Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
I soggetti non usano da soli vari strumenti ma sono il legame con altri soggetti, una COMUNITA’ di
soggetti, che portano allo sviluppo dell’oggetto; questo mette in rilevanza il rispetto delle REGOLE
sociali, meccanismi che permettono ai soggetti di interagire con altri. Le regole sociali fanno
riferimento alle norme esplicite ed implicite che regolano le azioni e le relazioni all’interno del
sistema di attività.
Perché i soggetti agiscano ai fini dell’oggetto bisogna infine creare dei meccanismi di DIVISIONE
DEL LAVORO. La divisione del lavoro è la distribuzione continuamente negoziata dei compiti, del
potere e delle responsabilità tra i partecipanti al sistema di attività. Il riferimento è quindi sia di tipo
orizzontale (compiti assegnati alle persone) sia di tipo verticale (assegnazione di potere e status).
La collaborazione tra differenti sistemi di attività crea problematiche relative alle priorità, identità e
pratiche operative e alle connesse problematiche di autorità ed influenza. L’integrazione orizzontale
e l’integrazione verticale tra comunità di esperti in un’organizzazione può essere difficile da
realizzare quando si creano barriere nella condivisione della comprensione delle modalità di
svolgimento.dell’attività.
Nascono infatti problemi per il conflitto tra esigenze di controllo del superiore e esigenze di
disponibilità di risorse da parte dell’inferiore.
Per descrivere la capacità di mediazione della divisione del lavoro rispetto al sistema di attività si
possono introdurre i concetti di complessità, interdipendenza e incertezza.
Per affrontare l’incertezza occorre disporre di capacità di processamento dell’informazione coerente.
Quando la capacità di processamento delle informazioni si riduce, anche l’ammontare di complessità
trattabile si comprime. Le azioni per la trasformazione dell’oggetto possono essere suddivise in
compiti elementari. Alcuni di essi possono essere svolte secondo modalità con differenti tipi di
interdipendenza. Ciò richiede differenti forme di coordinamento e quindi differenti forme di
distribuzioni della conoscenza necessaria per svolgere le azioni.
Un sistema di attività non è collocato nel vuoto. Esso interagisce con altri sistemi. Riceve regole e
strumenti da altri sistemi e produce risultati per altri sistemi ancora. Così influssi dall’esterno
possono insinuarsi nel sistema creando tensione cioè squilibrio all’interno del sistema di attività.
Pressioni originate internamente o stimolate esternamente creano incoerenze nelle singole
componenti e tra componenti. L’accumularsi di queste tensioni, rotture, incoerenze porta alla
formazione di contraddizioni a livello di sistema.
Normalmente possono essere enucleate quattro forme di contraddizioni.
Contraddizione del primo tipo: sono collegate a ciascun componente del sistema di attività. Possono
esserci all’interno delle diverse variabili quando c’è differenza tra valore d’uso e valore di mercato di
tale variabile. Il valore d’uso è il contributo che il componente dà al sistema di attività mentre il
valore di scambio è il valore in termini di costo sostenuto per l’utilizzo del componente. Questa
contraddizione può risultare da insoddisfazione rispetto al valore dell’oggetto dell’attività, da
insufficienze negli strumenti, conflitti tra soggetti, regole sociali insufficienti e così via. In tal caso
basta intervenire sulla singola variabile per tornare all’equilibrio.
Contraddizione del secondo tipo: nascono dalle relazioni che si instaurano tra le variabili. La
contraddizione in questo caso diventa difficile da cogliere, si ha infatti un’incompatibilità che non può
essere risolta intervenendo su una variabile, ma su tutte le variabili in questione, cercando il
bilanciamento. Esempi sono collegati all’introduzione di nuove tecnologie, alle nuove forme di
divisione del lavoro, all’inserimento di nuovi soggetti.
Contraddizione del terzo tipo: nasce a livello di oggetto ma coinvolge tutto il sistema. Si tratta di
passare dunque ad una configurazione più avanzata (modello di produzione più avanzato). Quindi
cambio l’oggetto e il modo in cui sviluppo l’interazione con l’oggetto. Esempi possono riguardare
forme di innovazione nel processo o l’introduzione di nuove strutture organizzative.
Contraddizione del quarto tipo: nasce dalle relazioni tra i sistemi di attività interni e i sistemi di attività
esterni.
Esempi riguardano le relazioni conflittuali tra una funzione vendite ed una funzione produzione; tra i
clienti e il sistema di interventi in garanzia.
