China.
5) Infine, un sintomo che stupisce per la sua intensità: Colchicum non
può tollerare l’odore degli alimenti. L’odore di cucina, anche il più
tenue, provoca violente nausee. Questa sensibilità agli odori alimenta-
ri – superiore a quella di Sepia – può raggiungere l’assurdo.

Ho curato un soggetto colpito da enterite diarroica acuta molto violen-


ta, chiamata influenza intestinale. Febbre a 40°.
Ebbene, recandomi a casa sua restai meravigliato nel trovarlo coricato
su un lettino da campo nel suo ufficio.
La moglie, vedendomi così sorpreso, mi spiegò che suo marito non
tollerava il minimo odore di cucina. Siccome la camera matrimoniale era
contigua al soggiorno, a sua volta vicino alla cucina, il semplice fatto di
aprire la porta della cucina, bastava per provocare al paziente nausee
tanto violente che gli facevano quasi sfiorare la sincope. Per questo ripie-
gò sull’ufficio dall’altra parte dell’appartamento.
Colchicum 9 CH – considerando la similitudine, e a dosi elevate – 4
granuli al mattino e sera fece scendere la temperatura in 24 ore e l’entero-
colite guarì in 48 ore.
Un clisma opaco praticato per precauzione 15 giorni più tardi, rivelò
l’esistenza di una neoplasia all’angolo sinistro del colon. A questo punto
s’imponeva un trattamento diverso da quello omeopatico.
Questo esempio illustra l’azione di una diluizione omeopatica sulla
sintomatologia funzionale, anche in presenza di una grave eziologia or-
ganica, senza che tuttavia questa lesione fosse stata soppressa.
C’è la possibilità di un errore diagnostico da prendere in consi-
derazione.
343

COLOCYNTHIS

I semi della coloquintide (zucca) – Citrullus Colocynthis – a dosi pon-


derali, sono un purgante drastico tossico che provoca violenti dolori ad-
dominali. Per la legge dei Simili, a dosi infinitesimali, saranno il nostro
grande rimedio dei dolori localizzati principalmente a livello addomina-
le, ma anche in altre zone del corpo.

I – IL DOLORE COLOCYNTHIS

1) È un dolore spastico tipo crampo:


a) di tipo parossistico che arriva a ondate successive molto ravvici-
nate.
b) costringe il malato a piegarsi in due perché il dolore Colocynthis
migliora sempre, nettamente, piegandosi in due. È una caratteristi-
ca molto precisa della nostra coloquintide. In materia di dolori ad-
dominali c’è un rimedio a modalità inversa: Dioscorea che miglio-
ra raddrizzandosi, addirittura piegandosi indietro.
c) Colocynthis migliora anche con la pressione forte (Cfr. Bryonia).
Appoggia con forza le mani sulla zona dolente. In queste coliche
addominali sarà facile trovarlo coricato sul ventre.
d) Migliora anche col calore.

2) Questo dolore risiede elettivamente:


a) Intestino: con coliche secche, abbondanti gas la cui espulsione
non dà sollievo, diarrea, sensazione di avere l’intestino pieno di
sassi appuntiti (Cfr. Cocculus). Dolori spesso periombelicali. Tutto

Ü
Colocynthis 344

ciò è interessante, ma non molto dimostrativo. Ricordate che Co-


locynthis è il rimedio dei dolori addominali che migliorano con la
pressione forte e piegandosi in due.
b) Coliche epatiche
c) Uretere e vescica: Colocynthis è un rimedio della colica renale,
soprattutto a sinistra. Come Berberis, anche Colocynthis ha una la-
teralità sinistra.
d) Utero e ovaia, con preferenza per l’ovaio sinistro. Le mestruazioni
sono scarse e sono caratterizzate dal dolore-tipo.
e) Sciatica. La sciatica Colocynthis si localizza principalmente a sini-
stra, migliora con la gamba piegata in due o con la forte pressione:
si corica sul lato dolente.

II – L’EZIOLOGIA COLOCYNTHIS

1) Colocynthis ha però una caratteristica eziologica alla quale noi, in


quanto medici omeopati, diamo la massima importanza.
All’origine della maggiore parte dei disturbi di Colocynthis, soprattut-
to i dolori addominali, c’è uno stress psicologico.
2) Come Chamomilla o Staphysagria, Colocynthis è il rimedio delle con-
seguenze di violente contrarietà, d’indignazione e soprattutto di colle-
ra. “La crisi di fegato” dolorosa – è infatti una “crisi da colica epatica”
– la crisi addominale dolorosa, dopo una grossa contrarietà, richiama
Colocynthis.
3) Questa partecipazione psichica permette di differenziare un altro
grande rimedio delle coliche addominali: Magnesia Phos., molto vici-
no a Colocynthis Del resto Colocynthis è considerato l’acuto di Ma-
gnesia Phos. che sarebbe il rimedio cronico. Come Colocynthis, an-
che Magnesia Phos. ha i suoi dolori addominali parossistici crampoidi
che migliorano stando piegati in due e con una forte pressione, ma
non ha questa eziologia psichica. È un rimedio della costituzione ma-
gnesiaca caratterizzata da spasmi che appaiono e scompaiono brusca-
mente in rapporto con perturbazioni dell’equilibrio del Magnesio la
cui importanza è ben nota.
4) In tutte le sindromi iperalgiche, Colocynthis sarà usato dalla 5 alla 9
CH, in dosi ripetute – 4 granuli ogni ora ad esempio – distanziando a
mano a mano che si verifica un miglioramento.

Ü
345 Colocynthis

5) In materia di addome acuto, bisogna subito eliminare l’emergenza


chirurgica, il ventre acuto di Mondor. Non si cura una appendicite,
una peritonite o una angiocolite suppurata con Colocynthis o un qual-
siasi altro rimedio omeopatico. La chirurgia e la terapia antibiotica
sono a questo punto necessarie.

In un gran numero di sindromi funzionali, l’Omeopatia rende notevoli


servigi perché gli antalgici classici non sempre sono attivi e in ogni caso
spesso vengono mal tollerati.
In tutti questi dolori addominali acuti, meritano di essere citati a fianco
di Colocynthis e di Magnesia Phos. questi altri 3 farmaci:
— Cuprum che si aggrava col freddo e col contatto.
— Dioscorea che si aggrava se si piega in avanti, migliora raddrizzandosi
indietro.
— Plumbum si aggrava col contatto, migliora con la pressione forte e
prolungata oppure piegandosi in due.
346

CUPRUM

Il Rame diluito e dinamizzato è un rimedio dei crampi – senza dubbio


il più importante – degli spasmi e delle convulsioni.

I – I CRAMPI

Quando vi si parla di crampi, prescrivete Cuprum alla 4, 5, o 7 CH, e


sarete praticamente sicuri di guarire il vostro malato.

A) I crampi muscolari
Sia che si tratti di crampi provenienti da un rallentamento circolatorio,
legati ad un surmenage muscolare o ad un deficit vitaminico, Cuprum
è un rimedio efficace. Questa azione regolare non vi impedirà di dia-
gnosticare l’eziologia della sindrome crampoide e di prenderla in esa-
me sul piano terapeutico.
Questi crampi sono molto dolorosi aggravati dal freddo e la notte. I
crampi di Cuprum si manifestano classicamente ai piedi e ai polpacci,
ma si possono manifestare in tutte le regioni del corpo.
A livello delle dita della mano in particolare, assumono un aspetto di
contratture dolorose molto intense: bisogna forzare per tendere le
dita. Da ciò l’indicazione di Cuprum nella sindrome di Raynaud; tanto
più in quanto il nostro rimedio è molto aggravato dall’aria fredda e
presenta una pelle livida, marmorea, cianotica, tutte cose molto carat-
teristiche del Raynaud.
La consultazione di un repertorio omeopatico ci insegna che vi sono
molti rimedi adatti per i crampi muscolari. La pratica ci insegna. che
Cuprum è di gran lunga più efficace e che può essere utilizzato siste-
maticamente.

Ü
347 Cuprum

B) I crampi viscerali
Cuprum è indicato non solo nel caso di crampi muscolari che interes-
sano il muscolo striato ma anche a quelli che colpiscono la muscolatu-
ra liscia, cioè i visceri e in particolare:
1) Lo stomaco:
Cuprum è il rimedio dei crampi di stomaco.
Questi crampi si manifestano su una base di dolori e pesantezza
gastrica. Frequentemente con nausea e addirittura vomito. Miglio-
rano bevendo un po’ d’acqua fredda.
2) L’intestino:
Coliche crampoidi intermittenti che si manifestano con crisi spesso
scatenate dal freddo.
— Il ventre è duro e caldo, soprattutto molto sensibile al contatto.
— Diarrea con crampi e stimoli frequenti e urgenti. Il quadro può ag-
gravarsi fino ad una vera sindrome colerica. Cuprum, Veratrum e
Camphora furono i tre principali rimedi usati da Hahnemann e dai
suoi discepoli diretti per trattare, a quell’epoca, il colera. I loro suc-
cessi superarono di molto quelli dei loro colleghi allopati.
La brutalità, la violenza di queste sindromi digestive fanno pensare
a 3 rimedi: Colocynthis, Magnesia Phos., e Plumbum, però nessu-
no di questi ha la grande sensibilità al contatto di Cuprum. Invece
migliorano tutti e 3 con la pressione, e più precisamente per Co-
locynthis e Magnesia Phos., piegandosi in due.
3) Il cuore:
Dolore crampoide violento a livello del cuore che sopraggiunge
improvvisamente durante la notte, irradiandosi verso l’appendice
xifoide.
Questo dolore è accompagnato da angoscia, dispnea, cianosi del
volto. Cuprum 4/7 CH è un rimedio del dolore da angina. Siamo
vicinissimi a Cactus ma non ritroviamo, con il rame, l’irradiazione
al braccio sinistro così caratteristica della nostra preziosa cactacea.

II – GLI SPASMI

Come i crampi, gli spasmi di Cuprum possono interessare le muscola-


ture lisce e striate, cioè tutti gli apparati, ma saranno caratteristici soprat-
tutto a livello dell’apparato respiratorio.

Ü
Cuprum 348

Proprio come i crampi, questi spasmi sono:


— aggravati durante la notte
— aggravati dal freddo
— aggravati dal contatto.

Cuprum sarà indicato nei seguenti casi:


1) singhiozzo, violento, asfissiante, che migliora bevendo un po’ di ac-
qua fredda.
2) Le tossi secche, spasmodiche, molto soffocanti con cianosi:
— Aggravate tra le 11 della sera e l’1 del mattino.
— Aggravate sedendosi nel letto.
— Migliorate bevendo qualche sorso d’acqua fredda.

Questa tosse, questo soffocamento, queste modalità sono molto carat-


teristiche:
a) di certe laringiti acute, di laringiti stridule: Cuprum 4 CH in posolo-
gia ripetuta.
b) di certe asme. L’eminente Rouy definì Cuprum come un vero “spe-
cifico” dell’asma.
349

CYCLAMEN

Cyclamen Europaeus, il ciclamino selvaggio, di cui usiamo il bulbo ha


come prima indicazione:

I – EMICRANIA OFTALMICA E CATAMENIALE

1) È una cefalea che è sempre preceduta o accompagnata da disturbi


della vista: scotomi, macchie colorate, zig-zag luminosi, diplopia, ab-
bassamento della vista ecc. Cyclamen è dunque un rimedio dell’emi-
crania oftalmica
2) Cyclamen ha una modalità del tutto particolare che ci porta a prescri-
verlo più spesso nella donna che nell’uomo: questa cefalea si scatena
frequentemente o si aggrava con le mestruazioni, dunque emicrania
catameniale
3) A mano a mano che insorge il dolore e si accentua, migliorano i di-
sturbi della vista. Vengono sostituiti da vertigini e nausee, ma i distur-
bi digestivi rimangono minimi, del tutto in secondo piano nel quadro
clinico.
Questo è un importantissimo sintomo differenziale di un secondo
grande rimedio della emicrania oftalmica, lris, il cui quadro è domina-
to dalla sintomatologia digestiva: bruciori, vomiti molto acidi.
4) Le cefalee sono aggravate dall’aria aperta e migliorate stando al chiu-
so. È questa una modalità esattamente inversa a Pulsatilla che, tutta-
via, ha numerosi punti comuni con Cyclamen.
Menyanthes ha una emicrania oftalmica con sensazione di pesantezza
al vertice migliorata da una forte pressione. Soprattutto, impressione

Ü
Cyclamen 350

soggettiva e oggettiva di avere le mani e i piedi ghiacciati. Questo


sintomo concomitante è necessario per la prescrizione di Menyan-
thes.

Per le emicranie, la 4 e la 5 CH sono le diluizioni più adatte.

II – LA DISMENORREA

Le mestruazioni di Cyclamen fanno sorgere un problema.


1) Innanzitutto provocano l’emicrania o si associano ad essa.
2) In seguito, abbondanti o scarse, spesso irregolari, costituite da sangue
nero con coaguli, sono estremamente dolorose.
La nostra povera paziente Cyclamen soffre contemporaneamente alla
testa e al basso ventre.
I dolori appaiono all’inizio delle mestruazioni, con crisi lancinanti che
vanno da dietro in avanti, dal sacro al pube.
Fenomeno curioso: come Pulsatilla, Cyclamen ha delle mestruazioni
intermittenti. All’apice della crisi dolorosa, il flusso mestruale si ferma
per poi riprendere.
Cyclamen può anche presentare periodi di amenorrea in cui lo stato
generale si aggrava.
In questa dismenorrea, utilizzare la 4, 5, e 7 CH.

III – TRISTEZZA, CARATTERE CUPO E IPERSCRUPOLOSITÀ

Lo psichismo di Cyclamen è molto particolare.


1) Cyclamen è triste: vuole restare sola, rifugge la conversazione.
2) Cyclamen è cupa, piagnucolosa, e usa il fazzoletto con grande facilità;
si crede abbandonata o perseguitata e ciò la rende scorbutica.
3) Cyclamen è soprattutto iperscrupolosa. Non ha fatto sufficientemente
il suo dovere, ha trascurato il partner. Rimorsi ossessivi.
4) Cyclamen si aggrava prima delle mestruazioni.
Cyclamen migliora dopo le mestruazioni.
Cyclamen si aggrava col riposo e l’immobilità.
Cyclamen migliora con l’esercizio fisico.

Ü
351 Cyclamen

Pulsatilla è molto simile, tanto più che Cyclamen non sopporta, e ne-
anch’essa, né il burro né le sostanze grasse. Pur avendo in bocca un sapo-
re salato, non ha sete, non più di Pulsatilla che invece migliora all’aria
aperta, al freddo e si aggrava col calore, esattamente l’inverso di Cycla-
men
Neppure Sepia si differenzia molto per quanto riguarda la sua malin-
conia. Anch’essa ha emicranie catameniali, ma senza disturbi visivi. C’è
inoltre l’indifferenza di Sepia, la congestione e la pesantezza del basso
ventre. In genere Sepia è più anziana. Anch’essa si aggrava col freddo,
ma è molto freddolosa.
L’evoluzione avviene:
Pulsatilla → Cyclamen → Sepia
Sulla base di questa sintomatologia mentale prescrivere la 9 CH e inte-
grare Cyclamen nella diatesi psoro-tubercolinica.
352

DROSERA

Drosera Rotundifolia il cui uso in terapia è stato introdotto da Hahne-


mann, è innanzitutto un rimedio della tosse e della pertosse.

I – L’INDICAZIONE CLINICA PRIMARIA È DUNQUE LA PERTOSSE,


NEL SUO PERIODO DI STATO, E LA TOSSE SPASMODICA CON
“CANTO DI GALLO”

II – DROSERA È UTILISSIMO NEL TRATTAMENTO DI MOLTE ALTRE


FORME DI TOSSE CHE HANNO TUTTE LA CARATTERISTICA
COMUNE DI ESSERE SPASMODICHE

1) Tosse secca, straziante e abbaiante.


2) I colpi di tosse si succedono così velocemente che il malato non può
prendere fiato e soffoca.
3) Sono così violenti che il paziente deve tenersi il ventre per riprendere
fiato.
4) Questa tosse è emetizzante, seguita da nausee, vomito, addirittura
epistassi.
5) Questa tosse è peggiore durante la notte, soprattutto dopo mezzanot-
te. Drosera è un rimedio della seconda metà della notte.
— si aggrava ridendo, parlando, piangendo e bevendo.
— infine si aggrava con il calore.
Esistono altri rimedi della pertosse, ma nessuno ha tanta nausea come
Drosera
Studiamo le modalità differenziali di questa tosse così fastidiosa e sof-
focante:

Ü
353 Drosera

aggravamento aggravamento aggravamento aggravamento miglioramento


con l’aria con il calore la notte parlando con bevande
fredda fredde
Corallium Coccus c. tutti i Drosera Cuprum
Bromum precedenti Coccus c.
Drosera Bromum

Tutti questi rimedi per la tosse possono essere prescritti alla 4 o alla 5
CH, in generale alternando 2 o 3 farmaci.

Una triade che ritorna per esempio, nella pertosse:


1) Succhiare, alternando ogni ora, distanziando mano a
mano che si nota un miglioramento clinico, 4 granuli di:
Drosera 4 CH – Coccus Cacti 4 CH – Cuprum 4 CH
2) Prendere in un po’ d’acqua a mezzogiorno e a cena, 25 gocce:
Tilia Gemme (Mac. Glic.) 1 D
3) Prendere alle 5 del pomeriggio una fiala:
— un giorno Trachyte D 8
— il giorno dopo Calcopirite D 8

III – DROSERA È INOLTRE UN GRANDE RIMEDIO DEL


TUBERCOLINISMO

Superiamo ora, la semplice indicazione della pertosse, affezione cer-


tamente tubercolinica, per arrivare alla nozione di rimedio del terreno.
Nella patogenesi troviamo, infatti, oltre alla tosse:
— dimagrimento, con appetito irregolare (Cfr. lodum)
— raucedine, continue laringiti
— adenopatie cervicali, ascellari, addominali
— frequenti dolori ossei e articolari che predominano a livello del torace
o delle anche.

Siamo proprio nella gamma tubercolinica. Utilizzeremo Drosera ad


alte diluizioni, 9/30 CH, a dosi distanziate per completare l’azione dei
grandi rimedi tubercolinici e delle tubercoline diluite e dinamizzate.
354

FERRUM METALLICUM

I due Ferrum, Ferro metallico e il Fosfato di ferro, sono molto simili


nelle loro patogenesi. Studieremo Ferrum Met. paragonandolo al Ferrum
Phos.
Le caratteristiche patogenetiche di questi 2 Ferrum sono 4:
1) Una notevole astenia legata ad un ‘anemia rossa.
2) Emorragie frequenti.
3) Disturbi digestivi.
Questi tre sintomi si trovano soprattutto in Ferrum Met.
4) Crisi febbrili notevoli soprattutto per Ferrum Phos.

I – L’ASTENIA CON ANEMIA

È logica la presenza della anemia rossa, dato il ruolo che ha il ferro nel
metabolismo dell’emoglobina. Ferrum è con China il nostro grande rime-
dio delle anemie con diminuzione dei globuli rossi, ipocromia, iposide-
remia. Questa anemia si manifesta con sintomi funzionali.
a) Bruschi accessi congestizi locali seguiti da un grande pallore. Il viso si
arrossa violentemente al minimo sforzo, alla minima emozione, so-
prattutto sulle guance, che poi si sbiancano non meno rapidamente.
b) Cefalee congestizie, martellanti, scatenate dal lavoro intellettuale, la
tosse, il movimento violento. Migliora all’aria aperta, camminando
lentamente.
c) Ronzio alle orecchie con ipersensibilità al rumore.
d) Tachicardia aggravata dall’esercizio, dalle emozioni con polso facil-
mente depressibile. AII’ascoltazione soffio frequente.

Ü
355 Ferrum metallicum

II – EMORRAGIE FREQUENTI

Sono la conseguenza dei fenomeni congestizi localizzati. Sono spesso


causa dell’anemia, dunque nozione di eziologia:
— soprattutto piccole epistassi e meno-metrorragie durante la meno-
pausa;
— talvolta piccole emottisi ripetute a causa di varici esofagee (escludere
evidentemente la tubercolosi), una discreta melena da ernia iatale. Il
sangue è chiaro, fluido, coagula male. L’emorragia è seguita da una
grande stanchezza (Cfr. China).

III – DISTURBI DIGESTIVI

1) Stomaco:
— digestione lenta
— lo stomaco si vuota per i vomiti alimentari facili, senza nausea, che
insorgono soprattutto durante i pasti
— fermentazione con gonfiore. Il ferro ha un ruolo importante nel
mantenimento dell’integrità gastrica.
2) Intestino:
— stitichezza senza stimoli da megacolon
— diarree periodiche, indolori contenenti alimenti non digeriti sem-
pre spossanti
— le feci sono gialle o rossastre.
3) Alternanza caratteristica:
Quando compaiono i disturbi digestivi, l’appetito scompare.
Quando essi scompaiono, insorge una fame vorace.
4) Avversioni e desideri:
a) avversione: carne, latte, birra, tè
b) intolleranza: uova
c) desiderio: di pane, di burro, di cose dolci.

IV – MODALITÀ Dl FERRUM METALLICUM

Si aggrava con il riposo, con l’esercizio violento, con il freddo. Miglio-


ra con il movimento lento, con il calore.

Ü
Ferrum metallicum 356

NOTA
Se Ferrum Phos. è un rimedio degli stati acuti, Ferrum Met. è un rime-
dio degli stati cronici, e soprattutto delle anemie.
Anche China è un rimedio importante per l’anemia, ma non ha gli
accessi congestizi locali di Ferrum al contrario, è spesso indicato nelle
anemie che seguono una emorragia.
357

FERRUM PHOSPHORICUM

Con Aconitum e Belladonna, Ferrum Phosphoricum – fosfato di ferro


– è il nostro terzo rimedio degli stati infiammatori acuti. Meno caldo e
meno ansioso di Aconitum, meno rosso e meno agitato o meno abbattuto
di Belladonna, è indicato in tutti gli stati febbrili intermedi.

I – LA SINDROME INFIAMMATORIA DI FERRUM PHOSPHORICUM

È meno intensa di quella di Aconitum o di Belladonna. Infatti, di fron-


te ad una influenza o una rinofaringite acuta, quando si è indecisi tra
Aconitum e Belladonna, conviene dare Ferrum phos.
1) Il viso è rosso, la testa calda con la sensazione di vampe di calore,
abbastanza caratteristiche di Ferrum Il viso passa alternativamente dal
rosso al pallido e viceversa.
2) Cefalea congestizia pulsante – abbastanza banale in un malato febbri-
le – aggravata dalle scosse, come un colpo di tosse, migliorata da ap-
plicazioni fredde.
3) La febbre resta moderata tra 38° e 39°.
4) Il polso è rapido, pieno ma molle (# Aconitum e Belladonna).
5) Possono apparire epistassi soffiandosi il naso e tossendo: la tendenza
emorragica di Ferrum
6) Tosse secca, molto dolorosa, seguita da emissione involontaria di ori-
na. I colpi di tosse possono portare ad un espettorato striato di sangue
o sanguinolento.
Ricordate dunque queste 3 caratteristiche della sindrome infiam-
matoria di Ferrum Phos.:
a) la febbre moderata

Ü
Ferrum phosphoricum 358

b) le vampe vasomotorie
c) la tendenza emorragica.
Ferrum Phos. sarà così indicato alla 4 o 5 CH o dosi ripetute in:
— Sindromi polmonari: influenza, bronchite, broncopolmoniti.
— Faringiti, laringiti, tonsilliti
— Influenza intestinale con febbre e feci diarroiche che possono essere
striate di sangue.

II – L’OTITE ACUTA

Abbiamo isolato questa indicazione perché Ferrum Phos. è parti-


colarmente efficace in questa malattia.
In una sindrome febbrile, di tipo Ferrum phos. appare:
1) un dolore acuto all’orecchio
2) con sensazione di pulsazioni
3) con timpano rosso.
4) e infiammazione della tromba di Eustachio.

Prescriverete senza esitare – anche per telefono – Ferrum phos. 5 CH,


4 granuli ogni ora. Avrete buone possibilità di fermare questa otite all’ini-
zio. Da notare che quando la mastoide, dietro l’orecchio, diviene leg-
germente dolorosa, è Capsicum che conviene somministrare.
Kali Mur. è consigliato come complementare di Ferrum Phos. nelle
malattie dell’orecchio.
Kali Mur. non è però un acuto, è un cronico, e il suo punto d’azione è
la tromba di Eustachio.
Kali Mur., 4 e 5 CH è un rimedio del catarro tubarico con sordità,
ronzio, sensazione di orecchie chiuse: si stappano soffiandosi il naso.
L’azione di Kali Mur. è legata all’intasamento del naso e della faringe
da un muco denso, biancastro, molto aderente e molto difficile da espel-
lere.

III – LA SPALLA DOLOROSA

Ferrum Phos. è anche un rimedio della spalla dolorosa, ma a con-


dizione che si trovino i seguenti sintomi:
— sindrome articolare infiammatoria acuta: l’articolazione è calda, ros-
sa, gonfia

Ü
359 Ferrum phosphoricum

— il dolore si irradia nel braccio


— si aggrava con il minimo movimento
— colpisce di più la spalla destra (la spalla sinistra, è Ferrum Met.). Fer-
rum Phos. è quindi un rimedio della periartrite scapolo-omerale de-
stra acuta e non di una banale artrosi della spalla. Anche in questo
caso, 4, 5, 7 CH.
360

FORMICA RUFA

La modesta e laboriosa formica rossa, il cui morso è abbastanza dolo-


roso, è un buon rimedio della nostra terapia.
Per noi ha 2 indicazioni:

I – LE INFEZIONI DELLA VESCICA

1) Formica è indicata nelle colibacillosi e in altre infezioni dell’apparato


urinario dove le orine sono torbide, albuminose, talvolta con sangue.
2) Queste urine hanno un odore forte e sgradevole.
3) Non ci sono molti rimedi che hanno urine con cattivo odore segnalato
dal malato stesso.

Ce ne sono 3:
a) Formica 4 o 5 CH che è un rimedio la cui cistite è poco dolorosa.
b) Benzoic Acid, rimedio del vecchio prostatico che urina goccia a
goccia e macchia la biancheria con l’urina scura.
c) Nitric Acid. le cui urine scure e poco abbondanti, hanno odore di
urina di cavallo. È indicato in casi specifici – su un piano generale
è un grande rimedio di sicosi – per le uretriti con sensazione di
schegge infilate nell’uretra.

II – DOLORI REUMATICI

1) Sono erratici e cambiano rapidamente articolazione.


2) Appaiono bruscamente.

Ü
361 Formica rufa

3) Si aggravano con il movimento e con il freddo, ma migliorano con la


pressione, il massaggio, il calore.
4) Insorgono preferibilmente a destra.
5) Appaiono soprattutto o si aggravano con la neve, in particolare prima
che la neve cominci a cadere.

Come Rhododendron sente il temporale, Formica sente la neve. È il


rimedio delle persone che sono piene di dolori quando praticano sport
invernali.
Nel trattamento dei dolori reumatici, noi utilizziamo di solito Formica
Rufa alla 4 o 5 CH, in granuli.
In generale questi reumatismi coincidono con una netta iperuricemia.
Un altro grande rimedio, Formic Acid, non molto diverso da Formica,
ci dà buoni risultati nei reumatismi molto dolorosi.
Lo prescriviamo in iniezioni sottocutanee e in D 12.
Formic Acid D 12 allevia rapidamente, con 24 iniezioni praticate una
al giorno, i dolori ribelli ad altri trattamenti.
362

HYDRASTIS

Hydrastis omeopatico è preparato partendo dal rizoma di Hydrastis


Canadensis, pianta ricca di alcaloidi tossici la cui colorazione gialla e
fluorescenza permettono una identificazione precisa della Tintura Madre
e delle basse diluizioni per irradiazione alla luce di Wood.

I – IL TERRENO CANCERINICO

Per Nebel, Hydrastis è un rimedio grandissimo del terreno cancerini-


co. Infatti, nella sua patogenesi, si rilevano un certo numero di segni che
evocano l’affezione maligna:

1) Il dimagrimento molto evidente con stanchezza profonda, malinco-


nia, e colorito giallastro.
2) L’anoressia.
3) Le coliche crampoidi addominali aggravate tra le 9 e le 10 del matti-
no.
4) La tosse secca, dolorosa con espettorato giallastro e viscoso talvolta
emorragico.
5) La leucorrea appiccicosa, giallastra e irritante, abbondante, aggravata
dopo le mestruazioni. L’esame con lo speculum mostra l’ulcerazione
al collo.
6) I noduli duri al seno con dolori forti.
7) Le ulcerazioni brucianti e che si trascinano con secrezioni giallastre.

Tutti questi sintomi sono il segno di una grave affezione con riper-
cussione sullo stato generale, ad evoluzione lenta.

Ü
363 Hydrastis

Hydrastis non è il rimedio del cancro, ma è uno di quelli che utiliz-


zeremo con maggiore frequenza contro gli effetti risultanti dallo sviluppo
del tumore e per aumentare le difese del terreno. Con altri, selezionati
secondo la similitudine, si associa alle terapie classiche o rivoluzionarie
da attuare..
Oltre al cancerinismo, la caratteristica essenziale, fondamentale di
Hydrastis, è quella di provocare a livello delle mucose la formazione
delle secrezioni gialle – tutto è giallo in Hydrastis – dense, vichiose e
filanti.
Un altro rimedio con questa particolarità è Kali Bichr., che è più acuto
di Hydrastis.
Queste secrezioni giallo-arancione sono più vischiose più filanti e più
aderenti. Infine Kali Bichr. è più predisposto all’ulcera, sanguinolento.
Hydrastis sarà dunque indicato quando siamo in presenza di tutte le
affezioni che provocano queste secrezioni. Abbiamo visto per esempio la
leucorrea.
Sarà soprattutto un rimedio di:

II – RINITI E SINUSITI SOPRATTUTTO CRONICHE


— con secrezioni gialle, vischiose e aderenti
— che scolano spesso dietro, attraverso le fosse nasali posteriori
— migliora con il freddo, all’aria aperta, al vento secco e si aggrava con
il calore della casa. (Kali Bichr., al contrario, è migliorato dal calore).

III – È ANCHE UN RIMEDIO DIGESTIVO


1) Lingua gialla, spessa, che mantiene l’impronta dei denti (Cfr. Mercu-
rius) con gusto pepato nella bocca.
2) Disgusto per gli alimenti. Non digerisce né il pane né i legumi che gli
provocano eruttazioni acide.
3) Frequenti impressioni di vuoto nello stomaco con sensazione di sveni-
mento; ma mentre Sulfur ha un vuoto allo stomaco verso le 11 del
mattino, Hydrastis ce l’ha a qualsiasi ora della giornata.
4) Ipocondrio destro doloroso con irradiazione dal fegato verso le spalle
(verso la punta della scapola: Chelidonium).
5) Stitichezza ostinata senza stimolo, risultante da uso prolungato di las-
sativi. Le feci sono piccole e dure con muco giallastro.
6) Cefalea frequente che insorge sulla fronte.

Ü
Hydrastis 364

RIMEDI DELLE SINUSITI

<Freddo < Caldo < Notte < Umido Localizzazione


elettiva
Frontali Kali Bichr. Hydrastis Kali Iod. Kali Bichr. Sticta: radice
del naso (naso
tappato, ma non
può soffiarlo)
Kali Iod. Cinnabaris Kali Iod.
Hepar Sulf.
Corallium

Mascellari Kali Bichr. Hydrastis Cinnabaris Kali Bichr. Mezereum:


sinistra
Hepar Sulf. Mezereum Mezereum
Corallium
365

HYOSCYAMUS

Hyoscyamus, il giusquiamo nero, diluito e dinamizzato, come i suoi


simili derivanti dalle Solanacee atropiniche, è un rimedio violento, acu-
to, di spasmi, delirante, spesso associato ad un quadro d’ipereccitabilità
sessuale, e a certe fobie, in particolare, quella dell’acqua o del rumore
dell’acqua che scorre.

I – È UN RIMEDIO DI IPERECCITABILITÀ E DI SPASMI

1) Sonno molto agitato con sussulti bruschi dormendo.


2) Spasmi laringo-faringei con false eruttazioni. Hyoscyamus alla 4 CH è
anche un rimedio di singhiozzi violenti, salve di eruttazioni a vuoto.
3) Spasmi dell’intestino con enorme gonfiore addominale e dolori ta-
glienti.
4) Tosse secca, spasmodica che appare o si aggrava nettamente quan-
do il malato dorme impedendogli il sonno, migliora però quando si
siede.
5) Crampi e tremori ai polpacci e alle dita del piede.
Nella donna tutti questi spasmi si aggravano durante le mestruazioni;
ma in tutte, la crisi è seguita da una grande sensazione di stanchezza.

II – È IL RIMEDIO DEL DELIRIO

1) È il delirio molto agitato, il malato cerca di uscire dal letto, talvolta


violento con furore e colpi. Possono seguire urla, borbottii e risate.
Negli stadi più gravi, dove domina la confusione, la congestione è
notevole.

Ü
Hyoscyamus 366

2) Soprattutto questo delirio è spesso osceno con proposte sconce. Il ma-


lato vuole mettersi nudo, esibire le sue parti genitali.

Carpologia.
Abbiamo avuto l’occasione di curare una donna di 80 anni che, ormai
da molti anni si trovava in un letto. Questa donna era vittima di un delirio
strano. Di giorno stava bene, era perfettamente normale, ma non appena
calava la notte, quando si addormentava, incominciava a fare un gran
“baccano”.Gettava per terra la coperta, si tirava su la camicia da notte,
esibiva il suo sesso, si accarezzava violentemente emettendo grida di pia-
cere, e proferendo frasi che avrebbero fatto arrossire persino un reggi-
mento di artiglieri senegalesi! Poi, ricadeva nel sonno profondo e al mat-
tino si risvegliava senza ricordare nulla.
Tutto ciò accadeva sotto gli occhi spaventati delle due figlie, anziane
signorine, molto amabili, ma anche molto bigotte!!!
Tutti i neurolettici prescritti avevano totalmente fallito. La prescrizione
di Hyoscyamus 30 CH, 15 gocce la sera, liberò in 3 giorni questa anziana
signora dalla maggior parte dei suoi disturbi e riportò la pace nella sua
casa.
In materia di deliri, conseguenti in genere ad una sindrome febbrile
acuta e intensa, Belladonna è più rosso, meno agitato e senza eccitazione
sessuale; Stramonium, anch’esso eccitato, ma non esibizionista, è aggra-
vato dalla luce viva e dagli oggetti brillanti.
Da notare che Hyoscyamus si aggrava la notte, migliora il giorno, si
aggrava dormendo, migliora camminando; si aggrava con il freddo, mi-
gliora con il calore, si aggrava con il contatto.
Due indicazioni interessanti, soprattutto per le alte diluizioni:
— il bambino geloso e inquieto
— l’adulto o il vecchio, affaticato e nervoso dopo il lavoro, o per ve-
glie prolungate o preoccupazioni continue.
367

IPECA

Ipeca, Uragoga Ipecacuanha, chiamata dagli omeopati anche Radix o


Radix Braziliensis, appartiene alla famiglia delle Rubiacee.
La sua radice secca serve alla preparazione della T.M. con una mace-
razione di tre settimane in mezzo alcolico. La sua patogenesi è stata rea-
lizzata da Hahnemann (Materia Medica Sperimentale).
Ipeca agisce elettivamente sul pneumogastrico, quindi ha un’azione
vagotonica. È anche un rimedio delle emorragie abbondanti, con sangue
rosso vivo.
Prescriverete Ipeca in caso di:

I – SINTOMI GENERALI DOVE DOMINANO SPASMI E NAUSEA

— Spasmi e soprattutto nausea sono le 2 caratteristiche d’Ipeca. La nau-


sea non è completamente alleviata dal vomito.
— Dolori si accompagnano a sensazioni di nausea, si trovano soprattutto
a livello del plesso solare e si irradiano al livello dell’ombelico.
— Assenza di sete (Cfr. Pulsatilla).
— Le affezioni di Ipeca ritornano spesso periodicamente, con accesso
soprattutto la notte.

II – SINTOMI LOCALI

1) Cefalea con sensazione di costrizione alle ossa del cranio, si irradia


fino alla base della lingua con nausea. Emicrania al di sotto degli oc-
chi con nausee violente e pallore accentuato del volto.

Ü
Ipeca 368

2) Nevralgia oculare, con lacrimazione, fotofobia, nausea che soprag-


giunge a crisi periodiche.
3) La lingua resta sempre pulitissima, qualunque sia la sindrome in cau-
sa. Ecco un sintomo strano, tenuto conto della sintomatologia digesti-
va concomitante.
4) Salivazione costante e abbondante che obbliga a inghiottire di conti-
nuo.
5) Nausee continue, persistenti con vomito di muco bianco abbondante
che non allevia il paziente. Talvolta ematemesi di sangue rosso.
6) Dolori che attraversano l’addome da sinistra a destra (da destra a sini-
stra: Lycop.).
7) Feci diarroiche spumose e sanguinolente, fermentate o dissenteriche
con tenesmo. Diarrea dopo aver mangiato frutti troppo acerbi.
8) Tosse spasmodica, violenta, soffocante, si aggrava con il movimento e
all’aria aperta, migliora con il riposo e il calore. Questa tosse si accom-
pagna a nausea, vomito, talvolta epistassi.
9) Emottisi di sangue rosso vivo con nausea.
10) Mestruazioni anticipate, abbondanti, di color rosso vivo.

III – POSOLOGIA
Ipeca è un rimedio ad azione specifica. La 4 CH, la 5 CH saranno le
dosi più spesso prescritte.
1) Nelle affezioni digestive, nausea, vomito, prescrivere Ipeca 4 CH, 4
granuli ogni 1/4 d’ora, poi ogni 1/2 ora, distanziando con il migliora-
mento. Nella nausea della donna incinta prescrivere 4 granuli Ipeca 4
CH ad ogni nausea o dopo il vomito.
2) Nell’asma, la pertosse e le sindromi broncopolmonari. Ipeca 4 o 5 CH
è un eccellente rimedio delle bronchiti del bambino con dispnea a
causa di ingombro bronchiale. Si potrà associare utilmente a Bryonia.
È un classico della crisi d’asma, associato a Cuprum e a Sambucus.
3) Nelle emorragie e le metrorragie, come l’epistassi, 4 CH, 4 granuli
ogni 1/2 ora, poi tutte le ore.

IV – MODALITÀ
Aggravamento con il movimento.
Aggravamento con il vento umido e caldo.

Ü
369 Ipeca

Miglioramento con il riposo.


Ipeca è un rimedio digestivo e respiratorio molto fedele a condizione
di ritrovare:
— nausee violente che non migliorano con il vomito
— lingua rosa e pulita (non sempre),
— salivazione abbondante.

Nella crisi d’asma, si consiglia la seguente triade:


— Ipeca 4 CH I Sambucus 4 CH I Cuprum 4 CH
4 granuli alternando tutti di 1/4 d’ora.
Distanziare con il miglioramento.
370

IRIS

Iris Versicolor è una pianta che ha un’azione elettiva sul tubo digeren-
te dove provoca una secrezione di una straordinaria acidità.
La prima indicazione di Iris, che rappresenta un sintomo generale di
estrema importanza, sarà:

I – IPERACIDITÀ DEL TUBO DIGERENTE CON BRUCIORI MOLTO


ACUTI

1) Tutto il tubo digerente può apparire come bruciante, tanto a livello


della bocca, dell’esofago, dello stomaco, quanto del retto e dell’ano.
Vediamo subito che questi bruciori molto vivi, non migliorano con il
calore, con una bevanda calda. Questo differenzia Iris da Arsenicum.
D’altronde Iris, rimedio vegetale con azione meno profonda ha uno
stato generale meno alterato di quello del grande policresto minerale
come Arsenicum.
2) Iris sarà dunque un rimedio di esofagite, di gastrite, molto bruciante,
molto acido con pituita*, pirosi, rigurgiti, vomiti molto acidi. Alla pal-
pazione, le zone epatiche e pancreatiche sono dolorose.
Sulfuric Acid. è anch’esso un rimedio di gastrite molto bruciante, mol-
to acido ad un punto tale che i rigurgiti fanno “stringere i denti”. È
indicato nel vecchio etilista mentre Iris non ha una eziologia precisa.

* Pituita: sostanza acquosa e filante espettorata o rigurgitata da alcuni malati, la cui emis-
sione avviene al mattino a digiuno; è più frequente negli etilisti (da Vocabolario medico –
EMC).

Ü
371 Iris

Robinia è molto acido; ma i suoi dolori si aggravano nettamente la


notte.
Kali Bichr. è più ulcerativo di Iris. Iris è un rimedio di gastrite, Kali
Bichr. è un rimedio di ulcera dello stomaco. Si ritrova il vomito di
muco giallo, sanguinolento, molto filante, e molto vischioso.
3) Iris è anche un rimedio di diarree acide e di bruciori. L’ano è irritato,
escoriato. Questa diarrea si aggrava tra le 2 e le 3 del mattino, insorge
a volte regolarmente ogni anno, in primavera e in autunno.
Si associa generalmente ai bruciori di tutto il tubo digerente, quello
che non hanno né Aloe, così caratteristico per le sue emorroidi sporgenti
e la congestione addominale, né Mercurius con il tenesmo doloroso.

II – L’EMICRANIA OFTALMICA

A) Iris è il rimedio delle emicranie con disturbi visivi associati alla nau-
sea, rigurgiti, vomito molto acido.
1) Il disturbo visivo si traduce talvolta nella vista annebbiata che appare
prima del dolore. Il dolore insorge spesso sulla tempia destra. Migliora
con un movimento lento e continuo.
2) La cosa importante, è che questa emicrania, per rispondere a Iris deve
essere associata a bruciori di stomaco o dell’esofago, a eruttazioni
acide, a pituita, a vomiti di bile, di liquido gastrico estremamente aci-
do.
Iris = emicrania oftalmica + bruciori e vomito acido.
Un altro rimedio che ha emicrania destra, è Sanguinaria; ma in questo
caso il dolore aumenta a partire dall’occipite verso l’occhio, mentre
Iris ha il dolore alla tempia e non sempre a destra. Sanguinaria è un
rimedio congestizio, con arrossamenti e vampate di calore. Non ha
bruciori digestivi, iperacidità e il vomito di Iris.
3) L’emicrania di Iris ha una terza caratteristica: la sua periodicità. Insor-
ge tutte le settimane in genere il sabato o la domenica.

Questo sintomo ha una tale importanza che il dottor Voisin fa di Iris il


farmaco specifico della emicrania del week-end.
Il paziente sovraffaticato, colpito regolarmente da emicrania nel suo
giorno di riposo, è Iris, ciò accade qualunque sia il carattere della cefalea.

Ü
Iris 372

È divertente constatare che Sanguinaria ha anch’essa una periodicità


di 7 giorni ma è molto meno costante.
Iris può essere paragonato anche a KaIi Bichr. Questo rimedio ha una
cefalea frontale preceduta da disturbi oculari che si attenuano a mano a
mano che il dolore si fissa su un punto esatto, di solito sotto l’orbita. Ma:
1) Spesso è accompagnata da bruciori gastrici, con pirosi, nausee, rigur-
giti acidi e vomito di mucosità giallastre molto vischiose e filanti.
L’emicrania appare spesso dopo un riposo o dopo l’ingestione di un
buon bicchiere di birra;
2) Questa cefalea può essere scatenata e aggravata dal freddo. Insorge
all’aria aperta e più frequentemente in inverno. Migliora al contrario
con il calore e durante l’estate.
3) È spesso in rapporto con una sinusite di cui KaIi Bichr. è un altro gran-
de rimedio. Il dolore si installa nella regione maxillo-facciale o alla
radice del naso (Cfr. Sticta). Si accompagna ad uno scolo di muco
giallastro, denso e appiccicoso che forma tappi duri e difficili da espel-
lere e croste sanguinanti. Sempre aggravato dal freddo.

B) Gelsemium ha anch’esso dolori di testa frontali preceduti da disturbi


transitori della visione a tipo amaurosi; ma:
1) Queste cefalee appaiono nell’individuo depresso e tremolante senza
grandi disturbi digestivi.
2) Al contrario abbiamo a che fare con dei congestizi, vascolari. La cefa-
lea è pesante, si instaura all’occipite per fissarsi sulla fronte con sensa-
zione di un laccio stretto al di sopra degli occhi che sono quindi do-
lenti.
3) Si aggrava con il calore del sole, e migliora andando a letto e tenendo
la testa alta.
4) La crisi di emicrania termina infine con una abbondante emissione di
urine.

III – DUE INDICAZIONI ARTICOLARI COMPLETANO IL NOSTRO


SCHEMA

A) La spalla destra dolorosa


È un dolore acuto che si instaura a livello del deltoide, si aggrava con
il movimento, in particolare alzando il braccio; ma per far si che Iris

Ü
373 Iris

alla 4 o 5 CH sia efficace, bisogna che questo dolore scapolare si ma-


nifesti in un dispeptico acido, in un malato di emicrania o in un epati-
co.
È dunque diverso da Ferrum Phosphoricum che ha un dolore alla spal-
la destra. In questo caso però, è un tubercolinico congestizio con crisi
infiammatorie locali.
B) L’anca sinistra dolente, oppure la sciatica.
È un dolore che va dal grande trocantere fino al cavo popliteo. Si ag-
grava col movimento.
374

KALI BICHROMICUM

Il Bicromato di potassio è un bicromato molto potente. Una buona


parte della sua patogenesi si tradurrà in una irritazione delle mucose con
secrezioni giallo-arancione, molto vischiose, molto filanti e con ulcera-
zioni.
KaIi Bichr., in generale, è molto freddoloso. È aggravato dal freddo,
prende freddo facilmente d’inverno, all’aria aperta. Il semplice fatto di
spogliarsi gli dà fastidio o scatena i suoi disturbi; è migliorato dal calore e
dall’estate.
Infine, è, come Thuja, un bevitore di birra, che però egli non sopporta.

I – IL DOLORE DI KALI BICHROMICUM

A) I dolori specifici
Sono molto particolari. Sono dolori acuti, lancinanti che si manifesta-
no in punti ben precisi, isolati e in piccole superfici “che possono
essere coperte dalla punta di un dito”.
È un sintomo importante e costante di Kali Bichr. che abbiamo avuto
occasione di verificare frequentemente in clinica.
Un operaio idraulico, di 47 anni, si lamentava di un dolore acuto da
circa 3 anni; era un dolore ben preciso, a livello della parete addominale
sinistra, a 3 dita dall’ombelico.
“Dottore – diceva – è un piccolo cerchio lancinante che corrisponde
esattamente alla punta del pollice” e unendo il gesto alla parola appog-
giava energicamente il pollice sulla parte dolente.
Aveva interpellato molti colleghi che avevano eliminato ogni origine
organica. Si parlava di dolori parietali più o meno psichici e il nostro

Ü
375 Kali bichromicum

idraulico cadde nella depressione ossessiva perché, questo dolore non


grave lo tormentava giorno e notte.
La sola cosa che migliorava questo soggetto freddoloso era una borsa
calda che metteva sulla parte sinistra del ventre, prima di dormire.
La prescrizione di Kali Bichr. 7 CH, 4 granuli al giorno ha risolto il
problema del nostro paziente in 18 giorni, con esattezza. Un mattino si
svegliò: il dolore era scomparso. Così colpito dall’avvenimento, mi tele-
fonò alle 7 del mattino – non lo apprezzai affatto! – e da allora non ha più
sofferto di questo disturbo.

B) Kali Bichr. è anche un rimedio di dolori articolari e ossei.


1) Si tratta soprattutto di dolori reumatici specifici, dove si trova un gran-
de sintomo di Kali Bichr.: l’erratismo. Questi dolori non restano loca-
lizzati ad una articolazione, ma cambiano posto, rapidamente, pas-
sando bruscamente da una articolazione all’altra.
2) Ci può essere alternanza tra questi dolori articolari e dolori digestivi
ad esempio, gastralgie o viceversa.
3) Infine, Kali Bichr. è un rimedio di dolori bruschi che appaiono e scom-
paiono all’improvviso.
4) Il dolore può interessare anche le ossa – Kali Bichr. è un luetico – che
sono sensibili alla percussione.
5) L’arto inferiore è una localizzazione privilegiata:
— tarsalgie che migliorano camminando
— sciatica sinistra, il dolore si sposta lungo la gamba, migliora relati-
vamente con il movimento.
Utilizzare dalla 4 alla 9 CH.

II – LA GASTRITE BRUCIANTE

I bruciori di stomaco, sintomi di gastrite o di ulcera, sono una buona


indicazione di Kali Bichr. dalla 4 alla 7 CH.
1) Questi violenti bruciori appaiono immediatamente dopo il pasto.
2) Si accompagnano a violente nausee e vomiti acidi, vischiosi e filanti:
tutte le secrezioni di Kali Bichr. sono molto vischiose e sono caratteri-
stiche, infatti presentano lunghi filamenti.
3) Spesso sono scatenate dall’ingestione di birra che gonfia, e brucia.
Kali. Bichr. non ama l’acqua, non digerisce la carne.

Ü
Kali bichromicum 376

4) I dolori possono irradiarsi alla schiena testimoniando un processo di


ulcera, (non omettere la radiografia e anche la gastroscopia).
5) Si accompagnano spesso con cefalea sopra-orbitaria destra:
a) preceduta da disturbi visivi che cessano quando appare il dolore.
b) segue il corso solare, peggiora al mattino e scompare la sera, an-
dando a letto.
lris, con i suoi bruciori gastrici e la sua cefalea, è molto simile a Kali
Bichr., ma le gastralgie non sono condizionate immediatamente dopo
il pasto. Il suo vomito non ha né colorito giallo né il carattere filante di
Kali Bichr. La cefalea è frontale, più che sopra orbitaria. Il dolore ga-
strico non si irradia alla schiena perché lris è molto meno ulcerogeno
di KaIi Bichr.
6) Oltre a Kali Bichr., i rimedi più efficaci dei bruciori di stomaco sono:
a) Bruciori subito dopo aver mangiato:
— Arsenicum, aggravato ingerendo bevande fredde, migliorato
bevendo cose calde, in un ansioso agitato.
— Sulfuric Acid migliora bevendo liquidi caldi, ma è un alcolizza-
to incallito.
— Arsenicum e Sulfuric Acid non hanno vomito giallo-vischioso.
b) Bruciori da una a quattro ore dopo il pasto. Con il vomito relativa-
mente vischioso:
— Kreosotum: molto dimagrito, cancerinico (non fidarsi!), con ali-
to fetido, migliora mangiando o ingerendo bevande calde.
— lris già citato.
c) Con vomito acido ma non vischioso:
— Robinia: è più acido che bruciante: gusto acido nella bocca che
allega i denti; vomito acido.
— Bismuthum: molto eruttante e vomito ritardato, per esempio,
rigetta alimenti mangiati il giorno prima, ma è un rimedio poco
sicuro.

III – INFIAMMAZIONE E ULCERAZIONE DELLE MUCOSE

Il Bicromato di Potassio è una sostanza molto corrosiva. Irrita le muco-


se fino ad ulcerarle provocando la comparsa di un certo numero di sinto-
mi particolari:

Ü
377 Kali bichromicum

— mucosità giallastre, gelatinose, aderenti o molto vischiose, molto fi-


lanti che producono lunghi filamenti
— ulcerazioni profonde, rotonde, con bordi netti come se fossero tagliati
con lo stampo, coperte da una pellicola spessa di fibrina
— paradossalmente nessun dolore o pochi.

Kali Bichr. interverrà così in varie affezioni:


1) Angina con false membrane:
(escludendo la difterite che impone la sieroterapia)
— la gola non è molto rossa
— ci sono false membrane grigie giallastre, molto aderenti, tendenti
ad espandersi, e ad ulcerarsi
— pochissimi dolori
— talvolta edema dell’ugola
— lingua rossa, secca e lucente, dolorosa alla base e molto secca.
L’angina monocitica è una buona indicazione: 4 e 5 CH.
2) Faringiti:
— mucosità aderenti, gialle, gelatinose o filanti che obbligano a ra-
schiarsi la gola ogni mattina
— sensazione di un capello attaccato al palato che provoca una tosse
irritante 4 o 5 CH.
3) Riniti e sinusiti: 4, 5, 7 CH.
— scolo di muco denso giallo-verdastro, filante che scola nel retrofa-
ringe dove forma delle croste aderenti;
— tappi duri e verdi difficili da espellere: ci si soffia forte il naso, fa-
cendo un gran rumore, la mucosa è viva, sanguinolenta, bruciante;
— dolore e pressione alla base del naso con dolore ai seni frontali.
Hydrastis è molto simile ma non ha ulcerazioni ed è aggravato dal
calore, Thuja ha tutti i segni della sicosi, Pulsatilla migliora con il fre-
sco, sta peggio con il caldo e non sanguina.
4) Pneumopatie con tosse violenta: 4 e 5 CH.
— si aggrava la sera spogliandosi
— si aggrava verso le 3 del mattino
— con espettorato abbondante, mucosità giallo-verdastre che pendo-
no fuori della bocca, e lungo le labbra.

Ü
Kali bichromicum 378

5) Enteriti e diarrea.
Diarree croniche mattutine, talvolta dolorose con tenesmo che ricorda
Mercurius.
Kali Bichr. ha la bocca secca mentre Mercurius ha una salivazione
abbondante.
La diarrea può alternarsi con il reumatismo: reumatismo l’inverno,
diarrea l’estate; 4 e 5 CH.
379

KALI BROMATUM

Le indicazioni omeopatiche del bromuro di potassio derivano diretta-


mente dalla sua tossicologia.
Noi sappiamo che il bromuro è un calmante, un depressore del siste-
ma nervoso centrale, calmando anche la più profonda eccitazione. La
sua utilizzazione ripetuta provoca eruzioni cutanee – i bromidi – di tipo
acneico.
Grazie alla legge dell’anmalogia, noi abbiamo due sintomi fonda-
mentali per la prescrizione di Kali Brom., sulla pelle e sul sistema ner-
voso.

I – L’ACNE

Kali Brom., alla 4 o 5 CH è senza dubbio il rimedio che noi utiliz-


ziamo più spesso nel trattamento dell’acne.
Si tratta di un acne estesa, rosacea, pustolosa, indurita che si manifesta
in un adolescente seborroico sia sul viso che sulla schiena.
Nei trattamenti dell’acne, che sono lunghi, un buon complementare è
T.R., Tuberculinum Residuum, estratto dal B. Koch. Questo grande rime-
dio fibroso è indicato nei cheloidi e nelle acne tuberose con cicatrici
cheloidee.
Altri rimedi di acne giovanile:
— Acne con numerosi comedoni neri: Selenium
— Acne con papule aventi un puntino bianco al centro: Eugenia Jambo-
lana
— Acne cheloidee: Graphites

Ü
Kali bromatum 380

Il nostro schema per il trattamento dell’acne

1) Succhiare 4 granuli:
— mattino
— un giorno: Pulsatilla 4 CH
— il giorno dopo: Kali Brom. 4 CH
— sera
— un giorno: Tuberculinum residuum 4 CH
— il giorno dopo: Staphylococcinum 4 CH
2) Prendere in un po’ d’acqua (a titolo di drenaggio):
50 gocce
— a pranzo: Ribes Gemme Mac. Glic. 1 D
— a cena: Ulmus Gemme Mac. Glic. 1 D
3) Alle 17: una fiala
— un giorno:
Conglomerat 8 D
— il giorno dopo:
Pelle-surrenale 4 CH
Ipofisi-Tiroide 4 CH
Orchitine o Ovaio 4 CH
4) Ogni 10 giorni successivi, i rimedi di fondo, in generale del Tu-
bercolinismo e della Sicosi, alla 9, 12 e 15 CH: Sulfur lodatum,
Natrum Muriaticum, lodum, T.K., Silicea, Thuja, Medorrhinum.

II – UNA SINDROME DEPRESSIVA

Come tutti i Kali, Kali Brom. è un soggetto stanco, astenico, vagotoni-


co, depresso.
La sua depressione però ha due caratteristiche:
1) Prima di tutto un’incredibile agitazione.
Nel vostro studio il malato si muoverà, soprattutto muoverà le mani.
Zincum muove continuamente i piedi, Kali Brom. le mani e le dita.
Batte le dita sulla poltrona. Batte le dita sul tavolo. Tocca gli oggetti
sulla vostra scrivania, cosa strana per un adulto. In un bambino, si
ritrova questa agitazione delle mani, ma perché sia significante, biso-
gna che sia insistente.

Ü
381 Kali bromatum

È normale che un bambino che visitiamo si voglia impossessare del


vostro tagliacarte, ma se dopo che voi stessi o la sua mamma glielo
avete tolto dalle mani, ricomincia subito, passando allora al calenda-
rio, al vostro ricettario, alla vostra penna, alle vostre scatole e al lume
regalatovi da vostra moglie, ecco Kali Brom. Il piccolo ribelle sarà
molto migliorato da una dose alla 7 o 9 CH.
2) Seconda caratteristica: le forti perdite di memoria.
Kali Brom. non è un rimedio di amnesia totale ma si utilizza per i
depressi che si lamentano di una perdita di memoria.
Non si trova la parola esatta, si dimentica un nome, lo si sostituisce
difficilmente con un altro. La parola è lenta e faticosa.
Esistono vari rimedi per i vuoti di memoria. Kali Brom. è uno di questi.
In questo caso si tratta più di un baratro che di un vuoto.
Infine notate che questo depresso è aggravato dal calore e la notte,
così pure durante la luna nuova.
Migliora non appena ha un’occupazione fisica o mentale.
Malgrado i dati della patogenesi Kali Brom. non ci ha dato (ahimè)
nulla nel trattamento delle impotenze sessuali.

III – GLI INCUBI NOTTURNI DEI BAMBINI

Kali Brom. alla 7 o 9 CH è un buon rimedio.


Si tratta di incubi notturni con risveglio terrorizzato. Il bambino è agi-
tato, si calma difficilmente. Durante il sonno geme, digrigna i denti.
Come in Silicea, si può verificare il fenomeno del sonnambulismo.
Stramonium, altro rimedio degli incubi notturni, è più violento, sim-
paticotonico e ha paura del buio; questa caratteristica non è presente in
Kali Bromatum
Cina è un malato di vermi.
Tilia Gemme Mac. Glic. 1 D in un po’ d’acqua prima di dormire,
faciliterà il sonno del bambino.
382

KALI IODATUM

KaIi Iodatum, ioduro di potassio grande rimedio luetico, ha due indi-


cazioni principali che vi renderanno servigi notevoli nella vostra pratica
medica. In particolare nelle:
— corizze
— e reumatismi.

I – KALI IODATUM, RIMEDIO DELLA CORIZZA

Può trattarsi sia di una corizza acuta, sia di una corizza cronica.
A) La corizza acuta
Il tipico esempio è la crisi di raffreddore da fieno, la rinite allergica.
1) Lo scolo è acquoso e molto abbondante, molto bruciante ma non
escoriante.
2) Si accompagna a lacrimazioni con occhi gonfi e brucianti.
3) Spesso forti dolori in prossimità dei seni frontali e alla radice del
naso.
4) Questa corizza si aggrava all’aria fresca mentre sul piano generale
KaIi Iod. migliora con il freddo. La corizza migliora con il calore;
per esempio, nell’appartamento, mentre per le altre patologie Kali
Iod. si aggrava con il caldo, in generale.
5) Appare soprattutto con il tempo freddo, umido, mutevole.
6) Se questa corizza dura un po’, Io scolo diventa subito denso, puru-
lento, verdastro.
AIIium Cepa, molto simile, differisce per i suoi numerosi starnuti e il
suo aggravamento con il calore.

Ü
383 Kali iodatum

B) La corizza cronica
1) Lo scolo è denso, verdastro, di cattivo odore.
2) Ritroviamo un aggravamento con il freddo e un miglioramento con
il caldo, contrario alla modalità generale.
3) Si traduce spesso in una sinusite frontale molto dolorosa (Kali Iod.
è un rimedio dei dolori ossei) i cui dolori si aggravano la notte.

II – KALI IODATUM, RIMEDIO DEL REUMATISMO

Il dolore reumatico di Kali Iod. presenta le seguenti caratteristiche:


1) Prima di tutto le modalità generali del rimedio si manifestano così pie-
namente: aggravamento con il caldo, miglioramento con il freddo.
Kali Iod. ha dunque un reumatismo che è aggravato dal calore, per
esempio, con applicazioni calde, cosa curiosa, e migliora con il fred-
do, addirittura con il ghiaccio.
Il tempo umido e caldo è molto nocivo a Kali Iod.
2) Kali Iod. si aggrava con l’immobilità.
Al contrario, migliora con il movimento. Ci troviamo quindi nella
zona d’azione di Rhus Tox.
3) Il dolore è nettamente aggravato la notte: KaIi Iod. è un rimedio lueti-
co. Anche qui ritroviamo questa modalità notturna in Rhus Tox – rime-
dio piuttosto tubercolinico – che è aggravato verso mezzanotte.
4) Kali Iod. è anch’esso aggravato dal contatto al contrario di Rhus Tox
che è più sensibile al tempo umido e freddo rispetto al tempo umido e
caldo, poiché Rhus Tox si aggrava con il freddo e migliora con il calo-
re.
5) Infine Kali Iod. può essere un rimedio della periostite, dei dolori ossei
notturni, soprattutto a livello della tibia (anche questa è una caratteri-
stica luetica). Asa Foetida non è molto diversa, ma non presenta l’ag-
gravamento con il tempo caldo umido.
6) Infine è un buon rimedio dell’idrartrosi del ginocchio.

III – ALTRA INDICAZIONE: ASMA

1) Anche in questo caso l’asma è aggravata dal calore, cosa curiosa in un


asmatico e migliora con il freddo, con l’aria fresca. KaIi Iod. è molto
sensibile al tempo umido e caldo, ai cambiamenti di tempo. Come
molti luetici, si aggrava in riva al mare.

Ü
Kali iodatum 384

2) Quest’asma è molto produttiva con espettorato abbondante sia fluido


e schiumoso, sia denso e verdastro. Ricordate che lo Ioduro di Potas-
sio fa espettorare. È lontano da Kali Carb., il cui espettorato è scarso,
denso, vischioso, con piccole macchie grigiastre.
3) La sua modalità oraria consiste nell’essere aggravato tra le 2 e le 5 del
mattino (Kali Carb.: 1 e 3 del mattino).
4) Infine si ritrova la debolezza di tutti i Kali e anche il dimagrimento e
una raucedine frequente simile a quella di Iodum.

Ricordate che Kali Iod. è un buon rimedio della serie luetica, sempre
aggravato la notte.
Compagno di Kali e di Iodum, presenta la profonda stanchezza dei
Kali – il più stanco è Kali Carb. – e l’aggravamento generale con il calore,
il miglioramento con il freddo di Iodum, questa grande modalità generale
si inverte localmente per la corizza.
385

KALI PHOSPHORICUM

I due componenti di Kali Phosphoricum – fosfato di potassio – si asso-


ciano con la stanchezza fisica (i Kali) e mentale (Phosphoric Acidum), per
darci un grandissimo rimedio della depressione nervosa.

I – LA DEPRESSIONE NERVOSA ACCENTUATA

1) Un sintomo eziologico preciso: affaticamento intellettuale.


Kali Phos. è la depressione dell’intellettuale che ha lavorato troppo,
dello studente distrutto dalla preparazione di un esame, del medico
pieno di clientela e che è sopraffatto dal lavoro.
La depressione si manifesta talvolta dopo una malattia grave e si in-
staura su un organismo stanco.
2) Questo malato triste e scoraggiato è in preda ad un’ansia violenta sen-
za motivi precisi. Si possono anche sviluppare fobie: paura della folla
e della solitudine.
3) È ipersensibile al rumore, al contatto. Sobbalza al minimo rumore.
4) Stanchezza e depressione si accentuano dopo un rapporto sessuale.
Il nostro malato non vuole più fare l’amore perché si sente troppo
spossato dopo. Questa è una “piaga” che spesso troviamo in tutti i
depressi.
5) La minima emozione turba il suo sonno. Numerosi incubi (incendio,
cadute...) con risveglio gridando: Kali Phos. e un rimedio degli incubi
notturni del bambino.
6) Le cefalee con sensazione di peso sull’occipite.
7) Infine modalità generali: Kali Phos. si aggrava con il freddo migliora
con il caldo. È dunque un rimedio freddoloso.

Ü
Kali phosphoricum 386

— si aggrava con il riposo, cosa curiosa per questo depresso mentre un


esercizio moderato Io migliora. (# Phosphoric Acid)
— migliora molto mangiando, un po’ meno di quello che si ha in Anacar-
dium, in cui questa modalità è estremamente netta. Kali Phos. ha mol-
ta fame, anche dopo aver mangiato.
Ecco dunque la grande indicazione di Kali Phos.: la depressione con-
seguente all’affaticamento intellettuale.
La posologia sarà adattata alla gravità del caso e alla similitudine. I
poco depressi, i poco affaticati beneficeranno di un 4 o 5 CH. In funzione
della depressione si aumenterà la diluizione, da 4 a 7 CH fino alla 30 CH,
non esitando a utilizzare una posologia quotidiana.
Ma Kali Phos. ha un altro sintomo che ci conduce a indicazioni clini-
che differenti:

II – ESCREZIONI GIALLO-ARANCIO

Possono essere, secondo l’apparato colpito:


1) Diarree con feci putride giallo-arancio.
2) Corizza con scolo giallo e croste giallastre.
3) Tosse con espettorato giallo.
4) Incontinenza urinaria, con urine gialle.
5) Leucorrea gialla, soprattutto nelle adolescenti piuttosto che nelle don-
ne adulte.
Tutti questi scoli giallo-arancio non hanno il carattere vischioso e fi-
lante di Kali Bichr. e di Hydrastis.
Si integrano spesso col quadro depressivo generale di Kali Phos., e ne
hanno le modalità generali.
387

KALMIA

Kalmia Latifolia è un piccolo arbusto originario dell’America del Nord


che appartiene alla Famiglia delle Ericacee.
L’indicazione più importante: un certo tipo di dolori reumatici erratici
richiedono Kalmia 4 e 5 CH.
L’indicazione più utile: certe forme di nevralgie.
Una particolarità: la frequente associazione con problemi cardiaci.

I – DOLORI REUMATICI ERRATICI

A) Carattere principale
1) sono lancinanti
2) sono erratici e cambiano rapidamente localizzazione
3) colpiscono spesso la totalità di un arto piuttosto che un’ar-
ticolazione
4) si aggravano con il movimento
5) si aggravano nella prima metà della notte
6) sono dolori di reumatismi più cronici o subacuti (artrosi), che acuti
(artrite).

B) Caratteri secondari
1) l’erratismo discendente: Kalmia colpisce prima di tutto gli arti su-
periori, poi gli arti inferiori (# Ledum).
2) il dolore può accompagnarsi o essere seguito da una sensazione di
intorpidimento locale
3) possibile associazione a disturbi cardiaci: il polso lento di Kalmia.

Ü
Kalmia 388

NOTA: Kalmia è aggravato dal movimento, siamo nel gruppo dei reuma-
tismi che corrispondono a Bryonia e non a Rhus Tox.

II – LE NEVRALGIE

1)Dolori folgoranti; improvvisi.


2)Cambiano bruscamente posto nella zona dolorosa.
3)Aggravati dal minimo movimento.
4)Si accompagnano ad una grande debolezza nella regione colpita.
Kalmia sarà utilizzato alla 7 e alla 9 CH nelle:
— Nevralgie cervico-brachiali
— Sciatiche
— Nevralgie facciali con dolori all’occhio e all’orbita a destra (a sinistra:
Spigelia), zoster oftalmico, emicrania destra.