• RAZIONALITÁ
- L’agente di cambiamento opera con razionalità mediante azioni deliberate con calcolo
economico e con esercizio di feedback
- La sfida: la pluralità degli agenti del cambiamento; la razionalità nella complessità
• EXPERTISE
– L’Agente di cambiamento dispone della conoscenza necessaria per disegnare il
cambiamento e la sua relazione con le risorse necessarie per le operazioni
– La sfida: la conoscenza si crea dinamicamente nella pratica a contatto diretto con i
fenomeni economici
• AUTONOMIA
– L’Agente di cambiamento è il solo soggetto autonomo; i soggetti che attuano se
assumono posizioni autonome rischiano di diventare della “controforze”
– La sfida: la conoscenza spesso si forma nella periferia e occorre rendere possibili azioni
attive
• RIFLESSIVITÁ
– La riflessività sembra limitata all’Agente del cambiamento, mentre è esclusa nella
sostanza presso i soggetti che attuano; questi ultimi sembrano solo interessati da
riflessività da feedback
– La sfida: recuperare il processo “practice-based” di costruzione della conoscenza
PROCESSO, CONTENUTO E CONTESTO NELL’APPROCCIO CONTESTUALISTA
(+ RIASSUNTO TUTTI GLI ALTRI APPROCCI)
• CONTENUTO
Significato: i problemi devono essere qualificati con una prospettiva dinamica (quale
relazione tra il pianificato e l’emergente? Passaggio dal “disegnare” la trasformazione al
“fare” la trasformazione)
Sfida: le ri-configurazioni si sviluppano con continuità e permettono rielaborazioni
interessanti sotto il profilo competitivo
• CONTESTO
Significato: insieme di entità rilevanti; “inner and outer”, vale a dire che producono effetti
più o meno marcati su altre entità o che interagiscono in modo più o meno forte con altre
entità (interne od esterne)
Sfida: il sistema delle relazioni (processo) determina soggetto e oggetto e gli strumenti di
diffrazione permettono di dare ad essi visibilità
• PROCESSO
Significato: attenzione alle non-linearità dei fenomeni economici e alle caratteristiche
dinamiche dell’azienda (reality in flight)
Sfida: il processo come produttore e ri-configuratore continuo di oggetti e soggetti
LE SCUOLE E LE DEFINIZIONI DELLA STRATEGIA
L’approccio della configurazione può essere utilizzato per considerare in termini complessivi
gli elementi sottolineati da ciascun approccio, riducendoli ad elementi che qualificano un
processo complessivo articolato.
La configurazione permette quindi di far emergere il mix che contraddistingue le condizioni
concrete.
L’idea di configurazione consente di riprendere in termini complessivi impostazioni
differenti.
Il tema della trasformazione inquadrato con le categorie dell’analisi strategica sollecita
l’attenzione verso tre aspetti:
_ il contesto, vale a dire le qualificazioni dell’ambiente interno ed esterno dell’azienda;
_ il processo, vale a dire la manifestazione dell’azione rivolta alla trasformazione;
_ il contenuto, vale a dire il significato complessivo dell’ordinamento attuato con la
trasformazione.
LA STRATEGIA CORPORATE, STAKEHOLDER, BUSINESS, FUNZIONI
INTERAZIONE: l’interazione tra entità prevede che ci sia un effetto reciuproco tra variabili,
che si influenzano a vicenda prima di stabilizzarsi, quindi la relazione è biunivoca
macchinario processo produttivo, si modifica uno quindi cambia la situazione e si
modifica l’altro; la situazione cambia di nuovo ed il primo si ri-modifica. Nell’interazione
soggetto ed oggetto restano entità distinte che generano il processo.
INTRA-AZIONE: il processo esiste prima delle entità, che quindi non hanno una identità
fissa. L’identità delle entità dipende dalle relazioni tra loro. Ogni entità ha delle determinate
caratteristiche in base al contesto. Ogni contesto fa variare le caratteristiche. Soggetti ed
oggetti non sono + distinti, ma formano un macro attore all’interno del quale non si riesce
più a distinguere cosa è frutto dell’oggetto e cosa del soggetto. E’ il contrario
dell’interazione, dove oggetto e soggetto sono distinti.
ATTENZIONE FOCALE SUL PRESENTE, ATTENZIONE SUSSIDIARIA SUL PASSATO E
FUTURO NELLA TRASFORMAZIONE DELL'IMPRESA TRA CONTESTUALISMO E
POSTCOGNITIVISMO