Hypericum è anch’esso un rimedio delle nevralgie, ma non è aggrava-


to con il movimento. Si aggrava toccandolo. Il dolore è frequentemente
conseguente ad una lesione nervosa; Kalmia ha una eruzione cutanea
soppressa.

III – IL CUORE: LENTO E DOLOROSO

— Dolori vivi che insorgono in tutta la zona toracica cardiaca.


— Lancinanti, ostacolano il respiro.
— Con intorpidimento del braccio sinistro.
— Aggravati con il movimento, coricandosi sul lato sinistro, ma migliora-
ti con il riposo.
— Accompagnati da un polso molto lento.
— Possono insorgere palpitazioni.

Hanno la caratteristica di aggravarsi piegandosi in avanti.


Digitalis ha anch’esso un polso lento, ma ha pochi dolori. È un rime-
dio della bradicardia mentre Kalmia è più un rimedio del reumatismo
con impegno cardiaco: sindrome cuore-spalla, conseguente all’infarto
del miocardio, postumi del R.A.A., disturbi cardiaci del gottoso, come si
diceva una volta “la gotta che risale al cuore”.
Saranno correntemente usate la 4 e la 5 CH.
389

KREOSOTUM

Il creosoto, ottenuto dalla distillazione del catrame del salice era, un


tempo, molto usato come disinfettante polmonare. Il suo odore e il suo
sapore sgradevole, la sua aggressività per le mucose, hanno costretto ad
abbandonarlo. La sua patogenesi mostra:
— un’azione specifica sulla dentizione
— un’azione irritante e infiammatoria molto più ampia sulle mucose,
con comparsa di scoli corrosivi e di emorragie.

I – I DENTI

Kreosotum è un buon rimedio delle carie dentarie.


1) La dentizione è una delle grandi eziologie dei vari disturbi che Kreoso-
tum potrà curare nei bambini. In particolare le diarree nerastre, bru-
cianti, con odore rivoltante. Arsenicum e Carbolicum Acidum sono
molto vicini, ma senza la causalità dentaria.
2) I denti rovinati di Kreosotum sono scuri, nerastri. Si cariano subito
appena erompono, si sfaldano facilmente e prendono la forma di un
cono.
3) Sono sede di dolori a fitte. Le mucose gengivali sono irritate, gonfie,
sanguinanti. La saliva è abbondante, acida, di odore fetido. Siamo nel
campo delle parodontosi.

Mercurius gli è molto vicino, ma mentre Mercurius è aggravato tanto


dal caldo quanto dal freddo, i denti di Kreosotum, se non sopportano
bevande fredde, saranno alleviati dagli sciacqui caldi in bocca.

Ü
Kreosotum 390

Nelle affezioni dentarie, nelle carie a ripetizione, utilizzate Kreo-


sotum 4 o 5 CH per cure prolungate.

II – IRRITAZIONE, INFIAMMAZIONE, EMORRAGIE DELLE MUCOSE

Kreosotum irrita, brucia, fa colare e sanguinare le mucose.


Tutte le mucose possono essere colpite, ma sono le mucose orali, ge-
nitali, bronchiali ad essere più spesso colpite. Per la bocca, noi abbiamo
visto Kreosotum, rimedio della parodontosi. Per il resto:
1) Apparato genito-urinario:
a) La donna ha una leucorrea gialla, molto abbondante; molto acida,
dunque molto irritante, molto maleodorante. Prurito intenso e bru-
ciante.
Queste perdite possono accompagnarsi a piccole emorragie di san-
gue nerastro e decomposto.
L’esame ginecologico rivelerà frequentemente una ulcerazione del
collo uterino. Attenzione al cancro, perché Kreosotum si integra
nella serie cancerinica.
Da notare che l’applicazione dello speculum fa talvolta sanguina-
re. Si vede il sangue trasudare a piccole macchie. Il creosoto, pro-
voca non solo delle emorragie, ma anche una tale fragilità delle
mucose che sanguinano al minimo contatto. Per esempio: la donna
sanguina dopo un rapporto. O, in un altro campo, sanguina lavan-
dosi i denti.
b) Le mestruazioni sono in anticipo, abbondanti (# Sepia), irritanti,
fetide e soprattutto intermittenti. Mentre la nostra paziente dorme,
distesa, il flusso è abbondante ma si ferma non appena cammina o
si siede.
È esattamente il contrario della modalità di Lilium Tigrinum, che ha
le sue mestruazioni solo durante il movimento.
Pulsatilla, anch’essa, ha delle mestruazioni intermittenti. Prima di
tutto, sono poco abbondanti e poi Pulsatilla è più capricciosa. Le
sue mestruazioni si fermano un giorno o due, poi riappaiono. C’è
flusso di giorno, ma la notte solo per un periodo, poi si regolarizza-
no.
Infine, Kreosotum ha durante le mestruazioni disturbi dell’udito:
mancanza di udito, fischi, ronzii.

Ü
391 Kreosotum

c) Tre sintomi urinari ci saranno utili:


— bisogno impellente di urinare. Se non si sbriga, l’urina scapperà
— può urinare solo stando coricata
— enuresi nella prima metà della notte: è il bambino che bagna
sempre il letto durante il primo sonno così profondo che non riesce
a svegliarsi.
2) Apparato respiratorio:
a) Rinite cronica, fetida, irritante, dolorosa, sanguinolenta, giallo-bru-
nastra, soprattutto nell’anziano.
b) Bronchite cronica purulenta con tosse, espettorato di muco gialla-
stro e soprattutto bruciori, violenti, intensi nel petto.
3) Stomaco:
Vomito irritante, bruciante, molte ore dopo aver mangiato.

Infatti: si mangia, e subito dopo si gonfia, brucia, appare la nausea.


Infine, 2 o 3 ore dopo il pasto si vomitano gli alimenti non digeriti. Tal-
volta ematemesi e indurimento della zona epigastrica.
Anche qui, sospettare una neoplasia dello stomaco e far fare una ga-
stroscopia.
Ma Kreosotum è anche un rimedio del vomito gravidico. In tutte que-
ste infiammazioni, Kreosotum funziona bene dalla 4 alla 9 CH.
Aggrava con il freddo e l’aria aperta.
Migliora con il calore e il movimento.
Questo ricorda Arsenicum per le sue secrezioni fetide e bruciori che
migliorano con il calore. Arsenicum è però un rimedio di fondo, ad azio-
ne molto più ampia e più profonda di Kreosotum, che all’occorrenza sarà
il suo complementare.
392

LEDUM PALUSTRE

Il “ledo delle paludi”, Ledum Palustre, famiglia Ericacee (famiglia del-


le brughiere) cresce nel Nord Europa, più precisamente in Norvegia, è
soprattutto:

I – UN BUON RIMEDIO DEL REUMATISMO e più precisamente del


reumatismo gottoso

Questi dolori reumatici di Ledum hanno certe particolarità che biso-


gna conoscere:

1) colpiscono il piede: alluce e tallone


2) salgono dal basso in alto (# Kalmia, che scende dall’alto in basso) e
colpiscono il ginocchio, l’anca (soprattutto la destra), la spalla (soprat-
tutto la sinistra)
3) le articolazioni colpite sono calde, gonfie, ma restano pallide. (Colchi-
cum e Belladonna sono rosse, Apis, rosa, Ledum, bianche)
4) e soprattutto questi dolori sono straordinariamente migliorati dal fred-
do e dal ghiaccio.
È la storia del notaio di J. T. Kent. Il dottor Kent chiamato d’urgenza al
capezzale di uno dei suoi pazienti, notaio del suo stato, per una crisi
di gotta, lo trovò seduto con il piede dolente immerso in un bacile
pieno d’acqua con pezzetti di ghiaccio. È l’indicazione di Ledum, scri-
ve l’illustre Kent! Il rimedio dato ad alte diluizioni guarì Io sfortunato
notaio.
5) insieme a questo miglioramento con il freddo, si ha un netto ag-
gravamento con il calore. Il reumatismo di Ledum non sopporta il ca-

Ü
393 Ledum palustre

lore, in particolare il calore del letto. Il malato si scopre. Tuttavia Le-


dum è spesso un freddoloso che non ha energia vitale.
Questa sensibilità al freddo che migliora col freddo e si aggrava col
caldo è un sintomo curioso che richiama Ledum
Ledum è un rimedio molto indicato nella gotta. Lo utilizzeremo alla 4,
5, 7 CH ogni giorno.
L’altro grande rimedio della gotta è, evidentemente, Colchicum, dove
le articolazioni colpite sono rosse, migliorano con il calore e si aggravano
molto con il freddo. È dunque il contrario di Ledum non è possibile sba-
gliare!
Infine, piccola particolarità, Ledum è un grande amante del whisky,
che non migliora certo il suo problema.

II – LEDUM, RIMEDIO DELL’ECCHIMOSI E DELLE PUNTURE

1) Come Arnica, Ledum è un buon rimedio delle ecchimosi e dei “livi-


di”. In un trauma, si pensa subito ad Arnica, ma quando la traccia della
“botta” tarda a sparire, una dose di Ledum 9 CH risolverà il problema,
perché Ledum segue bene Arnica.
2) Ledum è lo specifico dell’“occhio nero”. Noi curiamo due pugili che
hanno sempre in tasca un tubetto di Ledum 4 CH.
3) Si userà anche nelle ferite da strumenti appuntiti e nelle sfortunate
conseguenze di una iniezione o di un prelievo malfatti. Ledum, ad
esempio, eliminerà l’ematoma risultante dalla mancanza di abilità di
una infermiera incompetente. Quando la ferita ha leso il nervo, non è
più Ledum il farmaco da somministrare, ma Hypericum ad alte dilui-
zioni.
4) infine, è un antidoto delle punture delle zanzare, delle api e di altri
insetti. Dare una dose di Ledum 9 CH.
394

LILIUM TIGRINUM

Lilium Tigrinum, il giglio tigrato, è un buon rimedio della donna, la


cui vita gravita attorno all’utero.
“Tota mulier est in utero”, ma mai più che con Lilium Tigrinum

I – SONO LE DEPRESSE AGITATE

1) Piangono e si lamentano, temono di essere colpite da una malattia


incurabile o di divenire folli. Esse diventano però facilmente astiose e
ingiuriose se vengono contraddette.
2) Come Natrum Mur., sono aggravate dalla consolazione; e come He-
lonias – altro rimedio uterino – migliorano con ogni distrazione.
3) Sono molto agitate, febbrili in tutte le loro occupazioni. Vogliono ave-
re già finito tutto ancor prima di aver iniziato; un po’ come Argentum
Nitricum, o Medorrhinum che sono due precipitosi.

II – SONO SOPRATTUTTO DELLE ECCITATE SESSUALI CHE


SENTONO IL LORO UTERO PESARE E VIVERE NEL LORO
CORPO

A) L’utero di Lilium:
1) Pesa molto nel basso ventre e sembra voler uscire dalla vagina.
Siamo molto vicini al Bearing-down di Sepia.
2) Questa pesantezza si aggrava ancora in posizione eretta, evacuan-
do o urinando.

Ü
395 Lilium tigrinum

3) Per migliorarla, bisogna comprimere la vulva con le mani (per Se-


pia, sarà incrociando le gambe).
4) Provoca frequente bisogno di urinare ed emorroidi.
B) L’eccitazione sessuale:
1) Lilium Tigrinum pensa sempre e non in termini romantici, al sesso,
ma è assalita da precisi pensieri voluttuosi, osceni. Lilium ha il suo
piccolo “film porno” che gira nella sua testa.
2) Il suo utero congestionato, la sua vagina calda e pruriginosa le cre-
ano incessantemente voglia di fare l’amore. Staphysagria è an-
ch’essa ossessionata su questo piano; ma è più spesso una ragazza,
una giovane donna che si masturba solitaria e in silenzio.
Lilium tigrinum è una donna in piena attività genitale, spesso pros-
sima alla menopausa e che richiede sempre qualcosa al suo part-
ner.
Lilium tigrinum è una Sepia ninfomane, una Platina senza para-
noia.
C) Le mestruazioni di Lilium:
In questa donna sono molto interessanti.
1) Prima di tutto poco abbondanti (# Platina).
2) Sangue scuro, spesso in anticipo.
3) Soprattutto scolano bene quando la nostra malata è congestionata
e si agita. Il flusso è presente di giorno ed ha la tendenza a bloccarsi
la notte. Questo ricorda la dolce Pulsatilla, ma psichicamente, Li-
lium è molto diversa.

III – INFINE, DISTURBI CARDIACI ARRIVANO FREQUENTEMENTE A


INTEGRARE QUESTO QUADRO PATOGENETICO

In questa donna che ha un utero sensibile, con una sessualità esa-


gerata, appaiono:
a) Sensazioni di costrizione al cuore, simili a quelle di Cactus, ma che si
irradiano al braccio destro.
b) Palpitazioni violente con dolori acuti e violenti a sinistra, che si scate-
nano o si aggravano addormentandosi sulla sinistra e migliorano sulla
destra.

Ü
Lilium tigrinum 396

c) Tutti questi disturbi sono aggravati dal calore dell’appartamento, mi-


gliorano camminando all’aria aperta.

Ricordate dunque:
Lilium Tigrinum = Utero + Cuore.
Un altro rimedio sente, come Lilium Tigrinum, il suo utero: è Helonias
che migliora con la distrazione.
Le mestruazioni di Helonias sono, però, molto abbondanti e spossan-
ti; avrà soprattutto perdite molto abbondanti, molto bianche, come latte
coagulato, che fanno di Helonias un rimedio sicuro delle candidosi vagi-
nali. Utilizzatelo alla 4 o 5 CH.
397

LITHIUM CARBONICUM

L’indicazione specifica essenziale del carbonato di Litio diluito e dina-


mizzato è:
— Il Reumatismo
1) Si tratta di un reumatismo localizzato principalmente alle piccole
articolazioni: dita delle mani e dei piede, polsi e caviglie.
2) Queste articolazioni sono evidentemente dolenti, gonfie, rosse,
nodose e deformate.
3) Questi dolori si aggravano la notte, dormendo. Migliorano al con-
trario alzandosi, e come Rhus Tox., con il movimento prolungato.
4) Questo reumatismo si associa in generale ad una iperuricemia e ad
una iperuricuria.
Si capisce dunque come Lithium Carbonicum sia indicato in tutte
le crisi artralgiche di origine gottosa.
5) Lithium Carbonicum ha anche altre particolarità:
a) Un dolore sordo nella regione del cuore. Non è un dolore car-
diaco, ma di origine reumatica. Interessa la parete costale e le in-
serzioni del pettorale. Questa algia nella zona di proiezione car-
diaca è molto caratteristica del rimedio e preoccupa molto il no-
stro malato.
b) Un dolore alla spalla destra, in avanti, al punto di inserzione
del grande pettorale. Anche Sanguinaria ha questo dolore alla spal-
la destra; ma più in dietro all’inserzione del deltoide. Il dolore è
aggravato la notte, migliora con il movimento prolungato.
c) Dolori incrociati che – come Ledum – interessano allo stesso
tempo: arto superiore sinistro (per esempio, polso) e arto inferiore
destro (per esempio caviglia).

Ü
Lithium carbonicum 398

d) Infine, talvolta disturbi cutanei, tra l’altro un prurito, che si al-


ternano con il reumatismo. Quando il dolore scompare, l’articola-
zione diventa pruriginosa.
6) Lithium Carbonicum, rimedio della diatesi iperuricemica, con uri-
ne cariche di urati, vede i suoi disturbi migliorare quando la diuresi
si stabilisce e diventa abbondante.

Sono molto simili e molto utili nel trattamento di questi reumatismi a


base gottosa e più spesso con un tasso di acido urico nel sangue aumen-
tato:
— Colchicum i cui dolori – in piena crisi – sono molto aggravati dal
minimo sforzo e dal minimo contatto.
— Ledum, il cui miglioramento con il freddo e con le applicazioni
fredde, è così caratteristico; anch’esso si aggrava con il movimento.
— Benzoic Acid, anch’esso aggravato dal movimento, le cui urine
sono scure; hanno un odore particolarmente pungente.

Lithium Carbonicum e questi altri rimedi sono da utilizzare nelle ma-


lattie reumatiche alla 4 CH e alla 5 CH.
La loro azione sarà eventualmente completata con l’utilizzazione di
un drenaggio vegetale: Pilosella TM, Rubia TM, Linfa di Betulla 1 D, 50/
75 gocce al giorno.
Gli organoterapici: Rene 4 CH, Cartilagine 4 CH, una fiala al giorno,
stabilizzerà questo terreno molto compromesso.
399

LE TRE MAGNESIE

Tre sali di Magnesio sono stati oggetto di una patogenesi molto accu-
rata e vengono correntemente usati nella pratica omeopatica.
Essi sono:
1) MAGNESIA CARBONICA, il carbonato di Magnesio.
2) MAGNESIA PHOSPHORICA, il fosfato di Magnesio.
3) MAGNESIA MURIATICA, il cloruro di Magnesio.

Tre soggetti freddolosi, molto interessanti da studiare!


Presentano, però, tre aspetti fondamentalmente molto diversi.
400

MAGNESIA CARBONICA

Il Carbonato di Magnesio è il rimedio di ciò che noi chiamiamo

I – LA DIATESI ACIDA

In realtà, si tratta più di un insieme di sindromi che di una diatesi. Si


manifesta con una sintomatologia molto caratteristica.
1) Tutte le secrezioni e tutte le escrezioni sono acide ed emanano odore
acido, permanente; in particolare il corpo emana questo odore legger-
mente acidulo, molto caratteristico, quando il malato è nudo. Nessun
rimedio ha questo sintomo ad un livello così elevato, neppure Calca-
rea Carb., che ha, anch’esso, un odore acidulo.
2) Sapore acido in bocca, dalla mattina alla sera.
3) Desiderio di alimenti acidi, di frutti aspri. Il limone è il preferito di
Magnesia Carbonica.
4) Eruttazioni e vomito acidi. Il latte viene rigettato perché non tollerato.
Magnesia Carbonica è un rimedio del neonato intollerante al latte con
Aethusa, soprattutto del lattante carbonico. Aethusa vomita più di
Magnesia Carbonica e non ha l’acidità caratteristica del rimedio. L’in-
tolleranza al latte si ritrova in Calcarea Carb.
5) Diarree con feci acide, di odore acido, acquose, spesso verdastre e
schiumose per abbondanza di bile. A volte, effetto alternante stipsi
con feci secche e dure, espulse con difficoltà a pezzetti. L’addome è
dolente, particolarmente a livello cecale, con coliche che costringono
a piegarsi in due, alleviate dall’emissione abbondante di gas. Tutti
questi sintomi patogenetici si ritrovano al momento della
somministrazione di una purga di Magnesia.

Ü
401 Magnesia carbonica

II – LE NEVRALGIE

Magnesia Carbonica, come Magnesia Phosphorica, agisce sulle ne-


vralgie.
Le algie Magnesia Carbonica sono:
— molto forti, violente e improvvise
— seguono il tragitto del nervo
— aggravate soprattutto di notte, impedendo il sonno, e costringendo ad
alzarsi e a camminare: il riposo aggrava Magnesia Carbonica (Cfr.
Rhus Tox).
— infine, insorge di solito a sinistra.
Magnesia Phosphorica non ha questo aggravamento notturno ed ha,
generalmente, una netta lateralità destra.
Magnesia Carbonica è indicata in particolare:
— nelle nevralgie facciali aggravate a sinistra. Il dolore compare soprat-
tutto di notte. Il malato si alza e passeggia per la stanza, scuote conti-
nuamente la testa; ciò alleggerisce il dolore che riprende appena si
ferma;
— nelle nevralgie dentarie migliorate tenendo un po’ di acqua fredda in
bocca ed evidentemente aggravate di notte;
— nelle dismenorree con mestruazioni scarse, brevi, in ritardo, di sangue
nero e denso che si manifestano quando si dorme e cessano quando ci
si alza.
In tutti questi fenomeni dolorosi, si useranno le alte diluizioni, dalla 7
alla 30 CH, 4 granuli ogni 1/2 ora e ogni ora, distanziando la posologia in
base al miglioramento clinico.
Ricordate infine, che Magnesia Carbonica è frequentemente:
— un demineralizzato magro, con gli occhi cerchiati
— un esaurito nervoso ipersensibile al rumore e al contatto
— un freddoloso molto sensibile all’aria fredda, che rabbrividisce con
frequenza, ma paradossalmente migliorato passeggiando all’aria aper-
ta, un po’ come Pulsatilla.
Del resto, Magnesia Carbonica è :
— aggravata dal riposo, migliorata dal movimento
— aggravata dal cambiamento di temperatura, migliorata dall’aria calda
e all’aria aperta
— aggravata dal latte e durante il ciclo mestruale.
402

MAGNESIA MURIATICA

Magnesia Muriatica è soprattutto un rimedio digestivo, molto simile


sotto certi aspetti, a Natrum Muriaticum.
È un rimedio della serie tubercolinica che si adatterà ad un soggetto
giovane, dal neonato all’adulto giovane, costipato e con problemi epati-
ci. Ci sarà utile per:

I – PROBLEMI DIGESTIVI

1) Prima e soprattutto una stipsi persistente con feci a palla come gli
“escrementi di capra” di Natrum Muriaticum, secche, che si sbriciola-
no sul bordo dell’ano.
2) Il fegato è grosso, dolente, spontaneamente o alla palpazione. I dolori
che risiedono nell’ipocondrio destro sono molto netti (Magnesia Mu-
riatica è un rimedio doloroso) e si irradiano al dorso. Si aggravano
coricandosi sul lato destro (Cfr. Lycopodium e Mercurius).
3) La lingua è patinosa, carica, giallastra, dolente come scottata, saliva di
gusto amaro e soprattutto salato, herpes frequenti sulle labbra (Cfr.
Natrum Mur.).
4) Intolleranza al latte la cui ingestione scatena nausee e vomito. Magne-
sia Muriatica 4 CH è un rimedio del neonato che vomita. Natrum
Mur. non ha questa intolleranza al latte, né il fegato grosso di Magne-
sia Muriatica

Ü
403 Magnesia muriatica

II – EMICRANIA

1) Nell’ansioso agitato
2) con periodicità: ritorna regolarmente ogni mese oppure ogni mese e
mezzo
3) insorge sulla fronte e comprimendo le tempie
4) che si accompagna alle vertigini
5) migliorata con la pressione forte, comprimendo fortemente la testa
(Cfr. Argentum Nitricum)
6) migliorata dal calore (Cfr. Silicea, Magnesia Phosphorica).

III – DISMENORREA

1) mestruazioni in anticipo e abbondanti


2) sangue nero con numerosi coaguli
3) dolori forti e spasmi al ventre, cosce e dorso
4) il flusso aumenta col decubito
5) metrorragie più abbondanti la notte con lombalgie migliorate con una
forte pressione.
404

MAGNESIA PHOSPHORICA

Il fosfato di Magnesio diluito e dinamizzato è un grande rimedio dei


dolori: dolori nevralgici, spasmi, coliche addominali, dolori mestruali.
Mentre Magnesia Carbonica ha una lateralità sinistra Magnesia Phospho-
rica ha una lateralità destra.
È indicata nei casi di:

I – NEVRALGIE

— che sopraggiungono e scompaiono bruscamente


— che si irradiano lungo i nervi colpiti
— migliorate dal calore locale e da una forte pressione
— aggravate dall’aria fredda, l’acqua fredda e il contatto leggero.

Possono essere:
1) nevralgie facciali sopra e sotto-orbitarie soprattutto a destra, che si ac-
compagnano alla contrazione dei muscoli del viso
2) nevralgie dentarie provocate o aggravate dall’acqua fredda, migliorate
dal caldo
3) sciatiche, soprattutto destre, aggravate al minimo contatto o ancora
dall’aria fresca, per esempio spogliandosi; migliorate invece da appli-
cazioni calde
4) crampi e coliche addominali che costringono il malato a piegarsi in
due, ad appoggiarsi fortemente sul ventre. Il dolore è migliorato dal
caldo e aggravato dal freddo.
Siamo molto vicini ai sintomi di Colocynthis.

Ü
405 Magnesia phosphorica

Del resto, Magnesia Phosphorica è considerata il “cronico di Colocyn-


this”. In essa, però, non si ritrovano i postumi degli accessi di collera
frequenti in Colocynthis. Notate anche la preferenza destra di Magne-
sia Phosphorica, la sinistra di Colocynthis.
5) Cefalee:
— partono dall’occipite per estendersi a tutta la testa
— predominano a destra (Cfr. Silicea e Sanguinaria)
— migliorate avvolgendosi la testa, col caldo (Cfr. Silicea).

II – SPASMI E CRAMPI

1) Dolorosi.
2) A localizzazioni diverse:
— spasmi delle palpebre
— spasmi delle glottide con singhiozzo: si manifesta durante la per-
tosse.
— spasmo del collo vescicale
— crampo degli scrivani, con frequente tremore involontario delle
mani.

III – UNA DISMENORREA

1) Mestruazioni in anticipo e abbondanti.


2) Sangue nero con grossi filamenti fibrinosi.
3) Dolori violenti improvvisi:
— aggravati a destra
— migliorati dal calore o piegandosi in due
— che compaiono prima del ciclo e migliorano non appena inizia (#
Actea).
Magnesia phosphorica 406

MODALITÀ DELLE TRE MAGNESIE

MAGNESIA CARBONICA MURIATICA PHOSPHORICA

Periodicità 21 giorni da 30 a 40 giorni 0


Aggravamento
con: + + +++
a) il freddo specie col cambia- ma aggravato dal il freddo sotto ogni
mento di tempera- calore viziato forma scatena le
tura nevralgie

b) il contatto 0 0 +

c) il movimento 0 0 +
d) il latte 0 +++ 0

e) il sale 0 +++ 0
sotto tutte le for-
me: alimenti,
mare, aria marina

f) il riposo + + 0
(la notte) aggr. coricato sul
lato destro (fegato)
aggr. coricato sul
lato sinistro (cuore)
g) durante il ciclo + 0 0
Miglioramento
con:
Il calore ++ + ++
(con l’aria calda)

La pressione + ++
(pressione forte) attrito, piegandosi
in due
Il movimento ++ +

L’aria aperta ++ +
malgrado la sensi-
bilità al freddo
Lateralità sinistra: + destra: + +
407

MANGANUM

L’importanza del Manganese è stata messa in evidenza dai lavori di


Gabriel Bertrand, che hanno segnato l’inizio della terapia oligo-metalli-
ca. Formule come:
— Manganese-rame, nelle astenie
— Manganese-cobalto, nei disturbi circolatori vengono prescritte corren-
temente.

La litoterapia ci offre: Rhodonite D 8, ossido di manganese, rimedio


dell’insonnia; Pyrolusite D 8, rimedio antiinfiammatorio.
La sperimentazione omeopatica patogenetica del Manganese, ha per-
messo di mettere in evidenza interessanti proprietà, essenzialmente a li-
vello degli apparati respiratorio, osteo-articolare e nervoso.
Manganum diluito e dinamizzato avrà dunque tre grandi indicazioni:

I – LARINGITI E BRONCOPOLMONITI

1) Raucedine abituale, cronica.


— aggravamento al mattino
— aggravamento col freddo umido.

Quest’ultima modalità differenzia nettamente Manganum da Causti-


cum che, anch’esso, è rauco al mattino ma non è disturbato dall’umidità.
Causticum invece ama l’acqua perché – paradosso! – i suoi miseri “dolo-
ri” migliorano quando minaccia di piovere o quando piove.
In quanto ad Argentum Nitricum, grandissimo rimedio della laringite,
non ha questa modalità del mattino, e la sensazione di una scheggia bru-
ciante nella gola, lo caratterizza in modo particolare.

Ü
Manganum 408

2) Tosse molto secca, stizzosa, non produttiva.


— aggravamento col freddo umido
— aggravamento parlando
— miglioramento coricandosi (a differenza di Hyoscyamus la cui tos-
se si manifesta proprio al momento di coricarsi).
Manganum è molto fragile sul piano respiratorio. Ogni raffreddore
“ricade sul petto”, si trasforma in bronchite con raucedine.
È dunque un rimedio della serie tubercolinica i cui complementari
saranno: Sulfur Iod., Tuberculinum e più tardi il nostro stanco Psorinum.

II – DOLORI REUMATICI
Il reumatismo di Manganese presenta le seguenti caratteristiche:
1) Si localizza alle piccole articolazioni, il polso, le caviglie, le dita, le
dita dei piedi, soprattutto l’alluce.
2) Ha frequentemente un decorso infiammatorio. L’articolazione colpita
è rossa, gonfia, dolente; e, come ogni dolore infiammatorio, si aggrava
di notte.
3) È nettamente aggravato dal tempo umido. Vi ritroviamo una netta
modalità di Rhus Tox., altro rimedio tubercolinico, ricordiamolo, ma
non viene migliorato dal movimento.
Un’altra modalità di Manganum, spesso citata, ci sembra minore:
— l’aggravamento al contatto.

III – UNO STATO ACCENTUATO Dl SPOSSAMENTO GENERALE


Con questa caratteristica:
— Forte desiderio di immobilità.
Siamo lontani da Rhus Tox. Lo spossamento di Manganum che si as-
socia ad una forte ansia, richiama quello di Arsenicum. Mentre Arseni-
cum si muove molto, Manganum non sente alcun bisogno di muoversi.
Manganum sarà così il rimedio del depresso, del malato che rifiuta
ostinatamente di alzarsi dal letto.
Poi ritroviamo evidentemente molti altri sintomi di spossamento, tra i
quali:
— il pallore del volto e l’anemia
— la voce che risulta attutita
— numerose cefalee dalle modalità più caratteristiche.

Ü
409 Manganum

Infatti, prescriverete Manganum, a dosi distanziate tra la 9 e la 15 CH


nei malati molto stanchi, in base al desiderio di restare immobili in casa,
a letto, e in base ad una altra grande modalità di Manganum che è la netta
sensibilità al freddo umido.

IV – DUE ALTRE INDICAZIONI DI MANGANUM


sono interessanti:
1) I dolori dell’orecchio. Dolori forti e violenti che si estendono a tutto il
massiccio facciale.
Manganum, per esempio, è indicato nel catarro tubarico che si mani-
festa con fitte all’orecchio, sordità accentuata dal freddo umido, e
l’esistenza di ronzii e fischi.

Un trattamento del catarro tubarico


1) 4 granuli:
— al mattino
un giorno: Manganum 4 CH
il giorno dopo: Arsenicum 4 CH
— la sera
un giorno: Ignatia 7 CH
il giorno dopo: Capsicum 4 CH
2) alle 17:
— una fiala: Tromba di Eustachio 7 CH

2) Una sindrome neurologica con paralisi ascendente progressiva, anda-


tura lenta e incerta, facies immobile, tremori, desiderio di restare fer-
mo, coricato.
Manganum sarà così indicato – con altri – nel Parkinson, la sclerosi a
placche, e certi reumatismi molto gravi. Usare dalla 15 CH alla 30 CH
e in iniezioni sottocutanee.
Altri rimedi di paralisi ascendente progressiva:
— Conium: meno indebolito
— Causticum: più scarno
— Gelsemium: trema sempre
— Picricum Acid: la malattia evolve più rapidamente e i dolori vertebrali
sono forti.
410

MERCURIUS CORROSIVUS

Mercurius Corrosivus, chiamato più brevemente: Corrosivus, è un


Mercurius molto, molto aggravato. Il sublimato corrosivo o bicloruro di
mercurio, in effetti, è un veleno violento estremamente irritante per tutte
le mucose e molto aggressivo per il rene.
Lo caratterizzano tre punti di richiamo che si ritrovano in tutti i mercu-
ri, ma che saranno particolarmente colpiti in Corrosivus

I – LA BOCCA E LA GOLA

1) Prima indicazione: l’angina; la faringite; oppure il flemmone della


tonsilla:
a) Intensa infiammazione della faringe con dolori brucianti, violenti
che raggiungono l’esofago.
b) La disfagia è intensa, anche per i liquidi.
c) La mucosa della faringe è gonfia e disturba la respirazione.
d) Possono presentarsi ulcerazioni a tendenza fagedenica.
e) L’adenopatia sotto-mascellare e cervicale è importante.

È dunque una angina molto acuta, grave. Corrosivus sarà prescritto alla
4 o 5 CH associandolo a due ottimi complementari: Belladonna 4 CH e
Carbolic Acid (acido fenico) 4 CH alternandoli ogni ora e ogni due ore.
A proposito di angine, un cenno sugli altri sali di mercurio, com-
pleterà la vostra istruzione.
— Mercurius Cyanatus (cianuro di mercurio) è, alla 4 CH, il rimedio del-
le angine a false membrane. Il suo ruolo omeopatico è stato studiato
nel secolo scorso dal Dott. Curie, padre di Pierre Curie “scopritore”
del radio. Egli ha provato la sua azione sulla difterite, cosa che ha

Ü
411 Mercurius corrosivus

confermato il nostro compianto amico Dott. Chavanon, eminente


O.R.L. omeopata. Al giorno d’oggi, se non volete ritrovarvi in Tribuna-
le, curate la difterite col siero!!!
— Mercurius Biiodatus 4 CH agisce elettivamente sull’angina colpendo
la tonsilla sinistra.
— Mercurius Protoiodatus 4 CH si addice alla tonsilla destra. L’angina va
da destra a sinistra, come quella di Lycopodium.

2) Seconda indicazione: LE PARADONTOSI.


a) Le gengive sono gonfie, spugnose, dolorose, sanguinano facilmen-
te e possono ulcerarsi.
b) I denti si scalzano.
c) La salivazione è ancora più abbondante di quella di Mercurius.
d) La lingua può essere gonfia e dolorosa, bicolore: gialla dietro, bian-
ca davanti.
e) Le labbra, a volte, sono gonfie, dolorose e nerastre, segno di Corro-
sivus
Corrosivus sarà prescritto alla 4 o 5 CH in terapie prolungate.

II – LA RETTOCOLITE EMORRAGICA

Corrosivus è un rimedio della infiammazione grave del colon e del


retto.
1) Diarrea poco abbondante, sanguinolenta, con frequente stimolo ad
evacuare. Il tenesmo è costante e intenso. Violenti dolori addominali.
2) Il tenesmo del retto si associa ad un tenesmo della vescica. I falsi sti-
moli urinari si intrecciano con i falsi stimoli intestinali.
Inoltre, è un Mercurius molto aggravato che trova la sua indicazione
nelle rettocoliti emorragiche, la malattia di Crohn. Somministrate dal-
la 4 alla 9 CH.

III – CISTITI E NEFRITI

L’apparato urinario risponde bene a Corrosivus


1) Cistiti acute
a) la minzione è frequente e irritante
b) le urine sono scarse ed escono a poche gocce per volta

Ü
Mercurius corrosivus 412

c) sono purulente
d) il tenesmo è intenso.
2) Nefriti acute
L’intossicazione da sublimato provoca una tubulonefrite acuta gravis-
sima. Diluito omeopaticamente, Corrosivus agirà sul rene e sarà uti-
lizzato in queste pielonefriti ascendenti sempre da temere nei malati
colibacillari a ripetizione. L’esistenza di cilindri nel deposito urinario
dimostra questo attacco renale e richiede Corrosivus 4 o 5 CH.
— In queste cistiti, Cantharis è molto simile a Corrosivus, ma è meno
grave, come Mercurius.

Per ordine di gravità crescente, si può classificarli nel modo che segue:
Mercurius, Cantharis, Corrosivus
Infine ricordiamo la grande modalità notturna di tutti i rimedi luetici in
generale e di tutti i mercuriali in particolare:
Tutti i mali di Corrosivus si aggravano di notte.
413

MEZEREUM

Dafne Mezereum, provoca, come Rhus Tox, a contatto della pelle


un’eruzione bruciante e pruriginosa.
È un ottimo rimedio della pelle, un rimedio delle sinusiti, e delle ne-
vralgie facciali, un piccolo rimedio dei reumatismi.
Proprio come Rhus Tox, è un idrogenoide, molto aggravato dal tempo
umido e freddo.

I – LA PELLE: MOLTO IMPORTANTE

1) Le eruzioni di Mezereum sono vescicolose, formano rapidamente del-


le croste spesse, biancastre, sotto le quali si raccoglie, molto spesso,
del pus denso e giallastro.
2) Sono eruzioni pruriginose. Grattarsi le allevia, ma il prurito ricompare
in un altro punto.
Mezereum si gratta molto. È anche un rimedio del prurito senza eru-
zione, prurito molto “vagante” su tutto il corpo, cambiando esso di
posto dopo che ci si è grattati.
3) Tutti questi pruriti sono aggravati dal calore del letto.
4) Le localizzazioni preferite delle eruzioni di Mezereum sono:
a) Il cuoio capelluto. I capelli sono appiccicosi. Mezereum alla 4 o 5
CH è un rimedio dell’eczema del cuoio capelluto frequente nei
bambini, e delle psoriasi pruriginose. Non c’è pus. La cura è effica-
ce se continuata a lungo.
b) Il volto: l’impetigine del bambino né è una indicazione classica.
c) Il dorso della mano.

Ü
Mezereum 414

5) L’eczema può ulcerarsi e si ritrovano le croste biancastre, il pus gialla-


stro, il prurito bruciante. Mezereum sarà un rimedio dell’herpes e del-
lo zona, spesso estremamente infettati.

II – SINUSITI E NEVRALGIE FACCIALI

Mezereum agisce essenzialmente sui seni mascellari.


1) Dolori brucianti nel naso e a livello dell’osso malare, con lateralità
sinistra dominante.
2) Scolo di pus giallastro striato di sangue.
3) Nevralgie del volto localizzate precisamente a livello dello zigomo,
cioè dell’osso malare e del seno mascellare. Il dolore s’irradia comin-
ciando proprio da quel punto.
Questo dolore è molto violento, è accompagnato da lacrimazione. È
aggravato durante la notte e soprattutto dal contatto dell’acqua fredda.
Il malato non sopporta più la minima goccia di acqua fredda.
Abbiamo guarito da una nevralgia facciale una nostra vecchia pazien-
te, il cui dolore risaliva a 3 anni prima, interessava la gota sinistra e si
irradiava verso l’occhio. Terribilmente lancinante, il dolore si scatena-
va col gran freddo e soprattutto alla minima goccia di pioggia che le
cadesse sul viso.
La somministrazione quotidiana di Mezereum 7 CH la liberò total-
mente dal dolore. C’era ancora qualche recidiva, sempre provocata
dal contatto dell’acqua fredda, ma in poche ore cedette a Mezereum 7
CH. La nostra paziente ha sempre questo farmaco nella sua borsa.
4) Infine in questo quadro di algie, una indicazione molto interessante:
tutte le nevralgie conseguenti la soppressione di una eruzione cuta-
nea.
Con una grande applicazione, sfortunatamente molto incostante: i
dolori post-erpetici.
Userete Mezereum dalla 12 alla 30 CH in tutti questi dolori fastidiosi,
conseguenti ad uno zona.

III – REUMATISMI E DOLORI OSSEI

1) Dolori reumatici.
— Come Rhus Tox: aggravati dall’umidità e dal freddo.
— (# Rhus Tox): aggravati dal movimento

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415 Mezereum

— aggravati dal calore del letto.


— localizzati principalmente alla nuca e al collo.

2) Dolori ossei brucianti che colpiscono più precisamente:


— Le ossa del volto e del naso
— Le ossa lunghe, in particolare la tibia.

Questi dolori ossei sono aggravati dal calore del letto e della notte.
Sono dunque di tipo luetico Mezereum dalla 4 alla 9 CH è un rimedio
della periostite. e della osteite non suppurativa, unicamente infiammato-
ria.
La si può paragonare ad Asa Foetida che non si aggrava col tempo
umido.
416

MOSCHUS

Il muschio era anticamente considerato un tonico e un afrodisiaco di


notevole valore. I profumi fortemente muscati erano di moda. La bella
Ninon de Lenclos che, sembra, abbia fatto conquiste fin oltre gli 80 anni,
non ne usava altri!
Ritroverete in Moschus questa ipereccitazione sessuale. In Moschus
c’è sempre del sesso, anche se lo si maschera. Interrogate il vostro pa-
ziente e ve ne renderete conto anche senza essere Freud.
Come Platina, la donna Moschus, sviene alla sola esplorazione vagi-
nale, ciò che a volte mette noi medici in una situazione molto imbaraz-
zante. Nel malato di sesso maschile, i fenomeni di iperestesia sessuale
sono evidentemente più discreti, ma un interrogatorio ben condotto, può
metterli in evidenza.
Le grandi indicazioni di Moschus sono:

I – GLI SPASMI QUASI-ISTERICI

Sono molto spesso soggetti, in genere donne, ma anche bambini ipe-


reccitabili, ipereccitati, che passano dalla folle risata alle lacrime e vice-
versa.
Su questo terreno molto spasmofilo, nel senso in cui si definiscono
con la parola “spasmofilia”, quegli stati di grande ipereccitabilità nervo-
sa, si sviluppa un certo numero di sintomi per i quali Moschus sarà molto
utile.
1) Vere “crisi di nervi”, o falsa epilessia, con convulsioni spasmodiche
molto impressionanti. Sciogliete in bocca qualche granulo di Moschus
4 CH o fate respirare un flacone aperto contenente qualche millilitro

Ü
417 Moschus

di questa diluizione. Il vostro paziente riprenderà i sensi. Ecco un’ap-


plicazione della tecnica olfattiva preconizzata dal nostro maestro
Hahnemannn negli ultimi anni della sua vita.
2) Ripetuta tendenza alle sincopi. Si sviene con facilità. Si rasenta Io sve-
nimento per una minima causa. Stessa prescrizione che per la crisi di
nervi, ma forse aggiungendo in questo caso un paio di ceffoni!
3) A volte la sincope giunge realmente, il paziente avrà il volto molto
pallido, freddo intenso in tutto il corpo; ma è piuttosto allo stadio di
Camphora che a quello di Moschus.
4) Sensazione di un’intensa costrizione della gola e della laringe, “come
se avesse respirato vapori di zolfo”. Moschus 5 CH agirà negli spasmi
della glottide, nelle laringiti stridule.
5) Palpitazioni violente con soffocamento e ansia. Moschus 4 e 5 CH
agisce nella tachicardia parossistica di Bouveret.

Nella donna tutti questi disturbi aumentano durante le mestruazioni.


Moschus è, del resto, aggravato dal freddo, ma è migliorato all’aria
fresca e all’aria aperta.
lgnatia ha molti elementi di Moschus ma è, allo stesso tempo, molto
meno isterica, meno sessualizzata. Ignatia è piuttosto calma rispetto a
Moschus.
Moschus è più un rimedio della crisi che un rimedio di fondo. lo lo
utilizzo dalla 4 alla 9 CH, ma è soprattutto il grande rimedio di fondo di
questi temperamenti nervosi dalla 9 alla 30 CH.
Moschus e Ignatia, uno a bassa diluizione, l’altro ad alta diluizione,
saranno due alleati fedeli.

II – IL PAZIENTE IMBIBITO Dl ALCOL

È sorprendente vedere come la patogenesi di Moschus possa coincide-


re con il quadro della intossicazione cronica da alcol etilico.
1) È un malato che ha sempre la sensazione di tremare interiormente.
Questo tremore interiore si esteriorizza poco.
2) Molto stanco, molto affaticato (considerate la stanchezza delle cure di
disintossicazione etilica). Desidera bere per drogarsi (Cfr. Nux Vomi-
ca). Non sopporta né l’acqua pura, né l’odore del caffè .
3) Traspira abbondantemente al minimo movimento e il suo sudore ha
un odore acidulo come quello di Magnesia Carb., o di Calcarea Car-
bonica.

Ü
Moschus 418

4) Ha delle afte, e soffre di gastrite. Sanguina facilmente. Infine, presenta


fenomeni nevralgici di varia natura. Il dolore ha la particolarità di ini-
ziare lentamente, poco a poco, e di sparire bruscamente (Cfr. Pulsatil-
la). I fenomeni nevralgici si presentano un po’ in tutto il corpo, cefalee
e nevralgie di varia natura.
419

MURIATIC ACIDUM

A questo punto abbiamo a che fare con l’acido cloridrico, e nella sua
patogenesi si trovano le ulcerazioni.
Omeopaticamente, è un rimedio degli stati infettivi gravi il cui quadro
clinico è dominato dalla prostrazione.
In particolare agisce in una zona – molto intima e delicata – del nostro
corpo: l’ano e la rete emorroidaria.

I – STATI INFETTIVI GRAVI

1) Muriatic Acid. è indicato negli stati febbrili in cui il malato molto inde-
bolito, è abbattuto, totalmente prostrato, ma anche molto congestio-
nato, gli occhi semichiusi, la mascella pendente.
Questo malato è così debole che si lascia scivolare sotto le coperte e
bisogna continuamente ritirarlo su, per farlo stare appoggiato sui cu-
scini: buon sintomo di Muriatic Acid.
2) La bocca è molto secca. Le labbra sono screpolate. La lingua è inaridi-
ta come il cuoio vecchio. Possono esservi afte e ulcerazioni: Muriatic
Acid. è insieme a Borax e a Sulfuric Acid, un rimedio delle afte gravi e
fetide.
3) Possono esservi diarree con tendenza emorragica molto netta.
4) La pelle è bruciante con tendenza a spellarsi.
Muriatic Acid. può anche essere utile negli stati meno gravi. Io utilizzo
la 4 CH, 4 granuli ogni 2 ore in tutte le sindromi in cui la temperatura
sia alta, e dove è presente questa prostrazione che stupisce e preoccu-
pa in questo malato, del resto molto congestionato.

Ü
Muriatic acidum 420

Baptisia, l’altro rimedio da usare in queste sindromi febbrili in un ma-


lato molto congestizio, abbattuto, stuporoso, ha una sensazione di rot-
tura, di indolenzimenti molto netti e la sua fetidità: si sente Baptisia
entrando in camera.

II – L’ANO E LE EMORROIDI

L’ano di Muriatic Acid. è ricco di sintomi che richiamano il rimedio


per liberare il malato da una quantità di malesseri, non del tutto piace-
voli.
1) L’ano è estremamente sensibile al minimo contatto. Tollera male il
contatto dello slip che lo irrita.
2) Questo ano, a volte, lascia sfuggire involontariamente delle feci uri-
nando, e ciò crea una situazione molto imbarazzante.
3) Le emorroidi aggravano questo quadro clinico. Sono molto dolorose,
brucianti, migliorate da applicazioni calde. Muriatic Acid. 4 CH a
dosi ripetute è indicato nella crisi emorroidaria acuta e allevia il dolo-
re (# Aesculus, migliorato dal freddo).
4) La donna infine, durante le mestruazioni, ha l’ano che diventa dolen-
te. In questo periodo, le emorroidi compaiono e aumentano.
421

NAJA

Il veleno del Cobra reale è un grandissimo rimedio del cuore.


È un Cactus aggravato, come molti cardiovascolari importanti.
Ha una netta lateralità sinistra e sorprendenti impulsi suicidi.

I – DISTURBI CARDIACI

Sono multipli, generalmente in rapporto ad una lesione valvolare del


cuore. Sono:
1) Dolori cardiaci intensi, che s’irradiano al braccio sinistro ma anche
alla nuca, alle mascelle, alla spalla. Questi dolori si accompagnano
evidentemente ad angoscia, a malesseri, a sensazione di morte immi-
nente. Naja è indicato nella crisi di angina, nella minaccia d’infarto: 4
e 5 CH a posologia ripetuta. All’ascoltazione, soffio da lesione valvo-
lare.
2) Il cuore può battere:
— o regolarmente, ma la forza delle sistoli può variare e il polso sem-
bra ora forte, ora debole;
— o il ritmo può essere accelerato: tachicardia sinusale che dà l’im-
pressione di violente palpitazioni con sensazione di soffocamento.

Il malato non può coricarsi sul lato sinistro perché i malesseri si aggra-
vano nettamente.
Naja è un grande rimedio delle palpitazioni.
3) Tosse cardiaca. Sintomo molto importante: Naja è un cardiaco che
tossisce. La tosse non è provocata da una affezione respiratoria. È un

Ü
Naja 422

equivalente della dispnea del cardiaco: si tossisce in occasione di uno


sforzo qualsiasi, con un po’ di oppressione (Cfr. Laurocerasus).
4) Sintomo curioso: “l’ovaia sinistra e il cuore sembrano collegati da un
filo”. Naja infatti avverte all’ovaia sinistra un dolore di tipo crampoide
che si irradia fino al cuore. Questo dolore si aggrava durante le me-
struazioni.
5) Infine Naja presenta due sintomi vascolari:
a) una cefalea congestizia e battente tipo Belladonna, che inizia dalla
tempia e dall’occhio sinistro e si proietta posteriormente verso la
nuca. Dolore aggravato dal movimento e dal calore, migliorato dal
fresco. (Spigelia inizia dall’occipite per andare verso l’occhio sini-
stro).
b) una porpora: Naja è un buon rimedio della porpora. Noi, da molti
anni, abbiamo in trattamento un certo numero di casi di porpora
detti “idiopatici” per i quali non può essere trovata una eziologia
precisa e che non si aggravano, ma regrediscono, con Naja 4 CH e
Phosphorus, Arnica, Hamamelis tra gli altri.
La tachicardia e le palpitazioni ci fanno pensare a Spigelia che ha,
anch’essa, delle palpitazioni molto violente.
Spigelia però è molto meno grave di Naja. È un rimedio della iper-
simpaticotonia, dell’eretismo, dei nervi. Questa pianta non ha la gravità
organica del veleno di Naja che è molto più angosciato e soffocante.
Sul piano delle modalità, lo abbiamo già visto, Naja si aggrava stando
coricato sul lato sinistro, mentre migliora, sia pure modestamente, giran-
dosi sul lato destro.
È aggravato la notte e anche al risveglio mattutino.

II – L’IMPULSO IMPROVVISO AL SUICIDIO

Ecco un’indicazione psichiatrica che ha il suo valore perché è stata


verificata dalla clinica.
Naja ad alte diluizioni, dalla 9 alla 30 CH, è il rimedio degli improv-
visi impulsi al suicidio.
Questi impulsi possono apparire in un cardiaco, ma possono anche
integrarsi in un contesto depressivo senza cardiopatia concomitante e
rappresentare la soluzione a dei raptus ansiosi. Possono anche manife-
starsi a ciel sereno e assumere un carattere ossessivo che impone l’ospe-
dalizzazione.
423

NATRUM CARBONICUM

Il carbonato di sodio, Na2 CO3, è stato sperimentato da Hahnemann e


la sua patogenesi figura nel trattato delle Malattie Croniche.
Questo rimedio ha tre caratteristiche essenziali:
1) una forte astenia, a volte provocata e sempre aggravata dal caldo
estivo;
2) disturbi digestivi;
3) una netta tendenza agli stiramenti articolari in particolare a livello
delle caviglie.

I – L’ASTENIA: è estremamente accentuata

1) Sul piano fisico, Natrum Carb., è un vagotonico


— soggetto magro, pallido
— spossamento al minimo sforzo fisico.
2) Sul piano psichico, Natrum Carb. presenta
— incapacità di pensare, di concentrarsi, di lavorare intellettualmente
— non ricorda ciò che legge
— triste e malinconico
— rimugina pensieri tristi, scatenando apprensione.
Natrum Carb. è aggravato durante la digestione e dalla musica. Pro-
prio come Phosphorus, è aggravato durante il temporale.
3) Modalità importanti
L’astenia di Natrum Carb., a volte, viene scatenata e sempre aggravata
dal calore estivo e dal sole.

Ü
Natrum carbonicum 424

Natrum Carb. è un rimedio di canicola; da cui deriva:


— forte stanchezza dopo una breve passeggiata in estate
— spiacevoli conseguenze dei colpi di sole
— cefalee dopo esposizione al sole
— sensazione di tensione alla nuca
— sensazione che la testa stia per scoppiare.

A tale proposito, si può paragonare a:


a) Glonoinum: più con gesto, più brutale.
— intense cefalee con sensazione di calore e di battiti a sinistra nel
torace;
— si accompagna a “disorientamento”: non può dire dove si trova,
non riconosce il proprio ambiente;
— forte congestione della testa con vampate di calore, violente pulsa-
zioni delle arterie della testa e del collo;
— sta immobile perché aggravato dal minimo movimento (Natrum
Carb. è migliorato dal movimento).
— comprime la testa con le mani perché, come Natrum carb., è mi-
gliorato dalla pressione.
Proprio come Natrum Carb., questa cefalea è aggravata dal calore ra-
diante del riscaldamento domestico e dal sole.
— aggravamento stando coricato
— miglioramento col freddo (applicazioni di acqua fredda).

b) Lachesis: cefalee congestizie.


— con afflusso di sangue alla testa
— testa calda o troppo fredda
— dolori brucianti, costrittivi, pulsanti, aggravati a sinistra, dal calore
del letto e dal sonno
— migliorati all’aria aperta, dalle mestruazioni
— aggravati dal contatto e dalla pressione (il contrario di Natrum
Carb.).
Natrum Carb. è infatti molto più depresso, più stanco e non ha la lo-
quacità, né la lateralità sinistra di Lachesis.

Ü
425 Natrum carbonicum

II – DISTURBI DIGESTIVI

1) Fame violenta alle 11 della sera e alle 11 del mattino, con dolori ga-
strici che Io spingono ad alzarsi, aprire il frigorifero e mangiare: è uno
psorico.
2) Diarree con stimoli costanti e imperiosi
— emissione di feci giallastre somiglianti al colore della polpa d’aran-
cia, a volte macchiate di sangue
— diarree con bruciori e dolori dell’ano con molta debolezza.
3) Avversione per il latte, che provoca diarree, proprio come lodum e
Sepia. La diarrea di Sepia non ha caratteristiche particolari, quella di
lodum è biancastra.
4) Eruttazioni acide con gonfiore gastrico e addominale, aggravate dai
legumi bolliti.
Natrum Carb. non sopporta la carne lessa.

III – IPERLASSITÀ ARTICOLARE

— Tendenza alle distorsioni, soprattutto alla caviglia. Faremo un parago-


ne con Ledum dove c’è comparsa di ecchimosi che vengono aggrava-
te dal calore e dal movimento, ma migliorano col freddo.
— I bambini che si storcono la caviglia facilmente, da paragonare a Cal-
carea Fluorica, migliorata dal calore, dal movimento, dal massaggio, e
aggravata dal freddo.

IV – ALTRE SINDROMI NELLE QUALI NATRUM CARBONICUM CI


È UTILE

A) Sindromi respiratorie:
1) Corizza cronica con naso chiuso
— Mucosità giallastre, dense, maleodoranti con abbondante scolo re-
tronasale. Da ciò, la necessità di tossicchiare costantemente per
schiarirsi la voce.
— Perdita del gusto e dell’odorato.
Pulsatilla, è anch’essa aggravata dal calore e migliorata dal freddo,
con perdita del gusto e dell’odorato ma il naso è chiuso e secco e scola
al mattino.

Ü
Natrum carbonicum 426

2) Tosse che compare quando si entra in una stanza calda. Da paragona-


re con Bryonia, anch’esso, aggravato dal calore e dal movimento. (#
Natrum Carb.) Migliora con le bevande fredde.
La tosse di Bryonia si accompagna a dolori acuti, lancinanti nel petto,
peggiori a destra e della testa.
Migliora con la pressione forte.
Il malato si tiene il petto con le mani, quando tossisce.
La tosse di Bryonia è secca, quella di Natrum Carbonicum è grassa,
con espettorazione di mucosità dense e verdastre (Cfr. Natrum Sul f.).
B) Dolori acuti
Come tutti i carbonati alcalini, Natrum Carb. ha nella sua patogenesi
delle algie importanti.
Dovremo ricordare:
— dolori acuti e pungenti negli occhi dopo aver letto o scritto, dopo
esposizione a luce forte, con stanchezza;
— dolori acuti alle orecchie;
— ipersensibilità ai rumori: non può sopportare che si chiuda una por-
ta bruscamente o ancora il rumore di un tuono.
C) Sintomi genitali
— Mestruazioni poco abbondanti, in ritardo, con sensazione di pe-
santezza al basso ventre che ricorda il “bearing-down” di Sepia.
Migliora nella posizione seduta.
— Leucorrea giallastra e irritante
— Scolo di muco attraverso la vagina dopo il coito.

Infine non bisogna dimenticare che Natrum Carb. è un grande rime-


dio di fondo.
Figura nell’elenco degli “Omeopsorici”, redatto dal nostro maestro
Hahnemann.
Sul piano costituzionale, secondo Bernard ed Iliovici, è un elemento
della serie carbonica che evolve secondo il seguente schema:
Calcarea Carb. – Kali Carb. – Natrum Carb.
L’indicazione di Natrum Carb. appare evidente in particolare quando
lo spossamento del malato carbonico è giunto al massimo. C’è una pro-
gressione nell’indebolimento delle difese vitali che va dallo stadio calca-
re a quello sodico, del tutto caratteristico.
427

NATRUM SULFURICUM

Ecco un grande farmaco omeopatico! Merita di distinguersi dai nostri


rimedi ad azione specifica per figurare nella gamma dei policresti. È il re
degli idrogenoidi e una chiave della Sicosi. Senza dubbio non ha la di-
mensione di Thuja; ma noi lo usiamo ogni giorno.
In Francia, paese di “grandi mangiatori”, le sue proprietà epato-
digestive, più precisamente adatte al sicotico – ma chi non Io è ? – rendo-
no notevoli servigi ai nostri cittadini che vengono “rimpinzati” di tutte le
specialità della gastronomia francese.

I – NATRUM SULFURICUM, RIMEDIO DELL’IDROGENOIDISMO


Natrum Sulf. è veramente il rimedio chiave di tutta questa patologia in
rapporto con l’umidità ambientale, caratteristica di questo terreno così
particolare che Grauvogl ha chiamato “Idrogenoidismo”.
Ci accingiamo a trovargli numerose applicazioni cliniche.
A) L’asma e le affezioni respiratorie scatenatesi o aggravate con l’umidi-
tà, col cambiamento di tempo, con la pioggia e al mare.
1) L’asma – Natrum Sulf. non è un rimedio della crisi acuta. È un rime-
dio di fondo dell’asma idrogenoide. Si deve usare in diluizioni ab-
bastanza alte, dalla 9 alla 15 CH, a dosi distanziate, alternate con
gli altri rimedi di base.
2) Tosse grassa con espettorato appiccicoso e verdastro – Natrum
Sulf. è un rimedio delle bronchiti, delle affezioni polmonari molto
prolungate, sempre aggravate dall’umidità. Userete ogni giorno la
4 CH.
A livello polmonare si trova quasi sempre una lateralità sinistra del
rimedio. I rantoli sono più marcati alla base sinistra.

Ü
Natrum sulfuricum 428

La tosse provoca un dolore che si irradia nel braccio sinistro. A volte


questa tosse è violenta. Il malato è costretto a sedersi e a tenersi il
busto con due mani perché la pressione lo migliora, come Bryonia.
3) Rinite cronica con secrezione verdastra e appiccicosa, maleodorante,
salata che intasa la parte posteriore del naso. In questo caso, siamo
più nelle eliminazioni del sicotico che nell’idrogenoidismo.
B) Dolori reumatici provocati o aggravati dall’umidità o dal cam-
biamento di tempo.
1) L’aggravamento con l’umidità è molto netto. Natrum Sulf. è colle-
gato al grado igrometrico della atmosfera. Quando il tempo è umi-
do, soffre. Soffre anche in riva al mare, in riva ad un fiume, ad uno
stagno, in una casa troppo umida. Solo Dulcamara ed Aranea Dia-
dema – che sono farmaci minori – hanno questa straordinaria sen-
sibilità all’acqua. Per trovarsi a suo agio, Natrum Sulf. deve trovare
un clima caldo e secco: ad esempio la terra di Provenza, in Francia.
Duffv e Renoir che vi si rifugiarono per alleviare i loro reumatismi,
erano Natrum Sulfuricum.
2) L’aggravamento con il cambiamento di tempo è molto netto. Na-
trum Sulf. è un rimedio barometro. Permette di prevedere l’arrivo
della pioggia parecchie ore o addirittura uno o due giorni prima. Si
aggrava dunque quando piove, ma soprattutto molto prima che ini-
zi a piovere.
È il solo farmaco che abbia questa modalità ad un tale livello. Tutti
gli altri rimedi del reumatismo, indicati come aggravati dal cambia-
mento di tempo, lo sono nel momento in cui il tempo cambia, nel
momento in cui inizia a piovere.
È così che si aggravano quando il tempo cambia in pioggia, i se-
guenti farmaci: Rhododendron, Ranunculus, KaIi Iod., Formica
Rufa, Manganum.
Si aggravano quando la pioggia continua ininterrottamente: Rhus
Tox, Dulcamara, Ruta, Phytolacca e Magnolia.
3) Questi dolori Natrum Sulf. hanno la modalità Rhus Tox. Si aggrava-
no col riposo e con l’inizio del movimento, migliorano col movi-
mento continuo.
4) I reumatismi non hanno una localizzazione particolare. Interessa-
no tutte le articolazioni, e sono quasi sempre accompagnati da
scricchiolii.
5) Natrum Sulf. non è più un acuto, ma un cronico.

Ü
429 Natrum sulfuricum

Non si addice al reumatismo infiammatorio acuto, ma al dolore


artrosico, a “tutti i nostri cari vecchi dolori”.
Useremo la 4 e la 5 CH ogni giorno nelle crisi dolorose e la 9 CH in
posologie distanziate, come rimedio di fondo di questi vecchi ar-
trosici.
C) La ritenzione idrica (la donna gonfia)
Indicazione minore per tutti noi, eminenti medici! Questo problema
preoccupa un buon numero delle nostre pazienti e spesso veniamo
interpellati per questo problema.
Queste donne soffrono di ritenzione idrica, aumentano di peso per
una piccola cosa, anche solo bevendo un bicchiere d’acqua.
Questo tipo di pazienti sono dei sicotici. Si svegliano al mattino col
viso gonfio. Un sintomo costante: il sintomo dell’anello. Se la signora,
prima di coricarsi, non si è tolta gli anelli, è impossibile che riesca a
toglierli al mattino per quanto sono gonfie le sue dita.
In tutte queste donne userete Natrum Sulf. come rimedio di base in
diluizioni varianti dalla 7 alla 30 CH. Proseguirete molto a lungo il
trattamento: finirete per eliminare gli edemi e sarete benedetto dai
vostri pazienti!

II – NATRUM SULFURICUM, RIMEDIO EPATO-DIGESTIVO

Natrum Sulfuricum è il rimedio del sicotico grasso, superalimentato.


Pensate alle virtù coleretiche, colagoghe, purgative del buon vecchio sol-
fato di sodio a dosi allopatiche.
1) Lingua carica, ricoperta di una patina densa grigia-verdastra;
2) Addome gonfio con molto gas, dolori, diarrea. I dolori sono predomi-
nanti a livello del ceco e del colon ascendente.
Natrum Sulf. 4 o 5 CH è un rimedio della colite destra.
3) Diarrea imponente e brusca che appare subito dopo la prima colazio-
ne. È una diarrea acquosa, giallastra, emessa di getto con molto gas.
Appena inghiottito l’ultimo sorso di caffè-latte, che in genere costitui-
sce la sua colazione, e che non digerisce, Natrum Sulf. corre in bagno.
È questo un sintomo che riscontriamo frequentemente.
4) Il fegato è grosso, sensibile alla palpazione. Non sopporta di essere
stretto in vita e non tollera, come Sepia, di stare coricato sul fianco
sinistro.

Ü
Natrum sulfuricum 430

III – NATRUM SULFURICUM, RIMEDIO DELLA PELLE

Natrum Sulf. ricopre un certo numero di sintomi cutanei che si inseri-


scono nella sicosi e nelle eliminazioni del sicotico.
1) Verruche un po’ dovunque e condilomi venerei.
2) Herpes ed eczema che lasciano trasudare un gemizio giallastro bru-
ciante, sempre aggravato dal lavaggio
3) Lesioni cutanee che si manifestano regolarmente in primavera, come
Rhus Tox.
Durante l’estate, è Graphites.
Durante l’inverno, è Psorinum e Petroleum.
Posologia: 4 e 5 CH.

IV – NATRUM SULFURICUM, RIMEDIO DELLO PSICHISMO

Natrum Sulf. non è un grande rimedio psichico. A volte è un malinco-


nico che si rattrista ancora di più quando piove.
Tuttavia, non c’è solo lui!
Si manifesta una certa tendenza al suicidio, ma molto meno di Aurum.
— Natrum Sulf. ha tuttavia un’indicazione messa in evidenza e verifi-
cata dalla clinica: i postumi dei traumi, e più precisamente dei trau-
mi cronici.
Natrum Sulf. dalla 15 alla 30 CH, è il rimedio della sindrome dei trau-
matizzati, delle persone che ancora si lamentano a distanza di mesi e di
anni dai loro incidenti, che in genere sono incidenti di lavoro.
È questa una piaga della Sicurezza Sociale. Una serie di dosi di Na-
trum sulf., tanto più alte quanto più lo shock è di vecchia data, sarà utile
per riequilibrare il loro psichismo.
Un punto chiave: il suo morale risale come una saetta dopo una buona
“evacuazione”.
431

NITRIC ACIDUM

La patogenesi dell’acido nitrico diluito e dinamizzato è stata stabilita


da Hahnemann nel suo trattato sulle “Malattie Croniche”
Hahnemann lo considerava un anti-sicotico molto attivo da fare inter-
venire subito dopo Thuja:
“Posso affermare che lo scolo blenorragico, come pure le escrescenze
condilomatose, entrambi generate dall’agente infettivo sicotico, cioè la
blenorragia condilomatosa costituzionale o Sicosi totale, guariscono in
maniera certa e radicale col semplice uso di pochi globuli, grossi come
grani di papavero, di Thuja Occidentalis alla 30a dinamizzazione centesi-
male.
Dopo l’esaurimento di questa dose unica cioè dopo 15, 20, 30 o 45
giorni, se non si nota un miglioramento o una recrudescenza dei sintomi
della malattia, si somministra uno stesso numero di piccoli globuli di Ni-
tric Acidum alla 6 dinamizzazione centesimale: dose unica che si lascia
agire lo stesso lasso di tempo allo scopo di ottenere la perfetta guarigione
dello scolo e delle escrescenze, cioè della causa profonda della Sicosi,
senza che sia necessario applicare una qualunque cosa, loco dolenti”.
Nitric acidum è un acido, dunque un caustico.
Sarà un rimedio delle ulcerazioni o almeno delle infiammazioni, della
irritazione a tendenza ulcerativa. Queste lesioni sono dolorose.
Il dolore di Nitric Acid. è un sintomo generale di notevole valore. In
effetti, qualunque sia la localizzazione, si tratta di dolori acuti, molto
pungenti: “come se una scheggia di legno fosse infissa nella carne”.
Questa netta sensazione di scheggia si ritrova in:
— Argentum Nitricum: la scheggia nella faringe.
— Hepar Sulfur: dolori come schegge molto esagerati in rapporto alla
causa, molto aggravati dal minimo contatto. Tende a suppurare.

Ü
Nitric acidum 432

— Silicea: scheggia sulla punta delle dita. Tutto suppura. Traspirazione


profusa ai piedi e alle mani.
Una modalità generale molto caratteristica sarà il miglioramento di
tutti questi sintomi e di tutti questi disturbi andando in macchina, tanto
sul piano psichico che su quello fisico.

I – LE ULCERAZIONI SANGUINANO FACILMENTE

Le ulcerazioni di Nitric Acid si localizzano principalmente agli orifizi,


tra la pelle e la mucosa.
Tutte queste ulcerazioni sono evidentemente la sede del dolore da
scheggia. Sanguinano facilmente al minimo contatto.
Nitric Acid. sarà così utile nei casi di:
1) Spaccature e ulcerazioni della commissura labiale.
2) Ragadi anali.
Nitric acid. è un rimedio della ragade anale, certamente il più usato.
a) con dolori da scheggia durante l’evacuazione anche se le feci sono
molli e persistenti a lungo;
b) spesso con emorroidi molto procidenti, dolorose e sensibili al con-
tatto, sanguinanti con l’evacuazione;
c) in genere, Nitric Acid. non è costipato.

Trattamento di una ragade anale

1) Succhiare ogni mattina e sera 4 granuli:


Nitric Acid 4 CH
2) In un po’ d’acqua, 15 gocce, a pranzo e a cena:
Sedum Acre, 3 D, 1 flacone da 30 ml.
Paeonia, 3 D, 1 flacone da 30 ml.
Rathania, 3 D, 1 flacone da 30 ml.
3) Alle 17 una fiala:
Mucosa ano-rettale, 4 CH, 30 fiale Vena emorroidale, 4 CH, 30
fiale
4) In loco, applicare Pomata alla Calendula T.M.

Ü
433 Nitric acidum

3) Piaghe ulcerose, dolorose che sanguinano facilmente, che durano a


lungo, senza tendenza spontanea alla guarigione.
a) ulcera varicosa, a bordi irregolari, a fondo granuloso, molto dolo-
rosa.
b) piaghe ulcerate sul glande o sulla vulva. Nitric Acid. è un rimedio
del l’herpes genitale, ma non della ulcera sifilitica, sebbene sia sta-
ta una delle sue indicazioni, in epoca storica.

II – LE IRRITAZIONI DELLE MUCOSE A TENDENZA ULCERATIVA

Si ritrovano, anche qui, qualunque sia la localizzazione:


— i dolori pungenti a scheggia
— il sanguinamento facile.
1) Bocca
— Afte brucianti e fetide
— Herpes della lingua: lingua gialla con vescicole brucianti
2) Faringe
— Forte disfagia legata alla sensazione di scheggia infissa nella gola.
3) Naso
— Corizza con escoriazione del bordo delle narici, che si aggrava col
freddo. La punta del naso è rossa e dolente.
4) Vescica
— Bruciature o schegge al meato
— L’urina è scura ed ha un forte odore di urina di cavallo.

III – LE VERRUCHE

Si ritrova la Sicosi.
a) Verruche larghe e peduncolate
b) Che sanguinano facilmente
c) Regione genitale, bordo dell’ano, palmo delle mani, ma anche senza
una precisa localizzazione. Si associa bene a Thuja, alla 4 o 5 CH.

Ü
Nitric acidum 434

IV – IL DEPRESSO CHE HA PAURA DI NON DORMIRE

Come tutti gli acidi, Nitric Acid., ha una psiche molto turbata, in senso
depressivo.
1) È molto irritabile: un nonnulla lo fa andare in collera, lo contraria. E,
nonostante ciò, disperato, stanco della vita e indifferente a tutto, ad
eccezione della sua salute.
2) Molto polarizzato sul suo sonno: meno dorme, più sta male; più sta
male, meno dorme. Teme la sera e la notte.
3) È magro, giallastro, freddoloso. Stanco, manca di vitalità. Perde i ca-
pelli e i peli al pube.
4) Traspira abbondantemente ai piedi e alle ascelle. Sono sudori fetidi,
irritanti e freddi, addirittura escorianti. Soprattutto di notte, ha i piedi
ghiacciati.
5) Migliora moralmente e fisicamente, con una passeggiata in auto, du-
rante uno spostamento in macchina, modalità che in questa sindrome
depressiva indica Nitric Acid.
6) Si aggrava la sera: paura di non dormire; si aggrava di notte: non dor-
me e i suoi dolori aumentano.
Si aggrava col freddo. Si aggrava col rumore.
7) Ha cefalee. Nitric Acid. alla 7 e alla 9 CH agisce bene nelle:
a) cefalee frontali a barra, al di sotto degli occhi, senza turbe visive, in
modalità particolari;
b) emicranie a casco come se la testa fosse serrata da una morsa.

Nitric Acid. copre contemporaneamente i terreni: sicotico, luetico,


cancerinico.
Come rimedio di fondo, bisogna usarlo ad alte diluizioni, dalla 9 alla
30 CH, a dosi distanziate.
435

NUX MOSCHATA

Nux moschata, la noce moscata, da non confondere con la grande,


l’unica Nux vomica, ha dei tratti patogenetici estremamente caratteristici.
Non la confonderete con nessun altra.

I – NUX MOSCHATA HA SEMPRE DESIDERIO DI DORMIRE


1) È un soggetto vittima di una sonnolenza invincibile.
Nonostante ciò, non ci troviamo di fronte alla sindrome di Pickwick,
questo giovane scudiero caro a Dickens che si addormentava appena
si sedeva e che doveva essere trattato con forti calci per essere sveglia-
to. Abbiamo invece a che fare con un soggetto che lamenta di essere
eternamente costretto a lottare per non addormentarsi con la sensazio-
ne di testa pesante.
In certi casi, del resto, non si deve esitare a fare effettuare uno studio
del sonno di questi soggetti in un centro specializzato. Sarà possibile
individuare delle eziologie organiche, apparentemente insospettabili,
in particolare cardiache.
2) Questa sonnolenza può aggravarsi fino a raggiungere degIi stati di ob-
nubilazione quasi letargica.
3) Può accompagnarsi a difficoltà intellettuali attinenti alla ideazione e
alla memorizzazione.
Non si pensa a niente, si è indifferenti. Si perde il filo del pensiero
parlando o scrivendo.
Si impiega molto tempo a rispondere alle domande.
Si perde la memoria e ci si smarrisce nelle strade anche familiari.
La noce moscata, ad alte dosi, ha delle proprietà stupefacenti e incon-
testabili.

Ü
Nux moschata 436

Questo stato è migliorato dal calore, sia che si tratti del clima, sia della
casa e degli abiti, mentre viene aggravato dal freddo. Tra gli altri son-
nolenti citiamo Nux vomica, che però sonnecchia solo dopo i pasti, e
migliora dopo un breve sonnellino; Opium che è però un rimedio
della congestione cerebrale; Antimonium Tartaricum: si tratta di un
polmonare in pieno svenimento.
4) Questa sonnolenza può coesistere e contrastare con una ipereccitabi-
lità nervosa, una ipersensibilità corrispondente alla fase ancora reatti-
va della patogenesi.
Sotto certi aspetti, Nux moschata richiama Moschus.
L’umore è molto volubile, passa rapidamente dal riso al pianto, dalla
allegria alla serietà, dall’entusiasmo all’indifferenza, e tutto ciò all’ec-
cesso. Ride come un pazzo, istericamente, e qualche minuto più tardi
piange come una fontana.
Moschus, però, ha più spasmi, è più tonico di Nux moschata ed ha
una eccitazione sessuale intensa molto tipica.

II – LA BOCCA SECCA SENZA SETE

1) Nux moschata è un rimedio secco; la pelle è secca come pure le mu-


cose, un po’ come Alumina.
2) La bocca è molto secca. E, fenomeno curioso, Nux moschata tuttavia
non ha sete.
— la bocca secca e mancanza di sete sono molto caratteristiche. So-
prattutto quando si trova questo sintomo in una sindrome febbrile,
febbre alta con pelle molto secca senza traspirazione, bocca molto
secca. La lingua si appiccica al palato, la saliva è appiccicosa,
schiumosa, il paziente non ha sete. Nux moschata allora ha buone
possibilità di migliorare la sua situazione.
— l’intestino è anch’esso colpito da questa disidratazione: stipsi con
feci difficili da espellere sebbene molli, un po’ come Alumina.
Hanno la bocca secca e niente sete anche durante la febbre: Apis,
Gelsemium e Pulsatilla.
Hanno la bocca secca e molta sete: Arsenicum, Bryonia, China, Na-
trum muriaticum e Phosphorus.
Sono Nux moschata quei pazienti imbottiti di tranquillanti, di sonnife-
ri con obnubilazione e secchezza della bocca e delle mucose di cui si
lamentano molto.

Ü
437 Nux moschata

Ho l’abitudine di iniziare il trattamento di questi pazienti dando loro 1 o


2 dosi di Nux moschata 9 CH.

III – I GAS, CHE GONFIANO NOTEVOLMENTE LO STOMACO E


L’ADDOME

Nux moschata è molto gonfio. Si gonfia appena inizia a mangiare e


subito dopo il pasto. Tutto ciò che mangia, sembra trasformarsi in gas
(Cfr. Kali carbonicum).
Questi gas provocano dei malesseri: nausee, palpitazioni, sindrome
gastrocardiaca. La testa sembra pesante. La respirazione è difficoltosa.
Sopraggiunge spesso una sonnolenza post-prandiale, senza alcun mi-
glioramento dopo un breve sonno.
Nux moschata alla 4 o 5 CH è adatta nelle dispepsie iposteniche flatu-
lente.
Altri produttori di meteorismo: il grande Lycopodium che, nella parte
inferiore dell’addome è gonfio, e l’espulsione di gas lo allevia (non come
Nux moschata); Carbo vegetabilis gonfio nella parte superiore, al di sopra
dell’ombelico con eruttazioni che non ha Nux Moschata; China, gonfio
in tutto l’addome con eruttazioni che non danno alcun sollievo; Kali car-
bonicum ipergonfio, appena ha mangiato o bevuto anche poco, con il
suo aggravamento verso le due o le tre del mattino.

IV – L’IDROGENOIDE

È un rimedio delle affezioni che insorgono in un clima umido e fred-


do, o ancora semplicemente, dopo aver avuto i piedi umidi e freddi per
molto tempo.
Questo è un sintomo eziologico di notevole valore che può essere
all’origine di una raucedine, di una bronchite, di un’amenorrea e di un
reumatismo. Nux moschata ha una predilezione per la spalla sinistra, il
deltoide.
In questi reumatismi, conseguenze del freddo umido, si pensa ad altri
rimedi idrogenoidi, Rhus tox, Natrum sulf. e soprattutto Dulcamara, ma
quest’ultimo si aggrava col movimento, cosa che invece non ha Nux
moschata.
Ricordate bene la sonnolenza che caratterizza tutte le manifestazioni
patologiche di Nux moschata.
438

PETROLEUM

La patogenesi di Petroleum è stata studiata a partire dal petrolio greg-


gio dell’lrak. La manipolazione del greggio attacca la pelle provocando
delle lesioni caratteristiche a livello cutaneo.
Petroleum sarà dunque un grande rimedio della pelle. L’inalazione
dei vapori di petrolio o della benzina provoca vertigini, nausee, e questi
disturbi sono evidentemente risentiti in modo particolare, durante un
viaggio in macchina o in un veicolo dove si sente l’odore della benzina.
Petroleum è dunque un farmaco dei disturbi provocati dai trasporti per-
ché la clinica ha allargato la sua indicazione ai viaggi in treno, in nave e
aereo.
Infine, ricordate una modalità legata alle stagioni: Petroleum si aggra-
va molto durante l’inverno, e migliora sempre col calore, qualunque sia
il suo disturbo.

I – PETROLEUM: RIMEDIO DELLA PELLE

1) Una lesione caratteristica: screpolature cutanee che appaiono sul pal-


mo delle mani e sulla punta delle dita.
La pelle è spessa, secca e rugosa, malsana e pruriginosa. La “bella”
pelle dello psorico!
Questo tipo di pelle si difende male, e come Silicea ed Hepar Sulfur,
ogni sua piaga suppura.
Lo stato cutaneo si aggrava sempre durante l’inverno ed è soggetto a
screpolature e geloni dolorosi. Petroleum, come Agaricus, allevia i
geloni.
Se volete avere una precisa idea di Petroleum, guardate le mani del
vostro meccanico che maneggia il motore della macchina: sono scre-

Ü
439 Petroleum

polate e attaccate dalla morchia. Come Graphites corrisponde alla


dermatosi squamosa, appiccicosa, Petroleum si addice alla pelle scre-
polata.
La 4 e la 5 CH sono le più indicate. Le ho usate per trattare eczemi
screpolati e anche placche di sclerodermia, localizzate alle ultime e
penultime falangi delle dita.
Questa affezione comporta una retrazione del derma e la comparsa di
screpolature molto dolorose. Con un trattamento di Petroleum prolun-
gato, si nota una regressione delle lesioni.
2) Petroleum è anche un rimedio degli eczemi umidi.
Si tratta di eruzioni vescicolose che lasciano fuoriuscire un liquido
chiaro e acquoso, che, in alcune zone, si secca formando croste gial-
lastre, e in altre zone invece, rimane umido, evolvendo verso la cro-
nicità.
Questo eczema bruciante, pruriginoso si aggrava sempre col freddo e
in inverno. Si localizza al cuoio capelluto dietro le orecchie e intorno
alla bocca. Si ritrova anche sul dorso della mano (sul palmo, sono
delle screpolature), tra le dita delle mani, tra quelle dei piedi, e nelle
parti genitali.
Anche in questi casi, sono indicate la 4 e la 5 CH.
3) Umidità costante degli organi genitali, dello scroto con un forte odore
di sudore. Frequente presenza di herpes e di eczema. In questi eczemi
umidi, si potrebbe pensare a Rhus tox, ma ricordate che quest’ultimo è
molto più infiammatorio, più acuto e non si aggrava col freddo o in un
inverno rigido. Psorinum sarebbe più simile, con tutte le sue eruzioni
che si aggravano in inverno e che scompaiono in estate.
Inoltre, Petroleum è un rimedio psorico e Psorinum, ad alte diluizioni,
consoliderà l’azione del nostro Petroleum a medie diluizioni.

II – MALE DEI TRASPORTI, MAL D’AUTO

1) L’inalazione dei vapori di benzina o di petrolio provoca un certo nu-


mero di sintomi nervosi alcuni dei quali si trovano al limite della sin-
tomatologia psichiatrica.
Alcuni drogati usano infatti la benzina per “viaggiare”.
Ad esempio, si manifesta una sensazione di essere doppio, o che una
parte del corpo si sia sdoppiata: avere due gambe destre.
O ancora, credere che la morte sia prossima e voler mettere ordine nei
propri affari al più presto.

Ü
Petroleum 440

Descrivere questa sintomatologia per intero, ci porterebbe via troppo


tempo. Bisogna fare riferimento alle Materie Mediche dettagliate,
come quella di Allen o di Hering.
Petroleum, però, merita di essere utilizzato ad altissime diluizioni in
certe sindromi di tipo schizofrenico.
2) In concreto, i sintomi nervosi che dovremo trattare nella pratica cor-
rente sono: le vertigini, le nausee, i semplici malesseri scatenati dagli
spostamenti.
— in auto: quei cari bambini che non sopportano la macchina del
papà e vomitano!
Avranno sollievo da Petroleum 4 CH.
— in treno, aereo e nave: il tradizionale mal d’aereo e mal di mare.

Questi malesseri migliorano masticando un biscotto o succhiando una


caramella.
Altri rimedi di questi soggetti “intrasportabili”:
Cocculus che si aggrava all’aria aperta: è inutile aprire il finestrino.
Tabacum migliora con l’aria fresca.
Invece su Petroleum l’aria non ha influenza. In compenso, migliora
con il calore, modalità che non hanno né Tabacum, né Cocculus.
In tutti questi malesseri, è molto efficace l’uso di una formula compo-
sta associando: Tabacum, Cocculus e Petroleum alla 4 CH, 3 granuli ogni
2 ore, cominciando un’ora prima della partenza.
Petroleum è un grandissimo rimedio psorico, a nostro parere, non suf-
ficientemente usato come rimedio di fondo. Guardate la sua pelle malsa-
na e pruriginosa, la sua sensibilità al freddo, il suo aggravamento durante
l’inverno, netta periodicità psorica.
Si ritrova anche la fame violenta: come Lycopodium e Psorinum, an-
che Petroleum ha molto appetito. Mangia per vincere la sua debolezza,
cosa che lo migliora transitoriamente e lo intossica progressivamente.
441

PHOSPHORIC ACIDUM

L’indicazione più importante dell’acido fosforico diluito e dina-


mizzato è esattamente, come per l’acido fosforico a dose ponderale,
l’esaurimento nervoso. Tenendo conto di questa nozione di grande stan-
chezza nervosa, la sperimentazione patogenetica ha permesso di catalo-
gare una sintomatologia precisa. Phosphoric Acid. ricopre dunque un
certo tipo di spossamento e non uno qualunque.
Del resto, Phosphoric Acid. non è solo un alimento della cellula ner-
vosa, ma anche un elemento della mineralizzazione ossea.
Interverrà dunque nel trattamento di certi “demineralizzati”.

I – L’ESAURIMENTO NERVOSO

1) Un sintomo eziologico di grande valore: questo esaurimento è sicura-


mente la conseguenza di un sovraffaticamento intellettuale, ma anche
di prolungate preoccupazioni, di un grave dispiacere, addirittura di
eccessi sessuali (finora però, io non ho mai trovato un malato che si
lamenti di eccessi sessuali).
2) Questo esaurimento si manifesta con una indifferenza a tutto. Il mala-
to, da iperattivo diventa, in pochi giorni, apatico, stereotipato. Ci tro-
viamo nello stadio della grande depressione nervosa.
3) Ad ogni modo non è necessario attendere questo stadio quasi letargi-
co per prescrivere Phosphoric Acid.! La ricca sintomatologia mentale
che segue ci metterà sulla strada:
a) Non può più pensare. Ecco una ragione della sua apatia. Sepia è,
anch’esso, indifferente a tutto ma ciò perché ogni cosa lo annoia.

Ü
Phosphoric acidum 442

b) Phosphoric Acid. non può più riunire insieme due idee.


c) Non riesce a trovare le giuste parole per esprimersi.
d) Non ricorda i piccoli avvenimenti quotidiani.
e) Debolezza sessuale con perdita della libido.
4) Come in ogni depresso, sopraggiungono delle cefalee. Si tratta di una
cefalea molto dolorosa con la sensazione di avere un gran peso alla
sommità del cranio. I dolori di testa si aggravano col movimento, con
la minima scossa, e anche col rumore, soprattutto con la musica.
5) Le modalità generali permettono infine una precisa indivi-
dualizzazione:
— aggravamento con l’esercizio fisico, moderato o no.
— miglioramento col calore e con un breve sonno.
Kali Phos., grande rimedio dell’esaurimento nervoso, è molto simile,
ma migliora con un modesto esercizio fisico e invece si aggrava col ri-
poso.
Altri rimedi dell’esaurimento nervoso sono: Picric Acid. che migliora
col freddo e si aggrava negli ambienti caldi. Zincum ha una forte agitazio-
ne dei piedi e il caratteristico aggravamento con una minima goccia di
vino.
In tutti questi casi di stanchezza nervosa, la posologia di Phosphoric
Acid. sarà adattata alla gravità dello stato.
Nei casi benigni, ad esempio, in un bambino sovraffaticato per la pre-
parazione di un esame, si prescriveranno da 15 a 30 gocce al giorno della
3 D.H. oppure 4 granuli della 4 CH.
Più lo stato depressivo è accentuato, e più è grande la similitudine,
conviene maggiormente aumentare la diluizione dalla 7 alla 30 CH, sen-
za esitare a ripeterla quotidianamente.

II – IL DEMINERALIZZATO - IL BAMBINO DURANTE LA CRESCITA

Abbiamo a che fare con un bambino o con un adolescente stanco.


1) Questo soggetto è cresciuto rapidamente.
2) Ha le unghie fragili; macchiate di puntini bianchi (Cfr. Silicea).
3) Perde facilmente i capelli.
4) Le sue urine possono essere abbondanti e chiare come l’acqua o latti-
ginose, contenenti fosfati.
5) Suda abbondantemente di notte e al mattino.

Ü
443 Phosphoric acidum

6) Perdite seminali frequenti durante la notte.


7) Avverte spesso dolori ossei localizzati a livello degli arti che si ag-
gravano di notte. Phosphoric Acidum è così indicato nei dolori della
crescita.
Ritroviamo infine le modalità generali, soprattutto:
— l’aggravamento con l’esercizio fisico, il rumore, le emozioni
— il miglioramento col calore e con un breve sonno.
Phosphoric Acid. si integra qui nella serie tubercolinica.
Calcarea Phos., meno stanco intellettualmente, è molto simile e sarà
un ottimo complementare.
Sulfur Iod., Natrum Mur., e TK saranno anch’essi usati nelle terapie.
Silicea è diversa, con la sua grande freddolosità, il suo aspetto vec-
chieggiante e malaticcio, al limite della sicosi e del tubercolinismo, ma
potrà intervenire in questi trattamenti di remineralizzazione.
Tutti questi rimedi potranno essere usati a basse e alte diluizioni. Ab-
biamo l’abitudine di prescrivere nei bambini, per facilitare la loro cresci-
ta, questa triturazione remineralizzante:
— Calcarea Carb. – Phos. – Fluor., 3 D, 1 triturazione di 30 gr.
— Silicea – Sulfur Iodatum, 3 CH, 1 triturazione di 30 gr.
— Vitamina A – Vitamina D, 3 CH, 1 triturazione di 30 gr. da 3 a 4
dosi al giorno.
Completando con alte diluizioni ogni 15 giorni, per esempio: Pho-
sphoric Acid. 9 CH – Sulfur iodatum 9 CH – Silicea 9 CH.
Questo trattamento può essere utilizzato nella donna durante la gravi-
danza oppure nella prevenzione dell’osteoporosi.

III – LA DIARREA PHOSPHORIC ACIDUM

Phosphoric Acid. ha nella sua patogenesi una diarrea tipica:


— le feci abbondanti, sono acquose
— molto chiare, biancastre o giallastre
— senza dolore, quasi inodori
— non sono spossanti (# China)
— con tendenza a cronicizzare.

La 4 e la 5 CH somministrate ogni giorno, sono efficaci, a integrazione


delle Tubercoline, come accade spesso nelle diarree croniche.
444

PHYTOLACCA

Phytolacca Decandra, una bella pianta che cresce nelle regioni calde
e secche, e che si raccoglie nel periodo in cui gli alberi danno i frutti, tutta
carica di bacche nere, è stata soprannominata il “Mercurio vegetale”. Era
un tempo usata nel trattamento della Sifilide a complemento del Mercu-
rio. Ricorderete sicuramente che Phytolacca è un importante rimedio del-
la serie luetica. A bassa diluizione – 3 D o 3 CH – è un drenaggio di
questa diatesi. Nella maggior parte delle sue applicazioni cliniche, avrà
come complementare Mercurius e Luesinum. Infine netta lateralità de-
stra.

I – PHYTOLACCA, RIMEDIO DELLA GOLA

Ritroviamo un tropismo dei rimedi Luetici: gola, faringe, bocca.


1) Phytolacca è un rimedio delle angine, delle tonsilliti.
a) La gola è dolente, molto secca e soprattutto di un color rosso molto
scuro. Questa colorazione violetta, granata scuro, tipo feccia di
vino, è caratteristica della Phytolacca Mercurius e Belladonna sono
molto meno scuri, di un rosso più vivo, Belladonna inoltre, è un
rimedio più brutale, più febbrile: il suo viso è congestionato.
b) Tonsille e ugola sono gonfie.
c) La deglutizione è molto dolorosa, quasi impossibile, perché si sca-
tenano forti dolori che si irradiano alle orecchie.
d) L’angina predomina spesso a destra, come Apis e Lycopodium.
e) Il dolore si aggrava bevendo un liquido caldo (Cfr. Apis), Belladon-
na invece si aggrava bevendo freddo. Mercurius bevendo troppo
freddo o troppo caldo: solo il tiepido gli dà sollievo.

Ü
445 Phytolacca

2) Glossiti.
— La lingua infiammata, ha bordi rossi e piccole vescicole.
— Dolori alla radice della lingua, che si aggravano inghiottendo.
3) Gengiviti e paradontosi.
— Dolori delle gengive e dei denti, con bisogno di stringere fortemen-
te le mascelle l’una contro l’altra. Phytolacca sarà indicata nei do-
lori da dentizione nel bambino.
4) Posologia.
In tutti questi disturbi della cavità orofaringea, Mercurius sarà un otti-
mo complementare, oltre a prescrivere Phytolacca alla 4 o 5 CH.
Ugualmente per uso esterno si prescriverà un gargarismo:
Phytolacca-Calendula T.M. ââ / q.b. 125 ml, 25 gocce in mezzo bic-
chiere d’acqua tiepida bollita, 3 volte al giorno.

Il – PHYTOLACCA, RIMEDIO DEL SENO

È questa una sua indicazione molto precisa. Seno doloroso, mastosi e


mastiti acute richiedono Phytolacca
1) Dolori delle mammelle che appaiono prima e durante le mestruazio-
ni, che sono in genere abbondanti, in anticipo ed esse stesse dolorose.
Il seno é gonfio e duro. I dolori si irradiano in tutte le direzioni del
corpo.
Bryonia ha mammelle più calde e soprattutto più pesanti, che miglio-
rano portando un reggiseno stretto. Phytolacca invece non tollera il
reggiseno.
Anche Calcarea Carb. ha dolore al seno, però questo sintomo si inte-
gra in un diverso quadro carbonico.
2) Presenza di nodosità dure e dolorose, il dolore si irradia in tutto il
corpo.
Phytolacca è indicata alla 4 o 5 nel trattamento delle cisti del seno,
delle mastosi e della malattia di Reclus. Evidentemente non lo userete
per trattare un cancro del seno! Chirurgia, radioterapia, chemioterapia
si impongono secondo il caso. Phytolacca sarà un complementare va-
lido. lnsieme ad altri rimedi della serie cancerinica, la uso alla 9 CH,
in dosi distanziate.
Anche Conium ha questi noduli, ma il seno è flaccido, atrofico. I no-
duli non hanno al tatto il dolore che ha Phytolacca

Ü
Phytolacca 446

3) Mastiti acute: infiammazione di un nodulo, cisti in via di suppurazio-


ne. La mammella è tesa. La zona dell’infiammazione è molto dura,
rossa, gonfia. Phytolacca alla 5 CH insieme ad Hepar sulfur 7 CH sarà
usata per far regredire un ascesso mammario.
4) Screpolature dolorose dei capezzoli. Phytolacca sarà molto prezioso
per le donne che allattano – ancora ce n’è qualcuna! – e che presenta-
no screpolature ai capezzoli. La poppata è molto faticosa.
Phellandrium 4 CH, è l’altro rimedio delle mammelle screpolate e
dolenti.

III – PHYTOLACCA, RIMEDIO DEI DOLORI REUMATICI

I dolori di Phytolacca sono:


1) O di tipo nevralgico:
a) che appaiono e scompaiono improvvisamente, come una scossa
elettrica
b) che colpiscono qualsiasi articolazione
c) che si irradiano in tutto il corpo
d) che cambiano zona del corpo bruscamente
e) a volte precordiali che si irradiano al braccio destro (Cfr. Lilium
Tigrinum) o nevralgie dell’ano che risalgono verso il retto (Phyto-
lacca 15 CH)
2) O dolori ossei molto penosi
— che si localizzano lungo la tibia
— o localizzati al tallone, che ostacolano così il camminare e trovano
un po’ di sollievo solo stando coricati, con i piedi sollevati rispetto
al resto del corpo. Phytolacca 7 o 9 CH è un rimedio della spina
calcaneare.
3) O una sciatica, e soprattutto una sciatica destra (riappare qui la latera-
lità predominante di Phytolacca). Il dolore discende lungo la parte
esterna della coscia.
4) Tutti questi dolori reumatici, articolari e ossei sono marcati da segni
luetici del nostro rimedio, ma anche da segni idrogenoidi:
a) si aggravano di notte
b) si aggravano col tempo umido e freddo
c) si aggravano col movimento (# Rhus tox).

Ü
447 Phytolacca

Un sintomo strano: Phytolacca, ha bisogno di muoversi molto, pro-


prio come Rhus tox. È un agitato, ma quando si muove soffre, come
Bryonia. Ecco un comportamento sconcertante, illogico, molto lue-
tico.
d) si aggrava col contatto e la pressione (# Bryonia). Phytolacca, rime-
dio dei dolori sarà usato dalla 4 alla 15 CH.
448

PLATINA

Il Platino, metallo nobile e costoso, appartiene al gruppo dei rimedi la


cui patogenesi iniziale è stata studiata su pochi soggetti. La sperimenta-
zione clinica, grazie alle numerose prescrizioni dei medici omeopati, ha
permesso di confermarne il valore e di valorizzare i sintomi di richiamo
del rimedio.
L’immagine di Platina sarà fissata ricordando che la prima patogenesi
è stata studiata su una “cortigiana” di gran classe, avida di attenzioni ma-
schili, e fortemente conscia della propria bellezza. Pensate alla bella Ote-
ro o a Liane de Pougy, per evitare ogni allusione contemporanea.
Platina è più spesso una donna, a volte un uomo, arrogante, altero,
orgoglioso, che si crede superiore a tutti, con abiti vistosi, o “super-ele-
gante”. Inoltre, Platina vede ogni oggetto, e ogni persona, molto più
piccolo di quanto sia in realtà; ciò conferma questa sensazione di supe-
riorità. Siamo al limite della paranoia e per trattare un tale psichismo, non
si deve esitare a prescrivere frequentemente le 15 e le 30 CH. Usiamo
Platina come rimedio di temperamento, talvolta addirittura psichiatrico.
Ciò non impedisce che Platina abbia delle indicazioni cliniche ben
precise.

I – È INNANZITUITO UN GRANDISSIMO RIMEDIO


GINECOLOGICO O SESSUOLOGICO DELLA IPERECCITABILITÀ
SESSUALE

1) La paziente, spesso una donna in pre-menopausa o in menopausa, si


lamenta di una ipersensibilità degli organi genitali. Clitoride e labbra
sono preda di fenomeni congestizi, di lievi pruriti più o meno volut-
tuosi, che provocano desideri eccessivi e sconvenienti. La nostra ma-

Ü
449 Platina

lata, non sempre molto libera sul piano sessuale, se ne lamenta perché
non vuole né può soddisfarli. Ed anche quando si abbandona ai furori
di Venere, le attenzioni del suo partner – per lo più maschio – non le
bastano. Gliene servirebbero ancora. In Platina c’è qualche cosa che
ci ricorda Messalina ed essa lo risente dolorosamente perché entra
così in conflitto con la sua morale.
2) Tutto ciò, può sfociare in una ninfomania o più spesso in una ossessio-
ne di colpevolezza generatrice di malinconia.
3) La sensibilità vulvare è tale che la minima carezza, il minimo contatto,
può provocare fenomeni nervosi come spasmi, convulsioni, isteria,
sconcertanti e spaventosi. È la ragione per cui non sopporta lo slip e
porterà solo il collant. Anche il contatto vaginale rimane delicato.
Una seducente donna, moglie di un uomo molto “cortese”, avendo
appena raggiunto la quarantina, divenne vittima di una straordinaria
sensibilità vulvare. Ogni volta che il marito voleva avvicinarla, essa
era vittima di una vera crisi di nervi con sincope e chiamata urgente
del medico. Il pover’uomo diventava “furioso” e impotente!
Tutti gli esami clinici e paraclinici furono negativi. 3 dosi di Platina 30
CH a 15 giorni di intervallo l’una dall’altra, resero normale questa
donna senza che fosse necessario entrare negli arcani di uno psichi-
smo certamente molto evidente in questo caso.
Un altro caso: una ragazza “quasi” vergine si estasiava – nel senso del
XVII secolo – cadeva in deliquio al minimo contatto vulvare, anche
digitale, anche attraverso gli abiti. Anche in questo caso Platina 30 CH
la guarì.
Ricorderete dunque l’iperestesia vulvare di Platina, sintomo larga-
mente confermato dalla clinica; e la notevole azione delle alte dilui-
zioni.
4) Questa eccessiva sensibilità può essere associata al vaginismo renden-
do a volte i rapporti molto dolorosi. Può accompagnarsi ad un intenso
prurito vulvare.
5) Le mestruazioni di Platina sono in anticipo, troppo abbondanti, facil-
mente durano 8 giorni, con molti coaguli di sangue nero soprattutto il
primo giorno. Platina è un rimedio – alla 4 e 5 CH – delle meno-
metrorragie di sangue nero con coaguli.
6) Le ovaie sono dolenti soprattutto a destra. Platina è un rimedio della
nevralgia ovarica destra che si aggrava con la pressione sia pure lieve
e anche al semplice contatto, mentre Palladium, altro metallo raro,
altro rimedio delI’ovaia destra dolorosa migliora con la pressione.

Ü
Platina 450

L’iperestesia genitale di Platina e la forte eccitazione ci porteranno a


fare un paragone con:
— Lilium Tigrinum: molto simile sul piano delle sensibilità vulvare,
però Lilium Tigrinum ha un costante desiderio di urinare, l’urinario
si associa qui al genitale. Una sensazione di utero molto pesante,
regole in anticipo ma poco abbondanti e una lateralità sinistra. So-
prattutto l’ovaia sinistra è dolente
— Origanum: ha la vulva molto sensibile ma anche l’estremità del
seno. La masturbazione supera lo stadio abituale per divenire os-
sessiva.
— Staphysagria è molto più psichica. È una o un ossessivo sessuale,
molto irritabile, molto contrariato.
— Murex è molto più depressa, con un Bearing-down tipo Sepia, e
non del tutto paranoica.
— Cantharis ha un apparato genito-urinario bruciante, più che ecci-
tato.
— Tarentula Hispanica è anch’essa una ipereccitata sessuale, un’ipe-
ragitata, sempre in movimento, saltando, ballando, e correndo.

II – I DOLORI DI PLATINA

Platina dalla 7 alla 15 CH è un rimedio efficace dei dolori, delle algie


ad eziologie varie, a condizione che esse abbiano le seguenti caratteristi-
che:
1) Dolori a carattere pesante o crampiforme che appaiono o scompaiono
gradualmente con sensazione di intorpidimento.
2) Aggravamento con l’immobilità e miglioramento col movimento.
3) Aggravamento con la pressione o col contatto.
4) Alternanza con i disturbi mentali: quando aumenta il dolore, migliora
l’equilibrio psichico (Cfr. Actea).
5) Questi dolori possono essere:
a) cefalee soprattutto frontali destre. Impressione di crampo costritti-
vo che inizia al mattino e aumenta gradualmente fino a mezzogior-
no, poi diminuisce gradualmente fino alla sera.
b) Nevralgie facciali soprattutto a livello dell’osso malare.
c) Intorpidimento doloroso del coccige che si accentua sedendosi.
451

PLUMBUM

Il piombo è un metallo tossico ben noto. L’intossicazione da ingestio-


ne massiccia di sali di piombo è pericolosa e provoca una tubulonefrite
acuta con anuria.
L’intossicazione cronica – il saturnismo – è più frequente. Ai giorni
nostri, raramente si verifica un’intossicazione professionale e ciò grazie
ai continui controlli che vengono effettuati. Si ha spesso un avvelenamen-
to da acque inquinate, cariche di piombo. I sintomi clinici di queste intos-
sicazioni prolungate si ritroveranno nella patogenesi di Plumbum Met. È
dunque molto interessante conoscerli. Sono:
1) La colica con stipsi ostinata (ed evidentemente non con diarrea, trap-
pola fatale nella quale sono caduti molti studenti al momento dell’esa-
me di patologia interna!)
2) L’orletto gengivale di Burton.
3) L’anemia con pallore della pelle, spesso ipocromica con iposideremia
ed emazie punteggiate.
4) Un’ipertensione arteriosa in rapporto con una nefropatia cronica.
5) Le paralisi puramente motrici a localizzazione radiale.
6) Un’encefalopatia con coma convulsivo nel bambino. Sul piano omeo-
patico, il piombo diluito e dinamizzato ci sarà utile nei casi di:

I – IPERTENSIONE ARTERIOSA

Plumbum è un grande rimedio dell’ipertensione arteriosa. Ci sono tre


rimedi correntemente usati nel trattamento dei soggetti ipertesi: Baryta
Carb., Aurum Met., Plumbum

Ü
Plumbum 452

Baryta Carb., l’abbiamo già visto, viene forse quasi sempre prescritto.
È il rimedio della sclerosi vascolare che bisogna saper usare a lungo a
basse diluizioni (4 o 5 CH).
In seguito Aurum, anch’esso rimedio della sclerosi vascolare, ma in un
soggetto congestizio con eretismo circolatorio, più o meno pletorico.
Infine Plumbum è un arteriosclerotico magro, secco, pallido, taci-
turno, freddoloso, lento, dal viso giallastro cosparso spesso di macchie
epatiche.
Plumbum infatti è giallastro, magro, costipato e freddoloso.
Rallentamento cerebrale con perdita di memoria come in Lycopo-
dium. Incapacità di trovare la parola appropriata per esprimersi, come in
Baryta Carb.
Sul piano biologico, aumento dei tassi dell’urea e della creatinina che
traducono l’insufficienza renale.
In questi ipertesi magri, secchi, freddolosi, si alternerà a lungo Baryta
Carb. 4 CH e Plumbum 4 CH.
Associando i due Organoterapici Arteria 4 CH e Vena 4 CH.
Naturalmente da non dimenticare i grandi rimedi di terreno.

II – LA STIPSI SPASTICA

La stipsi di Plumbum ha di caratteristico che è una stitichezza doloro-


sa: le famose coliche da piombo.
Si verifica: dal semplice spasmo fastidioso fino ai grandi dolori colitici
con addome duro e retratto, sensazione di costrizione e sintomo chiave:
“sensazione che la parete addominale venga tirata, da una corda, verso
la colonna vertebrale”.
Questi dolori possono irradiarsi in tutto il corpo. Obbligano il malato
ad allungarsi. Migliorano con la forte pressione che deve essere larga e
prolungata.
Le feci sono dure, caprine. La loro emissione può essere molto doloro-
sa, perché Plumbum è spesso caratterizzato da un violento spasmo del-
l’ano.
Grazie a Plumbum abbiamo curato un uomo dal carattere inasprito
dal dolore; da 10 anni la sua vita era sconvolta da violenti dolori ben
precisi. Il suo ano sembrava bruciasse, aveva la sensazione che fosse re-
tratto, come tirato indietro e in alto. Tutti gli esami clinici e paraclinici
erano stati negativi. Fu proprio Plumbum, somministrato aumentando le
diluizioni dalla 4 alla 30 CH, che Io guarì da questa dolorosa infermità.

Ü
453 Plumbum

III – PLUMBUM RIMEDIO DEI DOLORI NEVRALGICI E ARTROSICI

Nella patogenesi di Plumbum si riscontrano vari dolori.


1) Sono dolori di tipo infiammatorio, improvvisi, che possono essere ac-
compagnati da crampi muscolari molto dolorosi.
2) Con iperestesia cutanea della regione dolorosa, che si aggrava col
contatto.
3) Però, migliorano con la pressione larga, profonda e prolungata.
4) Si aggravano la sera e la notte.
5) Si accompagnano talvolta ad una atrofia muscolare, a paresi, addirit-
tura a paralisi.

Ricordate dunque che Plumbum è un rimedio di paralisi atrofizzante


predominante a livello degli estensori, da somministrare ad alte dilui-
zioni.
Plumbum sarà così un rimedio delle nevralgie, soprattutto del nervo
radiale, dunque del braccio.
454

PODOPHYLLUM

Podophyllum Peltatum – il Podofillo – la cui radice è officinale, è, a


dosi ponderali, un coleretico e un purgante.
A dosi omeopatiche, sarà dunque un rimedio del fegato congestiona-
to, e soprattutto un rimedio della diarrea. Si utilizzerà a medie diluizioni
4, 5, 7 CH, a dosi ripetute ogni giorno.

I – L’EPATICO

1) Ha un fegato ingrossato, sensibile alla palpazione.


2) Il malato si massaggia spesso l’ipocondrio destro, perché il massaggio
leggero gli allevia il dolore.
3) Il colorito è colemico. La lingua carica mantiene l’impronta dei denti
(Cfr. Mercurius).
4) Desiderio di alimenti acidi.
5) Nausee, vomiti biliari, ma soprattutto diarree profuse si alternano a
periodi di stitichezza o di emicranie, anch’esse precedute da disturbi
visivi (Cfr. Iris).
Questa alternanza di diarree e stitichezza o di diarree e di emicranie è
molto significativa e caratterizza Podophyllum, rimedio di Psora.

II – LA DIARREA MATTUTINA

1) Insorge molto presto o durante la mattinata.


2) Feci liquide, abbondanti, giallastre, maleodoranti, emesse con getti
violenti.

Ü
455 Podophyllum

3) Precedute da coliche e borborigmi che si manifestano soprattutto nel-


la fossa iliaca destra.
4) Questa diarrea è spossante perché ogni emissione di feci è seguita da
una intensa sensazione di debolezza generale e da un senso di vuoto
nell’addome.
5) Diarrea e dolori migliorano quando il malato si corica sul ventre. (Cfr.
Colocynthis). Migliora con la forte pressione.

In queste diarree mattutine Gambogia è molto simile ma questo far-


maco si sente meglio dopo aver evacuato. Per quanto riguarda, Natrum
Sulf. è il tipo idrogenoide, tutto il contrario di Podophyllum

III – IL DOLORE DELL’OVAIA DESTRA

1) Si irradia alla coscia.


2) Sopraggiungono coliche e diarree.
3) Migliorano coricati sul ventre.

IV – I PROLASSI
1) Anale
— soprattutto del bambino
— si manifestano durante l’evacuazione
— il prolasso deve essere ridotto manualmente, ma Podophyllum
impedirà, in cure prolungate, le recidive.
2) Uterino
— appare dopo il parto
— aumenta durante l’evacuazione.

V – DIARREE DEL NEONATO DURANTE LA DENTIZIONE

— Le guance sono rosse e infiammate (una sola: Chamomilla).


— Serra costantemente le mascelle (Cfr. Phytolacca).
456

PYROGENIUM

Pyrogenium appartiene al gruppo dei Nosodi Bioterapici. Le sue dilui-


zioni vengono messe a punto a partire da un autolisato di carne di bue, di
maiale, e di placenta umana. Questo gruppo ben definito si è sostituito al
vecchio che era costituito di carne putrefatta senza altra precisazione.
È un rimedio che si addice a tutti gli stati infettivi.
Non essendo stato oggetto di una patogenesi realizzata secondo i dati
hahnemanniani, la sua utilizzazione si fonda essenzialmente suIl’osser-
vazione clinica; questo però non lo esclude dal campo della nostra pre-
scrizione e dell’omeopatia. La sua sintomatologia è costituita di prostra-
zione, spossatezza e febbre, cioè tutto ciò che è banale negli stati infetti-
vi. Pyrogenium è un infettato febbrile e abbattuto.
Gli autori segnalano anche una grande fetidità di tutte le escrezioni
(feci diarroiche, urine), dell’alito, del sudore.
È particolarmente ben indicato quando vi è discordanza tra tem-
peratura e polso: febbre alta con polso lento.
Infatti Pyrogenium è il nostro principale rimedio antiinfettivo. Lo si
potrebbe quasi chiamare: “l’antibiotico omeopatico”, la nostra penicilli-
na, la nostra tetraciclina, se la sua azione farmacologica fosse dello stesso
ordine. L’antibiotico agisce però direttamente sui microbi, mentre
Pyrogenium è un rimedio del terreno che agisce sulle difese immunitarie.
Pyrogenium può essere sistematicamente (parola orribile per un ome-
opata) usato nel trattamento di tutti gli stati infettivi, le sindromi febbrili
che siano esse di origine batterica o virale, qualunque fosse la sintomato-
logia presente.
Lo si prescrive alla 4 o 5 CH, a dosi abbastanza forti, 5 granuli 2 o 3
volte al giorno, secondo l’intensità della sindrome infettiva, localizzata o
generalizzata.

Ü
457 Pyrogenium

Ci sarà molto utile anche in un patereccio come in una influenza, nel-


le infezioni intestinali, urinarie, ginecologiche.
Si associa perfettamente agli altri grandi rimedi antiinfettivi omeopati-
ci, prima di tutto ad Hepar Sulfur e poi ad altri bioterapici:
— Anthracinum: foruncoli e antraci
— Staphylococcinum: stafilococchi, soprattutto cutanei.
— Streptococcinum: streptococchi pelle o gola.
— Colibacillìnum: cistiti da colibacilli.
— Proteus: cistiti da proteus.
— Para B: infezioni intestinali.

Tutti questi bioterapici saranno anch’essi prescritti alla 4 o 5 CH.


Pyrogenium sarà ugualmente prescritto insieme a dei rimedi come Ar-
senicum, Baptisia, Muriatic Acid., le cui indicazioni riguardano gli stati
infettivi gravi.

Prescrizione tipo: in caso di influenza, dai primi sintomi,


prescrivete:
— Aconitum composé, 1 flacone da 60 ml.
20 gocce 3 volte al giorno, in un po’ d’acqua.
— Pyrogenium 4 CH
5 granuli prima di dormire.
458

RANUNCULUS

Ranunculus Bulbosus è una varietà di “botton d’oro”, caratterizzato


dalla presenza di una radice bulbare (viene anche chiamata la “rapa di
Sant’Antonio”). È essenzialmente un rimedio dei dolori reumatici e di
eruzioni cutanee vescicolari (ma non eczema).

I – I DOLORI REUMATICI

1) Si tratta soprattutto di dolori intercostaIi.


2) Si manifestano soprattutto a livello delle ultime coste.
3) Possono anche essere dolori localizzati al centro della schiena, tra le
spalle; dalla D 5 alla D 8.
4) Tutti questi dolori vengono scatenati o aggravati dai cambiamenti di
tempo e dall’arrivo del tempo umido, talvolta di un temporale.
5) Vengono aggravati dal movimento (Cfr. Bryonia), anche dalla sempli-
ce respirazione, e dalla pressione (Cfr. Rhus tox).
6) Migliorano sedendosi e piegandosi in avanti.
Ranunculus è un idrogenoide. Malgrado il suo aggravamento con
il movimento, secondario rispetto all’aggravamento con l’umidità, si
associa bene a Rhus tox.
Nei dolori intercostali, è molto efficace, dalla 4 alla 9 CH.

II – LE ERUZIONI VESCICOLARI

1) Il loro punto comune: eruzione di piccole vescicole bluastre, tra-


sparenti, con una sensazione di bruciore e di un violento prurito.

Ü
459 Ranunculus

2) Ranunculus sarà indicato in 3 infezioni da virus imparentati:


a) Lo zona:
— soprattutto toracico, localizzato nella parte inferiore del busto.
— ma anche oftalmico, perché Ranunculus ha forti dolori nel globo
oculare;
— e in ogni altra localizzazione dell’eruzione zoosteriana.
b) L’herpes.
c) La varicella.
Posologia: 4 e 9 CH. Rhus Tox e Arsenicum lo completano benissimo.

III – L’ALCOLISMO

Ranunculus combatte gli effetti dell’intossicazione etilica. Come lo


vedremo per Sulfuric Acid., egli è utile per i trattamenti della disintos-
sicazione da alcol.
Alla 4 CH è un piccolo rimedio del singhiozzo spasmodico dell’alco-
lizzato.
460

RHODODENDRON

Rhododendron è il Rododendron ferrugineum, il piccolo rododendro


selvatico che nasce sulle pendici fiorite delle Alpi e dei Pirenei. È indicato
principalmente nel trattamento di:

I – DOLORI REUMATICI, FISSI O ERRATICI


1) Con una modalità essenziale da ricordare: l’aggravamento di tutti i
disturbi, psichici o mentali, quando minaccia un temporale, o quando
sta per scoppiare. Rhododendron è il rimedio del temporale. È nervo-
so, teso, angosciato; e quando il temporale cessa, sta meglio, tranquil-
lo. Un altro grande rimedio ha questa modalità che è in rapporto con il
temporale, Phosphorus; ma il fosforo si aggrava durante il temporale e
non prima.
2) Una seconda modalità di Rhododendron è interessante: l’ag-
gravamento con la tempesta, il vento, l’uragano. Infatti Rhododen-
dron è un rimedio “barometro”. È molto sensibile a tutte le perturba-
zioni dello stato elettrico dell’atmosfera. Noi abbiamo già, come rime-
dio barometro, Natrum sulfur che prevede la pioggia. Beh, ora avete
Rhododendron che prevede il temporale e la tempesta.
Non avrete più bisogno delle previsioni del tempo!!! Torniamo al do-
lore reumatico di Rhododendron. Come abbiamo detto si aggrava pri-
ma e durante il temporale e la tempesta.
3) Ha inoltre le modalità di Rhus tox:
— Aggravamento con il riposo.
— Miglioramento con il movimento prolungato.
— Aggravamento con il tempo umido e freddo.
— Miglioramento con il calore.

Ü
461 Rhododendron

I suoi dolori non hanno localizzazioni ben precise. Tuttavia inte-


ressano più spesso la parte superiore e quella destra del nostro corpo.
Rhododendron 4 e 5 CH è indicato nei trattamenti anti-artrosici. È un
buon rimedio della serie idrogenoide. Si associa, prima di tutti a Rhus tox,
e anche a Natrum sulf. e Dulcamara.
Rhododendron è un buon rimedio per le nevralgie che hanno evi-
dentemente le stesse modalità del dolore reumatico.
In particolare, nevralgie del trigemino e nevralgie dentarie con pre-
ferenza per la lateralità destra.
In questi disturbi, la vostra modalità guida sarà il temporale.

II – L’ORCHITE
Rhododendron è un rimedio dell’infiammazione del testicolo, infiam-
mazione virale o batterica (da non confondere con la torsione del testico-
lo che richiede una emergenza chirurgica, oppure con il cancro).
— Testicolo grosso, duro e dolente.
— O talvolta semplicemente duro e dolente.
— Il dolore si irradia verso l’alto, cordone e addome.
— Infine è spesso il testicolo destro il più colpito
— Il dolore si aggrava talvolta camminando.
Lo possiamo paragonare a:
Aurum, grande rimedio del testicolo destro, ma il suo testicolo è sem-
pre rosso.
Argentum met., altro rimedio del testicolo destro che è doloroso ma
non gonfio.
Infatti, in queste orchiti, Rhododendron 4 CH si associa bene con Au-
rum 4 CH e con Argentum met. 4 CH. Ripetete questa posologia nelle
orchiti acute, per esempio, l’orchite parotitica.
Clematis erecta agisce sul testicolo destro. La metà destra dello scroto
è nettamente infiammata. Importante è l’aggravamento di notte con il
calore del letto.
Pulsatilla agisce su tutti e due i testicoli.
Anche Spongia è adatto nelle orchiti virali.
Infatti nelle orchiti, associo, ai rimedi precedenti, questi 3 rimedi in un
drenaggio a basse diluizioni, 3 D o 4 D, 10 gocce 2 volte al giorno, se-
guendo la formula: Pulsatilla, 3 D, 1 flacone da 30 ml, Clematis erecta, 3
D, 1 flacone da 30 ml, Spongia, 3 D, 1 flacone da 30 ml.
462

SANGUINARIA

La Sanguinaria del Canada è una droga vasodilatatrice molto violenta,


a causa del suo alcaloide, la Sanguinarina. La sua azione si traduce in
fenomeni congestizi violenti, ma localizzati. Sanguinaria brucia sempre,
soprattutto alle guance, alle mani e ai piedi.
Le guance in particolare, sono rosse e calde. Il polmone è molto sensi-
bile all’azione della Sanguinaria. Molto vulnerabile al freddo, infatti si
raffredda facilmente, ed è un rimedio della serie tubercolinica.
Sanguinaria ha una netta lateralità destra.
Infine nella sua patogenesi certi sintomi ritornano con una periodicità
di 7 giorni.

I – LE PNEUMOPATIE CONGESTIZIE ACUTE

1) La febbre è alta.
2) La tosse è secca, spossante con sensazione di un pizzicore nella gola,
perché la laringe è secca.
3) Si aggrava la sera quando va a letto.
4) Migliora dopo aver eruttato o dopo aver eliminato i gas intestinali.
5) La dispnea è intensa e si scatena un’ansia considerevole che ricorda
quella di Aconitum.
6) L’espettorato difficile, catarro molto vischioso, talvolta con presenza
di emazie.
7) La sindrome polmonare si accompagna ad una sensazione di bruciore
e di calore intenso alle guance, alla lingua che sembra infiammata,
alla gola e al petto. Bruciori intensi al palmo delle mani, e alla pianta
dei piedi.

Ü
463 Sanguinaria

8) Il polmone destro è spesso il più colpito.


In queste sindromi polmonari acute, Sanguinaria ha un’azione rapida
come Aconitum. È vicino a Phosphorus, altro grande rimedio che brucia,
che agisce anch’esso in profondità poiché è allo stesso tempo un rimedio
di terreno e ad azione specifica. Si associano bene tutti e tre a sommini-
strazioni alternate, alla 4 o 5 CH.
Sanguinaria è un buon rimedio di queste piccole tossi secche così
spossanti, che si prolungano interminabilmente dopo un raffreddore o
un’influenza più o meno ben curate.

II – L’EMICRANIA BILIARE

Sanguinaria è un rimedio molto efficace per l’emicrania.


Si tratta di un’emicrania sulla quale non potrete sbagliarvi.
1) Prima di tutto, è una cefalea molto congestizia con violenti battiti nel-
la testa, rossore alle guance che sono estremamente calde.
2) L’emicrania insorge sempre nella parte destra.
3) Inizia all’occipite, poi si propaga verso la fronte per fissarsi sull’occhio
destro e sulla tempia destra.(Naja va dall’occhio destro verso la nuca,
tragitto inverso).
4) Si accompagna a nausee, vomiti biliari; ed eruttazioni.
5) Si aggrava con la luce e odorando un profumo un po’ forte.
Migliora nell’oscurità.
Ecco cinque sintomi che ricordano, senza ombra di dubbio, la prescri-
zione di Sanguinaria 5, 7 o 9 CH.
Ci sono anche altri sintomi di richiamo:
6) La curva solare: il dolore di Sanguinaria inizia al mattino, al risveglio,
raggiunge il massimo a mezzogiorno, per poi scomparire verso sera.
7) La periodicità: l’emicrania ritorna ogni settimana, lo stesso giorno. Per
esempio, è l’emicrania del week-end.
Anche lris, rimedio delle cefalee settimanali, è molto simile. Non ha,
però, la congestione delle guance che in Sanguinaria sono così rosse. La
sua lateralità destra è meno netta, i suoi vomiti particolarmente acidi.
L’emicrania di lris è preceduta da notevoli disturbi della vista. È un rime-
dio sia dell’emicrania digestiva che oftalmica. Spigelia si differenzia inve-
ce per la sua lateralità sinistra.

Ü
Sanguinaria 464

III – LE VAMPATE DI CALORE

Sanguinaria 4 o 5 CH è utile per alleviare la donna in menopausa dalle


sua vampate di calore.
Prescriverete Sanguinaria in base alla nozione di vampate molto vio-
lente, con rossori molto evidenti, in generale circoscritti alle guance, se-
guiti da bruciori intensi.
Belladonna, Glonoinum, Veratrum Vir. sono molto simili. Per allevia-
re tutte queste donne in piena menopausa, alle quali bisogna saper rifiu-
tare la terapia ormonale, efficacissima, ma iatrogena, io prescrivo, in gra-
nuli composti, questa associazione:
Sanguinaria, 4 CH, 1 tubo, Belladonna, 4 CH, 1 tubo, Glonoinum, 4
CH, 1 tubo, Veratrum Vir., 4 CH, i tubo.
3 granuli alla fine di ogni vampata, ogni volta che è necessario nell’ar-
co delle 24 ore. Le vampate si attenueranno progressivamente e scompa-
riranno.
Inoltre, ricordate che Sanguinaria 4 CH sarà utile a quelle donne che si
lamentano di rossori dopo i pasti.
In questi 2 casi, però, bisogna individuare il rimedio di fondo Lachesis
nella menopausa, Nux nei problemi digestivi.

IV – DUE INDICAZIONI MOLTO SPECIFICHE

1) Dolori alla spalla destra, precisamente al deltoide. La spalla è più o


meno bloccata nel quadro di una sindrome infiammatoria. Il dolore si
aggrava col movimento e durante la notte. Sanguinaria, dalla 4 alla 9
CH.
2) I polipi al naso, sanguinano facilmente. Sanguinaria 4 e 5 CH. La po-
liposi nasale è molto difficile da trattare, bisogna sempre associare i
rimedi di fondo; ma qui Thuja è un farmaco deludente.

Nei lunghi trattamenti, un piccolo rimedio ha un’ottima azione:


Teucrium Marum alla 4 o alla 5 CH.
Associate Mucosa Nasale 9 CH, una fiala al giorno, e Vitis Gemme
Mac. Glic., 1 D, 50 gocce, 2 volte al giorno.

Ü
465 Sanguinaria

I RIMEDI A PERIODICITÀ

Sanguinaria è un rimedio periodico. Ce ne sono altri nella nostra


materia medica. Nella patogenesi di queste sostanze si trovano
vari disturbi, ma che riappaiono tutti periodicamente.
Ritornano così regolarmente.
1) Alla stessa ora:
— Aranea: febbre (tutti i giorni o ogni due giorni)
— Cedron: emicrania alle 10 del mattino
2) Tutti i giorni:
— Natrum Mur.: rinite allergica verso le 10 del mattino.
3) Ogni due giorni:
— Cedron: emicrania delle 10.
— Natrum Mur.: le cefalee (oppure ogni 4 giorni).
— Arsenicum: anche tutti i giorni, ogni 3, 4,15 giorni, ogni 2 mesi.
La periodicità è sempre più lunga a mano a mano che i dolori sono
di vecchia data.
— China: rimedio della febbre periodica.
— Lac Caninum: i sintomi sono aggravati 1 giorno su 3, il mattino
di un giorno, e la sera del giorno dopo.
4) Ogni 3 o 4 giorni:
— Psorinum: per la stitichezza.
5) Ogni 7 giorni:
— Sulfur: specialmente alle 11 del mattino.
— Sanguinaria, lris: per le cefalee.
6) Ogni 3 settimane:
— Magnesia Carb.: disturbi digestivi e nevralgici.
7) Un mese si, un mese no:
— Thlaspi bursa pastoris: per le metrorragie.
8) Ogni anno:
— Psorinum: il raffreddore da fieno.
— Lachesis: primavera e autunno.
— Arsenicum
— Sulfur
— Petroleum: inverno.

RICORDATE: Sanguinaria è il rimedio rosso.


466

SECALE

Secale Cornutum, lo sclerozio della segala, a dose ponderale ha


un’azione costrittiva sulle fibre lisce del muscolo uterino e delle pareti
arteriose. È un oxitocico ben conosciuto.
Nella sfera omeopatica, ritroviamo questa azione sull’utero e sulle ar-
terie. Secale è un rimedio delle metrorragie e delle arteriti.
Nei due casi, un sintomo molto netto rende tipico il nostro rimedio: la
concomitanza di dolori molto brucianti (come carboni ardenti) aggravati
dal calore e di una sensazione di freddo intenso. Pensate al “fuoco di
Sant’Antonio” provocato dalla farina cornuta.
In Secale, tutta la superficie del corpo è fredda soggettivamente o ob-
biettivamente. Tuttavia, il nostro malato non sopporta il calore, non sop-
porta di essere coperto. Al contrario, cerca il freddo, tutto ciò che è fresco
lo migliora.
In caso di arterite dell’arto inferiore, è la regione ischemica, la gamba
che sarà soggetta a bruciori molto dolorosi. Anche in questo caso i dolori
verranno migliorati dal freddo, modalità contraria ad Arsenicum, miglio-
rato da applicazioni calde. Il malato rifiuta le coperte e i vestiti e cerca di
lasciare la gamba all’aperto.

I – LE METRORRAGIE

Secale è un rimedio delle mestruazioni emorragiche che utilizzerete


soprattutto per trattare le meno-metrorragie nei periodo della menopau-
sa. Il flusso mestruale è molto abbondante ed è costituito da sangue nero,
senza coaguli. (Sangue rosso, con coaguli: Sabina – Arnica, senza coagu-
li: Trillium – Erigeron – Millefolium).

Ü
467 Secale

Due caratteristiche:
— si accompagnano a dolori uterini brucianti, a “coliche” che richiama-
no quelle del parto.
— sono seguite da flusso sanguinolento come acqua rossa che dura fino
alle mestruazioni seguenti.

La donna perde continuamente sangue. È stanca e dimagrita. La side-


remia sarà molto bassa.
In queste metrorragie dolorose, ritroverete l’aggravamento col caldo,
il miglioramento con applicazioni fredde.
Inoltre, un’altra modalità: l’aggravamento dell’emorragia con il mini-
mo movimento.
China, Thlaspi, Ustilago, alla 4 CH, sono buoni complementari di Se-
cale, anch’esso alla 4 CH, nelle metrorragie di sangue nero. Li prescrivo
alternandoli ogni 2 ore. Agisco allo stesso modo per Crocus e Hamame-
lis.

II – L’ARTERITE DEGLI ARTI INFERIORI

Secale è un grande rimedio dell’arterite. Osserviamo:


1) Il raffreddamento e il pallore delle estremità con intorpidimento e for-
micolii, insensibilità e soprattutto dolori brucianti migliorati col fred-
do; le dita del piede sono ghiacciate.
2) Crampi violenti al polpaccio, che appaiono e si aggravano durante
una passeggiata: claudicazione intermittente. Il rimedio fedele di que-
sto disturbo, è Cuprum Arsenicosum 4 o 5 CH.
3) Cianosi, ecchimosi delle estremità rappresentano l’aggravamento del
processo e la minaccia della cancrena. In tal caso pensate anche a
Lachesis.
4) La gamba è fredda, ghiacciata, soggettivamente e obbiettivamente. Il
malato però non sopporta il calore, rifiuta le coperte, cerca il contatto
con qualcosa di freddo.

Secale 4 o 5 CH in granuli, somministrati ogni giorno, è un rimedio


ottimo.

Ü
Secale 468

Trattamento di arterite della gamba

1) Prendere in un po’ d’acqua 50 gocce a pranzo e a cena:


Populus Nigr. Gemme Mac. Glic. 1 D, 1 flacone da 60 ml.
2) Succhiare 4 granuli:
— al mattino
— un giorno:
Secale 4 CH
— il giorno dopo:
Cuprum Ars. 4 CH
— la sera
— un giorno:
Plumbum 4 CH
— il giorno dopo:
Mercurius 4 CH
3) Verso le 17, una fiala:
— un giorno:
Arteria Femorale 4 CH
— il giorno dopo:
Erythryte D 8
4) Ogni 10 giorni, prendere successivamente:
— 1 dose Nux vomica 9 CH
— 1 dose Sulfur 7 CH
— 1 dose Aurum Met. 9 CH

Questo trattamento dà buoni risultati a condizione che non ci sia un


enorme coagulo che tappi la femorale o una delle iliache.
Secale è anche un rimedio della sindrome di Raynaud dove lo associa-
mo ai 2 grandi rimedi di spasmi della muscolatura liscia, Hydrocyanic
Acid e Cuprum, alla 4 e 5 CH.
469

SPIGELIA

Spigelia Anthelminthica, come lo dice il nome stesso, ha un’azione


che combatte i vermi, o più esattamente agisce su tutti i disturbi funziona-
li provocati da una verminosi. Qui ci ricorda Cina.
Nella clinica pratica, però, è prima di tutto un rimedio indispensabile
dell’emicrania sinistra e delle palpitazioni

I – EMICRANIE, CEFALEE, NEVRALGIE SINISTRE

Spigelia agisce molto bene su tutte le sindromi algiche che interessano


la testa, a condizione che siano localizzate a sinistra.
La lateralità sinistra di Spigelia è fondamentale, tanto importante
quanto per Lachesis, ad esempio. Infatti, traduce il tropismo cardiaco del
nostro farmaco. Spigelia potrà migliorare i dolori localizzati a destra, è
vero, ma con molta meno regolarità.
1) Emicrania con cefalea sinistra:
a) il dolore è unilaterale
b) parte dall’occipite, si proietta in avanti e si fissa al di sopra dell’oc-
chio sinistro.
c) segue talvolta la curva solare. Inizia al risveglio, raggiunge la fase
acuta a mezzogiorno e si attenua alla fine della giornata. Ritrovia-
mo tutti i sintomi della cefalea di Sanguinaria con una sola differen-
za: la lateralità. Sanguinaria ha a destra tutto ciò che Spigelia ha a
sinistra.
d) infine questa emicrania è aggravata dal movimento — anche il
semplice movimento degli occhi – (Cfr. Bryonia), dalle scosse e dal
rumore.

Ü
Spigelia 470

2) Nevralgie facciali interessano il territorio del trigemino, sempre a sini-


stra e aggravate dal rumore.
3) Nevralgie oculari. La lateralità sinistra, qui, è meno netta.

Gli occhi sono così dolenti che il minimo movimento è insopportabi-


le. Il malato, per guardare a destra o a sinistra, gira interamente il corpo
invece di cambiare direzione dello sguardo. Ecco un segno curioso, quin-
di molto significativo.
Gli occhi appaiono grossi: Spigelia è il rimedio del glaucoma.
In tutti questi sintomi iperalgici, non bisogna esitare ad utilizzare dilui-
zioni alte, 7/15 CH, e a ripeterle; ma talvolta la 4 e la 5 CH funzionano
molto bene.

II – LE PALPITAZIONI

È una indicazione molto efficace di Spigelia.


1) Si tratta di palpitazioni molto violente. I battiti si sentono in tutto il
corpo, anche fino alla punta delle dita. Si vede il cuore battere nel
petto. Nei casi più gravi questi battiti sono visibili attraverso i vestiti, e
si accentuano di più quando il malato si corica; in tal caso si vedono
attraverso la camicia.
2) Sono palpitazioni dolorose. Il cuore è contratto, serrato, un po’ come
Cactus. Possono insorgere dolori di tipo nevralgico a livello del seno
sinistro, che si irradia al braccio e alla mano sinistra o nella schiena.
Siamo quindi sempre più vicino a Cactus.
3) Tutti questi malesseri si scatenano o migliorano al minimo movimen-
to. In questo caso, abbiamo una modalità che distingue Spigelia da
Cactus, non aggravato dal movimento. Infatti, Cactus è più costrittivo
che palpitante, Spigelia è più palpitante che costrittiva.
4) Come tutti i cardiopatici, Spigelia ama avere il busto e la testa alti;
inoltre Spigelia ha una modalità molto caratteristica: migliora rannic-
chiandosi sul lato destro. Spigelia dorme sul lato destro. A letto, lo
troverete sempre sul fianco destro. Spongia, altro rimedio delle palpi-
tazioni, non ha questa modalità e non è influenzato dal decubito. Al
contrario, le extrasistoli di Spigelia si scatenano o si aggravano giran-
dosi sul lato sinistro; Naja ha questa modalità.
Tutti questi sintomi vi permettono di capire che Spigelia è un grande
rimedio del cuore.

Ü
471 Spigelia

Sarà indicato nell’insufficienza cardiaca sinistra o globale, nelle sin-


dromi anginose, il cuore basedowiano, la malattia di Bouveret, dalla 4
alla 9 CH. Li utilizzo correntemente in tutte queste tachicardie in rappor-
to con un ipertiroidismo non scompensato. Sono sindromi molto fre-
quenti nelle giovani donne o nel periodo della menopausa.
Io l’associo quindi a Lophophytum Leandri, un nuovo omeoterapico la
cui sperimentazione clinica è stata portata a termine mirabilmente dal
Dott. Fourmont d’Avignon.
Lophophytum – Fiore di Pietra – raccolto in America del Sud dal Dott.
Wilmar Schwabe, è un regolatore della tiroide iperfunzionante. Verifica-
tene l’azione, in vari mesi, dosando T3, T4 e TSH. Si utilizza in gocce alla
3 D e 4 D.

Tachicardia para-basedowiana
1) In un po’ d’acqua, a pranzo e a cena, 15/30 gocce:
Lophophytum Leandri 3 D, 2 flaconi da 30 ml.
2) Succhiare, 4 granuli:
— mattina:
Spigelia 7 CH
— sera:
Spongia 4 CH
3) 1 fiala perlinguale alle 17:
— un giorno:
Thyroidea 9 CH
— il giorno dopo:
T.S.H. 9. CH
4) Associare rimedi di fondo, tra cui:
Lachesis 9 CH

III – LE SINDROMI DA VERMI


Spigelia non ha l’azione diretta di Cina sul verme. Non è un vermifu-
go. Però, agisce sulla maggior parte dei disturbi causati dalla presenza di
vermi intestinali: ossiuri, tenie, ascaridi; disturbi che possono essere vari.
Si tratterà soprattutto di palpitazioni, coliche addominali, nausee, do-
lori di testa.
Utilizzerete Spigelia alla 4 CH alternata con Cina 4 CH.
472

SPONGIA

Spongia Tosta, “la spugna marina”, ovviamente naturale, calcinata, è


un grande rimedio. Come scrive il Dott. Joseph Tétau, mio nonno, ogni
volta che Iodum, sebbene ben indicato, non agisce, Spongia ha tutte le
possibilità di essere più efficace. Questo è possibile perché la spugna
marina contiene oltre allo Iodio tutti gli oligoelementi diluiti e dinamiz-
zati dell’oceano.
Spongia ha due indicazioni importanti:

I – IL GOZZO

Rientra nella logica della sua struttura chimica il fatto che Spongia
agisca sulla tiroide. Insieme a lodum sarà un rimedio dell’ipertiroidismo
con iperplasia della tiroide, cioè gozzo ipertiroideo o gozzo tipo Base-
dow. Il gozzo di Spongia è relativamente grosso. È indurito. Si accompa-
gna ad un certo grado di esoftalmo, di tachicardia con afflusso di sangue
alla testa aggravata dal minimo sforzo, con sensazione di soffocamento e
di angoscia svegliandosi prima di mezzanotte.
Queste palpitazioni non vengono influenzate dal decubito laterale (#
Spigelia).
Il contatto di qualunque cosa con il collo è sopportato male (Cfr. La-
chesis), come il calore della camera.
lodum è molto simile; è, anch’esso, un rimedio del gozzo base-
dowiano, ma è più ipertiroideo, dimagrito, molto agitato, del tutto insof-
ferente al calore.
L’organoterapia diluita e dinamizzata, nel trattamento di questi gozzi,
è molto interessante, e viene utilizzata sola o insieme ai rimedi del simile.

Ü
473 Spongia

Si utilizzeranno le diluizioni di T.S.H. e di tiroide:


— gozzo ipertiroideo:
— una sera, una supposta T.S.H., 9 CH.
— la sera dopo, una supposta Thyroidea 9 CH.
— gozzo con insufficienza tiroidea:
— una sera, una supposta T.S.H. 4 CH
— la sera dopo, una supposta Thyroidea 4 CH
— gozzo detto “eutiroideo”:
— una sera, una supposta T.S.H. 9 CH
— la sera dopo, una supposta Thyroidea 4 CH
La tiroide, in quest’ultimo tipo di gozzo, è, infatti, leggermente insuffi-
ciente. C’è dunque una ipersecrezione di T.S.H. che bisogna limitare e
iperplasia del tessuto ghiandolare.

II – LE LARINGITI E LE LARINGO-TRACHEITI

A) La laringite acuta.
— spesso scatenata dal freddo
— sensazione di secchezza e di rigidità della laringe, “come se fosse
legno”
— raucedine con voce roca e sensazione di bruciore, parlando, mi-
gliora ingerendo bevande calde
— crisi di soffocamento intenso, con risveglio prima di mezzanotte. Si
respira difficilmente come attraverso una spugna.
L’agitazione e l’ansia sono molto accentuate.

B) Le laringiti e le tracheiti acute o croniche.


Con tosse secca, spasmodica, di tipo crup, rumorosa, abbaiante, simi-
le al rumore di una lama che taglia una tavola.
— spesso scatenata dopo aver preso freddo secco (Cfr. Aconitum).
— migliora bevendo qualche sorso di una bevanda calda, si aggrava
al contrario con il freddo e tenendo la testa bassa (# Cuprum >
bevendo un po’ d’acqua fredda).
— si manifesta con una crisi, con aggravamento nella prima metà del-
la notte; paura di tossire.

Ü
Spongia 474

Spongia è uno dei grandi rimedi della laringite stridula insieme a:


— Aconitum:
agitazione – secchezza
rossore del viso
— Belladonna:
umidità del corpo
rossore del viso
— Sambucus:
viso molto cianotico: Spasmi +++
— Bromum
migliora bevendo freddo
verso mezzanotte e prima
— Spongia
migliora bevendo caldo
verso mezzanotte e prima
— Kali lod.:
tra le 2 e le 5 del mattino
— lodum: senza orario, tosse di tipo crup: il bambino tiene il collo
con due mani.

III – ALTRE DUE INDICAZIONI, meno frequenti:


A) L’orchite
Con gonfiore e indurimento moderato, poca congestione locale, ma
grande sensibilità al contatto.
Non fate l’errore di non accorgervi di una torsione del testicolo che
necessita un intervento immediato.
Altri rimedi dell’orchite:
Sono molto simili:
— Clematis Erecta: meno sensibile al contatto, più grosso.
— Rhododendron: il dolore migliora con il movimento.
— Aurum: molto più congestizio, più indurito. Il funicolo spermatico
non è dolente.
— Pulsatilla: il testicolo è grosso, rosso-scuro violaceo, dolente ma poco
sensibile al contatto. Ma in questo caso, la cianosi accentuata implica
l’intervento chirurgico urgente.

Ü
475 Spongia

B) I disturbi cardiaci
Palpitazioni, vampate di calore, dolori costrittivi a livello del torace,
dispnea, soffocamento, sono le caratteristiche di Spongia, con 3 mo-
dalità:
— aggravamento dei disturbi la notte
— aggravamento con il calore della camera
— aggravamento distendendosi, con la testa bassa (il malato che necessi-
ta di molti cuscini).
Sarà un rimedio di insufficienza cardiaca e soprattutto del cuore base-
dowiano che si assocerà perfettamente a questo eccellente regolatore del
sistema neurovegetativo dell’ipertiroideo come:
Lophophytum Leandri o Fiore di Pietra.
Utilizzeremo Lophophytum dalla 3 D alla 4 D, 15 gocce I 30 gocce al
giorno, nei nostri malati ipertiroidei che si lamentano di palpitazioni, di
vampate di calore, di nervosismo.
Ricordate dunque, Spongia:
— rimedio di tiroide
— rimedio di tosse bruciante e abbaiante, la più abbaiante della nostra
Materia Medica.
476

STANNUM

Lo stagno diluito e dinamizzato è prima di tutto:

I – UN RIMEDIO DI PNEUMOPATIE CRONICHE CON


ESPETTORATO ABBONDANTE

1) Questo espettorato è colorato, giallo-verdastro, facile, di gusto dolcia-


stro, addirittura zuccherato. Quindi, il catarro giallo, abbondante, fa-
cile da espettorare e dolce, è Stannum.
2) L’espettorato si accompagna ad una tosse grassa, talvolta cavernosa
con oppressione dolorosa e soprattutto una sensazione profonda di
debolezza nel petto, tale che il malato non può più parlare.
3) Tosse e catarro vengono aggravati dal freddo, parlando, ridendo, be-
vendo caldo (# Spongia).
Stannum è un rimedio di bronchiti croniche, di bronchiectasie e di
enfisema, e deve essere prescritto alla 4 o 5 CH. Può essere utilizzato
nel tubercoloso, curato fino a quel momento con antibiotici. Allevia
quindi la sintomatologia funzionale e aiuta la cicatrizzazione del tes-
suto polmonare. Nel periodo storico dell’omeopatia, i vecchi omeo-
pati lo utilizzavano nel trattamento di caverne tubercolari.
4) Molto simili sul piano polmonare sono:
— Carbo Animalis: più freddoloso e più cianotico. È più blu!
— Arsenicum lod.: ha un espettorato giallo, più difficile, non dolce, il
paziente ha bisogno di aria; è una caratteristica di Arsenicum.
— Hydrastis: espettorato molto giallo e molto vischioso.
— Kreosotum: espettorato spesso sanguinolento con dolori brucianti
nel petto. Rimedio cancerinico.

Ü
477 Stannum

Nessuno di questi ha la netta sensazione di debolezza nel petto così


caratteristica dello stagno.

II – SECONDA INDICAZIONE: LE NEVRALGIE FACCIALI

Il dolore, molto intenso, ha la caratteristica di aumentare e di scompa-


rire molto gradatamente. Migliora con la pressione forte come Bryonia.
Platina ha questi stessi dolori che appaiono e scompaiono grada-
tamente, ma sono accompagnati da intorpidimento e soprattutto non mi-
gliorano con la pressione forte.
Le nevralgie di Stannum si localizzano spesso alla faccia nel territorio
dell’osso malare o nella regione sopra-orbitaria. Spesso seguono la curva
solare: appaiono al mattino, raggiungono la fase acuta a mezzogiorno, e
diminuiscono la sera, verso le 16. Il malato appoggia frequentemente la
mano sulla guancia dolente per alleviare il dolore.

III – RICORDATE, INOLTRE, CHE STANNUM È MOLTO STANCO E


DIMAGRITO

È aggravato da ogni tipo di sforzo. Non si regge sulle gambe (scen-


dendo le scale).
— La sua depressione si aggrava prima delle mestruazioni, ma migliora
durante il ciclo.
Come con Colchicum e Se pia, l’odore di cucina è insopportabile e
provoca nausea.
— La stipsi è abituale con dolori periombelicali, migliora con la forte
pressione e coricandosi sull’addome (Cfr. Colocynthis).
— Le mestruazioni sono in anticipo, molto abbondanti e con bearing-
down (Cfr. Sepia).
— Gli arti sono colpiti da movimenti spasmodici, soprattutto a livello
dell’avambraccio.
— Infine, Stannum è un buon rimedio di raucedine che si manifesta
quando si comincia a parlare con sensazione di piaga nella laringe.

Da ricordare che Stannum lod. è simile; ma è più magro e tossisce


molto di più.
Alla 4 CH, è un rimedio della tosse cronica dei fumatori.
478

STAPHYSAGRIA

Staphysagria – Delphinium Staphysagria, Ranuncolacee – ha un’azio-


ne elettiva sul sistema genito-urinario. Sarà utile anche in certe sindromi
cutanee.
La sua vera efficienza farmacologica si manifesta pienamente in un
certo campo dello psichismo, sul quale i nostri psicoanalisti potrebbero
scrivere molto:

I – ORGOGLIO, COLLERA E SESSO

1) Staphysagria è il grande, grandissimo rimedio delle collere interiori


cioè quelle che, per ragioni personali o sociali, è impossibile esterna-
re. Ad esempio, l’impiegato al quale il capoufficio rifiuta l’aumento,
che trattiene in silenzio la sua ira, per conservare il posto: ecco
Staphysagria.
Anche colui che si crede ingiuriato, odiato. Staphysagria ha una altis-
sima opinione della sua persona, del suo valore, spesso si tormenta.
Il deputato sconfitto, il presidente che ha fallito, è sempre Staphysa-
gria.
Queste inibizioni si traducono in alternanze di eccitazione e di de-
pressione, di indignazione e di dispiacere, tutto questo su un fondo di
nervosismo contenuto.
Prescrivere Staphysagria alla 15 CH e migliorerete questo stato di re-
pressione.
2) Staphysagria non è solo un orgoglioso molto suscettibile che si offen-
de per nulla; è anche un grande sessuale. Egli – talvolta lei – è molto
fiero del suo sesso, della sua genitalità. Ci pensa continuamente; ne

Ü
479 Staphysagria

parla sempre. Sarà soddisfatto solo se i suoi partner saranno tutti alla
sua altezza. Però, non avendo ciò che desidera, si masturba, è un de-
presso, è la contrarietà; soffre di non potersi disinibire.
Da una parte collera, suscettibilità, orgoglio, repressione; dall’altra,
ipersessualità, desiderio esagerato, fantasie inverosimili; ecco la per-
sonalità di Staphysagria. Questo farmaco vi renderà molti servigi, so-
prattutto in questa epoca.

II – SISTEMA GENITO-URINARIO

Per tornare dallo spirito alla materia, Staphysagria è un grande rimedio


genito-urinario, e soprattutto della vescica che è un organo che ha un
notevole impegno psicosomatico.
1) Nella donna, le parti genitali, la vulva, sono molto sensibili. Non rag-
giungono però la sensibilità di Platina o di Moschus. Esistono le fanta-
sie sessuali e anche la tendenza alla masturbazione.
Staphysagria sarà anche il rimedio della cosiddetta cistite da luna di
miele.
Queste cistalgie, questa pollachiuria, si manifestano dopo i primi rap-
porti, coincidendo sempre di meno con la prima notte di nozze. Può
essere utilizzato in tutte quelle cistiti che sopraggiungono dopo i rap-
porti, caratterizzate da stimoli ripetuti di urinare, anche in partner ac-
corti (4 o 5 CH).
2) Nell’uomo, Staphysagria è indicato nel soggetto il cui apparato genito-
urinario diventa sempre meno genitale, e sempre più urinario: il pro-
statico.
Due sintomi precisi necessitano Staphysagria alla 4 o 5 CH in tutti
questi disturbi della minzione:
— Un dolore bruciante e permanente nell’uretra e nella vescica, tra
una minzione e l’altra; scompaiono non appena si comincia ad
urinare.
Staphysagria, è la cistite il cui dolore cessa quando si orina.
— La goccia che resta dopo la minzione e che bagna lo slip con la
sensazione sgradevole che questa goccia continui sempre a uscire.

Ü
Staphysagria 480

III – LA CUTE

1) Calazi e orzaioli a ripetizione, che persistono a piccoli noduli duri ai


bordi delle palpebre. Staphysagria 4 CH, 4 granuli ogni giorno, è mol-
to indicata ed efficace.
2) Grosse verruche peduncolate tipo “cavolfiore”, senza una precisa lo-
calizzazione. Ci troviamo nella Sicosi.
3) Eczema essudativo con formazione di crosticine spesse.
Si localizza principalmente al cuoio capelluto, alla nuca, allo scroto.
È molto pruriginoso. Il fatto di grattarsi allevia il prurito, ma riappare
in un altro posto.
Staphysagria è dunque un rimedio della Sicosi. Le ossessioni sessuali
caratterizzano un’impronta luetica che non può essere trascurata.
481

STRAMONIUM

Datura Stramonium è, come Belladonna e Giusquiamo, una Solana-


cea. La presenza degli alcaloidi dell’atropina gli conferisce proprietà pa-
rasimpaticolitiche e ne fanno, ad alte dosi, un veleno estremamente vio-
lento.

I – DELIRIO E CONVULSIONI

A) Il delirio
La sindrome più importante dell’intossicazione da Datura è un delirio
molto agitato, con congestione intensa del volto, allucinazioni visive
spaventose, eccitazione sessuale, midriasi, grande loquacità.
Ricorderete che il delirio di Bella donna, molto simile, è meno agitato,
e non ha eccitazione sessuale; ma c’è con gestione più intensa, viso
più rosso, febbre più alta e un desiderio di fuggire, di scendere dal
letto, portato all’eccesso. Hyoscyamus è molto più eccitato sessual-
mente, esibizionista, meno congestionato, più agitato.
Agitazione: Bell. < Stram. < Hyosc. < in ordine di gravità crescente.
Congestione della faccia: Hyosc. < Stram. < Bell.; è l’ordine inverso
della sintomatologia precedente.
B) Le convulsioni
Avrete raramente l’occasione di prescrivere Stramonium nei casi di
delirio. Lo userete invece molto più spesso, come rimedio di epilessia
e di convulsioni, soprattutto nei bambini.
Due modalità aiuteranno la vostra prescrizione:
1) le convulsioni, la crisi di epilessia sono scatenate o aggravate dalla
vista di una luce.

Ü
Stramonium 482

Può trattarsi dell’elettricità, del sole o ancora, la vista di una distesa


d’acqua o di un semplice bicchiere d’acqua.
— Hyoscyamus si aggrava sentendo scorrere l’acqua: è una sensibilità
prevalentemente acustica.
— Stramonium si aggrava vedendo l’acqua, perché riflette la luce: è
dunque una sensibilità prevalentemente visiva.
Però, una luce moderata e tenue non aggrava Stramonium; al con-
trario, lo migliora.
2) L’assenza di dolore, anche quando la crisi convulsiva è estrema-
mente violenta.
Ritroverete inoltre, sintomi parasimpaticolitici: midriasi, spasmi della
gola che impediscono l’ingestione di liquidi.
In tutti questi casi di convulsioni, non esitate a prescrivere Stra-
monium ad alte diluizioni, da 15 a 30 CH, ogni giorno durante il periodo
che preavvisa la fase critica. In seguito, distanziate le dosi in base al mi-
glioramento clinico.
Nelle convulsioni infantili, provocate da febbre alta, prescrivere, Stra-
monium 15 CH, 4 granuli ogni due ore appena si manifesta la febbre, a
titolo preventivo.

II – GLI INCUBI NOTTURNI


Stramonium 7, 9 o 12 CH è molto efficace per guarire i bambini dai
loro incubi notturni.
È un bambino che ha paura del buio, e vuole, nella sua camera, un
lumicino sempre acceso (miglioramento con la luce tenue). Restar solo,
lo terrorizza (aggravamento con la solitudine). Non riesce ad addormen-
tarsi, se non stringe la mano di qualcuno, e bisogna restargli vicino.
Durante la notte, si sveglia piangendo, in preda ad allucinazioni visive
terrificanti. Stramonium sogna spesso animali, in particolare cani.
Talvolta sbatte la testa contro il muro senza farsi male. Anche altri
rimedi hano incubi notturni:
— Cina: sono meno violenti, soffre di elmintiasi. Non ha paura né del
buio, né di star solo.
— Kali Brom.: anch’esso non ha paura dell’oscurità o della solitudine.
— Borax: ha paura del buio, ma non di restar solo. È molto sensibile al
rumore, si sveglia gridando.
Infatti Stramonium è il farmaco più spesso indicato per i bambini che
hanno incubi. Prescrivetelo la sera prima di addormentarsi.
483

SULFURIC ACID

Come tutti gli acidi, Sulfuric Acid è molto debole. Questa debolezza
colpisce il medico perché è sproporzionata rispetto alla malattia in causa.
Si accompagna ad una netta sensazione di tremore intenso interno.
Una malattia infettiva può essere all’origine di questo stato. Molto
spesso, però, si tratta di un alcolizzato nelle condizioni peggiori, e il qua-
dro clinico è dominato da:

I – LA GASTRALGIA IPERACIDA
1) Eruttazioni molto acide. Vomiti e rigurgiti così acidi che fanno allega-
re i denti. Sulfuric Acid 4 CH è un rimedio di pirosi e di pituita mattu-
tina.
2) Bruciori di stomaco molto forti, che non migliorano con il pasto.
3) Debolezza accentuata dopo l’evacuazione, con impressione di vuoto
nel ventre.
4) Acidità e bruciori sono molto aggravati ingerendo bevande fredde,
migliorate da bevande calde.
5) Desiderio di alcol. Avversione per il caffè, di cui non sopporta neppu-
re l’odore.
Sulfuric Acid è infatti il rimedio della gastrite acida, molto bruciante
provocata dall’abuso di alcol.
lris non è molto diverso, ma non è un rimedio dell’alcolista. I suoi
vomiti, molto acidi, sono anch’essi molto violenti e vischiosi, filanti
come quelli di Kali Bichr. lris non migliora ingerendo bevande calde e
non si aggrava bevendo liquidi freddi. Robinia, ancora più vicino, non ha
nessuna di queste due modalità. È un piccolo rimedio che potrà essere
complementare di Sulfuric acid.

Ü
Sulfuric acid 484

Infine, Arsenicum ha una fisionomia molto particolare. È molto più


bruciante che acido, ma anch’esso è migliorato dal caldo.

II – EMORRAGIE E ULCERE

Nella sperimentazione patogenetica e tossicologica dell’acido solfori-


co, ci sono ulcerazioni ed emorragie, anche se queste due manifestazioni
non sono necessariamente legate tra loro.
1) Emorragie: sono caratterizzate da sangue nero, venoso, fluido, che si
coagula male; ecco la sua gravità.
Queste emorragie si ritrovano nella gastrite etilica con rottura delle
varici esofagee.
Possono anche essere delle meno-metrorragie della menopausa asso-
ciate ad un’importante astenia, tremori, vampate di calore. Infine,
comparsa di ecchimosi spontanee, di lividi, di petecchie, che riflette
la tendenza emorragica e i disturbi della coagulazione.
Sulfuric Acid è uno dei rimedi della porpora emorragica.
2) Ulcerazioni.
a) Nella gastrite iperacida, attenzione all’ulcera che è sempre “in ag-
guato”.
b) Bocca: presenza di afte ulceranti, ricoperte di un essudato bianco
giallastro. L’alito è fetido, con eruttazioni molto acide.
c) Ulcerazioni cutanee, dolorose, che sanguinano facilmente, che si
approfondiscono. Si osservano nel vecchio alcolizzato con ulcere
varicose e nel soggetto cachettico costretto a letto.
Sull’escara Sulfuric Acid 4 o 5 CH agisce bene, a condizione che ven-
ga associato alle cure locali indispensabili.

III – IL VECCHIO ALCOLIZZATO

Sarebbe un peccato terminare questo studio senza delineare il quadro


patogenetico di colui al quale si addice elettivamente Sulfuric Acid.: la
vecchia “spugna”.
È incredibile vedere come la patogenesi possa coincidere con il qua-
dro dell’intossicazione cronica d alcol etilico.
1) E un malato che ha sempre la sensazione di tremare interiormente.
Questo tremore interiore si esteriorizza solo un po’.

Ü
485 Sulfuric acid

2) Molto stanco, (pensate alla stanchezza delle cure di disintossicazione


etilica). Ha voglia di bere per eccitarsi (Cfr. Nux vomica). Non soppor-
ta l’acqua, e l’odore del caffè .
3) Traspira abbondantemente al minimo movimento e il suo sudore ha
un odore acre come quello di Magnesia Carbonica o di Calcarea Car-
bonica.
4) Ha evidentemente delle afte, e una gastrite. Sanguina facilmente. Infi-
ne, presenta fenomeni nevralgici un po’ in tutto il corpo: cefalee, ne-
vralgie diverse, il dolore ha la particolarità di apparire lentamente, e di
scomparire bruscamente (Cfr. Pulsatilla, Argentum nitr.).

Utilizzerete Sulfuric acid. dalla 4 alla 15 CH per disintossicare len-


tamente e riequilibrare il paziente.
486

TOSSE

CINQUE RIMEDI EFFICACI

Abbiamo occasione, in questa materia medica, di incontrare numerosi


rimedi della tosse; quelli che agiscono con un’azione specifica, i grandi
policresti per esempio: Hepar Sulfur o Bryonia e quelli ad azione locale
polmonare come Drosera o Spongia.
Tuttavia, ci sono 5 “piccoli” rimedi che si sono dimostrati efficaci per
la loro azione contro la tosse. Li utilizzerete alla 4 e 5 CH, 4 granuli, più
volte al giorno o la notte, soli o alternati.

I – RUMEX

1) La tosse di Rumex crispus è secca, continua, spossante, con un lieve


prurito incessante e fastidioso in fondo alla gola, e nella cavità sopra-
sternale.
2) Caratteristica essenziale, è scatenata dalla minima inspirazione di aria
fresca.
Rumex, poiché tossisce molto, si copre con una enorme sciarpa attor-
no al naso, quando vuole uscire!
Rumex, d’altronde, prende freddo e si raffredda facilmente. Anche
Hepar sulfur, ha questa sensibilità al freddo, ma suppura facilmente e
la tosse diventa grassa con espettorato maleodorante.
Per quanto riguarda Silicea, arrotola la sciarpa attorno alla testa per
combattere l’emicrania.

Ü
487 Tosse

II – SAMBUCUS

1) Sambuco, è un rimedio di tosse spastica, pertussoide e secca.


AII’ascoltazione, rantoli e sibili sono abbondanti. Un soggetto Sambu-
cus si sente da lontano.
2) La tosse, in genere soffocante, provoca un risveglio verso mezzanotte
– l’ora di Sambucus. Il naso si tappa. Nel bambino, (questo rimedio è
indicato nei bambini) si manifesta cianosi preceduta da asfissia. Inspi-
ra ma non può espirare. Migliora un po’ sedendosi. Durante il sonno
la pelle è secca, ma inizia a traspirare non appena si sveglia, salvo la
testa. (# Calc. carb. che traspira anche in testa da quando si addor-
menta).
3) Il naso è completamente chiuso. Respira con la bocca.
4) Sambucus è soprattutto un rimedio acuto di asma e di laringite stridu-
la.
Lo spasmo intenso ci ricorda Cuprum. A basse diluizioni, 2 D o 3 D,
prescritto in drenaggio, 10/15 gocce al giorno, Sambucus è un sedati-
vo delle mucose respiratorie.

III – COCCUS CACTI

1) La Coccinella, delicato e piccolo insetto chiamato ancora “pidocchio


di San José”, è un rimedio di tosse spasmodica pertussoide che soprag-
giunge al mattino al risveglio.
2) Si accompagna a lunghi filamenti di muco denso, incolore (# KaIi bi-
chr.).
Questo catarro mucoso è molto abbondante.
3) Migliora bevendo acqua fredda (Cfr. Cuprum) ma si aggrava in una
stanza calda.

IV – CORALLIUM

1) Il corallo rosso è anch’esso indicato nelle tossi pertussoidi con accessi


di tosse incessanti, molto soffocanti; è la tosse a ripetizione. Gli acces-
si si succedono, il viso è rosso, congestionato. Spesso il naso può san-
guinare.

Ü
Tosse 488

2) Il naso è otturato da muco che scola nel retrofaringe, causando la tos-


se. Corallium è anch’esso un rimedio di corizza cronica.
3) Corallium si aggrava all’aria aperta.

V – SENEGA: POLYGALA SENEGA

1) La tosse di Senega è secca e poco produttiva. Senega alla 4 o 5 CH


infatti è essenzialmente un rimedio di tosse del vecchio intasato che
non riesce ad espettorare perché il muco è molto denso. Un sintomo
particolare: il petto è dolente, è difficile liberarlo dal catarro.
2) Senega calma la tosse, facilitando l’espettorazione. Ritroviamo qui
una vecchia indicazione fitoterapica dello sciroppo di Poligala.
Un buon complementare è Antimonium Tartaricum, anch’esso rime-
dio degli anziani, la cui espettorazione è molto difficile.
489

I DUE VERATRUM

Veratrum Album e Veratrum Viride sono, per noi omeopati dei rimedi
storici. In altri tempi, essi furono molto usati, attualmente lo sono molto
meno, soprattutto Veratrum Album che è stato correntemente usato nel
trattamento del colera, con Camphora e Cuprum.
Del resto, questi trattamenti omeopatici del colera hanno permesso,
nel XIX secolo, che il nostro metodo s’imponesse sul piano clinico, essen-
do i risultati dei nostri colleghi notevolmente migliori di quelli dei medici
allopatici in questa malattia, all’epoca, diffusa e micidiale.
Veratrum Album è una pianta Europea, la cui patogenesi è stata studia-
ta da Hahnemann. Veratrum Viride è originario dell’America del Nord.
Veratrum Album è l’elleboro bianco. I tre semi di elleboro che la Le-
pre di La Fontaine consiglia alla sua amica Tartaruga provengono da que-
sta pianta. Il rizoma, dalle proprietà emetocatartiche, contiene degli alca-
loidi, delle protoveratrine A e B, ipotensivi e vasodilatatori estremamente
tossici.
Veratrum Viride, l’elleboro verde, contiene oltre alle protoveratrine,
anche altri alcaloidi come la veratramina. Anch’esso è molto tossico sul
piano cardiovascolare. Era uno dei grandi veleni utilizzati dagli Indiani
d’America.
490

VERATRUM ALBUM

È il rimedio della sindrome colerica con diarrea, vomito, disidrata-


zione, collasso e sudori freddi.
I sudori freddi, abbondanti sulla fronte sono un segno evocatore di
Veratrum Album. Lo prescriviamo, sulla base di questo sintomo, in mol-
tissimi stati patologici.

I – PRIMA DI TUTTO NELLE GRANDI SINDROME DIARROICHE


CON SUDORI FREDDI

1) Le diarree sono abbondanti e violente. La traspirazione è anch’essa


abbondante e fredda. Le diarree si accompagnano a dolori addominali
molto violenti tipo colica crampiforme sempre seguita da una estrema
debolezza, con tendenza al collasso.
2) Spesso si associano vomiti abbondanti, accompagnati da sudori freddi
in particolare sulla fronte che provocano una grande prostrazione. I
vomiti sono aggravati bevendo.

In queste diarree molto dolorose, con crampi e stato di shock, Cuprum


è molto vicino, ma il dolore è meno accentuato, Veratrum è un Cuprum
aggravato. Inoltre, Cuprum non ha sudori freddi, addirittura suda molto
meno.

NOTA: effetto alternante: Veratrum Album presenta nella sua patoge-


nesi una reazione: la stitichezza. Si tratta di feci difficili da espellere, con
sensazione di mancanza e di sudori freddi.

Ü
491 Veratrum album

II – INOLTRE LE GRANDI LIPOTIMIE MOLTO VICINE AD UNO


SHOCK, COLLASSO CON SUDORI FREDDI

1) Prostrazione accentuata con sensazione di freddo per tutto il corpo.


2) Viso molto pallido e cianotico.
3) Sudori freddi su tutto il corpo, ma più abbondanti sulla fronte.
4) Il polso è debole e rapido.
5) La bocca è secca, con una gran sete e desiderio di acqua ghiacciata.
6) Sensazione di ghiaccio sul vertice, nella bocca, nel ventre.
7) Aggravamento con il freddo, miglioramento con il calore.

Altri due rimedi di lipotimie, molto simili:


— Camphora: non ci sono sudori freddi, né cianosi, ma anch’esso ha
questa sensazione di freddo, ed è aggravato dal freddo. Paradossal-
mente, non sopporta di essere coperto. Si scopre continuamente.
— Tabacum: è molto pallido, ha vertigini. È molto nauseato e aggravato
dal minimo movimento. Anch’esso si scopre perché migliora con
l’aria fresca, a diretto contatto col corpo.

In queste lipotimie serie, si prescriverà la 5 CH, 4 granuli ogni 1/4


d’ora, distanziando mano a mano che si manifesta un miglioramento.

III – INFINE NELLE DISMENORREE CON SUDORI FREDDI

1) Mestruazioni molto dolorose, crampiformi, con sudori freddi, sensa-


zione di freddo in tutto il corpo, spossanti, talvolta con diarree e vomi-
to.
2) Le mestruazioni sono in anticipo e abbondanti.
3) I dolori sono aggravati da ogni movimento.

Cocculus ha queste mestruazioni molto dolorose, che si accom-


pagnano ad un’estrema debolezza. Anch’esso è aggravato dal movimen-
to.
Non dimenticate però le nausee intense della Coccola di Levante, e
inoltre non ha il freddo ghiacciato di Veratrum.
492

VERATRUM VIRIDE

Veratrum album è pallido, freddo e Yin tanto quanto Veratrum viride è


rosso, caldo e Yang. Veratrum viride è molto vicino a Belladonna.
È prima di tutto un rimedio di:

STATI CONGESTIZI ACUTI


1) Cefalee congestizie brutali e violente con viso rosso, testa calda e pe-
sante, pupille in stato di midriasi, battiti visibili della carotide.
— Sudori abbondanti, ma caldi.
— Il soggetto resta immobile perché è aggravato dal movimento. Ha
un malessere quando si mette in piedi. Affonda la testa nel cuscino.
(Cfr. Belladonna).
2) Labbra e bocca secche: la lingua presenta talvolta una riga rossa me-
diana e longitudinale.
3) Il polso è prima di tutto pieno e duro, poi molle e lento. Le pulsazioni
si sentono in tutto il corpo.
Infatti, utilizziamo Veratrum Viride:
— molto spesso nelle vampate di calore della menopausa. Alla 4 CH
noi lo associamo a Glonoinum, Belladonna e Sanguinaria.
— negli stati congestizi brutali, in particolare polmonari. È un Bel-
ladonna molto rosso, bagnato di sudore, ma con il polso lento e
molle.

I NOSTRI RIMEDI DELLE VAMPATE Dl CALORE DELLA MENOPAUSA


1) Con sudori freddi: Lach., Bell., Veratrum Vir., Amyl Nitr.
Senza sudori: Sang., Melilotus.
2) <Calore: Glonoinum, Lach., Lilium Tigr., Sepia.
493

VIPERA

Il veleno della vipera – Vipera Redi – dopo la diluizione omeopatica,


ha un tropismo preciso: le vene.

I – LA PERIFLEBITE

La sua indicazione più importante è l’infiammazione delle vene su-


perficiali con edemi, dolori molto forti.
Il soggetto viene aggravato stando in piedi, migliora tenendo le gambe
sollevate e distese.
Ecco il quadro della periflebite in base al quale io prescrivo Vipera alla
4 CH associato ad un anticoagulante molto prezioso della nostra materia
medica: Bothrops.
Bothrops lanceolatus è anch’esso un veleno di serpente, ma questo è
un rettile esotico.
Alla 4 o 5 CH è un anticoagulante di cui si può seguire l’azione sul
tasso di protrombina. Prescriverlo alla 4 CH, 4 granuli 2 volte al giorno, e
manterrà questo tasso al limite minimo da 60 a 65%.
Questo farmaco ha una certa importanza nei vascolari, nei cardiaci
nei quali – per precise ragioni – si è soppresso l’anticoagulante chimico e
nei quali, tuttavia, bisogna mantenere una leggera ipocoagulabilità san-
guigna.
In ogni caso, l’associazione Vipera 4 CH e Bothrops 4 CH riesce a
compiere prodigi nel campo della prevenzione come nel trattamento del-
le periflebiti.

Ü
Vipera 494

II – LE VARICI

Vipera ci sarà utile anche per trattare tutte le sindromi varicose dolo-
rose.
È un rimedio chiave del trattamento delle varici della donna nel peri-
odo della menopausa. Gambe pesanti, gonfie, dolenti, avranno vantaggi
del nostro piccolo Vipera, associato ad altri rimedi sintomatici.
Può rendere la vita di molte donne più lieta, a meno che non si tratti di
fare scomparire un pacchetto voluminoso di varici

Trattamento delle varici

1) Prendere in un po’ d’acqua, 50 gocce:


— a pranzo = Sorbus Gemme Mac. Glic. 1 D, 1 flacone
— a cena = Castanea Gemme Mac. Glic. 1 flacone
2) Succhiare 4 granuli:
— mattina
— un giorno:
Hamamelis, 4 CH
— il giorno dopo:
Pulsatilla, 4 CH
— sera
— un giorno:
Vipera, 4 CH
— il giorno dopo:
Aesculus, 4 CH
(da sostituire con Millefolium 4 CH nelle varici durante la gravidan-
za).
3) Alle 17,1 fiala:
— un giorno
Blende, 4 CH
— il giorno dopo
Vena, 4 CH
4) Ogni 10 giorni, in successione:
— una dose di Calcarea Fluorica, 9 CH
— una dose di Sulfur, 7 CH
— una dose di Fluoric Acid., 9 CH
495

ZINCUM

Lo Zinco rappresenta per il sistema nervoso, quello che il ferro rappre-


senta per il sangue. Questa formula di Duprat traduce bene l’azione toni-
ca del metallo. Zincum sarà uno dei nostri grandi rimedi dell’esaurimen-
to nervoso.
È anche un rimedio degli spasmi, delle contrazioni. Infine, agisce an-
che sull’occhio.

I – ZINCUM HA DUE GRANDI MODALITÀ

1) Non sopporta la minima goccia di vino. Questa è una modalità essen-


ziale perché è incredibile vedere l’aggravamento di questo soggetto se
beve un po’ di vino, bianco o rosso.
Nessuno avrà le sue stesse conseguenze, né Antimonium crudum, né
Nux vomica, anch’essi aggravati dal vino.
In Zincum il vino provoca delle emicranie, nausee, bruciori di sto-
maco, singhiozzi, vomiti.
Abbiamo guarito un paziente affetto da un’orticaria molto fastidiosa,
che apparve immediatamente dopo aver bevuto un sorso di vino. Gli fu
prescritto Zincum alla 9 CH, in varie dosi. Questo per dimostrarvi il vasto
campo di applicazione di questa modalità. La ritroverete praticamente in
tutte le affezioni nelle quali interviene Zincum

2) Seconda modalità importante: la continua agitazione delle gambe e


dei piedi. Kali Bromatum si muove sempre, muove le mani, Zincum
invece agita spesso i piedi. Ve ne accorgerete fin dalla prima consulta-
zione medica.

Ü
Zincum 496

Zincum è il rimedio della sindrome delle gambe senza riposo, degli


impazienti, ma senza dolore (Cfr. Causticum).
Somministratelo ad alte diluizioni, dalla 9 alla 30 CH, in posologia
ripetuta, 4 granuli al giorno. Guarirete il vostro paziente da questa affe-
zione così fastidiosa per sé stesso e per gli altri. Infatti, anche durante il
sonno, si muovono, sobbalzano e tremano. Si svegliano e svegliano chi
sta loro accanto.

II – L’ESAURIMENTO NERVOSO

1) Zincum è un soggetto esaurito perché ha tirato troppo la corda.


Nervoso: veglie prolungate – la mancanza di sonno è pericolosa –
sovraffaticamento intellettuale a causa di studi troppo intensi, prepara-
zione ad un concorso, lavoro troppo estenuante. Colui che lavora an-
che la domenica è spesso Zincum. Questo spossamento si traduce
spesso con sintomi banali: difficoltà a concentrarsi, a capire, a
memorizzare. Ci si sente stupidi. È inutile cercare di aiutarsi col vino,
li aggrava.
2) Prima di giungere allo stato depressivo, Zincum può presentare una
grande agitazione, con agitazione dei piedi e delle gambe ma anche
una ipersensibilità al minimo rumore che lo fa sobbalzare.
— tremore nervoso delle mani e dei piedi
— sonno molto agitato, interrotto da scosse brutali in tutto il corpo.
Zincum sarà utile alla 5 o 7 CH, per trattare i bambini che hanno un
sonno agitato.
3) Una cefalea, per completare il quadro. Il dolore interessa la nuca, la
parte superiore del cranio e anche – cosa particolare — la radice del
naso. Un po’ come Sticta che ha nella sua patogenesi questi dolori
violenti alla base del naso. Sticta però è prima di tutto un rimedio della
sinusite.
4) Infine tutti questi disturbi nervosi vengono migliorati dalle mestrua-
zioni. Zincum è un auto-intossicato che migliora con ogni tipo di eli-
minazione (Cfr. Lachesis).
Può trattarsi di un eczema, o di una diarrea. Tuttavia, per quanto ri-
guarda il sistema nervoso, come in ginecologia, questo miglioramento è
visibile durante le mestruazioni. La cefalea scompare, la paziente è meno
agitata e meno depressa. Talvolta, in sostituzione appare una lieve tosse
spastica.

Ü
497 Zincum

IlI — SPASMI E CONTRAZIONI

1) A livello digestivo, troviamo:


— crampi dello stomaco aggravati dal vino
— stitichezza con piccole feci difficili da espellere.
2) A livello respiratorio, ritroviamo la tosse spasmodica aggravata prima
e soprattutto durante le mestruazioni.
3) Apparato urinario: Zincum, riesce ad urinare solo se sta seduto o ap-
poggiato sulla schiena.
4) Ginecologia: Zincum ha un dolore alle ovaie che scompare durante il
ciclo.
5) Colonna vertebrale: dolori brucianti a livello delle ultime vertebre
dorsali e delle prime lombari. Dolori che si irradiano alle tibie, aggra-
vati sempre dal vino.

IV – L’OCCHIO

Zincum è un rimedio della congiuntivite che si manifesta, regolar-


mente, durante le mestruazioni.
— sensazione di avere granelli di sabbia sotto le palpebre
— disturbi visivi provocati dal vino

Il miglioramento di Zincum durante il ciclo mestruale ricorda Lache-


sis. Quest’ultimo è soprattutto un rimedio della donna in menopausa, e il
miglioramento durante le mestruazioni interessa tutti i suoi disturbi.
Zincum, invece, migliora solo sul piano nervoso e ginecologico. Gli
altri disturbi non subiscono cambiamenti. Al contrario, i sintomi oculari e
respiratori vengono nettamente aggravati.
Zincum, migliorato da ogni tipo di eliminazione, è inoltre molto ag-
gravato dal blocco degli emuntori. Quando un esantema non fuoriesce,
appaiono disturbi nervosi, ad esempio convulsioni. Ecco un tipo psorico.
Si capisce così che Sulfur è all’occorrenza, il suo complementare.
499

Indice degli schemi di trattamento

Acne, 380
Acne giovanile o acne rosacea, 251
Adenoma della prostata, 246
Aftosi, 184, 306
Anemia, 143
Anemia degli adolescenti, 188
Angina, 108
Angine (riassunto delle), 321
Arterite degli arti inferiori, 257
Arterite della gamba, 468
Artrosi, 221
Asma, 211, 369
Catarro tubarico, 409
Cistite (crisi acuta), 316
Cistite da colibacilli, 229
Depressivi (stati), 160
Distorsioni o storte, 90
Disturbi digestivi (nelle donne), 227
Eczema, 223
Eczema secco, 241
Eczema umido, 242
Enuresi, 175
Epatite virale, 206
Etilisti, 170
Fifa, panico, 148
Foruncolo o antrace della nuca, 155
Gastrite, 86
Gastrite con bruciori e crampi, 197
Influenza allo stadio iniziale, 82, 457
Insonnia negli stati depressivi, 161

Ü
Indice degli schemi di trattamento 500

Insufficienza epatica, 185


Ipercolesterolemia, 165
Ipertensione arteriosa essenziale, 99
Laringite stridula, 474
Luna (breve repertorio della), 335
Magnesie (modalità delle), 406
Orecchioni, 215
Ossiuriasi infantile, 336
Otite, 320
Otite con minaccia di mastoidite, 321
Otite (minaccia di), 96
Periodicità, 465
Pertosse, 353
Ragade anale, 432
Reumatismi erratici, 325
Rinofaringiti a ripetizione dei bambini, 106
Scrofola, 234
Sforzi muscolari (conseguenze degli), 224
Spasmofilia, 278
Tachicardia para-basedowiana, 471
Ulcere varicose, 131
Vampate di calore, 108
Varici, 124, 215, 494
501

Indice

Presentazione ............................................................................................. 5
Introduzione ............................................................................................... 7

PARTE PRIMA - L’OMEOPATIA E LE BIOTERAPIE


Omeopatia e Bioterapie ............................................................................. 13
Definizione dell’Omeopatia ............................................................. 15
Storia dell’Omeopatia ....................................................................... 17
Evoluzione dell’Omeopatia .............................................................. 20
Le Diatesi .................................................................................... 20
Le Bioterapie ............................................................................... 23
Nuove patogenesi ....................................................................... 24
Il rimedio omeopatico ................................................................................ 25
Materie prime o ceppi omeopatici .................................................... 25
Le tinture-madri ................................................................................ 25
Le macerazioni ................................................................................. 26
I bioterapici e gli isoterapici .............................................................. 27
I prodotti chimici d’origine minerale od organica .............................. 27
Diluizioni e triturazioni .................................................................... 27
Forme di presentazione farmaceutica ................................................ 29
I granuli ........................................................................................... 29
Le dosi ............................................................................................. 30
Le gocce .......................................................................................... 30
Le triturazioni ................................................................................... 30
Il consulto omeopatico .............................................................................. 33
Generalità ........................................................................................ 33
La scelta del rimedio ........................................................................ 35
Posologia ......................................................................................... 36
Rimedi sinergici e complementari ..................................................... 37
Incompatibilità ................................................................................. 37

Ü
Indice 502

Le varie scuole ................................................................................. 37


1) Gli unicisti o kentisti, rigoristi del metodo omeopatico ............. 37
2) I pluralisti ................................................................................ 38
3) I complessisti ........................................................................... 39
Causalità e modalità .................................................................................. 41
Causalità .......................................................................................... 41
1) Definizione ............................................................................. 41
2) Classificazione ........................................................................ 41
Causalità ereditarie e causalità acquisite ........................................... 41
Causalità fisica e causalità psicologica .............................................. 42
1) Causalità fisiche ...................................................................... 42
2) Causalità psicologiche ............................................................. 42
Modalità ........................................................................................... 43
1) Definizione ............................................................................. 43
2) Classificazione ........................................................................ 44
a) Modalità di temperatura ...................................................... 44
b) Modalità circadiane ............................................................ 45
1) Ritmo giorno-notte .................................................................. 45
2) Ritmo mattino-pomeriggio-sera ................................................ 45
3) Ritmo orario ............................................................................ 46
c) Modalità di stagione ........................................................... 46
d) Modalità climatiche ............................................................ 46
e) Modalità sensoriali ............................................................. 47
f) L’abbigliamento .................................................................. 47
h) Modalità di posizione e di movimento ................................ 48
i) Modalità psicologiche ......................................................... 49
3) Lateralità ................................................................................. 49
Il drenaggio................................................................................................ 51
Il drenaggio per mezzo della Gemmoterapia clinica ......................... 52
Dal punto di vista generale ............................................................... 53
Apparato polmonare ......................................................................... 53
Apparato cardiovascolare ................................................................. 53
Disturbi della circolazione arteriosa ............................................. 53
Disturbi della circolazione venosa ............................................... 54
Disturbi della crasi sanguigna ...................................................... 54
Disturbi cardiaci .......................................................................... 55
Disturbi della formula sanguigna ................................................. 55
Apparato digerente ........................................................................... 55
Fegato ......................................................................................... 55
Stomaco ...................................................................................... 55
Intestino ...................................................................................... 55
Apparato nervoso ............................................................................. 56
Apparato osteo-articolare .................................................................. 56

Ü
503 Indice

Artrosi ......................................................................................... 56
Gotta........................................................................................... 56
Decalcificazione ......................................................................... 56
Apparato uro-genitale ....................................................................... 57
Pelle ................................................................................................ 57
Allergia ............................................................................................ 57
L’Organoterapia diluita e dinamizzata ....................................................... 59
Principi di applicazione .................................................................... 60
Primo principio: L’organo agisce sull’organo ................................ 60
Secondo principio: Attività trifasica del rimedio organoterapico ... 61
La Litoterapia dechelatrice ........................................................................ 65
Definizione e basi teoriche ............................................................... 65
Clinica ............................................................................................. 69
Apparato osteo-articolare ............................................................. 69
a) L’artrosi .............................................................................. 69
Nell’artrosi generalizzata ................................................... 70
b) L’artrite .............................................................................. 70
c) Le decalcificazioni .............................................................. 70
Apparato nervoso ........................................................................ 70
Apparato digerente ...................................................................... 71
Apparato cardiovascolare e sanguigno ......................................... 73
Apparato uro-genitale .................................................................. 74

PARTE SECONDA - MATERIA MEDICA DEI PRINCIPALI POLICRESTI


Aconitum ................................................................................................... 79
Affezioni dell’apparato respiratorio provocate da un colpo di freddo
secco, 80 - L’angor, 80 - Nevralgie facciali, 81 - Psichismo di
Aconitum, 81 - Trattamento di un’influenza allo stadio iniziale, 82
Argentum nitricum .................................................................................... 83
Nevrosi fobica precipitosa, 83 - Rimedio digestivo, 85 - Trattamento
di una gastrite, 86 - Laringite cronica, 87 - Congiuntivite, 87 -
Rimedio del dolore, 87
Arnica ........................................................................................................ 89
Traumi fisici e psichici, 89 - Conseguenze di traumi psicologici, 90 -
Rimedio cardiovascolare, 91
Arsenicum album ....................................................................................... 93
Caratteristiche, 93 - Tipologia, 94 - Tubo digerente, 95 - Apparato
respiratorio, 95 - Note cliniche, 96
Aurum metallicum ..................................................................................... 98
Aterosclerosi, rimedio cardiovascolare, 98 - Rimedio della mente,
100 - Rimedio delle ossa, 100 - Occhio, 101 - Rimedio genitale, 102
Baryta carbonica ........................................................................................103
Psichismo, 103 - Azione vascolare, 105 - Azione linfoide, 105 -

Ü
Indice 504

Trattamento delle rinofaringiti a ripetizione dei bambini, 106 -


Analisi cliniche, 106
Belladonna .................................................................................................107
Stati congestivi violenti, 107 - Spasmi, 109 - Ambito
neuropsichiatrico, 110
Bryonia ...................................................................................................... 111
Dolori articolari, reumatismi, 111 - Travasi di liquidi, 112 - Secchezza
delle mucose, 113 - Schema di trattamento della stipsi, 115
I tre Calcarea ............................................................................................. 117
Le tre costituzioni calciche, 117
Calcarea carbonica (Ostrearum) ........................................................... 120
Tipo morfologico, 120 - Profilo psicologico, 121 - Gusti, 121 - Le
mestruazioni dell’adolescente e della ragazza giovane, 122
Calcarea fluorica ..................................................................................123
Tipo morfologico, 123 - Profilo psicologico, 123 - Schema per un
trattamento efficace di questo tipo di varici, 124 - Gusti, 124 - Sfera
genitale, 124 - Disturbi delle fanere, 125
Calcarea phosphorica ........................................................................... 126
Tipo morfologico, 126 - Profilo psicologico, 126 - Gusti, 127 - Sfera
genitale, 127
Carbo vegetabilis .......................................................................................128
Rimedio degli stati disperati, delle agonie, 128 - Rimedio della
flatulenza, 129 -Rimedio delle ulcere varicose, 130
Causticum ..................................................................................................133
Sette principali caratteristiche, 133 - Tessuto nervoso, 134 -
Reumatismi, 135 - Altre indicazioni, 136
Chamomilla ............................................................................................... 137
Chamomilla e il dolore, 137 - Chamomilla in pediatria, 140
China ......................................................................................................... 142
Rimedio degli esauriti, 143 - Schema di cura di un’anemia, 143 -
Rimedio emostatico, 144 - Rimedio digestivo, 144
Gelsemium ................................................................................................. 146
Indicazioni neurologiche, 146 - Indicazioni psichiche, 148 -
ndicazioni cardiovascolari, 149
Graphites ................................................................................................... 150
Il tipo graphites, 151 - Rimedio della pelle, 151 - Due key-notes di
Graphites, 152 - Biologia, 153
Hepar sulfur ...............................................................................................154
Suppurazioni acute, 154 - Esempio di cura di un foruncolo o di un
antrace della nuca, 155 - Fa cattivo odore, 156 - È un grande
ipersensibile, 156 - Fragilità dell’apparato respiratorio, 157
Ignatia .......................................................................................................158
Regolatore dell’asse cortico-diencefalico, 158 - Trattamento di uno

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505 Indice

stato depressivo, 160 - Insonnia negli stati depressivi, 161 - Rimedio


psicosomatico, 162
Kali carbonicum .........................................................................................163
Sintomi digestivi, 163 - Sintomi cardiovascolari, 164 - Sintomi respiratori,
165 - Sintomi ginecologici, 166 - Grande rimedio dei dolori, 166
Lachesis .....................................................................................................167
Il tipo, 167 - Menopausa, 168 - Alcolismo cronico, 169 - Altre
indicazioni, 170
Luesinum ................................................................................................... 171
Caratteristiche, 172 - Indicazioni cliniche, 174 - Schema di
trattamento di un’enuresi, 175
Lycopodium ...............................................................................................176
Profilo, 177 - Analisi cliniche, 177 - Sul piano epato-digestivo, 178 -
Sul piano urinario, 179 - Angine, 179
Medorrhinum ............................................................................................. 180
Rimedio di terreno, 180 - Dolori articolari, 182 - Apparato
digerente, 182
Mercurius ..................................................................................................183
Sulla bocca, 183 - Sul colon, 184 - Sul fegato e sulla cistifellea, 184 -
Trattamento di un’insufficienza epatica, 185 - Sulle vie uro-genitali, 185
Natrum muriaticum ................................................................................... 186
Demineralizzato, 187 - Disidratato, 188 - Sul piano respiratorio, 189
- Altri sintomi, 189
Nepenthes ................................................................................................. 191
Andropausa, 191 - Rimedio della lingua, 192 - Rimedio digestivo,
192 - Reumatismo, lombaggine, 193 - Rimedio dei capelli, 193
Nux vomica ............................................................................................... 194
Profilo psicologico, 194 - Analisi cliniche, 195 - Sul piano nervoso,
196 - Sul piano epato-digestivo, 196 - Trattamento di una gastrite
con bruciori e crampi, 197 - Sul piano cardiovascolare, 197 - Alcune
piccole indicazioni, 198
Opium ....................................................................................................... 199
Sul piano neurologico, 199 - Sul piano digestivo, 200
Phosphorus ................................................................................................ 202
Tipologia, 202 - Analisi cliniche, 204 - Indicazioni cliniche, 204 -
Trattamento di un’epatite virale, 206
Psorinum ................................................................................................... 208
Soggetto molto indebolito, 208 - Difesa mediante eliminazioni, 209
- Principali caratteristiche, 210 - Rimedio dell’allergia, 210 - Schema
di trattamento dell’asma, 211
Pulsatilla ....................................................................................................212
Il tipo, 212 - Indicazioni cliniche, 214 - Trattamento di varici
semplici, 215 - Trattamento degli orecchioni, 215

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Indice 506

Rauwolfia .................................................................................................. 217


Rimedio vascolare, 217 - Sfera genitale, 218 - Stati infettivi, 219 -
Gastrite, 219
Rhus toxicodendron ...................................................................................220
Dolore artrosico, 220 - Trattamento dell’artrosi, 221 - Rimedio della
pelle, 223
Sepia ..........................................................................................................225
Tipologia, 225 - Disturbi epato-digestivi, 226 - Disturbi genitali, 228
- Disturbi urinari, 228 - Trattamento di una cistite da colibacilli, 229
- Altri sintomi, 229 - Analisi cliniche, 230
Silicea ........................................................................................................231
Caratteristiche, 232 - Suppurazioni, 233 - Altri segni, 234
Sulfur .........................................................................................................236
La psora, 236 - Tipologia, 238 - Sulfur trasuda da tutti gli orifizi, 238
- “Dermatizza”, 239 - Puzza, 239 - Brucia, 239 - È stanco, 239 - Ha
disturbi alternanti, 240 - Trattamento dell’eczema secco, 241 -
Trattamento dell’eczema umido, 242
Thuja ......................................................................................................... 243
Tipologia, 243 - Psichismo di tipo depressivo, 244 - Aspetto malsano
della pelle, 244 - Apparato digerente, 245 - Apparato genito-
urinario, 245 - Trattamento di un adenoma della prostata, 246 - Sul
piano respiratorio, 246 - Idrogenoide, 247
Tuberculinum ............................................................................................248
Tipo, 248 - Sintomatologia respiratoria, 250 - Altre tubercoline, 250 -
Schema di trattamento di un’acne giovanile o di un’acne rosacea, 251

PARTE TERZA - RIMEDI AD AZIONE LOCALE


Introduzione ............................................................................................... 255
Nell’arterite degli arti inferiori, potete prescrivere: ............................ 257
Abrotanum ................................................................................................. 259
Neonato o bambino dimagrito, 259 - Alternanze morbose, 260
Actea racemosa .........................................................................................262
Dismenorrea, 262 - Sintomatologia nervosa molto accentuata, 263 -
Nuca e schiena dolenti, 263
Aesculus .....................................................................................................265
Emorroidi, 265 - Pletorico da stasi venosa, 266
Agaricus .....................................................................................................268
Sindrome neuromuscolare, 268 - Bambino ritardato, 269 - Disturbi
vasomotori, geloni, 269
Allium cepa ................................................................................................ 270
Corizza acuta e cronica, 270
Alumina ..................................................................................................... 273
Rimedio secco, 273 - Rimedio della paresi, 274 - Stitichezza, 275

Ü
507 Indice

Ambra grisea .............................................................................................. 277


Lo spasmo ipersensibile, 277 - Trattamento di una spasmofilia, 278 -
Spasmi della muscolatura liscia, 278 - Prurito vulvare, 279
Anacardium ............................................................................................... 280
Sintomatologia mentale “tipo”, 280 - Sindrome digestiva, 281
Antimonium crudum ..................................................................................283
Indigestione dell’ingordo, 283 - Ipercheratosi, 284 - Dopo un bagno
freddo,284 - Il bambino, 285
Antimonium tartaricum .............................................................................286
Sindrome polmonare acuta e cronica, 286 - Sintomi digestivi, 287
Apis ........................................................................................................... 288
Caratteristiche, 288 - Posologia, 290
Aranea diadema ......................................................................................... 291
Idrogenoidismo, 291 - Reumatismi artrosici, 291 - Nevralgie, 292
Arsenicum iodatum .................................................................................... 293
Apparato respiratorio, 293 - Cuore senile, 294 - Indurimento
ganglionare e della mammella, 295
Arum triphyllum ........................................................................................296
Laringiti acute o croniche, 296 - Sindromi febbrili, 297
Baptisia ......................................................................................................298
Stati infettivi, 298 - Sindrome psichiatrica, 300
Berberis ..................................................................................................... 301
Il rene, 301 - Il fegato, 302
Borax .........................................................................................................304
Le due modalità, 304 - Le afte, 305 - La dismenorrea, 305 -
Trattamento di un’aftosi, 306 - La leucorrea, 306
Bromum ..................................................................................................... 307
Tutte le sindromi infiammatorie risultanti da un raffreddamento
dopo aver avuto troppo caldo, 307 - Apparato respiratorio, 308 -
Gonfiore e indurimento ghiandolare, 309
Cactus ........................................................................................................310
Sensazione di costrizione del cuore, 310 - Terreni ateromatosi e
vascolari, 311 - Emorragie, 312
Camphora .................................................................................................. 313
Lo shock, 313 - “Raffreddore di testa”, 314
Cantharis ...................................................................................................315
Cistiti e cistalgie, 315 - Trattamento di emergenza in una crisi acuta
di cistite, 316 - Dermatosi acute, 316 - Apparato digerente, 317
Capsicum ...................................................................................................319
Brucia il tubo digerente, 319 - Brucia la vescica e l’uretra, 320 - La
mastoide, 320 - Trattamento dell’otite, 320 - In caso di otite dichiarata
con minaccia di mastoidite, 321 - Riassunto delle angine, 321
Carbo animalis ...........................................................................................322

Ü
Indice 508

Rimedio dei tumori, 322 - Rimedio digestivo, 323 - Pneumopatie


ricorrenti, tipo bronchiti croniche, 323
Caulophyllum ............................................................................................325
Reumatismo erratico delle piccole articolazioni, 325 - Rimedio
ostetrico, 326
Chelidonium .............................................................................................. 328
Tre sintomi chiave, 328 - Clinica, 329 - Posologia, 329 - Modalità,
330
Chimaphila ................................................................................................ 331
Prostatite e adenoma della prostata, 331
Cina ........................................................................................................... 333
Vermi, 333 - Sintomi che richiamano Cina, 333 - Nell’ossiuriasi
infantile, 336
Cocculus .................................................................................................... 337
Nausee e vertigini, 337 - Una sindrome neurologica, 338 - Sintomi
digestivi, 339 - La dismenorrea, 339
Colchicum ................................................................................................. 340
Reumatismo, 340 - Sindromi dissenteriformi, 341
Colocynthis ................................................................................................ 343
Il dolore, 343 - L’eziologia, 344
Cuprum ...................................................................................................... 346
I crampi, 346 - Gli spasmi, 347
Cyclamen ................................................................................................... 349
Emicrania oftalmica e catameniale, 349 - La dismenorrea, 350 -
Tristezza e iperscrupolosità, 350
Drosera ......................................................................................................352
Pertosse, 352 - Grande rimedio del tubercolinismo, 353
Ferrum metallicum ....................................................................................354
Astenia con anemia, 354 - Emorragie frequenti, 355 - Disturbi
digestivi, 355 - Modalità, 355
Ferrum phosphoricum ................................................................................357
Sindrome infiammatoria, 357 - Otite acuta, 358 - La spalla dolorosa,
358
Formica rufa .............................................................................................. 360
Infezioni della vescica, 360 - Dolori reumatici, 360
Hydrastis ................................................................................................... 362
Terreno cancerinico, 362 - Riniti e sinusiti, 363 - Rimedio digestivo,
363
Hyoscyamus .............................................................................................. 365
Ipereccitabilità e spasmi, 365 - Delirio, 365
Ipeca ..........................................................................................................367
Spasmi e nausea, 367 - Sintomi locali, 367 - Posologia, 368 -
Modalità, 368

Ü
509 Indice

Iris .............................................................................................................370
Iperacidità del tubo digerente, 370 - Emicrania oftalmica, 371 - Due
indicazioni articolari, 372
Kali bichromicum ...................................................................................... 374
Il dolore, 374 - La gastrite bruciante, 375 - Infiammazione e
ulcerazione delle mucose, 376
Kali bromatum ...........................................................................................379
L’acne, 379 - Il nostro schema per il trattamento dell’acne, 380 -
Sindrome depressiva, 380 - Incubi notturni dei bambini, 381
Kali iodatum ..............................................................................................382
Corizza, 382 - Reumatismo, 383 - Asma, 383
Kali phosphoricum .....................................................................................385
Depressione nervosa accentuata, 385 - Escrezioni giallo-arancio,
386
Kalmia .......................................................................................................387
Dolori reumatici erratici, 387 - Nevralgie, 388 - Cuore: lento e
doloroso, 388
Kreosotum .................................................................................................389
I denti, 389 - Irritazione, infiammazione, emorragie delle mucose,
390
Ledum palustre .......................................................................................... 392
Reumatismo gottoso, 392 - Ecchimosi e punture, 393
Lilium tigrinum ..........................................................................................394
Depresse agitate, 394 - Eccitate sessuali, 394 - Disturbi cardiaci, 395
Lithium carbonicum ................................................................................... 397
Le tre magnesie .......................................................................................... 399
Magnesia carbonica ......................................................................... 400
Diatesi acida, 400 - Nevralgie, 401
Magnesia muriatica .........................................................................402
Problemi digestivi, 402 - Emicrania, 403 - Dismenorrea, 403
Magnesia phosphorica .....................................................................404
Nevralgie, 404 - Spasmi e crampi, 405 - Dismenorrea, 405
Modalità delle tre magnesie ............................................................. 406
Manganum ................................................................................................. 407
Laringiti e broncopolmoniti, 407 - Dolori reumatici, 408 -
Spossamento generale, 408 - Altre due indicazioni, 409 - Un
trattamento del catarro tubarico, 409
Mercurius corrosivus .................................................................................410
La bocca e la gola, 410 - La rettocolite emorragica, 411 - Cistiti e
nefriti, 411
Mezereum .................................................................................................413
La pelle, 413 - Sinusiti e nevralgie facciali, 414 - Reumatismi e
dolori ossei, 414

Ü
Indice 510

Moschus ..................................................................................................... 416


Gli spasmi quasi-isterici, 416 - Il paziente imbibito d’alcol, 417
Muriatic acidum ........................................................................................ 419
Stati infettivi gravi, 419 - L’ano e le emorroidi, 420
Naja ...........................................................................................................421
Disturbi cardiaci, 421 - Impulso improvviso al suicidio, 422
Natrum carbonicum .................................................................................. 423
Astenia, 423 - Disturbi digestivi, 425 - Iperlassità articolare, 425 -
Altre sindromi, 425
Natrum sulfuricum .................................................................................... 427
Idrogenoidismo, 427 - Rimedio epato-digestivo, 429 - Pelle, 430 -
Psichismo, 430
Nitric acidum .............................................................................................431
Le ulcerazioni sanguinano facilmente, 432 - Trattamento di una
ragade anale, 432 - Verruche, 433 - Il depresso che ha paura di non
dormire, 434
Nux moschata ............................................................................................435
Ha sempre desiderio di dormire, 435 - Bocca secca senza sete, 436 -
Gas che gonfiano notevolmente lo stomaco e l’addome, 437 -
Idrogenoide, 437
Petroleum ..................................................................................................438
Pelle, 438 - Male dei trasporti, 439
Phosphoric acidum .................................................................................... 441
Esaurimento nervoso, 441 - Demineralizzato, 442 - Diarrea, 443
Phytolacca .................................................................................................444
Gola, 444 - Seno, 445 - Dolori reumatici, 446
Platina .......................................................................................................448
Ipereccitabilità sessuale, 448 - Dolori, 450
Plumbum ................................................................................................... 451
Ipertensione arteriosa, 451 - Stipsi spastica, 452 - Dolori nevralgici e
artrosici, 453
Podophyllum .............................................................................................. 454
L’epatico, 454 - Diarrea mattutina, 454 - Dolore dell’ovaia destra,
455 - Prolassi, 455 - Diarree del neonato durante la dentizione, 455
Pyrogenium ...............................................................................................456
Ranunculus ................................................................................................ 458
Dolori reumatici, 458 - Eruzioni vescicolari, 458 - L’alcolismo, 459
Rhododendron ........................................................................................... 460
Dolori reumatici, fissi o erratici, 460 - Orchite, 461
Sanguinaria ................................................................................................ 462
Pneumopatie congestizie acute, 462 - Emicrania biliare, 463 -
Vampate di calore, 464 - Due indicazioni molto specifiche, 464 - I
rimedi a periodicità, 465

Ü
511 Indice

Secale ........................................................................................................466
Metrorragie, 466 - Arterite degli arti inferiori, 467 - Trattamento di
arterite della gamba, 468
Spigelia ......................................................................................................469
Emicranie, cefalee, nevralgie sinistre, 469 - Palpitazioni, 470 -
Tachicardia para-basedowiana, 471
Spongia ......................................................................................................472
Il gozzo, 472 - Laringiti e laringo-tracheiti, 473 - Laringite stridula,
474 - Altre due indicazioni meno frequenti, 474
Stannum ....................................................................................................476
Pneumopatie croniche con espettorato abbondante, 476 - Nevralgie
facciali, 477 - Molto stanco e dimagrito, 477
Staphysagria ..............................................................................................478
Orgoglio, collera e sesso, 478 - Sistema genito-urinario, 479 - La
cute, 480
Stramonium ............................................................................................... 481
Delirio e convulsioni, 481 - Gli incubi notturni, 482
Sulfuric acid ............................................................................................... 483
Gastralgia iperacida, 483 - Emorragie e ulcere, 484 - Il vecchio
alcolizzato, 484
Tosse ..........................................................................................................486
Rumex ............................................................................................. 486
Sambucus ........................................................................................ 487
Coccus cacti .................................................................................... 487
Corallium ......................................................................................... 487
Senega .............................................................................................488
I due Veratrum .......................................................................................... 489
Veratrum album............................................................................... 490
Sindromi diarroiche con sudori freddi, 490 - Lipotimie, 491
Veratrum viride ............................................................................... 492
Stati congestizi acuti, 492 - I nostri rimedi delle vampate di calore
della menopausa, 492
Vipera ........................................................................................................493
Periflebite, 493 - Varici, 494 - Trattamento delle varici, 494
Zincum ...................................................................................................... 495
Due grandi modalità, 495 - Esaurimento nervoso, 496 - Spasmi e
contrazioni, 497 - L’occhio, 497

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